Leon Panetta: “C’è una “forte probabilità” che Israele attaccherà l’Iran tra aprile e giugno”. Per scaldare gli animi c’è chi batte cinicamente la grancassa “antisemita” di Tolone

Barack Obama dice che nessuna decisione da parte israeliana è stata ancora presa, ma il  suo segretario alla Difesa Leon Panetta ha fatto sapere c’è una “forte probabilità” che Israele attaccherà l’Iran tra aprile e giugno. Come se non bastasse, funzionari americani, rimasti però senza nome, hanno dichiarato di recente al giornale inglese  Guardian di ritenere che all’amministrazione USA non rimanga “altra alternativa” che attaccare l’Iran oppure lasciare che lo faccia Israele entro la fine dell’anno. Come si vede, la situazione appare drammatica, arrivata davvero al punto di svolta. C’è però da dire che la previsione fatta dal capo della Cia la scorsa estate di un attacco “a settembre” si è per fortuna rivelata sbagliata. Forse però le “previsioni” in questione vengono rese pubbliche proprio per scoprire le carte del gioco israeliano e bruciarlo. Ma potrebbe invece trattarsi di una guerra dei nervi contro l’Iran.

Vedremo come andrà a finire. Vedremo se lo psicodramma anti iraniano resterà un fiume di parole, che ormai scorre con violenza crescente da troppi anni, e un fantasma israeliano oppure se si trasformerà nel primo passo verso quella che potrebbe diventare una catastrofe anche per l’Europa.

Intanto vorrei far notare un paio di cose riguardo la tragedia di Tolone, e come è stata trattata, confrontandola a un altro paio di tragedie razziste successe negli Usa e a come queste sono state (non) trattate. Un due pesi e due misure di gravità inaudita, ma – purtroppo – certo non nuova.

In Florida, negli Stati Uniti un volontario dei vigilantes, una specie di “guardia padana” armata, nel corso di una ronda ha ucciso a freddo il 17enne Martin Trayvon, un ragazzo nero.  L’assassino si chiama George Zimmerman, cognome di evidente origine tedesca e secondo alcuni anche ebreo, mentre a quanto pare si tratta di un cattolico. C’è forse qualche mascalzone pronto a sostenere che gli ebrei o gli oriundi tedeschi o i cattolici odiano tutti a morte i neri? Certo che no? Eppure per Mohamed Merah, il pluriassassino di Tolone, la mascalzonaggine si è invece sprecata, accettata da tutti. “I musulmani odiano gli ebrei ed è ora che l’Europa si svegli!” è stato il grido Fiamma-nte dei soliti ipersionisti fanatici duri e puri che spingono a una guerra di vaste proporzioni a cominciare dall’Iran. Da notare che Zimmerman non è stato neppure tratto in arresto! Per evitarsi le manete è bastato si inventasse d’essersi “sentito minacciato”. Questa è l’ennesima conferma che nonostante sia diventato presidente un oriundo africano come Obama gli Usa sono ancora razzisti i qualche pezzo di dna e delle viscere. Non si spiegherebbero altrimenti le frequanti uccisioni di neri da parte della polizia negli Usa e le sadiche stragi di civili compiute da militari scellerati, ma SEMPRE di razza bianca, in Vietnam, Iraq, Afganistan…

Nessuna fanfara neppure per la musulmana Shaima Alawadi, 32enne madre di 5 figli massacrata senza pietà a El Cajon, vicino S. Diego, sempre egli Usa, nessuna fanfara. Eppure oltre a far parte della locale comunità irachena, Shaima era stata minacciata con un biglietto eguale a quello trovato vicino al suo cadavere: “Vattene via, sei una terrorista”. C’è qualche mascalzone che se la sente di dire che gli statunitensi odiano in blocco gli iracheni, compresi quelli che vivono pacificamente negli Usa?

Tutto ciò premesso, nella conclusione della tragedia di Tolone a voler speculare e fare dietrologia come fanno i fanatici dell’odio anti palestinese, anti arabo e anti islamico, ci sarebbe da sbizzarrirsi. Ho letto tra l’altro che sul suo passaporto aveva timbri di Israele e Siria, cosa decisamente impossibile: in Siria non ti fanno entrare se hai timbri di ingresso in Israele e viceversa in Israele non ti fanno entrare se li hai siriani. Cosa dedurne? Non lo so. Anche perché potrebbe essere una notizia di stampa non vera, come spesso capita. Stiamo invece ai fatti certi, alla serie di cose davvero strane o comunque suggestive.

1) Leggo che tra le armi di quel pazzo furioso di Mohamed Merah c’era anche un mitra Uzi. Che se non sbaglio è un mitra isreliano, non iraniano.. Certo, procurarsi un mitra made in Usa, in Italy, in China o in Israele può farlo chiunque, non necessariamente al soldo di quei Paesi. Sento però già le urla che si sarebbero levate al cielo se gli avessero trovato un mitra di fabbricazione iraniana!!! Invece per l’Uzi israeliano silenzio generale, no problem: tutti gentlemen, low profile, understatement. Mah.

2) – L’autore delle due stragi, di parà e bambini francesi, è stato ucciso guarda caso con un colpo in testa. Il caso vuole che si tratti del classico “colpo di grazia”, sparato sempre quando si vuole essere sicuri che la persona colpita non sopravviva. Non a caso la procedura israeliana per verificare se un “terrorista” ferito in uno scontro a fuoco fosse morto era proprio sparargli un colpo in testa – cioè ammazzarlo!!! – come rivelò Alberto Stabile in un suo articolo a pagina 14 di Repubblica dell’11 febbraio 1995. In Israele scoppiò uno scandalo solo quando i soliti militari zelanti e ottusi misero in pratica la procedura nei confronti di almeno due commilitoni israeliani feriti, accoppandoli. Come è noto, il diavolo fa le pentole, ma non sempre anche i coperchi….

3) – Più che teste di cuoio sono state teste di cazzo. Dato in particolare che l’appartamento dove s’era rifugiato quel tizio era appena un pian terreno o poco più, bastava bloccare con sacchi di sabbia tutte le uscite, porte, balconi, finestre, e prenderlo per fame. Tutt’al’più si sarebbe suicidato. Affari suoi. Ma senza poter sparare ad altri se non a se stesso.

4) – Solo degli incapaci entrano in un appartamento come quello e vanno avanti con le telecamerine, col rischio anzi con la certezza di sparatorie, come è avvenuto, anziché usare gas lacrimogeni, gas asfissianti, gas esilaranti, gas soporiferi, gas nauseanti, gas urticanti, gas emetici, gas paralizzanti, ecc., per essere matematicamente sicuri di poter catturare il ricercato senza nessun problema, magari bell’addomentato come un pupo o comunque incosciente. La tecnica scelta è troppo da peracottari per pensare non sia stata scelta con un fine ben preciso.

5) . Alla frase “ho vendicato i bambini palestinesi”, posto che sia stata davvero detta da Merah, si è voluto dare immediatamente un significato “antisemita” oltre che anti israeliano. E’ invece più che possibile che Merah, ammesso – ripeto – che quella frase l’abbia davvero detta, si riferisse alle responsabilità della Francia in quanto complice di Israele e della sua feroce politica antipalestinese più di tutti gli altri Stati occidentali, Usa esclusi.  E’ infatti la Francia che ha più di tutti aiutato Israele a dotarsi degli impianti atomici che hanno permesso la produzione delle decine o centinaia di ordigni nucleari che hanno reso Israele e la sua politica contro i palestinesi intoccabili. Come si fa quindi a escludere che il pazzo furioso di Tolone volesse “vendicare i bambini palestinesi” colpendo dei bambini francesi, solo casualmente ebrei? Fermo restando il fatto che col quel massacro non ha vendicato un bel nulla: ha solo ucciso dei bambini, allungando tragicamente la lista di quelli uccisi dalle bombe e dalle armi in Palestina e in Israele.

