La parola alla vedova di Enrico “Renatino” De Pedis. Che fa piazza pulita delle sciocchezze lanciate con fragore da Valter Veltroni e già ridicolizzate dal ministro Cancellieri.

Il tormentone sempre più da circo della scomparsa di Emanuela Orlandi, avvenuta il 22 giugno 1983, si avvia a compiere quasi 30 anni di vita, fatta di depistaggi, silenzi del Vaticano, scoop di carta pesta, colpi di scena sempre più ridicoli, puntate televisive sempre più assurde e ormai spesso ignobli. Ora impazzano più che mai le demenziali polemiche sulla sepoltura di Enrico De Pedis, detto “Rematino”, nel sotterraneo della basilica di S. Apollinare a Roma. Polemiche nate da una telefonata anonima a “Chi l’ha visto?” del settembre 2005, che anziché essere cestinata o consegnata ai magistrati proprio perché anonima, è stata abilmente sfruttata da quel programma televisivo per assicurarsi sette anni di audience. Nei mesi scorsi Pietro Orlandi, fratello di Emanuela, ha lanciato online una petizione che ha raccolto quasi 100 mila adesioni. Per l’ex sindaco di Roma e sventura del Partito Democratico Walter Veltroni, un bel bottino di voti in caso di elezioni. Ecco perché s’è fatto strenuo paladino degli ultimi deliri, troppo spesso forcaioli come si può leggere nella pagina creata su Facebok da Pietro Orlandi per supportare la sua petizione, della quale peraltro la scorsa estate sono stato il primissimo firmatario pur venendone in seguito ripagato in un modo che definire ignobile è poco.

Come che sia, nonostante gli infiniti “scoop”, “colpi di scena”, “rivelazioni” e “supertestimoni”, uno più fasullo dell’altro, e nonostante polemiche, isterismi e accuse a ciclo continuo, siamo sempre al punto di partenza: cioè a zero. La verità non ha fatto un paaso avanti, mentre passi avanti li hanno fatti le tasche di Federica Sciarelli, la strana conduttriche di “Chi l’ha visto?”.

Pubblico qui una mia intervista alla signora Carla De Pedis, vedova di Enrico, e più in basso un mio articolo sulla buffonesca polemica portata avanti da Valter Veltroni contro la sepoltura di “Renatino” in un sotterraneo della basilica. Da notare che nonostante si insista a dire il contrario nella basilica NON è sepolto nessun santo, papa o cardinale,  e il sotterraneo NON è neppure in terra consacrata.

Buona lettura. Spero

Carla De Pedis, la vedova dell’ormai famoso Enrico detto “Renatino”, è un fiume in piena. Per un po’ la lascio parlare senza interromperla:

Guardi, la prima persona che vuole portar via la salma di mio marito Enrico De Pedis dalla basilica di S. Apollinare sono io. Lo farò appena possibile, quanto prima, spero subito dopo Pasqua. Mi pento di avercela fatta traslare dalla tomba della mia famiglia al Verano solo perché nella basilica di S. Apollinare ci eravamo sposati, e quindi per me aveva un grande significato sentimentale e affettivo, e si trova a 200 metri da dove lavoro da 30 anni, e quindi per me era comodo poter andare a far visita al mio marito ogni volta che volevo senza dover fare chilometri in auto. Mai avrei potuto immaginare la pazzia che ormai è in scena da sette anni e ora è all’acme. Ma certo non posso spostare nulla se prima la magistratura non decide cosa fare, se aprire o no la bara e fare tutte le verifiche che credono opportuno fare. Sono nella scomoda situazione che qualunque cosa faccio sbaglio e mi può essere rinfacciata. Se non faccio nulla, continua questa incredibile canea. Se faccio qualcosa, mi sparano addosso l’accusa di voler fare sparire chissà cosa. E non manca neppure la giornalista che dice che ormai c’è stato tutto il tempo di fare sparire “tutto” e che perciò non solo è inutile aprire la bara, ma anche dannoso perché si farebbe il nostro gioco: trovandola “pulita” ci verrebbe rilasciata una patente di innocenza. No comment, è meglio.

Ho fiducia nella magistratura. Attendo che decidano qualcosa. Qualunque cosa, purché decidano. Poi finalmente i resti di mio marito saranno soltanto miei e usciranno da questa incredibile storiaccia a puntate, iniziata nel 1995 con una serie di articoli della giornalista Antonella Stocco. Quando due anni dopo il magistrato Andrea De Gasperis archiviò tutto perché non trovò nulla di irregolare, ebbe buon fiuto: “Nel giro di un paio d’anni sulla tomba di suo marito cominceranno a ricamarci su”. E infatti…. Anche se in realtà ci sono voluti più di due anni, abbiamo dovuto aspettare che uscisse “Romanzo criminale”, che con il film e la omonina serie televisiva è piaciuto talmente tanto da indurre molta gente a preferire anzi a pretendere di sostituire la realtà con le cose lette nel romanzo e viste nel film e telefilm. E’ servito egregiamente a questo soprattutto la  famosa telefonata anonima a “Chi l’ha visto?”, del settembre 2005, con la quale è stata lanciata l’idea assurda che la tomba di mio marito in S. Apollinare sia stato il premio per favori da lui fatti al cardinale Ugo Poletti e che nascondesse la verità e magari anche le ossa della povera Emanuela Orlandi. Scomparsa, si noti bene, ben sette anni prima di mio marito. Emanuela è sparita il 22 giugno 1983, mio marito è stato ucciso il 2 febbraio 1990. Solo un cretino sceglierebbe di farsi seppelire affianco al palazzo frequentato dalla ragazzina che si vuole abbia rapito. Sarebbe un modo idiota di attirare i sospetti non solo su di sé una volta seppellito, cioè morto, ma anche sui poveri disgraziati di familiari e parenti ancora in vita. A parte il fatto che mio marito era nel fiore degli anni, perciò alla morte non ci pensava neppure da lontano.

Voglio aggiungere che “Chi l’ha visto?” è arrivata al punto di indecenza da sostenere che la salma di mio marito l’abbiamo portata a S. Apollinare di nascosto, di notte, a mezzanotte come i vampiri. Ora è lo stesso ministro Cancellieri che, grazie alla strana iniziativa di Veltroni, ha messo in chiaro che è stato tutto regolare e che il trasferimento dal Verano è avvenuto anche con l’aiuto dell’Ufficio Igiene del Comune di Roma. Altro che le ignobili bugie di “Chi l’ha visto?”. La cui conduttrice è arrivata al punto di dire il trasferimento non solo è stato di nascosto, di notte, ma anche che il feretro di Enrico aveva “le mani sporche di sangue”! Ma che si guardi le sue mani, e la sua bocca e annesso microfono, la signora Sciarelli”.

Il fatto che suo marito sia stato ucciso non le fa pensare a un regolamento di conti tra malavitosi o comunque ad attività illegali di suo marito?

Guardi, posso pensare a mille cose, ne ho lette e continuo a leggerle di tutti i colori, ma io posso fare riferimento solo alla realtà che ho vissuto, cioè all’Enrico De Pedis che ho conosciuto io e con il quale ho vissuto, il cui ricordo amo come ho sempre amato l’uomo in carne e ossa fin dal primo giorno. Per convincermi di altro ci vogliono le prove. Ripeto, le prove. Non le affermazioni indimostrabili di tutti i tipi, molte delle quali rivelatesi false nel corso delle indagini e dei processi. Trovo grave che l’onorevole Veltroni definisca mio marito – in interviste e perfino in parlamento! – “il capo della banda della Magliana” quando non esiste neppure una condanna di Enrico neanche come semplice gregario di una qualche banda. Se ragioniamo come Veltroni dovremmo anche credere ai vari dossier Mitrokhin e “supertestimoni” vari che ne hanno dette di gravi a carico di dirigenti del Partito comunista, di Massimo D’Alema e dello stesso Romano Prodi. Ma neppure la lotta politica può giustificare un tale modo di fare”.

E quindi perché l’hanno ucciso?

E lo chiede a me? Per quello che ho capito io, per rappresaglia contro il suo avere tagliato con l’ambiente non solo malavitoso, ma prudentemente anche con quello dei detenuti rimasti in carcere. Enrico non vedeva l’ora di poter andare in giro a fronte alta. In modo che se avessimo avuto dei figli questi potessero fare una vita normale, pienamente rispettabile”.

A Roma è dimostrato che le sentenze si possono anche comprare….

E’ vero. Ma dire che sono state comprate tutte le sentenze dei processi di mio marito significa dire che tutta la magistratura romana, compresa addirittura l’intera Cassazione, è in vendita, marcia nel midollo e da tanto tempo. Non credo sia legittimo e realistico pensare una cosa simile. Neppure Berlusconi, uno degli uomini più ricchi del pianeta, è riuscito a comprare tutte le sentenze. Tant’è che ha dovuto ricorrere al farsi fare le leggi ad personam, su misura in parlamento. Mio marito però non è mai stato capo del governo e con la maggioranza del parlamento al guinzaglio.

La famosa Operazione Colosseo, che scattò con l’arresto di decine e decine di persone accusate di una serie impressionante di delitti della cosiddetta banda della Magliana, è del 1993: vale a dire, di tre anni dopo la morte di mio marito, al quale erano attribuiti vari reati in tandem con Raffaele Pernasetti. Ma se era già morto, come può avere corrotto i magistrati fino alla Cassazione, che ha demolito le tesi accusatorie dell’Operazione Colosseo? Inoltre Pernasetti è uscito assolto dai reati dei quali era imputato con mio marito: mio marito è intervenuto sui magistrati dall’oltretomba?”

Sentenze a parte, sono in molti a sostenere che i soldi non mancassero neppure a De Pedis.

