Il successo di Camilleri è la ribellione della lingua italiana, di origine contadina, alla camicia di forza dei modernismi anglosassoni

In vacanza al mare ho notato che sotto gli ombrelloni in spiaggia sono ancora molto letti i romanzi di Andrea Camilleri, e non solo gli ultimo come  La regina di Pomerania, La moneta di Akragas, La setta degli angeli. Vari anni fa rimasi colpito dallo strepitoso successo de La gita a Tindari: non appena comparve in libreria ne vennero “bruciate” oltre 200 mila copie in poco più di una settimana. E dopo questo blitz, dall’Olimpo dei best seller La gita a Tindari non si mosse per un bel pezzo. Anzi, ci rimase in compagnia di non pochi altri titoli dello stesso autore: un intero blocco di romanzi, per un’occupazione in massa della Hit Parade. Un’abboffata, per quanto incredibile e priva di precedenti, che al tempo de La gita a Tindari era già al suo terzo anno di vita e, a onta dei molti nasi storti, non se ne vedeva la fine.
D’accordo, Camilleri è un buon giallista, un ottimo giallista, e la Sicilia, terra di Sciascia e di Pirandello, è quanto mai adatta ad ambientare suspense di spessore. Ma basta davvero questo a spiegare un successo di dimensioni pantagrueliche? Forse che altri giallisti, anche più bravi di Camilleri, hanno goduto di un così lungo tappeto rosso di vendite? In ogni caso, l’autore de La gita a Tindari era un ottimo giallista anche nei molti anni durante i quali, come ama ricordare, gli editori cestinavano in massa i suoi “romanzetti”, inorriditi dal vocabolario arcaico, spesso dialettale, infarcito di meridionalismi. Un vocabolario accidentato, pieno di cocci, di vestigia agresti, di avanzi di archeologia più che di antiquariato preindustriale. Veri e propri rottami in un’epoca di postmodernismi e relative arie fritte, parole spesso incomprensibili disseminate come pietre in una terra non ancora arata.
Prendiamo per esempio la prima pagina de Il cane di terracotta (Sellerio, 1996), anch’esso vendutissimo. Ci imbattiamo in non pochi termini di significato oscuro, non sempre intuibile: smèusa, incaniato, stizzichi, ciriveddro, bannèra, intìfico pinsèro, gana, a patrasso, arriniscì.
La prima pagina de Il birraio di Preston (Sellerio, 1995), a mio modesto avviso un capolavoro vero, anche di intarsi, regala al lettore sorprese come scantusa, decino, truniata, scatasciante, trimoliare, arrisbigliò, picciliddro, d’incascio, vagnaticcio, timbulata, si susì, il retré. Più avanti, le pagine, per me meravigliose, di Concetta e Gaspàno, con il fantastico dialogo a gesti in chiesa, afferrano alla gola, ma i sentimenti devono farsi largo inciampando tra soro, squetò, trasuta, cilestrino, quadiò, stinnicchiata, muschittera, darrè la tarlantana, acchianava, ascutato, scantata.
Mi è venuto un dubbio, che con gli anni è diventato certezza ed  molto piaciuto, fino quasi a commuoverlo, allo stesso Camilleri: e se il suo maxisuccesso fosse la vendetta dell’anima vera, profonda e incomprimibile della lingua italiana? La vendetta e la rivincita della sua anima arcaica, agreste, contadina, stufa di essere calpestata sull’altare del modernismo più becero e servilmente anglofilo. Ovvero: e se si fosse ribellato il grumo centrale, addirittura strapaesano e un po’ burino, il grumo ancestrale ereditato di sana pianta dal latino, che tuttora scorre nel sangue della lingua italiana e batte nel suo cuore? Definire il latino «langue de paysans», come osò fare nel 1925 il latinista francese Jacques Marouzeau, provocò gli strali del Giacomo Devoto della splendida Storia della lingua di Roma.
Eppure l’origine “paesana” della lingua latina, non più originale e nobile dell’osco o del sannita, è un dato di fatto. Ed è un dato di fatto l’origine altrettanto paesana dell’italiano, più di altri eredi figlio del latino. Può persino essere divertente, in un Paese dominato dalla morale e dalla Chiesa cattolica, ricordare come Marouzeau indicasse che la usatissima parola peccare in latino altro non era se non lo scalciare del cavallo. Ci si immolerebbe forse meno se si sapesse che immolare viene da quella “salsa mola” con la quale i romani aspergevano gli animali prima di sacrificarli agli dèi. Vasco Rossi invoca una vita esagerata, senza immaginare che l’aggettivo non vuol dire altro che “fuori dal campo coltivato”. Così come egregio significa “fuori dal gregge”. E a proposito di greggi, peculiare, pecunia (oggi apprezzata più che mai!) e peculato (così di moda…) sono tutti vocaboli provenienti dall’umile “pecus”, vale a dire pecora. In un’epoca di giustizialismo vero o presunto non è male ricordare, a scanso di equivoci, che giustizia, giureconsulto e giuramento vengono dal giogo, quello dei buoi.
Il sereno come il sazio vengono da “serere”, cioè da seminare. Maturare, che si tratti di una decisione o di un carattere, viene chiaramente dalla frutta e dalle messi. Idem per acerbo ed esacerbare. Imbecille voleva dire “privo di appoggio”, così come stimolare e pungolare vengono dall’incitare gli animali con bastoni acuminati. Decidere, verbo caro ai decisionisti, non significa altro che tagliar rami, così come la buona e la cattiva reputazione, le imputazioni degli imputati e le amputazioni vengono tutte dal potare vigne e alberi da frutta. Notizia che non farà piacere all’ex ministro e sindaco di Milano Letizia Moratti, la parola letizia viene dal “laetamen” dei campi e la parola cultura viene dal coltivarli, così come il verso, anche quello della poesia, l’avversario e il delirare nascono dai solchi e confini d’acqua dei campi coltivati. Il vivere viene dalla vite, quella con i cui grappoli facciamo da millenni il vino. E addirittura i vocaboli forse più importanti, quelli che utilizziamo infatti per indicare la nostra specie di esseri viventi diversi dagli animali, vale a dire le parole umanità e umano, non derivano altro che dall’humus, che è in definitiva la zolla di terra. Per fortuna che si tratta della terra fertile e non arida, come del resto indica la parola umido, che sempre da humus viene o forse lo ha generato. Anche il nostro umore è espresso da un vocabolo che viene da humus…
