Dopo le balle sull’Iraq per poterlo invadere, le balle e le provocazioni all’Iran colpevole di esistere
Gridare che l’Iran “provoca gli Usa” o addirittura “sfida l’Occidente” solo perché conduce manovre navali davanti alle proprie coste e testa un paio di missili da appena 200 chilometri di gittata, non è molto onesto. Appare anzi piuttosto grottesco. Le carte geografiche indicano chiaramente che il mare dove l’Iran sta conducendo esercitazioni navali si chiama “Golfo Persico”, come peraltro scrivono tutti i giornali, che è come dire Golfo Iraniano. Infatti, la parte di mondo che una volta si chiamava Persia oggi si chiama Iran, ha cambiato nome né più e né meno come altri Stati. Per esempio, l’isola che chiamavamo Ceylon oggi preferisce chiamarsi Sry Lanka così come l’isola di Formosa è diventata Taiwan. Insomma, gridare contro queste manovre navali iraniane nelle acque “persiche” sarebbe un po’ come stracciarsi le vesti se l’Italia facesse esercitazioni navali nell’Adriatico. C’è semmai da trovare inopportuno che siano gli Stati Uniti ad avere mandato fin laggiù, in acque lontane molte migliaia di chilometri dalle coste americane, una potente flotta militare, dotata come al solito anche di bombe atomiche e comprendente una o più portaerei. In acque che per giunta, ripeto, si chiamano Golfo Persico e NON Golfo Statunitense o Baia di Hudson.
Sì, certo: dallo stretto di Hormuz, collo di bottiglia che mette in comunicazione la “bottiglia” del Golfo Persico con il mare Arabico (ripeto: Arabico….), passa l’incessante processione di petroliere che alimentano l’Occidente. Trasportano infatti senza sosta migliaia e migliaia di tonnellate di oro nero estratto dai pozzi dello stesso Iran, del Kuwait, Bahrain, Qatar, Emirati Arabi Uniti e Arabia Saudita. E’ quindi interesse vitale dell’Occidente che tale arteria non venga chiusa, perché equivarrebbe a strangolarci. Ma chi è che minaccia di bloccare lo stretto di Hormuz? L’Iran non ha nessun interesse a farlo, perché senza i dollari delle esportazioni petrolifere crollerebbe al suolo così come faremmo noi senza il petrolio dei vari Paesi di quel Golfo. Certo, se Washington manda uno squadrone navale armato fino ai denti, comprese portaerei e qualche decina di atomiche, è ovvio che a Teheran non resta altro che strepitare. Ovviamente solo a parole. Dovrebbe forse incassare l’umiliazione di flotte altrui che scorazzano davanti casa sua e magari anche applaudire contenta?
Cosa direbbero gli Stati Uniti, e cosa diremmo noi tutti in Europa, se l’Iran (o la Cina….) mandasse nel Golfo del Messico o nel mare davanti a Norfolk una flotta militare con tanto di portaerei e missili anche se non nucleari? Forse dovremmo meditare sulla nostra mania di volerci permettere qualunque iniziativa e di accusare gli altri di minacciarci non appena si permettono un centesimo di quel che ci permettiamo noi. Forse che gli Usa e i Paesi europei non testano missili quando e come vogliono, a partire dalla fissazione missilistica dello “scudo spaziale” Usa? Cosa sono i 200 chilometri dei due missiletti di Teheran di fronte ai 2.500 chilometri di un qualunque Tomahawk onnipresente a decine e decine sulle navi Usa? Per non parlare dei missili intercontinentali, che l’Iran non possiede e che gli Usa possiedono a migliaia.
Le prime pagine dei giornali e le aperture dei telegiornali suonano la sirena d’allarme perché con quei due missili “in grado di raggiungere Israele e le basi americane in Asia” l’Iran ha “sfidato l’Occidente”. Perfino un falco come Edward Lutwak ha ridimensionato la situazione dichiarando che Ahmadinejad “spara i suoi fuochi d’artificio, me non è una minaccia credibile”. Fuochi d’artificio a parte, la logica e l’onestà suggeriscono una domanda: come mai non ci preoccupiamo minimamente – anzi! – e non abbiamo lanciato allarmi – anzi! – per i missili che, viceversa, da Israele e dalle basi americane in Asia possono radere l’intero Iran e non solo quello? Mistero. Anzi, no, nessun mistero: si tratta del solito vizio dei due pesi e due misure. Aggravato dall’eterno considerare gli “altri” sempre come barbari alle porte bramosi di invaderci o sterminarci. Da Nasser in poi, quanti “nuovi Hitler” abbiamo contato in Medio Oriente e nel resto del mondo? Eppure, la realtà storica è quella che è, anche se per noi molto spiacevole: di Hitler ce n’è stato uno, prodotto non dagli “altri”, ma dall’Europa. Cioè da noi.
Ho già scritto tempo fa dell’impossibilità dell’Iran di dotarsi di armi atomiche in tempi non escatologici. E anche se le avesse, è da dementi pensare che si precipiterebbe a lanciarle su Israele, come si continua molto disonestamente a voler far credere. Teheran infatti non farebbe in tempo a dispiegare e lanciare il primo missile nucleare che si troverebbe incenerita dalla atomiche israeliane (3-400, senza che nessuno chieda spiegazioni anche sul perché di una tale quantità. Che va ben oltre la strategia della deterrenza). Senza contare che poiché in Israele vivono quattro milioni di musulmani nessun Paese musulmano, qual è l’Iran, li spazzarebbe all’altro mondo con una Shoà nucleare.
Eppure, nonostante tutto ciò, si lancia l’ennesimo allarme atomico contro l’Iran solo perché nei giorni scorsi gli iraniani hanno mostrato con orgoglio la prima barra di uranio 238 da loro arricchita con il 20% di uranio 235, del tipo cioè utile a costruire le atomiche. Queste però – come è ormai arcinoto – se sono del tipo fabbricato con uranio anziché con plutonio hanno bisogno di un arricchimento di almeno il 97% di uranio 235, arricchimento impossibile da realizzare in Iran se non in quantitativi trascurabili. Con percentuali del 20% si possono solo produrre barre di combustibile nucleare per le centrali che producono corrente elettrica o “pastiglie” per macchinari a raggi X come si usano in medicina e in metallurgia.
Che l’Iran non sia un pericolo mortale per Israele neppure se dotato di armi atomiche lo ha sostenuto perfino l’attuale capo del Mossad, Tamir Pardo, davanti a una affollata platea di ambasciatori israeliani convocati in Israele per aggiornamenti. Il quotidiano israeliano ‘Ha’aretz’, citando tre diplomatici presenti, ha scritto che il capo del Mossad ha dichiarato senza peli sulla lingua che Israele sta ricorrendo a vari mezzi (vedi gli omicidi di scienziati nucleari e i vari sabotaggi non solo informatici) per contrastare il programma nucleare iraniano e così continuerà a fare, ma se l’Iran dovesse realmente riuscire a dotarsi di armi nucleari, ciò non significherebbe la distruzione dello Stato di Israele. Pardo farà la fine del suo predecessore? L’ex capo del Mossad, Meir Dagan, prima di essere rimosso aveva affermato che un attacco aereo sull’Iran era “un’idea stupida”, dalle conseguenze disastrose.
