Chi ha fatto scivolare almeno Sarkozy sulla buccia di banana della “rivoluzione libica”? Si vede la stessa manina anti iraniana dei casi Sakineh e Battisti. Ratzinger continua a scoprire l’acqua calda, ma si contraddice lanciando una nuova pericolosa assurdità

Strano e terribile destino quello del popolo giapponese. Dopo avere sofferto sulla sua carne viva, usata cinicamente come cavia, il debutto delle armi atomiche dell’Occidente, ora gli tocca soffrire un nuovo martirio: lo strano miscuglio di disastro nucleare anche se questa volta per fortuna non militare e di violenza cieca eruttata dalle viscere geologiche della Terra, ancestrali e prive del Tempo. L’attenzione dei mass media è di fatto pressoché monopolizzata dalla nuova grande tragedia, i quotidiani relegano i fatti nazionali e internazionali dopo pagine pagine interamente occupate dal dramma giapponese. Una buona occasione per i governanti e i prepotenti di vari Paesi per distrarre dalle proprie malefatte l’attenzione delle rispettive opinioni pubbliche. Ma, come dimostra l’improvviso calo del prezzo del petrolio, i lugubri fatti giapponesi ci riguardano non solo sotto il comodo profilo di lontani spettatori, anche se solidali e partecipi del dolore. Per quanto sconvolti dagli avvenimenti nel Paese del Sol Levante, è bene non tralasciare ciò che accade in casa nostra e che rischia di sconvolgerci, più in breve di quanto si creda, in modo irreparabile non solo, ma anche, riguardo l’appena citato petrolio.

1) – Senza aspettare il resto d’Europa, e anzi quasi a volersene mettere alla testa, il presidente francese Sarkozy ha iniziato con fretta intempestiva a riconoscere i ribelli anti Gheddafi come legittimi rappresentanti della Libia. E s’è detto pronto a intervenire militarmente in quel Paese anche da solo, cioè senza la partecipazione militare degli altri Stati europei. Più che la solita “grandeur” francese, a volte un po’ guascona e magari pure sciovinista, una brutta scivolata: gli insorti infatti non si sa bene chi rappresentino dal momento che a quanto pare sono già in fuga. Ora salta fuori che a fare scivolare Sarkozy su tale brutta buccia di banana, a convincerlo cioè a prendere posizioni così gravi e abbastanza avventuriste, delle quali farà le spese non solo petrolifere soprattutto l’Italia, è stato l’impagabile Henry Bernard Levy, il ricchissimo figlio di papà e ormai stagionato “nuovo filosofo”, campione del sionismo più becero e quindi anche dell’anti arabismo e anti islamismo più supponenti. Bernard Levy è il cinico bidoniere del caso Sakineh: per dare addosso all’Iran, e cercare di facilitare così l’accettazione da parte dell’opinione pubblica occidentale del sospirato ma fino ad oggi rimandato intervento militare israeliano, ha creato in tandem con Fiamma Nirenstein (vice presidente della commissione Esteri del senato italiano, ma abitante nella colonia israeliana di Gilo), la nota mobilitazione per “salvare dalla lapidazione l’iraniana Sakineh, condannata a morte perché tradiva il marito”, quando invece è stata condannata a morte non per le corna al marito, bensì, cosa alquanto diversa, per avere aiutato il proprio amante a ucciderlo. Né più e né meno come una cittadina Usa giustiziata, benché handicappata, negli stessi giorni della mobilitazione pro Sakineh senza che la premiata ditta Levy&Nirenstein ci trovassero qualcosa da ridire. Contrariamente alla sua omologa made in  Usa, la Sakineh iraniana è viva e vegeta, anche se in carcere.

I giornali e di conseguenza l’opinione pubblica da essi rintronata e condizionata, i giornali e gli indignati di professione che al fastidio della memoria preferiscono la retorica della Memoria, per giunta a senso unico, riguardo Levy preferiscono non ricordare un particolare: il nostro tanto detestato ex terrorista Cesare Battisti, inseguito da condanne all’ergastolo per alcuni ammazzamenti, deve soprattutto allo stagionato “nuovo filosofo” parigino  il suo poter prendere beatamente a pernacchie la giustizia italiana dal Brasile dopo averla beffata rifugiandosi in Francia, a Parigi. Città dove Battisti è entrato nelle grazie proprio di Levy e del suo potente giro di amicizie, compresa l’attuale consorte dell’imprudente Sarkozy, tutta bella gente che stimolata dall’ipercinetico filosofo, un belloccio dalla camicia sempre aperta sul petto, ha garantito a Battisti protezione e, all’occorrenza, “tout le necessaire” per la fuga in Brasile. Insomma, tutto fa brodo: Battisti come Sakineh o Sakineh come Battisti, posto che siano equiparabili?

