Ci sono belve, ci sono uomini coraggiosi, ci sono vili assassini, ci sono ancora morti e distruzioni

La foto è quella di un ragazzino di 15 anni, Nayef Qarmout, che dopo poco è stato ucciso dagli israeliani che bombardavano per l’ennesima volta Gaza forse per la rabbia di non poter attaccare l’Iran o forse come preparazione all’aggressione all’Iran dopo avere “neutralizzato” Gaza. In ogni caso questa nuova aggressione contro l’enorme campo di concentramento chiamato Gaza avviene chiaramente con il permesso di Obama. La storia di Nayef la troverete in fondo. Prima però riporto qualche commento da Facebook che non ha bisogno di aggettivi perché sono lampanti, e qualche commento sempre da Facebook del professore Ariel Toaff, figlio dell’ex rabbino capo di Roma e romano andato a vivere in Israele, dove è docente universitario di Storia medioevale. Ariel Toaff è l’autore del libro “Pasque di sangue” violentemente attaccato dal parlamento israeliano benché fosse edito in Italia. Tanto violentemente, che Toaff dovette scusarsi ed epurare dal suo libro i passi sgraditi al governo israeliano! A Toaff hanno anche tentato di incendiargli la casa, oltre che creato molti fastidi in campo universitario.

Buona lettura.

———————

G

Io spero che Israele reagisca finalmente alla continua aggressione di missili qassam dalla striscia di Gaza dando inizio alla operazione “Piombo Fuso 2″.

Io spero che questa volta ne ammazziamo di più dei 1300 della operazione “Piombo Fuso 1″.

http://www.ynetnews.com/articles/0,7340,L-4201983,00.html

Quelle puttane degli scrittori israeliani di sinistra (Grossman, Yeoshua, Oz) sempre pronti a prodigarsi in ruffianate buoniste e pacifiste molto politicamente corrette per compiacere il loro pubblico di lettori europei radical chic hanno veramente rotto il cazzo!
L’attacco ai laboratori nucleari iraniani è doveroso e necessario!

http://www.informazionecorretta.com/main.php?mediaId=4&sez=120&id=43738

Ariel Toaff

L’uso e l’abuso della Shoah. Netanyahu a New York e alla televisione di Israele: “Ahmadinejad minaccia il popolo ebraico e lo Stato di Israele di una nuova Shoah. Israele, insieme agli USA o da sola, deve impedire che si perpetri un nuovo Olocausto”. Perche’ terrorizzare con lo spauracchio della Shoah? Menachem Begin l’aveva gia’ fatto in occasione dell’intervento israeliano in Libano. Nahum Goldman, presidente del Congresso Mondiale Ebraico, l’aveva allora duramente censurato per questo. Vogliamo lasciare una buona volta in pace la Shoah? La Shah non e’ una carta di credito o tanto meno l’orco delle favole!

Ariel Toaff

La radio dei coloni celebra l’eroismo del deputato dell’estrema destra israeliana che, protetto dalla polizia, si e’ recato a Nazareth per caldeggiare la proposta di transfert nei confronti degli arabi israeliani. Qualche settimana fa a Ben Ari e’ stato negato il visto d’ingresso negli Stati Uniti per la sua adesione al movimento terrorista del rabbino Kahane, messo fuori legge negli USA.

Ben-Ari in Lone Protest in Nazareth

www.israelnationalnews.com

Ariel Toaff

Jerusalem Post: I religiosi nazionalisti dell’estrema destra israeliana, nonostante il divieto della polizia, entrano a Nazareth per manifestare contro i deputati arabi alla Kenesset, chiedendo la loro espulsione da Israele. Nessun provvedimento e’ stato preso nei confronti dei fascisti israeliani e delle loro provocazioni.

Far-right MK defies police and enters Nazareth

www.jpost.com

Ariel Toaff

I missili di Grossman e quelli di Volli (che se ne compiace da lontano).
David Grossman su Repubblica: Sarebbe un grave errore da parte di Israele attaccare l’Iran.
Il commento saccente di Informazione Corretta: Grossman dovrebbe andare a leggersi i libri di storia.

www.informazionecorretta.com

Riportiamo da REPUBBLICA di oggi, 12/03/2012, a pag. 1-27, l’articolo di David Grossman dal titolo ” Israele, non colpire Teheran ” preceduto dal nostro commento, a pag. 29, l’intervista di Fareed Zakaria a Henry Kissinger dal titolo “Kissinger: Per negoziare bisogna dare legittimità al regime degli…