Sì, l’ho letto. Ma lei sa bene che nessuno di noi, io e i fratelli di Enrico, è ricco. Sa bene che lavoriamo e viviamo del nostro lavoro. Certo, potremmo condurre vita normale per nascondere chissà quali ricchezze depositate in Svizzera o chissà dove. Ma ci sono alcuni ma. Io ho i miei genitori che hanno ormai la bella età di 90 anni, abitano con me in una casa normalissima e li accudisco di persona, senza infermieri, camerieri, ecc. Le pare che se avessi soldi farei fare loro la vita che fanno? E le pare che me ne starei in Italia a lavorare anziché sparire e godermi gli anni che mi restano dove non mi troverebbe più nessuno? Non ho figli ai quali lasciare soldi e quant’altro eventualmente ci fosse. Che ci faccio con le “grandi ricchezze” che si pensa siano acquattate da qualche parte all’estero? Quando me le godo? Con chi? Me le porto nella tomba? Ho letto che con l’Operazione Colosseo furono sequestrati beni per 80 miliardi di lire dell’epoca, più o meno 80 milioni di euro di oggi. Era quello il “tesoro” della “banda della Magliana” o del suo “capo” De Pedis? Beh, allora è sfumato. E’ per mettere le mani su quel tesoro che mi hanno ammazzato il mio uomo? Beh, allora l’hanno ucciso inutilmente.

Infine: ho letto che Enrico era il proprietario del night club Number One, di negozi, immobili, ecc. Ma com’è che non mi è stata sequestrata neppure mezza carta di queste asserite proprietà? Le hanno sequestrate a prestanomi? Quali? Quando? Come si chiamano? Perché gli inquirenti non mi hanno mai detto né chiesto nulla in merito?”.

Quando faccio notare queste cose mi accusano di voler far passare suo marito per uno stinco di santo.

Non ho mai detto che era uno stinco di santo. Ha fatto degli errori da giovanissimo, ma che io sappia ha voluto venirne fuori, anche per amore verso di me. I suoi fratelli li ha anche presi a sberle da giovanissimi per costringerli a non avere amicizie pericolose. Tenga presente che è morto a 36 anni, non a 80, e che qualche anno lo ha passato in carcere per accuse dalle quali è stato prosciolto e per una condanna annullata nel nuovo processo ordinato dalla Cassazione. Quindi non ha avuto neppure il tempo di fare la carriera criminale attribuitagli dal romanzo e dai telefilm. Negli ultimi anni a me risulta lavorasse nel campo dell’antiquariato, in particolare aveva comprato una grossa partita di lampade Liberty a poco prezzo mi pare in Francia e le rivendeva guadagnando il giusto. Una di queste lampade la trova nella cripta di Enrico, a illuminargli il sonno eterno. Oggi ci sono le sale del Bingo e di altri tipi di scommesse, non vedo cosa ci fosse di orribile se mio marito si fosse eventualmente occupato di cose simili, ad esempio di slot machine nei circoli e in altri posti”.

Potrebbe suo marito avere fatto il favore a qualche pezzo grosso vaticano o assai vicino al Vaticano di far sparire il cadavere di Emanuela, onde evitare scandali devastanti, ricevendone in cambio l’onore della sepoltura in S. Apollinare?

In linea teorica tutto è possibile, anche se assurdo. E poi che si mettano d’accordo: il “rapimento” di Emanuela è stato “un favore al cardinale Poletti”, come ha detto l’autore della telefonata del 2005 a “Chi l’ha visto?” e si sostiene oggi, o è stato invece un “ordine impartito da monsignor Marcinkus per mandare un messaggio a qualcuno”, come sostiene invece la “supertestimone” Sabrina Minardi? Nella lingua italiana un favore è una cosa, un ricatto è tutt’altra cosa, certo non un favore. Non le pare?

Come lei sa bene, don Piero Vergari, il rettore di S. Apollinare, ha aiutato Enrico quando è uscito dal carcere di Regina Coeli, dove lo aveva conosciuto come aiutante del cappellano, inoltre in quella basilica lui ci ha unito in matrimonio, e così Enrico quando ha potuto ha aiutato a sua volta don Piero con offerte per i poveri e cose di questo genere. Ecco perché don Piero ha acconsentito alla mia richiesta di poter seppellire mio marito nella basilica dove ci eravamo sposati e alla quale quindi ero molto legata. Richiesta, ripeto, mia, non di Enrico. Sapevo che l’idea gli sarebbe piaciuta, visto che in quella basilica ci eravamo sposati, ma è surreale pensare che fosse stato lui, nel pieno della giovinezza, a pensare già alla morte e chiedere di essere seppellito lì una volta passato a miglior vita. Queste sono fesserie da film.

Immaginare che ci sia stato un complotto ordito dal cardinale Poletti, all’epoca responsabile del Vicariato di Roma e presidente della CEI, assieme a don Piero, me, i fratelli De Pedis, il Comune di Roma, l’Ufficio igiene, il cimitero del Verano e l’Ufficio comunale delle sepolture, per mettere la salma Enrico nel sotterraneo della basilica abbandonato da oltre un secolo, è un’idea talmente stupida, da romanzo di quarta categoria, che mi chiedo come possa averla fatta propria persino un personaggio come Veltroni. Mio marito è morto con la fedina penale pulita. Nel nuovo processo ordinato dalla Cassazione era infatti stato assolto anche dell’unica condanna che aveva avuto. Scagionato, si noti bene, dal perito d’ufficio. Oltre alla fedina penale pulita, aveva in tasca una regolare patente, una carta di identità valida anche per l’espatrio e un passaporto validi mi pare fini al ’98. Per quale strano motivo la Chiesa avrebbe dovuto rifiutare di seppellirlo lì? La gente, aizzata principalmente da “Chi l’ha visto?, condonde mio marito con il personaggio del Dandy di Romanzo criminale, che da un libro è diventato un film e una serie televisiva tutti di grande successo. Dovrei chiedere i diritti d’autore per questo averlo fatto diventare il Dandy! Come cattolica, sarei perplessa e contrariata anch’io se un grande criminale dei nostri tempi fosse seppellito in una chiesa, ma mio marito non era un grande criminale”.

Tutta questa storia, che va avanti senza costrutto e con clamore crescente da ormai sette anni, avvelenandole la vita, cosa le fa pensare?

Guardi, non voglio fare paragoni assurdi, ma mi fa pensare due o tre cose. La prima è che forse l’onorevole Veltroni ha creato questo clamore, su un caso che nei fatti non esiste, per far dimenticare la sua promessa, ripetuta più volte in tv a partire dall’8 gennaio 2006 a “Che tempo che fa”. La seconda è chemio marito resterà prigioniero di leggende metropolitane come la regina Maria Antonietta. Solo di recente si è cominciato ad ammettere che non ha mai detto la cinica frase per la quale è passata alla storia: “Il popolo non ha più pane? Che mangi allora brioche!”. Spero che per mio marito non ci vorranno secoli prima che lo si liberi dalla leggenda metropolitana alla quale è stato incatenati da anni. Non voglio che Enrico sia il Girolimoni del terzo millennio!

La terza cosa che mi viene da pensare è come si scatenò la folla romana nel dopoguerra  quando, durante il processo all’ex direttore di Regina Coeli Donato Carretta, una certa Maria Ricottini si mise a urlare la balla colossale: “E’ lui che ha ucciso mio figlio!”. Carretta venne rincorso per strada, malmenato e gettato nel Tevere, dove venne raggiunto con una barca e massacrato a colpi di remi. Poiché era agonizzante, ma non ancora morto, lo stesero sui binari del tram perché ne fosse schiacciato. L’autista però frenò e abbandonò il tram pur di non maciullare quell’infelice, allora la folla lo finì crocifiggendolo a una finestra di Regina Coeli. Mi chiedo: possibile che oggi non ci siano autisti di tram come quello?”.

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Esiste? E se esiste, qual è la differenza tra “extraterritorialità” e “privilegio di extraterritorialità”? Nessuna, si direbbe. Almeno stando alla lingua italiana, alla logica aristotelica e a quella cartesiana, nonché al fatto inconfutabile che l’extraterritorialità è di per sé un privilegio, certo non una condizione normale. Eppure, per quanto possa apparire incredibile, ma molto “politichese” nostrano, l’onorevole Walter Veltroni ha incentrato su questa infinitesimale differenza, degna del famoso dilemma sulla lana caprina, il suo ultimo assalto contro la sepoltura di Enrico De Pedis, detto Renatino, nella basilica si S. Apollinare a Roma. Assalto, questo, condotto addirittura in pieno parlamento, alla presenza del ministro dell’Interno Anna Maria Cancellieri. Quello iniziale era stato sferrato invece con una lunga e sdegnata lettera pubblicata sulla prima pagina di Repubblica ai primi di ottobre del 2010.

Il nuovo pasticcio all’italiana è nato da una svista del ministro Cancellieri che si è poi rivelata non essere affatto una svista, ma un cosa esatta riferita però male e quindi in due tempi diversi. Il 28 marzo il ministro in risposta a una interrogazione parlamentare di Veltroni aveva affermato che la ormai fin troppo famosa basilica di S. Apollinare e “territorio del Vaticano”. Successivamente però il ministro per scrupolo ha inviato una lettera a Veltroni per precisare che a differenza di quanto affermato il 28 marzo “la Basilica di S. Apollinare non è territorio dello Stato Città del Vaticano”. “L’imprecisione  contenuta in quella risposta”, spiega il ministro, “è dovuta al fatto che è stata riportata integralmente l’affermazione contenuta in un risalente rapporto di polizia che si esprimeva in quegli stessi termini”.

