Il successo di Camilleri è la ribellione della lingua italiana, di origine contadina, alla camicia di forza dei modernismi anglosassoni
In vacanza al mare ho notato che sotto gli ombrelloni in spiaggia sono ancora molto letti i romanzi di Andrea Camilleri, e non solo gli ultimo come La regina di Pomerania, La moneta di Akragas, La setta degli angeli. Vari anni fa rimasi colpito dallo strepitoso successo de La gita a Tindari: non appena comparve in libreria ne vennero “bruciate” oltre 200 mila copie in poco più di una settimana. E dopo questo blitz, dall’Olimpo dei best seller La gita a Tindari non si mosse per un bel pezzo. Anzi, ci rimase in compagnia di non pochi altri titoli dello stesso autore: un intero blocco di romanzi, per un’occupazione in massa della Hit Parade. Un’abboffata, per quanto incredibile e priva di precedenti, che al tempo de La gita a Tindari era già al suo terzo anno di vita e, a onta dei molti nasi storti, non se ne vedeva la fine.
D’accordo, Camilleri è un buon giallista, un ottimo giallista, e la Sicilia, terra di Sciascia e di Pirandello, è quanto mai adatta ad ambientare suspense di spessore. Ma basta davvero questo a spiegare un successo di dimensioni pantagrueliche? Forse che altri giallisti, anche più bravi di Camilleri, hanno goduto di un così lungo tappeto rosso di vendite? In ogni caso, l’autore de La gita a Tindari era un ottimo giallista anche nei molti anni durante i quali, come ama ricordare, gli editori cestinavano in massa i suoi “romanzetti”, inorriditi dal vocabolario arcaico, spesso dialettale, infarcito di meridionalismi. Un vocabolario accidentato, pieno di cocci, di vestigia agresti, di avanzi di archeologia più che di antiquariato preindustriale. Veri e propri rottami in un’epoca di postmodernismi e relative arie fritte, parole spesso incomprensibili disseminate come pietre in una terra non ancora arata.
Prendiamo per esempio la prima pagina de Il cane di terracotta (Sellerio, 1996), anch’esso vendutissimo. Ci imbattiamo in non pochi termini di significato oscuro, non sempre intuibile: smèusa, incaniato, stizzichi, ciriveddro, bannèra, intìfico pinsèro, gana, a patrasso, arriniscì.
La prima pagina de Il birraio di Preston (Sellerio, 1995), a mio modesto avviso un capolavoro vero, anche di intarsi, regala al lettore sorprese come scantusa, decino, truniata, scatasciante, trimoliare, arrisbigliò, picciliddro, d’incascio, vagnaticcio, timbulata, si susì, il retré. Più avanti, le pagine, per me meravigliose, di Concetta e Gaspàno, con il fantastico dialogo a gesti in chiesa, afferrano alla gola, ma i sentimenti devono farsi largo inciampando tra soro, squetò, trasuta, cilestrino, quadiò, stinnicchiata, muschittera, darrè la tarlantana, acchianava, ascutato, scantata.
Mi è venuto un dubbio, che con gli anni è diventato certezza ed molto piaciuto, fino quasi a commuoverlo, allo stesso Camilleri: e se il suo maxisuccesso fosse la vendetta dell’anima vera, profonda e incomprimibile della lingua italiana? La vendetta e la rivincita della sua anima arcaica, agreste, contadina, stufa di essere calpestata sull’altare del modernismo più becero e servilmente anglofilo. Ovvero: e se si fosse ribellato il grumo centrale, addirittura strapaesano e un po’ burino, il grumo ancestrale ereditato di sana pianta dal latino, che tuttora scorre nel sangue della lingua italiana e batte nel suo cuore? Definire il latino «langue de paysans», come osò fare nel 1925 il latinista francese Jacques Marouzeau, provocò gli strali del Giacomo Devoto della splendida Storia della lingua di Roma.
Eppure l’origine “paesana” della lingua latina, non più originale e nobile dell’osco o del sannita, è un dato di fatto. Ed è un dato di fatto l’origine altrettanto paesana dell’italiano, più di altri eredi figlio del latino. Può persino essere divertente, in un Paese dominato dalla morale e dalla Chiesa cattolica, ricordare come Marouzeau indicasse che la usatissima parola peccare in latino altro non era se non lo scalciare del cavallo. Ci si immolerebbe forse meno se si sapesse che immolare viene da quella “salsa mola” con la quale i romani aspergevano gli animali prima di sacrificarli agli dèi. Vasco Rossi invoca una vita esagerata, senza immaginare che l’aggettivo non vuol dire altro che “fuori dal campo coltivato”. Così come egregio significa “fuori dal gregge”. E a proposito di greggi, peculiare, pecunia (oggi apprezzata più che mai!) e peculato (così di moda…) sono tutti vocaboli provenienti dall’umile “pecus”, vale a dire pecora. In un’epoca di giustizialismo vero o presunto non è male ricordare, a scanso di equivoci, che giustizia, giureconsulto e giuramento vengono dal giogo, quello dei buoi.
