Il capo del governo ha tuonato contro le continue protezioni del Vaticano ai sacerdoti pedofili, minacciando sanzioni. Non vi eccitate: non si tratta del capo del nostro governo, ma di quello dell’Irlanda. Che sarà anche cattolicisima, ma non è serva papalina come lo Strapaese del bunga bunga

Lo scandalo della pedofilia che mina il clero irlandese ha avuto una nuova fiammata, che in Italia è ovviamente passata inosservata e comunque spenta subito. Il primo ministro della cattolicissima Irlanda, Edna Kenny, dopo la pubblicazione del rapporto nazionale su decenni di abusi dei preti irlandesi sui minori non solo nella diocesi di Cloyne, che un paio di anni fa ha dato origine a una inchiesta su scala nazionale, ha accusato ad alta voce il Vaticano oltre che di non aver “debellato” la pedofilia, ma di non averla neppure combattuta.
E’ stato infatti assodato che quella che viene anche chiamata la Santa Sede ha coperto in modo sistematico i suoi violentatori di minori irlandesi anche in tempi recenti. “Questa è una Repubblica, non il Vaticano!”, ha tuonato Kenny chiedendo spiegazioni Oltretevere. Affermazione elementare, ma sicuramente inaudita per i nostri politici, quando invece l’Italia avrebbe proprio bisogno di meno acquiescenza e servilismo clericale. Oltretutto, come è noto, e come molti sanno per conoscenza diretta, i bambini e le bambine vengono insidiate anche in Italia.

Il governo di Dublino ha annunciato che il cancro della pedofilia del clero cattolico “sarà affrontato con una nuova legislazione che obbligherà i sacerdoti a denunciare anche i casi appurati in confessione”. Affermazione coraggiosa, ma fuori dalla realtà. Quale pedofilo e stupratore confesserà più di questi peccati sapendo bene che finirà sotto processo e magari pure in galera? Sapendo bene che in ogni caso si ritroverà pubblicamente sputtanato.

Immediata la reazione d’Oltretevere. Il portavoce vaticano monsignor Federico Lombardi ha ripetuto piuttosto imbarazzato una frase simile a quella che ormai ripete ogni volta che, dagli Usa all’Australia, scoppia uno scandalo di preti cattolici pedofili: “La Santa Sede risponderà opportunamente alla domanda posta dal governo irlandese a proposito del rapporto sulla diocesi di Cloyne. Ci auguriamo che il dibattito aiuti “la salvaguardia dei bambini e dei giovani, come auspicato dal Papa”. Dura invece la replica dell’arcivescovo Francesco Girotti, reggente della Penitenzeria Apostolica: “Il sacramento della confessione non si tocca!”.
Strano però che don Girotti non sappia che quando faceva comodo alla Chiesa il sacramento della confessione è stato “toccato”, e non poco. Papa Paolo IV nel 1559 impose ai confessori di chiedere come prima cosa ai penitenti se possedessero o avessero letto “libri eretici” e cosa sapessero a questo riguardo dei loro parenti, amici e conoscenti, nonché – in caso di risposte affermative – di rimandarli al tribunale dell’Inquisitore perché abiurassero o denunciassero formalmente gli altri. L’assoluzione dai peccati poteva avvenire solo dopo questo passaggio. Di questo e di altri casi del genere ha parlato per esempio nel suo libro “Tribunali della coscienza”, edizioni Einaudi, il docente Adriano Prosperi. Il quale ha scritto anche altrove pagine interessanti sulle radici storiche dell’ossessione della copertura dei reati sessuali del clero. “Una ossessione che viene da lontano e che sbocca direttamente nelle linee di comportamento della Congregazione erede del Sant’Uffizio”, ci ha spiegato il docente: “Ne ho parlato anche nel Dizionario storico dell’Inquisizione da me curato”.
Per l’Italia però il problema è anche e soprattutto un altro. A impartire l’ordine di tacere alle autorità civili qualunque caso di pedofilia del clero sono stati personalmente, con una circolare inviata nel 2001 ai vescovi di tutto il mondo, gli attuali papa Benedetto XVI Ratzinger e segretario di Stato Tarcisio Bertone, all’epoca rispettivamente capo e suo vice della Congregazione per la Dottrina della Fede, come si chiama oggi quella che una volta era l’Inquisizione prima e il Sant’Uffizio dopo.
Tant’è che nel 2005 Ratzinger è stato incriminato da una corte del Texas in un processo per pedofilia contro alcuni sacerdoti e se non è stato rinviato a giudizio lo deve al fatto che essendo nel frattempo diventato papa ha potuto godere dell’immunità concessagli per ordine di George Bush al magistrato. Bertone, attuale segretario di Stato del Vaticano, cioè suo capo del governo, invece non ha avuto nessun fastidio.
Da qualche tempo, come è noto, il sempre molto sorridente cardinal Bertone si dà molto da fare per far rinascere in Italia il partito dei cattolici, qualcosa che somigli molto alla defunta Democrazia Cristiana, travolta anch’essa come tutti gli altri partiti dal (l’inutile) ciclone di Mani Pulite.
Si dà il caso che il Vaticano sia uno Stato estero, sovrano, diverso e distinto dall’Italia, anche se all’ombra del Cupolone non tutti ne sono convinti. In qualunque altro Paese civile le manovre del capo del governo di un Paese straniero per crearvi un partito susciterebbero scandalo e indignazione, specie se le manovre fossero fatte sfacciatamente alla luce del sole e con tanto di squilli di trombe, per giunta vantandosene a 32 denti.
In Italia invece pare normale, al nostro ceto politico, che il Vaticano faccia e disfaccia a suo piacimento, come fosse la Casa Bianca ad Hanoi o a Panama o l’Eliseo nel Ciad e in Nigeria. Sì, lo so, certe cose accadevano già ai tempi di Roma e Cartagine, ognuna delle due finanziava un partito amico all’interno delle mura dell’altra.
E poi, per essere sinceri, il ritorno della Democrazia Cristiana non sarebbe male, in definitiva era meno prona alla Chiesa dei politici laici di oggi. Però non dovrebbe essere ritenuto normale che a occuparsi di creare un partito in Italia, e un partito di governo, sia proprio il primo ministro di uno Stato estero che, come Bertone, ha pesanti responsabilità nella protezione internazionale della pedofilia e nella sottrazione dei colpevoli in abito talare alla giustizia dei singoli Paesi.

