Per tenere in piedi l’ormai nauseabondo Emanuela Orlandi Show nuove calunnie e insinuazioni su don Piero Vergari. La grande balla sull’esorcista della Santa Sede don Gabriele Amorth “rivelatore” della morte “orgiastica” di Emanuela.

PREMESSA

Come forse avrete notato se l’argomento non ha suscitato la vostra repulsione, la scomparsa di Emaneuela Orlandi, avvenuta nell’ormai lontano 22 giugno 1983, è trattato in modo sempre più cialtronesco e in spegio alla più elementare decenza giornalistica. Dopo avere seminato false pista a piene mani, a partire da quella dei terroristi turchi che volevano liberare Alì Agca, l’attentatore di papa Wojtyla, si è passati a 7 anni di presa in giro con la pista della banda della Magliana e del defunto Enrico De Pedis, promosso post mortem a grande capo della banda dalla malafede e scarsa professionalità di troppi giornalisti assecondati da politici tanto “buonisti” quanto incapaci e vanesii. Per 7 anni il programma televisivo di Raitre “Chi l’ha visto?” e annessi e connessi hanno suonato la grancassa che aprendo la bara di De Pedis si sarebbe trovata la verità del caso Orlandi. La bara è stata infine aperta e l’intero sotterraneo della basilica di S. Apollinare che la ospitava è stato trivellato, con un atto inqualificabile della magistratura, ma ovviamente il bandolo della maleodorante matassa non s’è trovato. Da allora i mass media si sono scatenati contro l’ex rettore della basilica, don Piero Vergari, che con altre quattro persone ha una comunicazione giudiziaria come semplice atto dovuto per poter procedere ad alcuni controlli sul caso Orlandi. E’ evidente il tentativo di far restare in piedi almeno i calcinacci della ossessiva pista sballata caratterizzata dal nome di De Pedis, inventando man mano ritrovamenti di ossa umane sospette, crani, mandibole e perfino due scheletri di donna nei sotterranei di S. Apollinare. Ora c’è la follia della terra trovata scavando nell’ex cimitero sotterraneo della chiesa, come se scavando nel sottosuolo anziché terra ci si aspettasse di trovare farina o noccioline.

Pur di dare addosso a don Vergari accade che nel gruppo fondato su Facebook da Pietro Orlandi, per raccogliere adesioni nel vano tentativo di convincere con una petizione genuflessa papa Ratzinger a rivelare finalmente la verità sulla fine di sua sorella, si arrivi a dipingere don Piero come un omosessuale che corrompeva preferibilmente giovani africani. Il giornalista Fabrizio Peronaci, destinatario della mia lettera aperta inviatagli mesi or sono come puntata di questo blog, alla quale ovviamente non ha mai risposto anche se con comuni conoscenti minacciava sfracelli a mio danno, è arrivato a fare insinuazioni delle quali infine deve essersi vergognato lui stesso, finalmente. In un articolo per il Corriere della Sera del 5 settembre l’usuale recarsi in Vaticano di don Piero per andare in farmacia, al bancomat e negli archivi chiamati Archivio Segreto Vaticano è stata trasformata in cosa considerata dentro il Vaticano un probabile rintanarsi nella Stato pontificio in vista di “sviluppi delle indagini”, cioè di un eventuale mandato di cattura. Colmo del ridicolo e dell’assurdità, Peronaci ha voluto far notare che gli archivi sono “gli stessi in cui lavorò per qualche tempo la figlia di un funzionario dei servizi segreti indagato a fine anni 80“. Come se questo particolare insignificante possa essere la prova di manovre di don Piero con i servizi o addirittura una sua appartenenza ad essi. Come dire che poiché il Vaticano è frequentato da un certo papa Ratzinger allora questi e don Piero probabilmente sono ciccia e pappa…

Di averla fatta fuori dal vaso questa volta più del solito se ne deve essere accorto lo stesso Peronaci o qualche caposervizio del Corriere. Infatti in seguito su corriere.it l’odiosa allusione ai servizi segreti e alla latitanza è stata tolta, E’ però rimasta sull’edizione cartacea. E che sull’edizione cartacea quelle affermazioni ci fossero lo dimostra anche un zelante ed esagitato membro del gruppo Facebook di Pietro Orlandi, tale Mauro Valentini, che ha avuto la bella idea di pubblicare per intero le insinuazioni di Peronaci e di dichiararsi allibito per la mancanza di reazioni forti contro don Piero, che descrive per giunta come un ghiottone di ragazzini preferibilmente africani.

NOVITA’ ODIERNE

Tutto ciò premesso tanto per darvi la misura di dove siamo arrivati, vale a dire al giornalismo più putrefatto dei cadaveri di cui parla, ho appurato che il “grande scoop” dell’esorcista don Gabriele Amorth, che oltre tre mesi fa parlava di Emanuela morta a seguito di orge vaticane, è solo una balla colossale. Amorth NON ha mai fatto quell’affermazione. Balla colossale, ma rilanciata da tutti i mass media e bevuta avidamente dall’intera opinione pubblica che ha ancora il fegato di seguire questa interminabile telenovela. Per appurarlo non ho dovuto fare altro che telefonare a don Amorth e, come lui mi ha fatto chiedere, inviargli le mie domande per lettera, alle quali ha risposto. Domanda inevitabile: come è possibile che per oltre tre mesi filati a NESSUN giornalista sia venuto in mente di contattare don Amorth e chiedergli conferme? Io non sono certo un genio del giornalismo e credo neppure l’unico che usa verificare le notizie per evitare di scrivere cazzate, anche se a volte può capitare a tutti, me per primo, motivo per cui è particolarmente inspiegabile questa inazione di TUTTI che è diventata ignavia di tutti. Certo, mi si può rimproverare di essermi mosso solo dopo un paio di mesi, ma almeno mi sono mosso! E poi chiunque è in grado di capire che dato il clamore, suscitato certo non per caso dalla bufala della morte orgiastica della Orlandi, era meglio aspettare che la temperatura scendesse un po’ onde evitare di essere mandato al diavolo. Anche se un esorcista come don Amorth il diavolo lo combatte anziché spedirgli i rompiscatole come me.

Nell’intervista del 22 maggio al vaticanista de La Stampa  Giacomo Galeazzi si leggono di don Amorth due affermazioni chiare, anzi chiarissime: “Ho motivo di credere che si sia trattato di un caso di sfruttamento sessuale, con conseguente omicidio poco dopo la scomparsa e di occultamento del cadavere“; “Come dichiarato anche da monsignor Simeone Duca, archivista vaticano, venivano organizzati festini nei quali era coinvolto come “reclutatore di ragazze” anche un gendarme della Santa Sede”. Ma per quanto possa apparire incredibile, la rivelazione chock di Amorth non è stata approfondita, anzi è scomparsa dalle cronache e non si ha notizia di suoi sviluppi giudiziari, al punto che don Amorth non è stato neppure interrogato dai magistrati. Come mai? Le risposte sono più d’una. Vediamo quali.

