Pasqua amara: Berlusconi e gli assalti alla Costituzione, Tettamanzi-Ratzinger e il silenzio sulla pedofilia nel clero, Arrigoni e il doppiopesismo degli ipocriti
1) Francesco Cossiga nel ’92 venne accusato di “attentato alla Costituzione e alto tradimento” per avere mantenuto il segreto sull’esistenza della struttura chiamata Gladio. Oggi invece nessuno si pone il problema se non compia tali reati Berlusconi, che per non finire condannato in tribunale ha deciso di alterare nettamente a favore dell’esecutivo l’equilibrio paritario e l’indipendenza reciproca dei tre poteri dello Stato, esecutivo, legislativo e giudiziario, svuotando così di fatto le basi della stessa Costituzione della Repubblica italiana. Non solo. Con l’ultima – per ora – trovata, vale a dire con la proposta di modifica dell’articolo 1 della Costituzione presentata dal parlamentare del PdL Remigio Ceroni, Silvio Berlusconi non avrà più bisogno di diventare presidente della Repubblica perché assumerà poteri superiori anche a quelli del capo dello Stato restandosene tranquillamente dove si trova, cioè a palazzo Chigi, da dove potrà manovrare pro domo sua come più gli pare e piace. Ceroni infatti spiega che la sua proposta di legge costituzionale vuole mettere sopra le altre istituzioni il parlamento in quanto “titolare supremo della rappresentanza politica della volontà popolare espressa mediante procedimento elettorale”. Guarda caso, l’dea di Ceroni, che dice di volerla presentare “a titolo personale”, arriva dopo che Berlusconi si è dimostrato capace di comprare un buon numero di parlamentari in modo da assicurarsene la maggioranza, per giunta una maggioranza servilmente prona ai suoi più incredibili voleri, sempre più centrati sui suoi oscuri interessi giudiziari anziché sugli interessi degli italiani tutti. E’ chiaro che con un Berlusconi dominus del parlamento a suon di acquisti di “responsabili” e affini – responsabili che passeranno alla storia come responsabili dello sfascio – il rendere il parlamento più elevato di tutte le altre istituzioni, compresa la presidenza della Repubblica e la Corte Costituzionale, di fatto significa far diventare Berlusconi dominus dell’Italia intera. Che c’entra tutto ciò con la democrazia, fosse pure una democrazia presidenziale come quelle francese o statunitense? Tutto ciò non somiglia invece almeno un po’ a un “attentato alla Costituzione”, se non anche all’alto tradimento? Come mai la sinistra che si accanì contro Cossiga, scagliandogli contro tali accuse per una questione tutto sommato di scarsa importanza, ha un atteggiamento debole di fronte ai danni sempre più irreparabili che Berlusconi arreca e intende ancor più arrecare all’Italia? Anziché lasciare il campo alle sparate di Asor Rosa, la sinistra meglio farebbe a reagire con la decisione e durezza che la situazione richiede. Ovviamente, senza una linea politica credibile e praticabile, e senza una dirigenza che guardi avanti anziché combattersi nel solito modo, è difficile se non impossibile contrastare come dovuto le manovre di fatto eversive di Berlusconi.
Uno spettacolo desolante, se non decisamente orrendo, è stato di recente il dibattito tra Flores D’Arcais e Massimo D’Alema moderato dal direttore de L’Espresso Bruno Manfellotto. Tra il modo livido col quale D’Arcais vuole dare lezione a tutti (ma lui cosa ha fatto di rilevante nella sua vita per poter pontificare?) e ghigliottinare a più non posso e la supponenza gelida di D’Alema, un “diriggente” che s’è fatto usare e fregare da Berlusconi, Bossi e Cossiga, c’è poco da stare allegri. In più, ricompare spesso il molto fallimentare Uòlter Veltroni, giustamete detto anche Wòlterloo, con le sue prediche ecumeniche, lui che è il principale responsabile dello strapotere di Berlusconi. Veltroni aveva promesso che se ne sarebbe andato in Africa, inceve è rimasto in Italia a continuare a far danni. Visto che è l’animatore della “Sinistra (?) per Israele”, non potrebbe andarsene in Israele? Magari portandosi appresso quel sacco di mer…aviglie che è Giuliano Ferrara, strapagato con i soldi nostri tramite la Rai per far ciò che mglio gli riesce, vale a dire il leccator cortese berluscone. A casa della senatrice italiana Fiamma Nirenstein, colona sulla terra rubata ai palestinesi tra Gerusalemme e Betlemme per farne la colonia di Gilo, c’è si curamente posto.
2) Berlusconi aizza in modo sempre più irresponsabile gli italiani contro la magistratura che osa indagare su di lui e rinviarlo a processo. In Calabria finiscono in galera quattro delinquenti della ‘ndrangheta del clan Lo Giudice perché si scopre che sono stati loro a piazzare a Reggio le bombe alla procura e a due procuratori della Repubblica “per punire i magistrati che con le loro inchieste avevano messo in ginocchio il clan mafioso”. Ma nessuno fa notare che in definitiva non hanno fatto altro che anticipare e prendere un po’ troppo in parola le farneticazioni berlusconiane, esattamente come ha fatto a Milano Roberto Lassini, candidato berlusconiano al Comune di Milano e autore berlusconiano dell’ignobile manifesto berlusconiano “Via le BR dalle procure”.
3) La signora Annamaria Franzoni di Cogne è stata di recente condannata per calunnia per avere accusato i suoi vicini di casa di averle ammazzato il figlio, per l’uccisione del quale è stata invece ritenuta colpevole e pertanto condannata proprio lei. Silvio Berlusconi invece continua da anni a calunniare, e a fare calunniare, la magistratura in blocco o in parte significativa accusandola e facendola accusare di ogni nefandezza – fino al brigatismo e alla “rapina a mano armata”! – però non viene neppure denunciato. E dire che ormai la sua campagna eversiva contro la magistratura è spesso a base di quelle che il codice penale definisce “notizie false e tendenziose atte a turbare l’ordine pubblico”. Eppure nessuno lo denuncia.
4) I vari Maurizio Belpietro che si sono scagliati contro Giuliano Pisapia, candidato del centrosinistra a sindaco di Milano, per la storia dell’appartamento del Pio Albergo Trivulzio a quella che in seguito è diventata la sua compagna sono gli stessi che tacciono sulla storiaccia della “ristrutturazione” abusiva della mega casa del figlio di Letizia Moratti, il sindaco del centrodestra di Milano che si ricandida per ridiventare sindaco. Che vergogna. Ho ancora sotto gli occhi le reprimende e le filippiche di Belpietro che pretendeva di insegnare la morale privata e politica a Pisapia, così come ora ho sotto gli occhi il silenzio complice dello stesso Belpietro sulla scandalosa – quella sì! – storia edilizia del Moratti figlio, l’abusivo della “Batman House”.
5) Domenica scorsa l’arcivescovo di Milano, Dionigi Tettamanzi, durante la messa in Duomo se l’è presa con “gli ingiusti che non vogliono essere giudicati”. Bene. Ottima predica. Tutti hanno ovviamente pensato soprattutto a Berlusconi. Però Tettamanzi dovrebbe sapere bene che tra gli ingiusti che non vogliono essere giudicati c’è anche papa Ratzinger. Nel corso dell’inchiesta per pedofilia contro i sacerdoti Juan Carlos Patino Arango e William Pickand, la corte distrettuale texana di Harris County nel gennaio 2005 fa lo ha accusato di ostruzione della giustizia. Il motivo? Avere diramato nel marzo 2001 – in qualità di prefetto della Congregazione per la dottrina della fede (ex tribunale dell’Inquisizione) – l’ordine ai vescovi di tutto il mondo di tacere alle autorità civili qualunque caso di pedofilia del clero e di adescamento di maggiorenni nel corso delle confessioni. Ratzinger non è finito sotto processo, con inevitabile condanna, solo perché nel frattempo è diventato papa, quindi anche capo dello Stato vaticano, e l’allora presidente George Bush junior ha imposto al magistrato di concedergli l’immunità che gli Usa riconoscono ai capi di Stato. Ratzinger così è stato sottratto al giudizio, esattamente come vuole fare Berlusconi. A causa di quello sciagurato ordine del 2001 nei giorni scorsi è stata notificata in Vaticano la denuncia di un cattolico statunitense violentato da un sacerdote quando era bambino. Non si ha invece più nessuna notizia né delle denuncia fatta alla curia locale da una ventina di fedeli di Firenze, uomini e donne per anni violentati da bambini dal parroco don Lelio Cantini, né della lettera da loro inviata nel 2007 a Ratzinger per protestare contro il silenzio omertoso della curia. Inoltre, per evitare venisse condannato per avere protetto almeno un prete pedofilo, è stato trasferito da Boston a Roma, nominandolo al vertice della basilica di S. Maria Maggiore, il cardinale Bernard Law.
Insomma, gli ingiusti che non vogliono essere giudicati non abitano solo ad Arcore, palazzo Chigi e palazzo Grazioli, ma anche in altri posti insospettabili.