Sarkozy aveva ordinato “lo voglio vivo”? Queste le parole pronunciate ad alta voce e a petto in fuori a uso e consumo dei mass media. E quelle magari sussurrate a bassa voce ai capi militari e dei servizi? De Gaulle si usa dire che ha fatto eliminare più di un brutto tipo, malavitosi compresi, ma senza mai dare ordinae di uccidere: lui si limitata a dire soavemente ai capi dei servizi segreti: “Parbleau! Se quel Tizio non ci fosse sarebbe meglio pour la France”.

Intelligenti, pauca. Non a caso i “servizi” si chiamano anche “Intelligence”.

Oltre a queste mie osservazioni c’è un  sorprendente articolo del sito de Il Foglio. Sorprendente per il contenuto e per il fatto che sia di un giornale di destra come Il Foglio: http://www.ilfoglio.it/soloqui/12779

L’articolo è bene riportarlo per intero:

MOHAMED MERAH, UN’OPERAZIONE D’INTELLIGENCE FINITA MALE
Data: Venerdì, 23 marzo @ 18:10:00 CDT
Argomento: Informazione

DI DANIELE RAINERI
ilfoglio.it

I soldi, i viaggi, i contatti con i servizi segreti. La versione del “lupo solitario che si radicalizza da sé” non regge. Mohammed Merah lo stragista francese di al Qaida è un’operazione d’intelligence finita male

Il giovane francese di al Qaida che uccide soldati ed ebrei nella zona di Tolosa è un’operazione dei servizi segreti francesi finita male. Mohammed Merah era un agente al servizio di entrambe le parti, un individuo diviso a metà: una quota in mano all’organizzazione terrorista e una quota in mano ai servizi di sicurezza del governo. Fino a quando nel suo foro interiore la metà in mano all’estremismo, quel partito jihadista che teneva nascosto dentro l’anima, ha prevalso, fino alle stragi e alla morte in casa dopo trenta ore di assedio per mano della polizia.
La storia ricorda quella dell’informatore arruolato dai servizi giordani e da questi passato all’intelligence americana che, con il pretesto di voler confidare informazioni sulla posizione dei leader di al Qaida, nel dicembre 2009 fu ricevuto in una base della Cia e si fece saltare in aria uccidendo 7 agenti.

Secondo fonti d’intelligence che hanno parlato con il Foglio, mercoledì, durante l’assedio al numero 17 di Rue du Sergeant Vigné, il suo “handler”, ovvero l’agente dei servizi che aveva il compito di tenere i contatti con lui e di seguirlo nella sua “carriera” all’interno della rete islamista (Merah era membro di un gruppo estremista sciolto d’autorità il mese scorso) è entrato senza problemi nell’appartamento a negoziare una resa che non creasse troppi imbarazzi all’organizzazione che lo gestiva. Una conferma indiretta: secondo la rivista francese Le Point, uno dei prossimi obbiettivi sulla lista di Merah era “un funzionario dei servizi segreti di origine islamica”. Le Point non dà il nome e non spiega perché un giovane spiantato della periferia di Tolosa conoscesse un funzionario d’intelligence e anche la sua professione religiosa. Merah intendeva uccidere il suo contatto con i servizi. C’è anche il sospetto che in un primo momento, dopo i due attacchi consecutivi per strada ai soldati, Merah fosse stato escluso dalla lista dei potenziali terroristi perché considerato “uno dei nostri”.

Anzi: il suo handler gli avrebbe chiesto informazioni sulle uccisioni e sui possibili responsabili, invece che inserirlo tra i nomi da controllare e sorvegliare da vicino – come sarebbe dovuto accadere considerati i suoi precedenti, come i viaggi in zone di guerra. Il Monde scrive che “permangono dubbi sulla capacità di autofinanziamento di Merah, che da solo si sarebbe pagato armi, affitti di case, viaggi in Asia. Dubbi manifestati anche dal procuratore di Parigi, che ha detto: ‘Il livello di reddito era da Rsa’” (Revenu de Solidarité Active, è il sussidio pubblico di povertà). Scrive ancora il Monde: “Ulteriori indagini sembrano necessarie per capire chi lo aiutava, ma per ora si fermano a una zona grigia”.

Più che le note riservate sui suoi rapporti con i servizi, più che la pista dei soldi, è la storia dei suoi viaggi che travolge la versione finora sostenuta dalla polizia francese, quella di un lupo solitario che all’improvviso decide di abbandonarsi a una catena di uccisioni con finale non aperto. Il procuratore di Parigi, Francois Molins, ha parlato di “auto radicalizzazione di un salafita dal profilo atipico”. In realtà la lista dei timbri sul suo passaporto racconta un percorso strutturato verso il jihad. Il 22 novembre 2010 la polizia afghana lo ferma a Kandahar, la città dell’Afghanistan dove la presenza dei talebani è più forte. Consegnato ai francesi del contingente Nato, è rispedito in Francia. Nel mezzo passa brevemente per le mani degli americani ed è un ufficiale americano che ora dice al Monde: “E’ stato in Israele, in Siria, in Iraq e in Giordania”. Prima dell’arresto, va al consolato indiano di Kandahar e chiede un visto per l’India. Aggiunge una fonte militare francese: è stato anche due volte in Iran (la Dcri, i servizi che si occupano di controspionaggio e lotta al terrorismo, nega). Nel 2010 va in Pakistan per sposarsi, ma è espulso. L’anno seguente torna nel paese ed entra clandestinamente nelle due agenzie tribali che fanno da casa al jihad: il sud e il nord Waziristan. Altri legami. I fratelli Merah sono vicini a un gruppo di estremisti arrestato nel 2007 e condannato nel 2009  per terrorismo a Tolosa.

Come lui possa essere presentato come un francese normale e scollegato che vivacchia alla periferia di Tolosa è un mistero. Anche le armi trovate nell’appartamento, un fucile d’assalto e un mitra, farebbero parte del suo “pacchetto di libertà relative” in cambio di informazioni dall’interno della rete estremista.

121 commenti
Commenti più recenti »
  1. Pino Nicotri
    Pino Nicotri says:

    x Peter e Sylvi

    Ho trovato nell’antispam un post di Peter rivolto a lei. L’ho sbloccato. E’ il 252 della puntata precedente. Peter lo ha ripetuto varie volte nel vano tentativo di farlo passare. In questi casi ci si briga prima ad avvertirmi via mail. La posta la consulto spesso, molto più spesso dell’antispam.
    L’antispam forse sente la primavera….
    Mah.
    Un saluto e buona notte.
    pino

  2. Anita
    Anita says:

    x Pino

    Caro Pino,

    George Zimmerman e’ Latino, cattolico. (non e’ ebreo)

    Who is George Zimmerman? – The Washington Post

    http://www.washingtonpost.com/lifestyle/style/who-is-george-zimmerman/2012/03/22/gIQAkXdbUS_story_2.html

    Parole del 64enne padre di Zimmerman:

    “His father, Robert Zimmerman, 64, said in a letter to the Orlando Sentinel that his son was Hispanic and grew up in a multiracial family.”

