Ed ecco puntuale il tentativo – lanciato dall'”esperto” Alessandro Meluzzi – di minare con una balla clamorosa la mia credibilità di giornalista che si occupa da dieci anni della scomparsa di Emanuela Orlandi. Tentativo imprudentemente benedetto da Pietro, fratello di Emanuela
Che la scomparsa della bella sedicenne vaticana Emanuela Orlandi sia stata trasformata da tragedia privata, della sua famiglia che l’ha persa nel 1983, a show e ormai anche a farsa macabra, è cosa nota. Specie ai lettori di questo blog. Ed è ben noto che per tenere in piedi lo show non sono stati risparmiati i numeri e le invenzioni più indecorose, alle quali purtroppo si è arresa anche la magistratura con la devastazione dell’antico cimitero sotterraneo della basilica romana di S. Apollinare. Ormai però si va avanti solo ed esclusivamente a base di frottole e diffamazioni, ed eccetto rarissime eccezioni non c’è giornale o programma televisivo che eviti di sporcarsi nel gioco al massacro altrui. Federica Sciarelli, conduttrice di “Chi l’ha visto?”, che sulle accuse anonime e false ha fatto la sua fortuna negli ultimi 7 anni, per poter continuare ad attirare i gonzi è arrivata ormai a sostenere sia pure indirettamente che la scuola di musica frequentata dalla ragazza vaticana fosse nella basilica di S. Apollinare! Una balla demenziale, utile solo a intorbidire ancor più le acque, visto che quella scuola musicale era al quarto piano del palazzo adiacente e con la basilica non ha mai avuto nulla a che spartire. E’ un po’ come dire che Federica Sciarelli conduce Porta a Porta…. o magari Report. Per dire certe cose ci vuole molto pelo sullo stomaco, oltre a una faccia di bronzo formato kolossal. Che comunque, per quanto kolossal, ha trovato volenterosi imitatori.
Venerdì scorso sono stato infatti avvertito che nel programma televisivo Quarto Grado, aspirante concorrente Mediaset di “Chi l’ha visto?” della Rai, il famoso e spesso esilarante “esperto in psichiatria” Alessandro Meluzzi mi ha tirato in ballo addebitandomi l’esatto contrario di quanto ho in realtà scritto nel mio libro “Emanuela Orlandi – La verità”, edito nel 2008. Ospite di Quarto Grado assieme a Pietro Orlandi, fratello di Emanuela, e Meluzzi c’era infatti la signora Maria Antonietta Gregori, sorella delle ragazza romana Mirella Gregori scomparsa nel maggio dell’83, per l’esattezza tre settimane prima della Orlandi volatizzatasi la sera del 22 giugno di quello stesso anno. A un certo punto il discorso è caduto sul ritrovamento di un teschio avvenuto qualche anno fa, teschio che secondo Meluzzi doveva essere di Mirella. E quando la signora Maria Antonietta gli ha chiesto da dove avesse mai preso una tale affermazione, “l’esperto in psichiatria” ha bofonchiato: “In un libro di Nicotri”.
Affermazione, quella di Meluzzi, che definire sballata è molto riduttivo. “Una boiata pazzesca”, la definirebbe il vecchio comico Paolo Villaggio. A Meluzzi forse è scappata in buona fede, diciamo, non credo avesse il dente avvelenato per la nostra divergenza su padre Pio alla presentazione di un libro a Roma un paio di mesi fa, relatori lui ed io. Ma molto imprudentemente ne ha approfittato Pietro Orlandi per farsi una risata di scherno, come a dire che io scrivo cazzate. Un modo molto comodo per continuare a latitare nei confronti delle molte domande che gli ho rivolto non solo da questo blog e alle quali è incapace di fornire risposta. Pietro lo scherno lo risevi a se stesso e al suo socio coautore Fabrizio Peronaci per come si sono fatti infinocchiare, infinocchiando a loro volta l’opinione pubblica, dal famoso e fumoso “ex oo7 Lupo”, quello del “tua sorella Emanuela è viva, in manicomio a Londra”, con annessa trasferta a Londra molto strombazzata.
