Sulle “atomiche di Teheran” pur di evitare una guerra, almeno per ora, l’intelligence USA sbugiarda pubblicamente Israele

Le pressioni del capo del governo israeliano Benjamin Netanyahu verso il presidente Obama  per dare inizio ai bombardamenti sull’Iran sono sempre più forti. Ed è sempre più forte il pericolo che Israele proceda da sola mettendo gli Usa di fronte al fatto compiuto. Con il vantaggio, per Netanyahu, di far fallire così il tentativo di Obama di essere rieletto e vedere alla Casa Bianca un nuovo inquilino, più avventurista di Obama e più docile alle pretese della destra israeliana e dei suoi forti supporter negli Stati Uniti, a partire dall’organizzazione “Prima Israele”, della quale fanno parte molti politici e alti gradi militari. Per contenere la pressione israeliana ed evitare i colpi di testa di Netanyahu, ai quali sono contrari perfino i vertici militari del suo Paese, negli Usa hanno pensato bene di correre ai ripari rendendo pubblico che NON esiste nessun pericolo che l’Iran stia producendo o anche solo progetti o pensi di produrre bombe atomiche. L’agenzia dell’Onu per l’energia atomica (IAEA) afferma, peraltro sulla base di documenti di alcuni servizi segreti non proprio interessati alla verità, che l’Iran sta facendo grandi passi in avanti nel suo programma nucleare e ha “triplicato la capacità di arricchire l’uranio in un impianto sotterraneo”. Ma in un’audizione al Senato degli Stati Uniti il 31 gennaio James Clapper, il direttore della National Intelligence, forse la più importante delle 15 agenzie di spionaggio Usa, è stato esplicito: ”Certamente si stanno muovendo su questo percorso, ma non riteniamo che abbiano davvero preso la decisione di procedere con un’arma nucleare”. Gli ha fatto eco con affermazioni simili il grande capo della famosa CIA,  David Petraeus, mentre il capo del Pentagono, Leon Panetta, in un’intervista tv, è stato ancora più esplicito. ”Stanno sviluppando un’arma nucleare? No, ma noi sappiamo che stanno tentando di sviluppare capacità nucleari”.

Secondo il New York Times alla base di tanta esplicita prudenza pubblica c’è la lezione dell’Iraq, fatto invadere da George Bush junior sulla base di panzane inventate di sana pianta e rapporti della Cia debitamente fatti truccare dal suo staff (senza dimenticare che la balla colossale dell’”uranio del Niger per le atomiche di Saddam, balla che ha dato inizio alla valanga, è stata confezionata in Italia. Per l’esattezza dal settimanale Panorama, all’epoca diretto da Carlo Rossella, quanto mai desideroso si servire il suo padrone, Silvio Berlusconi all’epoca capo del governo, strattonato o ricattato da Usa e Israele grazie alla sua vita privata a base di bagordi).

Nel governo Obama, e questo è uno dei motivi per cui Netanyahu vuole evitarne la rielezione, nessuno intende ripetere l’errore di ritenere che chi ostacola il lavoro degli ispettori dell’Aiea abbia un programma nucleare segreto. Il New York Times cita funzionari dell’intelligence Usa secondo i quali probabilmente l’Iran millanta volontà militari atomiche con una ”strategia dell’ambiguità”’ per rafforzare la sua influenza nella regione.

”Credo che gli iraniani vogliano avere la capacità di costruire la bomba atomica, ma non vogliano un arsenale”, ha affermato Kenneth Brill, un ex ambasciatore Usa alla Iaea ed ex direttore della comunità di intelligence del Centro Nazionale contro la proliferazione nucleare.

L’ex capo del team della Cia incaricato di trovare le armi di Saddam dopo l’invasione del 2003, David Kay, cerca di salvare capra e cavoli: “Nessuno ha le prove che Teheran abbia deciso di costruire la bomba, ma credo che questo riflette un vero vuoto di intelligence”. E’ un po’ come dire che nessuno ha le prove che negli Usa gli asini o gli elefanti volino, ma tale mancanza di prove “riflette un vero vuoto di intelligence”.

Che Netanyahu e il suo entourage, a partire dall’indecente ministro Avigdor Lieberman e dal ministro Ehud Barack, il macellaio di Gaza, non scherzino lo dice chiaro e tondo anche il giornalista israeliano Gydeon Levy, noto per il suo sbugiardare le verità ufficiali e il fanatismo dei governi del suo Paese. Ecco infatti cosa ha scritto  Levy il 5 febbraio:

“Tra le persone che leggono queste righe c’è chi non supererà l’inverno. Probabilmente alcuni di loro non moriranno di morte naturale.
Se diamo credito alle minacce di questi giorni, Israele attaccherà gli impianti del programma nucleare iraniano entro l’inizio della primavera. Se le parole si trasformeranno in fatti, centinaia – se non migliaia – di israeliani moriranno sotto i colpi della controffensiva missilistica di Teheran
Qualcuno sostiene che Israele vuole solo fare pressione sull’Iran. Ma le minacce di questo tipo tendono a sfuggire al controllo di chi le ha lanciate, e alla fine possono scatenare una guerra nonostante l’obiettivo iniziale fosse un altro. Teheran potrebbe scegliere di giocare d’anticipo e sferrare un disperato attacco a Israele. C’è anche chi sostiene che l’offensiva israeliana sarà un successo: i jet decollano, sganciano le bombe e distruggono gli impianti nucleari iraniani,
senza lasciare all’Iran l’opportunità di vendicarsi.

Ma le cose potrebbero anche andare diversamente. In ogni caso dobbiamo ammetterlo: siamo in pericolo, Israele (forse) si prepara ad attaccare l’Iran. E allora
sì che dovremmo avere paura.

Ma l’impressione è che la maggioranza degli israeliani non ha paura. Nessuno sta abbandonando il paese in preda al panico, nessuno sta accumulando scorte. La decisione viene lasciata a un piccolo gruppo di persone convinte che l’opinione pubblica, come sempre, si idi ciecamente di loro. Il primo ministro Benjamin Netanyahu e il ministro della difesa Ehud Barak decideranno cosa bisogna fare, e noi israeliani li sosterremo silenziosamente. Non facciamo affidamento su di loro se si tratta di domare un incendio come quello che ha distrutto la foresta di Carmel o amministrare i loro uffici. Ma un attacco all’Iran? La vita e la morte (soprattutto la morte) su larga scala? In quel caso, ci ridiamo. È sempre andata così nelle guerre di Israele. Prima che venissero combattute, il popolo sosteneva
i suoi leader. Dopo invece, quando il sangue era stato versato in abbondanza e le conseguenze erano davanti agli occhi di tutti, ce la siamo presa con loro.

Scelte discutibili.

Tutte le guerre combattute da Israele dal 1973 sono cominciate a causa di scelte discutibili. Nessuna guerra era inevitabile e nessuna guerra ha portato benefici che non si potevano ottenere con altri mezzi. Sono state tutte guerre disastrose, anche se a soffrirne le conseguenze peggiori sono stati i nostri avversari. La più folle di tutte, la guerra in Libano nel 2006, è stata anche la più catastrofica. Vale la pena di ricordarlo quando parliamo di un attacco all’Iran, che evidentemente sarebbe ancora più folle.

