Berlusconi riattacca il disco rotto della lotta al comunista. Sentiamo cosa dice Oliviero Diliberto, segretario nazionale del Partito dei Comunisti Italiani

Ma che fine hanno fatto i comunisti, di cui Berlusconi  ha sempre parlato in continuazione come fossero orde pronte a qualunque sopruso? E lo sapevate che Romano Prodi insegna economia ai quadri del partito comunista cinese? E che Cina, Giappone e Coree stanno comprando interi pezzi d’Africa anche per mandarvi ad abitare centinaia di migliaia di propri cittadini? Ce lo rivela in questa intervista Oliviero Diliberto, ex ministro della Giustizia nel governo D’Alema e rieletto di recente segretario del Partito dei Comunisti Italiani (PdCI).

Domanda – Berlusconi si è dimesso. Lei ha brindato?

Ovviamente! Però per ubriacarmi aspetto la fine della legislatura. Infatti, pur nella gioia immensa per l’insperata suo sfratto da palazzo Chigi, il mio è stato un brindisi robusto, ma senza ubriacatura.  Berlusconi non è morto, è solo uscito da palazzo Chigi, ma resta ben radicato nel parlamento. Che userà per condizionare il più possibile il governo Monti, ovviamente non per motivi politici, ma solo per continuare a fare gli interessi delle proprie aziende. A partire da quelle televisive senza le quali chissà dove sarebbe…. Forse già ad Hammamet, anche se lui come è noto preferisce Antigua.

E ora…

E ora il problema è chi pagherà il rinnovamento, visto che a quanto pare si vuole non solo evitare il tracollo finanziario dell’Italia, ma si vuole anche il suo rinnovamento perfino morale. Staremo a vedere  cosa farà Mario Monti. Fino ad ora non s’è visto molto, e niente a favore dei lavoratori e dei giovani.

Molti dietro Monti e Mario Draghi, al vertice della BCE, vedono le stesse potenti banche che con le privatizzazioni del ’92-’94 hanno lucrato abbondantemente sulla situazione italiana. Faranno un’altra scorpacciata con le nuove privatizzazioni? E poi cosa ci resterà da vendere  in caso di bisogno?

Che in Europa ci siano poteri tecnocratici trasversali agli schieramenti politici è un fatto certo. Rappresentano interessi ben precisi non solo delle grandi banche, ma anche di gruppi finanziari ed economici. Vorrei ricordare quanto ha guadagnato la Pirelli con le privatizzazioni nel settore immobiliare. E tutto ciò giustifica da solo  il varo della tassa patrimoniale, che guarda caso Berlusconi non vuole. Lui non ha fatto altro che trasferire sugli strati sociali che non lo votano, cioè sugli strati che guardano a sinistra, il peso della tassazione, alleggerendola agli strati sociali del proprio elettorato. In buona parte parassitario e affaristico, come i magistrati ci hanno permesso di scoprire in modo certo.

Però in definitiva anche Monti predica l’austerità, esattamente come a suo tempo Luigi Berlinguer. Insomma, ancora una volta tempi di vacche magre e da stringere la cinghia. La Cgca di Venezia ha rivelato che per migliorare la situazione dei nostri conti pubblici, negli ultimi 12 anni abbiamo subito 20 manovre correttive, cioè 20 leggi finanziarie, compresa quella che si appresta a fare nei prossimi giorni il governo Monti, per un totale di 575,5 miliardi di euro, pari a un milione di miliardi di vecchie lire, e pari a oltre la metà dell’attuale nostro mega debito pubblico. Ogni italiano ha sborsato 6.178 euro. E, stando alla Cgca, dovremo sborsarne ancora anche nei prossimi anni. Che spazi possono avere i comunisti e la sinistra in generale per passare dalle solite “lacrime e sangue” a una nuova epoca di benessere accettabile?

Beh, Berlinguer lanciò l’austerità per legittimare il Partito Comunista. Oggi però il Partito  Democratico, oltretutto ben lungi dall’essere comunista o anche solo socialista, non ha nessun bisogno di legittimarsi, ha espresso infatti perfino l’attuale presidente della Repubblica. Perciò potrà fare la voce grossa ed esigere che a versare le lacrime e il sangue non siano sempre e solo, ancora una volta, i lavoratori e gli strati sociali deboli, ma chi finora il sangue magari lo succhiava agli altri e le lacrime le versava dal ridere. Come per esempio l’imprenditore che rideva felice per gli affari che gli si prospettavano sulla pelle dei terremotati de L’Aquila. Se ogni italiano in 12 anni ha sborsato oltre 6.000 euro a testa, oltre alle normali tasse, per le 20 finanziarie, ciò significa che una famiglia di quattro persone ne ha sborsate quasi 25.000. Cifre pazzesche. Mentre i “padroni del vapore”, con in testa Berlusconi, di soldi ne hanno fatti invece a palate.

Lei a fine ottobre al congresso di Rimini è stato rieletto segretario del Partito dei Comunisti Italiani. Che però in parlamento non ha più neppure un rappresentante. Che linea intendete seguire?

La linea è quella di salvaguardare gli ultimi diritti di massa rimasti in Italia, visto che di tante conquiste – ottenute a suo tempo grazie ai partiti di sinistra e ai grandi sindacati – è rimasto ben poco. Il nostro è un sistema che sclude dal benessere sempre e comunque un buon 10-20 per cento della popolazione, e in più quando è costretto a concedere maggiori diritti e maggiore benessere di massa, come negli anni ’60 e ’70, poi trova sempre il modo di riprenderseli svuotandoli. Sta succedendo anzi è successo con il potere d’acquisto dei salari e stipendi, con l’assistenza sanitaria, con le scuole pubbliche, con le pensioni, con gli accessi all’Università, con l’occupazione giovanile, ecc. Salvaguardare i servizi sociali è già da solo un fatto grandioso. Non sono così ingenuo da credere che possiamo salvaguardarli da soli. Ci vuole una alleanza. Con i partiti e le forze di una sinistra da ricostruire. Noi in parlamento ci vogliamo tornare, ma come espressione di strati sociali e di lavoratori, non come espressione di noi stessi. Non ci basta intercettare i voti del malcontento e della protesta, vogliamo anche organizzare gli strati sociali e lavorativi del malcontento e delle proteste.

Se è per questo, Fausto Bertinotti intendeva addirittura rifondare il comunismo, donde il none di Rifondazione Comunista del suo partito, però non ha mai spiegato come rifondarlo. Manca oltretutto una analisi di classe, come si diceva una volta. Manca cioè il sapere come è composta e come e dove è dislocato oggi l’insieme dei lavoratori, in particolare quella che si usava chiamare la classe operaia, e quali sono gli strati sociali con i quali i lavoratori possono allearsi.

Concordo. Le varie ristrutturazioni, delocalizzazioni e i vari ridimensionamenti dell’apparato industriale, basti citare i drammatici cambiamenti della Fiat, con l’inglorioso epilogo di queste ore che vedono anche la chiusura degli impianti di Termini Imerese, hanno cambiato tutto, frantumando non solo in fabbrica la vecchia struttura del lavoro e dei lavoratori basata sul contratto a tempo indeterminato.  Le grandi fabbriche non esistono più o non sono più tanto grandi o si dislocano e diversificano anche all’estero, come appunto la Fiat di Marchionne. Oggi inoltre la piaga del lavoro precario e non contrattualizzato ha aperto un altro fronte, un’altra realtà che ci ha colto impreparati.

Abbiamo però iniziato a studiare di nuovo e a fare analisi, per porre le basi necessarie per capire come è strutturato oggi il mondo del lavoro e della produzione, quali sono le linee di tendenza, in modo da poter ricominciare il lavoro di creazione di cellule di partito nei luoghi di produzione e in quelli di socializzazione. Il famoso “territorio”, anche in senso lato, non lo lasceremo certo sempre alla Lega. Oggi il PdCI ha 21 mila iscritti. Pochi, in assoluto, ma non pochi dati i cataclismi che si sono succeduti. Teniamo presente che tra la prima e la seconda guerra mondiale i militanti erano molto meno di quanti ne abbiamo noi oggi. Insomma, non ripartiamo da zero. E abbiamo alle spalle una grande storia, anche se non esente da errori e sconfitte.

Monti pare avere le mani legate, un percorso delimitato da paletti ben precisi, pare impossibile che possa mettere mano alla riforma elettorale. Senza la quale come farete a tornare in parlamento?

Ripeto: politica delle alleanze, da SEL a Di Pietro. Ma, ripeto anche, non per motivi egoistici, cioè solo per tornare in parlamento, ma per fare meglio la nostra parte in difesa dei diritti e magari per il loro allargamento.

Che futuro vede per i giovani?

Francamente, un futuro molto difficile. I più capaci andranno all’estero, e li capisco. Cos’altro possono fare, data la situazione in cui il ventennio berlusconiano ha ridotto l’Italia? I giovani un futuro in Italia potrebbero averlo, ma rovesciando il paradigma dello sviluppo. Cosa che non si può fare comprimendo i salari e i diritti dei lavoratori, come dimostra il declino della Fiat che pure ci ha tentato con forza e determinazione, e deprimendo la scuola, l’Università e la ricerca.

