Ilan Pappé: “Possiamo provare pietà per Israele?”
Pappé: possiamo provare pietà per Israele?
Lo storico Ilan Pappé guarda alla società israeliana nel nuovo anno. Provando compassione per il colonialismo razzista di arabi ebrei, nuovi immigrati e ultraortodossi.
Ilan Pappé per Electronic Intifada
Roma, 7 gennaio 2013, Nena News – Ho passato gli ultimi giorni del 2012 nella città di Haifa. Per caso, ho incontrato alcuni conoscenti che in passato mi consideravano nel migliore dei casi come un illuso, nel peggiore come un traditore. Mi sono sembrati più imbarazzati – quasi confessando che le mie nere previsioni sul futuro di Israele si stavano dolorosamente concretizzando di fronte ai loro occhi.
In effetti, le nostre previsioni sono giunte molto tardi. Già nel 1950, con inquietante precisione, Sir Thomas Rapp, capo dell’ufficio britannico per il Medio Oriente del Cairo, aveva previsto il futuro. È stato l’ultimo ad essere inviato da Londra per decidere se la Gran Bretagna dovesse o meno stabilire relazioni diplomatiche con Israele. Lui diede il via libera, ma avvertì i suoi superiori a Londra: “La generazione più giovane viene spinta verso un contesto militarista e così si crea una minaccia permanente alla stabilità mediorientale. Israele si sta allontanando da uno stile di vita democratico e avvicinando verso il totalitarismo della destra o della sinistra” (Public Record Office, Foreign Office Files 371/82179, E1015/119, lettera al Segretario agli Esteri Ernest Begiv, 15 dicembre 1950).
È il totalitarismo della destra che è destinato ad essere il segno distintivo dello Stato ebraico nel 2013. E alcuni dei sionisti liberali, che una volta erano disposti a divorare me e altri ebrei che la pensavano come me, oggi realizzano – come Sir Thomas prima di noi – che forse avevamo ragione. E forse a causa del loro atteggiamento più benevolo, vorrei ricambiare tentando con loro un approccio diverso nel 2013.
Compassione verso gli israeliani?
Quelli di noi che scrivono spesso per Electronic Intifada hanno mostrato in passato – e senza dubbio continueranno a farlo in futuro – piena solidarietà con le vittime palestinesi dell’esistenza e delle politiche di Israele. Ma possiamo, o dovremmo, mostrare compassione anche per gli israeliani? Ovviamente, nessuno può chiedere ai palestinesi di farlo, mentre prosegue a piene mani l’esproprio della loro terra. Ma forse noi che apparteniamo almeno etnicamente ai carnefici possiamo pensare per un momento ai nostri connazionali, in questo inizio di nuovo anno.
Lasciatemi cominciare con una questione personale. Durante la mia visita ho avuto l’opportunità di vedere il mio ex collega, lo storico Benny Morris, in televisione e di leggere alcune sue interviste. Il suo razzismo anti-arabo e anti-islamico è oggi più crudo che mai: un rude discorso infarcito d’odio, velenosamente sputato fuori nel modo più disgustoso. Allora, perché dovremmo mostrare empatia? Perché il suo primo libro sui rifugiati permise a me e ad altri di aprire gli occhi. Non era un grande libro di storia, ma era una ricerca eloquente della verità, cercata negli archivi di Stato, sui crimini israeliani nel 1948.
Eppure la sua trasmutazione in un razzista non sorprende, segue la stessa traiettoria di molti dei cosiddetti sionisti liberali in Israele. Lui e i suoi amici hanno vissuto un’epifania negli anni Novanta: scoprire le fondamenta immorali dello Stato. Questo avrebbe potuto aprire la strada ad una sincera riconciliazione, ma è stato anche un momento spaventoso che richiedeva coraggiose decisioni personali. Molti di loro, invece di negare la verità e la colpevolezza, hanno optato per nasconderla attraverso un nuovo sionismo, di gran lunga più estremo e odioso. Questo particolare gruppo di sionisti probabilmente non passerà per una vera rinascita, ma forse i loro figli sì. Si può solo sperare.