Il 4 agosto Pietro Orlandi nella pagina Facebook del gruppo “petizione.emanuela”, da lui fondato, s’è rivolto a “tutti quelli che mi hanno chiesto un parere sulle dichiarazioni di Padre Amorth”. E ha spiegato: “Amorth lo conosco , ho parlato con lui qualche mese fa, non ha idea di cosa possa essere accaduto ad Emanuela. Le sue dichiarazioni sono frutto della lettura di un libro . “Non mi sono mai interessato a questo caso” mi disse e mostrandomi un libro – “Qui ho letto alcune cose riguardanti questo storia ma non saprei cosa dirti”. Beh , quelle cose lette sono diventate per alcuni giornalisti le verità sconcertanti di padre Amorth. “Posso dirti soltanto che le modalità del sequestro (proposta lavoro da persona distinta, tranquillizzare la vittima dare l’idea di una persona affidabile ecc) sono le tecniche usate dagli adescatori di sette sataniche ma altro, ti ripeto, non saprei cosa pensare””.

Nella sua dichiarazione Pietro Orlandi non specifica però quale fosse il libro che ha per così dire ispirato don Amorth. Che in risposta ad alcune mie domande il 16 agosto ha svelato l’arcano: si tratta dell’assai poco noto “Emanuela nelle braccia dell’Islam?”, 162 pagine di intrighi vaticani e internazionali dal sapore romanzesco scritte dalla giornalista Anna Maria Turi. La stessa Turi che il 22 luglio 1993 raccolse in una intervista per il giornale Il Tempo le sorprendenti ma tardive dichiarazioni del cardinale Silvio Oddi, titolare di una congregazione, cioè di un ministero del Vaticano: secondo il prelato Emanuela il tardo pomeriggio della sua scomparsa, come  noto avvenuta 10 anni prima dell’intervista, sarebbe stata vista da alcune guardie svizzere rientrare e dopo un po’ uscire di nuovo dal piccolo Stato pontificio passando come al solito per porta S. Anna e salire su un’auto che la aspettava in disparte. In disparte come se l’occupante non volesse farsi riconoscere  dagli svizzeri di guardia a porta S. Anna, probabilmente perché in Vaticano l’uomo in attesa in auto doveva essere una figura ben nota. Il racconto di Oddi, che manda all’aria le versioni ufficiali e i miti metropolitani, figura anche a verbale nella testimonianza resa al giudice istruttore Adele Rando.

Il libro della Turi che ha imbeccato don Amorth batte due piste: quella sessuale in ambito vaticano, che vede papa Wojtyla cinicamente preoccupato solo che non scoppi uno scandalo,  e quella del rapimento per mano islamica e successivo innamoramento di Emanuela per uno dei rapitori. Con il quale l’ex ragazza vivrebbe beata e felice in Marocco con il nuovo nome Fatima, dedita alle opera di assistenza e carità e senza nessuna intenzione di farsi viva con i suoi dimenticati familiari romani. Una delle trattative, guarda caso tutte fallite, tira in ballo addirittura l’allora capo del governo di Israele, Shimon Peres, il famoso generale e ministro israeliano della Difesa dell’epoca Ariel Sharon e il leader palestinese Arafat, oltre all’immancabile Vaticano e i governi italiani: tutti assieme appassionatamente….  Tra le varie affermazioni francamente difficili da digerire, il libro riporta quelle di Ali Rashid, definito “braccio destro di Arafat” e autodefinitosi l’uomo della trattativa con il Vaticano – su incarico di Arafat e col beneplacito della famiglia Orlandi – per la liberazione di Emanuela. Rashid 1° luglio 1993 spiega che la Orlandi e Mirella Gregori, ragazza sparita da Roma un mese e mezzo prima di Emanuela, sono diventate merce preziosa per il capo dell’Autorità Nazionale Palestinese per fare pressione sul Vaticano perché accetti una serie di richieste pro palestinesi. E che fine ha fatto la “merce preziosa”? “Le ragazze furono alfine cedute (in mani meno coinvolte) perché la Chiesa non riusciva a facilitare l’accordo con l’accoglimento delle richiesta avanzate”, anche perché “E’ ovvio che “Peres e Sharon non erano minimamente interessati alla liberazione di Emanuela Orlandi”. Parola di Ali Rashid “braccio destro di Arafat” ad Anna Maria Turi… Peccato solo che nel descrivere il luogo dell’incontro con Rashid l’autrice del libro compia un errore forse per distrazione. “Ci eravamo dati appuntamento dietro la basilica di S. Maria Maggiore, sul lato cioè rivolto a via Merulana”: il problema è che il lato rivolto su via Merulana non è quello “dietro la basilica di S. Maria Maggiore”, bensì, all’opposto, quello davanti, il lato cioè dell’ingresso.

Arafat, Peres, Sharon e annessi intrighi internazionali a parte, il colpo grosso si trova a pagina 40. Vi si legge infatti che su consiglio di un certo Mario, del quale purtroppo viene omesso il cognome, la giornalista Turi il 27 maggio del 2003 si è recata a chiedere della sorte di Emanuela a monsignor Simone Duca nella sua villa in via Tito Livio a Roma. Ecco quanto c’è scritto in merito all’incontro:

“L’ultrasettantenne [don Simeone Duca, ndr], di complessione imponente, era ancora vivace ed energico. Si sedette alla scrivania e m’invitò a chiedergli cosa volevo. Entrai subito in argomento e così rispose alle mie domande sulla Orlandi: “D’abitudine si organizzavano dei festini, e ciò avveniva anche nella sede di un’Ambasciata straniere presso la Santa Sede. Nella faccenda era coinvolto un gendarme vaticano. L’idea delle ragazze era quella di divertirsi e di guadagnare un po’ di soldi. Quanto alla Orlandi, dopo essere stata sfruttata, è stata fatta sparire e quindi uccisa””.

Parole chiare e nette, che almeno in apparenza non lasciano adito a nessun dubbio. Purtroppo però la giornalista dalla bocca del sacerdote non è riuscita a cavare nemmeno una parola in più, nonostante in seguito ne sia diventata amica accompagnandolo anche in un viaggio a Zara. L’impersonale “si organizzavano dei festini” resta impersonale e la domanda su chi avesse l’abitudine di organizzarli resta senza risposta. Restano senza risposta anche altri interrogativi di non poco conto. Qual è l’ambasciata di cui parla don Simeone? Chi è il gendarme vaticano coinvolto? Come, quando è dove è stata prima “fatta sparire e quindi uccisa” Emanuela? Per mano di chi? Domande d’obbligo anche perché il vice capo della gendarmeria vaticana, Raul Bonarelli, nel ’93 è stato coinvolto nell’inchiesta sul caso Orlandi con la pesante accusa di concorso in sequestro di persona, accusa a mio avviso infondata, ma che comunque si è persa nel nulla perché la procura della Repubblica non ha mai risposto al giudice istruttore Adele Rando che nel dicembre ’97 ha chiesto se dovesse proseguire le indagini col vecchio rito o con quello nuovo imposto nel frattempo dalla riforma della giustizia.