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Israele li chiama effetti collaterali, ma il suo nome è Nayef Qarmout, 15 anni, ucciso mentre giocava
di Massimo Ragnedda
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Una trentina di persone uccise in pochi giorni: è il tristissimo, e ancora parziale, bilancio dell’ennesimo attacco israeliano dentro la Striscia di Gaza. Venerdì 9 marzo gli aerei da guerra di Tel Aviv hanno iniziato a bombardare la Striscia di Gaza, massacrando militanti dei gruppi di resistenza palestinesi, ma anche donne e bambini. Gli israeliani li chiamano, con un eufemismo che fa meno male e che risulta essere più telegenico e digeribile per i fini palati occidentali, omicidi mirati, mentre le donne e i bambini uccisi, effetti collaterali.
Chiamateli come volete, ma sotto le bombe israeliane, per l’ennesima volta, sono rimasti i corpi senza vita di 26 persone (bilancio provvisorio). Ed è di una di queste tante vittime collaterali che voglio parlare, poiché ha un nome e un cognome, aveva un volto e un sorriso, aveva voglia di giocare e vivere, aveva sogni e speranze rubate dalle bombe sganciate in uno dei 37 attacchi aerei che Israele ha compiuto in 3 giorni.
Si chiamava Nayef Qarmout di appena 15 anni, colpevole di vivere nella Striscia di Gaza che, secondo le parole del Cardinale Martino, “assomiglia sempre più ad un campo di concentramento” dove gli israeliani portano avanti quello che l’ex ambasciatore francese ed esperto di Medio Oriente, Eric Rouleau, definisce un “genocidio al rallentatore”, dietro il silenzio assordante della comunità internazionale. A Gaza si muore ogni giorno sotto le bombe; si muore per le condizioni disumane imposte da Israele; si muore per l’embargo asfissiante che dal 2007 limita l’ingresso di beni di prima necessità. Il professore di origine ebraiche, William. I. Robinson, docente di sociologia della prestigiosa University of California, Santa Barbara, ha definito Gaza come il ghetto di Varsavia. Un’immagine forte e provocatoria ma che non si discosta di molto dalla verità.
In quel ghetto, Nayef giocava con i suoi compagni di classe, all’uscita della scuola, mentre le bombe israeliane cadevano come pioggia dal cielo, uccidendo indiscriminatamente chiunque si trovasse nei paraggi. E lui, con i suoi compagni di scuola, si trovava proprio lì scalzo a dare due calci ad uno straccio arrotolato, mentre una selva di bombe costosissime e letali, gli rubavano per sempre il sorriso e la vita.
Storie di ordinario massacro in Palestina che da oltre sessanta anni aspetta di vedersi riconosciuta come uno Stato indipendente e che vive ogni giorno sotto il ricatto di uno stato occupante. Se vogliamo capire la violenza in Medio Oriente, non si dovrebbe mai dimenticare che la Palestina non è uno stato libero, ma è occupata militarmente dagli israeliani che, nonostante le varie risoluzioni dell’ONU, agiscono indisturbati violando i più elementari diritti umani.
Pensate per un attimo a cosa sarebbe successo se un missile artigianale dei gruppi di resistenza palestinese (in questi giorni, per ritorsione, ne sono stati sparati centinaia) avessero ucciso un ragazzo di 15 anni israeliano: i media occidentali ne avrebbero parlato per giorni. Si sarebbe trattato di una vittima innocente, frutto del terrorismo e della violenza, e messaggi di cordoglio sarebbero giunti da tutto il mondo. Ma è morto un ragazzino palestinese e la vita di Nayef non vale l’inchiostro di un articolo di giornale (tranne l’articolo di Michele Giorgio su il Manifesto). È stato massacrato, assieme ad altre 25 persone, il quindicenne Nayef Qarmout e la sua vita non vale una riga di giornale o un messaggio di cordoglio nel mondo occidentale.
È evidente che questo massacro alimenterà l’odio e le vendette, in quella spirale di violenza e ritorsioni che allontana la pace. È evidente che questo ennesimo massacro butterà benzina sul fuoco e sarà terreno fertile per il terrorismo e i fondamentalismi. È impensabile credere che si arriverà alla pace se Israele continua la sua occupazione militare e continua a bombardare indiscriminatamente. Israele ha il diritto non solo ad uno Stato, ma a vivere in pace e sicurezza, ma non ha il diritto di massacrare civili innocenti come l’adolescente Nayef Qarmout. Israele, come ogni stato, non ha solo diritti, ma ha anche doveri e non solo verso la Palestina ma verso tutta la comunità internazionale. È ora di dire basta e di fermare il genocidio al rallentatore di Gaza. Restiamo umani avrebbe detto Vittorio Arrigoni: la comunità internazionali blocchi questa violenza.