C’è a dire il vero anche un vocabolo che disturba assai perché mostra come la parola che indica l’attitudine e l’attività più elevata del genere umano, quella che ci distingue dagli animali, ha una origine e un significato francamente mortificanti. Mi riferisco al verbo pensare. Che infatti viene dal pensum, che altro non era se non la quantità giornaliera di lana che le schiave romane dovevano filare ogni giorno per poi – appunto – appenderla agli appositi ganci. Tant’è che in definitiva pensare e pesare si possono considerare etimologocamente come la stessa parola, cosa che riscontriamo quotidianamente in alcune espressioni italiane e dialettali, da “gravato da pensieri”, con gravare che significa pesare, tant’è che un grave altro non è se non un peso,  al modo di dire partenopeo – rozzo ma efficace – “il cazzo non vuole pensieri”, perché questi gli sono di peso. E in effetti se sul “coso” ci appendiamo dei pesi ecco che è tirato verso il basso anziché tirare verso l’alto…
Si potrebbe continuare a lungo. Come si vede, sono tante le parole della lingua italiana che incorporano e risuonano significati più premoderni e campagnoli del previsto. Con buona pace anche del Manzoni e delle risciacquature in Arno. Come dice Umberto Eco: stat rosa pristina…
Si dirà che tutte le lingue antiche hanno inevitabilmente un forte bagaglio “paesano”. Ma non è vero: il greco, il sanscrito, il vedico, lo stesso indoeuropeo e la sua variante indoiraniana hanno un vocabolario che denota origini ben più aristocratiche.
La mia ipotesi, tuttavia, qualche riscontro almeno cronologico lo ha. È infatti curioso come, in definitiva, stando al calendario, il successo di Camilleri sia arrivato quando il Bel Paese “entrava in Europa”, con la camicia stretta, se non di forza, di Maastricht. Ed è parimenti curioso come tale successo sia poi montato man mano che aumentava la dose di modernità varie (Internet, moda e pubblicità in testa) a base di terminologie e/o scopiazzature anglosassoni. Per diventare infine un successo ancor più strepitoso quando il diluvio anglofilo ed esterofilo (purché non si tratti di immigrati, per carità!) vomitato dai mass “midia” è diventato universale, irrefrenabile, un vero e proprio sport, o delirio, nazionale: la New Economy e il “Padania day”, l’“I care” del popolo veltroniano e il “Security day” di quello berlusconiano, il “Crime day” della Confesercenti, gli spot pubblicitari esclusivamente in inglese. Infine, a mo’ di fuochi d’artificio finali, l’imperversare di conduttrici, presentatrici, vallette e ospiti più o meno fisse, ormai su qualunque canale, a dozzine, onnipresenti e onniscienti, tutte buone, tutte brave purché non italiane. Purché parlino “esotico”, storpino cioè la lingua italiana e la riducano a optional in tutti i modi possibili e immaginabili.
Concludo: probabilmente Camilleri ha grande successo perché utilizza una lingua, tutta sua, quanto mai adatta a pescare bene e a fondo nelle memorie più o meno inconsce della lingua italiana minacciate dal diluvio anglo-moderno. La stessa attività del pensare è resa possibile solo ed esclusivamente dalla lingua parlata: quando pensiamo, infatti, pensiamo tramite vocaboli, tramite parole e modi di dire. Inevitabilmente, quindi, anche tramite i loro contenuti sedimentati, che in qualche modo agiscono in noi come rumore di fondo. Gli innumerevoli termini arcaico-dialettali del “camillerese”, da meridionale premoderno, sconfitto e superato dalla Storia, sono il pendant ideale nei confronti di modernità e postmodernità minacciose, incalzanti, nordiche in quanto “anglo”, imposte, vincenti e/o supponenti. Il linguaggio di Camilleri inoltre ci aiuta a ricordare meglio quando, appena una cinquantina di anni fa, eravamo ancora un popolo di emigranti, con le pezze al sedere. Si vede che il benessere e la modernità non hanno cancellato in tutti la memoria. La memoria e un pizzico di nostalgia: se non altro la umana, inevitabile nostalgia del “bel tempo che fu”, l’amarcord. Il vocabolario camillerese pizzica ancora in molti quelle corde…
Si dice che la lingua italiana diventerà, nel vasto mondo, una faccenda priva di importanza e di futuro. Sono cose che succedono, nella Storia. Ma se siamo o saremo in vista degli ultimi fuochi, il successo di Camilleri credo ci dica che molta gente ne vuole e ne vorrà vedere ancora a lungo le fiamme, le faville, il fumo, i tizzoni. E sentirne il calore.
Tutto qui. Ma vi pare poco?
P. S. Una dozzina di anni fa ho pubblicato queste mie considerazioni su La Rivista dei Libri. E come ho detto prima piacquero talmente a Camilleri che intervistato da Gianni Riotta alla Fiera del Libro di Torino del 2000 ebbe a dichiarare: “… e devo dire di essere stato molto contento di leggere in questi ultimi tempi degli interventi sul linguaggio mio, uno di Sofri e uno di un giornalista che si chiama Nicotri, il quale elabora una teoria devo dire per me molto suggestiva, e che quasi mi commuove, cioè a dire che uno dei fattori del successo è il recupero di una lingua italiana praticamente contadina, come passò dal latino e divenne volgare ma proprio con termini contadini, terreni, e che forse, di fronte a questa previsione che abbiamo di perdite di identità varie (che poi bisognerà vedere se è un rischio) noi italiani ci aggrappiamo a quest’ultimo calore di questa lingua”.
286 commenti
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  1. sylvi
    sylvi says:

    caro Linosse,

    sei tu che ci dai dentro con il mojito, altrimenti, con attenta lettura avresti capito che ho scritto che sarebbe sempre ora che i nostri pulcini si allontanino dalla chioccia!
    Aggiungevo anche che all’estero imparano ad arrangiarsi.
    E non solo…imparano anche a difendersi da sane “scopettate” di saggina, che sono poi quelle che non si scordano mai!

    Sicuramente saprai che all’estero è piuttosto difficile trovare ragazzi dal curriculum prettamente italico come il seguente:
    nascono …e la mamma esclama: il mio scaraffone e il più bello di tutti e io sono la mamma più brava.
    Vanno alla materna …e la mamma si fionda un giorno sì e l’altro pure a scuola a controllare la minestra, i giochi, …e la maestra.
    Alle elementari…-ohh mio dio, come osa quella maestra incompetente e incapace a dire che il mio bambino prende a pugni il compagno? Il mio piccolo angelo incompreso è il più bravo e la cretina della maestra ce l’ha con lui!
    Alle medie…Io quei prof imbecilli li denuncio…ai CC, al Tar, al ministro…
    Così intanto si arriva alle superiori…e l’unica cosa di cui è sicuro il ragazzo è che ….la Scuola …è una cosa dove si copia, si imbroglia, si scappa…purchè non lo sappia quella credulona di mia madre, alla quale si possono raccontare tutte le balle del mondo…e lei beve, e lo guarda adorante.
    Poi…all’Università si fa con comodo: un anno di studi e uno sabbatico, uno di studi e…….
    Se nel frattempo non ha fatto i primi capelli bianchi…strappa una laurea che, soprattutto in certe parti d’Italia, è da 110 e lode.!!!
    Non sa fare niente, ma si butta nel primo concorso statale da 20.000 concorrenti per 10 posti!
    Ed è finalmente diventato…un precario e può andare in piazza con la CGIL e la bandiera!
    E la mamma continua ad allungargli la paghetta e a stirargli la felpa da manifestazione….e continua…oppure va a Berlino….ma quelli sono i più svegli!
    Prosit!

    Sylvi

  2. sylvi
    sylvi says:

    Credo che la poesia sia cogliere ciò che ci circonda in musica , commuoversi …per commuovere.
    Peter è privo di poesia… gli manca la musica!
    Eppure anche i suoi microbi… potrebbero ispirarlo e vibrare di musicalità fino a raggiungere noi poeticamente!

    Pasquino mi ha commosso…
    ma…Rodolfo…chi l’avrebbe pensato?
    Eppure… a grattare le croste del tempo depositate nell’anima,…
    non può che uscirne …la poesia!

    Bravi

    Sylvi

  3. peter
    peter says:

    x Sylvi

    una riflessione estemporanea. Gli asini e’ noto che non possono volare, ma nulla gli vieta di sognare che possano farlo.
    L’unica poesia che mi piace realmente e’ quella satirica. Di esempi recenti ve ne sono pochissimi, credo. Da giovane leggevo con piacere gli epigrammi di Marziale.
    Si sbaglia che mi manchi la musica, la scelta delle parole ha un certo senso del ritmo, anche nella prosa. Ma lasciamo stare.
    Ammetto che le poesie di Pasquino non mi sono mai piaciute.
    Ma i detrattori non devono certo scoraggiarlo: Virgilio era dai piu’ considerato cattivo poeta…

    Peter

  4. Uroburo
    Uroburo says:

    Consiglio a tutti di andare a vedere il film Pietà, di Kim Ki-duk, ilfilm vincitore a Venezia.
    E’ un film di una crudeltà e di una brutalità inaudite, si fa fatica a vederlo fino in fondo, ma dà un’immagine molto realistica del capitalismo coreano ed in generale asiatico. Che è quello che la FMI ha imposto a mezzo mondo in occasione della crisi asiatica della fine degli anni Novanta. Un capitalismo distretta marca useggetta.

    Due parole sul Marchionne tanto amato dalla Silvy.
    Certo l’industria privata fa quel che le pare. Ma se lo fa con i l denaro pubblico, proprio come le banche useggetta, allora si può parlare di frode. E l’unica che lo aveva capitpo era stata la Camusso….
    Un saluto U.