Gli arabi ebrei di Israele
Compassione può essere mostrata anche agli arabi ebrei di Israele. Ho notato durante la mia visita che molti di loro indossano – quasi piegati dal suo peso – un grandissimo medaglione con la Stella di David, di una misura che non avevo mai visto prima. Hanno paura che la polizia o gli ufficiali pubblici possano scambiarli per “arabi” e allora indossano questi enormi ciondoli che urlano “Sono ebreo, non arabo, anche se ci assomiglio!” (Come se noi che viviamo tra il fiume Giordano e il mare avessimo un aspetto tanto diverso l’uno dagli altri).
Tutto ciò è triste e patetico, ma forse l’accademica Ella Habiba Shohat aveva ragione quando ci chiedeva di considerare gli arabi ebrei come vittime del sionismo, al pari dei palestinesi. Tuttavia è difficile, con il rischio di generalizzare, comprenderli tra le vittime visto che ormai hanno accettato completamente la formula per la quale più è forte il loro razzismo anti-arabo e più israeliani possono diventare.
Negli anni Settanta, gli arabi ebrei lottarono contro le discriminazioni. I partiti di destra in Israele capitalizzarono la loro frustrazione per costruirsi una base elettorale che portasse al potere il Likud e convogliasse le politiche di identità degli arabi ebrei verso posizioni anti-arabe e anti-palestinesi. Ma qualsiasi tipo di futuro per gli ebrei in Palestina deve passare attraverso la connessione organica ed intrinseca con questi ebrei nella regione, con il loro passato, la loro civiltà e il loro futuro. Ce ne sono ancora molti che possono mostrare ai coloni europei come imparare a conciliarsi con ogni tipo di trasformazione nel mondo arabo.
Il mio terzo messaggio di compassione è per gli ebrei ultraortodossi. L’idea di uno Stato ebraico è una farsa, e lo sanno bene. Non esiste alcun fondamento nel giudaismo per creare uno Stato basato sulla religione. Così alcuni di loro hanno optato per un chiaro anti-sionismo, per il quale vengono perseguitati, e altri per un imbarazzante sionismo attraverso la colonizzazione della Cisgiordania. Per un momento ci dovremmo mettere nei loro panni: sono una consistente parte della popolazione ebraica e potrebbero essere parte di una nuova e migliore Palestina in Medio Oriente.
Ghetti culturali
Il mio quarto vacillante impulso alla compassione è diretto agli ebrei russi (ne ho visti molti pregare nelle chiese ortodosse ad Haifa e nel Nord). Sono la prima generazione di coloni nel progetto coloniale in corso. Sono come degli alieni in questo Paese – come lo furono i primi sionisti – e si sentono persi. Così creano dei ghetti culturali o, come gli arabi ebrei, provano ad integrarsi offrendosi come il polo più fascista e razzista della scena politica israeliana. In entrambi i casi, è qualcosa di molto spiacevole e insoddisfacente.
La mia ultima brama di empatia va agli studenti ebrei in Occidente, che ancora insistono a mostrarsi come ambasciatori di Israele nei campus universitari. Anche qui, la loro patetica condizione umana muove a compassione. Avrebbero potuto ricoprire un ruolo d’avanguardia – come fecero i loro predecessori nelle lotte per l’uguaglianza negli Stati Uniti e nei movimenti contro l’apartheid in Sudafrica e l’imperialismo in Vietnam – in una delle più grandi campagne di umanità per la pace e la giustizia: il movimento di solidarietà con il popolo palestinese.
Ma si sono ritrovati confusi e disorientati, rappresentanti dell’oppressore, del colonizzatore e dell’occupante. Il risultato finale è la ripetizione a pappagallo degli slogan preparati dalla diplomazia israeliana, che penso abbiano poco senso anche per coloro che recitano senza convinzione le accuse di anti-semitismo e terrorismo.