Israele li chiama effetti collaterali, ma il suo nome è Nayef Qarmout, 15 anni, ucciso mentre giocava
di Massimo RagneddaCommentaUna trentina di persone uccise in pochi giorni: è il tristissimo, e ancora parziale, bilancio dell’ennesimo attacco israeliano dentro la Striscia di Gaza. Venerdì 9 marzo gli aerei da guerra di Tel Aviv hanno iniziato a bombardare la Striscia di Gaza, massacrando militanti dei gruppi di resistenza palestinesi, ma anche donne e bambini. Gli israeliani li chiamano, con un eufemismo che fa meno male e che risulta essere più telegenico e digeribile per i fini palati occidentali, omicidi mirati, mentre le donne e i bambini uccisi, effetti collaterali.
Chiamateli come volete, ma sotto le bombe israeliane, per l’ennesima volta, sono rimasti i corpi senza vita di 26 persone (bilancio provvisorio). Ed è di una di queste tante vittime collaterali che voglio parlare, poiché ha un nome e un cognome, aveva un volto e un sorriso, aveva voglia di giocare e vivere, aveva sogni e speranze rubate dalle bombe sganciate in uno dei 37 attacchi aerei che Israele ha compiuto in 3 giorni.
Si chiamava Nayef Qarmout di appena 15 anni, colpevole di vivere nella Striscia di Gaza che, secondo le parole del Cardinale Martino, “assomiglia sempre più ad un campo di concentramento” dove gli israeliani portano avanti quello che l’ex ambasciatore francese ed esperto di Medio Oriente, Eric Rouleau, definisce un “genocidio al rallentatore”, dietro il silenzio assordante della comunità internazionale. A Gaza si muore ogni giorno sotto le bombe; si muore per le condizioni disumane imposte da Israele; si muore per l’embargo asfissiante che dal 2007 limita l’ingresso di beni di prima necessità. Il professore di origine ebraiche, William. I. Robinson, docente di sociologia della prestigiosa University of California, Santa Barbara, ha definito Gaza come il ghetto di Varsavia. Un’immagine forte e provocatoria ma che non si discosta di molto dalla verità.
In quel ghetto, Nayef giocava con i suoi compagni di classe, all’uscita della scuola, mentre le bombe israeliane cadevano come pioggia dal cielo, uccidendo indiscriminatamente chiunque si trovasse nei paraggi. E lui, con i suoi compagni di scuola, si trovava proprio lì scalzo a dare due calci ad uno straccio arrotolato, mentre una selva di bombe costosissime e letali, gli rubavano per sempre il sorriso e la vita.
Storie di ordinario massacro in Palestina che da oltre sessanta anni aspetta di vedersi riconosciuta come uno Stato indipendente e che vive ogni giorno sotto il ricatto di uno stato occupante. Se vogliamo capire la violenza in Medio Oriente, non si dovrebbe mai dimenticare che la Palestina non è uno stato libero, ma è occupata militarmente dagli israeliani che, nonostante le varie risoluzioni dell’ONU, agiscono indisturbati violando i più elementari diritti umani.
Pensate per un attimo a cosa sarebbe successo se un missile artigianale dei gruppi di resistenza palestinese (in questi giorni, per ritorsione, ne sono stati sparati centinaia) avessero ucciso un ragazzo di 15 anni israeliano: i media occidentali ne avrebbero parlato per giorni. Si sarebbe trattato di una vittima innocente, frutto del terrorismo e della violenza, e messaggi di cordoglio sarebbero giunti da tutto il mondo. Ma è morto un ragazzino palestinese e la vita di Nayef non vale l’inchiostro di un articolo di giornale (tranne l’articolo di Michele Giorgio su il Manifesto). È stato massacrato, assieme ad altre 25 persone, il quindicenne Nayef Qarmout e la sua vita non vale una riga di giornale o un messaggio di cordoglio nel mondo occidentale.
È evidente che questo massacro alimenterà l’odio e le vendette, in quella spirale di violenza e ritorsioni che allontana la pace. È evidente che questo ennesimo massacro butterà benzina sul fuoco e sarà terreno fertile per il terrorismo e i fondamentalismi. È impensabile credere che si arriverà alla pace se Israele continua la sua occupazione militare e continua a bombardare indiscriminatamente. Israele ha il diritto non solo ad uno Stato, ma a vivere in pace e sicurezza, ma non ha il diritto di massacrare civili innocenti come l’adolescente Nayef Qarmout. Israele, come ogni stato, non ha solo diritti, ma ha anche doveri e non solo verso la Palestina ma verso tutta la comunità internazionale. È ora di dire basta e di fermare il genocidio al rallentatore di Gaza. Restiamo umani avrebbe detto Vittorio Arrigoni: la comunità internazionali blocchi questa violenza.

263 commenti
« Commenti più vecchiCommenti più recenti »
  1. rodolfo
    rodolfo says:

    Questo unico post esclusivamente per Sylvi.
    Per un bambino i nonni sono molto importanti….Dio solo lo sa´quanto…
    e non voglio dissertare piu´di tanto…
    Io non ho conosciuto un nonno…. solo una nonna che pero´mi cacciava via…
    Auguri dunque a te ma … sopratutto al nascituro per avere una nonna come te.
    Un saluto
    Rodolfo

  2. controcorrente
    controcorrente says:

    LE PATATE E I CINGHIALI

    Già,c’è chi difende le povere patate, dai Cinghiali…!!
    A dire il vero se uno considera la benzina del motocoltivatore,il costo delle patate da semina, le patate conviene comperarle al supermercato o nei mercatini “tutto a 99 cent il KG.
    Ma serve a mantenere i nervi distesi..e scaricare le tensioni..che diversamente si scaricherebbero sui Cinghiali,con pallettoni di grosso calibro.., ma anche in questo caso i costi di un permesso di caccia e di un fucile sarebbero eccessivi…per le mie tasche..!!
    Quando è mancato il mio povero Papà , talmente ho in “ubbia” il fucile (tra l’altro un buon quattro colpi)che ho dovuto cederlo ad un collezionista che lo tiene in custodia protetta a norma di legge, pur di non dovere prendere Porti d’arma o Permessi di caccia a norma di legge.
    Ho sempre pensato che per chi possiede armi armi,
    prima o poi la tentazione di usarle diventa irresistibile..per cui meglio piantar patate…vicino al mio ciliegio che sta fiorendo…e che sembra promettere bene per Maggio…in tutti i casi si può sempre sparare a Qualche poeta che descrive le Primavere (uffa che retorica di merda–la vita che rifiorisce ect,ect gli ormoni che si scatenano..ect,ect)(sempre uguale tutti gli anni),senza nemmeno sapere cosa costi saper gestire un ciliegio, perchè Lui possa descrivere i Ciliegi in fiori…e naturalmente sempre tenere qualche colpo di scorta per spaventare i Cinghiali.
    Sempre per restare in tempo e non andare fuori tempo massimo..eh!

    cc

  3. controcorrente
    controcorrente says:

    IL CETRIOLO

    Quest’anno pianterò anche i Cetrioli,ho allargato l’orto e mi giovo di una buona concimazione (è incredibile tanto per essere poeti , quanto sia utile la merda animale di quella buona , quante cose faccia crescere tanto per parafrasare De Andrè)
    Sinceramente anche gli “effluvii di merda animale, non mi sono ostili in questa stagione che vede la rinascita della natura..!!

