Ed ecco puntuale il tentativo – lanciato dall'”esperto” Alessandro Meluzzi – di minare con una balla clamorosa la mia credibilità di giornalista che si occupa da dieci anni della scomparsa di Emanuela Orlandi. Tentativo imprudentemente benedetto da Pietro, fratello di Emanuela

Che la scomparsa della bella sedicenne vaticana Emanuela Orlandi sia stata trasformata da tragedia privata, della sua famiglia che l’ha persa nel 1983, a show e ormai anche a farsa macabra, è cosa nota. Specie ai lettori di questo blog. Ed è ben noto che per tenere in piedi lo show non sono stati risparmiati i numeri e le invenzioni più indecorose, alle quali purtroppo si è arresa anche la magistratura con la devastazione dell’antico cimitero sotterraneo della basilica romana di S. Apollinare. Ormai però si va avanti solo ed esclusivamente a base di frottole e diffamazioni, ed eccetto rarissime eccezioni  non c’è giornale o programma televisivo che eviti di sporcarsi nel gioco al massacro altrui. Federica Sciarelli, conduttrice di “Chi l’ha visto?”, che sulle accuse anonime e false ha fatto la sua fortuna negli ultimi 7 anni, per poter continuare ad attirare i gonzi è arrivata ormai a sostenere sia pure indirettamente che la scuola di musica frequentata dalla ragazza vaticana fosse nella basilica di S. Apollinare! Una balla demenziale, utile solo a intorbidire ancor più le acque, visto che quella scuola musicale era al quarto piano del palazzo adiacente e con la basilica non ha mai avuto nulla a che spartire. E’ un po’ come dire che Federica Sciarelli conduce Porta a Porta…. o magari Report. Per dire certe cose ci vuole molto pelo sullo stomaco, oltre a una faccia di bronzo formato kolossal. Che comunque, per quanto kolossal, ha trovato volenterosi imitatori.

Venerdì scorso sono stato infatti avvertito che nel programma televisivo Quarto Grado, aspirante concorrente Mediaset di “Chi l’ha visto?” della Rai, il famoso e spesso esilarante “esperto in psichiatria” Alessandro Meluzzi mi ha tirato in ballo addebitandomi l’esatto contrario di quanto ho in realtà scritto nel mio libro “Emanuela Orlandi – La verità”, edito nel 2008. Ospite di Quarto Grado assieme a Pietro Orlandi, fratello di Emanuela, e Meluzzi c’era infatti la signora Maria Antonietta Gregori, sorella delle ragazza romana Mirella Gregori scomparsa nel maggio dell’83, per l’esattezza tre settimane prima della Orlandi volatizzatasi la sera del 22 giugno di quello stesso anno. A un certo punto il discorso è caduto sul ritrovamento di un teschio avvenuto qualche anno fa, teschio che secondo Meluzzi doveva essere di Mirella. E quando la signora Maria Antonietta gli ha chiesto da dove avesse mai preso una tale affermazione, “l’esperto in psichiatria” ha bofonchiato: “In un libro di Nicotri”.

Affermazione, quella di Meluzzi, che definire sballata è molto riduttivo. “Una boiata pazzesca”, la definirebbe il vecchio comico Paolo Villaggio. A Meluzzi forse è scappata in buona fede, diciamo, non credo avesse il dente avvelenato per la nostra divergenza su padre Pio alla presentazione di un libro a Roma un paio di mesi fa, relatori lui ed io. Ma molto imprudentemente ne ha approfittato Pietro Orlandi per farsi una risata di scherno, come a dire che io scrivo cazzate. Un modo molto comodo per continuare a latitare nei confronti delle molte domande che gli ho rivolto non solo da questo blog e alle quali è incapace di fornire risposta. Pietro lo scherno lo risevi a se stesso e al suo socio coautore Fabrizio Peronaci per come si sono fatti infinocchiare, infinocchiando a loro volta l’opinione pubblica, dal famoso e fumoso “ex oo7 Lupo”, quello del “tua sorella Emanuela è viva, in manicomio a Londra”, con annessa trasferta a Londra molto strombazzata.

Per capire da soli la cinica disinvoltura di Meluzzi e Orlandi, anche nei confronti della signora Gregori, pubblico qui di seguito l’intero capitolo, non a caso intitolato “La ballata del teschio”, nel quale derido tutti coloro che hanno affermato a suo tempo che quel teschio fosse o potesse essere di Mirella, e non è mancato chi diceva fosse o potesse essere della stessa Emanuela. Dopo il capitolo – che è il 15° del mio libro – potrete leggere il testo che ho pubblicato in alcune pagine su Facebook del telegramma che ho provevduto a inviare alla signora Gregori dopo avere constatato che era impossibile ricevere risposte alle mie telefonate a Meluzzi e Quarto Grado nonché una risposta decente dallo stesso Pietro Orlandi, al quale pure – come agli altri ospiti del programma Mediaset – avevo inviato il capitoletto in questione.

Se mi dicessero che di gentaglia e di gente ambigua non deve essercene in giro poca, non saprei come confutare l’affermazione.

LA BALLATA DEL TESCHIO

Detta così, parrebbe macabra. Ma non lo è. Negli ultimi giorni dell’agosto 2001, nel solito vuoto di notizie estive, i giornali «rivelano» che il 13 maggio, nel giorno del ventesimo anniversario dell’attentato a Wojtyla, il parroco Giovanni Lucci della chiesa di San Gregorio VII, vicina al Vaticano, ha trovato in un confessionale un teschio e che gli inquirenti sono all’opera perché potrebbe trattarsi di quello di Emanuela Orlandi. Alle domande dei giornalisti, il portavoce della Santa Sede, Navarro Valls, risponde di «non avere nulla da dire». Il quotidiano «Liberazione» scrive: «La prima ipotesi presa in considerazione dai servizi segreti del Vaticano e dai carabinieri è che potrebbe essere il teschio di Emanuela Orlandi, la ragazza scomparsa a Roma nel 1983, un altro mistero vaticano che dura da 18 anni, legato con gli oscuri intrecci dell’attentato al Papa». «Quel teschio avrà almeno cento anni – commenta il parroco – altro che Emanuela Orlandi.» Ma le parole del parroco si perdono nel nuovo vento caldo dell’estate…

In attesa dell’improbabile responso degli inquirenti sul teschio, il 3 novembre 2001 il «Corriere della Sera» scrive che «Tredici mesi fa Alì Agca ha scritto una lettera ai servizi segreti turchi offrendo di infiltrarsi in Al Qaeda, andare in Afghanistan e prendere Osama Bin Laden “vivo o morto”». «L’America ci ha consegnato Abdullah Ocalan come un regalo. Se mi liberate io darò Bin Laden all’America, come un regalo», ha scritto nella sua missiva l’uomo che sparò a Giovanni Paolo II. Nella faccenda s’è infilato il solito ex magistrato Ferdinando Imposimato, così che il «Corriere» ne riporta le parole: «Ali Agca era inserito in una rete di islamici che avevano basi in Francia, Olanda, Turchia, Italia, Svizzera e che avevano dato prova di una grandissima efficienza. Da queste basi provenivano anche alcuni dei dirottatori dell’11 settembre. Perciò non sottovaluterei la lettera che ha inviato ai servizi segreti turchi. Agca potrebbe aver lanciato un messaggio con il quale vuol far sapere di conoscere molte altre cose e di essere in grado di rivelarle». Insomma, tanto per cambiare: chiacchiere.

