La signora Ofelia ha addebitato al malcapitato Dominique Strauss Kahn le escoriazioni vaginali che s’era procurate allegramente con altri la sera prima. Ma per capire che mentiva bastava guardarla. E avere letto il processo a Frine

Non per vantarci, ma lo abbiamo sostenuto quando tutti erano convinti del contrario, c’erano cascati come allocchi e Dominique Strauss Kahn lo lapidavano in tutti i modi possibili, le femministe lo scorticavano vivo e in patria veniva colpito da denunce a scoppio ultra  ritardato, chiaramente più campate per aria di quella scagliatagli contro dalla magistratura di New York. Ora l’accusato è tornato libero, completamente libero, ed è saltato fuori che la signora Nafissatou Diallo, meglio nota come Ofelia, ha rifilato un bidone anche ai periti che al pronto soccorso l’avevano sottoposta a visita ginecologica. I danni in alcune zone della vagina c’erano, ma la gentile signora se li era procurati la sera prima dell’asserito tentativo di stupro, dandoci evidentemente dentro con almeno un altro uomo. La mattina dopo, una volta preso servizio al Sofitel, la gentile signora deve avere pensato bene di mettere a frutto i segni della baldoria sessuale della sera prima: una capatina nella stanza del ricco direttore del Fondo Monetario internazionale nonché probabile futuro presidente della Repubblica francese, forse un po’ di sesso veloce giusto per poterlo incastrare meglio, e poi giù con le accuse.
Uno dei danni peggiori di questa brutta storia a base di panzane e riprorevole creduloneria della polizia e del magistrato Cyrus Vance di New York è che sarà ancor più difficile per le donne stuprate per davvero poter essere credute quando dovessero ribellarsi e rivolgersi alla giustizia. L’accusa di stupro di solito è supportata solo dalle affermazioni della vittima, alla quale si tende a dare molto più credito che all’accusato anche quando non ci sono né prove né testimonianze. D’ora in poi sarà più difficile essere credute sulla parola, la vicenda del Sofitel ha infatti dimostrato clamorosamente che ci si può far passare per vittime anche quando non è vero. Chiediamoci cosa sarebbe successo se l’accusa fosse stata lanciata contro uno di noi, contro un uomo qualsiasi, privo cioè dei molti quattrini necessare per ingaggiare avvocati e detective in grado di dimostrare che le accuse sono solo frottole interessate .

A voler essere irriverenti e un po’ goliardici, cosa legittima dopo la cappa di ipocrisia “politicamente corretta” che ha condizionato questa vicenda, per capire al volo che l’ex direttore del Fondo Monetario Internazione (FMI) era innocente bastava guardare da vicino la sua accusatrice, la signora Ofelia cameriera del Sofitel Hotel di New York. Che si è proclamata vittima di un tentato stupro classico e di un doppio stupro “orale”, non prima di essersi sentita sussurrare un lusinghiero “Sei bellissima!”.  E’ qui che casca l’asino, che in questo caso è un’asina. A parte la contraddizione con le prime versioni, nelle quali affermava che DSK non aveva profferito verbo, ora che sono disponibili nel web le sue foto la realtà è evidente: solo un innamorato perso, un figlio o, come lo chiamano a Napoli, un “cecato” possono dire che Ofelia è bellissima. Sì, certo tutte le donne, in particolare “sono belle tutte le mamme del mondo” come dice una vecchia canzone, però qui c’è di mezzo un uomo distrutto, distrutto anche nella corsa all’Eliseo che avrebbe con ogni probabilità vinto, un uomo dalla carriera manageriale e politica stroncata a causa delle evidenti panzane rifilate da Ofelia, che in quanto musulmana non deve amare molto un ebreo come DSK.

Poiché c’è di mezzo la riduzione a polpettine di un uomo e della sua carriera, è bene essere molto chiari.  Ed essere molto chiari significa anche dire chiaro e tondo che, oltre a non essere né bellissima né bella, la signora Diallo non pare la più adatta a far cadere di colpo in tentazione selvaggia e incontenibile un arcimilionario, in dollari e in euro, come DSK, che certe cose può permettersi di farle e farsele fare da giovanissime e bellissime, quando, dove e come vuole. Magari certe cose per galanteria non si rifiutano neppure da una volenterosa, consenziente o proponente, anche se non è una Venere, ma stuprarla proprio no, per giunta con un doppio rapporto orale senza reazioni difensive, come per esempio mordere. A parte l’impossibilità di credere che un uomo non deficiente  faccia sesso senza preservativo con una sconosciuta di passaggio, rischiando così l’Aids in quella Grande Mela che di certe malattie infettive è una capitale.
C’è chi si permette il bunga bunga con una ventina di pulzelle. Un direttore dell’FMI per giunta ricco di suo, e ricco anche della moglie, di sicuro può permettersi qualcosa di un po’ di sesso arraffato alla prima che ti capita per caso in stanza.
Ciò che infastidisce delle affermazioni strappalacrime della signora è il suo tirare in ballo la figlia – “Piango ogni giorno davanti mia figlia” – perché il tirare in ballo i figli per commuovere la platea è un vecchio vizio di chi non ha argomenti più convincenti. Si vedano per esemio i  giuramenti di Silvio Berlusconi “sulla testa dei miei figli” e il discorso in parlamento del deputato Alfonso Papa per tentare di non andare in galera.

La vicenda di Ofelia e la sua conferenza stampa ricordano, in versione ribaltata, una famosa storia dell’antichità. Più o meno nel 335 avanti Cristo l’etera greca Frine, una sorta di escort di alto livello di quei tempi, amante dell’oratore Iperide, venne accusata ad Atene di empietà per:  1) avere fatto più volte baldoria “licenziosa e indecente”; 2) avere organizzato feste a base di orge; 3) avere introdotto un  ́dio nuovo, vale a dire un non meglio identificato  ́dio straniero al quale si diceva rendessero onore  ́le prostitute e le non virtuose dell’epoca. Durante il processo, il suo avvocato e amante Iperide a un certo punto si rese conto che la giuria, presieduta dal fegatoso Eutias, l’avrebbe condannata a morte, pena prevista per il reato di empietà. E così l’avvocato osò l’inosabile: denudò davanti a tutti il seno di Frine e invocò con alti lamenti pietà per tanta bellezza. Scelta efficace: Frine di colpo non appariva più come una imputata, ma come una sacerdotessa di Venere. Di conseguenza, i giudici restarono atterriti all’idea di condannare una sacerdotessa della dea dell’amore e della bellezza. Frine venne assolta, Eutias, scornato, per l’incazzatura non volle più partecipare a giudizi e Atene proibì che nei processi si facesse ricorso a lamentazioni per chiedere pietà e si mostrassero gli imputati a tutto il pubblico.
La storia di Frine, parola che dovrebbe significare bruna, ma era anche il nome di un tipo di rana, ha ispirato anche il film “Altri tempi”, girato nel 1952 con la regia di Alessandro Blasetti, nel quale Vittorio De Sica in veste di avvocato evita l’ergastolo alla sua cliente Maria Antonia sbattendo in faccia alla corte la prorompente bellezza della scollatura dell’imputata.

Le femministe – che chissà perché protestano per la fine dell’incubo di Strauss Kahn – e i politicamente corretti possono incazzarsi quanto vogliono, ma Ofelia non è apparsa neppure da lontano una sacerdotessa di Venere. Motivo per cui al cospetto del pubblico le sue frottole alla fine sono apparse per quel che sono: frottole. Chissà se avranno il buon gusto di chiedere scusa, o almeno di arrossire, le vestali del femminismo e le maestrine di pensiero non solo d’Oltralpe:  per loro DSK era sicuramente colpevole per il semplice e unico motivo che a dirlo era una donna. Non osiamo pensare a cosa succederebbe, giustamente, nel caso in cui si sostenesse che una donna è sicuramente colpevole solo perché a sostenerlo è un uomo.
Dato che in Italia stiamo vivendo un altro periodo di giustizialismo “politico”, forse è bene fermarci un attimo a meditare.

