Il colonialismo non è affatto morto: lo dimostrano la guerra alla Libia, simile alla tragica guerra di secessione del Biafra, e il veto Usa all’Onu contro la nascita dello Stato palestinese (decisa a suo tempo dalla stessa Onu!). Ovvero: dal miserabile fallimento del “Nuovo Medio Oriente” di Bush e del “Nuovo rapporto con l’Islam” di Obama alla “Nuova Libia” di Levy-Sarkozy

Il colonialismo europeo pareva morto. Finita in tragedia con milioni di morti l’occupazione del Vietnam e fallito nel sangue il tentativo della Francia di indorare la pillola nordafricana dichiarando l’Algeria “territorio metropololitano francese”, dichiarando cioè che i due Paesi su sponde opposte del Mediterraneo erano in realtà un Paese unico. Ora invece si scopre che il colonialismo europeo, capitanato proprio dalla Francia, non è affatto morto. L’intervento militare in Libia, stravolgendo ancora una volta una risoluzione Onu, è infatti sempre più chiaramente e scopertamente un’iniziativa francese, e inglese, per poter continuare ad avere dei protettorati e delle colonie petrolifere in Nord Africa. La Francia ha già le mani sporche di sangue di un paio di milioni di nigeriani vittime del suo avere finanziato, armato e appoggiato la secessione del Biafra dalla Nigeria perché nel Biafra c’era il grosso del petrolio nigeriano. Prima di quella tragedia la Nigeria era un Paese in via di forte sviluppo, poi invece si è ridotto all’emigrazione di nigeriane per fare le prostitute in Europa, solo a Torino ce una ventina di anni fa ce n’erano ben 7.000. Ora Sarkozy sta facendo il bis con la Libia.

Non esiste nessuna “rivoluzione democratica” e nessuna “primavera libica”, esistono invece la volontà e l’intervento militare franco-inglese per buttar giù Gheddafi e sostituirlo con un governo più o meno come il suo, ma prono alla volontà di Parigi e Londra. Alla stessa stregua con la quale gli Usa hanno invaso l’Iraq, per mettere in piedi una caricatura di democrazia tenendosi però ben stretti gli accessi, i giacimenti e i privilegi petroliferi. Speriamo che i cinesi o gli indiani non prendano esempio da noi per invadere la Francia o l’Inghilterra o l’Italia per imporre governi e regimi a loro graditi.
La sfacciataggine francese è eclatante. Il “nuovo filosofo” Henry Bernard Levy prima si è vantao pubblicamente di avere convinto lui Sarkozy a intervenire militarmente in Libia, poi pubblica paginate di suoi reportage “dal fronte libico”, anche sul Corriere della Sera, per spiegare come segue da tempo sul terreno gli avveniemnti militari intruppato con i “rivoltosi”. Eclatante ammissione di far parte del vertice europeo che ha deciso la guerra a Gheddafi, impegnandovi la Nato, e di seguirla da vicino per “consigliare” i rivoltosi onde tentare, tra l’altro, di evitare che la farsa diventi tragedia anche per l’immagine della Francia con un prolungamento all’infinito del conflitto. I “rivoltosi” non sono meno feroci e animaleschi dei più efferati gheddafiani, le loro esecuzioni sommarie anche di civili non si contano, ma questo sui giornali occidentali è meglio non scriverlo. E’ meglio anche non far sapere che gran parte dei “ribelli democratici” non sono altro che mercenari arabi o africani, ai quali della democrazia, algerina o no, non frega assolutamente nulla, debitamente istruiti, preparati, pagati e armati da ben prima di far decidere all’Onu la risoluzione presa a pretesto per questa nuova guerra “umanitaria”. Le grandi manifestazioni di massa che reclamavano democrazia e la fine dei regimi autoritari, come quelle tunisine o egiziane e forse anche siriane, in Libia semplicemente NON ci sono mai state, a parte qualche manifestazione di non chiara natura, dovuta più che altro alla gioia per la fine dei bombardamenti e delle sparatorie di entrambi i contendenti, manifestazione enormemente pompata dai nostri mass media. Per quanto ogni tanto si riesca a pubblicare qualche foto di manifestante donna, però sempre ripresa in campo ristretto onde non far vedere che si tratta di poche persone, resta che ogni foto di “rivoluzionari” mostra facce patibolari alle prese con armi pesanti, che se la rivolta fosse spontanea nessuno dei rivoltosi saprebbe usare.

Il futuro della Libia “liberata” non è affatto chiaro. Molto probabilmente non sarà più uno Stato unitario, e questo potrà piacere ai francesi per poter meglio comandare su pezzi di Libia. Altrettanto probabilmente non sarà più uno Stato o un insieme di Stati laici. La presenza dell’estremismo islamista appare certa. La condizione delle donne probabilmente sarà destinata a peggiorare in varie regioni. Forse da parte della “nuova Libia” o di alcune costole che da essa nasceranno  ci sarà il riconoscimento dello Stato di Israele, il che potrebbe essere positivo se avvenisse su un piede di parità e non per servilismo verso l’Occidente.

Il nostro servilismo verso certi figuri e verso gli interessi che rappresentano rifulge in tutto il suo splendore proprio con Bernard Levy. Questi infatti è stato smascherato, assieme al deputato italiano Fiamma Nirenstein, che stranamente vive nella colonia israeliana di Gilo, come l’ideatore con argomenti falsi, e perfino con foto abbellite, della campagna a favore dell’iraniana Sakineh, la signora di Teheran condannata a morte, ma ancora viva, per concorso nell’uccisione del proprio marito. Inoltre Levy è anche notoriamente uno dei più potenti protettori della latitanza prima in Francia e poi in Brasile, dove ora vive, dell’italiano Cesare Battisti, condannato a più ergastoli per alcuni omicidi “politici” degli anni ’70. Assistiamo quindi alla seguente schizofrenia: da una parte ci scagliamo contro Battisti, la sua latitanza e i suoi protettori francesi, dall’altra lecchiamo la suola delle scarpe al più eminente dei suoi protettori! Il quale eminente protettore allaga il principale quotidiano italiano con le sue articolesse la cui stella polare è sempre la stessa: l’Islam è un pericolo, Israele è un esempio per l’Europa, se non per l’intero Occidente, e lo “scontro di civiltà”, cioè una nuova serie di guerre, è lo sbocco inevitabile. Ovviamente per difendere non solo la “superiore civiltà occidentale”, ma la civiltà tout court, per dirla alla francese. Il sionismo di monsieur Levy è infatti tra i più fanatici e pericolosi, anche perché essendo lui un docente di islamismo può rivestire le sue farneticazioni con eleganti (s)ragionamenti che agli occhi dei semplici, e dei gonzi, non appaiono per quel che sono, la solita bolsa propaganda eurocentrica e antiaraba prona agli interessi di Israele, quanto invece per “fini e colti ragionamenti”.

Insomma, siamo passati dal miserabile fallimento del “Nuovo Medio Oriente” promesso a suon di bombe da Bush e dalla sua banda delinquenziale di teo-con al fallimente dei “Nuovi rapporti con l’Islam” promesso solennemente da Obama a Il Cairo poco dopo essere stato eletto. E ora siamo alla farsa della “Nuova Libia” ideata dal marito di Carla Bruni e dall’esagitato “nuovo filosofo” (!) a la carte sioniste Bernard Levy.

Guarda caso la strategia “culturale” di Levy è la copia conforme della strategia politico militare di Benjamin Netenyahu: quando questi viveva infatti negli Stati Uniti, è stato tra i principali inventori del riciclaggio dell’antagonismo Est comunista-Ovest capitalista nell’antagonismo tra il nord e il sud del mondo, cioè tra Paesi ricchi, del mondo almeno a parole cristiano, e Paesi poveri a grande maggioranza islamici: la dottrina della “guerra al terrorismo mondiale”, presa a pretesto da George W. Bush per invadere l’Afganistan e l’Iraq e sostenere in tutti i modi Israele, è figlia diretta del pensatoio di cui faceva parte l’attuale capo del governo israeliano. Benjamin Netanyahu l’ha giurata a morte al “mondo dei terroristi” da quando nel ’76 suo fratello è morto mentre comandava, con i gradi di colonnello, l’assalto al vecchio terminal dell’aeroporto ugandese di Entebbe per liberare 103 ostaggi israeliani ed ebrei di un aereo di linea francese dirottato da due militanti del Fronte Popolare di Liberazione della Palestina e due tedeschi delle poco note ma molto attive Revolutionaere Zellen, cioè Cellule Rivoluzionarie. L’assalto ad Entebbe, inizialmente battezzato Operazione Tuono, è stato poi ribattezzato Operazione  Yonatan Netanyahu in onore del colonnello Netanyahu, che fu l’unica vittima israeliana dell’incursione. Il nome di Yonatan Netanyahu, debitamente americanizzato, venne dato anche al  pensatoio statunitense Jonathan Insitute, del quale faceva parte appunto suo fratello Benjamin.