Il 9 novembre i giornali pongono fine all’attesa, creandone però un’altra. Ecco cosa scrive il «Corriere della Sera»: Secondo la perizia eseguita dalla medico legale Carla Vecchiotti consegnata alla procura di Roma, è di una giovane tra i 25 e i 35 anni, morta tra i 15 e i 20 anni fa, il teschio trovato lo scorso 13 maggio, giorno del ventesimo anniversario dell’attentato al Papa, in un confessionale della chiesa di San Gregorio VII, nella omonima via a Roma, vicino al Vaticano. Il ritrovamento potrebbe nascondere un intreccio che lega l’attento al Papa e la vicenda di Emanuela Orlandi.

Secondo il quotidiano «Liberazione», che citava un’ipotesi dei servizi segreti, quel teschio potrebbe essere quello di Emanuela Orlandi, scomparsa a Roma nel 1983 all’età di 15 anni. È probabile che la Procura possa chiedere una proiezione computerizzata del teschio che permetterà al computer di ricostruire il volto della donna. Una volta ricostruito il viso al computer, verrà confrontato con quello di Emanuela Orlandi per verificarne la compatibilità. L’esame del Dna verrà

preso in considerazione solo come ultimo accertamento. In ambienti della procura si fa notare che è presto per dire se il teschio abbia a che fare con la ragazza scomparsa nel 1983, ma gli accertamenti verranno condotti doverosamente, dal momento che la consulenza non escluderebbe «la compatibilità della morte presunta di Emanuela Orlandi in data non definita».

Il 10 novembre la suspence è resa più forte dal possibilismo avvalorato di colpo da tutti un po’. Vediamo per esempio cosa scrive lo stesso «Corriere»: «Una croce senza fine», dicono i genitori di Emanuela Orlandi, che si preparano a vivere altri giorni pieni di angoscia, dopo 18 anni, nella loro casa dentro le mura vaticane. Il teschio fatto ritrovare in una chiesa vicino a San Pietro il 13 maggio scorso, ventesimo anniversario dell’attentato a Giovanni Paolo II, potrebbe appartenere alla ragazza scomparsa. «C’è una compatibilità», ha ammesso ieri il pm Maria Rosaria Minutolo, dopo aver letto la perizia del medico legale Carla Vecchiotti. Al computer si cercherà ora di ricostruire il volto della donna per metterlo a confronto con quello di Emanuela. Se necessario, si farà infine anche la prova del Dna. Emanuela Orlandi, figlia di un messo della Prefettura pontificia, oggi in pensione, sparì nel nulla a Roma il 22 giugno 1983. Aveva 15 anni. Erano le sette di sera quando uscì dalla lezione di flauto, diretta alla fermata dell’autobus. A casa però non è più tornata. Secondo la perizia, il teschio rinvenuto, privo della mascella, sarebbe di una giovane donna, di 25-30 anni, un’europea, morta almeno 15-20 anni fa. Sul cranio risulterebbero segni di violenza: la ragazza fu uccisa. «C’è una compatibilità», ripete il pm. La medicina legale è una scienza abbastanza elastica: se Emanuela, però, fosse morta 15 anni fa, cioè nel 1986, avrebbe avuto all’epoca 18 anni.

E non 25, come indicato nella perizia. «È giusto – osserva il pubblico ministero Minutolo –. Infatti noi prendiamo in considerazione tutte le ipotesi. Purtroppo, sono tante le ragazze di cui in questi anni si son perse le tracce. Potrebbe trattarsi anche di uno scherzo di pessimo gusto. O di un teschio rubato al cimitero chissà per quali scopi».

Messe nere? Satanismo? «Tutte le ipotesi sono al vaglio.» L’avvocato della famiglia Orlandi, Massimo Krogh, ha parlato ieri con Ercole e Maria, il papà e la mamma della ragazza scomparsa. «Attenderemo l’esito di questi nuovi esami – hanno confidato al legale. Purché venga fatta luce». In attesa che si faccia luce, dopo appena sei giorni il teschio cambia padrona. «Forse» non è più di Emanuela, ma «forse» di Mirella… Ecco cosa scrive infatti lo stesso «Corriere della Sera» nella sua edizione online del 16 novembre 2001:

Dopo 18 anni il filo che lega la scomparsa di Emanuela Orlandi e quella di Mirella Gregori non si è ancora spezzato. La storia delle due studentesse, svanite nel nulla a 15 anni, torna a intrecciarsi attorno al cranio ritrovato in un confessionale della chiesa di San Gregorio VII Papa il 13 maggio scorso, ventesimo anniversario dell’attentato a Giovanni Paolo II. L’ultima congettura della procura della Repubblica è che il teschio possa essere appartenuto a Mirella, sparita il 7 maggio 1983. Anche Emanuela fu rapita quell’anno, il 22 giugno, a sei settimane di distanza. Il pubblico ministero Maria Rosaria Minutolo non esclude che il cranio sia da attribuire alla Orlandi, ma avanza anche l’altra ipotesi perché i sequestri delle due studentesse sono sempre stati considerati come pezzi di un unico puzzle.

Con quale faccia tosta o abissale ignoranza dei fatti si possa scrivere che le due ragazze scomparse sono sempre state considerate «come pezzi di un unico puzzle» è un altro bel mistero. I magistrati hanno infatti concluso nel 1997 che i due casi non sono collegati, se non come utilizzo del secondo per intorbidire ancor più le acque e meglio nascondere le reali finalità del primo.

L’articolo del «Corriere» on line conclude così: È certo invece il test del Dna, che confronterà il cranio con i capelli dei genitori delle due ragazze. È l’unica strada possibile per scoprire se il cranio è appartenuto a Emanuela o a Mirella, sempre che non sia stato rubato in un cimitero per un rituale macabro o uno scherzo di pessimo gusto.

L’unico Dna analizzato sarà però quello per mano della fotografa Roberta, quando nel 2003 – come abbiamo già visto – fingerà di inciampare per potersi aggrappare alla madre di Emanuela strappandole così qualche capello.

Dai teschi alle tombe il passo è breve, quasi obbligato. E infatti, il passo verrà iniziato nel 2005 e perfezionato nel giugno 2008, per celebrare secondo le migliori tecniche del marketing il venticinquesimo anniversario del «rapimento».

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QUESTO E’ IL TESTO DEL TELEGRAMMA CHE HO INVIATO POCO FA A MARIA ANTONIETTA GREGORI, LA SORELLA DI MIRELLA OSPITE DI “QUARTO GRADO”. E’ STATA LA SIGNORA MARIA ANTONIETTA A PORRE A MELUZZI LA DOMANDA ALLA QUALE MELUZZI HA RISPOSTO NEL MODO CHE HO PUBBLICAMENTE DENUNCIATO. A SCANSO DI EQUIVOCI PUBBLICO ANCHE I RIFERIMENTI BUROCRATICI DEL MIO TELEGRAMMA. PER OVVIE RAGIONI ELIMINO IL MIO NUMERO DI TELEFONO E INDIRIZZO PRIVATO, COME ANCHE L’INDIRIZZO DELLA GREGORI PUR TRATTANDOSI, MI DICONO ALLA TELECOM, DI UN BAR, ESERCIZIO QUINDI PUBBLICO:

Copia Mittente – Numero Accettazione: 2000005779665

ZCZC 150237070325
IGRM CO IGRM 187
00100 SERVIZIOCALLCENTER 187 03 1103

GREGORI MARIA ANTONIETTA
VIA XXXXX
001XX ROMA

NON E’ ASSOLUTAMENTE VERO QUANTO SOSTENUTO DA ALESSANDRO MELUZZI NELLA TRASMISSIONE QUARTO GRADO. NON E’ CIOE’ ASSOLUTAMENTE VERO CHE IO ABBIA SCRITTO IN UN MIO LIBRO CHE UN TESCHIO TROVATO IN UNA CHIESA APPARTENEVA A MIRELLA. E’ INVECE
VERO ESATTAMENTE IL CONTRARIO: NEL CAPITOLO CHE NON A CASO HO INTITOLATO ” LA BALLATA DEL TESCHIO ” HO DERISO LA MANIA DELLE ATTRIBUZIONI DI QUEL TESCHIO ALLA ORLANDI O A MIRELLA.
NEL CASO SIA VERO CHE A QUARTO GRADO ERA OSPITE ANCHE FRANCESCO BRUNO, LA VOLGARE MENZOGNA DI MELUZZI APPARE ANCORA PIU DA MASCALZONE: E’ STATO INFATTI PROPRIO BRUNO A SUO TEMPO AD AVVALORARE QUELLE DEMENZIALI ATTRIBUZIONI DEL TESCHIO.
QUANDO MI HANNO SEGNALATO LA BUGIA DI MELUZZI HO TELEFONATO IMMEDIATAMENTE A QUARTO GRADO E A UNA SUA REDATTRICE, ILARIA MURA MA NON HO OTTENUTO NULLA. HO IN SEGUITO TELEFONATO E MANDATO MESSAGGI VIA FACEBOOK ED SMS SIA A MELUZZI CHE AL
CONDUTTORE DI QUARTO GRADO, SOTTILE, MA NON HANNO MAI RISPOSTO. POCO FA L HO CERCATA PER TELEFONO AL BAR DI VIA VOLTURNO, MA NON RISPONDE NESSUNO. PUO’ TELEFONARMI IN OGNI MOMENTO AL 338XXXXX. CORDIALI SALUTI.
PINO NICOTRI

MITTENTE:
NICOTRI PINO
VIA XXXXX
MILANO
NNNN
POSTE ITALIANE S.p.A. – SERVIZIO TELEGRAFICO PUBBLICO
UFFICIO DI SERVIZIOCALLCENTER MITTENTE:
TELEGRAMMA N.RO 15023707032501030620121103 NICOTRI PINO
DEL 03/06/12 ORE 11:03
PAROLE 187
IMPORTO EURO 20.76 201XX MILANO
ESCLUSA TASSA DI FONODETTATURA
IVA SECONDO VIGENTE NORMATIVA

371 commenti
« Commenti più vecchiCommenti più recenti »
  1. Uroburo
    Uroburo says:

    Ancora per Peter a proposito delle munizioni tipo dum dum (o simili, il cui vero nome dovrebbe essere quello di proiettili ad espansione)
    Un proiettile di tal genere che arrivi a velocità sufficientemente alta (è ovvio che a fine corsa potrebbe non aver più neppure l’energia cinetica di passare attraverso un pastrano) nel torace (senza toccare direttamente cuore o grossi vasi) spessissimo rompe le coste di cui trascina all’interno dei frammenti più o meno grandi. Quindi fa un buco molto più grande di quanto non provocherebbe in un tessuto molle.
    E’ difficile che un proiettile del genere nel torace non provochi ferite mortali o quanto meno gravissime con gravi o gravissime emorragie.
    Un saluto U.

  2. rodolfo
    rodolfo says:

    Si e´parlato molto di balistica… ed io mi sono meravigliato della preparazione di alcuni di voi. Complimenti.
    Mi sono accorto di come io sia rimasto indietro nella materia…di quanto di nuovo ci sia…perche´la mia specializzazione militare e´stata quella dell´artificiere.
    Ripensandoci….sorrido..ricordandomi del famoso 91-38 che mi misero in mano per la prima volta. Un giocattolino di fronte a quel fucile semiautomatico che piu´tardi usai il famoso Garant. Erano tempi.
    Pero´…leggendovi cari esperti…mi e´sovvenuto un fatterello che e´accaduto intorno al 57 al mio paesello.
    La storia e´quella di un uomo che in una lite uccise un suo caro amico con un solo calcio nel culo.
    Cosa bisognerebbe dunque calcolare per chiarire quella morte istantanea .Beh ….sopratutto direi la velocita´e la potenza di penetrazione del calcio….se era un mocassino o uno scarpone militare…se era uno scarpone tedesco o italiano…le condizioni del culo….e non il ultimo lo schock.
    Sono sicuro che qualcuno di voi riuscira´… a calcolare esattamente ed a trovare la soluzione alla seguente
    equazione …. VxPx(m-+ s)+ (t-+i)- cc -S =…..buon lavoro.
    Rodolfo

  3. sylvi
    sylvi says:

    caro Uroburo,

    ho seguito con attenzione i discorsi che Napolitano ha fatto in Friuli, ho letto ora l’intervista su Repubblica.
    Napolitano è uno dei pochi che ha saputo camminare col presente e con la società
    Questa è la sua somma coerenza, parola che non c’entra niente con
    “la galera delle idee chiuse e fine pena mai” che troppi ex comunisti ancora sbandierano terrorizzati di apparire “fascisti”…
    una parola vuota che non spiega più niente.
    E’ persino la pigrizia di cercare una parola nuova che intenda la dittatura e la negazione della democrazia.
    Democrazia , “valore universale” come scriveva il troppo timido Berlinguer, più adatto a fare il “santino” che il leader di una nuova sinistra.
    Napolitano ha avuto coraggio di autocritica, di ricerca di ALTRE soluzioni, sempre nell’alveo dei suoi ideali e della democrazia.
    Per questo è credibile trasversalmente…e anche perchè mostra la faccia, tiene conto con rispetto di chi ha di fronte e della diversa storia.
    Per far questo bisogna essere colti ed elastici intellettualmente.
    Doti che Togliatti non ha avute…ma non soltanto lui…a sx.
    Lo stesso discorso vale a dx…ma i nomi che mi vengono in mente, cominciando da De Gasperi, ma anche di La Malfa, anche di Amendola… non possono essere definiti di sx o dx…erano semplicemente leaders che avevano qualcosa di universale da dire e da proporre al tempo e alla società in cui vivevano.
    Napolitano, per me, è uno di questi.

    saluti
    asylvi

  4. lanzo
    lanzo says:

    x Anita

    Ovvio, the silly remark circa woodcock era buttato li’. Woodcock i effetti sarebbe la beccaccia (uccello) ottimo da mangiare.
    Riveli insospettabili conoscenze circa l’origine dei nomi dei trovatelli ! Non sapevo usassero lo stesso metodo anche nei paesi di lingua inglese.
    In Italia – parecchio tempo fa – funzionava cosi': A parte i soliti: esposito, degli esposti, proietti, cherubini, angelucci, angelini – poi cominciarono a dare nomi che attenevano alla sfera : minerale, vegetale ed animale: argento, colombo, passero/a, rondinella, tortora/tortorella, abete, pino/i e ti renderai conto di quanti figli di padre incerto stanno facendo il brutto e cattivo tempo in Italia. Inoltre non dimentichiamo che i cognomi sono una cosa relativamente recente, Uno magari si chiamava paolo, ma per distinguerlo da un altro paolo gli si affibbiava il cognome “grasso/i, rosso/i, bruno/i and so on.
    Per gli ebrei e’ diverso – credo – amano i nomi che evochino ricchezza – gold (stein) silver, mintz (che significa soldi), ruby et cetera – sempre meglio dei nostri stagno, ottone, fierro, ferri, carbone, rame e via dicendo.
    Anche io non ho mai avuto problemi, non essendo scuro con pelle olivastra e sopracciglio unico e parlando decentemente inglese… Amo l’accento di New York, specialmente quello ebraico alla Rodney Dangerfield o anche Jackie Mason, indimenticabili i due “Caddyshacks” specialmente il primo con Rodney. A New Orleans, non ho mai capito perche’, a differenza del resto della Louisiana parlano una specie di brooklinese, “woik” instead of work. senza nessuna cadenza southern. Stessa cosa in Florida e non mi riferisco ai pensionati che provengono da N.Y. N.J e che sono tantissimi.