  5. peter
    peter says:

    x Uroburo

    in coreano si pronuncia ‘fietta’, curioso…cosi’ mi dice la mia bambina. Ho il sospetto che il titolo originale in italiano del film sia inspirato dalla Pieta’ di Michelangelo, madre che regge il figlio morto. Lo vedremo.
    I coreani hanno una grande creativita’ artistica, in proporzione direi superiore ai loro vicini giapponesi e cinesi. La mia amica ha progettato da sola una decina di costumi femminili, alcuni davvero belli, ha scelto le modelle ed organizzato la sfilata. Il giorno dopo sono gia’ apparsi su di una famosa rivista internazionale. Viene pagata una miseria, e non ha neanche un visto decente

    Peter

  6. alex
    alex says:

    @ Uroburo (154)
    Se “Pietà” era il primo film di Kim Ki-duk che ha avuto modo di visionare, Le suggerisco di recuperare i titoli precedentemente usciti.
    Un regista che, a parer mio (ovviamente vale uno), non ha sbagliato un colpo in tutta la sua filmografia e che può fregiarsi, sempre a mio avviso, di aver diretto almeno 5 capolavori.
    Un saluto.

  7. Rodolfo
    Rodolfo says:

    xPeter
    Pieta’ in Coreano si traduce “yeogida “여기다 /yeogida/ 동사 …
    e certamente pero’ non si puo’ dire che i Coreani hanno una creativita’ artistica superiore a quello dei Cinesi o Giapponesi…cosi come non lo si puo’ dire degli Italiani per esempio nei confronti dei Francesi o Tedeschi….tutto e’ soggettivo….tu per esempio sei quel che sei…perche’ non puoi essere altro…..come anch’ io tra l’altro.

    Kim ha avuto una infanzia complicata….veniva dal padre maltrattato ed a 9 anni si trasferi a Seul …non ando’ piu’ a scuola e si manteneva esercitanto diversi jobs….dopo aver passato 5 anni in Marina ….lavoro’ in un seminario di preti per ciechi e disabili…
    nel 1990 insegui un vecchio sogno, quello di diventare pittore e ha studiato arte a Parigi….solo nel 1992 comincio’ a scrivere sceneggiature. Il film “Pieta” ha vinto il Leone d’ Oro al filmfestival di Venezia quest’ anno…racconta di un giovane e brutale collettore di debiti che incontra una donna che afferma di essere sua madre e qui mi fermo….
    “Pieta’ ” nell’ arte figurativa rappresenta Maria (Mater Dolorosa) con le spoglie di Gesu’ ed e’ quella di Pietro di Cristoforo Vannucci, noto come il Perugino o come Pietro Perugino.
    Rodolfo

  8. peter
    peter says:

    forse qualche polemico armato di wikipedia non sa che Pieta’ e’ il titolo originale del film, in italiano…ed i coreani lo pronunciano a modo loro.
    La pieta’, madre che regge il figlio morto, e’ un motivo artistico pre-cristiano, forse addirittura preistorico.
    Nell’iconografia cristiana la pieta’ piu’ celebre, direi la pieta’ per antonomasia, e’ da cinque secoli la scultura omonima di Michelangelo (S. Pietro in Roma, navata laterale di destra, se c’e’ bisogno di dirlo, e spero di rivederla presto).
    Che ciascuno e’ un individuo ed unico come tale, possiamo essere d’accordo. Ma quello coreano e’ un popolo molto piu’ omogeneo del cinese, ed anche del giapponese. Di sicuro e’ un popolo, a differenza della gente ebraica, cui Rodolfo attribuisce infinite caratteristiche con certezza assoluta (gli ebrei non odiano mai, etc etc etc), e tutto cio’ che ha remotamente in comune e’ solo una religione.
    Ho notato nei coreani uno spiccato senso artistico, in musica, cinema, moda, e diversi altri campi. Non vedo perche’ non si dovrebbe dirlo

    Peter

  9. Linosse
    Linosse says:

    Caro Peter
    “Ho notato nei coreani uno spiccato senso artistico, in musica, cinema, moda, e diversi altri campi. Non vedo perche’ non si dovrebbe dirlo”

    Faccio un’ipotesi,forse sono riusciti ad evadere dal pollaio che alleva polletti tirati su con mangimi a base di libri sedicenti sacri che sono un insieme di mitologie scompaginate.
    L.

  10. Rodolfo
    Rodolfo says:

    xPeter
    Non si dovrebbe dirlo perche’ ….secondo me….parli in generale.
    Non tutti i Coreani hanno uno spiccato senso artistico…. in musica… cinema… moda… e diversi altri campi,,,,cosi come non tutti i Siciliani sono mafiosi….io non direi mai che i Siciliani hanno uno spiccato senso artistico piu’ grande …. per esempio dei Friulani.
    Per quando riguarda Wikipedia….io non sono una enciclopedia ambulante come vuoi esserlo tu…….e dato che la tua traduzione di pieta’ in Coreano mi e’ sembrata, secondo il mio sentire…sibillina ,
    ho controllato….cosa c’ e’ male?
    Non credo che tu.. quello che tu sai o credi di sapere.. ti sia entrato nel cervelletto per opera dello Spirito Santo….quello che sai, lo avrai letto e studiato in qualche posto…per cui anche tu farai delle ricerche se qualche cosa non ti e’ chiara e cosi via….l’ importante e’ poi crearsi un proprio parere secondo il proprio carattere e la propria mentalita’…quella che si forma da dove si e’ vissuto e dalla educazione ricevuta dai propri genitori ….la scuola e’ meglio metterla da parte.
    Il popolo Ebraico …per esempio o l’ Ebreo Israeliano in genere ha gli stessi attributi di qualunque altro popolo.
    Siete voi ….e solamente voi a voleglierne attribuire di particolari.
    Il fatto che l’ Ebreo sia stato ed e’ in molti campi un po’ piu’ bravo degli altri lo ritengo solo un caso….ma anche alla sua voglia di emergere e salvarsi dall’ odio congenito dell’ umanita’ che gli sta’ attorno.
    Molti animali hanno sviluppato nell’ arco dei secoli diverse altre facolta’ per assuefarsi o salvarsi da quello che gli stava attorno….compreso l’ uomo.
    Per questo il comunismo non puo’ essere un veicolo di progresso ….
    perche’ raggiunto lo scopo ….nel tempo si assopisce la volonta’ dell’ uomo a migliorarsi….egli si accontenta ed e’ felice….dunque si abbandona, il cervelletto si ferma perche’ sa’ di non poter avere di piu’ di quel che ha.
    Tutto quello che si e’ raggiunto fino ad ora e’ stato possibile solo attraverso la sofferenza e il lavoro….e la voglia …il desiderio di vivere meglio…di avere di piu’ e di essere migliore degli altri.
    Questo non e’ peculiare di un solo uomo o nazione ma di tutti gli uomini e nazioni per cui…. dire che i Coreani sono migliori in questo o in quello dei Cinesi o Giapponesi lo ritengo estremamente sbagliato.
    Rodolfo