Strano personaggio questo monsieur Levy, noto per il suo ego smisurato e lo sfrenato bisogno di apparire, che ricorda da vicino il nostro Vittorio Sgarbi. Il quale però si limita a fare da mosca cocchiera a una persona, il nostro amato Chiavaliere, e alla sua immensa ricchezza, ma non a un intero Stato che da ormai più di 60 anni si ritiene superiore anche alla legalità internazionale oltre che alla legalità di una democrazia più degna di tale nome che non dell’ormai scomparso sud Africa dell’apartheid. Povera Israele, e povero Occidente, se ha bisogno di eroi macchiette come questo…

Come che sia, la comparsa di Levy contribuisce ad aumentare i sospetti su perché la “rivoluzione” libica sia stata enormemente enfatizzata e si siano fulmineamente inventati massacri gheddafyani di “migliaia di libici, forse 10.000″, “fosse comuni” e “bombardamenti di interi quartieri civili della capitale”. Si tratta di invenzioni a tavolino lanciate fin dai primi istanti , dalle tv arabe Al Jazeera e Al Arabija e immediatamente fatte proprie con la solita ingordigia dai nostri organi di “informazione”, cioè da giornali, tv e quant’altro. Al Jazeera, che è di solito una emittente televisiva di tutto rispetto, e Al Arabija sono proprietà di Stati arabi in mano ai Signori Emiri del Petrolio nostri amici ma nemici della democrazia in casa loro. Gli insorti libici dispongono stranamente fin da subito di armi piuttosto pesanti. Le avranno pure, stando a quanto ha ammesso anche Gheddafy, prese dai depositi militari che hanno assaltato, ma lo strano è che le sappiano già usare. Chi glielo ha insegnato così velocemente? Assaltare una caserma e impadronirsi di bazooka, mitragliatrici montate su camionette e simili gingilli NON significa essere già in grado di usarli. Se mi mettono in mano un’arma di quel tipo non saprei come usarla. Gli insorti libici invece le sanno usare fin da subito. Per giunta, come si vede dalle foto pubblicate sui giornali, coordinati tra loro via radio.

Mah. Che dire? A me sembre più che legittimo sospettare che si voglia sfruttare i sommovimenti in corso nel mondo arabo per  far fare a Gheddafy la stessa fine di Saddam e alla Libia la stessa fine dell’Iraq. Tradotto in italiano: mettere le mani sul petrolio libico in modo da impedire che possa essere venduto ai nostri concorrenti o ai nostri “nemici”, come la Cina. E impedire che possa crescere nel mondo musulmano l’influenza dell’Iran. Che, essendo sciita, secondo i nostri esperti da strapazzo può esercitare una attrazione fatale sulle masse sciite del mondo arabo, paura che viene oltre che dalla solita nostra prevenzione un po’ razzista anche dalla conseguente nostra ignoranza: gli iraniani infatti non sono arabi e una convergenza per motivi religiosi è fuori dal facilmente possibile, di sicuro non è automatica. Mettere le mani e il cappello su eventuali, e auspicabili, governi finalmente democratici dall’Algeria allo Yemen, passando per la Tunisia, l’Egitto e la Libia, addomesticandoli un po’ così come abbiamo addomesticato e corrotto i regimi precedenti e quelli tuttora esistenti, permetterebbe all’Occidente di non dover avere paura che il contagio possa investire anche il golfo Persico, per il quale passa il 40 per cento del petrolio mondiale, cassaforte dell’oro nero e del gas dell’intero pianeta, e pertanto arteria vitale per Europa ed Usa abituati da decenni allo spreco più che al bisogno energetico.

Ad avere paura sono soprattutto i regimi più feudali e odiosi, non a caso messi al potere dagli inglesi e tenuti in piedi da tempo dalla potenza militae americana, come quello dell’Arabia Saudita e dei vari sultanati arabi affacciati sul golfo Persico, come l’Oman, il Qatar e il Bahrein, tutti proprietà privata di sceicchi che intascano la quasi totalità dei giganteschi proventi del petrolio. Ora il governo saudita promette perfino il voto alle donne, anche se “non saranno comunque eleggibili, andranno solo a votare candidati maschi”, come hanno tenuto a precisare i “custodi dei luoghi santi dell’Islam”, vale a dire de La Mecca e Medina. Il Bahrein ospita una giganetsca base militare Usa, è collegato con una arteria stradale all’Arabia Saudita e la sua popolazione è per due terzi sciita, sciita cioè come gli iraniani, e ne ha le palle piene del monarca sunnita Hamad bin Isa Al Khalifa. Fino ad ora la Casa Bianca ha tentato invano di convincere questo monarca feudale a fare qualche concessione, anche se inferiori a quelle ambiete dalla popolazione, onde evitare ribellioni in stile tunisino ed egiziano. Il monarca però è sordo anche all’idea di passare dalla monarchia feudale a quella almeno costituzionale. A suo tempo abbiamo aggredito l’Iraq per “difendere il Quwait”, dove però a vent’anni di distanza di democrazia ce n’è davvero pochina. E’ quindi possibile che la popolazione, giovani e donne soprattutto, di quei Paesi che a noi fa comodo tenere sotto il tallone di monarchi impresentabili prima o poi non abbocchi più e tenti di risolvere i problemi da sola: ribellandosi, ovviamente. E in maniera furiosa. Questo può spiegare almeno un po’ il perché le tv di questi Paesi abbiano ingigantito la ribellione in Libia, avvalorando eventuali tentativi di invasione “umanitaria” e spartizione filo occidentale della Libia.