Tutto ciò porta ad altre domande. Come è possibile che la giornalista Turi non sia riuscita a sapere nulla di più preciso da monsignor Duca? E’ credibile che questi dopo avere lanciato un macigno così grosso abbia tenuta sempre nascosta la mano, evitando di chiarire alcunché per il resto della sua vita? Don Simeone è morto infatti qualche anno dopo l’incontro con la Turi. Era sicuramente già morto da alcuni anni quando il suo libro è stato edito nell’aprile del 2011, motivo per cui nessun magistrato ha potuto interrogarlo per chiarire tutto ciò che c’è da chiarire. La “rivelazione” di Simeone Duca è avvenuta nell’83 e la pubblicazione del libro solo nel 2011: possibile che la Turi per ben otto anni non abbia fatto cenno con nessuno di quanto appreso, lei che le confidenze del cardinale Oddi le espose subito in un’intervista per un giornale?

Come che sia, il risultato comunque è che monsignor Amorth NON ha mai sostenuto e dichiarato che la sorella di Pietro fosse un’habitué di festini spinti e che in quell’ambito è stata fatta sparire e uccisa. Il monsignore si è solo limitato a riportare frasi altrui vecchie di nove anni, per giunta non verificate da nessuno e ormai non più verificabili. Amorth nel suo libro “L’ultimo esorcista”, pubblicato già lo scorso gennaio, non ha minimamente accennato a festini, tutt’altro:  ha infatti esposto la sua convinzione che Emanuela prelevata con l’inganno sia rimasta vittima di una setta satanica. Convinzioni che, come abbiamo visto, Amorth ha ribadito di persona a Pietro Orlandi. I festini quindi e il Vaticano non c’entrano nulla con quanto scritto ne “L’ultimo esorcista”. A me l’anziano monsignore il 25 agosto ha scritto che “nel mio libro non ho citato Simeone Duca perché se si nomina il Vaticano i giornalisti si scatenano come lupi”. Come si spiega quindi l’attribuzione a lui delle parole in realtà dette da Simeone Duca?

Che le parole di don Amorth siano state forzate me lo ha scritto lui stesso il 16 agosto: “Le frasi riportate non sono del tutto esatte”. E lo scorso 24 maggio lo aveva detto anche ad Antonio Goglia, un signore di S. Giorgio a Cremano da qualche mese in corrispondenza con me perché si interessa al caso Orlandi anche suggerendo piste: per esempio, quella dei preti pedofili di Boston rilanciata con fragore dal Corriere della Sera. Queste la parole di don Amorth a Goglia: ”Guardi, le mie affermazioni generiche circa il caso Orlandi formulate nel mio libro “L’ultimo esorcista” sono state interpretate ad arte da qualche vaticanista”. Sembrerebbe una frecciata al vaticanista de La Stampa che lo ha intervistato. Come che sia, è strano che don Amorth si sia ben guardato dal chiarire pubblicamente che le sue parole sono state “interpretate ad arte”. E così il suo silenzio ha permesso di usarle per poter accusare della morte “orgiastica” di Emanuela don Piero Vergari, che all’epoca della scomparsa della ragazza era il rettore della basilica di S. Apollinare. Accusare don Vergari è un modo per tentare di far restare in piedi almeno un mattone della prolungata montatura contro la cosiddetta banda della Magliana e il suo preteso boss Enrico De Pedis, che come è noto fino a giugno era sepolto per l’appunto in S. Apollinare.

Sono passati più di tre mesi, ma nessuno si è preso la briga di informarsi su don Simeone Duca e tanto meno di cercare di approfondire quanto a lui attribuito da La Stampa, e in seguito da tutti i mass media, a proposito dei festini vaticani con belle minorenni. Nato in Dalmanzia a Borgo Erizzo, don Simeone è scappato dalla Jugoslavia dove nel ’44 era stato condannato ai lavori forzati. Definirlo “archivista vaticano” è francamente riduttivo. Più che altro monsignor Duca è stato molto impegnato a fare da snodo con molti ambienti, tutti chiacchierati e spesso pessimi, per conto della banca vaticana IOR. Il prete dalmata è passato indenne attraverso vari scandali nonostante rinvii a giudizio, come quello del 1986 per lo scandalo dei petroli, mandati di cattura e condanne, come quella del 1983 per avere tentato di comprare da un giudice della Cassazione una sentenza favorevole a un criminale della mafia calabrese. Don Simeone era inoltre noto per la sua ricchezza. A Roma viveva in una villa da straricco e venne soprannominato Monsignor Miliardo perché per evitare le manette all’epoca dello scandalo dei petroli pagò un miliardo di lire di cauzione (pari oggi ad almeno 1,5 milioni di euro). Lo scandalo dei petroli appurò negli anni ’80 che il vertice della Guardia di Finanza truffava lo Stato italiano facendo contrabbando di petrolio e portò alla luce una cordata di monsignori e affaristi impegnatissimi per fare ottenere con modi molto disinvolti promozioni e avanzamenti di carriera ai propri beniamini. Una delle specialità di don Simeone era organizzare ottime cene e incontri lieti per ungere le ruote al fine di fare ottenere ai suoi protetti i favori di politici, vertici militari e grandi manager statali. A quell’epoca per propiziarsi gli interlocutori non si usavano ancora le escort, ma i festini allegri sì.

Certo però che questa storia dei festini un po’ troppo allegri, il buco nero che avrebbe inghiottito Emanuela Orlandi, è strana. Vediamo perché:

1) – Viene lanciata da un vaticanista, quello de La Stampa, che in quanto vaticanista e in quanto accreditato presso la sala stampa vaticana è difficile che scriva cose deleterie per il Vaticano.

2) – Il lancio viene attribuito ad affermazioni dell’esorcista del Vaticano, che in quanto tale è difficile che dica cose pesanti per quella che per lui è la Santa Sede. E infatti, per evitare i giornalisti che “si scatenano come lupi”, non le ha dette.

3) – All’origine di tale storia dei festini c’è la dichiarazione di un sacerdote, archivista capo del Vaticano e armeggione dello IOR, che in quanto sacerdote e dipendente del Vaticano non dovrebbe sparare a zero neppure lui contro il piccolo Stato pontificio che oltretutto è il suo datore di lavoro.

4) – La dichiarazione del sacerdote archivista e maneggione viene raccolta e diffusa, con otto ani di ritardo, da una giornalista che oltre a essere accreditata anche lei presso la sala stampa vaticana è specializzata in libri molto edificanti su santi, madonne, madonnine, grotte miracolose, credenti con le stimmate e mistiche cattoliche, tutti editi dalla casa editrice cattolica Il Segno specializzata in libri di preghiere.

