La strada della guerra per portare la Libia dalla sfera di influenza italiana a quella francese è – come per ogni guerra – lastricata di grandi bugie. Coronate dall’incivile scempio di Gheddafi e dall’ancor più incivile gioia occidentale

Non vorremmo guastare la festa a nessuno, ma abbiamo alcune domande. Ucciso Gheddafi, a chi andrà ora il suo 10% della partecipazione azionaria nella società Quinta Communications? Silvio Berlusconi possiede ancora con Tarak Ben Hammar la quota del 10% di questa società? L’acquisto è stato una delle conseguenze della visita libica di Berlusconi due anni fa. La notizia dell’intreccio Berlusconi-Gheddafi è stato di fatto confermato dallo stesso governo italiano, infatti il suo sito riporta per intero un articolo de Il Messaggero che dà conto delle varie compartecipazioni tra Italia e Libia. Il link del sito del governo che riporta l’articolo in questione è il seguente: http://rassegna.governo.it/testo.asp?d=57205094 . Questa l’affermazione riguardante la Fininvest, cioè Berlusconi: “Poi ci sono i legami indiretti con l`Italia. Il fondo sovrano è anche intrecciato via-Francia a Fininvest, visto che la Lia, attraverso la società Lafi Trade, è presente con il 10% in Quinta Communications S.A., società di diritto francese controllata al 68% dal finanziere franco tunisino Tarak Ben Ammar e in cui è presente anche Fininvest, con una`quota del 22% (detenuta attraverso la controllata lussemburghese Trefinance)”. Infine: cosa c’è da gioire per l’evidente improvviso aumento degli islamisti, armati, anche in Libia, dove prima non erano tollerati come non era tollerata Al Qaeda?

In attesa delle risposte, passiamo ad altro, restando sempre in tema Gheddafi. Strano che a gioire della sua uccisione a sangue freddo, quando era ormai stato catturato e quindi protetto dalle leggi della Convenzione Internazionale di Ginevra, e a gioire anche del successivo suo scempio siano proprio coloro che ancora oggi condannano in massa “i comunisti” e i partigiani della guerra di liberazione che fucilarono Mussolini ed esposero come un trofeo animale il suo cadavere a piazzale Loreto. Strano, ma non troppo. La destra e i perbenisti sono da sempre i campioni dei due pesi e due misure. Ma, gioire a parte, è sempre più chiaro che l’intervento militare della Nato in Libia voluto soprattutto dai francesi punta a qualcosa che somiglia al bis del Biafra, la cui secessione dalla Nigeria, costata qualche milione di morti, è stata a suo tempo voluta dai francesi per gli stessi motivi petroliferi che hanno spinto TOTALmente Sarkozy a intervenire in Libia per sottrarla alla storica sfera di influenza italiana e portarla sotto l’influenza francese. In termini petroliferi, si tratta di sostituire l’italiana ENI con la francese TOTAL.
Il fatto però che a vantarsi pubblicamente di avere convinto Sarkozy a intervenire in Libia sia stato Henry Bernard Levy, sionista duro e puro che vuole Israele alla guida della riscossa europeo-cristiana contro il mondo arabo-islamico, fa pensare a scenari più complessi. Fa pensare che si voglia applicare alla Libia la stessa ricetta applicata all’Iraq: disossare lo Stato, distruggere le strutture portanti della coesione nazionale, cioè di fatto inter etnica e inter tribale, per trasformare lo Stato e la società in un’altra massa amorfa, priva di identità, gestita da governi fantocci proni a Parigi a livello internazionale e docili verso Israele a livello regionale. Il varo,  la sperimentazione e il perfezionamento di questo tipo di strategia è stato fatto da Israele contro la società palestinese, come ha dimostrato la giornalista e docente universitaria israeliana Tania Reinhart con i suoi libri. E l’incubazione di Hamas è stata favorita da Israele come parte di tale strategia, che ancora oggi rende bene.  Gli osservatori più avveduti hanno fatto notare che avere accettato le condizioni di Hamas per la liberazione del caporale Shalit è un’altra mossa del governo israeliano, in questo caso di Netanyahu, per erodere ancor più l’Autorità Nazionale Palestinese e spingere i palestinesi verso il fanatismo di Hamas onde poter meglio additarli al mondo come tutti “terroristi”, tutti nemici.

Unito al ricompattamento degli israeliani sotto le ali della destra militarista ottenuto con la liberazione di Shalit, tutto ciò può essere utile a Netanyahu per fare le due cose che figuravano abbastanza chiaramente nel suo programma elettorale e per le quali è stato comunque votato: impedire a tutti i costi la nascita dello Stato palestinese e colpire militarmente l’Iran. Colpirlo per bloccarne la forte crescita economica e impedire così che diventi la potenza regionale egemone o comunque in grado di fare concorrenza a Israele. Contrastato dagli Usa sull’opzione iraniana, ma assecondato dagli Usa nella lotta contro i palestinesi, una volta “normalizzata” la Libia Netanyahu potrebbe non resistere alla tentazione di colpire l’Iran mettendo gli Usa di fronte al fatto compiuto, specie se l’eventuale rielezione di Obama dovesse passare ancor più per il gradimento delle lobby sioniste statunitensi, le stesse che, assieme ai cristiani sionisti, invisi al papa ma graditissimi a Netanyahu, decretarono la rielezione di George W. Bush. La rottura delle relazioni con la Turchia, passata da alleato politico militare ad antagonista lanciatissimo verso l’egemonia in Medio Oriente, e le incognite della “primavera araba”, possono convincere Netanyahu al colpo di testa contro l’Iran. L’unica speranza che non salti il fosso è, oltre alla prosecuzione del “No!” della Casa Bianca, la convinzione dei vertici militari israeliani, servizi segreti in testa, che una eventuale campagna militare contro l’Iran si rivelerebbe “un disastro”.

Ma torniamo alla Libia. La campagna per convincerci della giustezza della guerra della Nato è stata lastricata di bugie, né più e né meno come quella per convincerci che era giusto invadere l’Iraq. Lo diceva già Eschilo nell’antica Grecia: “La verità è la prima vittima delle guerre”. Quando è stato chiaro che in Iraq non esistevano né le atomiche né altre armi di distruzione di massa, l’allora vicesegretario alla Difesa Usa Paul Wolfowitz ha ammesso candidamente che “parlare di atomiche irachene era l’unico modo per fare accettare all’opinione pubblica l’invasione dell’Iraq”.
L’ennesima conferma dell’affermazione di Eschilo viene dalla Libia, la cui conquista è stata presentata come una passeggiata, mentre ci sono voluti invece sette mesi di guerra e nessuno sa quante decine di migliaia di morti. Per scaldare gli animi europei c’è stata rifilata prima la balla dei “10.000 morti civili provocati dai bombardamenti dell’esercito di Gheddafi”, balla lanciata dalla tv Al Arabja, proprietà privata dell’emiro parassita petrolifero del Quatar. Poi sono arrivati il video e le foto con le quali il sito americano One day on Earth (  http://www.onedayonearth.org/profiles/blogs/mass-burial-tripoli-libya-feb
)ha spacciato per fosse comuni con migliaia di vittime di Gheddafi un cimitero sulla spiaggia di Tripoli ampliato nell’agosto scorso. A seguire è arrivata la frottola delle truppe gheddafiane “imbottite di Viagra per stupri di massa di donne e bambini”, frottola appurata come tale dopo lunghe indagini dalla ricercatrice Donatella Rovera di Amnesty International e dalla  responsabile di Human Rights Watch per i diritti delle donne, Liesel Gerntholtz. A lanciare l’accusa dei fantomatici stupri di massa è stata una psicologa di Bengasi, tale Sergewa: guarda caso, la stessa che ha accusato Gheddafi e i suoi figli di stuprare sistematicamente le famose pretoriane guardie del corpo di Gheddafi.