  11. Rodolfo
    Rodolfo says:

    Pe quanto riguarda La Madonna …io non ho scritto di iconografia Cristiana ma di Arte Figurativa…
    ed e’ quella del Perugino che molti critici Tedeschi di fama hanno indicato…. l’ ho riportato perche’ mi convince…il Cristo che e’ raffigurato nel grembo della Madonna e’ adulto cosi come nel film si tratta della storia di un adulto e quella che e’ o vuole essere sua madre….e non di un bambino.
    Rodolfo

  12. Rodolfo
    Rodolfo says:

    Poi……il mio. ..caro Peter , e’ e rimane il parere di un ignorante….
    di uno che cerca in voi….che notoriamente siete tutti fighi…intellettuali….enciclopedie ambulanti con verita’ ineluttabili in tasca , di migliorarsi …di diventare un po’ meno ignorante….
    ci riusciro mai? A volte ne dubito….ma non dispero per cui
    e’ sempre un grande spasso colloquiare con te e con gli altri.
    Rodolfo

  13. peter
    peter says:

    x 160-161

    lei come al solito dice molte cose con lo scopo piu’ o meno dichiarato di far perdere tempo agli ‘avversari’, per cosi’ dire.
    E come lei certo non sa, ‘perder tempo a chi piu’ sa, piu’ spiace’.
    Nonostante lei si dica convinto che uno come me non abbia nulla da fare…
    In sostanza, lei dice molte cose, poi si contraddice, o attribuisce ad altri cose mai dette, sempre, ma per lei va bene lo stesso perche’ sono sempre gli altri a non capire…E’ molto ostinato, molto egocentrico, molto in mala fede forse…ma ciascuna di queste cose non si esclude a vicenda. E le piace molto che si parli di lei, cosa che purtroppo accade sempre piu’ spesso.
    Speriamo che la cosa abbia a lungo andare anche un effetto terapeutico, seriamente. Chissa’.

    Orbene, non ho mai parlato di Madonna con bambino, che NON e’ mai la Pieta’. Va bene che e’ ebreo fondamentalista, ma cerchi di capire che la pieta’ e’ il motivo di Madonna con Cristo MORTO, non bambino. Anche quella del Perugino che piace tanto ai tedeschi e’ una Madonna con Cristo MORTO, quindi adulto, altrimenti NON sarebbe una pieta’.
    Aggiungo che se i critici tedeschi hanno deciso che il regista si e’ inspirato a quella Pieta’ (anziche’ quella ben piu’ nota di Michelangelo, scultura non pittura), avranno spero le loro ragioni, ma in fondo non me ne frega assolutamente nulla. Considero i tedeschi i meno adatti a discettare di arte in genere, italiana in particolare, figurativa ancora peggio. Non vedo comunque perche’ il Perugino dovrebbe avere priorita’ sull’universale Michelangelo, nemmeno per loro…

    Sul ‘popolo ebraico’ e’ sempre stato lei a dirne tutto ed il contrario di tutto, spesso con arroganza. Io non ho mai detto praticamente nulla, soprattutto perche’ un popolo ebraico non esiste, a differenza del popolo coreano

    Peter

  14. Anita
    Anita says:

    The word asshole, a variant of arsehole, which is still prevalent in British and Australian English, is a vulgarism to describe the anus, often pejoratively used to refer to people.

    Getting better and better…..

    Anita

  15. Rodolfo
    Rodolfo says:

    Non capisco…cosa stai cercando di dirmi , che non ti funziona per il momento per emettere i peti a te congeniali?
    Non te la prendere ….ti riprenderai …ne sono certo…
    auguri in ogni caso.
    R

  16. peter
    peter says:

    It is at times used to express a deep sense of pity
    for creatures that are beyond help.
    Sometimes it ‘ s the kindest possible reply
    that one can give.
    Some other people cant see that as hey are biased and
    hypocritical

    petet

  17. Anita
    Anita says:

    Il mio era solo un avviso di moderare i termini usati.
    Espresso in Inglese perche’ meno grafico.

