Ci sono belve, ci sono uomini coraggiosi, ci sono vili assassini, ci sono ancora morti e distruzioni

La foto è quella di un ragazzino di 15 anni, Nayef Qarmout, che dopo poco è stato ucciso dagli israeliani che bombardavano per l’ennesima volta Gaza forse per la rabbia di non poter attaccare l’Iran o forse come preparazione all’aggressione all’Iran dopo avere “neutralizzato” Gaza. In ogni caso questa nuova aggressione contro l’enorme campo di concentramento chiamato Gaza avviene chiaramente con il permesso di Obama. La storia di Nayef la troverete in fondo. Prima però riporto qualche commento da Facebook che non ha bisogno di aggettivi perché sono lampanti, e qualche commento sempre da Facebook del professore Ariel Toaff, figlio dell’ex rabbino capo di Roma e romano andato a vivere in Israele, dove è docente universitario di Storia medioevale. Ariel Toaff è l’autore del libro “Pasque di sangue” violentemente attaccato dal parlamento israeliano benché fosse edito in Italia. Tanto violentemente, che Toaff dovette scusarsi ed epurare dal suo libro i passi sgraditi al governo israeliano! A Toaff hanno anche tentato di incendiargli la casa, oltre che creato molti fastidi in campo universitario.

Buona lettura.

———————

G

Io spero che Israele reagisca finalmente alla continua aggressione di missili qassam dalla striscia di Gaza dando inizio alla operazione “Piombo Fuso 2″.

Io spero che questa volta ne ammazziamo di più dei 1300 della operazione “Piombo Fuso 1″.

http://www.ynetnews.com/articles/0,7340,L-4201983,00.html

Quelle puttane degli scrittori israeliani di sinistra (Grossman, Yeoshua, Oz) sempre pronti a prodigarsi in ruffianate buoniste e pacifiste molto politicamente corrette per compiacere il loro pubblico di lettori europei radical chic hanno veramente rotto il cazzo!
L’attacco ai laboratori nucleari iraniani è doveroso e necessario!

http://www.informazionecorretta.com/main.php?mediaId=4&sez=120&id=43738

Ariel Toaff

L’uso e l’abuso della Shoah. Netanyahu a New York e alla televisione di Israele: “Ahmadinejad minaccia il popolo ebraico e lo Stato di Israele di una nuova Shoah. Israele, insieme agli USA o da sola, deve impedire che si perpetri un nuovo Olocausto”. Perche’ terrorizzare con lo spauracchio della Shoah? Menachem Begin l’aveva gia’ fatto in occasione dell’intervento israeliano in Libano. Nahum Goldman, presidente del Congresso Mondiale Ebraico, l’aveva allora duramente censurato per questo. Vogliamo lasciare una buona volta in pace la Shoah? La Shah non e’ una carta di credito o tanto meno l’orco delle favole!

Ariel Toaff

La radio dei coloni celebra l’eroismo del deputato dell’estrema destra israeliana che, protetto dalla polizia, si e’ recato a Nazareth per caldeggiare la proposta di transfert nei confronti degli arabi israeliani. Qualche settimana fa a Ben Ari e’ stato negato il visto d’ingresso negli Stati Uniti per la sua adesione al movimento terrorista del rabbino Kahane, messo fuori legge negli USA.

Ben-Ari in Lone Protest in Nazareth

www.israelnationalnews.com

Ariel Toaff

Jerusalem Post: I religiosi nazionalisti dell’estrema destra israeliana, nonostante il divieto della polizia, entrano a Nazareth per manifestare contro i deputati arabi alla Kenesset, chiedendo la loro espulsione da Israele. Nessun provvedimento e’ stato preso nei confronti dei fascisti israeliani e delle loro provocazioni.

Far-right MK defies police and enters Nazareth

www.jpost.com

Ariel Toaff

I missili di Grossman e quelli di Volli (che se ne compiace da lontano).
David Grossman su Repubblica: Sarebbe un grave errore da parte di Israele attaccare l’Iran.
Il commento saccente di Informazione Corretta: Grossman dovrebbe andare a leggersi i libri di storia.

www.informazionecorretta.com

Riportiamo da REPUBBLICA di oggi, 12/03/2012, a pag. 1-27, l’articolo di David Grossman dal titolo ” Israele, non colpire Teheran ” preceduto dal nostro commento, a pag. 29, l’intervista di Fareed Zakaria a Henry Kissinger dal titolo “Kissinger: Per negoziare bisogna dare legittimità al regime degli…

++++++++++++++++

Israele li chiama effetti collaterali, ma il suo nome è Nayef Qarmout, 15 anni, ucciso mentre giocava
di Massimo Ragnedda
Commenta
Una trentina di persone uccise in pochi giorni: è il tristissimo, e ancora parziale, bilancio dell’ennesimo attacco israeliano dentro la Striscia di Gaza. Venerdì 9 marzo gli aerei da guerra di Tel Aviv hanno iniziato a bombardare la Striscia di Gaza, massacrando militanti dei gruppi di resistenza palestinesi, ma anche donne e bambini. Gli israeliani li chiamano, con un eufemismo che fa meno male e che risulta essere più telegenico e digeribile per i fini palati occidentali, omicidi mirati, mentre le donne e i bambini uccisi, effetti collaterali.
Chiamateli come volete, ma sotto le bombe israeliane, per l’ennesima volta, sono rimasti i corpi senza vita di 26 persone (bilancio provvisorio). Ed è di una di queste tante vittime collaterali che voglio parlare, poiché ha un nome e un cognome, aveva un volto e un sorriso, aveva voglia di giocare e vivere, aveva sogni e speranze rubate dalle bombe sganciate in uno dei 37 attacchi aerei che Israele ha compiuto in 3 giorni.
Si chiamava Nayef Qarmout di appena 15 anni, colpevole di vivere nella Striscia di Gaza che, secondo le parole del Cardinale Martino, “assomiglia sempre più ad un campo di concentramento” dove gli israeliani portano avanti quello che l’ex ambasciatore francese ed esperto di Medio Oriente, Eric Rouleau, definisce un “genocidio al rallentatore”, dietro il silenzio assordante della comunità internazionale. A Gaza si muore ogni giorno sotto le bombe; si muore per le condizioni disumane imposte da Israele; si muore per l’embargo asfissiante che dal 2007 limita l’ingresso di beni di prima necessità. Il professore di origine ebraiche, William. I. Robinson, docente di sociologia della prestigiosa University of California, Santa Barbara, ha definito Gaza come il ghetto di Varsavia. Un’immagine forte e provocatoria ma che non si discosta di molto dalla verità.
In quel ghetto, Nayef giocava con i suoi compagni di classe, all’uscita della scuola, mentre le bombe israeliane cadevano come pioggia dal cielo, uccidendo indiscriminatamente chiunque si trovasse nei paraggi. E lui, con i suoi compagni di scuola, si trovava proprio lì scalzo a dare due calci ad uno straccio arrotolato, mentre una selva di bombe costosissime e letali, gli rubavano per sempre il sorriso e la vita.
Storie di ordinario massacro in Palestina che da oltre sessanta anni aspetta di vedersi riconosciuta come uno Stato indipendente e che vive ogni giorno sotto il ricatto di uno stato occupante. Se vogliamo capire la violenza in Medio Oriente, non si dovrebbe mai dimenticare che la Palestina non è uno stato libero, ma è occupata militarmente dagli israeliani che, nonostante le varie risoluzioni dell’ONU, agiscono indisturbati violando i più elementari diritti umani.
Pensate per un attimo a cosa sarebbe successo se un missile artigianale dei gruppi di resistenza palestinese (in questi giorni, per ritorsione, ne sono stati sparati centinaia) avessero ucciso un ragazzo di 15 anni israeliano: i media occidentali ne avrebbero parlato per giorni. Si sarebbe trattato di una vittima innocente, frutto del terrorismo e della violenza, e messaggi di cordoglio sarebbero giunti da tutto il mondo. Ma è morto un ragazzino palestinese e la vita di Nayef non vale l’inchiostro di un articolo di giornale (tranne l’articolo di Michele Giorgio su il Manifesto). È stato massacrato, assieme ad altre 25 persone, il quindicenne Nayef Qarmout e la sua vita non vale una riga di giornale o un messaggio di cordoglio nel mondo occidentale.
È evidente che questo massacro alimenterà l’odio e le vendette, in quella spirale di violenza e ritorsioni che allontana la pace. È evidente che questo ennesimo massacro butterà benzina sul fuoco e sarà terreno fertile per il terrorismo e i fondamentalismi. È impensabile credere che si arriverà alla pace se Israele continua la sua occupazione militare e continua a bombardare indiscriminatamente. Israele ha il diritto non solo ad uno Stato, ma a vivere in pace e sicurezza, ma non ha il diritto di massacrare civili innocenti come l’adolescente Nayef Qarmout. Israele, come ogni stato, non ha solo diritti, ma ha anche doveri e non solo verso la Palestina ma verso tutta la comunità internazionale. È ora di dire basta e di fermare il genocidio al rallentatore di Gaza. Restiamo umani avrebbe detto Vittorio Arrigoni: la comunità internazionali blocchi questa violenza.

