Umberto Bossi, il padano Arcitaliano

“Sì, no, forse, vedremo, sì, no, forse, vedremo….”. Ormai a Bossi chi lo capisce è bravo. E che saltabecchi abbaiando un po’, scodinzolando molto al guinzaglio di Silvio Berlusconi come una donnetta da bunga bunga pagata più delle altre, cominciano ad accorgersene perfino i leghisti, tanto che stando a un recente sondaggio la quasi totalità dei “padani”, per l’esattezza il 95%, non lo vuole più come leader. Un “fora dei ball!” in percentuale bulgara, che però a dire il vero non sorprende troppo. E il partito gli sta sfuggendo di mano, se non gli è già sfuggito in quella di Roberto Maroni, bravo ministro dell’Interno così come a suo tempo è stato un buon ministro del Lavoro. Cosa ha provocato l’improvvisa perdita di peso e autorità di Umberto Bossi? L’età? In definitiva ha “solo” 70 anni, cioè quasi cinque meno di Silvio Berlusconi, che è primo ministro e campione di bunga bunga. La salute non più ottima dopo il famoso ictus? La salute non è ottima, ma non ci sono peggioramenti ulteriori. La recente operazione alla cataratta? Ma si tratta di una operazione ormai quasi di routine, priva di conseguenze di peso. E allora? Di che si tratta?
Il problema è che, da sempre, più che “padano” Umberto Bossi pare proprio un italiano. Anzi, un Arcitaliano, e con la A maiuscola. Nel senso che lui è un concentrato dei vizi tipici che di norma si attribuiscono agli italiani e che hanno spinto per esempio Giuliano Ferrara a chiamare auto ironicamente proprio L’Arcitaliano la sua rubrica sul settimanale Panorama. E’ infatti da arcitaliano pretendere di considerare un possedimento personale il proprio partito, una “cosa nostra”, un feudo personale da gestire a bacchetta più di quanto Silvio Berlusconi faccia con quello di cui è padrone lui, vale a dire con il Partito delle Libertà (PDL). L’ultima impresa in ordine di tempo è stata l’imposizione dell’onorevole Reguzzoni come capo gruppo alla Camera, minacciando di sfracelli perfino Roberto Maroni che preferiva invece un altro. Tempo fa Bossi ha di fatto addirittura scelto uno dei propri figli, Renzo, come delfino al comando della Lega. E conta poco che quando gli è stata posta direttamente la domanda se Renzo, arrivato molto faticosamente alla maturità liceale in una scuola privata, fosse davvero il suo delfino, cioè l’erede politico designato, papà Umberto ha risposto “più che un delfino, un trota”. Sarà anche un trota, il giovin figliuolo Renzo, sta di fatto però che non è normale portarsi appresso un trota appena ventenne a tutte le riunioni con il capo del governo, come avviene regolarmente quando il padre (ex) padrone della Lega viene convocato dal caro Silvio in villa ad Arcore o a palazzo a Roma.

Chiaro come il sole che a queste riunione politiche, a volte addirittura “strategiche”, un ventenne nullafacente come Renzo – fatto eleggere da papà nel consiglio regionale della Lombardia – ci va più in veste di delfino, sia pure non dichiarato, che di trota, sia pure dichiarata. Si vede che come spesso accade all’ultimo nato Renzo è il preferito dei quattro figli del senatùr. Gli altri tre sono Riccardo, Eridanio, Roberto Libertà.
Ma fosse pure vero che il buon Renzo non è l’erede designato, resta il fatto incontrovertibile che papà Umberto più di una volta nei suoi comizi al popolo leghista ha gridato che “la lotta per la libertà della Padania continuerà, dopo di me ci sono i miei figli”. Investitura non solo per Renzo, dunque, ma anche per il resto della prole, nel più classico e italianissimo “tengo famiglia”. E il “tengo famiglia” di Bossi non è affare da poco. Sua moglie Manuela Marrone nel 1998, fiutato il vento, ha pensato bene di fondare in cooperativa a Varese la scuola privata Bosina, conosciuta anche come la Libera Scuola dei Popoli Padani, che – come si legge nel suo sito – è una scuola materna, elementare e secondaria improntata alla scoperta della cultura locale, alle radici e al territorio attraverso “narrazioni popolari, leggende, fiabe e filastrocche strettamente legate alle tradizioni locali”.

Tra una fiaba e l’altra la scuola della signora Marrone in Bossi, in pensione da quando aveva appena 39 anni, vale a dire dal 1992, ha intascato dallo Stato italiano 800mila euro per spese di «ampliamento e ristrutturazione» della Scuola (privata) Bosina di Varese, il cui presidente è Dario Galli, presidente della Provincia di Varese con un posto anche nel consiglio di amministrazione di Finmeccanica. Nota bene: la Bosina non ha beneficiato di fondi comunali o regionali, bensì direttamente di fondi statali, cioè dell’odiato Stato italiano, fondi decisi con un provvedimento del governo, del quale fa parte Bossi, marito della comproprietaria. Si tratta della cosiddetta “legge mancia”, che distribuisce quattrini a pioggia senza troppa trasparenza.


Le attitudini familistiche arcitaliane di Umberto Bossi hanno cominciato a venire alla luce nel 2004 con le assunzioni al Parlamento europeo sia del suo primogenito, Riccardo, allora 24enne figlio della prima moglie Gigliola Guidali, che del proprio fratello Franco: il primo come assistente portaborse dell’eurodeputato Matteo Salvini e il secondo, diploma di terza media, con la stessa qualifica per l’europarlamentare Francesco Speroni. Da notare che per i portaborse ogni deputato europeo riceveva 12.750 euro al mese.

In quanto a linea politica, quella del senatùr ha sempre oscillato tra il voltagabbanismo, il trasformismo e una allegra confusione. Per quanto riguarda il voltagabbansimo, basti pensare a come è passato dal flirt con Massimo D’Alema a quello con Berlusconi e viceversa, dal definire quest’ultimo “il mafioso Berluskaz” a diventarne il più importante alleato di governo, che ha puntellato in tutte le occasioni, anche le più scivolose pur faccendo finta di abbaiare per mordere. C’è chi dice che Bossi somiglia molto a una amante da quattro milioni di euro di “regalino” l’anno, solo che anziché nel residence delle Olgettine a Milano 2 è stato sistemato a palazzo Chigi a Roma.

Poi c’è il passaggio dalle accuse contro la Chiesa e i suoi “vescovoni” al diventarne un alfiere baldanzoso, “diga contro l’invasione islamic”, al punto che la Lega intende chiedere l’esposizione del crocifisso nelle aule dei consigli e delle giunte regionali e nelle aule dello stesso parlamento a Roma. Riguardo il trasformismo, basta ricordare che all’epoca di Mani Pulite il senatùr era il fan più scatenato dell’allora pubblico ministero Antonio Di Pietro e della sua distribuzione di manette a pioggia. Quando arrestarono Enzo Carra, all’epoca portavoce del segretario della Democrazia Cristiana Arnaldo Forlani, e venne trascinato in tribunale con la catena degli schiavettoni che gli serravano i polsi, Bossi e un codazzo di leghisti urlanti corsero a palazzo di Giustizia per abbracciare Di Pietro e gridargli in coro “Bravo! Avanti così!”. Quando nei giorni scorsi c’era da decidere il sì o il no all’arresto del deputato Alfonso Papa, il senatùr ha traccheggiato oscillando paurosamente a lungo tra il “Deve andare in galera!” e il suo contrario, fino a cozzare contro i defelissimi di Maroni decisi almeno su Papa a non fare sconti a nessuno.