Infine, pochi settimane fa, un altro scoop troppo precipitoso: l’annuncio al mondo della macabra scoperta di una fossa comune con 1700 cadaveri nei pressi della prigione di Abu Salim, notizia anche questa partita da Al Jazeera, che nella versione inglese titola senza indugi “Mass grave of Libyan prisoners found” (  http://english.aljazeera.net/news/africa/2011/09/20119251823889148.html ). A dire di Al Jazeera si tratta dei resti dei prigionieri di una rivolta fallita del 1996 e secondo alcuni giornali italiani anche di quella attuale. Nessuno si chiede come possa Al Jazeera avere contato il numero dei sepolti prima ancora che si inizi a scavare. In compenso Khalid Sharif, portavoce del consiglio militare del CNT, dichiara: “abbiamo trovato il luogo dove tutti quei martiri sono sepolti”. E aggiunge: “è la prova degli atti criminali del regime di Gheddafi’”. Come se non bastasse, un altro membro del CNT, Salim Al Ferjani, ci ha tenuto a precisare:  “Hanno infierito con l’acido sui corpi, per eliminare le tracce”.

Poi però sul posto arriva l’americana CNN, certo non filo Gheddafi, è lo scoop comincia a crollare: i giornalisti della CNN non vedono una marea di ossa umane, ma ossa di animali senza nessuno scavo. Per prudenza, nella prima versione sul suo sito l’emittente Usa specifica: “Non è chiaro se il sito sia una fossa comune, perché non ci sono stati scavi. Hanno mostrato ossa ai media, ma dei medici lì presenti con lo staff della CNN hanno sostenuto che non sono ossa umane”. Poi nell’articolo di cui al link (  http://edition.cnn.com/2011/09/25/world/africa/libya-mass-grave/index.html?hpt=wo_c2 ) sparisce il riferimento ai medici, però i dubbi restano: “Il CNT sospetta si tratti di una fossa comune, benché non ci siano stati scavi e non siano stati trovati resti umani. Un team della Cnn è stato portato sul posto, un campo fangoso, con altri media, e ha trovato solo ossa apparentemente animali”. La cosa strana è che la CNN afferma si tratti di una scoperta avvenuta il 20 agosto: ma allora perché tacere per  un intero mese? In un aggiornamento del suo sito la CNN specifica: “Il CNT ha spiegato ai reporter che alcune ossa trovate sono in effetti troppo grandi per essere umane”. Un altro membro del CNT, Jamal Ben Noor, ammette non senza imbarazzo che “il sito potrebbe essere qualcos’altro, stiamo investigando”.

Ora però non serve più che si continui a investigare o a far finta. La caccia a Gheddafi infatti è finita.

104 commenti
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  1. sylvi
    sylvi says:

    caro CC,

    il primo impulso di risposta sarebbe stato mandarti la ricetta della gubana, sulla quale non avresti trovato da ridire…forse!

    Invece subito dopo leggo:
    ..Un pò come si vuol far credere che Pino sia un ‘antisemita ,perchè critica la politica sionista di Israele…CC

    Eh nooo, mio caro, tu non parli “ando cojo, cojo”!!!
    Forse nella mia risposta a Pino sono stata imprecisa e superficiale…
    ma che io intendessi i cittadini di Israele poteva anche essere capito, soprattutto perchè non ho partecipato alla diatriba sionista-antisionista che mi trova impreparata, avendo io letto solo Amos Oz e David Grossman…e poco altro.
    E i giornali, ovviamente.
    Quindi non posso confutare Pino al riguardo!

    Altro appunto: non ti permetto di dire che io equiparo partigiani e repubblichini. E’ una tua fantasia.
    Caso mai io ho equiparato partigiani garibaldini a quelli osovani!

    S. Pietro al Natisone, a uno sputo da Porzus, ieri era imbandierato con mille tricolori e fazzoletti verdi:
    dava, con enormi striscioni, il benvenuto ai partigiani della Osoppo!!!

    Roba da riserva indiana, come dici tu!

    Sylvi

  2. controcorrente
    controcorrente says:

    Senti Sylvi, guarda che io avevo capito benissimo la tua distinzione tra santi e peccatori…..e come al solito hai capito quasi nulla su Pino, era una metafora, un uso per ilresto…meno male che in qualche caso”ci erano” i consigli di calasse..!!

    cc
    garibaldini ed osovari…ma si certo onore ai caduti della guerra di invasione e di aggressione alla Russi Alpini,(tutti innocenti) e M alle divisioni di Camicie Nere(solo quando fa comodo però).. lo conosciamo il tuo metro ..lo conosciamo tre paia di mutande per incotinenti della logica e sei paia di elastici !!su misura furlan !!

  3. sylvi
    sylvi says:

    caro Gino,

    tu noti differenze in un marito che fa violenza psicologica e violenza fisica?
    A volte, anzi quasi sempre ,la violenza psicologica è più brutale, ma non si vede fino a quando la donna non finisce in manicomio!
    Per la violenza fisica…basta un occhio nero per una denuncia!!!

    Spero di essermi spiegata, almeno con te!!!

    Sylvi

  4. controcorrente
    controcorrente says:

    Scusa la Didattica,

    mica vorresti insinuare che i Bombardamenti “ando cojo”, sono psicologici e i kamicazze Noh ?
    Io non ti farei più insegnare nella scuola di mio figlio, per cui toglierei mio figlio da una squola come quella ..o gli direi di “portarepazienza ” come il mal di denti ..prima o poi passa !

    cc

    Con Gino si,forse, ma con un ignorante come me , non ti sei spiegata..sei troppo sottile come al solito nella tua LOGICA! Io sono solo un montanaro graio !

  5. controcorrente
    controcorrente says:

    Per cui mia cara prima di Impazzire con la tua “teologia” ,che mi si rovescia il caffè caldo nelle mutande METTIAMOLA COSì , come si direbbe ad un bambino capriccioso :

    I bombardamenti ando cojo cojo, sono esttamente come le bombe kamicazze!
    E? semplice devi solo scrivere “sottoscrivo e vedi che fai contento anche Gino !
    Sottoscrivi ?
    barrare Si
    barrare NO
    e poi basta non facciamo le statistiche del 1913 ehhh!!

    cc

  6. Anita
    Anita says:

    x CC e C.G.

    Non so neanche di cosa parlate o state discutendo ma il mio nome o il nick sceltomi da C.G. appare nei vostri discorsi…..

    Uno dei Comandamenti dice:

    Non nominare il nome di Anita invano!

    Anita

  7. sylvi
    sylvi says:

    caro cc,

    anche se infestata da un mega raffeddore che mi fa stare a ridosso del caminetto con Vicks, spruzzini nel naso e fumenti turchi…o forse per quello, mi è venuta una fantasia…avere tuo figlio in classe!!!
    Quella sì che sarebbe stata una bella sfida…non perchè non abbia avuto padri problematicamente rompiballe…oh sì, li ho avuti!
    Ma se avessi avuto te…credo che mi sarei studiata Marx con Engels…Hegel, Feuerback …e compagnia cantando…
    La soddisfazione di contestarti in punta di Pedagogia e didattica con robusti riferimenti…
    Peccato che non è successo!!!

    Sylvi

  8. controcorrente
    controcorrente says:

    Senti,cara Sylvi,
    scendiamo dalle “Punte” e torniamo al piano che le alte vette fanno girare la testa !
    Per avere una risposta alla mia domanda , devo aspettare che riordini tutte le “biblioteche del friuli ” o pensi che in un paio di giorni si possa fare ????

    cc

  9. controcorrente
    controcorrente says:

    Cara Anita,
    in effetti hai pure qualche ragione!
    Finalmente abbiamo trovato dove si nascondeva Dio !

    cc

  10. controcorrente
    controcorrente says:

    Mah cara Sylvi,
    tutte le esperienze servono nella vita dei figli..
    Il maggiore ha avuto come filosofa una ex-68 pentita, (i pentiti ahi ahi)moglie del Preside che gli ha contestato una frase del Geymonat su Kant…pensando che fosse farina del suo sacco..