Marco Mancini, persona intelligente, rettore dell’Università di Viterbo e presidente della Conferenza dei Rettori delle Università Italiane (CRUI), dalla disperazione ha firmato un protocollo d’intesa con la Confindustria per il dottorato di ricerca presso le aziende, quando invece dovrebbe essere il contrario: è la dirigenza aziendale che deve migliorare all’Università la propria formazione. Il dramma è che le Università in Italia sono state ridotte senza un soldo. In Cina stanziano invece cifre mostruose per l’Università e la scuola in generale, promuovendo così la migliore formazione dei giovani e il miglioramento della struttura produttiva. Eppure sono molte le delegazioni cinesi che vengono in Italia per capire e imparare in molti campi, segno che un futuro noi possiamo ancora averlo. Se, ripeto, cambiamo  profondamente il modello di sviluppo.

A proposito di Cina: ci salverà dalla bancarotta?

Neppure la Cina fa beneficienza, ma stipula accordi che siano vantaggiosi anche per lei. Certamente delle buone relazioni con Pechino possono essere di grande aiuto e contribuire e risolvere i gravi problemi che abbiamo davanti, compreso il rischio di bancarotta a causa del gigantesco debito pubblico. Può sorprenderla, ma un uomo che ci può molto aiutare ad avere buone relazioni con i cinesi è Romano Prodi.

Romano Prodi?

Sì, proprio lui, l’ex capo del governo di centro sinistra. Prodi infatti ha un regolare corso a Pechino di lezioni di economia niente di meno che alla scuola quadri del partito comunista cinese.

Ma no!

E invece sì! E in Italia fa discorsi sulla Cina di grande intelligenza e apertura, senza nessun pregiudizio. L’ex celeste impero può essere una grande risorsa. Oltretutto i suoi investimenti in Occidente non sono nel settore del lusso, ma della produzione vera e propria, a differenza dei Paesi arabi parassiti delle rendite petrolifere.

Al congresso del suo partito a Rimini c’era anche una delegazione del partito comunista cinese. La Cina prenderà il posto che una volta era dell’Unione Sovietica? La Città Proibita prenderà il posto del Cremlino e piazza Tien An Men quello della piazza Rossa?

Veramente a Rimini le delegazioni estere erano ben 45, compresa quella cinese, che però come suo costume non ha tenuto una sua relazione. No, anche se noi guardiamo alla Cina con grande interesse per vari motivi, non prenderà il posto dell’Urss per almeno due motivi. Il primo è che a differenza dell’Urss non intende egemonizzare né partiti comunisti né Paesi esteri. Il secondo è che l’Unione Sovietica  aveva anche un suo blocco di alleanze militari, il Patto di Varsavia contrapposto alla Nato, mentre Pechino non ha nulla di simile. Tant’è che gli Usa ne approfittano continuando ad accerchiarla, nell’evidente tentativo di ripetere con la Cina la stessa politica di “contenimento” applicata a suo tempo con l’Unione Sovietica. Un “contenimento” che in realtà era finalizzato a strangolarla economicamente, come è poi successo, con una continua corsa al riarmo che ha dissanguato i sovietici per le cifre pazzesche che erano costretti a stanziare per rincorrere gli Usa sul piano degli armamenti sempre più sofisticati e sempre più costosi, fino ad avere pochissime risorse da destinare allo sviluppo. Gli Usa hanno dissanguato l’Urss anche in Afganistan partorendo Bin Laden e i suoi talebani, che hanno impegnato i sovietici in una guerra costosissima. E a proposito di Afganistan, con la scusa dell’11 settembre gli Usa vi hanno schierato basi per poi schierarne anche in Paesi ex membri dell’Unione Sovietica come il Kazakistan e l’Uzbekistan, sul lato occidentale della Cina.  Nei giorni scorsi inoltre Obama ha iniziato l’accerchiamento anche dall’Oriente, dislocando militari in Australia e dichiarando che gli Usa sono una potenza affacciata anche sull’oceano Pacifico: dove “Siamo venuti per restarci”, ha chiarito Obama. Imperialista e di fatto militarista  quanto i suoi predecessori.

L’accerchiamento avviene anche per sottrarre all’influenza di Pechino quasi tutti i Paesi produttori di petrolio, in modo da tentare di frenare se non strangolare il tumultuoso sviluppo economico della Cina, un grande Paese con quasi un miliardo e mezzo di abitanti, ma privo di risorse energetiche.

Però in Africa il governo di Pechino  per avere petrolio stipula accordi con regimi a volte indecenti, ai quali vende armi con grande disinvoltura.

Beh, credo che in fatto di vendite di armi e di sostegno a regimi indecenti noi occidentali non siamo in grado di dare lezioni a nessuno.  Vogliamo forse dimenticarci che abbiamo colonizzato e sfruttato in modo feroce tre quarti del pianeta, dalle Americhe alla stessa Cina passando per l’Africa, i Paesi arabi, l’India e il sud est asiatico, con decine di milioni di vittime e con l’orrore dello schiavismo? Il dato interessante invece è che i cinesi, ma anche i giapponesi e i coreani, anziché puntare su un loro colonialismo comprano in Africa giganteschi appezzamenti di terreno, da dissodare e rendere produttivi trasferendoci decine e a volte centinaia di migliaia di propri abitanti che vi costruiscono anche città, nelle quali resteranno come emigranti.

Questa sì che è una notizia! Può fornirci qualche dato più preciso?

La Corea del Sud ha comprato quasi mezzo Magadascar, che certo non è una piccola isola. A sud del Congo il Giappone sta comprando territori ovunque può. La Cina da parte sua preferisce compare concessioni, minerarie, industriali o nel campo delle infrastrutture. Così sposta centinaia di migliaia di cinesi per metterli al lavoro su tali concessioni, il che comporta che nasceranno città abitate da cinesi che diventeranno cittadini di Stati africani.

In Italia l’aumento dell’età pensionabile è molto malvisto, in Germania invece  si parla senza drammi di andare in pensione a 70 anni nel giro di qualche decennio dato che si prevede che la vita media arriverà presto a 90 anni. E si parla senza drammi anche delle necessità di almeno altri 350 mila immigrati l’anno per poter reggere sia il sistema produttivo che quello pensionistico.

Non ho tabù. Ma occorre discutere di questo tema con serietà, senza preconcetti, ma senza neppure falsità grossolane, come si sentono troppo spesso.

Primo, la riforma delle pensioni è già stata fatta. Nel 1995 dal governo Dini. La più radicale (e nefasta) delle riforme: dal retributivo al contributivo: il che, con la parallela trasformazione del lavoro per i giovani in precariato continuo, fa sì che i giovani di oggi avranno una pensione di fame al termine della vita lavorativa. Dunque, una ulteriore riforma non è indispensabile. Va anzi invertito il tema. I problema è infatti come garantire la pensione ai giovani, senza metterli in contrapposizione con gli adulti, figli contro padri. Ciò non è solo iniquo. E’ anche sbagliato dal punto di vista dei conti, perché non è certo togliendo ai padri che si darà ai figli tra quarant’anni…

Secondo,. Se si vuol far cassa, dobbiamo dire con parole di verità che l’Inps è in attivo per la spesa previdenziale. Occorre invece separare nettamente assistenza e previdenza.

Terzo. Se si parla solo di età pensionabile, non si va al nocciolo del problema. Si può anche immaginare che alcune categorie di lavoratori restino a lavorare un po’ di più, ma il punto è che l’aumento della vita media pone problemi di welfare, prima che di pensione, molto seri. Il welfare come l’abbiamo conosciuto non funziona più perché gli anziani non sono “coperti” per nulla. L’assistenza (le cosiddette badanti) è tutta sulle spalle delle famiglie. Va rimodulato dunque l’impianto del welfare per estenderlo e non per ridurlo.

Quarto. La logica degli incentivi e dei disincentivi per andare in pensione, se generalizzata, è completamente iniqua. Se un lavoratore vuole una pensione più alta (meno bassa) e rimane a lavorare sulle impalcature o alla catena di montaggio dopo una certa età, questo è il più formidabile incentivo agli incidenti sul lavoro! Occorre dunque separare nettamente il lavoro manuale (non solo usurante, categoria quanto mai incerta) dal resto. Per i lavori manuali, ci deve essere l’obbligo di andare in pensione, con il massimo della cifra, ad una età anagrafica sicura, fissata per legge e certo non da vecchi.

Quinto ed ultimo. Il problema vero è che pare che oggi vogliano accelerare il passaggio dal retributivo al contributivo, colpendo quindi quelli che stanno a cavallo tra la legislazione precedente e la riforma Dini. La cosa è sciocca (non si incassa nulla al momento) ed iniqua. Siamo del tutto contrari.

