LETTERA APERTA AL COLLEGA DEL CORRIERE DELLA SERA FABRIZIO PERONACI – Il pessimo giornalismo ha trasformato in una trentennale farsa a puntate quella che doveva essere la tragedia privata della scomparsa di Emanuela Orlandi

DATA LA PROSECUZIONE E L’AGGRAVARSI DELLE SCORRETTEZZE DA ME DOCUMENTATE IN QUESTA LETTERA APERTA E DATO IL SILENZIO DEL DESTINATARIO, RITENGO OPPORTUNO RITARDARE DI QUALCHE GIORNO IL NUOVO ARGOMENTO DEL BLOG. GRAZIE PER LA COMPRENSIONE.

Egregio collega Fabrizio Peronaci,

l’altro ieri 21 aprile 2012 sulla pagina Facebook del gruppo denominato petizione.emanuela@libero.it – Gruppo ufficiale fondato da Pietro Orlandi è comparso il seguente tuo appello:

“UN’INVESTIGAZIONE PER EMANUELA
cari amici, chiedo un aiuto a quanti di voi abbiano tempo e un certo fiuto per l’investigazione.
In breve la questione è la seguente: sarebbe molto, molto importante riuscire a trovare riscontri sulla presenza a Roma nel giugno del 1983 (cercando su Internet o da altri fonti) del principe erede del Liechtenstein Hans-Adam.
Come io e Pietro raccontiamo nella nuova edizione di “Mia sorella Emanuela” (a pag 289), Alì Agca ha espressamente accusato Hans-Adam (ancora oggi regnante) di aver partecipato a una sorta di vertice in Vaticano avvenuto l’11 giugno 1983 (tra i presenti ci sarebbe stato anche il cardinal Casaroli), nel quale fu deciso il sequestro e il trasferimento di Emanuela nel piccolo paese del centro Europa. Se questo racconto fosse confermato da un documento che attesti la presenza a Roma in quei giorni di Hans-Adam, capite bene che avremmo trovato un riscontro fondamentale alle dichiarazioni del presunto pazzo Agca.
Io da settimane sto navigando su Seby Interlandinet, ma non ho avuto la fortuna di trovare il link giusto… Qualcuno ci prova? ciao a tutti, f.”.

Non intendo giudicarne il contenuto, ma rilevo che tale appello segue l’ennesima asserita “rivelazione” lanciata la sera prima, venerdì 20 aprile, da te e dall’avvocato Ferdinando Imposimato nel corso del programma Metropolis di RomaUnoTv dando ampio credito alle affermazioni del cittadino turco Alì Mehmet Agca, noto anche per essersi definito “unico Gesù Cristo in terra”. Affermazioni non a caso riportate – come tu stesso specifichi nell’appello – nella nuova edizione del libro tuo e del cittadino vaticano Pietro Orlandi. Questo è il link del video che su Youtube immortala il lancio delle nuove “rivelazioni”, come al solito disinvoltamente opposte alle “rivelazioni” precedenti:  http://www.youtube.com/watch?v=m4RVS0oJjQI
Premetto che non si capisce perché si insista a ingannare il pubblico continuando a presentare Imposimato come esperto che si è occupato del caso Orlandi quando era giudice istruttore a Roma, mentre invece come magistrato non se ne è mai potuto occupare perché già uscito dalla magistratura. Premetto anche che da almeno 12 anni lo stesso Imposimato ha più volte pubblicamente affermato che “rientrato Agca in Turchia, Emanuela Orlandi sarò sicuramente liberata”. S’è visto…. Premetto infine che è strano, anche dal punto di vista deontologico, che lo stesso Imposimato dopo essere stato il legale di Agca, quando questi era detenuto nel carcere di Ancona, sia infine diventato il legale della signora Maria Pezzano, madre di quella Emanuela Orlandi che lo stesso Imposimato sostiene da anni e anni essere stata rapita in favore proprio del suo ex cliente Agca. Tu non lo trovi almeno un po’ strano o che quanto meno sia un piccolo caso di conflitto di interessi? O vogliamo sostenere che il conflitto di interesse esiste solo se riguarda Silvio Berlusconi?
Ciò premesso, noto che la “rivelazione” del 20 sera in tv e il suo rilancio su Facebook il giorno dopo seguono lo stesso schema di un’altra “rivelazione”, quella del 17 giugno dell’anno scorso sempre su RomaUnoTv, e rilanciata il giorno dopo da te sul Corriere della Sera. Mi riferisco alla “rivelazione” lanciata in diretta telefonica dall’asserito “ex agente segreto del Sismi” con nome in codice “Lupo”, in realtà il pataccaro Luigi Gastrini, nel corso della puntata di Metropolis visibile sul seguente link: http://www.youtube.com/watch?v=qNgtvibZGts .

Ho deciso di inviarti questa e-mail perché proprio riguardo Gastrini ci sono stati nei miei confronti tuoi comportamenti piuttosto gravi, oltre che non proprio commendevoli dal punto di vista professionale. Vediamo quali.

+ 1) – Appare strano che il signor Gastrini pur vivendo in uno sperduto paesino del Bergamasco sapesse che la sera di quel 17 giugno RomaUnoTv avrebbe avuto come ospiti te e Pietro Orlandi, invitati a parlare del vostro libro “Mia sorella Emanuela”. Strano o no, sta di fatto che Gastrini ha telefonato in diretta mentre tu e Orlandi eravate in studio.

+ 2) – Nel corso della telefonata l'”ex 007 Lupo” ha detto che Ercole Orlandi, padre di Pietro e di Emanuela, all’epoca della scomparsa della figlia trafficava con l’Antonveneta. Purtroppo però l’Antonveneta è nata molti anni DOPO il 1983. Per l’esattezza, è nata il 24 giugno 1996: vale a dire, ben 16 anni DOPO quanto asserito dall’asserito “ex 007 Lupo”! Come puoi apprendere tramite il link http://it.wikipedia.org/wiki/Banca_Antonveneta è nata “dalla fusione paritetica (avvenuta in data 24 giugno 1996) di due banche cooperative aventi sede in Padova, Banca Antoniana e Banca Popolare Veneta, dalla successiva aggregazione di una serie di banche locali e dall’incorporazione di Banca Nazionale dell’Agricoltura (BNA) nel 2000″.

Non trovi che un bravo giornalista, per giunta del Corsera, avrebbe dovuto se non accorgersi subito di questo non trascurabile particolare almeno accertarlo in seguito? Si tratta comunque di un particolare che rendeva immediatamente chiaro, e provato, che la persona al telefono non stava facendo una “rivelazione”, come si è sostenuto con clamore, ma stava invece raccontando balle.
A voler essere pignoli, per capire che si trattava di balle poteva bastare la sua affermazione “Emanuela è viva, chiusa in un manicomio a Londra”: a Londra infatti, e nell’intera Inghilterra, NON esistono manicomi, peraltro chiusi da molti anni anche in Italia. Accorgersi di questa frottola del “Lupo” non è da tutti, forse non lo si può pretendere neppure da un giornalista del Corsera, dati i tempi in cui viviamo. Il giorno dopo però se n’erano già accorti gli sconosciuti colleghi di un giornaletto online, che lo hanno infatti subito scritto, come si può leggere con il seguente link: http://www.giornalettismo.com/archives/130176/emanuela-orlandi-e-a-londra/ . E tralasciamo che lo abbia appurato e scritto al volo anch’io. Però a un buon giornalista la fesseria sull’Antonveneta non poteva passare inosservata a lungo: per accorgersene sarebbe bastato anche a te un veloce controllo tramite Google. Non trovi?

+ 3) – Domenica 19 giugno hai pubblicato a pagina 3 del Corsera la seguente intervista “bomba” all’asserito “ex 007″: http://archiviostorico.corriere.it/2011/giugno/19/Troppi_soldi_troppi_poteri_ballo_co_10_110619002.shtml . Se l’intervista è apparsa in edicola il 19 significa che l’hai scritta il giorno prima, sabato 18: vale a dire, meno di 24 ore dopo la “rivelazione” del bergamasco Gastrini. Evidentemente l’”ex agente segreto” doveva essersi premurato di lasciare il suo numero di telefonino al centralino di RomaUnoTv. Non me ne intendo di agenti segreti, neppure ex, ma c’è chi trova strano che abbia lasciato un suo recapito telefonico. Ciò che però lascia molto sorpresi e ancor più perplessi è che, anziché dargli quanto meritava dopo una doverosa verifica sull’Antonveneta, hai continuato a dargli credito avvalorando tutte le frottole che tuo tramite raccontava ai lettori del Corriere della Sera. Compreso il fatto che possedesse una fazenda in Brasile e che faceva la spola con quel Paese. Qualunque collega gli avrebbe chiesto il nome della località della fazenda e almeno un numero di telefono per poter fare qualche domanda di accertamento, e magari avrebbe chiesto come si fa a vivere in Brasile e mandare avanti una fazenda senza conoscere neppure una parola di brasiliano. Si sarebbe evitata così la nuova farsa del continuare a parlare in più sedi di “nuove rivelazioni sul caso Orlandi”. E si sarebbe evitato il conseguente ingannare ancora una volta l’opinione pubblica.

