Una delle vergogne dell’Occidente: dopo 60 anni ancora si traccheggia o ci si oppone al diritto all’indipendenza dei palestinesi
La colossale gaffe riguardante la mattanza norvegese, un centinaio di morti immediatamente ascritti al “terrorismo islamico”, quando invece è opera di un norvegese “pura razza ariana” nonché di destra, la dice lunga sulle nostre code di paglia e sul vicolo cieco nel quale ci siamo infilati spinti da interessi ben precisi. E’ quindi più urgente che mai uscire dalla paranoia e affrontare seriamente il problema alla radice, piantandola con il far finta di niente e anzi voltarci dall’altra parte.
Come sapete, io non credo sia più possibile che nasca uno Stato palestinese che non sia una burletta offensiva o un modo per continuare ad alimentare una classe politica parassita che campa sugli “aiuti”, cioè sull’elemosina pelosa dell’Europa e dell’Onu. “Aiuti” diventati un modo ottimo per corrompere la dirigenzae e tentare di strasformare la popolazione in accattoni rassegnati. Come è noto, sono convinto che Israele abbia il diritto di esistere per il semplice motivo che c’è e la sua legittimità si basa sulla famosa risoluzione dell’Onu del 1948, e certo non sulla bibbia come pretendono i sionisti che, come ha dimostrato anche lo storico israeliano Shlomo Sand, hanno semplicemente falsificato la storia trasformando l’esistenza e la storia della religione ebraica nell’invenzione del “popolo ebraico”, che in realtà non esiste e non è mai esistito così come non esistono e non sono mai esistiti né il “popolo cristiano” né il “popolo islamico”, bensì un insieme di popoli tra loro diversi che si rifanno a una stessa religione. Per giunta spesso in modi tra loro molto diversi, lastricati di scismi.
L’Onu nel ’48 aveva deciso anche la nascita dello Stato palestinese, ma la pulizia etnica iniziata contro la popolazione musulmana già nel ’47 e che ha spazzato via un totale di oltre 400 villaggi e paesi palestinesi, ha impedito tale nascita. Per porre fine alla cacciata a mano armata delle popolazioni locali sono infatti intervenuti militarmente alcuni Stati arabi, il che ha permesso all’Europa prima e agli Usa un ventennio dopo, di sostenere che gli arabi avevano invaso Israele per impedirne la nascita. Si è arrivati al punto di ipocrisia e imbecillità di accusare gli arabi di antisemitismo, ignorando bellamente che sono semiti tanto quanto gli ebrei delle origini, che nulla hanno a spartire, in quanto a “semitismo”, con la quasi totalità degli ebrei di oggi e soprattutto di quelli israeliani, dal momento che si tratta di popolazioni europee, russe e statunitensi emigrate nelle terre della Palestina storica. Sta di fatto che la nascita dello Stato palestinese fino ad oggi è stata impedita, vale a dire per oltre 60 anni.
L’ingordigia degli israeliani, che hanno voluto tenersi i territori conquistati anche con la guerra del ’67, si ritorcerà loro contro. E anzi ha già iniziato a diventare un boomerang. Il possesso delle nuove terre ha permesso una serie di indagini e studi archeologici che, come dimostra per esempio il docente e archeologo israeliano Israel Filkenstein, hanno semplicemente demolito le narrazioni della bibbia rivelendo che si tratta di miti e non di Storia. In altre parole, l’archeologia ha dimostrato che il sionismo – cioè il nazionalismo ebraico nato in quell’Europa dell’Est che ha visto i natali di altri nazionalismi basati sulla “purezza del sangue” e fonte di immani tragedie mondiali – mente e che le sue pretese sono campate solo sulla forza.
Alla stessa stregua, il volere mantenere tutti i costi il dominio sui territori man mano sempre più sottratti con ogni scusa ai palestinesi nonché su alcuni milioni di loro, ha reso semplicemente razzista la pretesa di uno Stato israeliano che deve restare ebraico e che per questo pretente dai palestinesi e dagli arabi iraeliani il giuramento di fedeltà alla supremazie ebraica. Se anziché islamici fossero cattolici è ovvio che l’Europa sarebbe già intervenuta anche duramente contro tale pretesa che ricorda pretese simili del Ventennio italiano e del Sud Africa pre Mandela. Alla fine, è ormai chiaro che Israele, proprio come volevano sionisti decenti come Judah Magnes, deve diventare lo Stato di tutti i suoi abitanti, basato sull’eguaglianza dei diritti e doveri di cittadinanza derivante non dal “sangue”, ma dalla nascita in loco, dal pagamento delle tasse e da una immigrazione regolata. Questo è anche l’unico modo per salvare Israele dalle sgrinfie dei militari e del partito della guerra, alimentato dalle grandi industrie di armamenti degli Usa e dal fanatismo dei cristiani sionisti, che negli Usa sono riusciti a fare rieleggere George Bush junior appoggiandolo in tutte le sue menzogne guerrafondaie. Mentre in Europa vari Paesi cominciano a capire che la dirigenza israeliana sta minando le basi morali e civili di Israele e vuole trascinarci tutti nello “scontro di civiltà”, cioè in una nuova disastrosa grande guerra, la posizione degli Usa non cambia. Sotto questo profilo la posizione di Obama è di una ottusità incomprensibile. Essendo un fresco discendente di schiavi degli americani bianchi, dovrebbe sapere meglio di tutti cosa significa essere discriminato per nascita. Eppure….
Nonostante queste mie convinzioni, pubblico volentieri il seguente appello, compreso quello più in basso di raccolta firme:
“Cari amici,
il popolo palestinese ha chiesto al mondo intero di riconoscere lo stato della Palestina. Oltre 120 paesi hanno risposto all’appello, ma gli Stati Uniti e Israele si sono opposti e i leader europei non hanno ancora deciso da che parte stare. Se riusciremo a convincere l’Europa a sostenere questo processo nonviolento e legittimo ora, potremmo avere un cambio di rotta decisivo verso la pace. Clicca per firmare questa petizione urgente:
Fra quattro giorni si riunirà il Consiglio di Sicurezza dell’ONU, e il mondo intero avrà la possibilità di adottare una nuova proposta che potrebbe segnare il cambio di rotta di decenni di negoziati di pace fra israeliani e palestinesi: il riconoscimento da parte dell’ONU dello stato palestinese.
Oltre 120 nazioni del Medio Oriente, Africa, Asia e America Latina hanno già dato la loro adesione all’iniziativa, ma il governo di destra in Israele e gli Stati Uniti sono fortemente contrari. L’Italia e altri paesi chiave dell’Europa sono ancora indecisi, e un’enorme pressione da parte dell’opinione pubblica potrebbe convincerli a votare in favore di questa opportunità per mettere fine all’occupazione.
