Dopo avere fatto condannare suo padre e suo zio per abusi sessuali ritratta e accusa un altro uomo. Accusa più credibile, ma la Giustizia non l’ascolta più
La bocciatura bresciana non è però esente da critiche, tant’è che gli avvocati Paglia stanno preparando il ricorso in Cassazione. A leggere le motivazioni del rigetto si scopre che i giudici hanno basato la loro sentenza sull’affermazione che Antonella “non è credibile, chiaramente condizionata dall’ambiente, dai nonni”, parole che dimostrano come i magistrati abbiano assunto informazioni sulla vicenda, entrando così nel vivo delle questioni. “La legge però vieta che per decidere se riaprire o no un processo i magistrati possano svolgere indagini o assumere informazioni”, fa notare l’avvocato Ferdinando Paglia. Procedura a parte, i magistrati bresciani con quelle parole si danno comunque la zappa sui piedi: se si suppone che una persona di 18 anni sia condizionabile da due ultraottantenni, quali sono i nonni di Antonella, non autosufficienti e uno costretto alla sedia a rotelle, a maggior motivo si deve supporre che la stessa persona quando aveva appena 12 anni fosse condizionabile dal compagno, giovane ed energico, della madre. E’ evidente che a Brescia hanno usato invece due pesi e due misure. Veniamo ai fatti. Continua a leggere →