6) L’uccisione di Vittorio Arrigoni a Gaza ha dato la stura alle accuse ad Hamas di non saper controllare il territorio della Striscia di Gaza, un modo come un altro per delegittimarla ulteriormente e avere magari l’appoggio dell’opinione pubblica necessario per un’altra invasione con annessa mattanza. Però i più accaniti in questa accusa sono gli stessi che si sono ben guardati dall’accusare Israele di non saper controllare il proprio territorio quando un fanatico israeliano ha ammazzato un leader israeliano del calibro di Yitzak Shamir e il colono Baruch Goldstein ha compiuto il suo noto massacro nella moschea di Abramo a Hebron. Da notare che Hamas è nata proprio come reazione al massacro compiuto da Goldstein. Ad accanirsi nell’accusare Hamas perché “non controlla il territorio” sono gli stessi che non hanno mai fiatato per l’incapacità della polizia e dei militari israeliani a saper controllare le manifestazioni dei palestinesi senza ucciderne in quantità tali che se succedesse a Roma o a Parigi o a Londra o a Berlino o a New York cascherebbero i governi e arriverebbero i caschi blu dell’Onu. Per non parlare del non saper – e non volere – controllare il territorio impedendo il dilagare di insediamenti coloniali abusivi, inizialmente a base di roulotte, su terreni palestinesi…
Cos’è più grave: non saper controllare il territorio di Israele, uno Stato organizzato in piena regola, o non saper controllare un ammasso di disperati qual è da tempo la Striscia di Gaza, che non è uno Stato e non ha nessuna organizzazione paragonabile a quelle israeliane?
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Post Scriptum – Alla richiesta non solo nostra di rispondere al videomessaggio inviatogli da Arrigoni l’indomani della “maratona oratoria” pro Israele il guru-vate Roberto Saviano ha replicato di “non avere nulla di commentare”. Non avevamo nessun dubbio.
sylvi { 23.04.11 alle 12:37 } Trieste divenne libero Comune, così come Fiume, prima del Mille.
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Cara Silvy,
non discuto che siano stati liberi comuni ma comunque hanno fatto parte, pur se con amplie autonomie che non ne hanno modificato la sovranità, dei due stati sopra citati.
Tuttavia bisogna che gl’ittagliani scelgano: o vale il principio etnico, ed allora tutte le zone italofone dovevano diventare italiane ma quelle non italofone (l’Istria e gran parte della Venezia Giulia lontane dalle coste) no. Oppure valevano i trattati ed allora Fiume no.
Tertium non datur, almeno in punta di diritto. Poi le aggressioni fasciste non hanno guardato al diritto ma alla Vittoria mutilata. Una scelta che è stata pagata cara.
Che poi la maggioranza dei cittadini di Fiume e di Trieste volessero veramente stare con l’Ittaglia questo è tutto un altro discorso. Ma se era vero, l’hanno pagata cara anche loro.
I fascisti ed i nazionalisti volevano tutto ed il contrario di tutto. Come sempre costoro.
La ringrazio per gli auguri che sinceramente contraccambio. Non sapevo che Pasqua volesse dire Passaggio. Ma a me pare che sia tutta la vita un passaggio…. e forse un passaggio verso il nulla. Con molti momenti piacevoli, comunque.
Un cordiale saluto U.
Dal summit del Brics: crescita in un mondo multi polare
Di Mario Lettieri* e Paolo Raimondi**
I paesi del Brics vogliono realizzare un “grande disegno per una prosperità condivisa”, cioè vogliono un mondo multipolare, non più quello unipolare di Bush, ne quello multi partner di Obama e Clinton in cui gli Usa siano al timone di comando.
Questo è il messaggio forte mandato dai capi di stato dei paesi del Brics che si sono incontrati nell’isola cinese di Hainan per “sentire il polso” dell’economia mondiale e per definire nuove strategie di collaborazione.
Al vecchio Bric (Brasile, Russia, India e Cina) si è aggiunta una s, quella del Sud Africa, un paese di solo 50 milioni di abitanti che, per quanto piccolo rispetto alla Cina e all’India, è molto forte per la funzione assunta, cioè quella di portare l’intero continente africano nella nuova alleanza emergente.
E’ una notizia che ispira fiducia nel domani, rispetto alla drammatica situazione del Nord Africa.
Purtroppo il mondo dei paesi cosiddetti avanzati arranca, troppo ancorato ai fardelli del passato e ai seri problemi dell’oggi. A giorni, precisamente il 16 di maggio p.v., gli Usa dovrebbero raggiungere il limite massimo del debito pubblico consentito dalla legge finanziaria approvata dal Congresso: 14.300 miliardi di dollari! Dopo di che o sfondano il tetto creando nuovo debito o dichiarano default.
Con un deficit attuale dell’11% del Pil, qualsiasi decisione prenda, Washington rischia di mandare un messaggio destabilizzante ai mercati monetari e finanziari internazionali. Da parte sua, purtroppo, anche l’Unione europea perde sempre più energia e visione strategica litigando su tutto, come dimostrano le ultime vicende della Libia e dell’immigrazione.
Rispetto a ciò i Brics invece fanno scelte concrete. Nel documento finale del citato summit si asserisce anzitutto che “ riconoscendo che la crisi ha messo a nudo le inadeguatezze e le mancanze dell’attuale sistema monetario e finanziario internazionale, noi ne sosteniamo la riforma e il miglioramento attraverso la creazione di un sistema allargato di monete di riserva”.
Si vuole quindi promuovere il ruolo dei Diritti Speciali di Prelievo e l’allargamento della composizione del paniere di monete che ne è alla base. Attualmente sono il dollaro, l’euro, la sterlina e lo yen. Quattro monete in difficoltà che non riflettono più la vera divisione del potere geoeconomico del pianeta.
D’altra parte la Cina da sola ha riserve per 3.000 miliardi di dollari e nel loro insieme i Brics ne contano 4.000 miliardi.
Il dollaro oggettivamente ha perso il ruolo di moneta centrale nel sistema economico internazionale. Non si può perciò ulteriormente ignorare il peso dei Brics che rappresentano il 18% per Pil mondiale e le loro monete.
Per superare la crescente instabilità del dollaro ed il rischio di una guerra delle monete, essi hanno messo in campo nuovi accordi monetari che permettono loro di attivare linee di credito denominate nelle loro singole valute. In altre parole, gli scambi commerciali tra la Cina e il Brasile potranno, ad esempio, essere regolati in yuan o in real.
Il volume degli interscambi commerciali tra i 5 paesi è pari a 230 miliardi di dollari. E’ una cifra ancora non molto rilevante ma in crescita, anche rispetto all’aumento di quasi il 30% annuo del commercio interno al Brics.
Ad Hainan comunque sono stati siglati decine di contratti per miliardi di euro: dagli aerei alle materie prime, dall’energia ai beni di consumo.
Sono le Banche di Sviluppo dei Brics che più di tutti lavorano su queste nuove strategie. La State Corporation for Development and Foreign Economic Affairs russa ad esempio sta per emettere obbligazioni in yuan sul mercato di Hong Kong. Si tratta di un passo ulteriore verso una maggiore indipendenza e diversificazione anche sui mercati finanziari.
Questa nuova situazione nello scenario mondiale dovrebbe suscitare interesse nell’Ue e in Italia. Si ricordi che le suddette banche hanno recentemente aderito al Long Term Investors Club creato dalla rete delle Casse Depositi e Prestiti europee insieme alla Banca europea per gli Investimenti. E’ una iniziativa importante che spinge la finanza pubblica e privata verso il credito per investimenti di lungo termine in infrastrutture, ricerca, nuove tecnologie, ecc.
I governi del Brics sono anche intervenuti contro i rischi rappresentati dalla crescita massiccia dei movimenti di capitali cross-border. Nei mesi passati parte della grande liquidità creata dalla Federal Reserve è andata in cerca di più alti profitti nei paesi emergenti. Ha provocato una spinta inflazionistica e ha aggravato certe bolle speculative. Nelle grandi città brasiliane per esempio i valori immobiliari sono raddoppiati in poco più di un anno.
Nel documento finale del summit si pone grande attenzione “all’eccessiva volatilità dei prezzi delle commodities, in particolare degli alimentari e dell’energia, che crea nuovi rischi alla ripresa dell’economia mondiale”. Si chiede fortemente la regolamentazione del mercato dei derivati sulle commodities e soprattutto la riforma del sistema finanziario per prevenire nuove destabilizzazioni dei mercati.
*Sottosegretario all’Economia del governo Prodi ** Economista
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I miei Auguri per una Pasqua serena per Tutti.
“HAPPY EASTER”
Anita
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x Anita, Pino, e tutti
auguri a tutti di buona Pasqua, happy Easter.
Anch’io sapevo che Pasqua significa passaggio, infatti la Pasqua ebraica in inglese si chiama ‘pass over’.
Pero’ concordo con Uroburo che tutta la vita sia un passaggio, probabilmente verso il Nulla da cui tutta la vita proviene.
Ma non si puo’ non essere felici in Primavera.
A Sylvi osservo che qui il tempo e’ bellissimo, secco, temperatura oltre 20C (non Fareneheit!), ad Aprile qui fa piu’ caldo che a Roma quest’anno.
Ieri sulla spiaggia con amici, ed in barca. Oggi fatica. Domani pranzo pasquale con agnello o capretto che la mia amica J. ha ordinato. Io provvedero’ il vino rosso (un ottimo Barolo, boicottando l’Amarone per dispetto al Nord-Est), ed uovo pasquale di cioccolato.
Sara’ un pranzo internazionale, con inglesi, portoghesi, italo-britannici, australiani…
Sono contento come una Pasqua
Peter
Cara Silvy,
domani sarò ospitato ma stasera tocca a me.
Ho deciso (veramente mi è stato richiesto) di fare una Tajine di agnello (un posteriore di 1.2 chili) con prugne secche, miele, zenzero, peperoncino piccante, cannella, pepe, sale e zafferano. Si mangia con mandorle tostate e riso (quello indiano, lungo) bollito.
Antipasto leggero di salumi e sottaceti (dell’orto). Come altro piatto insalata e ciapp (chiappe): tarassaco del giardino colto oggi pomeriggio ed uova sode con un paio di acciughe.
Pane nero.
Come dessert una fettina di colomba con Moscato.