I negoziati di pace guidati dagli Stati Uniti, che vanno avanti ormai da decenni, hanno fallito, mentre Israele ha imprigionato il popolo palestinese, confiscato le sue terre e bloccato la Palestina dal diventare un’entità politica sovrana. Questa nuova coraggiosa iniziativa potrebbe liberare il popolo palestinese dalla prigionia, ma perché ciò avvenga l’Europa deve guidare l’operazione. Costruiamo una chiamata globale enorme rivolta all’Italia e ad altri leader europei per dichiarare il nuovo stato ora, e facciamo sì che il sostegno dei cittadini di tutto il mondo a questa proposta legittima, nonviolenta e diplomatica sia chiaro e forte. Clicca sotto per firmare la petizione e invia questa e-mail a tutti:
http://www.avaaz.org/it/independence_for_palestine_eu/?vl
Se tracciare le origini del conflitto israelo-palestinese è complicato, la maggioranza della popolazione da ambedue le parti è invece d’accordo su un punto: il modo migliore per raggiungere la pace ora è la creazione dei due stati. Tuttavia, i diversi negoziati di pace che si sono susseguiti sono stati indeboliti da episodi di violenza da ambedue le parti, i tanti insediamenti israeliani in Cisgiordania e il blocco umanitario di Gaza. L’occupazione di Israele ha ridotto e frammentato il territorio dello stato palestinese e reso la vita di tutti i giorni dei palestinesi un inferno. L’ONU, la Banca Mondiale e il Fondo Monetario Internazionale hanno annunciato recentemente che i palestinesi sono pronti per avere uno stato indipendente, ma il più grande ostacolo alla sua riuscita è l’occupazione da parte d’Israele. Persino il Presidente degli Stati Uniti ha chiesto di mettere fine all’espansione dei territori e di ritornare invece ai confini del 1967 con accordi sugli scambi di terra, ma il Primo ministro Netanyahu ha reagito furiosamente: il messaggio di non cooperazione non poteva essere più chiaro di così.
E’ arrivata l’ora di un cambiamento epocale e di passare da un futile processo di pace a un nuovo cammino verso il progresso. Mentre Isreale e il governo americano dicono che l’iniziativa palestinese è “unilaterale” e pericolosa, in realtà le nazioni di tutto il mondo appoggiano pienamente questa mossa diplomatica che rigetta la violenza. Il riconoscimento globale della Palestina potrebbe isolare gli estremisti e incoraggiare il crescente movimento nonviolento israelo-palestinese in corso insieme al vento pro-democrazia che sta soffiando nella regione. Ma più importante ancora, potrebbe salvare il cammino verso un negoziato sugli insediamenti, permettere ai palestinesi l’accesso a una serie di istituzioni internazionali che potrebbero aiutarli a raggiungere la libertà, e inviare un chiaro messaggio al governo in favore dell’occupazione dei territori che il mondo non è più disposto ad accettare l’impunità e l’intransigenza.
Per troppo a lungo ormai Israele ha messo a repentaglio la speranza della nascita dello stato palestinese. Per troppo a lungo gli Stati Uniti sono stati accondiscendenti e per troppo a lungo l’Europa si è nascosta dietro gli Stati Uniti. Ora Italia, Francia, Spagna, Germania, Regno Unito e l’Alto Rappresentante dell’Ue non hanno ancora deciso da che parte stare sulla costruzione dello stato palestinese. Appelliamoci a loro perché si mettano dalla parte giusta della storia e perché sostengano la dichiarazione della Palestina per la libertà e l’indipendenza, attraverso un forte sostegno e con il necessario aiuto economico. Firma ora la petizione urgente per chiedere all’Europa di sostenere l’iniziativa e appoggia questo passo decisivo per una pace di lungo termine fra Israele e Palestina:
http://www.avaaz.org/it/independence_for_palestine_eu/?vl
La costruzione dello stato palestinese non risolverà questo lungo conflitto di punto in bianco, ma il riconoscimento dell’ONU cambierà tutto e aprirà le porte alla libertà e alla pace. In tutta la Palestina il popolo si sta preparando con molte aspettative e speranze per riprendersi la libertà che questa generazione non ha mai conosciuto. Mettiamoci dalla sua parte e facciamo pressione sull’Europa perché faccia lo stesso, così com’è avvenuto quando ha sostenuto il popolo egiziano, siriano e libico.
Con speranza e determinazione,
Alice, Ricken, Stephanie, Morgan, Pascal, Rewan e il resto del team di Avaaz
PIU’ INFORMAZIONI
Abbas esorta l’Onu a riconoscere lo stato palestinese
http://it.notizie.yahoo.com/medio-oriente-abbas-esorta-onu-riconoscere-stato-palestinese-085049476.html
La Lega Araba chiederà alle Nazioni Unite il riconoscimento dello Stato di Palestina
http://www.ilfattoquotidiano.it/2011/07/15/la-lega-araba-chiedera-alle-nazioni-uniteil-riconoscimento-dello-stato-di-palestina/145612/
Migliaia di israeliani e palestinesi marciano per chiedere l’indipendenza della Palestina
http://www.asianews.it/notizie-it/Migliaia-di-israeliani-e-palestinesi-marciano-per-chiedere-l%E2%80%99indipendenza-della-Palestina-22119.html
La campagna di Israele contro il voto all’ONU (in inglese)
http://www.guardian.co.uk/world/2011/jun/10/israel-plan-block-un-palestinian-state?INTCMP=SRCH
L’appello della Palestina per il riconoscimento dello stato (in inglese)
http://www.ft.com/intl/cms/s/0/47a391f6-b121-11e0-a43e-00144feab49a.html#axzz1SefO7Aor
Lo stato palestinese bypassando Israele (in inglese)
http://english.aljazeera.net/indepth/opinion/2011/06/20116168535227628.html
Onu pronta al riconoscimento della Palestina. Obama prepara il veto
http://www.lastampa.it/_web/cmstp/tmplrubriche/finestrasullamerica/grubrica.asp?ID_blog=43&ID_articolo=2109&ID_sezione=&sezione=
Lista dei paesi che riconoscono la Palestina
http://www.avaaz.org/en/countries_recognizing_palestine/?info
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Se credete che il popolo palestinese abbia diritto ad uno stato indipendente e sovrano,
se credete che il diritto debba trionfare sulla prepotenza e l’ingiustizia,
vi chiediamo, come coordinamento per l’Italia, di firmare l’appello lanciato dalla società civile palestinese che trovate nel sito
www.palfreedom.ps
Abbiamo una pretesa ambiziosa ma non impossibile:
raccogliere in soli due mesi 1 milione di firme da consegnare al Parlamento europeo.