+ 4) – Si sarebbe anche evitato un tentativo di truffa nei miei confronti, con annesse minacce di morte, da parte di un avvocato milanese – buon conoscente di Gastrini e di sua figlia – il cui nome ho depositato da un notaio assieme alla documentazione della deprecabile vicenda. Non so se la truffa sia stata tentata solo con me o anche con altri. A dire dell’avvocato in questione, anche con altri. Come che sia, la truffa tentata con me consisteva nello spillare un bel po’ di quattrini a qualche giornale in cambio “della liberazione della Orlandi a Londra” e dell’”esplosivo dossier pieno di altri segreti” asseritamente in mano all’”ex 007”. Nei giorni successivi, dato che non sono propriamente uno sprovveduto né un novellino, le pretese sono man mano calate, fino ad accontentarsi di “appena” 100.000 euro per un “libro verità” sul caso Orlandi.

+ 5) – Il tentativo di truffa si sarebbe potuto evitare, invece c’è stato. C’è stato grazie al tuo avvalorare le gravi frottole di Gastrini senza fare neppure uno straccio di verifica. E’ strano che tu non abbia mai fatto neppure mezza verifica ed è stranissimo che quando ti ho inviato notizia molto dettagliata del tentativo di truffa nei miei confronti tu abbia accuratamente evitato di parlarne. Eppure sarebbe stata un’ottima occasione per evitare altre illusioni alla famiglia Orlandi e altre truffe all’opinione pubblica. Oltre che una buona occasione per avvertirla con vari mesi di anticipo su quanto infine formalizzato solo nel marzo di quest’anno dalla Procura della Repubblica di Bolzano, vale a dire che Gastrini è quanto meno un cacciaballe ( http://altoadige.gelocal.it/cronaca/2012/03/06/news/caso-orlandi-la-procura-accusa-l-agente-lupo-1.4356708 ).
Hai preferito ignorare quanto ti ho scritto lo scorso 5 agosto per avvertirti: “La faccenda Lupo mi ha shockato, tanto è evidentemente fasulla. Oltretutto, ci ha tentato alla grande anche con me. Una storia pazzesca”. Forse è comprensibile che tale mia frase tu l’abbia ignorata, ma non è invece comprensibile che tu abbia ignorato anche la dettagliata descrizione di quella “storia pazzesca” che il 6 settembre ti ho inviato con il seguente link: http://www.pinonicotri.it/2011/08/il-lupo-007-deve-avermi-scambiato-per-cappuccetto-rosso-mi-e-stata-fatta-a-suo-nome-una-bella-proposta-truffa-trovami-4-milioni-di-euro-che-facciamo-liberare-emanuela-orlandi-cifra-poi-scesa-c/ . Il tuo disinteresse è ancor più strano alla luce del fatto che il mio racconto confermava e aggravava i sospetti della Procura della Repubblica di Bolzano, dei quali tu stesso avevi dato conto il 4 settembre con il seguente articolo:

http://roma.corriere.it/roma/notizie/cronaca/11_settembre_4/orlandi-indagato-agente-lupo-1901438127200.shtml .

Le notizie che ti avevo inviato avresti potuto, e credo dovuto, utilizzarle per far sapere ai lettori già ai primi di settembre che quella che per la Procura di Bolzano era ancora solo un’ipotesi accusatoria aveva dei riscontri tali da renderla qualcosa più di un’ipotesi. Invece Gastrini veniva miracolato una seconda volta: la prima volta non t’eri accorto della clamorosa balla sull’Antonveneta, la seconda volta non hai reso noto quanto da me raccontato, evitando così di inchiodare il pataccaro. Cosa che ha permesso ai lettori di pensare per altri 6 mesi che i sospetti della Procura di Bolzano potessero essere infondati.

+ 6) – Nell’articolo che ti ho inviato non solo non facevo il nome dell’avvocato, ma mi limitavo a parlare di “un professionista che conosco da 30 anni” evitando di dire che fosse un avvocato. Eppure il giorno dopo l’avvocato in questione mi ha telefonato inferocito per rimproverarmi pesantemente di avere rivelato “l’offerta” di Gastrini. Nel corso della telefonata mi ha spiegato che ad avvertirlo del mio articolo eri stato tu. Tant’è che il 7 settembre non ho indugiato a inviarti una mail con scritto quanto segue:
“Caro Peronaci, credo sarebbe stato più completo contattare anche me anziché” l’avvocato in questione, del quale qui taccio il nome scritto nella mail, “che peraltro io non ho mai nominato e col quale evidentemente dovevi essere già in contatto per la faccenda del truffatore Gastrini. Inoltre non capisco il tuo non rispondere mai alle mie mail, che oltretutto contengono notizie. Non fare l’errore di confondere la mia cortesia e disponibilità con la debolezza o peggio ancora con la dabbenaggine”.

+ 7) – Evidentemente però devi avere fatto davvero una tale confusione. Il 15 settembre ho pubblicato infatti su un giornale online il seguente articolo: http://www.blitzquotidiano.it/opinioni/nicotri-opinioni/rapimento-emanuela-orlandi-la-farsa-del-960384/ , dove non parlavo più solo di un “professionista”, ma meno genericamente di un avvocato. E in tarda mattinata, attorno alle 12, ho ricevuto puntuale come un treno svizzero una telefonata di quell’avvocato: il quale, dopo avere urlato che lo avevi di nuovo avvertito tu, ha minacciato non solo di spaccarmi la faccia, ma anche di uccidermi. Aggiungendo in tono minaccioso: “Sai bene che sono in grado di farlo!”. Esagerazioni, immagino. Ma poco gradevoli e per nulla rassicuranti. Comunque illecite.
Come vedi, le cose sono andate un po’ troppo oltre.

Per un pezzo sono stato indeciso se contestarti o meno il tuo comportamento. Ho infine deciso di farlo a causa dell’accavallarsi di notizie da te scritte sul Corsera e riportate sulla citata pagina Facebook per annunciare “svolte” e “novità importanti” che però non solo non arrivano mai, ma – esattamente come le “rivelazioni” del “Lupo” – si rivelano tutte puntualmente di segno diametralmente opposto a quello annunciato. L’altro ieri la nuova pagliacciata, pardòn la “nuova pista”: centrata sul solito Agca e riguardante questa volta il Liechtenstein…. Checché ne pensi Pietro Orlandi o chi per lui, credo si debba porre un limite al degrado della trasformazione in farsa pubblica e show a puntate di quella che è semmai una tragedia privata.
A farmi decidere di scrivere e inviare questa e-mail ha contribuito anche l’esibizione dell’accanimento contro la sepoltura di Enrico De Pedis nella basilica di S. Apollinare. De Pedis sarà stato anche un grande criminale, ma come possiamo dirlo con certezza, senza violare la legge, visto che è morto completamente incensurato, sempre assolto in tutti i processi? Assolto, non graziato dalle leggi “ad personam” o dalle scadenze dei termini come altri personaggi. E se crediamo ai “supertestimoni” che si sono fatti avanti solo quando hanno capito che potevano fare qualunque “rivelazione”, cioè raccontare qualunque balla come ha fatto per esempio tra gli altri Maurizio Giorgetti, come facciamo poi a non credere ai vari Mitrokhin, Sgaramella, “conte Igor”, ecc., quando accusano non un De Pedis, ma un Romano Prodi, un Massimo D’Alema e altri ancora?
Perché continuare a ciarlare di santi, papi e cardinali sepolti in S. Apollinare pur di sparare contro il cadavere di De Pedis? Basta una verifica in loco per appurare che in S. Apollinare NON c’è sepolto neppure l’ombra di mezzo cardinale. Perché continuare a barare parlando di “sepoltura misteriosa” se il magistrato romano Andrea De Gasperis ha già chiarito tutto nel 1997, vale a dire ben 15 anni fa? Solo un africano mancato come il parlamentare Walter Veltroni può gridare vittoria perché ha scoperto che S. Apollinare non gode dell’extraterritorialità, bensì del “privilegio dell’extraterritorialità”, che è evidentemente la stessa cosa. Questa assurda veltronata dimostra semmai a quale punto di sfarinanento è arrivato anche il suo partito e a cosa i partiti stanno riducendo il parlamento.

Nella mia vita non solo professionale sono stato testimone e protagonista di due lunghe campagne giornalistico giudiziarie basate sul nulla più assoluto, o meglio sulla prevaricazione e sull’uso strumentale e artefatto di “testimoni” e “prove”: la lunga campagna per la “pista anarchica” della strage di piazza Fontana e delle altre bombe del 12 dicembre 1969 e la lunga campagna iniziata con il “blitz” del 7 aprile 1979.
La prima pista è crollata grazie anche e soprattutto al mio apporto, che da studente fuori corso in Fisica mi ha permesso di entrare nel giornalismo dalla porta principale. La seconda mi ha visto drammaticamente coinvolto, ma giornalista a schiena dritta anche in quella situazione, ed è infine crollata nel ridicolo da sola. Tant’è che hanno dovuto riciclarla dalla tragedia Moro a tutt’altro molto più indeterminato.
Ecco perché provo un particolare disgusto per il giornalismo che si basa sempre e solo sul lancio delle accuse, senza mai sottoporle a controlli e verifiche, e che si nutre continuamente di “scoop” uno più inconcludente dell’altro. Per giunta senza mai ammettere neppure una volta i propri errori e avere la dignità di chiedere scusa alle persone calpestate.