5) – Ed è questa casa editrice molto cattolica a pubblicare anche il libro della Turi con le affermazioni scioccanti di don Simeone che non fanno fare certo bella figura al Vaticano.

Il diavolo fa le pentole, ma non i coperchi, e la strada dell’inferno è lastricata di buona volontà. Infatti a pensarci bene appare una ben strana ironia della sorte che a lanciare pietre così pesanti e a “scatenare i lupi” contro il Vaticano sia una sfilza di personaggi legati proprio al Vaticano o comunque in Vaticano bene accreditati e stimati. Così come appare strano che il Vaticano nonostante tutto non li abbia sanzionati né sgridati in nessun modo. Stranezze che fanno assumere di fatto a questa nuova “verità” l’aria di un tentativo di scelta del male minore: assodato che il Vaticano comunque c’entra, è meglio divagare parlando di sette e di orge, senza specificare assolutamente nient’altro, anziché ammettere la verità con nomi e cognomi. Insomma, un modo per esorcizzare la verità. E in un esorcismo così impegnativo, con tanto di diavoli che non fanno coperchi, la figura del decano degli esorcisti mondiali ci sta come il cacio sui maccheroni….

226 commenti
« Commenti più vecchiCommenti più recenti »
  1. peter
    peter says:

    x Sylvi

    ma scusi, io volevo solo verificare se le principesche tette siano all’altezza del futuro compito…
    Cioe’ di allattare i futuri pargoli, cosa aveva capito…
    Sa, l’allattamento al seno e’ una pratica salutarissima, fatta ormai ahime’ da forse il 10% delle puerpere…chi trova una scusa, chi un’altra.
    Si rassicuri, qui sono quasi tutti ‘indignati’ della pubblicazione…
    io direi che noblesse oblige, ovvero, se sono aristocratici, che pedalino…

    Peter

  2. peter
    peter says:

    cari fratelli

    sono stato invitato ad una sfilata di moda in quel di Londra…posto in prima fila, manco a dirlo di fianco ad un vecchiaccio di 140 chili di peso.

    Vi faro’ poi sapere come e’ andata col catwalk

    Peter

  3. Rodolfo
    Rodolfo says:

    x152
    Macchi se ne frega di come e’ andata la passerella…caso mai raccontaci se l’ omone di 140 chili ti ha surclassato in scorregge…. chi alla fine ha vinto e come nell’ enfasi della vostra concorrenza non vi siate accorti che eravate rimasti solo in due ….e tutte le modelle asfissiate sul parke’.
    R

  4. Uroburo
    Uroburo says:

    Caro Linosse,
    l’unica alternativa è quella di vivere nella realtà che c’è ed imparare a starci al meglio.
    I sogni sono solo una pericolosa alienazione, a meno che non si sappia gestirli con molto realismo, ma questa non è una dote della sinistra. Intendo soprattutto della base di sinistra chè il Baffetto ha sostituito gli ideali con il cinismo, che è stata un’altra grande lezione dell’epoca della Restaurazione (e del post-Muro).
    Spesso i “rivoluzionari” quando perdono il folle ideale della rivoluzione diventano cinici e reazionari. Basta guardare il lurido Ferara.
    Un saluto U.

  5. Rodolfo
    Rodolfo says:

    Caro Uroburo,
    lei sicuramente sa’….di come la vita e’ monotona se si dovesse parlare sempre di cose serie.
    Una risata o un sorriso non fa’ male e arricchisce la vita…
    l’importante e’ farlo a cuor leggero….sapendo di scherzare e non facendo finta di scherzare…. lei sicuramente questa volta mi capira’.
    Un saluto
    Rodolfo

  6. peter
    peter says:

    X 152 che ora si autoinvia i posts…

    Tranquillo.Il panzone e’ un signore ebreo.
    Non scorreggia mai: risparmia il gas…

    Peter

    ps
    a cuor leggero….

  7. Pino Nicotri
    Pino Nicotri says:

    x Peter

    Trovo peggio che demenziale occuparsi dei reale in questi termini. Ho trovato orribile il delirio per Pippa, che mi pare davvero una pippa, c’è di infinitamente meglio ovunque, e trovo oscne le facce dei Windsor, pericolosamente simili a wuerstel. È un classico fottere i sudditi e i subalterni vari rifilando il guano tipo “principesse che piangono” e simili fregnacce.
    Alla sfilata controlli se hanno le mutande… e, se non le hanno, se i depilano. Mi pare più interessante. Oltre che utile per capire chi evntualmente agganciare….
    Buona sfilata.
    pino

  8. Rodolfo
    Rodolfo says:

    Chissa come fa’ poi il peto a sapere che quello che quello che avra’ accanto ha un peso di 140 chili….
    ma si sa negli inviti ricevi …pesi ….misure e circonferenze di chi ti sta a destra e a sinistra ….piu’ babbei di cosi si muore….in quanto alle tette ed alla bellezza di Pippa direi che lascia proprio a desiderare ….buona solo per una pippa appunto.
    Rodolfo

  9. peter
    peter says:

    Gli inglesi sono precisi. se mai fossi invitato accanto
    ad uno come il pernacchiato l ‘ invito
    mi avvertirebbe ‘ accanto uno con QI di una gallina’

    Peter

  10. Pino Nicotri
    Pino Nicotri says:

    x Alberto

    Il silenzio tombale sulle dichiarazioni di Egidio e su Monte del Gallo sono la migliore conferma che è lì che è avvenuta la tragedia. Riguardo il comportamento degli Orlandi, in particolare di Pietro e Natalina, ribadisco che preferisco non parlare. Potrei infatti essere talmente pesante da passare dalla parte del torto. E comunque non amo giudicare, ma solo allineare fatti certi, poi le conclusioni le può trarre chiunque voglia eventualmente trarle.
    No, nessuna indagine sulla informativa truffa per rifilare la porcata turca. NON sono stati i magistrati ad abboccarvi, ma la stampa. Sempre opportunamente imbeccata. Guarda caso, a partire dal Messaggero, che col Vaticano è sempre stato pappa e ciccia.
    Riguardo il riscatto SE – ripeto: SE – fosse stato un rapimento estorsivo, vedo che lei ragiona meglio di tantissimi miei colleghi cialtroni e/o buffoni. Solo dei dementi o gentaglia in malafede possono pensare che il Vaticano, cioè il PADRONE DELLO IOR, lascia accoppare una persona per non pagare 200 miliardi di lire, come dire due euro o al massimo 200 euro per me e lei. E solo degli imbecilli possono pensare che per ricattare il papa si deve rapire un cittadino vaticano anziché una persona qualunque in qualunque parte del mondo, oltretutto meno pericolosa del centro di Roma. Come se il papa fosse il sindaco di un paesino anziché il capo della cristianità.
    Purtroppo questo romanzone di ottava categoria contiene tutti i tipi di guano che il “popolo bue” e mitomane ama trangugiare e che ai vari poteri fa sempre comodo fare trangugiare. Compresa la tv “de sinistra”.
    Un saluto.
    pino nicotri