Israele li chiama effetti collaterali, ma il suo nome è Nayef Qarmout, 15 anni, ucciso mentre giocava
di Massimo RagneddaCommentaUna trentina di persone uccise in pochi giorni: è il tristissimo, e ancora parziale, bilancio dell’ennesimo attacco israeliano dentro la Striscia di Gaza. Venerdì 9 marzo gli aerei da guerra di Tel Aviv hanno iniziato a bombardare la Striscia di Gaza, massacrando militanti dei gruppi di resistenza palestinesi, ma anche donne e bambini. Gli israeliani li chiamano, con un eufemismo che fa meno male e che risulta essere più telegenico e digeribile per i fini palati occidentali, omicidi mirati, mentre le donne e i bambini uccisi, effetti collaterali.
Chiamateli come volete, ma sotto le bombe israeliane, per l’ennesima volta, sono rimasti i corpi senza vita di 26 persone (bilancio provvisorio). Ed è di una di queste tante vittime collaterali che voglio parlare, poiché ha un nome e un cognome, aveva un volto e un sorriso, aveva voglia di giocare e vivere, aveva sogni e speranze rubate dalle bombe sganciate in uno dei 37 attacchi aerei che Israele ha compiuto in 3 giorni.
Si chiamava Nayef Qarmout di appena 15 anni, colpevole di vivere nella Striscia di Gaza che, secondo le parole del Cardinale Martino, “assomiglia sempre più ad un campo di concentramento” dove gli israeliani portano avanti quello che l’ex ambasciatore francese ed esperto di Medio Oriente, Eric Rouleau, definisce un “genocidio al rallentatore”, dietro il silenzio assordante della comunità internazionale. A Gaza si muore ogni giorno sotto le bombe; si muore per le condizioni disumane imposte da Israele; si muore per l’embargo asfissiante che dal 2007 limita l’ingresso di beni di prima necessità. Il professore di origine ebraiche, William. I. Robinson, docente di sociologia della prestigiosa University of California, Santa Barbara, ha definito Gaza come il ghetto di Varsavia. Un’immagine forte e provocatoria ma che non si discosta di molto dalla verità.
In quel ghetto, Nayef giocava con i suoi compagni di classe, all’uscita della scuola, mentre le bombe israeliane cadevano come pioggia dal cielo, uccidendo indiscriminatamente chiunque si trovasse nei paraggi. E lui, con i suoi compagni di scuola, si trovava proprio lì scalzo a dare due calci ad uno straccio arrotolato, mentre una selva di bombe costosissime e letali, gli rubavano per sempre il sorriso e la vita.
Storie di ordinario massacro in Palestina che da oltre sessanta anni aspetta di vedersi riconosciuta come uno Stato indipendente e che vive ogni giorno sotto il ricatto di uno stato occupante. Se vogliamo capire la violenza in Medio Oriente, non si dovrebbe mai dimenticare che la Palestina non è uno stato libero, ma è occupata militarmente dagli israeliani che, nonostante le varie risoluzioni dell’ONU, agiscono indisturbati violando i più elementari diritti umani.
Pensate per un attimo a cosa sarebbe successo se un missile artigianale dei gruppi di resistenza palestinese (in questi giorni, per ritorsione, ne sono stati sparati centinaia) avessero ucciso un ragazzo di 15 anni israeliano: i media occidentali ne avrebbero parlato per giorni. Si sarebbe trattato di una vittima innocente, frutto del terrorismo e della violenza, e messaggi di cordoglio sarebbero giunti da tutto il mondo. Ma è morto un ragazzino palestinese e la vita di Nayef non vale l’inchiostro di un articolo di giornale (tranne l’articolo di Michele Giorgio su il Manifesto). È stato massacrato, assieme ad altre 25 persone, il quindicenne Nayef Qarmout e la sua vita non vale una riga di giornale o un messaggio di cordoglio nel mondo occidentale.
È evidente che questo massacro alimenterà l’odio e le vendette, in quella spirale di violenza e ritorsioni che allontana la pace. È evidente che questo ennesimo massacro butterà benzina sul fuoco e sarà terreno fertile per il terrorismo e i fondamentalismi. È impensabile credere che si arriverà alla pace se Israele continua la sua occupazione militare e continua a bombardare indiscriminatamente. Israele ha il diritto non solo ad uno Stato, ma a vivere in pace e sicurezza, ma non ha il diritto di massacrare civili innocenti come l’adolescente Nayef Qarmout. Israele, come ogni stato, non ha solo diritti, ma ha anche doveri e non solo verso la Palestina ma verso tutta la comunità internazionale. È ora di dire basta e di fermare il genocidio al rallentatore di Gaza. Restiamo umani avrebbe detto Vittorio Arrigoni: la comunità internazionali blocchi questa violenza.

263 commenti
« Commenti più vecchiCommenti più recenti »
  1. Anita
    Anita says:

    x Sylvi

    Negli US ci sono mostre viaggianti nei musei.

    Nel lontano 1964 andammo a New York per vedere “La Pieta'” di Michelangelo, c’era una folla, ma non impossibile.

    A Boston ho visto diverse opere d’arte, sempre in prestito, ed a Seattle era una gioia, il museo non era affollato, comprai il libro della mostra…ma lo diedi al dottore che era incaricato di mio figlio.

    In Florida, a Palm Beach ci sono spesso mostre dai vari musei Europei.

    Ciao, Anita

  2. Peter
    Peter says:

    x Sylvi

    intere pareti? mai viste. Ho visto arazzi e quadri molto grandi (Canaletto) alla NG.
    L’Italia non e’ mai stata una colonia inglese (si potrebbe persino sostenere il contrario…), e gli inglesi compravano, non c’era bisogno di rubare o saccheggiare…
    L’unica ‘invasione’ fu nella seconda GM, ma non mi pare che saccheggiarono i musei, anche perche’ pochi anni dopo i bottini di opere d’arte in guerra vennero dichiarati crimini contro l’umanita’…
    E’ mai stata al Louvre? a parte i dipinti di Leonardo che lavorava per Francesco I (quindi poco da dire…), ha visto le pavilion Italien? mi ci ero praticamente perso anni fa…tutto legittimo? tutto acquistato?…che dire di Carlo VIII, Napoleone, e tutte le campagne d’Italia dei cugini ‘gallici’?
    Gli unici barbari che distrussero invece di preservare opere d’arte furono i tedeschi, nelle varie occupazioni, ed a volte gli stessi italiani, che quasi demolirono il colosseo per farne mattoni…e poi, quel che non fecero i barbari, fecero i Barberini…

    I lanzichenecchi a Roma distrussero e saccheggiarono a man bassa. Nel ’44 del secolo scorso, i tedeschi fecero lo stesso. Ho visto filmati di nazisti che bruciavano opere d’arte e cose antichissime a Roma prima di lasciarla per l’arrivo degli alleati…
    Ringraziamo il Vaticano per cio’ che e’ rimasto

    Peter

  3. Anita
    Anita says:

    x Peter

    I Lanzichenecchi…..non ho sentita questa parola da quando ero piccola, forse ne parlava mio papa’ perche’ ci fu una battaglia in Lombardia nei paraggi di Milano e Pavia.