    Il minore ha avuto la famosa suora, per cui le Bombe di p Fontana le avevano messe i Comunisti (non è mai stato chiarito se erano iscritti alla FIOM)…
    Devo dire che entrambi hanno tratto da queste esperienze , importanti insegnamenti dalla vita..
    Come direbbe il tuo “buon senso”classico” non tutto il male vien per nuocere !

    cc

  11. Cerutti Gino
    Cerutti Gino says:

    “Uno dei Comandamenti dice:
    Non nominare il nome di Anita invano!”
    Anita
    —————————————————————————–
    E vabbè…adesso si crede di essere anche la Madonna.
    Succede quando andiamo in là con gli anni: diventiamo, chi più e chi meno, megalomani.
    màh..
    C.G.

  12. Cerutti Gino
    Cerutti Gino says:

    x CC e Sylvi.
    A dire il vero non ho afferrato il concetto tra violenze nelle mura domestiche e le violenze del terrorismo e para-terrorismo n’dò cojo-cojo.

    Brutta cosa quando non afferri, capisci di invecchiare…
    Perdindirindina!

    C.G.

  13. Pasquino
    Pasquino says:

    LA REALTA’ DEL CAPOCOMICO NANO

    Esportazione illecita di capitali, falso in bilancio, corruzione Guardia di Finanza, spergiuro,
    appropriazione indebita, corruzione di Giudice, corruzione di testimone, prostituzione minorile, concussione, eversione, attentato alla costituzione,
    leggi ad personam, false dichiarazioni,
    bestemmie in diretta televisiva,
    (ci manca solo l’alto tradimento),
    ma forse, come al solito, c’è qualcun’altro che ha fatto tutto questo nel suo interesse, ma a sua insaputa.
    Un delinquente abituale governa l’Italia,
    ieri protetto dall’Oltretevere pedofilo,
    ora protetto da quattrocento prezzolati, nell’indifferenza di un popolo bue.
    Ce n’è di materia per ridere (o piangere).
    E non ne trovi uno che l’abbia votato.

    Sembra una lugubre poesia, Pasquino

  14. Anita
    Anita says:

    x C.G.

    Anita e’ il mio nome proprio…

    Credo che abbiate capito l’ironia.

    La Madonna e Dio non c’entrano.

    E’ troppo faticoso e infruttuoso partecipare a questo forum.

    Bye,

    Anita

  15. controcorrente
    controcorrente says:

    Caro Gino, anche io mi sono arreso all’evidenza per cui rinuncio.., ma questaa notizia presa da Leggo , mi conforta e fa ben sperare per il futuro..

    BELFAST – Un uomo nordirlandese, Paul Moran, è stato condannato a tre mesi di galera per aver provato a trasformare le proprie feci in oro. Il ricercatore, un tipo eccentrico di 30 anni con problemi di tossicodipendenza, ha causato danni per tremila sterline, circa 3.500 euro, mettendo i suoi escrementi su un fornello elettrico per tramutarlo nel prezioso metallo. All’inizio aveva spiegato ai pompieri, chiamati dai vicini, che nell’esperimento stava utilizzando del fertilizzante. L’onorevole Giudice McFarland, ha commentato così la pena inflitta: «E’ stato un tentativo interessante di realizzare il sogno degli alchimisti, ma non era destinato ad avere successo»

    Noi in Otalia saremmo ricchissimi !!
    Peccato che il Copy sia Irlandese…ultimamente Noi navigori e santo eroi in divisa o meno..nè abbiamo prodotta tanta !!

    cc
    pare che il Giudice si sia laureato in Italia , per cui è di sicuro in Comunista mentitore, una toga rossa ..quindi mente…e noi abbiamo speranze

  16. Cerutti Gino
    Cerutti Gino says:

    Komareeeeeeeeeeeeee!
    kome fatikoso?
    Perkè?
    Kon ki mi inkazzo poi?

    Suvvia..le manderò una lettera piena di spasimi e di chiari di luna.
    Strimpello la chitarra ma devo provarci con un mandolino se lo trovo, cucinando nel contempo un piatto di spaghetti ajo e ojo e peperoncino.
    La commuoverò, ne sono certo, nel farle risentire i sapori e i suoni della nostra terra.

    C.G.

  17. Anita
    Anita says:

    x C.G.

    Anche nel mangiare abbiamo gusti diversi…

    Spaghetti ajo e ojo e peperoncino, semmai linguine al burro con parmigiano.

    Olio invece di burro…sono intollerante al lattosio e non vado d’accordo con l’aglio.

    Buona serenata alla luna.

    Anita

  18. sylvi
    sylvi says:

    I bombardamenti ando cojo cojo, sono esttamente come le bombe kamicazze!CC

    caro cc,

    veramente io parlavo del contesto nel …diciamo …sottoguerra…quei fatti e misfatti di cui si sussurra ma non si parla chiaro!!!
    Io parlavo della ex Yugoslavia, delle torture, degli stupri, delle donne trattate come contenitori di immondizia, (ecco l’ho detto!) e anche peggio;….io parlavo dello strafare belluino che di solito resta nascosto…perchè di solito gli stessi protagonisti non riescono a vantarsene.
    ma anche a Porzus, dove in fondo c’è stata ” solo” una volgare strage…. ci avete messo un certo tempo per fare paragoni fra combattenti e assassini !
    Sì, i bombardamenti possono essere equiparati ai kamicase, se due popoli sono in guerra…il resto che segue …un po’ meno!

    La mia prof di matematica diceva, dopo la spiegazione,:

    chi cape, cape; chi non cape, mao!!

    Vado a starnutire altrove.
    Sylvi

  19. Cerutti Gino
    Cerutti Gino says:

    Komare non le piace uno spaghettino ajo ojo e peperoncino?
    Si vede che si è assimilata alla sbobba US.
    Magari le linguine le condisce anche con la senape?
    Non mi meraviglierei conoscendo i vostri piatti.

    (Sbobba: dialetto marchigiano; si intende una schifezza portata a tavola)

    C.G.

  20. Uroburo
    Uroburo says:

    Le questioni del confine orientale sono sempre state assai confuse e tali da non permettere facili semplificazioni.
    In quell’epoca, siamo nel 1943-45, il PCI rimaneva un partito fortemente internazionalista – come tutti i partiti comunisti dell’epoca, per altro – e quindi il nazionalismo era visto con un certo sospetto. Si pensava che il proletariato non avesse bandiere, cosa in parte vera, e che la lotta di classe dovesse venire al primo posto. Era una forma mentis esattamente uguale a molte altre dell’epoca, ad esempio che l’uomo bianco avesse il fardello di civilizzare il mondo. E gli eredi di Roma in particolare.
    Quando alle brigate Garibaldi venne ordinato di mettersi agli ordini del IX Corpus iugoslavo ci furono molte resistenze, ma la cosa venne, almeno in parte attuata.
    Certo le Brigate Osoppo erano brigate partigiane, ma avevano preso contatti ed aperto trattative con la X MAS e si era pianificato di far entrare o partigiani nella X per difendere i confini oppure i marò della X nelle brigate Osoppo, con lo stesso scopo.
    Ce n’era abbastanza per provocare una reazione, che in effetti ci fu. Poi i rapporti tra i garibaldini e gli sloveni si guastarono ma fino ad allora per garibaldini non era facile capire cosa fosse giusto fare. Uroburo
    PS. Tutte le guerre hanno sempre fatto emergere i lati peggiori degli esseri umani, quelli che non si studiano MAI nei libri di storia. Le guerre civili in particolare.
    Ma chissà se quanto accaduto nelle guerre civili iugoslave degli anni Novanta è stato molto diverso da quello messo in atto dagli eserciti invasori della Iugoslavia nel 1940-45. U.

  21. Anita
    Anita says:

    x C.G.

    La sbobba la mangera’ lei.
    Negli US si mangia come in Europa secondo le nazionalita’.