572 commenti
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  1. Controccorrente
    Controccorrente says:

    Caro peter,
    ma guarda che secondo me ,qui nessuno, ha qualche cosa con gli Svizzeri in perticolare.
    Semmai, con l’unica internazionale rimasta, quella degli stronzi in particolare (a proposito di merde) e quella dei razzisti in generale.
    La sottile differenza consiste nel fatto, che gli stronzi non ammettono di essere razzisti in generale !

    cc

  2. Controccorrente
    Controccorrente says:

    Uroburo questa volta ,in questa vicenda mi pare che “azzecchi” ,come dice lui una “beata fava!

  3. Controccorrente
    Controccorrente says:

    Cara Anita,

    …Se il vostro premier dice che gli Italiani sono un popolo di M lui ne e’ il capo M.

    Vedi carissima se ti dicessi che la tua affermazione vale solo per una parte di italiani , passerei per un “presuntuoso “.
    Diciamo che in questo caso scatta il sentimento “di solidarietà nazionale”..
    per cui mi sento una merda pure io !

    cc

  4. Anita
    Anita says:

    x CC

    Caro CC,
    io non mi sognerei mai di dire o sentirmi Italiana o Americana di M.
    Lo potrei pensare o dire individualmente, ma non riferendomi alle mie Nazioni.

    Cosa ci vuoi fare, sono fatta cosi’.

    Ciao, Anita

  5. Faust
    Faust says:

    … aqquesto daniel parcher dei miei coglioni… o comeccazzo si chiama questo DISINFIRMATORE prefessionista e seco ndo me un pezzo dimmerda… Sta parlando di un’altro pianeta e da un’altro pianeta… Il Pianeta dei C oglioni… cche pensano che quelli che ragionano son dei fuori di testa… della testa .Essi sono quelli che sanno di ppiu’… I .ESSI …appunto…
    La storia vera racconta di un crimine commesso da mafiosi…(criminali associati frA .eSSI I DISINFORMATORI SON PREZZOLATI… I trolll
    Faust

  6. Faust
    Faust says:

    … i mafiosi di governi e Paesi… Pirati… il lasciaco notto e scritto da .essi… sti bastardi fuori legge… legge civile… (al di sopra di interessi di lobby semi-criminali 8la casta e p4) contro Muhamar e¡ stato commesso una rapina come quella di Montenapoleone ammilano…
    … ma ivendo ai Caraibi… naturale pensare ai pirati… un’assalto piratesco… con i leggittimi amministratori del loro Paese (i galeoni spañoli… assaltati da … nell’ordine Oladesi, francesi, inglesi, e altri barbari vesiti da reali… I pirati actuavano legalizzati da una carta con sigilli in ceralacca del Paese con titoli nobiliari a cui versavano in Oro, i pirati, nominati vicere di sta cipa de cazzo erano impuniti e praticavan la pirateria… I pirati versavano il decimo “con interessi da usurai” al Re della nazione e reinado di referencia… chi con gli olandesi… che con gli inglesi… chi con i francesi… i Pirati vievano alla giornata ma i re attraverso i delinquenti purati sopravvisse e si arricchi’… i Poveri si mantengono in crescimento… Capitalismo… sei il padre dei guerrafondai… il piu’ basso livello di criminale…
    Faust

  7. Uroburo
    Uroburo says:

    Secondo le leggi svizzere del tempo un omicidio veniva punito al massimo con 6-7 anni di carcere. L’ubriachezza, a differenza che in Italia dov’è un’aggravante, era considerata un’attenuante. L’omicida ha preso una condanna che non sarebbe stata molto diversa da quella che si sarebbe presa se avesse ucciso uno svizzero.
    Gli immigrati negli anni Cinquanta-Sessanta erano trattai mediamente male dappertutto ma l’ integrazione in Svizzera, soprattutto a medio-lungo termine era mediamente migliore che negli altri paesi europei. Imparare la lingua (per la precisione il dialetto) ed adeguarsi alle regole di vita era la condizione per essere bene accettati. In Svizzera i matrimoni misti erano frequenti e complessivamente accettati.
    Nessun paese è il paradiso ma secondo me gli emigranti erano accettati meglio in Svizzera che in quasi tutti gli altri paesi, esclusa la Francia ed i paesi scandinavi
    Un saluto U.
    PS. PER SILVY.
    Chissà mai perché Gramellini doveva svegliarsi prima. Si è svegliato quando ha potuto ed ha detto una cosa esattissimi sul costume italico, molto meno presente in altri paesi.
    I genitori stanno stravaccati tutta la domenica perché il lavoro attuale è molto più logorante di quello di prima e la gente, in media, non ce la fa. La maggior parte dei cittadini sono dei perdenti, come diceva l’ineffabile signor Popeye (le cui vittorie, soprattutto familiari, conosciamo).
    Il sistema capitalistico è fatto per i superuomini; tutto sta nel capire quanti sono,percentualmente, i superuomini. Il 5 per cento? Il 10 per cento? Tutti gli altri sono dei perdenti.

  8. Rodolfo
    Rodolfo says:

    Non bisognerebbe generalizzare per convenienza…non e´onesto.
    Le liti succedono in ambienti particolari in tutti i paesi del mondo e chi ne e´protagonista potrebbe far parte di qualsiasi nazionalita´….anche della stessa naturalmente. Il razzismo e il pregiudizio c´entrano poco e quando si avvera e´sempre un´eccezione e non bisogna mai incolpare un intero popolo. Gli Italiani in Svizzera e in Germania hanno fatto esperienze positive se gentili e lavoratori.
    Io non ho …in 50 anni di estero avuto mai problemi….cosi come il 95% di tutti gli altri Italiani. In quell´altro 5% possono esserci stati tipi strani…come il ladro congenito…il bestemmiatore….il delinquente ecc. etc. …ma e´normale
    In Svizzera c´era uno…che in effetti non dava fastidio a nessuno…era un grande risparmiatore e spendeva solo un fisso giornaliero.
    Quando un giorno passo´uno per vendere del vino…anche lui ne compro´un litro…ma convinto che non poteva spendere piu´di tanto si bevve il vino senza mangiare. Durante la notte vomito´sporcando tutte le lenzuola e la padrona della pensione …una Svizzera ,vedendo tutto quello schifo lo denuncio´..per cui fu espulso e spedito direttamente in Italia. Forse quel tipo avra´imparato a non essere piu´cosi avaro.
    A Stoccarda un´altro si vide arrivare il figlio con il volto tumefatto…venuto a sapere dove si erano svolti i fatti …ando´in quel locale e riusci a tagliuzzare(proprio delle piccole innocue ferite) con un coltello tutti gli avventori presenti…era un Siciliano ….piccolo e magro e usava il coltello come un Dio.Fini in prigione….ma non fu espulso.
    Di queste storielle per altro vere ne esistono tante …ma rimangono nell´insieme eccezioni. Sono stato sempre convinto che se ci si comporta bene e se si e´educati , se si dimostra di avere umanita´ si e´ben accetti in tutto il mondo, uomini di qualsiasi nazionalita´che vanno in qualsiasi nazione.
    Se lo straniero si comporta male in Italia …e´ solo per l´incuria delle autorita´ e per l´assenza di controlli e chi ci va´di mezzo e´proprio il cittadino. Per cui alla fine i rapporti cambiano….se in Svizzera gli Italiani brava gente erano il 95% e i delinquenti il 5%…..in Italia si hanno il 5% di brava gente e il 95% di delinquenti….una situazione insostenibile.
    Per quanto riguarda gli Svizzeri….io sotto un certo aspetto li comprendo. Cercano di salvaguardare il loro piccolo Paradiso…se non lo facessero con un comportamente simile a quello Italiano ..in poco tempo quel paese diventerebbe un luogo invivibile.
    Per concludere …non credo che centri molto la storia del Zardini con la xenofobia..il razzismo o i pregiudizi.
    Penso che quella fu solo una lite…con parole che volano in certi ambienti…e che alla fine la morte di quel malcapitato non fu altro che un incidente….ecco spiegato i 18 mesi di galera.
    Fatti del genere succedono in certi quartieri in tutti i paesi del mondo tutti i santi giorni.
    Buona Domenica
    Rodolfo

  9. Cerutti Gino
    Cerutti Gino says:

    x U.
    Noto che sui sistemi svizzeri ne sai parecchio.
    Oggi è raro trovare uno svizzero che ritiene “straniero”, in senso lato, un italiano residente da più di 40 anni sul loro territorio.
    A parte i legaioli ticinesi, copia perfetta dei legaioli di casa nostra.
    Poi ci sono quelli di seconda e terza generazione oramai assimilati, figli e nipoti dei primi emigranti. Molti di loro hanno raggiunto livelli di eccellenza.