Data la gravità dei fatti, invio la presente per conoscenza al collega Ferruccio De Bortoli, direttore responsabile del Corriere della Sera, e al collega Massimo Alberizzi, membro del Comitato di Redazione.
Un saluto.
pino nicotri

896 commenti
« Commenti più vecchiCommenti più recenti »
  1. Linosse
    Linosse says:

    X Peter 526
    L’argomento della violenza sulle donne è stato trattato qui già ai tempi in cui partecipava M.Tempesta.
    Aggiungo alcune parti da un commento fatto da una donna ,Lameduck, da l’Orizzonte degli eventi,si può trovare sulle proposte di altri blog inizio pagina,in alto a sinistra :
    “L’ultraviolenza del capitalismo neoliberista che ha reintrodotto lo schiavismo come modo di produzione, l’utilizzo dello shock and awe come arma psicologica di dominio sulle masse e le ricorrenti crisi economiche che minano le ultime certezze dell’individuo, gettandolo nella disperazione, nell’angoscia da retrocessione sociale e nel nichilismo, sono in grado di cancellare decenni di conquiste e di provocare questo aumento di violenza, di cui le donne sono ormai troppo spesso le vittime d’elezione. La macelleria femminile è solo un reparto della macelleria sociale globale, insomma.”
    “Occorre smetterla con la guerra di genere, avere la forza di urlare, uomini e donne assieme, che la società che provoca la violenza che ci fa ammazzare tra di noi e questa crescente insostenibile diseguaglianza che ci fa regredire culturalmente e socialmente al medioevo, noi non la accetteremo più.”

    Il classico divide et impera con conseguenti guerre tra poveretti senza tempo e soste,ad libitum.
    “Ricordo che Le vittime di “lavoratoricidio” dall’inizio dell’anno sono già 170. ”
    L.

  2. rodolfo
    rodolfo says:

    xPeter
    attaccarsi ad un errore di ortografia lo sai che e´stupido nevvero?
    Attaccati e segui i discorso se sei capace….
    oppure non ti resta altro che attaccarti al tram….
    a te la scelta…..io ti consiglio di attaccarti al tram.
    Rodolfo

  3. peter
    peter says:

    x Rodolfo

    io invece ti consiglio di evitare tram, autobus, treni, tutti i trasporti pubblici…he he he. Senno ci puoi restare attaccato tu…

    Peter

  4. peter
    peter says:

    x Linosse

    pienamente d’accordo…
    ma qui, se non si paga ‘lip service’ alla vittimista di turno, come fa il buon sepolcro imbiancato Rodolfo, si passa subito per persecutore, ovvero sciovinista misogino…

    Ero cio’ che in breve intendevo dire anch’io, guardare al quadro globale.
    Per esempio, la buona Sylvi chiedeva quante donne si suicidino (sempre in Italia…) per aver perso il lavoro. Io le ho fatto notare (da misogino…) che lo fanno in abbondanza in estremo oriente.
    Anita lo aveva confermato…
    Nessuno ha chiesto alla Sylvi (o alla Luna ora calante…) quante donne periscano per infortunio sul lavoro, sempre in Italia? e come la statistica si rapporti a quella maschile?
    immagino sia una domanda inconsistente ed irrilevante, come si direbbe in una corte USA…

    Peter

  5. rodolfo
    rodolfo says:

    xPeter
    Bravo hai capito di essere in una trappola senza vie d´uscita e per salvarti cerchi un errore ortografico…il tram….il fariseo…
    tranne che continuare il discorso…non ti fecevo cosi furbo….complimenti.
    R

  6. peter
    peter says:

    x Rodolfo

    invece tutti ti abbiamo sempre fatto cosi’ ingenuo come sei…poverino

    Peter

  7. peter
    peter says:

    x Rodolfo

    va bene, ti spiego come si fa ad un bambino di 5 anni.
    Allora Rodolfino, vuoi che il paparino continui il discorsino che hai iniziato tu birichino se no ti brucia il culettino…e poi non ti fai il sonnellino.
    Caro monellino, leggo i posts che mi va di leggere se mi va di leggerli quando mi va di leggerli. Rispondo ai post che mi va di rispondere quando mi va di rispondere se mi va di rispondergli…
    Adesso fai il bravo che papa’ c’ha da fare…

    Peter

  8. rodolfo
    rodolfo says:

    Peter
    “Ero cio’ che in breve intendevo dire anch’io, guardare al quadro globale.”


    Io non ho controllato numeri….seguo la mia logica che dice…..
    globalmente le donne e se la passano proprio male….proprio perche´deboli vengono uccise .. sfruttate e sottomesse.Stop
    Guardiamo quello che succede in Africa e in Cina con lo sfruttamento…
    ai bambini lavoratori….al sud America….in tutti i paesi Arabi…centinaia di milioni di donne e bambini sfruttate dall´uomo.
    In Europa va certamente meglio….il trend pero´ rimane ed e´difficile da sdradicare.
    Io desidererei …capi di Stato ….Parlamenti e Senati di tutto il mondo
    formati solo da donne…l´uomo ha fallito e si deve andare a nascondere.W le donne….l´essenza della vita.
    Stop.Stop.
    R

  9. Anita
    Anita says:

    x Peter -540-

    Hai ragione, non so mai quello che scrivo.

    Come sai le donne hanno il cervello di gallina.

    Ciao,
    Anita

    PS:

    Many countries have been ruled by socialist political parties for extended periods of time without ever adopting socialism as an official ideology in their names or constitutions.

  10. rodolfo
    rodolfo says:

    xPeter
    Pero´e´strano che vai ad azzeccare proprio quelli che…come dici tu…bruciano ti il culettino….come mai? Come fai? Hai le antenne?
    Questo e´quello che volevo sapere….mica la spiegazione sballata di tutto lo spettro possibile. Vatti a cuccari…va´…
    R

  11. peter
    peter says:

    x Anita

    Ah capisco, sono paesi socialisti ante litteram…o sine litteram…
    in sostanza, sono socialisti senza nominarsi tali. Che furbacchioni. Quindi sono comunisti. Ergo sono antiamericani…quindi vanno invasi e la democrazia vera restaurata al piu’ presto…

    Peter

  12. rodolfo
    rodolfo says:

    ATTENZIONE :::ACHTUNG:::ATTENTION :::DANGER:::CAUTION
    e con questo abbiamo concluso…ergo Peter ha le antenne…
    signori abbiamo a che fare con un alieno.
    R

  13. controcorrente
    controcorrente says:

    Caro Linosse,
    condivido pienamente il tuo 553 !
    E adesso voglio proporre un Tema un pò confuso,ma di sicuro impatto ,dedicato a tutte le coltivatrici di Petunie ed ortaggi vari..

    Titolo

    La Democrazia Parlamentare e Le patate nell’anno del Signore 2012!

    Voi direte : ” cosa che azzecca un tema così insidioso e culturalmente rilevante con la coltivazione del prezioso tubero.
    Pazienza dovrete leggere tutto il pezzo per scoprire l’arcano come in ogni buon”giallo” che si rispetti !
    Vedo con piacere che nessuno commenta le recenti parziali elezioni amministrative italiote,dove a mio avviso ormai il tema sovrano dice che (a mio avviso) la confusione regna sovrana.
    Per una volta tanto ,non mi dispiace che “altri” in particolare la buona massaia, maestra,mamma, nonna,nonchè amministratice dei beni “fammigliari”ci illumini dal Friuli con la Voce della Verità una volta per tutte…
    Sinceramente me frega un accidente, poiché tutto sommato i risultati sono lo specchio dello stato comatoso della Democrazia italiota,alla fine se la prenderanno tutti con Monti..Massimo dell’analisi politica “permessa”…(avete visto infatti come la Sylvi con una partenza a “razzo” difendeva il Tecnico ed adesso sembra averlo quasi dimenticato..dopo che il prode ha parcheggiato l’art 18 e dopo che eminenti imprenditori hanno asserito che con la “ripresa” in effetti non c’entrava un “cazzo”…
    La Syvi ci dirà che quelli non sono imprenditori..si sa quelli veri ci sono solo nel Triveneto, in particolare in Friuli, nello specifico poi : Solo a casa SUA.
    La Sylvi è da tempo che “glissa” sul Monti,come glissa dal resto..per dedicarsi ad occupazioni più consone presumo ..!!

    Detto ciò ,che con il “pezzo” c’entra come i cavoli a merenda, ma si sa Io AMO la Sylvi, e devo per forza sempre inserirla nei miei scarsi, ormai interventi…non vorrei che si offendesse ignorandola….si consoli ho deciso di ignorare il “resuscitato”, poiché ancora non ci ha spiegato cosa ha visto nell’aldilà..se la famosa Luce dopo il tunnel..,io direi di Sì, poiché la botta in testa ,deve essere stata forte…e il contenuto dei suoi interventi, ne sono lo specchio fedele ultimamente..!!Bisogna aspettare in una ripresa completa ..certi traumi non si risolvono così dall’oggi al domani..noi pazientiamo ed aspettiamo il redivivo …
    Guardate Uroburo come è comprensivo in materia, LUI però se ne intende avendo curato per anni i bernoccoli dei discoli che picchiavano contro gli spigoli dei banchi e rotolavano per le scale..e sa e comprende e dice che i bambinelli poi tornavano a fare le stesse “cazzate” guariti..come il buon Rudy saprà senza dubbio risorgere agli antichi fasti di un tempo !E’ sicuro..
    Dunque che divevo ?
    A le Patate la Democrazia Parlamentare e il Medio Evo..
    Ma ve lo racconto stasera…dopo cena

    continua..

    cc

  14. rodolfo
    rodolfo says:

    xcc
    Credo che tu abbia sbagliato mestiere….un vero peccato
    ti dovevi dare al Cabaret…. avresti avuto sicuramente successo.
    R.