Tutti fanno finta di non sapere che nel caso l’Iran estenda la sua influenza sui Paesi del Golfo, e magari anche oltre puntanto sulla carta sciita che potrebbe essere giocata con vantaggio anche in Iraq, Israele scatenerebbe di sicuro la tanto sospirata – e molto preparata – guerra a quella che una volta era la Persia. E che, in quanto tale, ha bloccato in Oriente le ambizioni ultra espansionistiche dell’impero romano così come per quanto riguardava l’Europa orientale i germani di Arminio le avevano già seppellite nella foresta di Teutoburgo. Le manovre e manovrine alla Bernard Levy, di gente evidentemente contagiata dalla mania della “Grandeur” francese,  pare confermino sia pure a livello un po’ ridicolo il nervosismo dei circoli oltranzisti che governano Israele.

2) – Come sempre lo Strapaese Bungabungaland vede lo Stato estero Vaticano mettere i piedi nel suo piatto. Ma questa volta l’ipocrisia delle gerachie eccleastiche è da record. Dopo la grandinata di interviste al grido di “volemose bbene”, che tradotto in Italiano significa “lasciate in pace Berlusconi” dato che alla Chiesa sta riconoscendo sconti fiscali e privilegi più ricchi di quanto si possa sospettare, ecco che in Vaticano si sono spartite le parti. I loro prefetti in territorio italiano, meglio noti come vescovi, lodano la Costituzione italiana, affermano pubblicamente che “ha ancora molto da dare” e si spingono a fingere di consigliare che “sarebbe meglio che chi ha conti in sospeso con la Giustizia non si presentasse alle elezioni”. Ma mentre costoro fanno di queste dichiarazioni per così dire “di sinistra”, ecco che il papa con il cappello in mano esorta i sindaci italiani: “Nei vostri Comuni aiutate le scuole cattoliche”. Come se non fossero già fin troppo aiutate. E come se l’invadenza catto-vaticana non sia arrivata al punto da spingere lo Stato italiano ad assegnare ai prefetti del Vaticano noti come vescovi il potere di nomina degli insegnanti di religione in TUTTE la scuola statali. Qualche decina di migliaia di propagandisti pagati anche dai cittadini non bigotti e favoriti in blocco pure nel passare davani a chi aveva più diritti di loro di diventare di ruolo. Questo regalo lo dobbiamo all’attuale sindaco di Milano, la Moratti dal sorriso stitico, che quando era ministro della Pubblica istruzione ha pensato bene di comprersi un posto in paradiso a nostre spese. E dire che oltre ad essere ricca di famiglia e anche sposata ad uno straricco come il suo marito petroliere Moratti. Ho detto petroliere, cioè petrolio? Oh, mon Dieau! Insomma, la signora il posto in paradiso poteva tranquillamente pagarselo di tasca propria anziché mettendo le mani nelle nostre.

Ratzinger oltre a “chiedere”, che per un sindaco cattolico equivale a un ordine, soldi per le scuola cattoliche ha pubblicato il secondo tomo delle sue private convinzioni sulla realtà storica di Gesù Cristo. In totale, i due volumi, affastellano 800 pagine di banalità “teologiche”, dato che oltretutto in tema di teologia ognuno può dire la sua, il cattolico, il protestante, il musulmano, l’ebreo, l’ateo, l’animista, il buddista, e via enumerando all’infinito. Dopo avere scoperto l’acqua calda con soli 2.000 anni di ritardo, e cioè che il “popolo ebreo” non ha una mazza a che vedere con la responsabilità delle condanna a morte e crocifissioe di Gesù Cristo, Ratzinger facendo finta di non sapere che per 2.000 anni i suoi predecessori hanno quindi sbagliato tutto, a partire dalla dottrina, cioè dalle basi, scrive che “cristiani ed ebrei devono dialogare”, cosa negata per 2000 anni con forza da entrambi i fronti e dimenticando anche – guarda caso – che tutti loro dovrebbero dialogare pure con i musulmani. Dopodiché con nonchalance Ratzinger se ne esce con un’altra perla: “Israele ha la qualifica di popolo santo”.

Facciamo finta di non sapere che il docente universitario di Storia in Israele Shlomo Sand, ebreo ed israeliano, ha ampiamente dimostrato che il “popolo ebreo” non esiste, esiste invece una moltitudine di popoli convertiti all’ebraismo così come non esiste un popolo cristiano ma una moltitudine di popoli convertiti al cristianesimo. Il problema è che Ratzinger si contraddice da solo: se infatti è insensato parlare di responsabilità eterna collettiva, di un intero popolo, per una azione commessa a suo tempo da qualcuno di tale popolo, non ha neppure senso parlare di merito collettivo, di un intero popolo, per faccende successe ancora prima e riguardanti un gruppo di persone. Ammesso e non concesso che quelle cose siano successe: il docente e archeologo ebreo e israeliano Israel Filkenstein ha dimostrato con molti altri studiosi che NON sono successe. Ma anche qui, tralasciamo.  Il problema è che Israele è uno Stato, non un popolo.