Il vino …. la scelta è tra la Ribolla Gialla, il Blauburgunder dell’Alto Adige ed un Teroldego Rotaliano riserva DOC. Ho scartato il Pinot Grigio del Collio perchè mi sembra un po’ troppo secco.
Mi facci gli àuguri che devo far bella figura (milanese, con U lombarda).
Un saluto U.
e dimenticavo il giardino. Tanto, tanto giardinaggio negli ultimi giorni, ho piantato fragole ed ortaggi in quantita’.
E nuovi alberi da frutta.
La albicocche sono apparse per la prima volta . E cosi’ i fioroni, che maturano. E poi pere, prugne, ciliegie. Tutte ‘in nuce’, ma se il tempo continua al bello…
Ci voleva uno come me per creare un piccolo orto mediterraneo sulle sponde della Manica
Peter
FATE GIRARE COME POTETE, soprattutto oltre i “confini”…….
In questi giorni abbiamo avuto motivo di criticare molti rappresentanti della stampa e della tv cosiddette “democratiche” ma, per fortuna, anche di apprezzare qualche rara Avis che s’è alzata sopra la palude. Tra queste vi segnalo la trasmissione TG3 AGENDA DEL MONDO che andrà in onda stasera subito dopo il tg notte.
Un grazie ai giornalisti che, coraggiosamente, sono andati controcorrente, scegliendo di raccontare Vittorio nella realtà dell’inferno di Gaza, senza nascondere l’orrore prodotto dall’occupazione e dall’assedio israeliani.
STASERA, ORE 0,45, DOPO IL TG NOTTE,
SINTONIZZIAMOCI SU TG3MONDO, TANTO PER “RESTARE UMANI”… … … .
BIGLIETTI DI VIAGGIO
Quando sarò ucciso, uno di questi giorni,
l’assassino troverà nella mia tasca
i biglietti da viaggio.
Uno verso la pace
Uno per i campi di pioggia
Uno verso la conoscenza dell’umanità.
(ti prego, mio caro assassino, non sprecare i biglietti,
ti prego, parti……..)
Suvvia dolce sylvi,
non mi ridiventare così “grugnosa” a pasqua.
E che ho detto di male ?
Di cosa mi accusi, Noi poveri atei, agnostici , miscredenti siamo degli egoistoni che pensano solo alla pecunia, cercando di fare il meno possobile.
Mentre Voi indefessi lavoratori capitolisti, forti e schietti e cristiani nelle vostre “fatiche”,trovate pure il tempo per pregare, santificare le feste,oltrechè procurare il pane a Noi.
Infatti prima di ogni trattativa seria e cristiana, quando vi sedete al tavolo delle trattative fate dire a tutti un solenne padre nostro..!!
E poi giù una serie di litanie sacre su quanto è difficile fare i capitolisti al giorno d’oggi,nel mondo scristianizzato e globalizzato…in alcuni casi alla fine alcuni sindacati commossi vi lasciano l’obolo, pregandovi di rimanere al vostro posto…
I mortali comuni infatti non reggono l’atezza del vostro senso del sacro, che si innalza nell’empireo…
Vai, vai, a farti una buona pasquetta !
cc
x sylvi,
Urca dimenticavo di nuovo..
Ho visto il manifesto , nella bacheche dedicate alle Associazioni..
Mi pare bello, ma non posso darti un giudizio completo, poichè qualche “esteta”,ci messo nel centro un bel manifestino per l’organizzazione del Pulmann della sfilata…
Un manifesto/ino che sottrae più di un terzo alla vista..!!
poco senso estetico..ma non sottilizziamo…
x Peter
Caro Peter,
la mia sara’ una Pasqua solitaria.
La scorsa domenica con amici abbiamo celebrato Passover e Pasqua….tre’ avevano o un raffreddore con i fiocchi o l’influenza.
Erano di ritorno da un viaggio.
Io mi sono beccata il loro raffreddore o influenza.
Percio’ a parte he non mi sento bene, non porto mai in giro i miei virus o malori, non mi uniro’ ai miei famigliari.
Qui la primavera e’ ancora elusiva, l’unica pianta che e’ fiorita e’ la forsythia, il mio albero di magnolia e’ pieno di boccioli ma cadono per terra dato il ventaccio ed il freddo.
Oggi siamo a 40 ºF = 4.4 ºC, piove ed e’ ventoso.
Di notte scende ancora a zero ºC.
Mi fa piacere che sarai in buona compagnia.
Enjoy your Day!
Anita
cara Anita,
sono ancora vivi ed in discreta salute i tre fratelli di mia madre, il primo è del 1915!
Da parte di mio padre c’è la zia Suora (92anni) e il fratello “piccolo” di mio padre, 83 anni domani.
Questo zio partì per Londra nel 1951,in viaggio di nozze definitivo, infatti ci rimase 50anni!
Aveva fatto la sesta e la settima dopo le elementari, come si diceva dalle nostre parti; trovò lavoro come cameriere in una casa “bene” di Londra.
Gli permisero di frequentare le scuole serali prima di lingua, poi di scuola alberghiera e lui disse sempre di essere incappato in una famiglia eccezionalmente civile.
Divenne direttore di uno degli alberghi Forte, che ricordo di aver visitato in Hyde Park , dove chiuse la carriera.
Vendette le due case che aveva quando decise di lasciare Londra.
Ritornò in Italia, dopo aver ripetutamente girato il mondo e facendo la spola, ancora oggi, con Toronto dove sono sposate le figlie nate a Londra.
In Italia aveva una casa dove i miei nonni morirono.
Ma subito dopo le sue figlie…venivo io, la figlia del suo amatissimo fratello “grande”.
E’ sempre stato molto presente nella mia vita…
domani vado a festeggiare il suo 83esimo compleanno che coincide con la Pasqua.
Nonostante la tua solitudine…ti auguro Buona Pasqua.
E’ poco, ma domani avrai il mio pensiero!
Ti abbraccio
Sylvi
caro Pino,
non so mai cosa augurare, in queste circostanze e in un blog di
acerrimi anticristiani!!!
Mi limito a ricordare che il Nulla, come hanno affermato Uroburo e Peter, non esiste.
Se il Nulla poteva esserci, ma la Fisica dice che non è, quando sei nato non torni nel Nulla!
Ci siamo stati, non possiamo più essere cancellati!
Ci tengono incatenati al mondo l’affetto , le consuetudini e la storia di chi resta.
E’ vita che continua…non si spegne!
Se io ricordo il mio antenato Andrea del 1538. E anche quelli prima e dopo!
Buona Pasqua quindi a lei e a tutti, anche gli antipatici…in fondo sono incancellabili anche loro!
Cordialissimamente Sylvi
X Sylvi
Cara Sylvi,
mi fa sempre piacere leggerti.
E’ bello avere una famiglia estesa, la mia e’ sempre stata piccola e distante, distante fra di loro.
Pensa che questa mattina mia ha chiamata mia cugina Irene da Pavia, una vera sorpresa.
L’ho solo vista un paio di volte da bambina, mi ha detto che vorrebbe sapere tanto della nostra famiglia, ma sono sempre stati molti chiusi, riservati.
Io ne so meno di lei…
Mi ha detto che era gelosa di me perche’ io avevo la nonna Anita ed ero la preferita.
Avevo la nonna Anita perche’ abitava vicino a noi, nello stesso palazzo…mi voleva molto bene ma erano altri tempi, non c’erano dimostrazioni d’affetto.
Domani saro’ sola, ma non sento la solitudine, sono la mia migliore amica.
Auguri per lo Zio.
Grazie per il pensiero.
Ti abbraccio,
Anita
Cara Sylvi,
la Fisica non dice nulla in particolare ….!
E d’altronde non è compito della Scienza andare alla ricerca del soprannaturale…la Scienza si limita ad analizzare sia in forma speculativa ,sia in forma “sperimentale” la natura che ci circonda,senza esprimere giudizi morali su quello che via via va scoprendo..ripeto della natura dell’Universo così com’è…
A volte si arrischia in teorie che ci propongono quello che ancora non si conosce..e cerca per via sperimentale di comprovare le teorie..a volte la speculazione arriva a formulare delle leggi dei fenomeni che si osservano ancor prima che si conoscano le cause che le provocano…e sovente funzionano queste leggi ..motori elettrici, dinamo , telegrafo ..esistevano già ben prima che si conoscesse la natura della composizione della materia…!!(al livello attuale
Oggi si dice che si sia vicini a scoprire per la prima volta la prova dell’esistenza della materia “oscura” , finora ipotizzata come collante che permea la materia che conosciamo permettendo a galassie ed ammassi di galassie di fornici ancora lo “spettacolo che vediamo di notte…
Ognuno poi è libero di pensarla come cacchio gli pare in materia di “resto”…non vedo come non vi possa essere non “spiritualità”, in chi pensa semplicemente di far parte di un percorso nel corso dell’evoluzione, senza per questo pensare di lasciar tracce indelebili della sua presenza..(mi pare che ce ne siano stati perfin troppi)
Mi pare un atteggiamento “molto umile”rispetto al tempo che scorre…
Poi, può essere una curiosità quella di sapere a quale strana tribù apparteneva qualche mio progenitore sapien sapiens..in fondo anche loro vanno rispettati ..pensa a quanta gente di cui si è perso il ricordo e magari eranopiùbravi di quelli di cui conserviamo il ricordo..perchè dunque fermarsi solo all’avo del 500..si può spaziare a iosa …
In fondo se tutto fila liscio abbiamo ancora..4,5 milairdi di anni , prima che si spenga il Sole…sinceramente… che io pensi che le mie ceneri vengano spostate su un’astronave che viaggia verso altre galassie ed altri soli..perchè si perpetui il mio ricordo..vabbè sarei un pò presuntuoso ..non ti pare ?
cc
basta un buon giorno con sincerità al mattino ed un sorriso..te pare ?