Per capire da soli la cinica disinvoltura di Meluzzi e Orlandi, anche nei confronti della signora Gregori, pubblico qui di seguito l’intero capitolo, non a caso intitolato “La ballata del teschio”, nel quale derido tutti coloro che hanno affermato a suo tempo che quel teschio fosse o potesse essere di Mirella, e non è mancato chi diceva fosse o potesse essere della stessa Emanuela. Dopo il capitolo – che è il 15° del mio libro – potrete leggere il testo che ho pubblicato in alcune pagine su Facebook del telegramma che ho provevduto a inviare alla signora Gregori dopo avere constatato che era impossibile ricevere risposte alle mie telefonate a Meluzzi e Quarto Grado nonché una risposta decente dallo stesso Pietro Orlandi, al quale pure – come agli altri ospiti del programma Mediaset – avevo inviato il capitoletto in questione.
Se mi dicessero che di gentaglia e di gente ambigua non deve essercene in giro poca, non saprei come confutare l’affermazione.
LA BALLATA DEL TESCHIO
Detta così, parrebbe macabra. Ma non lo è. Negli ultimi giorni dell’agosto 2001, nel solito vuoto di notizie estive, i giornali «rivelano» che il 13 maggio, nel giorno del ventesimo anniversario dell’attentato a Wojtyla, il parroco Giovanni Lucci della chiesa di San Gregorio VII, vicina al Vaticano, ha trovato in un confessionale un teschio e che gli inquirenti sono all’opera perché potrebbe trattarsi di quello di Emanuela Orlandi. Alle domande dei giornalisti, il portavoce della Santa Sede, Navarro Valls, risponde di «non avere nulla da dire». Il quotidiano «Liberazione» scrive: «La prima ipotesi presa in considerazione dai servizi segreti del Vaticano e dai carabinieri è che potrebbe essere il teschio di Emanuela Orlandi, la ragazza scomparsa a Roma nel 1983, un altro mistero vaticano che dura da 18 anni, legato con gli oscuri intrecci dell’attentato al Papa». «Quel teschio avrà almeno cento anni – commenta il parroco – altro che Emanuela Orlandi.» Ma le parole del parroco si perdono nel nuovo vento caldo dell’estate…
In attesa dell’improbabile responso degli inquirenti sul teschio, il 3 novembre 2001 il «Corriere della Sera» scrive che «Tredici mesi fa Alì Agca ha scritto una lettera ai servizi segreti turchi offrendo di infiltrarsi in Al Qaeda, andare in Afghanistan e prendere Osama Bin Laden “vivo o morto”». «L’America ci ha consegnato Abdullah Ocalan come un regalo. Se mi liberate io darò Bin Laden all’America, come un regalo», ha scritto nella sua missiva l’uomo che sparò a Giovanni Paolo II. Nella faccenda s’è infilato il solito ex magistrato Ferdinando Imposimato, così che il «Corriere» ne riporta le parole: «Ali Agca era inserito in una rete di islamici che avevano basi in Francia, Olanda, Turchia, Italia, Svizzera e che avevano dato prova di una grandissima efficienza. Da queste basi provenivano anche alcuni dei dirottatori dell’11 settembre. Perciò non sottovaluterei la lettera che ha inviato ai servizi segreti turchi. Agca potrebbe aver lanciato un messaggio con il quale vuol far sapere di conoscere molte altre cose e di essere in grado di rivelarle». Insomma, tanto per cambiare: chiacchiere.
Il 9 novembre i giornali pongono fine all’attesa, creandone però un’altra. Ecco cosa scrive il «Corriere della Sera»: Secondo la perizia eseguita dalla medico legale Carla Vecchiotti consegnata alla procura di Roma, è di una giovane tra i 25 e i 35 anni, morta tra i 15 e i 20 anni fa, il teschio trovato lo scorso 13 maggio, giorno del ventesimo anniversario dell’attentato al Papa, in un confessionale della chiesa di San Gregorio VII, nella omonima via a Roma, vicino al Vaticano. Il ritrovamento potrebbe nascondere un intreccio che lega l’attento al Papa e la vicenda di Emanuela Orlandi.