  5. Cerutti Gino
    Cerutti Gino says:

    Bèh, mi sembra che Palmiro Togliatti quando gli spararono dimostrò spessore da uomo delle Istituzioni, non elastico ma fermissimo.
    Calmò gli animi dal letto di ospedale, bastava un soffio per far scattare una nuova guerra civile.
    Di statisti “elastici” ne abbiamo avuti, purtroppo, in abbondanza.
    Me ne ricorda uno che andava ogni mattina in chiesa a sbattersi il petto e alla sera si intratteneva, arrivando addirittura a baciarli, con personaggi mafiosi.
    E NON a “sua insaputa”, sapeva benissimo chi erano.
    Appunto: elastico.

    C.G.

  6. lanzo
    lanzo says:

    x Anita
    In Australia ci sono tanti “Drinkwater” = bevilacqua ! O Newman. o Freeman, Ma – IMHO – e’ giustificato dal fatto che ogni volta che dovevi avere a che fare con la burocrazia, il nome veniva storpiato o mispelled. E poi un cognome italiano, certo non facilitava in generale. Il mio cognome ad esempio e’ quasi sempre mispelled:
    Magazzeni, diventa magazini, magazine – insomma una palla.
    Per fortuna non ho un cognome polacco, quelli stanno anche peggio ma almeno non hanno lo stigma della mafia.

  7. lanzo
    lanzo says:

    Lasciamo perdere Togliatti, che amnistio’ tutti i criminali fascisti – pro bono pacis – e ce li siamo poi ritrovati tali e quali nei governi e nella burocrazia. Almeno in Germania un qualche ripulisti lo fecero.

  8. rodolfo
    rodolfo says:

    xlanzo
    non conosco nessuno che si chiami Mintz…che in effetti deriverebbe da
    Münze…spicciolo…troppo poco caro lanzo….ma conosco molti Mintzberg…che sarebbe una montagna di spiccioli….ed e´dunque piu´rassicurante.
    Un saluto
    Rodolfo

  9. lanzo
    lanzo says:

    x Pino
    Ormai i mazzi di fiori sono “out” almeno da quando Rajv Ghandi salto’ per aria grazie ad un mazzo di fiori offertogli da una ragazzina Shrilankese, tamil tigers, saltata anche lei per aria.
    Ora con la “papa-mobile” e i controlli su tutte le case circostanti, ci vorrebbe un drono !

  10. Uroburo
    Uroburo says:

    Cara Silvy,
    in generale tutto quel che lei dice è solo la dimostrazione di un ottuso e retrogrado anticomunismo da anni Cinquanta. Francamente lei mi sembra rimasta ai tempi dei Comitati Civici di Luigi Gedda e di Pio XII.
    Se c’è stato un partito in Italia che ha mostrato una grande capacità di evoluzione e di adeguamento quello è stato proprio il PCI, tant’è che è ancora vivo. Certo i tempi della sua evoluzione sono stati lenti, purtroppo. Berlinguà avrebbe dovuto fare lo strappo, era l’unico che avrebbe potuto farlo ad un prezzo abbastanza piccolo. Invece hanno aspettato troppo. Ma, dato il carattere ittagliano, penso che nessuno abbia mai fatto di meglio.
    Parlare con lei non ha proprio senso: lei è una delle persone più ottuse che conosco perché non sa proprio uscire dai suoi quattro schemini preconfezionati.

  11. Shalom: x Rodolfo
    Shalom: x Rodolfo says:

    Strano tu dica che non te ne intendi, visto che Israele ha i migliori esperti non solo in armi di distruzione di massa ma anche di distruzione di singoli. Che sperimenta nella carne viva dei palestinesi, donne e bambini compresi.
    אתה צריך לדעת שה ‘לא אוהב שקרנים
    Shalom

  12. Shalom: x lanzo
    Shalom: x lanzo says:

    Mi pare evidente che Nicotri si riferisse all’81, certo non all’oggi. I grandi intenditori di certe cose erano e restano gli israeliani. Checche’ ne dica protestando Rodolfo.
    Shalom

  13. rodolfo
    rodolfo says:

    Si e´sperimentato anche abbastanza sulla pelle degli Ebrei …caro Shalom…per 2000 anni….che son un po diversi di 50 anni….
    ti ricordi ? Persino esperimenti si son fatti con il corpo dell´Ebreo.
    Non vorremmo ricominciare da capo….basterebbe solo un cenno da parte dei Palestinesi e sarebbe pace fatta e duratura.
    Purtroppo nessuno fino ad ora e´arrivato a fare le concessioni che sarebbero necessarie…e parlo da entrambi le parti.
    Ai Palestinesi basterebbe riconoscere lo Stato d´Israele….
    il resto verrebbe automaticamente.
    A dirti la verita´…i responsabili di governo della Siria…..Egitto….Giordania….Palestina e Israele….li rinchiuderei…come ho gia´scritto a Camp David….o in qualsiasi altro posto e non li farei piu´uscire senza essersi messi daccordo su tutto e tutti. Un saluto
    Rodolfo

  14. Cerutti Gino
    Cerutti Gino says:

    Ai palestinesi basterebbe (e avanzerebbe) che Israele si ritiri dai territori occupati abusivamente e uniteralmente da decenni.
    Invece di costruirci su, in continuazione, agglomerati per i coloni scippando ancora di più quel fazzoletto di terra.

    La pace, se un giorno ci sarà, dovrà essere equa e a pari condizioni.
    Se non si arriva a questo tutto il resto è illusorio.

    C.G.

  15. Anita
    Anita says:

    x Lanzo

    “….Stessa cosa in Florida e non mi riferisco ai pensionati che provengono da N.Y. N.J e che sono tantissimi….”

    ~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~

    La Florida e’ un miscuglio da tutti gli stati del nord est, dal mid west e dal Canada.

    Nella stagione alta, cioe’ i mesi invernali e’ affollata di “snow birds”. Noi dal nord.

    Avevamo una casa a 8 miglia a sud di Palm Beach, sono stata felicissima di liberarmene.
    Non mi va il clima caldo e l’andamento di vita.
    Se non si giocano sports si muore di noia.

    Mio marito non giocava ne’ a tennis, ne’ a golf…

    Anita

    PS:
    I trovatelli, nei secoli scorsi esistevano chise e conventi dove abbandonavano i bambini appena nati, ma non tanto come in Italia.
    Molti nomi veramente strambi provengono da orfanotrofi Italiani.
    Pappalardo, Pappafico, Farinabianca, Bevilacqua, e di molto peggiori.
    Conosco un signor Cipolla, Garofano, ….etc…

    I cognomi Ebraici…dipendono dalla nazione di provenienza.
    Vittorio Emanuele elargi’ una regola per gli Ebrei…non ricordo esattamente, ma era….hmmmm…razzista al massimo.

    Anita

  16. sylvi
    sylvi says:

    caro C.G. 156

    io non mi sono mai sognata di mettere Andreotti fra i Grandi Statisti…proprio perchè SPECULARE a Togliatti, erano della stessa pasta …-il fine politico giustifica tutti i mezzi!-
    La questione della guerra civile dopo l’attentato a Togliatti, luglio 48, è tutta da raccontare…
    Non credo che l’Italia o i comunisti italiani avessero ancora armi, soprattutto munizioni che non fossero forconi; non credo che gli americani che presidiavano in massa il territorio, avrebbero dato aiuti e munizioni per riprendere le armi nascoste nei fienili; non credo che una Nazione ormai distrutta e piegata da un Conflitto Mondiale e Civile avesse ancora fisime di guerra. Da queste parti, poi avevamo ancora il terrirorio massicciamente presidiato dagli americani e la guerra era ancora in corso.