…che io pensi che le mie ceneri vengano spostate su un’astronave che viaggia verso altre galassie ed altri soli..perchè si perpetui il mio ricordo..CC
No, caro cc
il ricordo non si perpetua facendo viaggi avventurosi e spaziali…!
E’ nel cuore, o nel cervello,nel ricordo, scegli tu, che si perpetua la vita!
E’ nell’Amore!
Ma di questa parolaccia abbiamo fatto strame, escord, maschi e femmine!
Buonanotte Sylvi
cara Sylvi,
ma dell’amore di chi… di Grazia?
Di quelli che abbiamo un ricordo diretto ,certamente…forse a seconda dei casi ed i casi sono parecchi…
Ma è questo forse l’amore universale di cui si straparla ?
Allora se questo amore universale, permeasse il Mondo, per esempio credo che ci sarebbero ben poche discussioni sul Blog…
Se invece ognuno parla dell’ìamore per il proprio fogolar, vabbè in effetti va un poco più in là della propria individulità e sinceramente non essendovi un strumento di misura non possiamo fare delle comparazioni qualitative tra il fogolar del veneto e quello del Burundi o del Burchina faso..io penso che più o meno i Masai amino il proprio fogolar come i veneti..o che forse ci sono delle ragioni particolare storiche per cui il fogolar veneto sia da preferire al fogolar dei Masai ?
cc
Conosco gente che dimostarva un Amore smisurato per i bambini tedeschi ed i cani lupo..per esempio..allora bisogna che dai dei contenuti a questa parola Amore, della sostanza,,sennò siamo alle canzonette Amor ,cuor passion..ectect..che van ben per tute le stagion !!
Una notizia curiosa…
Chissa come si dice in Veneto …..(spazio libero……, perchè il tizio in questione io lo manderei..dove dico IO
http://www.julienews.it/notizia/cronaca/vicenza-sospeso-a-scuola-perche-non-vuole-usare-litaliano/74686_cronaca_2_1.html
cc
e’ Pasqua e come a Natale vogliamoci tutti più bene !
Declinasion in Veneto della parola Amor..
Chissà come fa il “passato prossimo” in veneto…
Forse non riuscirò a dormire attanagliato dalla curiosità..
buona notte !!
x Pino.
Un bell’ovetto per iniziare il nuovo argomento…
A te, ai tuoi cari e a tutti i marpioni e marpione del blog:
KALO PASKA (greco)
FOUAI HWO GIE QUAI LE (cinese)
EID-FOSS’H MUBARAK (arabo)
SRETUN USKRS (croato)
VESELE VANOCE (ceco)
FROHE OSTERN (tedesco)
JOYEUSE PAQUES (francese)
HAPPY EASTER (inglese)
SREKEN VELIGDEN (macedone)
C.G.
x Sylvi, x C.G. e x TUTTI
AUGURISSIMI DI FELICE PASQUA E OLTRE.
pino
Oltre a Saviano, che non ha nulla da dire su Arrigoni, vorrei segnalare l’osceno e vile commento di Ciccio Ferrara in Radio Londra, nel quale accusa Arrigoni di essersi schierato a favore di un popolo di terroristi che vogliono distruggere fisicamente (cosi’ la fa intendere lui) il popolo di Israele.
scusi….Rabin, non Shamir.
cordialita’ e Buona Pasqua
Tony
Giovanni Paolo Secondo “santo”?
Santo de chè??
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1° – La repressione e l’emarginazione esercitate su teologi, teologhe, religiose e religiosi, mediante interventi autoritari della Congregazione per la dottrina della fede.
2° – La tenace opposizione a riconsiderare – alla luce dell’Evangelo, delle scienze e della storia – alcune normative di etica sessuale che, durante un pontificato di oltre 26 anni, hanno manifestato tutta la loro contraddittorietà, limitatezza e insostenibilità.
3° – La dura riconferma della disciplina del celibato ecclesiastico obbligatorio nella Chiesa latina, ignorando il diffondersi del concubinato fra il clero di molte regioni e celando, fino a che non è esplosa pubblicamente, la devastante piaga dell’abuso di ecclesiastici su minori.
4° – Il mancato controllo su manovre torbide compiute in campo finanziario da istituzioni della Santa Sede, e l’impedimento a che le Autorità italiane potessero fare piena luce sulle oscure implicazioni dell’Istituto per le opere di Religione (Ior, la banca vaticana) con il crack del Banco Ambrosiano.
5° – La riaffermata indisponibilità del pontefice, e della Curia da lui guidata, ad aprire un serio e reale dibattito sulla condizione della donna nella Chiesa cattolica romana.
6° – Il rinvio continuo dell’attuazione dei princìpi di collegialità nel governo della Chiesa romana, pur così solennemente enunciati dal Concilio Vaticano II.
7° – L’isolamento ecclesiale e fattuale in cui la diplomazia pontificia e la Santa Sede hanno tenuto mons. Oscar Arnulfo Romero, arcivescovo di San Salvador, e l’improvvida politica di debolezza verso governi – dal Salvador all’Argentina, dal Guatemala al Cile – che in America latina hanno perseguitato, emarginato e fatto morire laici, uomini e donne, religiose e religiosi, sacerdoti e vescovi che coraggiosamente denunciavano le «strutture di peccato» dei regimi politici dominanti e dei poteri economici loro alleati.
Con spirito ecclesiale,
Jaume Botey, teologo e storico, Barcellona; José María Castillo, teologo, San Salvador; Giancarla Codrignani, saggista, Bologna; Rosa Cursach, teologa, Palma de Mallorca; Casiano Floristán, teologo, Salamanca; Giovanni Franzoni, teologo, Roma; Filippo Gentiloni, giornalista e scrittore, Roma; Giulio Girardi, teologo, Roma; Martha Heizer, teologa, Innsbruck; Casimir Martí, teologo e storico, Barcellona; Ramon Maria Nogués, teologo, Barcellona; José Ramos Regidor, teologo, Roma; Juan José Tamayo, teologo, Madrid, Adriana Zarri, teologa, Ivrea, Vittorio Bellavite (per “Noi Siamo Chiesa”) Roma.
25 APRILE
BUONA FESTA DELLA LIBERAZIONE DAL FASCISMO!
Malgrado la crescente audacia con cui i fasci-lego-berluscones aumentano progressivamente il numero di spallate, resistiamo e amiamo questa ricorrenza in omaggio al sacrificio di tanti partigiani (comunisti e non) che diedero la vita per la liberta’ dal fascismo.
Fascismo che, ancora oggi, cova tra le ceneri e si ravviva e minaccia di tornare.
Resistere….
Coraggio Vox!
http://www.youtube.com/watch?v=PJlAVidYtlM
cc
dopo gli auguri di Pasqua, ricordiamo il 25 aprile, anniversario della Liberazione.
saluti a tutti
Peter
ps
una delle piu’ belle primavere che abbia visto da queste parti.
Spero che Anita si rimetta presto ed il tempo dalle sue parti migliori…
x Peter
Oggi e’ arrivata la primavera, si inizia a vedere un po’ di verde e rosso sugli alberi.
Sono ormai ansiosi anche loro.
Il cielo e’ pallido ma almeno non piove e la temperatura e’ a 68*F,
i nostri soliti sbalzi da un giorno all’altro.
Sto molto meglio, sono asintomatica, solo un po’ indolenzita…per fortuna mi rimetto presto.
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Ci dicono di eliminare le enormi TV (per conservare energia) e non fanno altro che far vedere TV di 82″ = 208.28 cm.
Sto guardando un electronics shopping channel….
Io saro’ strana, ma preferisco TV che NON dominano una stanza.
Ciao,
Anita
Caro Pino… bbellisssimo l’uovo del titolo… Sarebbe reale se le uova fossero due… con una bella testa di silvio nel mezzo…
Buone feste caro Pino e a Tuti del blog…
Faust
NABLUS, CISGIORDANIA
Non e’ facile capire cosa sia accaduto veramente, ma e’ chiara una cosa: finche’ dura questa occupazione pazzesca, finche’ Israele si vuole fondare su leggi di esclusione razziale e su una progressiva, inarrestabile (quanto illegale) occupazione di terre palestinesi, la pace non sara’ mai possibile e incidenti come questo, o assassini come quello del nostro Vittorio Arrigoni continueranno.
In ogni caso, la parzialita’ con cui vengono spesso date le notizie sui media, la mancanza di un’inquadratura dei fatti nella situazione generale nella quale avvengono, non fa che generare incomprensione e ancor piu’ parzialita’.
Da REPUBBLICA:
Spari e sangue nella Cisgiordania occupata. Qui, nei pressi del sito religioso noto come la Tomba di Giuseppe, vicino la città di Nablus, un gruppo di fedeli ebrei è stato attaccato da una pattuglia palestinese. Il bilancio è di un israeliano ucciso ed altri cinque feriti. I religiosi attaccati, una ventina di membri della setta ortodosso-nazionalista dei Breslav, secondo la radio militare israeliana hanno volutamente ignorato i divieti imposti dalle forze armate ai civili israeliani di entrare in zone autonome palestinesi.
I fedeli ebrei entrati all’alba di oggi a Nablus (Cisgiordania), senza alcun coordinamento, sarebbero stati colpiti dal fuoco di una pattuglia di sicurezza dell’Autorità nazionale palestinese. Gli agenti palestinesi avrebbero prima sparato in aria in segno di avvertimento e subito dopo avrebbero indirizzato il fuoco da distanza ravvicinata verso i religiosi, secondo la emittente.
Le autorità dell’Anp hanno aperto un’inchiesta per chiarire le circostanze della sparatoria.
Lo ha affermato il governatore di Nablus, Jibril al-Bakri. Al-Bakri ha detto al sito web Ynet che non si è trattato di un attentato.