    “Suo padre, Robert Zimmerman, 64 anni, ha detto in una lettera al Orlando Sentinel che suo figlio era Ispanico e cresciuto in una famiglia multirazziale.”

    Tra i Latino ed i neri non corre buon sangue, mi dispiace moltissimo per la morte del giovane Trayvon Martin, il caso e’ sotto investigazione.

    Mi dispiace anche che i pastori radicali neri ben conosciuti, Jesse Jackson, Al Sharpton ed altri, stiano instigando la popolazione Afro-Americana a formare gruppi di ribelli.

    Sentito pochi minuti fa, parole di Jesse Jackson.
    —-

    L’assassino della signora Irachena, Shaima Alawadi, negli US da oltre 20 anni e’ un caso sospetto, il biglietto non e’ da scontare, ma potrebbe essere anche un decoy per sviare le investigazioni.
    La comunita’ Irachena di San Diego consiste di molti Iracheni cristiani. Ho letto che Shaima Alawadi era cristiana.

    Tutta questa deviazione sulla razza o nazionalita’ o religione non coglie il punto, un omicidio e’ stato commesso e si deve trovare il colpevole.

    —-

    Statisticamente un altisssima percentuale delle vittime di crimini razziali sono bianchi.

    Buona notte,
    Anita

  3. Anita
    Anita says:

    x Peter

    Ho letto il tuo post per Sylvi.

    Tre’ orologi a muro sono al corrente, erano rimasti cosi’ dalla primavera scorsa.

    Ho cambiato l’orario in un auto…per fortuna altri si cambiano da soli.

    Non siete i soli….
    Ho cambiato l’orario in un orologio da polso, mi serviva per cambiare l’orario nell’auto di quel giorno.

    Di solito abituo subito al cambiamento d’orario, questa volta no.

    Dopo due settimane non mi sono ancora abituata.

    Bye,
    Anita

  4. Anita
    Anita says:

    Zimmerman e’ un cognome tedesco, significa Falegname.
    Come molti nomi germanici, e’ utilizzato da entrambe le famiglie di ebrei e non ebrei, ma e’ molto piu’ comune tra i pagani o i gentiles.

  5. Pino Nicotri
    Pino Nicotri says:

    x Anita

    Non cambia nulla: basta rivolgere la stessa domanda per i cattolici anziché per gli ebrei.
    Grazie comunque della segnalazione.
    Un saluto.
    pino

  6. peter
    peter says:

    visto che e’ anche un blog di agricolae pii, cosa mi consigliate per proteggere il futuro raccolto di susine?! ogni anno perdo la meta’ per via dei vermi, in inglese maggots…senza contare che i susini fruttificano solo ad anni alterni…
    L’albicocco e’ alto ora quasi tre metri, ha appena 4 anni…gloriosamente in fiore, finora mai prodotto frutti…vedremo. I peri danno grande soddisfazione, ottimo raccolto e niente vermi

    Peter

  7. Cerutti Gino
    Cerutti Gino says:

    Ecco,
    invece di pretendere di “esportare democrazia” arrabattatevi con i vostri problemi, non solo quelli razziali, dato che ne avete da vendere.
    Sarebbe un impiego di tempo (e di risorse!!) per niente male.

    C.G.

  8. Uroburo
    Uroburo says:

    Caro Peter,
    il disinfettante più semplice è il solfato di rame (il verderame) che si lava via con l’acqua. Se non funziona allora bisogna usare prodotti più specifici che hanno maggior tossicità. U.

  9. Cerutti Gino
    Cerutti Gino says:

    Le mattanze dei marlins US in giro per il mondo contro persone innocenti e inermi furono, e vengono tuttora fatte, quasi esclusivamente da soldati di razza bianca.

    Ma questo la Vispa Teresa non lo sa. E se lo sa lo nasconde diligentemente sotto il tappeto dell’ipocrisia.

    C.G.

  10. sylvi
    sylvi says:

    x Peter

    Mio cugino, laureato in agraria e ambientalista convinto, mi dice sempre che . – ciò che è nocivo per gli animali non può essere buono per l’uomo!-

    So che il solfato di rame non funziona per tutti gli alberi.
    Ma lo sentirò stasera…se sa darmi altri consigli glieli riferirò!

    Sylvi

  11. Anita
    Anita says:

    x Peter

    Non credo che il solfato di rame sia efficiente per i vermi della frutta, e’ un fungicida per frutteti, vigneti e ornamentali.

    Anita

  12. Anita
    Anita says:

    x Peter

    Ti posso dire quello che mi ricordo…

    La prevenzione e’ l’unica cura.

    Si dovrebbe spruzzare l’albero in febbraio con olio adatto.

    (Ne ho una latta nel garage, mai usata perche’ in febbraio fa troppo freddo e l’acqua esterna e’ ancora chiusa.)

    Poi con un insetticida subito dopo la caduta dei petali.
    ——

    Un articolo su cultura organica, non l’ho letto:

    http://www.biogarden.it/Prodotti/Azadiractina.htm

    Anita

  13. Shalom: un esempio da seguire, e non solo in Israele.
    Shalom: un esempio da seguire, e non solo in Israele. says:

    http://ansamed.ansa.it/ansamed/it/notizie/rubriche/cronaca/2012/03/26/visualizza_new.html_156872233.html

    (di Virginia Di Marco).

    (ANSAmed) – Roma, 26 mar – Nelle prossime settimane, tre giovani israeliani andranno in prigione. Sono colpevoli di aver rifiutato il servizio di leva: una scelta che lo Stato ebraico non riconosce come diritto. E mentre i tre – una ragazza e due ragazzi – si preparano alla detenzione, in Israele si riaccende il dibattito sui cosiddetti «refusnik», gli obiettori di coscienza. Il tema è delicato: l’esercito rappresenta uno dei pilastri della società israeliana; i renitenti sono giudicati dei parassiti. Lo scotto sociale da pagare è altissimo. «Rifiuto la naja per solidarietà con i palestinesi che lottano contro l’occupazione», ha spiegato ai media locali Alon Gurman, 18enne di Tel Aviv, che entrerà in carcere il prossimo 16 aprile.

    «Spero d’incoraggiare altri a fare lo stesso». Influenzare e sensibilizzare l’opinione pubblica appaiono come le esigenze principali del movimento dei refusnik in cerca di legittimazione. Per questo, lo scorso anno, alcuni di loro postarono in rete uno spot in cui spiegavano le diverse ragioni alla base del loro gran rifiuto. Il filmato ebbe un certo successo, ma apprezzamenti e manifestazioni di solidarietà arrivarono soprattutto dall’estero. «Nelle circostanze attuali, l’obiezione di coscienza è ingiustificabile». Lo afferma, parlando con ANSAmed, Asa Kasher, professore all’università di Tel Aviv e autore del codice etico dell’esercito israeliano. «Cosa succederebbe se domani Israele si ritirasse dalla Cisgiordania?», incalza Kasher. «Abbiamo un precedente: Gaza. Il ritiro non ha portato alla coesistenza pacifica tra israeliani e palestinesi, bensì a lanci di razzi da parte di Hamas e a Piombo Fuso». Se la renitenza attira ancora l’anatema di gran parte della società israeliana, negli ultimi tempi qualcosa si sta tuttavia muovendo. Sottrarsi alla naja non è più un tabù, pur restando una scelta minoritaria. Lo prova, tra l’altro, il fatto che tra i refusnik si annoverano anche alcune star. Il primo, negli Anni 90, fu Aviv Geffen, cantautore popolarissimo. Più recente, il caso della super top Bar Refaeli. Ma per lei, niente ideologia: «Indossare la divisa o sfilare a New York – si è giustificata la modella -, voi cosa avreste preferito?». (ANSAmed).