Riguardo l’allegra confusione, basti pensare che la linea politica di Bossi è passata dal: 1) voler dividere l’Italia “in tre macroregioni, Padania, Etruria e Meridione”, secondo la visione del professor Gianfranco Miglio, al “modello catalano”, senza peraltro mai precisarlo, per imitare le autonomie della Catalogna nel contesto della Spagna; 2) promettere “faremo come Braveheart”, il campione del nazionalismo scozzese reso famoso negli anni ’90 da un filmone, per puntare sulla “devolution” della Padania così come la Scozia nel 1997 s’era guadagnata la sua, al minacciare più volte la secessione evocando “i milioni di fucili già pronti. Il tutto per infine aggrapparsi a un federalismo regionalista che, diventato legge, nessuno sa quali costi e quali conseguenze potrà avere.


Insomma, se Giuliano Ferrara – passato dal partito comunista a quello socialista per finire ministro, “consigliori” e cantore laudatore di Berlusconi –  si è guadagnato il titolo di campione dei voltagabbana e si è autodefinito più o meno ironicamente L’Arcitaliano, Umberto Bossi non è certo da meno. Oltretutto, a differenza di un Ferrara, il senatùr ama ancora esibirsi in pubblico in “canotta”, fare gestacci come quello del dito medio, delle corna e del “tiè!” del gesto dell’ombrello, ha un linguaggio sessista e scurrile a volte più volgare che popolare o popolano e si vanta di avere un debole per le bellone, e ci ha sempre tenuto a specificare che a lui “piacciono malmostose”. Una delle quali, Luisa Corna, è indicata come la malmostosa con la quale stava amabilmente conversando quando gli è arrivato l’ictus. Ovvio che prima o poi perfino i leghisti, che tra i loro dirigenti hanno non pochi onesti e capaci, se ne sarebbero non solo accorti, ma anche stufati che il loro campione padano fosse in realtà un Arcitaliano anche se amava ripetere che col tricolore si sarebbe pulito il sedere.

A dire il vero, per capire l’arcitalianità del senatùr basterebbe vederlo seduto ai tavolini della famosa gelateria Giolitti, al numero civico 40 di via Uffici del Vicario,  vicino piazza Monte Citorio, cioè nei pressi della camera dei deputati, quando si gode con tutta calma un bel gelatone e il traffico della non larga strada del centro romano resta strozzato dalla sua auto blu e annessa scorta. Mister “la Lega ce l’ha duro” – un ossimoro, essendo la parola Lega di genere femminile! – va matto in particolare per la coppa Olimpica, che inventata in occasione dei Giochi del 1960 ha una forma che vuole ricordare una fiamma olimpica) e per la torta Giolitti, un semifreddo al torrone  ricoperto di cioccolato. Ma col caldo estivo si concede volentieri anche un Brivido, composto da granita al caffè, granella di amaretto, liquore e panna. Quello fattogli arrivare in piena estate da Maroni e dalla base leghista è però un brivido di tutt’altro genere.

268 commenti
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  1. Pino Nicotri
    Pino Nicotri says:

    x Sylvi

    Guardi che almeno dal ’68 in poi i ceti dominanti italiano NON hanno mai accolto le istanze che emergevano dalle varie ondate di proteste della società italiana, le hanno solo rifiutate e represse in vario modo. Il Pci e i sindacati nel dopoguerra hanno permesso avanzamenti sociali e dei diritti di massa di portata storica, purtroppo però dal ’68 in poi si sono arrocati nella difesa dell’esistente pretendendo che tutti i nuovo movimenti obbedissero al verbo di Botteghe Oscure. Ricordo la miserabile pretesa che il femminismo si lasciasse guidare dall’UDI, Unione Donne Italiane emanazione del Pci e il Movimento Studentesco si accodasse all FGCI, Federazione Giovanile Comunista Italiana. Una ottusità tale da avere spinto le proteste verso il terrorismo in modo da poterle reprimere manu militari e galera alla mano. Alla fine, così facendo, il Pci ha tagliato più velocemente il ramo sul quale era seduto. E oggi siamo dove siamo.
    Il padronato italiano comprende solo il linguaggio del bastone, come dismostra la storia della Fiat, della Chiesa, della Confindustria e lo stesso Berlusconi di questi giorni, che non si schioda a costo di affondare il Paese pur di non andare in galera, anzi, pur di non lasciare si concludano i processi nei quali nonostante una miriade di servitori un tanto al chilo è alla fine incappato.
    L’Italia è un Paese che si sveglia dai sogni solo quando sono diventati abbondantemente incubi, cioè solo dopo avere sbattuto violentemente la faccia contro un muro o un tram. Di solito questo drammatico rincoglionimento dura un ventennio.
    Il nostro non sarà mai un Paese civile finché il Vaticano sarà e Roma e nessuno si incazza perché un protettore internazionale di pedofili nonché primo ministro di uno Stato estero qual è il segretario di Stato cardinale Raffaele Bertone si agita pubblicamente per far nascere un nuovo partito, ovviamente cattolico, in quella che dovrebbe essere la autonoma Repubblica italiana.
    ‘Notte.
    pino

  2. Anita
    Anita says:

    x Sylvi

    Negli US la piu’ alta disoccupazione era fra gli uomini, di recente e’ quasi uguale tra uomini e donne.

    Ho trovato questo link su Wiki, ce ne sono tanti altri ma troppo complicati ed il risultato e’ lo stesso:

    List of U.S. states by unemployment rate – Wikipedia, the free encyclopedia

    http://en.wikipedia.org/wiki/List_of_U.S._states_by_unemployment_rate

    Molto semplice anche per chi non legge l’Inglese, elenca ogni Stato.

    Ufficialmente la disoccupazione e’ al 9.2%, ma non tengono in acconto quelli che non trovano lavoro per la prima volta, quelli che hanno smesso di cercare lavoro e quelli che hanno esaurito i benefici.

    La mia amica Russa ha trovato un altro impiego, $120’000 l’anno, o $60,00 l’ora, niente vacanze o benefici.
    Un’ora di viaggio ogni senso.
    Questa sembra la nuova via, i datori di lavoro preferiscono impiegare a contratto cosi’ non devono pagare pensioni, sanita’, e benefici in generale.

    Anche mia nuora e’ a contratto e deve viaggiare un ora e 15 minuti, ogni senso.

    Buon riposo,
    Anita
    ~~~~~~~~~~~~~~

    Non so che giornata sara’ domani, Alexander e’ peggiorato, sono preoccupatissima.

  3. Uroburo
    Uroburo says:

    sylvi { 04.08.11 alle 21:56 } Togliatti ha salvato l’autonomia del PCI Mi scusi, autonomo da chi? Da PC del Burkina Faso???
    Ma come fa a trombettarle così grosse senza diventare di vergogna come un’aragosta? Ah ah ah ah aha ihh ihhhh……
    —————————————–
    Mia cara,
    lei è decisamente troppo ignorante anche solo per aver voglia di risponderle. Direi che interpreta benissimo il livello del padronato ittagliano.
    Un saluto e si riguardi U.