Pensavo di aggiungere anche i pionieri, i veterani del sionismo nel 1948, che hanno confidato i loro segreti al regista Eyal Sivan e a me (le loro testimonianze furono mostrate in uno schermo che abbiamo montato nel cuore di Tel Aviv alla fine del 2012) e che ci hanno raccontato con coraggio i crimini che commisero contro i palestinesi durante la Nakba. Ma questo sarebbe troppo.
Forse quando la pace sarà più vicina, potrò seguire i passi di Desmond Tutu e mostrare la stessa compassione del Comitato Sudafricano per la Verità e la Riconciliazione. Ma fino ad allora tenterò di lasciare la porta parte a chi come me appartiene a questa società coloniale e con i quali spero un giorno i palestinesi costruiranno una Palestina libera e democratica. Nena News.
Tradotto in italiano dalla redazione di Nena News
hahahahahha ….forte il neno
aho’…neno….nun te fa’ schiavizza’ troppo dalla tua nena…
Rodolfo
xcg
“Cheffàmo, ci domandiamo chi sia il migliore o chi il peggiore”?
–
Piano piano forse ci arrivi….ci vuole il suo tempo e’ chiaro…
ma ci arriverai….
sai esiste anche il male minore che non esclude il male peggiore ma non lo elimina completamente….
mah….rifletti
Rodolfo
Cara Sylvi,
per me va bene..,non so per quelle date, per la mia Metà del Cielo, (come sai suocera 89, e zia 94 abbisognano di assistenza)…
Se troviamo i sostituti .lo confermo entro 15 giorni !
Nel frattempo (sempre a proposito di Pierini impertinenti atei e miscredenti ), preparati a risolvere in maniera pedagogica il paradosso di Russel :
Se io sostenessi che tra la Terra e Marte ci fosse una teiera di porcellana in rivoluzione attorno al Sole su un’orbita ellittica, nessuno potrebbe contraddire la mia ipotesi purché io avessi la cura di aggiungere che la teiera è troppo piccola per essere rivelata persino dal più potente dei nostri telescopi. Ma se io dicessi che, giacché la mia asserzione non può essere smentita, dubitarne sarebbe un’intollerabile presunzione da parte della ragione umana, si penserebbe giustamente che stia dicendo fesserie. Se però l’esistenza di una tale teiera venisse affermata in libri antichi, insegnata ogni domenica come la sacra verità e instillata nelle menti dei bambini a scuola, l’esitazione nel credere alla sua esistenza diverrebbe un segno di eccentricità e porterebbe il dubbioso all’attenzione dello psichiatra in un’età illuminata o dell’Inquisitore in un tempo antecedente. »
Hai tuttoil tempo a disposizione !
cc
probabilmente riesce prima Anita, Lei di THEa se ne intende assai, da quel poco che ho capito !
E quale sarebbe il male minore?
Nò, non ci arrivo.
Nò, neanche percepisco la “sottile differenza”.
Bisognerebbe chiederlo a quei poveri cristi innocenti come gli altri fatti a pezzetti dalle granate ‘ndò cojo-cojo israeliane.
Non credo proprio che per loro importi quella “sottile differenza” tra terrorismo islamico e terrorismo di stato israeliano.
Ci arrivi?
C.G.
Cara Sylvi , II
Ovviamente ti invito anche a riflettere sulle teiere di Dawkins..egli è più cattivo..però svolge un tema interessante :
« Il motivo per cui la religione organizzata merita ostilità aperta è che, a differenza della fede nella teiera di Russell, la religione è potente, influente, esente da imposte e inculcata sistematicamente in bambini troppo giovani per difendersi da sé. Niente obbliga i bambini a trascorrere i propri anni formativi memorizzando pazzi libri che parlano di teiere. Le scuole sovvenzionate dal governo non escludono bambini i cui genitori preferiscono teiere di forma sbagliata. I credenti nella teiera non lapidano i non credenti nella teiera, gli apostati della teiera, i blasfemi della teiera. Le madri non mettono in guardia i loro figli sullo sposare dei pagani, i cui genitori credono in tre teiere invece che in una. Le persone che mettono prima il latte non gambizzano quelle che mettono prima il tè.
salutoni
cc
x Pino.