Secondo il quotidiano «Liberazione», che citava un’ipotesi dei servizi segreti, quel teschio potrebbe essere quello di Emanuela Orlandi, scomparsa a Roma nel 1983 all’età di 15 anni. È probabile che la Procura possa chiedere una proiezione computerizzata del teschio che permetterà al computer di ricostruire il volto della donna. Una volta ricostruito il viso al computer, verrà confrontato con quello di Emanuela Orlandi per verificarne la compatibilità. L’esame del Dna verrà
preso in considerazione solo come ultimo accertamento. In ambienti della procura si fa notare che è presto per dire se il teschio abbia a che fare con la ragazza scomparsa nel 1983, ma gli accertamenti verranno condotti doverosamente, dal momento che la consulenza non escluderebbe «la compatibilità della morte presunta di Emanuela Orlandi in data non definita».
Il 10 novembre la suspence è resa più forte dal possibilismo avvalorato di colpo da tutti un po’. Vediamo per esempio cosa scrive lo stesso «Corriere»: «Una croce senza fine», dicono i genitori di Emanuela Orlandi, che si preparano a vivere altri giorni pieni di angoscia, dopo 18 anni, nella loro casa dentro le mura vaticane. Il teschio fatto ritrovare in una chiesa vicino a San Pietro il 13 maggio scorso, ventesimo anniversario dell’attentato a Giovanni Paolo II, potrebbe appartenere alla ragazza scomparsa. «C’è una compatibilità», ha ammesso ieri il pm Maria Rosaria Minutolo, dopo aver letto la perizia del medico legale Carla Vecchiotti. Al computer si cercherà ora di ricostruire il volto della donna per metterlo a confronto con quello di Emanuela. Se necessario, si farà infine anche la prova del Dna. Emanuela Orlandi, figlia di un messo della Prefettura pontificia, oggi in pensione, sparì nel nulla a Roma il 22 giugno 1983. Aveva 15 anni. Erano le sette di sera quando uscì dalla lezione di flauto, diretta alla fermata dell’autobus. A casa però non è più tornata. Secondo la perizia, il teschio rinvenuto, privo della mascella, sarebbe di una giovane donna, di 25-30 anni, un’europea, morta almeno 15-20 anni fa. Sul cranio risulterebbero segni di violenza: la ragazza fu uccisa. «C’è una compatibilità», ripete il pm. La medicina legale è una scienza abbastanza elastica: se Emanuela, però, fosse morta 15 anni fa, cioè nel 1986, avrebbe avuto all’epoca 18 anni.
E non 25, come indicato nella perizia. «È giusto – osserva il pubblico ministero Minutolo –. Infatti noi prendiamo in considerazione tutte le ipotesi. Purtroppo, sono tante le ragazze di cui in questi anni si son perse le tracce. Potrebbe trattarsi anche di uno scherzo di pessimo gusto. O di un teschio rubato al cimitero chissà per quali scopi».
Messe nere? Satanismo? «Tutte le ipotesi sono al vaglio.» L’avvocato della famiglia Orlandi, Massimo Krogh, ha parlato ieri con Ercole e Maria, il papà e la mamma della ragazza scomparsa. «Attenderemo l’esito di questi nuovi esami – hanno confidato al legale. Purché venga fatta luce». In attesa che si faccia luce, dopo appena sei giorni il teschio cambia padrona. «Forse» non è più di Emanuela, ma «forse» di Mirella… Ecco cosa scrive infatti lo stesso «Corriere della Sera» nella sua edizione online del 16 novembre 2001:
Dopo 18 anni il filo che lega la scomparsa di Emanuela Orlandi e quella di Mirella Gregori non si è ancora spezzato. La storia delle due studentesse, svanite nel nulla a 15 anni, torna a intrecciarsi attorno al cranio ritrovato in un confessionale della chiesa di San Gregorio VII Papa il 13 maggio scorso, ventesimo anniversario dell’attentato a Giovanni Paolo II. L’ultima congettura della procura della Repubblica è che il teschio possa essere appartenuto a Mirella, sparita il 7 maggio 1983. Anche Emanuela fu rapita quell’anno, il 22 giugno, a sei settimane di distanza. Il pubblico ministero Maria Rosaria Minutolo non esclude che il cranio sia da attribuire alla Orlandi, ma avanza anche l’altra ipotesi perché i sequestri delle due studentesse sono sempre stati considerati come pezzi di un unico puzzle.
Con quale faccia tosta o abissale ignoranza dei fatti si possa scrivere che le due ragazze scomparse sono sempre state considerate «come pezzi di un unico puzzle» è un altro bel mistero. I magistrati hanno infatti concluso nel 1997 che i due casi non sono collegati, se non come utilizzo del secondo per intorbidire ancor più le acque e meglio nascondere le reali finalità del primo.