  14. sylvi
    sylvi says:

    x Peter

    Anita, come al solito, è ben informata.
    Mio cugino mi ha detto che le prugne sono tra i frutti più difficili da salvare dai vermi con prodotti non tossici.
    La larva si sistema prestissimo nel fiore e distribuisce strategicamente le uova.
    Ci vogliono più interventi prima e dopo la schiusa delle uova.
    Mi dice che anche eventuali prodotti tossici andrebbero erogati più volte.

    Fra qualche giorno mi invierà una e-mail con prodotti e istruzioni per fichi e prugne…ma dice che per i fichi è relativamente più semplice difendersi.
    Per i ciliegi sarebbe già troppo tardi per intervenire.

    Sylvi

  15. peter
    peter says:

    ringrazio Uroburo, Anita e Sylvi per i consigli.
    In effetti, i lepidotteri sono teribili per le prugne. Il cugino di Sylvi conferma cio’ che sospettavo, e’ un processo che comincia ad uno stadio molto precoce…
    Ho un libro su alberi da frutta, inutile, non dice niente sulle tarme dei susini…
    L’internet e’ utile, consiglia pero’ insetticidi a base di pitetro, da usare a giugno… Pensavo anch’io al solfato di rame, ma Anita ha ragione, forse non protegge dai lepidotteri delle prugne…che sono gia’ dentro.
    Vi e’ anche una terapia a base di feromoni, troppo complicata.
    le prugne sono il mio frutto estivo preferito a queste latitudini, ne ho almeno otto alberi. Gli inglesi che fanno lavori per me non capiscono che voglio solo la frutta, mi chiedono sempre se voglio fare il vino di prugne…

    Peter

  16. Anita
    Anita says:

    x Sylvi

    Cara Sylvi,

    sono oltre 50 anni che ci combatto, ho eliminato gli alberi da frutta, tutti nani, troppo lavoro per niente.

    L’olio invernale lo dovrei usare anche sui sempre verdi, in particolare sui pini con doppio ago.

    Le larve (stadio immaturo) di un insetto chiamato “sawfly europea” spesso si nutrono di pino mugo (Pinus mugo), cosi’ come altre specie di pino.

    Le larve somigliano a bruchi, con corpi verdi e punti neri.
    Si raggruppano a centinaia ed il colore li protegge fino a che in pochi giorni fanno diventare i pini “mugo” come uno scheletro.

    Non ci vuole molto per farli cadere, anche il liquido per lavare i vetri e’ sufficiente, il trucco e’ di accorgersene subito.

    In emergenza ho perfino usato hair spray, ma sto eliminando i pini mugo.

    La prima volta che li ho visti credevo che la pianta si muoveva, quando ci passi vicino i bruchi si voltano tutti insieme, se ci passi un dito lo seguono….

    Non c’erano una ventina di anni fa’.

    Quest’anno sara’ pieno di sorprese, inverno mite, sbalzi di temperatura, l’altro giorno siamo arrivati a 75*F = 24 *C
    , questa mattina 25*F = – 4 *C.

    L’autunno scorso abbiamo piantato 8 cespugli di rose floribunda, dovrebbero essere impervie a tutto…vedremo, non ci credo tanto….

    Ciao,
    Anita

  17. sylvi
    sylvi says:

    x Peter

    Non conosco e non esiste il vino di prugne, ma gli sloveni e i croati, che hanno produzione notevole di prugne sanissime e buonissime, ne fanno un ottimo distillato: lo slivovitz, (da sliva- prugna) …una specie di grappa o vodka più amabile e profumata.

    Si usa servire gelata, oppure per “annaffiare” la gubana, un dolce tipico a cavallo dei confini.

    buonanotte
    Sylvi

  18. peter
    peter says:

    x Sylvi

    qui chiamano vino qualsiasi prodotto di fermentazione fatto in casa. Liquore di prugne, o di mele, o di altra frutta, sarebbe piu’ esatto. Si fa anche il vino di passiflora. Forse dicono vino dato che non sono prodotti molto alcoolici, non essendo distillati, immagino. Legalmente, si puo’ chiamare vino sono il fermentato d’uva nella EU.

    Peter

  19. Uroburo
    Uroburo says:

    Per Peter
    In realtà si dovrebbe dare durante l’inverno (cadute le foglie) una dose di verderame ed una di Biancolio (credo che sia quello che Anita ha chiamato l’olio invernale). Da ripetere un paio di volte.
    E poi ancora una alla ripresa della vegetazione, quando cominciano a gonfiarsi le gemme.
    Non si dovrebbero più dare prodotti quando ci sono i fiori ma poi si possono dare quando incominciano a spuntare i primi frutti. E fino ad una quindicina di giorni prima del raccolto.
    Io uso pochissimi insetticidi uso soprattutto Biancolio e verderame.
    Ma i risultati non sono entusiasmanti.
    Però le mie prugne stanno bene sono le albicocche a darmi problemi: le ho tagliate perchè erano sempre ammalate di monilia.
    Un saluto U.

  20. Shalom: gli odiosi e zelanti fascisti delle università israeliane
    Shalom: gli odiosi e zelanti fascisti delle università israeliane says:

    http://www.palestinarossa.it/?q=it%2Fcontent%2Fstory%2Fbds-accademico-l’università-di-tel-aviv-ha-intenzione-di-fare-indagini-sulla-solidarie

    BDS accademico: l’Università di Tel Aviv ha intenzione di fare indagini sulla Solidarietà con Shalabi

    L’Università di Tel Aviv esaminerà il caso della docente a contratto Dr.sa Anat Matar per la sua partecipazione a una manifestazione di solidarietà con la detenuta palestinese Hanaa Shalabi che sta facendo lo sciopero della fame.

    La manifestazione, che si è svolta mercoledì 21 marzo nel campus universitario, sollecitava il rilascio di Hanaa Shalabi che è in carcere senza accuse dopo essere stata rilasciata nel mese di ottobre 2011 in quanto parte dello scambio israelo-palestinese di prigionieri.
    Hanaa Shalabi era stata rilasciata il 18 ottobre 2011 dopo una detenzione amministrativa di oltre due anni come parte dell’accordo sullo scambio di prigionieri concluso tra il governo israeliano e Hamas. Quattro mesi dopo, è stata tratta in arresto nella casa della sua famiglia a Burqin, un villaggio vicino a Jenin. Cinquanta soldati israeliani hanno fatto irruzione in casa la mattina presto, accompagnati da un ufficiale dei servizi segreti e un gran numero di cani.
    Dopo il suo arresto, Shalabi è stata tradotta al Centro Detentivo di Salem, dove è stata sottoposta a pestaggi e a trattamenti umilianti. Il primo giorno del suo arresto ha iniziato lo sciopero della fame, per protestare contro i maltrattamenti a cui era stata assoggettata.
    Secondo il sistema di sicurezza dell’Università di Tel Aviv, la manifestazione in solidarietà con Shalabi era illegale. Un’organizzazione radicale di destra, Im Tirzu, ha svolto nella zona una contromanifestazione. Più tardi gli studenti affiliati a Im Tirzu hanno riconosciuto la Dr.sa Anat Matar, docente al Dipartimento di Filosofia dell’Università di Tel Aviv, come partecipante all’iniziativa di solidarietà con la Shalabi. Successivamente Im Tirzu ha avviato una petizione contro Matar e ha istigato decine di studenti a presentare denuncia contro di lei presso l’Amministrazione dell’università.
    L’Università di Tel Aviv ha annunciato che farà una verifica sulla questione.
    In risposta, la Dr.sa Anat Matar ha ribadito che la manifestazione non era un atto illegale, e che “la persone erano rimaste in silenzio sul prato, con gli occhi e le mani legate, e la cosa, secondo la mia opinione, non richiedeva autorizzazione.”
    Im Tirzu ha dichiarato che “è spiacevole scoprire che all’Università di Tel Aviv ci sono persone che agiscono contro lo stato.”
    Questo attacco alla Dr.sa Matar, che non è il primo con il quale Im Tirzu tenta di fare tacere le voci dissidenti all’interno del campus, ed ha ricevuto una risposta positiva da parte dell’amministrazione universitaria.
    Nel gennaio di quest’anno, Im Tirzu aveva preso di mira il prof. Yehuda Shenhav, anch’egli della Tel Aviv University, per i commenti fatti in classe dallo stesso. Questi aveva definito il movimento Im Tirzu come gruppo fascista.
    SERGIO YAHNI
    Traduzione a cura di Mariano Mingarelli
    Fonte: Alternative Information Center