    Ho avuto sempre qualche dubbio su cosa sia meglio, cioè integrazione o assimilazione.

    C.G.

  10. Shalom: la merda tracima anche in Israele, speriamo ci affoghino i Merdayahu e i Merdavigdor Pipperman
    Shalom: la merda tracima anche in Israele, speriamo ci affoghino i Merdayahu e i Merdavigdor Pipperman says:

    Contro Netanyahu 400 mila in piazza
    Gli indignados israeliani rilanciano la sfida
    E’ la più importante mobilitazione mai avvenuta nel Paese: manifestazioni a Tel Aviv, Gerusalemme, Haifa, Eilat. Nel mirino, il carovita e le politiche sociali del governo. Il premier costretto a promettere riforme economiche

    Contro Netanyahu 400 mila in piazza Gli indignados israeliani rilanciano la sfida Nella foto, la manifestazione di Tel Avi contro il governo Netanyahu
    TEL AVIV – Li hanno chiamati gli indignados israeliani. Da otto settimane martellano il governo protestando contro il carovita, chiedendo riforme economiche all’insegna di una maggiore equità sociale. Erano partiti montando una singola tenda in Rothschild Boulevard, a Tel Aviv. Ora sono riusciti a portare in piazza 400 mila persone, in 15 diverse città israeliane. La manifestazione più imponente proprio a Tel Aviv, con 250 mila persone in piazza: ma erano in decine di migliaia anche a Gerusalemme, a Haifa nel nord, a Eilat sul Mar Rosso. Scuotendo tutto il Paese da un lungo periodo di apatia sociale.

    Il loro obiettivo, in realtà, era portare in piazza un milione di persone. E per questo qualcuno adesso parla di fallimento. Ma era una sfida irrealistica, visti i numeri della popolazione israeliana (7 milioni). E si tratta comunque della più grande mobilitazione mai avvenuta nel Paese. Tanto che il premier, Benyamin Netanyahu, è stato costretto a promettere in pubblico un pacchetto di riforme rispetto alla politica liberista finora seguita. Probabile un intervento di riduzione dei carichi fiscali a favore dei lavoratori dipendenti e dei settori della classe media rimasti esclusi dalla crescità del Pil di questi anni; e poi un piano di edilizia popolare e più fondi all’istruzione. Tutti provvedimenti raccomandanti da una commissione ad hoc, guidata dall’economista Manuel Trajtenberg. E – stando almeno alle promesse – i tempi dovrebbero essere rapidi: entro il Capodanno ebraico, vale a dire fine
    settembre.

    Per la piazza – che non ha risparmiato neppure oggi poster sarcastici e sfottò al premier – si tratta al momento solo di parole: il governo, insomma, starebbe solo cercando di prendere tempo. E i manifestanti si sono detti pronti a continuare. “Hanno sostenuto che la nostra protesta sta segnando il passo”, ha detto uno degli organizzatori, il segretario generale degli studenti israeliani, Itzik Shmuli. “Noi, i nuovi israeliani siamo determinati a continuare la lotta per una società più giusta e migliore, pur sapendo che la strada sarà lungo e difficile”. Il movimento aveva perso un po’ di slancio la settimana scorsa, dopo la pausa imposta dall’escalation di attentati nel sud e dalle tensioni sul fronte della Striscia di Gaza. Ma è riuscito ad andare al di là dei soli temi della sicurezza e della paura, cavalli di battaglia della destra di governo.
    ———————————

    Ma alla fine si metteranno d’accordo: rubare ancora di piu’ ai palestinesi e ricattare ancora di piu’ lo zio Sam.
    Shalom

  11. Peter
    Peter says:

    dire che quel tale, massacrato di botte in un bar senza neanche capire cosa stesse succedendo dato che non parlava la lingua, aveva avuto un ‘incidente’ e’ una caxata chee’ meglio non avallare, almeno per rispetto alla memoria. E non va neanche dimenticato che l’anno dopo un referendum xenofobo in Svizzera non passo’ per una misura minima. Parliamo dei primi anni ’70…
    Uroburo non vede forse la motivazione della sentenza di allora, ‘eccesso colposo di difesa’, non omicidio colposo …
    E poi buttato fuori dal bar sulla neve a morire: anche il padrone del bar e forse gli altri avventori sarebbero stati incriminati (ovunque, in paesi civili) per omissione di soccorso, complicita’ in omicidio,
    etc etc.
    Per un ‘semplice’ omicidio colposo la pena in GB e’ sempre stata di sei anni, che in genere si scontano tutti, e credo anche in Italia. Ma con tutte le aggravanti del caso, credo che l’accusa sarebbe stata piu’ di omicidio colposo, con pene fino a 14 anni in prigione prima di uscire ‘su parola’

    Peter

  12. Uroburo
    Uroburo says:

    Caro Peter,
    ogni paese ha le sue leggi. Il problema qui non è tanto di capire cosa sarebbe accaduto in Inghilterra o in Italia ma se le leggi svizzere sono coerenti oppure no. A me pare che lo siano. Le ripeto: se la vittima fosse stato uno svizzero la pena non sarebbe stata tanto diversa, le piaccia o meno.
    Quanto all’omissione di soccorso, la Svizzera non è un paese che lascia una persona a terra sulla pubblica via senza chiamare la polizia: A meno che non insorgano circostanze particolarissime: ad esempio confondere una persona agonizzante con un ubriaco fuori da un bar. Tra parentesi: la sfido a riconoscere la nazionalità di una persona dai vestiti …
    Definire razzista qualcuno perché a detto Italiani di merda è pericoloso: a volte l’ho detto anch’io. Razzismo è qualcosa di più di un’espressione detta in un momento di rabbia. In questo Rodolfo ha perfettamente ragione.
    Il razzismo è una forma mentis che ha la sua sostanza del ritenere che esistono razze elette e razze inferiori. Sono razzisti gli italiani (ce ne accorgiamo adesso) e moltissimo anche i meridionali (con mio stupore); gli svizzeri non sono razzisti (di quale razza poi, visto che ce ne sono almeno quattro?), se mai una certa parte è xenofoba, che è cosa molto diversa perché ha a che fare con la difesa della propria identità nazionale. Una cosa che noi non abbiamo ma altri sì.
    Se un referendum xenofobo non è passato, vuol dire che la maggioranza degli svizzeri non è neppure xenofoba. Sono pochi i paesi che cercano di integrare lo straniero come gli svizzeri, Francia a parte. Poi il paradiso non c’è da nessuna parte, neppure nel grazioso Regno Unito. U.

  13. Anita
    Anita says:

    x Uroburo

    Caro Uroburo,

    se avesse visto il video a la foto di Alfredo Zardini forse cambierebbe idea sul vestiario, un povero uomo in cerca di lavoro entrato nel posto sbagliato.
    Non si dimentichi che a quel tempo c’era una feroce campagna anti-migratoria, il video e’ parte in francese, in tedesco ed in italiano.
    C’e’ anche una breve intervista con la moglie, una signora di paese…

    Il referendum non passo’, ma non per molto, ci fu il 75% di partecipazione.

    Saluti,
    Anita

  14. Anita
    Anita says:

    La storia su Wikipedia

    Sposato e padre di un bambino, da pochi giorni in città e senza aver ancora imparato una parola di tedesco, alle cinque del mattino del 20 marzo 1971 Zardini esce di casa per recarsi ad un appuntamento con il suo futuro datore di lavoro. Lungo la Langsstrasse si ferma per bere un caffè al Frau Stirnimaa, uno dei pochi locali aperti al mattino presto. A un tavolo siede il manovale Gerhard Schwitzgebel, 35 anni, schedato dalla polizia. Durante il periodo del referendum promosso da Schwarzenbach contro la mano d’opera straniera, il manovale aveva militato attivamente nella propaganda contro l’«inforestieramento».

    Fra i due sembra che fosse nata una discussione, ma la reticenza della polizia locale e le testimonianze contraddittorie della decina di persone presenti non hanno mai permesso di far luce sulla verità dei fatti.