  15. controcorrente
    controcorrente says:

    Caro Rudy,

    infatti, faccio parte di una associazione “No Profit” che si reca gratuitamente nelle strutture per malati mentali a fare delle rappresentazioni teatrali, ovviamente su assistenza di specialisti,che ci guidano ,al fine di rallegrare i pazienti in modo ottimale, senza correre il rischio di aggravarne la situazione , che ,come ben saprai,.come ben saprai è delicata !

    cc

  16. controcorrente
    controcorrente says:

    Caro Linosse,

    parte seconda

    …..dunque che dicevamo..ah Le Patate…Le patate dette anche il tubero del Diavolo,vanno immesse nel terreno in Luna calante, e il terreno deve essere mediamente senza ristagni ,va bene anche se in parte ghiaioso…poi si spera che ..che,chi pianta prima e vede le foglioline spuntare, non sia fregato dal quasi gelo sempre in agguato..come questo anno..,chi pianta dopo si trova con giorni di pioggia..per cui magari “le novelle marciscono se il terreno non è sufficientemente drenante …ect,ect..ah che guaio..in sostanza facendo un giro per i seggi campagnoli..le Patate erano argomento di discussione…generale questo anno ,perchè come ben sai di patate si intendono tutti..è vero che era anche stagione di fiere primaVERILI, ma in questo caso di vacche a quattro zampe si intendono veramente in pochi..mentre per quelle a due …L’italiota gente, mai come ultimamente, in questi anni non si è avuto rivali…

    continua

    cc

  17. rodolfo
    rodolfo says:

    Ti sottovaluti caro cc…non credo che tu abbia bisogno di assistenza di specialisti per divertire e rallegrare i “pazienti”….vai tranquillo.
    R

  18. sylvi
    sylvi says:

    Rifletto che in questo blog…ogni volta che si affaccia una donna che semplicemente esprime un parere…un parere pacato e intelligente…partono le “batterie” degli “illuminati” maschietti del blog…ed è un assalto …un avventarsi contro con la violenza …che pare connaturata al sesso maschile…così dice “autorevolmente ” il blogger oltremanica !
    Restiamo a difendere la trincea io e Anita…con armi diverse…ma ugualmente irriducibili!
    Speriamo che Luna e altre non si facciano intimidire…spesso è tanta apparenza e poca sostanza!!!

    caro cc
    ….la buona massaia, maestra,mamma, nonna,nonchè amministratice dei beni “fammigliari”…CC

    fino a un paio d’ore fa anche giocatrice di pallone …per evitare che mio nipote chieda di vedere cartoons…e ti garantisco che non ho più l’età!!!
    Togli il “maestra” e sostituisci “operaia, segretaria, infermiera…”
    …il prodotto non cambia! E’ la normalità!
    Tu parli di molto altro…
    di Monti, di elezioni, di imprenditori…
    Qualsiasi cosa dica …mi ritrovo col fucile del tuo papà puntato …

    Monti è un S.Sebastiano strabico…ha un occhio all’Italia e al suo Parlamento di cui non parlo per non essere scurrile, e uno ai Mercati che sono zanzare sanguisughe che fanno il mestiere per cui sono nate!
    Che fa un “essere umano” in sei mesi per rimediare a disastri, a rapine politiche ed economiche di politici e loro sodali che sono in sella da quarantanni?
    E Monti inoltre deve combattere per governare un popolo che proprio non vuole essere governato.
    Le elezioni riflettono questa realtà di popolo sull’orlo del baratro, ma che non vuol saperne di fare qualcosa per tirarsi indietro…stanno sull’orlo e parlano, parlano, parlano!…
    Gli imprenditori?Non so se tu conosci solo imprenditori all’Agnelli…io ne conosco altri …di quelli, come ho già scritto, che “vendono vetrini” o cose simili!…
    Posso, come ironizzi tu, avere una idea chiara di quel che succede nella mia azienda…ma potresti averla anche tu leggendo qualche giornale… i problemi sono quelli!
    Noi siamo dei velisti, abituati a seguire e a contrastare il vento, a mettersi “alla cappa” nelle tempeste.
    Combattiamo per farcela.
    Altri non hanno dimestichezza coi venti e soccombono.
    Ma tutti si sentono disperatamente soli.
    Non c’è niente da ridere!!!

    Nell’ultimo numero dell’Espresso c’è un’inchiesta del Gatti su Torviscosa…una grande storia operaia delle paludi friulane, anche una grande storia della sx…
    Cervignano, Aquileia e su su fino a Monfalcone la striscia rossa della storia sindacale del Friuli.
    Ridotta al lumicino…ovviamente per colpa …di altri, come al solito, tu diresti!
    E continueremo tutti a fare come i polli di Renzo fino a quando non ci tirano il collo!

    Saremo costretti ad accettare un inevitabile cambiamento.
    Ma non si vedono molti lumi di questo cambiamento…è proprio la testa che è anchilosata!
    Per finire: i Sindacati vogliono fare una dimostrazione il 2 giugno Festa della Repubblica, cioè vogliono appropriarsi di una Festa che dovrebbe essere di tutti gli italiani, senza colori, solo con il Tricolore.
    Te lo vedi il 14 luglio in Francia o il 4 luglio in America???

    Sono veramente incazzata…che vadano…dove tu sai!
    E io avrei consumato la mia esistenza per questo popolo….

    Sylvi

    Ps x Uroburo
    caro Uroburo ,

    molto delle mie neuro patologie in questi tempi dipendono, come lei si sarà accorto, delle notizie e dalla faccia di mio marito, quando rientra.
    Dovrei chiedere le pilloline alla Fornero!

    saluti
    Sylvi

  19. Shalom: l'Europa si ingrassa e affama vendendo armi per 30 miliardi di euro
    Shalom: l'Europa si ingrassa e affama vendendo armi per 30 miliardi di euro says:

    http://www.peacelink.it/disarmo/a/36182.html

    Comunicato Stampa
    “Missione Oggi” svela gli affari globali dell’Unione Europea negli armamenti: 30 miliardi di euro di licenze all’export, quasi la metà verso il Sud del mondo.
    Intanto il Governo si accinge a cambiare la legge italiana per facilitare gli scambi intra- comunitari di sistemi militari.
    4 maggio 2012 – Missione Oggi

    “I paesi dell’Unione europea sono oggi i maggiori esportatori mondiali di armamenti. Nel loro insieme, le esportazioni militari dei 27 Stati membri superano ampiamente sia quelle degli Stati Uniti, sia della Russia. La parte più consistente dei trasferimenti (oltre il 45%) è diretta a paesi dell’emisfero Sud del mondo”. Lo rivela il dettagliato dossier dal titolo “Unione Europea: affari globali per gli armamenti” pubblicato nel numero di aprile di Missione Oggi, la rivista dei missionari Saveriani di Brescia.

    Il dossier, curato da Giorgio Beretta (ricercatore della Rete Italiana per il Disarmo e collaboratore di diversi istituti di ricerca nazionali) presenta i dati delle Relazioni ufficiali dell’Unione Europea sulle esportazioni internazionali di sistemi militari negli ultimi 10 anni: l’analisi – mai condotta in Italia – mette in luce anche le carenze di informazioni, le anomalie e i silenzi che circondano questo particolare settore: “A tredici anni dall’entrata in vigore del Codice di Condotta europeo sulle esportazioni militari, la Relazione annuale dell’Unione europea è tuttora un documento pressoché inservibile – se non integrato con i rapporti nazionali – per poter analizzare con precisione le effettive esportazioni di armamenti dei paesi membri” – sottolinea l’autore. “È necessario ormai chiedersi se le numerose carenze e errori nelle Relazioni – anche da parte dell’Italia – non siano di fatto un subdolo boicottaggio dell’unico documento ufficiale che dovrebbe esplicitare con precisione informazioni di ampio interesse che riguardano la politica estera e di difesa dell’UE” – denuncia il dossier.

    “Un’analisi approfondita che riunisce e illustra migliaia di tabelle e cifre pressoché sconosciute al di fuori dello stretto ambito degli addetti ai lavori e dei cosiddetti esperti, spesso alle dipendenze delle industrie militari” – commenta p. Mario Menin, direttore di Missione Oggi. “Per questo abbiamo pensato di inviarne copia ai capigruppo di tutti i gruppi parlamentari italiani e europei e di chiedere loro di aprire un confronto con le associazioni della società civile europea attente ai problemi relativi al commercio degli armamenti”.

    Il dossier, infatti, non solo analizza – integrandoli con i dati dei rapporti nazionali – le esportazioni militari dei paesi dell’Unione, ma mette in luce anche le problematiche relative alla sicurezza internazionale. Il protagonismo europeo nel settore degli armamenti suscita infatti diversi interrogativi, soprattutto oltreoceano. “L’ultimo rapporto ufficiale al Congresso degli Stati Uniti – si legge nell’introduzione al dossier – afferma chiaramente che «i maggiori paesi europei produttori di armi hanno separatamente rafforzato la propria posizione competitiva nelle esportazioni di armi con un forte sostegno governativo al marketing delle proprie vendite all’estero» e oggi rappresentano «fonti alternative di armamenti per quelle nazioni che gli Stati Uniti hanno deciso per ragioni politiche di non rifornire».