Negli stessi giorni la richiesta di riconoscimento dello Stato indipendente e sovrano di Palestina verrà presentata da Abu Mazen all’Assemblea generale delle Nazioni Unite. Siamo certi che un milione di firme al Parlamento Europeo avranno un’eco sonora che arriverà all’ONU, nonostante il presidente Obama si sia già fatto megafono del diniego israeliano
AIUTATECI A RACCOGLIERLE!!
e diffondete questo messaggio nelle vostre liste. Per firmare andate sul sito www.palfreedom.ps cliccate sulla bandierina italiana in basso a destra
Riconoscimento Stato di Palestina – Coordinamento per l’Italia
palfreedomitalia1@gmail.com
Traduzione:
L’economia norvegese è un prospero bastione del capitalismo sociale, con una combinazione di attività libero mercato e intervento del governo.
Il governo controlla settori chiave, come ad esempio il settore petrolifero vitale, attraverso larga scala dello stato a maggioranza delle imprese di proprietà.
Il paese è ricco di risorse naturali – petrolio, energia idroelettrica, pesci, foreste e minerali – ed è altamente dipendente dal settore petrolifero, che rappresenta quasi la metà delle esportazioni e oltre il 30% delle entrate dello Stato. La Norvegia è il secondo più grande esportatore di gas, la sua posizione come esportatore di petrolio è scivolata al nono posto in ordine di grandezza come la produzione ha cominciato a diminuire.
La Norvegia ha deciso di rimanere fuori dalla UE nel corso di un referendum nel novembre 1994, tuttavia, in quanto membro dello Spazio economico europeo, contribuisce considerevolmente più per il bilancio dell’UE.
In previsione di eventuali cali nella produzione di petrolio e gas, la Norvegia salva entrate statali del settore petrolifero in fondo il secondo produttore mondiale di sovrani, del valore di oltre $ 500 miliardi nel 2010.
Dopo la solida crescita del PIL nel 2004-07, l’economia ha rallentato nel 2008, e contratta nel 2009, prima di tornare a una crescita positiva nel 2010.
E….sono meno di 6’000’000 di abitanti…..
Anita
Cara Anita,
che vuoi dopo le tue brillanti documentazioni sulle sepolture arabe, mi par di capire che in sostanza bisogna solo piangere Morti cristiani per mano musulmana.
Se sono morti cristiani per mano cristiana beh in fondo qualche colpa la dovevano pur avere, un pò come i morti di mafia..dove i morti sono solo degli infami e non più cristiani !
cc
Vabbè ragazzi d’America e Usa , la Norvegia mi pare è pur sempre un bastione della Nato.
Già ma adesso il nemico non e più ad est e magari quindi la Norvegia è strategicamente meno importante..
Ingrata sorte per gli alleati che non servono più ..!!
cc
Correzione
I Norvegesi sono quasi 5 milioni, non sei.
Uguale al numero di Norvegesi negli Stati Uniti.
Anita
x CC
Non hai seguito il discorso…e’ iniziato con C.G.
Anita
La Germania sotto ricatto politico della finanza
di Mario Lettieri* e Paolo Raimondi**
Alcuni affermano che la Merkel avrebbe “commissariato”l’Italia, ma non si domandano che cosa stia accadendo in Germania.
Chi comanda a Berlino? Le banche o la politica? Non è una domanda retorica. Probabilmente da questo scontro dipende il futuro dell’euro e dell’Unione europea.
E’ noto che i settori dell’economia reale tedesca sono forti e in notevole espansione dopo il rallentamento imposto dalla grande crisi. Ma è altrettanto risaputo che le banche tedesche sono tra le più esposte al rischio del debito sovrano dei paesi europei in difficoltà. Per non parlare della rilevante quota dei loro titoli derivati speculativi.
Nel continente europeo le banche tedesche sono state tra le prime e tra le più aggressive a seguire l’esempio di quelle americane ed inglesi sulla strada della finanza allegra, dei titoli strutturati e dei derivati.
Secondo la Bafin, l’equivalente della nostra Consob, esse hanno in pancia oltre 800 miliardi di euro di titoli tossici.
Gli ultimi stress test voluti dall’European Banking Authority non danno pagelle esaltanti alle banche tedesche, soprattutto a quelle semipubbliche dei Laender, le Regioni della Germania.
La Helaba, la banca dell’Assia-Turingia, ha rifiutato, in polemica con i metodi di analisi usati, di pubblicare i risultati. Il suo “capital core” sarebbe del 3,9%, ben al di sotto del 5% minimo richiesto. Altre due Landesbank, la Hsh di Amburgo e la Norddeutsche della Bassa Sassonia, hanno superato di poco la soglia del 5%, mentre la Deutsche Bank, la più importante banca privata tedesca, ha raggiunto il livello del 6,5%. Non straordinario.
L’analisi geoeconomica e geopolitica fatta dalla Deutsche Bank merita un’attenta riflessione.
Nel suo bollettino “Global Economic Perspectives” di fine giugno la DB, di fronte alle attuali difficoltà dell’euro, ha espresso un duro “no” all’idea di un unico ministero delle finanze europeo e, quindi, alla costruzione di un’unione politica.
Si afferma che nel dopoguerra l’alleanza franco-tedesca e la stessa unità europea furono determinate dalla paura di un nuovo conflitto e dal desiderio di mantenere la pace. Però nell’asse duale franco-tedesco la Francia comandava e la Germania seguiva e pagava.
Con la caduta del Muro di Berlino queste condizione e queste ragioni vennero meno. Infatti l’ulteriore processo di unione monetaria è stato esclusivamente guidato dai vantaggi economici dei suoi membri e non dalla forte volontà politica di costruire un Europa realmente unita..
Il bollettino ci ricorda anche che, come contropartita per la riunificazione tedesca, François Mitterand richiese l’abbandono del marco in favore di una moneta unica europea.
I successivi e crescenti profondi squilibri fiscali tra gli stati dell’Ue e la conseguente monetizzazione dei deficit sono diventati, secondo la DB, le cause principali del suo fallimento.
Il Trattato di Maastricht, su pressioni tedesche, impose la responsabilità degli stati membri per tutte le loro decisioni finanziarie e volle una Bce indipendente a guardia contro l’inflazione.
Dopo la crisi finanziaria del 2007, sta scritto nel citato bollettino, la Bce però avrebbe violato questi principi salvando prima le banche e poi gli Stati in difficoltà. La DB attacca quindi la Bce per aver violato l’articolo 125 dello Statuto di Maastricht che proibisce il bail-out, il salvataggio di paesi in difficoltà.
Però, in stridente contraddizione, si lamenta il fatto che la Banca centrale europea non abbia iniettato sufficiente capitale nelle banche in crisi per riportarle ad uno stato di salute. Ciò avrebbe creato una rete di “banche dipendenti” dagli aiuti della Bce, che è diventata il garante di interi sistemi bancari.
Alla domanda se proseguire o tornare indietro nel processo di unione europea, la DB, contro l’unione politica, sostiene un semplice ritorno ai vecchi criteri di Maastricht. Su questo terreno essa attacca la leadership politica tedesca ed europea.