    Anita

  22. La striscia rossa
    La striscia rossa says:

    Il coordinatore nazionale del Pdl, Denis Verdini è indagato, insieme ad altre 18 persone, per truffa aggravata ai danni dello Stato, per i finanziamenti pubblici percepiti da Il Giornale della Toscana.

  23. La striscia rossa
    La striscia rossa says:

    Rai, rinvio a giudizio per Minzolini. La procura di Roma ha chiesto il rinvio a giudizio per il direttore del Tg1 Augusto Minzolini, in relazione all’inchiesta sulle spese sostenute con la carta di credito aziendale.
    Al giornalista sfacciatamente berlusconiano viene contestato il reato di peculato.
    Minzolini avrebbe speso con la carta di credito aziendale 65 mila euro in 14 mesi.

  24. Anita
    Anita says:

    Pakistan: rapporto, stupri di donne cristiane a livelli allarmanti
    ultimo aggiornamento: 25 ottobre, ore 16:17

    Islamabad, 25 ott. (Adnkronos) –

    Gli stupri di donne cristiane in Pakistan per costringerle a convertirsi all’Islam hanno raggiunto “livelli allarmanti”.
    Lo denuncia la Asian Human Rights Commission (Ahrc), organizzazione indipendenten per la tutela dei diritti umani in Asia.
    Secondo l’Ahrc le violenze “compromettono la convivenza tra fedi diverse a causa della totale assenza dello stato di diritto e dell’atteggiamento parziale delle forze dell’ordine e del sistema giudiziario”.

    Anita

  25. Pasquino
    Pasquino says:

    AMARO GIORNO

    Questo oscuro giorno non passa mai,
    stanchezza, sonnolenza, mille guai.
    Se almeno ci fossi tu, bella come non mai,
    bacerei tua bocca, tuoi sorrisi come i dei.

    Se potessi toccare i tuoi capelli,
    perdermi nei tuoi occhi luminosi e belli,
    tue mani, bianche, afusolate e tremanti,
    il tuo imperiale seno cinto dalla giovinezza.

    Il tuo oval viso da bambina,
    il generoso cuore da donna cristallina,
    allora si, questo giorno sarebbe incantato,
    vorrei non finisse mai, sarebbe immortalato.

    Invece questa sonnolenza non passa mai,
    cammino continuamente in mille guai
    e ha trovato in me tanta triste stanchezza,
    con cui unirsi in un’irreale amplesezza.

    Ti ho sempre desiderata, vorrei averti baciata,
    sento la tua carnosa bocca, collido cò tuoi denti,
    mi trema il cuore, sarebbero splendidi momenti,
    tue calde sinuosità si fondono co miei sentimenti.

    E’ un giorno troppo amaro per poter sognare,
    troppo irreale per poter fantasticare,
    è un giorno amaro per follemente amare.

    Pasquino

  26. Anita
    Anita says:

    This and that….

    Ieri notte, alla 1:00 AM ho visto l’Aurora Borealis, ero fuori col cane ed ho visto un po’ dello spettacolo, peccato che il cielo non era limpido…i colori erano piu’ sul rosa.

    Anita

  27. sylvi
    sylvi says:

    caro Uroburo,

    qualche piccola precisazione sul confine orientale che era confuso sì , ma fino a un certo punto.
    La Storia della X Mas, e anche quella che la Osoppo avrebbe dato rifugio a una donna spia ( lo dico a memoria…) sono le giustificazioni, rivelatesi false con documenti inoppugnabili che i garibaldini si erano inventati per giustificare l’eccidio.
    Fra gli altri, c’è il carteggio di Francesco de Gregori, comandante della Osoppo, al il suo comando in Veneto!
    Alla Osoppo appartenevano partigiani cattolici e quelli del Partito d’Azione, che si opposero ai comunisti italiani e slavi che volevano far arrivare il confine slavo fino a Pordenone.
    C’è un rapporto chiarissimo di De Gregori. Fra l’altro!

    I baldi Garibaldini, che invece con il IX Corpus erano” culo e camicia e moschetto” ne combinarono sì di cotte e di crude, in nome dell’internazionale.
    Solo che se odiavano tanto i nazionalismi come mai aiutavano Tito a farsi una bella Nazione larga fin oltre il Tagliamento?
    Misteri comunisti!
    I garibaldini ruppero con Tito solo quando Tito ruppe con Stalin, nel 1948!
    Amen

    saluti documentati

    Sylvi

  28. alessandro
    alessandro says:

    Per Nicotri:
    purtroppo a mio padre gli si e´ rotto il computer e, mi pare, che non abbia voglia di aggiustarlo;dice che ha piu´ tempo per altre cose……

    ne approfitto a porle un problema(se vuole rispondere anche qualcun´altro meglio)che mi tortura in questi giorni, considerando anche la mostruosa morte di Gheddafi.
    Il problema dell´esistenza del male e soprattutto quello fatto dalle persone ad altre persone mi ferisce e mi deprime.
    Pensavo che ci fossero i buoni e i cattivi e che alla fine vincessero i buoni;idea ingenua perche´,probabilmente, ciascuno di noi e´ buono e cattivo a seconda delle occasioni.
    Lei sapra´ senz´altro degli esperimenti di psicologia sociale
    a partire da Milgram:gente perfettamente normale, in particolari condizioni, compie il male.
    Pero´in molti di quegli esperimenti v´era una minoranza(pochissimi)che si ribellavano alla situazione e non commettevano azioni malvagie.
    A questo punto mi son chiesto il perche´ di quelle vistose differenze;
    certo ,probabilmente quella minoranza avra´ forti capacita´ critiche, un notevole senso di giustizia ed empatia;e come mai?
    molti di coloro i quali, negli esperimenti, hanno compiuto azioni cattive sono persone intelligenti, normali e, alcuni, addirittura pacifisti?
    Insomma da dove viene fuori l´empatia se questa non e´ una dote intellettiva?
    Probabilmente da come e´ strutturato il cervello per cui e´ da presupporre che ci stanno individui che “sentono” il proprio se´
    e quindi riescono bene a mentalizzare(anche moralmente) gli stati mentali degli altri;questo se´(homunculus?) risiederebbe in qualche parte del cervello .
    A questo punto,se le cose stessero veramente cosi´, e´ venuto un tilt nella mia testa:
    se un soggetto ha una disfunzione cerebrale(specie nell´area temporale o frontale) e´ compie del male questo soggetto
    e´ moralmente condannabile?
    Voglio dire che il male non sarebbe solo la conseguenza della stupidita´, e della situazione….esso sarebbe pure l´effetto di come e´ strutturato il cervello.
    Si intuisce l´importanza, a questo punto, delle neuroscienze cognitive e del loro legame con l´etica.
    lei che ne pensa?
    che idea ha del male?
    un saluto a lei
    e a tutti(mi saluti faust).

  29. Anita
    Anita says:

    x Sylvi

    Cara Sylvi,

    siccome sei un po’ pigra ad controllare la tua posta, ti avviso sul forum, ci sono due e-mails per te.

    Forse di piu’, ma ormai sono un po’ vecchie.

    Una e’ una galleria di foto….

    Buonanotte.
    Sogni d’oro e un abbraccio,
    Anita

  30. Anita
    Anita says:

    x Alessandro

    L’uccisione di Gheddafi era il naturale epilogo dopo una dittatura sanguinaria, ma chi lo ha fatto ha dimostrato di essere altrettanto feroce e chi ha divulgato quelle scene ancora di piu’.
    La morte di chiunque merita dignita’.

    Salutami tuo papa’.

    Buonanotte e buon risveglio.

    Anita

  31. Anita
    Anita says:

    x C.G.

    La prego di rispettare la mia opinione. (# 82)

    Non dimentichero’ mai quando vidi Mussolini appeso in Piazza Fontana, con Clara Petacci e Starace.

    Ero ragazzina, ma anche allora giudicavo il vilipendio di una salma disumano.