  11. Pino Nicotri
    Pino Nicotri says:

    x Peter

    Non le ho viste neppure io e non mi frega nulla di vederle. Cisa mangiano gli altri non mi interessa, preferisco occuparmi di cosa mangiare io.
    Un saluto.
    pino

  12. alessandro
    alessandro says:

    Anche lui se ne e´ andato.Una decina di giorni fa,rispondendo a galavotti su un topic di letteratura, avevo pensato ai “fogli sparsi” di chi
    riusciva, non senza fastidio, a evitare le editorie e a far girare i suoi versi
    liberamente, e con rispetto.
    Aveva una biblioteca a Bologna e ebbe fra le mani trecentomila libri;chiuse la biblioteca e mise tutto all´asta:il ricavato ando´ ai bisognosi.
    Un viso dolce, una barba bianca, un verso che resta.
    Un saluto resistenziale al poeta civile
    Roberto Roversi.

  13. Pino Nicotri
    Pino Nicotri says:

    x Rodolfo

    La prego ancora una volta di evitare termini offensivi. Come si permette di usare certi termini con altri forumisti? Non ha ancora imparato a saper stare a tavola con altri? In definitiva lei non è Israele che ha sempre e comunque ragione…
    nicotri

  14. Rodolfo
    Rodolfo says:

    Caro Nicotri,
    la vita e’ strana davvero…..lei e’ un po’ come il lattaio della mia storiella…di fronte alle offese anche gravi degli altri nei miei confronti …non chiude piu’ nemmeno gli occhi…tanto ne e’ abituato….
    mi son dovuto sorbire anche da lei un…. “Adolfo”….ma come ha visto non ho reagito….io non perdo mai tempo in quisquiglie….per ridere un po si….tutto il resto lo cedo a voi e con piacere.
    Rodolfo

  15. peter
    peter says:

    E’ curioso poi che ‘ a cuor leggero’ bisogna
    secondo lui prendere solo le sue freg….
    Ehm, battute di spirito. Diciamo cosi’…mah

    Peter

  16. peter
    peter says:

    X Pino.

    Del caso Orlandi non ci ho davvero
    mai capito niente
    Non si offenda comunque se ogni tanto
    scherzo. Rari momenti euforici…

    Un saluto

    ps
    Ma Pippa chi sarebbe?

  17. sylvi
    sylvi says:

    x Peter

    Provi a seguire la mia matematica:
    se la Regina , sulle orme di sua madre, campa ancora una decina d’anni, e arriviamo al 2025/30, Carlo è sotto gli ottanta.
    A sua volta regnerà per 20anni e arriviamo al 2045cr.
    William correrà oltre i 60anni, e sarebbe forse pronto a regnare!
    Un suo eventuale pargolo allattato dalle poppe principesche…si avvierebbe ai 30anni.
    Dovendo aspettare il suo turno…forse sarebbe Re alle soglie del 2100.
    Non oso pensare che cosa ne sarà delle reali poppe…allora!!!
    E soprattutto che ne sarà del Galles e della Scozia…avranno già impiccato i reali inglesi e poppe relative???
    Mediti, mediti…lei che è coinvolto!

    Sylvi

  18. Rodolfo
    Rodolfo says:

    x169
    Il mio 153 e un post allegro…per far almeno sorridere….mentre…..:-
    “Tranquillo.Il panzone e’ un signore ebreo.
    Non scorreggia mai: risparmia il gas”…
    non direi che fa’ ridere e nemmeno piangere….e solo una provocazione antisemita e stop….
    scrivere come fa cc……”brutto stronzo malcagato,prima di fare il mio nome lavati il culo che hai per bocca”
    non direi nemmeno che fa ridere ….e’ solamente volgare ed offende….denota risentimenti mai assopiti….
    io non riuscirei mai a scrivere cose del genere….so’ nemmeno Uroburo…non e’ il tipo….ma credo nemmeno tutti gli altri del blog …
    …. avevo solo scritto del “pianeta Urobur e dei suoi due satelliti cc e cg”… .nient’ altro e niente di veramente offensivo … la verita’ e’ ….che i tre hanno molte cose in comune….nella politica nel sociale ecc…..che poi cc rivolti la frittata….scrivendo di voler risvegliare in me sensi da tempo assopiti….be’ beato chi ci crede.

    Rodolfo

  19. peter
    peter says:

    X di sopra

    Ride regolarmente da solo. E scrive fregnacce
    con l’ evidente intento di offendere.
    E’ congenitamente incapace di ridere
    per qualunque battuta detta a sue ‘spese’

    Ovvero non ha alcuna traccia di senso
    dell’ umorismo. Come tutti gli egocentrici
    perennemente frustrati

    Peter

  20. peter
    peter says:

    X Alessandro

    no scusi. Almeno questa volta ho semplicemente
    descritto suo padre. Ne’ piu’ ne’ meno.
    Dovrebbe lei sapere che le personalizzazioni
    non fanno per me salvo scherzare ogni
    tanto.
    Il suo ‘sire’ interviene da sempre solo per
    irritare e provocare sul piano personale.
    Direi che e’ la sua unica funzione sul blpog

    Peter

  21. Cerutti Gino
    Cerutti Gino says:

    Satellite (Trabant, in tedesco) sarai tu con tutte le boiate che sbrodoli.
    Cucinati per favore, nel tuo brodo, perchè con il Cerutti potresti soltanto soffiarti il naso.

    Capis’c? Inten’d?

    C.G.

  22. Pino Nicotri
    Pino Nicotri says:

    x Peter

    Amo lo scherzare.
    Pippa mi pare fosse la sorella della sposa (o fidanzata?) del tizio (Andrea?) che dovrebbe forse salire al trono se il wuerstel Carlo venisse bypassato. Tutti i giornali squittivano che Pippa col suo abito che, a dire della stampa, valorizzava il “lato B”, detto anche sedere, aveva rubato la scena alla sorella nel corso delle nozze (o fidanzamento?) con grande afflusso di teste coronate, oltre che di teste di minchia.
    Un saluto.
    pino

  23. Rodolfo
    Rodolfo says:

    Ach…tutti belli e tutti bravi….gli intelligentoni che sanno misurare
    l’ IQ degli altri…tutti spiritosi….di uno spirito intelligente….tutti con la verita’ assoluta in tasca…. si accusa me di egocentrismo….proprio me….che metto tutto e tutti in dubbio….
    R