Il sereno come il sazio vengono da “serere”, cioè da seminare. Maturare, che si tratti di una decisione o di un carattere, viene chiaramente dalla frutta e dalle messi. Idem per acerbo ed esacerbare. Imbecille voleva dire “privo di appoggio”, così come stimolare e pungolare vengono dall’incitare gli animali con bastoni acuminati. Decidere, verbo caro ai decisionisti, non significa altro che tagliar rami, così come la buona e la cattiva reputazione, le imputazioni degli imputati e le amputazioni vengono tutte dal potare vigne e alberi da frutta. Notizia che non farà piacere all’ex ministro e sindaco di Milano Letizia Moratti, la parola letizia viene dal “laetamen” dei campi e la parola cultura viene dal coltivarli, così come il verso, anche quello della poesia, l’avversario e il delirare nascono dai solchi e confini d’acqua dei campi coltivati. Il vivere viene dalla vite, quella con i cui grappoli facciamo da millenni il vino. E addirittura i vocaboli forse più importanti, quelli che utilizziamo infatti per indicare la nostra specie di esseri viventi diversi dagli animali, vale a dire le parole umanità e umano, non derivano altro che dall’humus, che è in definitiva la zolla di terra. Per fortuna che si tratta della terra fertile e non arida, come del resto indica la parola umido, che sempre da humus viene o forse lo ha generato. Anche il nostro umore è espresso da un vocabolo che viene da humus…
C’è a dire il vero anche un vocabolo che disturba assai perché mostra come la parola che indica l’attitudine e l’attività più elevata del genere umano, quella che ci distingue dagli animali, ha una origine e un significato francamente mortificanti. Mi riferisco al verbo pensare. Che infatti viene dal pensum, che altro non era se non la quantità giornaliera di lana che le schiave romane dovevano filare ogni giorno per poi – appunto – appenderla agli appositi ganci. Tant’è che in definitiva pensare e pesare si possono considerare etimologocamente come la stessa parola, cosa che riscontriamo quotidianamente in alcune espressioni italiane e dialettali, da “gravato da pensieri”, con gravare che significa pesare, tant’è che un grave altro non è se non un peso, al modo di dire partenopeo – rozzo ma efficace – “il cazzo non vuole pensieri”, perché questi gli sono di peso. E in effetti se sul “coso” ci appendiamo dei pesi ecco che è tirato verso il basso anziché tirare verso l’alto…
Si potrebbe continuare a lungo. Come si vede, sono tante le parole della lingua italiana che incorporano e risuonano significati più premoderni e campagnoli del previsto. Con buona pace anche del Manzoni e delle risciacquature in Arno. Come dice Umberto Eco: stat rosa pristina…
Si dirà che tutte le lingue antiche hanno inevitabilmente un forte bagaglio “paesano”. Ma non è vero: il greco, il sanscrito, il vedico, lo stesso indoeuropeo e la sua variante indoiraniana hanno un vocabolario che denota origini ben più aristocratiche.
La mia ipotesi, tuttavia, qualche riscontro almeno cronologico lo ha. È infatti curioso come, in definitiva, stando al calendario, il successo di Camilleri sia arrivato quando il Bel Paese “entrava in Europa”, con la camicia stretta, se non di forza, di Maastricht. Ed è parimenti curioso come tale successo sia poi montato man mano che aumentava la dose di modernità varie (Internet, moda e pubblicità in testa) a base di terminologie e/o scopiazzature anglosassoni. Per diventare infine un successo ancor più strepitoso quando il diluvio anglofilo ed esterofilo (purché non si tratti di immigrati, per carità!) vomitato dai mass “midia” è diventato universale, irrefrenabile, un vero e proprio sport, o delirio, nazionale: la New Economy e il “Padania day”, l’“I care” del popolo veltroniano e il “Security day” di quello berlusconiano, il “Crime day” della Confesercenti, gli spot pubblicitari esclusivamente in inglese. Infine, a mo’ di fuochi d’artificio finali, l’imperversare di conduttrici, presentatrici, vallette e ospiti più o meno fisse, ormai su qualunque canale, a dozzine, onnipresenti e onniscienti, tutte buone, tutte brave purché non italiane. Purché parlino “esotico”, storpino cioè la lingua italiana e la riducano a optional in tutti i modi possibili e immaginabili.
Concludo: probabilmente Camilleri ha grande successo perché utilizza una lingua, tutta sua, quanto mai adatta a pescare bene e a fondo nelle memorie più o meno inconsce della lingua italiana minacciate dal diluvio anglo-moderno. La stessa attività del pensare è resa possibile solo ed esclusivamente dalla lingua parlata: quando pensiamo, infatti, pensiamo tramite vocaboli, tramite parole e modi di dire. Inevitabilmente, quindi, anche tramite i loro contenuti sedimentati, che in qualche modo agiscono in noi come rumore di fondo. Gli innumerevoli termini arcaico-dialettali del “camillerese”, da meridionale premoderno, sconfitto e superato dalla Storia, sono il pendant ideale nei confronti di modernità e postmodernità minacciose, incalzanti, nordiche in quanto “anglo”, imposte, vincenti e/o supponenti. Il linguaggio di Camilleri inoltre ci aiuta a ricordare meglio quando, appena una cinquantina di anni fa, eravamo ancora un popolo di emigranti, con le pezze al sedere. Si vede che il benessere e la modernità non hanno cancellato in tutti la memoria. La memoria e un pizzico di nostalgia: se non altro la umana, inevitabile nostalgia del “bel tempo che fu”, l’amarcord. Il vocabolario camillerese pizzica ancora in molti quelle corde…
Si dice che la lingua italiana diventerà, nel vasto mondo, una faccenda priva di importanza e di futuro. Sono cose che succedono, nella Storia. Ma se siamo o saremo in vista degli ultimi fuochi, il successo di Camilleri credo ci dica che molta gente ne vuole e ne vorrà vedere ancora a lungo le fiamme, le faville, il fumo, i tizzoni. E sentirne il calore.
Tutto qui. Ma vi pare poco?
P. S. Una dozzina di anni fa ho pubblicato queste mie considerazioni su La Rivista dei Libri. E come ho detto prima piacquero talmente a Camilleri che intervistato da Gianni Riotta alla Fiera del Libro di Torino del 2000 ebbe a dichiarare: “… e devo dire di essere stato molto contento di leggere in questi ultimi tempi degli interventi sul linguaggio mio, uno di Sofri e uno di un giornalista che si chiama Nicotri, il quale elabora una teoria devo dire per me molto suggestiva, e che quasi mi commuove, cioè a dire che uno dei fattori del successo è il recupero di una lingua italiana praticamente contadina, come passò dal latino e divenne volgare ma proprio con termini contadini, terreni, e che forse, di fronte a questa previsione che abbiamo di perdite di identità varie (che poi bisognerà vedere se è un rischio) noi italiani ci aggrappiamo a quest’ultimo calore di questa lingua”.
Io ho sempre ammirato Daniel Cohn-Bendit….a Francoforte ci siamo incontrati spesso….mai nella comunita’…non ci va’ mai….ma cosi fuori al caffe’ o ristorante..