    Anita

  32. Uroburo
    Uroburo says:

    sylvi { 25.10.11 alle 17:04 } La Storia della X Mas, … sono le giustificazioni, rivelatesi false con documenti inoppugnabili … Osoppo … si opposero ai comunisti italiani e slavi che volevano far arrivare il confine slavo fino a Pordenone.
    I baldi Garibaldini,…. ” culo e camicia e moschetto” ne combinarono sì di cotte e di crude, in nome dell’internazionale. … I garibaldini ruppero con Tito solo quando Tito ruppe con Stalin, nel 1948!
    ——————————————————-
    Cara Silvy,
    ribadisco ancora una volta che gli accadimenti dell’Italia Orientale mi interessano assai poco e che li ritengo ormai del tutto chiariti sul piano storico. Proprio come gli accadimenti successivi alla fine della guerra con i loro vari triangoli della morte.
    Tuttavia sui rapporti tra X MAS ed osovani esistono documenti dei servizi segreti inglesi, questi sì, direi, inoppugnabili.
    I rapporti tra il PCI ( ad esempio Vidali) e Tito, non facili neppure prima, si guastarono subito dopo la fine della guerra, proprio per le pretese di Tito nei confronti di Trieste. E, le piaccia o meno, stare agli ordini del IX Corpus non fu mai molto popolare tra i garibaldini, pur se con qualche eccezione.
    Le sue considerazioni sui partigiani (garibaldini) sono come al solito volgarotte, ingiustificate e fondamentalmente astoriche.
    Insomma cara, visto che le sinistre italiane tutte sono responsabili di tutti i mali del mondo dalla cacciata dall’Eden in poi, devo francamente confessarle che discutere con lei è uno degli ultimi tra i miei piaceri.
    Comunque un cordialissimo saluto U.

  33. Uroburo
    Uroburo says:

    Cara Anita,
    guardi che tra noi non c’è nessuno che riterrebbe giusto il vilipendio di un cadavere (compreso quello di Mussolini e dei gerarchi).
    Con la differenza che all’epoca di Mussolini si è mossa gran parte del popolo milanese in un suo amplio contesto; con Gheddafi si son mossi principalmente gli adepti di, ed i collusi con, i servizi segreti occidentali (specificamente anglo-francesi).
    Allo scopo non tanto di metter le mani sul petrolio libico, che verrà comunque venduto a prezzo di mercato anche se il controllo dell’estrazione sarà occidentale, ma di controllare il tesoro della Bank of Libia. Una nuova forma di imperialismo: prima i territori, poi le risorse, ora il denaro.
    Gli Useggetta delle guerre irakene hanno creato dei modelli di comportamento. Speriamo che incomincino presto anche gli altri (Russia e Cina, tanto per non far nomi). U.

  34. sylvi
    sylvi says:

    caro Uroburo,

    lei crede agli inglesi, in queste terre in assoluto le più carogne fra i combattenti alleati??? Guidati soltanto da un odio, belluino, direbbe lei, verso gli italiani fascisti e non…si accomodi!

    Ma non pretenda di parlare di Storia! E lasci perdere queste terre…
    anzi le racconto l’ultima, anzi penultima di Villaggio-Fantozzi.
    Premetto che non ho mai visto un film di Fantozzi, nè ho letto un libro di Villaggio.
    L’uomo mi è sempre parso il tipo che vuol far ridere, e soprattutto guadagnare soldi, solleticando i fondi di ignoranza più bieca del fondo del popolino! Ma è un mio parere!!!

    Nel suo ultimo libro, che non ho letto, scrive a proposito dei friulani:
    …i friulani, che per motivi alcolici non sono mai riusciti ad esprimersi in italiano, parlano ancora una lingua fossile impressionante, hanno un alito come se al mattino avessero bevuto una tazza di merda e l’abitudine di ruttare violentemente…-

    Il Governatore Tondo vuol querelarlo…gli ho scritto di lasciar perdere, sarebbe tutta pubblicità ad un vecchio lercio …lasciamolo grufolare in pace!

    Sarebbe questo un intellettuale?
    Lei che se ne intende!

    cordialità
    Sylvi

  35. Anita
    Anita says:

    x Uroburo

    Quello che ho scritto a C.G. e’ perche’ mi aspetto una commedia appena scrivo due parole.

    Non ho accusato nessuno di ritenere giusto il vilipendio di un cadavere, ho solo richiesto di rispettare la mia opinione in riguardo senza creare un pandemonio come al solito.

    Anita

  36. controcorrente
    controcorrente says:

    Cara Sylvi,

    il dramma è che Villaggio di per sè , non ha mai fatto ridere un “gran chè” e non mi pare che sia un Lume della SX…infatti i suoi Film sono sempre stati “riproiettati” dalle TV del B.che di imbecilli si intende ..,ma mi pare non mediamente a sinistra…
    Diciamo che Villaggio è un comico decisamente superato, nel senso che ormai si grufola tranquillamente in Parlamento con i Voti del centro -destra..!!
    A tutto Tondo può stare tranquillo..se vuol colpire gli intellettuali di sinistra, colpisca pure Paolo Villaggio..
    In fondo, farebbe un pò come te, quando non sai più che cacchio dire..ti costruisci un bersaglio e colpisci ,ovviamente te lo ficchi a due dita dal naso ..così sei “quasi” sicura di non sbagliarlo..
    Piuttosto hai ragione, non merita mandare il pezzo di Villaggio in tribunale…come non merita mandare il tuo pezzo a quaklche consolato inglese per una verifica…
    Infatti, se ne può uscire con la stessa filosofia..se è vero quello che dici tu degli Ingesi in generale, allora può essere anche vero quello che Villaggio dice dei Friulani…
    Noi sappiamo che non è così…vero mia cara ?
    Infatti sei l’unica che in questo Blog considera Paolo Villaggio un “intelletuale” di sinistra…
    Comicità per comicità..!!