    Anita

  4. Cerutti Gino
    Cerutti Gino says:

    La democrazia dei repubblicani, conservatori, neocon o kome kazzo si fanno kiamare:

    Nel Wisconsin, governatore Scott Walker, repubblicano, il padrone di un esercizio pubblico (uno strip-club) della cittadina di Abbotsford ha esposto un cartello…
    “no negroes allowed”!
    Rand Paul, il figlio di Ron Paul, il ginecologo in corso per le Primarie Repubblicane, commenta che non è “democratico” imporre ai singoli stati l’obbedienza alla legge sui diritti civili.
    (Civil Rights Act, quello del 1964)!

    Gli ipocriti perdono il pelo ma non il vizio..

    C.G.

  5. sylvi
    sylvi says:

    x Peter

    Ho già detto che i Musei più importanti europei li ho visitati; mi mancano un paio in Germania, Amsterdam e non molto altro.
    Al Louvre è la sagra dei ladri. Infatti Napoleone durante le sue campagne si portava appresso studiosi di Storia dell’Arte per non sbagliare capolavoro!
    E’ però anche facile stabilire quali sono i furti; hanno spudoratamente scritto nei cataloghi …” proveniente da…”
    Qui da noi i tedeschi non distrussero, anche loro “asportavano”.
    Venezia fu dilapidata prima dagli austriaci…ma poi…da Napoleone e via per li rami…

    La parete di cui parlo nell’altro post apparteneva alla Ca’ Rezzonico.

    Sylvi

  6. peter
    peter says:

    x Sylvi

    bene bene, sono riuscito a farglielo ammettere…i francesi in Italia sono sempre stati delle canaglie, seguiti da austriaci, tedeschi, spagnoli…gli inglesi non sono dolci di sale, ma proprio non vedo quando e come potevano portarsi via pareti senza permesso…
    Al BM vi sono manufatti in argilla, bronzo ed oro risalenti all’eta’ del bronzo…provenienti da Taranto ed il Salento. Avranno fatto scavi con permessi dati da autorita’ molto distratte e corrotte del regno delle Due Sicilie, o comprarono da ‘collezionisti’ privati

    Peter

  7. Anita
    Anita says:

    x C.G.

    Mi trovi dove ha letto che il governatore del Wisconsin, Scott Walker, ha esposto il cartello razzista.

    Se fosse vero ci sarebbe stata una rivoluzione, gli avrebbero bruciato l’edificio.
    Qui non si puo’ nemmeno usare la parola “negroes”.

    Non so nemmeno che sia proprietario di un “Strip Club, so che aveva una carica con la Croce Rossa.

    Mi trovi l’articolo.

    Anita

  8. Cerutti Gino
    Cerutti Gino says:

    Signora Anita Saputella,
    per prima cosa chieda se PER FAVORE posso citarle la fonte, e questo anche per una questione di educazione.
    Seconda, faccia ricerca dato che sta 480 ore al giorno davanti al PC a fare la maestrina dei miei ….oni.
    Terzo, cosa crede che solo i suoi post rispondano al vero?
    Buona seraaaata.
    C.G.

  9. Cerutti Gino
    Cerutti Gino says:

    Siccome lei capisce sempre fischi per fiaschi (perchè deve fare sempre la solita figura barbina?) si rilegga, PER FAVORE, quello che ho postato almeno 25 volte.
    Forse, e sottolineo il forse, alla 25esima capirà che non si tratta del governatore neocojone ma di un esercente di quello stato.
    E il figlio (neocojone) del padre (neocojone) non ci trova niente di male se qualcuno espone cartelli razzisti, andando contro le leggi vigenti dal 1964.

    C.G.

  10. Anita
    Anita says:

    x C.G.

    Metto sempre la fonte.

    Lei mi ridicolizza per i miei WWWnonreggopiu’.

    Nessuno chiede per favore, in ogni modo e’ regola dei forum di riportare la fonte.

    Scott Walker e’ andato contro i sindacati….ed e’ stato eletto.

    Stia attento con i suoi ….oni, prima di dirmi di chiedere “per favore”

    Anita

  11. Cerutti Gino
    Cerutti Gino says:

    Sciùra, ‘nteregghecchiù.
    Lei è davvero capace di far venire l’ orchite scrotalis anche alle libellule.
    Troppo pesante.. da disintegrare anche la corazza del Cerutti.
    Alzo bandiera bianca, mi arrendo.

    C.G.

  12. Uroburo
    Uroburo says:

    Anita { 18.03.12 alle 17:09 } I Lanzichenecchi…..non ho sentita questa parola da quando ero piccola, forse ne parlava mio papa’ perche’ ci fu una battaglia in Lombardia nei paraggi di Milano e Pavia.
    ————————————
    Era a Marignano, odierna Melegnano, tra Milano e Lodi.
    Ma i Lanzichenecchi erano pochi, gli altri erano gli svizzeri che, sconfitti, si ritirarono verso nord mantenendo però l’occupazione militare sull’odierno Canton Ticino.
    I Lanzi furono autori del sacco di Roma nel 1527 e della guerra di Mantova, quella descritta dai Promessi Sposi del Manzoni, nel 1628. U.

  13. Anita
    Anita says:

    x C.G.

    E’ lei che non sa spiegarsi.

    Scott Walker e’ del Wisconsin, Governatore.

    Rand Paul e’ del Kentucky, Senatore.

    Se lei ha l’orchite si faccia curare.

    Anita

  14. Cerutti Gino
    Cerutti Gino says:

    Mi dispiace per lei, signora, ne sono esente.
    Ma corro il rischio, arrabattandomi con lei, di farmela venire.
    In maniera prorompente, da camminare poi con un montacarichi appresso.

    P.S.: non capisco perchè quando non memorizza di primo acchitto quello che uno scrive, se di suo interesse, non prova a rileggerla una volta in più?
    Così tanto complicato per lei?
    màh.

    Buonanooootte.

    C.G.

  15. Anita
    Anita says:

    x C.G.

    Ho letto e riletto.
    Lei fa un insalata mista e pretende che gli altri capiscano.

    Rand Paul essendo un politico non si puo’ intromettere con commenti su un altro stato, esiste la sovranita’ statale.

    Ogni Stato ha i suoi codici indipendenti di diritto penale e civile, e ogni Stato gestisce il proprio governo interno.

    Per quale motivo lei ha scritto quel post e’ un mistero.

    Anita

  16. Uroburo
    Uroburo says:

    Guarda, guarda ….. proprio coma la CompagniadellaZia con la pop art.

    … nel 2005 Nissim Ben-Sheetrit, del Ministero degli Esteri israeliano, ha affermato:
    “Vediamo la cultura come uno strumento di propaganda di primo ordine, e non facciamo differenza tra propaganda e cultura”.