Cancellieri ha concluso la lettera con una frase riguardante un un atto dovuto e banale, di fatto superlfuo: “In considerazione anche del fatto che, come Le è noto, sono ancora in corso indagini sulla vicenda, ritengo di informare l’Autorità Giudiziaria delle evidenze emerse”.  L’Autorità Giudiziaria, cioè la Procura della Repubblica di Roma, è già al corrente di tutto ciò da molti mesi. Almeno da quando il procuratore aggiunto Giancarlo Capaldo ha risposto alle domande di Veltroni in commissione Antimafia che “i documenti per la sepoltura di De Pedis in S. Apollinare sono apparsi tutti in regola”. Cosa del resto già appurata nel 1995-’97 dal magistrato romano Andrea De Gasperis sulla scia di alcuni  articoli di denuncia de L’Unita e del Messaggero, oltre che di una interpellanza della Lega Nord e di una protesta del sindacato di polizia sulla sgradita presenza della salma nei sotterranei della basilica, in un corridoio abbandonato da oltre un secolo e, contrariamente a quanto si crede, non situato in  terra consacrata. Veltroni deve essersela legata al dito per la frase sorniona con la quale Capaldo concluse l’audizione: “Se è stato commessa qualche irregolarità, è ormai caduta in prescrizione da molto tempo”. Come dire, in romanesco, “ma de che stamo a parlà?”.

Sulla questione dell’extraterritorialità il ministro Cancellieri dopo avere affermato che la famosa chiesa nella omonima piazza S. Apollinare, a due passi da piazza Navona,  “non è territorio dello Stato Vaticano”, rimanda a una norma del Concordato (l’articolo 16 della legge n. 810 del 1929) che è bene riportare per intero essendo stata riassunta male dal ministro e ancora peggio dai mass media:

art. 16. Gli immobili indicati nei tre articoli precedenti, nonché quelli adibiti a sedi dei seguenti Istituti pontifici: Università Gregoriana, Istituto Biblico, Orientale, Archeologico, Seminario Russo, Collegio Lombardo, i due palazzi di Sant’Apollinare e la casa degli esercizi per il Clero di San Giovanni e Paolo (allegato III, 1, 1-bis, 2, 6, 7, 8), non saranno mai assoggettati a vincoli o ad espropriazioni per causa di pubblica utilità, se non previo accordo con la Santa Sede e saranno esenti da tributi sia ordinari che straordinari tanto verso lo Stato quanto verso altro ente. È in facoltà della Santa Sede di dare a tutti i suddetti immobili, indicati nel presente articolo e nei tre articoli precedenti, l’assetto che creda, senza bisogno di autorizzazioni o consensi da parte di autorità governative, provinciali o comunali italiane, le quali possono all’uopo fare sicuro assegnamento sulle nobili tradizioni artistiche che vanta la Chiesa cattolica”.

Come si vede, si parla di due palazzi di S. Apollinare. Uno in periferia, l’altro è quello affacciato sulla omonima piazza e del quale la basilica non è altro che la sua cappella. All’epoca della scomparsa di Emanuela Orlandi il palazzo comprendeva, tra l’altro, il conservatorio musicale da lei frequentato, proprietà anch’esso del Vaticano come l’intero palazzo. Oggi invece il palazzo è sede dell’Università della Santa Croce, proprietà dell’Opus Dei assieme alla basilica che ne è restata la cappella.

Il 30 gennaio 1985, con l’ordinanza n. 26, la Corte Costituzionale ha voluto precisare e definire che gli immobili elencati nell’articolo 16 del Concordato godono del “privilegio di extraterritorialità”. Forse non si può tecnicamente sostenere che sono “territorio del Vaticano”, ma, come dice un proverbio siciliano, “se non è zuppa, è pan bagnato”. Tant’è che la polizia non ha mai fatto perquisizioni, né la magistratura le ha mai ordinate, nel conservatorio frequentato da Emanuela nel palazzo di S. Apollinare. Quando invece le perquisizioni sarebbero state molto opportune, visto che i “rapitori” della ragazza hanno saputo far trovare come prova dell’avvenuto rapimento solo ed unicamente la fotocopia della tessera di iscrizione al conservatorio di Emanuela, fotocopie chiaramente fatte utilizzando la fotocopia della tessera conservata in segreteria.

L’altra incomprensibile tempesta in un bicchiere d’acqua scatenata da Veltroni, che ha portato alcuni giornali a parlare di “colpo di scena”, è la “scoperta” che a firmare i permessi di tumulazione della salma di De Pedis in S. Apollinare è stato il cardinale Ugo Poletti “presidente della CEI”. In questo caso non si può neppure parlare di scoperta dell’acqua calda, perché in sette anni ha fatto certo in tempo a raffreddarsi. E’ infatti dal settembre 2005, dopo la telefonata anonima a “Chi l’ha visto?” usata per ributtare in pista il cadavere di De Pedis e rilanciare quel programma televisivo, che è noto come sia stato il cardinale Ugo Poletti a rilasciare il 10 marzo 1990 il nulla osta della Santa Sede alla oggi contestatissima tumulazione di De Pedis. Cosa arcinota, scritta in mille articoli e in alcuni libri. Così come è arcinoto che Poletti oltre che presidente della CEI, veste nella quale non avrebbe avuto titoli per firmare quel permesso, era anche – fino al febbraio dell’anno successivo (1991) – Vicario per la città di Roma: vale a dire, facente funzioni di vescovo di Roma al posto del papa,  che è per definizione è anche vescovo di Roma. E proprio nella veste di responsabile del Vicariato quella firma competeva a Poletti e non ad altri.

Dopo i primi entusiasmi suscitati dal grido di vittoria veltroniano, comincia ad avere dubbi anche Pietro Orlandi, fratello di Emanuela. E’ ormai accertato da tempo dagli atti giudiziari che la Segreteria di Stato del Vaticano ha condotto indagini e sa cosa è successo alla Orlandi. Poche ore fa, nel gruppo che ha fondato su Facebook nella vana speranza di poter convincere il papa, con una petizione di massa che è solo una supplica, a ordinare alla Segreteria di Stato di dire ai magistrati italiani quello che sa, riferendosi ai documenti per la tumulazione in S. Apollinare, Pietro ha scritto: “io credo che i documenti non siano in regola , ma se lo fossero la questione sarebbe ancora più assurda, tutti d’accordo nell’autorizzare quella sepoltura, nonostante conoscessero il soggetto De Pedis. La questione è capire perché il Vaticano ha acconsentito che ciò accadesse, sapevano benissimo che prima o poi qualcuno avrebbe protestato e non credo affatto che dipenda dal desiderio di De Pedis di essere seppellito per aver fatto un favore a Poletti, il vaticano non è riconoscente verso i vivi figuriamoci verso i morti”.

Di questo ennesimo “al lupo, al lupo!” gridato in massa nel corso dei 28 anni dalla scomparsa di Emanuela, resteranno solo le parole, come sempre tra il cinico, l’umano, il sornione e il saggio, di Giulio Andreotti: “Forse De Pedis non era un benefattore dell’umanità, ma di Sant’Apollinare sì”. Per una volta “il Gobbo” ha detto forse la verità.

Resta solo da capire perché Veltroni ha voluto cacciarsi testardamente in un simile vicolo cieco. Qualcuno dice che punta ai voti dei quasi 100 mila aderenti alla petizione lanciata da Pietro Orlandi. Altri dicono che cercherà di candidare lo stesso Pietro, o Natalina, la maggiore delle tre sorelle Orlandi, alle elezioni comunali per Roma o a quelle per il prossimo parlamento. Non manca neppure chi fa notare che lo scontento verso la conduzione di “Chi l’ha visto?” è tale da far temere per il futuro professionale di Federica Sciarelli se non per la sopravvivenza dello stesso programma televisivo: per coprire le spalle alla Sciarelli, Veltroni sarebbe sceso in campo vantando pubblicamente, in parlamento e ovunque, il ruolo anche “dei programmi televisivi che non smettono di cercare la verità”.

Infine c’è una novità, che può se non spiegare almeno contribuire a spiegare l’impennata di iniziative degli ultimi tempi su Emanuela, De Pedis, ecc. A Raffaele Pernasetti, ex della cosiddetta banda della Magliana in libertà provvisoria dopo molti anni di galera, è stata chiesta una qualche “confidenza” ai danni di “Renatino” utile a mandare avanti il feuilleton del “rapimento”. Per cercare di convincerlo gli è stato spiegato che è in programma la realizzazione di un film sulla vita di Sabrina Minardi, l’ex moglie del cannoniere laziale Bruno Giordano passata anche per l’inferno dei ricoveri per tentare di disintossicarsi dalle droghe prima di  diventare l’ennesimo “supertestimone” del caso Orlandi nonché asserita “amante per dieci anni” di De Pedis. Una delle giornaliste più accanite nell’accusare De Pedis è Angela Camuso, amica di Veltroni, che il 5 ottobre è intervenuto alla presentazione di un suo libro, bellezza aggressiva e un passato da aspirante attrice. Veltroni, che del mondo del cinema ha fatto un suo vanto, sarebbe felice di riuscire a farla recitare in pellicole di successo.

Quale pubblicità migliore di tutto questo baccano per un bel filmone sulla dolce vita amarissima della Minardi che punti a bissare il successo del film e della serie tv Romanzo criminale?

E non era proprio Andreotti a dire anche che “a pensar male a volte si indovina”?

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59 commenti
Commenti più recenti »
  1. Uroburo
    Uroburo says:

    Cara Silvy,
    so che dovrei rispondere al messaggio che mi ha mandato tempo fa ma non ho mai tempo.
    Rispondo ora al suo sylvi { 02.04.12 alle 20:34 } n. 105.
    Premetto che il dottor sottile, consigliori del Grassi, è un personaggio che trovo odioso. Nella migliore delle ipotesi era il complice di un delinquente abituale …
    Tuttavia nè il socialismo nè il marxismo hanno mai detto che si debba dividere il pane e chi non ne ha; quello è invece sempre stato un comandamento cristiano cattolico, ovviamente MAI messo in pratica soprattutto dalla Chiesa Romana.
    Il marxismo prona la collettivizzazione delle realtà produttive, in particolar modo di quelle strategiche o comunque importanti per un paese.
    Come tutti i seguaci della destra lei chiede al marxismo quello che è invece sempre stato solo ed esclusivamente roba vostra.
    Troppo comodo …
    Un cordiale saluto U.