  21. Uroburo
    Uroburo says:

    Cara Silvy,
    rispondo al suo 252 sylvi { 25.03.12 alle 17:54 }.
    Non ho alcuna intenzione di bastonarla: non sono d’accordo con alcune sue affermazioni e contrappongo una visione diversa dalla sua.
    Io rispetto gli imprenditori italiani, grandi o piccoli che siano, come rispetto in generale le categorie, fino a prova contraria. Le difficoltà della PMI non sono diversa da quelle di qualunque altro operatore economico del nostro paese: professionisti, imprenditori, commercianti, tutti sono in gravi difficoltà. In gran parte è anche colpa loro visto che non hanno mai fatto nulla per migliorare o risolvere l’arretratezza generale del paese. A cominciare dai rapporti coni sindacati che sono sempre stati conflittuali e mai collaborativi. Scopo del padronato è sempre stato quello di frantumare il sindacato non quello di imparare a collaborarci insieme, magari anche coinvolgendolo nelle strategie aziendali come invece accade in Germania.
    Il sindacato ha delle sue colpe specifiche, ad esempio quella di non aver mai ben capito le premesse economiche dell’imprenditoria ma questa, sia sul piano politico sia su quello fiscale,ha sempre fatto delle scelte indecenti ed incivili. A cominciare dall’appoggio massiccio ad un mascalzone come il Banana che ci ha portato alla rovina. Non ho mai sentito una sola parola di autocritica da parte degli imprenditori.
    Lo scopo dell’attuale governo è quello di dividere ancora una volta il sindacato e di frantumare la sinistra in tre tronconi. Visto il comportamento della sinistra credo che l’obiettivo sia raggiungibile. Darete la vittoria al Banana dopo averlo accantonato (per ora).
    Io credo che l’0obiettivo dell’art. 18 sia effettivamente quello di procedere a licenziamenti generalizzati. Ad esempio sostituendo gli attuali operai a tempo indefinito con altri giovani ed a tempo definito. Lo scopo finale sarà quello di comprimere ancora di più i salari, già di loro indecenti.
    Come lei dovrebbe sapere (ed invece NON sa) io non ha MAI difeso i comportamenti criminali degli operai che in tali circostanze dovrebbero invece essere tranquillamente licenziati n tronco. Ma non vorrà dirmi che la magistratura dipende dai sindacati? E’ tutta roba vostra …..
    Ha ragione, in Ittaglia tutto è ideologia. Naturalmente lei ne incolpa le sinistre ed i sindacati ma si tratta di una pessima analisi. Se c’è una parte del paese molto pragmatica quella è proprio la “sinistra” ittagliana. E’ ideologica la borghesia, vedi il continuo appello alla “lotta anticomunista” del Banana, che ha come suo UNICO obiettivo di rubare a man bassa sulla pelle dei cittadini,alleandosi a doppio filo con l’aristocrazia (le banche) e la Chiesa.
    La realtà è che la borghesia ittagliana è, in gran parte, una borghesia parassitaria. I sindacati si difendono come possono. A volte male e talvolta difendendo gentaglia che dovrebbe essere espulsa dalla fabbrica a calci. Purtroppo. Ma voi le vostre canaglie, alla Tanzi o alla Cragnotti o addirittura peggio, non li avete mai abbandonati.
    Un saluto U.
    PS 1. Guardi che scontentare tutti non è sinonimo di far le cose giuste: si veda il povero Buce.
    Il governo Monti è uun governo berluschino, solo più presentabile: ed anche qui fino ad un certo punto perché Passera e Martone (ed anche altri) non lo sono.
    PS 2. Vedo che non mi risponde MAI sulle Liste Nere. Non esistono, vero?…

  22. sylvi
    sylvi says:

    caro Uroburo,

    da quel che so io, in Germania c’è UN Sindacato che ha anche la sala riunioni in Fabbrica.
    Non esiste una Fiom che fa e dice sempre il contrario di quello che fa e dice il resto dei sindacati.
    Il Sindacato tedesco sa combattere ma sa anche imporre , come è successo nel 2009, sacrifici pesanti ai lavoratori!
    Non c’è una pletora di sindacati che dicono cose diverse uno dall’altro e ognuno tira l’acqua al suo mulino politico, quando non in preparazione della futura carriera politica del singolo sindacalista.
    Dei giudici del lavoro ho già parlato.
    Le liste nere…se parlo di ciò che so direttamente, perchè di altrove leggo i giornali come lei…in tutto il Friuli VG potrei avere dei sospetti per un’unica grossa Azienda metalmeccanica, che al riguardo non gode di buona fama…posso dirle che tecnici e ingegneri non vi durano a lungo…se ne vanno altrove e trovano lavoro subito.
    In grosse Aziende a partecipazione statale e altamente sindacalizzate, è notorio, l’ho visto anch’io, l’angolo bar è il centro della giornata lavorativa…e infatti sono a rischio chiusura!!!
    In un paio, di proprietà straniera, le cose sono ben cambiate …
    infatti i lavoratori stessi non permettono alla Fiom di fare e disfare a piacimento.
    Mio figlio mi racconta che, al momento dell’istallazione di un robot, i rappresentanti RSU sono molto attenti e vigili alla tecnologia, alla sicurezza della macchina e dei lavoratori…insomma fanno il loro dovere di sindacalisti.
    Hanno potere e non paiono in nessuna lista nera.
    Sto evidentemente parlando di Aziende con centinaia di lavoratori, non migliaia.
    Nelle piccole le problematiche sono diverse…spesso sono i lavoratori che si licenziano dopo aver usufruito di corsi e stracorsi di apprendimento e di aggiornamento a spese dell’Azienda. Infatti assumere un giovane privo di esperienza si rivela presto e quasi sempre una fregatura per il datore di lavoro.
    Il fannullone ha vita dura con i suoi colleghi che devono supplire a ciò che lui non fa. Quasi sempre viene isolato.
    Nella piccola Azienda è abbastanza facile instaurare un clima di collaborazine fra lavoratori…e l’imprenditore stesso è un lavoratore che apre e chiude l’Azienda.

    Nasconderci che in molte zone e in molte Aziende non ci siano lavoratori che non solo non lavorano, ma spesso rubano e danneggiano il lavoro degli altri e l’Azienda…è nascondersi dietro un dito. Impedire di fatto i licenziamenti ampiamente motivati ritengo sia un danneggiare tutti i lavoratori per bene!