Sia nella guerra in Libano sia in quella nella Striscia di Gaza, Israele ha perso più di quanto abbia guadagnato. Ma se davvero scoppierà, la guerra con l’Iran ha
le potenzialità per diventare la più devastante di tutte. Possiamo anche credere alle rassicurazioni di Barak, ma le previsioni parlano comunque di centinaia di vittime tra i civili.

Il programma nucleare iraniano è pericoloso, ma lo sono anche quelli del Pakistan e della Corea del Nord. Eppure il mondo ha imparato a conviverci. Un attacco israeliano potrebbe rendere l’Iran ancora più pericoloso. Sulle conseguenze dello scontro è stato detto di tutto. Nella migliore delle ipotesi il risultato sarebbe un rallentamento nel programma di Teheran per lo sviluppo di armi nucleari, ma potrebbe anche succedere il contrario, e i piani del governo iraniano potrebbero subire un’accelerazione. Inoltre le relazioni tra Israele e Stati Uniti peggiorerebbero inevitabilmente e le città israeliane potrebbero essere investite da una
pioggia di missili. La verità è che Israele deve fare di tutto per impedire a Teheran di dotarsi di un arsenale nucleare, e deve evitare di scatenare un’altra guerra inutile.

La decisione, però, è nelle mani sbagliate. Non possiamo più dipendere dagli Stati Uniti per scongiurare la minaccia di una guerra, e non possiamo più dipendere dal governo israeliano per la sicurezza del nostro paese. Un governo che ignora l’opportunità di raggiungere un accordo con i palestinesi è un
governo pericoloso.

È arrivato il tempo della paura. Non ci resta che ammetterlo e farlo capire anche agli altri. È passato molto tempo dall’ultima volta in cui Israele è stato governato da leader codardi, il genere di persone che per timore agisce in modo saggio e con prudenza. Per troppo tempo siamo stati governati da eroi, quelli che non ci pensano un attimo prima di trascinare il paese in un attacco militare pericoloso e insensato. E allora forse è arrivato il momento di fargli capire come stanno le cose: abbiamo p-a-u-r-a”.

231 commenti
« Commenti più vecchiCommenti più recenti »
  1. Marta x Linosse
    Marta x Linosse says:

    Caro Linosse spiegami quali sono le nostre sane tradizioni, orologio cucu’ a parte!!
    saluti M.

  2. Pino Nicotri
    Pino Nicotri says:

    x CC

    Rudy temo si sia “dato” ancora una volta. Il pretesto è la mia ramanzina e richiesta di scuse a Vox.
    Mah.
    pino

  3. Marta x Peter
    Marta x Peter says:

    Mi auguro di non aver sconvolto Peter, ogni tanto uscire dalle righe fa bene, io mi sto divertendo, non è mica un blog di bigotti…
    Domani cerchero’ di essere piu’ seria ehehehe…
    saluti M.

  4. peter
    peter says:

    X marta

    non pensavo di passare per bigotto…ma trovo pudico e difensivo il s
    uo precisare le origini spagnole della ‘signora’.

    Peter

  5. peter
    peter says:

    Ho visto per caso in dvd un film italiano ambientato nel mio salentk di origine. scamarcio imita bene d
    la mimica e persino l accento di lecce ma gli altri fanno pena. parlano
    con accento siciliano! Ma si puo’?

    Peter

  6. Anita
    Anita says:

    x C.G.

    Il mio post NON era rivolto a lei, ma solo alla parola da me sconosciuta…

    In ogni caso il suo commento e’ totalmente fuori luogo.

    Ma da lei non si puo’ aspettare altro.

    Anita

  7. sylvi
    sylvi says:

    Ma nooo, caro cc,

    in fondo quando sei di buon umore mi dai solo della razzista,
    mica della fascista come dice Uroburo???

    Sono un po’ preoccupata perchè Tarvisio chiede di essere unito alla Carinzia! Lo chiedono persino i meridionali lì stabiliti.
    Tarvisio è stato una parte importante della mia professione, ma anche delle mie amicizie.
    Se non avessi avuto marito a Udine…mi sarei stabilita là!

    buonanotte
    Sylvi

  8. Anita
    Anita says:

    x C.G. -98-

    Non credo che gli “Ammeregani” abbiano dato il nome a quella localita’.

    La storia di come Wounded Knee Creek ha preso il suo nome si perde nella notte dei tempi, ma probabilmente si riferisce a un guerriero ferito li’ da una tribu’ nemica, prima del contatto con gli esploratori europei.

    Io abito negli US e molte strade e localita’ hanno nomi Indiani, compresa la mia strada e baia.

    La maggioranza hanno il nome scritto come sarebbe pronunciato nelle lingue indiane, compresi i nomi delle varie tribu’, secondo gli Stati.

    Natick, Pokanoket, Nantucket, Chappaquiddick, Patuxet, Massachusetts, Wampanoag, Narragansett, Pawtucket, Algonquin, Occupatuxet, etc….sono cittadine e localita’ con nomi Indiani, solo per nominarne alcune.

    Anita

  9. Shalom: I metodi fascisti israeliani contro i palestinesi, ovvero il sequestro di massa detto "detenzione amministrativa"
    Shalom: I metodi fascisti israeliani contro i palestinesi, ovvero il sequestro di massa detto "detenzione amministrativa" says:

    MERCOLEDÌ, FEBBRAIO 29, 2012
    Il Palestinian Centre for Human Rights chiede il rilascio di Hana’ Shalabi

    Il Palestinian Centre for Human Rights (PCHR) è preoccupato per la vita di Hana’ Shalabi, detenuta nelle carceri israeliane in sciopero della fame da circa due settimane. Il PCHR chiede alla comunità internazionale di fare pressioni su Israele affinché rilasci la Shalabi, che è stata posta in detenzione amministrativa, inizialmente per sei mesi rinnovabili, senza processo.

    Il 16 febbraio 2012, l’esercito israeliano ha fatto irruzione nella casa della 30enne Hana’ Yehya Saber Shalabi nel villaggio di Bourqin, nei pressi della città di Jenin, nel nord della Cisgiordania. L’esercito ha arrestato la Shalabi e l’ha trasferita nella prigione femminile di Hasharon. Le forze di occupazione hanno emesso l’ordine di porre la Shalabi sotto detenzione amministrativa per sei mesi. La Shalabi è entrata in sciopero della fame sin dal primo giorno di detenzione. Va sottolineato che la Shalabi era stata rilasciata dalle carceri israeliane nel recente scambio di prigionieri, dopo aver scontato due anni in regime di detenzione amministrativa.

    Secondo Fawwaz Shalloudi, un avvocato della Palestinian Prisoner Club Society, che l’ha vista domenica 26 febbraio, nel corso del suo arresto la Shalabi è stata picchiata, maltrattata ed è stata fatta spogliare completamente per essere perquisita. Shalloudi ha riferito che l’Israeli Prison Service (IPS) ha messo in isolamento la Shalabi.

    Sherin Iraqi, avvocatessa del Ministero dei Detenuti ed Ex-Detenuti, ha fatto visita in carcere alla Shalabi. Iraqi ha riferito che le condizioni di salute della Shalabi stanno peggiorando e che si trova in isolamento e non è stata sottoposta ad alcun esame medico da quando ha iniziato il suo sciopero della fame. Ha anche riferito che la Shalabi è stata picchiata e sottoposta a maltrattamenti durante il suo arresto e che l’IPS ha minacciato di trasferirla nella sezione penale del carcere di al-Ramla qualora continui lo sciopero della fame.