I fedeli ebrei – ha aggiunto al-Bakri – sono entrati a Nablus, senza alcun coordinamento, a bordo di automobili che hanno destato sospetto. Nella loro direzione sono stati esplosi spari in aria, in segno di avvertimento. Ma i veicoli, ha concluso al-Bakri, hanno cercato di dileguarsi e dunque è stato aperto il fuoco nella loro direzione.
(Repubblica)
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DA ALTRI SITI
5 auto con a bordo 30 coloni ultraortodossi entrano in territorio palestinese contro i regolamenti di Israele e senza permesso delle autorita’ palestinesi e si dividono in due gruppi; alcuni di questi coloni assumono atteggiamenti provocatori e lanciano pietre.
Quando sul posto arrivano dei poliziotti e spiegano che ci vogliono i permessi, gli uomini si rifiutano di tornare indietro, tirano fuori delle pistole (sembrerebbe che i coloni girino spesso armati e che non siano infrequenti scontri perfino coi soldati israeliani), alcuni di loro prendono una jeep parcheggiata e cercano di passare comunque il check point. I poliziotti palestinesi sparano in aria, poi alla macchina. Uno degli uomini resta ucciso, altri 4 feriti. Le indagini sul caso sono tuttora in corso.
http://www.maannews.net/eng/ViewDetails.aspx?ID=381521
Nablus governor Jibrin Al-Bakri gave an account of the incident following a police investigation, saying that at 5:45 a.m., five cars carrynig 30 settlers from Jerusalem entered Joseph’s Tomb, then split off into two groups.
“They threw stones and carried out provocative acts against Palestinians,” A-Bakri told Ma’an.
When police were made aware of the incidents, officers were deployed to the area and set up a checkpoint near the road, firing into the air in an attempt to disperse the group of settlers, he said.
Israeli security officials speaking on condition of anonymity told AFP that an initial investigation showed the men had tried to bypass a Palestinian patrol in a parked jeep, prompting the police to fire first in the air and then open fire on their vehicles.
When the shots were fired, Al-Bakri continued, settlers returned to their cars rapidly, driving into the plastic barrier set up on the road, fleeing the scene.
“It was only after the cars left that were were informed by Israel that one had been killed and five others injured,” the official said.
According to Al-Bakri, “The Palestinian Authority has formed an investigating committee headed by Palestinian military intelligence and security department officials,” noting that field investigations had begun and that guards at the scene had been detained for questioning.
Palestinian officers told Ma’an earlier that settlers had pulled their weapons and pointed them at the PA security, which had informed the settler group that they were not permitted to be in the area without an Israeli military guard.
Both Palestinian security and Israel’s military confirmed no coordination attempts had been made for an escort for the settler group.
Security forces first fired warning shots into the air, according to Palestinian officials, while a statement from Israel’s army said Palestinian officials said shots were fired “after identifying suspicious movements.”
Yaakov David Ha’ivri, a settler leader in the northern West Bank, said the incident put “a great question mark over the ability of the Palestinian Authority to protect the security of Jewish worshipers,” he said. “It could encourage the Israeli side to take more responsibility.”
Visits to the tomb, in the Nablus-area town of Balatta, have in the past years been conducted at night. Israeli forces enter the area and impose a military curfew, preventing civilians from leaving their homes from the hours of midnight to dawn. Palestinian police operating in the area during a Israeli military operation are told to evacuate.
Palestinian Authority security services spokesman Adnan Dmeiri told Ma’an that officers on duty at the site had been summoned to give testimonies as witnesses to the incident, but said none had been detained.
Dmeiri said a committee had been formed to investigate the shooting but said it would not include Israeli officials. He denied media reports that the investigation would be under US supervision.
Mixed reactions
“This was an abnormal event which does not characterize the nature of the relationship,” an Israeli military official told Ynet, a news site based in Tel Aviv. “It is possible that the group’s failure to coordinate the visit caused a misunderstanding,” the official said.
The governor of Nablus, Jibril Al-Bakri, added that the shooting was unintentional and said it was still being investigated.
Israel’s Prime Minister Benjamin Netanyahu in a statement denounced “an odious crime against Jewish faithful at prayer,” and demanded that the Palestinian Authority (PA) “take severe measures” against those behind the attack.
Israeli Defense Minister Ehud Barak issued a statement “strongly condemning” the incident and calling on the army and Palestinian Authority to investigate. “No breakdown in coordination can justify an event of this nature and firing at innocent people,” he said.
Following the incident, Israeli forces closed the Beit Furik checkpoint east of Nablus and intensified inspections at Za’tara and Huwwara checkpoints in the area.
Clashes erupted around Joseph’s Tomb as Israeli forces launched tear gas at young Palestinians protesting in the area.
After Israeli forces withdrew, Palestinians set fire to the site.
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WIKIPEDIA
After the events of October 2000, the IDF [Israeli Defence Forces] prohibited Israeli access to the tomb. However, some Breslov hasidim and others would visit the site clandestinely under the cover of darkness, evading army and police checkpoints. In May 2002, Israeli soldiers opened fire on a convoy of settlers taking advantage of an ongoing incursion in Nablus to visit the tomb. Seven settlers were arrested by the army for illegally entering a combat zone.
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49 palestinesi uccisi dai coloni,
i quali dispongono di armi (fornite dall’esercito)
articles.baltimoresun.com/1994-03-16/news/1994075089_1_israeli-settlers-jewish-settlers-palestinians
49 PALESTINIANS KILLED WITHOUT CAUSE
Israeli citizens killed 49 Palestinians without sufficient cause in six years, while authorities ignored the violence, lost murder case files and generally failed to bring Jews to justice, an Israeli human rights group charged.
The report adds to Israel’s painful introspection about Jewish behavior in the occupied territories after the massacre Feb. 25 of Muslim worshipers in Hebron by a Jewish settler.
The group B’tselem yesterday alleged that the army looked the other way when Jewish settlers attacked Palestinians or their property.
Investigators did not make arrests, prosecutors dropped cases and judges gave out lenient sentences, the group said…
he Hebron massacre “did not take place in a vacuum but was the result of ongoing incitement to harm Palestinians, a chain of violent acts by settlers . . . most of which has gone unpunished.”
The shooting has prompted Israelis to question why radical and armed settlers were allowed free rein in the Palestinian West Bank and Gaza Strip.
About 110,000 settlers live among 2 million Palestinians in territories captured in the 1967 war but not annexed to Israel. Settlers near populous Palestinian areas often are the target of stones thrown by youths and sometimes of attacks by gunmen.
Many Jewish settlers in the West Bank carry pistols and automatic weapons supplied by the army.
Some fire with or without provocation, according to the numerous accounts emerging since the massacre. Rarely are they questioned.
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Le armi fanno parte della quotidianita’ del West Bank e i coloni sono provvisti di di pistole automatiche e di fucili.
FIREARMS ARE PART OF LIFE IN WEST BANK TINDERBOX
articles.orlandosentinel.com/1994-02-27/news/9402270116_1_kiryat-arba-hebron-jewish-settlements
Jewish Settlers Have Automatic Weapons, Rifles And Sidearms. They Vow To Defend Themselves.
Ephraim Ben-Zeev, a soft-spoken physician who a decade ago immigrated to this Jewish settlement from Atlanta, answers medical calls with a stethoscope and a .357 Magnum.
Several miles south in the settlement of Kiryat Arba, near Hebron, Chicago native David Ramati dispenses stern advice to his neighbors: Carry a big gun and shoot to kill.
In the past 26 years, Orthodox American Jews by the thousands have moved to settlements in the occupied West Bank, motivated by religious commitment and a pioneering spirit, to claim a Greater Israel for God and the Jewish state….
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COLONI: BRUCIARE MOSCHEE, TERRORIZZARE I PALESTINESI
Coloni intenzionati a bruciare altre moschee in territorio palestinese e a terrorizzare gli abitanti, affinche’ si decidano a fuggire, abbandonando le proprie case e le proprie terre…
middleeastmonitor.org.uk/articles/middle-east/989-jewish-settlers-bent-on-burning-more-mosques-in-west-bank
Encouraged by government flaccidity and leniency, Jewish settler terrorists in the West Bank are planning to carry out more arson attacks against Islamic houses of worship for the purpose of forcing millions of Palestinians to flee their homes and land in order to enable Jews to create an ethnically and religiously pure Jewish state in accordance with Talmudic teachings.
Israeli media sources on Wednesday, 5 May, quoted security officials as saying that there was mounting evidence showing that Jewish settlers were intending to vandalize more mosques to protest government measures against extreme right-wing activists.
The sources labeled settler plans as “price-tag policy” whereby settler terrorists would exact a “retribution” on Palestinians and their property every time settlers are arrested for attacking Palestinian targets.
The nearly total failure of the Israeli authorities to stem settler violence and terror against Palestinians has prompted some Palestinian leaders to complain that the Israeli government, apparently the most extremist in Israel’s history, was giving the settlers a ‘green light” or “at least a yellow one” to carry out terrorist attacks on the Palestinians.
“I have not the slightest doubt the Israeli police know the identity of every Jewish terrorist. However, the police just don’t have clear instructions from the government o apprehend the perpetrators,” said Ahmed Saleem, a community leader in the Ramallah region…
x VOX
Guardi come e’ differente la storia riportata dal Guardian:
Policeman kills Israeli at West Bank holy site | World news | guardian.co.uk
http://www.guardian.co.uk/world/2011/apr/24/palestinian-policeman-kills-israeli-nablus/print
E di solito il Guardian ci va pesantuccio.
