La signora Ofelia ha addebitato al malcapitato Dominique Strauss Kahn le escoriazioni vaginali che s’era procurate allegramente con altri la sera prima. Ma per capire che mentiva bastava guardarla. E avere letto il processo a Frine

Non per vantarci, ma lo abbiamo sostenuto quando tutti erano convinti del contrario, c’erano cascati come allocchi e Dominique Strauss Kahn lo lapidavano in tutti i modi possibili, le femministe lo scorticavano vivo e in patria veniva colpito da denunce a scoppio ultra  ritardato, chiaramente più campate per aria di quella scagliatagli contro dalla magistratura di New York. Ora l’accusato è tornato libero, completamente libero, ed è saltato fuori che la signora Nafissatou Diallo, meglio nota come Ofelia, ha rifilato un bidone anche ai periti che al pronto soccorso l’avevano sottoposta a visita ginecologica. I danni in alcune zone della vagina c’erano, ma la gentile signora se li era procurati la sera prima dell’asserito tentativo di stupro, dandoci evidentemente dentro con almeno un altro uomo. La mattina dopo, una volta preso servizio al Sofitel, la gentile signora deve avere pensato bene di mettere a frutto i segni della baldoria sessuale della sera prima: una capatina nella stanza del ricco direttore del Fondo Monetario internazionale nonché probabile futuro presidente della Repubblica francese, forse un po’ di sesso veloce giusto per poterlo incastrare meglio, e poi giù con le accuse.
Uno dei danni peggiori di questa brutta storia a base di panzane e riprorevole creduloneria della polizia e del magistrato Cyrus Vance di New York è che sarà ancor più difficile per le donne stuprate per davvero poter essere credute quando dovessero ribellarsi e rivolgersi alla giustizia. L’accusa di stupro di solito è supportata solo dalle affermazioni della vittima, alla quale si tende a dare molto più credito che all’accusato anche quando non ci sono né prove né testimonianze. D’ora in poi sarà più difficile essere credute sulla parola, la vicenda del Sofitel ha infatti dimostrato clamorosamente che ci si può far passare per vittime anche quando non è vero. Chiediamoci cosa sarebbe successo se l’accusa fosse stata lanciata contro uno di noi, contro un uomo qualsiasi, privo cioè dei molti quattrini necessare per ingaggiare avvocati e detective in grado di dimostrare che le accuse sono solo frottole interessate .

A voler essere irriverenti e un po’ goliardici, cosa legittima dopo la cappa di ipocrisia “politicamente corretta” che ha condizionato questa vicenda, per capire al volo che l’ex direttore del Fondo Monetario Internazione (FMI) era innocente bastava guardare da vicino la sua accusatrice, la signora Ofelia cameriera del Sofitel Hotel di New York. Che si è proclamata vittima di un tentato stupro classico e di un doppio stupro “orale”, non prima di essersi sentita sussurrare un lusinghiero “Sei bellissima!”.  E’ qui che casca l’asino, che in questo caso è un’asina. A parte la contraddizione con le prime versioni, nelle quali affermava che DSK non aveva profferito verbo, ora che sono disponibili nel web le sue foto la realtà è evidente: solo un innamorato perso, un figlio o, come lo chiamano a Napoli, un “cecato” possono dire che Ofelia è bellissima. Sì, certo tutte le donne, in particolare “sono belle tutte le mamme del mondo” come dice una vecchia canzone, però qui c’è di mezzo un uomo distrutto, distrutto anche nella corsa all’Eliseo che avrebbe con ogni probabilità vinto, un uomo dalla carriera manageriale e politica stroncata a causa delle evidenti panzane rifilate da Ofelia, che in quanto musulmana non deve amare molto un ebreo come DSK.

Poiché c’è di mezzo la riduzione a polpettine di un uomo e della sua carriera, è bene essere molto chiari.  Ed essere molto chiari significa anche dire chiaro e tondo che, oltre a non essere né bellissima né bella, la signora Diallo non pare la più adatta a far cadere di colpo in tentazione selvaggia e incontenibile un arcimilionario, in dollari e in euro, come DSK, che certe cose può permettersi di farle e farsele fare da giovanissime e bellissime, quando, dove e come vuole. Magari certe cose per galanteria non si rifiutano neppure da una volenterosa, consenziente o proponente, anche se non è una Venere, ma stuprarla proprio no, per giunta con un doppio rapporto orale senza reazioni difensive, come per esempio mordere. A parte l’impossibilità di credere che un uomo non deficiente  faccia sesso senza preservativo con una sconosciuta di passaggio, rischiando così l’Aids in quella Grande Mela che di certe malattie infettive è una capitale.
C’è chi si permette il bunga bunga con una ventina di pulzelle. Un direttore dell’FMI per giunta ricco di suo, e ricco anche della moglie, di sicuro può permettersi qualcosa di un po’ di sesso arraffato alla prima che ti capita per caso in stanza.
Ciò che infastidisce delle affermazioni strappalacrime della signora è il suo tirare in ballo la figlia – “Piango ogni giorno davanti mia figlia” – perché il tirare in ballo i figli per commuovere la platea è un vecchio vizio di chi non ha argomenti più convincenti. Si vedano per esemio i  giuramenti di Silvio Berlusconi “sulla testa dei miei figli” e il discorso in parlamento del deputato Alfonso Papa per tentare di non andare in galera.

La vicenda di Ofelia e la sua conferenza stampa ricordano, in versione ribaltata, una famosa storia dell’antichità. Più o meno nel 335 avanti Cristo l’etera greca Frine, una sorta di escort di alto livello di quei tempi, amante dell’oratore Iperide, venne accusata ad Atene di empietà per:  1) avere fatto più volte baldoria “licenziosa e indecente”; 2) avere organizzato feste a base di orge; 3) avere introdotto un  ́dio nuovo, vale a dire un non meglio identificato  ́dio straniero al quale si diceva rendessero onore  ́le prostitute e le non virtuose dell’epoca. Durante il processo, il suo avvocato e amante Iperide a un certo punto si rese conto che la giuria, presieduta dal fegatoso Eutias, l’avrebbe condannata a morte, pena prevista per il reato di empietà. E così l’avvocato osò l’inosabile: denudò davanti a tutti il seno di Frine e invocò con alti lamenti pietà per tanta bellezza. Scelta efficace: Frine di colpo non appariva più come una imputata, ma come una sacerdotessa di Venere. Di conseguenza, i giudici restarono atterriti all’idea di condannare una sacerdotessa della dea dell’amore e della bellezza. Frine venne assolta, Eutias, scornato, per l’incazzatura non volle più partecipare a giudizi e Atene proibì che nei processi si facesse ricorso a lamentazioni per chiedere pietà e si mostrassero gli imputati a tutto il pubblico.
La storia di Frine, parola che dovrebbe significare bruna, ma era anche il nome di un tipo di rana, ha ispirato anche il film “Altri tempi”, girato nel 1952 con la regia di Alessandro Blasetti, nel quale Vittorio De Sica in veste di avvocato evita l’ergastolo alla sua cliente Maria Antonia sbattendo in faccia alla corte la prorompente bellezza della scollatura dell’imputata.

Le femministe – che chissà perché protestano per la fine dell’incubo di Strauss Kahn – e i politicamente corretti possono incazzarsi quanto vogliono, ma Ofelia non è apparsa neppure da lontano una sacerdotessa di Venere. Motivo per cui al cospetto del pubblico le sue frottole alla fine sono apparse per quel che sono: frottole. Chissà se avranno il buon gusto di chiedere scusa, o almeno di arrossire, le vestali del femminismo e le maestrine di pensiero non solo d’Oltralpe:  per loro DSK era sicuramente colpevole per il semplice e unico motivo che a dirlo era una donna. Non osiamo pensare a cosa succederebbe, giustamente, nel caso in cui si sostenesse che una donna è sicuramente colpevole solo perché a sostenerlo è un uomo.
Dato che in Italia stiamo vivendo un altro periodo di giustizialismo “politico”, forse è bene fermarci un attimo a meditare.