Sì, certo, per il clero, sia cristiano che ebraico, Israele è un popolo, il famoso popolo prediletto da Dio e per volontà del suo Dio padrone della cosiddetta Terra Santa, in realtà la meno santa e più disgraziata tra tutte le terre. Giocare a creare ulteriore confusione tra Stato e popolo, il quale comunque comprende quasi due milioni di musulmani cittadini israeliani, significa solo gettare benzina sul fuoco del tragico contenzioso tra palestinesi e israeliani oltre che tra israeliani ebrei e israeliani musulmani dall’altra. Ovvio che ora nel rabbinato israeliano, che ha grande influenza nelle forze armate e tra i coloni, fanatici ruba terra altrui, peseranno ancor di più i rabbini come Ovadia, capo di un partitino religioso che fa parre del governo Netanyahu, i rabbini che cioè non si vergognano di augurare pubblicamente “la morte di tutti i palestinesi”. Altrettanto ovvio che in politica peseranno di più i personaggi impresentabili come Avigdor Lieberman, il teorico del “trasferimento” all’estero, cioè della deportazione, di tutti i palestinesi, un altro paio di milioni di esseri umani. Tra “trasferire” se possibile anche nella foresta amazonica, cioè  dall’altra parte del mondo, visto anche che, come è stato documentato, il governo Usa abbozza pure su queste nazistate.

3) – Infine, il Chiavaliere, Sua Maestà del Bunga Bunga, al secolo Berlusconi Silvio, che non potrebbe stare al governo neppure come usciere perfino nelle Repubbliche della Banane. Parrebbe non ci sia nulla di nuovo, “politica” escrementizio-corruttoria e business as usual. Ma non è così, e non solo per la comparsa dell’ex, dice lui, spia della Cia Giuliano Ferrara in Rai, sì, in Rai e non in Mediaset, pagato cioè con i soldi di tutti noi per difendere il Chiavaliere, padone oltretutto anche della concorrenza contro la Rai. Di questi orrori converrà parlarne meglio a parte.

378 commenti
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  1. Popeye
    Popeye says:

    Swwwoooooossssssssshhhhhhhhhhh! Wow! Credo di essere stato sorvolato da un ciuccio modello BevoeJetto!

  2. Popeye
    Popeye says:

    Vox { 13.03.11 alle 22:17 }

    Russia, dove il livello di violenza è sempre stato altissimo.
    —————————–
    Oh no! Cara foxy Vox non incominciare! Su questo ha ragione il prezzemolo U! Non mi togliere l’unica cosa su cui ero d’accordo. Caspita!

  3. Vox
    Vox says:

    Classico caso di pot clling the kettle black.
    Il paese piu’ violento che ho avuto la sfortuna di conoscere e’ proprio l’America (Usa, cioe’), che creda sia superata, oggi, solo dalla violenza in Messico, Colombia o favelas brasiliane.

    Poi, tra l’altro, a leggere le recenti cronache italiane, andare a parlare della violenza in altri mi sembra la solita italianata e non me l’aspettavo da Uro. Pensiamo ai tronchi nel nostro occhio, prima di additare quelli altrui.

  4. Rodolfo
    Rodolfo says:

    26 Vox { 13.03.11 alle 20:17 }
    La cosidetta notizia dello shopping mall di Gaza city e’ una balla prefabbricata gia’ pubblicata tre mesi fa. Che c’e’, adesso la ripubblicano come “fresca”?


    Dopo un mio piu´dettagliato controllo posso dire con sicurezza che le fotografie riguardanti Gaza sono veritiere di consequenza anche il mio copyandpaste Nr. 21.
    Fox si vada a nascondere o porti le prove che le fotografie postate da Anita e del shopping mall di Gaza city sono false.
    Rodolfo

  5. x Rodolfo
    x Rodolfo says:

    Come sono andate le cose si sa benissimo, lo hanno messo per iscritto anche i tuoi cari ebrei israeliani. Altrimenti qualcuno potrebbe dire che nessuno sa come sono andate le cose nei campi di sterminio. Impara tu a rispettare le idee degli altri, specie se basate sulla ragione e non sulle cacate bibliche e annessa feccia rabbinica sionista che ha ingessato il cervello ebraico per secoli con le Torah che prevede anche come pulirsi il culo al cesso e fuori da cesso.
    Shalom

  6. x Anita e Rodolfo
    x Anita e Rodolfo says:

    A Gaza c’e’ un ricco supermercato. E allora? Forse che per questo gli israeliani possono accopparli a piacimento o che i palestinesi non hanno diritto anche loro allo Stato previsto dall’Onu assieme a quello “ebreo”, ma in realta’ sionista?
    D’ora in poi diro’ che siccome Tel Aviv e’ ricca di grattacieli, grandi negozi, banche e ricconi vari allora Israele puo’ anche andare a farsi fottere. Pari e patta!
    Shalom