    Il caso della Shalabi ricorda quello di Khader Adnan che è stato in sciopero della fame per 66 giorni a partire dal 17 dicembre 2011, dopo che un tribunale israeliano aveva deciso di metterlo in detenzione amministrativa per quattro mesi. Adnan ha cessato lo sciopero della fame il 66esimo giorno in cambio del suo rilascio il prossimo 17 aprile.

    Il caso della Shalabi mette in luce le condizioni di più di 300 palestinesi attualmente posti in detenzione amministrativa nelle prigioni e nelle strutture di detenzione israeliane, ivi compresi il Presidente e 20 membri del Consiglio legislativo palestinese. Tali atti sono in violazione del diritto di ciascun detenuto ad un giusto processo, compreso il diritto di ricevere una difesa adeguata e di essere informato delle accuse contro di lui. La detenzione amministrativa viene applicata mediante un semplice provvedimento amministrativo, senza rivolgersi ad un tribunale, violando in tal modo gli standard di un procedimento giudiziario imparziale, incluso un giusto processo.

    Il PCHR è preoccupato per la vita della Shalabi, detenuta nelle carceri israeliane, e:

    1) Chiede alla comunità internazionale di fare pressioni su Israele affinché rilasci la Shalabi e non metta a rischio la sua vita;

    2) Chiede alle organizzazioni internazionali per i diritti umani e la solidarietà di esercitare i più ampi sforzi per costringere lo Stato di Israele a porre fine alla politica della detenzione amministrativa che viola il diritto fondamentale ad un giusto processo.

    3) Fa’ riferimento con preoccupazione al continuo deterioramento delle condizioni di vita degli oltre 5.000 palestinesi detenuti nelle carceri israeliane.        

  10. Shalom: I metodi fascist israeliani vietano ai palestinesi anche l'uso dei pannelli solari! Che mascalzoni
    Shalom: I metodi fascist israeliani vietano ai palestinesi anche l'uso dei pannelli solari! Che mascalzoni says:

    ISRAELE DICE NO A PANNELLI SOLARI PER PALESTINESI
    Le autorità israeliane fanno come meglio credono nei Territori occupati mentre i palestinesi, nella loro terra, sono costretti a richiedere permessi per tutto, anche per la produzione di energia pulita.
    MICHELE GIORGIO
    Gerusalemme, 29 febbraio 2012, Nena News (la foto, presa in internet, e’ dell’agenzia AP) – In Cisgiordania è lecita la tecnologia voluta da Israele ma non quella che i palestinesi scelgono in autonomia. Mentre le autorità israeliane annunciano di aver messo a punto un piano per la costruzione di quasi 500 km di ferrovie all’interno dei Territori occupati – la fragile Anp di Abu Mazen non è stata neppure consultata -, gli 80 abitanti del villaggio di al Thala, nel sud della Cisgiordania, si vedranno demolire gli impianti fotovoltaici e le turbine eoliche per la produzione di energia pulita perchè «non hanno chiesto il permesso» alle autorità militari occupanti.
    La vicenda di al Thala offre un esempio molto chiaro di ciò che significa vivere nella zona C della Cisgiordania, il 60% del territorio palestinese che, a quasi 19 anni dalla firma degli Accordi di Oslo, resta sotto l’esclusivo controllo delle autorità militari israeliane. Fino allo scorso agosto gli abitanti di al Thala non avevano l’elettricità. Poi sono giunti i cooperanti di una ong tedesca e i rappresentani del gruppo Comet-ME (scienziati israeliani per i diritti umani) che hanno costruito pannelli solari destinati a portare l’energia elettrica a 30 comunità palestinesi in quella zona. Un progetto che ha cambiato la vita a tante famiglie. «Abbiamo acquistato un frigorifero per conservare meglio gli alimenti e presto spero di poter comprare una lavatrice, è così faticoso lavare tutto a mano», spiega Hakima Elayan, madre di quattro figli.
    Il sogno di Hakima di vivere con qualche comodità in più rischia di non realizzarsi. Il mese scorso, l’amministrazione civile israeliana, che fa capo al comando militare in Cisgiordania, ha inviato un ordine di stop immediato dei lavori, perché le attività in corso sarebbero «illegali», ossia svolte senza i «regolari permessi». Ora sono a rischio demolizione i pannelli e le turbine di al Thala e di altre 5 comunità. E che si tratti di energia pulita non interessa all’occupante.
    Quindi un palestinese non può avviare alcuna attività nella sua terra senza una autorizzazione di Israele che, al contrario, può elaborare e realizzare un progetto nella terra di un altro popolo, senza preoccuparsi di consultare neppure il modesto governo di Salam Fayyad, il premier dell’Anp. «L’aiuto internazionale è una componente importante per garantire una vita migliore ai palestinesi ma nessuno può godere di immunità, le leggi vanno rispettate», ha spiegato Guy Inbar, dell’amministrazione civile israeliana. Ma la legge è israeliana, imposta ad un popolo sotto occupazione dal 1967, e visto che rischiano di finire in detriti e macerie anche 400mila euro, i tedeschi fanno sapere di essere alquanto irritati per queste decisioni israeliane. Un raro segno di dispiacere da parte dei principali alleati di Israele nella Ue. La presa di posizione della Germania ha dato coraggio anche alle autorità polacche che, attraverso il vice ministro degli esteri Jerzy Pomianowski, hanno fatto sapere di aver accolto male la notizia che il pozzo di al Thala, riabilitato con fondi di Varsavia, è stato demolito per lo stesso motivo: la mancanza di un permesso israeliano.
    Come risponderà Israele? Le autorità militari fanno ciò che vogliono nella area C della Cisgiordania, dove i coloni israeliani si muovono senza alcun problema. Lo scorso anno l’esercito israeliano ha fatto demolire 622 strutture (di cui 222 case), lasciando senza un tetto 1.100 palestinesi, metà dei quali bambini. Israele irrita perfino alleati automatici quali Germania e Polonia. Ma non succederà niente. Qualche piccolo malessere e tutto riprenderà come prima, come sempre. Nena News

  11. sylvi
    sylvi says:

    Martedì scorso a Ballarò ho guardato attentamente il filmato coi sottotitoli del famoso carabiniere e del no tav “pecorella”.
    Guardando gli occhi sotto la visiera, del giovane carabiniere pensavo:
    – questo non si muove, questo resta lì di gesso!
    Ha l’atteggiamento di sardo o di friulano!
    Friulano no, perchè troppo basso; è sicuramente sardo!

    Infatti è di Oristano, seppi poi!
    E quell’imbecille di no tav, con accento meridionale -ha scritto Sofri- non ha capito niente della trappola in cui si stava cacciando!
    Avesse studiato un po’ di caratteri italioti si sarebbe risparmiato la figuraccia in mondovisione.

    Sylvi

  12. Cerutti Gino
    Cerutti Gino says:

    È vero, un idiota.
    Idiota anche chi manganella senza se e senza ma, senza chiedersi cosa sta facendo, perchè lo fa.

    Ordini? Gli ordini.. ci vuole coraggio a dire nò, quando sono dati per malmenare gente pacifica, a dare la caccia all’uomo dentro un bar terrorizzando gli avventori con atteggiamenti da bulli parafascisti.

    Chi merita più vergogna?

    C.G.

  13. Cerutti Gino
    Cerutti Gino says:

    È morto Lucio Dalla, a Montreux, Svizzera, per un attacco cardiaco.
    Un’altro pezzo della mia gioventù che se ne è andato.