572 commenti
« Commenti più vecchiCommenti più recenti »
  1. peter
    peter says:

    x Anita

    quello che non sapevo bene era che lo Scottish Executive potesse agire indipendentemente da Londra anche per questioni di questo genere, ovvero di politica a tutti gli effetti internazionale. Questo paese comincia a cadere a pezzi. Pensa che giorni fa non riuscivo a convincere un gallese ed una inglese, amici miei, che Londra fosse la capitale di GB…per entrambi, era solo la capitale dell’Ingh. Mah…

    ciao, Peter

  2. Cerutti Gino
    Cerutti Gino says:

    Anche a fare la struzza la dice lunga sulla propria.personalità.
    Figuriamoci poi se si è ciechi sulla spazzatura della propria etnia.
    Quando poi si ritiene, da novella Cappuccetto Rosso in là con gli anni, che i lupi cattivi sono sempre gli altri, allora si raggiunge il massimo dell’ipocrisia.
    Punto, e a capo.

    C.G.

  3. Controccorrente
    Controccorrente says:

    Continuo la ricerca..ma dovresti meglio specificare qual’è lo scopo della manifestazione per trovare qualche cosa di adatto..!!

    cc

  4. Anita
    Anita says:

    x C.G.

    Ho notato che i lupi cattivi sono sempre e solo gli US, questo si’ !!!!

    Forse non ha letto:

    Sarkozy minaccia attacchi in Iran e accusa il governo siriano.

  5. Controccorrente
    Controccorrente says:

    Però ,Sirena D’adria ..potrebbe fare al caso tuo…come giustamente si dice..dovrebbe essere quella, Vedi tu io ti ho messo insieme Nigra e Venezia..
    Che il Montanaro piemontese, bramava ..patriotticamente parlando ..ovviamente !!

    cc

  6. Cerutti Gino
    Cerutti Gino says:

    “Ho notato che i lupi cattivi sono sempre e solo gli US, questo si’ !!!!”
    ——————————————————————————
    Ci saranno dei fondati motivi, se trequarti del pianeta la pensa così, non crede?
    Vuole che glieli elenco anche se la mia sarà una faticaccia inutile dato che, conoscendola, spesso e volentieri lei è ineffabilmente decisamente cieca, un tantino sorda equalche volta muta.

    Bèh, muta…forse esagero.

    C.G.

  7. Anita
    Anita says:

    x C.G.

    La mia pazienza ha un limite, lei rende impossibile la mia partecipazione su questo forum.

    Buona continuazione!

    Anita

  8. sylvi
    sylvi says:

    caro cc,

    per ora le idee molto chiare non le ho neppure io!
    Il Circolo al quale appartengo organizza una Festa dell’Unità ( d’Italia!), con canzoni e una multivisione accompagnata da musiche sullo sfondo e da intermezzi di prosa e/o poesia, che sarebbero il mio compito.
    La mia idea sarebbe “richiamare” il Piemonte come nascita dell’Unità, poi Venezia , le due guerre ( e su questo ho materiale a iosa), e …l’Oggi…. penso che lascierò una marea di puntini scoraggiati…….vedremo.
    Ho tempo fino a fine mese.

    Grazie comunque.
    Sylvi

  9. sylvi
    sylvi says:

    cara Anita,

    quando C.G. ti fa perdere la pazienza…parliamo di fiori, giardinaggio e uccelli…ovviamente quelli dei nostri giardini…!!!

    devo ancora vedere le tue foto perchè mio figlio mi sta rimettendo in sesto il computer fisso…lo sta facendo …con calma!!!

    Ps: da te spero sia tutto tornato nella normalità.

    ciao
    Sylvi

  10. Cerutti Gino
    Cerutti Gino says:

    Kalma signora Anita, non perda la pazienza per pinzellacchere del genere. Al mondo c’è posto per tutti, in un blog anche.

    Lei ha le sue idee, il sottoscritto le sue, gli altri le loro.
    E per questo si sente per causa mia impossibilitata a partecipare?
    Suvvia…siamo seri!
    È la democrazia e mi dispiace (davvero) che lei si alteri per così poco.
    I miei appunti (puntuali) verso i suoi post non hanno MAI avuto
    niente di personale, e questo lei lo sa benissimo. Piuttosto sul piano politico, questo senza dubbio. Nei suoi post emerge chiaramente una certa islamofobia tipo ‘ndò cojo-cojo, mentre il Cerutti stà a cuore la dignità del singolo: bianco, nero, giallo oppure a pois.
    Per principio, appreso dai miei genitori e da me trasmesso ai miei figli.

    Sul piano politico, perchè di questo si tratta, l’ipocrisia benpensante dei due pesi e due misure è un pozzo nero in cui ci si serve a piene mani, addirittura nuotandoci dentro.

    Poi, diciamolo: non si annoierebbe se il Gino non la stuzzica?
    Ricorda? Eravamo lì-lì per fidanzarci… ekkediamine!
    Lei sa anche quanto io, vecchio marpione di questo blog le voglia, in definitiva, molto bene.

    P.S.: non ricominci con le solite escandescenze tipo “nteregghecchiù” perchè ci ho fatto il callo e non le credo.
    C.G.

  11. Anita
    Anita says:

    x Sylvi

    I miei nervi sono fragili a sufficienza, dopo una settimana di avvisi 24/7 per l’uragano, i preparativi, l’evento per fortuna non epico come annunciato, “l’uragano dei millenni, tutta la costiera atlantica cambiata per sempre”, era solo media hype, ma i danni del vento hanno causato tanto lavoro….e prova ad aver a che fare per due giorni, con 3 guatamelani ed il boss con ADHD e troppa birra…e’ roba da spararsi.
    (ADHD = Attention deficit hyperactivity disorder)

    Adesso che tutto e’ tranquillo e quasi normale io sono agitata…..
    forse e’ anche perche’ tutto e’ stato rimandato e tutti vogliono rifarsi del tempo perso, io sono sola e non mi posso fare in quattro.
    E’ ‘overwhelming’ per me, mi sento tirata da mille parti.
    ===

    Il C.G. e’ un’altra storia e’ meglio lasciar perdere.

    ===

    E’ venuto l’ex compagno-convivente di mia nuora, siamo rimasti amici, e mi ha rallegrato un pochino…almeno capisce…e anche lui ha problemi con la schiena da molti anni.

    Ok, parto per andare in un altra cittadina per comprare la pittura ed il necessario per pulire, scartavetrare e pitturare l’esteriore della mia casa.
    Da quando usiamo la ‘nuova’ pittura e’ un disastro, nel clima umido attira muffa ed il continuo lavaggio causa altri danni.
    Questa volta ho assunto un pittore che lavora da solo, ci vorranno almeno tre’ settimane, secondo il tempo e l’umidita’.

    Non si puo’ vincere.

    Ciao, un abbraccio,
    Anita

  12. Controccorrente
    Controccorrente says:

    Coraggio Anita,
    fossi a due passi,ti manderei mio figlio minore che per il momento dopo il Diploma da Dirigente di Comunità , sta cercando lavori e lavoretti e qualche cosa ha già trovato !
    Poca roba..ma tanto per cominciare..!!

    cc

  13. Peter
    Peter says:

    x CG

    secondo me NON dovresti commentare OGNI post di Anita, dato che sembra da anni una cosa da Jules e Jim.
    Se proprio ci tieni, commentane uno su tre, al massimo uno su due, in maniera casuale tanto e’ uguale.
    E’ quello che io da tempo faccio con Vox…

    ciao, Peter

  14. Cerutti Gino
    Cerutti Gino says:

    x Peter.
    E vabbè! Farò questo fioretto.
    Eppure mi sembra che Vox non posti quisquilie e pinzellacchere.
    Anche lui si inkazza quando c’è chi cerca pedantemente la pagliuzza negli altri soprassedendo sulla propria trave, pontificando senza averne nessun titolo, sulle genti di diversa estrazione.

    Anzi, sulle proprie Colonne d’Ercole, per essere concreti.

    C.G.