I capelli rossi… un viso simpatico…furbo e degli occhi che ti ispirano subito fiducia …
Il 1968 e’ stato quello che e’ stato.. ma una cosa non ho dimenticato….quando in Francia egli veniva nei media definito come un Ebreo Tedesco… dunque non un Francese e per di piu’ Ebreo..
gli studenti tutti sia in Germania che in Francia… andavano per le strade scandendo:-“Nous sommes tous des juifs allemands!” e “Wir sind alle deutsche Juden”. Erano tempi.
Ora e’ cambiato molto….l’ ho visto qualche mese fa’ al caffe’ …e’ sempre combattivo…ma i capelli rossi sono diventati di un bianco rossiccio.
Oggi mi ha persino deluso…perche’ ha criticato di brutto il giornale satirico Charlie Hebdo che ha pubblicato nuove vignette riguardo
l’ Islam…dicendo:-” Quando si siede su un barile di polvere nera….bisognerebbe almeno pensarci 30 secondi prima di accendere il fiammifero”
Proprio lui il “verde liberale”….critica di poter esprimere in liberta’ tutto quello che ci angustia.
Dunque anche noi potremmo ora andare per le strade gridando:-
“Siamo tutti caricaturisti Francesi ….siamo tutti Charlie Hebdo ”
“Nous sommes tous des caricaturistes Francais ”
Rodolfo
..
….siamo tutti palestinesi!
Quando certi chiacchieroni fissati monomaniaci suggeriranno di scendere in piazza a gridare “siamo tutti palestinesi!” allora forse sarnno più credibili e meno buffoni.
Shalom
Caro Shalom,
“ppiu’ monomaniaco de te se more”
Potrei anch’ io scendere un piazza a gridare “siamo tutti Palestinesi”
ma aggiungerei”di quelli che soffrono veramente”….non di quelli che si stanno arricchendo su una situazione creata da loro stessi ad hoc…..
e di chi interessa il persistere di quella situazione.
Rodolfo
Caro Rodolfo,
siccome il film mi è piaciuto molto sono andato a vedere l’indirizzo segnalato dal suo
n. 188. Guardi che la Pietà rappresentata nel provino del film NON E’ quella del Perugino, né quella degli Uffizi né quella del Gonfalone di Perugia, opera giovanile e secondo me molto più bella.
L’opera rappresentata nel provino, e che io non ricordo nel film, è evidentemente un’opera barocca, posteriore di ben più di un secolo rispetto a quelle del Perugino.
Cara Silvy,
forse lei voleva dire qualcos’altro ma io faccio un po’ fatica non dico a paragonare una quadro ad una stratua ma perfino due quadri (a parità di riuscita).
Sono più belli i quadri di Michelangelo o di Raffaello? O la Crocifissione di Masaccio? A me non piace la Pietà di San Pietro ma trovo la Pietà Rondanini una delle più belle sculture dell’Occidente. Ebbene è più bella quella oppure un quadro di Tiziano o di Giorgione? E’ meglio Bach o Beethoven? O Mozart? E’ meglio Sofocle o Shakespeare?
A me queste domande sembrano del tutto oziose. Posso dire che a me piace di più l’opera Tale o Talaltra ma fare un confronto tra i grandi capolavori è, secondo me, del tutto impossibile. Ogni opera, come ogni persona è un ente a sé. Poi ci può essere un’opera più o meno riuscita ma i grandi capolavori sono unici, come uniche sono le emozioni che suscitano.
Quanto poi al suo n. 200, la stessa domanda me la faccio anch’io: l’opposizione di Lombardia e del Lazio dov’era? E se non c’è a che serve votarla?
Un saluto U.
Per uguaglianza intendiamo l’uguaglianza reale, cioè la possibilità di avere successo nella società. Significa molto di più dell’uguaglianza delle possibilità, significa avere la possibilità dell’uguaglianza.
François Hollande
caro Uroburo,
molto strano. Pare che in fatto di gusti artistici si sia sulla stessa lunghezza..il Bruegel, la Pietà Rondanini, il Masaccio, Giorgione, …e chissà quanto altro.
Non intendevo fare paragoni impossibili, e l’ho scritto, ma soltanto una riflessione sui “mezzi” adottati…la pietra, la tela.
Il mosaico, che mi incanta, è ancora un altro mezzo…per raggiungere l’Arte.
Ogni paragone è improponibile.
Mi spiace soltanto di non avere più le gambe di una volta per macinare kilometri nell’arte. Ora , se vado in un museo faccio un piano preciso su quel che voglio vedere. Sic, sic, sic!
buonanotte
Sylvi
x Sylvi
grazie, ma le ho viste anch’io entrambe, e so dove si trovano…
Peter
x Uroburo 204
QED….
Del resto, ho visto la locandina coreana del film su internet, e l’immagine di una donna in bianco abito da sposa (=vergine) col capo chino che sostiene un giovane morto ricorda inequivocabilmente la Pieta’ custodita in S. Pietro. L’unica conosciuta in tutto il mondo, e che i giapponesi, guarda caso, cercarono persino di acquistare ai tempi di Paolo VI.
Lei che ha visto il film, conferma che non ci fosse alcuna ragione per cui il regista dovesse essere inspirato da altre opere…salvo che il ‘critico tedesco’ citato o forse inventato dal nostro buontempone e’ fissato col Perugino….Una storia forse non inventata, comunque, perche’ e’ verosimile per l’egocentrismo germanico.
‘notte
Peter
Caro Uroburo,
sara’ come dice lei …ed alla fine non ne vedo davvero l’ importanza se quella Madonna e’ di uno o dell’ altro o di chissa’ chi.
La disputa tra me e Peter deriva da una sua frase:-(post155)
“Ho il sospetto che il titolo originale in italiano del film sia inspirato dalla Pieta’ di Michelangelo, madre che regge il figlio morto.
Lo vedremo”
–
Non ne era dunque sicuro….ed io mi son passato un po’ di tempo a fare delle ricerche…..cosi mi sono imbattuto ad una intervista rilasciata da Kim Ki-Duk….in cui tra l’ altro ricordava di aver visto anni fa’ il quadro del Perugino e di esserne rimasto molto colpito…. successivamente mi son letto qualcosa in Tedesco sul film in cui diceva la stessa cosa….poi mi sono andato a guardare il quadro del Perugino e mi son visto il Trailer da me pubblicato con il post Nr.188…cosi ho ritenuto opportuno scrivere ….che si trattava della Madonna del Perugino.