    Togliatti aveva sicuramente capito ciò, altrimenti non si sarebbe fatto scrupoli…come non se ne era fatti ad abbandonare i militari in Russia!

    Uroburo dice che io sono ottusa…forse perchè racconto storie che non piacciono…ma che sono sicuramente storie vere.
    Credo che non gli anticomunisti, ma i comunisti più o meno ex farebbero bene a fare uno studio spassionato a casa loro, almeno per smetterla di baruffare tra loro…altrimenti non si spiega perchè due Governi, DUE, del buon Prodi furono impallinati dalle anime di sx che spalancarono così la strada al berlusconismo!

    buona domenica
    Sylvi

  17. sylvi
    sylvi says:

    caro Uroburo,

    i comitati civici di Gedda…quando nacquero io non avevo l’età…ma poi..ho vissuto tutta la mia prima giovinezza in una scuola di preti…mai sentito parlare dei Comitati Civici, nemmeno in famiglia…certo sentivo il prete in Chiesa la domenica pontificare contro il pericolo comunista e molto altro.

    Sono stata per un certo periodo, “beniamina”, non ricordo altro se non la frequentazione assidua delle funzioni religiose…
    so che a 11 anni avrei dovuto diventare Figlia di Maria…ma andai aUdine a frequentare le Medie e tutto finì lì!
    Quindi di Gedda e dei suoi Comitati ho solo sentito parlare.
    Forse i praticanti cattolici che frequentavo io …erano quelli sbagliati!!!
    Ed evidentemente anche la famiglia era sbagliata!!!

    Saluti Sylvi

  18. controcorrente
    controcorrente says:

    Avviso ai naviganti..

    (in particolare alla Sylvina)

    Ho visto un Bel film di animazione “giapponese” :
    “Porco Rosso” uscito nel 1992 , ma in Italia solo nel 2010.

    Per gli amanti del genere, riporto la descrizione di Wiki.

    http://it.wikipedia.org/wiki/Porco_Rosso

    La scena che più mi piace..è quando il protagonista risponde ad un suo ex-commilitone che gli prospetta un ritorno nell’aviazione Italian ufficiale….: ” Meglio Porco che Fascista ”

    cc

  19. Cerutti Gino
    Cerutti Gino says:

    Cara Sylvi,
    non conosco la tua età, ma non importa.
    A proposito di “anticomunisti”:
    vorrei ricordarti la famosa frase dei sottanoni in porpora i quali, sotto il tempo di elezioni raccomandavano con questa ai parroci durante la loro Messa di martellare dal pulpito il popolino ignorante:
    “dentro la cabina elettorale Dio ti vede, Stalin nò”.

    Anche da quelle parti, non credi che farebbe bene un mea culpa
    tanto da fracassarsi il torace?
    Poi, riguardo i bolscevìki nostrani, sono d’accordo con Uroburo: Berlinguer titubò parecchio nello sganciarsi da Santa Madre Sovietica, poteva farlo molto prima dato il suo carisma di galantuomo, ma non lo fece. E se lo fece (dopo) fu con troppo ritardo. Ma i tempi erano quelli e il seguito che quest’uomo aveva, era immenso.

    C.G.

  20. Uroburo
    Uroburo says:

    Cara Silvy,
    evidentemente con lei neppure l’ittagliano …..
    Io ho detto che lei ha un anticomunismo inossidabile come quello dei Comitati civici. Non è obbligatorio che lei li conosca, potrebbe avere la stessa mentalità anche senza conoscerli.
    Togliatti è stato un grande, grandissimo, uomo politico, nonostante fosse figlio del suo tempo con tutti i condizionamenti ed i limiti del caso.
    Ma per capirlo bisogna appunto esser capaci di vedere, cosa che lei, nel suo ottuso essere anti (mica solo anticomunista: lei è anti-tutto perchè al di fuori dei suoi schemini non vede e non capisce nulla) non sa fare.
    Il paragone che lei fa tra Togliatti ed Andreotti è una rilevante stupidaggine: Potremmo dire allora che si assomigliavano perchè ambedue abitavano a Roma, oppure perchè ambedue mangiavano la pasta al pesto …
    Lei non racconta storie vere, giudica storie del passato al di fuori del loro contesto, con un procedimento mentale sostanzialmente irrealistico; ed è ottusa perchè non vede la realtà al di fuori dei suoi schemini ultra-semplici.
    Tutto questo non ha assolutamente nulla a che vedere con gli errori del PCI e segg., che io critico senza complimenti anche se lei neppure se ne accorge.
    Per altro anche la sua versione della caduta di Prodi è sostanzialmente errata. Il secondo governo Prodi è stato chiuso d Mastella, che nessuno sarebbe riuscito a fermare; il primo da Bertinotti. Certo D’Alema non l’ha difeso fino in fondo come avrebbe dovuto ma dire che l’hanno impallinato loro non è vero.
    Mah …. U.

  21. Cerutti Gino
    Cerutti Gino says:

    ..mentre non sono d’accordo con lui se ti ritiene ottusa.
    Forse troppo convinta nelle tue convinzioni.

    Dai, ci può stare..mica è un difetto!

    Buon pomeriggio a te.

    C.G.

  22. sylvi
    sylvi says:

    caro Uroburo,

    anche avesse detto e fatto solo quello, (ma non disse e non fece solo quello!!!) il mio disprezzo per l’uomo e il politico Togliatti sarebbe più che giustificato.
    Mi riferisco a quello che disse nel XVI CC dell’URSS, quando rinunciò alla cittadinanza italiana in favore di quella sovietica.
    L’uomo non si accontentò di abbandonare la sua Patria di origine, ma usò parole che lo qualificano ancora oggi come un vigliacco lecchino del più forte.
    Il COME lo fece, capisce???
    E non mi venga a dire che era Internazionalismo, col piffero, lui voleva proprio appartenere alla Patria sovietica, sputando contemporaneamente e velenosamente su quella che gli aveva dato natali e , sic!, cultura.

    Chi altro lo fece dei leaders comunisti o socialisti che patirono carcere e confino???
    Ma mi faccia il piacere, lei e il suo ” grande, grandissimo uomo politico”!

    D’altra parte, fra le sue memorie D’Alema ricorda, quando ancor bambino, suo padre lo presentò a Togliatti, il quale gli mise una mano sulla testolina e predisse:
    -questo bambino diventerà un grande dirigente comunista-

    Ecco, sì, appunto!