    Lo Schwitzgebel, a tutti noto come Geri, sicuramente ubriaco e forte della sua prestanza fisica (136 kg di peso), affronta lo Zardini e lo picchia a sangue. Una volta atterrato, il pestaggio continua con calci sul viso e sull’addome fra l’indifferenza degli avventori. Ormai apparentemente privo di vita, l’italiano viene trasportato fuori dal locale e disteso sul marciapiede, dove rimarrà ancora agonizzante per alcune decine di minuti prima che venga chiamata un’ambulanza. Durante il trasporto in ospedale, Zardini muore per emorragia interna.

    Solo due giorni dopo la stampa svizzera riportò la notizia, tenendo comunque a sottolineare che il tragico evento non aveva nulla a che fare con la xenofobia. La maggior parte dei quotidiani, piuttosto che deplorare l’agghiacciante cinismo con il quale la vittima era stata abbandonata su un marciapiede e lasciata morire senza soccorso, ritenne opportuno stigmatizzare il comportamento dei suoi numerosi connazionali che, per protesta, non si erano recati al lavoro il lunedì successivo ai fatti. La municipalità svizzera si limitò a chiudere la vicenda rimborsando le spese di rimpatrio della salma.

    ——————————–

    Quindi non era il povero Zardini ad essere alticcio, ma il suo assalitore.

    Anita

  15. Cerutti Gino
    Cerutti Gino says:

    Alfredo Zardini era veneto, del Cadore.
    Nel Veneto, adesso, c’è la Treviso di Gentilini.

    C.G.

  16. Controccorrente
    Controccorrente says:

    Cara Anita,

    ..Caro CC,
    io non mi sognerei mai di dire o sentirmi Italiana o Americana di M.
    Lo potrei pensare o dire individualmente, ma non riferendomi alle mie Nazioni.

    Cosa ci vuoi fare, sono fatta cosi’.

    Condivido,ma forse non hai sufficientemente compreso ,il senso di sottile ironia che “stava dietro” quel ..scatta in me il”sentimento di solidarietà nazionale”…in questo caso molto più simile alla “umamana “pietas” ..!!

    cc

  17. Controccorrente
    Controccorrente says:

    Caro uroburo,
    hai ragione Xenofobia,e razzismo sono due cose diverse.
    Infatti Wiki riassume bene :

    ..Il termine è tipicamente usato per descrivere la paura o l’avversione per ciò che è estraneo; il razzismo viene oggi erroneamente considerato da molti come una forma di xenofobia, come anche i pregiudizi e l’omofobia. La xenofobia, a sua volta, viene oggi erroneamente considerata razzismo. Il timore per il diverso, diverso di religione, razza o nazionalità, non significa necessariamente razzismo. Avere timore o paura non significa considerare inferiore. La derivazione greca della parola ne è la corretta interpretazione, oggi dilatata dai media soprattutto nei casi di faziosità politica.

    In effetti si può tranquillamente affermare che in fondo, in un senso “molto esteso” , si potrebbe essere tutti un pò Xenofobi.

    Io personalmente però estenderei il concetto di xenofobia non a una razza o a una religione.o a dei costumi,..ma ai vari “tipi ” umani che ci stanno di fronte appartenenti alle più svariate razze e credi religiosi e di sicuro non certo perchè diverso in fatto di costumi.

    In questo senso, potrei dire scherzando,che mi sto scoprendo un pò xenofobo ultimamente nei confronti di alcune tipologie del genere umano.
    Ma è una xenofobia , che non mi “da” la cosiddetta paura del diverso, anzi …
    Ma poi mi passa quasi subito e ritorno normale.
    Saranno i tempi, oggi piove e l’umore non è dei migliori !

    cc

  18. Controccorrente
    Controccorrente says:

    Caro Uroburo,
    potrei dire “riflettendo” che sto diventando un pò razzista nei confronti di chi sfrutta la Xenofobia per “scopi politici!

    cc

  19. Uroburo
    Uroburo says:

    Cara Anita,
    costumi etnici a parte, lei è in grado di distinguere dal vestito un operaio straniero da un operaio indigeno? Complimenti!
    Io non sto difendendo un comportamento bestiale, e men che meno delle autorità allora ancora molto poco attente ai fenomeni di discriminazione.
    Ho detto altre cose che la pregherei di rileggersi, se crede. Con tutto questo se vuol concludere che la Svizzera è un paese razzista faccia pure. Ognuno ha il diritto di avere il suo parere.
    Io penso che tra tutti i paesi europei sia una dei più tolleranti, a certe condizioni. U.

  20. Peter
    Peter says:

    x Uroburo

    lei si ostina a difendere l’indifendibile, dato che e’ la sua amata Svizzera, che io ho visitato per sbaglio una volta l’anno scorso (quella italiana) ed in cui non mettero’ piu’ piede, essenzialmente perche’ e’ il paese piu’ bourgeois del mondo, noioso e costosissimo senza motivo.
    La sfido a trovare persone xenofobe che non siano, in pratica, razziste. E’ ovvio che si teme il diverso come una forma di contaminazione, bassura, insozzamento. Vi sono societa’ persino antiquate e povere che possono avere un diffuso razzismo o xenofobia anche verso persone di paesi piu’ sviluppati. In casi isolati, anche li’ si puo’ arrivare all’aggressione fisica di forestieri sgraditi, che abbiano il portafogli pieno o meno.
    Sono d’accordo con Anita che quel tale era un poveraccio e sembrasse tale. Le ricordo anche che era coperto di sangue, quindi ubriaco o no la gente intorno a lui se ne fotteva di un ferito inconscio a terra…
    Peccato che lei sia cosi’ ‘debole’ verso la Svizzera, mentre i suoi ‘usaegetta’, un paese per certi versi molto piu’ civile, siano sempre condannabili senza misericordia…
    Le sottigliezze sono tipiche degli italiani. Anch’io, quasi 20 anni, dissi ad un tale che c’era differenza tra razzismo e xenofobia, e quel tale, pur essendo tedesco, mi rise in faccia…

    saluti

    Peter

    ps
    in Svizzera non vi sono 4 razze, al massimo saranno 4 lingue e tre religioni un po’ diverse tra loro, quelle ‘ufficiali’

  21. Controccorrente
    Controccorrente says:

    Caro Uroburo,
    in effetti addebitare agli Svizzeri per qualche recondito ,altro ,motivo una “virulenza” razzista è un grave errore, come lo sarebbe per i tedeschi o gli Inglesi.
    Al limite potrebbe essere una forma di “razzismo rovesciato “.
    Esattamente come la “proverbiale” leggenda metropolitana di “Italiani Brava Gente” ormai ampiamente smentita da “valanghe di documentazioni storiche , ove forse sarebbe bastato solo un pò di buon senso..!!Altra forma di “razzismo rovesciato ad usum politucum..!!
    Mi pare ormai che in effetti le differenze “macroscopiche” passino come ampiamente dimostrato dalle condizioni economiche e quindi come “dimenticato” si può parlare di Classi e ceti sociali..per la serie tutto il mondo è paese e diventa sempre più “ugule” nel senso che l’economia spiana…nonostante , tante pie intenzioni , non so quanto vere o piuttosto utili alle cause !!

    cc

  22. Controccorrente
    Controccorrente says:

    Caro uroburo,
    scusa se te lo dico.., ma rileggendo il tuo post , il tuo Tolleranti a certe condizioni.., potrebbe suonare ambiguo..,infatti bisognerebbe dare bene un senso alle parole “tolleranti” e specificare quali sono le “condizioni”…
    In fondo siamo “tutti tolleranti a certe condizioni”..beh proprio tutti magari no,chi sfrutta la Xenofobia”,per altri scopi non è tollerante, ma solo un “figlio di buona donna “..!!che vuole far passar per fessi il suo prossimo !!

    cc

  23. Cerutti Gino
    Cerutti Gino says:

    x Peter e altri.