A fronte di tanto amore e furore per la “democrazia libica”, anche questa da imporre come al solito con le armi e strumentalizzando l’Onu, fa fronte la vergognosa ignavia nei confronti della democrazia palestinese, da 70 anni soffocata dall’Europa e dagli Usa facendo finta di niente. Anzi, facendo finta di volere la pace. L’ultima orrenda piece teatrale, particolarmente vergognosa per ipocrisia e funesta per le inevitabili conseguenze future, è l’annuncio del presidente Obama del veto Usa nel consiglio di sicurezza Onu alla richiesta di riconoscimento dello Stato palestinese che il 20 settembre verrà presentata al Palazzo di vetro dall’Autorità Nazionale Palestinese. Obama ha avuto la faccia di bronzo di ripetere, come che ne fosse un impiegato, il mantra di Netanyahu: “Uno Stato non può nascere per decisione unilaterale, e quello palestinese può nascere solo dalle trattativa con la controparte”. Poiché Obama s’è laureato a Stanford, non posso credere che sia così ignorante da non sapere che lo Stato del quale è presidente, gli Usa, NON è nato da “trattative di pace con la controparte”, ma da una guerra CONTRO la controparte, che era l’Inghilterra. Idem per TUTTI gli Stati del continente americano, nati solo da lotte contro le “madrepatrie” europee. Forse che lo Stato italiano è nato da “trattative di pace” con qualcuno? No, è nato dai fucili dei Mille di Garibaldi, che ha invaso e conquistato per conto del regno piemontese dei Savoia regni italici altrui legittimi quanto quello dei Savoia. Siamo tutti contenti che la Chiesa non abbia più lo Stato pontificio, il più povero e miserabile d’Europa, ma non ci si venga a raccontare che i Savoia non hanno compiuto anche in tal caso un sopruso contro uno Stato legittimo ed esistente da secoli.
Forse che la stessa Israele è nata da “pacifiche trattative con la controparte”? Nossignori, Israele è nata dal terrorismo a lungo praticato dalla fazione sionista più antiaraba come quella che poi ha preso il governo e il potere in Israele. Fazione che praticò il terrorismo anche contro l’Inghilterra e perfino contro la stessa Onu con l’assassinio a Gerusalemme del suo inviato conte Folke Bernadotte.
Ma che Obama sia in malafede, e in malafede putrida, nonché costretto a ballare come un maggiordomo di colore il ballo voluto dal sionismo più duro e arabofobo, lo dimostra in modo lampante anche quanto segue:
– è davvero il colmo dell’indecenza che si sbarri la strada – per giunta all’Onu – alla nascita di uno Stato come quello palestinese che la stessa Onu ha già deliberato nel 1948!
– E’ davvero il colmo dell’indecenza e della disonestà politica che tutto ciò avvenga facendo finta di dimenticare che lo Stato che si vuole assolutamente privilegiare, contro i diritti dei palestinesi, cioè lo Stato di Israele, è nato anch’esso proprio da una decisione dell’Onu!
– E’ davvero il colmo dell’indecenza e della disonestà politica che si permetta a uno Stato nato per volontà dell’Onu, qual è Israele, di stracciare definitivamente la decisione della stessa Onu di far nascere un’altro Stato, quello palestinese.
– E’ davvero il colmo dell’indecenza che tutto ciò avvenga facendo finta che Israele non abbia gettato nella spazzatura più di 80 risoluzioni, ammonimenti e raccomandazioni della stessa Onu contro i suoi “eccessi” sulla pelle dei palestinesi.
– E’ davvero il colmo dell’indecenza e della disonestà politica continuare a far finta che gli israeliani non abbiano di fatto vanificato, come scuse più varie, dalla bibbia alla lotta al terrorismo, oltre alle offerte di pace globale fatte dal re d’Arabia anche TUTTE le trattative di pace con la controparte palestinese. Fino a tradire e svuotare completamente gli stessi “accordi di pace” di Oslo, che valsero il premio Nobel per la pace sia al palestinese Arafat che agli israeliani Peres e Rabin, quest’ultimo ucciso da un terrorista israeliano  armato, come altri, dal più bieco fanatismo ebraicista.

- E’ devvero il colmo dell’indecenza e della disonestà politica che il veto venga opposto da un Obama che ha come segretario di Stato la signora Clinton, arrivata al punto da prendere in seria considerazione e proporre all’Autorità Nazionale Palestinese il “trasferimento”, cioè la deportazione, dei palestinesi in Amazonia!!! Che vergogna! Che mascalzonaggine! Il servilismo della Clinton verso Israele probabilmente è dovuto o aggravato dal suo essere imparenteta tramite la figlia con una famiglia di potenti banchieri ultrasionisti.

Cosa dovrebbe ancora trattare  la disgraziata dirigenza palestinese, ridotta ormai ad amministrare dei francobollini di territorio, dei bantustan, delle riserve indiane che tra loro non possono neppure comunicare senza l’oppressivo filtro militare israeliano e senza la vergogna del Muro? Muro che finalmente anche intellettuali ebrei, come di recente il sociologo polacco inglese Zigmunt Bauman, paragonano ad alta voce al Muro nazista del ghetto di Varsavia. Oltre alle critiche e alle accuse sempre più pesanti di vari intellettuali israeliani, non è la prima volta che personalità ebree fanno paragoni con i nazisti: c’è stato il  precedente dell’ebreo sudafricano Goldstone, incaricato di una commissione dell’Onu di indagare sui massacri dell’invasione di Gaza, e quello dell’ebreo americano Richard Falk, docente all’Università di Prineton, anche lui inviato dell’Onu a indagare sul trattameto riservato da Israele ai palestinesi. Benché ebrei, entrambi sono stati attaccati ferocemente da Israele, Falk ne è stato addirittura espulso! Il che è l’ennesima dimostrazione lampante che non è l’ebraismo la stella polare dei governi israeliani, in particolare di quelli avventuristi e di destra come gli ultimi governi di destra.

Governi che stanno trascinando verso il baratro la stessa Israele. I 400 mila manifestanti di Tel Aviv contro la povertà crescente e la difficoltà a trovare casa da parte di non pochi israeliani dimostra che la storiella di Israele “patria di tutti gli ebrei del mondo” è appunto una storiella. Come da 3.000 anni, il territorio di Israele, l’insieme che una volta erano i regni di Israele e Giuda, non è in grado di dar da mangiare e abitare a tutti i suoi abitanti, che infatti emigravano in continuazione in tutto il mondo mediterraneo. Per quanto gli Usa pompino armi e soldi per sostenere Israele, vera e propria colonia occidentale nel mondo arabo, e per quanto sionisti straricchi come lo statunitense Moskowsky o banche d’assalto come alcune banche israeliane finanzino le colonie, cioè la pulizia etnica contro i palestinesi per far largo agli israeliani, vale a dire ai sionisti visto che la nazionalità israeliana semplicemente NON esiste, per quanto tutto ciò duri da anni, ormai il vento sta cambiando. Anche se Obama balla il ballo che sta ballando, gli Usa cominciano a non avere più tanti soldi da buttare nella fornace israeliana. L’appoggio del mondo ebraico non israeliano comincia a scricchiolare, quando non è sostituito da accuse sempre più dure come quelle di centinaia di intellettuali ebrei inglesi. Il servilismo di Stati come l’Egitto è finito drammaticamente, l’Egitto non è più disposto a vedersi ammazzare le guardie di frontierafacendo finta di niente e lo ha dimostrato con l’assalto di massa all’ambasciata israeliana a Il Cairo. Per quanto finora l’Occidente abbia finto di applaudire “la primavera araba”, in realtà badando bene il posto dei  capi dei regimi cacciati a pedate venga preso dai militari e dalla borghesia fino a ieri loro complici, formando così un altro regime, un po’ meno indecente ma sempre comodo per l’Occidente, gli avvenimenti egiziani dimostrano che non è affatto scontato che le masse si facciano fregare un’altra volta.
Se da un lato c’è l’Egitto che forse non ne può più delle umiliazioni subite dall’Europa e da Israele, dall’altro lato ci sono un Libano sempre più deciso a non farsi calpestare, memore degli orrori fatti perpetrare dagli israeliani in particolare a Sabra e Chatila, una Siria in preda ai sussulti ma schierata come prima e una Turchia che s’è stufata di fare da alleato preso a sberle da Israele. Preso a sberle e ricambiato col massacro di nove cittadini turchi compiuto l’anno scorso dagli israeliani all’assalto della Flotilla di pacifisti diretta a Gaza. Che il governo israeliano ragioni ancora con la logica delle cannoniere colonialiste lo dimostra anche la richiesta agli Usa di difendere l’ambasciata israeliana a Il Cairo assalita nei giorni scorsi dalla folla per reazione all’uccisione di sette poliziotti di frontiera da parte dei militari israeliani. Come se l’Egitto fosse ancora quello di re Faruk, calpestabile a piacere….