Ma Peter….che ogni qualvolta lo si contraddisce pare che gli bruci
“il bus del cul”….specialmente se sono io a farlo…ha voluto aprire
una disputa ….anche se aveva scritto”lo vedremo”…nel senso che non era sicuro che fosse del Michelangelo.
Ora se si guardano bene le due immagini al principio del Trailer….si riconosceranno anche le somiglianze sia di Maria che di Gesu’ con quelle rappresentate dal Perugino….anche se in pose diverse.
Questo qui giu’ e’ un dettaglio del viso di Maria …ed e’ la stessa di quella del Trailer. Tutto li.
http://upload.wikimedia.org/wikipedia/commons/thumb/8/88/Pietro_Perugino_064.jpg/492px-Pietro_Perugino_064.jpg
–
Un saluto
Rodolfo
Come dire siamo tutti israeliani, ma di quelli che soffrono davvero e non sfruttano né la situazione creata da loro stessi né i palestinesi. Israeliani così però sono pochini….
Shalom
il trolletto castigato
ecco a voi tutti il vispo Rodolfetto
cuore malfatto e peggio di cervella
di provocar gli piacea veder l’effetto
ne ricavava beffe, fischi e sberla.
Della Pieta’ non sapea ne’ forma ne’ natura
la confondea con madonna con bambino
ci penso’ il blog con sollecita premura
a fargli far usual figura di cretino.
A contraddire il sicul si dilettava
color che eran savi, dotti e studiati
poi che da sempre il cul forte gli bruciava
per la su’ vetera condizion di illetterati.
Allor cosi’ fu che il prode siculo malfatto
appoggiolato al gran delirio acre de’ teutonici
apprese al blog silente muto esterrefatto
che figurativi non son gli architettonici.
Apprese alla rea Sylvi paziente e lasciva
ed all’ Uroburo divertito e assai sornione
che la scultura arte non e’ mai figurativa…
ma figurativo e’ sempre ei come coione!
Apprese al blog preciso e certosino
la wikipedia sciocca in punta delle dita
che il mondo sol conosce il Perugino
cosi’ promettea l’allemanno troglodita.
Il bloggo gli rispunne stanco e solenni
che di pieta’ davver glie ne fa d’uopo
per sopportar le su’ lagne lemmi lemmi
che ci rovescia su per su’ senile ioco
Peter
Ecco chi c’è al posto di Fiorito
Colosimo, «fanatica nazista» La nuova capogruppo Pdl alla Pisana dopo il caso Fiorito, è una fan del movimento legionario «Guardia di ferro» degli anni ’30: antisemita e anticapitalista e ultranazionlista. Al Pdl non resta che la Colosimo- fanatica nazista-.
Cara Silvy,
il mosaico …..
Solitamente mi annoia perchè troppo fisso e troppo sempre uguale a se stesso. Ma i mosaici di Ravenna ed il Pantocrator dell’abside del duomo di Monreale sono quanto di più bello abbia visto. E poi certi mosaici islamici …
In effetti ogni opera d’arte è un caso a sè ed i grandi capolavori non hanno nè luogo nè tempo.
Ricordo di aver visitato molte volte la sezione di arte primitiva del Louvre. In generale l’arte negra tende al barocchismo ma gli Zulu hanno una capacità di sintesi che mi ricorda le opere giapponesi.
Ricordo tra gli altri un tronco d’albero dipinto in guisa di pitone, un mestolo di legno il cui manico era la perfetta stilizzazione di una ragazza nuda, ed un tamburo in forma di bufalo.
Tre opere di una sinteticità che ho visto di rado. U.
Ci sono dei mosaici molto antichi ed anche belli nella vetusta cattedrale di Otranto. Li’ ho visto lo scacchiere dell’essere, una delle prime raffigurazioni del gioco degli scacchi in Occidente.
Si trova anche rappresentato ‘Arcturus Rex’, XI secolo.
Mi sono spesso chiesto cosa ne sapessero a Otranto di re Arturo (della Cornovaglia) nel XI secolo….mah
Peter
Cari Peter e Rodolfo,
io ho visto il film in italiano ed ovviamente ho visto le locandine del film italiano. Sono anche andato a guardarmi il provino del film in italiano.
Per quanto ricordo ed ho potuto osservare, nel film l’immagine della locandina non esiste e quella del provino non è quella della locandina. A mio modo di vedere l’opera del provino è un’opera barocca che non ha nulla a che vedere nè con il Perugino nè con Michelangelo.
Sono anche andato a controllare ed a confrontare l’immagine della locandina con quella della Pietà di Michelangelo di San Pietro.
A mio modo di vedere, al di là di una generica somiglianza di tema, le due immagini sono molto diverse. La posizione sia della donna semisvestita sia del “corpo” sono diverse da quelle rappresentate nella Pietà di Michelangelo.
Io credo che chi ha fatto la locandina e chi ha fatto il provino, che non sono necessariamente il regista, si siano ispirati ad una generica Pietà come ce ne sono tante in tutt’Europa. Tra l’altro il regista vive a Parigi, parrebbe.
Un cordiale saluto ad ambedue. U.
Otranto ….
Ahhh sì, è vero. Li ho visti questa primavera.
Opera notevole per la dimensione e per i temi ma sul piano artistico secondo me non molto ben riuscita.
Otranto è una bellissima città. U.
Cara Striscia Rossa,
la domanda posta dalla Silvy è ineludibile:
mentre la maggioranza del Lazio e della Lombardia si pappavano una vagonata di milioni (di euri) l’opposizione cosa faceva?
Ignorava? Pensava ad altro? Compartecipava?
Io di un’opposizione di tal fatta non me ne faccio assolutamente nulla, quindi votare mi sembra un totale non-senso. Detto con molto dispiacere. U.
x Uroburo
infatti il mio dubbio ‘lo vedremo’ non si riferiva a quale Pieta’ il regista si fosse inspirato…non avendo visto il film, mi colpiva che il titolo originale fosse una parola italiana. Qualcuno, assetato di contraddizioni gratuite (poi Sylvi dice che il bastian contrario sarei io…), si e’ persino peritato di dirmi come si direbbe pieta’ in coreano…trascurando che il titolo del film e’ in italiano…
Dicevo, mi chiedevo se il tema del film fosse appunto quello di una madre che sorregge, forse solo metaforicamente, il figlio adulto morto, morto forse solo metaforicamente…dubbio che mi rimane in attesa di vedere il film.