Anziché blaterare contro gli immigrati come fa la Lega dobbiamo riconoscere che anche il nostro sistema produttivo e pensionistico si regge, come in Germania, sull’afflusso anche di immigrati oltre che con l’avvio dei nostri giovani finalmente a un lavoro decente.

Soffiano venti di guerra. Da una parte l’isterismo “atomico” contro l’Iran, replay di quello che ha permesso di invadere l’Iraq. Dall’altra la Casa Bianca che, oltre a mettere sempre più piede militare nel Pacifico, punta a una alleanza con l’India in funzione anticinese. Sperando in quella che secondo molti esperti è prima o poi una inevitabile guerra tra India e Cina.

La guerra è il modo classico con il quale gli Stati e gli imperi hanno risolto le proprie crisi. La guerra permette infatti la repressione interna e il togliersi dai piedi “la teste calde” mandandole a crepare al fronte. Oggi però il fronte non sempre esiste, e le guerre si possono perdere anche a causa del fronte interno, come è successo per esempio agli Usa quando hanno perso la guerra in Vietnam per la ribellione pacifista dei giovani statunitensi. Inoltre oggi le guerre costano molto care e l’Occidente, già in crisi finanziaria, rischierebbe i rifornimenti petroliferi. In caso di attacco all’Iran credo che di petrolio ne vedremmo ben poco.

La guerra Cina-India è inevitabile? Non credo. Di recente l’India ha firmato con la Cina accordi importanti, per la vendita di know how e per altro ancora. Una guerra non conviene a nessuno dei due, checché sperino gli Usa e l’intero Occidente che sulle guerre ha sempre campato e basato il suo sviluppo.

Torniamo in Italia. Vanno di moda i rottamatori e le facce nuove come quella del sindaco di Firenze Matteo Renzi.

Guardi, il dato innovativo non può essere tout court un dato generazionale, altrimenti evviva allora le Minetti e i Trota alla Renzo Bossi. Né si può puntare, come fece Craxi e come fa Berlusconi, sulla coreografia “moderna”, vedi l’arredo della stazione Leopolda del congresso organizzato a Firenze da Renzi, invece che sulle analisi e sulla strategia politica e sociale. Eccetto che per il web, che però è una realtà che può essere spenta o sospesa a piacimento non solo dagli Usa, Renzi torna agli anni ’50.  In Italia, ma non solo, ci sono anziani e vecchi preziosi, a partire dal presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, e giovani incapaci, vanitosi e chiacchieroni. Una volta si diceva che l’età rende saggi ed è un patrimonio di conoscenze. Oggi i Renzi vogliono sostenere che i giovani sanno tutto, e comunque più dei “vecchi”, senza più bisogno di formarsi e di imparare dall’esperienza. Quella propria e quella altrui. Mi sembra una concezione pericolosa.

354 commenti
Commenti più recenti »
  1. Anita
    Anita says:

    x Pino

    E’ la terza volta che scriviamo allo stesso momento:

    “Sorry, comments are closed for this item.”

    Era solo un breve messaggio per Rodolfo.

    Buonanotte,

    Anita

  2. Marta x Peter
    Marta x Peter says:

    Per la prima volta in testa al gruppo..evviva!!
    ————————————————————————–

    Caro Peter qualche giorno fa sono rientrata nel blog , con GRANDE TRISTEZZA ho notato la sua asssenza, e oggi per incanto, l’ho ritrovata tanto tanto gentile…..è durata poco.
    Ehehehe, un rompiscatole non puo’ cambiare… mi ero illusa!!!
    Sono indulgente e sobria e sobriamente le auguro felice notte .
    M.
    Ora mi leggo in tutta tranquillità il nuovo argomento

  3. Vox
    Vox says:

    LETTERA DEL FIGLIO DI UN OPERAIO

    L’ho visto, per la prima volta, era alto, bello, forte e odorava di olio e lamiera.
    Per anni l’ho visto alzarsi alle quattro del mattino, salire sulla sua bicicletta e scomparire nella nebbia di Torino, in direzione della Fabbrica.
    L’ho visto addormentarsi sul divano, distrutto da ore di lavoro e alienato dalla produzione di migliaia di pezzi, tutti uguali, imposti dal cottimo.
    L’ho visto felice passare il proprio tempo libero con i figli e la moglie.
    L’ho visto soffrire, quando mi ha detto che il suo stipendio non gli permetteva di farmi frequentare l’università.
    L’ho visto umiliato, quando gli hanno offerto un aumento di 100 lire per ogni ora di lavoro.
    L’ho visto distrutto, quando a 53 anni, un manager della Fabbrica gli ha detto che era troppo vecchio per le loro esigenze.
    Ho visto manager e industriali chiedere di alzare sempre più l’età lavorativa, ho visto economisti incitare alla globalizzazione del denaro, ma dimenticare la globalizzazione dei diritti, ho visto direttori di giornali affermare che gli operai non esistevano più, ho visto politici chiedere agli operai di fare sacrifici, per il bene del paese, ho visto sindacalisti dire che la modernità richiede di tornare indietro.
    Ma mi è mancata l’aria, quando lunedì 26 luglio 2010, su “ La Stampa” di Torino, ho letto l’editoriale del Prof. Mario Deaglio. Nell’esposizione del professore, i “diritti dei lavoratori” diventano “componenti non monetarie della retribuzione”, la “difesa del posto di lavoro” doveva essere sostituita da una volatile “garanzia della continuità delle occasioni da lavoro”, ma soprattutto il lavoratore, i cui salari erano ormai ridotti al minimo, non necessitava più del “tempo libero in cui spendere quei salari”, ma doveva solo pensare a soddisfare le maggiori richieste della controparte (teoria ripetuta dal Prof. Deaglio a Radio 24 tra le 17,30 e la 18,00 di Martedì 27 luglio 2010).
    Pensare che un uomo di cultura, pur con tutte le argomentazioni di cui è capace, arrivi a sostenere che il tempo libero di un operaio non abbia alcun valore, perché non è correlato al denaro, mi ha tolto l’aria.
    Sono salito sull’auto costruita dagli operai della Mirafiori di Torino.
    Sono corso a casa dei miei genitori, l’ho visto per l’ennesima volta. Era curvo, la labirintite, causata da milioni di colpi di pressa, lo faceva barcollare, era debole a causa della cardiopatia, era mio padre, operaio al reparto presse, per 35 anni, in cui aveva sacrificato tutto, tranne il tempo libero con la sua famiglia, quello era gratis.
    Odorava di dignità.

    Luca Mazzucco
    2 agosto 2010

  4. Vox
    Vox says:

    MONTI NON E’ IL MENO PEGGIO. E’ L’ULTIMO RANTOLO PRIMA DEL BALLO DI SAN VITO

    di Giulietto Chiesa
    megachip.info

    …Come funziona la macchina che ha prodotto una tecnocrazia di “posseduti” dal denaro. Una rete di rapporti che copre tutte le assemblee elettive europee, i governi, le coorti di funzionari provenienti dai centri universitari sotto il controllo della finanza, le commissioni governative, i dipartimenti della Commissione Europea, i dirigenti dei partiti politici.

    Questo campo di forze è stato cementato dall’ideologia della insostituibile efficienza dei mercati finanziari, dalla sacralità delle valutazioni delle agenzie di rating, dall’ideologia della crescita, mantra che porta in sé una serie di corollari dogmatici assoluti: la inevitabilità della globalizzazione…È con questa micidiale rete di pressioni che il ristrettissimo vertice dei “proprietari universali” riesce a far passare la propria visione del mondo…

    Il Trattato di Maastricht vieta alle banche centrali di finanziare direttamente gli Stati, obbligandoli, letteralmente, a cercare prestatori nei mercati finanziari.

    Il debito degli Stati si trasforma così in una merce finanziaria, che può essere comprata e venduta su ogni mercato, può essere oggetto di speculazione e scommessa, può essere spezzettata in parti e inserita in “pacchetti” di derivati, districare la cui composizione diventa impossibile a chiunque. I destini sottostanti dei popoli, delle donne e uomini in carne ed ossa, vengono totalmente oscurati…

    ….L’arrivo al potere in Grecia di Lucas Papademos (ex governatore della Banca Centrale Greca dal 1994 al 2002, cioè uno degli organizzatori dei conti truccati fatti da Goldman Sachs, che hanno aperto l’offensiva contro Atene), di Mario Draghi al vertice della Banca Centrale Europea (uomo di Goldman Sachs, come vice-presidente per l’Europa dal 2002 al 2005, stessi anni in cui si realizza l’affondamento greco), di Mario Monti alla testa del governo Napolitano (anche Monti, che dal 2005 era consigliere internazionale della stessa Goldman Sachs): tutti questi avvicendamenti, accompagnati dalla ripetizione che si devono adottare “misure impopolari”, cioè misure antipopolari, e che non si deve assolutamente chiedere il parere dei popoli, cioè niente elezioni, niente referendum, solo decisioni “tecniche” per realizzare la T.I.N.A. (There Is No Alternative), dimostrano che la situazione è divenuta ormai ingovernabile e che i poteri forti hanno scelto di adottare misure energiche per affrontare l’imprevisto.