I governi israeliani stanno segando il ramo sul quale sono seduti. La loro ottusità, e spesso imbecillità, impedisce di capire che a furia di rubare terra ai palestinesi e di impedire la nascita di un loro Stato degno di tale nome anziché bantustan ridicolo e tragico, non passerà molto tempo prima di dover rinunciare al sopruso integralista di Israele “Stato ebraico” anziché Stato di tutti i suoi cittadini senza distinzioni razziste di religione, colore della pelle, etnia, ecc. Tra qualche tempo il ricordo della Shoà sarà inevitabilmente affievolito, al punto che per quante giornate della Memoria si mettano in piedi non sarà più possibile ricattare nessuno con le frustre, bolse e strumentali accuse di “antisemitismo” scagliate come pietre per lapidare chiunque non applauda Israele sempre e comunque. Il dramma è che il mondo cristiano conserva più o meno intatto se non l’odio almeno la forte antipatia verso gli ebrei, nonostante da qualche tempo siano stati promossi da popolo “deicida” (!) a “fratelli maggiori”. Tale dramma però è alimentato dal comportamento sempre prevaricatore verso i palestinesi dei governi israeliani.
A me pare ottuso anche il presidente Obama. In occasione delle celebrazioni dei dieci anni dalla distruzione delle Torri Gemelle di New York, avvenuta anche come reazione ai soprusi contro i palestinesi, è da idioti – oltre che da ipocriti come abbiamo dimostrato poco fa – dare un segnale come quello del veto all’Onu contro la nascita dello Stato della Palestina. Un segnale cioè che è un’altra provocazione contro il mondo arabo e islamico, mondo nel quale morto un Osama Bin Laden se ne può fare un altro esattamente come morto un papa se ne fa un altro. Oltretutto, a furia di imporre veti odiosi e scatenare guerre forzando le risoluzioni dell’Onu, come avvenuto per l’Iraq e la Libia, prima o poi nascerà l’Onu del mondo che si è rotto le palle dei nostri soprusi. Anche Obama si comporta come se il baricentro del mondo fosse sempre a Washington, Londra e Parigi, quando invece s’è spostato, e non di poco. Prima ne prendiamo atto, Obama compreso, meglio è. Se dal Venezuela alla Turchia e dall’Iran alla Cina i Paesi stufi della nostra prepotenza, ipocrisia e doppiopesismo si facessero un’Onu diversa da quella attuale, non credo proprio sarebbe una bella cosa. O no?

A proposito della distruzione delle Torri Gemelle: trovo a un certo punto insopportabile che le vittime di quella tragedia siano ricordate in continuazione, mentre le vittime di tante tragedie provocate dagli Usa e da noi siano bellamente spazzate sotto il tappeto del silenzio. Il troppo stroppia. C’è anche ben altro da piangere a questo mondo e pretendere ad esempio che la vita di 4-5 mila newyorkesi valga ad esempio di più dei quattro milioni di vittime congolesi per il solo coltan, metallo utile per fabbricare i nostri telefonini e vittime di cui preferiamo non sapere nulla, è semplicemente da mascalzoni.

La parola mascalzoni mi fa venire in mente Bush junior. Ormai è chiaro che ha invaso l’Afganistan prima e l’Iraq dopo anche come diversivo, non poteva infatti invadere la preziosa alleata Arabia Saudita, che di Bin Laden era la madre così come la Cia ne era la nutrice. Nei giorni scorsi ho letto il diario o la ricostruzione di Bush junior di come ha vissuto e come ha reagito alla notizia dell’attacco alle Torri Gemelle. Mi sono cascate diciamo le braccia a terra di fronte a tanta mediocrità, retorica e insulsaggine. Se può diventare presidente degli Usa, e persoino essere rieletto, un tale mediocre, allora gli Usa e il mondo intero sono davvero malmessi.

228 commenti
Commenti più recenti »
  1. Anita
    Anita says:

    x Pino

    Caro Pino,

    commento solo sulla Sua interpretazione della reazione di G.W.Bush del come ha vissuto e come ha reagito alla notizia dell’attacco alle Torri Gemelle.

    Narrazione che ho visto in TV piu’ di una volta, narrata da G.W.Bush stesso in questi ultimi giorni.

    La sua reazione e’ stata ampiamente encomiata, perfino dai nuovi abitanti della Casa Bianca, dalle persone presenti, insegnanti ed anche dai bambini e dai loro genitori dieci anni dopo.

    Ha mantenuta la calma, ha inculcato fiducia in lui e nella sua carica, ha insistito a ritornare alla Casa Bianca contro l’avviso di tutti quelli che lo circondavano.

    E’ stato encomiato anche oggi dal Vice Presidente Joe Bidden in occasione della cerimonia sul luogo dove si schianto’ l’aereo 93 in Western Pennsylvania.

    Non si dimentichi che era la prima volta che l’America era stata attaccata sul suo suolo, eccetto per il primo attentato alle Torri Gemelle nel 93.
    Allora tutta l’Europa era Americana……..

    Quando il Giappone attacco’ la flotta navale in Pearl Harbor, Hawaii non era ancora uno stato degli US.

    Questo video mi e’ appena arrivato:

    http://mrctv.org/videos/september-11th-tribute-media-mrc

    Buonanotte,
    Anita

  2. Controccorrente
    Controccorrente says:

    Caro Pino,
    …dato che tutti gli altri posti erano già occupati, noi ci siamo seduti dalla parte del torto…(e continuiamo eh,eh)…

    cc

  3. Controccorrente
    Controccorrente says:

    Cara Anita,
    la dedica a Sylvi era (e come dice il buon Rudy si capiva benissimo), una metafora,un pò provocazione ,un pò verità…
    ma la sua risposta (dovuta evidentemente ad una cattiva digestione, probabilmente di aglio)è emblematica e merita di essere ripetuta per intera..

    ———–
    d’accordo! smanettando è venuta fuori la canzone di un cero Claudio Lolli!
    E allora? Che c’entro io con un sessantottino ignorante da quattro soldi?
    A me lui fa : rabbia-pena-schifo-malinconia!
    Cosa hanno fatto, con le loro forze di meglio della vecchia piccola borghesia…. gli imbecilli come lui, se non si sono attaccati alla greppia dello Stato?
    Se non ci fosse stato Guccini…nemmeno saprei chi è!

    Se si deve, e si deve!, buttare la “vecchia piccola borghesia” si devono buttare anche i loro cantori!!! O NO???

    ———–

    Un uso appropriato delle parole “imbecille e ignorante da quatro soldi..verso un povero Claudio Lolli..che di certo non sarà arrivato agli altari della Grande Musica”…,ma di sicuro se mai leggesse queste righe ..si farebbe quattro risate di gusto !!

    Un spruzzo di “bavetta alla bocca” come si conviene, direbbe il buon Uroburo..!!
    E poi penso anche un pò di invidia “professionale” , Lolli è stato prof di liceo , la Sylvi no !
    Sono cose che a volte escono dall’inconscio senza volerlo !
    Bisogna comprendere ,direbbero gli specialisti !

    x Sylvi

    nella tua risposta ti riferisci genericamente poi a delle mamme di mmm, vorresti specificare meglio di quali mamme si tratta,il pensiero mi è parso generico e confuso..meritevole di essere inquadrato in pensiero più articolato e dignitoso

    cc

  4. Controccorrente
    Controccorrente says:

    Caro Pino,

    Walter Benjamin nelle sue tesi di Filosofia della Storia, ricorda che Herman Lozte ebbe a dire…Una fra le tante caratteristiche dell’animo umano è,tra tanto egoismo nei particolari,la generale mancanza di invidia del presente verso il prorio futuro.

    Conclude Benjamin, .: “la riflessione porta a concludere che l’idea di felicità che possiamo coltivare è tutta tinta del tempo a cui ci ha assegnato,una volta per tutte il corso della nostra vita”

    ..ma il passato reca seco un indice temporale che lo rimanda alla redenzione…c’è un’intesa segreta tra le generazioni passate e la nostra. Noi siamo stati attesi sulla terra.A noi, come ad ogni generazione che ci ha preceduto,è stata data in dote una “debole” forza messianica,su cui il passato ha un diritto.Questa forza non si lascia soddisfare facilmente.

    Più prosaicamente dico io, che i fatti odierni e futuri, anche a breve,sono pietre dure, ma così dure,che c’è solo da sperare che qualche scheggia non ci colpisca !
    Son tutte belle le mamme del mondo !

    cc

  5. Pino Nicotri
    Pino Nicotri says:

    x Anita

    Io ho letto il testo su Repubblica. Imbarazzante. Che venga applaudito anche dalla Casa Bianca di oggi non significa nulla, se non che anche Obama sta scadendo. La Casa Bianca non può certo dire che il suo precedente inquilino era un cretino incapace, oltre che mentitore perfino al suo stesso popolo pur di aggredire l’Iraq anziché semmai l’Arabia Saudita, che invece con Al Qaida aveva e ha a che vedere.
    In Italia Berlusconi è moooooolto encomiato da quasi tutta la stampa e tv, pur facendo azioni e discorsi sempre più da cialtrone e fuorilegge: ma NON è la prova che lui è un genio, bensi che i mass media sono asserviti e spesso corrotti. Non tutti i mass media Usa sono credibili. Alcuni sì, molti no, come ovunque del resto.
    Un saluto.
    pino

  6. Cerutti Gino
    Cerutti Gino says:

    Bush è talmente intelligente che ancora oggi quando si riferisce al Messico, Paese confinante con il Texas di cui l’imbecille era governatore (valli a capire i texani..) dice che parlano..messicano.