    Dato che conosco questo paese (e la sua gente) per così dire “palmo per palmo” comprese le sue 4 etnie (tedesca, romanda, italofona e romancia) posso solo dirvi che Uroburo è nel giusto.
    A date condizioni data la sua ristrettezza geografica, è un paese certamente tollerante.
    In 40 anni sono cresciute due generazioni le quali non hanno niente a che vedere con i vecchi bacucchi fascisti come J. Schwarzenbach il quale, comunque, in punto di morte si pentì di quel referendum parafrasando la famosa frase di Max Frisch:
    “chiedevamo braccia e sono venuti invece uomini”.
    Queste nuove generazioni fin dall’asilo sono cresciute insieme ai figli degli immigrati, hanno giocato insieme, insieme hanno diviso i loro primi amori, escono insieme per i loro partys, eccetera.
    Per questo ho sempre pensato di riporre la speranza su di loro, le nuove generazioni, per azzerare la xenofobia o il razzismo di noi vecchi incartapecoriti malati di sterotipi pieni di muffa.

    C.G.

  24. Controccorrente
    Controccorrente says:

    x tutti

    La globalizzazione…!!

    Per quanto possa essere rallentata,la globalizzazione mondiale, porterà sempre a dei “problemi maggiori di Xenofobia”.
    (Leggo per esempio che in Inghiletrra vi è stata una violenta manifestazione di gruppi xenofobi di estrema destra.)

    la Xenofobia naturale, trapassa facilmente in “razzismo” di comodo, il passaggio è breve , quando Il benestante” a qualsiasi livello (io sono un benestante rispetto a un mio simile del bangladesch) sente minacciata la propria condizione sociale aumenta il suo livello di Xenofobia, mi pare abbastanza ,ovvio..mentre se in linea teorica c’è n’è per tutti ..diminuisce la xenofobia , (anche se lo stronzo o il deviato esisterà sempre)…

    Lotte xenofobe ci sono state sempre nel passato e il più delle volte scatenate dai ceti socili più poveri…, è l’unica volta che il capitalismo stranamente ha assunto un “volto umano” sic ..quando servono “braccia a buon mercato”, anche i Signori combattono il razzismo a parole…quando gli fa comodo …
    Storie vecchie di secoli ..già ai tempi dell’Impero Romano..

    Globalizzazione cattiva o buona..no solo un fatto ineludibile..!!
    Con cui bisogna fare sempre vecchi e nuovi conti !!
    Semmai si tratta di ragionare cosa è vecchio cosa è nuovo e cosa è però sempre valido !

    cc

  25. Peter
    Peter says:

    x CC

    veramente i poveracci si sentono minacciati anche di piu’…ad odiare i polacchi e gli asiatici sono soprattutto i proletari e sottoproletari, cosa credi? c’e’ razzismo anche nelle classi medie, ovvio, ma loro possono controllare molto meglio gli ingressi nei loro mestieri e professioni, cosa credi? forse mi sbaglio, ma ho sempre avuto la sensazione che mi venisse concesso solo cio’ che altri (ed intendo tutto il Commonwealth, non solo i padroni di casa…) non volessero particolarmente, se mi capisci…
    I gruppi di estrema destra a Londra oggi sono dei poveracci senza speranza

    ciao, Peter

  26. Controccorrente
    Controccorrente says:

    Caro peter,
    lo so, lo so, perfettamente ..!!
    Mi pare che abbiamo constatato le stesse cose..poi come al solito si possono trarre diversi “finali !
    La vita in fondo è un’enorme opera “teatrale” dove nonostante tutte le diversità possibili..stringi stringi trovi sempre gli stessi attori ed è facile riconoscerli ..anche se poi intorno ad ogni attore ti puoi divertire a creare le sfumature più brillanti ..in fondo come nella musica le note sono Sette , ma ti diverti con gli accordi..

    cc

  27. Anita
    Anita says:

    x Uroburo

    Caro Uroburo,
    non vivo in Svizzera.
    Ai tempi dell’assassinio di quel malcapitato il razzismo era lampante, si sente dai discorsi sui videos, gli italiani erano oltre la meta’ del totale degli immigrati, li volevano cacciare dalla svizzera perche’ rubavano i posti di lavoro e temevano che la svizzera si italianizzasse troppo.
    Il referendum passo’ in 9 cantoni, immagino nei cantoni tedeschi…

    Al giorno d’oggi e’ difficile fare distinzione dal modo di vestire, anni fa rimasi sorpresa in Italia, sentivo commenti come: Chista e’ merigana.
    Ero vestita con taileur italiani, giacche e pantaloni, niente di pacchiano… forse ce l’avevo scritto in fronte…
    Questo da Roma in giu’.

    Ma ritornando al signor Zardini, e’ probabile che non fosse vestito da operaio dato che era il suo primo giorno o sul lavoro o per un’intervista, era li’ solo da 4 giorni, forse era vestito con vestito scadente…chi lo sa?

    Prima di tutto non ho scritto che la Svizzera e’ razzista, ho riportato cio’ che ho letto e che e’ nel video della RAI.

    Circa 4-5 anni fa per curiosita’ feci inchieste su quali fossero i requisiti per chiedere permanenza in Svizzera per un pensionato:
    “Domicilio assicurato, schedina penale pulita e almeno $ 100’000 annui di introito o di rendita”.
    Temevano che il governo dovesse prendersene carico.

    Queste inchieste le ho fatte direttamente su Websites Svizzeri governativi.

    Uno dei motivi delle mie ricerche fu il fatto che amici lombardi mi dicevano che se se lo potessero permettere finanziariamente si sposterebbero in Svizzera, non sono poveretti, anzi in Italia sono benestanti, hanno una bella villa vicino a Busto Arsizio, le due figlie sono professoresse, tutto vero perche’ li conosco da quando ero ragazzina.

    Qui negli US entrano a piacere, milioni su milioni, sono cosi’ tanti che e’ un enigma come risolvere la situazione.

    Molte persone anziane sono richiamate dai figli, l’unico requisito e’ il domicilio e dopo 5 anni possono acquisire la cittadinanza.

    Anita

  28. Vox
    Vox says:

    Sette punti sulla guerra in Libia
    di Domenico Losurdo

    Ormai persino i ciechi possono essere in grado di vedere e di capire quello che sta avvenendo in Libia:

    1. E’ in atto una guerra promossa e scatenata dalla Nato. Tale verità finisce col filtrare sugli stessi organi di «informazione» borghesi. Su «La Stampa» del 25 agosto Lucia Annunziata scrive: è una guerra «tutta “esterna”, cioè fatta dalle forze Nato»; è il «sistema occidentale, che ha promosso la guerra contro Gheddafi». Una vignetta dell’«International Herald Tribune» del 24 agosto ci fa vedere «ribelli» che esultano, ma stando comodamente a cavallo di un aereo che porta impresso lo stemma della Nato.

    2. Si tratta di una guerra preparata da lungo tempo. Il «Sunday Mirror» del 20 marzo ha rivelato che già «tre settimane» prima della risoluzione dell’Onu erano all’opera in Libia «centinaia» di soldati britannici, inquadrati in uno dei corpi militari più sofisticati e più temuti del mondo (SAS). Rivelazioni o ammissioni analoghe si possono leggere sull’«International Herald Tribune» del 31 marzo, a proposito della presenza di «piccoli gruppi della Cia» e di «un’ampia forza occidentale in azione nell’ombra», sempre «prima dello scoppio delle ostilità il 19 marzo».

    3. Questa guerra non ha nulla a che fare con la protezione dei diritti umani. Nell’articolo già citato, Lucia Annunziata osserva angosciata: «La Nato che ha raggiunto la vittoria non è la stessa entità che ha avviato la guerra». Nel frattempo, l’Occidente è gravemente indebolito dalla crisi economica; riuscirà a mantenere il controllo su un continente che sempre più avverte il richiamo delle «nazioni non occidentali» e in particolare della Cina? D’altro canto, lo stesso quotidiano che ospita l’articolo di Annunziata, «La Stampa», si apre il 26 agosto con un titolo a tutta pagina: «Nuova Libia, sfida Italia-Francia». Per chi ancora non avesse compreso di che tipo di sfida si tratta, l’editoriale di Paolo Baroni (Duello all’ultimo affare) chiarisce: dall’inizio delle operazioni belliche, caratterizzate dal frenetico attivismo di Sarkozy, «si è subito capito che la guerra contro il Colonnello si sarebbe trasformata in un conflitto di tutt’altro tipo: Guerra economica, con un nuovo avversario, l’Italia ovviamente».