Un mero ritorno a Maastricht, secondo noi, sarebbe invece l’apripista per una definitiva dissoluzione dell’Ue.
Stando all’analisi della DB, non si salverebbe nemmeno l’alleanza franco-tedesca i cui leader non sono più in sintonia come prima del 1989.
Per decenni la Deutsche Bank è stata una fucina intellettuale di innovazione economica e anche politica della Germania. Alfred Herrhausen, presidente della banca al momento della caduta del Muro, seppe leggere, in sintonia con il cancelliere Helmut Kohl, i processi delle storia e anticiparne anche i cambiamenti. Venne ucciso in un attentato per mano ancora ignota.
Allora la Deutsche Bank rappresentava la finanza tedesca strettamente legata ai settori strategici dell’industria. Oggi essa è a pieno titolo un caposaldo della finanza globale, che reagisce più agli stimoli della City che agli interessi della Germania e dell’Ue. Ecco perché guida la “cordata” della finanza contro il primato della politica, che molti a Berlino per fortuna ancora vogliono.
* Sottosegretario all’Economia del governo Prodi ** Economista
x Anita e Rodolfo
Purtroppo sono tutti sospettabili. O vogliamo sostenere che mentre i musulmani sono capaci di ogni crimine gli israeliani sono dei teneri agnellini?
Per essere teneri agnellini covano nel loro seno criminali come Baruch Goldstein il cui massacro nella moschea di Abramo e’ definito cosa santa nella sua lurida tomba dalla colonia di mascalzoni ladri di terre e di vite dalla quale e’ emerso. Per noi dire della sistematica spoliazione di case, terre, agrumeti, uliveti, omicidi “mirati” e annesse stragi di civili. Abbiamo dimenticato i massacri di interi villaggi palestinesi come quella di Deir Yassin? Abbiamo dimenticato la pulizia etnica tramite stragi con il famigerato Piano D, realizzato per cacciare i palestinesi dalla terre purtroppo assegnate dall’Onu a Israele? Che schifo. Quella e’ gente capace di ogni luridume, ieri come oggi.
Shalom
x Shalom
A volte e spesso la propaganda insensata ha un effetto contro producente.
Anita
A volte o spesso?
E dove manca il senso su quantosopra postato da Shalom?
Ce lo spieghi
Aspettiamo trepidanti un suo
http://www.trallallero-trallallà.com
C.G.
x C.G.
A lei non devo spiegare niente.
La mia frase e’ self explanatory = auto-esplicativa.
Anita
x TUTTI
Insomma, un fascista anti islamico e, a quanto pare, filo ebraico, o meglio filo israeliano. Ci sono gli Henry Levy che ci incitano all’attacco all’Islam e alla guerra contro l’Iran raccontando balle, come quella su Sakineh e su Cesare Battisti, supportati dai vari belbvhg. E ci sono i criminali come Baruch Goldstein e questo biondino norvegese. Ovviamente non sono i soli…
Un saluto.
pino
x Vox
Il Mossad e chi per lui non può essere così rozzo e imbecille da organizare di queste cose. E’ però possibile che dia appoggi a delinquenti come questo, senza immaginare di cosa sono capaci. E’ già successo in Italia: i servizi segreti organizzavano i fascisti bombaroli di Freda e di altri ancora, perché piazzassero bombette qua e là. Quelli però hanno pisciato fuori dal vaso, finendo col fare la strage di piazza Fontana. Più le altre successive.
Nulla di nuovo sotto il sole.
Un saluto.
pino
x Controcorrente
Manifestazione incredibile. Popolo che trovi in metropolitana o sul tram, nessuno “griffato”. Insomma, la gente comune che si vede arranca.
Don Gallo e don Zanotelli hanno fatto, come negli altri giorni, discorsi terribili e incendiari, hanno cioè detto la verità su una serie di temi.
La sera alle 21 messa nella chiesa di S. Siro, vicino al ghetto. Quello che ha detto don Zanotelli durante la predica e la lettura della bibbia e delle lettere di S. Paolo ai romani è stato sconvolgente, bellissimo, commovente. Quando hanno chiesto se c’era qualcuno dei presenti che voleva dire qualcosa e guidare la preghiera, mi sono accorto che mi sono alzato e sono alzato all’altare. Commosso come uno straccio, ho detto:
“In questi giorni si è molto parlato di acqua, ne abbiamo evitato la privatizzazione e don Zanotello ha inistito nel dire che l’acqua è una benedizione del cielo, è la fonta della vita. Senza acqua, infatti, niente vita. Quando nasciamo, nasciamo con la rottura delle acque. Propongo quindi un pensiero per la maternità simbolicamente rappresentata dall’Ave Maria. E’ l’unica preghiera che conosco, io non sono un cattolico ortodosso, sono un panteista, ma non credo che Dio faccia esami pignoli. Mi piace correre ancora a piedi, e quando corro anziché tenere gli auricolari per sentire musica recito dentro di me le Ave Maria. Centinaia di Ave Maria. Le recito dentro di me anche quando mangio, quando mi fermo a riposare, quando vado a dormire. Sono molto legato alla figura di mia madre, ecco perché recito ogni giorno una grandinata di Ave Maria.
Ora preghiamo assieme: Ave Maria, piena di grazia…..”.
Ero commosso. Ma per la dimensione di coralità e solidarietà vissuta nella manifestazione, dopo anni e anni di assenze. Bello anche il rito, cattolico o buddista, musulmano e ebraico, che unisce in solidarietà e amore, combattendo l’odio. Avrei potuto fare lo stesso discorso in una sinagoga o in una moschea. Sempre se me lo permettesero….
Don Zanotelli e don Gallo mi hanno guardato stupiti. E molto contenti.
Una abbraccio.
pino
P. S. da martedì a ieri seta: sono cotto, credo di avere un po’ di febbre, con faringite o laringite. Tra poco torno a Milano. Lascio anche qui un pezzo di cuore.
Caro Pino,
l’ho sempre saputo: sei uno dei nostri.
C.G.
Il racconto di Pino Nicotri ha commosso anche me.
E´la testimonianza che dentro di noi ci sono e possono uscire fuori da un attimo all´altro emozioni….pensieri e sensibilita´che ci fa´essere quello che in effetti siamo….esseri umani rivolti verso l´altro…verso il prossimo.
Pino Nicotri ha la sua Ave Maria…io ho il mio Shema´Israel che esclamo parecchie volte al giorno….e se capitasse nello stesso momento sarebbe come una simbiosi ed ha per tutti e due lo stesso significato…le sensazioni sono medesime.
Sia l´Ave Maria….che lo Shema´Israel o la preghiera principale Islamica perde il suo valore umano se recitata… sentita e dettata dal fanatismo.