    Ma si può?

    C.G.

  7. Controccorrente
    Controccorrente says:

    Caro Gino,
    che vuoi farci si vede chiaramente che Busch non è nemmemo andato a scuola dalla Sylvi….eppure lo hanno fatto presidente della più potente Nazione Democratica che storia ricordi..evidentemente perchè, tutti, con la” volontà e il merito “possono ambire ad arrivare “nei posti ” più alti, secondo leggenda!!
    Evidentemente Buscetto cominciando dalla bottiglia si sarà via ,sempre più specializzato..!!

    cc

  8. Rodolfo
    Rodolfo says:

    Caro Nicotri,
    Senza divagare e volare negli spazi infiniti dei Levy delle Bibbie e dei Baumann …restiamo per un attimo con i piedi per terra e sul problema Palestina che… di fatto e in un certo qual modo come Stato gia´esiste ….non definito ma esiste , non ha bisogno di essere riconosciuta dall´Onu o da qualsiasi altra nazione come Stato, ne´puo´ allo stato attuale delle cose essere riconosciuta come Stato.
    Uno Stato definitivo che verra´riconosciuto da tutte le nazioni del mondo si potra´ avere solo con negoziati e trattative diretti con Israele.
    Un vero Stato Palestinese nascera´ come ho gia´scritto SOLO e QUANDO saranno tracciate in modo definitivo le sue frontiere…… uno Stato Palestinese …un vero Stato.. si puo´avere solo con negoziati diretti , con trattati …Israeliani e Palestinesi…uno di fronte all´all´altro …per via degli insediamenti.. degli approvvigionamenti idrici…controllo delle frontiere…commercio..valuta ..dogana..cultura…riconoscimento dello Stato d´Israele …reiezione di ogni forma di terrorismo ecc. ecc. destinati a portare ad una cooperazione funzionante dei due Stati.
    Insomma un VERO TRATTATO DI PACE TRA GLI ISRAELIANI E I PALESTINESI. Tutto il resto come ho gia´ scritto e´fuffa.
    Ed Obama , che e´un Presidente intelligente e con visioni lo SA`.
    A cosa porterebbe un riconoscimento della Palestina come Stato da parte dell´ONU senza la soluzione dei problemi di cui ho accennato prima? A niente…e questo Obama lo SA`.. sarebbe un errore fatale per lui …se cadesse in un simile trabocchetto.
    Abbas sarebbe un grande se percepisse questa
    situazione… questa realta´e verita´…specialmente ora che si sa´del veto degli Stati Uniti, e dalle motivazioni espresse dal Presidente Americano, motivazioni valide e ragionevoli….chi potrebbe sostenere il contrario e motivarlo?
    Ma Abbas non e´un grande …e´solo un coglione e presentera´il 19 Settembre la sua mozione all´ONU…con il rischio REALE di far esplodere letteralmente la situazione..con consequenze inimmaginabili.
    PS: Io arriverei persino alla conclusione che un riconoscimento da parte dell´ONU della Palestina cosi come e´adesso …e´per gli stessi Palestinesi controproducente…ma poi come si fa´a riconoscere uno Stato cui non si conoscono e non sono definiti i confini e che vive ancora in stato di belligeranza?
    Buon per loro (ma non lo sanno) il veto Americano.
    Un saluto e buona Domenica
    Rodolfo

  9. Controccorrente
    Controccorrente says:

    Rudy che fai minacci

    ..Buon per loro (ma non lo sanno) il veto Americano.
    Un saluto e buona Domenica

    Dieri una classica minaccia di Stampo mafioso !

    cc

  10. Controccorrente
    Controccorrente says:

    Concetto di Pace di Stampo Mafioso..!

    Ti punto una Pistola alla tempia e ti dico : ” “vogliamo fare la pace ahhhhh!!!”””

    cc

  11. Controccorrente
    Controccorrente says:

    Caro Gino,
    comunque se ti può essere di consolazione il Grande statista Berlusconi ha detto che lui si fida di Letta al cento x Mille che fa il dieci per cento.
    Valli a capire questi grandi statisti…se almeno fossero andati a quella scuola, adesso direbbero che i messicani parlano Atzeco !

    cc

  12. Controccorrente
    Controccorrente says:

    Sì , in effetti caro Rudy, per tornare al punto la domanda è : Fino a quando potrete puntare la pistola alla tempia sicuri di avere il colpo in canna..??
    Nella”risposta” risiede il vostro destino !

    cc

    In altre parole il destino di chi è costretto a vivere nella paura !
    Contento te , contenti tutti !

  13. Uroburo
    Uroburo says:

    Caro Kamerata Radolfo,
    il suo messaggio n.9 è perfino più repellente degli altri. Soprattutto considerando che il rico0noscimento al vostro stato razzista è stato ottenuto con degli imbrogli indegni. U.

  14. Peter
    Peter says:

    caro Pino

    ‘se i cinesi e gli indiani potessero influenzare i governi europei…’
    perche’ Lei pensa che se potessero non lo farebbero?
    I cinesi sono ansiosissimi di accaparrarsi materie prime di ogni genere per sostenere il loro immane, ed insensato, sforzo produttivo, e le loro mire per la Siberia sono motivate da quello. E poi vogliono il petrolio del Medio Oriente. L’invasione di Iraq e Libia sara’ stata motivata da quello, in ultima analisi. Ed ora il retirée Blair dice che il vero pericolo per il Medio Oriente viene dall’Iran, la cui nuclearizzazione avrebbe ‘un enorme effetto destabilizzante nella regione’. Blair dice anche che la guerra in Afghanistan non viene vinta per via dell’Iran e del Pakistan. Altri esperti dicono che per l’Afghanistan occorre negoziare anche con la Cina, ‘che piaccia o no’.
    Mi aiuta Lei a tirare le somme e fare previsioni per i prossimi 10 anni?
    Un’altra cosa. Che la Libia verra’ smembrata lo sospettavo anch’io. Quello che m’interessa sapere, e non certo per ragioni personali, e’ se l’Italia avra’ una voce in merito o no.

    un saluto

    Peter

  15. Rodolfo
    Rodolfo says:

    xcc
    Non so di che paura parli. Forse intendi previdenza e non paura….be´quella e´necessaria per chiunque e sempre…figurati se non per Israele….conoscendo gli Arabi.
    Io personalmente non ho paura di nessuno…come tutti mi preoccupo quando attraverso una strada e nient´altro.
    Gli Israeliani si preoccupano dei loro stipendi e del loro tenore di vita..come sai .. e si divertono nelle spiagge di Tel Aviv…non conosco Israeliani che vivano nella paura pur essendo da 60 anni circondati da nemici e da chi ne vorrebbe lo sterminio.
    L´Israeliano e l´Ebreo in genere non e´nemmeno un incosciente da mettere di lato una certa realta´…ed e´dunque caso mai solo preoccupato…e previdente come tutti d´altronte.
    Fatti un viaggetto….oggi costa quattro soldi e te ne potrai rendere conto di persona.
    Rodolfo