    cc

  37. Uroburo
    Uroburo says:

    alessandro { 25.10.11 alle 20:21 } Il problema dell´esistenza del male … alla fine vincessero i buoni. … esperimenti di psicologia sociale … gente perfettamente normale, in particolari condizioni, compie il male. … una minoranza(pochissimi)che si ribellavano alla situazione e non commettevano azioni malvagie. … se un soggetto ha una disfunzione cerebrale(specie nell´area temporale o frontale) e´ compie del male questo soggetto e´ moralmente condannabile? … sarebbe pure l´effetto di come e´ strutturato il cervello… ´importanza, a questo punto, delle neuroscienze cognitive e del loro legame con l´etica.
    ——————————————-
    Caro Alessandro,
    espongo anch’io il mio parere sull’interessante questione che lei pone. Partirei dalla sua basilare domanda: “Se un soggetto ha una disfunzione cerebrale (specie nell´area temporale o frontale) e compie del male questo soggetto e´ moralmente condannabile”?
    Se la sua domanda è realmente e solo questa (il soggetto è ETICAMENTE condannabile?) allora la mia risposta è negativa: laddove non c’è piena libertà di scelta non ci può essere condanna morale. Ma l’uomo, limitato e delimitato, è realmente in grado di fare una scelta totalmente libera? La psicoanalisi dà una risposta quanto meno dubbia: siamo condizionati dalla nostra macchina biologica, dalla nostra storia e perfino dal nostro inconscio.
    Tuttavia lei non tocca un tema che riguarda solo un cotesto etico ma che tocca anche un contesto relativo all’amministrazione della giustizia. Da questo punto di vista il mio parere è che la giustizia non si occupa di problemi etici ma di comportamenti, visti (giudicati) attraverso i dettami di un codice. Il taglio è completamente diverso perché in questo caso il tema non è più etico ma, diciamo così, di ordine pubblico: la società non tollera certi comportamenti, giusti o sbagliati che siano sul piano etico. Creonte ha applicato la legge ed Antigone doveva essere condannata. A sua volta Antigone faceva riferimento ad un tema etico che, in quanto tale, travalicava il problema giuridico.
    Io credo che il male sia una componente inscindibile dell’uomo che è, strutturalmente, un essere ambivalente e quindi portatore di male e di bene. In questo senso la visione delle società non –monoteiste è più realistica della nostra.
    Un unico Dio creatore non può essere che un Dio buono: come sarebbe possibile un universo creato da un Dio cattivo? Certo si potrebbe pensare ad un Dio indifferente, ma perché mai un Dio indifferente dovrebbe creare un universo? Non avrebbe alcun senso … Quindi un unico Dio creatore non può essere che come ce lo descrivono: onnipotente ed onnisciente. Ma se l’unico Dio creatore è onnipotente ed onnisciente da dove viene il male? Si dice dall’imperfezione degli uomini, ma gli uomini sono creature di Dio e Dio è onnisciente, quindi sapeva prima. E se sapeva è corresponsabile del male commesso.
    Da questo punto di vista una visione come quella del Mazdaismo di Zarathustra mi sembra più realistica e più etica: esistono (almeno) due principi, quello del Bene e quello del Male, in lotta nel mondo, e la vittoria dell’uno o dell’altro dipende anche dalle nostre azioni.
    Conosco qualcosina sugli esperimenti di psicologia sperimentale da lei citati. A mio modo di vedere il contesto non era tanto di scelta tra il bene ed il male ma tra due tipi diversi di male, uno dei quali veniva ritenuto minore dell’altro e quindi accettato. Tuttavia, più in generale, la mia opinione è che anche i buoni abbiano dentro di sé dei sentimenti malvagi che talvolta non riescono a tenere a freno.
    Il concetto di bene o male non è solo soggettivo ma anche storico, che è quello che cercavo di dire a quella decerebrata della povera Silvy. Prendiamo ad esempio il razzismo, concezione attualmente percepita come ributtante da tutti, o quasi. Ebbene al tempo del povero Adolfo moltissimi intellettuali e scienziati erano del tutto in buona fede convinti che le razze esistessero ed avessero dei contenuti qualitativi: la razza bianca era più evoluta delle altre e si riteneva giusto che l’uomo bianco avesse sulle sue spalle il fardello di civilizzare, con le buone o con le cattive, l’intero pianeta. Alla luce di queste convinzioni, da moltissimi condivise, era il povero Adolfo colpevole? E di che? Di aver voluto far grande e potente il suo paese? Ma quanti altri prima di lui, da Attila ai crociati a Gengiz Khan, avevano messo in atto comportamenti uguali o simili? In quel momento storico le opinioni dei nazi erano comuni e condivise …
    Questo non vale solo per la giustizia ma anche per l’etica: fino a due secoli fa la schiavitù era accettata come cosa normale in tutto il mondo.
    Un ultima considerazione sull’ ultimo tema da lei proposto: il legame tra neuroscienze cognitive ed etica. Gli studi di neuroscienze sono sicuramente interessanti e possono far capire molte cose sul funzionamento psichico degli umani. Tuttavia io ho dei grossi dubbi sul fatto che i dati tecnici di biochimica o di neuro-immagini possano dare risposte che sono squisitamente umane.
    I filosofi possono parlare di etica, ma non certo gli scienziati se non come coadiutori dei primi. Gli scienziati forniscano i dati tecnici ma sarebbe meglio che non andassero al di là dei loro campi di competenza.
    Un cordiale saluto U.

  38. Uroburo
    Uroburo says:

    PER SILVY
    Caaaara,
    si tratta di documenti interni dei servizi segreti inglesi.
    O se preferisce di relazioni mandate a Londra dagli agenti inglesi sul posto. Epperchè mai costoro avrebbero dovuto inventarsi notizie false? Soprattutto visto che infiltravano gli schieramenti di ambedue (X MAS, osovani, e pure garibaldini) gli attori degli accadimenti in questione.
    Ancora una volta lei spara alla luna. U.

  39. controcorrente
    controcorrente says:

    Caro Uroburo,

    “bello ” il tuo pezzo,il problema è che a mio avviso la Filosofia è morta,almeno per quello che mi rigurda,… è tutto un triturarsi intorno alle stesse domande. Delle religioni non ne parlo nemmeno.

    La Filosofia ha cominciato a morire parecchio tempo fa.
    Ora è giusto insegnare Filosofia come Storia del Pensiero Umano nei secoli, però dubito assai che possa dare “nuove risposte” agli interrogativi che la vita quotidiana ci pone.
    Galileo e Marx ,sono a mio avviso i due grandi mandanti dell’omicidio della filosofia com’era sempre stata fino ad allora.
    Oggi, dopo che la Fisica con la meccanica quantistica ,si sta avvicinando a certi problemi ,ci ha dato una misura di quello che onestamente potremmo sapere (ancora molto) e di quello che onestamente potremmo mai conoscere, per dei limiti oggettivi della natura umana …in fondo se ci pone il problema del Tutto, cosa diavolo sa di Noi ,la più lontana Galassia che conosciamo, ma soprattutto per il momento alla Galassia WXYZ che cacchio gliene frega di Noi?
    Un pò più complesso il problema della neurobiologia,che è il vero problema moderno..e cioè il problema che io chiamo della risoluzione della complessità a parametri sempre più alla nostra portata…!!
    Qui c’ ancora molto da scoprire in termini oggettivi,poichè si è a livello di macromolecole e queste sono molto più manipolabili, senza doversi rifugiare nella Teoria pura, alle energie del Big bang che tanto sappiamo essere difficilmente raggiungibili..anche se qualcuno spera ancora..!!
    La STORIA come al solito farà il resto…semprechè dal Friuli non ci giunga qualche “illuminazione”…per dei problemi di natura quantistica , stocastica e di calcolo di probabilità di un Sistema altamente complesso” c’è sempre una probabilità..!!

    cc

  40. alessandro
    alessandro says:

    Ad Uroburo:
    grazie della risposta che io condivido,tranne ,un po´, l´ultima parte dove lei sostiene che quanto a etica gli scienziati farebbero meglio a porsi dei limiti.
    Credo che , nei termini in cui si pongono oggi certi problemi, sia necessario mettere insieme discipline diverse.
    Ci sono,infatti, alcuni neuroscienziati di valore mondiale che si sono posti in modo originale il problema dell´etica, penso soprattutto a Damasio.
    Mentre dall´altra parte ci sono filosofi che,secondo, me hanno trattato dell´etica e della coscienza in un modo che riesce difficile,almeno a me, dare loro ragione.
    Penso a Daniel Dennett, un materialista riduzionista allo stato puro che nega i qualia e ritiene che sia la mente che la coscienza siano prodotti fisici del cervello.

    P.S.
    Conosce il pensiero di Dennett?
    E´ possibile pensare e credere che la coscienza sia una illusione?
    E ,ammettendo che sia cosi´, che tipo di soggetto umano avremmo?Che ne sarebbe del suo libero arbitrio?

    un saluto,alessandro.

  41. Cerutti Gino
    Cerutti Gino says:

    Komare,
    guardi che il sottoscritto sul “pandemonio” non c’entra un fico secco . Mi sta scambiando per qualcun altro.
    Un suo vizietto di cui sono già stato “vittima” in tempi meno recenti.
    Comunque:
    mi riferivo ai pescecani di Wall Street, intercalando sul giocarmi un baffo e divagando sui cani mezzeseghe, mi sembra di ricordare.
    Sull’omicidio del Gheddafi, poi, mi sono limitato a dire che così facendo hanno ucciso anche la pietà. Mi sembra di aver detto la stessa cosa. O nò?
    Buonaseeeeeeeeeera.
    C.G.

  42. Anita
    Anita says:

    x C.G.

    Lei fa finta di non capire.

    Si rilegga il mio post #82 e #87.

    La storia dei suoi baffi e’ un’altra.

    Bonanotte,
    Anita

  43. Shalom
    Shalom says:

    PRESIDENTE NAPOLITANO, PERCHE’ MI PROIBISCONO DI VISITARE GERUSALEMME?