  4. sylvi
    sylvi says:

    cara Anita,

    proprio perchè capisco benissimo che cos’è Alexander per te, spero che stiate entrambi trascorrendo una notte più tranquilla.
    Hai parlato di pancreatite e non è poco, mi farai sapere se l’infiammazione regredisce.
    35 anni fa, con la figlia piccolissima , siamo andati sulle alpi austro-slovene.
    l giorno dopo eravamo tutti malati;
    i miei cari hnno risolto in pochi giorni, io, diagnosi “episodio pancreatico, mi sono fatta 25 gg di ospedale.
    Abbastanza per avere un grande rispetto per quell’organo delicato!
    Spero tu abbia un risveglio sereno
    Un abbraccio
    Sylvi

  5. peter
    peter says:

    lo diceva K. Lorenz, prendetevi un cane ma non affezionatevi troppo, e’ di grande compagnia ma la sua vita media non dura molto a lungo…
    Anch’io vorrei prenderne uno, ma sara’ una croce per i bisognini, le passeggiate, le mie vacanze, etc…anche se degli amici sarebbero disposti ad aiutarmi. Penso ad un fox terrier, o forse uno staffordshire bull terrier. Meglio ancora, un collie. Il guaio e’ che sono un curatore incostante…
    Cara Anita, non e’ che ti hanno detto infiammazione al pancreas per non usare un’altra parola?

    ciao, Peter

  6. sylvi
    sylvi says:

    caro Pino,

    sottoscrivo molto di quello che lei espone nel suo 101.
    Nelle analisi però, molto spesso, Uroburo e cc desaparecido in particolare, viene mescolato il presente al passato nemmeno tanto prossimo, e di conseguenza anche la storia affatto diversa di alcune regioni italiane e del loro sviluppo industriale.
    Non è oggi possibile confondere la Fiat o l’industria del nordovest con la piccola impresa del nordest, semplicemente perchè è la stessa storia politica che è diversa.
    Qui lo Stato è intervenuto significativamente solo a Trieste per motivi evidenti; ha massificato l’intervento statale che ora è crollato perchè non poteva evolversi a ridosso della cortina di ferro.
    Il resto era il nulla: zero servizi, zero comunicazioni, mezzo territorio regionale asservito alle caserme che al massimo hanno favorito qualche matrimonio e poi qualche pizzeria!
    Il Veneto era in mano alla DC più retriva ecc. ecc.
    Ora, da oltre un tentennio le cose si sono capovolte nonostante Chiesa e Stato volessero lo status quo!
    E si sono capovolte anche le relazioni industriali e artigianali ma senza il” sussidio” di cui godeva la GI a Ovest.
    I sindacati hanno contiuato a comportarsi con una impresa da 20/50/100 lavoratori come se fosse la Fiat o la Finmeccanica.
    Ma qui sarebbe dovuto intervenire lo Stato con leggi e semplificazioni burocratiche ( veda ad esempio i termini di pagamento!) per favorire lo sviluppo tutelando i diritti dei lavoratori.
    Stiamo ancora aspettando!
    La Confindustria non considerava allora le piccole realtà produttive, anzi spingeva per reprimerle e travasarle in realtà più grandi, anche sull’esempio tedesco e francese.
    ( che poi però scoprirono come ricchezza e vennero in massa a vedere per capire!)
    L Confindustria le snobbava, quando non le boicottava e con una uguale tassazione e una peggiore e più costosa burocrazia …sopravvivere era IL VERBO per il piccolo imprenditore che o moriva o diventava evasore, oppure tirava la vita coi denti per poter anche investire.
    Inoltre le limitate dimensioni aziendali favorivano e favoriscono anche rapporti fra azienda e lavoratori che non sono alienanti e licenziare diventa difficilissimo e l’art. 18 NON c’entra!

    Dirà: chi glielo ha fatto fare a intraprendere in queste condizioni?!
    La voglia di libertà e il desiderio di misurarsi e …la speranza!
    Sono questi i giovani imprenditori che a volte vado a sentire, ed è con questa realtà che nè lo Stato nè i sindacati fanno i conti!
    Ed è una realtà che, se seriamente sostenuta e controllata da una politica locale affidabile e non marcia, potrebbe espandersi anche al Sud.
    Il padronato italiano non è “uguale”, non più, appunto da decenni.
    Ma le do pienamente ragione quando denuncia le intromissioni della Chiesa nella politica dello Stato; questo è inammissibile ma denuncia anche una classe dirigente statale inadeguata, ignorante , laicamente e civilmente assente che i Bertone possono tranquillamente “ricattare”, B. per primo che ha fatto i soldi come tutti sappiamo!

    Forse sono andata da palo in frasca, ma volevo indicarle anche una finestra per il futuro che lei troppo spesso tiene socchiusa!!!

    cari saluti
    Sylvi

    Ma le do pienamente ragione quando parla

  7. Vox
    Vox says:

    Tra i “valori piu’ belli” ci sarebbe anche la lingua italiana, in cui “ke” si scrive ancora “che”.

  8. Rodolfo
    Rodolfo says:

    x la striscia rossa
    I suoi post non mi convincono.
    Invece di fantasticare…guardiamo la realta´e ragioniamo con raziocinio.
    L´opposizione e il sindacato in Italia non si puo´paragonare minimamente a quelli del nord Europa.
    Per me… e´una opposizione che fa´ridere ed un sindacato che per i suoi scopi e´disposto ad affossare di piu´il paese.
    Io non ho mai sentito parlare l´opposizione di un programma chiaro.. l´antifona e´sempre ..vedremo….faremo .
    Ne´questa opposizione o questi sindacati sono stati mai disposti per il bene del paese al compromesso.
    Se il governo fa´un lavoro miserabile …e´dovere dell´opposizione ad essere duro e presentare programmi chiari e sopratutto a renderli noti al paese. Lei forse mi sa dire di qualche proposta ragionevole dell´opposizione oltre a quella di chiedere le dimissioni di Berlusconi e del governo per andare a nuove elezioni?
    Prendiamo come esempio l´ultimo avvenimento in Germania di ieri e ieri l´altro. I controllori di volo avevano dichiarato per il rinnovo del contratto di voler scioperare….inutile dire della rabbia dei cittadini e dei titoli dei giornali….che evidenziavano che non si puo´ far sciopero proprio ora ed alle spalle dei viaggiatori. Pronta la risposta dei sindacati che annullavano lo sciopero.
    Ma in Italia sarebbe successa la stessa cosa? Non so…
    Il sindacato Tedesco e´stato sempre disposto a compromessi ed ha sempre valutato sia gli interessi dei lavoratori che gli interessi e le ragioni degli industriali, concludendo…ed e´questo il bello….con piena soddisfazione di entrambi le parti.
    Provi ad ascoltare i discorsi dell´opposizione nel parlamento Italiano ed i discorsi dell´opposizione Tedesca al Bundestag ….una distanza per quanto riguardo a chiarezza ed argomenti come dalla terra alla luna.
    Se vogliamo essere realisti dobbiamo ammettere che abbiamo un governo….una opposizione e un sindacato che non sono all´altezza dei loro compiti.Punto.
    Un saluto
    Rodolfo

  9. Peter
    Peter says:

    x Vox

    gia’ ne lu dissi iau, cara mia, perce’ te mintisti puru signuria cu la predeca?
    Mute predeche ruvvinane l’anima te li piccatori…

    Peter

  10. Rodolfo
    Rodolfo says:

    Prendiamo per esempio il discorso di ieri l´altro di Di Pietro che parla ridendo e dicendo sempre le stesse stronzate.. con il Presidente del Consiglio che lo ascolta e ride pure lui.
    Insomma una vergogna senza pari.
    Credo che l´Italia potrebbe fare a meno di tutti i politici sia del senato che del parlamento Italiano ….per inerzia andrebbe avanti sicuramente meglio…insomma quella gente e´superflua.
    Il problema e´….cosa fare per liberarci di questi parassiti che si sta´divorando il paese. Io una idea l´avrei….presa dalla Bibbia naturalmente.
    Rodolfo

  11. Rodolfo
    Rodolfo says:

    xVox
    di un che …o di un ke…non me ne importa un fico secco.
    A me importa il pensiero…se e´valido puo´essere scritto in qualsiasi maniera. Mica si fanno esami di Italiano in questo blog…o no?
    Rodolfo

  12. Rodolfo
    Rodolfo says:

    Come se un pensiero sublime…se scritto in un Italiano non corretto potesse perdere il suo valore.