Anita
The Family Practice
Changes in the health care landscape have left Dr. Ronald Sroka with a family practice he cannot sell.
http://video.nytimes.com/video/2011/04/22/science/1248069631257/the-family-practice.html
Il dottore di Famiglia
I cambiamenti nel panorama della sanità hanno lasciato il dottor Ronald Sroka con una medicina di famiglia che non può vendere.
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Credo che questo sia un argomento d’interesse per tutti.
I dottori di famiglia saranno una specie estinta.
Nel mio Stato questo tipo di visita (come nel video) non esiste piu’ da almeno 35-40 anni.
Per ogni cosa c’e’ uno specialista, il medico di famiglia o General Practitioner serve solo come mediatore o poco di piu’.
Il video si può ingrandire.
Anita
Non vogliono festeggiare i 150 anni di unità,non vogliono festeggiare il giorno della Liberazione non si sentono Italiani per cui cosa e chi rappresentano in Parlamento?
Ricordo agli smemorati che dopo il 13 ottobre 1943 ,giorno in cui fu dichiarata ufficialmente la guerra alla Germania,i repubblichini di Salò che tradirono la Nazione , restano e resteranno nella storia VIGLIACCHI E TRADITORI!
Che vadano tutti in Babbeilonia dove regna la confusione delle menti,delle lingue e delle storie,solo lì,insieme ai loro simili ,possono essere credibili questi traditori di ieri come del presente.
Buon 25 Aprile giorno della Liberazione da nemici e traditori
http://www.youtube.com/watch?v=9oknpuHdJ4s
http://www.youtube.com/watch?v=iOUTrOrhzYw&feature=realed
P.S se non si apre
http://www.youtube.com/watch?v=9oknpuHdJ4s
su yoytube:
Stormy Six – Stalingrado La Fabbrica
L.
Caro Linosse,
come Ormai da tradizione mia, alla faccia di chi ci dice che siamo senza sentimento e senza tradizione..eh,eh (solo perchè non sono i loro !)..
I FIGLI DI ALCIDE NON SONO MAI MORTI
..http://www.youtube.com/watch?v=2MFuN8sRv1I&feature=related
Buon 25 Aprile a tutti !!
cc
http://www.youtube.com/watch?v=2MFuN8sRv1I&feature=related
Se UNO…
Se uno legge attentamente questo articolo.
http://www.repubblica.it/politica/2011/04/23/news/liberazione_frasi-15308454/?ref=HREA-1
.comprende che le ragioni a volte di tanto dibattere in Questo piccolo Blo ..non sono Poi così tanto fantasiose..
Provate a leggere attemtamente le “ragioni” di chi non festeggia..o magari “mugugnando” abbozza…POI accostate I nomi di costoro e Le Ragioni c (sic!) che propugnano..
Ebbene avrete svelato l’arcano….
Ragioni e nomi eccellenti coincidono !!
Per cui chi propugna, poi corrisponde…!
Bene avete risolto il rebus dei “sinistri”condiscendenti !!
manca l’amor, il cuor e un pò di sana tradizione..,ma il fondo non cambia, lo spartito è “uguale”
cc
Facciamo quattro risate, su cuore ,amor, tradission e religion De Cristo in questo caso..
http://www.corriere.it/esteri/11_aprile_24/ragazza-copta-uccisa-fratelli-perche-convertita-islam_cb21e310-6e74-11e0-8ddc-82ba11e35082.shtml
Siamo tutti fratelli in fondo e questo caso lo dimostra ampiamente..solo che in questo caso sono sicoro che siamo meno colpevoli..la mnostra e la religione “giusta” e come dice Gilioli si face..i Media, non si “occuperanno…come se qualcunopestasse l’unghia incarnita di una “martire ” come la Nirenstein..o il pollicione di Panzon de Lardo , noto comico di prima serata..!!
cc
x CC
Non ho trovato niente in Inglese sulla triste storia dell’uccisione della donna copta-musulmana e del bambino.
Ho ricercato:
“Coptic girl knifed by his family because she had converted to Islam”
Al contrario ci sono pagine intere di Copti e Cristiani uccisi dai musulmani e degli omicidi d’onore.
Anita
25 APRILE. PREGHIAMO PER TANTI POVERI MORTI INNOCENTI – di Paolo Deotto
E-mail Stampa PDF
di Paolo Deotto
Sembra una tassa da pagare. Ogni anno, si celebra. Ma, se è festa di tutti gli Italiani, perché viene monopolizzata regolarmente dai comunisti? A Roma il comunista Napolitano, a Milano i comunisti Camusso e Bersani. E se per caso non fosse una festa di tutti gli italiani?
Intanto, per fare Storia e non fantasie, leggiamo i fatti: come questi, riportati in un libro di Roberto Beretta.
Un martirologio del Novecento: i preti vittime della violenza comunista in Italia
Roberto Beretta, Storia dei preti uccisi dai partigiani
Piemme, Casale Monferrato 2005
(clicca sul titolo)
Centotrenta uomini uccisi. Il primo omicidio è datato 7 agosto 1941, l’ultimo 4 febbraio 1951. In alcuni casi, rari, i killer sono stati perseguiti; ma su moltissimi altri casi regna il buio, anche perché l’omertà, sembra incredibile, copre ancora le colpe a tanti decenni di distanza. E quando non si tratta di omertà, c’è però una – non meno riprovevole – indifferenza su cose frettolosamente accantonate, perché ormai vecchie, passate. In molti casi all’omicidio si è aggiunto un ulteriore oltraggio, impedendo addirittura che si tenessero pubbliche esequie per le vittime, o anche propalando su di loro dicerie infamanti, quasi a giustificarne l’uccisione. La mano omicida ha colpito in tutta Italia, dalla Val d’Aosta al Friuli, arrivando fino alla Calabria. Tanti i sicari, pochi, come dicevamo quelli puniti, uno solo il mandante. Conosciuto, ma impunito.libro beretta
Le vittime hanno una caratteristica che le accomuna: sono tutti sacerdoti, secolari o religiosi, parroci o cappellani militari, o semplici preti senza incarichi specifici, o cura d’anime. Molti, moltissimi di loro sono stati uccisi due volte: la prima volta dagli assassini materiali, la seconda volta dall’oblio e dalla negligenza di chi non può o non vuole ricordare.
Sembra la trama di un racconto poliziesco nato dalla fantasia un po’ troppo sbrigliata di qualche scrittore in vena di fornire emozioni «forti» ai lettori. E invece quanto ho descritto è tutto, purtroppo, realmente accaduto e lo racconta Roberto Beretta, giornalista e saggista.
Nella semplicità del suo titolo, diretto, chiarissimo, Beretta affronta uno dei capitoli più oscuri della storia nazionale nel periodo della Resistenza: la strage dei sacerdoti, operata da partigiani comunisti. Si tratta della prima opera che tratta in modo organico e approfondito una realtà, in verità arcinota, ma della quale «non» si doveva parlare, perché poteva minare l’immagine fin da subito oleografica della lotta di Liberazione, e soprattutto l’immagine del partito comunista quale vera avanguardia della lotta medesima.
Beretta tocca uno degli argomenti tabù, uno dei capitoli più tragici della tragica situazione in cui visse il Paese, dilaniato di fatto da due guerre, quella contro i tedeschi e quella civile scatenata dai comunisti. Questi ultimi non combattevano solo contro tedeschi e fascisti, ma anche contro i compatrioti antifascisti, se questi si opponevano alle loro pretese egemoniche e rivoluzionarie o se, comunque, sempre a insindacabile giudizio comunista, potevano essere considerati elementi sospetti. Porzus docet – potremmo dire – o, almeno, dovrebbe farci imparare che il Partito Comunista ebbe la «sua» politica da seguire e che i Gruppi di Azione Partigiana (Gap) e le Brigate «Garibaldi» agirono il più delle volte con assoluto disprezzo della pur ufficialmente accettata autorità del Cln.
I preti. Perché ucciderli? La guerra ha una sua spietata logica, nella quale rientra l’uccisione del nemico. Dal momento in cui si attua quella «sospensione della moralità» che è la situazione di conflitto, l’uccisione del nemico comporta però anche la difesa dell’amico, dell’alleato, e la fine delle ostilità comporta anche la fine di quella «licenza di uccidere». La società rientra nella normalità.
Perché dunque uccidere i preti? E perché le uccisioni andarono ben oltre la fine della guerra?
Roberto Beretta si pone, e ci pone, appunto, queste domande.
Nel primo capitolo, “Gli epurati”, leggiamo: «Erano colpevoli? E, se lo erano, meritavano di morire come sono stati uccisi, per giustizia sommaria, senza processo, talvolta “prelevati” e mai più ritrovati, tal altra seppelliti senza alcun funerale, fatti fuori anche vari mesi dopo la guerra sulla base di sospetti mai verificati, o anche di vendette personali fatte passare per motivi politici, diffamati in vita e ancor più in morte, perché più l’accusa era importante, più si sarebbe digerito il delitto? Non so, ciascuno giudichi. In me (che la guerra non ho vissuto) ha finito per prevalere la pietà per queste figure, tanto spesso innocenti o al massimo colpevoli quanto può esserlo qualunque uomo messo alle strette dalle circostanze della vita. Ma proprio per questo il viaggio vuol partire dagli “epurati”: ovvero dai sacerdoti uccisi per una colpa tutto sommato facile da comprendere, una collusione più o meno spinta col passato regime, che può lasciar capire (mai giustificare!) la loro eliminazione nella concitazione e tra le passioni di un contesto di guerra. Cominciamo dunque dai più “cattivi”, dai più “neri”» (p. 14).
Infatti il libro è redatto come una sorta di «catalogo» delle vittime.