  24. Pino Nicotri
    Pino Nicotri says:

    x Rodolfo

    Se lei non capisce la differenza tra dare dell’idiota o del peto e usare invece espressioni ironiche, allora è impossibile comprenderci. Dare del peto o della merda è in definitiva la stessa cosa. E non credo lei gradirebbe essere qualificato come merda. Non gradirebbe neppure se si definisse merda non lei, ma per esempio Netanyahu o quella merda di rabbino vanesio vestito come al circo che prega per la distruzione dell’Iran, con annesse merde dei suoi seguaci.
    Un saluto. Preferibilmente non merdoso.
    pino nicotri

  25. Rodolfo
    Rodolfo says:

    Riguardo le menne si parlava di Kate la consorte di William…menne praticamente inesistenti….mentre quella dal culo prosperoso e’ Pippa…la sorella di Kate….
    Caro Nicotri …i settimanali e giornali Boulervard… ci fanno grandi affari con quelle storielle ….
    R

  26. Pino Nicotri
    Pino Nicotri says:

    http://frammentivocalimo.blogspot.it/2012/09/vergognoso-il-rifiuto-dello-stato.html

    VENERDÌ 14 SETTEMBRE 2012

    ‪‪ Vergognoso il rifiuto dello Stato Israeliano di indagare sull’ uccisione di due palestinesi da parte dell’IDF durante Piombo Fuso di ‬Aviad Kleinberg‬

    ‪‪ 

    Vergognoso il rifiuto dello Stato Israeliano  di indagare sull’ uccisione di due palestinesi da parte dell’IDF  durante Piombo Fuso di ‬Aviad Kleinberg‬
    SINTESI PERSONALE

    Il 16 gennaio 2009, nel corso di una “tregua umanitaria” durante l’  Operazione Piombo Fuso a Gaza, tre membri della famiglia Shurrab (il padre e i suoi due figli) stavano tornando dai loro campi a casa a Khan Younis.  I miltari del posto di blocco  li lasciarono   passare, ma i soldati posizionati nelle vicinanze aprirono  il fuoco contro la  loro  jeep  a 40 metri di distanza.
    Fino a questo punto l’incidente potrebbe essere visto come un incidente dovuto  alla mancanza di coordinamento tra le forze israeliane.
     Ma la storia non finisce qui.
    A causa degli spari il conducente della jeep perse  il controllo del veicolo   che andò a schiantarsi contro il muro . I soldati si avvicinarono  alla jeep e ordinarono ai   tre  di uscire . Ubbidirono  e i soldati spararono . Uno dei fratelli morì  sul colpo, mentre l’altro  rimase ferito a una gamba. I soldati non permisero a  una ambulanza palestinese di  evacuare il padre e il figlio ferito. Rimase  così senza soccorso   per 23 ore.  Il figlio morì dissanguato  il giorno seguente.
    La sparatoria è stato un crimine di guerra e  un  atto di crudeltà quasi incomprensibile nei confronti di civili innocenti che non  costituivano  un    pericolo per la  vita dei soldati. La vittima che è sopravvissuta, tramite i sue avvocati , ha chiesto al ministero della Difesa israeliana di aprire un’inchiesta, ma la loro richiesta è stata negata:”Non abbiamo i mezzi per indagare e ricostruire qualsiasi incidente nonché di confermare o negare ogni  informazione che ci perviene.”
    Ma la vittima fastidiosa non ha mollato .
    Ha intentato una causa civile alla Corte di  Haifa contro lo Stato di Israele. Sorprendentemente lo stato ha raggiunto  un accordo con coloro che diffondano  accuse del sangue contro i soldati israeliani e ha pagan  430.000 NIS (circa $ 109.000) a titolo di risarcimento. Questo non è male considerando il fatto che, dopo il massacro di Kafr Qasem (durante il quale, come a Khan Younis, persone disarmate sono state uccise a distanza ravvicinata mentre stavano tornando a casa dai loro campi) la persona responsabile è stato condannata a pagare la simbolica multa di un agorà. Abbiamo fatto progressi da allora, anche se si prende in considerazione l’inflazione. Therefore, I suggest we revive the ancient Egla Arufa ceremony, which was conducted when the body of a murder victim was discovered and the culprit’s identity was unknown: “If one be found slain in the land which the LORD thy God giveth thee to possess it, lying in the field, and it be not known who hath smitten him; then thy elders and thy judges shall come forth, and they shall measure unto the cities which are round about him that is slain. And it shall be, that the city which is nearest unto the slain man, even the elders of that city shall take a heifer of the herd, which hath not been wrought with, and which hath not drawn in the yoke. And the elders of that city shall bring down the heifer unto a rough valley, which may neither be plowed nor sown, and shall break the heifer’s neck there in the valley. And the priests the sons of Levi shall come near–for them the LORD thy God hath chosen to minister unto Him, and to bless in the name of the LORD; and according to their word shall every controversy and every stroke be. And all the elders of that city, who are nearest unto the slain man, shall wash their hands over the heifer whose neck was broken in the valley. And they shall speak and say: ‘Our hands have not shed this blood, neither have our eyes seen it’,” the book of Deuteronomy states.
    I know that the members of the Shurrab family are not Jewish, but let’s make it an exception in this case and conduct the ceremony anyway. After all, it was not we who spilled this blood.

    What Gaza war crime?/ Kleinberg 
    2    
    http://www.latimes.com/news/nationworld/world/la-fg-gaza-sons18-2009jan18,0,2355988.story   
    3  http://franceschini.blogautore.repubblica.it/2009/01/19/tre-fratelli-a-gaza/
    Pubblicato da arial   a 13:26
     

  27. Rodolfo
    Rodolfo says:

    “Se lei non capisce la differenza tra dare dell’idiota o del peto e usare invece espressioni ironiche, allora è impossibile comprenderci. Dare del peto o della merda è in definitiva la stessa cosa”.


    Lei ha perfettamente ragione caro Nicotri….e’ impossibile comprenderci.
    Io l’ espressione “idiota” a Peter l’ ho scritta dopo che lui a scritto il seguente post:-
    “Tranquillo.Il panzone e’ un signore ebreo.
    Non scorreggia mai: risparmia il gas “…

    per me una frase inaccettabile….ed idiota …per quanto mi rigurda e’ il minimo che gli potessi dire e non e’ gratis….cosi come i suoi piriti che non seguono mai un discorso….che non ha da ribadire ma solo da fare pernacchie….
    diventando per me lui stesso nient’ altro che una pernacchia…cioe’ un peto….ed un peto e’ un peto e sicuramente non ha niente a che fare con la merda come dice lei….anche se qualche volta ho anche li i miei dubbi.
    Un saluto
    Rodolfo