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Quello che so e´che quando l´Ebreo prega, non prega solo per se stesso o per Israele o per la sua comunita´…ma per tutto il mondo…
diversi passi della liturgia Ebraica lo dimostrano.
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Pensiero Domenicale
Andare in guerra con un arco ma senza frecce. Com´e´possibile?
“Raccolgo le freccie che il nemico indirizza verso di me”.
E se il nemico non tira nessuna freccia?
“Allora non ci sara´nessuna guerra”
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Buona Domenica a tutti
Rodolfo
x Pino e Rodolfo
L’esegesi delle due principali preghiere cristiane e la lettura abbastanza approfondita di alcune preghiere “monoteiste” l’ho fatta in contemporanea al mio sviluppo fisico e psichico perciò potrei dire , come anche Pino ( che però non lo sa!!!) fanno parte di quello che sono come persona.
Qui però voglio, senza pretese di approfondimenti, contestare Rodolfo che mette in parallelo il suo Shermà Israel con l’Ave Maria ( e io aggiungerei anche il Padre Nostro).
La prima differenza abissale fra le preghiere cristiane e quelle ebraiche è che nelle prime è l’Uomo che parla a Dio, nelle seconde è Dio che si rivolge all’Uomo.
Cambia tutto, appena si riflette un po’!
Fossi in Pino, ( non mi ha meravigliato nè stupito il suo racconto, forse me l’aspettavo avendo lui e anche io a che fare con certi sacerdoti!!!) mi chiederei che cosa significa esattamente “panteismo” e che cosa significa rivolgersi a Maria come fonte di Vita e, aggiungo io, sostegno nel dolore, nella solitudine e nella morte.
Molte altre cose si possono dire…e molte di queste sono farina del sacco del mio pretone dolomitico, che non è morto…ma vive nell’umanità amorevole trasmessami come i Gallo e i Zanotelli,
che Dio li conservi.
Taglio perchè mio marito mi sta tempestando di telefonate e perchè non voglio che si sospetti che sono l’infiltrata che vuole TUTTI “farvi preti”!!
Anita esclusa ovviamente!!!
Buona domenica
Sylvi
Cara Sylvi,
nel mio post non ho sostenuto nessun parallelo tra L´Ave Maria e lo
Shema´ Israel .
Ho sostenuto solo il valore della preghiera in se´.
Scrive assai bene Alfonso Pacifici riguardo lo Shema´:-(quello stesso valore che puo´dare nelle diverse situazioni della sua vita ad un Pino Nicotri l´Ave Maria, o il Padre Nostro per te.
–
“Lo Shema rimane la preghiera piu´caratteristica e sentita nel corso dei secoli. In tutti i luoghi, sotto tutti i cieli, in tutti i tempi, sera e mattina, cantate o silenziose, nelle riunioni delle case di studio e delle case di preghiera, dalla culla del bimbo, dal fondo di una prigione, dall´arsura dei deserti, dai geli maledetti, dalla stiva delle navi, dal silenzio cupo delle trincee, dalla lenta carovana scampanante, dai treni in corsa pazza per la notte buia, si sono alzate per il cielo quelle sei parole, tenui e ostinate conferme di una verita´suprema:-
“Shema´Israel Ha-Shem Elohenu, Ha-Shem Echad”.
“Ascolta, Israele, il Signore e´il nostro Dio, il Signore e´uno.”
E sono state come piccole infinite luci accese nel buio di un´umanita´ostinata a non vedere , a negarLo.. e talvolta anche a voler sopprimerLO..e allora non sono state piu´le miti parole addolcite dall´uso, ma sono diventate il grido di sfida, sorto dai roghi, la risposta alla spada omicida, il grido in cui si sono sublimati e confermati gli eroismi del martirio.
Un saluto e buona Domenica
Rodolfo
x Pino
Caro Pino,
in essenza lei crede che Dio e l’universo sono la stessa cosa.
Questa e’ la definizione di un panteista.
Commovente il suo invito alla preghiera, un lato di Pino che non conoscevo…e che apprezzo.
Le dico anche che lei e’ fortunato di avere un buon ricordo materno, quando lei recita l’Ave Maria inconsciamente si rivolge a sua mamma con la quale lei deve avere avuto un rapporto speciale ed indelebile.
Un abbraccio particolare,
Anita
Marcel Gleffe, l’eroe di Utoya
che ha salvato la vita a 30 ragazzi
http://www3.lastampa.it/esteri/sezioni/articolo/lstp/412832/
Anita
Proviamo ad immaginare la solfa ( ci aveva provato, postandolo in grassetto nel precedente argomento) se quel fottuto fosse stato un integralista islamico.
Apriti cielo!
C.G.
(….)La Norvegia.
Che rispetta la natura e non fa affari con i dittatori. Dove i poliziotti girano disarmati. Un Paese mite. Nel quale nessuno potrebbe immaginare, “ragionevolmente”, un’esplosione di violenza tanto cieca, covata al proprio interno. Già: al “proprio interno”. Perché è difficile rassegnarsi a questa evidenza. Visto che il “riflesso condizionato” degli osservatori e dei commentatori, di fronte a tanto orrore, ha reagito, dapprima e a lungo, cercando una spiegazione coerente – e in fondo rassicurante – con le proprie ragioni, i propri giudizi – e pregiudizi… Richiamando il fantasma delle cellule Qaediste, la Jiad. In altri termini: il Terrore Islamico che aizza lo Scontro di Civiltà. Il Nemico evocato, subito, sulle cronache delle edizioni on-line (talora, anche cartacee) dei giornali. Alcuni, in particolare, particolarmente riluttanti – e renitenti – a rassegnarsi, anche di fronte all’evidenza. Invece no. L’assassino, il Mostro, è un giovane norvegese. Biondo, cristiano fondamentalista, anti-islamico.
E’ difficile sopportare il disagio e la vertigine prodotti da questa vicenda. Troppo incoerente e irragionevole di fronte alle nostre ragioni – e alla nostra ragione. Noi: costretti ad ammettere che l’Odio può esplodere dove si coltiva il bene comune. In modo più violento che altrove. E si può esprimere, in modo in-descrivibile, nel “nostro” mondo, per mano dei “nostri”. Non dell’Altro: il “nemico” islamico e terrorista”.
Il Male che si nasconde – e cresce – dentro di noi. Non sopporta il futuro. Né il bene comune. Soffre i giovani che si impegnano per gli altri. Talora esplode, deflagra. Una furia cieca e sanguinaria. Contro di loro. Il bene comune, i giovani, il futuro”.
(Ilvo Diamanti, La Repubblica)
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…costretti ad ammettere che l’odio può esplodere dove si coltiva il bene comune.
Questo passaggio mi ha fatto venire la pelle d’oca.
C.G.
x C.G.
Lei e’ la persona piu’ maliziosa che io abbia mai incontrato.