    Sylvi

  23. rodolfo
    rodolfo says:

    xcg
    riguardo il tuo 166 credo che il primo passo spetterebbe ai Palestinesi che riconoscendo lo Stato d´Israele…sottorrerebbe l´antico desiderio di distruggere quello Stato.
    Israele puo´costruire nei territori occupati…ed io ritengo questo come una misura di sicurezza…per avere un vantaggio in caso di attacco anche di altri stati Arabi. Le case costruite …in caso di accordi si possono sempre abbandonare….oppure gli Ebrei che si trovano li…rimanerci e divenire cittadini Palestinesi….come i Palestinesi stessi in Israele …
    cittadini Israeliani. Da un punto di vista strategico-politico….Israele non puo´abbandonare quei territori….la garanzia sarebbe appunto il riconoscimento.
    Rodolfo

  24. rodolfo
    rodolfo says:

    Cara Sylvi,
    io non mi sono mai interessato di politica se non a margine…non sono dunque in grado di discutere tra te e Uroburo.
    Pero´ per la loro serieta e umanita´ mi sono rimasti impressi alcuni
    nomi….tra questi primeggia Pertini che io ho amato come il nonno che non ho mai avuto…. mi ricordo volentieri di Spadolini e di Ugo la Malfa…
    Andreotti anche quando non era indagato non mi e´piaciuto mai…
    l´ho sempre considerato un farabutto…..
    Un saluto
    Rodolfo
    ti ho spedito un post sulla “pasta con i ceci” che forse ti e´sfuggito-…
    e´ íl 149

  25. rodolfo
    rodolfo says:

    Fra pochi minuti …la partita Italia -Spagna….mio figlio Rafael la deve commentare nel suo sito…e´ il suo lavoro….studia e lavora …
    ma son scoppiato a ridere quando ho visto qualche minuto fa´che si e´cambiata la maglietta ed indossato la sua vecchia …ma molto cara maglietta della nazionale Italiana. E´un tedescaccio….ma al cuore non si comanda…ed io sono contento cosi.
    Rodolfo

  26. rodolfo
    rodolfo says:

    E´stata una partita piena di emozioni…dopo un bel primo tempo….un secondo tempo in cui la nostra difesa sembrava un colabrodo. Nell´insieme siamo stati fortunati ad averci tirato fuori l´1 a 1.
    Miglioreremo …ne sono sicuro
    R

  27. Anita
    Anita says:

    x Rodolfo

    I ceci mi piacciono, li metto nel minestrone….e sulle insalate miste, nei miei giorni vegetariani.

    Il Dill qui e’ usato molto per pietanze di pesce, come il salmone al forno, sul cottage cheese, sulle uova, pollo freddo, potato salad,
    con sour cream, in minestre, e sulle patate al forno con la buccia e farcite con sour cream.

    Le foglie del dill, non i semi.

    La tua ricetta ha troppo starch, i ceci sono gia’ pastosi per se stessi…ma e’ questione di gusti, mia mamma ottima cuoca non apprezzata da papa’ e da me, andava pesantuccia con la noce moscata ed i chiodini di garofano, per me uno o due bastano per un pentolone.

    Anita

  28. rodolfo
    rodolfo says:

    Non so´…cara Anita , ma il Dill nelle patata al forno non ce lo vedo….
    molto di piu´il rosmarino e uno spicchi d´aglio.
    A proposito di aglio….mia mamma lo usava un po´dappertutto….ed io che ora …ma gia´prima…sono stato costretto a cucinarmi da solo ho usato l´aglio sempre abbondantemente.
    L´aglio fa´molto bene…ed una recente ricerca dell´University of Adelaide…ha scoperto tra le altre… anche la sua proprieta´ contro la pressione alta.
    Ciao
    Rodolfo

  29. Anita
    Anita says:

    Rodolfo

    Le patate intere al forno sono sempre presenti.

    Si usano patate Russet non giovani e asciutte che si sfogliano, al forno e si farciscono con varie cose, il piu’ comune e’ il burro e la sour cream.

    Il dill si mette come se fosse prezzemolo trinciato, ma meno.
    Il dill si abbina benissimo con la sour cream. (panna acida)

    La panna acida e’ usata in molte ricette, si serve sui crostini, col caviale, torte, con frutta, etc…

    Io uso quella leggera…anche Alexander vuole il suo cucchiaino.

    https://encrypted-tbn0.google.com/images?q=tbn:ANd9GcTuCpdio0XnyGeNFC_TyP2cZ80JlE9WbgskujfLWcW5U3vt26Yhew

    Tu pensi ad altre patate al forno…

    Anita

  30. sylvi
    sylvi says:

    caro Rodolfo,

    quando Di Natale, capitano dell’Udinese, ha segnato il gol, dalle finestre aperte ho sentito un boato che si allungava ai quattro punti cardinali.
    E’ amatissimo in Friuli per la sua bravura, per la sua correttezza e per la sua professionalità.
    Un uomo per bene prima che un bravo calciatore.
    Peccato che gli spagnoli abbiano rimontato.

    Grazie per l’idea dell’aneto che io uso solo secco nei vasetti, nei crauti e nella brovada con aggiunta una foglia di alloro.
    Uso di più i semi di finocchio, o in certe preparazioni di pesce il finocchio selvatico fresco.
    Per le patate al forno sono d’accordo con te, mentre penso che nell’insalate possa starci ben, come dice Anita.
    Devo provare a cercarlo se lo trovo fresco.

    Sylvi

  31. sylvi
    sylvi says:

    cara Anita,

    ho capito ora che patate al forno intendi tu.
    Io le cuocio avvolte nella carta alluminio, poi ci metto un po’ di burro e una spruzzata di paprika
    Penso sia burro quello della foto, o un equivalente.

    ciao
    Sylvi

  32. controcorrente
    controcorrente says:

    Mi riferisco a quello che disse nel XVI CC dell’URSS, quando rinunciò alla cittadinanza italiana in favore di quella sovietica.
    L’uomo non si accontentò di abbandonare la sua Patria di origine, ma usò parole che lo qualificano ancora oggi come un vigliacco lecchino del più forte.

    Ecco le parole di Togliatti

    È motivo di particolare orgoglio per me l’aver abbandonato la cittadinanza italiana per quella sovietica. Io non mi sento legato all’Italia come alla mia Patria, mi considero cittadino del mondo, di quel mondo che noi vogliamo vedere unito attorno a Mosca agli ordini del compagno Stalin. È motivo di particolare orgoglio aver rinunciato alla cittadinanza italiana perché come italiano mi sentivo un miserabile mandolinista e nulla più. Come cittadino sovietico sento di valere diecimila volte più del migliore cittadino italiano».
    (Intervento di Palmiro Togliatti al XVI Congresso del PCUS).

    Giudizio personale…

    Uniti intorno a Mosca AGLI ORDINI del compagno Stalin!!
    E’ l’unica cosa che veramente non funzionava !

    Come cittadino del Mondo ..mi sento anch’io ,ancora oggi !!
    Sui mandolinisti beh..studiando bene l’Ittalica Historia, scopriamo che siamo effettivamente una Orchestra formidabile !

    Infatti come si può essere legati alla Patria Fascista ?

    Se ci attacchiamo al contesto beh che dire..ci sono opzioni a favore e altre molto meno !
    Il giudizio poi infine va calibrato sul politico..sarebbe come dire che decine di Papi furono criminali,ma ottimi politici, come parecchi Dogi…ect,ect..
    Certo che anche al sottoscritto, se i canoni sono quelli di Grazia , Mani di fata, Novella 2000..anche al sottoscritto Togliatti risulta molto antipatico..probabilmente se si fosse occupato di coltivazione di Orchidee, magari il giudizio storico sarebbe diverso ..chissà ..!

    cc

  33. Anita
    Anita says:

    x Sylvi

    Si’ cara Sylvi, c’e’chi le avvolge in un foglio di alluminio e chi no.
    Si fanno anche al microonde in recipiente apposito.

    Io uso le Idaho potatoes, sono migliori delle Russets, solo che costano un dollaro l’una…
    Ogni tanto mi cavo la voglia, non sono molto patatara…pero’ ogni tanto non fa male.

    Si mangia anche la buccia…volendo.

    Nei ristoranti vengono sempre servite col burro o con la sour cream a richiesta, cosi’ come in casa.
    La paprica da solo colore non tanto sapore.

    Per le patate o patatine al forno, rosmarino e quello che aggrada.