Perché allora questo continuo allarme contro l’Iran? Perché questa ossessione del “pericolo atomico iraniano” inventato nel 2002 dal presidente George Bush junior? Cioè dallo stesso Bush, si noti, che in seguito ha inventato anche l’esistenza delle atomiche di Saddam per poter avere la scusa buona a invadere l’Iraq, Paese dal quale gli americani si sono ritirati solo pochi giorni fa dopo averlo ridotto al rango di loro protettorato. La risposta purtroppo è semplice: spingere gli “altri” verso il fanatismo, meglio se non solo nazionalista ma anche religioso, serve egregiamente a poter convincere la nostra opinione pubblica – europea, statunitense e occidentale in genere – a serrare i ranghi e a sentirsi assediata, in modo da farle accettare le strategie aggressive man mano decise dal potere dominante contro gli “Stati canaglia” e i “terroristi” anche quando non si tratta affatto di Stati canaglia né terroristi.
Due secoli di imperialismo occidentale e il colpo di Stato organizzato dagli Stati Uniti e dall’Inghilterra nel 1953 per impedire la nazionalizzazione del petrolio decisa dal primo ministro democraticamente eletto Mohamed Mossadeq si sono rivelati infine un boomerang. A un certo punto infatti, nel gennaio 1979, gli iraniani hanno cacciato lo scià Reza Pahlawi, personaggio corrotto manovrato a piacimento dagli Usa, e hanno accolto a braccia aperte l’ayatollah Ruhollah Komeini, che ha instaurato il deprecabile regime teocratico tuttora al potere. Tuttavia,poiché gli iraniani, popolo di antica civiltà, non sono affatto dei barbari e tanto meno dei cretini, nel 1998 il presidente Khatami appena eletto ha porto il ramoscello d’ulivo verso Washington. Khatami infatti:
- elogiò la “grande civiltà americana”;
- prese posizione a favore del “dialogo tra civiltà”;
- deprecò l’occupazione del novembre 1979 dell’ambasciata americana e la annessa cattura di ostaggi da parte degli studenti universitari, guidati dai pasdaran, per protesta contro il dorato asilo concesso dal presidente Carter alla famiglia Pahlawi;
- si schierò dalla parte degli Usa dopo la tragedia delle Torri Gemelle dell’11 settembre 2001 condannando senza mezze misure “i terroristi talebani”, aprendo i propri porti alle navi americane e incitando contro i talebani la parte di Afganistan in buoni rapporti con l’Iran.
Non a caso l’allora ministro degli Esteri inglese, Jack Straw, corse a Teheran per quella che lui stesso definì una “visita storica” e per ringraziare il governo di Teheran perché l’Iran era “schierato con la Gran Bretagna per contrastare il terrorismo di ogni tipo”.
Khatami, ferocemente avversato in patria dalla destra, iniziò una serie di grandi riforme, anche a favore delle donne e della libertà di stampa, che contava di completare una volta che la sua parte politica avesse vinto le nuove elezioni e consolidato così il suo potere. Ma ecco che nel gennaio 2002 George W. Bush nel tradizionale discorso sullo stato dell’Unione conia la disgraziata espressione Asse del Male contro i Paesi, Iran, Corea del Nord e Iraq, sospettati di sostenere il terrorismo internazionale e di minacciare la pace mondiale con ricerche sulle armi di distruzione di massa. L’accusa piombò sull’Iran come un fulmine a ciel sereno, gli iraniani si sentirono traditi e feriti nell’orgoglio nazionale, motivo per cui alle elezioni premieranno i nazionalisti antioccidentali. Bush ha così spianato la strada ad Ahmadinejad, che infatti nel 2005 riuscirà a prendere il posto di Khatami.
Il resto è purtroppo storia ancora attuale. Che avanti di questo passo non è detto non ci porti a sbattere.
x Peter
Ho appena finito di darle ragione e lei mi accusa di essere una masturbata del buon gusto?
E solo la ricchezza, che non mi riguarda, deve essere vessillo del buon gusto inteso come equilibrio, godimento di ciò che ci dona la natura e la fatica dell’uomo, il lavoro come realizzazione di sè e socializzazione?
Il senso innato del bello, dell’armonia è uno dei doni che hanno gli italiani.
Per troppo tempo lo hanno masturbato, come dice lei.
E’ tempo di virare!
Ma che cosa le ha fatto la vita in Italia??? Ci vedo parecchia acredine.
Ps: rispetto le regole, godo di quello che ho, mi guardo in giro se posso dare una mano. E’ la mia ricchezza!
Sylvi
E che cosa dovrei risponderti ?
Non hai detto assolutamnte nulla…salvo parlare del Friuli..regione che mi sta molto simpatica..!!
E che dire poi che l’Iran vuol sviluppare l’atomica per distruggere Israele?
Se lo dicono gli USA e la CIA , sarà magari anche vero ,come per le armi di distruzione di massa di Saddam!
Due bugie non fanno una verità !
e per favore
“Ho pietà degli iraniani dei villaggi sperduti; delle iraniane ancora analfabete che non sanno che cosa sia una lavatrice per non farle morire di fatica; che non sanno che cosa significhi scegliere l’amore; che non sanno che cosa sia la libertà di pensare.”
Evita questa marea di stronzate “strappa lacrime ipocrite e filistee…ci sarebbero molte cose per cui indignarsi qui in Italia, come le “lavoratrici in nero “morte e sepolte”..ma già…mai una lacrima da parte tua ..per piangere devi andare in Iran
Già ma loro avevano la lavatrice!!
Vai, vai, vai ecco vai pure , ma non in Iran !
cc
x Pino
Ho rotto la mia sabbatica….
Petrolio, Afghanistan sigla accordo con Cina per sfruttamento 3 campi
28/12/2011 16.30
L’Afghanistan a siglato un primo accordo con la Cina per lo sfruttamento delle riserve petrolifere che dovrebbero consentire a Kabul di ottenere oltre 7 miliardi di dollari nei prossimi 25 anni. L’accordo, ha spiegato il governo afghano, autorizza la compagnia pubblica cinese China National Petroleum Corporation (Cnpc) a sfruttare tre campi petroliferi lungo il fiume Amu Daria nel nord dell’Afghanista.
Secondo i termini dell’accordo, firmato dal ministro afghano delle Miniere Waheedullah Sharani e dal presidente della Cnpc Lu Cong Xun, Kabul ricevera’ il 70% degli utili netti.
La Cina ha contratti in ogni angolo del mondo….letteralmente.
Anita
x Sylvi
scusi, ho scritto quel post mentre mi ritiravo…e non avevo letto il suo.
Comunque, si parlava do cose diverse.
Ora mi ritiro per davvero. Sembra la ritirata di Russia, cioe’ molto lenta
un saluto e non prenda troppo freddo. Qui c’e’ una strana primavera
Peter
x Anita
Ovvio che la Cina si procuri anch’essa, come tutti, il petrolio dove puo’, purtroppo in cambio di appoggi non sempre commendevoli. Cio’ non togiie che la strategia sia il renderle le fonti il meno facili possibile e il circondarla di basi militari ovunque possibile, piu’ il potenziamento della flotta del pacifico annunciata dallo stesso Obama.
Un saluto.
pino
x Peter
Che gli Stati europei siano di una ingordigia a volte demenziale lo dimostra il trattato di pace dopo la prima guerra mondiale, che ha umiliato talmente la Germania da spianare la strada al nazismo.
Vecchio vizio, mai morto. Un po’ di prudenza in piu’ invece non guasterebbe.
Un saluto.
pino
x il forum
Dopo aver speso 32 miliardi di dollari e 5’000 morti tra incidenti sul lavoro e malaria, gli US hanno ceduto il canale di Panama come per contrato.
I Cinesi controllano il canale di Panama.