Le ripeto il proverbio di mia suocera:
“Il lupo di mala coscienza di che opera pensa”.
Anita
E lei è la persona con la più grande coda di paglia che, fortunatamente,
non ho mai incontrato.
C.G.
x Pino
a me ha sempre disturbato l’impersonalita’ dei riti, e la loro primitivita’. Non mi sono mai commosso in chiesa, salvo forse a qualche funerale, dove il rito ha una valenza ad personam.
Un caro saluto
Peter
x C.G.
Ha almeno letto l’articolo?
Dunque, avere la coda di paglia significa:
“E’ un modo di dire comune, che indica, qualcuno che non avendo la coscienza del tutto pulita, si “accende” facilmente, si innervosisce davanti ad osservazioni che vengono fatte anche se non a lui direttamente o si affretta a rispondere.”
Mi dica cosa c’entra con l’articolo dell’atto coraggioso del militare tedesco che ha rischiato la sua vita per andare in salvataggio dei ragazzi che cercavano di sfuggire allo sterminio?
Non le sembra un azione che merito riconoscimento?
I titoli dei giornali sono sempre in grassetto o lettere capitali.
Anita
“E’ un modo di dire comune, che indica, qualcuno che non avendo la coscienza del tutto pulita, si “accende” facilmente, si innervosisce davanti ad osservazioni che vengono fatte anche se non a lui direttamente o si affretta a rispondere.”
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Esatto, proprio quello che intendevo dire.
Lei sa benissimo a cosa mi riferivo.
C.G.
x Peter
Lasciando da parte ogni polemica, mi colpiscono le sue parole:
-impersonalità dei riti e la loro primitività.-
A parte il fatto che le stesse parole si possono usare anche per un raduno di partito… di ex compagni di classe , di ex commilitoni ecc. ecc. a me pare che lei parli di Riti e Chiese che siano lontani mille miglia dalle mie esperienze.
Certo una Messa può essere lunga, noiosa, …primitiva??? non capisco il significato che lei dà alla parola nel contesto!
Che lei si sia commosso solo ai funerali è un atto individuale, che niente ha a che fare con la coralità del saluto al defunto.
Poteva stare a piangere anche al bar.
Oppure, al contrario, ridere da solo per un battesimo o un matrimonio….
Ecco, la CORALITA’ DEL CONDIVIDERE pare che lei non la capisca, o forse ha avuto la sfortuna di vivere una religiosità tramandata per inerzia, priva ormai di ogni autentica spirituale profondità….un rito senz’anima.
Non gliene faccio una colpa, ci mancherebbe, ma sarebbe una colpa fare delle sue esperienze una regola che vale per tutti!
La Chiesa , il Rito…non ha creato ma ha preso atto dei momenti importanti della mia vita, ha condiviso, mi ha fatto sentire circondata d’amore…in comunione;era il contesto!
PS: mai stata in Norvegia, ma in Svezia sì…ho visto luoghi come la farm di quel criminale, isolate, in mezzo a una natura stupenda che può anche schiacciare, che, pur provvista di tutte le comunicazione e i servizi possibili, non permette credo di confrontarsi realmente con la misura dell’umano, nella sua forza e nella sua debolezza.
E allora l’umano può deformarsi in mostro!
Sylvi
x Sylvi
le mie parole erano chiare per chi volesse capirle.
Sui funerali non condivido. E’ vero che non mi commuovo per ogni funerale, e posso benissimo commuovermi da solo, ma in realta’ parlavo proprio del rito di addio. Penso sarebbe uguale se fosse un rito ‘laico’. E’ il rito in cui la comunita’ riconosce la propria perdita, ed ammette la mortalita’ di ciascuno.
Penso a ‘non chiedere mai per chi suona la campana, essa suona sempre per te’, di T. S. Eliot, tanto per darle un’idea.
I riti sono altrimenti impersonali, e primitivi nel senso della loro atavica immutabilita’
Peter
ps
so che la Norvegia e’ un paese molto deprimente, molto piu’ della Svezia. Lande desolate, fredde, senza sole. Alcolismo e tutto il resto. Agli svedesi devo riconoscere una maggiore giovialita’ e calore umano. Il cinema svedese e’ poi fantastico, non so da dove prendano l’inspirazione, ma l’hanno sempre avuta.
Non si dimentichi che la Norvegia aveva un forte partito nazista prima dell’invasione tedesca. Rifiutarono asilo politico a Trotskij per non contrariare i nazisti. Pochi anni dopo, fu il re norvegese ed i suoi ministri a dovere andare in esilio. Molti ricordano Pétain, nessuno ricorda Quisling…
cara Anita
ti ho inviato un link.
Spero di ricevere un tuo parere.
un abbraccio
Sylvi
x Peter
….le mie parole erano chiare per chi volesse capirle.Peter
Ne prendo atto.
Sylvi
@ Pino
Beh, poco rozzo… il mossad non ha mai avuto peli sullo stomaco, di cose spregevoli e alquanto trasparenti ne ha fatte anche prima. Se ne fregano, se ci sono dei sospetti, tanto si credono impunibili.
@ Pino
Ecco cosa scrive Gilad Atzmon sulla faccenda:
http://www.redress.cc/global/gatzmon20110725
Il massacratore norvegese non solo e’ riuscito a procurarsi un’autentica uniforme da poliziotto per infiltrarsi tra i giovani senza destare sospetti, ma a quanto emerge dagli esami forensi, ha usato pallottole dum-dum, quelle che si disintegrano nel corpo. Come se le e’ procurate?
Questi dettagli suggeriscono che l’uomo abbia lungamente programmato l’attacco e avuto dei complici, specialmente se si pensa alle esplosioni nel centro di Oslo, avvenute quasi allo stesso tempo.
http://hosted.ap.org/dynamic/stories/E/EU_NORWAY_EXPLOSION?SITE=AP&SECTION=HOME&TEMPLATE=DEFAULT&CTIME=2011-07-24-13-06-29
A chief surgeon treating the wounded from Friday’s mass shooting, meanwhile, said he believes the attacker used special “dum-dum” bullets that cause massive internal injuries. The doctor told The Associated Press that the killer’s chosen ammo “exploded inside the body.”…
Molti testimoni dell’eccidio affermano che c’era almeno un altro uomo a sparare, oltre a Brevik (il quale dice di essere stato solo). In questo caso, l’esame balistico non puo’ aiutare, perche’ le pallottole dum-dum, esplodendo nel corpo, si frantumano ed e’ praticamente impossibile farne una ricostruzione. Tuttavia, e’ molto probabile che abbia avuto dei complici.
http://www.foxnews.com/world/2011/07/23/witnesses-suggest-second-shooter-involved-in-norway-youth-camp-rampage/
LIBIA
La NATO attacca l’unica fonte d’acqua del paese.