    Mi devo ancora vestire per andare a far la spesa, non ho neanche una briciola di pane, uso quasi esclusivamente pane per il toast, Alexander reclama la sua mezza fettina, senno’ sono guai.

    Pane di avena, Oat-Nut, basso in tutto, colesterolo, grassi, etc…

    Ciao,
    Anita

    Se non mi sbrigo non trovo piu’ il pollo allo spiedo….. ;-)

  34. sylvi
    sylvi says:

    …come italiano mi sentivo un miserabile mandolinista e nulla più./
    Come cittadino sovietico sento di valere diecimila volte più del migliore cittadino italiano».

    caro CC,

    lasciando stare la sleccazzata all’illustre Compagno Stalin, che da sola varrebbe il giudizio inappellabile…
    era necessario che un Grande Uomo di Stato definisse gli italiani in toto “miserabili mandolinisti?
    e che sentisse di valere, come cittadino sovietico, diecimila volte di più dei suoi ex compatrioti, compresi gli antifascisti in carcere come Gramsci o al confino?
    Puoi rivoltare la frittata come vuoi…l’uomo appare sempre rivoltante.
    Quello che mi ha sempre meravigliato invece è che non ci fosse un comunista per bene capace di dire la verità di dritto e di rovescio.
    Erano forse tutti miserabili mandolinisti?

    Forse i comunisti italiani sapevano che cosa succedeva in URSS quando ” gli oppositori” erano costretti a fare “autocritica”? E lui aveva imparato dal suo Maestro?

    E non bestemmiare paragonandolo ai Dogi…
    anche il più criminale aveva Venezia prima di tutto…altrimenti ci pensava il Consiglio dei Dieci a raddrizzarlo!!!
    A Yalta non hanno saputo dirmi in quale casa sia morto…
    mi sarebbe piaciuto, non dico fare gesti impudichi, ma vedere dove viveva l’ uomo che aveva contribuito a riempire i gulag sovietici.
    E non venirmi fuori con le Petunie o le Orchidee…c’è un limite anche agli Orchi!

    Sylvi

  35. peter
    peter says:

    stranamente, su Togliatti do ragione a Sylvi, come ho fatto gia’ in passato. Mori’ prima che io nascessi, ma i giudizi che ne davano persone come Pintor mi son rimasti impressi. Tuttavia e’ vero che gli altri erano i Mussolini, i gerarchi del fascismo, e compagnia bella…
    Ma italiani del suo tempo erano anche Gramsci, Amendola, Pertini, Nenni, Prezzolini, Turati, Matteotti …insomma, il leccaculismo al nazionalismo russo era proprio fuori di luogo.
    Se i russi di oggi sono quelli che sono, figuriamoci quelli di allora…
    Tanto Vox e’ ormai in stanza permanente sul Mar Nero, quindi posso dire quel che mi pare su Santa Madre Russia…

    Quella dei mandolinisti fu effettivamente una grande vigliaccata, specie in un’epoca in cui il perfido e maligno Goebbels ci chiamava un popolo di zingari e di camerieri.
    Osservo anche che il compagno Presidente Napolitano (lo dico senza ironia), nella sua recente intervista, diceva che il PCI non poteva essere realmente filosovietico in quanto nato da forze ANTIFASCISTE e democratiche. Non certo un lapsus da parte sua, sarebbe fargli un grande torto a supporlo.

    Un piccolo banale inciso. I genovesi trapiantati all’estero sono dei grandi leccaculi. Lo dico per modesta esperienza personale. Ho avuto due colleghi genovesi, entrambi ligi, zitti e mosca su tutto. Uno si scandalizzo’ perche’ tanti anni fa leggevo la Repubblica su carta, diceva che l’Italia lo aveva ‘rinnegato’, quindi lui se ne fotteva di tutto cio’ che la riguardasse.
    Su TV francese, c’era una famiglia di origine genovese che si vantava di essere della ‘parte giusta’ dell’Italia (dall’aspetto sembravano piuttosto berberi…) a detrimento dei ‘terroni’. Consentitemi questo piccolo sfogo. Secondo me Togliattti non era un grand’uomo, aveva anzi il complesso dell’uomo piccolo…

    Peter

  36. controcorrente
    controcorrente says:

    Mia cara,

    cosa vuoi,come dissi ad un famoso “Politico locale”, mio compaesano : ”
    se ho mal di Denti vado dal Dentista,se voglio del pane ,vado dal panettiere,se mi occupo di questioni culturali non vado certo da te..!
    Per cui ,se è vero che fu la visione cromatica a far fare un passo rilevante alla scala evolutiva che conduce per caso e per necessità all’uomo…diciamo che una visione cromatica della realtà che ci circonda, serve più di una visione con scala incerta dei grigi..
    Temo che non tutti abbiano la percezione dei colori e delle loro sfumature..tale da distinguere un Dentista da un Panettiere e meno che mai un Panettiere da un Pasticciere, nell’ambito delle specializzazioni….
    Nessun politico,occupandosi di politica si è mai fatto guidare da una visone del Cuore e semmai lo ha fatto è tragicamente fallito a meno che le condizioni del Cuore o se vuoi delle lenzuola “frequentate” coincidessero con gli interessi …nemmeno i Dogi, e se il Consiglio lo riprendeva ,non era di certo perchè avesse massacrato, semmai per il fatto che il massacro era stato controproducente in quel momento per affari….ovvero se invece era necessario ..allora, tutto andava più che ben,madama la marchesa..!!
    Cosa vuoi,la scala cromatica è più complessa di quella dei grigi, ma fornisce una visione più corretta della realtà..anche se, tutto sommato, se un TIR ti sta per investire, lo bene vedi anche in Bianco e nero ..!!
    A me di non essere completamente ciechi !

    cc

  37. controcorrente
    controcorrente says:

    Mori’ prima che io nascessi

    Ma allora sei proprio un pargoletto..ed io che pensavo ad un maturo anglo-puglio ..!

    cc

  38. controcorrente
    controcorrente says:

    Caro peter,

    SUI SUONATORI di Mandolino !!

    ho un grande rispetto per i Musici suonatori di mandolini, anzi il suono del mandolino è uno dei suoni che più fanno vibrare il mio cuore.
    E ti posso assicurare che anche Noi in Piemonte, abbiamo ottimi suonatori di mandolino, senza per questo scendere sotto Roma..non so in Friuli, cosa suonino bene ..probabilmente le Campane delle Pievi !
    Detto ciò,direi che accampare Goebbels , mi pare una assurdità..ovvero ti assicuro che se dovessi mettere in piedi una rete TV nuova ,chiamerei Goebbels, così come se dovessi ristrutturare un’industria in fallimento chiamerei Speer..

    Tutto ciò, però non mi fa cambiare assolutamente idea sul nazismo e sul fascismo..e nemmeno sulla Borghesia italiana che in fatto di mandolinate non ha mai temuto nessun rivale..
    Ma questo è un altro discorso..o forse è il discorso di Uroburo !

    cc

  39. sylvi
    sylvi says:

    …se mi occupo di questioni culturali non vado certo da te..!CC

    Sentimi, caro cc,

    io posso essere una ignorantona come dici tu …e non conosco nemmeno le sfumature dei colori…ma so riconoscere un Uomo da un quaquaraqua.
    Quello che mi piace in questo blog, per modo di dire, è che se si parla di crimini americani, quelli sono crimini, se si parla di crimini fascisti…quelli Dio scampi… se si parla di crimini comunisti… quelli… fanno parte della tavolozza colorata della vita!!!

    Ma va, ma va. ma va…
    io vado a dormire.