    C.G.

  14. Marta x Peter
    Marta x Peter says:

    Caro Peter volevo semplicemente descrivere al nostro Faust la signora in questione. Da parte mia confesso di essere un po’ timida, soprattutto quando non conosco le persone, in privato sono cosi’.
    come ha scritto Pasquino nella sua bellissima poesia :
    “Aspettando un libertino rubacuori si mostra nuda e senza vergogna”
    Grazie Pasquino é bellissimo che pensi sempre al femminile, meriti un abbraccio…

    PS: non ho dato del bigotto a nessuno, era la risposta al suo (54)
    soddisfatto curiosone?

  15. Linosse
    Linosse says:

    X Marta 101
    Le sane tradizioni sono :
    gli orologi a cucù alla tecnologia
    il resto alla natura.
    Saluti
    L.

  16. Uroburo
    Uroburo says:

    … Pare che in Svizzera non siano MAI esistite fabbriche di pendole e di orologi a cucù. Che ambedue verrebbero dalla Foresta Nera.
    Me lo diceva il mio orologiaio (svizzero). U.

  17. Linosse
    Linosse says:

    X C.G.
    Un ricordo per Lucio Dalla,per nostra fortuna ci ha lasciato belle canzoni che continuano ad emozionarci.
    Saluti
    L.

  18. Pino Nicotri
    Pino Nicotri says:

    x Anita e x TUTTI

    A parte altre cose sulle quali prima o poi dirò la mia, tra statunitensi e israeliani c’è – tra varie altre – anche questa differenza: i primi non hanno cancellato la memoria dei nativi e i nomi dei luoghi, tant’è che quasi tutti i nomi dei singoli Stati degli Usa sono ancora oggi “indiani”, i secondi invece sono da sempre impegnati, oltre che nella “pulizia etnica”, anche nella cancellazione della memoria palestinese e dei nomi palestinesi dei luoghi palestinesi. E’ perfino vietato ricordare la Nabka!
    Un saluto.
    pino

  19. sylvi
    sylvi says:

    caro C.G.114

    sono in completo disaccordo con te!
    Quel no tav non è solo un idiota, ma un delinquente che provoca e insulta un pubblico ufficiale nell’esercizio delle sue funzioni.
    Dire che altri hanno dato manganellate è comportarsi come il lupo della favola di Fedro che affermava : se non sei stato tu a intorbidire l’acqua, sarà stato tuo padre…!

    Ordini? Quei ragazzi hanno scelto di :
    usi ad obbedir tacendo e tacendo morir.
    Così difendono noi, le nostre famiglie, i nostri bambini…finanche le puttane dagli sfruttatori!
    E tu mi vieni a dire che devono obbedire solo agli ordini che GLI e CI piacciono???
    E ogni volta facciamo un’assemblea? E poi un’altra e un’altra ancora….all’infinito…
    E nel frattempo facciamo un caos ben organizzato da black bloc, anarchici , fomentatori di caos…
    Qui, in Friuli, hanno bucato la montagna per risparmiare terreno in superficie…da Carnia a Tarvisio ci sono praticamente solo gallerie in autostrada …ma se ci fosse una ferrovia Tav, spero la facciano, non avremmo più in autostrada da e per tutti i Paesi dell’Est quel traffico spaventoso che viviamo ogni giorno.
    Sinceramente non so che cosa pensare dei valsusini!!! Bene no!

    Sylvi

  20. Pino Nicotri
    Pino Nicotri says:

    Lucio Dalla non si è mai atteggiato a guru, non ha mai fatto predicozzi o sermoni e non ha mai voluto insegnare niente a nessuno. Forse per ingenuità o eccesso di generosità ha accettato di cantare per la “maratona oratoria” dal sobrio titolo “Per la Verità, per Israele”. Ma ci ha lasciato molte belle canzoni. Che ci emozioneranno a lungo. Per fortuna.
    Adriano Celentano invece non verrà ricordato da nessuno, le sue canzoncine sono sempre state vuote e furbe, rincorrevano le mode. Forse si salva “I ragazzi della via Gluk”, ma il suo tono da predicatore fa cagare anche in quella canzone. “Per 24 mila baci”, che gli ho visto cantare a Verona da ragazzo, è solo ginnastica, un patetico tentare di imitare Elvys che è come masturbarsi per imitare chi scopa e scopa pure bene. I suoi sermoni, in particolare gli ultimi, forse erano buoni come diuretici…. Ma 300 mila euro per un po’ di diuretici sono troppi.
    Un saluto e un grazie a Lucio. In bocca al lupo… In paradiso ci terrà allegri e ci emozionerà con le sue canzoni.
    pino

  21. Anita
    Anita says:

    x Pino -121-

    Non solo gli Stati, ma fiumi, laghi, scogli, montagne, baie, rocce, percorsi, sentieri, vedute, parchi….spesso con nomi impronunciabili.

    Leggevo non molto fa che nel mio stato hanno trovato scritti o segni cisellati nelle rocce si crede di origine Fenici.

    In Rhode Island, un certo numero di monumenti sono stati eretti in quello che gli storici vedono oggi come un tentativo di mettere un timbro fisico su quelli che sono percepiti nella storia come il “popolo del passato”, i discendenti degli eroi Narragansett sono commemorati su questi siti per mantenere la loro cultura che era sulla scia di detribalizzazione.

    Non dimentichiamo i numerosi Casino’…tutti di proprieta’ dei Native Indians.

    Buon primo di Marzo.
    Anita

  22. Uroburo
    Uroburo says:

    Cara Silvy,
    il mio n.90 era solo una filastrocca che una volta veniva recitata in ambito studentesco (una filastrocca da Bar Sport, si direbbe oggi) ed aveva l’unico scopo di fare un po’ sorridere.
    Senza alcun riferimento ad altre questioni più generali.
    Ma non m i sembra una cosa tanto difficile da capire. U.

  23. Anita
    Anita says:

    x Pino

    Mi permetto di essere con lei su Celentano, di recente mi fu inviato, su questo forum, un video di Celentano piu’ giovane….
    Dopo di che ne vidi altri che non potevo sopportare fino alla fine.
    Ne feci solo un accenno per non essere lapidata.

    Anita

  24. Marta x Pino
    Marta x Pino says:

    Sei andato giu’ duro con Celentano, dai non fa c…. mi sembri esagerato, certo Dalla é un’altra cosa, con Piazza Grande, L’anno che verrà, Caro amico ti scrivo…, Caruso e tante altre.Ho visto Dalla a Zurigo qualche anno fa, una persona umanissima e molto timida. Sono sicura chele sue canzoni le sentiremo sempre,emozioneranno sempre e il rimpianto lo sentiremo sempre….. un grandissimo artista.

    PS: Adriano ha detto la sua,gli hanno offerto un palco per farlo e non si è lasciato sfuggire l’occasione. Sai quanti predicozzi fanno i politici!! La Rai ha fatto il pieno di ascolti e di soldi altrimenti il festival l’avrebbero guardato tre gatti, grazie a lui e a Papaleo, cosi’ ho letto. Lo sanno tutti com’è Celentano, anche i sapientoni della Rai e i giornalisti italiani, che prima del festival lo osannavano, poi per pararsi le chiappe l’hanno distrutto a parole A parer mio è stato un vero e proprio linciaggio morale. Ho trovato molto molto ingiusto questo trattamento. I soldi li ha presi certo e tanti, ma stavolta li ha devoluti e questo torna a suo onore…. Il ragazzo della via Gluk è la piu’ bella canzone di Adriano, e il suo ultimo Cd lo trovo molto bello musica e testi.
    un abbraccio M.