    Tra le misure energiche, ovviamente, non è previsto il cambio delle regole vigenti. Se non nel senso, del tutto opposto, di trasformarle in leggi universali alle quali non sarà possibile sfuggire. Non è un caso che i governi di Grecia e Italia siano stati di fatto commissariati dalla Banca Centrale Europea (e da Goldman Sachs), invertendo quasi comicamente il dogma già elevato sugli altari bancari dell’occidente: la Banca Centrale dev’essere del tutto indipendente dai poteri politici. Adesso i poteri politici sono diventati dipendenti da quelli della Banca Centrale, al punto che è quest’ultima che decide come si formano e come devono essere esautorati….

    …impostare sulla crescita un programma di sacrifici a intere popolazioni, per salvare le banche, significa costruire sulla sabbia. Tra una manciata di mesi sarà evidente che la crisi della finanza e dell’economia occidentale è irrimediabile….

    Si danno due esiti possibili: nel primo i popoli europei saranno schiacciati, cioè divisi, manipolati e repressi… Oppure reagiranno. Ma, privi di guida come sono, lo potranno fare solo in forme confuse, senza obiettivi politici comuni, senza una “visione strategica”. Il rischio è una generale deriva a destra…

    Quello che manca è un grande partito europeo di alternativa. Un “Partito dei Popoli Europei”. Da creare nei tempi più rapidi possibile. I movimenti, per lo più giovanili, che si stanno formando, possono esserne la base. L’essenziale è non illudersi che, da soli, possano produrre questo partito europeo…

    http://www.comedonchisciotte.org/site/modules.php?name=News&file=article&sid=9400&mode=thread&order=0&thold=0

  5. Anita
    Anita says:

    x Marta

    E’ curioso, e’ la terza volta di seguito che scrivo mentre il nuovo articolo e’ in viaggio.
    Non era niente di importante.

    Anita

  6. rodolfo
    rodolfo says:

    xGC
    “Ja, jetzt wird in die Hände gespuckt für das Bruttosozialprodukt”.

    La frase appartiene ad una famosa canzone Tedesca ed il nesso mi e´oscuro… ma ne approfitto.
    Non so´ in quali condizioni sarebbe l´Italia se avesse avuto il problema Tedesco della Germania dell´Est…problema risolto magistralmente….mentre noi combattiamo ancora con 300 Km. di autostrada…..la Salerno -Reggio da 30 anni.
    La frase in questione e´ la differenza che corre tra il “dire”Italiano e il “fare” Tedesco.
    Quello che so e´…che se Berlusconi per carattere e per estrazione sociale non fosse quel che e´…sarebbe stato un grande politico molto utile all´Italia perche´la sua indole e´quella del “fare” e non quella del “dire” bla bla bla Comunista e poi fottersene.
    Io non ho mai sentito un Tedesco dire “siamo i migliori”, ne ho mai sentito un Israeliano o un Ebreo dire “siamo i prediletti”….
    sono gli altri a dirlo…
    Puo´anche succedere…che in un attimo di debolezza qualcuno riveli di aver fatto del bene, odio pero´…. chi come te ad ogni pie´sospinto mette in risalto la sua bonta´…la sua carita´…il suo buon cuore …..mi e´sospetto….al 99% sono delle chicche.
    Amo invece chi fa´del bene in silenzio senza continuamente e scioccamente vantarsene .
    Ecco il perche´ della mia ironica proposta di farti Santo e naturalmente subito.
    Rodolfo

  7. Peter
    Peter says:

    x Marta

    grazie, anche a me dispiaceva la sua lunga assenza, molto piu’ lunga della mia.
    Io non ho mai un granche’ da dire, anche per me il fare e’ molto piu’ importante. Tuttavia lei ha il ‘pregio’ di farmi irritare con relativa facilita’, anche se in questo la Sylvi la supera 10:1…

    Non vedo cosa ci fosse di strano nell’avere detto ‘un tedesco scemo’, per indurre lei, Rodolfo e Sylvi a darmi prontamente addosso…
    Se voi non ne avete mai conosciuti, o frequentate solo gente intelligente, o…non riconoscete mai i fessi.
    Ci sarebbe poi da intenderci sul significato relativo di scemo e intelligente, ma questi bizantinismi lasciamoli al levantino piemontese CC.

    un caro saluto

    Peter

  8. Peter
    Peter says:

    x Rodolfo

    e no caro, i tedeschi in genere sono il popolo piu’ egocentrico, arrogante e superbo in Europa. Si sono calmati un po’ dopo avere perso la Seconda GM, ma poi hanno il ‘merito’ di essere i piu’ noiosi al mondo, per cui inspirano una sovrana indulgenza a noi italiani in genere.
    Quasi sempre cominciano una frase con ‘in Cermania noi…’.
    Non sopportano di sentire che qualcuno faccia checchessia meglio di loro, tranne forse i gelati, il sesso e la pastasciutta. Ma non la pizza: sono convinti che persino quella in Germania sia la migliore.

    le altre due ‘razze’ arroganti in Europa sono i francesi e gli inglesi, ma non arrivano a quel livello, almeno sul piano personale.

    Un saluto

    Peter

  9. Shalom: il lupo Chiesa non perde ne' il pelo ne' tanto meno il vizio
    Shalom: il lupo Chiesa non perde ne' il pelo ne' tanto meno il vizio says:

    http://www.cattolicesimo-reale.it/il-blog/unora-da-non-perdere/

    Gira e rigira, dialogo /finto) con le altre religioni, la Chiesa e’ sempre li’ a predicare che e’ lei l’unica fonte di verita’- Ecco perche’ vuole imporre a tutti gli studenti l’ora di religione ovviamente cattolica. Che schifo, specie ora che con Monti il Vaticano si e’ ripreso l’Italia.
    Shalom

  10. Mario Lettieri* e Paolo Raimondi* - Europa: bersaglio solo dei mercati o vittima anche di un “big game”?
    Mario Lettieri* e Paolo Raimondi* - Europa: bersaglio solo dei mercati o vittima anche di un “big game”? says:

    Europa: bersaglio solo dei mercati o vittima anche di un “big game”?

    di Mario Lettieri* e Paolo Raimondi**

    La crisi dell’euro e dei debiti sovrani è soltanto l’effetto delle reazioni dei mercati al rischio di insolvenza oppure l’Europa sta per diventare vittima anche di pericolosi giochi geopolitici?

    Urge una risposta adeguata perché il tempo sta per scadere. Se non si capisce o non si vuole capire quello che sta veramente accadendo allora l’Unione europea ed il sistema dell’euro rischiano di finire per sempre.

    Ai cantori della supremazia e dell’esclusività dei mercati vogliamo ricordare che se la crisi finanziaria del 2008 fosse stata lasciata soltanto in balia delle dinamiche interne ai mercati, avremmo avuto un’implosione globale con il crollo a catena dell’intero sistema bancario internazionale. La verità è che sono stati gli interventi degli Stati sovrani, in quanto attori esterni ai mercati, che, indebitandosi in media di oltre il 20% del loro Pil, hanno in parte momentaneamente stabilizzato la situazione.

    Nei confronti dell’Europa oggi abbiamo un mix esplosivo di problemi oggettivi dovuti alla mancanza di crescita ed all’insostenibilità dei bilanci, che devono essere urgentemente corretti, e di operazioni “mirate” al suo fallimento. Per affrontare i primi c’è bisogno di tempo che taluni poteri interessati spingono per ridurlo drasticamente.

    Il New York Times ha appena annunciato che le banche americane si stanno preparando al crollo dell’euro. Si stanno ritirando dall’Europa per paura del contagio che sarebbe prodotto da una crisi che loro stesse hanno scatenato! Secondo le stime della JP Morgan, è dall’inizio dell’anno che le banche e i fondi americani hanno deciso di disinvestire dalle banche europee ritirando oltre 700 miliardi di euro aggravando così la loro crisi di liquidità.

    Ovviamente ciò ha avuto un effetto traino anche tra i paesi emergenti che hanno ridotto la quota in euro delle loro nuove riserve dal 29% del 2008 al 17% attuale.

    Sono e sono stati disinvestimenti anche dai titoli di Stato europei. Di conseguenza si è aggravato il problema di solvibilità oltre che di liquidità.

    E’ facile quindi per le agenzie di rating giustificare le loro rettifiche al ribasso per le banche europee e per i titoli di Stato buttando benzina sul fuoco. La Fitch oggi declassa 8 banche italiane. La Standard and Poor’s “si sbaglia” e abbatte il rating della Francia e delle sue banche. Poi le banche dell’Austria entrano nel mirino destabilizzando anche i paesi dell’Europa centrale e dell’Est. La Moody’s rilancia sul rischio di default multipli in Europa. E, come era prevedibile, le banche tedesche inevitabilmente sono il prossimo bersaglio.