  28. sylvi
    sylvi says:

    caro Uroburo,

    a proposito di aristocrazia e di ricchezza.
    Trieste è una città dove per una grandissima parte gli immobili di pregio appartengono alle Generali, per un’altra grande parte ai LLoyd.
    Nella maggioranza i vecchi palazzi asburgici , quelli abitati dalla gente ” normale” sono privi di ascensore…non ci aveva pensato Maria Teresa e…così ancora sono.
    Ai piani alti ci vanno ad abitare le giovani coppie che hanno buone gambe e un reddito decente.
    Quelli invece che ne sono dotati fanno un bel balzo di valore sia di acquisto che di affitto.
    I molto ricchi, e ce ne sono parecchi, sono invisibili, abitano in costiera in ville che si possono intravvedere solo dal mare.
    Fra loro molti ebrei, ma anche di mescolanze varie , tipo gli Illy.
    Sono borghesi…ma se hanno un tiolo non lo esibiscono.
    Per capirci…non è che si chiama conte, marchese o che altro…e dottore solo chi è dottore, o ingegnere chi lo è.
    Gli altri sono “signori”.
    Non so come sia a Milano…a Torino sicuramente i titoli hanno ancora una grande importanza…credo sia nel dna.
    Genova, da quel che mi raccontano, ha una situazione molto simile a Trieste.
    Lasciamo stare Roma… o peggio ancora…il meridione!!!
    E’ un altro mondo.
    Qui, e anche in Veneto, la rivoluzione francese ha attecchito…ma il terreno era quello della Repubblica di Venezia, profondamente democratica…dati i tempi…senza, sia chiaro, accorciare le distanze socialmente, nel senso che intende lei.
    le differenze esistono …eccome…ma esistono ancora anche in Francia…però anche
    qui nessuno si sogna di vivere col titolo…lavora …o muore d’inedia.
    Comunque si mimetizza.
    Come dice lei, non esistono più i grandi proprietari terrieri, sia per la pochezza del territorio, ma soprattutto, evidente, per motivi storici …e così abbiamo modificato la mentalità.

    Ps: ogni volta che vado a Trieste sono carica di cibarie e cose varie…e dico a mio genero: xe rivada la contadina del contado!!!
    Scherzando, ma non troppo!!!
    Saluti

    Sylvi

  29. Rodolfo
    Rodolfo says:

    Caro Nicotri ,
    non so’ cosa la induce a parlare di un fatto vecchio di tre anni oramai risolto….come nel suo 181 e non dei quattro Americani uccisi in Libia.
    Anche quello mi sembra un fatto grave….una reazione che dura da giorni con gente che sembra oramai impazzita…..come dire non provocare l’ Islamista potrebbe diventare cattivo ….eh gia’…..
    http://lizaswelt.net/2012/09/14/alles-fanatiker-ausser-stefan/

    Bella “primavera Araba”…. che si trasforma attraverso un film trailer in internet in cui si prende in giro Maometto….in una furia omicida… . non le sembra che una cosa non abbia niente a che fare con l’ altra?
    C’ e’ chi riuscirebbe a mettere allo stesso livello …fanatici Ebrei ….Crisiani e Musulmani…. ma hanno mai Ebrei incolleriti attaccato e incendiato una Ambasciata Turca dopo l’ uscita del film “La valle dei lupi-Palestina”?
    Dopo la premiazione di caricature sull’ Olocausto a Teheran … hanno forse estremisti Ebrei promosso e inviato qualcuno di loro in Paradiso?
    Ha mai un Cristiano attaccato e incendiato una Ambasciata Tedesca dopo che il mensile “Titanic” prese in giro di brutto il Papa?
    Forse sono stati uccisi diplomatici Inglesi dopo Brian di Nazareth”Life of Brian” il film commedia del 1979 del gruppo comico inglese Monty Python?
    La caricatura che vede nel mio link sono settimane che gira per Internet….meno male che non ci hanno infilato anche Maometto….
    se ne sarebbero viste delle belle….ed invece cosi…nessuno si lagna….
    ma loro possono uccidere Cristiani e distruggere Chiese….nessuno protesta…..incendi una Moschea….incendi il mondo.

    Rodolfo
    Varie informazioni prese da “lizaswelt”.

  30. Rodolfo
    Rodolfo says:

    xcg
    a scanso di equivoci….perche’ so dove andrai a parare ….una cosa e’ la follia collettiva …un’ altra quella di un singolo.
    R

  31. sylvi
    sylvi says:

    caro CC,

    tu che sai, gli Agnelli sono nobili, aristocratici, borghesi…duchi, conti, marchesi o che altro?
    Insomma il sangue di che colore è…o era in origine?
    Perchè ora si sarà un po’ mescolato con sostanze varie…

    Sylvi

  32. Rodolfo
    Rodolfo says:

    xSylvi
    gli Agnelli?…Manco a dirlo a sangue Ebraico….ti sembra giusto?
    Un saluto da me e Anita e complimenti per l’ operazione riuscita .
    Rodolfo

  33. Cerutti Gino
    Cerutti Gino says:

    La tua non è follia ma supponenza da 4 soldi.
    E se sai dove andare a “parare”, vai pure tranquillo, a forza di piagnistei hai allagato il blog.

    Sembri una komare.
    C.G.

  34. alessandro
    alessandro says:

    Da L´Italia sepolta sotto la neve
    (Parte quarta, Le trenta miserie d´Italia)

    IV
    Miseria delle miserie la quarta miseria d´Italia
    sono le miserie stabili con la spada del dubbio
    la pianura dei barbari i barbareschi sui mari la
    tua Roma brucia la maledizione consuma le pietre.
    Non voglio ascoltare l´altoparlante chiamare tre volte
    la signora di Stoccarda
    o la madre gridare al bambino che e´ l´ora di cena
    oggi non vedo il cucciolo del pastore abruzzese sul prato
    stringersi al vecchio cane che sopporta ogni morso.
    Quando e´ notte l´ora del sonno sogna.
    Con la spada del dubbio
    interrompo il cammino da oscurita´ a oscurita´
    chiedo l´ora d´aria
    per svegliarmi dal sonno dubitare un poco
    agguantare la mano del mondo non affondare
    nella micidiale tempesta che tritura i cuori.
    Da oscurita´ a oscurita´ solo una foglia puo´ raccontare
    l´ordine delle foglie che cadono
    ma il riscontro degli opposti e´ un giuoco che
    fa incendiare le cime d´Olimpo percosso da risse
    degli dei che sono inquieti in amore.
    I motivi d´indignazione
    uno per uno i motivi dell´attesa
    ascolto vocaboli in una lingua mai parlata dall´uomo
    Parlare continuare a parlare senza sapere come parlare
    scrivere continuare a scrivere senza sapere come scrivere
    pensare continuare a pensare non sapendo cosa pensa-
    re e
    continuare a volere sapere senza sapere che cosa sapere.
    Nel corso della giornata
    si disfano le montagne le nuvole delle parole
    inseguono messaggi erranti senza tregua.
    Come rispondere alle domande del fiume che custodisce
    i cadeveri dei nemici?
    La risposta e´ nella stanza degli ospiti ad accendere
    il fuoco.
    Toccheremo domani il termine di questa prima
    avventura.
    Roberto Roversi