  25. Shalom: W Barghouthi!
    Shalom: W Barghouthi! says:

    Mustafa Barghouthi: “La protesta nonviolenta può liberare la Palestina”

    Negli ultimi 64 anni, i palestinesi hanno tentato la lotta armata, i negoziati e le conferenze di pace. Tuttavia, tutto quello che abbiamo ottenuto sono l’aumento delle colonie, la perdita di vite e risorse, e uno stato d’emergenza, come conseguenza di un orribile sistema di segregazione.

    di Mustafa Barghouthi* – Ramallah
    Khader Adnan, un palestinese rinchiuso in una prigione israeliana, ha seguito un percorso diverso.

    Nonostante la sua presunta affiliazione alla Jihad Islamica, ha intrapreso un pacifico sciopero della fame volto a smuovere le coscienze del persone in Israele e in tutto il mondo.

    Adnan ha deciso di smettere di nutrirsi più di nove settimane fa, ed è quasi stato sul punto di morire. Ha resistito per 66 giorni prima d’interrompere il digiuno lo scorso martedì, a fronte di un accordo israeliano sul suo rilascio, deciso per il 17 aprile.

    Adnan ha certamente raggiunto una vittoria individuale. Ma si è trattato anche un trionfo più grande, che ha unito i palestinesi e ha sottolineato il potere della protesta nonviolenta. 

    Sicuramente, tutti i palestinesi che vogliono uno stato indipendente e la fine dell’occupazione israeliana, dovrebbero saggiamente abbandonare la violenza e abbracciare l’esempio della resistenza pacifica.

    Adnan non era l’unico in questa situazione. Attualmente ci sono più di 300 palestinesi in “detenzione amministrativa”. Nessuna accusa è stata intentata verso di loro: devono vedersela con prove segrete e con la difficoltà di arrivare dinanzi alla corte militare.

    Le pratiche inglesi nell’Irlanda del Nord durantegli anni 70 e 80 non erano così differenti da quelle odierne israeliane – e hanno generato un analogo spirito ribelle nella popolazione soggiogata.

    Nel1981, Bobby Sands, un membro dell’IRA agli arresti, morì 66 giorni dopo aver iniziato uno sciopero della fame per protestare per il trattamento riservato ai prigionieri politici dall’Inghilterra.

    Bobby Sands venne eletto durante il suo digiuno, e altre nove persone persero la vita per lo sciopero della fame. La loro morte portò la situazione dei cattolici nell’Irlanda del Nord all’attenzione mondiale.

    Così come Margaret Thatcher, l’allora premier britannico, liquidò senza troppe simpatie Bobby Sands come “ un criminale condannato”, così le autorità israeliane hanno accusato Adnan di essere un membro attivo della Jihad Islamica.

    Ma se questo fosse vero, Israele dovrebbe dimostrarlo in tribunale.

    Le azioni di Adnan delle scorse nove settimane hanno dimostrato che era disposto a dare la sua vita – in modo nonviolento e altruista– per promuovere la libertà della Palestina. Altri dovrebbero adesso dimostrare un coraggio simile.

    Serve una ‘versione palestinese’ delle rivoluzioni arabe, un movimento di massa che chieda libertà, dignità, una pace equa, una democrazia reale e il diritto all’autodeterminazione.

    Dobbiamo prendere l’iniziativa, avere fiducia in noi stessi e perseguire una forma di lotta nonviolenta che possiamo sostenere, senza dipendere da altri, per prendere decisioni per noi stessi e la nostra terra.

    Negli ultimi anni i palestinesi hanno organizzato proteste nonviolente contro “la barriera di separazione” di filo spinato e cemento che ci rinchiude in quelle che sono descritte al meglio come “bantustans”.

    Abbiamo cercato di mobilitare la resistenza popolare a questo muro seguendo le tradizioni nonviolente di Martin Luther King Jr e Gandhi – e rimaniamo determinati a sostenere la protesta pacifica anche quando attaccati in modo violento.

    Usando queste tecniche siamo già riusciti a fare pressione al governo israeliano per reindirizzare il percorso del muro in villaggi come Jayyous e Bilin, e abbiamo aiutato centinaia di palestinesi a riprendersi la terra sotratta dai coloni o dall’esercito Israeliano.

    Il nostro movimento non vuole delegittimare Israele, come sostiene il governo di Tel Aviv. Il nostro è un movimento atto a delegittimare l’occupazione israeliana della Cisgiordania, che reputiamo essere l’ultimo sistema di apartheid esistente al mondo.

    E’ un movimento, il nostro, che potrebbe liberare la Palestina da una occupazione che dura da ormai 45 anni, e che potrebbe liberare Israele dall’essere parte dell’ultimo sistema coloniale dei nostri tempi.

    Ricordo i giorni in cui alcuni esponenti dei maggiori partiti politici palestinesi – Al Fatah e Hamas – deridevano il nostro movimento nonviolento, giudicandolo leggero e inefficace.

    Ma il punto di svolta arriva durante l’estate del 2008, quando riuscimmo a spezzare l’assedio navale di Gaza con piccole navi. Subito, notai molto rispetto negli occhi degli stessi leader che avevano dubitato del potere della nonviolenza e di cui finalmente riconoscevano le potenzialità.

    Il potere della nonviolenza sta nel fatto che da’ ai palestinesi di qualsiasi età e ceto sociale gli strumenti per sfidare chi ci sta soggiogando. E migliaia di pacifisti di tutto il mondo si sono uniti al nostro movimento.

    Alle nostre manifestazioni a Gerusalemme Est, Silwan ed Hebron si è unito un nuovo e più giovane movimento pacifista israeliano che categoricamente rifiuta l’occupazione israeliana.

    Sfortunatamente, la continua attività degli insediamenti israeliani potrebbe portarci presto al punto di non ritorno.

    Sicuramente, se non saremo in grado di giungere alla creazione di uno Stato palestinese genuinamente indipendente, saremo costretti a fare pressione per un unico Stato con uguali diritti e doveri per palestinesi e israeliani.

    Non siamo sicuri di quanto tempo servirà al nostro movimento nonviolento per raggiungere il suo obiettivo. Ma siamo sicuri di una cosa: avverrà, e da quel giorno i palestinesi saranno liberi.

    *Mustafa Barghouthi, dottore e membro del Parlamento palestinese, è segretario dell’Iniziativa Nazionale Palestinese. 

     

    Si ringrazia Domenico Tucci  per la traduzione di questo articolo apparso sul New York Times del 22 febbraio 2012.

  26. Shalom: E per queste merde del Kuwai quella merda di Bush padre ci ha anche fatto fare una guerra
    Shalom: E per queste merde del Kuwai quella merda di Bush padre ci ha anche fatto fare una guerra says:

    Gli invisibili del Kuwait: gli apolidi chiedono giustizia

    Non possono ricorrere alle cure sanitarie. Hanno difficoltà a inserirsi nel mondo del lavoro. Non possono nemmeno manifestare liberamente. In Kuwait i “Bidouns” non esistono. E mentre si spera nel Parlamento, alcuni raccontano la repressione governativa della loro manifestazione per i diritti di cittadinanza.
    di Angela Zurzolo
    A Kuwait City, un padre è costretto a lasciare morire di cancro il figlio di sei anni, perché non gli è permesso accedere alle cure sanitarie.