  7. Popeye
    Popeye says:

    MILANO – Centosessanta testimonianze per ricordare il dramma dei gulag. Venerdì scorso è stato presentato a Parigi l’«Archives sonores, mémoires européennes du goulag» (Archivi sonori, ricordi europei dei gulag), il primo museo virtuale dedicato ai campi di concentramento nell’ex Unione Sovietica. Nato dalla collaborazione del Centro studi del mondo russo e caucasico e centro-europeo e di Radio France International raccoglie i ricordi di tantissimi sopravvissuti a una delle più gravi tragedie del XX secolo.

    CAMPI DI CONCENTRAMENTO – Come ricorda la home page del sito, tra il 1939 e il 1953 circa un milione di persone che vivevano nei territorio europei annessi o legati all’Urss furono deportati nei gulag. Alcuni furono condannati a lavorare nei campi di concentramento, mentre la maggioranza fu trasferita negli sperduti villaggi della Siberia o dell’Asia Centrale. Grazie al lavoro di 13 ricercatori internazionali, tra cui non mancano gli italiani, sono stati postati sul web foto, video, documenti d’archivio privati e pubblici che prima di oggi non erano mai stati pubblicati. Lo scopo dell’iniziativa è far conoscere alla popolazione del Vecchio Continente una storia che è ancora poco conosciuta in Europa. Le testimonianze più toccanti naturalmente sono i video dei sopravvissuti, che oggi hanno tutti un’età tra i 75 e i 94 anni: essi ricordano la reclusione, l’organizzazione sociale all’interno dei campi, la solitudine, il freddo, la paura dei lupi, la nostalgia per la vita passata. Le sequenze visive e sonore durano al massimo 3 minuti, sono in lingua originale, ma sono state tradotte in francese, inglese e russo.
    ——————

  8. alessandro
    alessandro says:

    Per i fanatici:
    un tempo la morte suscitava paura e orrore……..fino al non senso della vita;la religione ha tappato un buco……….ha creato belle speranze e consolazioni.
    Ma perche´ avere paura oggi?
    Se la vita e´ anche un ciclo naturale perche´ non accettare stoicamente la fine
    senza metafisica?
    E ,invece, no………….ci si crede ancora i figli di dio,si ubbidisce,
    ci si prostra…………………….e si uccide anche in nome di dio e si attaccano gli altri in nome delle proprie posizioni…………………
    Follia………………..e´ tutto follia.
    Pace a tutti gli uomini…………..oltre il mito della razza, oltre il mito della grandezza, oltre il mito del potere.

    un saluto a tutti.

  9. Rodolfo
    Rodolfo says:

    x Anita e Rodolfo { 13.03.11 alle 22:55 }
    A Gaza c’e’ un ricco supermercato. E allora?


    Perche´dunque lo si continua a negare, per primo Vox.
    E come mai un cosi grande supermercato , chi va´li a fare compere, dove i bambini muoiono di fame …dove manca l´essenziale ecc.
    Mi sembra che qualcosa non torni.
    Rodolfo

  10. alessandro
    alessandro says:

    per faust:
    grazie della tua risposta;
    per controcorrente:non essere troppo cinico:certo che la poesia non salvera´ il mondo ma c´e´ gente che puo´ vivere solo scrivendo.

  11. Rodolfo
    Rodolfo says:

    D’ora in poi diro’ che siccome Tel Aviv e’ ricca di grattacieli, grandi negozi, banche e ricconi vari allora Israele puo’ anche andare a farsi fottere. Pari e patta!


    E´un tuo diritto pensarlo….se ti fa´star bene.

  12. Rodolfo
    Rodolfo says:

    xAlessandro
    Non e´ancora tempo per il sogno, forse tra qualche centinaio di anni e qualche altra tragedia che faccia rinsavire.

  13. Anita
    Anita says:

    x VOX

    “Il paese piu’ violento che ho avuto la sfortuna di conoscere e’ proprio l’America (Usa, cioe’),…”
    ———————————————————————

    Secondo in quale ghetto viveva.

    Io abito negli US da ben 60 anni il prossimo agosto, ai bei tempi che furono volendo si poteva girare per tutta la notte…ma la demografia e’ cambiata.
    I centri delle citta’ non sono piu’ sicuri.

    Cosi’ e’ nata la suburbia.

    Dove abito io e’ tranquillo, esco col cane alla una di notte senza alcun pensiero.

    Ci sono stati alcuni furti ed anche un assalto sessuale su una mia amica 80enne, perpetrato da quello che manteneva la sua piscina, con una pistola alla tempia.

    Controlli la demografia di ogni stato e di ogni citta’ e se ne fara’ una ragione.