L’articolo del «Corriere» on line conclude così: È certo invece il test del Dna, che confronterà il cranio con i capelli dei genitori delle due ragazze. È l’unica strada possibile per scoprire se il cranio è appartenuto a Emanuela o a Mirella, sempre che non sia stato rubato in un cimitero per un rituale macabro o uno scherzo di pessimo gusto.
L’unico Dna analizzato sarà però quello per mano della fotografa Roberta, quando nel 2003 – come abbiamo già visto – fingerà di inciampare per potersi aggrappare alla madre di Emanuela strappandole così qualche capello.
Dai teschi alle tombe il passo è breve, quasi obbligato. E infatti, il passo verrà iniziato nel 2005 e perfezionato nel giugno 2008, per celebrare secondo le migliori tecniche del marketing il venticinquesimo anniversario del «rapimento».
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QUESTO E’ IL TESTO DEL TELEGRAMMA CHE HO INVIATO POCO FA A MARIA ANTONIETTA GREGORI, LA SORELLA DI MIRELLA OSPITE DI “QUARTO GRADO”. E’ STATA LA SIGNORA MARIA ANTONIETTA A PORRE A MELUZZI LA DOMANDA ALLA QUALE MELUZZI HA RISPOSTO NEL MODO CHE HO PUBBLICAMENTE DENUNCIATO. A SCANSO DI EQUIVOCI PUBBLICO ANCHE I RIFERIMENTI BUROCRATICI DEL MIO TELEGRAMMA. PER OVVIE RAGIONI ELIMINO IL MIO NUMERO DI TELEFONO E INDIRIZZO PRIVATO, COME ANCHE L’INDIRIZZO DELLA GREGORI PUR TRATTANDOSI, MI DICONO ALLA TELECOM, DI UN BAR, ESERCIZIO QUINDI PUBBLICO:
Copia Mittente – Numero Accettazione: 2000005779665
ZCZC 150237070325
IGRM CO IGRM 187
00100 SERVIZIOCALLCENTER 187 03 1103
GREGORI MARIA ANTONIETTA
VIA XXXXX
001XX ROMA
NON E’ ASSOLUTAMENTE VERO QUANTO SOSTENUTO DA ALESSANDRO MELUZZI NELLA TRASMISSIONE QUARTO GRADO. NON E’ CIOE’ ASSOLUTAMENTE VERO CHE IO ABBIA SCRITTO IN UN MIO LIBRO CHE UN TESCHIO TROVATO IN UNA CHIESA APPARTENEVA A MIRELLA. E’ INVECE
VERO ESATTAMENTE IL CONTRARIO: NEL CAPITOLO CHE NON A CASO HO INTITOLATO ” LA BALLATA DEL TESCHIO ” HO DERISO LA MANIA DELLE ATTRIBUZIONI DI QUEL TESCHIO ALLA ORLANDI O A MIRELLA.
NEL CASO SIA VERO CHE A QUARTO GRADO ERA OSPITE ANCHE FRANCESCO BRUNO, LA VOLGARE MENZOGNA DI MELUZZI APPARE ANCORA PIU DA MASCALZONE: E’ STATO INFATTI PROPRIO BRUNO A SUO TEMPO AD AVVALORARE QUELLE DEMENZIALI ATTRIBUZIONI DEL TESCHIO.
QUANDO MI HANNO SEGNALATO LA BUGIA DI MELUZZI HO TELEFONATO IMMEDIATAMENTE A QUARTO GRADO E A UNA SUA REDATTRICE, ILARIA MURA MA NON HO OTTENUTO NULLA. HO IN SEGUITO TELEFONATO E MANDATO MESSAGGI VIA FACEBOOK ED SMS SIA A MELUZZI CHE AL
CONDUTTORE DI QUARTO GRADO, SOTTILE, MA NON HANNO MAI RISPOSTO. POCO FA L HO CERCATA PER TELEFONO AL BAR DI VIA VOLTURNO, MA NON RISPONDE NESSUNO. PUO’ TELEFONARMI IN OGNI MOMENTO AL 338XXXXX. CORDIALI SALUTI.