    E’ un bidoun e, come tale, per lo Stato non esiste.

    Refugees International denuncia: lo stipendio medio di un bidoun è di 300 dollari al mese – dieci volte inferiore a quello della media.

    I diversamente abili sono letteralmente imprigionati nelle loro case, perché le loro famiglie non possono permettersi di acquistare una sedia a rotelle.

    Molti giovani sono analfabeti, perché dopo il 1985 gli è stato vietato di frequentare la scuola. Non possono sposarsi e quindi procreare. Non possono viaggiare.

    Sebbene il Kuwait sia la loro casa da molte generazioni, molti bidoun sono costretti a scegliere una nazionalità arbitraria al momento della richiesta della carta d’identità.

    Diversamente dagli uomini, in questo paese le donne non possono trasferire la nazionalità ai loro figli. Ciò fa sì che un bambino nato da padre bidoun e madre kuwaitiana sia un apolide.

    ‘Bidoun’ significa “senza”: senza documenti, senza uno status giuridico definito, senza diritti.

    Prima del 1986, la burocrazia in Kuwait si è dimostrata lassista. Pochi i controlli. E molti bidouns sono entrati a far parte delle forze armate, hanno studiato, hanno avuto accesso alle cure sanitarie e viaggiato senza problemi.

    In tanti, così, non hanno sentito la necessità di cogliere l’occasione di diventare cittadini e non si sono registrati quando ancora potevano, negli anni ’50 e ’60. Un’occasione che non si è più ripresentata.

    Oggi gli ‘invisibili’ sono 107 mila. 

    Negli ultimi anni, il governo ha fatto qualche timido tentativo di affrontare il problema della discriminazione nei confronti della comunità dei Bidoun. Nel 2004, ha approvato l’istruzione gratuita per i bambini.

    Ha stabilito che per diventare cittadini è necessario risultare come residenti da prima del 1965 – una legge che però ha favorito solamente 10 mila persone.

    Alcuni sperano che il nuovo Parlamento, eletto a gennaio, avvii dei cambiamenti e conceda loro i diritti di cittadinanza.

    E per fare sentire la loro voce dentro i palazzi del potere, a gennaio i bidoun sono scesi in piazza. 

    Il governo, tuttavia, ha risposto con la repressione delle proteste, minacciando una multa di 3.600 dollari o la reclusione.

    Ai bidoun non è riconosciuto nemmeno il diritto di manifestare.

    Un ingegnere civile, laureatosi all’estero, racconta: “Ci siamo seduti per terra, con le spalle alla polizia. C’erano almeno 30 veicoli della polizia e dell’ intelligence – più di quanto io abbia mai visto prima. Ci hanno attaccato senza alcun preavviso. Alcuni di noi sono rimasti, mentre il resto è fuggito. Sono scappato con i miei amici e gli agenti ci hanno seguito nella zona residenziale, tra le case.
    Hanno arrestato molti di quelli che sono rimasti nel luogo delle proteste, e hanno usato bombe fumogene, gas lacrimogeni e idranti. Si sono rifiutati di mandare i feriti al pronto soccorso, nonostante fosse a pochi passi di distanza. Invece, li hanno mandati all’ospedale della polizia, per coprire le loro azioni”.

    La speranza, ora, è che gli Usa e il Regno Unito premano sul governo, affinché la comunità dei Bidoun possa ottenere i suoi diritti.

  27. peter
    peter says:

    x Pino

    mi fa piacere che su quel superficialone rompipalle di Celentano, che non vedo da 30 anni, siamo d’accordo…
    Mi ricordo di un bello sputtanamento che ne fece G. D’Angelo secoli fa…il molleggiato era in foto, aveva addosso un costosissimo cappotto di pelliccia, nonostante il suo preteso amore per gli animali…

    Mi spiace molto per Dalla, non mi pare fosse vecchio

    un saluto

    Peter

  28. Cerutti Gino
    Cerutti Gino says:

    x Sylvi.

    Quando vengono spinti a dare manganellate a gente inerme
    BISOGNA SAPER DIRE DI NÒ!
    Questo ho voluto intendere.
    I valsusini, sicuramente la stragrande maggioranza gente pacifica, hanno le loro ragioni da vendere. Sono 20 anni che non vengono neanche presi in considerazione. Adesso è tardi, purtroppo.
    Che rimodernassero la linea che già c’è, invece di dare in pasto una valle ai bonzi del cemento.
    Se vivessi da quelle parti, sarei in prima linea, questo è poco ma sicuro, senza dover prendermela col carabiniere messo lì tanto che neanche lui sa per che cosa.

    C.G.

  29. sylvi
    sylvi says:

    Mi spiace molto per Dalla, non mi pare fosse vecchio. Peter

    x Peter

    Coetaneo di Pino, Rodolfo e anche mio marito , ai quali , con i debiti scongiuri, auguro lunga vita!
    Stia attento piuttosto lei…infatti i medici che mi girano attorno affermano che : gli sposati- magari più volte, per sicurezza!-, campano molto più a lungo degli scapoli!
    Infatti mio marito ha velleità di risposarsi! ehehehe!

    Sylvi

  30. Pino Nicotri
    Pino Nicotri says:

    x Marta

    Che li abbia dati in beneficenza, cosa cui non credo finché non esibisce le prove, non cambia nulla: è stato pagato uno sproposito. La beneficenza la Rai se vuole può farla direttamente. Magari facendo programmi meno indecenti.
    Voglio dire: Celentano è un furbo, che non ha detto nulla di nuovo e memorabile. Ah, sì, forse ha inaugurato il filone degli “urlatori”: appunto, urlano molto, ma….
    Per me lui è l’antesignano dell’Italia berluscona. Tant’è che all’estero non se l’è mai filato nessuno.
    Dalla, Mina, Bindi, Battisti, De André e qualche altro sono dei gigant. Celentano e un quacquaracquà della canzone, uno scimmiottatore, un venditore di dischi. Sogni zero, solo dischi (e soldi).
    Però a te concedo tutto!
    pino

  31. Linosse
    Linosse says:

    x Sylvi 122
    “Così difendono noi, le nostre famiglie, i nostri bambini…finanche le puttane dagli sfruttatori!”
    Così parlo Sylvi Bartali
    Ti auguro di non trovarti nei pressi di una manifestazione,quale sia non cambia la natura dei “difensori”.Li ho visti arrivare correndo come bulldog con il manganello ben spianato,ho fatto in tempo a tirarmi dietro una anziana signora che come me,era rimasta allibita e riparare in un androne chiudendo rapidamente il portone ,per fortuna aperto.
    Sai che bella difesa ci avrebbero riservato,come ho potuto constatare quando siamo usciti dopo la tempesta.
    Mai schierarti da parte dei mortali come te.
    Ma da che parte stai?
    L.