    Intanto bisognerebbe riconoscere che si tratta di crisi sistemica globale e non di un terremoto con un epicentro europeo.

    Infatti un dettagliato documento pubblicato a settembre dalla Banca dei Regolamenti Internazionali di Basilea mette a confronto il totale nel 2010 della somma dei debiti pubblici, di quelli del business privato e di quelli delle famiglie di tutti i paesi dell’Ocse. Il Giappone risulta il più esposto con un livello pari al 456% del Pil. Seguono l’UK con 322%, la Francia con 321%, l’Italia con 310%, gli Usa con 268%, la Germania con 241%. Siamo tutti sulla stessa barca e in media gli Usa stanno peggio della zona euro.

    Per evidenziare però la realtà della situazione Usa non bastano le percentuali. Occorre considerare che quasi il 60% di tutti i derivati Otc sono gestiti dalle banche americane!

    Si ricordi inoltre che la verità sui conti pubblici truccati dalla Grecia evidenziò che il governo ellenico aveva operato con grandi banche di investimento come la Goldman Sachs per trasformare alcuni debiti in sofisticati derivati Otc. Ed è noto che gli Otc finiscono fuori bilancio!

    Per l’Europa però il problema sta nella sua incapacità di dare una risposta politica ai gravi processi degenerativi in atto. Gli stessi banchieri europei, soprattutto tedeschi, riuniti a Francoforte per il Congresso Bancario Europeo, hanno posto il “grande cambiamento”, cioè del passaggio da un sistema unipolare, leggi “sistema del dollaro”, ad uno multi-polare con la partecipazione più forte dell’Europa e delle nuove potenze economiche.

    In definitiva è emersa con forza la questione della leadership politica come la chiave di volta del futuro dell’Unione. Ed è davvero singolare che i leader europei non accelerino il processo di unità politica.

    Anzi e purtroppo, proprio adesso le elite inglesi stanno cercando di dare una spallata decisiva alla costruzione dell’architettura politica ed economica di un’Europa federale. In un recente convegno organizzato a Parigi da tre importanti fondazioni europee impegnate nei programmi di un’economia sociale di mercato, il professor inglese Charles Grant, presidente del Centre of Economic Researches, ha avvertito gli sbalorditi convenuti di “essere pronti all’uscita della Gran Bretagna dall’Ue entro i prossimi dieci anni”.

    Perciò il tempo stringe. Molto dipende dalla volontà e dalla capacità di decisione dei tedeschi. A Berlino sottovalutano i tempi. Certi cambiamenti richiesti ai partner non possono essere fatti con la celerità che l’urgenza impone. Ciò però non giustifica la dilazione relativa a decisioni importanti quali gli eurobond.

    Una cosa è certa: se la leadership di oggi non avrà la stessa determinazione e lungimiranza di Monet, Schumann, Adenauer, De Gasperi e degli altri ideatori dell’Europa, l’Ue rischia davvero di arrivare troppo presto al capolinea.

    *Sottosegretario dell’Economia nel governo Prodi **Economista  

  11. Marta x Vox
    Marta x Vox says:

    Ho letto quello che hai postato a firma Giulietto Chiesa, e mi chiedo in definitiva cosa vogliono farne dell’Europa se il quadro presentato è questo. Certo che mettere a capo di due Nazioni come Grecia e Italia uomini passati attraverso Goldman Sachs e Draghi alla BCE ha sicuramente un disegno preciso.
    Ma se tutto questo creerà confusionie fra i diversi Stati, creerà panico, ma anche ribellione fra le masse cosa accadrà?
    Chiesa scrive che il rischio sarà una generale deriva a destra,( ma a destra oramai si sta andando da tempo e abbastanza, amio parere, velocemente)….e poi !!!!
    Lo scenario é sconfortante….
    saluti M.

  12. Marta x Peter
    Marta x Peter says:

    Chissa perchè sono sempre e solo le donne che la irritano….
    Penso che tutti han da fare ma anche da dire, senno’ sarebbe un mondo di muti…..lei non trova mai niente strano nel modo in cui si esprime,pero’ si irrita se altri non la pensano come lei!!!
    Buon appetito, mi aspettano a pranzo.

  13. Uroburo
    Uroburo says:

    Marta x Tutti { 28.11.11 alle 17:32 } Nel blog ci sono intenditori di vino … un Gravner Ribolla Anfora. M.
    ———————————————–
    Cara Marta,
    non conosco specificamente questo vino e quindi non ho nulla da obiettare alle notizie portate da Silvy. Che stann0 ad indicare un vino di alto livello
    Però conosco bene la Ribolla Gialla che, insieme al Pinot grigio, all’Erbaluce ed all’Arneis, è uno dei vini bianchi di casa.
    E’ un vino che – in linea di principio e con le dovute eccezioni: quella da te citata, ad esempio – non arriva alla nobiltà del Pinot Grigio ma è comunque di buon livello.
    E pensare che lo conosco solo da due anni, prima non ne avevo mai sentito parlare, e la scoperta è stata un puro caso. L’anno scorso però, convinto dall’assaggio, ho ordinato due terzi di Pinot ed un terzo di Ribolla. Quest’anno invece ho ordinato metà e metà a significare che confermo il parere positivo degli scorsi anni.
    Trovo ottimi tutti e quattro i vini che ho citato. Mi piacciono anche molti vini bianchi del centro-sud (il favoloso Greco di Tufo, ad esempio; oppure il Pecorino di Offida o il Verdicchio di Cupramontana) ma quelli li bevo in loco, quando capita.
    Insomma credo che tu abbia fatto un’ottima esperienza.
    Un saluto U.

  14. sylvi
    sylvi says:

    x Uroburo e Marta

    So dove vinifica Josko Gravner, ha ottima fama, ma non sono stata nella sua Cantina.
    Ce ne sono parecchie simili da quelle parti , posti peraltro che non hanno nulla da invidiare alla Toscana.
    Ho visto le anfore interrate e poi le botti di rovere…il mio consuocero è dello Slow Food e conosce quelle terre come le sue tasche.
    Quella di cui parla Marta dev’essere una Ribolla barricata,… in barrique.
    Io non amo il vino in barrique, perchè …appunto una volta un solo bicchiere mi ha …come si dice…tagliato le gambe!!!
    La testa bene o male andava…le gambe no!
    Lo stesso effetto fa il Ramandolo, vino però dolce, parente stretto del Picolit. Io non amo i vini dolci.

    Mi sono aggrappata al marito come una patella sullo scoglio…non per nulla l’ho sposato astemio!

    Comunque sono vini di eccellenza.

    Sylvi

  15. Uroburo
    Uroburo says:

    Cara Silvy,
    effinalmente un argomento su cui c’è accordo totale: anch’io non amo il vino in barrique!
    Se durante una cena si lascia una bottiglia di vino barricato aperta per due-tre ore il vino perde completamente i suoi aromi. Mente il vino non barricato li conserva più a lungo.
    Come diceva Bartolo Mascarella: No barrique, no Berlusconi.
    Un cordiale saluto U.

  16. Uroburo
    Uroburo says:

    Mia caro e buon Rodolfo,
    che lei possa essere ancora adesso un sostenitore del Banana, con tutto quel che sta venendo fuori (non ha fatto una beata fava per quasi vent’anni, se non pararsi illegalmente il cuxo contro la giustizia) dimostra solo che lei se ha il cervello non lo usa e se guarda non vede.
    Lasci perdere Rodolfo, parli di donne e di sport, che è meglio. U.

  17. Anita
    Anita says:

    x Sylvi

    Ho letto solo il tuo post.

    Dopo tanti anni mi hai schiarito un fatto successo a me.

    Ero a casa di amici a giocare a poker, avevo circa 19 anni…tutti bevevano liquori forti, io solo un bicchiere di vino.

    Mi alzai dal tavolo e persi le gambe, la mente chiarissima, ma le gambe come wet noodles. (tagliatelle bagnate)

    Credo che fosse un vino siciliano, dolciastro.
    Mi accompagnarono a casa sostenuta sotto le ascelle.
    Un esperienza indimenticabile.

    Ciao,
    Anita

  18. Pino Nicotri
    Pino Nicotri says:

    x Marta

    Purtroppo non sono un intenditore di vini. Ho le mie preferenze, e da qualche tempo se bevo – poco e raramente – sto sempre sul nero. Anche col pesce!
    Baci. Compresi gli arretrati bloccati da Otello.
    pino

  19. Peter
    Peter says:

    x Marta

    bon appetit á vous.