PINO NICOTRI
MITTENTE:
NICOTRI PINO
VIA XXXXX
MILANO
NNNN
POSTE ITALIANE S.p.A. – SERVIZIO TELEGRAFICO PUBBLICO
UFFICIO DI SERVIZIOCALLCENTER MITTENTE:
TELEGRAMMA N.RO 15023707032501030620121103 NICOTRI PINO
DEL 03/06/12 ORE 11:03
PAROLE 187
IMPORTO EURO 20.76 201XX MILANO
ESCLUSA TASSA DI FONODETTATURA
IVA SECONDO VIGENTE NORMATIVA
rodolfo { 16.06.12 alle 18:51 } Alla fine dunque abbiamo uno Stato che dal 1776 e´stato ed e´il piu´forte del mondo. E´cosi o no ? E´cosi.
Per quanto riguarda Israele…beh….la invito a mettersi il cuore in pace….li non c´e´e non ci sara´ niente da fare.
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Mio caro e buon Rodolfo,
lei non conosce la storia, e neppure la logica.
Ma se a lei fa piacere crogiolarsi in queste illusioni perchè mai disilluderla?
Ehh….. mi spieghi, mio gegnale interlocutore …..
perchè gli useggetta si preparano a sgombrare dall’Irak e dall’Afghanistan ed i suoi canaglioni hanno dovuto sgombrare il Libano?
Quanto alle frontiere, sta a voi definire le vostre. Ma fare il gioco delle tre carte è la base della vostra cultura. U.
Caro Uroburo…se non fossi sicuro che lei e´un Italiano e del nord per giunta …direi che lei e´un Palestinese….perche´ come lei stesso puo´analizzare …il mio post 347..(.ma anche gli altri) e´conciliante…
mentre i suoi sono offensivi e cercano il duro confronto.
Esattamente il comportamento dei Palestinesi.
Non fa´per me…so che poi si cadrebbe in un vortice che richiederebbe l´intervento di Nicotri.
Io al suo posto…penserei anche agli errore della Russia….paese che amo..
ma che in Aghanistan ha subito lo stesso smacco.
In Irak…si potrebbe dire a parte gli errori…missione compiuta e adieu..
e´difficile poi …portare la Democrazia la´dove troneggia… ..l´estremismo religioso…ed un miscuglio di razze e religioni che non andranno mai daccordo
Quelle son solo scaramuccie andate a vuoto…non guerre perse. Si spera per il futuro. Di piu´non so che dirle.
Buona Domenica
Rodolfo
Stia attento quando cucina a volte l´olio sprizza….
x Rodolfo.
Si dice sempre così, quando la coda di paglia é lunga chilometri:
“scurdammece ‘o passato”.
Ovviamente quando fa comodo.
Un classico, l’embrione della prepotenza arbitraria.
Eppure c’è gente, vittima e vessata per 60 anni, che ‘o passato NON se lo scorda., anche perchè per loro è sempre il presente.
Non so loro dare torto, anche se in un conflitto la ragione non sta mai da una parte sola.
Scusa, Rodolfo, ma tu sei mai stato da quelle parti, visto con i tuoi occhi oppure ti affidi ciecamente alla propaganda di Tel Aviv che non ha niente da invidiare a quella di Hamas?
C.G.
x Uroburo
Quaglieggio storico.
Anita
x C.G.
Io li posso vedere su HBO o su Youtube, ma ne posso fare a meno.
Non appartengono nel Capitol Building e Rep. Lisa Brown went over the line.
Anita
Ce ne fossero di donne “over the line”!
Poi chi decide cosa è over the line, il bacchettonismo ipocrita del Tea Party ? Ah, bèh..contenti voi, contenti tutti.
Però non lamentatevi poi se le nuove generazioni, molto ma moooooooooooolto più vere e aperte al mondo, detestano le bolle di sapone tipo: dio, patria e famiglia.
L’inganno non è mai eterno, non lo è mai stato.
Buona giornata.
C.G.
Caro Rodolfo,
l’impresa in Afghanistan è clamorosamente fallita.
Qianto all’Irak non è per nulla stabilizzato e rappresenta un pessimo biglietto da visita per le capacità strategiche useggetta.
Lei invece rimane un razzista della più bell’acqua con quel suo giudicare gli altri sempre dei bambini che non hanno capito.
Non sono affari miei ma lei quando si decide a crescere? U.
Pe´ gc e Uroburo
Aaaooooo´ m´avete scocciato voi due….ma pure de Domenica…ma nun sapete parla´ d´altro….