    “Una ricerca quanto mai necessaria in questo momento in cui l’Unione Europea si appresta a attuare una direttiva che intende facilitare i trasferimenti intra-comunitari di sistemi militari” – commenta Francesco Vignarca, coordinatore della Rete Italiana per il Disarmo. “Infatti, mancando una simile direttiva – cioè un’effettiva legislazione – che regolamenti le esportazioni extra-comunitarie di armamenti, l’effetto a cui stiamo assistendo è quello di un indebolimento delle legislazioni nazionali come la legge 185 che dal 1990 regolamenta con trasparenza le esportazioni militari italiane”.

    Rete Italiana per il Disarmo e Tavola della Pace presentano perciò a conclusione del dossier “Dieci proposte all’Unione Europea” (riportate alla fine di questo comunicato) sia per migliorare la normativa attuale che chiedono di far diventare “vincolante e sanzionatoria”, sia soprattutto per favorire la trasparenza e il confronto con le associazioni della società civile attente ai temi del commercio degli armamenti e della promozione della pace.

    Seguono due allegati:

    1) I dati sintetici sull’export di armi europee 2) Le 10 proposte all’UE di Rete Italiana per il Disarmo e Tavola della pace

    L’INTERO DOSSIER VERRA’ INVIATO AI GIORNALISTI CHE NE FARANNO RICHIESTA

    (E’ disponibile sia in cartaceo che in formato .pdf)

  20. Shalom: la presa per il culo dei due Stati
    Shalom: la presa per il culo dei due Stati says:

    http://www.osservatorioiraq.it/israelepalestina-chi-crede-ancora-ai-due-stati

    Israele/Palestina: chi crede ancora ai due Stati?

    Il processo di pace ristagna ormai da tempo. Da Oslo in poi nulla è cambiato, ma tra israeliani e palestinesi da qualche tempo si fa largo un’idea fino a qualche anno fa impensabile: la soluzione “ad uno Stato”. Un unico paese quindi, dove israeliani e palestinesi dovrebbero avere pari diritti e dignità.

    di Stefano Nanni

     C’era una volta il processo di pace: per decenni la soluzione “a due Stati” al conflitto israelo-palestinese è sfuggita di mano anche ai migliori peace-makers.

    I diplomatici e i politici che si sono incontrati in questi anni hanno parlato e si sono stretti la mano, immortalati dalle tante foto-ricordo che però non hanno cambiato la vita di quei palestinesi e quegli israeliani desiderosi di pace.

    Nel frattempo l’occupazione dei Territori Palestinesi ha fatto passi da gigante.

    Gli insediamenti israeliani sono passati da rudimentali accampamenti a vere e proprie cittadine mentre i palestinesi sono stati gradualmente rilegati in spazi sempre più ridotti.

    Da Madrid ad Oslo passando per Wye River, Camp David,  Taba ed infine ad Annapolis – per nominare solo gli incontri ufficiali – le porte per la nascita di uno Stato palestinese accanto a quello israeliano si sono chiuse lentamente.

    “Anche coloro che hanno sempre sostenuto la soluzione a due Stati la considerano ora poco realistica” – afferma Ilan Pappé, uno dei più noti e controversi ‘nuovi storici israeliani’, a margine di una conferenza tenutasi mercoledì scorso alla University of Toronto.

    “Per avere conferme è sufficiente passare solo cinque minuti nei Territori Occupati. Di qualunque soluzione si discuta essa dovrà includere israeliani e palestinesi nella stessa struttura. La questione ora è: sarà uno Stato binazionale od un unico Stato democratico?”

    Lo storico israeliano non è il solo a pensarla così.

    Lo scorso mese due degli architetti degli Accordi di Oslo hanno agitato le acque degli ambienti diplomatici, attaccando duramente il processo di pace che contribuirono a creare nel 1993.

    Gli allora ministro della Giustizia israeliano Yossi Beilin ed il primo ministro palestinese Ahmed Qurei, che lavorarono insieme ad Oslo per la storica stretta di mano tra Rabin ed Arafat a Washington nel settembre di 19 anni fa, hanno dichiarato che gli accordi sono ormai defunti.

    Beilin lascia però un piccolo spiraglio alla soluzione a due Stati, in una lettera aperta pubblicata il mese scorso dal Foreign Policy, al presidente palestinese Mahmoud Abbas.

    Il contenuto della medesima è illuminante, dal momento che contiene la richiesta di smantellare l’Autorità palestinese, che nello spirito di Oslo fu intesa come un’amministrazione ad interim fino a che i palestinesi non avrebbero guadagnato una piena indipendenza attraverso i negoziati di pace.

    Ma la storia, da Oslo in poi, ci ha dimostrato che in realtà questa istituzione è ‘servita’ per legittimare ed intensificare l’occupazione.

    Lo scenario che si verrebbe a creare, nei termini della lettera, vedrebbe Israele in un controllo formale e totale della Palestina. 

    Per contro, Ahmed Qurei ha invece affermato che “la soluzione a due Stati è stata uccisa dalle politiche espansionistiche israeliane in Cisgiordania e Gerusalemme Est” e che “la one-state solution, nonostante le innumerevoli difficoltà che comporta, è una delle soluzioni che dovremmo contemplare seriamente”.

    Così come Pappé, anche Qurei e Beilin, seppur in forme diverse, non sono i soli a condividere questa visione.

    Due mesi fa ha infatti raggiunto le ‘alture dell’accademia’, per la precisione alla John F. Kennedy School of Government di Harvard, dove si è tenuta una conferenza dal titolo, per l’appunto, ‘One State Conference’.

    Organizzata da un gruppo di studenti, all’incontro hanno partecipato personalità accademiche provenienti dalle più importanti università americane, israeliane ed europee, tra i quali oltre ad Ilan Pappé, Susan Akrahm, che da anni si occupa di rifugiati e della questione del diritto al ritorno dei palestinesi.

    C’erano anche Ali Abunimah, co-fondatore dell’Electronic Intifada e autore del libro “One Country: A bold proposal to end the Israeli-Palestinian impasse”, Diana Buttu, ex-consigliere legale presso l’Olp e diverse organizzazioni palestinesi ed israeliane, il professore Stephen Walt dell’International Affairs ad Harvard, e co-autore del celebre libro “The Israel lobby and US foreign policy”.

    Partendo dal presupposto che israeliani e palestinesi sono destinati a vivere insieme, lo scopo della conferenza era quello di esaminare i modi in cui questa convivenza potrebbe avere luogo nell’ottica di un’equa divisione di poteri e diritti tra le due comunità.

    Tuttavia, nonostante la partecipazione e l’entusiasmo degli studenti, c’è chi ha storto il naso e si è addirittura indignato che una università di tale prestigio “si prestasse a discutere di questi eufemismi che mirano all’eliminazione di Israele in quanto Stato ebraico.”

    Il senatore americano repubblicano Scott Brown ha condannato l’iniziativa affermando che “l’élite accademica deve capire che le loro idee hanno delle conseguenze nel mondo reale che è diverso dalla loro torre d’avorio, e l’ultima cosa di cui Israele ha bisogno è che Harvard legittimi una terribile e fuorviante idea”.

    “L’ostacolo principale non è affatto il carattere ebraico dello Stato israeliano – l’ebraismo ha diverse facce e molte di loro offrono solide basi per la pace e la coabitazione. Il problema, per contro, è il suo carattere sionista. Il sionismo non ha gli stessi margini di pluralismo che l’ebraismo offre, specialmente nei confronti dei palestinesi. Quindi Israele non ha scelta: trasformarsi un giorno in un vero stato civile e democratico”.*

    Purtroppo però parlare di one state solution significa spesso essere dei nemici di Israele o degli utopisti, in particolar modo negli Stati Uniti in pieno fermento per la corsa alla Casa Bianca.

    Questo è un periodo in cui il conflitto israelo-palestinese è usato per prendere voti, reiterando il sostegno incondizionato ad Israele, oppure è messo a tacere, opzione scelta questa volta dall’amministrazione Obama.

    Tuttavia, se nelle alte stanze della politica l’argomento non viene fatto entrare, israeliani e palestinesi ne parlano da diverso tempo, ed Harvard, Qurei e Beilin sono alcuni esempi, tra i tanti, di come la pace possa rimanere un argomento vivo e dinamico nonostante la politica contribuisca ad addormentarlo.

     

    *Citazione di Ilan Pappé nel libro The Ethnic Cleansing of Palestine.