  16. Pino Nicotri
    Pino Nicotri says:

    x Rodolfo

    Conosco il suo ritornello. Che porterà Israele alla rovina. Contento lei e contenti voi, contenti tutti.
    Mi viene da ridere a sentirla parlare di trattative dirette, visto che Israele NON ha MAI voluto trattare su niente. Si informi leggendo la stampa israeliana meno forcaiola e leggendo qualche buon libro.
    Mi viene da ridere anche al suo ripetere che bisogna lasciar stare la bibbia, ecc.: ma se tutta la tragedia Israele/Palestina deriva proprio dai falsi della bibbia e dai falsi della storia inventata dal sionismo! Se davvero lei e quelli come lei volessero mettere i piedi per terra, dovreste cambiare ritornello e politica.
    La sporcizia della politica israeliana e del servilismo della signora Clinton, non a caso imparenteta tramite la figlia con una famiglia di potenti banchieri ultrasionisti, è arrivata al punto da prendere in seria considerazione e proporre all’ANP il “trasferimento”, cioè la deportazione, dei palestinesi in Amazonia!!! Che vergogna! Che mascalzonaggine!
    I pacifisti israeliani mi dicono che tempo 30-50 anni Israele come stato ebraico finalmente non esisterà più, né più e né meno come non esiste più il Sudafrica “bianco”. Personalmente spero che Israele continui a esistere, ma come una qualunque altra democrazia nella quale tutti i citatdini hanno pari dignità, pari doveri e pari diritti. Cosa che in Israele oggi NON esiste. Il trucco, e vergogna inaudita, è che la cittadinanza israeliana NON esiste, esiste solo la “cittadinanza” ebraica! O musulmana, cristiana, ecc. Che orrore. Eistono i passaporti israeliani, la carta di identità israeliana, ma NON la cittadinanza israeliana. Una dello troppe cose inammissibili che si cerca di non far sapere….
    Comunque, ripeto: contento lei e contenti voi, contenti tutti. Non c’è bisogno che mi ripeta in continuazione il suo refràin, lo conosco a memoria. E io alle proganande sono impermeabilee tetragono.
    Buona domenica.
    P. S. Uno dei tanti modi di mentire e prendere per il sedere gli interlocutori è il sostenere che non è vero che sarebbe stato più giusto che lo Stato di Israele sorgesse in territorio tedesco visto che la Shoà è un crimine tedesco, certo NON arabo o palestinese. Non ricordo se è stato lei o il suo insopportabile omologo romano, del quale per fortuna ci siamo liberati, a sostenere che mai gli ebrei avrebbero potuto vivere in Germania dopo l’imperdonabile crimine della Shoà. Scusi, Rodolfo, ma lei non vive forse in Germania? Per giunta non è contento di viverci? La bastonanao quando lavora o cammina per strada? La discriminano perché ebreo? E non esiste forse in Germania una robusta comunità ebraica? Perché allora raccontare (anche) la panzana dell’impossibilità per gli ebrei di viverci?

  17. Rodolfo
    Rodolfo says:

    xUroburo….Caro Kamerata Radolfo…

    Ora anche lei? Ed io che credevo fosse la persona piu´seria del blog.
    Che delusione.
    Rodolfo

  18. Rodolfo
    Rodolfo says:

    Caro Nicotri ,
    generalizzare non e´stata mai una buona cosa.
    Certamente ho sentito molti di Ebrei sopravissuti alla Shoa´ dire di non poter ne volere vivere in Germania…e persino di non riuscirne piu´a parlarne la lingua. Mi sembra comprensibile… ma sono solo lo 0,1%.
    Poi a che serve questo discorso non so´….Israele e´li…vivo e vegeto a che servono oramai tutti questi voli pindarici?
    Rodolfo

  19. Pino Nicotri
    Pino Nicotri says:

    x Peter

    Caro Peter,

    certo che i fiumi di sangue vengono versati per le materie prime! E’ così da secoli, da sempre. Gli europei invasori delle Americhe hanno sterminato centinaia di popoli e culture perché avevano “bisogno” della “materia prima” dell’oro, della terra e del lavoro a costo quasi zero dei popoli sopravvissuti nel sud America o degli schiavi importati dall’Africa nel nord America.
    Lo so anch’io che senza petrolio siamo spacciati. Però che i francesi si facciano le gite in auto con la benzina ricac di sangue nigeriano e ora anche libica, a me non entusiasma. Come sono diventato quasi vegetariano per l’orrore di come trattiamo gli animali, così uso l’auto il meno possibile. Certo non mi illudo di essere innocente: siamo tutti colpevoli perché i trasporti e l’energia elettrica anche domestica sono comunque beni ottenuti con il consumo del petrolio, che NON abbiamo, non in quantità sufficiente. Però, vede, per me tutto ciò NON giustifica altri fiumi di sangue, dovrebbe invece spingerci a trovare un modello di sviluppo diverso, meno distruttivo anche delle risorse del pianeta, oltre che delle vite altrui. E dovrebbe spingerci a contrattare con gli “altri” relazioni basate non solo sulla forza militare, anche perché le atomiche le hanno ormai pure i cinesi, gli indiani, i pakistani, ecc., perciò non siamo più in grado di terrorizzarli se non ci leccano il sedere e se non si lasciano depredare.
    Blair? Blair è un vecchio e abile mentitore incallito. E ora che s’è convertito al cattolicesimo ha trovato il modo di travestire con l’ansia delle fede la sporcizia delle sue menzogne: è stato lui a insistere sul mentecatto Bush perché l’Iraq venisse invaso! Non era Blair la coda del cane Bush, ma viceversa. Avere messo lui come uomo della Comunità Europea addetto al Medio Oriente è la migliore prova che in Medio Oriente andremo al disastro. Londra ha SEMPRE ferocemente pensato in termini colonialisti, dall’America alle Indie, dall’Arabia alla Palestina, dal Kenia alle Falkland: e finché non viene travolta dal treno non ne ascolta mai il fischio di arrivo….
    Le atomiche dell’Iran sono un’altra delle grandi bufale, dei grandi drappi rossi agitati davanti al toro decerebrato dell’opinione pubblica occidentale per compiacere ancora una volta Israele e attaccare militarmente anche l’Iran. E le ricordo che all’epoca dello scià Reza Palevi gli Usa avevano venduto i migliori laboratori di ricerca atomica Usa all’Iran che dichiarava, per bocca dello stesso scià, di volerli usare “per produrre quanto prima bombe atomiche”, utili contro l’Urss. La vendita saltò solo perché studenti e docenti del MIT, tra i quali il sempre formidabile Noam Chomsky, la fecero saltare con una serie di proteste. Altrimenti l’Iran le atomiche le avrebbe già da decenni e con la benedizione dello zio Sam.

    Sì, è vero: la Cina per poter avere petrolio sta facendo in Africa molte porcherie. Ma lo fanno per adattarsi al nostro modo di fare, per non restare segati dalla mancanza di petrolio visto che abbiamo imposto al mondo con le armi una sorta di monopolio di fatto. La Storia dimostra, e prima o poi ne scriverò qui, che i cinesi fuori dai loro confini NON sono mai stati devastanti o colonialisti con gli altri popoli. Preferivano pagare per farseli clientes.

    L’Italia con la Libia del futuro continuerà ad avere petrolio. Per il semplice motivo che morto un papa o un Gheddafi se ne fa un altro…. L’unica novità è che gli interessi economici di Berlusconi da quando è culo e camicia con Putin comprendono anche il petrolio. NON tramite l’ENI, ma tramite società di amici e di amici degli amici. La cosa è ben nota agli Usa, tanto che la signora Clinton, come ha rivelato Wikileaks, ha chiesto ragguagli all’ambasciata a Roma. Berlusconi ha fortemente indebolito l’ENI ordinandole di abbandonare l’Iran, che con la Libia ci fornisce tra il 40 e il 60% del nostro fabbisogno petrolifero. Come lei sa, per far cassa lo Stato italiano sarà costretto a “privatizzare”, cioè a svendere, una serie di gioielli di proprietà pubblica. Come già fatto negli anni ’90, da governi NON berlusconiani… Il patrimonio immobiliare dell’Eni, enorme, venne svenduto per qualche lira, con beneficio soprattutto di banche estere. Oggi come oggi non escludo che l’assalto alla diligenza miri a impadronirsi TOTALmente anche dell’ENI…. E NON escluderei che tra gli assalitori ci fosse un qualche rappresentante del Chiavaliere….
    Caro Peter, il petrolio e le società petrolifere estere sono da tempo un cancro per la moralità e la decenza dello Stato italiano. Il re Vittorio Emanuele II era socio della inglese Sinclair!!! Mentre ci si avviava alla guerra con la “pallida Albione”. Matteotti fu ucciso per ordine di Mussolini, sì, ma anche perché aveva scoperto l’affaire Sinclair e intendeva farne uno scandalo: toglierlo di mezzo non deve essere stato un grande dispiacere per il re. E’ dai tempi di Vespasiano che pecunia non olet…
    Buona domenica.
    pino

  20. Uroburo
    Uroburo says:

    Caro Rodo0lfo,
    il suo messaggio n.9 è indegno. E’ verissimo che io non ho MAI usato queste espressioni ma lei è decisamente fuori controllo. U.

  21. Uroburo
    Uroburo says:

    Caro Pino,
    a parte gli interessi personali dei Rotschild che ci avevano investito un sacco di soldi, Israele più che una colonia è stata una base, una testa di ponte occidentale nel Medioriente.
    Solo che attualmente sono diventati grandi, soprattutto militarmente, e sono del tutto incontrollabili perfino dai loro protettori. E trattandosi di uno stato estremista e sostanzialmente nazista (criminale, quindi) è una vera mina vagante nel panorama politico mondiale.
    Il fatto è che nessuna potenza può dire nulla: non la Russia che non esiste, non la Cina che è debolissima; ovviamente non l’Europa, visto che quel paese di nazisti l’hanno creato loro. Non vedo guerre ma un lungo genocidio.
    Una parte dell’opinione pubblica sta cambiando ma la stampa è tutta saldamente in mano sionista.
    Un saluto U.