Non so quale opera il regista avesse esattamente in mente, ma so per certo che l’unica Pieta’ davvero nota in tutto il mondo e’ quella di Michelangelo in S. Pietro. La Rondanini e’ la seconda piu’ nota. E si tratta di sculture in entrambi i casi.
Direi che quella in S. Pietro sia la Pieta’ per antonomasia. Tutto qui
un saluto
Peter
Caro Peter,
sì, sembra anche a me che la Pietà di Michelangelo sia la più nota in assoluto. Avrei invece dei dubbi sulla Pietà Rondanini: un’opera così difficile nella sua sconvolgente modernità ed abbastanza poco pubblicizzata.
Guardi però che il regista vive a Parigi e sicuramente di Pietà ne ha viste a iosa.
Devo poi dirle che il significato del titolo del film mi sfugge; di pietà nel film non ce n’è neppure un briciolo: è un’opera di una durezza e di una brutalità sconvolgenti. Oltre a tutto l’immagine della locandina, quella che lei ascrive alla Pietà di San Pietro, come d’altra parte anche quella del provino, non esistono nel film. Non solo ma la protagonista (le “vergine” della locandina) non ha alcuna pietà per il protagonista, il “corpo”.
Forse la pietà è il sentimento che ispira questo film nei confronti dell’umanità che vi viene descritta. E’ un film rappresentativo del sistema capitalistico come pochi altri, pur parlando di tutt’altro.
Un saluto U.
x Uroburo
sarebbe gentile e pietoso notare, caro Uroburo, che ANCHE la Rondanini e’ una Pieta’ di Michelangelo. Prima che il solito buontempone dica tra un minuto che il signor Rondanini non e’ affatto conosciuto in Germania e di conseguenza il povero Peter si sbaglia sulla sua fama…
Tecnicamente lei ha ragione, e’ un’opera della piena maturita’ dell’artista, esprime crisi spirituale e dubbi piuttosto che certezze idealizzate, la fini’ nell’anno della sua morte, 1564, mentre l’altra ben piu’ nota e’ del 1499, di un Michelangelo poco piu’ che ventenne. La sua modernita’ e’ nelle fattezze ormai gotiche e quasi spettrali, in quella mancanza della definizione classica che si nota anche nei Prigioni, quasi tutti trafugati e tenuti al Louvre.
La Rondanini da’ lustro e fama a quel brutto castello sforzesco in Milano che pure ho visitato a suo tempo.
Tuttavia la Pieta’ in S. Pietro sembra fatta di marmo liquido. Come anche il David, e’ strabiliante per il senso di perfezione che inspira, la materia e’ diventata forma perfetta e quasi vivente…
Mi sono spesso chiesto in chi Michelangelo si identificasse di piu’ , se il Cristo Morto o la Mater Dolorosa
Peter
Eddai Peter, su …. ci dia un taglio anche lei.
Il modo di trattare il marmo del primo Michelangelo, “che sembra fatta di marmo liquido”, mi ricorda molto quello dei grandi scultori greci del V-IV secolo, soprattutto Prassitele di cui ricordo il meraviglioso Hermes con Dioniso al museo di Olimpia. Prassitele metteva una cera sulle sue statue, non conosco la tecnica di Michelangelo.
Il non finito di Michelangelo a me sembra di una modernità che toglie il fiato. Sembra quasi impossibile che si potesse scolpire così cinquecento anni fa, in pieno Rinascimento. In questo non la trovo un’opera gotica ma piuttosto un capolavoro che ha precorso i tempi. Sembra quasi un’opera di arte astratta.
Invece, pur con la massima ammirazione per le sue opere, il Michelangelo pittore mi piace poco. Io lo trovo, come diceva lui stesso del resto, prima di tutto scultore.
Un saluto U.
Caro Uroboro 217
“Io di un’opposizione di tal fatta non me ne faccio assolutamente nulla, quindi votare mi sembra un totale non-senso. Detto con molto dispiacere. U.”
Votare può essere un non senso ma avallare con il non voto per 2 VOLTE ad es. lo sgoverno banana ha realmente senso?
E noi elettori che facciamo oltre che sorbirci QUESTA STRAMALEDETTA CASTA CHE NESSUNO VUOLE e che invece dobbiamo sopportare COMPLETAMENTE A NOSTRE SPESE con tutte le porcate,sprechi siderali e amministrazioni da disastro?.
Già già,facciamo i puri non votando e nascondendoci totalmente sotto la sabbia ,completamente seppelliti inoltre dalle disastrose macerie opera di questi “politici”che come dimostrati demolitori DI TUTTO QUELLO CHE PASSA PER LE LORO MANI hanno dato il meglio.
Sarò un sognatore ma il sogno di quelli che non votano genera mostri che appena cresciuti sono tanto sviluppati e più furbi che fondano partiti che non si possono rimuovere più,la realtà è lì per ricordarcelo.
Se ti va bene così ,vediamo ancora una volta il film Pietà e torniamo a casa incazzati e contenti.
Forse Michelangelo nella sua lungimiranza pensava a noi,identificandosi con i posteri
L.
Caro Peter,
il primo e’ stato Uroburo a parlare del film Pietà di Kim Ki-duk…con il suo 155….tu rispondi a giro di posta con il tuo 156 scrivi”in coreano si pronuncia ‘fietta’, curioso…cosi’ mi dice la mia bambina”
–
si curioso….l’ avevo pensato anch’ io ….”fietta” non mi suonava molto Coreano…caso mai “Zulu’ Congolese”…non e’ che questa” fantasiosa bambina” provenga da li?
Mi son dato la briga dunque di fare una piccola ricerca….il risultato e’ stato che “fietta”…sara’ un nome….ma mai una parola che corrisponda ad una qualsiasi lingua….per cui cercando nel vocabolario Coreano ho trovato la parola corrispondente a “pieta’ ” che e’
“yeogida “여기다 /yeogida/ 동사 e l’ ho ripotata.