Nel primo ci parla dei preti più compromessi con il fascismo, partendo proprio da quel don Tullio Calcagno (1899-1945), prima sospeso a divinis, poi addirittura scomunicato per la sua intensa attività politica di indiscutibile fede fascista, andata ben oltre il consentito dalle norme ecclesiastiche. La foto dei cadaveri di don Calcagno e dell’ex prefetto – medaglia d’oro, nonché cieco di guerra – Carlo Borsani (1917-1945), appena fucilati in piazzale Susa a Milano il 29 aprile 1945, dopo la condanna decretata da un tribunale del popolo, appare in prima di copertina, con opportuna crudezza, perché vale più di mille parole per introdurre al viaggio che Beretta propone di fare insieme a lui.
Per dieci capitoli, leggiamo episodi di cruda monotonia. Un nome, una data, una località, e poi la descrizione dell’evento, più o meno dettagliata, a seconda dei documenti esistenti, della memoria più o meno rimossa, della volontà, o meno, di parenti e amici, di ricordare l’ucciso. Leggiamo le vicende dei cappellani – due soli cappellani di milizia fascista, gli altri semplici assistenti spirituali dell’esercito -, dei «sospettati», dei «padroni» – preti ai quali si poteva imputare la colpa di essere possidenti -, dei «traditi» – preti che aiutavano i partigiani, alcuni addirittura cappellani di formazioni partigiane -; abbiamo i «dimenticati e gli insepolti», i «beatificati», fino ad arrivare ai preti «infoibati», uccisi nella terribile mattanza che vide partigiani comunisti e truppe titine «lavorare» insieme, riempiendo le cavità carsiche di migliaia di vittime, la cui colpa principale era l’italianità e l’anticomunismo.
Abbiamo parlato di episodi di «cruda monotonia» non certo perché il libro di Beretta sia monotono. Piuttosto colpisce la ripetitività di determinati atti: il prete che viene chiamato fuori casa con l’inganno – in genere, chiedendo l’assistenza per un morente -; le intimidazioni e le minacce, nel più classico stile malavitoso, contro chi può aver visto o sentito troppo; il divieto addirittura di celebrare un funerale in forma pubblica; la diffamazione postuma della vittima – con netta preferenza per le «questioni di donne» -, per rendere – come dice Beretta stesso – più «digeribile» il delitto.
Il tono volutamente dimesso con cui Beretta apre il suo lavoro potrebbe trarre in inganno il lettore più disattento. «Erano colpevoli? Non so, ciascuno giudichi», dice, come se volesse disfarsi del problema.
Ma poi pone davanti al lettore i fatti, l’unica cosa che conti laddove si voglia fare della storia e non dell’agiografia, di una parte o dell’altra. E i fatti parlano: parlano di una crudeltà cieca, non giustificata da alcuna esigenza militare, che trova nell’odio ideologico contro la Fede e nel fanatismo i suoi alimenti.
Un altro fatto è di estremo interesse: leggendo nelle «schede» che chiudono il libro la «Lista cronologica delle vittime» vediamo che le uccisioni continuano ben oltre il 25 aprile 1945. Fino al dicembre di quell’anno la lista è ancora lunga, così come è corposa anche la lista del 1946. Quattro uccisioni sono registrate nel 1947. L’ultimo prete ucciso per «motivi politici» è don Ugo Bardotti, pievano di Cevoli, nella diocesi di San Miniato in provincia di Pisa. Verso le ore 22 di domenica 4 febbraio 1951 tre persone bussano alla canonica e l’anziana zia del prete, che gli fa da perpetua, apre perché sente un cognome conosciuto in zona. Poi tre colpi di pistola: don Bardotti cade, ultima vittima di una malattia tremenda, l’odio, senza il quale, del resto, non possono sussistere le ideologie che hanno devastato il secolo appena trascorso.
Beretta, come si è visto, lascia parlare i fatti. Tuttavia il suo libro sarà di sicuro tacciato di «revisionismo», parola che per certa sinistra suona come infamante – ora che non è più di moda dare tout court del «fascista» all’avversario -, ma che per le persone di buon senso rappresenta l’atteggiamento che deve avere sempre lo storico, sempre pronto a riscrivere ogni riga, laddove nuovi documenti, nuove testimonianze, possano arricchire la conoscenza dei fatti. In questi ultimi anni si sono fatti passi avanti su questa strada, e il libro di Beretta rappresenta una tappa fondamentale per rileggere correttamente la nostra Storia patria. Egli stesso, nella conclusione del libro, parlando della Resistenza, mette in guardia contro i pericoli del mito e della falsificazione, che sono destinati comunque a crollare nel tempo, trascinando nella loro rovina anche quanto di buono e positivo vi fu in quel pur tragico periodo.
Roberto Beretta, sempre con la forza dei fatti e riportando anche le ricerche di altri studiosi – Norberto Bobbio (1909-2004), per citare il più illustre; e poi Claudio Pavone, Elena Aga Rossi, e altri ancora – dimostra la falsità anche di un altro assunto, fin qui ufficialmente cristallizzato come la «Verità»: le uccisioni di preti, non potendo essere negate, vengono contrabbandate come opera di pochi masnadieri, sconfessati dal Partito Comunista, che lealmente collaborava con gli altri partiti democratici per la costruzione della nuova Italia. Resta però da spiegare perché le formazioni comuniste furono le ultime a riconsegnare le armi dopo la fine delle ostilità; resta da spiegare perché la Jugoslavia e la Cecoslovacchia, all’epoca paesi di stretta osservanza moscovita, furono generoso rifugio di quei «pochi masnadieri». Restano da spiegare tante cose, fra le quali il clima di terrore che si visse almeno fino al 1948 nel famoso «Triangolo rosso» o «Triangolo della morte», fra Emilia e Romagna, in città e regioni dove i comunisti avevano acquisito il controllo di prefetture e delle forze di polizia. E il discorso si allarga fatalmente, oltre ai poveri preti uccisi – che finalmente vengono restituiti alla memoria e, quindi, alla pietà -, per spostarsi su migliaia di altre vittime, anch’esse spesso cadute dopo la fine ufficiale del conflitto civile: quegli «sconosciuti 1945» (e oltre), di cui è tornato a occuparsi recentemente e con grande successo di pubblico Giampaolo Pansa. I «pochi masnadieri» in realtà non furono pochi, di certo per la massa di «lavoro» che riuscirono a sbrigare e per essere «pochi» furono anche molto ben organizzati.
Piccola appendice per le celebrazioni del 25 aprile:
Il 25 aprile entrò a Milano un animoso comandante partigiano, l’avvocato Sandro Pertini, alla testa di una colonna di valorosi. Venivano a liberare Milano, ma da uomini saggi avevano giustamente atteso che Milano fosse liberata dagli americani, che il Duce fosse scappato, che i tedeschi, ancora asserragliati all’Hotel Regina, avessero fatto con gli americani patti ben precisi per tornarsene a casa loro. E quindi divenne facile poi fare gli eroi contro i fascisti sbandati.
Bande di sconfitti, animati solo dal loro odio fazioso, sfogavano livori antichi e potevano ammazzare senza più correr rischi. I comunisti, che già nel periodo bellico, con il terrorismo dei GAP avevano provocato infinite sofferenze alla popolazione (bersaglio delle inevitabili rappresaglie tedesche, inevitabili anche perché i vigliacchi “gappisti” si tenevano ben nascosti…) furono lesti nell’organizzare “Tribunali del Popolo”, che in poco più di un mese fucilarono, dopo processi farsa, senza difesa e senza appello, un enorme numero di fascisti, o anche di semplici avversari. Si parla di cifre che oscillano tra i cinquemila e i quindicimila morti. Piazza Loreto a Milano ebbe l’osceno spettacolo del Duce appeso a testa in giù, insieme ad altri gerarchi e alla sua amante, Claretta Petacci, tutti ammazzati dopo la loro cattura a Dongo.
Per inciso: motivi per ammazzare Mussolini, ce n’erano tanti. Ma uno dei principali senza dubbio era costituito dal fatto che nella colonna di fascisti in fuga si trovava anche il tesoro della Repubblica Sociale. I morti non parlano, così come non parlarono un’altra decina di persone che sul c.d. “oro di Dongo” la sapevano lunga. Il PCI poté acquistarsi il palazzo di via Botteghe Oscure a Roma.
Ma la furia omicida dei comunisti non si era esaurita il 25 aprile. Sicuri ormai dell’impunità, i comunisti andarono avanti per anni a regolar conti con gli oppositori che consideravano più pericolosi. Chi non ricorda la strage di Schio? Chi non ricorda la famigerata Volante Rossa?
E allora, per amor di Patria, non potremmo piantarla di festeggiare questa sconfitta? Ripeto: sconfitta. Perché l’Italia perse la guerra, e perché una guerra civile è sempre e solo una sconfitta per tutte le parti in conflitto, perché scava solchi di odio tra quanti dovrebbero essere invece affratellati dall’amor di Patria. Se le vecchie cariatidi vogliono riunirsi, fasciarsi di bandiere rosse e gridare “no al fascismo” (sempre che non gli caschi la dentiera), lasciamoli fare. Che male fanno? Ma perché un grande Paese come l’Italia deve, una volta l’anno, assistere a manifestazioni che stanno tra il tragico e il grottesco, con selve di bandiere rosse, da sempre simbolo di morte e di sangue?
cimitero
PS: un interessante memoria storica. In periodo fascista fu reintrodotta la pena di morte, prevista per alcuni reati, tra cui l’attentato alle persone del Re o del Capo del Governo. Per applicare queste leggi eccezionali fu costituito un organo “ad hoc”, il Tribunale Speciale per la Difesa dello Stato, che non era costituito da magistrati, bensì da ufficiali dell’Esercito e della Milizia. Tale tribunale pronunciò, nei suoi diciassette anni di attività, 42 condanne a morte, di cui 31 vennero eseguite. Dopo la caduta del fascismo (25 luglio 1943) la pena di morte fu abolita, e poi reintrodotta, dopo la Liberazione, con il DL 10.5.45 num. 234, che istituiva anche le Corti d’Assise straordinarie. La pena di morte era prevista per i più gravi reati, allo scopo di arginare la criminalità del dopoguerra, nonché per il reato di collaborazionismo. In ventidue mesi di intensa attività (fino al 5 marzo 1947) questo Corti straordinarie mandarono al muro 88 persone, quasi tutte per il reato di collaborazionismo. Insomma, furono molto più efficienti del Tribunale fascista…
PPS: provate a chiedere a qualche cariatide rossa che biascica di “resistenza” chi fu Alfredo Pizzoni. Fatemi sapere. Ricchi premi a chi sa rispondere
caro CC 36,
non riuscirai a farmi andare S. Marco di traverso!