    4. Promossa per motivi abietti, la guerra viene condotta in modo criminale. Mi limito solo ad alcuni dettagli ripresi da un quotidiano insospettabile. L’«International Herald Tribune» del 26 agosto, con un articolo di K. Fahim e R. Gladstone riporta: «In un accampamento al centro di Tripoli sono stati ritrovati i corpi crivellati di proiettili di più 30 combattenti pro-Gheddafi. Almeno due erano legati con manette di plastica, e ciò lascia pensare che abbiano subito un’esecuzione. Di questi morti cinque sono stati trovati in un ospedale da campo; uno era su un’ambulanza, steso su una barella e allacciato con una cinghia e con una flebo intravenosa ancora al suo braccio».

    5. Barbara come tutte le guerre coloniali, l’attuale guerra contro la Libia dimostra l’ulteriore imbarbarimento dell’imperialismo. In passato innumerevoli sono stati i tentativi della Cia di assassinare Fidel Castro, ma questi tentativi erano condotti in segreto, con un senso se non di vergogna, comunque di timore per le possibili reazioni dell’opinione pubblica internazionale. Oggi, invece, assassinare Gheddafi o altri capi di Stato sgraditi all’Occidente è un diritto proclamato apertamente. Il «Corriere della Sera» del 26 agosto 2011 titola trionfalmente: «Caccia a Gheddafi e ai figli casa per casa». Mentre scrivo, i Tornados britannici, avvalendosi anche della collaborazione e delle informazioni fornite dalla Francia, sono impegnati a bombardare Sirte e a sterminare un’intera famiglia.

    6. Non meno barbara della guerra, è stata ed è la campagna di disinformazione. Senza alcun senso del pudore, la Nato ha martellato sistematicamente la menzogna secondo cui le sue operazioni belliche miravano solo alla protezione dei civili! E la stampa, la «libera» stampa occidentale? A suo tempo essa ha pubblicato con evidenza la «notizia», secondo cui Gheddafi riempiva i suoi soldati di viagra in modo che più agevolmente potessero commettere stupri di massa. Questa «notizia» cadeva rapidamente nel ridicolo, ed ecco allora un’altra «notizia», secondo cui i soldati libici sparano sui bambini. Non viene addotta alcuna prova, non c’è alcun riferimento a tempi e a luoghi determinati, alcun rinvio a questa o a quella fonte: l’importante è criminalizzare il nemico da annientare.

    7. A suo tempo Mussolini presentò l’aggressione fascista contro l’Etiopia come una campagna per liberare quel paese dalla piaga della schiavitù; oggi la Nato presenta la sua aggressione contro la Libia come una campagna per la diffusione della democrazia. A suo tempo Mussolini non si stancava di tuonare contro l’imperatore etiopico Hailè Selassié quale «Negus dei negrieri»; oggi la Nato esprime il suo disprezzo per Gheddafi «il dittatore». Come non cambia la natura guerrafondaia dell’imperialismo, così le sue tecniche di manipolazione rivelano significativi elementi di continuità. Al fine di chiarire chi oggi realmente esercita la dittatura a livello planetario, piuttosto che Marx o Lenin, voglio citare Immanuel Kant. Nello scritto del 1798 (Il conflitto delle facoltà), egli scrive: «Cos’è un monarca assoluto? E’ colui che quando comanda: “la guerra deve essere”, la guerra in effetti segue». Argomentando in tal modo, Kant prendeva di mira in particolare l’Inghilterra del suo tempo, senza lasciarsi ingannare dalle forme «liberali» di quel paese. E’ una lezione di cui far tesoro: i «monarchi assoluti» del nostro tempo, i tiranni e dittatori planetari del nostro tempo siedono a Washington, a Bruxelles e nelle più importanti capitali occidentali.

    http://uruknet.info/?p=m81112&hd=&size=1&l=e

  29. Vox
    Vox says:

    SECONDO STIME APPROSSIMATIVE, LA ‘MISSIONE UMANITARIA’ NATO IN LIBIA HA CAUSATO OLTRE 60.000 MORTI

    One Hell of a Humanitarian Mission
    30,000 Bombs Over Libya

    by THOMAS C. MOUNTAIN

    http://www.counterpunch.org/2011/09/02/30000-bombs-over-libya/#.TmJZjE0sKLw.facebook

    September 3, 2011 – After some 8,000 bombing raids, with estimates of 4 bombs used per attack NATO has already dropped over 30,000 bombs on Libya. That’s almost 200 bombs per day for 6 months, some tens of thousands of tons of high explosives.

    With an estimated 2 Libyans killed per bomb and without a single NATO casualty the Western regimes have massacred over 60,000 Libyans in the past half year with the rebels themselves having said there have been 50,000 Libyan deaths.
    One hell of a humanitarian intervention isn’t it?…

  30. sylvi
    sylvi says:

    Finestra sul Friuli collinare!
    Un po’ di requiem dopo i festeggiamenti per il compleanno di mio nipote.

    Da parte materna sono piuttosto numerosi e di tutti i colori: berluschini, bersaniani, vendoliani e leghisti…tutti a pranzo…poi abbiamo lasciato il campo all’asilo, con evidente gioia di mio nipote che aveva scelto di andare a fare “la nanna corta” piuttosto che ascoltare.
    Incredibile…ma ho più taciuto che parlato…facevano tutto loro…anche la nonnabis , ancora imprenditrice antiquaria che si difende con le unghie e coi denti!!!
    Può consolare che persino i berluschini d’antan siano abbondantemente stufi di lui!
    La nonna bis vuole andare a votare , ma non ritirare la scheda…
    il figlio ondeggia …purchè sia sx, il genero purchè sia dx…
    Ho avuto un mancamento perchè ho pensato a Uroburo che dichiara, lui, che io sono una leghista, ma tutti eravamo d’accordo che per noi Bossi è più distante della luna e un pochino più appannato!

    Ci siamo tutti messi d’accordo nel commentare la visita a Pola, l’Arena era zeppa di italo-croati, del Presidente Napolitano che ha fatto una dichiarazione congiunta col Presidente Josipovic nel ribadire la condanna di tutti i crimini storici pre e post fascisti e di ” coltivare la memoria delle sofferenze delle vittime e dei sopravvissuti…e l’impegno fra Italia e Cr oazia di perdonarsi reciprocamente il male commesso”.

    Detto in parole povere, poco,!!! ma saranno risarciti gli esuli.

    Il berluschino della compagnia ha commentato: -c’è chi parte lucido e arriva confuso…al nostro Presidente Napolitano è successo il contrario!-

    Ps x Uroburo
    Lei che mi taccia di leghista…chi è più intollerante, razzista di lei che mi mette in un cesto che non è mai stato il mio!
    Ciò non significa che io non preferisca l’idea di Cattaneo …a quella di Cavour e di quel pasticcione di Garibaldi.
    Cavour era Statista , ma sbagliato per “un’espressione geografica”.
    E lui avrebbe dovuto capirlo…era l’unico sulla piazza che poteva farlo!
    Mandi

    Sylvi

  31. Vox
    Vox says:

    CAMPAGNA USA PER EVITARE CREAZIONE STATO PALESTINESE
    (COME RICHIEDE IL BOSS DEGLI USA, ISRAELE)
    MA POTREBBE ESSERE TROPPO TARDI…

    http://www.activistpost.com/2011/09/us-campaigns-to-avoid-palestinian.html

    WASHINGTON (AFP) – The United States has launched a last ditch diplomatic drive to persuade Palestinians to scrap their plan to seek UN recognition as a state, The New York Times said.

    The administration of President Barack Obama has circulated a proposal for renewed peace talks with the Israelis in the hope of persuading Palestinian president Mahmud Abbas to abandon his bid for recognition at the United Nations General Assembly, which opens September 20.

    But the move may be too late…

  32. Vox
    Vox says:

    LA NATO HA COMMESSO CRIMINI DI GUERRA

    Libya: NATO Enabling War Crimes

    So who does the world turn to when the “international community” begins recklessly mass-murdering entire populations, shutting off entire cities from food and water to “starve them into submission,” and “pound” civilian populations with airstrikes? The answer is, we turn to ourselves – the individual – who on a daily basis have facilitated in the first place the corporations and banks of Wall Street and London who are the perpetrators of these horrendous crimes. We have created these world-spanning financial and corporate empires, given them the power to act against entire nation-states with absolute impunity, so it must be we the people who rein back in this terrible power.

    http://www.blacklistednews.com/Libya%3A_NATO_Enabling_War_Crimes/15554/0/38/38/Y/M.html

    E nella NATO c’e’ anche l’Italia, costretta a partecipare a una serie di guerre di aggressione e criminali, addirittura contro i propri interessi: che senso ha fare parte di questa organizzazione e continuare a pagare anche l’oneroso costo delle basi?