  15. Peter
    Peter says:

    x CG

    grazie.
    Il punto secondo me e’ che non si puo’ pretendere di combattere le ipocrisie, pregiudizi ed i misfatti di una nazione o della sua cultura dominante in una sola persona, la quale ha sempre parlato a titolo personale, e tende anche a supportare quello che dice con dati e fonti riconosciute (che ovviamente si possono non condividere, ma a quanto ho visto di rado sono falsi o ridicoli). Anche perche’ nessuno ne e’ immune.
    Anni fa sedevo a tavola con persone di estrazione diversissima, neozelandesi, trinidadensi (si’ lo so, dov’e’?…), tedeschi, malesi…
    Mi azzardai a dire che Tasman, che se non erro scopri’ per primo la Nuova Zelanda, infatti mi pare che Cook venne dopo di lui, aveva appunto scoperto quelle isole. Apriti cielo. Avevo detto ‘scoperto’, ed ero conscio del rischio, ma quale altro verbo potevo usare, in qualsiasi lingua? il tipo di Trinidad mi fece una testa cosi’ col fatto che le cose ci sono sempre state, e noi perfidi europei diciamo ‘scoprire’ per qualsiasi cosa abbia avuto una qualsiasi rilevanza europea…

    ciao, Peter

  16. Vox
    Vox says:

    Mondocane
    http://fulviogrimaldi.blogspot.com/

    “Durante una guerra le notizie devono essere date per istruire piuttosto che per informare”
    Joseph Goebbels
    ministro del Reich

    Ieri, 30 agosto, alle 16, c’è stato davanti alla Farnesina il presidio contro la guerra e per la Libia libera e sovrana di Gheddafi, organizzato dal Comitato 30 Agosto… C’erano un centinaio di persone, circa 50 si possono ascrivere alla sinistra. Cani sciolti, cani del PRC e addirittura del PCL scioltisi dal guinzaglio dei propri gerarchi conniventi con la mitologia imperialista. Nell’altra metà c’erano brave persone agnostiche ideologicamente, ma indignate dall’assassinio di un popolo sotto copertura del più infame menzognificio mai allestito per far passare sulla coscienza della gente il rullo compressore della connivenza-rassegnazione…

    Gli striscioni dicevano cose corrette, degne di qualsiasi manifestazione antimperialista per Iraq, Palestina, Afghanistan e qua e là sventolavano coppie di bandiere italiane libiche cucite insieme. Un riferimento nazional-antimperialista? O una conferma dell’unità di affetti e intenti tra i due popoli?

    … il vuoto non esiste in natura. E dunque c’era questo fritto misto davanti alla Farnesina, e molti non avevano la più pallida idea di Marx e molti erano lì perché ce l’avevano e qualcuno era infiltrato, e qualcuno, tra tante parole ragionevoli, sbraitava al microfono isterismi che, rovesciati i termini, facevano il paio con quelli abbaiati dai briganti di Bengasi, e tutti conoscevano una cosa: la contraddizione principale, in Libia, da noi, nel mondo. Quella tra Gheddafi, con il suo popolo massacrato, e i massacratori.

    … [Ma] conta questo: il motivo della presenza. In situazioni di emergenza come questa, sopratutto. Perchè, se avessimo dei compagni credibili, delle forze anti colonialiste solide, col cazzo che ci troveremmo nella stessa piazza con rossobruni, destronzi e simili.
    Il problema è l’assurda compagnia di lestofanti, di rivoluzionari parolai, di teste calde e teste di minchia che si reputano duri e puri e invece sono solo dei pirla.
    Io non sono avezzo a criticare partiti o movimenti in cui ho militato. Prendo atto di certe problematiche e morta lì. Però fa un certo senso la boria, il pressapochismo, l’inettitudine su argomenti politici seri come la guerra in libia.
    Tocca, per colpa di questi, manifestare con certi individui.
    Non possiamo permetterci altro.
    [Fulvio Grimaldi]

    di MAURICE GENDRE
    Molti osservatori in Occidente, completamente (auto)-avvelenati dalla propaganda anti-Gheddafi non riescono a capire come il leader libico conservi ancora il sostegno della popolazione, nonostante una campagna ingiusta di bombardamenti condotti dalla NATO dal marzo 2011. In che modo i libici continueranno a sostenere i “coraggiosi” insorti del CNT?

    …articolo “Alcune verità sulla Libia”, scritto da Helen Shelestiuk e pubblicato nel n. 165 di Maggio 2011 della rivista B.I. (ex-Infos Balcani)…

    Shelestiuk dice: “Quando è stato chiesto all’ex ambasciatore russo in Libia, Vladimir Chamov, se Gheddafi opprimeva il suo popolo, ha risposto: “Quale oppressione? I libici beneficiavamo di un credito di 20 anni senza interessi per costruire le loro case, un litro di benzina costa circa 14 centesimi, il cibo è gratuito e si può acquistare una nuova jeep sud-coreana KIA per 7500 dollari.”

    “Quali sono gli altri fatti e cifre che conosciamo della Libia e del suo leader?

    Il PIL è di 14.192 dollari. Ogni membro della famiglia riceve una sovvenzione di 1000 dollari all’anno. I disoccupati sono pagati 730 € al mese. Lo stipendio di un infermiere dell’ospedale è di 1000 dollari. Per ogni nuovo neonato vengono riconosciuti 7000 dollari. Chi si sposa riceve 64.000 dollari per comprare un appartamento. Per aprire un’azienda privata si beneficia di un aiuto finanziario di 20.000 dollari. Le tasse e le imposte sono vietate.
    L’istruzione e le medicine sono gratuite. L’istruzione e la formazione medica all’estero sono pagati dal governo. Ci sono supermercati per le famiglie con prezzi simbolici per il cibo di base. La vendita di prodotti oltre la data di consumo è punibile con multe salate o addirittura con la reclusione. Molte farmacie offrono forniture gratuite. La vendita di farmaci contraffatti è un reato molto grave. La popolazione non paga l’energia elettrica. La vendita e il consumo di alcol sono proibite, il “divieto” è legge. Prestiti per l’acquisto di una macchina o un appartamento vengono concessi senza interessi. Gli affari legati al mercato immobiliare sono vietati. Se qualcuno vuole comprare una macchina, fino al 50% del prezzo è pagato dallo Stato (per i militari il 65%). La benzina costa meno dell’acqua. Un litro di benzina costa 0,14 centesimi di dollaro.

    Gli utili derivanti dalla vendita di petrolio sono destinati al benessere della popolazione e a migliorare le condizioni di vita. Molti soldi sono stati spesi per irrigare la terra con l’acqua presa da falde acquifere sotterranee.
    Il sistema è stato definito “l’ottava meraviglia del mondo”. Si dispone di cinque milioni di metri cubi al giorno di acqua che attraverso il deserto ha notevolmente aumentato la superficie irrigata. 4000 km di condutture sono sepolte in profondità per proteggere l’acqua dal caldo. Tutto ciò che era necessario per il progetto è stato realizzato esclusivamente dalla Libia”.

    “La propaganda occidentale ha demonizzato il leader libico Muammar Gheddafi nel descriverlo come un tiranno patologico e un nemico implacabile delle aspirazioni democratiche della sua gente. Non è vero. In Libia esiste un meccanismo di controllo democratico del suo popolo: dei consigli cittadini eletti e le comunità autonome (comuni). Tutto questo senza una nomenklatura di partito di stampo sovietico, senza eccessiva burocrazia, ma con un elevato tenore di vita e la sicurezza sociale per i cittadini. Una sorta di società che per molti versi è simile al comunismo.”

    “E’ per questo che la Libia è stata demonizzata e attaccata dalle vecchie potenze imperialiste?”…

    Nel 1977 vi fu proclamata la “Jamhiriya” che è una forma di alta democrazia in cui sono state abolite le istituzioni tradizionali di governo e dove il potere appartiene al popolo direttamente attraverso i suoi comitati e congressi. Lo Stato è diviso in molte comunità che sono “mini-stati autonomi” in uno Stato che ha il controllo sui loro distretti, tra cui l’assegnazione dei fondi di bilancio. Gheddafi ha recentemente adottato altre idee ancora più democratiche: distribuire il reddito del bilancio direttamente ed in maniera equa ai cittadini… Tali misure, secondo il leader della rivoluzione libica, dovranno eliminare la corruzione e la burocrazia parassita”.

    Ovviamente non è sorprendente che i media mainstream non forniscono al pubblico nessuno di questi dati estremamente rivelatori della vera natura del regime libico, come è probabile che se fossero stati informati tutti gli “indignati” d’Europa avrebbe richiesto il progresso sociale sul modello della Libia del colonnello Gheddafi.
    Ciò sarebbe per lo meno imbarazzante per i “brillanti” e “competenti” leaders del Vecchio Continente.
    UN Human Development Report 2010 (wikipedia)

  17. Vox
    Vox says:

    GHEDDAFI PUNITO PER AVER ROTTO PIU’ VOLTE LE UOVA NEL PANIERE ALL’OCCIDENTE (IN FAVORE DELL’AFRICA)

    PARTE I

    Le vere ragioni della guerra in Libia

    di Jean-Paul Pougala

    scrittore Italiano di origine camerunese
    direttore dell’Istituto di Studi Geostrategici
    e professore di sociologia presso la Geneva
    School of Diplomacy (Svizzera)

    ***

    Il primo satellite Africano RASCOM 1

    È la Libia di Gheddafi che offre a tutta l’Africa la sua prima vera rivoluzione dei tempi moderni: assicurare la copertura universale del continente per la telefonia, la televisione, la radiodiffusione e per molteplici altre applicazioni, come la telemedicina e l’insegnamento a distanza; per la prima volta, diviene disponibile una connessione a basso costo su tutto il continente, fino alle più sperdute zone rurali, grazie al sistema di ponti radio WMAX.