Due mila anni fa un guerriero cinese scrisse un libro “The Art of War”
“To subdue the enemy without fighting is the supreme excellence.”
“Per sottomettere il nemico senza combattere è la suprema eccellenza”.
Anita
x Peter
Hai ragione, la ritirata e’ molto lenta…..
Noi abbiamo un inverno mite fino ad ora, con brevi sbalzi di temperatura, da 17*F siamo passati a 60*F da un giorno all’altro.
In Florida stanno avendo il gelo di gennaio….
Lo scorso inverno e’ stato durissimo per noi nel Nord Est, lunghissimo, una nevicata dopo l’altra tanto che crollavano tetti sotto il peso di montagne di neve e ghiaccio.
Tutti si aspettano una batosta improvvisa….
Ciao,
Anita
Ideologo non è colui che “avanza “dei dubbi sull’ufficilità delle notizie del potere, qualunque potere, ma Ideologo è colui che prende per partito preso, solo le notizie che giungono dal potere.
Qualcuno su questo Blog, continua a sparare “stronzate” a rafficca, senza mai aver letto neppure un rigo di Sociologia e Storia ,e pensare che vi sono pure quelle non “marxiste”.
Anzi la sociologia moderna , non è marxista,nemmeno quella della conoscenza.
Gli stronzi malcagati che a volte citano Popper, neppure lo hanno letto , soprattutto l’ultimo Popper, quando “beato lui” si rese conto che la sua “Open society” era fottutamente persa contro i media del potere….questo prima di morire….meglio tardi che MAI !!
cc
LIBIA
Il governo provvisorio della Libia obbediente a Washington ha accettato di inviare armi e combattenti in Siria per aiutare i «ribelli» locali. Il capo del Consiglio Militare di Tripoli, Abdulhakim Belhadji (un tempo indicato dagli USA come terrorista di Al Qaeda) ha incontrato i capi dell’Armata di Liberazione della Siria (Free Syrian Army) ad Istanbul e ai confini con la Turchia. La cosa si è scoperta perché una brigata rivale di ribelli che controlla l’aeroporto di Tripoli ha arrestato Belhadji perché aveva un falso passaporto; l’utile ex terrorista è stato liberato dopo l’intervento del presidente libico ad interim, Mustafa Abdul Jalil. (Leading Libyan Islamist met Free Syrian Army opposition group:
http://www.telegraph.co.uk/news/worldnews/africaandindianocean/libya/8919057/Leading-Libyan-Islamist-met-Free-Syrian-Army-opposition-group.html
Belhadji è stato il capo del Libyan Islamic Fighting Group ed ha combattuto in Afghanistan a fianco dei Talebani; inoltre i suoi militanti sono stati il secondo gruppo di jihadisti venuti dall’estero per combattere gli americani. Catturato dalla CIA in Malaysia nel 2003, Belhadji è stato spedito dalla medesima CIA al colonello Gheddafi, onde lo imprigionasse e trattasse a modo suo. Secondo uno studio della Accademia di West Point, la zona di Bengasi-Derna-Tobruk dove comanda Belhadji, è la principale zona di reclutamento di terroristi suicidi. (West Point Terror Center Confirms Al Qaeda in Libya:
http://www.prisonplanet.com/west-point-terror-center-confirms-al-qaeda-in-libya.html
xCC,
ho disfatto presepio e albero di Natale.
Sul più bello del casino degli scatoloni , resti di muschio, pezzi di sughero e quant’altro si sono presentati ospiti che avrei volentieri strozzato.
Seduti a loro agio fra casette, statuine e palle… hanno chiaccherato rilassati mentre io friggevo, e quel disgraziato di marito che mi ritrovo pareva perfettamente a suo agio, e non voleva che se ne andassero!!!
Sono leggermente “contrariata” di aver lavorato fino ad ora.
Troverò il modo di risponderti adeguatamente!
Sylvi
x Sylvi
Non ti dimenticare la foto che mi hai promessa….
Ciao e buonanotte,
Anita
caro Pino,
leggo che entro giugno gli Emirati Arabi metteranno in funzione il gasdotto che gli permetterà di evitare il passaggio nello Stretto di Hormuz e quindi le forche caudine dell’Iran.
L’Iran venderà il suo petrolio solo alla Cina?
Una elementare regola di imprenditoria dice che non si deve mai “impiccarsi” ad un solo Cliente…pericolosissimo!
Si deve diversificare…insomma lasciarsi più” porte aperte”.
E soprattutto avere i conti in ordine in azienda propria!!!
Ahmadinejad e i suoi Ayatollah farebbero bene a fare ordine in casa propria.
Vanno in Brasile e Venezuela a scambiarsi effusioni ?
Due Nazioni, anche quelle, che hanno problemi sociali enormi…che ci vuol altro che un paio di generazioni per risolverli…
E il petrolio se lo venderanno fra loro?
E si inventeranno la” CIA” dei produttori di petrolio, se non ce l’hanno già?
E quando avranno distrutto la criminale civiltà occidentale, cosa non proprio facile, esclameranno come i nostri imbecilli comunisti d’antan: anche gli occidentali ricchi piangano!!!
Che soddisfazione in mezzo alle macerie!
Poi si può fare come il ” potlatch” dei nativi americani: distruggere tutto per affermare chi ha più potere!
Davvero non ci sono altri sistemi per venire a capo di seri problemi di convivenza mondiale? E anche , se necessario, di tagliare le unghie ai rapaci occidentali???
Anche le nostre parole, quelle di un piccolo blog, possono avere un senso!
Cordialità
Sylvi
Ps: Mi hanno insegnato che la vera forma di amicizia è la chiarezza!
saluti
Chiarezza X chiarezza…quello che faranno in Cina ,Brasile,India..saranno ben affari loro…..Noi intento potremmo sempre goderci l’economia chiusa del maso !
Tu così potrai uscire tranquilla sul balcone del maso, alla mattina e ululare Imbecilli comunistidal mattino alla sera !
Sai com’è ,chiarezza x chiarezza !
Potresti poi sempre fare la Madonna delle Nevi nei presepi viventi, ..ma non credo convincerai mai tuo marito a fare san Giuseppe !!
Mi raccomando riponi bene il Bue del presepe…asini dalle tue parti ne trovi quanti ne vuoi..!
cc
x Sylvi
Venezuela, Nicaragua, Cuba ed Ecuador…..
Anita
x Sylvi
Cosa faranno l’Iran, il Venezuela, la Cina e il Brasile non lo sa nessuno, credo neppure i loro governanti. A me basterebbe capire cosa hanno in mente i nostri, e in vari settori.
La Cina NON ha nessun interesse a vendere il suo petrolio solo alla Cina, però a qualcuno deve venderlo, per giunta a prezzi decenti, e se l’Occidente inventandosi le solite balle evita di comprarlo lui, all’Iran secondo lei che resta da fare? Tenerselo’ Bruciarlo in piazza? Fare la fame, pur di non vendere ai cinesi “brutti musi gialli”, come dicevano di loro e dei giapponesi i razzistissimi film americani che ci hanno condizionato l’infanzia?
Non mi pare ci sia nulla di strano nelle visite tra capi di Stato, utili a stimolare i commerci, le relazioni culturali e la conoscenza reciproca. L’epoca del “cortile di casa” Usa è finita. E’ finita anche l’epoca in cui le Sette Sorelle dettavano legge al mondo, e spesso non solo in tema di petrolio. Purtroppo c’è chi non lo vuole capire e alle cannoniere di una volta sostituisce le portaerei.