    Gli artisti israeliani che accettano fondi dal Ministero degli Esteri sono, infatti, tenuti a firmare un contratto nel quale si afferma che l´artista “è consapevole che lo scopo di
    aver contrattato i suoi servizi è di promuovere le politiche dello Stato di Israele attraverso la cultura e l´arte, compreso contribuire a creare un´immagine positiva di Israele”.
    (http://www.haaretz.com/putting-out-a-contract-on-art-1.250388)

  17. sylvi
    sylvi says:

    Curando le triglie…
    considerando quel che le ho pagate …non sicuramente del tutto selvagge, di qualità extra!
    Il Sindaco di Bari era uno dei pochi politici pugliesi che mi pareva persona integerrima e degna di tutta la stima…
    poi arriva la storia dei pesci…e anche questa illusione è caduta.
    Non mi scandalizzo per quattro pesci…come ha detto lui, anche se, da quel che ho letto, proprio solo quattro non erano.

    Spiego ad Anita: Il Sindaco, per Natale, ha accettato in regalo da imprenditori che hanno bisogno dei suoi aiuti per lavorare nel Comune, …branzini, ostriche, pedoci pelosi, aragoste…insomma un mare di pesce che ha dovuto mettere in ghiaccio nella vasca da bagno…ovviamente il tutto non bagnato con Prosecco, ma con Champagne.

    Quello che mi ha fatto arrabbiare è che i pedoci pelosi, che non sono volgarissime cozze di allevamento, sono protetti, come i datteri di mare, perchè crescono abbarbicati alla roccia e per raccoglierli bisogna scalfirla, cioè rovinare le coste.
    Ora, che un mafioso se ne freghi delle coste e della loro tutela mi pare comprensibile,…ma un Sindaco? Ex magistrato e per di più di sx???
    Sono contenta che gli siano andati di traverso!

    Ps: Facendo un po’ di conti su quanto costa il pesce ricevuto in omaggio…tutta roba di primissima qualità, senza contare lo champagne …non è che sia stato un dono da poco!!! Alla faccia!!!

    Mai che resti una illusione…mi restano Bersani e Fassino…fino a quando???

    Sylvi

  18. Uroburo
    Uroburo says:

    Cara Silvy,
    questo è un paese marcio dentro. Da migliaia d’anni, ormai: basso Impero e Chiesa cattolica (che sono, secondo me, la stessa cosa) favorendo.
    La differenza tra destra e sinistra e che la prima è organicamente collegata con il crimine organizzato e la seconda, infiltrazioni a parte, no. Almeno per ora.
    Il fatto è che la sinistra, senza una forte tensione ideale, che una volta era la rivoluzione ed ora potrebbero essere la giustizia e l’uguaglianza, scade in un machiavellismo baffettiano.
    Quanto di peggio anche se comunque meglio degli altri, almeno nelle nostre latitudini.
    Un saluto U.

  19. Anita
    Anita says:

    x Sylvi

    Cara Sylvi,
    si sa che la maggioranza dei politici si sentono speciali…predicano bene ma razzolano male.

    Pochi giorni fa c’e’ stato un banchetto di gala in onore del Primo Ministro David Cameron alla Casa Bianca…questi banchetti costano un patrimonio solo per la sicurezza…

    Si viene a sapere che 41 dei 364 partecipanti sono fardellatrici per la campagna di Obama, raccolgono fondi volontari che danno il massimo legale e poi raccogliere da amici e colleghi che fanno lo stesso.

    Il gruppo che ha partecipato alla quella cena e’ responsabile della raccolta di almeno 10,7 milioni dollari, un bel gruzzoletto.

    So che non ha niente a che vedere con i doni al Sindaco di Bari, ma e’ come ne approfittano sia ignorando la natura che pescando nelle tasche dei cittadini.
    Questo si chiama: sfruttare ogni occasione per riempirsi le tasche anche a costo di un certo decoro, e rispetto per l’ospite d’onore.

    Naturalmente i generosi invitati sono tutti con la mano tesa sperando in un secondo termine per Obama.

    Quello che mi fa dispiacere e’ l’uso e la scusa di una cena di gala alla Casa Bianca per raccogliere fondi per la campagna elettorale.

    Buon riposo,
    Anita

    PS:
    Si puo’ leggere online e su alcuni giornali.

  20. Uroburo
    Uroburo says:

    Cara Anita,
    storicamente parlando i fondi a disposizione dei Repubblicani sono sempre stati il doppio o il triplo di quelli a disposizione dei Democratici.
    Anche perchè la maggioranza dei versamenti ai Repubblicani sono sempre stati versati dalla grande industria, dalle banche ed in generale dal mondo finanziario e produttivo.
    In cambio ne hanno avuto una scandalosa diminuzione delle tasse che fanno, ora come ora, degli Useggetta il paese al mondo dove più forti sono le diseguaglianze economiche e sociali. Naturalmente queste diseguaglianze diventano regolarmente anche diseguaglianze politiche: e per fortuna che la lotta di classe non esiste più. Infatti quando la fanno i ricchi non si chiama MAI lotta di classe ma piuttosto legittima difesa dei propri interessi.
    Io trovo scandaloso non tanto raccogliere dei fondo ad un pranzo quanto permettere a delle imprese di stanziare fondi che faranno eleggere chi diminuirà loro le tasse: mi sembra uno scandaloso interesse privato in atto pubblico, perchè le elezioni (teoricamente libere ma in realtà legate alla disponibilità finanziaria) sono un fondamentale atto pubblico che riguarda la vita e l’avvenire di milioni di uomini, di una società intera presente e soprattutto futura.
    Resta il fatto che tutta la politica useggetta consiste nel rendere difficile o impossibile ai poveri di poter esercitare il loro diritto di voto con scuse varie (come la revisione elettorale fatta in Florida qualche anno fa). Già perchè da voi, la sedicente patria della democrazia, il diritto di voto non è automatico per tutti i cittadini ma deve essere specificamente vantato iscrivendosi alle liste elettorali, cosa che in certi luoghi, ad esempio negli stati del Sud può porre non pochi problemi. Chissà mai qual’è la percentuale dei votanti della popolazione negra negli stati meridionali, rispetto, ad esempio, a Boston, New York o Chicago…
    Come vede il concetto di democrazia ha tante facce e sicuramente quella dei Tea-party vale solo per loro.
    Un saluto U.

  21. peter
    peter says:

    x Uroburo

    del party di stato di Anita sapevo, ho preferito non parlarne. Ci ricollega alla passata polemica tra Sylvi e me, Cameron non e’ capo di stato, era una official visit trattata da Obama come state visit in omaggio ai suoi alleati…quindi pranzo sontuoso, parole di grande elogio, etc etc. Mi da’ molto sui nervi che Obama incensi tanto un liberista thatcheriano, che fa del suo meglio per demolire lo stato sociale, la sanita’ pubblica, l’assistenza, etc etc.
    Hanno votato per lui per via della crisi, l’economia ‘doveva riprendersi’, ora oltre all’economia in crisi si trovano, o meglio ci troviamo, con tasse in aumento, servizi in calo, privatizzazioni a man bassa, e tra poco pedaggi sulle autostrade che ancora qui non c’erano…oltre a benzina e gasolio i piu’ cari in Europa, nonostante GB un po’ di petrolio di suo ce l’abbia…le ferrovie le avevano gia’ privatizzate negli anni Novanta, non che i laburisti mossero poi un dito per ristatalizzarle…
    In sostanza, la democrazia e’ una grande presa per i fondelli, se chiede a me. Anche se qui si viene registrati sulle liste elettorali automaticamente

    Peter

  22. sylvi
    sylvi says:

    …forte tensione ideale, che una volta era la rivoluzione ed ora potrebbero essere la giustizia e l’uguaglianza, …Uroburo

    caro Uroburo

    non è che forse abbiamo già provato le rivoluzioni…suppongo per ottenere giustizia ed uguaglianza …e non abbiamo ottenuto nemmeno la libertè che naturalmente è strettamente connaturata alle altre due?
    La dx, come dice lei, vuole la disuguaglianza figlia dell’ingiustizia…
    ma la sx mondiale si è arenata sulla LIBERTE’ e ha perso tutto.
    Senza parlare dei massimi sistemi, tutti falliti, …senza abbarbicarsi tenacemente a ideologie ormai defunte…perchè la sx,( soprattutto italiana perchè ci riguarda,) ma anche mondiale
    è incapace di PENSARE E PROGETTARE altro che non siano le solite lotte di classe, e la solita ormai stantia guerra sul merito e sul profitto che anzichè portare più uguaglianza e giustizia , ci ha condotti a una sterile guerra con i famosi Poteri Forti, che sono diventati ancora più forti!