    Pero’ qualche rettifica e’ d’uopo…non e’ affatto vero che le donne mi irritano in quanto tali, infatti gli scontri piu’ accesi in vita mia sono sempre stati con uomini: noblesse oblige.
    E’ anche vero che le donne usano argomenti disarmanti, affinati in seguito a millenni di convivenza con gli uomini…
    Un’eccezione e’ la Sylvi, la quale non usa nemmeno argomenti, solo giri di parole…

    un saluto

    Peter

  20. Pino Nicotri
    Pino Nicotri says:

    x Anita

    A me successe a 15 anni. In gita scolastica su un pullmn con altri amici non mangiai nulla per l’intero giorno a causa di una bellona che manco mi vedeva, però con il mio amico Giampiero Berta scolammo un bottiglione di due litri di vino bianco. Quando scendemmo da pullman una volta arrivati a Villafranca Veronese, dove abitavamo, improvvisamente cominciai a vedere doppio e mi misi a ridere a crepapelle. Rideva anche Giampiero, ciucco come un mulo pure lui, e ci mettemmo a fare pipì al centro della strada. Sua madre arrivò in auto proprio mentre eravamo impegnati in quel bisogno. Fermò l’auto davanti a noi, illuminandoci con i fari, e restò pietrificata. Ricordo ancora la sua faccia. Seppi poi che proibì al figlio di frequentarmi. Ma senza risultato.
    Gambe flosce no mai. Neppure dieci anni fa quando in Sardegna a cena di mio cugino, per festeggiare il mio compleanno che cade il 15 agosto, oltre a mangiare pesce e carne in quantià industrale bevvi, come gli altri commensali, almeno due litri tra vini, limoncino e mirto fatti in casa. Poiché al ritorno in auto mi accorsi che vedevo doppio, mi misi a guidare con un solo occhio aperto, quello sinistro, cosa che spaventò il mio amico e collega che con i suoi due figli passava le vacanze con me e mia figlia. Era seduto davanti, affianco a me che guidavo, e vedendo l’occhio destro chiuso pensava che guidassi dormendo….
    Poichè ovviamente non trovavamo più la via di casa, erano anche le due di notte, a un certo punto fermai l’auto e chiesi indicazioni a un tizio fermo con amici su una panchina. Mi fissò allibito mentre gli parlavo con un occhio chiuso, poi guardò ancor più allibito i tre marmocchi che dormivano stravaccati sul sedile dietro, e mi chiese se avevamo bisogno di aiuto. “Perché!”, gli chiesi incazzato.
    Alla fine arrivammo a casa. Nel lavarmi i dnti vidi la mia faccia allo specchio: un limone gonfio, tipo cadavere. Per fortuna vomitai, in giardino, chili e litri di roba. Poi col rastrello ricoprii il lordume di terra. I gatti del vicinato banchettarono per una intera settimana. E il mio amico addebitata a loro il fetore che si sentiva in quel pezzo di giardino: “Ma dico io, tutti ‘syi gatti devono venire a scaricare i loro bisogni proprio qui!?”.

    Ahhhh, bei tempi….
    Un abbraccio.
    pino

  21. Vox
    Vox says:

    @ Cara Marta,
    la destra che abbiamo avuto fino a questo momento potrebbe sembrare una passeggiata nel parco al paragone di quella che le oligarchie oggi al potere progettano i popoli del mondo.

    Con l’introduzione dell’ennesimo giro di austerità (è da che sono al mondo che sento ricorrere questo concetto e la sua applicazione ciclica) e con la crisi che loro hanno scatenato, ma che vogliono far pagare ai cittadini, sapevano benissimo che si sarebbe scatenata una sequela di sollevazioni popolari in tutti i paesi.
    Mentre noi manifestiamo e protestiamo più o meno pacificamente, loro le studiano tutte per metterci a tacere. In epoche più antiche c’era il negriero che faceva schioccare la frusta. Oggi esistono altri modi – non meno turpi – per terrorizzare coloro che non vogliono lasciarsi sfruttare. Lo scopo è ancora lo stesso: spezzare la resistenza e costringere lo schiavo a lavorare e produrre ricchezza per i suoi padroni, senza creare fastidi.

    In Usa proprio oggi il Congresso dovrebbe passare o respingere una nuova legge (Indefinite Detention Bill) paragonabile a una legge marziale. In pratica, dichiarerebbe il Paese un “territorio in guerra”, qualunque cittadino potrebbe venire arrestato senza limiti di tempo e senza processo. Gli Usa diventerebbero una grande Guantanamo, una specie di Cile dell’era Pinochet, completo di desaparecidos, abolizione dell’Habeas Corpus e diritti fondamentali, tra cui il diritto alla manifestazione, allo sciopero, alla libera espressione del dissenso e alla difesa giuridica. E questo è fascismo vero e proprio.

    Se questa legge passa e se il popolo americano non si solleva immediatamente in massa, assieme all’esercito, per loro sarà la schiavitù, per molti anni a venire. E siccome quello che avviene in Usa prima o poi arriva anche da noi, ti lascio immaginare la situazione a cui rischiamo di andare incontro. Resta solo da sperare che la legge non passi, o che si verifichi qualche congiuntura che faccia crollare il regime americano, ma non ci dobbiamo illudere troppo.

    Dubito che la maggioranza della gente si renda conto della gravità della situazione. Con l’assenza di forze politiche alternative che possano stare alla guida di una resistenza veramente efficace, i popoli americani ed europei mi sembrano condannati (a meno di un miracolo).

    Certo, prima o poi tutti i regimi crollano, specialmente i più orrendi. Ma quante sofferenze, quante vittime, quanto tempo ci vorranno, prima della liberazione?

    ===

    U.S. Congress To Vote On Bill Drafted In Secret
    Defining America As A “Battlefield”, Authorizing Indefinite Detention Of ANYONE Without Charge Or Trial By U.S. Military

    http://theoldspeakjournal.wordpress.com/2011/11/28/u-s-congress-to-vote-on-bill-drafted-in-secret-defining-america-as-a-battlefield-authorizing-indefinite-detention-of-anyone-without-charge-or-trial-by-u-s-military/

    La stessa notizia è su molti siti

  22. Vox
    Vox says:

    30 indizi che gli Usa si stanno trasformando in una gigantesca prigione

    http://www.prisonplanet.com/30-signs-that-the-united-states-of-america-is-being-turned-into-a-giant-prison.html

    30 Signs That The United States Of America Is Being Turned Into A Giant Prison

    We were told that the terrorists hate our liberties and our freedoms, and that we needed to fight the terrorists so that we could keep our liberties and our freedoms.
    But instead, the government keeps taking away all of our liberties and our freedoms…

  23. Vox
    Vox says:

    Americans Will Be Targeted As Terrorists Under the NDAA

    …As we previously reported, under the ‘worldwide indefinite detention without charge or trial’ provision of S.1867, the National Defense Authorization Act bill, which is set to be up for a vote on the Senate floor this week, the legislation will “basically say in law for the first time that the homeland is part of the battlefield,”…

    “One section of these provisions, section 1031, would be interpreted as allowing the military to capture and indefinitely detain American citizens on U.S. soil. Section 1031 essentially repeals the Posse Comitatus Act of 1878 by authorizing the U.S. military to perform law enforcement functions on American soil…

    The Patriot Act was passed in the name of giving federal authorities the tools to catch terrorists, but it has been used in hundreds of cases against American citizens, often in cases that have no relation whatsoever to terrorism.

  24. Shalom: ecco finalmente un po' di verita' su chi e perche' vuole l'aggressione all'Iran. A quando anche il resto della verita'?
    Shalom: ecco finalmente un po' di verita' su chi e perche' vuole l'aggressione all'Iran. A quando anche il resto della verita'? says:

    “la debolezza dell’euro non è la causa ma l’effetto del progressivo peggioramento della moneta americana. In realtà alle sue spalle continua l’offensiva dei signori del dollaro che combattono la moneta unica europea nella speranza di salvarsi per salvare i loro tesori e i loro interessi.
    Pur di raggiungere questo risultato e di portare avanti questa strategia, vorrebbero che oltre all’intervento micidiale della merchant bank e delle agenzie di rating contro i debiti sovrani dell’eurozona, si alzasse il tiro fino a convincere Obama a passare dalla guerra delle monete a una guerra vera e propria magari contro l’Iran.

    Non a caso i signori del dollaro hanno scelto come braccio armato della loro politica il Partito Repubblicano e fanno leva sugli ambienti che difendono con aggressività le ragioni di Israele nei confronti dell’Iran dove esistono enormi giacimenti di risorse che aiuterebbero gli interessi petroliferi delle compagnie e potrebbero alleviare di molto l’economia americana.

    Da qui le pressioni nei confronti di paesi come la Turchia per disinnescare la minaccia atomica di Teheran, e in questa luce vanno interpretate anche le difficoltà di scegliere come leader in Egitto un uomo come El Baradei, l’ex-direttore dell’Agenzia internazionale dell’Energia che non è mai riuscito a mettere sotto accusa Teheran.

    Nei circoli di Washington si gioca una partita internazionale che andrebbe spiegata anche alla luce di questo scenario dove i signori del dollaro, arroccati nelle loro roccaforti finanziarie, fanno circolare notizie su presunti interventi di salvataggio del Fondo Monetario Internazionale. A cascare nel loro gioco è stata anche “La Stampa” di Torino con il servizio esplosivo di lunedì mattina in cui annunciava un intervento di 600-800 miliardi di dollari per salvare l’Italia.