Giuro sulla Lambretta che da qui in avanti non parteciperò più a tornei di calcetto per maschietti tardo pubertari.
Kolkoz!
C.G.
cari voi,
quelli che desiderano spostarsi a est.
Due sono le ipotesi:
– si vede la laguna dalla strada che ci corre attorno, e allora non ci sono problemi.
– la si vede dal didentro e allora è necessario:
1° stabilire una data approssimata e un numero approssimato di partecipanti.( uno più, uno meno; ma non tre più o tre meno)
2°- io mi attrezzo coi natanti, e vedo la fattibilità.
Sarebbe bene se mi deste la disponibilità su un arco di dieci giorni…dobbiamo anche considerare il meteo.
Alla peggio ci consoleremo a tavola , con pesce e vino…
ovviamente con una preghiera di ringraziamento in Basilica di Sant’Eufemia VI sec.
Sylvi
Ps: dov’è Uroburo?
Sun ki.
Mica poco scoxxionato visto il livello di discussione del blog (poverino!).
Dopo Pasqua è un po’ vago: anche Natale è dopo Pasqua. Ma se si intende ai primi di aprile per me va bene.
Non sarà un po’ freddo? La meteo è imprevedibile però la Silvy può iniziare una novena. Non serve un caxxo ma almeno ci si può arrabbiare con qualcuno.
Serviranno indicazioni di vestiario, non ho voglia di buscarmi una bronchite.
Sarà meglio andare in auto da Milano: ci si sta in 4-5.
Io vado nelle basiliche per ragioni puramente architettonico-culturali ma le chiese di Grado le conosco e le trovo molto belle. Ed anche quelle di Cividale.
Per CC
Lurido lavativo eqquando mi mandi una foto delle pentole di coccio? Altrimenti come faccio a sceglierla? Grunt!
Per il Gino
Scendi in auto?
Un saluto U.
PS. per Silvy: vojo un brodeto, un bel brodeto, una bela supa de pesce. Da mangiar co ‘e man,
PS per CC
Fatta pregevole supa.
I commensali se la rubavano dal piatto.
Con Barbera.
Salud U.
A proposito: io non credo nella Grande Teiera ma nel Tè. E’ grave?
Lo bevo liscio, con il latte o con il limone. Secondo come mi gira.
Spesso senza zucchero.
Ma non vorrei finire sul rogo: abiuro, abiuro per il Té! Credo nella Grande Teiera …. con un po’ di tè.
Augh! U.
x U.
Penso di sì.
Casomai ci sentiremo.
C.G.
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Uroburo:vojo un brodeto, un bel brodeto, una bela supa de pesce. Da magnar co ‘e man
Però, vista la rizeta, me va ben anca un boreto … U.
Amo molto el boreto!… Sempre U.
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Per Silvy
Se mi assicuri che non prendo un accidente, se mi bagno, per me va bene anche visitare la laguna dall’interno. U.
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caro Uroburo,
guardando il calendario, verso la fine di aprile la statistica dice che dovremmo essere più fortunati, col meteo.
Però mi pare di capire che a fine aprile c’è chi deve mettere la cravatta per andare in corteo il 25, e poi magari anche portare la bandiera rossa con falce e martello il 1° maggio…
Tu che hai contatti…facci una chiaccherata con blogmaster, &C!
Alla bisogna, se sei d’accordo, ti darò la cerata di mio marito che ti terrà come un bozzolo.