    Non dia la colpa al basso Impero e alla Chiesa…il primo ha qualche annnetto…la seconda ha aumentato il potere temporale …forse proprio perchè aveva gli alleati giusti e i competitor che non hanno saputo usare le SUE armi e capire che , in fondo., la Rivoluzione è un Attimo che fa molta confusione…ma poi si deve ricostruire sulle macerie…e lì si vede chi è più forte.
    Quali progetti di ricostruzione ha la sx italiana?
    Come raccoglie e ricicla le vecchie buone idee unendole e amalgamandole a
    nuove strategie?
    Togliere il crocifisso dalle scuole?
    Il matrimonio ai gay? Con incorporata reversibilità della pensione?
    Dare lavoro e salario a tutti senza sapere da dove si ricava e con quali regole il lavoro e il salario pèer tutti?

    La sx ritengo abbia raggiunto un obbiettivo perseguito tenacemente…ha distrutto la classe media portandola ai livelli della classe operaia. Bravi!
    Un’idea appena intelligente avrebbe fatto il contrario…portare la classe operaia un gradino più in su!
    Invece …ma sì…le ha dato uno straccio di diploma di “non studio” che non vale una cicca…e il fosso che la separava dall’ ‘alta borghesia e diventato un abisso!

    Lei legge i giornali come me…mi dica …
    Dall’economia discendono. il lavoro, i diritti all’istruzione, alla salute, ai servizi sociali…
    -Possiamo far a meno di pagare i debiti contratti da noi della nostra generazione…(anche se la sottoscritta non ha mai fatto il passo più lungo della gamba e così ha educato figli e allievi)…bene , saremo fuori d’Europa , anzi saremo fuori del mondo civile.
    – Paghiamo i debiti sputando pallini, come ci fa fare Monti, e magari poi possiamo alzare la voce, forse, contro la Finanza che ci strozza.
    Ma per alzare la voce dobbiamo prima di tutto essere AUTOREVOLI, avere voce ferma e giusta.
    E qui…la dx è impresentabile…ma la sx non è da meno!

    Io aspetto Bersani che dica forte e chiaro ai suoi: io ripulisco il partito… se perdo, se non vi va, me ne vado.
    E lo dica: Chi mi ama mi segua!
    Ma deve farcelo sapere a tutti, noi cittadini senza potere, che lui vuole provarci a usare la ramazza.
    E soprattutto che ha chi l’aiuta perchè la pensa come lui.

    Invece di ululare che questa nazione è persa…perchè non cerca un motivo per tornare a votare?

    cordialità… con idee sparse
    Sylvi

  23. Uroburo
    Uroburo says:

    Caro Peter,
    siamo d’accordo che quelle occidentali sono in realtà delle oligarchie plutocratiche votate (brogli a parte, piuttosto frequenti da noi ed in Useggetta) dal popppolo ma se ci si deve registrare per votare è anche peggio.
    Su Obama lei ricorderà che ho sempre detto che era stato eletto come l’uomo delle banche; non ho cambiato parere.
    Con tutto questo i Tea-party sono decisamente peggio: sono degli integralisti religiosi tal quale i Talebani.
    Un saluto U.

  24. sylvi
    sylvi says:

    caro Pino,

    lei che sa tutto…che fine ha fatto CC?
    Sta mungendo le asine? Trapiantando petunie secondo le teorie di qualche vecchio marxista ?
    O sta studiando con la Fiom una fregatura da dare alla Fornero?

    Saluti
    Sylvi

  25. Pino Nicotri
    Pino Nicotri says:

    x Sylvi

    Premesso che non so nulla di alcunché, non so cosa stia facendo il buon CC. Forse ha l’influenza, forse è scappato con una giovane ballerina turca o con una nipote di Mubarak o Berlusconi. Tutto, fuorché la Fornero, spero per lui. A meno che la scambi per la bella… Fornerina.
    Un saluto.
    pino

  26. Pino Nicotri
    Pino Nicotri says:

    LIBIA, AMNESTY LANCIA ACCUSE DURISSIME ALLA NATO

    Ieri l’anniversario dei primi “bombardamenti umanitari”. Il gruppo per la tutela dei diritti umani denuncia almeno tre raid su obiettivi civili, con donne e bambini uccisi, «senza spiegazioni». Debole e sprezzante la risposta dell’Alleanza.

    http://nena-news.globalist.it/?p=17895

  27. Anita
    Anita says:

    x Uroburo

    Lei scrive:
    “Con tutto questo i Tea-party sono decisamente peggio: sono degli integralisti religiosi tal quale i Talebani.”

    ^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^

    Ecco i fatti del ​​movimento “Tea Party”

    Il Tea Party è un movimento di base americano che è considerato essere un movimento populista dei cittadini degli Stati Uniti che sostengono riduzioni di imposte e spesa pubblica.

    Altre questioni principali della piattaforma Tea Party includono la riduzione del debito nazionale degli Stati Uniti e il disavanzo di bilancio del governo.
    Sostenere per l’adesione alla Costituzione degli Stati Uniti e in particolare preferisco una interpretazione originalist di tale documento fondante.

    Il Tea Party nome si riferisce al Boston Tea Party del 1773 in cui i coloni protestavano contro le tasse sul loro tè inglesi.

    La protesta coinvolti lancio tè dalle navi nel porto di Boston nell’oceano. Grido di battaglia il colono era “No taxation without representation”.

    Il moderno movimento del Tea Party non è un partito politico registrato il suo nome non è ancora apparso su tutte le schede elettorali.
    Il movimento Tea Party non approva candidati per mandato elettivo.

    Nel 2010 le elezioni di novembre di medio termine il movimento Tea Party ha dimostrato di avere un’influenza significativa per aiutare i candidati la supportato farsi eleggere.
    In quelle elezioni tutti i candidati Tea Party supportati erano membri del partito repubblicano.

    Perché il moderno movimento del Tea Party è un movimento popolare di locali e gruppi nazionali non c’è una leadership centrale del movimento Tea Party.

    Ogni gruppo Tea Party determina le proprie priorità e definisce la propria agenda, anche se ci sono di carattere sciolti tra i gruppi e la comunicazione ai fini della organizzazione di particolari proteste e dimostrazioni Tea Party Tea Party.

    Alcuni dei punti di raccolta per Partiers tè e problemi contro i quali si sono radunati per protestare contro i salvataggi bancari, le spese di stimolo e la riforma sanitaria.

    Nella maggior parte dei tutti i casi i supporti delle proteste dei movimenti Tea Party e dimostrazioni comportano di advocacy per ridurre le spese federali, l’eliminazione del deficit spending, e la necessità per i politici ad ascoltare la volontà del popolo.

    Grazie per la piattaforma Tea visita Partito per leggere il movimento Tea Party.

    Content copyright 2011-2012. Parte della piattaforma Tea. Tutti i diritti riservati.

    ^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^

    Se questi sono Talebani, lei non sa niente degli US come al solito.

    Saluti,
    Anita

  28. controcorrente
    controcorrente says:

    Cara Sylvi,

    sono vivo, sto rimettendo in ordine la “casa” dei miei avi.
    Alla sera sono stanco morto,ma ancora in tempo per fare letture brevi tipo l’ultimo”Limes” rivista italiana di geopolitica (che consiglio a te , per non restare sempre ancorata ai buon vecchio Carso !
    Titola”Limes” ,questo bimestre : PROTOCOLLO IRAN Operazioni coperte e venti di guerra nel Golfo,Conto alla rovescia in Siria , l’Atomica persiana: minaccia o pretesto ?