  2. Mario Lettieri* e Paolo Raimondi** : La Bce batte la Fed nella gara a sostenere le banche
    Mario Lettieri* e Paolo Raimondi** : La Bce batte la Fed nella gara a sostenere le banche says:

    La Bce batte la Fed nella gara a sostenere le banche

    di Mario Lettieri* e Paolo Raimondi**

    Anche il presidente della Bce Mario Draghi, dopo che la banca centrale ha immesso in due mesi, tra la fine di dicembre e la fine di febbraio scorso, ben 1.023 miliardi di euro di nuova liquidità a sostegno del sistema bancario europeo, mostra una certa preoccupazione per il rischio di inflazione. Infatti in una recente dichiarazione afferma: “Siamo continuamente in allerta per il rischio inflazione, ma questo rischio non si sta ancora materializzando, almeno per ora. Inoltre, le aspettative di inflazione rimangono fermamente ancorate, in linea con la stabilità dei prezzi.”

    Ovviamente la decisione non è stata presa in solitaria dai banchieri di Francoforte. Anzi, sono stati proprio i governi, a cominciare da quello della Merkel, ad avallare e sostenere una tale iniziativa che non ha precedenti nella storia dell’Unione europea. Anche se adesso è proprio la Bundesbank tedesca a lamentarsi dei gravi rischi di inflazione.

    Quindi non è un caso se la tradizionalista e ingessata Banca centrale europea in un batter d’occhio ha battuto i maestri della Federal Reserve americana, che è sempre stata accomodante con la grande finanza. Si ricordi che si è sempre sostenuto che per salvare il sistema bancario la Fed era disposta persino a gettare dollari dall’elicottero. Adesso dovremmo parlare delle nuove immissioni di liquidità come le “valanghe di Davos”.

    Il bilancio della Bce ha raggiunto i 3.000 miliardi di euro, pari al 32% del Pil della zona euro, mentre quello della Fed è di 3.000 miliardi di dollari, pari al 20% del Pil Usa.

    La decisione della Bce, più di qualsiasi altra spiegazione, come quella legata alla crisi dei debiti sovrani, rivela la debolezza e le difficoltà in cui si dibattono le banche europee, a cominciare da quelle tedesche e francesi.

    Delle 800 banche che hanno beneficiato della seconda immissione di liquidità sembra che ben 400 siano tedesche.

    Lo stesso Draghi in una recente intervista afferma che dei 490 miliardi di euro immessi con la prima operazione di dicembre, 280 sono serviti per coprire i prestiti a breve termine in scadenza precedentemente assunti dal sistema bancario europeo. Ne restano 210 miliardi. Poiché le obbligazioni bancarie in scadenza nel primo trimestre 2012 ammontano esattamente a 210 miliardi, “è molto probabile che le banche abbiano riacquistato le loro obbligazioni in scadenza”, come candidamente ha ammesso lo stesso governatore centrale.

    Sapendo che le obbligazioni bancarie in scadenza per l’intero 2012 ammontano a circa mille miliardi di euro, si può presumere che anche gran parte della seconda tranche di nuova liquidità di fine febbraio, pari a 533 miliardi di euro, verrà utilizzata per lo stesso scopo.

    Se poi si aggiunge il fatto che le banche stanno “parcheggiando” con operazioni overnight presso la stessa Bce i propri capitali disponibili per cifre crescenti che superano abbondantemente gli 800 miliardi di euro, non c’è da stupirsi se i rubinetti del credito verso i settori produttivi, le Pmi e le famiglie restino sempre chiusi! Evidentemente sono tutte operazioni di giro all’interno del sistema bancario.

    L’immissione di nuova liquidità forse era dovuta non solo per accondiscendenza verso il sistema bancario ma per lo stato di necessità creato dai precedenti attacchi speculativi sui debiti sovrani. Basti vedere l’altalena degli spread dei tassi di interesse e degli indici di borsa per comprendere la pesantezza della situazione.

    Nella seconda metà del 2011 le banche europee erano in ginocchio. Dove rifinanziarsi? Chi poteva dare loro credito e liquidità? C’era una spinta eccezionale verso il “sistema del dollaro” cui attingere aiuti e crediti. Ciò avrebbe potuto segnare la fine del sistema bancario della zona euro se fosse diventato troppo dipendente dal dollaro e dalle banche americane. Non a caso, parlando di fronte alla Commissione economica del Parlamento europeo l’11 ottobre 2011, l’allora presidente della Bce Jean-Claude Trichet aveva paventato “i rischi sistemici prodotti dalla crescente dipendenza delle banche europee dai finanziamenti di breve termine in dollari Usa”.

    La Bce ha fatto come la Fed dopo il fallimento della Lehman Brothers: il sistema bancario doveva essere salvato ad ogni costo.

    E l’economia reale, le imprese e il lavoro? Adesso non basta esorcizzare i rischi di inflazione e parlare delle sfide della competitività e della modernizzazione tecnologica dell’intero sistema economico europeo. Bisogna far affluire crediti, sostegni e progetti per il rilancio dell’economia reale.

    Purtroppo anche da questa operazione di salvataggio delle banche europee emerge, ancora una volta, la debolezza politica dell’Europa che non sa decidere sugli eurobond ma che è disposta a rischiare molti fondi pubblici delegando interamente al sistema bancario ruoli e compiti che esso ha già dimostrato di non saper assolvere. Anche per la mancanza di nuove regole condivise a livello internazionale.

    *Sottosegretario all’Economia del governo Prodi **Economista

  3. Uroburo
    Uroburo says:

    Cara Silvy,
    lascio la sua ultimissima considerazione ed interessante considerazione (i maschietti invece …molto spesso…badano al…sogno!) ad un ulteriore messaggio, e per ora mi limito agli aspetti “politici”.
    1) sylvi { 03.04.12 alle 22:10 } … i FATTI della vita ci avrebbero indotto … a cambiare testa.
    Da duemila anni a questa parte i fatti della vita avrebbero dovuto convincere il popolo di questa parte di mondo a cambiare la propria classe digggerente, ma i risultati sembrano alquanto deludenti.
    Quindi non sia troppo ottimista perché è facile che le cose continuino a peggiorare.
    Il vero problema di cotesto paese è sempre stata la sua classe digggerente, la migliore del mondo quanto a difendere, con ogni mezzo compreso i più sporchi, gli interessi propri, la peggiore proprio dal punto di vista, che lei sosterrebbe, dell’interesse generale.
    Siamo l’unico paese europeo che non ha mai avuto una patrimoniale, nonostante due guerre mondiali. La borghesia di questo paese è anch’essa, per lo più, una borghesia parassitaria proprio come la sua sterminata aristocrazia. La rivoluzione borghese qui non è mai stata fatta.
    2) … si vuol fare la Rivoluzione, come spesso si accenna in questo blog …
    Chi, cosa, quando, come, dove e perché? Evidentemente io e lei leggiamo due blog diversi. A parte i sogni di Faust non vedo rivoluzionari tra noi. Io comunque mi ritengo un socialdemocratico alla
    scandinava.
    3) Provinciali al massimo.
    Siamo d’accordo. Ma guardi che noi a volte precorriamo i tempi: guardi il fascismo ed il berlusconismo. Siamo stati un modello per il mondo intero. La nostra classe digggerente è rimasta quella del Basso Impero: corrotta, nepotista,egoista, irresponsabile, avida, parassitaria, arretrata …. Ma certamente non incapace né mancante di intelligenza tattica. A livello strategico hanno una visione che è la totale negazione di quello che lei prona (… TUTTE le FORZE attive devono interagire … ). Io la trovo asfittica ma finora hanno sempre vinto loro, il che denota grande intelligenza e flessibilità.
    4) I Sindacati, dalla fine della GM … non hanno capito che …o non gli faceva comodo capire…che si stava andando prima verso un sistema sociale ed economico molto complesso
    Si è sempre figli del proprio tempo. La sinistra comunista pensava, come i cristiani primitivi, che molto presto sarebbe giunto il regno de’ cieli. Forse abbiamo tirato un po’ troppo la corda ma i nostri interlocutori erano fermi al medioevo.
    Io posso accettare, senza alcun problema, di parlare dei limiti della sinistra, purchè si ammetta che il governo di cotesto infelice paese è SEMPRE e solidamente rimasto nelle mani della destra, che è dunque la principale responsabile di come sono andate e vanno le cose. Dalla tassa sul macinato al general Bava Beccaris, da due guerre mondiali all’alleanza di ferro con le organizzazioni criminali.
    Un saluto U.

  4. Uroburo
    Uroburo says:

    sylvi { 03.04.12 alle 22:10 } i maschietti invece …molto spesso…badano al…sogno!
    ————————————
    Cara Silvy,
    la Bibbia racconta sempre un sacco di balle. Com’è noto sono gli esseri umani di sesso maschile a derivare dalle donne per la caduta di un braccio di un cromosoma X che si è trasformato in un cromosoma Y. Questo ha comportato di dover ovviare ai geni mancanti utilizzando i geni già presenti, creando quindi una macchina biologica più complessa e quindi più facile a guastarsi.
    La macchina biologica delle donne è più semplice e funziona meglio sui tempi lunghi, infatti morite più tardi, dappertutto.
    Anche il cervello delle donne, com’è noto, è più primitivo, nel senso che le parti più antiche (il cosiddetto cervello rettili ano) sono più sviluppate. Negli uomini predomina l’emisfero sinistro dove hanno sede i processi razionali; nelle donne l’emisfero destro dove hanno sede gli affetti, ed anche il linguaggio, infatti le bambine parlano prima e meglio dei bambini.
    L’evoluzione sociale ha poi aggiunto a queste differenze di base altre differenze specifiche.
    Così in generale, e con tutte le possibili eccezioni, le donne danno maggior importanza ai processi affettivi e gli uomini a quelli razionali. Le donne hanno una visione ed una percezione molto attenta ai particolari ed alle evoluzioni puntuali mentre gli uomini colgono meglio i processi generali ed il quadro d’insieme. Gli uomini hanno maggiore fantasia e le donne hanno un grande senso della realtà concreta. Le donne hanno una maggiore capacità di adattamento gli uomini sono più idealisti. Le donne sono conservatrici e gli uomini sono progressisti.
    Questo porta a delle differenze di funzionamento che rendono l’unione degli uomini e delle donne un processo alquanto complesso ma anche indispensabile ed affascinante.
    Siamo fatti per stare insieme, infatti non si è mai riusciti a fare reciprocamente a meno.
    Un saluto U.