    La storia inizia nel 1992, quando 45 paesi africani creano la società RASCOM per disporre di un satellite africano e fare abbassare i costi delle comunicazioni sul continente.

    Telefonare da e verso l’Africa presentava allora le tariffe più care al mondo, perché esisteva un’imposta di 500 milioni di dollari che ogni anno l’Europa incassava sulle conversazioni telefoniche, anche all’interno di uno stesso paese africano, per il passaggio delle comunicazioni sui satelliti europei come Intelsat.

    In buona sostanza, il satellite africano veniva a costare 400 milioni di dollari da sborsare una tantum, e non bisognava versare ogni anno 500 milioni per avere in affitto i satelliti. Chi è quel banchiere che non finanzierebbe un tale progetto?

    Ma l’equazione più difficile da risolvere era: come può lo schiavo affrancarsi dallo sfruttamento servile del suo padrone, sollecitando proprio l’aiuto di quest’ultimo per ottenere la sua liberazione? Quindi, per 14 anni, la Banca Mondiale, il Fondo Monetario Internazionale, gli Stati Uniti, l’Unione Europea avevano fatto baluginare la possibilità del finanziamento e creato illusioni a questi paesi africani.

    Nel 2006, Gheddafi mette fine al supplizio del chiedere inutilmente la carità ai presunti benefattori occidentali, che però praticano prestiti a tassi da usura;

    la Libia apre la strada, mettendo sul tavolo 300 milioni di dollari, seguita dalla Banca Africana di Sviluppo con 50 milioni e dalla Banca dell’Africa Occidentale di Sviluppo con 27 milioni, ed è così che l’Africa, il 26 dicembre 2007, ha potuto gestire il suo primo satellite per le comunicazioni della sua storia.

    Su questa scia si sono poste la Cina e la Russia, questa volta cedendo la loro tecnologia e consentendo quindi il lancio di nuovi satelliti, sud-africano, nigeriano, algerino, e la messa in orbita di un secondo satellito africano, nel luglio 2010.

    … La Libia di Gheddafi ha fatto perdere all’Occidente non solamente 500 milioni di dollari all’anno, ma [anche] miliardi di dollari di debiti e di interessi che questo stesso debito permetteva di generare all’infinito, e in modo esponenziale, contribuendo quindi a mantenere il sistema occulto che sta spogliando l’Africa.

    ***

    Il Fondo Monetario Africano, la Banca Centrale Africana, la Banca Africana di Investimenti

    I 30 miliardi di dollari sequestrati da Mr. Obama appartengono alla Banca Centrale della Libia ed erano previsti come contributo finanziario libico idoneo alla costruzione della Federazione Africana attraverso tre progetti chiave:

    – la Banca Africana di Investimenti a Sirte, in Libia;

    – la creazione nel 2011 del Fondo Monetario Africano con un capitale di 42 miliardi di dollari con sede a Yaoundé, in Camerun;

    – la Banca Centrale Africana con sede ad Abuja, in Nigeria, la cui prima emissione della moneta africana firmerà la fine del Franco CFA, [N.d.t.: la moneta utilizzata da 14 paesi africani, che sono stati colonie francesi], la moneta con cui Parigi mantiene il controllo su alcuni paesi africani da oltre 50 anni.

    È quindi comprensibile, e ancora una volta di più, la rabbia di Parigi contro Gheddafi.

    Il Fondo Monetario Africano dovrebbe sostituire in tutto e per tutto le attività sul territorio africano del Fondo Monetario Internazionale, che con soli 25 miliardi di dollari di capitale ha potuto mettere in ginocchio tutto un continente attraverso privatizzazioni discutibili, come il fatto di obbligare i paesi africani di passare da forme di monopolio pubblico a monopoli privati […]

    Ciò che muove la bramosia di tutti i paesi che stanno bombardando la Libia, e che li accomuna tutti, è che sono tutti dal punto di vista finanziario IN FALLIMENTO, gli Stati Uniti da soli hanno un debito pari a 14.000 miliardi di dollari, la Francia, la Gran Bretagna e l’Italia, ciascuna, quasi 2.000 miliardi di debiti pubblici, quando i 46 paesi dell’Africa Nera hanno in totale un debito pubblico inferiore a 400 miliardi di dollari.

    Creare conflitti impregnati di falsità in Africa, nella speranza di trovare l’ossigeno per continuare nella loro apnea economica, cosa che peggiorerà la loro situazione, porterà gli Occidentali a sprofondare nel loro declino […]

    ***

    Unioni regionali come freno alla creazione degli Stati Uniti d’Africa

    Per destabilizzare e distruggere l’unità africana, orientata pericolosamente (per l’Occidente) verso la costruzione degli Stati Uniti d’Africa con Gheddafi a giocare un ruolo importantissimo, l’Unione Europea ha tentato fin dall’inizio, senza riuscirci, di giocare la carta della creazione dell’UPM, Unione per il Mediterraneo (UPM)…

    Unioni regionali come freno alla creazione degli Stati Uniti d’Africa

    Per destabilizzare e distruggere l’unità africana, orientata pericolosamente (per l’Occidente) verso la costruzione degli Stati Uniti d’Africa con Gheddafi a giocare un ruolo importantissimo, l’Unione Europea ha tentato fin dall’inizio, senza riuscirci, di giocare la carta della creazione dell’UPM, Unione per il Mediterraneo.

    La creazione dell’UPM è fallita perché Gheddafi ha rifiutato di entrarvi. Egli aveva compreso immediatamente il gioco, a partire dal momento in cui si parlava dell’Unione per il Mediterraneo associandovi solo alcuni paesi africani senza far partecipe di questo l’Unione Africana, ma invitandovi tutti i 27 paesi dell’Unione Europea
    [Divide et Impera]

    L’UPM, senza il motore principale della Federazione Africana, è fallita ancor prima di iniziare, un nato morto con Sarkozy come presidente e Mubarak, come vice-presidente. Ciò che Alain Juppé tenta di rilanciare, naturalmente scommettendo sulla caduta di Gheddafi.

    ***

    Gheddafi, l’Africano che ha permesso di lavare l’umiliazione dell’Apartheid

    Gheddafi è nel cuore di pressoché tutti gli Africani come un uomo molto generoso e dallo spirito umanitario, dato il suo appoggio disinteressato alla battaglia contro il regime razzista del Sud-Africa. Se Gheddafi fosse stato un uomo egoista, per nulla sarebbe stato obbligato ad attirare su di sé i fulmini degli Occidentali a causa del suo sostegno finanziario e militare offerto all’African National Congress, ANC, nella lotta contro l’apartheid.

    È per questo che, appena liberato dopo i suoi 27 anni di prigione, Mandela decide di non rispettare l’embargo delle Nazioni Unite contro la Libia, il 23 ottobre 1997.

    A causa di questo embargo, anche aereo, per 5 lunghi anni nessun aereo aveva potuto atterrare direttamente in Libia… Un calvario per tutto un popolo, solo per punire un unico uomo, Gheddafi…

    Mandela decise di spezzare questa ingiustizia e, rispondendo all’ex presidente degli Stati Uniti Bill Clinton, che aveva giudicato questa visita “inopportuna”, insorse affermando: “Nessuno Stato può arrogarsi il ruolo di gendarme del mondo, e nessuno Stato può dire agli altri ciò che devono fare”…

    [continua]

  18. Cerutti Gino
    Cerutti Gino says:

    “Paese di merda”, secondo Mister Silvio Pompetta da Arcore.
    Gli e’ andata bene, avrebbe potuto sfuggirgli “governo ladro”.

    C.G.