    Ahh, il cetriolo ..li pianto per sperimentazione e non certo per autosoddisfazione personale,sto sperimentando una qualità al cemento armato del cui uso ancora non so cosa fare,ma qualcuno che vede sempre lungo in questo Blog,con la sua fantasia ,potrà certamente immaginare..tanto per non ANDARE FUORI TEMPO MASSIMO ,NEH..!!

    cc

  4. sylvi
    sylvi says:

    caro CC,

    più tardi, ora non ho tempo, dirò la mia sul letame e sulla cui “maturazione” sono stata
    erudita da fior di contadini.
    Il letame, al pari dei brasati di Uroburo, necessita di preparazioni e cure incredibili per un inesperto!
    Ne va di mezzo la qualità della terra a cui viene mescolato e sulla quale poi cresceranno i tuoi cetrioli!
    E tu, che parli sempre del ritorno all’antico, dovresti cominciare un lungo corso di studio e aggiornamento, perchè è una questione di trasformazione chimica molto elaborata.

    Non ho capito se i cetrioli che stai seminando, giunti a maturazione, sostituiranno “gli ombrelli” di Altan!!!

    Sylvi

  5. Anita
    Anita says:

    x Sylvi

    La mia vicina di fronte ha montagne di letame, sai con il suo zoo tra cavalli, pecore, capre, galline, tacchini, etc….
    Questo letame viene depositato in un gran pezzo di terreno di sua proprieta’ quasi adiacente al suo recinto.

    Io non lo voglio….appunto perche’ il letame necessita preparazioni e deve essere ben stagionato.

    Tra parentesi e’ contrario alla legge avere un deposito di letame perche’ inquina il sotto suolo e finisce nella nostra baia.

    Se e’ fresco brucia le radici….

    Ciao, Anita

  6. Pino Nicotri
    Pino Nicotri says:

    x Anita

    Noi in Italia tra “lumbàrd” e berlusconiani di letame ne abbiamo a montagne… Con i letamai collaterali di veltroniani, “responsabili”, “cricche” varie, servi papalini, ecc. Anche loro, oltre ad ammorbare l’aria, bruciano le radici…
    Un abbraccione.
    pino

  7. controcorrente
    controcorrente says:

    più tardi, ora non ho tempo, dirò la mia sul letame e sulla cui “maturazione” sono stata
    erudita da fior di contadini.

    Non ho mai nutrito alcun dubbio in materia ,la tua esperienza non si discute !

    cc

  8. controcorrente
    controcorrente says:

    X Anita

    Tranquilla , voi AmeriKaners, continuate così , con la Chimica industriale…che non puzza ..mi dicono che in aratura siete già oltre i tre metri di profondità..tranquilli prima di arrivare al centro della terra avrete il tempo di eliminare il globo almeno tre volte..con solo le radiazioni e i neutroni che non puzzano e non inquinano.., ma fanno venire un buon cancro !

    cc

  9. Anita
    Anita says:

    x CC

    Oltre un terzo dei terreni agricoli negli Stati Uniti produce raccolti destinati all’esportazione.

    Cosi’ per evitare il cancro non mangiare niente di importato, campa col tuo orticello.

    Anita

  10. controcorrente
    controcorrente says:

    Ci puoi giurare Cara Anita,l’importante è accorgersi per tempo che il letame è Americans, non sempre sulle etichette dei mercatini è specificato, esattamente come per gli Agrumi di Israele..!!

    cc

  11. controcorrente
    controcorrente says:

    DAI RACCONTI DEL “CETRIOLO”…

    Parte Prima

    Nonna ESTERINA..!!

    Mia Nonna Esterina, era una gran Nonna..!!Peccato avesse la testa Più dura del più duro dei cementi armati !!
    Quando vivevo nella mia casetta , riscaldamento unico a legna,(le stanze nemmeno a parlarne..dicevano che faceva male alla salute , anzi dicevano che il Duce dormisse con la finestra della camera aperta…nonna Esterina in pensione (ancora non ho capito quale),si ostinava a portarmi un pastone incredibile di latte ,zucchero e pane…era già il dopoguerra avanzato per cui la nonna non lesinava in zucchero…!!
    Mangiavo..e non mi lamentavo..prima della SQUOLA…avevo 10 anni e non potevo obiettare un gran ché…!!

    Che mia Nonna avesse la testa dura..non c’è da dubitare..solo poco tempo fa sono venuto a scoprire che appena rimasta vedova, un ricco possidente terriero(non i Torlonia per carità) volesse sposarla , prendendosi a carico pure i tre figli.., ma Lei dura come il granito,rimase fedele al suo D….che ci rimase con una Pleurite fulminante..mal curata , come si usava ai tempi di una sanità efficiente e non in deficit..!
    Per cui i tre figli (due sorelle e un fratello) per riscaldarsi facevano fascine sui Rivi, (rigidamente legna caduta a terra)..fin dalla età di 10 anni..
    Ecco perché, in Primavera i Poeti possono poetare sulla bellezza delle colline pulite e.. (non guasta ) allora ..le colline ..non ci cadevano in testa come ora..non vi era nemmeno uno stecchetto nel Sottobosco..pieno di Elfi e Folletti (licenza poetica)..!