L’Iran ha grossi problemi in fatto di libertà di espressione e di eguaglianza tra i sessi. Ma ne ha certo meno che l’Arabia Saudita, che non è neppure un Paese democratico eppure ci teniamo ben stretti i suoi rancidi monarchi medioevali, i wahabiti peggio del peggio messi sul trono non a caso dagli inglesi. In Iran inoltre, eccetto gli eventuali casi di corruzione esistenti ovunque nel mondo, non ci sono personaggi che si sono arricchiti a dismisura col petrolio, come invece per esempio negli Usa o in Arabia Saudita o negli Emirati Arabi Uniti. Nessuno ha in mente di distruggere la civiltà occidentale, che non è criminale anche se purtroppo è innegabile che di crimini ne abbiamo il record planetario. Temo però che finiremo col distruggerci da soli. Come sempre accade quando gli interessi di pochi vengono fatti prevalere per forza, anche con l’inganno, sugli interessi dei molti.
Un abbraccio.
pino
P. S. NON parli più di prosciutti del Friuli! Mi fa venire una fame da lupo…. Ahhh, il S. Daniele! Beh, anche il Langhirano non è malaccio.
mio caro CC,
sempre mi commuove la coerenza ferrea e direi affettuosamente dissacrante ( vedi il bellissimo brano del Vin l’è bon!) che esprimi nei blog che mi dedichi: se parlo del Mondo mi dici chiaramente che non sono affari miei; se parlo di Storia patria mi insolentisci dicendo che il mio buco del c. del mondo non è la Storia; se parlo del Friuli ululi dicendo che mi sono talmente ristretta da non vedere al di là dei miei peli del naso ecc. ecc.
Io mi sforzo assiduamente di trovare argomenti, per ricambiare le tue “affettuosità”, ovvio, ma mi hanno anche insegnato a reprimere “quei moti”…sai quei moti piuttosto sbrigativi che ho imparato in caserma!!!!!
Accontentati del pensiero!
Chiarezza per chiarezza!
Se ti ho infastidito con l’accenno ai ” comunisti imbecilli”…..
beh, mi spiace per te, ma è solo segno di un codone di paglia che brucia gagliardo come i nostri” pignarui” dell’Epifania!
A proposito…la “lettura” del fumo del più grande di tutto il Friuli, a Tarcento…quello che si vede nella notte fino al mare…il fumo è andato a Sud e pronostica” lavoro e fatica per far farina”…sai che novità!
Se fosse andato a Ovest sarebbe però stata annata molto grama, a Est annata fortunata…tanto per la completezza dell’informazione!!!
Sylvi
caro Pino,
vabbè lo dico: il prosciutto di cui parlavo era quello di Sauris!
Non ha niente da invidiare agli altri!
E’ ancora a livello artigianale e speriamo resti. Il lardo poi non ha nulla da invidiare a quello di colonnata.
Ne fanno due varianti: una nature e una avvolto in mille erbe di montagna!!!
Questo per restare su argomenti frivoli che danno fastidio al nostro Peter in quiescenza!
saluti
Sylvi
x Sylvi
Ahhhh, ma allora lo fa apposta per farmi soffrire!
Cattivona!
pino
P. S. Avvolto nelle erbe? Mah, mi pare un cincischiare eccessivo, una frivolezza in contrasto con la pudica essenzialità del prosciutto.
E – erbe o non erbe – cosa ci si beve su? Quale bianco del Friuli? E volessi – orrore! – berci su un nero, io che lo preferisco sempre – non inorridisca come di certo sta facendo Uroburo: preferisco il nero perfino col pesce – quale nero del Friuli? Mica si può bere il prosciutto del Friuli con un vino non friulano. Sarebbe come andare in giro per Venezia con una barca diversa dalla gondola, dal sandolo, dalla mascareta, caorlina, pupparino, batèla, peata, sanpierota, topo (io però preferivo la topa….) o s’ciopon,
x Pino
No, è il lardo avvolto nelle erbe di montagna…lo tagliano sottilissimo, trasparente, da sembrare una nuvola rosata al tramonto posata dolcemente nel piatto.
Anch’io quasi sempre preferisco un rosso…uno Schioppettino, un Cabernet Sauvignon…un Merlot o un Refosco per le carni” robuste”.
Dei bianchi …Uroburo ne sa quanto me; lui non cita però il Friulano (ex Tocai) che per noi è il tajut per eccellenza così come l’ombra in Veneto.
Lo spriz noi lo facciamo appunto col Friulano, fra una fetta di salame, o di prosciutto o un boccone di frittata alle erbe …e una chiaccherata…a volte maldicente!!!
Però…ero a Mozia, in Sicilia, era fine giugno, un caldo da canicola…e i siciliani si gustavano un bicchiere di bianco fresco e…ho controllato…buonissimo!
Ho pensato: mah, tutti i friulani ubriaconi trasferiti in Sicilia?
Mi è rimasta la curiosità di sapere che vino era!
Sylvi
x Sylvi
A proposito di quiescenza, dovuto ad un inverno mite, almeno fino ad oggi, la fauna non e’ in ibernazione….sto combattendo con gli scoiattoli, oggi ho fatta una pozione di pepe di caienna ed una salsa piccantissima e l’ho spruzzata su tutti i pali di metallo che reggono le mangiatoie per gli uccelli le quali dovrebbero essere “squirrel proof” ma loro fanno acrobazie intelligentissime.
Vediamo se funziona, ho provato tutto……
Ciao,
Anita
x Sylvi
Anthìlia. Di Donnafugata.
pino
x Sylvi
Oppure il Glicine.
pino
Sui siti internet si legge quanto segue:
“L’Aiea ha oggi confermato che l’Iran ha già avviato la produzione di iranio arricchito al 20% (dunque adatto a scopi nucleari) nell’impianto di Fordow, nei pressi di Qom. Gli stessi ispettori dell’Aiea stanno monitorando le attività nell’impianto e garantiscono che “tutto il materiale nucleare sul posto è sotto la supervisione della stessa agenzia” “.
Come si vede, non e’ vero che l’Iran non permette le ispezioni dell’Aiea, ma la cosa piu’ importante e’ l’affermazione falsa infilata disonestamente nella parentesi. Come Nicotri ha spiegato decine di volte, l’uranio arricchito solo al 20% non ha nessuna utilita’ militare, per fare le atomiche deve essere arricchito almeno al 97%. E comunque non c’e’ nessun bisogno che lo dica Nicotri, ormai lo si legge facilmente su Internet se ci si informa.
I vili, i mentitori e i criminali che spingono alla guerra contro l’Iran dopo avere ottenuto con le stesse bugie quella contro l’Iraq sono belve umane. Alle quali Dio dopo e gli uomini prima daranno cio’ che meritano.
Shalom
x Pino
Mi servirebbero almeno un paio di vite per soddisfare le mie curiosità!
Posso solo dire che il vino che ho bevuto era secco ma con un sentore più aromatico rispetto ai vini cui ero abituata.
Donnafugata! Mi fa pensare al Gattopardo e alla meraviglia di quelle terre!
buonanotte
Sylvi
cara Anita,
non ho dimenticato!
domani viene mio figlio e te lo invierò.
Qui i miei due scoiattoli sono scomparsi da un po’!
Mi spiace che Richi non li abbia ancora visti.
Aspettiamo la Primavera.
Buonanotte
Sylvi
Carissima Sylvi,
dopo i tuoi ultimi “post” devi ammettere che ” El Vin Le bon” dedicato a te e a tutta l’illustre compagnia era alquanto indicato a quanto leggo.
Io, non mi permetterei mai di entrare in simili discussioni.