  19. Peter
    Peter says:

    x Vox

    i suoi dati mi sembrano quelli di Uroburo, anni fa, sulle portaerei atomiche USA, una delle quali sarebbe costata quanto tutto il bilancio USA di un anno, o piu’…tutta colpa della TV svedese…

    Capisco che secondo lei ed i suoi fans bisogna lodare le sue intenzioni, il suo tempo, il suo sforzo documentario…e prendere tutto con beneficio d’inventario, come i sermoni dei preti la domenica, o i discorsi dei segretari di partito nella defunta USSR…
    D’accordo che Gheddafi ha fatto molto per il suo popolo, ed altri al suo posto avrebbero fatto e forse faranno molto peggio…
    D’accordo che la Libia subisce un’invasione illecita.

    Pero’, mi consenta…per la SECONDA volta, lei accampa che la benzina in Libia costa meno dell’acqua. Passi che un litro di benzina costi 14 cents, ma allora mille litri d’acqua costerebbero PIU’ di 140 dollari, il che e’ assurdo, dato che un metro cubo d’acqua potabile sotterranea in Libia costa 35 centesimi di dollaro, ed un metro cubo sono mille litri…O era un suo solito modo di dire?
    Dice che un disoccupato in Libia prende 730 euro al mese, ed un infermiere guadagna 1000 dollari al mese -cioe’ circa 700 euro…tanto vale fare tutti i disoccupati, no? una piccola svista? guardi poi che in GB i disoccupati senza figli prendono forse 300 euro al mese se va bene…viva la Libia, allora.
    Dice che una coppia che si sposa prende 64.000 dollari per l’appartamento. Visti gli stipendi -perche’ so personalmente che 1000 dollari al mese per un infermiere e’ vero-con quei soldi si comprerebbero una villetta, e ci sarebbe una corsa ai matrimoni che non le dico, e magari il maschietto si prenderebbe 10 mogli…
    I libici che ho conosciuto mi dicevano che si campava dignitosamente, niente di piu’. Lo stato faceva in modo che ogni famiglia avesse elettricita’, un frigorifero, una TV, una lavatrice, presumo anche l’acqua corrente, quando c’era…ma questo era quanto

    Peter

  20. sylvi
    sylvi says:

    Da quando usiamo la ‘nuova’ pittura e’ un disastro, nel clima umido attira muffa ed il continuo lavaggio causa altri danni.Anita

    Cara Anita,

    ho fatto leggere il tuo post a mio marito che ha sempre, da oltre 40anni, “trafficato” con pitture di barche.
    Mi spiegava che fino a circa ventanni fa le pitture a diretto o indiretto contatto con l’acqua marina, ma anche con zone umide, erano composte da sostanze chimiche molto inquinanti ma che reggevano benissimo i denti di cane in mare e la muffa a terra.
    Poi, leggi più severe e meno inquinanti hanno giustamente cambiato i composti.

    Inquiniamo meno ma le pitture sono meno efficaci, più deboli.
    Mi ha detto, però, che ci sono pitture e pitture…bisogna stare attenti ai prodotti e ai loro composti chimici…in commercio c’è un po’di tutto.
    Ha aggiunto di sperare , per la durata del tuo lavoro, che il tuo artigiano usi composizioni adatte ai materiali sui quali opera.

    Un abbraccio
    Sylvi

  21. Pino Nicotri
    Pino Nicotri says:

    x C. G.

    Gianni Agnelli diceva che gli italiani sono tutti “figli di puttana”. Berlusconi dice che questo è un “Paese di merda”. Beh, un Paese che manda al governo, e per quattro volte, uno come lui è certo un Paese che di merda ne ha molta, forse troppa. E un Paese che mette sugli altari per decenni uno come l’Avvocato, che non era neppure avvocato, e che regala alla Fiat dalla fine della guerra ad oggi oltre un milione di miliardi di lire, per poi sorbirsi l’attuale proprietà di miracolati come gli Elkan, beh, è un Paese dove qualcosa non funziona. Forse Agnelli si riferiva a se stesso e al suo parentado.
    Un saluto.
    pino

  22. Vox
    Vox says:

    LIBIA: IL PUNTO DI VISTA AFRICANO

    PARTE II

    Le vere ragioni della guerra in Libia
    di Jean-Paul Pougala

    ***

    Coloro che vogliono esportare la democrazia, sono loro stessi dei democratici?

    E se la Libia di Gheddafi fosse più democratica degli Stati Uniti, della Francia, della Gran Bretagna e di tutti coloro che fanno la guerra per esportare la democrazia in Libia?

    Il 19 marzo 2003, il presidente George Bush sgancia bombe sulla testa degli Iracheni con il pretesto di esportare la democrazia.

    Il 19 marzo 2011, vale a dire 8 anni più tardi, e giorno dopo giorno, è il presidente francese che sgancia le sue bombe sulla testa dei Libici con il medesimo pretesto di offrire loro la democrazia.

    […] La struttura dell’organizzazione dello Stato della Libia si fonda su una base tribale, che per definizione raggruppa assemblee popolari di piccole entità. Il sentimento democratico è più presente in una tribù, in un villaggio, che in una grande nazione, in quanto il fatto che tutti si conoscano e che la vita si conduca attorno a medesimi punti comuni apporta una sorta di autoregolazione, di autocensura, anche per valutare momento per momento la reazione o la controreazione degli altri membri a favore o contro le opinioni che possono aversi.

    […] Nel 1956, il sociologo statunitense C. Wright Mills ha descritto la democrazia negli Stati Uniti d’America come “la democrazia delle élite”.

    Secondo Mills, gli Stati Uniti d’America non sono una democrazia perché, in definitiva, è il denaro che parla nelle elezioni, e non il popolo. Il risultato di ogni elezione è l’espressione della voce del denaro e non la voce del popolo.

    Per di più, se il potere politico si basa sulla burocrazia, Max Weber (1864 – 1920)… mette in risalto che negli Stati Uniti sono 43 milioni di funzionari e militari a comandare effettivamente il paese, ma costoro non sono stati votati da nessuno e non rispondono direttamente al popolo delle loro attività.

    Dunque, viene votata una sola persona (un ricco!), ma il vero potere in buona sostanza è gestito dalla sola casta di ricchi, che puramente e semplicemente è il risultato di nomine, non di votazioni, come per gli ambasciatori, i generali di armata, ecc….

    ***

    Quali lezioni per l’Africa?

    Dopo 500 anni di relazioni fra dominatori e dominati con l’Occidente, è dimostrato che non abbiamo i medesimi criteri per definire il buono e il cattivo. Noi abbiamo interessi profondamente divergenti.

    Tutto avviene come se la Tunisia, l’Egitto, la Libia, l’Algeria non siano parte dell’Africa. Le stesse Nazioni Unite sembrano ignorare la legittimità dell’Unione Africana sui suoi Stati membri. L’obiettivo è quello di isolare i paesi dell’Africa sub-sahariana, con il proposito di meglio tenerli frazionati ed esercitare su di loro il controllo.

    Risulta molto inquietante constatare che per la prima volta nella storia delle Nazioni Unite, è stata dichiarata la guerra ad un popolo senza avere innanzitutto minimamente esplorato un terreno di pacificazione per dare una soluzione al problema.

    L’Africa occupa ancora un suo posto in tale Organizzazione?… La sola maniera di farsi valere consiste nel metodo cinese: tutti i 50 paesi africani devono abbandonare le Nazioni Unite; e se decidessero di ritornarvi un giorno, lo dovrebbero fare solo dopo avere ottenuto ciò che domandano da tanto tempo, un posto per tutta la Federazione Africana, altrimenti niente.

    Questo metodo della non-violenza è la sola arma di giustizia di cui dispongono i paesi poveri e i non potenti, quali noi (paesi dell’Africa) siamo. Semplicemente, noi dobbiamo abbandonare le Nazioni Unite, in quanto questa Organizzazione, per la sua configurazione e per il suo ordine gerarchico, è al servizio dei più forti.

    Dobbiamo abbandonare le Nazioni Unite per dare risalto alla nostra disapprovazione di questa visione del mondo basata unicamente sull’oppressione dei più deboli. I potenti saranno liberi di continuare a farlo, ma almeno non con la nostra firma […]

    Quello a cui stiamo assistendo oggi è lo scenario già visto in precedenza con la Cina. Oggi, si riconosce il governo di Ouattara [Costa d’Avorio], si riconosce il governo degli insorti in Libia.

    È quello che è successo alla fine della Seconda guerra mondiale con la Cina.