  22. Pino Nicotri
    Pino Nicotri says:

    x Rodolfo

    Quelli che lei chiama voli pindarici servono a contribuire a dimostrare la falsità di certe posizioni che voglio assolutamente legittimare il non legittimabile e far dimenticare le responsabilità della Germania, che con i molti soldi dei risarcimenti, ma solo alle vittime ebraiche, ha comprato la smemoratezza e la benevolenza dei governi israeliani. Alla faccia delle Giornate della Memoria.
    Visto che ci sono, aggiungo una considerazione, già fatta in passato: è davvero una vergogna pazzesca che chi ha perdonato la Germania, che si insiste a dire abbia massacrato ben 6 milioni di ebrei, fino a intrattenere con la Germania floridi commerci, voglia invece alimentare odio continuo verso i palestinesi con la scusa del terrorismo di una loro frazione, terrorismo che per quanto deprecabile di vittime ne ha comunque fatte incommensurabilmente meno della Germania nazista.
    nicotri
    P. S. Io almeno faccio voli pindarici. Lei solo bolsa propaganda e lancio di accuse ormai stucchevoli. Che rimbalzano come su muri di cemento. Non tutti si lasciano intimidire e ricattare perché non tutti hanno la coda di paglia o la coscienza sporca.

  23. Pino Nicotri
    Pino Nicotri says:

    x Uroburo

    Ti prego di non usare l’epiteto “nazista” nei confronti di Israele, anche perché Israele non è nazisti, nonostante ministri come Liebermann che gli somigliano assai e metodi contro i palestinesi decisamente da razzisti. Si può criticare anche ferocemente Israele senza dire che è nazista, oltretutto se gli si dà del nazista la reazione è tale, vedi il caso Falk, da far saltare qualunque possibilità di dialogo e confronto o solo simulacri.
    Ho sempre scritto che Israele, da quando gli Usa hanno cambiato atteggiamento dopo la vittoria israeliana della “guerra dei sei giorni”, è di fatto la testa di ponte coloniale dell’Occidente nelle Terre del Petrolio, dette anche terre arabe. Anzi, ho scritto che l’Occidente si serve cinicamente di Israele come ferro di lancia, testualmente, nella carne del mondo arabo e islamico. Ho perfino fatto il paragone con l’offensiva contro Verdun della Germania della prima guerra mondiale: i tedeschi sapevano bene di non poer sfondare a Verdun, ma contavano sul dissanguamento dell’esercito francese impegnato nelle folli carneficine delle inespugnabli piazzeforti di Verdun per indebilirlo e aggirarlo altrove.
    Non ricordo quale autore israeliano, ma posso rintracciarne il nome nel libro su Israele nel quale ha scritto un capitolo, si vanta proprio del fatto che Israele è “un pezzo dell’Occidente moderno nel pieno del mondo arabo”.
    Un abbraccio e buona domenica.
    pino

  24. Controccorrente
    Controccorrente says:

    Caro Rudy,
    oggi sulla Stampa…
    Direi molto realista…

    http://www.difesa.it/Sala_Stampa/rassegna_stampa_online/Pagine/PdfNavigator.aspx?d=11-09-2011&pdfIndex=88

    Leggi bene caro Rudy, ma devi leggere tra le righe per il futuro e se lo pubblica la Stampa che è un noto giornale antisionista e se le analisi vengono da un noto antisionista come Aaron Miller dovresti riflettere ..leggi bene tra le righe..!!
    L’ultima risposta mi sembra quella vera e cioè che al Netanyahu, non resti altro che contare sempre più sugli USA che detto tra di noi, che ce ne intendiamo potrebbe anche suonare come “finchè ci conviene”..
    Leggi bene caro Rudy,e capirai che per il <Momento mentre voi siete uno stato religioso monocratico , vi è andata di "culo" che l'Islam non lo è..ovvero i Turchi sono islamici , ma Turchi, Gli Iraniani sono islamici ma persiani..L'Egitto è l'Egitto…e i paesi Arabi sono i veri vostri Parenti come da Bibbia e come da Monocratici…ed integralisti…,fratelli nati nelle stesse terre pastori e razziatori…uniti in una religio crudele e monocratica..
    che si chiami Ebraismo o Islam…
    Chissà se oggi Maometto sarebbe arabo o turco o persiano..Mah ?

    cc

  25. Shalom: Radolfo e' talmente borioso....
    Shalom: Radolfo e' talmente borioso.... says:

    ….da non capire le bestialita’ che dice. Non si rende conto che le sue farneticazioni, echi di quelle del duetto Obama-Netanyahu, significano che Israele può e anzi si deve arrogare il diritto di sostituirsi perfino all’Onu.
    Dio acceca gli stolti che vuole punire. Se Tel Aviv e Israele tutta non faranno la fine di Sodoma e Gomorra e’ solo perche’ ci vivono anche alcuni giusti, soprattutto i palestinesi vittime.
    Shalom

  26. Cerutti Gino
    Cerutti Gino says:

    “poi come si fa´a riconoscere uno Stato cui non si conoscono e non sono definiti i confini”
    bofonchia il Rodolfo.

    Ma forse più che di arroganza si tratta di ignoranza.

    E già, dato che uno Stato usurpatore (Israele) i confini se li definisce come kazzo gli pare e a spese degli altri.

    C.G.

  27. Cerutti Gino
    Cerutti Gino says:

    …sarebbe pure capace, quando apre bocca e gli da fiato, di asserire che su Google Maps la.. Via Crucis non esiste.

    Un’altro, come la Komare, con sù una asse inchiodato davanti al setto nasale.

    C.G.

  28. Anita
    Anita says:

    x Pino

    Beh, se la letto su repubblica….
    L’inquilino della Casa Bianca non fa altro che dare tutte le colpe del mondo a G.W.Bush, tanto che anche i suoi sostenitori lo consigliano “pubblicamente” che e’ ora che si prenda responsabilita’ per la sua presidenza.

    Oggi e’ un giorno nero per tutta la nazione, ho un nodo alla gola, sento le parole dei figli, mogli,mariti, genitori, fratelli e sorelle delle vittime del 9/11 ed a causa del 9/11, diversi locali.
    Forse perche’ sono stata toccata dalla perdita dei miei figli, ogni parola risuona come se fosse mia.

    Saluti,
    Anita

  29. Pino Nicotri
    Pino Nicotri says:

    x Anita

    Repubblica non ha fatto altro che pubblicare la traduzione di ampi stralci. Le parole sono di Bish, non di Repubblica.
    Obama ha suscitato troppi entusiasmi e troppe attese. Come per esempio il suo discorso a Il Cairo sui “nuovi rapporti con l’Islam”. Dove sono questi “nuovi rapporti”? NON ci sono.
    Purtroppo non è stato in grado di essere autonomo: anziché raccogliere il favore delle grandi masse di americani ha preferito rassicurare i privilegiati e i potenti. Che ovviamente gli hanno legato le mani. Compresa l’Aipac.
    Peccato. Significa che ci toccherà vivere – e far vivere – altre tragedie…
    Un salutone.
    pino

  30. Anita
    Anita says:

    x Pino

    Obama e’ stato “coltivato” ma non da i ricchi e potenti….
    Un ricco e potente e’ George Soros, ma sta cadendo dal cuore anche a Soros, almeno pubblicamente…
    Una farsa? Molto probabile, Soros ha altre mire.

    Due salutoni,
    Anita

    Qualche cosa non funziona, mi sono dovuta registrare nuovamente.

  31. Cerutti Gino
    Cerutti Gino says:

    x Pino.
    Tu scrivi tra l’altro che trovi “insopportabile che le vittime di quella tragedia siano ricordate in continuazione, mentre le vittime di tante tragedie provocate dagli Usa e da noi siano bellamente spazzate sotto il tappeto del silenzio”.

    Mentre la signora d’oltre oceano..”Oggi e’ un giorno nero per tutta la nazione, ho un nodo alla gola, sento le parole dei figli, mogli,mariti, genitori, fratelli e sorelle delle vittime”

    Sentimenti da rispettare, certamente, eppure non ci dovrebbero essere vittime di serie B se si usasse un peso e una misura.
    So di chiedere troppo, eppure anche un parente di un signor Mohammed qualsiasi piange un suo caro fatto a pezzi dalle bombe buttate nel mucchio e quelle sue lacrime hanno pari dignità delle lacrime di un signor Smith che piange una moglie, un figlio o un fratello che stava dentro le torri.

    Ma forse queste mie sono solo considerazioni comuniste..

    C.G.

  32. Cerutti Gino
    Cerutti Gino says:

    ..anzi, pensieri di qualcuno (il sottoscritto) che secondo la sciùra,
    ragiona con il vuoto tra le orecchia.

    Mentre lei, invece, molto probabilmente con la scatola cranica piena di cavolfiori.

    C.G.

  33. Anita
    Anita says:

    x C.G.

    Ma cosa vuole che faccia, che pianga tutti i giorni per il resto della mia vita e per il resto del mondo?