  35. Rodolfo
    Rodolfo says:

    xgc
    ma insomma son modi questi?
    Se non ti va’ quello che scrivo….di almeno cosa non ti va’ e perche’.
    Se i miei sono piagnistei….i tuoi cosa sono?
    Se a me non va’ quello che scrivi…..non ti dico “testa zubba” e me ne lavo le mani….sarebbe stupido non credi?
    Per questo cerco sempre di argomentare…di spiegare come la penso….da li puo’ nascere una discussione …dei risvolti….per arrivare alla fine ad un punto d’ incontro…. oppure anche solo avvicinarsi…oppure magari non se ne fa niente….ma almeno ci abbiamo provato….non credi? Io sono molto malleabile ed Uroburo ne sa’ qualcosa…..dunque?Cerca di essere piu’ locuace nello scrivere.
    Ti saluto
    Rodolfo

  36. Cerutti Gino
    Cerutti Gino says:

    Attraverso la tua loquacità, invece, piagnucoli su tutto e sul contrario di tutto. Il problema è che neanche te ne accorgi.
    Peccato.

    C.G.

  37. Uroburo
    Uroburo says:

    Ohibò
    Non sapevo che gli Agnelli fossero aristocratici: direi che se lo sono sono di nomina recentissima: al massimo del periodo fascista.
    Men che meno che fossero ebrei. Ma dite davvero? U.

  38. peter
    peter says:

    x Uroburo

    e lei da’ retta al ciarlatano di turno? tra un po’ qualcuno dira’ che anche il papa…
    Gianni Agnelli sposo’ una Caracciolo, principessa napoletana. Di li’ la ‘nobilta’, che non mi pare potesse essere acquisita in quel modo…
    Ebreo e’ A. Elkan, il quale mi pare sposo’ una figlia di Agnelli.
    Allora bisognerebbe concludere che gli Agnelli sono pure napoletani…

    Guardi poi che non hanno capito il modo in cui lei intende la nobilta’, cioe’ la chiesa, la proprieta’ terriera, le banche, etc…

    Peter

  39. Uroburo
    Uroburo says:

    Caro Peter,
    lei è veramente un tantino curioso!….
    La mia era una domanda: gli Agnelli sono nobili? Gli Agnelli sono ebrei?
    Personalmente avrei pensato che avrebbero ben potuto essere stati nominati conti (ad esempio) dal re nel periodo successivo alla I GM per meriti industriali. Era prassi comune. Che fossero ebrei non ne ho mai sentito parlare da nessuno.

    Quel che intendo io per aristocrazia è concezione del tutto comune, non mi invento nulla. Se ne legge la definizione su qualunque enciclopedia, ad esempio la Treccani.
    I beni della nobiltà sono sempre e soprattutto consistiti in proprietà terriere. Dalla rivoluzione industriale in poi il valore delle proprietà terriere è grandemente diminuito e quindi la ricchezza della nobiltà ha rischiato di seguire la stessa evoluzione.
    Ma molte delle proprietà terriere della nobiltà erano poste intorno alle città e queste hanno avuto un imponente sviluppo demografico proprio per i fenomeni connessi all’industrializzazione ed all’urbanizzazione ad essa conseguente.
    Molte famiglie nobili hanno gradualmente venduto le loro enormi proprietà immobiliari ed hanno investito nelle banche gli ingenti capitali così accumulati. Quindi in Italia le banche sono un buona parte legate all’aristocrazia.
    La Chiesa si è sempre comportata come una componente della classe aristocratica: con qualche ragione visto che sono i diretti discendenti dell’aristocrazia imperiale tardo-romana. Mica per niente che i vertici ecclesiali hanno fatto parte – per secoli, secoli e secoli – dell’aristocrazia romana che ha sempre controllato la Curia.
    Il potere in Italia è prima di tutto potere finanziario e solo molto parzialmente potere industriale. Anche in questo, oltre che nel fascismo e nel potere mediatico bananiero, l’Ittttaglia ha precorso i tempi. Per un paese sostanzialmente perverso come questo l’essere avanti non può che riguardare fenomeni negativi!
    Spero di averle spiegato in modo sufficientemente chiaro il mio punto di vista su questi temi. Un saluto U.

  40. Uroburo
    Uroburo says:

    PER TUTTI
    Cari tutti,
    se lo dice anche Alessandro che il modo di discutere di questo blog è impresentabile c’è da preoccuparsi.
    Direi che il nostro giovanotto ha totalmente ragione e che sarebbe ora che ci si mettesse a comportarsi da persone civili.
    Un cordiale saluto a tutti ma ad Alessandro di più. U.

  41. peter
    peter says:

    x Uroburo

    nel suo furore contraddittorio non si e’ nemmeno reso conto che eravamo sulla stesa lunghezza d’onda…infatti sono d’accordo che gli Agnelli non sono mai stati aristocratici in senso tradizionale, ne’ tanto meno sono ebrei.
    Dicevo che Sylvi ed altri secondo me non avevano inteso il suo punto di vista sulla ‘nobilta’ italica, non io, che se permette lo conoscevo o intuivo gia’ per conto mio.
    Grazie comunque della lezione…

    un saluto a lei

    Peter

  42. peter
    peter says:

    x Uroburo

    Alessandro dovrebbe prima di tutto tirare le orecchie a suo padre.
    Cosa del resto praticamente impossibile, visto che quello e’ convinto di essere inspirato da Geova o come si chiama…
    Quindi saremo sempre a girare in tondo.
    A bove ante, ab asino retro, a stulto undique caveto…

    Peter

  43. Rodolfo
    Rodolfo says:

    xPeter,
    evito il peto per opera di carita’…..
    se asini ci sono,….in questo blog lo sei solo tu….asino per eccellenza.
    Invece di pensare all’ IQ degli altri …non sarebbe bene che ti controllassi prima il tuo? Impara dunque prima a leggere bene…poi a pensare ed a riflettere un po’ di piu’….babbeo.
    Se leggi bene il post 186 di Sylvi….lei conclude con:-
    “Perchè ora si sarà un po’ mescolato con sostanze varie”…
    Ed io a giro di posta le rispondo:-
    “gli Agnelli?…Manco a dirlo a sangue Ebraico….ti sembra giusto?

    Pensando appunto ad Alain Elkann che ha sposato nel 1975 Margherita Agnelli…. figlia del defunto presidente della FIAT Gianni.
    Non ho scritto che gli Agnelli erano Ebrei ….ne tantomeno se erano o no blasonati….ma solo che alla fine ….orrore di tutti gli orrori…
    son finiti per mescolarsi con sangue Ebraico….ed era questa e solo questa l’ informazione che volevo dare alla nostra Sylvi.
    Rodolfo

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