    La cosiddetta comunità internazionale aveva scelto Taiwan come unico rappresentante del popolo cinese al posto della Cina di Mao. Bisognerà attendere 26 anni, vale a dire il 25 ottobre 1971, perché la risoluzione 2758, che tutti gli Africani dovrebbero leggere, mettesse fine a questa ingiustizia umana. La Cina veniva ammessa, ma rinunciando di pretendere ed ottenere un seggio come membro permanente con diritto di veto, previa la sua ammissione.

    Cosa spera di ottenere l’Africa dalle Nazioni Unite, senza porre in atto un’azione forte per farsi rispettare?… Noi siamo entrati in questa Organizzazione accettando il ruolo dei servi […]

    http://informarexresistere.fr/2011/08/27/le-vere-ragioni-della-guerra-in-libia-3/

  23. Anita
    Anita says:

    x Sylvi

    Cara Sylvi,

    per questo mi riferivo alla “nuova” pittura.

    Sai qui devo stare attenta, ogni parola deve essere calcolata, senno’ cade il cielo…

    Ho fatta un ampia ricerca in internet, ho letto pagine di pittori di professione, ho letto commenti di clienti secondo le zone…..
    Ho comprato pittura fatta per questa zona e ci ho fatto aggiungere un chimico anti muffa, una porzione per ogni gallone.

    Mi intendo un po’ di pittura esterna, sono molti anni che prendo cura della casa, dal 1957, e so bene anche quanto sia importante la preparazione prima di applicare la pittura.

    Per questo ho assunto un pittore e non una ditta, al pittore ci posso dire cosa fare, spesso le ditte ( firm or company) usano pitture non adatte perche’ hanno qualche interesse, sconti e rimborsi dalle grandi industrie di pitture.

    L’ultima volta ci sono cascata con i pittori russi raccomandati dalla mia amica russa….mi hanno perfino negato quello che era scritto sul contratto e avevo ancora i loro barattoli nel garage.

    Buonanotte, saluti a tuo marito.
    Anita

  24. Anita
    Anita says:

    x Peter

    Thank you Peter, what upsets me is the constant name calling, hypocrite, liar, etc….
    I do not lie and I surely am not and never been an hypocrite…..
    Not only that, I can’t mention anything at all and my “friend” goes back in history or goes to a subject not related to the discussion with another blogger.
    And yes, normally I can back up all that I write, but I am also entitled to my opinions.
    Well, I just took a break, I am tired and hungry.

    Good night,
    Anita

  25. La Striscia Rossa
    La Striscia Rossa says:

    Roma avrebbe bisogno di prendersi una vacanza dalla politica. L’Europa potrebbe finire per pagare a caro prezzo il teatrino politico italiano

    Wall Street Journal, 1 settembre

  26. La Striscia Rossa
    La Striscia Rossa says:

    Incontri segreti tra Sacconi, Cisl, Uil, Marcegaglia»
    E’ la denuncia che arriva dalla Cgil. «Ci giungono indiscrezioni – dicono dal sindacato – sul fatto che si sarebbe svolto un nuovo incontro riservato tra le solite organizzazioni e il solito ministro che hanno oramai la consuetudine di fare e poi smentire incontri clandestini».
    La replica della Cisl: «La Cgil dovrebbe avere più rispetto con chi è ammanicato con i ladri e i farabutti che governano l’Italia»

  27. peter
    peter says:

    x Vox ed Alex

    a proposito di Gheddafi, quanto fosse popolare e quanto amasse il suo popolo…emergono sempre nuovi episodi.
    Amnesty International riporta che 29 libici civili, colti a dimostrare contro Gheddafi a giugno, vennero messi in containers metallici chiusi e lasciati nel deserto a morire. Ne sono sopravvissuti 10, che hanno raccontato la storia, con nomi, cognomi, etc…

    Peter

  28. Pasquino
    Pasquino says:

    MIA ITALIA

    Calpestata, sfregiata,vilipesa,
    mia Italia sei nata sotto ingrata stella.
    lunga e bella come tuoi mari e monti!
    Quando presenterai la tua resa dei conti?,

    Il popolo sovrano lo vorrà e farabutto morrà.
    Scenderan dal ciel lampi e tuoni!
    per colpir malvagi uomini, volgar marrani,
    sei logora e depredata non sei più fata.

    O malvagio e selvaggio farabutto,
    hai stuprato, rubato, hai fatto di tutto!
    ti caccierem a frustate, pagherai con lutto!
    Scappa da questa nostra splendida terra.

    Sarai in balia di rimorsi, tormenti e zuffe,
    scenderai negli inferi dei ladri e baruffe
    alloggerai in tetri e profondi abissi!
    O mia Italia!… sei morta; passerà l’eclissi!

    Pasquino

  29. Rodolfo
    Rodolfo says:

    Quando presenterai la tua resa dei conti?
    Liquidata da ragionieri di bassa statura e manicolti?

    sei logora e depredata non sei più fata…
    e cosi rimarrai per lunga data…

    Scappa da questa nostra splendida terra…..
    che gia´chi ti sostituisce in concorrenza e´in guerra…

    O mia Italia!… sei morta; passerà l’eclissi!
    Dopo di che …l´oblio che gia´lessi.


    Non ho potuto esimermi da un mio commento alla poesia di Pasquino.
    Rodolfo

  30. Peter
    Peter says:

    x Rodolfo

    cinicamente, sono del tutto d’accordo con lei sul 282.
    E’ ovvio che Berlusconi sia una rovina per l’Italia e se ne debba andare al piu’ presto, e speriamo per sempre, dalla miserabile scena politica italiana. Ma la poesia di Pasquino e’ davvero troppo idilliaca…
    L’Italia e’ il paese dove ‘si perdona tutto’, ma in realta’ e’ il paese del condono, dell’impunita’ sistematica, dell’immunita’ dalle leggi e dalle pene, ovviamente solo per i ricchi, i potenti ed i loro accoliti.
    Leggevo ieri sul web per caso su un tale De Lorenzo, gia’ piu’ volte ministro della sanita’ della ‘prima repubblica’, se non erro. Ricordo l’arroganza e la sicumera dei suoi ‘dibattiti’ nelle frequenti apparizioni televisive di 20 anni fa, i suoi ‘gentili’ tagli e razionamenti alla sanita’ pubblica cosi’ i vecchietti non potevano avere le medicine, poi la condanna alla galera per fatterelli vari…ha mai fatto un giorno di galera, a proposito?
    Ma il colmo dei colmi e’ che, come ho visto, e’ tornato come docente all’universita’ di Napoli nel 2005, dall’alto del suo curriculum giudiziario. Si legge sul web che ha molta premura per i ‘malati oncologici’…che fa, gli porta fiori e cioccolatini?

    Ma dico, si puo’? dove altro succede nel mondo che un corrotto condannato alla galera possa rientrare come docente (e a quasi 70 anni…) con tutti gli onori?

    Peter

  31. Controccorrente
    Controccorrente says:

    La più bella di Oggi..
    Da La stampa di Torino..

    A chi gli chiedeva come mai i ministeri del Nord non avessero aperto come promesso il primo di settembre, l’ambasciatore del Calderoli ha risposto: c’è stato un equivoco, noi avevamo parlato di «primi di settembre». Più li vedo all’opera, più i padani mi sembrano identici al popolo con cui confinano: gli italiani.
    ——
    Dico io,

    Ed è questa la ragione per cui è ormai diventato impossibile discutere di questioni italiane…apprezzo il Titanico sforzo dei giornali (ma loro poverini devono vendere),si ,ha ragione Berlusconi per una volta tanto..,siamo uin popolo di merda..

    Nessun altro popolo al mondo resiterebbe a una tale puzza !!

    cc

  32. Cerutti Gino
    Cerutti Gino says:

    Per chi ha voglia di documentarsi chi finanzia l’ islamofobia.
    Alla signora Anita consiglierei di non leggerlo altrimenti gli piglia un colpo:

    “Un piccolo numero di fondazioni di matrice conservativa e di ricchi donatori costituiscono la linfa vitale del grande network islamofobico americano. Il network provvede al finanziamento di una struttura delta di estrema destra, che include figure di esperti disinformatori, che alimentano sentimenti di odio e di paura nei confronti dell’Islam e dei musulmani scrivendo libri, diffondendo reportage, pubblicando siti web, blog e costruendo meticolosamente nuovi spunti polemici, che poi diventano il fertilizzante della propaganda di gruppi di attivisti anti islamici e di alcune comunità religiose di estrema destra.