    Anita

  18. Rodolfo
    Rodolfo says:

    xPetrr… 169-170-171
    E cosi con te doveva inevitabilmente finire…..
    non con un ragionamento pacato che segue il filo di un discorso….ma di uno che se gli parli di ceci….non sapendo come rispondere ….risponde fave…..e poi cade come suo solito nell’ offesa inconcludente.
    Mi sono stancato persino di offenderti….tanto so’ che sei irrecuperabile.
    Aveva ragione Pasquino a dire che hai un cuore arido….ma io amplierei il suo pensiero col dire che hai anche un cervello arido….
    pieno solo di risentimenti ….odi e invidie.
    Vivi male davvero….fatti curare….ma questo e’ un consiglio che ti avevo gia’ dato da tempo>
    Rodolfo

  19. peter
    peter says:

    X172

    Incominci ad avvisare chi si ritrova in casa
    al quale fa da interprete. Per l’ italiano
    prima ancora che per l’altra lingua.
    Il quale usa da sempre un linguaggio
    inqualificabile aggiungendo che se
    ne frega del blogmaster

    peter

  20. peter
    peter says:

    X 173

    Al contrario. Il suo 165 e’ solo
    la riprova che LEI non e’ capace ne’ incline
    a fare un discorso razionale e pacato.
    E’ solo un troll perdigiorno e provocatore

    peter

  21. Rodolfo
    Rodolfo says:

    x175
    Il mio bla bla….viene dopo il tuo 163….
    nelle prime 11 righe di quel post vai sul personale….dunque…inconcludende…senza senso…
    nelle ultime tre righe …scrivi cose non vere …..
    del popolo Ebraico io non ho mai detto tutto e il contrario di tutto….caso sono critico….ma quella e’ un’ altra cosa….come popolo quello Ebraico esiste e come….tanto che se i Palestinesi un giorno dovessero davvero riconoscere Israele….lo dovra’ riconoscere come Stato degli Ebrei….dunque del popolo Ebraico.
    il resto sui critici Tedeschi….se nemmeno sai chi sono e non li hai mai letti…..e tutto un bla bla bla di chi non ha niente da dire.
    Come vedi il primo a dire niente sei stato tu con il tuo 175 ed io ho seguito con bla bla bla .
    Vatti a nascondere va,….passi lunghi e ben distesi.
    Rodolfo

  22. Rodolfo
    Rodolfo says:

    174
    Piu’ poverta’ di cosi si muore….
    adesso mette di mezzo persino Nicotri….
    e il mio linguaggio volgare ….
    dire che me ne fregavo se il blogmaster avesse cancellato quelle mie parole ….che per altro ti meritavi….
    non e’ per niente uno sgarbo verso Nicotri….ma era solo una mia considerazione
    1) Non potevo far altro che trattarti male.
    2)se Nicotri avesse cancellato….”dopo che le avevi lette tu”….
    poco mi sarebbe importato.
    Dunque quella frase era diretta a te e non a Nicotri. Capisc?
    Rodolfo

  23. Rodolfo
    Rodolfo says:

    xpeter
    eppoi parli di “perdigiorno”
    ma io sono un pensionato che va’ sulla 70ina…i miei giorni li perdo come voglio sono libero….mi diverto….e quando sono in internet mi diverto con te….tra una cosa e l’ altra naturalmente…
    oggi per esempio ho fatto il pane…perche’ quello Americano non mi piace….e nemmeno quello dove c’ e’ scritto “pane Italiano” o “Siciliano” che di Italiano o Siciliano non hanno niente…poi ho fatto una pizza…che ha gustato anche Anita….purtroppo per lei un po’
    croccantina…fra poco prepareremo per la cena…tra me e lei c’ e’ concorrenza e ci divertiamo un mondo….quando ho tempo vado a mare che e’ vicino con la bicicletta….a volte ci sono pescatori e mi fermo a guardarli….

    ma tu non ti accorgi che stai anche tutto il giorno dietro di me….scrivendo sciocchezze , perche’ non hai niente da fare seduto in quella sedia da guardia carceriere.
    Chi e’ dunque il perdigiorno? Pensaci…
    Bye for now
    Rodolfo

  24. alessandro
    alessandro says:

    Per Pasquino:

    La poesia non e´ prosa; non e´ che poiche´ si va a capo prima di finire la riga allora si ha poesia.Al di la´ dei contenuti la poesia e´ forma e, in quanto tale, deve rispettare delle regole.Non importa affato se ci siano rime o no, il problema e´ il verso.
    E il verso ha una sua metrica.
    Ed esiste anche una metrica dei versi liberi(non e´ che poiche´ si chiamano versi liberi uno puo´ costruirli come gli pare!).
    Un solo esempio:se tu componi un verso che ha l´ ultimo accento tonico
    sulla nona sillaba, io lettore m´aspetto che quel verso sia un decasillabo,
    il che vuol dire che gli altri due accenti tonici dovranno essere sulla terza
    sillaba e sulla sesta, ese non ci sono quello non e´ un decasillabo, quindi non e´ un verso
    Insomma, la poesia e´ verso e il verso deve rispettare delle regole metriche.
    un caro saluto
    alessandro.

  25. Uroburo
    Uroburo says:

    Cazzoduncane!
    Alessandro nel suo 179 mi ha spiegato una cosa sulla metrica che non avevo mai capito. La poesia è contenuto poetico espresso in una certa, precisa e codificata forma. Grazie tante. U.

  26. Uroburo
    Uroburo says:

    Caro Peter,
    non voglio certo entrare nella piacevolissima querelle tra lei e Rodolfo ma solo fare un’osservazione sul piano logico.
    Il fatto che la sua bambina abbia delle buone/ottime/eccezionali qualità artistiche non significa che debbano averle anche tutti coloro che hanno la sua cultura o che parlano la sua lingua. Potrebbe essere un caso unico.
    Faccio fatica a pensare che ci possa esser un popolo che ha qualità artistiche intrinsecamente superiori ad un altro.
    Forse gli italiani potrebbero essere una parziale eccezione ma perchè da noi l’arte e le cose belle sono talmente ubiquitariamente diffuse che è facile avere una sorta di buon gusto innato [per altro devastato dagli ultimi decenni di cattivo gusto crasso-basso-bananiero]. Non conosco paesi nei quali i licei artistici siano tanto frequentati come in Italia.
    Guardi poi che la critica d’arte in Germania è piuttosto diffusa e non certo di cattivo livello, almeno secondo me e per quel che ho potuto capirne.
    Un saluto U.