    Infine imporre il reintegro al licenziamento per motivi economici è un’assurdità che infatti esiste solo in Italia.

    Ps: i salari, indubbiamente più bassi del resto d’Europa, non sono che il risultato della forbice troppo ampia fra salario lordo e salario netto.
    Se un lavoratore in Italia prende 1000 euro, all’imprenditore costa 2200/2300.
    In Germania la forbice è fra 1000 e 1800.
    Faccia un po’ lei…

    saluti Sylvi

  23. Uroburo
    Uroburo says:

    Cara Silvy,
    ho esplicitamente detto che chi commette reati in fabbrica dovrebbe essere licenziato in tronco. Che altro vuole ancora da me?
    Ancora una volta il Friuli è un’isola felice. In Lombardia le Liste Nere per gli operai politicizzati sono la norma da sempre. Ed ora come ora essere iscritti al sindacato porta abbastanza spesso a subire dei comportamenti di mobbing continui e gravi. Che possono arrivare al licenziamento, tanto per non parlare di articolo 18. Questo almeno nella sua cara PMI. Ovviamente le grandi industrie hanno i sindacati sempre presenti e le cose vanno un po’ meglio. Le cause durano anni ed anni, ed il padronato ci sguazza.
    I sui confronti con la Germania sono regolarmente infelici. In Germania ci sono 3-4 partiti, da noi sono decine e decine. Per lo più sono il prodotto della cultura borghese (parassitaria).
    Se in Italia ci sono tre sindacati è stato solo per le manovre del padronato e della DC che hanno voluto rompere un sindacato unitario per la verità già allora piuttosto moderato. Chi è causa del suo mal …
    Constato però che lei parla spesso di cose che non conosce o di cui non conosce la storia.
    Se i sindacalisti non fanno nulla non è motivo sufficiente per abolire i sindacati come vorrebbe lei. Ciò premesso, io detesto i sindacalisti fancaxxisti ancora più di lei.
    Che i migliori leader dei sindacati facciano carriera politica mi sembra un’ottima cosa visto che hanno un’ottima conoscenza delle cose. Per altro non si capisce perchè loro no ed i consiglieri di un qualunque stupidissimo comune invece sì.
    Come sempre quando si parla di sinistra e sindacati a lei vien la bava alla bocca.
    Altro che due pesi e due misure …
    Un saluto U.

  24. Uroburo
    Uroburo says:

    PS. per Silvy
    Le trattenute al 230 % del salario le ho anch’io. E’ un problema italiano. Per altro quando si fanno paragoni tra paesi diversi bisognerebbe fare paragoni omogenei, ma per farlo bisogna conoscere molto bene ambedue i paesi.

  25. Shalom: ebrei contro le speculazioni razziste e ultrasionista dellla strage di Tolosa
    Shalom: ebrei contro le speculazioni razziste e ultrasionista dellla strage di Tolosa says:

    http://www.rete-eco.it/gruppi-ebraici/rete-eco/35130-la-tragedia-di-tolosa.html

    La tragedia di Tolosa

    Categoria principale: Gruppi ebraici
    Categoria: Rete ECO
    Pubblicato Domenica, 25 Marzo 2012 16:28
    Scritto da Rete Ebrei contro L’Occupazione
    24 marzo 2012

    La tragedia di Tolosa, nella quale un assassino fanatico ha ucciso tre bambini ed un insegnante della scuola ebraica, è giustamente condannata da tutti: autorità dei vari Paesi, associazioni politiche e culturali, persone in qualche modo rappresentanti di religioni. Noi della Rete Ebrei Contro L’Occupazione ci uniamo al cordoglio per queste e tutte le altre vittime del fanatismo politico, razzista e religioso che si sta rapidamente diffondendo in tutto il mondo, insieme al “fondamentalismo del mercato”, come lo definisce efficacemente Zvi Schuldiner (Il Manifesto del 22/3/2012, p.8). Siamo rattristati e disgustati dai due fenomeni strettamente collegati che si sono sovrapposti alla tragedia di Tolosa: la utilizzazione razzista, discriminatoria e repellente che ne hanno fatto i governanti di Israele, colpevoli di tanto numerose stragi di bambini Palestinesi e delle inumane soperchierie e persecuzioni a cui da oltre 60 anni sottopongono il popolo Palestinese. E dal comportamento dei dirigenti Europei, che si sono affrettati ad utilizzare la tragedia per le loro campagne elettorali e le loro espressioni di cordoglio “politically correct”, con una sollecitudine ipocrita tanto più vergognosa in quanto discriminatoria su base razzista e coloniale: le decine, centinaia e migliaia di bambini Palestinesi, Irakeni, Curdi, Afgani, Africani di tanti Paesi, spesso massacrati per diretta responsabilità anche di Europei ed Americani, ricevono appena una fugace menzione, mentre ministri e capi di stato si mettono in evidenza nell’accompagnare i funerali da cui si aspettano vantaggi politici o “di mercato”. Ci auguriamo che questa ennesima tragedia non venga utilizzata per diffondere tra gli Ebrei, in Israele e fuori, il senso di paura utile a far loro accettare anche l’idea di una guerra preventiva contro l’Iran.

  26. Anita
    Anita says:

    x Pino

    Caro Pino,

    e’ sempre meglio non salire sul “band wagon” prima del tempo.

    Si rischia di alimentare la questione razziale, che in questo caso e’ largamente strumentalizzata.

    Parlo del caso Trayvon Martin – George Zimmerman.

    Interventi simili portano indietro la situazione razziale di quasi un secolo.

    Qui, negli US, le chiese Battiste si sono mobilitate in tutte le citta’, cittadine, paesi e villaggi , sermoni infuocati, e’ difficile quietare le masse dopo che si e’ appiccata la miccia.

    —–

    Si ricorda il caso del giovane che ando’ ad un meeting di John Kerry, la frenesia dei media ha circondato il ‘tasering’ di Andrew Meyer, ma ando’ a finire che era tutto pianificato dallo studente per scopo pubblicitario.

    Il suo ” Don’t tase me, bro” e’ diventato il nuovo ‘cultural touchstone of our pop-cultural lexicon’.

    Su questo forum ci siamo accapigliati perche’ io avevo gia’ sentita puzza di topo morto…

    —–

    La morte di Trayvon Martin e’ una cosa seria, un giovane ha persa la vita, ma non vogliamo che altri la perdano presi dalla tensione del momento.

    Buonanotte,
    Anita

  27. peter
    peter says:

    x Anita

    leggo che la Florida e’ invasa da ratti giganti gambiensi…arrivano a pesare 4 kg, piu’ di un gatto domestico medio…proprio adesso che pensavo di fare una capatina da quelle parti…

    Peter

  28. Shalom: UNA OTTIMA NOTIZIA! Un partito islamista CONTRO la sharia
    Shalom: UNA OTTIMA NOTIZIA! Un partito islamista CONTRO la sharia says:

    http://www.asianews.it/notizie-it/Il-partito-islamista-Ennahda-rifiuta-la-sharia-nella-legislazione.-Il-commento-di-p.-Samir-24355.html

    Il partito islamista Ennahda rifiuta la sharia nella legislazione.
    Il commento di p. Samir
    I leader al governo temono una divisione del Paese. La Tunisia è lo Stato più laico fra i Paesi arabi: introdurre la sharia sarebbe un capovolgimento totale. Per p. Samir Khalil Samir, la mossa di Ennahda è positiva e potrebbe servire da modello agli altri Paesi cambiati dalla primavera araba.