    Anita

  14. Antonio Zaimbri
    Antonio Zaimbri says:

    X PINO.
    Dopo il tuo deciso richiamo a Faust/Paleonico riterrei opportuno un altrettanto preciso invito a non offendere ad altri forumisti che lo fanno abitualmente, e magari conditi con minacce. A titolo di esempio ecco come l’esimio sig Rodolfo inizia un suo commento e come ne conclude un altro:

    Cari amici dalla testa zubba e senza un briciolo di comprendonio….
    I calci in culo e i ceffoni io le darei volentieri ad un tipo che si esprime come te. Balordo.
    Rodolfo

    Dovreste anche ricordare a tutti che è buona regola ed in alcuni casi obbligo legale quando si copiano parti significative o interi articoli scritti da altri citare la fonte da cui il brano è copiato, perchè anche questo potrebbe causarti qualche noia.

    Antonioantonio.zaimbri@tiscali.it

  15. Anita
    Anita says:

    x Antonio AZ

    Io inserisco sempre l’URL dell’articolo, e’ un requisito del netiquette ed anche degli autori degli articoli.
    Citare sempre la fonte.

    Pero’ un utente si lamentava…con http://www.nonreggopiu
    o qualche cosa di simile.

    Buonanotte.
    Anita

  16. Popeye
    Popeye says:

    Caro maestro, caro maestro il Rodolfo a tirato i capelli a un anonimo balordo …
    ————-
    Ma che siamo ancora alla terza elementare?

  17. Peter
    Peter says:

    x Anita

    non me la prendo, ma tieni presente che citi il famigerato Daily Mail…ti ricordi le mie polemiche passate con Vox?
    Se non altro, Vox cita il Mail solo ogni tanto, e cita molte altre fonti, invece tu…

    Tieni presente che in Italia venni derubato parecchie volte da giovane (bici, macchina, etc), fino a strapparmi una catena dal collo ferendomi, qui mai in circa 20 anni, ed ho passeggiato di notte a Londra, Glasgow, Manchester, Leeds, Birmingham…
    Fortuna personale? forse, ma dipende anche da chi e come raccoglie i dati e fa le statistiche. Che UK sia piu’ violenta del Sud Africa e’ uno scherzo (anni fa si calcolavano 60.000 omicidi irrisolti in SA…).
    Il punto e’ che molti crimini in altri paesi NON vengono riportati alle autorita’, quindi falsano le statistiche. In UK puoi finire con un criminal record per avere detto ‘f…k off’ al poliziotto che ti ferma per strada…Anche una condanna per eccesso di velocita’ per strada, se finisci in tribunale, puo’ a rigore essere un criminal record!
    Sono d’accordo che nell’insieme questa sia una societa’ piuttosto violenta, ma certi giornali vogliono solo usare i dati come scuse per misure repressive fascisteggianti propugnate dall’attuale governo. Il quale, bada bene, vuole togliere alle forze di polizia circa 60.000 agenti per risparmiare…Come si conciliano, dunque, le due cose?
    Come vedi, i sogni sono d’oro, la realta’ e’ di piombo.
    E certi giornali sono di emme

    Peter

  18. controcorrente
    controcorrente says:

    Caro alessandro,
    io ho sempre detto che non è grave esser cinici,l’importante è non essere bari..!

    cc

  19. Pino Nicotri
    Pino Nicotri says:

    x Rodolfo

    Prego anche lei di moderare i termini, e purtroppo NON è la prima volta che le rivolgo questo invito. Che vale per tutti, da Faust o Paleonico a Rodolfo e a chiunque altro, me compreso. Non mi costringa a interventi censori o peggio ancora al bando. Non desidero essere querelato per intemperanze altrui e, querele a parte, NON voglio che si offendano i forumisti con epiteti troppo scorretti. Certo non siamo e non vogliamo essere un salotto di educande, ma neppure un bordello o una bettola da ubriaconi. Direi che il livello di una trattoria, di un bar o anche di una osteria è accettabile, ma scendere più in basso no.
    Grazie.
    pino nicotri

  20. controcorrente
    controcorrente says:

    Caro Pino,
    ho letto attentamente il tuo pezzo di apertura della “nuova” serie.
    Come avrai già potuto constatare, già oggi i principali giornali ,relegano le notizie provenienti dalla Libia in spazi più angusti.
    Ma è ancora presto per valutare le conseguenze di fondo che questi avvenimenti avranno per il futuro nostro,di sicuro le premesse confermano per Noi che la strada di un lento ,ma inesorabile declino relativo , sono all’ordine del giorno.