Tutto li e nient’ altro….tu ne fai una polemica …tra l’ altro mentendo doppiamente confondendo scrivi:-“Si e’ persino peritato di dirmi come si direbbe pieta’ in coreano…trascurando che il titolo del film e’ in italiano”
dimenticando pero’ la tua frase del 156 riportata qui sopra.
–
Per quanto riguarda questa Benedetta Madonna….io ripeto ho scritto e riportato quello che ho trovato nella mia ricerca … cosi come nel mio 209… ma se ne e’ voluta fare un’ altra polemica ….penso solo per spirito di contraddizione…e’ la Pieta di quello e di quell’ altro…solo del Perugino non puo’ assolutamente essere…….e va bene….chissenefrega….gia’ da un pezzo si sarebbe potuto calare il sipario su questa questione….per altro chiara e invece si continua.
Ora leggo il 211…sono sincero …ho dovuto un paio di volte rimettere…
non fa nemmeno un po’ ridere…ma lascia una profonda tristezza .
Perche’ scrivere :-
A contraddire il sicul si dilettava
color che eran savi, dotti e studiati
poi che da sempre il cul forte gli bruciava
per la su’ vetera condizion di illetterati.-
–
A parte che e’ il pappagallinaggio del mio ” Ma Peter….che ogni qualvolta lo si contraddisce pare che gli bruci “il bus del cul”…
del mio 209….si vede che hai anche poca fantasia …
il resto e’ senza senso e di una meschinita’ senza pari….
per cui caro Peter ….pieta’ qui ….pieta’ li….a me pare che qui l’ unica cosa ad essere degna di pieta’ sei proprio tu .
Rodolfo
Cari tutti,
una cosa e’ certa….quando il film ” PIETA`” verra’ presentato nel mio Stato andremo a vederlo.
Ho vista la “Pieta`” di Michelangelo molti anni fa’, quando era in tour a New York (1964)
http://nywf64.com/vatican04.shtml
Buona domenica,
Anita
il trolletto del poeta la sagacia non capisce
se ne fa cruccio,e grida, e lagna,
ed impotente in cor inveisce,
ma tal che pioggia e’ che il rivo bagna…
Peter
mi dicono che in US da tempo i camerieri di ristoranti e bar si aspettano mance del 20-25%. Se i clienti non lasciano ‘mance’ simili (direi piuttosto estorsioni…), vengono inseguiti e vituperati dai camerieri furiosi, perche’ ‘e’ il loro salario’.
Curioso che il servizio non sia incluso nel prezzo delle consumazioni…e che ogni cliente debba pagare a parte il cameriere che lo ha servito
Peter
Sagacia?
Spiegami allora la metrica della tua sagacia….
suppongo sia molto sottile come il tuo cervelletto.
R
Vedi…caro Peter….tu non devi mettere in moto la tua sagacia….
tu devi solo riuscire a smontare il mio ragionamento ….
che mi sembra sia chiaro anche per uno come te…
tutto il resto e fuffa….insieme alla tua sagacia.
R
Crescita è assorbire luce,energia e dirigersi verso l’alto.
Le piante,gli essere animati che crescono davvero, vanno verso l’alto
E noi animale uomo?
Abbiamo fatto crescere, forti di una nevrosi da consumo che non trova mai soddisfazione,cose materiali in maggior parte di nessuna necessità (invece di quelle che soddisfano i nostri veri bisogni) adesso ci stanno sommergendo ogni giorno piùtanto che non riusciamo nemmeno più a smaltire , tutto per consumare e riprodurre ancor di più ma con che risultato?
Riflettendo su realtà molto contingenti per ritrovarci ,anche per il grosso contributo dato da quelli che dovrebbero gestire la Cosa Pubblica scambiata per loro in cosa privatissima anteponendo gli interessi loro e per pochi burrattinai a quelli del popolo ,sommersi da debiti non certo fatti da noi con aumento vertiginoso dello “spread”(dafora anche nel nome)oltre che con la tetesconia anche tra politici incastonati sui loro scranni e lo stesso popolo.
Quando gli interessi e ragioni di pochi si antepongono, da tanto tempo che abbiamo ne abbiamo dimenticato l’origine a quelli di tantissimi ,un popolo, si può parlare ancora di Democrazia?
Da noi cosa è accaduto.
Lo scoglio a forma di stivale sul quale si è sfogata la “tempesta perfetta” non era di pietra ma di biscotto cotto cotto a puntino da microonde televisive.
Appena minacciato dalle nubi si era già rammollito contemporaneamente alle già floscie formichine stanziate lì.
Subito dopo i primi spruzzi di acqua lo avevano ridotto una pappamolla.
Pappamolla,pappa pappa e molla molla ,afllosciata in tutta la anatomía, come dimostrato dagli innumerevoli casi esemplari di quello destinato a proporsi come capoformichiere floscio.
Forte atraverso una propaganda senza soste e diffusi su tutto lo stivale ha ripetuto ad libitun anche se con note fuori tono e senso, la nenia del pifferaio magico, quello delle favole vestito di ogni colore, che incanta con ciò che si vuole sentire ,promettendo la realizzazione di tutti i desideri.
Ha così inebriato ed esaltato una maggioranza ma alla fine,come le stesse favole insegnano,ha condotto tutti all’umido per buttarli dentro la melma biscottata e putrida della loro inerzia che li ha risucchiati come si fa con i rammolliti ancora ammaliati.
Il resto è venuto da sè.
L.
il trolletto da’ ingiunzioni
al poeta libero e allegro
non capisce il villanzoni
la risposta e’ me ne frego…
Della metrica non sape
il trolletto ignorantello
dove nasce o dove giace…
non e’ pan per su’ cervello
Peter
La mancia ai camerieri qui in Rhode Island e’ del 15- 20 %…
viene messa in quasi tutti i ristoranti gia’ nel conto.
In Germania e’ del 10%….in Italia mi sembra pure e per quanto mi possa ricordare viene messa anche nel conto.