  5. peter
    peter says:

    x Uroburo

    caro mio, finche’ parla di politica e societa’ va bene (e’ il regno delle opinioni, diceva qualcuno, anche se nel medio evo si sosteneva il contrario, l’uomo poteva sapere solo di cose umane, sociali, etc), ma piano con biologia e genetica, ha detto cose molto inesatte.
    X e Y sono cromosomi diversi, Y non e’ assolutamente un X difettivo, ed e’ stato cosi’ fin dai primordi. Tipico e’ il caso Klinefelter, XXY, ha un X in piu’, ma sono ancora maschi anche se con caratteristiche un po’ particolari.
    La differenziazione dei sessi comincia in specie animali molto primitive, ma cio’ non implica che cio’ che c’era prima fosse ‘femminile’, era asessuato…
    Inutile ricordare che la specie umana, da sempre molto complessa, e’ sempre stata sessuata, l’uomo non e’ mai derivato dalla donna o viceversa, bisogna andare filogeneticamente indietro fino agli invertebrati…infatti tutti i vertebrati sono sessuati…
    Il sesso femminile e’ omogametico, XX, quello maschile eterogametico, due cromosomi sessuali diversi. Noti pero’ che cio’ e’ vero per i mammiferi, ma NON per gli uccelli, in cui si ha l’esatto contrario…
    La realta’ biologica e’ sempre molto piu’ varia e superiore a qualunque fantasia…

    Peter

  6. Uroburo
    Uroburo says:

    Roberto Formigoni “Visto che è stato tirato in ballo il nome di Umberto Bossi mi sento di escludere in maniera assoluta ogni suo coinvolgimento”.
    Silvio Berlusconi: “Chiunque conosca Umberto Bossi e la sua vita personale e politica, non può essere neanche lontanamente sfiorato dal sospetto che abbia commesso alcunchè di illecito. E in particolare per quanto riguarda il denaro della Lega, del movimento al quale ha dato tutto se stesso. Perciò esprimo a Umberto Bossi la mia più affettuosa vicinanza”.
    ————————————————-
    Cara Silvy,
    questa è la classe diggggerente ittagliana, ed è così da sempre.
    Con il suo permesso gli operai e le loro rappresentanze politiche e sindacali sono un po’ meglio.
    Nel caso specifico sia il Bassi sia il miserabile Trota sono dei delinquenti che acquistano merci per migliaia di euri e non le pagano. Ricorrendo alla corruzione ed alle minacce.
    Ma si può escludere in maniera assoluta , neppure il più lontano sospetto, di ogni coinvolgimento. Come per Scajola, qualcuno gli ha pagato la casa e lui non si è neppure chiesto chi fosse stato.
    Una classe diggggerente inconsapevole.
    Un saluto U.

  7. Uroburo
    Uroburo says:

    Caro Peter,
    io l’avevo letta così. E mi pare che il patrimonio genetico primitivo, nell’evoluzione della linea filogenetica, esattamente quello degli invertebrati, fosse un XX. U.

  8. peter
    peter says:

    x Uroburo

    sara’ la genetica del piffero in versione femministe anni ’70…
    In sostanza, sono balle. Tra l’altro, invertebrati e vertebrati non sono paragonabili, anche se vi e’ una continuita’ filogenetica.
    Gli invertebrati non sono XX, al massimo hanno tutti un sesso omogametico, il che e’ diverso

    Peter

  9. peter
    peter says:

    per converso, XYY e’ un genotipo molto patologico, per fortuna raro. Il Y in piu’ rende quei poveretti psicotici ad un eta’ molto precoce. Non e’ compatibile con la vita, mi pare che muoiano prima dell’eta’ adulta

    Peter

  10. sylvi
    sylvi says:

    x Uroburo 6

    caro Uroburo,
    anche mia figlia è d’accordo con Formigoni e Berlusconi!!!
    Bossi non può essere colpevole, se sono colpe gli atti compiuti consapevolmente!
    Infatti i due furboni non parlano dell’enturage di Bossi, ma solo di lui!!!
    Invece nel 2004, quando mise in piedi la società che doveva costruire il villaggio sulla baia di Pirano , chiamato dai croati ” il paradiso di Bossi”…penso fosse nelle sue piene capacità di intendere e volere…e anche i famigli che avevano già pregustato le vacanze in quella splendida baia!
    C’era di mezzo anche il fu ex tesoriere della Lega, da quel che ricordo.
    La Hypo Bank, annusando puzza di bruciato, chiese di rientrare coi crediti …e la banda leghista si trovò a gambe all’aria.
    Però pagarono i pirla che stavano dietro al furbone di Gemonio!

    Il villaggio è ora lì, completato da altri, e ogni volta che ci passo davanti, vedendo quel buco fra i pini e la macchia mediterranea…
    non le dico che cosa penso .
    E meno male che i croati hanno ecologicamente limitato i danni, dopo aver cacciato chi aveva approvato i piani e dato i permessi.
    La Lega non è ladrona da oggi!!!

    Ps: scusi, ma sono per forza costretta ad essere di dx se parlo male della sx???
    Al resto risponderò più tardi.

    cordialità
    Sylvi

  11. controcorrente
    controcorrente says:

    Cara Sylvi,

    mi congratulo con te per la chiarezza con cui hai spiegato “l’affaire”di Bossi, e soprattutto il fatto che nei tuoi innumerevoli viaggi avessi già subodorato qualche cosa.
    Peccato solo ,che sul Blog, in questi anni Tu, abbia parlato solo della barca a vela di D’Alema.
    Ora D’Alema non è simpatico pure a me, (sempre meglio di Veltroni l’Africano però …in ultima analisi..come suole dirsi..), ma,sinceramente questo fatto che ho testé esposto, fa nascere il sospetto che Tu non sei proprio “orientata”a sx ; devo però ammettere che il tuo giroscopio è ballerino,ma si capisce perfettamente, che quando navighi in certi argomenti ,comprese le petunie ,il risultato non ha mai sbagliato di mezzo grado.
    Poi per carità ,critica pure la SX, finché ti pare !

    cc

  12. peter
    peter says:

    beh, hanno arrestato il Bossi? magari lo impiccano pure?!
    Oremus…

    Peter

    ps
    x Pino
    ovviamente, parlo per metafora, do giudizi politici, e tutte le altre caxate giurisperite che si devono blaterare in ittaglia…

  13. controcorrente
    controcorrente says:

    Iersera nella trasmissione della Guzzanti,un Gad Lerner in vena, ha commentato il metodo Marchionne a Pomigliano.
    Marchionne detta la strada e il Padronato, padroncini ,padroncelli,ect,ect si accodano,come anche questo Blog dimostra ampiamente e senza tema di smentite.
    Marchionne batte tutti,e altro che lavoro ad imitazione dei Polacchi, siamo al MODELLO CINESE di Mao.
    L’autocritica per un “bullone” sbagliato alla fine della giornata, come dice Lerner ,è il completamento del sogno del 68.
    Il passo successivo sarà la Fustigazione” o la Gogna, al centro del reparto di lavoro.
    Questo metodo farà finalmente contenta la Pregevole Sylvi , nota ammiratrice della Sx….
    Che funzioni ho dei dubbi.. poiché la FIAT continua a perdere quote di mercato (-35) mentre lo stipendio del prode manager continua ad aumentare.
    Ma in fondo è il sistema ittagliano ..ovvero fai quello che ti pare, l’importante è salvaguardare il profitto e il reddito , sennò che mettiamo a fare su una ditta…
    Sylvi sarà contenta..non gli cadranno più le porte della Fiat Lei acquista all’estero (tedesco presumo)..Noi pure per altri prodotti..!!
    In sostanza l’importante è che il profitto e il reddito siano salvi,e che uno possa licenziare, preferibilmente operai FIOM , perché è noto che guardano di “storto e con poco amore” le “petunie”del giardino della villa del padrone..
    E così, finalmente, L’ITAGLIA è salva, secondo i più moderni canoni dettati dalla crisi..
    Dalle mie parti già si pensa di costruire piramidi..e si sta reclutando manodopera un pò strana..!!
    Qualche buontempone mi ha suggerito di richiamare in patria, pure” Rodolfo” il tedesco…!!
    Per oggi, potete andare in pace ..la messa è finita !

    cc

  14. Linosse
    Linosse says:

    Cari tutti
    Che delusione!
    La banda bossitrotetti è stata scoperta con le mani più che nella marmellata nel barattolone della loctite per cui non riescono più a scollarsi da lì.
    Per buona pace della baliliblab ,in arte Sylvi, i leghisti invece dei soliti cadaveri nell’armadio di famiglia ,non si sa come ci siano riusciti,ci hanno ficcato cimiteri monumentali comprimendoli con robuste corde con cappio ben confezionato.
    La Roma ladrona superata in volata dalla Milan predona ora famosa, più che per i manzoniani lazzaretti ,per i lazzaroni(e quanti)ipocriti giustizialisti, con più mani della Kalì, per arraffare tutto il possibile ed oltre.
    Naturalmente tutta colpa delle sinistre e dei sindacati.
    P.S
    Per Uroboro 6
    Le classi dirigenti si dovrebbero distinguere per il “senso di responsabilità” per fortuna le nostrane sono diggerenti per cui vale solo quello dell’insapevolezza, ma è tutta un’altra storia.
    Saluti e cari auguroni di Buone Feste primaverili a Tutti
    L.