    Lei porta sempre paragoni, la gente muore in guerra, muore di fane e di sete, i bambini muoiono prima di crescere per malattie incurabili, ci sono pestilenze e uragani…tutti sulle mie spalle?

    E’ ora che la smetta con questi paragoni puerili, oggi e ieri sono giornate nere, tutte le TV trasmettono le commemorazioni, leggono i nomi e suona una campana due volte, le famiglie raccontano dei loro cari, ci sono migliaia di persone presenti e non si sente alcun rumore eccetto per i brevi discorsi, l’atmosfera e’ triste…che le piaccia o no.

    Anita

  34. Anita
    Anita says:

    Across America!

    People across America planned to gather to pray at cathedrals in their greatest cities and to lay roses before fire stations in their smallest towns. Around the world, many others will do something similar because so much changed for them on that day, too.

    Bells will toll. Americans will see new memorials in lower Manhattan, rural Pennsylvania and elsewhere, symbols of a resolve to remember and rebuild.

    But much of the weight of this year’s ceremonies lies in what will largely go unspoken. There’s the anniversary’s role in prompting Americans to consider how the attacks affected them and the larger world and the continuing struggle to understand 9/11’s place in the lore of the nation.

    Anita

  35. Cerutti Gino
    Cerutti Gino says:

    Signora, lei esagera.
    Nessuno, tanto meno il sottoscritto, ne fa colpa alla sua persona.
    Suvvia, non scriva menate campate per aria.
    Il fatto è che non ho mai letto una sua parola (parola, non dissertazioni filosofiche!) di commiserazione per quelli che sono stati le VOSTRE vittime delle VOSTRE scellerate guerre e anche guerrette per spodestare chi, eletto dal popolo, non si assoggettava ai VOSTRI interessi economici.
    Innocenti, quelli, come quei poveri disgraziati nelle torri. Punto.
    E se una volta si è “sbilanciata”, lo ricordo bene, affermò in maniera piuttosto arrogante che comunque (cito) “la guerra è guerra”.
    Ne deduco quindi che quelle che imbastite voi sono semplicemente “guerre” mentre quelle degli altri contro voi altrettanto semplicemente “terrorismo”.

    Mi sbaglio?
    Un bel modo di ragionare il suo, ma non le sembra piuttosto ipocrita?

    C.G.

  36. Cerutti Gino
    Cerutti Gino says:

    P.S.:
    Il Rodolfo, da par suo, “ragiona” allo stesso modo anche se per altri
    scenari.
    Superfluo fargli presente che anche lui sguazza in quel pozzo nero
    del perbenismo interessato.

    C.G.

  37. Anita
    Anita says:

    x C.G.

    Io ho scritto:

    Oggi e’ un giorno nero per tutta la nazione, ho un nodo alla gola, sento le parole dei figli, mogli,mariti, genitori, fratelli e sorelle delle vittime del 9/11 ed a causa del 9/11, diversi locali.

    Forse perche’ sono stata toccata dalla perdita dei miei figli, ogni parola risuona come se fosse mia.

    Lei ci ci inzuppa il pane per scrivere la solita tiritera che non c’entra niente con quello che ho scritto.

    Le parole dei genitori, dei figli giovani adulti, sono parole e pensieri con cui vivo ogni giorno.
    La loro pena e’ la mia pena.

    I miei figli sono morti, i miei nipoti mi facevano le stesse domande:
    Papa’ mi guarda dalle nuvole, in aereo il piccolo Alan mi chiedeva se era piu’ vicino a suo papa’, se suo papa’ dormiva sulle nuvole, credeva che suo papa’ ritornasse per insegnargli a nuotare, voleva che misurassi la sua altezza per far vedere a suo papa’ di quanto era cresciuto….era molto difficile trattenere le lacrime e lo e’ ancora.
    Le domande che mi faceva mio figlio, domande a cui dovevo mentire…..
    Se vedo un film mi cadono fiumi di lacrime, quando e’ nato il mio pronipote ho pianto, suo papa’ non l’avrebbe mai visto.

    Lei non capisce niente, e’ una persona sadica con le sue tue paranoie e i suoi deliri, incapace di vedere oltre la sua testa di legno.

    Piango in silenzio, ma il nodo alla gola e’ soffocante.

    Domani andro’ al cimitero a cambiare i fiori sulle tombe dei miei figli e di mio marito, mi viene più difficile con piu’ gli anni passano….ed e’ ancora piu’ doloroso perche’ sono stati dimenticati.

    Anita

  38. Cerutti Gino
    Cerutti Gino says:

    Scusi, signora, ma io intendevo altro e non le sue pene personali che qui TUTTI, a cominciare da me, rispettano.
    La capisco benissimo, però non esageri e si attenga a quanto da me postato il che non osava minimamente dileggiare quello che lei ha dovuto affrontare. I figli li ho anche io.
    Magari lo rilegga e capirà meglio.
    Grazie, e se devo scusarmi se sono stato frainteso, lo faccio.
    C.G.

  39. Cerutti Gino
    Cerutti Gino says:

    P.S.:
    quella dell’essere un sadico, poi, mi dispiace, ma lo ritengo inaccettabile.
    Ho sempre aiutato, per quanto mi è stato possibile, i meno fortunati di me e a volte al di sopra delle mie forze, se la vuol sapere fino in fondo.
    C.G.

  40. Rodolfo
    Rodolfo says:

    Ad ognuno i propri dolori..ad ognuno nel giorno del ricordo dei propri morti il diritto di esternarlo. C´e´chi si tiene tutto dentro …c´e´chi si sfoga…che vuol fare partecipe gli altri. Questioni di carattere.
    OGGI e´stato un giorno triste ed il mondo si e´ricordato dei morti dell´11 Settembre 2001….10 anni e sembra ieri..
    Come ho gia´scritto (ma si legge solo quel che si vuole) durante questo tempo si e´reagito nel modo sbagliato…ma purtroppo si doveva reagiree si e´reagito.
    Durante questo tempo sono morti altri Americani…Italiani…Tedeschi ecc. ecc. ecc…..naturalmente anche Afghani…Irakeni….per mano nostra o in Egitto e in Libia in Siria ecc. per lo stessa mano.
    Nessuno ha mai messo in dubbio che il dolore degli altri non possa essere diverso dal mio….un padre o una madre Irakena provera´lo stesso e medesimo dolore di un padre o una madre Italiana che si vede arrivare al paese una bara con dentro suo figlio.
    E quando vedo UNA madre piangere e la sento parlare del proprio figlio…. di com´era…di quello che sarebbe potuto diventare …delle parole dei figli bambini ….di qualsiasi nazione essa sia e in qualsiasi momento il discorso avvenga provo un intimo dolore…un dispiacere …che forse so …non sara´mai lo stesso dolore.
    OGGI si parlava del dolore degli Americani …SOLO di loro …
    e fare ad ogni costo paragoni con altri morti e con altri dolori ….
    lo trovo fuori posto e da idioti.
    Da idioti come quelli….e come ho gia´scritto , che hanno provato allora ….e hanno provato oggi, una intima gioia….ci sono anche quelli…
    Buona notte a tutti….e sogni d´oro.
    Rodolfo

  41. Cerutti Gino
    Cerutti Gino says:

    Giusto.
    Oggi è la giornata che commemora il dolore degli Stati Uniti.
    A quando una giornata del dolore per chi da questi (e dai suoi lacchè) è stato preso tra le reti delle loro guerre, vessato e umiliato?
    Quando, perdio?

    C.G.

  42. Cerutti Gino
    Cerutti Gino says:

    Il 10 agosto era il cinquantesimo anniversario dell’inizio del programma di guerra chimica in Vietnam senza che vi sia stata alcuna riparazione sufficiente da parte del governo degli Stati Uniti. Una delle eredità più vergognose della guerra del Vietnam, l’Agente Arancio, continua ad avvelenare il Vietnam e le persone esposte alle sostanze chimiche e la loro progenie.

    Dal 1961 al 1971, circa 19 milioni di galloni di erbicidi, principalmente l’Agente Arancio, furono riversati sulla regione meridionale del Vietnam. Molta dell’area fu contaminata da diossina, una sostanza chimica letale. La diossina causa diverse forme di cancro, patologie riproduttive, immunodeficienze, deficienze endocrine, danni al sistema nervoso e invalidità fisiche e dello sviluppo.

    In Vietnam più di tre milioni di persone, e negli Stati Uniti migliaia di veterani, i loro figli e vietnamiti-americani si sono ammalati, sono rimasti invalidi o sono morti a causa degli effetti dell’Agente Arancio/Diossina. (…)
    —————————————————————————-
    A quando una commemorazione per questi?
    Lo chiedo all’ idiota di turno.

    C.G.

  43. Anita
    Anita says:

    x C.G. e x tutti

    Nel mio post -#31- non c’e’ assolutamente niente da causare le solite guerre nel forum, e’ aperto a tutti e lo potete rileggere.
    Sono solo 4 righe e mezzo.