  13. Uroburo
    Uroburo says:

    Rodolfo { 05.08.11 alle 9:35 } Ne´questa opposizione o questi sindacati sono stati mai disposti per il bene del paese al compromesso.
    ————————————–
    Ma che caxxo sta dicendo??!!
    Dall’amnistia di Togliatti al governo di unità nazionale con Andreotti fino al recente voto sul programma economico del Banana, le sinistre italiane hanno sempre dimostrato di accettare i compromessi per il bene del paese.
    Anche troppo perchè il compromesso con un mafioso lo può accettare solo un personaggio come lei.
    Quanto ai sindacati hanno accettato quello che mai i tedeschi avrebbero accettato. Un altro che parla per dar fiato alla bocca.
    Uroburo

  14. Cerutti Gino
    Cerutti Gino says:

    L’ IG-Metall in Germania fa il bello e il cattivo tempo.
    Non si muove foglia senza il loro benestare.

    C.G.

  15. sylvi
    sylvi says:

    caro Uroburo,

    non si scaldi, che poi suda e si ammala, e disidrata quelle parti che presiedono i suoi preziosi ragionamenti.

    a) ci son voluti 60anni ma abbiamo capito perchèil suo caro Togliatti aveva premura di fare l’amnistia totale, di quel che si sapeva, ma soprattutto di QUEL che ancora non si sapeva!!!

    b) Il Governo di UN di Andreotti serviva per combattere il terrorismo della Brigate Rosse…”i compagni che sbaglano”…si ricorda?

    c) legga l’Espresso, dove c’è una tabella illuminante delle votazioni dell’opposizione…compresa l’astensione sulla abolizione delle Province e qualche mal di pancia sul cacciar via
    qualche truffaldone che , ohhhYeaaaaaaaaaah , c’è anche da quelle parti!

    Non credo che lei abbia il diritto di dare del contiguo a mafiosi a Rodolfo e poi piagnucolare da Pino!!!

    Amen
    Sylvi

  16. Uroburo
    Uroburo says:

    Cara Silvy,
    ho letto il suo interessantissimo messaggio sylvi { 05.08.11 alle 7:40 } n. 106, a cui intendo rispondere qui di seguito. Cosa che, tra parentesi, dimostra che io polemizzo con lei quando dice le sue solite caxxate parafasciste e non quando dice cose su cui sarebbe interessante riflettere. Questo naturalmente non significa che io condivida quel che lei ha scritto, in realtà non condivido quasi nulla, ma significa che lei ha posto dei problemi reali sui quali mi sforzo di fare una riflessione.
    Come spesso procederò per punti.
    1) “… Uroburo e CC … viene mescolato il presente al passato nemmeno tanto prossimo”
    I sistemi delle classi diggggerenti ittagliane sono sempre gli stessi dai tempi più remoti (ad esempio la strage di Bronte del Bixio, Garabaddo consenziente) fino ai recentissimi fatti del G8 di Genova con le sue montature poliziesche, come sempre fondamentalmente impunite.
    Quindi io non parlo di un passato remoto ma di sistemi che hanno sempre fatto e tuttora fanno parte dell’abituale sistema di controllo politico messo in atto dalle classi digggerenti ittagliane.
    2) “non … confondere la Fiat o l’industria del nordovest con la piccola impresa del nordest, semplicemente perchè è la stessa storia politica che è diversa”
    La grande industria, prevalentemente concentrata nel nord ovest per ragioni storiche (l’industria cantieristica di Genova, quella metallurgica-meccanica di Milano, quella automobilistica di Torino, unico caso nel Piemonte) non ha cancellato il fatto che l’industria lombarda sia prevalentemente composta da micro-aziende a conduzione familiare proprio come nel Veneto. Che hanno sempre avuto gli stessi problemi che nel resto del paese.
    Gli aiuti economici alla grande industria, non solo lombardo-piemontese ma in tutt’Italia (la Terni, Bagnoli, l’Italsider di Taranto), che per altro rientravano in una cultura universale a quell’epoca, sono stati fatti senza un piano di sviluppo generalizzato ma un po’ a caso e molto con modalità di sottogoverno, che sono usuali di tutto questo paese, senza eccezioni. Si tratta di scelte dell’intera classe digggerente ittalica e solo una persona di dubbia correttezza come lei può attribuirne la responsabbbbeledà alla sinistra. Che in Ittaglia non ha mai contato nulla e solo in certi momenti ha avuto un potere di veto (impedire quelle norme che potessero mettere in forse la sua stessa esistenza), ed anche questo (si vedano le stragi di stato) con moltissimi limiti.
    L’area veneta è sempre stata una zona agricola, non certo per colpa dei sindacati, e solo recentemente si è assistito ad uno sviluppo di capacità imprenditoriali che prima non c’erano, ed anche qui non certo per colpa dei sindacati.
    Lo stato è sempre stato cieco e sordo da voi esattamente come in tutto il resto del paese, soprattutto nel Meridione (dove ha sempre mostrato il suo vero volto, quello del boia). Lei ha ragione di descrivere queste cose, un po’ meno di continuare a frignare come fa sempre: non è capitato così solo da voi.
    3) “nonostante Chiesa e Stato volessero lo status quo!”
    Come dirò anche in seguito, lei è bravissima a fare affermazioni di cui non sa cogliere il significato generale. Questo è un esempio.
    Perfino una brava donna come lei riesce a vedere che Chiesa e Stato volevano lo statu quo e si opponevano (spesso con la forza, come contro i cafoni meridionali) ad ogni modificazione. Il fatto è che la classe digggerente nazionale non è una classe borghese (e quando lo è ha una forma mentis non borghese) ma è un misto prevalentemente aristocratico (comprendendo nell’aristocrazia anche la Chiesa). Il potere economico ittagliano non è mai stato dell’industria, grande o piccola che fosse, ma delle banche. Ed il capitale delle banche era primariamente un capitale fatto con le speculazioni sulle aree fabbricabili urbane, in gran parte di proprietà dell’aristocrazia e della Chiesa. Sono cose note che solo un’oca giuliva come lei può impunemente continuare ad ignorare.
    La borghesia ittagliana non è mai riuscita a diventare forza egemone del paese (ed in questo le sinistre hanno mostrato una colpevole miopia) ma è sempre rimasta al traino di forse sostanzialmente parassitarie e quindi antiborghesi (precisato che una grande parte di essa, soprattutto in Meridione, ha una cultura sostanzialmente parassitaria). Gli imprenditori ittagliani sono, ora come sempre, una forza minoritaria all’interno delle classi digggerenti nazionali.
    Parlavo della miopia delle sinistre. Miopia che è consistita, secondo me, nel non proporre formalmente un’alleanza diretta con la borghesia produttiva (con gli industriali, per intenderci) e nel lavorare sui tempi lunghi perché questa alleanza si realizzasse. C’è anche da dire che fino alla metà degli anni Settanta l’imprenditoria ittagliana era, proprio come lei, di estrema destra e quindi il vero rifiuto è stato da parte loro e non delle sinistre; ma le sinistre non hanno pungolato e tallonato la borghesia imprenditoriale costringendola a schierarsi contro la rendita parassitaria.
    Il progetto non sarebbe stato facile ed avrebbe richiesto un impegno a lunghissimo termine che non c’è stato.
    3) “I sindacati hanno continuato a comportarsi con una impresa da 20/50/100 lavoratori come se fosse la Fiat o la Finmeccanica.
    Sì questo è stato un errore. Sindacalizzare in modi diversi non è facile e sindacalizzare in modo adeguato la piccola industria e le imprese artigiane richiedeva capacità (pienamente socialdemocratiche) che il sindacato non aveva. Se il paese ha un enorme ritardo perché i sindacati dovrebbero essere perfetti?
    Tuttavia la cultura dell’epoca (perfino in Germania ed in Francia, dice lei stessa) andava verso un’altra direzione.
    4) “Ma qui sarebbe dovuto intervenire lo Stato con leggi e semplificazioni burocratiche per favorire lo sviluppo tutelando i diritti dei lavoratori. Stiamo ancora aspettando! La Confindustria non considerava allora le piccole realtà produttive, anzi spingeva per reprimerle e travasarle in realtà più grandi … La Confindustria le snobbava, quando non le boicottava …
    Mia cara Silvy ma la Confindustria è di sinistra? E’ controllata dai sindacati? Non risulta …. E allora che accidenti vuole dalla vita mia? Se la sua PMI del kaiser non ha saputo difendere i suoi propri interessi è colpa dei sindacati? E’ colpa del povero piccì, ancorchè responsabbbele della neve sul suo Monte Canin del caxxo!
    La realtà è che voi siete stati molto deboli ed avete avuto scarsissima capacità di lettura della realtà politica ed economica del paese ed in questo le povere sinistre non c’entrano una beata fava. Ma lei ittaglianamente, trova facile dare la colpa agli altri!….. Vergogna mia buona signora, vergogna! Lei dimostra di essere un’oca giuliva, oppure d’essere in malafede.
    5) “le intromissioni della Chiesa nella politica dello Stato; questo è inammissibile ma denuncia anche una classe dirigente statale inadeguata, ignorante , laicamente e civilmente assente
    Cara Silvy, naturalmente sarei d’accordo con lei ma la realtà banale è che lei non vuol vedere come questa situazione sia esattamente quella voluta dalle classi digggerenti italiche nel loro complesso; compreso la sua famosa PMI del kaiser che comunque sta, come sempre, dalla parte della repressione e dunque contro gli operai.
    6) Concludo con una nota a margine. La piccola industria, a conduzione per lo più familiare, in realtà ha quasi sempre contenuti tecnologici ed organizzativi mediocri e si regge quasi solo su uno sfruttamento schiavile della mano d’opera. La piccola industria (quasi sempre leghista, quindi beota) è in realtà un fattore di arretratezza del paese. Con buona pace di suoi sogni.
    Tuttavia sono d’accordo con lei che la diffusione di questo arretrato spirito imprenditoriale nel Meridione sarebbe un importantissimo fattore di evoluzione. Ma la colpa è del sindacato, e comunque di Togliatti….