    Poi un libro che Pino ha sempre consigliato e che mi era sfuggito in passato : Dio non è grande di Christoper Hitcthens.

    Vi faro sapere alla fine delle letture,ma non ci sono grandi novità,salvo che siamo già in guerra da parecchio tempo , senza saperlo…ma non è una novità..basta seguire i Post di Pino, che certe cose le ha già scritte per noi , con largo anticipo.
    Anche su Dio non è grande..nulla di nuovo,salvo alcune “chicchette” che mi erano sfuggite in passato..!!

    Domani devo mettere la rete anti cinghiali per evitare che mi mangino le patate….!!
    Praticamente devo evitare gli” Strike” dei cinghiali,e visto la loro schiacciante superiorità,la tattica è di tipo difensivo..contro gli Imperialisti “cinghiali” è sempre molto dura..,ma si può sviarli..con successo..in fondo sono animali !

    cc

  29. Uroburo
    Uroburo says:

    Cara Anita,
    i Tea Party sono per lo più esponenti dell’integralismo cristiano più rigido. E formano una delle lobby più agguerrite degli Useggetta avendo costituito una sorta di mafia. Si aiutano in ogni occasione anche sul piano economico. Hanno buttato fuori dal Partito Repubblicano chiunque non la pensasse come loro
    Basta guardare la carriera di Santorum e di altri.
    Spiacente ma resto del mio parere.

  30. Anita
    Anita says:

    x Uroburo

    Rick Santorum ha iniziata la sua carriera politica nel 1970, membro del Partito Repubblicano, Senatore per diversi mandati.
    Mitt Romney, governatore del vicino Massachusetts per due mandati, Newt Gingrich da un secolo, Ron Paul certamente da prima dell’evento dei Tea Parties.

    Santorum e’ ultra conservatore, Romney e’ moderato, Newt e’ brillante nei suoi discorsi ma ha un carattere tempestoso, Ron Paul…Dr. NO.

    Il GOP non e’ innamorato di Mitt Romney, principalmente per la riforma sanitaria iniziata da lui quando era governatore.
    Ma e’ considerato l’unico che si potra’ confrontare con Obama a novembre.

    Oggi ci sono state le primarie in Illinois, stiamo aspettando i risultati, ma sembra che Romney abbia vantaggio su Santorum.

    Santorum mi spaventa, troppo casa e chiesa, ha un bel sorriso, ma quando lo sento per radio intuisco una persona differente.

    Ho appoggiato Romney nel 2008 e lo appoggio nel 2012.
    Non e’ un buon oratore, e’ rigido, manca di carisma, ma per me sono cose irrilevanti.

    Buonanotte,
    Anita

  31. Anita
    Anita says:

    x Uroburo

    PS:

    Per me l’ideale ticket sarebbe Romney-Rubio.

    Marco Rubio e’ un tesoro, giovane, energetico, oratore indiscutibile anche senza il teleprompter, ottimo senso umoristico, di genitori cubani, una ventata di aria fresca.

    Anche se ha detto di no, se scelto non credo che si tiri indietro.
    Tutti dicono NO, fino a che sono scelti dal candidato vincente.

    Ieri sera ho sentito un discorso di Marco Rubio di 25 minuti, a song to my ears.

    Un piccolo problema potrebbe essere che i suoi genitori, migrati da Cuba, diventarono naturalizzati cittadini nel 1976 e Marco nacque nel 1971.

    Del resto abbiamo un Presidente del quale la legittimità’ e’ ancora contestata.

    Cosi’ sa’ come la penso io, e come lei resto del mio parere.

    La melma si sta gia’ elevando contro Rubio, non avendo altro da incolparlo, e’ colposo di essere giovane…. (padre si 4 figli)

    Anita
    ———

    Romney ha vinto in Illinois, sto sentendo il discorso, the victory speech.

  32. Shalom: Dopo "Piombo Fuso" le beffe legali
    Shalom: Dopo "Piombo Fuso" le beffe legali says:

    ONU-ISRAELE: UNA LUNGA «PIOMBO FUSO» LEGALE
    Il Comitato Onu per la Eliminazione della Discriminazione Razziale (Cerd) rileva l’impossibilita’ per le vittime palestinesi dell’offensiva contro Gaza del 2008-2009 di ottenere un risarcimento danni e giustizia

    DAVIDE TUNDO*

    Roma, 21 marzo 2012, Nena News – Il 9 marzo si è conclusa a Ginevra l’80ma sessione del Comitato ONU per la Eliminazione della Discriminazione Razziale (CERD), organo di esperti indipendenti incaricato di valutare i rapporti che gli stati membri dell’omonima Convenzione sono periodicamente tenuti a presentare e in essi lo stato dell’applicazione delle norme convenzionali nell’ambito della giurisdizione statale.

    Tra gli stati in esame, il Comitato ha analizzato Israele, il cui rapporto è stato valutato alla luce di una serie di rapporti alternativi di ONG israeliane e palestinesi[1], e altresì in base a un contradditorio tra i membri del Comitato e una delegazione ufficiale israeliana.

    A conclusione dei lavori il Comitato ha pubblicato le proprie osservazioni finali[2] tra cui spiccano talune questioni su cui il medesimo ritiene che Israele debba intervenire al fine di rispettare gli obblighi derivanti dalla Convenzione. Il Comitato ha espresso perplessità su diverse politiche e pratiche messe in atto nell’ambito del territorio israeliano e altresì nei territori palestinesi e negli Alti siriani del Golan, sui quali Israele esercita la propria giurisdizione, con relativa assunzione di responsabilità giuridiche internazionali, in virtù dell’effettivo controllo derivante dall’occupazione militare.

    In effetti, come potenza occupante, Israele é giuridicamente responsabile rispetto all’applicazione della Convenzione, e degli altri trattati di diritto internazionale dei diritti umani di cui è parte, nei territori anzidetti. Tale conclusione, pacificamente accettata dalla comunità internazionale, inclusi specifici organi e comitati ONU, è stata nuovamente ribadita dal Comitato a fronte dell’ennesimo tentativo di Israele di sottrarsi alle proprie responsabilità giuridiche nei confronti delle popolazioni che mantiene sotto occupazione. Difatti, il rapporto dello stato israeliano[3] ha omesso riferimento alcuno ai territori occupati nei quali Israele considera la Convenzione inapplicabile e ne declina ogni responsabilità. Si tratta di una posizione inaccettabile che non è, secondo il Comitato, “in accordance with the letter and spirit of the Convention, and international law, as also affirmed by the International Court of Justice and by other international bodies” (§ 10).

    Tra le questioni relative ai territori palestinesi occupati con profili discriminatori di rilievo[4], il Comitato ha espresso “concern at the monetary and physical obstacles faced by Palestinians seeking compensation before Israeli tribunals for loss suffered, in particular as a consequence of the IDF Operation Cast Lead in the Gaza Strip (Articles 3, 5 and 6 of the Convention)”, (§ 27).

    A tal riguardo occorre ricordare che, nell’ambito della devastante operazione militare israeliana “Piombo Fuso” di dicembre 2008/gennaio 2009 nella Striscia di Gaza, la missione ONU guidata dal giudice Goldstone[5] ha rinvenuto gravi violazioni da parte di Israele dei diritti umani e del diritto internazionale umanitario, inclusi possibili crimini di guerra come l’attacco intenzionale a beni e persone civili[6].

    In effetti, l’ingente numero di vittime tra la popolazione civile, e gli enormi danni materiali a beni civili[7], unitamente alle modalità di attuazione delle forze armate israeliane, hanno giustificato il sospetto che queste abbiano intenzionalmente scelto i civili palestinesi, “protected persons” in base all’artt. 4-33 della IV Convenzione di Ginevra del 1949, come specifico obiettivo militare in esecuzione di un “collective punishment”, anch’esso chiaramente proibito dalle medesima norme che, universalmente ratificate, sono considerate come diritto internazionale umanitario di carattere consuetudinario.