  27. peter
    peter says:

    x Uroburo

    piano, piano. La mia querelle voleva solo dimostrare al blog che con certa gente e’ impossibile discutere razionalmente, ed era lungi dall’essere per me piacevolissima. Era invece masochistica.
    Il tizio pontificava che era sbagliato elogiare le doti di questo o quel popolo, perche’ tutte ‘individuali’. A parte il fatto che il coreano e’ un popolo vero (anche se il paese venne diviso in due…), per tradizioni, etnicita’, lingua, cultura, cucina, religione, e via dicendo, mentre quello ‘ebraico’ di sicuro non lo e’…non vedo perche’ tale predica dovrebbe venire da un fondamentalista che al suddetto ‘popolo’ da sempre attribuisce di tutto, e poi il suo contrario…
    Intrinsecamente o no, i coreani hanno spesso tali doti. Per un paese piuttosto piccolo (corea del Sud), e’ notevole che molti siano conosciuti nel cinema in lingua originale, musica e canzoni (cantanti coreani sfondano a londra e NY, giapponesi o cinesi mai), ed altri campi artistici. Ergo, non parlavo certo solo di quella che ho il piacere di conoscere molto da vicino.
    Di certo non posso fare un confronto tra coreani e francesi o italiani, ma tra coreani e popoli circonvicini si’.

    Trovo insopportabile i voti dati dai critici tedeschi all’arte italiana. Va bene che cio’ che riporta quello va preso con le pinze o i mollettoni (pensava che Madonna con bambino e Pieta’ siano la stessa cosa, faccia lei…), ma leggere che secondo quei testoni la Pieta’ sarebbe quella del Perugino (magari solo perche’ l’altra, quella vera, e’ in Vaticano…), fa davvero girare le palle.
    Mi pare un commento molto verosimile se attribuito a dei ‘critici’ tedeschi

    Peter

    Peter

  28. peter
    peter says:

    quelli di Pasquino saranno versi dimetri giambici catalettici…il lettore va in catalessi…

    Peter

  29. sylvi
    sylvi says:

    x Peter

    La Pietà del Perugino è un dipinto, quella di Michelangelo una scultura.
    Non è la stessa cosa, anzi…direi che sono due cose molto diverse, al dilà della grandezza dei due artisti.
    Senza pretese di essere un critico, dio scampi, la grandiosità di Michelangelo sta in un amore-dolore universale tutto racchiuso nel blocco di marmo e che lo permea e riempie di sè la pietra.
    La Pietà del Perugino è tutt’altro…oserei dire che è “sociale”…
    il ragazzo che tiene la testa del Cristo…la donna che sorregge i piedi e prega…lo sfondo, che con le colonne racchiude il dolore, ma fa intravvedere il mondo , con un’ampia prospettiva pittorica che…è altro dalla scultura.

    Perciò, secondo me, lei non dovrebbe sempre e soltanto parlare per bastian contrario.
    A proposito…la Pietà del Perugino si trova agli Uffizi…mica a Berlino!
    Le ho viste entrambe…de visu…e quando la Pietà di Michelangelo non era ancora protetta…ci si poteva raffreddare il naso sul marmo!

    Sylvi

  30. Rodolfo
    Rodolfo says:

    Cara Sylvi,
    eddire che io avevo persino per due volte specificato che parlavo di arte figurativa.
    Un saluto
    Rodolfo

  31. Rodolfo
    Rodolfo says:

    Mi informo ….leggo….ach l’ ignoranza
    e apprendo che anche la scultura e’ arte figurativa…
    chissa’ perche’ ho dovuto ricordarmi di quella trasmissione televisiva di tanti anni fa’…..”non e’ mai troppo tardi”….
    R

  32. Rodolfo
    Rodolfo says:

    Ma il critico Tedesco avra’ avuto i suoi motivi per indicare la Pieta’ del Perugino come la piu’ adatta a rappresentare il film ….motivi in parte spiegati da Sylvi…

  33. Rodolfo
    Rodolfo says:

    Da ammirare…..finalmente, dimostranti attaccano una caserma di Islamisti della brigata Raf Allah al-Sahatiche che avevano partecipato all’ assassinio dell’ ambasciatore Americano e i suoi tre collaboratori….
    Poco prima i dimostranti avevano attaccato anche una casermaa di Salafisti….mostrando cartelli con scritto ” L’ Ambasciatore era un amico della Libia” e “La Libia ha perso un amico”

    Beh non e’ mai troppo tardi per rinsavire.
    Pero’ in altri Stati Islamici le dimostrazioni continuano ad oltranza
    …ieri con 16 morti.
    R

  34. Anita
    Anita says:

    Poesia o prosa i doni di Pasquino sono da apprezzare, non da criticare…………

    Pasquino non ha alcuna pretesa e non ispira di essere un famoso poeta, scrive quello che gli viene dal cuore.