R
x C.G.
Le nuove generazioni….?????
E’ meglio di non parlarne.
Di quale bacchettonismo parla?
La moralita’ e’ un pregio ed una virtu’.
Ma i Tea Parties chiedono solo meno intervento governativo.
Anita
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Il Tea Party è un movimento politico schierato a difesa del libero mercato e su posizioni conservatrici/libertarie, emerso negli USA nel 2009 attraverso una serie di proteste locali coordinate a livello nazionale.
Viene comunemente classificato nell’area del cosiddetto populismo di destra.
Il movimento è sorto coagulando le proteste popolari di quanti hanno deciso di reagire dinanzi a diverse decisioni (salvataggi di banche, statizzazioni, ecc.) assunte a livello federale durante la presidenza di George W. Bush e, in seguito, di Barack Obama: la legge di stabilizzazione economica di emergenza del 2008, la legge di recupero e reinvestimento del 2009 e una serie di proposte di riforma sanitaria.
Il nome Tea Party deriva dal Boston Tea Party, la protesta del 1773 da parte dei coloni del Nord America contro le tasse inglesi.
Da Wikipedia in Italiano.
Glenn Beck, l’anchorman del Tea Party, lo scrittore, il videoblogger dell’ultradestra americana – ricordiamolo, multimilionario – ha detto la sua sulla strage di Oslo e dell’isola di Utoya. Quei giovani massacrati gli ricordano molto, visto che erano lì, tutti insieme, per fare proselitismo politico, la gioventù hitleriana.
“There was a shooting at a political camp, which sounds a little like, you know, the Hitler youth. I mean, who does a camp for kids that’s all about politics? Disturbing.”
Michelle Bachmann, che ha vinse una sorta di sondaggio pre-elettorale in Iowa, ha esplicitamente affermato di voler creare il gruppo dei Repubblicani che si richiamano alle idee del Tea Party. Chiaramente per lei l’omosessualità è una malattia, e i bambini neri crescevano più sani durante il periodo della schiavitù.
(Fonte : un mondo nuovo contro il razzismo)
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Appunto: la “morale”, pregio e virtù populista dell’ultradestra ammeregana.
Gliela raccomando.
C.G.
x Rodolfo (357)
A me sembra, invece, che tu lanci il sasso per poi nascondere la mano.
C.G.
x C.G.
Michelle Bachmann, di prima generazione norvegese e’ madre di cinque figli e foster parent di 23.
Ha abbandonata la sua carriera di avvocato per dedicarsi alla famiglia.
Col marito hanno creato piccole imprese.
E contraria alla omosessualità’, questo e’ vero.
Il commento sui bambini neri puo’ essere anche vero, pensandoci sopra credo che abbia ragione.
La famiglie nere tenevano sotto controllo i figli, religione, responsabilita’, rispetto, lavoro, etc….cose che oggi giorno sono assenti.
Le famiglie nere sono diventate in maggioranza composte da una sola mamma con almeno 7-8 figli e senza padri.
Il welfare e’ il loro sostegno da generazione in generazione.
Spero che Michelle Bachmann abbia un ruolo principale in caso di un cambiamento di regime.
Ne sono un ammiratrice, ascolto volentieri i suoi commenti e discorsi.
Anita
x C.G.
Glenn Beck e’ multimilionario di abbastanza recente.
Obama & CO, hanno fatto si’ che il suo programma dalle 5 alle 6 PM su FOX News perdesse tutti gli sponsors, con minacce.
Glenn Beck e diversi altri devono avere protezione 24/7, scoprono tante cose che non si verrebbero altrimenti a sapere.
Da circa un anno e’ su GBTV, stazione televisiva online a pagamento.
Ha appena firmato un contratto con una stazione radio per
$ 100’000’000. Cento milioni
Se non ci fosse stato Glenn Beck non avremmo saputo di tutte le truffe di ACORN, di Fannie Mae e di Fredie Mac.
E…molto altro, con videos e prove.
Anita
x C.G.
GBTV.com: The Home of the New Glenn Beck Program
http://web.gbtv.com/index.jsp
I like Glenn Beck very much, da quando non e’ piu’ su FOX News il programma o canale ha perso il 15-20 % degli ascoltatori.
Pur rimanendo # uno per 12 anni consecutivi.