Troppo poca preparazione di base, in sostanza negli anni, ho studiato poco e non pretendo di passare gli esami,senza essere preparato in materia.
Lascio ad altri simili incombenze, ma devo ammettere che Voi in questa materia,”enologia” non siete secondi a nessuno e non stento ad ammettere che in Storia dell’enologia , ne devo bere ancora tanta di strada.
In sostanza ,ne date da bere parecchio ai comunisti imbecilli !!
Su quasto non ci piove..,anche se l’acqua posso capire che in certe circostanze faccia schifo!
cc
x Sylvi
Cara Sylvi,
il mio calcolo sugli scoiattoli che visitano il mio giardino e’ di 12…. 6 coppie.
Sono ben paffuti, si pappano tutto….le ghiande sono state scarse e non hanno nemmeno i semi degli aceri, con la pulizia delle foglie sparisce tutto o quasi.
Per ora si sono salvati dalle trappole, dai coyotes e volpi.
I coyotes dovrebbero essere in ibernazione, in aprile dovrebbero nascere i cuccioli, ma sono ancora in giro date le belle giornate.
Mi ricordo di un vino bianco secco siciliano, lo chiamavano il vino di Avola, bianco e rosso, ma in genere i vini siciliani erano dolci.
So solo che in casa ne bevevano parecchio, l’acqua era cattiva, acqua piovana in buona parte.
L’acqua potabile era solo per un paio d’ore alla mattina, bisognava riempire la vasca da bagno….e questo a Siracusa.
Buonanotte,
Anita
In questo ampio dibattere sui destini del Mondo che avviene sul Nostro Blog, a parte le questioni enologiche, quello che mi consola è che
Per molto tempo si è creduto che il verso dell’anatra non producesse l’eco. Tale fatto è stato smentito da studi specifici che hanno dimostrato che il verso produce un’eco come qualunque altro suono, ma che tale eco è difficile da rilevare a causa delle peculiarità del verso.[2]
Ho sempre confuso anatre con le oche, ma tutto sommato sempre pennute sono !
Quello che mi consola è che L’eco delle Oche (anatre),nei tempi ultra- biblici non si sente…nelle sterminate valli.
Nei cortili delle aie sì…,ma questo alla lunga non dà fastidio,in fondo l’anatra all’arancia è un buon piatto !
cc
In Pierino e il lupo di Prokofiev, l’anatra è rappresentata dall’oboe, l’oca non c’è!
Paperino e Paperone pare fossero anatre, forse Gastone era un’oca ma non ci sono certezze.
Le anatre hanno una livrea diversa a seconda se maschi o femmine, mentre le oche sono unisex.
Le oche possono essere portate al pascolo anche lontano dall’acqua, le anitre no, vogliono il laghetto!
Anche l’anatra può dare un fois gras, ma è più piccolo e molto meno pregiato di quello d’oca.
Nel Gers ho seguito tutto il ciclo del Fois gras e delle “casserolles” con le bestie a pezzi cotte e annegate nei fagioli….
piattino ” delicato e leggero” roba da spaccastomaci come la casseula ( si scrive così?) .
Ricordo mia nonna che imboccava con l’imbuto le povere oche per ingrassarle e poi le infilava a pezzi, debitamente cotti, in pentoloni di terracotta ricoperte del loro grasso … erano le provviste per l’inverno! Tante patate e poca carne!!!
Ma una delle cose più buone della mia infanzia erano le cicciole di oca con l’alloro!
Le anatre le cuoceva in brodo ripiene delle loro frattaglie, pane, uovo e erbette.
Non mi sono mai posta il basilare problema del loro eco, ma da queste parti non siamo molto filosofi raffinati!
Sylvi
Cara Sylvi,
quando queste discussioni eno-gastronomiche- filosofiche , prendono piede ,sono difficili da fermare , per cui meglio tentare una sintesi dialettica rapida, per cui terminerei con la sintesi dell'”anatra ubriaca” o dell’oca che poi tutto sommato non sposta il discorso !
cc
x Sylvi
http://www.youtube.com/watch?v=kHJAE3efbG4
dovrei avere ragione dalle immagini!
cc
Ultimamente vado a caccia di notizie curiose che non conoscevo..
Sono tempi infatti in cui bisogna divertirsi con poco..!!
Per esempio questa .. :i nostri padri Occidentali greci cerdevano che :
..Che la miglior cura per la schizofrenia femminile sono i suffumigi alla vagina (cura praticata 2000 anni fa nell’Antica Grecia)?
Veramente incredibile quello che non si scoprequando si è curiosi, per non parlare poi delle credenze dei padri della Filosofia !
Mammia mia in che mondo si vive ,quando si va a caccia di notizie curiose !
cc
INTERESSANTE. E BEN DETTAGLIATO
++++++++++++++++
Obama cerca di distanziare gli USA da un attacco israeliano all’Iran
Redazione 8 gennaio 2012 0
Possibili percorsi di attacchi israeliani al programma nucleare iraniano
di Gareth Porter – 5 gennaio 2012
Il presidente Barack Obama e il Primo Ministro israeliano Benjamin Netanyahu sono impegnati in intense manovre a proposito delle mire di Netanyahu di intrappolare gli Stati Uniti in una guerra israeliana contro l’Iran.
Netanyahu sta sfruttando la straordinaria influenza che il suo partito di destra, il Likud, esercita sul partito Repubblicano e sul Congresso statunitense sulle questioni che riguardano Israele al fine di massimizzare la probabilità che gli Stati Uniti partecipino a un attacco contro l’Iran.
Obama, nel frattempo, sembra sperare di poter evitare di essere preso dentro in una guerra regionale scatenata di Israele se riesce a far prendere agli Stati Uniti le distanze da qualsiasi attacco israeliano.
Nel 2011 sono emerse nuove prove che Netanyahu faceva sul serio nell’organizzare un attacco militare conto il programma nucleare iraniano. L’ex capo del Mossad, Meir Dagan, che ha lasciato il suo posto nel settembre 2010, ha rivelato, nella sua prima apparizione in pubblico dopo il Mossad, il 2 giugno, che lui, il capo dell’Esercito Israeliano, Gabi Ashkenazi e il capo dello Shin Bet, Yuval Diskin, erano riusciti a “bloccare ogni avventura pericolosa “ di Netanyahu e del Ministro della Difesa, Ehud Barak.
Il quotidiano in lingua ebraica Maariv ha riferito che i tre, insieme con il presidente Shimon Peres e l’Alto Comandante dell’esercito israeliano, Gadi Eisenkrot, avevano opposto il veto a una proposta di Netanyahu del 2010 di attaccare l’Iran.
Dagan ha detto di essere pronunciato pubblicamente perché “temeva che non ci fosse nessuno a fermare Bibi e Barak”. Dagan ha anche detto che un attacco israeliano all’Iran potrebbe innescare una guerra che metterebbe “in pericolo l’esistenza dello stato [d’Israele]”, precisando che la sua rivelazione non faceva parte di una campagna di guerra psicologica.
Vi è un generale consenso sul fatto che un attacco israeliano può ostacolare solo temporaneamente il programma nucleare iraniano, con un rischio significativo per Israele. Ma Netanyahu e Barak sperano di attirare in guerra gli Stati Uniti per creare una distruzione maggiore e forse rovesciare il regime islamico.