     

    8 maggio 2012

  21. Shalom: oltretutto le colonie israeliane sfruttano il lavoro delle donne palestinesi
    Shalom: oltretutto le colonie israeliane sfruttano il lavoro delle donne palestinesi says:

    http://nena-news.globalist.it/?p=19201
    NELLE COLONIE SFRUTTAMENTO LAVORO FEMMINILE PALESTINESE
    Nena News ha raccolto la storia di Hamda, donna e madre palestinese, residente in un piccolo villaggio della Valle del Giordano, costretta a lavorare in una delle tante colonie agricole israeliane dell’area. Una storia di povertà a sfruttamento.
    MARTA FORTUNATO

    Al-Jiftlik (Valle del Giordano), 8 maggio 2012, Nena News (foto dal sito Electronic Intifada) – Hamda vive in una piccola casa nel villaggio di al-Jiftlik, nella parte centrale della Valle del Giordano. Ha 45 anni ed un figlio di 11 anni a carico, avuto da un uomo che l’ha abbandonata ancora prima che partorisse. Da allora la sua vita si è trasformata in una lotta per la sopravvivenza, per poter portare a casa il denaro necessario a soddisfare i bisogni di vita primari. Per questo da 10 anni è costretta a lavorare nell’insediamento di al-Mass’ua, una delle tante colonie israeliane della Valle del Giordano, costruite su terra confiscata alla popolazione palestinese di al-Jiftlik. Colonie che impiegano e sfruttano la manodopera locale palestinese accentuando la sottomissione ed la dipendenza economica a cui sono sottoposte le comunità palestinesi della Valle del Giordano.
    “Ho iniziato a lavorare nella colonia di al-Mass’ua quando avevo 35 anni. Avrei voluto lavorare nel mio villaggio, ma le possibilità di trovare un impiego, soprattutto come donna, sono quasi pari a zero. Solo i coloni dell’area cercavano manodopera e così da dieci anni questa è la mia vita: lavoro, casa e poi di nuovo lavoro“ ha raccontato Hamda a Nena News. Ha il viso stanco, la schiena dolorante, le mani gonfie e rugose. Lavora sette ore al giorno, dalle 6.30 alle 13.30, sei giorni a settimana. Raccoglie verdura e frutta, all’interno delle serre della colonia. “Ora è il periodo dell’uva, dobbiamo controllare ogni singolo grappolo e togliere i chicchi marci o acerbi”. Per 7 ore di lavoro Hamda guadagna l’equivalente di 14 euro, un terzo dello stipendio minimo israeliano. Senza considerare che i palestinesi che lavorano nelle colonie non godono di nessun tipo di diritto. “Non abbiamo né vacanze, né malattia, né maternità. Ci sono molte donne che lavorano fino agli ultimi mesi di gravidanza per poter mantenere la famiglia. Che altra scelta hanno?” ha continuato Hamda.
    Non esistono dati precisi sul numero di palestinesi che lavorano all’interno delle colonie agricole della Valle del Giordano. Secondo uno degli ultimi rapporti pubblicati dal centro palestinese Ma’an Development, il numero di lavoratori palestinesi varia tra i 10.000 e i 20.000 a seconda della stagione e della situazione politica, e circa l’8% delle forza lavoro è costituita da donne. La maggior parte delle donne vive nei villaggi della Valle del Giordano, ma una piccola percentuale abita nelle città settentrionali della Cisgiordania come Nablus e Jenin. “Ogni giorno si alzano alle 4 per essere al lavoro in orario” ha raccontato Bassem, un residente nel villaggio palestinese di Fasayl, che lavora nell’adiacente colonia agricola di Tomer – E il loro stipendio giornaliero è più basso, di solito intorno ai 50 shekel (10 euro), perchè viene trattenuto il costo del trasporto”.
    Tutte le donne che lavorano nelle colonie agricole della Valle del Giordano vengono impiegate nella raccolta di frutta e verdura. All’interno della colonia di Tomer è molto facile vederle raccogliere peperoni ed ortaggi di stagione sotto un caldo insopportabile. “Lavoriamo in condizione disnumane” ha continuato Hamda – dobbiamo stare in piedi per ore ed ore, a fine giornata ho gambe e caviglie gonfie, faccio fatica a camminare. Ed ora, con l’arrivo dell’estate, la temperatura dentro le serre raggiunge i cinquanta gradi. Ma in qualche modo bisogna sopravvivere. Se non lavoro, come faccio a mandare a scuola mio figlio?”. Nena News

  22. Shalom: anche Obama ricattato da Israele
    Shalom: anche Obama ricattato da Israele says:

    Come la destra ebraica americana si appresta a condizionare le elezioni negli USA e in Israele.

    Netanyahu vincera’ le elezioni politiche di Israele a settembre, perche’ fino a novembre Obama continuera’ a recitare i discorsi che i suoi consiglieri elettorali gli detteranno sull’indissolubile impegno degli USA a garantire la sicurezza di Israele. Obama fino ad allora sembrera’ anche dimenticare il fatto che Israele non ha ancora espresso la sua posizione ufficiale per quanto concerne i propri confini definitivi e i problemi di sicurezza connessi. Anche il problema degli insediamenti nei territori occupati sparira’ dagli interventi di Obama. Certamente qualcuno dei suoi consiglieri provvedera’ a ricordargli quello che la destra ebraica fece a Bush senior alla vigilia delle elezioni del 1992, quando il presidente americano ebbe l’ardire di subordinare gli aiuti economici degli USA a Israele all’interruzione della politica degli insediamenti.

    Akiva Eldar (“Haaretz” 7.5.2012).

  23. Shalom: quando la faccia troppo corretta è peggio del culo
    Shalom: quando la faccia troppo corretta è peggio del culo says:

    http://www.informazionecorretta.com/main.php?mediaId&sez=90&id=44416#.T6Z8e3NHdyw.facebook

    A proposito di Breivik
    …… ragazzi norvegesi innocenti……certo che individualmente erano innocenti ma come gruppo ideologico estremamente distruttivi.

    lettera firmata

    Ha ragione, ma le idee si combttono con le idee. a volte con le armi, se si tratta di legittima difesa. Nel caso di Breivik c’è stata solo l’imitazione del terrorismo islamico. E’ questo aspetto che i media occidentali stanno cercando di nascondere.
    IC redazione

  24. Cerutti Gino
    Cerutti Gino says:

    x Pasquino (550)

    Grazie.
    Sempre un piacere leggere le belle cose che scrivi.
    Hai talento, non c’è dubbio.
    Continua a farlo, mi raccomando.
    Cordialità.

    C.G.

  25. Anita
    Anita says:

    x Shalom

    Per quel che mi ricordo George H. Bush fu sconfitto da Bill Clinton a causa della crisi economica e della candidatura dell’indipendente Ross Perot, che raggiunse il 19% dei voti.

    Anita

  26. rodolfo
    rodolfo says:

    Su Phoenix….
    parata militare dell´esercito Russo in ricordo del 67esimo anniversario della vittoria dell´armata Sovietica sulla Germania nazista.
    R

  27. controcorrente
    controcorrente says:

    Dice la Sylvi…

    Per finire: i Sindacati vogliono fare una dimostrazione il 2 giugno Festa della Repubblica, cioè vogliono appropriarsi di una Festa che dovrebbe essere di tutti gli italiani, senza colori, solo con il Tricolore.
    Te lo vedi il 14 luglio in Francia o il 4 luglio in America???

    Sono veramente incazzata…che vadano…dove tu sai!

    Si potrebbe essere d’accordo solo se a quel paese ci andiamo un pò tutti..
    Infatti è da capire dalla pregevole maestra, cosa intenda per QUEGLI ITALIANI TUTTI CHE DOVREBBERO FAR FESTA..

    Vediamo un pò c’è un Italia mafiosa (varie), c’è un Italia speculatrice ed arraffona collusa con la prima,ci sono vari Ladri di Polli della Seconda Repubblica, ci sono quelli che la Padania e quindi non sono italiani…ci sono infine gli italiani che con regolarità certosina VOTANO PER QUESTI.e poi quelli iscritti ai Sindacati,.INSOMMA..con tutti il male che si può dire dei Sindacati..direi che questi ultimi ,nel panorama complessivo sopra elencato abbiano un buon diritto a scendere in piazza il 2 Giugno…
    Infatti te lo vedi un corteo di mafiosi , collusi,ect e di Padani laureati a Tirana,scendere in piazza il 2 Giugno..!!

    Alla Sylvi dunque la scelta …lei resterà a casa “presumo”per non confondersi con i Sindacati il 2 Giugno..
    Paese che vai usanza che trovi,ognuno è libero di andare al paese suo..
    Il 2 Giugno scenderò in Piazza contento di andare a quel Paese..il mio paese appare chiaro a questo punto, non è quello della Sylvi !

    cc

  28. Shalom: Ariel Toaff come sempre sbertuccia i fanatici, compresi quelli a pagamento.
    Shalom: Ariel Toaff come sempre sbertuccia i fanatici, compresi quelli a pagamento. says:

    Ariel Toaff
    Una mano lava l’altra. Ecco come funziona:
    Fiamma Nirenstein e i suoi amici americani annunciano la consegna del “Friendship Award” a Pierluigi Battista per la sua indefessa lotta contro l’antisemitismo e a favore dello Stato di Israele. Gli articoli su commissione o dietro dettatura proseguiranno a essere prodotti dalla sua penna coraggiosa e obbiettiva. E soprattutto sempre al servizio.

    Antisemitismo, On. Nirenstein: Consiglio Internazionale dei Parlamentari Ebrei, Roma 14 – 15 maggio.
    http://www.fiammanirenstein.com

  29. Shalom: x Anita
    Shalom: x Anita says:

    Deve dirlo non a me, ma al giornalista israeliano Akiva Eldar. E’ infatti lui che ha scritto quelle cose sul quotidiano Haaretz”, il 7 di questo mese.
    Shalom

  30. controcorrente
    controcorrente says:

    ps -al mio 581

    Significante è il fatto …che in questo “nostro paese”..tra tutti quelli da mandare affanculo pardon a quel paese..la Sylvi, scelga proprio i Sindacati..ergo deduco :,in effetti ..ma di quale PAESE stiamo parlando ?

    cc

  31. controcorrente
    controcorrente says:

    Caro Linosse,
    infine come promesso riprendiamo a parlare della Democrazia Parlamentare e delle patate..