Come “missione per salvare i civili libici” va proprio alla grande.
http://uruknet.com/?p=m79872&hd=&size=1&l=e
RAPE of LIBYA : GREAT MAN MADE RIVER reason for NATO attack
NATO are targeting the pipe factory of the Great Man Made River in the city of Brega, where pipes are manufactured to compensate for damaged pipes of the river, THE ONLY SOURCE OF DRINKING WATER and irrigation for 4.5 MILLION the people of Libya!!! IMMINENT HUMANITARIAN DISASTER!!!!! ALERT!!!ALERT!!!!
July 22 2011. A date for humanity to remember. NATO hit the Libyan water supply pipeline. It will take months to repair. Then on Saturday they hit the pipeline factory producing pipes to repair it.
Webmaster’s Commentary:
NATO has committed so many war crimes in this military misadventure, but destroying Libya’s only water supply?!?
This is just as sick as murdering innocent Libyans in order to “protect” them, and leaving those left standing to deal with the consequences of exposure to depleted uranium, which will cause a huge spike in birth defects and cancers.
sylvi { 22.07.11 alle 15:50 } Io non ho mai sentito, tanto meno in questo blog, dire che chi perde una due tre guerre poi debba essere premiato a spese del vincitore. Dura Lex, se Lex…io ne so qualcosa. I compromessi per finire il macello devono essere in linea con le forze in campo.
Così dice la Storia. I Palestinesi la smettano di chiedere la Luna, gli israeliani facciano bene i conti costi-benefici di una fine della guerra. … TROPPI, al sicuro delle loro poltrone, blaterano di Giustizia, di Uguaglianza e di altre cazzate Cui prodest questo continuo focolaio in Palestina?
Che non ha nemmeno il petrolio? Solo gente in malafede e davvero all’oscuro della Storia può dire che sono solo gli US e gli Ebrei.
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Pare impossibile che in così poche righe si posssano inserire così tante caxxate, ma si sa che il bello della democrazia è che parlano tutti, anche quelli che non hanno proprio niente da dire…
1) Ovviamente chi perde una, due, tre guerre non ha più alcun diritto. Ed allora che stiamo a discutere? Solo che ….. quel cialtrone che pronuncia questi enunciati da nazista è lo stesso che si lamenta per la perdita dell’Istria.
Dunque nelle relazioni internazionali vale solo la legge del più forte quindi è inutile blaterare “di Giustizia, di Uguaglianza e di altre cazzate”. Giusto. Ma allora perché diciamo che il povero Adolf aveva torto? Non diceva anche lui la stessa cosa? Perché dunque criticare gli stermini razziali? Era il più forte ed ha fatto quel che voleva.
Per adesso gli israeliani sono i più forti…. Poi si vedrà.
2) I palestinesi chiedono la luna…. Ma esattamente cosa chiedono i palestinesi? Lo sappiamo oppure parliamo a vanvera? I palestinesi, avendo perso una, due,tre guerre non hanno diritti. Mi sembra hitlerianamente corretto. A quindi agli israeliani che gliene importa dei costi-benefici?
3) Cui prodest? Ma ai palestinesi, ovvviusli. Per questo gli useggetta appoggiano totalmente gli israeliani alla faccia di ogni giustizia (che però è un valore superato visto conta solo la forza): per fare un favore ai palestinesi.
E quanto alle colpe, è ovvio che la colpa è solo dei palestinesi, cosìì quei pezzi di emme imparano a vincerela prossima volta. Oppure a vivereda schiavi senza lamentarsi. Gome i boveri negri.
Democratica costei, veramente!….. E soprattutto cattolica fino in fondo …. Se ne sente il puzzo lontano un miglio. U.
Rodolfo { 23.07.11 alle 11:43 } Caro Nicotri,
Sbagliato ….nessuna supremazia Ebraica…ma sono il riconoscimento d´Israele quale Stato Ebraico.
Qualunque paese al mondo che volesse dio finirsi su base religiosa o razziale verrebbe accusato di razzismo. Gli israeliani no.
Però in fondo chetorto aveva il povero Adolf a voler definire il Terzo Reiche uno stato ariano? Aveva ragione anche lui, no? U.
…quel cialtrone che pronuncia questi enunciati da nazista è lo stesso che si lamenta per la perdita dell’Istria.Uroburo
caro Uroburo
“quella cialtrona” femminile …ricorda?
Ricordasse magari anche i concetti di: “testo e contesto”…
il significato di “paradosso”…
ma anche qualche altra “cosina” che serve a capire ciò che l’altra intende dire, non ciò che vuol farle dire lei, Uroburo…
Insomma c’è da ripassare parecchio!
Le mie “puzze” sono due: una estiva e una invernale e sono universalmente considerate di ottima qualità!!!!
Per ora …buonanotte…per ora!!! A risentirmi!!!
Sylvi
x C.G. #76
“Esatto, proprio quello che intendevo dire.
Lei sa benissimo a cosa mi riferivo.
C.G.”
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All’articolo su La Stampa.it
Se non l’ha letto non ha alcun motivo di commentare.
Se l’ha letto, i suoi commenti verso di me sono totalmente fuori di posto.
Impari a scrivere a cosa si riferisce, in italiano, non in marchigiano-svizzero.
Anita
Anzi…eviti di scrivermi, ho avuta una piacevole giornata, non voglio farmi venire un attacco di bile quando apriro’ il forum domani mattina.
x VOX
Ma e’ sicuro/a di capire l’inglese?
Norway’s national news agency says police are investigating whether a second suspect was involved in a shooting spree on an island where 84 people were killed.
Read more: http://www.foxnews.com/world/2011/07/23/witnesses-suggest-second-shooter-involved-in-norway-youth-camp-rampage/#ixzz1T44EtVk0
Investigare, ma certo che devono investigare un massacro simile, un testimone che crede di avere visto un altro shooter non da prova che ci siano altri complici come suggerisce lei.
Bisogna stare attenti a non avanzare ‘opinioni’, lei non e’ la polizia della Norvegia.
Anita
x Sylvana
Ho ricevuto e ti ho risposto STAT !!!
…con richiesta di ricevuta.
Buonanotte,
Anita
DAL “MANIFESTO” DEL MASSACRATORE NORVEGESE
“So let us fight together with Israel, with our Zionist brothers against all anti-Zionists, against all cultural Marxists/multiculturalists… Israel as an ally in the war against Islam.” —
Anders Breivik, from his Manifesto
http://www.richardsilverstein.com/tikun_olam/2011/07/23/anders-breivik-norwegian-terror-suspect-admirer-of-israel-avigdor-lieberman/
@ Uroburo (86)
Davvero l’amica Sylvi ha superato se stessa.
Un concentrato di sciocchezze e superficialita’ che si commenta da solo.
Soprattutto nel passo ” di Giustizia, di Uguaglianza e di altre cazzate”.