    Due considerazioni di carattere generale

    A) la prima è indicativa del fatto che nella “questione”,il processo di indebolimento relativo dell’Occidente è confermato in pieno, infatti se solo si paragona alla rapidità con cui si svolsero le vicende di Suez negli anni 50, la supepotenza americana è alquanto” impotente”, (nell’immediato)
    mentre l’EU conferma il suo “nanismo politico”
    B) Esiste concreta la possibilità di un’intervento che sanzioni la divisioni della Libia tra Tripolitania e Cirenaica,con la Cirenaica che immancabilmente potrebbe finire sotto l’influenza del vicino Egitto con 80 milioni di abitanti ,e con in più la possibiltà di “godere” del petrolio cirenaico con più facilità.
    C)L’eventuale vittoria di Gheddafi, a mio avviso aprirebbe comunque un periodo di instabilità permanente nell’area, poichè non credo che al punto in cui sono giunte le 2cose”,il rais potrebbe esercitare il “potere” così come ha fatto fin d’ora..sarebbe comunque un rais dimezzato in campo internazionale..
    E) In questo quadro di instabilità , le soluzioni sono alquanto “impoderabili”

    Una conclusione
    Di certo gli avvenimenti del Nord Africa comportano un rimescolamento delle carte tra le varie frazioni delle borghesie arabe,che è bene ricordarlo sono tutte borghesie, comprese quella palestinese…
    Un processo di democratizzazione è avviato, ma se noi consideriamo Il Nostro come parametro finale a cui arrivare,diciamo che gli arabi sono al 1848,con la particolarità di regimi paramilitari in quanto i militari per il momento sono l’unica “burocrazia” possibile..che possa gestire il presente..

    Qualche cosa però sta cambiando,ed è un processo inarrestabile..grandi masse prendono sempre più coscienza del loro ruolo e delle loro condizioni..e sono giovani, giovani ..!!

    cc

  21. Rodolfo
    Rodolfo says:

    In Giappone il tempo si e´fermato e noi siamo i previlegiati,abbiamo visto in anteprima la fine del mondo che verra´.
    Prima il terremoto poi il Tsunami ,migliaia di morti in pochi secondi ,ed ora la paura della nuvola atomica ….nel giorno dell´Apocalisse non potra essere diverso e noi l´ abbiamo visto live in televisione.
    Auto ,treni e navi spazzati via come giocattolini…la vita che muore.
    E´probabile che la vera catastrofe ancora verra´ed e´quella delle centrali nucleari , in questo momento stanno ancora combattendo….speriamo che ce la faranno, in caso contrario si dovranno coprire con asciugamani bagnati, non potranno uscire piu´dalle loro case, nasceranno bambini menomati, dovranno ingurgitare jodio, si ammaleranno di cancro alla tiroide e via di seguito.
    E dunque per dirla alla Giosue´ e´come se il sole e la luna si fossero fermati e non hanno ne´ pieta´ne´ lacrime ….. fermati dall´altra parte del pianeta…per cui in questo momento in Giappone c´e´tenebre, ironia per la “Terra del Sol Levante”per chi ha il sole persino nella propria bandiera. Rodolfo

  22. controcorrente
    controcorrente says:

    Sintesi di una sintesi “rubata” su Internette..

    In seguito ci sono state tante altri personaggi che hanno dato date presunte senza mai essere accaduto niente ad esempio, William Miller, generalmente considerato il fondatore della Chiesa Avventista, avrebbe detto: “Sono pienamente convinto che in qualche momento fra il 21 marzo 1843 e il 21 marzo 1844, secondo il modo ebraico di calcolare il tempo, Cristo verrà”.

    Oppure una donna che era a capo di una piccola setta africana aveva profetizzato che la fine del mondo sarebbe venuta a mezzanotte del 23 marzo 1986.

    A proposito di uno dei primi gruppi battisti viene detto che all’inizio del sedicesimo secolo credevano che il Millennio sarebbe venuto nel 1533.

    Edwin Sandys (1519-1588), arcivescovo di York e primate d’Inghilterra disse erano certi che la venuta del Signore è vicina.

    Gregorio I, papa dal 590 al 604, disse in una lettera a un monarca europeo: “Desideriamo pure che Vostra Maestà sappia, come abbiamo appreso nella Sacra Scrittura dalle parole dell’Iddio Onnipotente, che la fine del mondo presente è ormai prossima e che si avvicina l’eterno Regno dei Santi”

    Nel XVI secolo Martin Lutero, il fondatore della Chiesa Luterana, predisse che la fine era imminente. Secondo una fonte, affermò: “Quanto a me, sono sicuro che il giorno del giudizio è alle soglie”.

    Queste solo per citarne alcune. Adesso apprendo che nel 2012 se non sbaglio ci sara` la fine del mondo……non so chi l’abbia annunciata, ma sta di fatto che molti continuano a dare date, senza mai essere presi di mira come hanno fatto con i Testimoni di Geova.

    Ancora un lieve passettino e Rodolfo è vicino ad essere catalogato tra i vacinitatori accredidati…

    Su una cosa sono d’accordo ,che il clima è pessimo , ma le soluzioni sono politiche….per cui fate un pò voi ..pregate o datevi da fare ,il destino può essere cinico, ma disfatevi dei bari!

    cc

  23. Rodolfo
    Rodolfo says:

    Che un giorno lontano il sole scomparira´dal firmamento e´un fatto che nessuno puo´ negare. Fino ad allora l´uomo cerchera´di trovare qualche altro luogo dove continuare la sua esistenza.
    Quando tutto questo succedere nessuno puo´saperlo, se qualcuno ne parla sono solo ciancie sensa senso.
    Poi….quando si dice che qualcuno bara, sarebbe anche molto onesto dire dove egli bara e scoprire il trucco.
    In caso contrario e´meglio tenere il becco chiuso.
    Rodolfo

  24. Rodolfo
    Rodolfo says:

    Caro contrucurrenti,
    tirati su´, i messaggi che mandi avrebbero bisogno di un po´ piu´di coraggio…di un po´di piu´di sincerita´….almeno quella.
    Ma hai paura e ti nascondi dietro un dito.
    Sono molto sicuro che capisci che cosa intendo. Coraggio…..e´il contrario della vigliaccheria.