    La fotografa italiana Fatima Abbadi scrive al capo dello stato per raccontare la sua disavventura all’arrivo all’aeroporto di Tel Aviv. Interrogata per ore e infine espulsa senza alcun motivo. Una esperienza che ogni giorno vivono tanti altri viaggiatori in arrivo allo scalo israeliano.

    Roma, 25 ottobre 2011, Nena News – Caro Presidente, mi chiamo Fatima Abbadi, ho 33 anni, e sono una cittadina italiana. Scrivo a Lei, e attraverso Lei mi rivolgo anche a quei cittadini che avranno la possibilità di ascoltare queste mie parole, questo mio grido, che non è di disperazione, ma carico di speranza umana e civile.
    Sono nata in una terra straniera, negli Emirati Arabi Uniti, da padre arabo (Giordano) e madre Italiana, dove ho trascorso quasi tutta la mia infanzia, frequentando una scuola indiana. A quindici anni mi sono trasferita in Giordania dove ho terminato gli studi secondari in una scuola araba/americana. In queste terre straniere multi-culturali ho imparato il valore e l’importanza che la conoscenza di diverse culture può avere nella crescita e nell’educazione dell’individuo, creando in me un bagaglio culturale di inestimabile valore.

    Una volta arrivata in Italia per gli studi universitari, è iniziata una ricerca culturale per capire al meglio le mie radici arabe ed europee, per scoprire il nesso tra occidente e medioriente. Ho scelto la fotografia come linguaggio di espressione e l’essere femminile come strumento di approccio per comunicare con gli altri. Non giudico la mia fotografia: lascio che ognuno sia in grado di cogliere da essa il mio messaggio.Ho sempre cercato di evidenziare la “bellezza” dell’essere umano, la sua essenza, la pace, l’amore, la tristezza, il dolore, la nascita e la gioia. Da 5 anni questa ricerca è diventata “progetto”, che mi ha portato a viaggiare in molti Paesi. La prima parte di questo progetto di ricerca umana/filosofica si è conclusa proprio all’inizio di quest’anno, con una prima raccolta di opere denominata “Women Through my Lens”, che è stata presentata ed esposta ad Amman (Giordania), città natale di mio padre.

    Questo mio progetto mi ha portato a scegliere come meta di viaggio per le ferie estive di quest’anno “Gerusalemme”. Avevo scelto questa città perché, in primis, è un pilastro fondamentale per la mia fede (musulmana), ed è la città delle 3 più grandi Religioni monoteiste.

    Ero alla ricerca dello “spirito” che da sempre lega l’uomo con il Divino.

    Ero alla ricerca delle miei radici.

    Gerusalemme è la culla delle civiltà, a livello storico, linguistico, culturale e perché no, anche culinario.

    Volevo capire meglio e da vicino la religione ebraica.

    Volevo scoprire le usanze e i costumi che le donne tramandano da generazioni in generazioni. Non ho preferenze di razza, colore o etnia. Il mio cammino mi porta a non avere barriere, pregiudizi o ad ettichettare qualcuno. La mia ricerca era mirata a tutte le donne in Terra Santa perché io credo nell’essere femminile, nel fatto che siamo tutte ambasciatrici di cultura ed educazione.

    Volevo cercare di comprendere il perché di questi eterni conflitti che dissacrano questa città sin da tempi remoti. Credo anche nella umanità delle persone e sono convinta che pure nel dolore, nella sofferenza e nella cattiveria di una guerra, si possa trovare tanto amore da donare

    Non mi spaventava questo viaggio.

    Sono partita da Venezia il 26 agosto 2011, volo Alitalia 1464 delle 08.00, scalo Roma Fiumicino, per poi prendere il volo Alitalia 812 delle 11.35 che mi avrebbe portato a Tel Aviv alle 15.55, ora locale. Durante il mio viaggio, tutta una serie di riflessioni su questa nuova terra, per me straniera. Ero entusiasta. Continuavo a ripetermi una frase letta in un libro di Fatema Mernissi: “Le parole della nonna Jasmina: viaggiare non è un’occasione di spasso, ma di apprendimento. Passare frontiere, superare la paura dello straniero, fare lo sforzo di comprendoerlo, è decisamente un modo meraviglioso di arricchirci. Ci permette di capire chi siamo, e come la nostra vita ci tratta.“[1], che mi incoraggiava e mi caricava tantissimo. Mi ero fatto una scaletta di luoghi da visitare, di cibi da provare, speravo in storie da ascoltare e di poter narrare qualcosa del mio Paese, l’Italia.

    Era un sogno che si stava realizzando e che da tanto portavo nel mio cuore.

    Atterrata a Tel Aviv attorno le 16:30, al Controllo Passaporti mi vengono fatte tutta una serie di domande, tra le quali il nome di mio padre e di mio nonno paterno, e mi viene chiesto di accomodarmi in una sala d’attesa adiacente. In questa sala cerano tanti altri ragazzi chiaramente di origini arabe.

    Uno ad uno venivano chiamati, intervistati e lasciati andare. Rimango da sola in questa stanza ed attorno le 18:00 vengo chiamata, per ultima, e fatta accomodare in una nuova stanza con alcune persone. Mi viene ordinato di scrivere i miei contatti (telefonici, posta elettronica, indirizzo di residenza) in Italia ed inizia una ulteriore serie di domande sul mio soggiorno, in particolare il motivo del mio viaggio in Gerusalemme. Spiego che sono lì per motivi religiosi, per vedere la Terra Santa, da turista e per scattare qualche fotografia.

    Mi è stato chiesto di che religione ero e il “grado di credo”. Non comprendendo appieno la domanda ho loro detto di essere di religione musulmana, come si dice “moderata”, e che i miei genitori sono di due religioni diverse.

    Mi è stato chiesto dove avrei soggiornato e ho loro risposto che non avevo ancora prenotato il luogo, in quanto avevo con me una lista di ostelli ed un convento di suore e che avrei deciso solo dopo aver visionato il posto. Nel peggiore delle ipotesi avevo una amica conosciuta tramite un social network, che scrive per una rivista italiana on-line, che mi avrebbe ospitato in caso di problemi.

    Tutto questo in stile “interrogatorio” con toni bruschi, urla, minacce di essere picchiata od imprigionata se avessi mentito.

    L’intervista (chiamiamola comunque così) è durata circa due ore. In questo lasso di tempo sono stata accusata di essere bugiarda e di non voler collaborare (collaborare a cosa? Sono accusata?).

    Ad un certo punto mi è stato intimato di accedere a tutti gli account di posta elettronica e di Social Network ai quali sono iscritta, senza possibilità di rifiuto (Facebook – Twitter – Gmail).

    Da intervista siamo passati a una minuziosa ispezione di tutto quanto fosse il mio mondo, pubblico e privato: su Facebook hanno sfogliato tutti i messaggi scambiati con gli amici e familiari, le fotografie pubbliche e quelle condivise con pochi intimi, con relative prese in giro, risa, burla ed insinuazioni. Una violazione della mia intimità. Violenza psicologica.

    Dopodiché è iniziato un vero e proprio incubo: nello scorrere la lista di amici hanno notato ragazzi palestinesi, ignorando ovviamente i pochi ma pur presenti israeliani e di religione ebraica. Inoltre hanno visto tra la lista di amici anche il nome di Vittorio Arrigoni, che mi aveva inserito nella sua lista qualche settimana prima della sua prematura ed inaspettata morte. Ho chiesto la sua amicizia in quanto il suo messaggio di pace, “Restiamo Umani”, è per me la base dei rapporti umanitari. Nemmeno da morto ha ricevuto il giusto rispetto, trattato da assassino. Ed io sono diventata terrorista. Hanno insinuato che io fossi affiliata a movimenti attivisti o contro Israele. Non hanno dato peso a tutti i miei messaggi di pace su quelle stesse pagine che mi hanno ingustamente ed inspiegabilmente “incriminata”. D’altronde io non collaboravo, dicevano. Continuavo a spiegare il mio amore per la cultura, lo scopo del mio viaggio. Ero lì per esaudire un mio sogno, ero lì per uno scambio culturale: ho ricevuto odio e rabbia. Spesso cedevo ai loro metodi intimidatori e brutali ed alle loro minacce, ho pianto molto per paura, continua umiliazione e a volte per disperazione. E più cedevo più venivo assalita; sono stata forzata a leggere ad alta voce mentre piangevo poesie d’amore a me rivolte, brani in lingua araba, derisa e minacciata.