  33. sylvi
    sylvi says:

    x Vox

    Mi lavo regolarmente i denti e mi sciacquo.
    Capisco anche che un idealista , fino a quando non gli è concesso comandare e decidere, possa essere utile allo sviluppo di nuova cultura, di nuove aperture….ma se comanda troppo …può diventare un Garibaldi,…ma poi, ed è peggio,… un Mussolini, un Berlusconi…
    Garibaldi era profondamente onesto…non aveva capito, o non aveva messo in pratica l’idea che il potere è indivisibile dai soldi e viceversa.
    Ne ho stima per quello!

    Sylvi

  34. Cerutti Gino
    Cerutti Gino says:

    x 386
    Fioretto un corno!

    Ineffabile signora, le consiglierei vivamente di smetterla di aprire bocca (si fa per dire) e dargli fiato!
    Faccia piuttosto “ricerche” sul razzismo di casa sua, tutt’ora vigente dopo decenni di apartheid.

    Quel paese si scrive con la “S” maiuscola e durante la seconda guerra mondiale, fu rifugio sicuro di innumerevoli socialisti e comunisti italiani messi nelle liste nere dai fascisti di Mussolini. Uno di questi fu Sandro Pertini. Fu rifugio anche di Mazzini, qualche decennio prima. In una cittadina chiamata Grenchen esiste ancora un monumento e una piazza dedicati a lui.

    Ne prenda atto invece di scrivere panzane.
    C.G.

  35. Cerutti Gino
    Cerutti Gino says:

    x Sylvi.
    Ricordo un episodio riguardo Carlo Cattaneo:
    Lugano, Piazza della Riforma un giorno che non ricordo più.
    Il legaiolo Bossi tenne un “discorso” invitato dalla Lega dei ticinesi,
    davanti a una quarantina di persone, legaioli ticinesi e (si fa per dire) italiani, tra cui io lì per puro caso.
    Bene.
    Starnazzava, tra l’altro sul fatto che Cattaneo fu un fautore del federalismo- il che è vero – ma “acerrimo nemico della massoneria” in generale.
    Qualcuno si accostò e gli disse presumibilmente che C. era un noto massone e puoi immaginarti le risate della gente, almeno di quella che ne era al corrente, e la mia, molto sonora.
    Ricordo la faccia che fece il rimbambito di Gemonio…uno spasso!

    C.G.

  36. Faust
    Faust says:

    Chista e’ merigana.
    Ero vestita con taileur italiani, giacche e pantaloni, niente di pacchiano… forse ce l’avevo scritto in fronte…
    Questo da Roma in giu’.

    … Anita guarda che quando uno e’ vestito da ricco… i poveri dicono chiSta e’ merigana… eri elegante eri ricca (tu saresti, anzi sei ricca… anche se non avessi un cent… e vestita di abiti modesti… L’eleganza e la cultura danno il tono da ricco… e sembra che ce l’ha scritto in fronte…) e’ naturale Chista e’ merigana…
    Faust

  37. Vox
    Vox says:

    da
    Fulvio Grimaldi
    http://fulviogrimaldi.blogspot.com/

    […]
    Tripoli: neri giustiziati dai “ribelli” con le mani legate
    [I giornalisti embedded] Non hanno visto le strade lastricate di morti ammazzati, di cui nessuno si cura perché è gente del “dittatore”, del “cane pazzo”, del “buffone” … Come a Bengasi nessuno di loro si era accorto del furto del patrimonio archeologico libico per mano dei sicari di Bengasi (replay di quello operato da mercenari e collezionisti Usa in Iraq), qui nessuno ha notato le turbe di terroristi, col vessillo del più corrotto e servo dei re africani e arabi, invadere, depredare e ottusamente distruggere il Museo Nazionale di Tripoli (replay di quello di Baghdad: cancellare storia e identità).

    E nemmeno hanno udito il rintocco disperato delle campane della cattedrale cattolica greco-ortodossa di Tripoli, mentre la marmaglia mercenaria rubava, rovinava, imbrattava il tempio di una religione che, come tutte le altre con Gheddafi, ha goduto di benefici, tutela, amicizia, rispetto.

    Vedremo ora, con in città quelli che sono andati uccidendo cristiani e demolendo chiese da un angolo all’altro del mondo musulmano, che hanno qui per comandante un emiro un po’ Al Qaida e un po’ Cia, che, in cambio delle lezioni di killeraggio ottenute dal Mossad, già annunciano che riconosceranno Israele.

    Non vedono che, mentre i lanzichenecchi e i loro ufficiali europei si abbeverano alle cisterne portate dalla Flotta Nato, a 1 milione e mezzo di persone rintanate nelle loro case, perché se vanno a comprarsi una gazzosa gli sparano, non hanno di che bere, lavarsi, cucinare, vivere…

    I cacamissili non si erano lasciati sfuggire l’occasione umanitaria di fare a pezzi “l’ottava meraviglia del mondo”, il grandioso sistema idrico realizzato da Gheddafi che dava acqua potabile al 75% della sua popolazione, nonché l’intera rete dei rifornimenti energetici, elettricità e carburante.

    Salvare i civili, oggi come ieri e come domani, dato che la minaccia di Gheddafi è sempre là, per i libici e per il mondo (ricordate Tony Blair: “In 45 minuti Saddam potrà colpirci a Londra”?), da affrontare con altri missili e bombe e, domani, con le forze Nato, dette “caschi blù”, a garantire la sicurezza dei gestori del welfare e dei beni comuni libici: Exxon, Total, Suez e Halliburton e dei nuovi padri costituenti alla saudita.

    Nella mia esperienza libica ho notato una curiosa coincidenza. Tutte le atrocità – mercenari, stupri, massacri, bambini soldato, prigionieri carbonizzati, esecuzioni a freddo – dai bengasiani attribuiti a Gheddafi e ai gheddafiani, con il concorso entusiasta di tutta la stampa, le si sono scoperte essere metodi operativi delle bande mercenarie. Un colossale transfert. Ce ne sono prove in abbondanza…

    Del resto, trattasi di “regole d’ingaggio” disposte dall’Impero per sé e i suoi ascari in tutte le colonizzazioni. Serve a prolungare il conflitto interno al paese soggiogato, realizzando la famigerata strategia, elaborata in Israele nel 1982, di frantumare ogni Stato da debellare in minuti e inoffensivi frammenti etnico-confessionali-tribali, in perpetuo attrito tra loro.

    […] Sirte non è lontana. Della stragrande maggioranza del territorio che ai mercenari sfugge tuttora, a Gheddafi è stato assegnato solo un piccolo lembo: Sirte. Sirte, covo di gheddafiani e, forse, di Gheddafi, che non si arrende alla faccia degli ultimi tre giorni di barbarie Nato, con 81 incursioni d’attacco che hanno polverizzato quanto restava della città natale del leader. La cianfrusaglia monarco-islamista-liberista che la assedia aveva proclamato una tregua e un ultimatum: resa entro venerdì. In effetti la tregua era il tempo occorrente alla Nato per spianare la strada agli attaccanti e l’ultimatum, si sa, vale quanto gli annunci di democrazia in Libia.

    Dal nadir della decenza professionale allo zenit dell’orgoglio.
    Noi che abbiamo il privilegio storico ed etico di stare dalla parte degli aggrediti, diffamati, perseguitati, giusti, nella depressione nera in cui ci hanno sprofondato gli infami della “sinistra”, abbiamo visto lanciarci una cima per la quale tornare ad arrampicarci verso la luce della fiducia nell’umanità. E’ l’orgoglio di un esercito, di soldati, volontari, popolo comune, che ha prodotto l’eroismo di una resistenza da ricordare quanto quella di Omar al Mukhtar contro i predatori italiani.