Come segnale che l’amministrazione Obama è preoccupata che Netanyahu stia contemplando un attacco alle strutture nucleari iraniane, il Segretario alla Difesa, Leon Panetta, ha cercato agli inizi di Ottobre, senza riuscirci, di ottenere da Netanyahu e Barak un impegno a che Israele non lanci un attacco all’Iran senza consultare prima Washington; ciò risulta da fonti sia statunitensi sia Israeliane citate dal The Telegraph e dal giornalista veterano specialista dei servizi segreti, Richard Sale.
Secondo Sale, a un incontro con Obama poche settimane dopo, il nuovo presidente del Consiglio Congiunto dei Capi di Stato Maggiore, Martin Dempsey e il nuovo capo del CENTCOM, James N. Mattis, hanno espresso il loro disappunto per il fatto che egli non fosse stato abbastanza fermo nell’opporsi all’attacco israeliano.
Obama ha risposto di non avere “autorità su Israele” perché “si tratta di uno stato sovrano.”
L’osservazione di Obama è sembrata indicare un desiderio di far prendere le distanze alla sua amministrazione da un attacco israeliano all’Iran. Ma ha anche chiarito che non aveva intenzione di dire a Netanyahu che non avrebbe incoraggiato un attacco simile.
Trita Parsi, direttore esecutivo del Consiglio Nazionale Iraniano-Statunitense (NIAC), che ha analizzato la storia delle relazioni triangolari coinvolgenti gli Stati Uniti, Israele e l’Iran nel suo libro “Alleanza infida”, afferma che fonti bene informate gli riferiscono che Obama ritiene di poter prendere credibilmente le distanze da un attacco israeliano.
In un discorso del 2 dicembre alla Brookings Institution, discutendo dei pericoli del conflitto regionale che potrebbe derivare da un simile attacco, Panetta ha affermato che gli Stati Uniti “sarebbero ovviamente ritenuti responsabili e potrebbero forse essere il bersaglio di rappresaglie iraniane, affondamenti di proprie navi, attacchi alle proprie basi militari.”
La dichiarazione di Panetta potrebbe essere interpretata come un tentativo di convincere l’Iran che l’amministrazione Obama si oppone a un attacco israeliano e non dovrebbe essere presa di mira dall’Iran per azioni di rappresaglia nel caso Israele lanciasse un attacco.
Parsi ritiene che il calcolo di Obama di poter convincere l’Iran che gli Stati Uniti non hanno influenza su Israele, senza essere molto più duro con Israele, non è realistico.
“L’Iran molto probabilmente deciderebbe di non mettere nel mirino le forze statunitensi nella regione come rappresaglia per un attacco israeliano solo se i danni di tale attacco fossero relativamente limitati,” ha dichiarato Parsi all’Inter Press Service in una e-mail.
L’amministrazione Obama considera la fase più recente delle sanzioni contro l’Iran, mirata a ridurre le importazioni globali di greggio iraniano, come un’alternativa a un attacco non provocato da parte di Israele. Ma quel che Netanyahu aveva in mente nel proporre un’azione era molto più radicale di quanto l’amministrazione Obama e l’Unione Europea potessero accettare.
Quando Mark Dubowitz, direttore esecutivo della Fondazione per la Difesa delle Democrazie, che è strettamente allineata al partito Likud di Netanyahu, ha spinto l’idea delle sanzioni contro qualsiasi istituzione finanziaria che facesse affari con la Banca Centrale Iraniana, lo scopo era di rendere impossibile a paesi che importano greggio iraniano continuare a poter effettuare i pagamenti per il petrolio.
Dubowitz voleva virtualmente che ogni paese importatore di greggio iraniano, eccetto la Cina e l’India, tagliasse le proprie importazioni. Ha sostenuto che ridurre il numero degli acquirenti principalmente alla Cina e all’India non avrebbe avuto come conseguenza un aumento del prezzo del petrolio, perché l’Iran avrebbe offerto prezzi scontati agli altri acquirenti residui.
Gli analisti del petrolio globali hanno avvertito, tuttavia, che un tale regime di sanzioni non potrebbe evitare di determinare un picco dei prezzi petroliferi.
Dirigenti statunitensi hanno dichiarato l’8 novembre alla Reuters che le sanzioni contro la Banca Centrale Iraniana non erano “sul tavolo”. L’amministrazione Obama stava avvertendo che tali sanzioni avrebbero comportato il rischio di una forte crescita dei prezzi del petrolio a livello mondiale e di un peggioramento della recessione globale, accrescendo, di fatto, le entrate petrolifere iraniane.
Ma Netanyahu ha usato la potenza del Comitato per gli Affari Pubblici Israelo-Statunitensi (AIPAC) sulle iniziative del Congresso relative a Israele per superare l’opposizione di Obama. Il Senato ha approvato all’unanimità un emendamento rappresentante la posizione di Netanyahu sulle sanzioni concentrate sul settore petrolifero iraniano e sulla Banca Centrale Iraniana, nonostante una lettera del Segretario al Tesoro, Tim Geithner, che vi si opponeva. Un emendamento simile è stato approvato dalla Camera il 15 dicembre.
L’amministrazione Obama si è adeguata ed è entrata in negoziati con gli alleati europei, l’Arabia Saudita e gli Emirati Arabi Uniti per ridurre le importazioni di greggio iraniano, cercando nel contempo di coprire i vuoti con altre risorse. Ma numerosi paesi, compresi il Giappone e la Corea, dissentono e la UE sta insistendo nel proteggere la Grecia e altre economie vulnerabili.
Il risultato sarà probabilmente un regime di sanzioni che ridurrà le esportazioni iraniane solo marginalmente, non le “sanzioni paralizzanti” richieste da Netanyahu e Barak. Qualsiasi impennata dei prezzi del petrolio generata dalle sanzioni contro il settore petrolifero iraniano, inoltre, non farebbe che danneggiare le possibilità di rielezione di Obama.
In un’intervista alla CNN a novembre Barak ha avvertito la comunità internazionale che Israele potrebbe dover prendere una decisione sulla guerra nel breve periodo di sei mesi, poiché gli sforzi iraniani di “sparpagliare e fortificare” le proprie strutture nucleari renderanno presto inefficace un attacco contro tali strutture.
Barak ha affermato di non “poter predire” se tale situazione sarà raggiunta entro “due o tre trimestri o in un anno”. La nuova “linea rossa” israeliana fisserebbe l’epoca di una decisione israeliana sull’attaccare o meno l’Iran, proprio nel mezzo della campagna per le elezioni presidenziali statunitensi.
Netanyahu, che non fa segreto della sua antipatia e sfiducia nei confronti di Obama, può sperare di mettere Obama sotto la massima pressione per appoggiare militarmente Israele in una guerra con l’Iran attaccando nel corso di una campagna elettorale in cui il candidato Repubblicano lo accuserebbe di essere tenero riguardo a una minaccia nucleare iraniana.
Se il candidato Repubblicano fosse in una posizione forte per vincere le elezioni, d’altro canto, Netanyahu vorrebbe attendere una nuova amministrazione allineata alla sua posizione belligerante nei confronti dell’Iran.
Nel contempo la fine del controllo dell’Aviazione statunitense sullo spazio areo iracheno con il ritiro finale delle truppe statunitensi dall’Iraq ha eliminato quello che per molto tempo era stato considerato un deterrente significativo all’attacco contro l’Iran attraverso il percorso più breve.
[Gareth Porter è uno storico e giornalista d’inchiesta specializzato nella politica statunitense della sicurezza nazionale. L’edizione economica del suo ultimo libro ‘Perils of Dominance: Imbalance of Power and the Road to War in Vietnam’ [Pericolo della predominanza: squilibrio di potere e il percorso verso la guerra in Vietnam] è stata pubblicata nel 2006¶
Nel frattempo gli israeliani hanno accoppato un altro scienziato iraniano. Secondo le loro solite abitudini. La legalità internazionale vale solo per i “terroristi islamici” mai per gli israeliani, da Eichmann in poi (ed anche prima). U.