    Io avrei finito. Naturalmente non mi aspetto una risposta da parte sua: da una parte credo che lei neppure ci arriverebbe, dall’altra lei sa solo quaglieggiare. Ho scritto questo messaggio per tutti e mi interesserebbe soprattutto una risposta da Pino e da CC. A tutti comunque un saluto U.

  17. Uroburo
    Uroburo says:

    b) Il Governo di UN di Andreotti serviva per combattere il terrorismo della Brigate Rosse…”i compagni che sbaglano”…si ricorda?

  18. Uroburo
    Uroburo says:

    sylvi { 05.08.11 alle 16:22 } 1) non si scaldi, che poi suda e si ammala, e disidrata quelle parti che presiedono i suoi preziosi ragionamenti.
    2) Il Governo di UN di Andreotti serviva per combattere il terrorismo della Brigate Rosse…”i compagni che sbaglano”…si ricorda?
    3) Non credo che lei abbia il diritto di dare del contiguo a mafiosi a Rodolfo e poi piagnucolare da Pino!!!
    —————————————–
    1) Le sue solite volgarità, mia buona signora. Nulla di nuovo.
    2) Questa sua affermazione è indegna: la fanno solo i fascisti. Ancora una volta nulla di nuovo.
    3) Naturalmente non ho dato del mafioso a Rodolfo. Penso se mai che sia un imbecille che parla di cose che non conosce.
    Vadi mia cara, vada … e si riguardi. Uroburo

  19. Anita
    Anita says:

    x Sylvi

    Cara Sylvi,

    so pressappoco quello che succede in Europa, il discorso del giorno e’ l’Italia e la situazione del debito, seguito dalla Spagna e dal Portogallo…
    (parlo del discorso del giorno, in seguito ad un discorso di Berlusconi).
    Non sono in grado di discuterlo per due ragioni; non vivo in Italia e mi verrebbe detto che gli USA hanno creato tutti i vostri problemi.
    ~~~~~~~~~~~~~~~~

    Ritorno al mio #114, Alexander.

    Dopo ore di spavento….si e’ ringalluzzito un pochino, la veterinaria mia ha dato tre’ opzioni, tenerlo li’ per la giornata, metterlo in ospedale in una clinica dove ci sono dottori 24 ore al giorno, o ripetere l’ idratazione e l’iniezione per stabilizzarlo.

    Dopo una serie di raggi ho deciso per l’ultima opzione e me lo sono portato a casa.

    Per la prima volta ha fame, ho comprato carne macinata fresca, senza grasso, mischiata col riso, solo una minima porzione alla volta e se la tiene giu’ siamo sulla via dritta…

    Certo che ci vorranno dei giorni per tornare al normale, ma sembra che la crisi sia passata, sembra.

    Ieri sera e questa mattina credevo proprio di perderlo……

    Ciao,
    Anita

  20. Anita
    Anita says:

    PS:

    Le nostre TV, canali finanziari, danno credito a Silvio Berlusconi per aver salvata la giornata.

    Anita

  21. Rodolfo
    Rodolfo says:

    Caro Uroburo ,
    sara´che apro la bocca solo per dargli fiato … sara´che sono un imbecille …detto da lei pero´puo´sembrare un complimento….per cui….a buon rendere.
    Io me ne strafotto di Andreotti… di Togliatti e si ci vuol mettere anche Berlinguer e Occhetto.
    Io parlo ed ho scritto della realta´ di oggi….e questa secondo il mio parere e´cosi esattamente come lo dipinta io .
    Capisco che lei e qualc´un altro puo´sentire vari prudori.
    Quello che sarebbe interessante e´sapere ….quando negli ultimi 4 anni questa opposizione ha presentato dei programmi validi e convincenti, .quando questa opposizione ha fatto vera opposizione al di fuori di gridare al ladro e di chiedere le dimissioni dell´uno o dell´altro . Se per lei caro Uroburo al governo ci sono dei miserabili e´altrettanto vero che lo sono anche all´opposizione.

    Se lei fosse solo un po´piu´realista e si liberasse del suo fanatismo da quattro soldi….non potrebbe altro che convenire con me.
    In quanto ai sindacati non sono altro che il prodotto di questo governo e di questa opposizione per cui dei miserabili anche loro….
    il cui motto e´.-“magna tu che magno anch´io.”
    Questo naturalmente e´il parere di un imbecille.
    Un saluto
    Rodolfo

  22. alessandro
    alessandro says:

    per Faust:
    grazie del tuo post:avrei un paio di cose da dirti ma non ora:
    un abbraccio forte;

    per Peter:lei come al solito fa delle insinuazioni nel suo post in risposta;le insinuazioni sono un po´ come delle strane minaccie;
    e io a questo gioco non giuoco;
    il discorso si fa libero senza insinuare;un saluto!!!!

  23. Rodolfo
    Rodolfo says:

    xUroburo
    Oltre cio´in Germania esiste un solo sindacato che e´la “Deutscher Gewerkschaftsbund”
    Unione dei sindacati Tedeschi.
    Questi sono …a differenza dei sindacati Italiani liberi dall´influsso dei partiti. Ci sarebbe molto da riflettere.

  24. peter
    peter says:

    x Alessandro

    ma quali insinuazioni oo minacce?

    Di cosa parla?
    secondo me lei come al solito prende lucciole per lanterne

    Peter

  25. Uroburo
    Uroburo says:

    Rodolfo { 05.08.11 alle 20:14 } Io me ne strafotto di Andreotti… di Togliatti e si ci vuol mettere anche Berlinguer e Occhetto. Io parlo ed ho scritto della realta´ di oggi….

    Rodolfo { 05.08.11 alle 20:42 } Oltre cio´in Germania esiste un solo sindacato che e´la “Deutscher Gewerkschaftsbund” Unione dei sindacati Tedeschi.
    ————————————-
    Caro Rodolfo,
    la realtà di oggi è la figlia di quanto accaduto ieri e l’altro ieri, soprattutto in un paese come l’Ittaglia che ha una continuità di classi politiche inesistente in ogni altro paese d’Europa.
    Naturalmente lei non sa perchè in Ittaglia ci sono tre sindacati. Si informi, scoprirà delle cose interessanti … Mooolto interessanti. Che dimostrano che sempre, dovunque e comunque, l’oggi e il figlio dell’ieri.
    Un saluto senza rancore U.