    Terza ed ultima parte

    Chiarita la questione della Syly e di Rudy, che riguardano solo il nostro “piccolo microcosmo”, chiarita la questione delle Patate che sono argomento invece generale,veniamo alla” Vexata Quaestio “della Democrazia parlamentare a suffragio universale !
    Tu hai introdotto , non so più in quale Post,l’interessante tema del Medio Evo….orbene a quei tempi pare che sia provato non esserci stata la Democrazia parlamentare…C’erano i Ricchi pochissimi che detenevano la stragrande maggioranza della ricchezza prodotta (a quei tempi e con quella tecnologia e con quei modelli di vita, e con quella conoscenze ect,ect) e c’erano le moltitudini prive di ogni potere reale avvezze al lavoro ed alla guerra, alle razzie alle pestilenze, ect..che trovavano consolazione sovente nella promessa della Religione per un aldilà migliore…
    Facciamo un salto di secoli e ci troviamo Oggi con Una Democrazia parlamentare molto diffusa e recentissima in termini storici,inquadrata però in un sistema Capitalistico quasi universale e parrebbe accettato…da tutti..
    Avrai notato che il Sistema capitalistico mondiale è prosperato con il sistema parlamentare democratico ,anzi ha prodotto nei paesi occidentali di “prima mano” una quantità di beni individuali enorme con le necessarie infrastrutture pubbliche, altrimenti impossibile che regga…
    Purtuttavia fatte le dovute proporzioni, parrebbe che la Ricchezza prodotta annualmente ed i patrimoni siano in pochissime mani…!
    Verrebbe da pensare : Ma che cosa è cambiato dal medio Evo ?
    Certo ieri si aveva il carretto, oggi l’auto,ieri c’erano le fattucchiere, oggi la penicillina e i derivati..e si potrebbe continuare…all’infinito..
    Su una cosa (solo per gli addetti) ..sembrebbe che nel medio Evo un sistema di solidariatà tra poveri reggesse meglio che attualmente (ovviamente , fatti i dovuti riscontri storici ect,ect)e le opportune parametrizzazzioni…
    Dunque parrebbe che per le Ricchezze..prima provenivano da DIO, oggi dal popolo Sovrano votante et molto individualistico..
    Ma in tempi di crisi (allora magari c’era la peste et i cattivi raccolti) fatte le dovute parametrizzazioni et i riscontri storici..poco sia cambiato ovvero per i PII convinti,ieri c’era la Promessa del paradiso oggi per i Laici magari la soddisfazione di dire ..muoio in pace senza aver dato via il deretano a più riprese nel corso ovviamente di una esistenza quasi triplicata ..ma socialmente cambia poco,..anzi nel medio Evo uno poteva morire senza nemmeno accorgersi..di nulla, oggi con un notevole salto di qualità un ha una lunga vita per accorgersi che il sedere brucia..tutto questo ovviamente nei paesi Imperialisti di Lunga data…negli altri beh si affaccaino appena ora alla ribalta.. !!

    Dunque ti lascio trarre le conclusioni che credi più opportune e vado a svelare il grande segreto del primo Post , ovvero cosa c’entra la Democrazia Parlamentare con la coltivazione delle patate ?
    Nulla !
    O forse magari, anche NO !

    cc

  32. sylvi
    sylvi says:

    caro CC,

    forse ti sei dimenticato che sx e sindacati, che reggono lo strascico, avevano cancellato il 2 giugno, Festa della Repubblica.
    L’ha ripristinata un Galantuomo che sicuramente non era iscritto ai Sindacati!!!
    Io non sono iscritta ai sindacati, mio marito e mio figlio neppure, e neppure mia figlia…perciò devo dedurre che la Festa NON è nostra, che noi non c’entriamo niente con il lavoro… con questa Repubblica che abbiamo contribuito a mantenere in piedi con orgoglio ed enormi sacrifici;
    non c’entravano nemmeno quei disgraziati che si sono tolti la vita perchè NON volevano licenziare lavoratori e hanno ammainato l’unica bandiera che avevano!
    Avete sequestrato il 25 aprile e la Resistenza per decenni, sputando sui Partigiani che vi erano antipatici!
    Ora che il 25 aprile NON è più un tripudio di bandiere rosse, le tirate fuori per la Festa che dovrebbe essere di TUTTI i cittadini ONESTI che hanno solo il torto di non riconoscersi in altre bandiere che non siano il Tricolore.

    Siamo ancora tutti noi, non sindacalizzati, repubblichini e fascisti? E questo morbo si trasmette di generazione in generazione?
    Caro CC, sono serissima!
    Se stavolta non capisci, nemmeno tu! e temo tu sia in ottima compagnia, che la Repubblica è di tutte le persone per bene, senza partigianerie…beh …che altro dire…
    quello che hai sottinteso tu..- chi non fa parte del sindacato o è un mafioso o è un ladro-. O è fuori da questa specie di Nazione!

    Buona manifestazione…noi abbiamo altro da fare!!!

    Syilvi

  33. controcorrente
    controcorrente says:

    Buona manifestazione…noi abbiamo altro da fare!!!

    Non ho mai nutrito dubbi in proposito, ma temo che nemmeno tu abbia capito bene…
    Sono serissimo…TU,non io, sei partita con un vaffanculo ai Sindacati in genere…senza distinzioni…
    Poi, sproloqui di gente per bene…a cui andrebbe la festa del 2 Giugno…ovviamente tolti i Sindacati gli iscritti,e quegli altri aggiunti nel tuo ultimo post, date le Tue premesse, sarebbero I Delinquenti…
    Serissimo anche IO , se queste sono le premesse,OGNUNO CON LA sua Gente..
    Ogni giorno che passa ,sento sempre più tanto tanfo indistinto che una giornata più arieggiata non mi guasta!

    cc

  34. controcorrente
    controcorrente says:

    x Rudy

    Anzi dedicato a Rudy!

    Ti sottovaluti caro cc…non credo che tu abbia bisogno di assistenza di specialisti per divertire e rallegrare i “pazienti”….vai tranquillo.
    R

    Come al solito caro AMICO mio ,tu confondi !
    In questo caso confondi il concetto di Teatralità o Comicità, con il Cretinismo naturale.
    Nel primo caso ,occorre, anche da dilettanti ,applicazione ,studi , informazioni nel secondo caso No, ma difficilmente si fa ridere, al massimo si strappa un sorriso di commiserazione !
    Non credo sia il caso di fare degli esempi ,se ne trovano in abbondanza ovunque, talvolta anche sul nostro Blog !

    cc

  35. sylvi
    sylvi says:

    caro CC,

    non mi piace essere manipolata ( spero di non dover specificare !)…
    e tu ci stai provando!
    Ribadisco che ho inteso dire che la Festa della Repubblica non dovrebbe centrare con partigianerie di nessun tipo.
    Mi pareva di essere stata chiara!
    Ma capisco…inutile battere un chiodo di legno sulla malta!

    Tu parli di Medioevo…sì, noi siamo al Medioevo della Repubblica …
    eppure ci sarebbe bastato copiare da chi ha imparato che cos’è una Repubblica , con rivoluzioni… e tu forse la desideri questa rivoluzione…e hai due figli!!!

    Già , noi abbiamo altro da fare…su questo ci puoi giurare!!!
    Sicuramente con qualche problema in più dei nostri collaboratori che possono andare , con bandiera al seguito, alla …Festa della Repubblica dei soli lavoratori, che evidentemente si possono permettere il viaggio e il soggiorno a Roma.
    Buon ponentino…Roma , si sa , è metropoli “ben arieggiata”!

    Sylvi

  36. peter
    peter says:

    X sylvi

    come manipolatrice di bassa lega lei non ha nulla da
    invidiare a nessuno.
    Buon botteghino…
    Peter

  37. controcorrente
    controcorrente says:

    Cara Sylvi,
    l’altra logica deduzione è che non sai esprimere bene i concetti,naturale poi essere capiti male.
    Nel tuo caso è grave, poichè difficili o facili, tu hai fatto l’insegnante e non il Muratore che pianta chiodi di legno nella malta !
    Ripeto quando si parte o si conclude con frasi perentorie,occorre essere ben coscienti,oppure si apre bocca per far prendere aria ai denti !
    Il che può essere anche peggio !

    cc

  38. Anita
    Anita says:

    x Shalom

    Per curiosita’, e’ questo il format di Haaretz.com che legge lei?

    http://www.haaretz.com/

    Di sovente i giornali in lingua diversa non corrispondono.

    In altre parole, sono compilati per il pubblico che li legge.

    Non conoscendo il giornale…mi devo affamigliare su che vento tira.

    Mettero’ un’altro Icon sul mio desktop.

    Grazie,
    Anita

  39. sylvi
    sylvi says:

    x Peter

    Faccio finta di non capire il significato del suo ” Buon botteghino”.
    Volendo pormi un problema…come se non ne avessi a sufficienza…
    e ricordandomi, checchè ne dica CC, di essere stata un’ins. che si faceva capire, le chiederei : -che cosa la induce a pensare che io scriverei su questo blog per il divertimento? di cambiare identità?
    ( vedi Luna) o per manipolare le persone virtualmente e senza la soddisfazione di vedere “de visu” l’effetto che fa???
    Non è mai buona cosa misurare gli altri con il proprio metro…
    non ci si azzecca quasi mai!
    Si ponga in un’altra misura! Fa bene come esercizio anti alzheimer!!!
    Così mi dice chi se ne intende!