Voler vivere come esseri umani, poter costruire, coltivare, commerciare, essere liberi sulla propria terra, la terra dei propri avi, invece di venire quotidianamente massacrati, lagherizzati, tormentati e periodicamente bombardati, magari col fosforo, sarebbe “volere la luna”.
Be’, e’ il punto di vista dei sionisti, no?
Che vogliono ‘sti palestinesi? Perche’ rompono invece di crepare, finalmente, e lasciare al conquistatore quel che rimane delle loro terre?
Perche’ vogliono avere il proprio stato? I leghisti possono farlo, i palestinesi no.
Questa e’ davvero surreale:
Intervista a Netanyahu?
Senza reggiseno
Israele, imbarazzo per Netanyahu, Croniste senza reggiseni per l’intervista
Sara Hussein di France Press parla «di una delle esperienze più umilianti della mia vita»
http://www.corriere.it/esteri/11_luglio_24/israele-netanyahu-reggiseni_ba1eb3b4-b5f4-11e0-b43a-390fb6586130.shtml
Paese che vai, vecchi porci che trovi
epperbacco, mi aspettavo di vederle in topless…invece sono vestitissime.
Queste francesi, sempre pronte a lamentarsi…pensavo che il pm israeliano accettasse solo di essere intervistate da donne in topless…
Peter
ps
non oso pensare alle reazioni delle croniste d’oltremanica. Mano male che non ce n’erano…
x Vox
Anita dice bene.
Non so da dove lei tiri fuori le simpatie filoisraeliane di quel tale, ma dubito che un neonazista…
Il manifesto pone l’accento su ‘white power’ (supremazia bianca), ed e’ profondamente anti-islamico, il che non eguaglia sionista…
E’ interessante che i gruppi neonazisti norvegesi, britannici, italiani (!), e persino russi, siano tutti in contatto e sintonia tra loro, cosi’ si legge sui media.
In sostanza, lasci perdere l’occasione…e’ meglio. Per il buon gusto
Peter
x Peter
Non mi dare ragione…e’ pericoloso su questo forum.
Ho appena visto un video in Inglese del UK:
{Norway Suspect’s Manifesto: Wanted Anti-Muslim Crusade, ‘Enablers of Islamization’ Would be Punished for ‘Treasonous Acts’}
and…
The man blamed for attacks on Norway’s government headquarters and a youth retreat that left at least 92 dead said he was motivated by a desire to bring about a revolution in Norwegian society, his lawyer said Sunday.
A manifesto that he is believed to have written ranted against Muslim immigration to Europe and vowed revenge on “indigenous Europeans” who he accused of betraying their heritage.
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Parlando d’altro, oggi sono andata ad un party per il 50esimo anniversario di matrimonio di amici e vicini.
L’invito era vago, dalla 1 alle 5 e niente altro, cosi’ sono andata in ritardo, era all’ American Legion Club, un locale frequentato dagli habitué del villaggio vicino a me.
Per errore sono entrata dalla porta del bar….dove 4 volonterosi semi sbronzi mi hanno guidata a braccetto per un lungo corridoio buio fino alla sala delle funzioni e sono entrati con me….
Il building risale ai tempi della rivoluzione, di fronte ci sono due cannoni del tempo.
I made a grand entrance for sure, it was funny…
‘Notte,
Anita
X Teresa la Vispa (forse meglio la Furba):
quell’articolo già dalla prima ora parlava di una matrice interna danese
e in seguito confermata dai fatti.
Il suo quaglieggio se lo compra chi non la conosce.
C.G.
Caro Uroburo,
lei e´molto confuso.
Israele non e´uno Stato teocratico , ma uno Stato laico e democratico che vuole essere Ebraico.
Pero´….c´e´un pero´, la religione e´stato il perno che ha tenuto e ha dato la forza al popolo di reagire alle ingiustizie propinate loro da 2000 anni.
Nel momento della disfatta…del dolore…della disperazione….dell´avvilimento … della rovina , ha trovato nella religione il conforto e la forza di reagire. Senza quella il popolo Ebraico sarebbe stato distrutto in modo definitivo gia 2000 anni fa´.
Ma non e´, come lei sa´, solo una prerogativa Ebraica.
Ieri si parlava della forza della preghiera e di Pino Nicotri che nello sforzo di una corsa o nella delusione di un fatto qualunque… chissa´perche´recita l´Ave Maria….pensando alla madre…va bene…
ma sempre una preghiera e´..ed e´quella che ti da´la forza di superare le difficolta´della vita …quando sembrano insormontabili.
Qualcuno non sa pregare….non conosce preghiere…..ma si sorprende nel momento tragico del bisogno a pregare con parole sue….anche solo per esclamare:-“Dio mio…aiutami”….anche quella e´una preghiera. Tutto il problema… e´…come lei sa´ , un problema psicologico…perche´ accanto alla preghiera e´necessaria anche la reazione….come dire aiutati che Dio t´aiuta.
Se aspetti davvero l´aiuto di Dio stando con le mani in mano….
STAI FRESCO.
Anche i Palestinasi sono religiosi e si affidano all´aiuto di Dio…solo che lo sono in modo fanatico e inconcludente.
Questo e´un po´quello che hanno fatto i Palestinesi fino ad ora …
da 60 anni , attentati a tutta forza….collaborazione per la pace nulla, stare a speranza dell´aiuto di Dio …come dire dell´aiuto dei popoli del mondo che li sfamano…stando con le mani in mano e chiudere il rubinetto del pensiero e della riflessione.
Come se lo spiega lei il massiccio aiuto in corso da parte dello Stato e del popolo Israeliano per il Corno d´Africa gia´avviati nell´area?
Il beduino Fox uscira´ fuori con l´idea che sicuramente uno scopo ci sara´.
Fatto e´…nessun Palestinese muore di fame o di sete, i Palestinesi Israeliani godono della stessa liberta´degli Israeliani e di fatto possono senza alcun problema professare e praticare la loro religione e ..se capaci, di entrare in qualsiasi istituzione governativa e statale.
Uno Stato Ebraico e laico e democratico quale vuole essere riconosciuto …quale e´…e vuole essere Israele e´alla stregua di un paese democratico ..laico e cattolico quale l´Italia ..la Spagna…la Francia ecc. ecc.
Un saluto
Rodolfo
Perchè, oltre che a vessarli (da 60 anni) e cacciarli dalle LORO terre, senza soffermarci sulle le mattanze continue, li vorreste anche morti di fame e di sete?
Ah, bèh.. il grullo ancora non sa che alle genti di Palestina gli vengono tagliate le forniture d’acqua, anzi se le scippano e, per fare posto a chi non HA DIRITTO stare lì, gli sradicano alberi in quantità industriale.
Tagliando e spezzettando i LORO territori con il Muro della Vergogna.
C.G.