  26. peter
    peter says:

    x Uroburo

    mio caro, le piccole industrie a gestione familiare, o artigianale, esistono anche al Sud, anche se su scala inferiore.
    D’accordo che si basano su una gestione schiavile della manodopera, ma ci sono anche li’.

    Da quando iin qua le banche non sono un’espressione della borghesia?! il capitale puo’ appartenere anche al re Sole, ma le banche sono banche…e se noon erro furono un’invenzione italiana del Medio Evo…

    Forse lei vuole dire che l’assetto e l’organizzazione della societa’ italiana e’ di tipo oligarchico ed aristocratico, ed in questo si puo’ essere d’accordo, essenzialmente per via della chiesa. Ma la chiesa e’ una forma molto particolare di aristocrazia.

    Infine, lei sara’ dotto ed amareggiato, ma chiamarte i bloggers oche giulive ed imbecilli noon aiuta nessuno…

    A proposito di banche, sento oggi che tre trilioni di sterline (3 milioni di miliardi) in investimenti sono stati spazzati via in tutto il mondo…

    Peter

  27. Rodolfo
    Rodolfo says:

    Caro Peter….Alessandro si riferiva sicuramente a questa sua ultima frase :-“Dichiarare che la nevrosi e’ inevitabile per chi ha coscienza dei conflitti e brutture del mondo, e’ essenzialmente una posizione molto narcisistica, visto che lei, immagino, parla in particolare di se’ stesso”


    Non vorrei immischiarmi….ma qualche volta lo fa´pure lei….dunque direi che il problema si pone su “quell´immaginarsi”.
    Io dal modo di scrivere e dal modo di ragionare potrei dell´uno o dell´altro immaginarmi le cose piu´strane….ma una cosa e´immaginarsele ed un´altra metterle nero su bianco…. quest´ultima sarebbe un rischio che mi risparmio di correre.
    Nell´insieme pero´la frase potrebbe essere letta sotto un´altro punto di vista …che toglierebbe alla stessa l´insinuazione …quale essa sia o quale sarebbe potuta essere.
    A lei la scelta delle armi.
    Un saluto
    Rodolfo

  28. Uroburo
    Uroburo says:

    Caro Peter,
    certo ci sono anche a Sud. Ma sono assai poco diffuse e con ancor meno spirito imprenditoriale che a Nord.
    Sa, anche a Sud c’è qualche biondo; ma per lo più sono scuri. Ed una rondine non fa primavera; o come direbbe Rodolfo Ein Mal Kein Mal. U.

  29. Rodolfo
    Rodolfo says:

    Io m´immagino (ci sono cascato anch´io) che Peter volesse dire…
    che potrebbe essere il caso che Alessandro parlasse in modo soggettivo e che NON TUTTI quelli che hanno coscienza dei conflitti e delle brutture del mondo diventano nevrotici o si trovano sulla soglia di una nevrosi. Ma cosi Peter non ha fatto altro che dire:-“Alessandro e´un nevrotico”.
    Dunque bisognerebbe trovare qualcos´altro …vediamo un po´….
    E´ possibile che chi si prende troppo a cuore le sorti di questo mondo e tutte le sue ingiustizie e non pensa a nient´altro che a quello…dimendicando tutto il resto…la sua vita stessa ecc. che questi sia in preda ad una psicosi? Io direi di si.
    Chi spassionatamente scrive o parla di ingiustizie ma continua a vivere la vita di tutti i giorni …beh quello e´una persona normale come lo e´per esempio Nicotri o Sylvi o Uroburo o lo stesso Alessandro. Io mi tengo fuori perche´so´di essere nevrotico.
    Rodolfo

  30. Rodolfo
    Rodolfo says:

    http://palestinenote.com/blogs/news/archive/2010/08/19/in-pictures-ramadan-in-gaza.aspx


    In occasione del Ramadan…dirottiamo le flottiglie verso il Corno d´Africa e doniamo qualche Euro per alleviare le VERE sofferenze.
    In Germania son gia´settimane che si raccolgono fondi….anch´io ho contribuito e non ne avrei parlato…se non per dire che quel giorno andando in banca mi son sorpreso di camminare piu´svelto del solito…come preso da una paura di arrivare tardi. Che strano.
    Rodolfo

  31. peter
    peter says:

    x Uroburo 133

    gia’, invece al nord siete in maggioranza biondi…che strano, non lo sono neanche austriaci e tedeschi, molto piu’ a nord di voi…

    Comunque, nel mio post accennavo anche ad altro. Quella italiana e’ una societa’ borghese, anche se in grand difficolta’

    Peter

  32. peter
    peter says:

    x Rodolfo

    caro Rodolfo, non voglio duellare, mi dispiace.
    Alessandro faceva un’equazione secondo cui non si puo’ essere non nevrotici se si e’ consapevoli del mondo nel suo insieme. E finche’ si parlasse di nevrosi in senso molto lato, cioe’ il male esistenziale di vivere, potrei essere d’accordo.
    Solo che lui pretendeva la nevrosi nell’accezione freudiana, salvo aggiungere che Freud si sbagliava ed i traumi infantili non c’entrano niente, sono ‘superati’. Qui ovviamente non potevo essere d’accordo.
    Per cui, o Alessandro crede ‘tutti nevrotici=nessuno nevrotico’, oppure non sa cosa sia la nevrosi, o entrambe le cose, oppure…
    Il resto lo ometto per quieto vivere

    un saluto

    Peter

  33. Uroburo
    Uroburo says:

    peter { 06.08.11 alle 6:49 } Comunque, nel mio post accennavo anche ad altro. Quella italiana e’ una societa’ borghese, anche se in grand difficolta’
    ———————————————
    Caro Peter,
    magari l’Italia fosse un paese borghese, staremmo comunque meglio! In realtà le cose stanno come le ho detto e la sua obiezione che la finanza è per essenza borghese è un errore logico, storico e psicologico.
    Ogni classe sociale si porta un suo modo di vivere che si modifica nel tempo ma che rimane comunque caratteristico. L’aristocrazia ha una concezione parassitaria in economia ed oligarchica (su base familiare) in politica, con alcune eccezioni come l’aristocrazia inglese o quella olandese che però si è completamente imborghesita ormai da secoli. Certo gli investimenti si fanno più o meno allo stesso modo ma la cultura di chi li fa non è così irrilevante. Non a caso (glielo confermerà anche la Silvy) le nostre banche NON hanno una cultura imprenditoriale ma speculativa.
    La borghesia in Italia è una forza minoritaria che non è mai riuscita a diventare egemone, purtroppo. Ed i ceti parassitari (che comprendono anche una parte della borghesia, soprattutto in Meridione) mantengono un dominio ed una supremazia inesistente negli altri paesi civili d’Europa. Sarà mica un caso che in Italia non c’è MAI stata una tassa patrimoniale, neanche nei tempi di emergenza nazionale come nelle due guerre mondiali … Hanno fatto le guerre mettendo le spese a carico dei poveracci, oltre a mandarli a crepare come cani.
    Ma lei non vede. Bravo, complimenti. Peccato che molti, anche a sinistra, non se ne accorgano.
    La Chiesa è la diretta erede dell’aristocrazia romana del basso impero (del IV-VII secolo). La sua forma mentis è rimasta invariata nei millenni.

    Francamente non capisco questa sua ennesima stupidissima polemica sul Meridione. Che vi sia un minor spirito imprenditoriale mi sembra una cosa pacifica, e se lei non è d’accordo pensi un po’ quel che le pare. Il paragone con i biondi discendeva direttamente da quello: i biondi ci sono anche in Meridione ma a Nord sono più numerosi. Se vuol negare anche quello per me va bene, contento lei ….. U.