    Sylvi

  40. Linosse
    Linosse says:

    Cara Sylvi
    La Repubblica è cosa pubblica ma stiamo vivendo tempi bui ,purtroppo, in cui si vule confondere(se vai a Roma lo capisci al volo) con la repubblica di salò.
    Come ben sai io sono per la Repubblica e come lavoratore per quella dei lavoratori,in cui mi riconosco e festeggio.
    Ti ricordo che il 1º articolo della Costituzione parla di Repubblica fondata sul lavoro quindi …….”honni soit qui mal y pense”!
    A forza di metterti il peperoncino nelle vene ti è finito sulle cornee e ,ovviamente,vedi rosso dappertutto.
    Una buona camomilla per una doverosa calmata e tutto riprenderà il suo naturale corso.
    L.

  41. Shalom: x Anita
    Shalom: x Anita says:

    Il sito e’ quello, ma io leggo le traduzioni e i commenti riportati sulla pagina Facebook di Ariel Toaff o su quella curata da Anna Alina “Israele e Palestina”.
    Shalom

  42. sylvi
    sylvi says:

    caro Linosse,

    sono a riposo dopo aver fatto, ieri, esercizio ginnico con un bambino di tre anni che non può ancora capire il Primo art. della Carta; ma posso garantirti che sarò, a tempo debito, in grado di prospettargli i vari significati di:

    -l’Italia è una Repubblica fondata sul lavoro.-

    A suo tempo, ho sviscerato parola per parola questa frase, tanto che mi ha sempre affascinato la sintesi!
    Cos’è “il Lavoro”? E qui ci siamo fermati…perchè non abbiamo capito che cos’è il Lavoro …figurarsi una Repubblica ( altro sostantivo coriaceo!) fondata sul Lavoro.
    E poi c’è il concetto di Italia…cos’è?
    E il participio passato “fondata”…non “rinata”, “redenta”, “obbligata”…non “rifondata”…proprio “fondata” e comprende tutte la “fondazioni”, ex novo, mica solo una parte alla quale partecipano solo alcune “classi elette”!
    Infine c’è quella preposizione articolata “sul” che rinforza il concetto di “Lavoro di tutti”.
    Non parla , la nostra Carta, di colori del lavoro, nè di eletti sul lavoro, nè di privilegiati o di derelitti!!!
    Capirai quindi che i sindacati non hanno nessun mandato divino ad appropriarsi in toto dell’alto significato di Lavoro.
    Lo impedisce la Costituzione.

    Sylvi

  43. Pasquino
    Pasquino says:

    LIBERTA’ VIOLATA.

    Ho assaggiato il dolore più profondo,
    boccone amaro, libertà operaia calpestata,
    sull’incerto crinale della vita tanta demenza,
    tra saviezza e demenza fascista, libertà violata.

    Lor signori han assunto un’ etereo profilo fascista,
    lo sciamano dell’euro è sprofondato, neri meandri,
    scena buia e pericolante attende il popolo silente,
    sprofondiamo, è desolante, dove sta il popolo sovrano?

    Triste e stanco poeta, grida la tua calma celebrità,
    il profilo della gloria ha varcato l’italico orizzonte,
    s’inizia di nuovo, uguali l’operaio e il precario,
    si ricomincia a cantare il dolore, si libera un canto
    di libertà socialista.

    Pasquino

  44. controcorrente
    controcorrente says:

    Cara Sylvi,

    temo che il buon Peter abbia ragione.
    Anziché entrare nel merito delle mie “elucubrazioni” contestandole alla base ,proponendomi che so un modello di sviluppo con uscita da questa lunga stagnazione,(si chiama crisi del debito, fossi stata più attenta lettrice in passato lo avresti compreso ) invece manipoli, proponendo questa frase :

    Tu parli di Medioevo…sì, noi siamo al Medioevo della Repubblica …
    eppure ci sarebbe bastato copiare da chi ha imparato che cos’è una Repubblica , con rivoluzioni… e tu forse la desideri questa rivoluzione…e hai due figli!!!

    Questa sì che è manipolazione…quando dove e in che termini Io in questo Blog ,ho mai parlato di Rivoluzioni ?
    Ti sfido a trovarle,e allora MIA CARA l’accusa al buon Peter ti si rivolta contro..”.Non è mai buona cosa misurare gli altri con il proprio metro…
    non ci si azzecca quasi mai!
    Si ponga in un’altra misura! Fa bene come esercizio anti alzheimer!!!
    Così mi dice chi se ne intende!”

    Infatti tu pensi che io pensi.
    Auguri per l’Alzheimer,incipiente !

    Se fossi stata più attenta in passato, ho semmai affermato che le Rivoluzioni sono cose troppo serie,per evocarle facilmente tutte le volte che non sai più ribattere ….
    Anzi le evoca chi ne ha talmente “paura”che dice che quando scoppia un petardo a carnevale dice che è scoppiata la Rivoluzione.
    Le Rivoluzioni (al contrario delle rivolte spontanee)avvengono solo in determinate casi e nessuna persona seria che non sia un coglione , può pensare di provocarle o prepararle a ragion veduta..a meno di essere un pirla che scambia i propri desideri con la realtà dei fatti.
    In genere quando scoppiano nessuno sa come vadano a finire…ma scoppiano e non siamo né io ne te, a programmarle né tanto meno ad esorcizzarle…
    Scoppiano in genere quando” l’economia si impalla” e in genere possono essere magari prevenute con dei bei Macelli Mondiali tipo guerre,con canti patriottici e i soliti noti che vanno al fronte (a proposito di figli) e i genitori sono felici e contenti di donare il sangue dei propri figli alla Patria (neh!)..
    Poi in genere possono avere esiti diversi..!!

    Di questo dovrebbero essere tutti ben consci,ma pare che non sia così!

    Io ti propongo realisticamente per L’ITALIOTA POPOLO un programma realistico per le elezioni :
    A ) Lotta senza quartiere all’evasione fiscale,dotando l’esecutivo di poteri speciali
    B) Lotta senza quartiere ai parassitismi ed alle inefficienze( e qui bisogna capire quali..per esempio anche un certo sistema produttivo inefficiente anche se piccolo…
    c) di conseguenza lotta senza quartiere alle Mafie di vario genere

    Di sicuro non risolverebbe il problema del Sistema Italia, ma almeno ci riporterebbe alla pari con la tedeschia, che dopo la ” GM scelse un sistema diverso..dove magari i cittadini non si pongono neppure il problema di paga o non paga)..
    In sostanza dal 92 in poi ci si rende conto che siamo fottuti grazie ad un sistema parlamentare democratico fondato sul consenso che ha creato ed alimentato il Mostro inefficiente e che per mantenersi ha permesso tutto questo..
    Ovviamente governavano i Comunisti per avere più voti, mentre i bravi individualisti al Nord (piccoli e medi ) vivacchiavano tra un’evasione giusta e l’altra , un sistema salariale altamente competitivo,una svalutazione e l’altra (tanto pagava pantalone per il noto sistema della socializzazione delle inefficienze).
    Tutto questo ci ha portato il Comunismo e tutti a votare i comunisti per mantene re questi toccasana !!

    Tranquilla al resto ci penserà la Storia che piaccia o meno a me e a TE

    cc

  45. Linosse
    Linosse says:

    Cara Sylvi
    L’eccesso di “brain storming”,come tutti gli eccessi, procura disastri.
    Ti manca solo la definizione della fisica sul lavoro (del lavoro,per il lavoro,nel lavoro,al lavoro) e il quadro è completo.
    Come ben sai le classi “elette” non sono quelle dei lavoratori scoloriti o colorati ma ,se ti intendo bene,quelle furlane che coerentemente esalti ogni donde sulle quali non aggiungo altro.
    I sindacati non hanno nessun mandato divino ,vogliono solo riunirsi nella giornata che i “datori di lavoro” hanno ridotto ad ossimoro del lavoro, per ricordarci che ancora esiste e di cui dobbiamo riappropriarci dopo lo spreco ,il vero spreco sociale che questi libberisti hanno praticato già da troppo tempo.
    Ognuno è libero di festeggiare ciò che vuole,se non vuoi mescolarti nella festa ma rimanere agitata,fallo nessuno ti muoverà critiche.
    L.

  46. Anita
    Anita says:

    x Shalom

    Per abitudine quando non sono al corrente di un “nome” lo ricerco.

    In Iglese ho letto su Ariel Toaff…..

    La versiono in Italiano e’ piu’ lunga e se non erro ci sono due Toaff, Ariel ed Elio.

    Opinioni su La Pasqua di Sangue, di Ariel Toaff.

    Il rabbino capo emerito di Roma Elio Toaff, ha dichiarato, smentendo gli studi del figlio: “La cultura ebraica è basata sulla pace e sul perdono. Si tratta di leggende che non hanno nessun fondamento.”

    Il quotidiano cattolico Avvenire ha condiviso le posizioni espresse dalla comunità ebraica italiana.
    Anche Massimo Introvigne, autore di “Cattolici, antisemitismo e sangue” che Toaff definisce “una voce enciclopedica sull’argomento” nel suo libro, prende le distanze dal testo di Toaff.
    Per contro, l’Università di Bar-Ilan ha difeso le ricerche del proprio professore oltre che la sua libertà accademica, pur esprimendo riserve sulla delicatezza del tema.

    Ok, adesso so’ chi e’ Ariel e chi e’ Elio.

    Anita

Trackbacks & Pingbacks

I commenti sono chiusi.