Anita
x C.G.
Ho trovato il commento di Glenn Beck:
Posted at 11:28 AM ET, 07/26/2011 TheWashingtonPost
Glenn Beck: Norway camp ‘sounds a little like the Hitler Youth’
http://www.washingtonpost.com/blogs/blogpost/post/glenn-beck-norway-camp-sounds-a-little-like-the-hitler-youth/2011/07/26/gIQArUGoaI_blog.html
Alla fine c’e’ anche il sonoro del programma radio.
Anita
Much to say about nothing !!!! = Molto da dire su niente !!!
Se pensa che i bambini neri stavano meglio durante il periodo della schiavitù non fa altro che confermare l´idiozia dilagante made Tea Party.
Certo è che quanto afferma la qualifica senza se e senza ma.
Un pò di vergogna, nò èh?
C.G.
A me sembra, invece, che tu lanci il sasso per poi nascondere la mano.-
Io non lancio e non ho mai lanciato sassi per primo……i primi siete stati sempre voi che lanciate sassi contro l´america e israele….io poi mi lascio andare e vi rispondo….vi espongo il mio parere….ma non c´e´modo di capirci…per un semplice motivo….io vedo le sofferenza e le difficolta´ di tutti…cosi come si puo dedurre dai miei posts se letti per bene…voi invece vedete solo una sofferenza….. a voi interessa poco la sicurezza dello Stato Ebraico…. di quei pochi Km.quadrati.
Per me dunque …a lungo andare ….se vedo che non c´e´modo di conciliare almeno un po´le idee…almeno una…… scoccia davvero….mi annoio ….non ha senso continuare.
–
Posso dire …sotto certi punti di vista …che la mia infanzia e gioventu´
sotto parecchi aspetti….morali…alimentari….della famiglia …del senso del dovere e sopratutto del lavoro…la scuola….le prospettive …la salute e chi piu´ne ha piu´ne metta….anche nella poverta´…e ´stata molto migliore della gioventu´di oggi.
Io….che giuocavo a pallone…che facevo campeggi…che mi andavo a tuffare in un mare immacolato …che facevo teatro…che andavo a lavorare dietro mio padre …che tornavo a casa e trovavo un piatto di pasta e ceci di mia madre….non mi cambierei con un fannullone di oggi..con il suo motorino…il suo telefonino le sue sniffate …le sue mancanze di prospettive … una scuola bislacca .. che si tuffa in un mare sporco e trova la bistecca a tavola.
Nell´insieme con le dovute eccezioni era cosi.
Questo e´sicuramente quello che si intendeva al di la´della schiavitu´
che come sappiamo oramai e´stata abolita da tempo….ed Anita stessa ha aggiunto una frase…che naturalmente si sorvola…o perche´si e´ ciechi o perche´lo si fa di proposito guidati dai pregiudizi…..cosi come nel caso di Israele.::-“La famiglie nere tenevano sotto controllo i figli, religione, responsabilita’, rispetto, lavoro, etc….cose che oggi giorno sono assenti”. Guardiamo ora le famiglie negre di oggi ..e la gioventu´….ma anche quella dei bianchi naturalmente.
Il problema e´che le cose sono cambiate si…ma in peggio.
Rodolfo
Ecco, ANCHE le famiglie dei bianchi, naturalmente.
Ma si sorvola, perchè i pregiudizi sono quelli che sono, radicati, duri da estirpare.
Si mette tutti in un calderone e si copre il tutto con un coperchio benpensante, di perbenismo peloso.
Quel perbenismo interessato che ci fa sembrare superiori, lindi, puliti. Mi ci metto anche io.
Sentendoci appagati.
E mi chiedo: de ché?
Appagati de ché?
CG.
x C.G.
Guardi che a quei tempi ed anche fino a meno di un secolo fa’ molti bianchi stavano peggio degli schiavi.
Ho molte foto di come stavano i bianchi nelle campagne del sud, se le trovo gliele mandero’.
Gli schiavi usualmente non erano trattati male, lavoravano nelle piantagioni del sud, c’erano i padroni cattivi e quelli buoni.
Le famiglie nere avevano valori, crescevano i figli meglio di adesso.
Anita
x TUTTI
E’ IN RETE IL NUOVO ARGOMENTO.
BUONA LETTURA.
pino nicotri