    Anita

  44. Anita
    Anita says:

    x Rodolfo

    Caro Rodolfo,

    hai scritto un post molto sensato.

    Ogni Nazione commemora i propri morti, l’11 di settembre 2001 ha un significato particolare per gli US, la nostra vita e’ cambiata per sempre, e non solo la vita negli US ma anche in Europa, e praticamente in tutto il mondo.

    Il mondo e’ certamente cambiato per l’incertezza in cui viviamo e per la consapevolezza che non c’e’ piu’ alcun posto sicuro dove si possa vivere senza la paura di un atto terroristico.
    Ed anche se non ci piace viviamo e vivremo sempre sotto sorveglianza.

    Ormai non viaggio piu’, prima era un gioco, prendevano le valige fuori dall’aeroporto e non le vedevi piu’ fino all’arrivo.

    L’unico motivo che a random chiedevano di aprire le valige era per controllare il trasporto di salsicce, salami e formaggi fatti in casa. (in Italia)

    Adesso siamo diventati tutti detectives, veramente funziona, solo a New York diversi attentati sono stati sventati data l’accortezza di cittadini.

    Non c’e’ giorno che passa che non si senta di scuole, negozi, edifici privati e governativi evacuati per un pacco, un backpack abbandonato, o solo per telefonate anonime.

    Buongiorno, qui sono solo le 23:00, e’ ancora domenica.

    Anita

  45. Vox
    Vox says:

    TRA GUERRE INFINITE ED ECONOMIA ALLO SFACELO…

    IL LUNGO PURGATORIO CHE CI ATTENDE
    da un art. di FRANCO BERARDI “BIFO”

    Mettendo lavoratori contro lavoratori, la classe dirigente finanziaria ha portato l’Europa sull’orlo della guerra civile. Le dimissioni di Stark segnano un punto di svolta: un alto funzionario dello stato tedesco alimenta l’idea (falsa) che i laboriosi nordici stiano sostenendo i pigri mediterranei, mentre la verità è che le banche hanno favorito l’indebitamento per sostenere le esportazioni tedesche.

    Per spostare risorse e reddito dalla società verso le casse del grande capitale, gli ideologi neoliberisti hanno ripetuto un milione di volte una serie di panzane che, grazie al bombardamento mediatico e alla subalternità culturale della sinistra, sono diventati luoghi comuni, ovvietà indiscutibili, anche se sono pure e semplici contraffazioni.

    Prima manipolazione:
    “Riducendo le tasse ai possessori di grandi capitali si favorisce l’occupazione”.

    Perché? Non l’ha mai capito nessuno. I possessori di grandi capitali non investono quando lo stato si astiene dall’intaccare i loro patrimoni, ma solo quando pensano di poter far fruttare i loro soldi.
    Perciò lo stato dovrebbe tassare progressivamente i ricchi per poter investire risorse e creare occupazione.

    Seconda manipolazione:
    “Prolungando il tempo di lavoro degli anziani, posponendo l’età della pensione si favorisce l’occupazione giovanile”.

    Si tratta di un’affermazione evidentemente assurda. Se un lavoratore va in pensione si libera un posto che può essere occupato da un giovane, no?
    Risultato effettivo: i detentori di capitale, che dovrebbero pagare una pensione al vecchietto e un salario al giovane assunto, pagano invece solo un salario allo stanco non pensionato, e ricattano il giovane disoccupato costringendolo ad accettare ogni condizione di precariato.

    Terza manipolazione:
    “Occorre privatizzare la scuola e i servizi sociali per migliorarne la qualità grazie alla concorrenza”.

    L’esperienza trentennale mostra che la privatizzazione comporta un peggioramento della qualità, perché lo scopo del servizio non è più soddisfare un bisogno pubblico ma aumentare il profitto privato. E quando le cose cominciano a funzionare male, come spesso accade, allora le perdite si socializzano

    Quarta manipolazione:
    “I salari sono troppo alti, abbiamo vissuto al disopra dei nostri mezzi dobbiamo stringere la cinghia per essere competitivi.”

    Negli ultimi decenni il valore reale dei salari si è ridotto drasticamente, mentre i profitti si sono dovunque ingigantiti. Riducendo i salari degli operai occidentali grazie alla minaccia di trasferire il lavoro nei paesi di nuova industrializzazione, dove il costo del lavoro era e rimane a livelli schiavistici, il capitale ha ridotto la capacità di spesa.
    Perché la gente possa comprare le merci che altrimenti rimangono invendute, si è allora favorito l’indebitamento in tutte le sue forme. Questo ha indotto dipendenza culturale e politica

    Quinta manipolazione:
    “l’inflazione è il pericolo principale, al punto che la Banca centrale europea ha un unico obiettivo dichiarato nel suo statuto, quello di contrastare l’inflazione costi quel che costi”.

    […] E’ chiaro che l’inflazione può diventare pericolosa per la società, ma si possono creare dei dispositivi di compensazione (come era la scala mobile che in Italia venne cancellata nel 1984, all’inizio della gloriosa “riforma” neoliberista).
    Il vero pericolo per la società è la deflazione, strettamente collegata alla recessione, riduzione della potenza produttiva della macchina collettiva. Ma chi detiene grandi capitali, piuttosto che vederne ridotto il valore dall’inflazione, preferisce mettere alla fame l’intera società, come sta accadendo adesso.
    La Banca europea preferisce provocare recessione, miseria, disoccupazione, impoverimento, barbarie, violenza, piuttosto che rinunciare ai criteri restrittivi di Maastricht, stampare moneta, dando così fiato all’economia sociale, e cominciando a redistribuire ricchezza.

    Ora tutto sta crollando, è chiaro come il sole
    Le misure che la classe finanziaria sta imponendo agli stati europei sono il contrario di una soluzione: sono un fattore di moltiplicazione del disastro.

    Il salvataggio finanziario viene infatti accompagnato da misure che colpiscono il salario (riducendo la domanda futura), e colpiscono gli investimenti nella istruzione e nella ricerca (riducendo la capacità produttiva futura), quindi immediatamente inducono recessione.

    La Grecia ormai lo dimostra. Il salvataggio europeo ne ha distrutto le capacità produttive, privatizzato le strutture pubbliche demoralizzato la popolazione. Il prodotto interno lordo è diminuito del 7% e non smette di crollare. I prestiti vengono erogati con interessi talmente alti che anno dopo anno la Grecia sprofonda sempre più nel debito, nella colpa, nella miseria e nell’odio antieuropeo.

    La cura greca viene ora estesa al Portogallo, alla Spagna, all’Irlanda, all’Italia. Il suo unico effetto è quello di provocare uno spostamento di risorse dalla società di questi paesi verso la classe finanziaria. L’austerità non serve affatto a ridurre il debito, al contrario, provoca deflazione, riduce la massa di ricchezza prodotta e di conseguenza provocherà un ulteriore indebitamento, fin quando l’intero castello crollerà.

    La rivolta serpeggia nelle città europee
    E’ chiaro che nei prossimi mesi l’insurrezione è destinata a espandersi, a proliferare. Non sarà un’avventura felice, non sarà un processo lineare di emancipazione sociale.
    La società dei paesi è stata disgregata, fragilizzata, frammentata da trent’anni di precarizzazione, di competizione selvaggia nel campo del lavoro, e da trent’anni di avvelenamento psicosferico prodotto dalle mafie mediatiche, gestite da criminali come Berlusconi e Murdoch [et al.]

    Nell’insurrezione ma anche fuori di essa [dovrebbe] crescere il movimento di reinvenzione d’Europa, ponendosi come primo obiettivo l’abbattimento dell’Europa di Maastricht, il disconoscimento del debito e delle regole che l’hanno generato e lo alimentano, e lavorando alla creazione di luoghi di bellezza e di intelligenza, di sperimentazione tecnica e politica.
    La caduta d’Europa (inevitabile) non sarà un fatto da salutare con gioia, perché aprirà la porta a processi di violenza nazionalista e razzista. Ma l’Europa di Maastricht non può essere difesa.

    Compito: […] riarticolare un discorso europeo basato sulla solidarietà sociale, sull’egualitarismo, sulla riduzione del tempo di lavoro, sulla redistribuzione della ricchezza, sull’esproprio dei grandi capitali, sulla cancellazione del debito […]
    http://www.comedonchisciotte.org/site/modules.php?name=News&file=article&sid=8960

    ===

    Bifo parla alla fine di fantomatici movimenti (fantomatici non nel senso che non esistono, ma nel senso che non esistono POLITICAMENTE]. Condivido l’analisi – ormai chiara e nota – della situazione e anche la previsione di insurrezioni e violenze (e direi anche repressione, quindi violenza da ambo le parti), ma non credo che i movimenti come tali possano davvero operare un cambiamento significativo, fintanto che non si dotino di una struttura capace di strutturare le lotte, creare strategie e soprattutto programmi a breve termine e un programma futuristico a lungo termine.

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