    Il diritto alla riparazione del danno, una componente essenziale del diritto alla giustizia, spetta dunque alle centinaia di vittime di Gaza in base alle norme del diritto internazionale dei diritti umani, tra cui il Patto Internazionale sui Diritti Civili e Politici del 1966, ratificato da Israele e applicabile ai territori palestinesi occupati[8], anche in virtù della sua “extraterritorialità”.[9]

    La sussistenza della responsabilità civile in capo a Israele deriva peraltro da una norma del diritto internazionale umanitario consuetudinario per cui “a State responsible for violations of international humanitarian law is required to make full reparation for the loss or injury caused”.[10]

    Malgrado ciò, il diritto alla giustizia in sede civile è per le vittime palestinesi di “Piombo Fuso”, come peraltro in sede penale, irrealizzabile nel sistema legale israeliano. Sebbene astrattamente legittimate ad agire in giudizio contro il Ministero della Difesa per il risarcimento dei danni, qualora la medesima richiesta formulata “out-of-court” non abbia trovato accoglimento o risposta alcuna, come peraltro finora sempre accaduto, le vittime civili di Gaza si scontrano con due gravi elementi discriminatori.

    Da un lato, le restrizioni ai movimenti di persone e beni in entrata e uscita dalla Striscia di Gaza, elemento portante della chiusura della medesima in atto ormai da più di 4 anni su decisione di Israele, hanno impedito ai palestinesi di Gaza, siano essi ricorrenti in giudizio, testimoni o avvocati, di comparire dinanzi alle corti israeliane come da queste prescritto per la rituale celebrazione delle diverse fasi processuali, tra cui il confronto dei testi. La conseguenza sui processi e le domande risarcitorie è devastante: constatata l’assenza degli interessati, la corte israeliana aggiorna il caso ad infinitum o ne dichiara la chiusura e con essa la perdita del diritto.

    Né possono legali israeliani, qualora assumano la rappresentanza in Israele di palestinesi di Gaza, ivi recarsi per incontrare i propri clienti ed assicurarne una adeguata difesa e assistenza legale.

    Inoltre, in aggiunta a “court fees”, o costi fissi di giustizia da pagarsi per ogni procedimento civile, le corti israeliane hanno sistematicamente iniziato ad esigere a ciascun ricorrente di Gaza il versamento di proibitive “guarantees”, il cui importo è solitamente in linea con il valore della proprietà reale di cui si lamenta il danno, mentre per i casi di lesione o morte tale somma oscilla ormai tendenzialmente sui NIS 10,000 (USD 2,600) e 20,000 (USD 5,200), rispettivamente. Occorre notare, e in ciò risiede la discriminazione ai danni dei ricorrenti palestinesi di Gaza, che l’imposizione (e l’ammontare) di tali garanzie al fine di rivalersi dei costi processuali contro l’eventuale soccombente, non è un obbligo bensì una facoltà in capo ai giudici. Se non pagate entro i successivi 120 giorni, il giudizio si estingue. Non è superfluo ricordare che tali somme non sono in assoluto nelle disponibilità dei palestinesi di Gaza, la cui situazione è notoriamente ai limiti della mera sussistenza a causa delle operazioni militari israeliane e del diffuso impoverimento arrecato dal blocco israeliano sulla Striscia. Anche su quest’ultimo aspetto, peraltro, il Comitato ha esplicitamente manifestato la propria contrarietà e chiesto ad Israele di “fully respect the norms of humanitarian law in the Occupied Palestinian Territory,and rescind its blockade policy” (§ 26).

    Le conseguenze di tale sistema di “guarantees” sul diritto alla giustizia delle vittime civili di Gaza, specificamente sulla riparazione dei danni ad essi provocati da “Piombo Fuso”, sono ben documentate dal Palestinian Centre for Human Rights di Gaza City[11], che ha gratuitamente assunto la rappresentanza legale di molte vittime e si adopera per il reperimento dei fondi necessari.

    Su 1,046 richieste di risarcimento per altrettante vittime civili, 400 sono state in seguito abbandonate a causa delle iniziali “court fees”, mentre per le restanti, di cui invece si sono pagati tali costi di giustizia, la sopravvenuta imposizione delle “guarantees” rischia di frustrare ogni aspettativa di giustizia.

    In ultimo, va ricordato che la Suprema Corte israeliana ha rigettato una serie di petizioni in cui si chiedeva la cancellazione o almeno la diminuzione dell’ammontare di tali “guarantees”.[12]

    È di tutta evidenza, come ha sottolineato il Comitato ONU, che il diritto alla giustizia per le vittime palestinesi di Gaza non può realizzarsi, per i motivi anzidetti, nel sistema legale israeliano.

    Tale diniego di giustizia, unitamente alle altre violazioni dei diritti umani commesse nel contesto dell’illegale chiusura israeliana della Striscia di Gaza, può integrare la fattispecie penale internazionale della persecuzione, un crimine contro l’umanità, come affermato dalla Missione ONU sulla Guerra di Gaza.[13]

    Le discriminazioni in tema di azioni risarcitorie dei danni delle vittime palestinesi sono funzionali alla perpetuazione dell’illegalità delle azioni israeliane su Gaza, che sull’impunità dei suoi responsabili, anche internazionale, si reggono e si moltiplicano.

    *Dottorando in Diritti Umani dell’Universitá di Valencia (Spagna) e collaboratore del Centro Palestinese per i Diritti Umani di Gaza.
    [1] Si veda tra gli altri PCHR, Submission to the UN Committee on the Elimination of Racial Discrimination, febbraio 2012, disponibile su http://www.pchrgaza.org/files/2012/PCHR%20CERD%20Submission.pdf.

    [2] CERD/C/ISR/CO/14-16, 9 marzo 2012, disponibile su http://www2.ohchr.org/english/bodies/cerd/docs/CERD.C.ISR.CO.14-16.pdf.

    [3] CERD/C/ISR/14-16, 17 gennaio 2011, disponibile su http://www2.ohchr.org/english/bodies/cerd/docs/CERD.C.ISR.14-16_en.pdf.

    [4] Tra cui gli insediamenti di coloni in Cisgiordania, la gestione delle risorse naturali, le demolizioni di strutture civili palestinesi, il dislocamento forzoso delle comunità beduine e la pratica della “administrative detention”.

    [5] Si veda il rapporto della Fact-Finding Mission on the Gaza War, A/HRC/12/48 del 25 settembre 2009, disponibile su http://www2.ohchr.org/english/bodies/hrcouncil/docs/12session/a-hrc-12-48.pdf.

    [6] Art. 8 (b) (i) e (ii), Statuto di Roma della Corte Penale Internazionale.

    [7] Tra gli altri, PCHR, Targeting Civilians, Report on the Israeli military offensive against the Gaza Strip (27 December 2008-18 January 2009), 21 ottobre 2009, disponibile su http://www.pchrgaza.org.

    [8] Como dichiarato dalla Corte Internazionale di Giustizia, Legal Consequences of the Construction of a Wall in the Occupied Palestinian Territory, Advisory Opinion, 9 luglio 2004, § 106-111.

    [9] Human Rights Committee, “a State party must respect and ensure the rights laid down in the Covenant within the power or effective control of that State party, even if is not situated within the territory of the State party”,

    General Comment n. 31 (2004), CCPR/C/21/Rev.1/Add.13, par.10, disponibile su http://www.unhchr.ch. Si veda anche

    Lopez Burgos vs. Uruguay, Communication no. 052/1979, U.N. Doc. CCPR/C/OP/1 at 88 (1984), su http://www.un.org.

    [10] Rule 150, International Committee of the Red Cross, Study on Customary International Humanitarian Law: Volume 1: Rules, 2005.