  15. sylvi
    sylvi says:

    x CC e anche Linosse

    x quest’ultimo. cos’è baliliblab???

    Mi sto curando una fastidiosa laringite, perciò il mio umore e il senso dell’ironia non sono dei migliori.
    Se è per questo, anche la lucidità mentale è in disarmo!
    Detto ciò: a me degli scheletri nell’armadio della Lega non me ne potrebbe fregare di meno …se non fossero soldi anche miei!
    aggiungo che quando rubava e ruba il PDL di Berlusconi …me l’aspettavo, la filosofia era quella!
    Ma quando ruba la Lega che nacque, o pretese nascere, pura siccome giglio,… o il PD che si eresse sempre a fustigatore dei ladri ricchi e protettore dei poveri, …o i seguaci di Di Pietro e Vendola che sventolano lo stendardo di Giustizia e Uguaglianza…in un mare di m…
    beh tutti questi mi fanno arrabbiare esattamente come il Fariseo della nota ( a me sicuramente!) parabola del Vangelo!

    caro cc,
    pensavo che la storiella del “villaggio Bossi” in Croazia fosse nota e stranota…nei primi anni 2000 ne scrissero i giornali nazionali.
    Il mio giroscopio politico è sempre stato ballerino, badavo e bado ai Fatti e alla Coerenza fra prediche e la pratica applicazione delle stesse, al di là dei colori!

    Ps x cc: Non è detto che essere stati cacciati dalla TV pubblica per motivi ideologici significhi garanzia di bravura e correttezza.
    Il programma della Guzzanti fa schifo; è sommamente fazioso e partigiano, non è neppure corretto nelle notizie che dà.
    Infatti fa culo e camicia con Gad Lerner…altro campione di coerenza e correttezza!!!

    Sylvi

  16. sylvi
    sylvi says:

    …padroncini ,padroncelli,ect,ect si accodano,come anche questo Blog dimostra ampiamente e senza tema di smentite.CC

    Sylvi sarà contenta..non gli cadranno più le porte della Fiat Lei acquista all’estero (tedesco presumo)..cc

    caro cc,,
    con chi ce l’hai???
    Mi pare di averlo detto: è la terza Mini che ho…inglese con motore Bmw. Ottime prestazioni, ottima sicurezza, ottimo servizio!
    La vendo verso i 70/80mila km…trovo immediati compratori che pagano bene! Non rischio di restare in panne, da sola, nei confini delle terre di nessuno, fra Trieste e Fiume, di notte, con la pioggia , senza un cane che mi dia una mano.
    La meccanica e la carrozzeria non mi hanno mai posto problemi…infatti le porte stanno al loro posto, dove un operaio tedesco diligente le ha posizionate e imbullonate!!!
    Operaio diligente…che fa il suo dovere…hai presente???

    Sylvi

  17. Uroburo
    Uroburo says:

    Cara Silvy,
    makkeppalle!!!
    Perchè il padronato ittagliano farebbe il suo dovere?
    Ma quando? Ma dove? E la borghesia parassitaria? E gli imprendotori e commercianti che guadagnano meno dei loro operai? Quelli farebbero il loro dovere?
    Ma lei chi sta prendendo in giro? Lei è una persona poco onesta.
    Uroburo

  18. Uroburo
    Uroburo says:

    Cara Silvy,
    makkeppalle!!!
    Perchè il padronato ittagliano farebbe il suo dovere? Ma quando? Ma dove?
    E la borghesia parassitaria? E gli imprenditori, commercianti e professionisti che guadagnano meno dei loro operai?
    Quelli farebbero il loro dovere?
    Ma chi sta prendendo in giro? Lei è una persona poco onesta.
    Uroburo

  19. sylvi
    sylvi says:

    caro Uroburo,

    Io non sono poco onesta!
    E’ lei che non sa leggere ; faccia un corso accelerato di alfabetizzazione e poi…eventualmente , offenda come è suo costume1
    Vado a vedere il tg di Mentana!

    Sylvi

  20. controcorrente
    controcorrente says:

    Aspettando il parere “Furlan” sulla Lega, (pare che la Liga come al solito voglia distanziarsi,( Loro sono puri ed immacolati sotto il leone di San Marco che li emenda di ogni peccato passato, presente e futuro)..vi auguro una buona serata ed in prospettiva consiglio alla Siura, Regina delle Petunie e dei corsi di alfabetizzazione di comperarsi dopo l’ennesima Mini, una Volkswagen, detta “macchina del popolo”tanto per tenersi al passo dei provetti avvitatori di bulloni tedeschi…e darsi un tono proletario come il Pullover e la barba incolta di Marchionne..!!
    sic!
    cc

  21. controcorrente
    controcorrente says:

    Infine tanto per sdrammatizzare il “tristo evento” degli sventolatori di cappi padani…vi propongo per un corso di alfabetizzazione di base in Piemontese questa traduzione del famoso film L’Esorcista:

    http://www.youtube.com/watch?v=J58QIfUZ-pY

    In una versione più modernizzata, pare che, appurato che l’esorcista sia vicino alla Vittoria nel momento in cui Il Gemonio rivela il proprio nome..abbia così risposto nell’ultimo interrogario..

    Mi appello al Quinto emendamento,voglio un avvocato (Taormina),e non senza un passaggio a Porta A Porta da Vespa con tanto di Plastico Infernale…

    Pare che a queste richieste Il più grande esorcista vivente si sia Suicidato all’istante…!!

    buona serata (e su con il morale)

    cc

  22. controcorrente
    controcorrente says:

    Sempre per tenere in piedi gli Scambi Kulturali Interpadani, e il morale,come si conviene per dei sani rapporti Piemonte-Veneto-Friuli , propongo questo :

    http://www.youtube.com/watch?v=OP0ndS-ml-s

    Non è maLE PARLA DI gRACI…
    OVVIAMENTE NEL QUADRO DELL’ALFABETIZZAZIONE DI BASE, SONO A disposizione della SYlvi e di altri per una collaborazione di traduzione…

    Gratis

    cc

  23. sylvi
    sylvi says:

    caro cc,

    che ne sarà della Lega?
    Sono anch’io curiosa di saperlo.
    Molto bolle in pentola al Nord, e nel nordest è un pentolone!
    Sicuramente la Liga ha retto il “cerchio magico” con molta insofferenza.
    Non dovremo aspettare molto per sapere come andranno le epurazioni…e capiremo.

    buonanotte
    Sylvi

  24. Anita
    Anita says:

    x CC

    Allora aveva ragione mio papa’, il suo piu’ grande rammarico era di essersi spostato in Piemonte per causa del dialetto.

    E penso che il dialetto parlato in quel paese non fosse molto differente dal milanese, dato che era solo a 60-70 chilometri di distanza.

    La mia casa era sul fiume Agogna, a pochi chilometri dal lago D’Orta, il dialetto e’ tra’ il piemontese orientale e il lombardo occidentale.

    Quello del video non sembra neache ‘umano’….

    El me piase no.

    Ciau bel fieu,
    Anita

  25. Anita
    Anita says:

    x Pino

    Caro Pino,

    ritornando al caso Gerge Zimmerman – Trayvon Martin, la NBC ha ammesso di aver “dottorata” la chiamata telefonica di Zimmerman per farla apparire “razzista”.

    Last week, NBC’s “Today Show” doctored George Zimmerman’s 9-1-1 call so that his motive for shooting Trayvon Martin appeared racial.

    http://www.mrc.org/press-releases/bozell-rejects-nbcs-false-apology

    Ci sono altre notizie falsificate per dar fuoco ad un confronto razziale, iniziando dalle foto del giovane Martin da quando aveva 12 anni, o peggio da quando era bambino.

    I giornali Italiani lo descrivono come un giovane gracile, al contrario, era un giovane atletico di 6.3 piedi (attestato dalla mamma) con molti tatuaggi ed i denti d’oro che sono segno di riconoscimento di una gang.

    Vede come sono distorte le notizie, e tutto a scopo “politico”.

    Buonanotte,
    Anita

  26. Shalom: il coraggio di Guenter Grass
    Shalom: il coraggio di Guenter Grass says:

    Quello che deve essere detto – di Günter Grass

    Perché taccio, passo sotto silenzio troppo a lungo
    quanto è palese e si è praticato
    in giochi di guerra alla fine dei quali, da sopravvissuti,
    noi siamo tutt´al più le note a margine.

    E´ l´affermato diritto al decisivo attacco preventivo
    che potrebbe cancellare il popolo iraniano
    soggiogato da un fanfarone e spinto al giubilo organizzato,
    perché nella sfera di sua competenza si presume
    la costruzione di un´atomica.

    E allora perché mi proibisco
    di chiamare per nome l´altro paese,
    in cui da anni — anche se coperto da segreto –
    si dispone di un crescente potenziale nucleare,
    però fuori controllo, perché inaccessibile
    a qualsiasi ispezione?

    Il silenzio di tutti su questo stato di cose,
    a cui si è assoggettato il mio silenzio,
    lo sento come opprimente menzogna
    e inibizione che prospetta punizioni
    appena non se ne tenga conto;
    il verdetto «antisemitismo» è d´uso corrente.
    Ora però, poiché dal mio paese,
    di volta in volta toccato da crimini esclusivi
    che non hanno paragone e costretto a giustificarsi,
    di nuovo e per puri scopi commerciali, anche se
    con lingua svelta la si dichiara «riparazione»,
    dovrebbe essere consegnato a Israele
    un altro sommergibile, la cui specialità
    consiste nel poter dirigere annientanti testate là dove
    l´esistenza di un´unica bomba atomica non è provata
    ma vuol essere di forza probatoria come spauracchio,
    dico quello che deve essere detto.