Ma se c’è il sole ti sarebbe di troppo.
Insomma prendiamo in considerazione fine aprile o primi di maggio. Vedete voi…io ho solo bisogno di saperlo in anticipo per scegliere con calma i barcaroli.
Infine…lungo il canale grande potremmo per un pezzetto andare con la nostra barca che però pesca 1.80m e quindi saremmo molto condizionati.
Intenderei preparare il boreto alla graesana e , se vi piace , una padellata di scampi in busara …eventualmente con qualche spaghetto spadellato insieme…e allora si che ti ci vorrà il “bavariol grando” e ” se magna e se se ciucia i dei”.
Se qualcuno ha qualche problema col pesce, non fa che dirmelo…si rimedia con altro!
Se Marta, o altri, volesse venire, sarebbe la benvenuta!
Per dormire, a Grado ho due divani letto matrimoniali, ma bisogna adattarsi perchè è piccola casa di mare, anche se dotata di riscaldamento e tutto.
Qui ho spazio, e servizi. Nonci saranno problemi per chi si accontenta.
Tenete conto, chi fosse eccessivamente raffinato, che noi siamo barcaioli velisti autentici, non da yacht capitalista , senza quindi le mollezze dei capitalisti aborriti da Vendola, che devono o piangere o andare al diavolo!!
Poi CC e Peter dicono che ce l’ho con Vendola!
Se le va proprio a cercare!
saluti
Sylvi
X FAUST
CHIARISCO CHE L’INVITO VALE ANCHE PER TE!!!!!
Sylvi
Vendola c’harragione, ekkekkaxxo! Non pagano mai nulla costoro!
A parte tutto ciò, io ho anche una brandina con sacco a pelo. U.
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Sarà una interessante lettura prossima !!
caro Enrico, se vuoi e se puoi, una anteprima..qui sul Blog o sulla tua rubrica…te ne saremmo grati !
Oppure ,capisco che è difficile parlare della propria fatica,…leggo ,dico qualche cosetta….e poi commentiamo …
un salutone
cc
x C.G.
Hai fatto benissimo.
Speravo che almeno leggesse il blog!
Sylvi
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Juncker evoca Marx: ‘Serve il salario minimo garantito
Altrimenti non credibili con la classe operaia. Situazione della disoccupazione è drammatica.
Juncker evoca Marx come il salvatore della classe operaia, l’economia deve considerare i più poveri.
Intervento del presidente dell’Eurogruppo al Parlamento Ue: ‘Tempi difficili, il peggio non è ancora alle nostre spalle. L’Unione Europea divisa sul suo futuro, ma servono risposte’ chiare ed urgenti, dobbiamo dare una risposta a mln di disoccupati. Cosa diranno adesso i grandi capitalisti, dov’è il mercato?
RISPOSTA al 122
Friedrich Engels, uno dei principali teorici del comunismo ottocentesco di matrice marxista.
Michail Bakunin, uno dei fondatori del comunismo ottocentesco di matrice libertaria.
Il comunismo è un insieme di idee economiche, sociali e politiche, accomunate dalla prospettiva di una stratificazione sociale egualitaria, che presuppone la comunanza dei mezzi di produzione e l’organizzazione collettiva del lavoro.
Tra i comunisti vi è una notevole varietà di interpretazioni, per lo più, ma non solo, da parte di marxisti, anarchici, cristiani e utopisti e le varie correnti novecentesche, dai trotzkisti, ai leninisti, ai libertari.
« Il comunismo è la dottrina delle condizioni della liberazione del proletariato cioè di quella classe della società che trae il suo sostentamento soltanto e unicamente dalla vendita del proprio lavoro, e non dal profitto di un capitale »
Levi Montalcini: dico no a Monti
«Appoggio il Pd di Bersani»
La nipote del premio Nobel scomparsa rifiuta l’offerta di una candidatura al Senato in Piemonte. «Ci vuole coerenza diceva mia zia – dice Piera Levi Montalcini -. Continuerò la battaglia insieme al Pd di Bersani».