    Queste fondazioni e questi donatori benestanti finanziano direttamente i gruppi anti islamici, che poi usano i fondi per diffondere deliberatamente messaggi fuorvianti sull’Islam e sui musulmani, spesso costruiti appositamente e del tutto antitetici ai principi costituenti americani, quali la libertà di culto, l’inclusione e il pluralismo culturale.

    Tra il 2001 e il 2009, il network islamofobico ha beneficiato di 42,6 milioni di dollari di fondi, dalle seguenti fondazioni:

    Donors Capital Fund ($ 21.318.600)
    Richard Mellon Scaife foundations ($ 7.875.000)
    Lynde and Harry Bradley Foundation ($ 5.370.000)
    Newton D. & Rochelle F. Becker foundations and charitable trust ($ 1.136.000)
    Russell Berrie Foundation ($ 3.109.016)
    Anchorage Charitable Fund and William Rosenwald Family Fund ($ 2.818.229)
    Fairbrook Foundation ($ 1.498.450)

    42,6 milioni di dollari finiti ai think tanks islamofobici, suddivisi in gruppi, pseudo-esperti e piccole organizzazioni, che sono così in grado di usarsi mutualmente come fonti di riferimento e innalzare informazioni estremamente inaccurate o perfino volutamente sbagliate al rango di fatti incontrovertibili, distribuiti poi agli attivisti e ai politici con l’aiuto della stampa di estrema destra.

    Questo il risultato di uno studio condotto dal Center for American Progress, e scaricabile per intero a questo link. Sarebbe interessante sapere se esiste e da chi è finanziato un analogo think tank italiano.

    Ecco Faiz Shakir, vice Presidente e editore di ThinkProgress, in un intervista tradotta e doppiata per voi da Byoblu.com.

    Che cos’è il network dell’islamofobia?

    Il network dell’islamofobia è un piccolo gruppo di pseudo-esperti che hanno tentato di convincere gli americani che esiste una pericolosa comunità islamica in America. E’ composta principalmente da cinque individui centrali: David Yerushalmi, Frank Gaffney, Robert Spencer, Daniel Pipes e Steven Emerson. Questi individui hanno lavorato per decenni per cercare di convincere la gente che c’è un una strisciante minaccia della Sharia in questa nazione, che le moschee sono presenze pericolose in America e che i musulmani non condividono i principali valori degli americani. Questo gruppo è stato finanziato da un nocciolo duro di 8 fondazioni per la maggior parte degli ultimi dieci anni. Hanno ricevuto oltre 40 milioni di dollari da queste 8 fondazioni per fare il lavoro che hanno fatto. Insieme, formano il network dell’islamofobia.

    Come è riuscito il network a influenzare il dibattito pubblico sui musulmani in America?

    Per comprendere l’influenza di questo network, considerate la controversia sul Park 51, la cosiddetta “Moschea Ground Zero”. E’ stata sollevata da questi pseudo-esperti a poi disseminata nell’opinione pubblica attraverso una varietà di meccanismi estensivi. “Act! For America”, il gruppo di Brigitte Gabriel che conta oltre 160 mila membri, ha martellato l’opinione pubblica sostenendo che la moschea “Ground Zero” costituiva una seria minaccia alla libertà dell’America. Anche Pamela Geller e Robert Spencer, del gruppo “Stop Islamization of America” hanno condotto crociate per tentare di convincere gli americani di questa minaccia della “Moschea della Vittoria”, come l’hanno ribattezzata loro. I numerosi blog di David Horowitz e le sue organizzazioni di news spacciavano teorie cospirazioniste un giorno sì e uno anche che giravano intorno alla moschea. Nel tempo, convinsero un buon numero di personalità del mondo della radio e della televisione. Così, presto abbiamo visto e sentito parlarne Michael Savage, Rush Limbaugh e Glenn Beck. E Fox news la reclamizzava ogni singolo giorno. La discussione si è diffusa nella stampa, a partire dal Washington Times. Alla fine, questa storia è diventata così importante che era su tutti i principali media. Ne hanno parlato politici come Alan West, Newt Gingrich, e molti altri. (…)

    (C. Messora, su Voglio Scendere)

  33. Controccorrente
    Controccorrente says:

    Ma i Magistrati di Bari , non erano quelli che…
    ——–
    Nelle carte dei pm napoletani, ci sono d’altra parte intercettazioni che riguardano proprio la condotta della procura barese. Ecco uno stralcio di una conversazione telefonica tra Giampaolo Tarantini e Valter Lavitola. Parlano della riapertura dell’inchiesta a Bari.
    “È per darci un vantaggio”, dice Gianpi.
    GT: “È stato fatto per non chiudere le indagini, per non mandare l’avviso di conclusione, così non escono intercettazioni”.
    VL: “Embè, e che vantaggio ha il pm a riaprire le indagini, scusa”
    GT: “No, il vantaggio ce l’abbiamo noi; l’ha fatto apposta Laudati (ndr, capo della procura di Bari) questo, perché, si sono messi d’accordo, nel momento in cui riaprono l’indagine e non mandano l’avviso di conclusione, non diventano pubbliche le intercettazioni”.

    Da Repubblica..di oggi !!

    cc

  34. Controccorrente
    Controccorrente says:

    Interessante questo estratto…

    Al centro di questa dichiarazione di guerra, interna al nuovo potere, sta la nomina del generale Abdel Hakim Belhadj a comandante militare della piazza di Tripoli, centro vitale e cuore inquieto della nuova Libia. Belhadj (il suo vero nome è al Hasadi) è un generale che viene dal circolo di Derna, uno dei più importanti centri di ispirazione del fondamentalismo musulmano, ed è stato alla guida di quel Gruppo libico di lotta islamica che apparve come un duro avversario di Gheddafi ma nella realtà venne considerato come un’organizzazione fortemente infiltrata dalla Cia. «Belhadj non ha combattuto per liberare Tripoli, e non ci piacciono le sue frequentazioni del passato. O se ne va, o lo mandiamo via», dice senza enfasi Ibrahim.

    Certo che diceva il mio amico,bisogna infiltrare tutto e tutti…cosa non si fa per la Democrazia e i libri di Storia di Domani,più tagliagole ci sono e meglio è…

    cc

  35. Anita
    Anita says:

    La signora Anita non e’ anti islamica, nel mio Stato sono 0.02%.

    La signora Anita e’ contraria alla costruzione della mega moschea a “ground zero” a NY, e con la richiesta di milioni allo stato ed alla citta’.
    Per noi e’ una sberla in faccia, perche’ proprio sul luogo del 9/11?

    In questi giorni 3’000 donne musulmane hanno fatto causa ad un parco di divertimenti a NY perche’ non gli e’ stato concesso accesso alle “montagne russe” nel loro velo tradizionale.
    E’ la regola del parco, cappelli e indumenti che possono volare sono proibiti su alcune giostre, sono successi incidenti gravi.

    Ci sono storie simili tutti i giorni, accesso alle banche coperte con la burqa, guidare col capo coperto, etc….

    Queste regole sono per tutti i cittadini.

    Molte moschee non sono solo un luogo di preghiera, ma sono sotto il controllo di sette islamiche di linea dura i cui leaders predicatori, supportano e predicano la jihad e il disprezzo per gli ebrei, cristiani e indu’.

    Questo succede anche in tutta l’Europa.

    Anita

  36. Cerutti Gino
    Cerutti Gino says:

    Faccio il “fioretto” promesso a Peter.
    Altrimenti gliela cantavo sui “predicatori di odio”.
    Quelli loro.
    Quindi taccio, non favello.

    C.G.

  37. sylvi
    sylvi says:

    Io che non ho fatto fioretti…do pienamente ragione ad Anita.

    Chi sono gli “unici migranti” che PRETENDONO di mandare in giro le donne mascherate?
    Da noi ci sono le suore col velo; nessuno impedisce alle musulmane di mettersi il velo in testa, ma la faccia deve essere visibile.
    Chi sono quelli che PRETENDONO scuole per soli musulmani?
    E in arabo?
    Chiarisco: le scuole cattoliche accolgono tutti!
    Chi sono quelli che PRETENDONO negli Ospedali medici femmine per le donne?
    Chi sono quelli che NON iMPARANO la lingua del Paese che li ospita?
    Chi sono quelli che si presentano in Terra d’altri senza carte di identificazione, senza documenti nè permessi di lavoro, pronti a tutto per sfruttare, rubare e delinquere?…………….