    Gli struzzi e i ratti non vedono, ma sono questi eroi che ci hanno dimostrato chi è il “tiranno”, chi è la “democrazia”, chi è la “libertà”. Se una forza coloniale che lancia per sei mesi decine di migliaia di missili e bombe e scatena un’orda di belve e di incoscienti, o un governo, privato con una violenza immane di ogni difesa, ma legittimato e difeso dal consenso del suo popolo.

    Se coloro che andranno a svuotare casse e risorse dello Stato, a svendere alla maniera di Draghi-Amato-Berlusconi quanto appartiene al popolo, a imporre oscurantismi e mordacchie al libero corpo e al libero pensiero, o piuttosto coloro che hanno tratto quel popolo dall’abiezione coloniale, che gli hanno dato benessere e dignità, che hanno proposto un’alternativa continentale all’economia predatrice dei globalizzatori, che hanno ospitato alla pari milioni di migranti, evitandogli i barconi, i nostri lager e sevizie fisiche e legali, e le stragi in mare cui ora li destinano gli alleati di Maroni. Se chi invade, bombarda, brucia, trucida sotto vessilli a suo tempo imposti dal padrone britannico, per il gusto patologico che ha il fanatico e lo sprovveduto per la sopraffazione, sotto la copertura e con il salario di sangue dei 27 tra i paesi più canaglia, più potenti ed armati del mondo, o invece chi a tale uragano oppone quanto gli è rimasto: se stesso, la sua dignità, l’amore per il proprio paese, la fedeltà al leader costruttore della nazione, della sua prosperità e della sua indipendenz

    La Nato sarà stata capace di annientare case, infrastrutture, famiglie, ospedali, scuole, ma non è riuscita a dare rispettabilità alle torme inette, se non per cavar sangue, fatte passare per “giovani rivoluzionari”. Quella rispettabilità guadagnata dai combattenti della resistenza e della verità, che oggi onora l’umanità, ne giustifica l’orgoglio e che presto o tardi sfonderà su libri di storia pubblicati fuori dall’angusta cosca della “comunità internazionale”.
    Per oltre cinque mesi le forze armate, praticamente disarmate, di un debolissimo paese di sei milioni hanno sfidato i sistemi d’arma più avanzati del pianeta, su un terreno senza copertura, contro un nemico capace di uccidere qualsiasi cosa potesse essere vista dal cielo, o da una consolle in Nevada.

    Giorno e notte gli occhi della macchina da guerra euroamericana puntavano dallo spazio, oltreché sui civili nei centri abitati, sui soldati libici da incenerire. A dispetto di questo, a dispetto del terrore che i mercenari intendevano istillare a forza di prigionieri bruciati vivi, le forze armate libiche hanno mantenuto le loro posizioni, l’integrità dei reparti, l’onore personale e collettivo.

    La coalizione dei necrofori potrà alla fine disintegrare un esercito di patrioti, ma non saprà mai dare legittimità, agli occhi di un mondo non decerebrato come il nostro, ai suoi pagliacci di Bengasi che nulla hanno mai vinto, se non il nastrino del servizio ai padroni d’oltremare. Sono, i “giovani rivoluzionari”, masturbati da Goracci, Valle, Liberti, niente che comparse in stracci del teatro imperiale, un’orda che avanzava su strade lastricate dei corpi carbonizzati di uomini e donne migliori, caduti sfidando l’Impero. Gente che, ubriaca del potere di uccidere, si accorgerà che gli europei e gli statunitensi mai hanno rispettato i propri lacchè. E si accorgerà pure di quale ricordo ha impresso in sei milioni di cittadini, nelle donne di nuovo ridotte dietro sbarre sociali e culturali, travolgendo da Bengasi a Tripoli ogni criterio di umanità. Tra colossali sodomizzazioni in arrivo da Europa e Usa e odio e lotta del popolo libico, su questa gente incombe una nemesi tremenda. Quella che si sta compiendo in Afghanistan e Iraq contro gli equivalenti locali.

    A noi invece il compito di non dar tregua ai rinnegati del giornalismo, ai necrofagi della verità, alle prostitute del bordello mediatico. Ci sono tutte le fattispecie di reato che un informatore fellone può immaginare e compiere. E che questi hanno commesso. Nel futuro tribunale di Norimberga, che stavolta non sarà dei vincitori ma degli onesti del mondo, tutti parti lese, quei gaglioffi dovranno stare nella gabbia degli imputati. Se vogliono, con stella di davide e stelle e strisce sulla casacca da carcerato e coppole in testa. Le meritano. Ma quel giorno non gli serviranno più a niente.

  38. Anita
    Anita says:

    x Faust

    Non mi sono mai vestita sfarzosa, una volta portavo il vestiario bene, benche’ sia piccola di statura, cosa che non mi ha importato….
    Ci tengo alla moda ma solo con un accento.

    Non mi son mai sentita povera anche quando lo eravamo….le mie prime esperienze negli US sono cose da romanzo tragicomico.

    Ho appena parlato con Milano, ho una cara amica che ho conosciuto online in un forum, ormai sono anni che mi telefona, andiamo molto d’accordo, mi chiama sorellina…..ti dico il vero, faccio fatica a portare avanti una lunga conversazione in italiano, mi mancano le parole….mi impapero.

    Oggi dovevo andare alla festa della futura sposa di mio nipote, ma ho dovuto rinunciare, ieri mi sono macellata la gamba sinistra, dal ginocchio al piede, mi e’ caduta una scala di legno addosso, poteva essere peggio se mi cadeva in faccia…a quella ci tengo di piu’.
    Ci vorra’ un po’ di tempo per rimarginare.
    Mi sono curata da sola.

    Ciao bello,
    Anita

  39. Rodolfo
    Rodolfo says:

    Repubblica
    Kate a un passo dall’espulsione e dalla morte
    Anche il web si mobilita per salvarla
    Kate a un passo dall’espulsione e dalla morte Anche il web si mobilita per salvarla .Una giovane nigeriana ha scontato 4 anni di reclusione per droga a Cosenza. Nel suo Paese sarà lapidata per essersi rifiutata di sposare un uomo più anziano e di convertirsi all’islam. La petizione di Care2 e gli appelli del Movimento diritti civili.



    In Germania c´e´una legge apposita che vieta di estradare chi nel proprio paese corre il rischio di essere ucciso.
    Ma mi sembra una cosa normale … logica …civile ed umana.
    In Italia c´e´bisogno della mobilitazione del web…di petizioni al Care2 e degli appelli dei Movimenti dei diritti civili .
    Cose dell´altro mondo.
    Rodolfo

  40. Rodolfo
    Rodolfo says:

    Qualche giorno fa´ il mio treno ritardava a partire…succede anche in Germania. Di fronte a me un giovane…mi sembrava un Tedesco….che all´improvviso si alza e sparisce lasciando la sua valigia incostudita. Dopo qualche minuto mi alzo anch´io…non certo in panico ma sicuramente preoccupato. Ma dove e´andato a finire? Lo vado a cercare e dopo circa dieci minuti lo trovo che parlava con il capotreno. Ho parlato con lui accennandogli le mie preoccupazioni… Anche questo ha fatto di me l´11 Settembre 2001.
    Ha fatto di tutti noi direi…nei treni e in tutti gli altri mezzi di trasporto ci si guarda di sottocchi e un qualsiasi bagaglio o sacchetto incostudito genera automaticamente sospetto. E gia´uno si trova davanti gli occhi quelle torri gemelle che non esistono piu´…ma che si sono oramai impregnate nel cervello…una fotografia che non si dimendica…ed oramai sono passati 10 anni.
    Questo 9/11 ci ha rubato davvero quel senso di sicurezza che sentivamo…viaggiando o camminando per le strade….diciamo cosi che e´stato il culmine…..dopo gli attentati alle sedi diplomatiche degli Stati Uniti in Kenya e Tanzania … dopo tutti gli altri attentati …dopo Madrid (11 marzo 2004) e Londra (7 luglio 2005) fino a quello in Israele di qualche giorno fa´.
    Il mondo non e´piu´cosi come era una volta….quando ancora si sentiva la fragranza della mela.
    Rodolfo

  41. Controccorrente
    Controccorrente says:

    X rodolfo

    Mi sono sempre chiesto di quali fragranze odorino gli uomini del Mossad ?
    Facciamo un appello sul Web cisì tanto .per sapere..!

    cc

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