    Anita

  35. Rodolfo
    Rodolfo says:

    xPeter che scrive:-“La mia querelle voleva solo dimostrare al blog che con certa gente e’ impossibile discutere razionalmente”


    Ma quando sei balordo…allora tu qui discuti con me solo
    PER DIMOSTRARE AL BLOG…..per dimostrare al blog?
    E credi di esserci riuscito? O mai riuscito?
    Io invece non discuto con te ….per dimostrare a qualcuno qualcosa di te…. cosa mi porterebbe….no…discuto con qualcuno che ha idee differenti dalle mie….che sente e vede il mondo in modo differente di come lo vedo io….tutto li.
    Caso mai il mio fine e’….quello di dimostrare a te quello che effettivamente sei….ma tu sei cosi tanto preso di te stesso che purtroppo non te ne accorgi. Ma io non dispero mai….ci provero’ sempre …
    Rodolfo

  36. Rodolfo
    Rodolfo says:

    Ampliando… potrei di te sostenere….che il tuo interesse non e’ quello di dimostrare agli altri di come sia impossibile discutere con me in modo razionale….ma cercare di dimostrare agli altri di quando tu sia figo e intelligente….
    speranze fino ad ora disattese….provaci ancora….chissa’
    R

  37. sylvi
    sylvi says:

    cara Anita,

    è che Peter in catalessi ci va spesso, altro che i versi di Pasquino
    che ci rallegrano o ci commuovono e lasciano il suo segno nel blog.
    A Peter non piacciono?
    Sapesse lui come mi impongo il lucchetto alla tastiera, per non scrivere ciò che mi scapperebbe, dedicato a lui!
    Comunque se invece di criticare sempre tutto e tutti, ci deliziasse con qualcosa che scaturisce dal suo cuore…non dalla sua scatola cranica o da qualche anfratto di essa…come usa di solito, il blog ne guadagnerebbe sicuramente.

    Spero che tu passi piacevoli giornate.
    Il mio intervento alla cataratta è andato talmente bene che ora mi ritrovo con occhiali provvisori , perchè ho lenti neutre e lenti correttive …devo aspettare un mesetto per quelli definitivi…così ci vedo meglio senza occhiali.
    Non riconosco più la mia faccia senza occhiali che porto da trentanni.

    Un caro saluto a Rodolfo e un abbraccio a te.

    Sylvi

  38. peter
    peter says:

    X di sopra

    in compenso lei ha da sempre provato e mostrato
    quanto sia coglione. Di u na coglionaggine
    da premio bancarella. Complimenti
    ed auguri

    Peter

  39. Anita
    Anita says:

    x Sylvi

    Cara Sylvi,

    prima di tutto sono molto contenta che l’intervento al tuo occhio sia ben riuscito, intervento comunissimo ma non sempre con ottimi risultati.

    Pasquino e’ un raggio di sole in questo blog spesso deprimente, e pensare che anche Peter si era dato alla poesia ma si vede che la Musa lo ha abbandonato.

    Rodolfo e’ di vecchio stampo…ogni sua lettera e’ un poema, peccato che lo scrivere e’ un arte che va svanendo, i giovani di oggi non sanno il valore delle parole scritte…rimangono per sempre.

    Ti scrivero’ personalmente…pero’ ti devi ricordare di salire le scale ed andare al tuo secondo computer.

    C’e’ un piatto di gnocchi che mi aspetta……..

    Ti abbraccio,
    Anita

  40. Rodolfo
    Rodolfo says:

    nel post 194 c’ e’ un errore di grammatica….
    nel secondo rigo…dopo “quanto” manca un “io”….
    se no….e’ perfetto.
    R

  41. peter
    peter says:

    X 197

    Non faccia il falso modesto.
    La coglionaggine e’ solo e tutta sua e bisogna appunto esserlo
    per non capirlo
    Onore al merito

    Peter

  42. sylvi
    sylvi says:

    caro Uroburo,

    lasciando stare il solito meridione;
    dopo esserci abbondantemente deliziati con il suo (di lei) Celeste Governatore e il suo “stile di vita” assai poco francescano…ora è la volta del Lazio e della sua ex sindacalista e Governatrice.
    Altra cieca che, cadendo dal pero, si accorge che Roma è un pochino nella melma. E il suo partito di riferimento…di più…è proprio nella m.
    Ora vedendo la faccia di un Fiorini, che cola amatriciana e vaccinara da tutti i pori, lei, la Governatrice…non sospettava proprio niente, non un dubbio!
    Pensava che fosse la fidanzata ( tanto hanno tutti una fidanzata assieme alla moglie…quando non hanno anche un trans!) a preparargli amorevolmente il solito mezzo chilo di pasta!
    Ma…io volevo anche parlare di quella cosa strana chiamata Opposizione.
    -Che ci sia ciascun lo dice, dove sia nessun lo sa!-

    Ora lasciamo momentaneamente , per carità di Patria, l’opposizione in Lombardia…
    e in Lazio?
    Non si accorgeva di intascare un sacco strano di soldi del contribuente?
    In Friuli dei maiali usano solo le cosce…e a Roma …usano soprattutto il muso per le loro Feste Storiche!
    Non ha sentito lei un leggero senso di vomito? ??

    Ma lei ribadisce spesso che la sx ha governato pochissimo nella storia d’Italia.
    Sarà anche vero…però ha sempre PRESO …zitta, zitta, come un Lazzaro sotto il banchetto del Ricco Epulone , il quale, purchè stesse zitto, gli avrà sicuramente allungato qualche fila di salsicce!
    E la sx , ohhh come partecipava e partecipa allegramente!
    E’ tutto grasso che cola…
    e dal sindacalismo si passa alla politica che garantisce tante cicciole anche alla FAMOSA OPPOSIZIONE!

    Ps:Per restare in tema…non credo di poter partecipare al vostro convivio, ma lunedì spedisco le mie “cicciole” …per la lieta brigata…se nel frattempo non se le mangia il prete!

    grassi saluti

    Sylvi

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