    Concludendo si può affermare con sicurezza che Oggi , il futuro passi per l’art 18, ..licenziando..si cureranno i Rivi, e non bisognerà più spendere in opere pubbliche costose..(e con meno zucchero nel pastone del latte , farà meglio alla salute dei bambini..

    Ecco perché , per rispondere poeticamente alla mia cara amica Sylvi, coltivo cetrioli al Cemento Armato..!
    Diciamo ..,che queste mie “notarelle “, sono una premessa allo studio della logica Aristotelica per Licei Classici..senza capire una parola di Greco come alle Magistrali..di un tempo..

    buona sera

    cc

  12. Peter
    Peter says:

    x CC

    i tuoi posts sono talvolta peggio del greco…comunque, di pleurite non si muore, nunnata mori’ di polmonite. Amen. RIP.

    Se tu nel dopoguerra avanzato avevi appena 10 anni, sarai nato nel 1940…o giu’ di li’…forse dopo. Mi spieghi come fece sirda (=tuo padre) a ficere la prima guerra de lu munnu?
    Ingenue domande di Terronia (da non confondere con Torlonia)…

    Ma i principi di Torlonia non erano quelli che avevano una villa a Roma, data come residenza privata a Mussolini per la cifra esorbitante di una lira all’anno?
    Poi divenne la sede dell’ambasciata britannica, ora non so cos’e’

    Peter

  13. controcorrente
    controcorrente says:

    Caro Peter,
    mi devi scusare, per la mia scarsa conoscenza della Disciplina di Esculapio o Ippocrate (che chissà perché, fa tanto rima con Ipocrita) e per il mio Itagliota imperfetto o poco perfetto (per non confondere il lettore poco attento con il noto verbo), ma credo che l’Avo fosse morto, per un embolo causato da Flebite, per una Polmonite mal curata negli Ospedali di Campagna , (al tempo ..di Spread non si teneva conto..la parità Lira Oro era l’avanguardia della finanza) e poi devi tenere conto che al destino non si può negare nulla..specie se passa sotto il nome di volontà divina.in sostanza l’Avo era già scampato alla I GM, per conquistare i sassi della Sylvi..!Cosa si pretende di più..Insomma , poffarbacco !
    In quanto all’età , non ci far caso..licenza poetica ..questo Blog brulica di Poeti..e che cacchio vuoi ancora, il numero esatto di scarpe o il giro di mutande ?

    cc

  14. sylvi
    sylvi says:

    caro Pino,

    il letame a cui lei si riferisce io lo chiamerei “residuo vario” a decomposizione molto lenta e…non giovano eserciti di batteri, lombrichi, lumache e via elencando…sta lì,… diventa liquido maleodorante e fa danni ; non si trasforma in buon humus, ma diventa il percolato altamente inquinante.
    Il buon letame matura se curato, arieggiato, ricomposto con nuovi strati di terriccio, nuove erbe e cortecce d’alberi…insomma un continuo ciclo vitale ….
    invece il SUO “residuo ” non ha più niente di organico, nè di vitale!
    Feccia!

    saluti
    Sylvi

  15. Anita
    Anita says:

    x CC

    Caro CC,

    Il letame Americano e’ nel tuo cervello.

    La combustione della legna e’ potenzialmente dannosa per la salute e per l’atmosfera.

    Chi e’ morto di pleurite?
    Tua nonna o tuo nonno?

    Mio papa’ aveva la pleurite da molti anni, sin da quando ero piccola, secca e bagnata, (allora non c’erano antibiotici) ma e’ morto di cancro dei fumatori alla faringe a 68 anni.

    Noi avevamo il riscaldamento centrale ad antracite….altro non so’.

    Mi ricordo che a Milano molti non avevano il riscaldamento…e nemmeno dove mia mamma era sfollata, una villetta nuova e moderna, senza gabinetto, senza bagno o riscaldamento.
    La mattina mi svegliavo con la brina sui capelli e l’acqua con velo di ghiaccio nel bicchiere.

    Anita

  16. sylvi
    sylvi says:

    caro CC,

    vedo che le storie umane delle tue colline, così dolci e armoniche, così verdi e arcadiche, hanno altre storie rispetto alle mie colline sassose, aspre e calcificate dal sole.
    Qua proprio non c’era molto di andare lungo i rivi!

    Soprattutto i nostri rivi erano percorsi molto velocemente dall’acqua che immmediatamente si inabissava, lasciando la terra inaridita.
    Io, bambina, venivo dalla Venezia… dove abitavo l’acqua scorreva a risorgive, rigagnoli, ruscelli, fiumi che andavano dolcemente in laguna.
    Arrivai in una terra dove ovunque c’era una Chiesa accanto c’era il pozzo…e le donnette con i cjaldìrs di ram ( secchi di rame) e il buinç
    ( arco con uncini ) che si poggiava sulle spalle per trasportare i secchi, facevano più viaggi in una giornata, e, nell’attesa del turno,curavano con molta disponibilità i rapporti sociali.
    Mi pareva incredibile e insopportabile che si dovesse tanto faticare e risparmiare per avere l’acqua.
    I più fortunati avevano la pompa nel cortile .
    Mi pareva il massimo della civiltà!
    Lungo il medio Friuli correva e corre il Ledra, canale ottocentesco di deviazione del Tagliamento.
    E al Ledra le donne andavano a lavare i panni…d’inverno rompendo il ghiaccio…. e ,naturalmente , riducendo le mani, con l’artrosi, a moncherini sempre più rigidi.