  32. Pino Nicotri
    Pino Nicotri says:

    x Peter

    Celentano chi? Ah, quello che si atteggia a Chissà Chi e Chissà Cosa. Il precursore nel mondo della canzone della chiacchiera berluscona, il nulla che urla per farsi sentire (e vendere) invece di cantare per farci sognare.
    Basta. Ho parlato fin troppo di un argomento proprio da poco. Non ne avrei parlato se la morte di Dalla non mi avesse colpito. E commosso. Spero che Celentano abbia il buon gusto di non dire la sua anche su questa morte e che se ne stia zitto.
    pino

  33. Pino Nicotri
    Pino Nicotri says:

    x Marta e Peter

    Voglio dire: Celentano ha mai cantato il dolore? La sofferenza? Ci ha mai redento dalla miseria quotidiana con canzoni e musiche che ci alzano al cielo? Ha mai cantato la condizione umana? L’amore? No, mai.
    Eppure ha in casa un tragedia che, se fosse meno superficiale ed egocentrico, avrebbe dovuto permettergli di distillare musica vera, quella che nasce dal sangue, dal dolore, dalla disperazione, dall’amore, insomma dalla vita, che ci tritura tutti e poi ci getta via. Con un figlia ridotta così, ed è lei la prima a dire che è stato a causa l’egocentrismo dei genitori (della signora non voglio neppure parlare: c’ è un limite a tutto), Celentano avrebbe potuto e dovuto riflettere sulla condizione umana. E dirci qualcosa.
    Un forte abbraccio.
    pino

  34. sylvi
    sylvi says:

    x Linosse

    Da che parte sto? Non ho parenti Carabinieri…nemmeno alla lontana!
    Ma sto dalla parte della Legge ed i Carabinieri li vedo come ” punto di sicurezza”, come persone che campano con un lavoro ingrato per quattro soldi, per difendermi.
    E molto spesso farebbero benissimo a manganellare quei fannulloni, figli di papà, nullafacenti che li aggrediscono con sassi, molotov, bombe carta e quant’altro…
    In Val Susa gli onesti sono per lo meno in mala fede, perchè permettono di mischiare le loro ragioni ai fini eversivi di delinquenti.
    Oltre alla Valsusa, ricordiamo ottobre a Roma e molto altro.
    E se tu mi ricordi Genova, dopo aver visto quel che facevano i blach bloc, dobbiamo sicuramente processare e punire i poliziotti che sbagliano… per eccesso di legittima difesa.
    Ma non dedicando una stanza del Parlamento a un ragazzo morto con un estintore che stava tirando addosso a un Carabiniere! In segno di amicizia!

    La Val Susa ripeta le sue ragioni pacificamente e allontani i violenti!
    Converrebbe anche a loro, dato che l’opera si farà comunque, e i valligiani cominciano ad essere antipatici a tutti.
    Su oltre 60milioni di abitanti, sono quattro gatti…la smettano di
    pretendere il Paradiso per loro, e agli altri …le rogne moderne e tecnologiche e le autostrade intasate e puzzolenti!

    Sylvi

  35. Linosse
    Linosse says:

    X Sylvi 137
    Le violenze ,di qualunque parte, sono sempre da condannare.
    Ti auguro ,se capiti tuo malgrado in una manifestazione,di restare Sylvi Bartali tutta di un pezzo anche dopo la “difesa”.
    L.

  36. Faust
    Faust says:

    In paradiso ci terrà allegri e ci emozionerà con le sue canzoni.
    pino

    … illuso il mio caro Blogmaster… Lucio eggia’ all’Inferno dei Poveri Diavoli, mi fa piacere che sei gia’ e pensi che andrai in paradiso… sai che palle…
    Lascia stare Celentano, lo maltratti senza costrutto… Quante canzoni conosci di Lui?? … e “Mondo in Mi 7ma” … apparte tante altre indigeribili x i tipini fini acculturati e snob… Gli Intellettuali che non permetterebbero ad un NO scolarizzato di avere uno scenario come solo pochi di Essi raggiungono… milioni di dischi che suonano EMOZIONI dentro chi l’ascolta… Il preidcatore…??? emmbe’?? solo gli intellettuali possono espressare pensieri e opinioni… Un non scolarizzato NON PUO’??!! … altrimenti gli scolarizzati da dante si ADONTANO… Cosa ha detto che anche tu Pino dici ” che la chiesa e’ un bazaar e non una chiesa diddio”… Lo dici anche tu… nevvero??
    Cosa dice che dici anche tu?? le citta che saranno e sono sommerse dal cemento?? “Albero di 30 Piani”… ettante altre cosette che x disprezzo gli intellettuali chiamano populista e predicatore… Ha scritto giusto Marta… condivido… eppoi che danni ha mai fatto Celentano??? ha minato la cultura??? danni sociali… non ne conosco… e quanti danni sociali, culturali, morali, etici… commettono molti degli eletti… o cosiddetti intellettuali… Sono loro che guidano questo mondo… a da come va’ mi sa che non serano ammolto all’evoluzione dell’umanita… Celentano e’ un cantante che ha delle sue idee che i media non sanno far capire agli umani… Canta emozioni che gli scolarizzati non sanno tradurre… e allora e’ da buttare… ???
    Celentano e’ ggia’ nella storia… non ha bisogno di essere promosso x guadagnarsi un posto fra i tanti intellettuali che supportano questo mondo… scolarizzati che lui disprezza (be non tutti)… Come Lui non ce’ nessuno… 40 anni di canzoni e pensieri e opinioni… chi lo tratta come un terrone arricchito pieno di spocchia… NON ha capito molto ne di se’ ne’ del mondo che lo circonda… tanto da inventarsi un paradiso e un’inferno… x tanta cultura… compreso Dante…
    Faust
    Ps: ma guarda che mi tocca fare… difendere un povero christo religioso e cattolico… NON ce’ piu’ religione…

  37. peter
    peter says:

    X sylvi

    e’ vero i singles vivonl di meno. bevono e fumanopiu della media e si assumono piu’ rischi. io lavoro anche malato senno’ mi rompo. ma con una moglie a casa sarebbe diverso…

    Peter

  38. Faust
    Faust says:

    … x Pino 136

    … non sapevo che eri un gossipparo… si gossipparo e’ uno che guarda le disgrazie umane degli altri e ci si crogiola dentro… dissentendo da quello che il gossippato pensa della vita del mondo, dell’umanita’… disconoscendo quel che ha fatto di buono nella vita… il povero disgraziato che non guarda in casa sua… e vuol parlare del mondo… cosa centra la figlia??? e cosi’ anche quella di Al Bano… ma come si fa’ a portinaiare cosi un personaggio impareggiabile?? come si fa ad usare le disgrazie altrui x difendere un proprio convincimento… che cozza contro gli alti ascolti e gradimenti… di intere generazioni, non sempre ignoranti come lui…
    buona continuazione…
    Faust

  39. Pino Nicotri
    Pino Nicotri says:

    x Faust

    Mi spiace per te, ma ovviamente sei libero di pensarla come ti pare. Però non tirare in ballo gli intellettuali, lo snobismo e simili cazzate. Elvys era un camionista, Caruso un ragazzino napoletano non molto “scolarizzato”, Piaf una poveraccia per strada. Eppure…..
    Tutte le frittelline di canzoncine che hai nominato inseguono temi a la page, di gran moda e politicamente corretti. Celentano ha lo steso difetto di molte attrici italiane:sin dall’inizio è convinto di essere super, perciò NON studia, NON impara, NON si migliora, NON ha umiltà. Vende e fa quattrini, atteggiandosi. Uno che nelle sue canzoni NON ha imparato a comunicare un po’ di umanità, dando al suo pubblico emozioni non dico come Mina o Dalla, o Modugno di una certa epoca (poi pure lui…), ma almeno come Nilla Pizzi o, toh, Giliola Cinquetti di “Non ho l’età”, nonostante la vicenda della figlia è solo un commerciante, un venditore. Ma NON un artista. Anche Berlusconi è bravo a comunicare, anzi è pure più bravo di lui. E allora? Berlusconi almeno s’è tolto dai coglioni, Ciarlatano invece alla sua bella età vuole rappresentare il nuovo….. E pure il nuovo S. Francesco! Ma che vada a cagare! Tenendo chiusa la porta.
    A&B
    pino