    [11] Si veda al rispetto PCHR, Israeli Courts Insist on Decisions Depriving Palestinian Victims of Access to Justice and Judicial Remedy and Making It Impossible, Press-release section, 12 gennaio 2012, su http://www.pchrgaza.org.

    [12] PCHR, Israeli Courts Insist on Decisions Depriving Palestinian Victims of Access to Justice and Judicial Remedy and Making It Impossible, op.cit.

    [13] A/HRC/12/48, § 1936, op.cit.

  33. Anita
    Anita says:

    x Uroburo

    BLOGCULTURACURIOSITÀDIRITTO

    CURIOSITA’ – USA: cosa sono i Tea Party
    Negli Stati Uniti FreedomWorks è un’organizzazione che ha conquistato la ribalta nazionale lo scorso 12 settembre, quando è stata la principale organizzatrice di una manifestazione che ha visto mezzo milione di americani sfilare a Washington contro le politiche di spesa dell’amministrazione Obama. Segue

    Negli Stati Uniti FreedomWorks è un’organizzazione, attiva da una ventina di anni, che ha conquistato la ribalta nazionale lo scorso 12 settembre, quando è stata la principale organizzatrice di una manifestazione che ha visto mezzo milione di americani sfilare a Washington contro le politiche di spesa dell’amministrazione Obama.

    La “marcia su Washington” è stato il momento di maggiore visibilità di questo movimento che è diventato famoso nel mondo sotto il nome di “Tea Party”. Si tratta di raduni spontanei che si stanno sviluppando per protestare contro la politica sociale che ha caratterizzato la fine dell’era Bush e l’inizio di quella Obama.

    “La stampa progressista vicina al Presidente tende a rappresentare i “Tea Party” utilizzando il cliché di una destra rabbiosa e ignorante.
    Per alcuni opinionisti si tratterebbe perfino di un movimento para-razzista che, dietro la protesta politica, maschera soltanto la profonda ostilità per il fatto che un uomo di colore sia finalmente entrato alla Casa Bianca.”
    —————————————————–

    Noti bene….La stampa progressista vicina al Presidente tende a rappresentare i “Tea Party”…..

    Lei si beve quello che scrive la stampa progressista, e ci aggiunge la sua interpretazione sballata.

    Quando non ci sono altri argomenti fa comodo usare il razzismo…e’ di moda.

    Ecco cosa dicono gli Afro-Americani dei Tea Parties:

    The black members said the racism that has been attributed to the tea party movement came from outsiders who infiltrated the groups to discredit their work and it should be rejected.

    “These people do not oppose Barack Obama because of his skin color. They oppose him because of his policies,” said Lloyd Marcus, a spokesman for the group.

    Da AP

    Anita

  34. Pasquino
    Pasquino says:

    IL LAGO A PRIMAVERA

    Verde, profumata e dolce Peschiera,
    un fitto bosco di mandorli infiora,
    cascata intensa di brillante rosa,
    informi gradini bruciano incensi.

    Cicaleccio d’acqua festante tra i rami,
    amori, tutto il pendio è ombrato rosa,
    stormiscono le foglie, occhi al cielo,
    fiori di mandorlo nostri cuori fan festa.

    Sdraiati sullo smeraldino dolce pendio,
    moltitudine di fiori, mentre giocondi
    esalano gli anèti, ci sfiora un molle sonno,
    d’intorno tutto canta e le rondini ci fan festa.

    Pasquino

  35. Uroburo
    Uroburo says:

    Cara Anita,
    mi scuso tanto ma il razzismo ( o se preferisce il revanchismo bianco degli stati del Sud), naturalmente sempre in modo soft e non esplicito (sarebbe altrimenti ingestibile), è alla base del movimento conservatore attuale che si presenta come un movimento di estrema destra con caratteristiche fortemente autoritarie ed ultraliberiste.
    Quel che i Tea-party vogliono è la fine di ogni intervento sociale da parte dello stato; la riduzione delle tasse e quindi uno stato leggero, anzi leggerissimo (bilancio militare e poliziesco a parte); la privatizzazione di tutto, avete parlato perfino di privatizzare la giustizia ed avete già privatizzato le carceri, anche a costo di mettere in crisi la democrazia con le disuguaglianze che sostenete.
    Che ci possano essere anche dei negri repubblicani mi sembra del tutto plausibile: di imbecilli è pieno il mondo. Si figuri che 5 ittagliani su 10 votavano per il Banana!….
    Un saluto U.

  36. Cerutti Gino
    Cerutti Gino says:

    A parte che delle sue risposte non me ne frega un bel niente, confermo quanto detto.
    Se c’è qualcuno qui che trangugia propaganda, questa è proprio lei.

    C.G.

  37. Anita
    Anita says:

    x -193-

    Lei si immischia sempre senza sapere cosa ha spronata la conversazione.

    Anita

  38. rodolfo
    rodolfo says:

    vedremo quali saranno le reazioni della rete dell´odio che non tardera´a farsi sentire con l´ipocrisia mimetizzata di perbenismo e di pieta´.
    Rodolfo

  39. sylvi
    sylvi says:

    E’ Primavera! Il blog langue!
    Meno male che c’è Pasquino, a cui faccio i miei complimenti perchè uno sprazzo di poesia rischiara la giornata!

    Nei due grossi lecci, che si affacciano sul terrazzino in cucina, da alcuni giorni c’è un concerto di mille cinguettii; i merli, in particolare, sono persi nelle loro melodie amorose e, come tutti gli innamorati, diventano arditi …becchettano indisturbati a un metro da me…mi guardano con l’occhietto sbilenco e poi zampettano indifferenti un passo più in là!
    Io sono in attesa trepidante di diventare bi-nonna…se è un pigrone sarà fra una settimana… e allora anch’io preparo le pulizie di Pasqua per il nuovo arrivo.
    Poi c’è chi difende le patate dai cinghiali, e nel tempo libero si dà al ripasso delle soluzioni delle problematiche mondiali;
    c’è chi se la prende con la povera Anita che ha il solo torto di conoscere a fondo le problematiche di casa sua e di sforzarsi di capirle!
    C’è chi soprattutto guarda fuori dalle finestre di casa, mentre in casa si consuma un incendio!!!
    Pare cosa che non lo riguardi!

    E anch’io approffitto del sole per preparare i balconi fioriti a Grado e le vaschette di basilico riccio che dovrebbero tener lontano le future zanzare!
    per oggi non mi sento di farmi carico …nemmeno dei problemi dei triestini…figurarsi quelli di Landini Camusso e dei loro scioperi…fuori tempo massimo.
    Ma il tempo di un pensiero ai bambini di Tolosa, così come a quelli di Gaza o di Israele lo trovo…
    l’assassino di Tolosa non è che il frutto di demenziali messaggi ai quali nessun adulto ha saputo opporsi, semplicemente in nome dell’umanità!

    Sylvi

  40. Anita
    Anita says:

    x Sylvi

    Salto qui solo per mandarti un saluto ed un abbraccio.
    Auguri e congratulazioni anticipati per il prossimo arrivo del tuo nuovo nipotino, per te e per tutta la tua famiglia.

    Ciao,
    Anita

  41. Uroburo
    Uroburo says:

    I miei merli se ne infischiano di qualunque cosa io faccia e continuano a farsi i fatti loro. Addirittura vengono a mangiare ad un passo da me, ma non hanno per nulla l’occhio sbilenco.
    Prima con le gatte si nascondevano ma adesso … fanno come se fossero i padroni.
    Tanti auguri per il secondo nipotino. U.

  42. Uroburo
    Uroburo says:

    PS. E magari l’assassino di Tolosa potrebbe anche esser il frutto di una emarginazione ancora più demenziale.
    Sa, nessun violino suona senz’archetto… U.

« Commenti più vecchiCommenti più recenti »

I commenti sono chiusi.