Come uscire dalla corruzione
Quando la società arriva a un punto in cui ciò che fa un delinquente per poter vivere non è molto diverso da ciò che fa un uomo di potere, legalmente riconosciuto, si può tranquillamente dire – guardando le cose dall’esterno – che la corruzione è al 100%.
Infatti, se queste due categorie di persone, formalmente così distanti ma sostanzialmente così vicine, possono coesistere senza particolari problemi, allora vuol dire che tutte le persone oneste non hanno sufficiente potere per impedirlo e che qualunque persona onesta può anche diventare, a seconda delle situazioni, un delinquente legale o illegale.
Quando si dice: “è solo questione di prezzo” o “a ciascuno il suo prezzo”, si ha ragione, ma solo in parte; occorrono infatti anche occasioni in grado di influenzare le coscienze, persone capaci di indurre a compiere determinate azioni.
In tal senso le persone oneste più fragili (in senso materiale o morale) sono quelle indigenti o indebitate, o quelle meno acculturate o meno competenti o poco capaci a svolgere mansioni davvero produttive, spendibili sul mercato, o, più in generale, quelle che non si accontentano, quelle che vogliono avere uno stile di vita al di sopra delle loro possibilità, quelle che vogliono fare carriera… Si nasce onesti, ma facilmente si smette di esserlo in una società dominata dalla corruzione.
Generalmente i criminali illegali sono quelli che non hanno avuto le condizioni sufficienti (morali o materiali) per restare onesti, e neppure le condizioni sufficienti (morali o materiali) per diventare dei delinquenti legali.
Una qualunque resistenza individuale a una corruzione di tal genere non serve certo a modificare le cose. Al massimo può servire per continuare a restare individualmente puliti.
Tuttavia per organizzare una resistenza collettiva occorre che gli effetti della corruzione si siano ampiamente diffusi nel tessuto urbano, al punto da renderlo invivibile. Una soluzione individuale a questo problema è l’emigrazione verso altri paesi, in cui si spera che la corruzione non sia così forte.
Una soluzione governativa è la dichiarazione di guerra a un governo straniero, semplicemente per distogliere l’attenzione delle masse dai problemi interni.
Una soluzione popolare è la guerra civile, che però deve arrivare a una rivoluzione vera e propria, altrimenti si trasforma in un inutile bagno di sangue. Scegliere una soluzione o l’altra dipende solo da una cosa: il livello di maturità politica delle masse.
Caro Enrico,
hai perfettamente ragione.
Non posso dire di pù e meglio.
Ovvero, ripetto al “presente” spero che uscendo di casa oggi,non mi cada un “coppo ” in testa.
ciaooo
cc
Speriamo che il coppo cada in testa agli evasori fiscali.