Se le regole sono cosi…presumo che tutti ci si attengano….anche qui in America ….dunque i clienti che vengono inseguiti da vituperati e furiosi camerieri e’solo nella tua fantasia ….che come e’ noto e’ di poco conto…e sul quel inconcludente ” mi dicono”….
gia’….mi dicono…mi dicono….bla bla bla…bla bla bla bla…
R
il trolletto fa pagare
tutte su’ consummazzioni
alle sore ricche e ignare
delle su’ peregrinazzioni.
E pe’ tanto lui non sape
de’ furiosi camerieri
la siora paca e tace
lui si scola li bicchieri
Peter
x232
Tu che sveli lo tu animo
e lo tu cervello infimo
Dopo la tu porcata
posso dirti solo idiota
nella sedia sconquassata
tra na stronzata e na boiata
na sega e na erbata
tra di spaghetti na forcata
continui a rompermi le palle
ed esternare lo tu fiele
te consiglierei no fucile
per spararti nell’ inguine.
Rodolfo
Il trolletto inviperito
tal crotalo adamantino
che il suol gringo inaridito
ne produce a menadito
sul poeta ei s’ avventa
colle zanne avvelenate
la su rima assai spaventa
per le zozze coionate.
Cupo il bloggo si raccoglie
in un eremo silente
per curarsi delle doglie
che gli infligge il gran fetente
peter
Li cojoni tu mi hai rotti
e te manno a quer paese
me vado a diverti
con la sora che tu sai
e con nu sovrappiu’
io te dico Fuck you
R
Il trolletto assai dolente
pe’ le botte meritate
si ritira lemme e languente
co’ le anche anchilosate
nel meandro puzzolente
de na’ bettola di fine estate.
Li puo’ scolare li bicchieri
Gia’ pacati pe ‘ clemenza
pe’ placare i cammereri
dalla siora in precedenza
peter
x Peter
Caro Peter,
le tue insinuazioni hanno oltre-passato i limiti della decenza.
Offendendo Rodolfo colpisci me nel peggiore dei modi.
Sappi che la nostra relazione e’ di lunga data, e che ci condividiamo le spese casalinghe….Rodolfo e’ un uomo orgoglioso, non la persona che descrivi tu.
I furiosi camerieri forse saranno nelle bettole, siccome bettole non ne ho mai frequentato non ti saprei dire, l’esperto ne sei tu….
Sei cattivo di cuore e malpensante, peccato ti credevo diverso.
Scrivo senza rime, se pur raggiungendo il mio fine.
Questo e’ un avviso amico mio, stai fuori dai nostri affari personali….come noi stiamo fuori dai tuoi rapporti….orientali.
Anita
We are not friends but I take your advice
on board.
My advice, however, is that your friend
should stop messing with me first.
As a matter of fact I have never mentioned your
name, while your mate has already
vulgarly put his bloody nose into
my Oriental business as you called it.
Forewarned is foreharmed
Regards
Peter
x Peter
Peter, hai fatto anche peggio con le tue insinuazioni.
Anita
xPeter
lo sai come ci dicono a Napoli per gente come te?
Per gente che mente spudoratamente e non ha il CORAGGIO di ammettere una azione come nel tuo 238?
Per uno che offende di proposito come nel 232?
E non ha nemmeno il coraggio di rispondere in Italiano?
Tu si n’ommo ‘ e merda.
R
x Peter
sarebbe molto difficile non affermare che stavolta lei l’ha fatta abbondantemente fuori dal vaso!
Si sono dette molte cose spiacevoli , in questo blog, ma entrare così a gamba tesa nei rapporti interpersonali, come ha fatto lei…
non ha scuse e non ha giustificazioni.
Fossi stata in Anita, come al solito fin troppo corretta, non solo non le avrei dato spiegazioni sugli affari miei…ma l’avrei trattata come si sarebbe meritato!
Rodolfo NON ha mai offeso i suoi rapporti con le sue amiche!
E che sia un uomo orgoglioso lo si capisce anche da lontano…nonostante che sarei sempre disponibile a digli il fatto suo, qualora fosse necessario, come ho fatto altre volte!
Lei non solo è troppo impulsivo, ma la sua malignità a volte supera ogni limite!
E di malignità gratuita si è trattato!
Sylvi
x Sylvi
saro’ malvagio, maligno e cattivo nell’animo, ma non vedo cosa c’entri Anita in tutto questo. Vedro’ comunque di astenermi da situazioni equivoche…
Peter
vedo che i trolletti sono molto piu’ sensibili alla poesia che non alla prosa…e’ un’arte che bisogna tenere in auge
Peter
Per il Sig. Uroburo e la Gentile Sig.ra Sylvi.
“-Dobbiamo guardarci in faccia e aprire un dibattito serio, non dilatorio. Credo serva un azzeramento totale all’interno del centrodestra. Dobbiamo rifondare una realtà che ha bisogno non solo di valori, o di riferimenti politici ma anche di comportamenti che rendono credibili questi valori di fondo come persone, famiglia, nazione e merito. Non possiamo continuare a vivere di espedienti”-.
Il sindaco di Roma, Gianni Alemanno, così commenta lo scandalo dei fondi Pdl in Regione Lazio.
Caro Uroburo e cara Sig.ra Sylvi, scusatemi, che c’entra il PD? voi sempre volete mettere in mezzo il PD a sconcezze che non gli appartengono. Lei Uroburo si ricordi che il non andare a votare non è niente altro che il gioco che fanno quegli apprendisti stregoni che vogliono abattere questa nostra democrazia, non faccia il gioco degli sfascisti alla Grillo. Cordialità
x Sylvi
Cara Sylvi,
da questa faccenda ho imparato chi sono i veri amici e chi vive di malignita’…sono poveri di animo ed incapaci di vedere oltre i loro sospetti.
In fine l’ultimo giudice sono io, tu capisci perche’ il tuo cuore e’ aperto, sfortunatamente altri…no.
Ieri ho ricevuta una lettera da un’amica che considero come una sorella, segue questo forum ma non partecipa, una lettera che mi ha addolorata, leggendo questo forum si e’ fatta un preconcetto sulla persona in questione ed e’ incapace di vedere oltre.