  34. Rodolfo
    Rodolfo says:

    xPeter
    a questo punto la questione ritorna ad Alessandro che spero vorra´spiegare cosa intendeva .


    Ma un dubbio sorge a me stesso e mi domando:-” Al giorno d´oggi ed in questo mondo cosi frenetico ed inquieto ….non siamo un po´tutti nevrotici? Questa sottile agitazione o paura per il futuro che oramai sembra attanagliare tutti…cos´e´? Una semplice preoccupazione?
    O qualcosa di piu´.
    Un saluto
    Rodolfo

  35. sylvi
    sylvi says:

    x Peter e Rodolfo

    Mi diceva uno psichiatra dalla brillante carriera come psicoterapeuta che si parte dall’infanzia per capire come e dove possono essere andate le nevrosi di un singolo individuo, e come possono essere state o tacitate o sviluppate.
    O addirittura possano evolvere in psicosi.
    Per dirla con lui, che mi ha fatto alcuni esempi di sue nevrosi, siamo tutti, più o meno nevrotici, con punte di forme psicotiche in particolari e importanti vissuti…
    Nevrosi è un termine che, se non inserito in un contesto, non ha senso.

    Insomma siamo tutti un po’ matti…escluso Uroburo ovviamente; tanto lui crede di essere Freud!!!
    Mio marito, per un certo numero di anni ha praticato il tiro con l’arco; lo seguivo nelle sue gare, ma ho cominciato a pormi delle domande quando fra i partecipanti era preponderante il numero degli psichiatri…ero perplessa…poi uno mi ha spiegato che questo sport completa egregiamente l’analisi che loro devono obbligatoriamente fare di tanto in tanto!!!
    Anche l’equitazione pare serva allo scopo! Mah!

    Allora guardiamo i mali del mondo, condanniamo le sopraffazioni e le ingiustizie, interveniamo dove ci è possibile …
    ma poi…andiamo in barca a vela, o a una gara di tiro con l’arco, o…. diamoci all’ippica!

    buonagiornata
    Sylvi

  36. Joly
    Joly says:

    X Rodolfo ciao ,scusami se ti scrivo con ritardo ma sono stata molto impegnata.sono in partenza,vado oltr’oceano.Vado dai miei bambini che mi aspettano con ansia.Questi sono bimbi sfortunati,bimbi che la loro unica colpa è di essere stati messi al mondo da genitori che vivono nella poverta’ piu’ assoluta.Questi hanno conosciuto il male appena nati e lo subiscono con grande dignita’ e rassegnazione,anche se in fondo ai loro cuori c’è un un grido di speranza che il bene possa sconfiggere il male.Aspettano…aspettano qualcuno che porti loro qualcosa,un sorriso una carezza una parola d’amore.A loro poco importa se a portargliela è una donna che scrive male o non conosce il proprio idioma.Credimi la mia vita è molto cambiata da quando ho iniziato questo cammino di speranza.Lo so finchè nel mondo ci saranno uomini divorati dal potere il male continuera’ ad esserci.Pero’ ognuno di noi è libero di fare del bene o del male.In ognuno di noi esiste il libero arbitrio che non è “la capacita’ di distinguere il bene dal male,ma la capacita’ di poter scegliere fra il bene e il male e di poterli conoscere.Ma sulle condizione umane tutto si mischia e diventa soggettivo.La distinzione chiara di cio’ che è bene da cio’ che è male viene dalla teologia cristiana.Bene è amore,tutto il resto puo’ avvicinarsi o allontanarsene fino a giungere alla negazione dell’amore e cioè il male.Praticamente l’uomo sta nel mezzo di queste due assolute e il libero arbitrio è il giocatore della partita fra il bene e il male.Dio non condanna nessuno,sono le nostre responsabilita’ e scelte a fare di noi angeli o demoni.Ovviamente sono tante le scuole di pensiero sulla distinzione fra il bene e il male.Filosofi, pensatori,poeti e tanti tanti altri hanno scritto e trattato questo argomento molto interessante.Il grande Papa Wojtyla in tante sue citazioni scriveva:l’Amore è la forza costruttiva di ogni positivo cammino per l’umanita’.La Pace dovrebbe essere al rispetto dei diritti inviolabili dell’uomo,mentre la guerra=Male nasce dalla violazione di questi diritti.Un caro saluto Joly.

  37. Pino Nicotri
    Pino Nicotri says:

    x Peter e Uroburo

    In effetti, per borghesia si intende l’insieme dei possessori dei mezzi di produzione. Del resto la parola borghesia nasce nel tardo medioevo e prende il nome dai borghi, cioè dai nuovi quartieri fuori le mura della città, dove i nuovi soggetti sociali, imprenditori di vario tipo, si costruivano case più adatte ai loro bisogni. Vale la pena di notare che anche la borghesia è un fenomeno che dobbiamo all’Oriente, infatti si tratta di una classe nata con le crociate contro i musulmani perché – cosa non prevista dai papi al pari di chiunque scateni guerra senza rendersi conto che le conseguenze possono essere imprevedibili – il contatto tra l’Occidente misero, arretrato e schiacciato dal potere nefando della Chiesa e l’Oriente ricco e sviluppato ha messo in moto una serie di rapporti biunivoci che hanno infine cambiato totalmente il volto dell’Europa.
    Chi opera nella finanza non possiede mezzi di produzione, ergo strictu sensu non è un borghese, anche se straricco, è solo uno speculatore, una sanguisuga, un parassita, non crea nulla. Vero è che spesso il prestito di soldi è essenziale per lo sviluppo, ma è anche vero, soprattutto oggi, che la finanza – che è guidata da una sua logica propria tesa solo al guadagno – ha finito col distruggere la produzione di beni reali, cioè l’industria. Il guadagno dell’industria e delle imprese in genere è basato sul plusvalore, cioè sul famoso valore aggiunto, aggiunto a un bene che contiene comunque in sé lavoro applicato, tecnologie, intelligenza, fini sociali, ecc. Il guadagno del finanziere è basato invece solo sulla speculazione, sull’occasione di guadagno a prescindere, non c’è nessun valore aggiunto per il semplice motivo che non c’è nessun bene materiala prodotto al quale aggiungere un plusvalore. Se gli Agnelli, i Falck, i Mondadori, i Marzotto, Olivetti, ecc., hanno fatto l’industria italiana, con i suoi pregi e difetti, e con essa la struttura portante del Paese, i vari piccoli Soros, nostrani e non, che preferisco non nominare, non hanno creato nulla e anzi hanno semmai contribuito alla scomparsa dell’industria con i propri giochi di prestigio guidati solo dall’avidità.
    La scarsa simpatia, a volte vero e proprio odio, che buona parte degli ebrei ha raccolto per secoli in Europa, specie in quella orientale, non aveva nulla di “antisemita” né di razziale o “religioso”, ma era in prevalenza un fatto di classismo. Se anziché ebrei fossero stati buddisti o animisti, e ne avessero svolto lo stesso ruolo, a essere odiati e spesso discriminati e perseguitati sarebbero stati i buddisti o gli animisti. In Spagna gli ebrei avevano vissuto senza fastidi di nessun tipo e anzi perfettamente integrati durante tutti gli otto secoli di dominazione islamica e sono stati cacciati dai re “cattolicissimi” (e te pareva…) solo per impossessarsi delle loro ricchezze e finanziare così le spedizioni navali nelle Americhe “scoperte” dallo schiavista Cristoforo Colombo. Un po’ come da 60 anni i palestinesi sono cacciati dalla Palestina o soggetti a confisca di terre e altri beni.