«Dico no a Monti». Lo afferma l’ingegnere Piera Levi Montalcini, consigliera dei Moderati al comune di Torino e nipote di Rita. «Ringrazio per l’offerta della candidatura al Senato in Piemonte, ma ritengo che in questo momento in Italia ci sia bisogno di coerenza, coerenza che era un tratto distintivo di mia zia – continua Montalcini -. Sono da anni consigliera comunale a Torino con i Moderati di Giacomo Portas, leali da sempre al centrosinistra.
Insieme al Pd di Bersani continueremo la nostra battaglia per migliorare il Paese».
Caro Ingegnere Comunista,
Juncker è un conservatore lussemburghese.
Per quanto ne so io le Tv nazionali hanno riportato le sue dichiarazioni nei TG serali.., ovviamente senza far “menzione” del riferimento a Karl Marx.
L’uomo di Treviri fa talmente paura ancor oggi..che esiste una specie di ostracismo nei suoi confronti..soprattutto quando scoprono che aveva avuto ragione..ne hanno talmente paura che fanno di tutto per cancellarlo dalla storia.
Si autooperano una specie di rimozione dalle loro menti brillanti , al massimo lo si cita nelle aule universitarie, al pari dei dinosauri..!!
Poverini..!!
Juncker benchè conservatore lo ha citato..onore al merito dell’onesta intellettuale..cosa che scarseggia assai !!
cc
Il fallimento economico proverebbe che non sempre gli economisti hanno le risposte giuste. Ma la verità, purtroppo, è ancora peggio: le conoscenze c’erano ma molti hanno preferito ignorarle
Paul Krugman
Mi fido del giudizio di Curzio Maltese..
http://www.repubblica.it/politica/2013/01/11/news/berlusconi_santoro_maltese-50296445/
In fondo sono entrambi due “vecchietti” che litigano in piola con il “quartino ” davanti”..per un pò attraggono, poi si ignorano..e se fanno troppo rumore , il proprietario li invita ad allontanarsi ..dalla piola..perchè disturbano i clienti..!
L’unico guaio è che Noi siamo un Paese di Ubriaconi molesti ,farabutti,mentitori..!
cc
Tra il 30% e il 50% di cibo sprecato nel MOndo !!!!!
Se non è un Sistema folle, questo,..capitalistico e di mercato,di Libero mercato sob !???
Crisi di sovraproduzione, si sovrappongono a crisi finaziare e del debito..sob,sob,risosob..stai a vedere che la colpa è di Marx, come nelle migliori tradizioni, di questo Blog!
cc
Complimenti per il sito!
x CC
Se aggiungiamo che nei motori a scoppio, cioè in tutti veicoli a motore, l’80 per cento dell’energia sprigionata dal carburante viene dispersa come calore, e quindi non utilizzata, abbiamo un quadro più completo, e moooolto più drammatico, degli sprechi. Per il petrolio infatti si fanno anche le guerre…..
Un saluto.
pino
x pompe funebri roma
Qui nessuno è superstizioso. E gli imbecilli li individuiamo subito, specie quelli che si presentano già come tali.
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la ditta potrebbe offrire i suoi servigi a certi bloggers che hanno l’abitudine di scomparire e poi resuscitare il terzo giorno come Lazzaro…
Almeno la cosa sarebbe lucrosa per loro. Muori oggi, resuscita domani…
Ed il blog si ravviverebbe per le risate
Peter
ma no, ma no!!!
E’ una ditta non raccomandabile…una pompa funebre che, nella mattinata , invece di lavorare nei “laboratori” negli uffici preposti, negli obitori, trova il tempo di leggere siti ed esprimere pareri sugli stessi.
E’ in crisi nera, colore che le si addice!
A Roma poi…ma vada a pulire catacombe!
Sylvi