Novant’anni sono molti anche per continuare a nutrire fiducia; eppure, nonostante tutto, non posso dirmi pessimista. Non sto cercando, però, di indurti, giovane amico, a coltivare un ottimismo consolatorio, quel sentimento dolciastro e quasi mai sincero. Desidero invitarti ad aguzzare lo sguardo, lo sguardo acuto dell’intelletto e del cuore, affinché tu non perda di vista il segno di quella strada che tu stesso dovrai provvedere a tracciare, senza superbia, ma senza troppi timori. Come diceva Seneca nelle sue Lettere a Lucilio: «Continua nei tuoi progressi e capirai che sono meno da temere proprio quelle cose che fanno più paura».
Carlo Azelio Ciampi
Riporto qui un passo della lettera di Ciampi a un giovane.
Anche se nel blog ci sono alcuni, anzi parecchi, pensionati le parole del Presidente emerito vanno divulgate, ovunque.
E’ la speranza che anima ancora un novantenne che non ha perso la fiducia e che perciò può ancora dare il suo contributo alla Nazione.
E’ l’esortazione di un vecchio che ha ripreso e soprattutto ridà a tutti i vecchi non il loro posto in ospizio, ma nella società come memoria storica ed etica.
Non come vox clamans in deserto, ma come stimolo e pungolo alla esortazione : – Vale sempre la pena impegnarsi.-
Uroburo ha più volte affermato che il berlusconismo sarà come una guerra perduta!
Possiamo anche noi confutare questo suo pessimismo se saremo vigili e attivi! Allontanando oltrettutto il rincoglionimento!!!
Il mio prof di lettere disegnerebbe un cannoncino che fa BUM BUM!!!
Ma forse no, mi correggerebbe solo l’ultima parola!
Il nipote mi aspetta.
PS. Ieri gli cantavo
– il coccodrillo come fa,
non c’è nessuno che lo sa !!!
Lui mi guarda e fa spavaldo: io vado a vedere sul computer!!!
Tiè nonna imbranata e analfabeta!!!
Sylvi
Complimenti al nipotino cara Sylvi…già scaltro al punto giusto..,prima di parlare si informa..!!Mica come la nonna !
Poi trarrà da sè le conclusioni, che non dico saranno difformi da quelle della Nonna, ma almeno difficilmente si lascerà prendere in “castagna” sui fondamentali…!!
Magari sarà un piccolo Marchionne, semprechè ci saranno dei Sindacati (UIL CISL)a credere alle favole della Fabbrica Italia!
Le fiabe della Nonna ah le fiabe della Nonna , quando è ora ..come tornano utili!!!!!!!!!!!
cc
Ho sempre detto che il Banana ci costerà come una guerra perduta.
Direi che i fatti mi stanno dando ragione… U.
x Uroburo
Io non direi che il contetto ” voglio tutto e subito” sia soltanto da addebitare alla visione berlusconiana della vita.
Nasce negli anni ’70 come reazione al ” niente , sacrifici e taci” del fascismo, della Chiesa, ma non solo!
Agli italiani è piaciuto Craxi, la sua Milano da bere, …la metamorfosi delle puttane in escord, del dirigente in ladro di Stato, del politico che si sente fesso se non si sovvenziona rubando….
Ricordo il famoso : il Convento è povero, ma i frati sono ricchi!!!
Il pescecane berlusconi aveva già trovato la sua acqua dove nuotare.
Ho anni abbastanza per dire che ad un certo punto gli onesti o si sentivano vigliacchi e falliti o dovevano avere un gran carattere per non cedere all’andazzo.
Poi tutto si è allargato a macchia d’olio: l’imprenditore evadeva e l’operaio rubava e le lavoratrici si chiudevano in bagno a fare la calza invece di lavorare. A tutti i livelli!
Il concetto di “lavoro” si è trasformato in schiavitù.
Poi è arrivato Berlusconi coi ” culi e le tette” in Tv e una visione oscena del modo di vivere.
E siamo ai quasi tre milioni di giovani che nè studiano nè cercano lavoro. Hanno rinunciato a vivere!
Questa è la guerra perduta, perchè temo che questi ragazzi siano perduti.
Gli altri? Quanti sono quelli andati via, che non torneranno???
E’ questa l’ emorragia che dovremmo fermare…anche se confesso che per mio figlio avrei voluto che restasse in Germania.
Ha deciso per la strada più difficile. Non so se ha fatto bene o male. Rispetto le sue scelte!
Ma ce l’avranno dura quelli come lui!
Tutti i giovani rimasti…
ai quali Ciampi si è rivolto.
Sylvi
TERRORISMO
Iran, ucciso scienziato nucleare
Teheran accusa Israele.
Tutte balle , io so per certo che è stata la moglie,dopo aver scoperto che il marito la tradiva.
L’ambasciata Amerrikana conferma che gli USA sono contrari ad atti di terrorismo internazione..!
Infatti la seconda ipotesi è che se lo siano ammazzati da soli,per una questione propagandistica!
Votare per la soluzione A
Votare per la soluzione B
Soluzione C :
Costruirsi un’atomica in casa,con i rifiuti delle lavatrici usate..si può,io l’ho già fatto !
cc
x Cc
– Il peruç no ‘l cole mai lontan dal vecjo peruçiar-!!!
( La pera non cade mai lontano dal vecchio pero).
Non ti dice niente a proposito del non lasciarsi prendere in castagna sui fondamentali???
Al mio Marchioncino darò le opportune spiegazioni.
E i Sindacati , TUTTI, ne hanno di strada ” da bere”…come dici tu…
Buonanotte
Sylvi
x Controcorrente
Ma no, si e’ suicidato. E siccome da bravo iraniano barbaro, islamico e crudele era antisemita lo ha fatto in modo da far sospettare di Israele. Che perfidia questi iraniani.
Shalom
Quando si dice che la buona educazione è tutto nella Vita !!
http://www.julienews.it/notizia/dal-mondo/videoshock-soldati-usa-urinano-su-cadaveri-di-afgani/98382_dal-mondo_1_1.html
Alla Komare tutto patria, onore, blessaggio da padreterno e marines consiglio la visione di questo video:
http://video.repubblica.it/mondo/urinano-sui-talebani-morti-bufera-sui-marines/85532?video=&ref=HRER2-1
Da andarci fieri!
C.G.
x CC
mi hai preceduto.
C.G
x CC e C.G.
Lo sappiamo prima di voi.
Grazie per l’avviso.
Invito ad aderire all`appello qui sotto riportato.
Luisa Morgantini
Associazione per la pace
BASTA CON LA REPRESSIONE IN EGITTO E IN SIRIA,
LIBERTA’ PER I POPOLI ARABI
CONTRO OGNI INTERVENTO MILITARE STRANIERO DIRETTO E INDIRETTO
NELLA REGIONE
Per aderire: appellosiriaegitto@gmail.com
Il bisogno di libertà e la tenace lotta per la giustizia delle donne egli uomini del nord Africa e del medio oriente non si ferma. Ancora nelle piazze dell’Egitto e della Siria – come in altri paesi arabi – migliaia di persone manifestano per mettere fine a regimi autoritari e illegittimi; ancora le cosiddette “forze dell’ordine” uccidono, reprimono, cercano di fermare le rivolte per la giustizia, la libertà, la dignità.