    L’autore del presunto scoop è Maurizio Molinari, il giornalista romano che ha studiato all’università ebraica di Gerusalemme e di Oxford e ha scritto il libro “Gli ebrei di New York”, una guida eccellente per capire chi c’è dietro i signori del dollaro”.

  25. Anita
    Anita says:

    x VOX

    E intanto ci sono una ventina di milioni di clandestini che circolano liberamente……

    Proprio oggi leggevo che il 40% dei fuochi forestali in Arizona, California e Georgia sono stati causati volontariamente da illegali o clandestini.

    Milioni di ettari bruciati, migliaia di abitazioni bruciate, migliaia delle forze dell’ordine e pompieri da tutti gli Stati mobilitati per combattere questi fuochi.
    Costo enorme anche per i cittadini, tasse e le assicurazioni sulle abitazioni in aumento.

    I terroristi comunicano via internet e cellulari , non solo negli US, ma in tutto il mondo.

    Anita

  26. Vox
    Vox says:

    @ Anita

    Voi i terroristi ce li avete al governo da almeno 60 anni e ancora non ve ne siete resi conto.

  27. controcorrente
    controcorrente says:

    Nel Vasto Panoramana delle notizie…!!

    Alcuni ritorni graditi nel Blog , Peter per esempio e una toccata e fuga del mio caro amico Rodolfo , che non finisce mai di stupirmi per l’acume con cui commenta i fatti italici…in effetti credo che le sue assenze,siano dovute alla cura con cui poi prepara i Post e ci delizia !
    In effetti ci vuole del tempo per prepare certi assoli !

    La friula felice impazza sempre , ma non doveva andare in Slovenia ?
    Dopo un grande pezzo su Mario Monti, si è bloccata !
    Poi adesso che si avvicina il Natale,non oso pensare ..se ne vedono gli annunci…con i giocattoli cinesi riciclati…i Cinesi si preparano per la Luna..i friulani per la Slovenia..tutti i gusti sono gusti!
    Sulla vicenda del tedesco scemo ho capito poco del contendere,io ero fermo alla vecchia barzelletta Io Tedesco di Germania , no tedesco di …!!
    Salda come una roccia resiste il mio idolo Anita, vero paradigma del “pensare” dell’ammerrikano medio.

    ——
    Toh, oggi ,vedo dissonanze tra Repubblica ed il Fatto Quotidiano…a naso tendo a dare ragione all’ editoriale del Fatto…sì mio caro direttore finirà proprio come Lei paventa…
    Pagheranno gli scemi di sempre, e appena possibile i “furbi” torneranno a fare come sempre e ovviamente a dare la colpa …alla CGIL !
    ———

    Ci ha lasciato Lucio Magri !!
    Dicono i giornali anche a causa di una forte depressione…
    Io dico soltanto questo…Caro Lucio non contesto la tua scelta di lasciarci…, ma porca puttana.. di questa cacchio di malattia , non è meglio che si ammalino coloro che ci danno lezioni..dal mattino alla sera…se era solo per la delusione di un Mondo che trovavi sempre più ingiusto..non ne valeva la pena..le cose vanno come devono andare..anche se travalicano il senso di una sola esistenza …Marx avava ragione e nonostante Babbo Natale stia per arrivare (dal friuli) le cose nel Mondo vanno bene e cioè nella direzione giusta !!

    cc

  28. Vox
    Vox says:

    Proprio oggi leggevo che il 40% dei fuochi forestali in Arizona, California e Georgia sono stati causati volontariamente da illegali o clandestini.
    @ Anita

    E chi lo dice? Dove sono le prove?
    E perchè i clandestini dovrebbero incendiare le foreste?

    Ma lei crede veramente che tutti i vostri problemi siano dovuti ai clandestini (ovvero all’effetto) e non al funzionamento del vostro sistema e del vostro neo-capital-colonialismo (ovvero alla causa)? Credete che i colpi di stato, i bombardamenti, lo sfruttamento economico, il messing around negli affari interni di altri stati (Messico e Colombia in primis) non siano la causa che sta all’origine di tutti gli effetti?

    Se gli Usa lasciassero in pace i loro vicini, smettessero di andare in giro bombardando mezzo mondo, chiudessero la FED e mettessero la camicia di forza alla compagniadellazia, le assicuro che vivremmo tutti molto meglio, ognuno a casa sua, e ben pochi avrebbero voglia o motivo di fare i migranti o i clandestini.

  29. rodolfo
    rodolfo says:

    Caro Nicotri,
    mi sarebbe piaciuto se lei avesse concluso il suo racconto con una riflessione:-“Sono stato un irrensponsabile”.
    Interessante la sua idea che vedendoci doppio ha chiuso un occhio….mi verrebbe da ridere se non ci fosse da piangere.
    Penso che abbiamo supergiu´ la stessa eta ….dunque 10 anni fa lei doveva avere sul gobbone almeno 5 decenni.
    Lei a 50anni dopo 2 l. di vino annaffiati con limoncino e mirto….dunque liquori….. sale in macchina?
    Dunque glielo dico io:-“Lei e´un irrensponsabile”….ha messo la sua vita …quella del suo amico e quella di qualche ignaro passante o automobilista in pericolo…e questo a 50 anni.
    Sono molto deluso….di lei naturalmente.
    Eviti la prossima volta e prenda un Taxi.
    Un saluto
    Rodolfo

  30. rodolfo
    rodolfo says:

    Caro Peter,
    l´hai detto…sono cambiati…..non ne ho conosciuti di boriosi…arroganti ecc….ma dato i risultati sono gli ALTRI a pensarlo…un po´per convenienza un po´ per crearsi uno stupido alibi..
    Poi lo scemo lo trovi ovunque…in ogni paese.
    I Tedeschi da un articolo letto oggi invece sperano che siano gli Italiani a cambiare….saranno purtroppo delusi…..siamo marci oramai …marci dentro e non c´e´ Monti che basti, quest´uomo un po´mi fa´pena e´il Don Chisciotte resuscitato o meglio inventato dall´ inconcludente …parassitaria e fallita politica Italiana.
    Un saluto
    Rodolfo

  31. controcorrente
    controcorrente says:

    Caro Pino,

    ho letto con interesse la tua intervista a Diliberto.
    Effettivamente la cosa che più mi ha colpito e vorrei chiederti spiegazioni del fatto è proprio la notizia che Diliberto abbia reso noto la notizia che Prodi , prepari i Quadri del PCC.
    La domanda è : l’ha detta seriamente o con un sottile filo di ironia ?

    Avrei compreso meglio che Prodi preparasse i Quadri aziendali, magari i Cristiano Protestanti Cinesi, che certe informazioni mi danno in costante aumento,sia di numero .sia di “capitali”, ma i quadri del PCC…teoricamente dovrebbero studiare Marx..vabbè che capisco che i Comunisti cinesi siano una “razza esotica”, magari nati dalle esotiche elucubrazioni “di Mao in economia …mi ricordo la produzione di acciao nei villaggi rurali..un anticipazione della Filosifia della decrescita..un grande innovatore Mao..non c’è che dire…e allora comprendo che i nipoti dei Comunisti esotici cinesi ,devono essere edotti , mentre i Cristiano protestanti cinesi si preoccano delle Rotte nei mari della Cina in competition con i più vecchi Cristiano protestanti Ammerikkani…una bella lotta !!
    Senza dubbio Diliberto ha ragione ,quando dice che ha ripreso l’Analisi…era ora !

    cc

  32. Peter
    Peter says:

    x Rodolfo

    Una storiella favorita da un vecchio angloirlandese mio amico, che ovviamente ‘likes his pint’, ed anche il vino, era che una volta venne fermato dalla polizia alla guida della sua popo’.
    Il tuo tasso alcoolico dev’essere tre volte il lecito consentito per guidare, Sir, gli dice l’agente. Sei in arresto.-o mi dispiace, agente: sono talmente ubriaco che non sapevo di stare guidando-
    Cosi’ se la cavo’ dato che…

    Peter

  33. controcorrente
    controcorrente says:

    La fantasia ..del sistema capitalistico Globele…!!

    Se c’è un cosa che colpisce sono gli accorgimenti con i quali i tecnici capitalistici annunciano i ridedi contro la finanza malata.
    L’ultima è Basilea tre..con la quale si intende “obbligare” le banche a trattenere quote di danaro a garanzia di probabili “cracK ” sui derivati.
    A parte la esilarante notizia… che i casi sono due ..o si stampa nuova moneta, o si sottrae nuova Linfa al credito di investimento..che è quello che accadrà….
    Ma non era più semplice vietare di vendere Derivati e scommesse !
    Che fantasia questo capitalismo.. tecnico !

    cc

    Non so se è vero, ma Morgan ecte prima del ruzzolone aveva tre volte in cassa di quanto “Balisea ” prevede….era il resto che non funzionava era grossimo..ah questi banchieri cattivi contro questi produttori buoni !!