    L’industriale è un borghese che campa sulle uova della sua gallina, ma sta attento che la gallina non crepi. Il finanziere è un ricco che campa sulle uova di molte galline senza curarsi che non crepino di fame.
    Che poi il termine “borghese”, con i suoi derivati “piccolo borghese”, “medio borghese”, ecc. abbiano preso connotazioni riferite più al censo che alla professione è un’altro paio di maniche.
    Un saluto.
    pino

  38. Rodolfo
    Rodolfo says:

    xPeter
    Non solo la paura per il futuro, ma oramai la gente tende a chiudersi in se stessa, chiude le proprie case con diversi catenacci a piu´mandate, non esce piu´la sera per le strade…che sono deserte, non sorride, tende ad attaccar briga piu´facilmente di una volta , non saluta piu´…come una volta era ovvio, e´molto piu´scettica e sospettosa e vede trabocchetti dappertutto.
    Non parliamo dei giovani…che bighellano per le strade fino a tarda ora con i loro schiamazzi che io interpreto quasi come un grido di aiuto inconscio. Se sono meno giovani…piu´tempo passa senza lavoro ed a casa della mamma …piu´sembra aumentare la loro rassegnazione e non c´e´niente che li induca alla reazione.
    Poi mi domando…come potrebbero se le prospettive VERE sono nulle.
    Per la verita´devo dire che qui in Germania questo fenomeno esiste poco….ma in Italia mi sembra oramai grave.
    Dove andremo a finire?
    Un saluto
    Rodolfo

  39. Pino Nicotri
    Pino Nicotri says:

    x Peter e Uroburo

    In effetti, per borghesia si intende l’insieme dei possessori dei mezzi di produzione. Del resto la parola borghesia nasce nel tardo medioevo e prende il nome dai borghi, cioè dai nuovi quartieri fuori le mura della città, dove i nuovi soggetti sociali, imprenditori di vario tipo, si costruivano case più adatte ai loro bisogni. Vale la pena di notare che anche la borghesia è un fenomeno che dobbiamo all’Oriente, infatti si tratta di una classe nata con le crociate contro i musulmani perché – cosa non prevista dai papi al pari di chiunque scateni guerra senza rendersi conto che le conseguenze possono essere imprevedibili – il contatto tra l’Occidente misero, arretrato e schiacciato dal potere nefando della Chiesa e l’Oriente ricco e sviluppato ha messo in moto una serie di rapporti biunivoci che hanno infine cambiato totalmente il volto dell’Europa.
    Chi opera nella finanza non possiede mezzi di produzione, ergo strictu sensu non è un borghese, anche se straricco, è solo uno speculatore, una sanguisuga, un parassita, non crea nulla. Vero è che spesso il prestito di soldi è essenziale per lo sviluppo, ma è anche vero, soprattutto oggi, che la finanza – che è guidata da una sua logica propria tesa solo al guadagno – ha finito col distruggere la produzione di beni reali, cioè l’industria. Il guadagno dell’industria e delle imprese in genere è basato sul plusvalore, cioè sul famoso valore aggiunto, aggiunto a un bene che contiene comunque in sé lavoro applicato, tecnologie, intelligenza, fini sociali, ecc. Il guadagno del finanziere è basato invece solo sulla speculazione, sull’occasione di guadagno a prescindere, non c’è nessun valore aggiunto per il semplice motivo che non c’è nessun bene materiala prodotto al quale aggiungere un plusvalore. Se gli Agnelli, i Falck, i Mondadori, i Marzotto, Olivetti, ecc., hanno fatto l’industria italiana, con i suoi pregi e difetti, e con essa la struttura portante del Paese, i vari piccoli Soros, nostrani e non, che preferisco non nominare, non hanno creato nulla e anzi hanno semmai contribuito alla scomparsa dell’industria con i propri giochi di prestigio guidati solo dall’avidità.
    La scarsa simpatia, a volte vero e proprio odio, che buona parte degli ebrei ha raccolto per secoli in Europa, specie in quella orientale, non aveva nulla di “antisemita” né di razziale o “religioso”, ma era in prevalenza un fatto di classismo. Se anziché ebrei fossero stati buddisti o animisti, e ne avessero svolto lo stesso ruolo, a essere odiati e spesso discriminati e perseguitati sarebbero stati i buddisti o gli animisti. In Spagna gli ebrei avevano vissuto senza fastidi di nessun tipo e anzi perfettamente integrati durante tutti gli otto secoli di dominazione islamica e sono stati cacciati dai re “cattolicissimi” (e te pareva…) solo per impossessarsi delle loro ricchezze e finanziare così le spedizioni navali nelle Americhe “scoperte” dallo schiavista Cristoforo Colombo. Fossero stati calmucchi anziché ebrei sarebbe successa la stessa cosa. Un po’ come da 60 anni i palestinesi sono cacciati dalla Palestina o soggetti a confisca di terre e altri beni per far largo ai nuovi venuti. Se anziché palestinesi fossero eschimesi o coreani sarebbe soggetti allo stesso feroce trattamento (e l’Occidente se ne strafotterebbe alla stessa stregua).

    L’industriale è un borghese che campa sulle uova della sua gallina, ma sta attento che la gallina non crepi. Il finanziere è un ricco che campa sulle uova di molte galline senza curarsi che non crepino di fame.
    Che poi il termine “borghese”, con i suoi derivati “piccolo borghese”, “medio borghese”, ecc. abbiano preso connotazioni riferite più al censo che alla professione è un’altro paio di maniche.
    Un saluto.
    pino

  40. Rodolfo
    Rodolfo says:

    Cara Joly,
    non si puo´non essere daccordo con te ed il tuo pensiero rispecchia esattamente quello che ho scritto nel post Nr.73.
    Sii forte….
    un saluto ed affettuoso abbraccio
    Rodolfo

  41. Peter
    Peter says:

    x Uroburo e Pino

    mi dispiace ma non sono d’accordo, il che non e’certo grave…

    (Ad Uroburo per inciso dico che le mie polemiche saranno stupidissime, ma lui ha come al solito un modo stupidissimo di far polemica)

    La borghesia e’ solo il ceto produttivo? no, non e’ affatto vero. Il punto e’ che la borghesia imprenditoriale e quella finanziaria sono sempre state le due facce della stessa medaglia, almeno fino in tempi piuttosto recenti, quando il capitale finanziario ha assunto aspetti autonomi e francamente schizoidi su scala mondiale.
    I signori feudali non avevano banche e detenevano la terra, unica reale fonte di produzione. Nulle terre sans seigneur, nul seigneur sans terre. L’economia spicciola era basata sul baratto, vi era moneta in circolazione, pochissima, ed in gran parte in forzieri privati o sotto i materassi.
    Il ceto borghese primitivo era essenzialmente mercantile, non produttivo in senso stretto. Ma porto’ ad un aumento notevole di moneta in circolazione, e giocoforza parte di esso fondo’ le banche. La vera rivoluzione industriale, con l’affermarsi di un ceto borghese detentore delle industrie, avvenne come tutti sappiamo parecchi secoli dopo. Ovvio che il capitale finanziario si sviluppo’ in parallelo, anzi congiuntamente, ed il potere delle banche aumento’ a dismisura. Ma sempre di ceti borghesi si tratta: e pluribus, unum. Se si vuole, la borghesia e’ il ceto sociale piu’ multiforme, duttile e malleabile che si sia mai avuto finora nella storia. Questo per Pino. Incidentalmente, direi che i primi banchieri veri e propri siamo stati noi italiani, e che il prestito ad interesse non e’ necessariamente usura.

    Non seguo molto Uroburo

  42. Peter
    Peter says:

    il post e’ partito da se’…

    dicevo, non seguo molto Uroburo quando afferma che la societa’ italiana e’ aristocratica. Capisco bene che vasti strati sociali in Italia siano parassitari, e che la chiesa sia un’organizzazione parassitaria da sempre, anzi peggio, dato che cerca di influenzare politica e vivere civile in Italia in un modo che non e’ tollerato in nessun altro paese europeo

    un saluto ad entrambi

    Peter

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