    I regolari e i tolleranti per me sono cittadini, come me!

    Sì, caro C.G: troppo spesso i musulmani sono predicatori di odio, violenti e arroganti.
    Sulla porta di casa ti tormentano…mi è successo di far finta di chiamare mio marito perchè se ne andassero.
    Paura ad essere sola!
    Bestemmiano il Dio dei cattolici, all’italiana, e mi è successo di aver risposto: vai a bestemmiare il tuo Dio a casa tua…
    Stava per mettermi le mani adosso e la vicina chiamò i Carabinieri.
    Non ho l’abitudine di fare di ogni erba un fascio, ci sono musulmani rispettosi e per bene… ma resta il fatto che dove si va ospiti si rispetta chi ti accoglie, i suoi usi e i suoi costumi e soprattutto le sue leggi.

    Ricordo che ovunque andassi in Paesi musulmani …mi coprivo il capo, toglievo le scarpe ecc. ecc….lo trovavo mio dovere!!!

    Prima l’educazione e la creanza…poi si aiuta quanto si può!

    Sylvi

  38. Peter
    Peter says:

    x Sylvi

    io trovo il post di Anita molto ragionevole, ma il suo non tanto.
    Lei come sempre solleva piu’ dubbi di quanti non ne risolva…
    Per me e’ ovvio che tutti i residenti di un paese debbano rispettare le stesse leggi, su questo siamo del tutto d’accordo.
    Trovo ridicolo esentare i sikh dal portare il casco in moto o scooter per motivi religiosi, dato che preferiscono il turbante (noti che i sikh non sono musulmani…). Trovo ridicolo che le donne islamiche vadano a viso coperto per motivi religiosi, non lo si dovrebbe permettere, se non altro per ragioni di ordine pubblico e sicurezza. E cosi’ per le pretese di medici donne, segregazione dei sessi in scuole e piscine pubbliche, etc. Noti pero’ che queste sono richieste dell’islam integralista, arabo in particolare. In Malesia i musulmani vivono come tutti gli altri, per esempio.
    Pero’ se vogliono scuole islamiche private, senza oneri per lo stato (udite udite, oda oda, cara signora), allora che se le facciano…e cosi’ i cattolici e tutti gli altri.
    Io non vado mai in paesi islamici per principio. Non accetto limitazioni irragionevoli della mia liberta’ personale, e magari il rischio di arresti ed incriminazioni per futili motivi, almeno futili per me. Quindi la perdita e’ loro, dato che perdono un turista pagante. Trovo del tutto irragionevole che le donne cristiane debbano coprirsi fino ai polsi e le caviglie, e portare il velo come le suore, se visitano un paese islamico. O che io non possa bere alcohol, fare allusioni sessuali di nessun genere, etc etc

    un saluto

    Peter

  39. sylvi
    sylvi says:

    caro Peter,

    scuole musulmane, legalmente riconosciute dallo Stato italiano, perciò programmi nazionali e ufficiali, che insegnino l’italiano come prima lingua, che accolgano i non musulmani, che abbiano regolari controlli ministeriali, e …con aiuto dello Stato italiano agli studenti frequentanti, cittadini che pagano le tasse, dove sarebbe il problema?
    Che al posto del Padrenostro imparerebbero una sura del Corano???

    Io non contesto gli usi e i costumi di altre parti del mondo, contesto che cittadini stranieri le loro usanze le impongano a me, a casa mia, in quella che è la mia nazione!
    E questo lo fanno soprattutto i musulmani.

    Sere fa ho rivisto il vecchio film: Il mio grosso grasso matrimonio greco.
    A distanza di dieci anni mi ha detto cose molto diverse rispetto alla integrazione di immigrati, dove però risulta ben distinto il lato sociale e “laico” da quello familiare affettivo.
    Sono americano fuori, sono greco in casa!
    E i bambini andavano a scuola di greco fuori dell’orario scolastico americano!

    Appunto! Come facevano e fanno del resto i bambini di Tarvisio che al pomeriggio vanno a scuola di tedesco, anche se nella scuola normale del mattino la prima lingua straniera è tedesco!

    Sylvi

  40. Anita
    Anita says:

    Personalmente non conosco nessun musulmano/a o Islamico/a,
    sempre che io sappia, non chiedo mai la religione di nessuno, neanche dei miei vicini o di amici.

    Mia nipote si e’ trasferita di nuovo in Florida, sono nativi del RI, ma si erano trasferiti in Florida per 15 anni, ritornarono nel RI per circa altri 15 anni, e di nuovo in Florida circa 4 anni fa’.
    (mia nipote di cui sarei la zia, dalla parte di mio marito)

    Sono molto benestanti ed abitano in una zona A+, hanno trovato molta differenza da quando avevano lasciato, non tanto nel loro vicinato ma nella citta’ piu’ vicina, Tampa, la quale e’ invasa da donne totalmente coperte o con la burqa o il chador, viaggiano in gruppi e fanno un po’ paura a chi non ci e’ abituato.

    Il’hijab e’ solo un velo di colori pastello o nero, non molto differenti dai foulard indossati dalle donne quando c’e’ vento…nessuna obiezione a questo, almeno si vede il volto ed il sesso.

    Fanno paragoni con le nostre suore, le nostre suore avevano il viso scoperto, da oltre 30 anni portano abiti civili, sono passate prima ad un’uniforme modesta e conforme, poi al vestiario normale, sempre modesto ma senza connotazione religiosa.

    Anita

  41. Controccorrente
    Controccorrente says:

    Caro peter,
    in effetti alcune ragioni la Sylvi le ha.
    Solo una grossa “rivoluzione dei costumi” ha permesso all’italietta di uscire dall’integralismo cattolico, ove si imponevano al popolo tutto, i costumi della Messa della Domenica(quasi obbligatoria).le donne che lavoravano in fabbrica erano guardate con sospetto…, le liste di procrizione , le maldicenze delle beghine di paese, scatenate dalle parrocchie..ove si contavano i capi famiglia e se avevi un sospetto di Comunismo trovavi difficoltà ad avere un lavoro..e se fondavi il Sindacato nelle fabbrichette venivi buttato fuori , ..cioè tutto un sistema integralista cattolico…
    Bisogna essere un pò laici ,bisogna conquistare alla laicità un bel pò di mussulmani..ci si guadagna !

    cc

  42. Controccorrente
    Controccorrente says:

    Caro peter,
    in effetti nelle Scuole , in italia,bisognerebbe anche raccontare un pò di queste storie di paese degli anni 50, delle liste di proscrizione alla Fiat, dei reparti confino alla Fiat ecte,ect…è una questione di tradizioni e di costumi, bisognerebbe di nuovo ricordare ai nostri giovani il “merdicchio” da cui molti di loro in fondo arrivano…
    E’ una questione di “storie locali” che fanno la Grande storia ..come dice la Sylvi!!!

    cc

  43. sylvi
    sylvi says:

    caro CC

    pensavo ad altre Nazioni “evolute” da confrontare con il nostro “merdicchio” postguerra come lo chiami tu.
    Dell’America non so, ma dell’Europa si.
    Lasciamo stare l’Austria e la Germania che stavano leccandosi le ferite come noi!!!
    In Francia, nei primi anni 60, era appena appena un po’ meglio…ma nel Midi con molti immigrati italiani e spagnoli, poi con i pieds noir algerini…non era mica molto diverso.Anzi!
    Sicuramente più coesione nazionale e più organizzazione statale…ma quella, da noi, latita anche oggi!!!

    E la Religione la faceva da padrona ovunque.

    In Italia il ’68 ha apparentemente e superficialmente, nei costumi, cambiato le cose, e le Brigate rosse peggio, sono uscite da ogni binario, credendo di vincere, gli illusi, strutture sociali vecchie di millenni.
    Di questo e quello stiamo ancora pagando le conseguenze!

    Mandi Sylvi

  44. Cerutti Gino
    Cerutti Gino says:

    “Personalmente non conosco nessun musulmano/a o Islamico/a”.
    ———————————————————————————
    Ecco, per l’appunto.
    Sono sempre questi che “per sentito dire” pontificano sugli altri.
    Un classico.

    Accidenti, il fioretto….!!
    Muto.
    C.G

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