Risotto con sclopit, (silene fulgaris) raccolto all’ombra di una Chiesetta di S. Leonardo, per ribadire che almeno i Santi si danno una mano!
Asparagi bianchi di Tavagnacco con salsetta di uova sode amalgamate da succo d’arancia e maionese leggera.
Insalatina dell’orto di mio cugino.
Un bicchiere di Sauvignon!
Come vedi tutto molto autartico!
Ma tu non parlavi di questo, parlavi di Resistenza dimenticata.
Posso avere un’idea di come fossero i tuoi 25 aprile da infante piemontese figlio e nipote di resistenti e con Bocca che credo già ai tempi si desse da scrivere…quella e sempre quella…
Ma tu non riesci a capire come NON fossero i miei 25 aprile politici.
Io vivevo in una famiglia che “aspettava…aspettava…” due figli, in un silenzio disperato, lontano dagli strepiti dei vincitori e dalle loro bandiere, e dai loro insulti sui “fascisti traditori e aggressori” facendo ovviamente di ogni erba un fascio!
E mia nonna mise il fazzoletto in testa e non lo tolse più; e mio nonno divenne canuto nel tempo di un amen.
Posso garantirti che nessuno nella mia famiglia aveva alcunchè da festeggiare che non fosse la frittata con le erbe e la prima insalatina “marcolina”!
E, giusto per far contenti i bambini,…si nascondevano le uova sode colorate come in una caccia al tesoro!!!
E non ripeto ciò che ho ribadito più volte sui vincitori che vollero stravincere!
Qui, dove scrivo, c’è una copia del Vangelo, una della Costituzione di cui sono grata ai firmatari, e un vocabolario!
Non ho niente da spartire con sponde politiche che si azzuffano dopo oltre mezzo secolo; ho rispetto per TUTTI i morti partigiani, e anche somma gratitudine per il loro sacrificio…ma senza etichette…please!!!
Sylvi
x SILIO VALENTI DE WIEDERSCHAUN
Il suo lungo post non aggiumge e non toglie nulla a ciò che già è noto, aggiunge però del fiele e dell’odio e cerca di togliere qualche merito. L’odio verso i preti in certe epoche storiche è più che giustificato, perché sono stati – ovviamente con eccezioni – i servi più zelanti del potere, spesso sanguinario. Idem per l’odio verso i nobili, i latifondisti, i “padroni delle ferriere” e altri sfruttatori responsabili di un numero incalcolabile di vittime.
Purtroppo di religiosi ne sono stati uccisi non poco durante la Rivoluzione francese e durante la guerra civile spagnola: chi semina rassegnazione alla fame e allo sfruttamento a volte raccoglie il frutto di ciò che ha seminato. Ovviamente meglio sarebbe stato se nessuno avesse torto un capello ai religiosi, ma se è per questo reputo meglio ancora sarebbe stato non fosse mai stato torto un capello per esempio ai bambini, alle donne, agli anziani, ai poveri e agli umili, cioè alle vittime preferite di tutti i regimi, compreso il regime papalino dello Stato pontificio.
NON esiste la rivoluzione o la liberazione perfetta e priva di sangue. E certo non può esistere quando si spinge la gente alla disperazione come hanno fatto i nobili e il clero non solo nella Francia del 700 o nella Spagna del 900 e i fascisti in Italia con la lurida seconda guerra mondiale. Che di preti e non preti, caro signore, ne ha uccisi ben di più di quelli che lei indica.
I popoli civili a un certo punto voltano pagina, senza di che le società sarebbero in guerra eterna anche al loro interno. Lei mi pare faccia parte di coloro che cercano la revanche a tutti i costi, fosse anche antistorica, lei cioè non è degno di vivere in una società civile. E non sa nulla di cosa sia il cristianesimo. Proprio quello che, almeno in teoria, era predicato dalle vittime da lei indicate.
Si rosoli nel suo odio, se le fa così tanto piacere.
pino nicotri
x SILIO VALENTI DE WIEDERSCHAUN
Dimenticavo: provi a chiedere alla cariatide bianco rosa wuerstel che sta in Vaticano quante vittime fa il divieto “religioso” (!) del preservativo e quante la pedofilia del clero che ordinò di proteggere in tutto il mondo nel marzo 2001. E le stesse domande le faccia con una bella seduta spiridica al papa “santo subito” che quelle disposizioni volle.
Tre pater, ave e gloria. Più vari atti di dolore…..
pino nicotri
…e magari pure il cilicio!
Gli farebbe bene, al nostalgico de noantri che si firma Valenti.
Anzi due: uno anche sulla capoccia a mò di corona di spine.
Così si mortifica tutto, da capo a piedi.
C.G.
x Anita 38
Non è così importatnte, ognuno troca solo le pagine che vuole trovare, e vede solo le cose che gli fa conodo leggere…
Tu non fai testo come agenzia di informazioni !
cc
X Silvio Wurstel,
ritorna da dove sei venuto…e tu lo sai bene dove abiti tutti i giorni , ogni tanto esci…!!
cc
Cara Sylvi,
vedo che hai fatto una buona Pasquetta ,conviviale..spero anche in una tua buona digestione ,semmai aiutati con un Alpenjager…amaro di erbe alpine…
Mi sono doverose però alcune precisazioni , solo unp Zio è stato partigiano, il babbo Alpino, si fatto un cirda due annetti in Toteschia….e prima si è bevuto un po di amaro montenegro e sangiaccato..dove ha visto e ccome ha visto ..tu sai cosa..
In merito al precoce imbiancamento di capelli, ti devo dire che conoscevo altre persone a cui i “capelli bianchi” sono venuti prima durante il ventennio che ha creato un’atmosfera..!!
Poi sai visto che c’è SIVIO WURSTEL in linea ti devo dire , che tra il 25 Luglio e l’otto Settembre, da Noi ci sono stati un sacco di martiri del fascismo…l’intera poplazione si sollevò contro gli sfregi dei fasci littori e non ci fu bisogno di andare a cercarli nelle cantine dove si presumevano nascosti, sono morti tutti eroicamente in battaglia , prima che arrivaserro i tedeschi a Liberarli…
Buona digestione !
cc
Cra Sylvi, dimenticavo il “nonno” .
Tornò dalle Americhe delle miniere felici , con una gamba mezza rovinata (zoppo ) da un masso..lo fecero comunque abile di quarta, assegnato alla “terribile” territoriale a Milano con fucile ad avancarica.
Doveva sorvegliale alla stazione il traffico di derrte alimentari per il fronte glorioso delle radiose gionate di maggio per combattere gli austro toteschi…sic sic ..pure Lui ha visto il “traffico” (normali transazioni capitoliste)delle eroiche retrovie….sai quelli che andavano in piazza a gridare per Trento e Trieste…
amen
caro CC
a me pare che il post 39 racconti fatti che sono testimoniabili.
Sono anche d’accordo con le affermazioni di Silvio Valenti circa il cercare giustizia, che finora non c’è stata, a 360°.
Leggerò quel libro, anche perchè di preti martiri so soprattutto, al solito, dalle mie parti. E furono molti!
Non sono d’accordo con Pino e con molti di voi, quando confondete Chi è potente con la gente comune (preti ,a volte eroici, compresi)!
Sono stati “pastori” che hanno dato tutto, ma pare non abbiano diritto alla verità!
E così non si costruisce una democrazia condivisa.
Pino dice che bisognerebbe chiudere questo dannato capitolo, ha ragione…ma non si chiude con una “prescrizione breve”!!!
Tutti dovremmo riflettere!
Ps: A me, ad esempio, piacerebbe sapere perchè Pertini diede la grazia al GAP, assassino Giacca responsabile condannato della strage di Porzus e già rifugiato in Slovenia.
Ci sono molte domande ancora…che attendono risposta…e la risposta viene solo dalla Giustizia.
Sylvi
Cara Sylvi,
leggi pure i libri consigliati da SILVIO WURSTEL, vedo che come Lui , cerchi giustizia ad angolo giro.
Caso mai ,come sai , a forza di andare in cerchio si finisce al punto di partenza …!!
Io ti posso dire di un sacco di preti che testimoriano prima e dopo e non erano ad angolo giro,ma leggevano evindemente il vangelo ad angolo retto nei momenti delicati !
Ci rimisero pure loro la pellaccia prima con un sacco di botte ,(Don Mazzolari) e poi al Muro.
Allora dimmi quale Vangelo è quello “giusto “, quello ad angolo retto o quello ad angolo giro ?
Il Prete nostro “anticomunista” su questo puoi star sicura , non benedì i gagliardetti repubblichini fascisti mai , eppure l’angolo giro direbbe che in fondo avrebbe dovuto benedire pure quelli !
Ma guarda l’importante come sai ,tra angolo giro ed angolo retto, abbonda l’angolo ottuso storico in questo Blog!
eccome si vede!
allegria!
cc