Hai ragione, non dovevo alcuna spiegazione a Peter, ma e’ nel mio carattere di mettere le carte in tavola senza sotterfugi…mi dispiace di aver persa la sua amicizia o la sua “fiducia”, but so be it. (ma così sia)
Un affettuoso abbraccio,
Anita
cara Striscia Rossa,
intanto ad Alemanno, il bue che dice cornuto all’asino,
gli ricorderei che il Comune di Roma è infarcito di suoi parenti, amici e clientes piazzati lì da lui, che adesso ha anche la faccia di tolla di scandalizzarsi delle stesse sue porcate, ma fatte in Regione.
Perciò, per dirla alla maniera delle mie parti…
-ma che vada a contarla a Giona ch’el jera mona!
Che cosa c’entra il PD?
A Roma , alla Regione Lazio, tecnicamente rubava la dx …ma la sx accettava la spartizione, eccome! Non si accorgeva che i soldi , i nostri, erano veramente tanti, troppi…e che forse c’era qualcosa di losco!
Del resto non si accorgeva nemmeno dei soldi che arrivavano al Partito,…non si accorge ancora oggi che stanno succhiando, con la scusa del costo della politica, l’ultimo sangue dei lavoratori …dei quali poi si fanno paladini!!!
Per questo motivo, la sx, dovrebbe vergognarsi ancor più della dx.
Ha mai sentito Bersani, Di Pietro, Vendola affermare che i loro privilegi sono veramente vergognosi?
Li ha mai sentiti dire : – noi vogliamo un vero taglio dei nostri privilegi?-
NO, tutto l’Arco Costituzionale sempre in fila alla cassa!
Io sono ancora capace di indignarmi di questo vergognoso andazzo…e le dirò di più…se i magistrati vanno a spulciare in tutte le Regioni, la mia compresa, …ne vedremo di anche più belle.
Credo si salvino solo molti Comuni…non tutti!
Io spero di trovare qualcuno che meriti il mio voto…
Gli chiederò di essere rispettoso della nostra Costituzione, di essere un convinto europeo, e di darmi il buon esempio come cittadino, nel senso di cives, e di ricordare sempre che la politica è al servizio dello Stato, non viceversa.
A queste condizioni andrò a votare…ma stavolta non mi turo il naso!
Un caro saluto
Sylvi
Per Striscia rossa e Uroburo.
Vedi Striscia rossa che il PD non e´ stato in grado di fare una vera opposizione al governo negli ultimi anni.Perche´?
Perche´, al di la´ degli scandali, ha dimenticato quello che dovrebbe essere uno dei suoi fini principali:proporre valide alternative per frenare
un capitalismo dove i lavoratori sono sempre piu´ merce.
Si suole pensare che quando ha vinto Berlusconi la prima volta e poi dopo Prodi solo perche´ questi aveva le televisioni;in parte e´ vero ;ma pensi che sia bastato solo quello?no!
in un paese alla deriva incredibili e assurde promesse sono state premiate poiche´ ,dall´altra parte, non c´era niente di concreto.
A
dire il vero,Uroburo, anch´io tempo fa mi sorpresi a sapere che lei non vota.In genere chi non vota e´ colui che non crede piu´ a nessun partito.In una vecchia intervista Biagi chiese a Pasolini:
“ma allora lei non crede ai Partiti”
e il poeta di Casarsa della Delizia di rimando:”e no, se lei mi dici che io non credo a nessun partito mi prende per qualunquista e io non sono un qualunquista”.
Penso allora che votare sia non solo un diritto ma soprattutto un dovere civile.
un saluto ad entrambi , alessandro.
Cao Alessandro,
quella del votare e di sentire il voto come un diritto e un dovere mi trova perfettamente daccordo.
Tu stesso pero’ nella prima parte del tuo post Nr. 247….scrivi di mancanza di programmi e di confusione nei partiti di sinistra.
O magari leggiamo le riflessioni scritte oggi a proposito… da Sylvi.
A questo punto capisco chi si sente schifato da questa situazione e preferisce starsene a casa….perche’ non vede e sa’ che il suo voto non porterebbe a nessun cambiamento vero del paese.
Ho letto di striscio oggi qualcosa sul movimento di Grillo…
sinceramennte non so cosa veramente vogliono ne ho seguito i discorsi di Grillo o dei suoi programmi se li ha….ma ho letto qualcosa come rivoluzione….ed io e’ da tempo che la penso cosi e l’ ho scritto anche tempo fa’…parecchio tempo fa’ in questo blog.
Io credo che se ci fosse una vera rivoluzione del popolo tutto e compatto l’ Italia potrebbe cambiare e persino salvarsi….male che andrebbe non sarebbe mai peggio di come e’ ora.
Dunque popolo tutto….al senato e al parlamento….tutti …dico tutti devono uscire fuori a calci in culo…calci veri… da farci il culo uno ad uno a “cappiennu i parrinu” via ….via…occupare quei siti a tempo indeterminato…
non credo che l’ economia e il paese ne risentirebbe troppo…ma si respirera’ subito una ventata di aria nuova.
Purtroppo …e qui casca l’ asino….come ho scritto piu’ volte …il popolo Italiano e’ un popolo asino …e credo non se ne fara’ proprio niente.
Mi sembra di aver letto che appena Grillo ha parlato di rivoluzione…ad una sua manifestazione subito dopo …si sono presentate solo qualche centinaio di persone….e siccome i media non funzionano e fanno anche loro gira e rigira… lo stesso giuoco dei politici…la rivoluzione ci sara’ solo quando il popolo patira’ un po’ veramennte la fame….ma fin quanto c’ e’ un pezzetto di pane da sgranocchiare….e una spiaggia libera “campa sceccu miu”.
Gia’ da tempo ….in Germania o in Francia ….con una situazione all’ Italiana …sarebbe scorso il sangue….ma li i media e la gente hanno i coglioni quadrati.
Ti saluto
Papa’
ops….Cao….vuole essere Caro….
R
@ La Striscia Rossa (244)
Ecco cosa c’entra il PD, spiegato proprio da un iscritto al PD.
Un saluto.
p.s.: ahimé, debbo purtroppo condividere la frase di Nostra Signora del Punto Esclamativo: “Io spero di trovare qualcuno che meriti il mio voto”.
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http://www.sostienecardulli.it/wordpress/cari-consiglieri-regionali-del-pd/