In Egitto le elezioni formalmente “democratiche” non hanno messo fine al dominio delle forze armate e alla repressione della parte più radicale e conseguente del movimento democratico e rivoluzionario. Le proteste al Cairo, gli scioperi di diversi settori produttivi, le manifestazioni delle donne sono il segno di un processo democratico che non si può fermare alle sole elezioni e soprattutto non può essere sotto la tutela delle forze armate.
Perché l’Egitto possa davvero avviarsi sulla strada della democrazia, le forze armate devono abbandonare il potere politico e i loro affari economico-finanziari.
In Siria, il regime di Bashar El Assad da mesi sta reprimendo con violenza le manifestazioni dell’opposizione.
Migliaia di morti documentati da testimoni indipendenti, espulsione o arresti di giornalisti non legati a testate “embedded” al regime (o a qualche altro interesse straniero); migliaia di arresti di dissidenti, ammessi dallo stesso regime; repressione della libertà di stampa, compresi omicidi e pestaggi di giornalisti, vignettisti, esponenti di organismi di difesa dei diritti umani; applicazione costante dello stato di emergenza malgrado la promessa di una cancellazione mai di fatto avvenuta.
La legittimità del regime baathista è da tempo finita e non è possibile sostenerla sulla base degli schieramenti internazionali e nella regione.
La popolazione siriana è vittima più volte: è vittima della repressione e dell’autoritarismo del regime; è vittima del disinteresse della cosiddetta “comunità internazionale” preoccupata che possa saltare un equilibro regionale che garantisce oggi un stato di conflitto “freddo” utile agli interessi di Usa, Europa, Israele e delle altre potenze regionali e non; vittima delle manovre dei regimi arabi reazionari (Arabia saudita, Giordania e Qatar in prima fila) che vorrebbero scalzare Assad per insediare un regime più malleabile ai loro interessi.
Noi non possiamo e non vogliamo arrenderci alle ragioni della “geopolitica” ma vogliamo schierarci con le ragione della libertà, della giustizia, della dignità.
Siamo contro qualsiasi intervento militare in Siria sia perché il recente precedente libico ha mostrato le sofferenze, i morti causati dalla Nato per “proteggere” i civili, l’indegno gioco sulla pelle delle popolazioni, sia perché qualsiasi intervento straniero sottrarrebbe alla popolazione siriana e alle forze democratiche e rivoluzionarie il controllo sul futuro del loro paese e la sua sovranità, rendendolo prigioniero degli interessi delle grandi potenze e/o delle potenze regionali. In questo senso, segnerebbe l’affossamento di qualsiasi sbocco positivo della rivolta e un ulteriore colpo al processo rivoluzionario in tutto il mondo arabo e mediorientale.
Vogliamo sostenere le/i democratiche/democratici egiziane/i nella loro lotta per una vera democrazia e il rispetto dei diritti umani e di giustizia e dignità.
Per tutto questo facciamo appello a tutte/i le/i democratiche/ci perché si sviluppi anche in Italia una campagna forte e diffusa:
• per il sostegno alla popolazione siriana e ai democratici egiziani, la fine della repressione – e per il sostegno a tutte le popolazioni arabe in rivolta e in solidarietà alla forze popolari, democratiche e rivoluzionarie; contro la repressione dei regimi e per il loro isolamento politico internazionale – dal basso e istituzionale – che non comporti embarghi contro la popolazione;
• contro ogni possibile intervento militare “senza se e senza ma”: no ad ogni missione “umanitaria”, alle NoFlyZone (primo passo della guerra), all’invio di truppe e all’utilizzo delle basi militari in Italia. Vogliamo che l’Onu organizzi una commissione di inchiesta indipendente e non armata che si rechi immediatamente in Siria e verifichi le violazioni dei diritti umani e costruisca le condizioni per elezioni libere e la fine della repressione.
Luisa Morgantini, Alessandra Mecozzi, Loretta Mussi, Vittorio Agnoletto, Riccardo Troisi, Germano Monti, Vauro Senesi, Fabio Marcelli,Ciro Pesacane, Simona Castaldi, Laura Quagliolo, Marco Bersani, Salvatore Cannavò, Franco Russo, Dario Rossi, Rita Lavaggi, Olivia Pastorelli, Karim Metref, Sancia Gaetani, Stefano Tassinari, Riccardo Torreggiani, Paola Canarutto, Tonio Dall’Olio, Alessia Montuori, Massimo Torelli, Piero Maestri, Christian Elia e redazione “E”, Antonio Lupo, Fabrizio Burattini
x CC
Notato?
La Komare lo sa.
Perbakko, sta facendo progressi!
Di solito zompa.
C.G.
Dunque ..dunque ..vediamo se ho ben capito !!
Cosentino resta al caldo nella cuccia del Parlamento…Grazie ai voti dei Segaioli spaccati e dei soliti Radiculi, che, come sempre dimostrato ,al momento giusto (è sempre stato così ,dacchè mi ricordo), usano “quello degli altri “…
I Taxxisti in rivolta feroce…minacciano la Serrata, anzi, pare che sia cominciata !!
Una lotta durissima che se la facessero i Ferrotramvieri dei Sindacati..la SYLVI GIA’ urlerebbe al colpo di stato ..ed invece tace..manca solo che scendano in piazza i Notai..è poi c’è la rivoluzione…
Sylvi sveglia, che la rivoluzione è cominciata !!
Altro che Art 18 e operaie che fanno la calza !! sic ,sic..!!
cc
caro cc,
io sto zitta semplicemente perchè mi sono ridotta a leggere i giornali di notte!!!
Dunque: i taxisti di casa nostra temono che arrivino i taxisti sloveni…e sarebbe buona cosa! Costano la metà!
Altrove potrebbero i Comuni, magari con taxi collettivi…tagliare le unghie ai lobbisti che dichiarano candidamente di evadere il 40/50%…per vivere …poverini!!!
Farmacie…la farmacia del capoluogo , qui, ha già aperto due parafarmacie nelle frazioni…basta essere svegli…
I notai , gli avvocati…sono forti nella Cloaca chiamata Parlamento, che salva anche il camorrista, ma, anche sgambettando Napolitano, non credo che si assumano la responsabilità di mandare gambe all’aria il Governo…e Monti, con la sua” Pachee”,( termine friulano che indica un finto debole e remissivo che però procede come un carrarmato) potrebbe anche farcela.
Infatti tutti sappiamo che l’Europa a questo punto ci prenderebbe a randellate, se facessimo ancora i furbi!!!
Allora…altro che rivoluzione!
Monti ha cominciato dai pensionati e dipendenti…
pensi davvero che ora possa darla vinta agli evasori???
Io credo che piano piano, poco poco, li eroderà ai fianchi…
sai pare che una delle cause dell’estinzione dei dinosauri fosse la moltiplicazione spropositata dei topolini roditori che attaccavano le uova!!!
Comunque già le donne fanno la calza a casa perchè sono disoccupate…l’art. 18 sconosciuto in Europa, diventerà come quel nonno un po’ rincoglionito ma che i famigliari fanno finta di interpellare!!!
I Sindacati??? Al pari dei politici, sono delle gran mezze calzette che non hanno capito che sarebbe il momento di cambiare e adeguarsi ai tempi!!!
Proprio come quel nonno!!!
Ps: Gli ingegneri di Stoccarda hanno detto a mio figlio: voi non avete mezze misure…dal Premier più pagliaccio al miglior statista che c’è in Europa!!! Se lo dicono loro????
Sursum corda!
Sylvi