    La “miseria” d’acqua per me è stato un modo di vedere il mondo ribaltato, inconcepibile.
    Ma è stato anche una rivoluzione di vita.
    Nelle mie numerose scorribande per le isole dalmate ho riorganizzato la mia vita con poca preziosissima acqua!
    Tot per cuocere la pasta, tot per sciacquarsi ( ci si lavava in mare!), tot per lavarsi i denti………
    Là “i cetrioli” dell’orto si bagnavano con un barattolo di pelati colmo d’acqua…mezzo barattolo per la buganville …di tanto in tanto!

    Ecco, se uno comincia a riorganizzare la sua vita con la penuria d’acqua ha già fatto metà della sua rivoluzione economica…e l’art.18 diventa ininfluente…perchè saremo tornati alle cose che contano veramente!
    Filosofia compresa!
    E hanno mandato il tuo avo a lustrare questi sassi???
    Non ho mai capito perchè!

    Sylvi

  17. Anita
    Anita says:

    x Sylvi

    Quando abitavo in Sicilia c’era penuria d’acqua.
    Aprivano l’acqua solo dalle 8 alle 11AM, ma poco dopo le 8 veniva lentamente.
    Non so come faceva mia mamma, io a casa ci stavo poco o non mi interessavo…c’era sempre guerra.
    La mattina partivo per la marina col mio cane lupo…..dipingevo di notte.

    Qui non c’e’ mai stata scarsita’ d’acqua, solo qualche anno hanno limitato l’irrigazione dei prati a giorni alternati, quest’anno potrebbe essere scarso, poca neve, primavera asciutta….piove ma solo per bagnare il lastrico.

    Buon risveglio,
    Anita

    Ti ho mandato un messaggio.

  18. peter
    peter says:

    ma quante parole inglesi si usano ora in Italia…solo che le usano solo loro…
    Per capire cosa intendete per spread ho dovuto cercarlo on line…
    In inglese e’ gia’ una parola che si usa poco, significa spandere (non spendere…), spargimento…es., to spread the manure, spargere il letame, per restare in tema …
    Si puo’ dire quite a spread in riferimento ad una grande abbondanza, es. visitando una casa ricca con una grande tavola imbandita al suo interno…
    Invece qui intendente ‘economic spread’, mai sentito da me…e’ la differenza tra capitale investito e ritorno, meno perdite ed inflazione…ora capisco…complimenti!

    Peter

  19. sylvi
    sylvi says:

    x Pino

    Era riferito all’elenco di residui “politici” che lei aveva fatto nel suo post.

    buonagiornata

    Sylvi

  20. peter
    peter says:

    X anita

    a parte spread butter on toast-ma io dico smear-
    Non e’ un verbo o sost molto usato

    peter

  21. peter
    peter says:

    X anita

    speak for someone else…
    Gli italiani seguono l inglese usa io no…

    Petet

  22. peter
    peter says:

    In gb spread si usa poco come verbo. pochissimo come aggett es widespread. mai come nome

    peter

  23. Anita
    Anita says:

    x Peter

    Peter, ho scritto: verb and noun, 1-2, perche’ cosi’ e’ scritto sul link del Merriam-Webster.

    Certamente ci sono differenze dall’Inglese parlato nell’UK da quello Americano, ma eccetto per idiomi ci capiamo benissimo.

    Anita

  24. Cerutti Gino
    Cerutti Gino says:

    x Peter:
    Leggo una notiziola dall’Inghilterra:

    Alf, 91, confuses disposal bin for nearby postbox.

    “I’ve been posting my letters in the dog-poo-box for two years”…

    Che dio lo benedica!

    C.G.

  25. peter
    peter says:

    Una ragazza sarda in gb lo faceva anni fa…pensava che litter stesse per letter…

    Peter

  26. sylvi
    sylvi says:

    …ma quante parole inglesi si usano ora in Italia…solo che le usano solo loro… Peter 219

    x Peter ed Anita

    Ho capito che in inglese e americano è importante usare una parola dai numerosi significati nel suo contesto.
    Forse, se fossi stata meno prevenuta verso questa lingua, avrei potuto divertirmi a capirla a fondo come voi.
    Ma ormai è tardi.

    Invece quello che mi disturba molto è l’atteggiamento dei giornalisti italiani nel loro complesso…( Pino mi perdoni.)
    Ho sempre misurato la bravura di un giornalista dalle pochissime, se non inesistenti, parole inglesi che inserisce nei suoi articoli.
    Invece più sono incapaci più ritengono pedagogicamente di istruirci nelle lingue straniere; hanno una grande considerazione della loro missione!
    Leggo parecchi giornali e so quel che dico!
    Se i giornalisti imparassero, e quindi noi leggessimo, l’uso corretto della sintassi italiana, se ne gioverebbe anche l’apprendimento di un inglese corretto e non maccheronico come pare esibiscano quando sono all’estero.