    Roma (AsiaNews) – Il partito islamista Ennahda, in maggioranza nel nuovo governo tunisino, rifiuta di mettere la sharia come base per la legislazione. Nel lavoro per la nuova costituzione del Paese, dopo la primavera araba che ha spazzato via il governo di Ben Ali, gli islamisti dell’Ennahda preferiscono mantenere il vecchio articolo che problema l’islam religione di Stato, ma rifiuta la sharia.

    Secondo l’esperto islamologo p. Samir Khalil Samir, se l’Ennahda riesce a vincere questa battaglia, potrebbe essere un modello per altri Paesi arabi.

    A proporre l’introduzione della Sharia vi sono i musulmani ultra-conservatori salafiti. P. Samir spiega: “Da tempo questo movimento sta cercando di influire sulla società tunisina. Ad esempio, per più di un mese sono riusciti a costringere tutte le donne dell’università al Manouba ad andare a scuola indossando il velo. Domenica scorsa, il 25 marzo, hanno fatto una dimostrazione con più di 10mila persone per chiedere che la sharia sia il fondamento della legislazione tunisina (v. foto). E hanno promesso di compierne ancora fino a raccogliere centinaia di migliaia di persone. Bisogna ricordare che la Tunisia è il Paese arabo più laico e anche uno dove l’alfabetizzazione è altissima. La costituzione del 1959 secolarizzava in modo totale la legge islamica. Se ora passasse la proposta dei salafiti, sarebbe un capovolgimento totale”.

    Per il sacerdote gesuita, la mossa di una parte del governo, è un tentativo di compromesso:” riaffermano l’articolo 1 della costituzione, che definisce l’islam religione di Stato, con l’arabo come lingua e la repubblica come struttura di governo, ma non accettano la sharia”

    Ghannouchi, leader di Ennahda, e il suo portavoce Ameur Larayed hanno dichiarato che loro non vogliono dividere il Paese. “Un’influenza sempre più radicale dei fondamentalisti – afferma p. Samir – porterebbe alla rottura. É fondamentale che la nuova costituzione non abbia questo elemento della sharia, perché altrimenti si rischia di aprire la porta a tutti gli estremismi”.

    Sul peso della scelta dell’islam come religione di Stato, egli aggiunge: “Che l’islam sia religione di Stato non è una grande questione: in tutti i Paesi arabi, meno il Libano, vi è questa affermazione. L’islam era detta religione di Stato anche a i tempi di Bourghiba. Quella del governo attuale [ di Ennahda] è una posizione intermedia. Se vince questa battaglia contro i salafiti, sarà una cosa molto significativa. La loro posizione è certo dettata da motivi politici, ma tiene conto che la maggior parte degli intellettuali e delle personalità in Tunisia sono per una linea laica, liberale. È perciò un passo positivo che potrebbe servire da modello anche ad altri Paesi arabi come l’Egitto o come la Siria; un passo ben pensato politicamente e anche umanamente”.

  29. controcorrente
    controcorrente says:

    x tutti

    per la tosse insistente (brochiti primaverili), una inalazione di solfato di rame, toglie ogni problema.
    Consiglio di inalare direttamente tramite “spruzzatrici da vite”, garanzia di successo.
    Ripetere due volte al giorno per quindici giorni di fila, 1KG di prodotto al giorno sciolto in acqua appena tiepida tiepida.
    Nel caso di persistenza alcune inalazioni di cianuro di potassio, risolvono prima..ma ci sono delle contro indicazioni !

    cc

  30. Anita
    Anita says:

    x Peter

    Scherzi o dici davvero?

    Avevo letto dei toponi, ma sono su una delle Keys…..
    Poi nelle Everglades ci sono i pitoni giganti, questo succede quando si importa o compra piccoli “pets” che poi diventano troppo grandi e li rilasciano liberi e procreano in quantita’.

    Se vuoi andare in Florida non ci andare nel caldo estivo, ti consiglio di andare con un gruppo, c’e’ molto da fare e vedere ma una persona sola non potrebbe coprire l’itinerario a meno che non punti solo per una o due localita’.

    Ciao,
    Anita

  31. sylvi
    sylvi says:

    x CC

    Ti fa male fare il contadino!!!
    Ti esalti troppo fra cloruri, solfuri, ossidi e carbonati…prenditi un bel po’ di bromuro!!!

    Sylvi

  32. sylvi
    sylvi says:

    Se i sindacalisti non fanno nulla non è motivo sufficiente per abolire i sindacati come vorrebbe lei. Ciò premesso, io detesto i sindacalisti fancaxxisti ancora più di lei. Uroburo

    caro Uroburo,

    lei spesso dice che in Italia tutto va a rotoli e non c’è niente che si possa fare!
    Io credo che se tutto va a rotoli ci sono motivi sufficient, nel nostro piccolo, per rimediare a quello che si può.

    Ricordo di aver letto, chissa dove, che i dinosauri si estinsero anche perchè i minuscoli topolini, che si affacciavano sulla Terra,
    rosicchiavano i gusci delle uova dei dinosauri.
    Non so se è vero, ma mi piace pensare che il piccolo Davide sconfigge il gigante Golia.
    Bisognerà vedere eventualmente quanti siano i Davide.

    Non mi sono mai sognata di dire che bisogna abolire i Sindacati,
    anzi…
    Mi sono iscritta alla Cisl che avevo 23anni; allora i Sindacati erano ancora divisi ma stavano trattando la Confederazione.
    Mi informai…la Cgil era rivolta soprattutto agli operai metalmeccanici, tendeva a suddividere i “lavoratori” in “lavoratori del braccio”- buoni- e “lavoratori della mente”- molto meno buoni! E’ sempre stato il suo vizietto!
    Poi tutti gli altri lavoratori…stavano nel limbo!
    Fu sufficiente perchè mi iscrivessi allo Snals e ho pagato la tessera fino alla pensione.
    Da una che ha sempre odiato le tessere di odore politico!
    Non mi piacciono i Sindacati che non sanno fare il loro mestiere che è tutelare i lavoratori con argomenti ben solidi.
    Quante volte i Sindacati hanno rafforzato il Padronato perchè troppo ideologizzati, confusi, divisi e senza saper bene quale battaglia dovevano combattere???
    Un Sindacato serio, rigoroso e flessibile merita rispetto…le pare il caso dei nostri Capipopolo?

    Non sarebbe sensato dire che tutte le colpe sono loro…ci mancherebbe…ma se lei parla di liste nere, dovrebbe anche parlare di degenerazione del lavoro e dei lavoratori che con il sostegno dei Sindacati hanno preteso solo diritti, dimenticando non solo i doveri, ma anche la dignità e l’orgoglio del lavoro inteso come arricchimento personale non solo di salario “prendi e scappa”. E anche il rispetto che dovrebbero avere verso luoghi, strumenti e macchine nel posto di lavoro.

    Possiamo allora dire che Berlusconi ha trovato la strada asfaltata per ridurre definitivamente i rapporti sociali a una guerra fra furbi.