Per non parlare del fatto che Bertone è omaggiato non di rado anche in sedi istituzionali. E che l’attuale papa, coprotettore con Bertone dei religiosi pedofili e stupratori anche se ogni tanto concede un contentino – meglio però a Malta che in Italia…. – viene ricevuto anche al Quirinale.

308 commenti
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  1. Controccorrente
    Controccorrente says:

    Sylvina , non ti emozionare neh,

    il tuo 294, mi ha commosso,ma mi pare che tu metti troppo le mani avanti..nel profetizzare un cambio di Boiardi.
    Però che Grinta, il tuo 294, si vede che ti è proprio uscito dal Cuore!!
    Che io sappia Uro (non conosco Vox) ha sempre mangiato con la sua bocca, e non grazie a tuo Marito che mi sembra ormai come il “prezzemolo”,va bene su quasi tutto,..e se mi permetti anche io ho sempre mangiato con la mia bocca…
    Su dai sfoga la tua rabbia contro i Boiardi di Stato e non , ma attenzione a non commettere errori come al Solito..voi quando non sapete più che fare, “sparate” alla cazzo ,sempre verso il basso…che tanto va sempre bene Neh !!
    Su, dai cara, coraggio, dirigi bene la tua “rabbia”

    cc

  2. Anita
    Anita says:

    x Peter

    La mia era una semplice domanda.
    Sei tu quello che critichi la grammatica e gli errori degli altri.

    Ciao, Anita

  3. sylvi
    sylvi says:

    caro cc,

    sicuramente tu e Uroburo avete mangiato con la vostra bocca,
    ma mi piacerebbe sapere quali erano i vostri Boiardi di riferimento!!!
    Di te so che ne hai avuti di GAGLIARDI…e che BOCCHE!!!

    Sylvi

  4. sylvi
    sylvi says:

    ricaro cc,

    vedo e leggo che a Ovest c’è la gara e la fila per portare, da bravi cittadini, il Contributo di Solidarietà…al Canton Ticino!!!
    Ehh, dalle vostre parti, e da quelle di Uroburo c’è sempre stato un grande spirito di solidarietà, uno spiccato anelito al sostegno dei…diseredati svizzeri!!!

    Altro che chiacchere…FATTI, FATTI!
    Hai pronto il tuo zainetto???

    Sylvi

  5. Controccorrente
    Controccorrente says:

    Cara Sylvi,
    _____________________________________________

    Di te so che ne hai avuti di GAGLIARDI…e che BOCCHE!!
    ___________________________________________

    Ora mia cara ,questa “frase ” mi sembra grammaticalmente corretta con tanto di soggetto e verbo e complemento oggetto , direi inequivocabile !
    Tu di me non sai un “cazzo” di nulla !
    Salvo quel poco che posso aver scritto sul Blog!

    La frase corretta avrebbe dovuto essere semmai :
    ” da te so che c’è sono di gagliardi..e che bocche ..!
    QUINDI DI AVVISO CHE NELLA RISPOSTA DOVRAI ESSERE MOLTO CIRCONSTAZIATA IN MODO DA NON DAR ORIGINE A DUBBI DI SORTA !
    qUINDI I CASI SONO DUE :
    a) Come al solito hai commesso i soliti errori grammaticali e sintattici (3–) e quindi la frase va interpretata così come io l’ho debitamente corretta
    b) La frase va interpretata nel senso in cui è stata scritta e pertanto di invito a meglio specificare ,poichè TUTTI possano capire quello che volevi dire..nella fattispecie la mia curiosità in tal senso non ha limiti !!
    C ) Se non avrò risposte in merito dovrò interpretare la tua frase,come una gratuita insinuazione, buttata Lì che mi coinvolge personalmente nel qual caso devo dedurre che da questo momento è bene NON SCHERZARE…mi deluderesti però una dura carnica che non sopporta un pò di sano Humor e reagisce come le tipiche donne che quando non sanno più cosa dire gettano fango gratuito..o meglio ci provano ..!!
    Per la serie siamo caduti in basso..!!

    una felice serata

    cc

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