    Ci hanno ossessionato e ci ossessionano con lo spread…
    per fare…
    “fino”? per fare provincialmente “distinto”??? Come il ditino mignolo alzato con la tazzina del caffè?
    Lo spread non è che il “differenziale” fra il valore dei nostri Bot e quelli tedeschi.
    La sostanza è importante…lo spread è fumo negli occhi.

    Richiedo scusa a Pino!
    Odio i giornalisti ignoranti che, per darsi un tono, sparano ad ogni piè sospinto le quattro parole inglesi che hanno faticosamente imparato.

    un saluto
    Sylvi

  27. Anita
    Anita says:

    Cara Sylvi,

    negli US siamo buontemponi, we spread everything….
    Non e’ cosi’ nell’UK.

    Ho notato quanto inglesismo esiste in Italia, anche sulle vostre TV, vedo i video…
    Eppoi hanno il coraggio di dirci che ci odiano….scherzo….

    Ho un’amica lombarda che al telefono mi dice parole inglesi, ma le pronuncia come le legge, io non la capisco ma lascio perdere.

    Oggi c’e’ la maratona di Milano, di solito ricevo le foto in giornata…spero che sia il tempo sia stato favorevole.

    Buona domenica,
    Anita

  28. Cerutti Gino
    Cerutti Gino says:

    Non vi odiano ma dai più semplicemente detestati .
    Se invece rimarreste SEMPRE a casa vostra onde evitare di mettere le vostre manacce quando scoppia o sta per scoppiare un conflitto, diventereste addirittura un pò simpatici.

    C.G.

  29. Cerutti Gino
    Cerutti Gino says:

    La mattanza di quel fottuto marines che ha ammazzato a sangue freddo una quindicina di persone innocenti verrà risarcita da parte dell’amministrazione US con 50mila dollari a famiglia.
    Tanto vale per loro la vita di una persona. Che sia adulto oppure un bambino che aveva la vita davanti a se, chissenefrega.
    Pecunia non olet e sposta le montagne, sempre secondo loro.
    Dopo si meravigliano, gli “esportatori di mattanzo-democrazie” se vengono detestati.

    C.G.

  30. Cerutti Gino
    Cerutti Gino says:

    California, donna irachena uccisa a botte,
    accanto un biglietto: “Via, terrorista”

    Appunto.

    C.G.

  31. Cerutti Gino
    Cerutti Gino says:

    California, donna irachena uccisa a botte,
    accanto un biglietto: “Via, terrorista”

    Appunto.

    P.S.: era madre di cinque figli.

    C.G.

  32. peter
    peter says:

    x Sylvi

    quella tendenza risale al dopoguerra, o almeno ai tempi del ‘boom’ degli anni -’50-’60, almeno pero’ boom era usato correttamente…
    Ai miei tempi si diceva ‘footing’ per jogging…anziche’ dire correre a piedi…o podismo. Si diceva andare in tilt…per dire forse andare nel pallone. In inglese ‘at full tilt’ significa solo a briglia sciolta, o ‘a ruota libera’….
    Forse nel clima attuale dite spread per sottolineare che l’economia e’ globalizzata, il locus di controllo e’ altrove…
    In effetti qui la parola non si usa mai in quel senso, tranne forse tra economisti. Altrimenti bisognerebbe almeno precisare ‘economic spread’…

    Peter

  33. peter
    peter says:

    oggi e ieri tempo bellissimo. Ieri passeggiata su di una spiaggia, oggi avrei voluto farlo ancora, ma l’aria primaverile stanca…cosi’ dormita sul divano…qui e’ cambiato l’orario, sul blog no…infatti ora sono quasi le cinque e mezzo da me…voi state addirittura un’ora prima sul blog, anziche’ un’ora dopo…

    Peter

  34. peter
    peter says:

    x Anita

    vi sono molte differenze di pronuncia…es in parole come missile, hostile, privacy, schedule, can’t, z, etc etc…
    Ovviamente i films americani sono prevalenti, per cui anche qui la pronuncia americana si diffonde sempre di piu’…ormai sento inglesi dire ‘privacy’ e ‘schedule’ come lo dite voi…

    Peter

  35. Uroburo
    Uroburo says:

    Per la verità secondo la nostra ora l’orologio del Blog è finalmente a posto. Qui sono in effetti le 18.31.
    Un saluto a tutti U.

    Se penso alla politica mi viene da piangere. Monti sta mostrando i muscoli. Evidentemente una sinistra a pezzi gli sta bene, dopodichè Dell’Utri governerà il paese per l’eternità senza nessuna opposizione (che sarebbe l’unica differenza tra prima ed adesso).
    Naturalmente la profondissima Silvy non capisce, per lei il nemico è il sindacato. Non l’Onorata Società, giustappunto. E neppure il persistere di culture e pratiche medievali (parlo sul piano economico non del costume) come il caporalato.
    La pregevole Silvy ci devasta i Maroni (Roberto!) con il sistema tedesco. Ohhhhh se il lavoro in Ittaglia fosse regolato con il sistema tedesco….. Altro che l’art. 18 del kaiser. In Germania i ritmi di lavoro e gli straordinari vengono decisi ed approvati dal consiglio di fabbrica.
    E se i licenziamenti per motivi economici son sempre possibili, un licenziamento per motivi ideologici (che da noi sono la norma anche se la pregevole Silvy ne accenna MAI. Quando mai la pregevole Silvy ci ha parlato delle Liste Nere?) bloccherebbe la fabbrica a tempo indefinito.
    Ehhhh sì …. questi filotedeschi del Kaiser, che vorrebbero operai tedeschi e paghe cinesi …..
    Un saluto U.