    Ho cercato di comprendere i motivi di tanto accanimento, ho chiesto loro di leggere le mie interviste online, di controllare i miei lavori fotografici, per dimostrare loro che non sono una “minaccia”: minaccia per cosa poi, non lo so ancora.

    Non avevo più niente se non vestiti ed il denaro che mi hanno lasciato, sequestrandomi tutto il resto. Avevo paura. Paura di essere picchiata. Paura di non tornare a casa.

    Al termine dell’interrogatorio sono stata portata senza motivo nell’edificio detentivo aeroportuale e chiusa in una cella, priva di ogni cognizione di igiene, in condizioni inumane: i corridoi e la stanza dovo sono stata rinchiusa con altre 9 donne erano illuminate solo dalla luce della luna, un odore indescrivibile di marcio e di sporco, quasi soffocante. Sedie e letti incrostati di sporco, di luridume di anni ed anni. Nel terrore. Non penso di aver mai pianto così tanto in vita mia.

    Ma nei momenti più bui del mio “soggiorno” a Tel Aviv, io, abituata a cercare a credere sempre nel “Restiamo Umani”, grande insegnamento di Vittorio, sono riuscita ugualmente a trovare cose positive: 3 episodi, piccoli gesti di solidarietà, conforto e sostegno.

    Un’agente, che mi suggeriva per il bene della mia salute, di bere dell’acqua poiché mi stavo disidratando a causa del pianto;

    una coppia di americani di religione ebraico ortodossa incontrati in una pausa del mio interrogatorio, che raccontandomi lo loro analoga avventura subita in un altro paese, maltrattati ed umiliati come io lo ero stata in quel momento, mi hanno dato forza, ricordandomi di rimanere umana, con la speranza che un giorno la gente la smetta di condannarsi reciprocamente per motivi etnici o religiosi;

    e durante il controllo del mio bagaglio, quando un’agente ha visto che l’intera valigia era piena di giocattoli e vestiti per bambini, dopo avermi chiesto perché ed ascoltato la mia risposta “Se il mio percorso in Gerusalemme mi porterà ad incontrare bambini bisognosi o malati, siano arabi od israeliani, musulmani, cattolici od ebrei, ho pensato di portare in dono sorrisi ed un biriciolo di felicità a chi non la riceve quotidianamente”, mi dice che è dispiaciuta di quello che ho subito e che ci vorrebbero più persone come me.

    Ma non sono una minaccia, una terrorista?

    La mattina successiva, il 27 Agosto alle 05.00 del mattino mi hanno fatta uscire di cella, caricato sull’aereo in partenza per Roma, dove sono stata “accolta” e “scortata” nell’ufficio di polizia aeroportuale di Fiumicino, dove mi è stato riconsegnato il passaporto con un timbro a doppia barra: “Accesso Negato”. Un timbro non meritato, una libertà negata: una condanna a vita per una cittadina onesta, che era giunta in Terra Santa per conoscere le proprie origini, per portare le propria cultura ed arricchirsi della “loro”, un’ambasciatrice di umanità e di solidarietà per i bisognosi, l’insegnamento di Gesù.

    Urla, minacce, incomprensioni, pregiudizi sulle mie origini “ARABE”, nella terra di Israele, terra di grandi popoli, storia e grande democrazia

    Avrei dovuto rimanere in Israele per 16 giorni. L’incubo è durato 16 ore. Il responso a pagina 16 del mio passaporto.

    Alle 08.00 ero nuovamente in Italia, grazie all’encomiabile e rapido aiuto delle Istituzioni Italiane che tanto e bene hanno operato per farmi uscire da questa situazione assurda, surreale, senza che niente di peggio mi potesse accadere.

    Questa lettera per capire il motivo di questo “Accesso Negato”, di questo accanimento, di questa umiliazione.

    Ancora non so il perché.

    Fatima Abbadi

  44. Uroburo
    Uroburo says:

    Una piccola precisazione per Alessandro e per CC.

    Ovviamente gli scienziati hanno il diritto di dire la loro su qualunque argomento, come chiunque altro (tranne ovviamente i sindacalisti ed i sostenitori della sinistra che mangiano i bambini, crudi e vivi; e neppure conditi, ohhh barbarie!).
    Quel che volevo dire è SOLO che gli scienziati non hanno alcun diritto di parlare ex-cathedra se non a proposito dei campi di loro pertinenza. Pertanto il parere di un biochimico su un argomento biochimico è in linea di principio attendibile; quello di un biochimico su un problema etico vale tanto quanto il mio.

    Per CC
    La filosofia non dà risposte: non è mica il Papa (e neppure Dio)! La filosofia indica problemi a fornisce dei punti di vista che non sono mai assoluti, tant’è che il filosofo successivo dice sempre una cosa diversa da quello precedente, ma sono una argomentata visione del mondo e/o di un determinato problema.
    Da questo punto di vista la filosofia moderna e contemporanea (da Leibnitz a Kant, a Nietzsche, Heidegger, Wittgenstein, Vattimo e tanti altri) dicono cose complesse ma veramente affascinanti. Per non parlar di Jaspers o di Sartre …
    Un saluto U.

  45. sylvi
    sylvi says:

    X Uroburto e cc

    Il primo mi dà della decerebrata, l’altro paragona le “fatiche letterarie” di Fantozzi con le mie affermazioni sui documenti inglesi
    a proposito della XMas.

    Come non mi offende quel pover’uomo di Villaggio che ha confuso, io dico da sempre, la satira e la comicità con la sua visione escrementizia del far ridere…così non mi offendono le vostre trombette sonanti!!!

    Potrei aggiungere, a proposito del bello e giovanile post di Alessandro, che il bene e il male sono strettamente collegati con il dolore che può innalzare o distruggere.

    E’ comunque una fatica quotidiana sia fare il bene che il male.
    L’empatia? A lungo ho pensato che fosse un dono, come la Fede;
    non lo credo più…l’empatia può essere contagiosa …e qui interviene l’ambiente e le sue mille facce.
    E soprattutto la capacità e la voglia di aprirsi agli altri…di trovare interessante il “vicino” , quel vicino che diventa sempre più allargato.

    Caro Uroburo,
    si comincia a trovare interessante ed empatica la conta dei peli del naso dei friulani e si scopre che i peli nel naso dei cinesi, presi come individui, sono altrettanto interessanti!
    Ma , la filosofia e le neuroscienze sono nulla senza la curiosità di andar loro incontro con la fatica del capire.

    La mia è una miserabile analisi che scaturisce da tutto quello che ho accolto nei miei studi.
    Non mi sogno di sostenere le mie affermazioni con illustri citazioni! Non oggi almeno!
    Tanto sono decerebrata!

    Sylvi

  46. sylvi
    sylvi says:

    Cara Anita,

    ti scriverò! Sono afflitta da un raffreddore che non passa mai,
    e mi rende un po’ decerebrata, come dice il nostro amico Uroburo1

    Ti abbraccio
    Sylvi

  47. Pino Nicotri
    Pino Nicotri says:

    x Sylvi

    Faccia delle vaporizzazioni – con il vaporizzatore usato per esempio per l’acqua di Tabiano – di mezzo litro d’acqua di rubinetto con un terzo di boccetta di Sedocalcio. Due volte al giorno, per una settimana. Le passerà di sicuro.
    Un saluto.
    pino

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