  34. controcorrente
    controcorrente says:

    Ma non era Peter che aveva detto che si annoiava sul Blog, tacciando i blogghisti di dire cose che non lo interessavano ?

    Finalmente ho compreso l’arcano…il prossimo post sarà una barzelletta su un vecchio ubriacone anglo che va a pesca in compagnia di un vecchio ubriacone sassone ed alla fine scoprono entrambi che sono di origine italiana !

    cc

  35. rodolfo
    rodolfo says:

    Caro Uroburo,
    puo´darsi che sia come lei dice….ma l´esperienza mi suggerisce che si….
    si puo´essere Comunisti a vent´anni….quando si e´annebbiati dagli ideali….ma a 40anni non piu´…un quarantenne che in questo mondo d´oggi sogna il Comunismo e´solo un incosciente fuori da ogni realta´.
    Un saluto
    Rodolfo

  36. controcorrente
    controcorrente says:

    E visto che siamo in tema di barzellette….!!

    Una volta il Buon DIO (notare la maiuscola),creò i metereologi , perchè sbagliessero le “previsioni”.
    Poi,questi si lamentavano perchè erano soli !
    Allora il Buon Dio creò gli economisti per non farli restar soli.
    Solo che …oggi i metereologi azzeccano le previsioni quasi al 90%!!!

    cc

    Bisognerebbe che Il padre eterno invetasse qualche cosa di nuovo, ma temo che vedendo certi “post “..l’abbia già fatto …al che poteva decisamente fare di meglio !

  37. controcorrente
    controcorrente says:

    E adesso una barzelletta “copiata “da Face

    Esempio di notizia che esce sui giornali. Titolo: “Lancio di razzi contro il sud di Israele”. Articolo: “Un razzo Qassam…”.
    Titolo: “Risposta israeliana ai razzi palestinesi”. Articolo: “Gli aerei israeliani hanno bombardato una base di Hamas…”. In realtà hanno sganciato sei bombe a casaccio su sei diversi palazzi di una città della striscia di Gaza.
    Qualsiasi commento è superfluo, tranne un dettaglio tecnico: un razzo Qassam contiene 2-300 GRAMMI di esplosivo fatto in casa, a basso potere esplodente; una bomba di un F-16 contiene 250 o 500 KILOGRAMMI di Octol, un esplosivo che ha un potere esplosivo pari a tre volte quello del tritolo. Quindi una bomba è come se contenesse da 750 a 1500 KILOGRAMMI di tritolo. Non so se è chiara la differenza

  38. peter
    peter says:

    x CC

    beh, te la sei cercata. Eccotene un’altra di quel tale che io sopporto da anni ed anni…chiedendo scusa alle signore del blog in anticipo.

    Il mio amico era al pub di sera tardi. Entra una biondona, chiede al barman una caraffa-mettici dentro 10 shots di gin, 10 di rum, 10 di whisky, 10 di vodka, ed aggiungi coca-cola per allungare-
    La bionda tracanna il tutto, poi cade per terra di schiena. Per sua eterna vergogna, il mio amico abuso’ di lei, e tutti gli altri avventori del pub seguirono il suo terribile esempio, e persino il barman.
    Poche sere dopo la signora ritorna, e va al bar-una caraffa con 10 shots di whisky, 10 di gin…etc etc-la signora tracanna, poi cade di schiena. Per sua etrna vergogna, il mio amico abuso’ di lei, e tutti gli altri seguirono il suo triste esempio.
    La signora riappare diverse volte, ed il rito si ripete ogni volta.
    Il mio amico la rivede per caso, mesi dopo, in un centro acquisti. La signora chiacchiera con un’amica. Ho smesso di bere-dice-il giorno dopo mi faceva troppo male. -dove, chiede l’amica-al fegato?
    -no, parecchio piu’ in basso

    Peter

    ps
    cosi’ ti impari

  39. Anita
    Anita says:

    x VOX -#31-

    Le prove ci sono sempre state, in primis in California, l’ho scritto ormai da anni.

    Illegal immigrants caused nearly half of border fires – Washington Times

    http://www.washingtontimes.com/news/2011/nov/22/gao-illegal-immigrants-nearly-half-border-fires/print/

    Convinto/a ?

    Il motivo e’ per tenere occupate le forze dell’ordine….

    Ci sono parecchi commenti……

    I can always back up what write or report, and NOT from websites of dubious color.

    Anita

  40. Anita
    Anita says:

    x VOX

    Il link del Washington Times non funziona bene, l’ho postato in ‘print’, ed era di qualche giorno fa.

    Su questo nuovo link trovera’ parte dell’articolo ed un invito di continuare a leggere sul Washington Times.

    GAO Says ILLEGALS Started 40% of AZ Border Fires » One Old Vet

    http://oneoldvet.com/?p=5018

    Anita

    PS:
    Non si riscaldi tanto, siamo noi negli US a subire le conseguenze di tanti milioni che rompono la legge.

  41. Pino Nicotri
    Pino Nicotri says:

    x Rodolfo

    Di anni ne avevo più o meno 58-60. visto che ne ho ’68. Mi sono accorto solo una volta in auto che ci vedevo doppio, come se i due litri abbondanti di alcolici – non erano di vino annaffiato con, ma di vino e limoncello e mirto, per non meno di mezzo litro totale – si fossero messi a fare effetto solo in qual momento.
    Sì, NON avrei dovuto mettermi al volante, ma c’è o c’era un particolare: NON esisteva NESSUNA possibilità che io non reggessi, altrimenti avrei ceduto il volante. Quando c’è di mezzo mia figlia io NON cedo il volante o comunque il bastone della situazione a nessuno, perché so bene che anche sotto bombardamento e con 10 litri di alcol in corpo sarei più lucido di un astemio in vacanza pacifica. In ogni caso, quando ho capito che Bacco era sceso tra noi, ho preso la solita precauzione: mangiare burro e bere olio, condendo esageratamente le pietanze, in modo da NON assorbire velocemente l’alcol, tant’è vero che poi l’ho per fortuna vomitato. Una delle tre volte in vita mia che ho vomitato per l’alcol. Per fortuna, perché la prima volta a 17 anni potevo lasciarci la pelle: per farmi passare un raffreddore mi sono bevuto una intera bottiglia da tre quarti di cognac, appositamente comprato, scaldato e zuccherato! Il bruttto è che il raffreddore non mi passò! Al mattino mi sono svegliato in un lago di sudore e sporcizia, polluzione, minzione e defecazione compresa, tant’è che si dovette buttar via non solo un materasso del mio letto, ma anche quello sotto il primo. Pazzseco, ma vero. Ho fatto altre follie nella mia vita, e mi rendo conto che ho avuto fortuna: è mia madre che mi assiste dall’alto dei cieli.
    Infine, a quell’ora da Sassari collina, dove abitava mio cugino, fino al paesino di Sassari mare, dove avevo affittato un pezzetto di villino, non c’era neppure un auto in circolazione.
    Ciò detto, riconosco che ho sbagliato. NON ho messo in pericolo nessuno, ma ho sbagliato lo stesso. Sia perché le regole vanno rispettate, sia perché se fossi incappato in un controllo della stradale o dei CC, frequenti in Sardegna, mi avrebbero non solo tolto la patente.
    A mia parziale scusante ho il fatto che si trattava di mio cugino Diego, il mio compagno di giochi della mia felicissima infanzia nella periferia romana di Val Melaina. Dopo decenni che non ne sapevo più nulla, il rivederlo ha innescato un rito: il mangiare e il bere pantagruelico è diventato evidentemente un rito di recupero del tempo perduto. Ci sono occasioni nella vita di un uomo in cui il mangiare e il bere in comune sono forme di – mi scusi – contatto con il divino, ascensione nell’Iperuranio e nel più intimo di se stesso.
    Diego è morto un anno e mezzo fa e mi manca non poco, come del resto un po’ troppe altre persone. Darei il culo per un’altra mangiata come quella con lui.
    Comunque, sì, ho sbagliato. Ma tra me e il mio collega benché fossi io il più bevuto ero sicuramente il più in grado di guidare. A quel mio collega non affiderei neppure la spesa.
    Un saluto.
    pino

  42. Anita
    Anita says:

    x VOX

    GAO:

    Government Accountability Office (GAO) is the audit, evaluation, and investigative arm of the United States Congress.

    Anita

  43. Pino Nicotri
    Pino Nicotri says:

    x CC

    Non m’è parso lo abbia detto con una particolare ironia, fermo restando che Diliberto è spesso ironico.
    Ai cinesi, se ho ben capito, NON interessa più una economia gestita in toto dallo Stato, ma una economia che, anche se in larghe parti capitalista, è comunque controllata dallo Stato. Che la può indirizzare, guidare, modificare, tenendo d’occhio l’interesse generale e gli effetti sul territorio. Al contrario che da noi, non permettono devastazioni, inquinamenti bestiali per mano di privati e impoverimenti di massa. Magari fosse così anche in Italia. Io mi accontenterei del capitalismo renano, con annesso wellfare tedesco.
    Un salutone.
    pino

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