    Sylvi

  40. controcorrente
    controcorrente says:

    E come e quando io avrei mai detto che un crimine non è un crimine a secondo di chi lo compie?
    Almeno nel senso che tutti noi Noi del Blog diamo alla parole crimine.)O forse no ?)
    Mi sembra piuttosto,che su questo Blog avvenga il contrario !
    I crimini commessi da Preti, Democratici et Ammerikani, sono sempre giustificati(vd la tua compagna di merende, pardon la cultivatrice et cuoca ammerrikana !
    Dimenticavo le Truppe italiane della II GM,che facevano la Guerra per Sport , compresi gli Alpini e se uccidevano lo facevano per caso..in fondo ammazzavo solo atei,senza Dio et similia e sovente anche galline e conigli,solo perchè la prodigiosa macchina bellica , messa a loro disposizione dai mandolinisti,non forniva loro loro nemmemo la brodaglia comune .
    Concludo, che quando si è privi di argomenti logici ,si finisce per inventarsi le cose, tecnica da Te sovente usata.
    Vedi,Uroburo lo dice da tempo, sei simpatica !

    cc

  41. controcorrente
    controcorrente says:

    Il te era per il noto politico locale ,non certo per la Sylviuccia nostra !Pensavo si capisse !

    cc

  42. Mario Lettieri e Paolo Raimondi: All’’Europa non può bastare una brutta copia di Roosevelt
    Mario Lettieri e Paolo Raimondi: All’’Europa non può bastare una brutta copia di Roosevelt says:

    All’’Europa non può bastare una brutta copia di Roosevelt

    di Mario Lettieri* e Paolo Raimondi**

    La BCE non ha abbassato i tassi di interesse ma ha fatto sapere che emetterà tutta la liquidità necessaria per sostenere il sistema bancario europeo. Scendere sotto l’attuale 1%, come ha fatto da tempo la Federal Reserve americana, non affronta i problemi di fondo della crisi, visto che il credito continua a non affluire a tassi di interesse contenuti verso il sistema produttivo e le famiglie.

    Tutte le nostre istituzioni europee, sia politiche che monetarie, sono state purtroppo fin dall’inizio della crisi finanziaria, ossessionate e “dominate” dai comportamenti delle banche e non dalle esigenze dei cittadini e dei singoli paesi.

    E’ evidente quindi la persistenza di tutti i meccanismi che hanno determinato la crisi sistemica. Si pensi non solo alle perdite della JP Morgan e ai 23 milairdi di euro necessari solo per il salvataggio della Bankia spagnola ma anche alle diffuse difficoltà nei settori bancari europei e nord americani.

    In Europa recentemente sono iniziate delle consultazioni ad alto livello anche con la massima dirigenza della Bce per affrontare i più importanti nodi politici, fiscali e monetari aperti intorno all’euro. Si vorrebbe andare verso un sistema di garanzie per i depositi presso le banche europee e verso la creazione di un fondo per affrontare e risolvere possibili fallimenti bancari.

    Si tratta di idee “prese a prestito” dalla grande riforma bancaria a suo tempo decisa dal presidente Franklin D. Roosevelt negli Usa. C’è una grande differenza: allora quella riforma fu decisa da un esecutivo centrale forte, oggi invece in Europa le istituzioni che ne discutono sembrano essere più centri studi che organi decisionali.

    Nel suo discorso inaugurale del 1933, il presidente americano affrontò di petto i problemi della crisi bancaria, e poi economica, che dal ‘29 avevano trascinato gli Stati Uniti nella Grande Depressione. “Occorre una severa revisione di tutti i crediti e degli investimenti bancari, la fine della speculazione con i soldi degli altri e deve essere preso un provvedimento per creare una moneta solida.”, allora annunciò alla nazione il presidente americano. Era il 4 marzo.

    Il 5 marzo, cioè il giorno dopo, indisse una “National Bank Holiday” e tutte le banche vennero chiuse per parecchi giorni ed i loro bilanci controllati. Le operazioni e i titoli speculativi vennero distinti dalle attività utili al sistema economico. Il successivo 9 marzo Roosevelt presentò al Congresso una “Legge bancaria d’emergenza” che venne approvata lo stesso giorno! Essa rendeva possibile anche delle ristrutturazioni fallimentari con la cancellazione delle esposizioni speculative delle banche.

    Non furono ovviamente rose e fiori, ma il pacchetto di interventi ed i tempi di attuazione interpretarono bene lo stato di emergenza. Anzitutto fu creata e applicata la legge Glass-Steagall che separava le banche commerciali da quelle di investimento con il divieto di utilizzo dei risparmi dei cittadini per operazioni fatte nell’interesse delle banche.

    Fu inoltre creata la Federal Deposits Insurance Corporation, a cui oggi l’Europa vorrebbe ispirarsi, che dava la garanzia dello Stato ai risparmi delle famiglie e dei privati. Venne riorganizzata la Reconstruction Finance Corporation, istituzione statale fino ad allora utilizzata per il salvataggio delle banche decotte, e trasformata in una specie di fondo di sviluppo per l’emissione a lungo termine di crediti per la “ripresa economica”, per gli investimenti in infrastrutture e per la creazione di posti di lavoro.

    Purtroppo queste tre le riforme roseeveltiane sono state ignorate da tutti nei passati 4 anni. Anche il presidente Obama, anziché preoccuparsi solo per la tenuta dell’euro e per il rischio di contagio della crisi europea, dovrebbe fare tesoro di quella esperienza. Anche l’Europa ha seguito le orme dei cugini americani e non è affatto intervenuta sulle cause vere della crisi finanziaria globale anche quando è esplosa la questione dei debiti sovrani.

    Al contrario, Europa e Stati Uniti ancora oggi vogliono salvare le banche. Tutte le banche, così come sono, con i loro bilanci pieni di titoli tossici e con le montagne di derivati Otc nascoste fuori bilancio! Questa è la vera ragione per cui, nonostante siano stati usati 3.500 miliardi di euro a sostegno del sistema bancario europeo, esso è sempre più esposto ai venti di crisi.

    Questa è la verità che non si vuole ne dire ne tanto meno affrontare. Si rischia così che ogni proposta sia interpretata dal sistema bancario come un ulteriore avallo a operare come si è sempre fatto. Sono questi i nodi che, a nostro avviso, andrebbero sciolti. La sede più idonea potrebbe essere il summit del G20 che si terrà prossimamente in Mexico. Per l’Europa potrebbe essere l’occasione per una vera proposta unitaria e per un ruolo da protagonista, anche rispetto agli Stati Uniti.

    *Sottosegretario all’Economia del governo Prodi **Economista

  43. sylvi
    sylvi says:

    Ringrazio Lettieri e Raimondi ancora una volta per la loro chiarezza.

    Purtroppo le riforme roosveltiane, non prese in considerazione a livello europeo, non di singoli Stati, sta, giù giù per li rami, strozzando in maniera tragica se non definitiva le PMI che poi sono soprattutto una caratteristica della ricchezza italiana.
    Cui prodest?
    Intanto si va da un G8 a un G20 o 21 o 22…

    Tutti si preoccupano di come creare lavoro…
    il lavoro c’è, si inventa;
    i progetti ci sono, sono chiusi nei cassetti.. addormentati e imbalsamati.
    Aspettano il bacio del Principe…prima che sia troppo tardi!

    Sylvi

  44. sylvi
    sylvi says:

    x cc,

    magari Anita fosse nei paraggi per fare le “compagne di merende”! , …fra una insalata di ceci, un grissino col prosciutto, un the e un biscottino…come sparleremmo male di voi…!

    Ti ho mandato un messaggio!

    Sylvi

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