  36. peter
    peter says:

    x Uroburo

    mah…sul mio computer l’orologio del blog (es il suo ultimo post) dice 16.44! mentre l’orario in UK e’ 17.44…

    Peter

  37. Uroburo
    Uroburo says:

    A Peter
    Accidenti, ha ragione! Ho sbagliato io a guardare l’ora. Qui ora sono le 19.11,vediamo che ora segna il Blog. U.

    Parliamo di cose leggere che la politica mi fa venire il mal di mare. Adesso gli astuti DS stanno facendo di tutto per salvare il Banana … Ho fatto un piatto persiano e mi hanno detto tutti che era moooolto buono.
    Dunque, dunque ….
    Prendere mezzo chilo di spezzatini tagliati piccoli di agnello (o altra carne), rosolarli in un poco di olio con una grossa cipolla, salare e pepare e poi cuocerli nel forno a 180° per un’ora. Curare che siano piuttosto asciutti, toglierli, lasciarli raffreddare e mescolarli con mezzo chilo di yoghurt bianco, curcuma ed acqua calda con zafferano. Controllare il sapore e regolare sale e pepe.
    Mescolare bene e lasciarli marinare per una notte.
    Cuocere al vapore per dieci minuti un chilo di spinaci, far uscire l’acqua residua e farli rosolare qualche minuto nel burro con uno spicchio d’aglio ed una cipolla piccola e mezzo chilo di prugne secche snocciolate. Regolare il sale e tenere da parte.
    Lavare cinque volte mezzo chilo di riso basmati in acqua tiepida, farlo bollire sei minuti in acqua bollente salata, regolare il sale, scolare.
    Prendere una grande tortiera (io ho usato una tortiera da 29 cm. ma la ricetta parla di una pentola), ungerla e metterci un foglio di carta da formo, o di alluminio. Mescolare metà del riso con la carne marinata e metterla sul fondo della tortiera; metterci sopra spinaci e prugne; coprire con il riso restante, comprimere bene con un cucchiaio di legno. Mettere sul riso un etto di burro a tocchetti e mezzo bicchiere di acqua calda e zafferano.
    Mettere al forno a 180°per un quarto d’ora, coprire con un foglio di alluminio e rimettere al forno per un’ora e tre quarti.
    I sapori si mescolano e ne esce un piatto unico molto saporito.
    La cucina iraniana non conosce il peperoncino piccante, usa zafferano, curcuma, cardamomo e zenzero. Sono frequenti i timballi di riso come questo che sono dei veri piatti unici.
    Un saluto a tutti U.

  38. Pino Nicotri
    Pino Nicotri says:

    x Uroburo e Peter

    Scherzi dell’ora legale. Che è iniziata ‘stanotte.
    Non ho mai capito su cosa regolano l’orario delle web pagine e quindi dei blog, che dovrebbero adeguarsi automaticamente all’ora ufficiale – “radio controlled” – esattamente come i telefonini. Mi pare ci sia inoltre la complicazione dei fusi orari e del fatto che non tutti i Paesi hanno l’ora legale e quelli che ce l’hanno non so se la fanno iniziare e finire contemporaneamente tra loro.
    Un abbraccione.
    pino

  39. Anita
    Anita says:

    Negli US Eastern Time Zone, sono le 1:30 PM
    L’orologio Italiano mi dice che sono le 7:30 PM

    Ho l’ora Italiana a portata di mano.

    Anita

  40. Pino Nicotri
    Pino Nicotri says:

    x Rodolfo e x TUTTI

    Ho visto solo ieri che l’antispam aveva sequestrato due post di Rodolfo. Ignoro perché l’antispam lo abbia fatto, visto che Rodolfo non figura nella black list, e comunque li ho sbloccati. Però vanno in rete comparendo non nel giorno e nell’ora in cui li ho sbloccati io, ma in quelli in cui li ha spediti lui. Infatti figurano come post n. 196 e 201. Insomma, chi li vuole leggere dovrà cercarli abbastanza più in alto, non negli ultimi messaggi.
    Un saluto.
    pino nicotri

  41. Uroburo
    Uroburo says:

    Caro Pino,
    che io sappia tutta l’Europa occidentale ha l’ora dell’Europa Occidentale che credo sia l’ora di Roma. E tutti cambiano insieme l’ora alla fine di marzo ed alla fine di ottobre.
    Un saluto U.

  42. Anita
    Anita says:

    x Pino

    Noi abbiamo cambiato l’orario due settimane fa’.

    In primavera avanti, in autunno indietro.

    Io mi confondo sempre.

    E’ la prima volta che l’orologio del forum combacia con il mio orario.

    E’ andato alla maratona di Milano?

    La mia cara amica milanese mi ha gia’ mandato le foto, ma in un format che non posso aprire….di solito le mette in un Power Point format, credo che rimediera’, e’ una wizard con i computer, si potrebbe mettere in business, sistema tutti i PC degli amici e vicini.

    La signora si fa la Stramilano ogni anno, si sta avvicinando all’ottantina ma non molla…..

    Cari saluti,
    Anita

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