    Perché ho taciuto finora?
    Perché pensavo che la mia origine,
    gravata da una macchia incancellabile,
    impedisse di aspettarsi questo dato di fatto
    come verità dichiarata dallo Stato d´Israele
    al quale sono e voglio restare legato
    Perché dico solo adesso,
    da vecchio e con l´ultimo inchiostro:
    La potenza nucleare di Israele minaccia
    la così fragile pace mondiale?
    Perché deve essere detto
    quello che già domani potrebbe essere troppo tardi;
    anche perché noi — come tedeschi con sufficienti colpe a carico –
    potremmo diventare fornitori di un crimine
    prevedibile, e nessuna delle solite scuse
    cancellerebbe la nostra complicità.

    E lo ammetto: non taccio più
    perché dell´ipocrisia dell´Occidente
    ne ho fin sopra i capelli; perché è auspicabile
    che molti vogliano affrancarsi dal silenzio,
    esortino alla rinuncia il promotore
    del pericolo riconoscibile e
    altrettanto insistano perché
    un controllo libero e permanente
    del potenziale atomico israeliano
    e delle installazioni nucleari iraniane
    sia consentito dai governi di entrambi i paesi
    tramite un´istanza internazionale.

    Solo così per tutti, israeliani e palestinesi,
    e più ancora, per tutti gli uomini che vivono
    ostilmente fianco a fianco in quella
    regione occupata dalla follia ci sarà una via d´uscita,
    e in fin dei conti anche per noi.

    (Traduzione di Claudio Groff)

    Fonte: RaiNews
    Con una poesia pubblicata oggi dalla ‘Sueddeutsche Zeitung’ lo scrittore e premio Nobel per la letteratura nel 1999 Günter Grass interviene sui rapporti tra Israele e l’Iran e scatena un pandemonio in Germania. Secondo quanto riportano oggi i principali mezzi di informazione lo scrittore nella poesia chiede alla Germania di non fornire altri sommergibili a Israele che potrebbe lanciare missili con testata nucleare contro l’Iran; Grass sostiene infatti che l’arsenale atomico di Israele rappresenta una minaccia più seria della possibile atomica iraniana. Il testo, rifiutato da Die Zeit, è stato pubblicato oggi dalla Suddeutsche Zeitung oltre che da altri quotidiani europei come “La Repubblica” e “El Pais”. Nella poesia Grass critica anche la politica tedesca rimproverando a Berlino di aver venduto e continuato a vendere armi letali a Israele.
    Il giornale di Monaco di Baviera mette in prima pagina la foto di Grass accompagnata dal titolo “Ein Aufschrei”, un grido di dolore, sottolineando che il Nobel tedesco “mette in guardia su una guerra contro l’Iran”. Nella poesia dal titolo “Ciò che va detto“, lo scrittore spiega i motivi per cui il suo Paese non deve più fornire sommergibili a Israele. Nel giorni scorsi i cantieri navali tedeschi hanno consegnato un quarto sommergibile “Dolphin” a Israele che dovrebbe riceverne ancora un altro.
    Grass paventa la possibile minaccia di “un attacco preventivo” contro un Paese che si sospetta di voler costruire l’atomica, ma subito dopo aggiunge: “Perché mi vieto di chiamare per nome quell’altro
    Paese, in cui da anni, anche se in segreto, e’ disponibile un crescente arsenale nucleare, ma fuori controllo, poiché non sono ammesse ispezioni?”.
    Grass è stato duramente criticato dal Consiglio centrale ebraico tedesco: il suo è stato definito ”un pamphlet aggressivo”, ha detto il presidente del Consiglio Dieter Graumann all’agenzia tedesca Dpa.
    Per Graumann è triste che il premio Nobel per la letteratura demonizzi in quel modo Israele: il testo — che accusa lo Stato ebraico di mettere a repentaglio la già fragile pace mondiale — è irresponsabile e capovolge la realtà delle cose. Per il presidente del Consiglio ebraico non è Israele a minacciare la pace, ma l’Iran, il cui regime opprime il suo popolo e finanzia il terrorismo internazionale. “Un autore straordinario del resto non è automaticamente uno straordinario analista della politica mediorientale”, chiosa Graumann.
    Dura risposta anche dell’ambasciatore israeliano in Germania, Emmanuel Nahshon, che sulla homepage
    della rappresentanza diplomatica scrive che fa parte della tradizione europea “accusare gli ebrei di uccisioni rituali nell’imminenza della festa del Pessach. In passato erano i bambini cristiani, con gli ebrei accusati di usare il loro sangue per fare il pane azzimo, oggi e’ il popolo iraniano, che lo Stato ebraico vorrebbe cancellare”. Reazione pesante anche da parte del presidente della Commissione Esteri del Bundestag, Ruprecht Polenz (Cdu), secondo il quale “Grass è un grande scrittore, ma ogni volta che parla di politica ha difficoltà e sbaglia sovente, questa volta ha sbagliato di grosso”.
    Durissimo il commento dello scrittore ebraico Henrik M. Broder, columnist dello ‘Spiegel’, secondo il quale lo scrittore di Danzica rappresenta “il prototipo dell’antisemita”. Secondo Broder, Grass ha sempre avuto “problemi” con gli ebrei, “ma non li ha mai articolati in maniera così chiara come in questa poesia”.
    Un sostegno al premio Nobel è invece arrivato dalla Linke, il cui deputato Wolfgang Gehrcke ha spiegato che “Grass ha ragione” ed ha mostrato “il coraggio di dire cose che continuano ad essere taciute”.
    http://www.sueddeutsche.de/verlag

  27. Pino Nicotri
    Pino Nicotri says:

    x Anita

    Si vede che a furia di raccontar balle sulle atomiche irachene e iraniane ormai qualcuno le usa per scopi più limitati.
    In ogni caso, anche se con i denti d’oro e forse membro di una ganga, quel poveraccio aveva diritto a viver e Zimmerman non aveva nessun diritto di ucciderlo. I “vigilantes” volontari come Zimmerman sono sempre pericolosi, gente con mentalità fascista.
    Come mai capita solo, e non di rado, che poliziotti di razza bianca accoppino dei cittadini di razza nera e MAI che poliziotti di razza nera ammazzino qualche bianco o lo pestino talmente a sangue da storpiarlo?
    Un abbraccio e un anticipo di auguri Buona Pasqua.
    pino

  28. controcorrente
    controcorrente says:

    x Sylvi 23

    capiremo , capiremo ? C’è poco da capire..! Per me era tutto chiaro fin dai primi anni 90…nel piccolo sai ,si conoscono le persone ed anche i motivi del perché tanti “salumai” si buttano in politica..resta da chiarire il dilemma “democratico” dei tanti voti ?
    Ma anche su questo, conoscendo gli Italioti in genere, c’è poco da capire a mio avviso !

    cc

  29. controcorrente
    controcorrente says:

    ps x Sylvi

    Scusa cara, ma il termine EPURAZIONI(sai sono in alfabetizzazione forzata), non apparteneva al gergo Stalinista D’antan…mi fa specie, quindi , mi fa specie..che Il Sole di Adro finisca offuscato nelle fogne !

    cc

  30. controcorrente
    controcorrente says:

    Cara Anita,

    tengo a precisare che i confini veramente storici del Piemonte(DNA compreso,per dirla alla Bossi e alla Lega ora in disgrazia)sono sul Sesia e non sul Ticino…di là dal Sesia nulla da condividere, c’è un abisso Kulturale e di costumi, difficilmente colmabile..sai questioni di razza..!!

    cc

  31. Cerutti Gino
    Cerutti Gino says:

    Caro Pino,
    domande con una certa dose di ottimismo, le tue.
    Non crederai mica che sul tuo “come mai” sacrosanto la sciura ci faccia su una riflessione, un minimo di ragionamento?
    Ma quando mai…!

    A proposito di gang giovanili. Chissà se si è mai resa conto delle gang di adulti che hanno occupato a più riprese la Casa Bianca sede del loro governo.

    C.G.

  32. Anita
    Anita says:

    x CC

    Caro CC,
    non ho fatto menzione del fiume Ticino, ma del fiume Agogna e si parlava dialetti non di confini.

    Nella stessa regione i dialetti possono differire, come dal Bergamasco, al Milanese ed al Pavese.

    Alcuni sono piu’ ruvidi degli altri.

    Anita

  33. sylvi
    sylvi says:

    caro cc, 28

    il problema sono cr 10.000.000 di voti sparpagliati fra l’Aquila furlana, l’Aquila asburgico-trentina, il Leone di S. Marco, il Sole delle Alpi lombardo-piemontese e altri…
    Soprattutto è chi votava Lega perchè affascinato da Bossi ( puoi paragonarlo a uno Stalin senza gulag… da qui le EPURAZIONI) e chi invece vedeva , forse ancora vede, la Lega come unica speranza di Federalismo sano alla Cattaneo, e più oltre una frangia di razzisti secessionisti…
    ma a sx avete Diliberto &C, a dx hanno Storace e la Mussolini.

    Checchè ne dica tu e il tuo compare di merende, io ho votato ” alcuni leghisti” , mai Lega e guarda caso i miei leghisti o sono stati cacciati o se ne sono andati da soli…e ora, intervistati, stanno assolutamente zitti, ma gli brilla l’occhietto di chi aveva visto lontano…!!!
    Non ricordo dove l’ho letto stamattina sulle new…ma più di qualcuno ha notato che il “padano” Bossi, per la legge del contrappasso, è stato messo KO da donne meridionali!!!
    Dalle nostre parti si dice: – il difetto sta nel manico!!!-
    Rosy Mauro…eletta in Parlamento!!!!!!!!!!!!!!
    Ma Rosy Mauro, ahimè, non è il peggio nel Parlamento italico!

    Schietta: – non so tu a ovest, ma io a est sono molto contenta di essere alle estreme propaggini di questa pseudo Nazione unita.
    Almeno ho, alpinamente, coperte le spalle!