  40. Marta x Pino
    Marta x Pino says:

    Pino non volevo a tutti i costi fare l’avvocato difensore di Celentano, ma al festival è stato invitato pur sapendo e conoscendo il personaggio. E’ una mina vagante non è la prima volta. Loro sono da condannare per primi. E di brutture se ne vedono già cosi’ tante in giro che un Celentano in piu’ non era necessario. Quello che mi ha fatto arrabbiare è stata l’ipocrisia che c’è stata dopo.
    Non mi sogno neppure di accostare Dalla a Celentano. Comodo comodo nella sua grande villa, la rai lo chiama ogni due tre anni, tre serate con predicozzi annessi, un paccone di soldi per rimpinguire il conto in banca e via .Ripeto, la Rai non avrebbero dovuto invitarlo, ma per motivi opportunistici che ho già scritto l’ha fatto, aiutata da buona parte dei media. Un paio di mesi è durato il tormentone Celentano va al festival, Celentano non va al festival.
    Beh…. voglio esagerare considerando che mi concedi tutto mi permetto di mandarti un abraccio e anche un bacio…M.

    PS: chiudo l’argomento e mi scuso se ci sono tornata ancora una volta.

  41. Marta x Pino
    Marta x Pino says:

    Pino mi fai spaventare, ti porto una camomilla?
    Scherzo, non agitarti troppo in fondo a questo mondo c’è posto per tutti dai …..non insisto.ciao M.

  42. Pino Nicotri
    Pino Nicotri says:

    x Marta

    Sono arrossito. Di piacere.
    Non devi proprio scusarti di nulla. Non è che ci siano temi contingentati. Su Celentano non c’è un Rodolfo che vigila occhiuto…
    Certo che le merde principali sono quelli della Rai, ma è come scoprire l’acqua calda. Celentano se davvero fosse una persona seria avrebbe dovuto dire “No, grazie. Io rappresento un’Italia superata. E fate male a stare col collo girato indietro anziché innovare e guardare avanti”.
    Tra lui è quell’altro tizio di conduttore, Morandi, altro prodotto da sempre insignificante e scaduto da un pezzo, un bel duetto del “vecchio che avanza”. Mi meraviglia che nessuno li abbia aspettati fuori per urlargli basta.
    In più, dato che si siamo, due campioni di familismo all’italiana, due assi del tengo famiglia. Celentano quando conduceva non ricordo cosa su Raiuno il sabato sera ha avuto la faccia come il culo di portare sul palco una figlia, attrice di rara incapacità, con i cadetti della marina militare che le facevano da contorno! Il tutto per far pubblicità a un film del… scusa, del menga. Però con un titolo “intellettuale”. E come se non bastasse s’è portata pure la zia! Le ferrovia fanno cagare, però il guru Ciarlatano i quattrini per gli spot se li è beccati, alla grande, facendo anche il moralista e lo schizzinoso, il garante del cittadino viaggiatore. Con la moglie che beccava soldi pure lei perché quegli spot li produceva lei!!!
    Morandi? Ho visto su un palco di un programma Rai qualcosa di orrendo: il figlio di Morandi che si agitava convinto di cantare quando era solo una brutta imitazione del padre e di uno scimpanzè! Non ricordo che c’era anche il padre di cotanto figlio, però in ogni caso da solo l’urlatore scomposto alla Rai non sarebbe arrivato neppure per portare le coca cola del bar di sotto.
    Ci indigniamo di tutto e di tutti, giustamente anche col familismo e il clientelismo dei baroni universitari e dei politici. Ma tizi così? Perdoniamo tutto? Non ci indigniamo mai? In attesa magari che il prossimo anno un baldo novantenne maratoneta faccia ciccì e coccò con un altro quarto di bue moldavo o circasso, purché molto popputa, scelta con criteri sui quali stendiamo un pietoso velo (ho detto velo, non lenzuolo o mutanda…), molto bonazza e assolutamente incapace di comunicare e dire almeno mah. Possibilmente in italiano, visto che quello di S. Remo si usa dire che è il festival della canzone italiana. Anche di un certo malcostume all’italiana.
    Ricambio l’abbraccio e il bacio. Più d’uno.
    pino

  43. Faust
    Faust says:

    … A Pino cche te sei bevuto…?!?
    le lavandaie (bonta’ all’anima loro) alleggerti neanche loro vorrebbero vederti tanto portinaio… Superi le donnette dal parrucchiere… ma dai… smettila… i soldi so boni solo se li guadagni tu… ha donato tutto in beneficenza… ecche’ e’ccolpa sua se vale tanti soldi?? e i giocatori di calcio… e gli scrittori??? se vendi vali molti soldi… e te li sei guadagnati mica hai rubbato… vendi milioni di dischi… mica colpa sua se ci sono le lavandaie, le portinaie e iggiornalisti di gossipp… Il Merito acchi cce’ l’ha… e non a cchi se lo da’…
    parli molto male caro Pino… NON HA AMORE… e’ un poveretto… e x non parlare della moglie…?? che il ciarlatano vadaaffanculo… ma che bbravo… MA CCHE STAI ADDI”… ma lassamo perde… ti saluto amico caro amico bello… buona serata… cche fai rosichi…?!?!
    Faust

  44. Pino Nicotri
    Pino Nicotri says:

    x Faust

    Credo si stesse parlando di Ciarlatano, non dei calciatori, gli attori, ecc., e neppure di te o di me. Non capisco come ti venga in mente di scadere sul personale anziché restare semmai sul tema. La lavandaie e le portinaie esistono – hai però dimenticato i lavandai e i portinai. Come mai? – ma non è scritto da nessuna parte che gli si debba rifilare merda. E neppure frittelline di plastica camuffate da oro musicale con diamanti canori. O no? Conosco portinai che ascoltano musica che io e te manco ce la sogniamo. Esiste il gossip. E allora? Esistono anche i ladri, gli assassini, gli strupratori e le guerre. Che facciamo? Ci arruoliamo? Andiamo a rubare. Esistono i cessi? E allora? Ci viviamo dentro?
    Mi stupisce e mi rattrista che dei quattrini incassati tu faccia il metro di misura di un uomo o della sua arte: ti sei convertito al calvinismo mal digerito o vai a scuola Goldstein?
    I vari Ciarlatano sono responsabili, come un Berlusconi, di avere fatto credere a milioni di giovani che non esiste in nulla lo spessore, la qualità, e che non c’è bisogno di studiare, faticare, lavurà: bastano un trullallerotrulalà e 24 mila baci. E votare Forza Ittaglia. Te credo che ci troviamo col culo per terra. Chissà per quanto dovremo strisciarlo per terra.
    Ora ti saluto perché devo andare a rosicare.
    pino

  45. Anita
    Anita says:

    x Faust

    Pino rosica perche’ non gli date l’opportunita’ di esprimere quello che davvero pensa.

    Anita

  46. Pino Nicotri
    Pino Nicotri says:

    x Marta

    Meglio un tè. Con una bella stecca di cioccolata “sguissera”.
    Baci.
    pino
    P. S. Come sottofondo musicale, ovviamente, tutto fuorché lui….

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