    Con lei sono d’accordo quando dice che sarà dura cambiare questo stato di cose…e hanno assolutamente ragione Monti e Fornero quando affermano che è la mentalità…è la testa dei cittadini che deve cambiare.
    Con le buone o le cattive!

    saluti
    Sylvi

  33. Pino Nicotri
    Pino Nicotri says:

    x Anita

    Non è chi critica gli abusi e i delitti che sale sul carro, ma sono i mascalzoni come Zimmermann che salgono sul carro del fanatismo.
    Un saluto.
    pino

  34. Pino Nicotri
    Pino Nicotri says:

    x Peter

    Credo che con un colpo di calibro 38 sul cuore o sdraiandosi sui binari all’arrivo di un lungo treno merci la tosse passi prima. E definitivamente.
    Un saluto.
    pino

  35. Anita
    Anita says:

    x Pino

    Caro Pino,

    rimango del parere che bisogna aspettare che siano finite le investigazioni prima di condannare.

    Utilizzare tragedie per dividere gli americani e vincere le elezioni.

    Veda il fatto Sandra Fluke, solo un opportunita’, creata appositamente per portare avanti un’agenda.

    E se si trova che Zimmerman era stato attaccato dal giovane Martin, come sembra che sia accaduto, chi si rimangia le parole e l’odio creato?
    —–

    L’aprile scorso due turisti britannici furono uccisi a Sarasota Florida, il colpevole un giovane di 16 anni.
    Non mi ricordo di averlo letto altro che sui notiziari locali…
    Notizie del genere non hanno alcuna importanza politica.

    Buonanotte,
    Anita

  36. Anita
    Anita says:

    Alveda King: Sharpton, Jackson should stop ‘playing race card’ over Trayvon Martin.

    Dr. Martin Luther King Jr.’s niece is criticizing the Rev. Al Sharpton and the Rev. Jesse Jackson for politicizing the Trayvon Martin shooting and leveraging racial tensions to rile up Americans.

    Conservative activist Dr. Alveda King, now the director of African-American outreach at Priests for Life and the founder of King For America, said she hopes Sharpton and Jackson stop “stirring up the people without positive solutions” in Sanford, Fla., and elsewhere in the U.S.

    http://dailycaller.com/2012/03/28/alveda-king-sharpton-jackson-should-stop-playing-race-card-over-trayvon-martin/?print=1

    La nipote di Dr. Martin Luther King Jr. ‘s sta criticando il reverendo Al Sharpton e il reverendo Jesse Jackson per politicizzare le riprese Trayvon Martin e sfruttando le tensioni razziali e irritando gli americani.

    Attivista conservatore Dr. Alveda King, ora direttore di afro-americano outreach di Priests for Life e il fondatore della King For America, ha detto che spera Jackson e Sharpton la smettano di “fomentare il popolo senza soluzioni positive” a Sanford, in Florida, e altrove negli Stati Uniti.
    ———–

    L’articolo e’ lungo, ma riflette i sentimenti di molti Afro-Americani che non vogliono fomentare odi e separazioni razziali ed usarli per vantaggi politici.

    Anita

  37. peter
    peter says:

    x Pino

    omeopaticamente parlando, zolfo e rame sono elementi interessanti. Direi che un carattere ‘sulfureo’ ce lo avrebbe Rodolfo, significa estroverso, e con un forte concetto di se’ e delle proprie opinioni. Il rame e’ molto piu’ difficile da inquadrare come personalita’…
    Comunque, la bronchite mi e’ passata…ho fatto anche una radiografia del torace tempo fa, tutto ‘chiaro’…
    Pochi dei susini sono in fiore, la stagione qui e’ sempre lenta…forse quest’anno non fruttificheranno. Ho trovato comunque l’insetticida adatto, dovro’ spruzzarlo non appena compaiono i frutti…dicono sia ok usarlo almeno 14 giorni prima del ‘raccolto’, anche se penetra nei frutti…mah, vedremo. Addio agricoltura biologica…

    Peter

  38. peter
    peter says:

    x Anita

    no, quella dei ratti gambiensi e’ una notizia vera, su Yahoo…forse un po’ esagerata per limitare il turismo inglese in Florida, una meta molto gettonata qui…

    Peter

  39. peter
    peter says:

    x Anita

    invece vorrei andare in California prima che diventi troppo vecchio…forse quest’anno, vedremo

    Peter

  40. peter
    peter says:

    x Sylvi

    visto che siamo in ‘tregua’, mi dica della Croazia. Vorrei farci magari una vacanzina…

    Peter

  41. sylvi
    sylvi says:

    x Peter

    Quale Croazia?
    Perchè da Fiume a nord fino a Dubrovnik sono oltre mille km, con migliaia fra isole e scogli.
    -L’Istria con i suoi campanili e palazzi veneziani e Pola, una bellissima cittadina con nuerosi resti romani e la splendida Arena.
    -La parte nord della Dalmazia con Fiume e le Bocche di Cattaro di dannunziana memoria. Culla della Bora.
    La parte centrale con isole meravigliose, Zara da vedere, Sebenico, il Parco Nazionale delle Incoronate, (credo che nessuno dovrebbe morire senza vederle!)!
    Ci sono anche le splendide cascate di Slapovi Krke alla fine di un lungo canale fra pini, lecci e macchia meditteranea.
    L’ultima parte che va da Spalato a Dubrovnik è una meraviglia di isole e paesini sulla costa. Sicuramente da non mancare Hvar e Korçula.
    Poi Dubrovnik è una meraviglia a se stante.

    Decida quindi dove e per quanti giorni, credo di poter dire qualcosa in più.

    Sylvi

  42. peter
    peter says:

    x Sylvi

    1000 km?!! non certo in linea d’aria, spero…direi che la Croazia e’ molto piu’ ‘corta’ della penisola italica…
    Mi accontenterei della parte Sud…pensavo infatti a Dubrovnik, magari Spalato…o Split, come lo chiamano qui.
    Sono sempre un po’ esitante se esco dalla madrepatria EU…ragion per cui ho visto pochissimo del mondo esterno. Tra l’altro, mi dicono che ai croati gli italiani non siano troppo simpatici.

    Peter

  43. sylvi
    sylvi says:

    x Peter

    Intanto mi correggo, perchè ho scritto ” Bocche di Cattaro” che soo al confine con il Montenegro, nell’estremo sud, anzichè Baia di Buccari (Bakar) nell’estremo nord.

    Sarà ben poco più corta dell’Italia…dovrei andare nella carta geografica.
    Fare Dubrovnik e Spilt sarebbe piuttosto lunga e non vedrebbe molto dell’insieme.
    Dubrovnik e le zone circostanti, tipo bocche di Cattaro appunto, le farebbero vedere molte cose, ma non l’anima della Croazia.
    L’anima della Croazia io ritengo stia fra Zara e Split, fino a Makarska con le isole attorno.
    Dubrovnik poi, non la visita in un giorno.
    Condideri comunque che c’è un’ottima autostrada lungo la costa che attraversa tutta la Croazia.
    Le cose fra italiani e croati sono molto cambiate, almeno sulla costa.
    Molti parlano italiano, tutti i giovani inglese.

    Sylvi

  44. Anita
    Anita says:

    x Peter

    Ma te l’ho scritto dei toponi che ci sono in una delle Keys in Florida, ti ho messo anche un link.

    Quasi tutti i miei amici e vicini se ne vanno in Florida per tutto l’inverno, altri vivono in Florida, da Palm Beach a Naples, Tampa, etc…non li ho sentiti neanche a nominare. (I topi)

    Se vuoi vedere qualche cosa di diverso ti consiglio la California, molto variata dal Nord al Sud.

    Io non ci sono mai stata, se tutto fosse andato bene in famiglia mi proponevo di fare un viaggio da Seattle a San Diego, tutta la lunghezza della West Coast.
    Sempre se sarei riuscita a stanare mio marito…

    Ciao,
    Anita

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