    Sylvi

  34. Anita
    Anita says:

    x Pino

    Caro Pino,

    si tratta che il giornalismo puro non esiste piu’, non altro.

    Quando una NBC ammette di avere dottorato le telefonate di Zimmerman alla 911, si arriva al colmo dei colmi.
    Le scuse pubbliche non valgono niente, il danno e’ fatto.

    I pochi ministri neri, Pastori, politici di coscienza cercano di far ragionare le masse, di calmare e di non giungere ad un giudizio prima del tempo, ma i soliti Jesse Jackson e Al Sharpton sono i primi a aizzare le masse nere.
    Loro hanno le TV Nazionali a loro disposizione.

    I Media cercano di aizzare odio razziale, lo vediamo ogni giorno, c’e’ un vero e proprio movimento.

    Martin Luther King would turn in his grave!

    Lo vedo nell mio minuscolo Stato, almeno lo sento e vedo in TV, notizie locali.

    Un buon giornalista, reporter dovrebbe limitarsi alle notizie, non fabbricarle e dottorarle.

    A lei ed alla sua famiglia, Auguri di una Buona Pasqua.

    Cordialita’,

    Anita

  35. controcorrente
    controcorrente says:

    Cara Sylvi,
    certo che a VOi delle “estreme propaggini” ,(si potrebbe dire anche escrescenze),non manca mai una “punta di razzismo velato”..
    —-
    ..Non ricordo dove l’ho letto stamattina sulle new…ma più di qualcuno ha notato che il “padano” Bossi, per la legge del contrappasso, è stato messo KO da donne meridionali!!!
    Dalle nostre parti si dice: – il difetto sta nel manico!!!-
    Rosy Mauro…eletta in Parlamento!!!!!!!!!!!!!!

    Per cui per ritornare alle Epurazioni,si potrebbe dire anche Purghe,epurare e purgare in fondo si riferiscono alle stesse funzioni..!!
    In materia, siete sempre stati degli esperti fin dal 19, l’unica cosa che veramente vi interessa direi quasi esclusivamente è purgare i “rossi”..in questo siete bravi..per il resto beh, basta guardare L’ITAGLIA che avete quasi sempre governato !

    cc

    Quando si parla del Lumbard, meglio non nominare “il manico”..può essere fonte di equivoci..in questo caso l’ombrello di Cipputi ha cambiato antro…!

  36. Pino Nicotri
    Pino Nicotri says:

    x Pietro

    Visto. E qualcuno ha già ribattuto sulla pagina FB dove mi attaccano ferocemente i fans forcaioli di Pietro Orlandi.
    Un saluto armato alla leggera.
    pino

  37. Uroburo
    Uroburo says:

    Mah …
    Chi fosse il Bassi lo sapevano tutti; e da sempre.
    Che si fosse spacciato per studente di medicina e poi per medico è cosa notoria fin dall’inizio ancorchè taciuta. In realtà non aveva neppure terminato il liceo scientifico a Gallarate visto che poi si è iscritto a scienze politiche (ai tempi del Miglio, il gegno incompreso) con un diploma di odontotecnico.
    Adesso sappiamo che dopo tre tentativi anche il Trota si è procurato un diploma. Mi sembra un’ottima cosa: in Ittaglia un piezzo di carta non si nega a nessuno.
    Su queste basi uno non può essere null’altro che un millantatore e quindi un imbroglione. E quel che crea non può che averne le stesse strutturali caratteristiche.

    La stessa identica cosa vale per il Banana: tutti sanno con quali denari aveva costruito Milano 2, il punto di partenza della sua fortuna. Che altro mai avrebbe potuto fare un tizio con queste basi? Esattamente quel che ha fatto. E che stiamo pagando tutti.

    Ambedue con la benedizione della Confindustria (grande e piccola, in toto e senza opposizioni rilevanti con l’eccezione di Della Valle) e della Confcommercio.

    Ma, come giustamente ha precisato CC, quel che conta è lo yacht del Baffetto, che Dio (per altro) lo fulmini!
    L’espressione compagno di merende ha un significato addirittura delinquenziale. Può essere usata con tanta leggerezza solo da una disonesta strutturale come la nostra pregevole Silvy. Ne prendiamo tranquillamente atto.
    Per costei, il Baffetto ed il sindacato sono la quintessenza dei mali d’Ittaglia; gli altri MAI! Che poi ambedue non abbiano contato nulla non conta: ripetere sempre una menzogna prima o poi la fa diventare verità.
    Un saluto U.

  38. Uroburo
    Uroburo says:

    PER LA PREGEVOLE SILVY
    Le telefonate più illuminanti sono proprio quelle tra il tesoriere Belsito e Nadia Dagrada, la responsabile del marketing creativo della Lega, che ha già fatto più di dieci ore di interrogatorio confermando il contenuto delle intercettazioni. ….
    Il 7 febbraio Nadia dice a Belsito: «Tu gli devi far capire (a Bossi, ndr) che se questi (Castelli e Stiffoni, ndr) vanno a vedere quelle che sono le spese, lui e la sua famiglia sono finiti, rischiano di non vedere non solo più un voto, ma di non avere più nulla a che spartire con la Lega e poiché si tratta di cose della famiglia, non sono cose che compri tu, perché sono tutte per loro, perché le auto sono per loro, per i ragazzi, così il diploma, i lavori di casa (…) che tu gli dica 2 milioni o 200.000 mila per lui non cambia niente. Questo è il problema. Quindi tu gli devi dire noi manteniamo tuo figlio Riccardo, tuo figlio Renzo, Roberto, Eridanio Sirio (a cui siccome non ha ancora l’età da patente pensano di «regalare un go-kart»,ndr) perchè tu non versi i soldi, e tuo figlio nemmeno. Ed è così da quando sei stato male».

  39. Uroburo
    Uroburo says:

    PS.
    Solo per precisare che però, naturalmente, il Banana ed il Formichiere hanno totalmente ragione. U.

  40. sylvi
    sylvi says:

    caro Uroburo,

    nel giro di due giorni lei mi ha dato della disonesta due volte!

    Ora, con molta calma, le spiego che dalle mie parti per dare del disonesto a qualcuno bisogna avere motivazioni ferree e prove inconfutabili…naturalmente bisogna anche saper leggere i documenti!!!
    ( Com’è messo con il suo corso di alfabetizzazione che le avevo consigliato???)
    Sempre dalle mie parti si usa ancora “la parola” per concludere promesse e affari e soprattutto per misurare l’onestà delle parti in contatto.
    Il notaio viene dopo!
    Presupponiamo sempre la buona fede del contraente, e l’onestà delle sue affermazioni.
    Questo per specificare che non so quali siano le abitudini delle sue parti, ma farebbe bene a non ridarmi ,per la terza volta, della disonesta, …potrei sbrodolare qualche pensiero inconsueto nei suoi riguardi!!!

    Si sappia regolare!!

    Sylvi

  41. Pino Nicotri
    Pino Nicotri says:

    x TUTTI

    Chi fosse Bossi in realtà e che legame, di sottomissione ben compensata, avesse in realtà con Berlusconi ho cercato di farlo capire in questo blog più di una volta. Dalle “insinuazioni” della storia con la Corna che gli provocò l’ictus per forte abbassamento di pressione dovuto a eccesso di Viagra, fino alle “cattiverie” sul “presunto” argent de poche di 4 milioni di euro l’anno miracolosamente caduti con la pioggia dal cielo brianzolo arcoriano.
    Ma c’è un episodio che segnala fin dall’inizio il personaggio. Episodio che segnalai invano a Di Pietro all’epoca del processo Enimont. Bossi ha sempre detto che i 200 milioni di lire in contanti che ricevette a Roma al bar Doney, in via Veneto, da un uomo di Raul Gardini se li portò a Milano, li fece mettere in un cassetto dal tesoriere Patelli perché li versasse regolarmente in banca, ma il destino cinico e baro volle che quei 200 milioni di lire fossero rubati già la prima notte passata nei cassetti.
    Bene. Il problema però è che di fronte al bar Doney c’era, e forse c’è ancora, una bella filiale di una bella banca. Qualunque persona non imbecille non avrebbe fatto altro che attraversare la strada e depositare comodamente quei quattrini in quella filiale di banca, sul conto corrente della Lega, anziché essere così coglione da portarseli appresso anche in aereo col rischio di perderli, farseli rubare o sequestrare dal personale addetto ai controlli aeroportuali.
    Era quindi chiaro fin da allora che l’arcitaliano Umberto Bossi era un mentitore, anche se verniciato di verde padano. Come se non bastasse, qualche anno dopo essere stato cacciato dalla Lega, Patelli in una intervista a Stefano Zurlo de Il Giornale ammise tranquillamente che quei quattrini NON erano stato rubati.
    “Milano Italia” era il titolo di un programma televisivo condotto da Gad Lerner. Se ne dovrebbe fare uno nuovo intitolato “Padania Italia”. E dare a Bossi la rubrica di Giuliano Ferrara su Panorama intitolate L’Arcitaliano.
    Era chiaro che l’espressione “Una risata vi seppellirà” preconizzava il destino leghista bossian-trotesco. Ora scopriamo che non di sola risata si trattava, ma anche di merda.
    Un saluto a tutti. E una bella pernacchia a Bossi. Più quelle alla “sua signaaara” e ai suoi degni e impresentabili figli di tanto padre.

  42. controcorrente
    controcorrente says:

    Caro peter,
    magari, fosse quella di Alì , almeno si saprebbe con sicurezza che i Ladroni sono solo 40!

    cc

  43. controcorrente
    controcorrente says:

    Cara Sylvi,

    ho letto attentamente la tua risposta a Uroburo…quella di cui tu parli è onestà negli “affari”..quella a cui si riferisce Uroburo ,credo sia Disonestà intellettuale..che non è prevista dal codice..in quanto Noi tutti nonostante gli “scherzi”,sappiamo essere Tu persona istruita e scafata..il giusto !

    cc

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