  25. sylvi
    sylvi says:

    caro Pino,
    elogio dell’Osteria.

    saprà che da noi c’è il Comitato salvaguardia Osterie.
    Scorrendo l’elenco mi sono accorta di esserci stata in quasi tutte. Sa, noi friulani…
    Sono ambienti molto gradevoli, c’è un Fogolar in quasi tutte, alcune sono chic, per motivi turistici!
    Ci si va per il tajut con la fetta di salame, o montasio o S.Daniele e la chiaccherata e il saluto.
    Spesso si rincontrano gente che si era persa di vista e i ricordi e i mandi si sprecano.
    E’ un chiacchericcio vivace, ci scappa qualche ” tu sès un mone” e poco altro. Il bicchiere di troppo può sfociare in un coro, dopo aver chiesto se i vicini gradiscono.
    Sicuramente possono andarci le educande di oggi…15cm di tacco, minigonna vertiginosa…ma nessuno va oltre uno sguardo…soprattutto se in allegra compagnia.
    Rispetto alle osterie di una volta, e ce n’è ancora qualcuna dove l’ostessa va in cantina a spillare il vino con la brocca, i tavolacci di legno e una fetta di frico a portata di mano, e dove ci scappa spesso qualche bestemmia…ma di quelle “buone”, d’abitudine, quelle che non offendono neppure il maiale.
    Nelle altre invece è tutto molto politicamente corretto, in alcune si mangia anche molto bene!

    cordialità
    Sylvi

  26. controcorrente
    controcorrente says:

    Rudy,
    l’impoderabile resta Imponderabile e il baro resta baro .
    Fai tu !

  27. controcorrente
    controcorrente says:

    Osteria n 1 ..paraponziponzi bo !!

    Andar per Piole..!!

    Caro pino , ben volentieri accolgo il tuo invito ad andar per PIOLE..!!
    Rimpiango solo le “piole “di una volta,ove un’umanità composita si frammischiava ai primi televisori in bianco e nero…
    Spesso le Piole sorgevano anche vicino alle Chiese, ove un’umanità distratta che aspettava con impazienza l’ITE MISSA EST,andava a finire le Giaculatorie alla Domenica, sicuri che il Lunedì gli avrebbe riservato un’infinità serie di Lunedì uguali…!!
    Trovavi l’alcolista (poco anonimo) e quando il destino cinico e baro se ne portava via uno , potevi star certo che la “riserva” era pronta a sostituirlo..!!
    Stesso tavolo in fondo…con il mezzo litro,e poi l’oste o l’ostessa ..talvolta bari, che gli rifilavano il Vino di pessima qualità , facendoglielo pagar per buono…
    Potevi trovare l’artista del”paese” potevi trovare lo studentello un pò scapestrato,il maestro di passaggio a pensione …
    Si si, umanità varia e composita…
    Ma ora mi chiedo , se il linguaggio da Piola è in Parlamento,e dato che I Vincitori siedono al Parlamento…
    chi ha fatto sparire le Piole di una Volta ??
    Ah si il mondo è cambiato, gli “sconfitti” tutti nei salotti “in”, e i vincitori tutti al Parlamento ed al Governo !!

    Mondo Tv cinico e baro!

    cc

  28. controcorrente
    controcorrente says:

    Ah Pino le Piole dalle mie parti aprivano al 5,00 del mattino,per accogliere avventori..che facevano colazione con Il Grigio-verde..e pane e salame..madonna santa ,quanti fegati in “carpione “già allora !!

    cc

  29. Anita
    Anita says:

    x Peter

    Caro Peter,

    non mi attingo al Daily Mail di proposito, digitando countries with the highest crime e’ saltato fuori.

    Anche negli US includono tutti i crimini, e so benissimo che molte nazioni mantengono records non reali o verificabili.

    So anche che petty crime e’ molto alto in Italia, ero sempre avvisata di non esibire gioielleria, mia mamma, in visita negli US, si meravigliava che lasciavamo fuori; summer furniture, grills, bicycles, garden tools, etc…
    A casa sua le rubavano perfino i vasi di fiori dai balconi.

    Ma la discussione principale era sugli omicidi….dove Uroburo e’ convinto che gli US siano pressappoco una zona di guerra.

    Ci sono pockets of high crime like in most large cities world wide.

    Ciao, Anita

  30. controcorrente
    controcorrente says:

    Caro pino, ti annuncio una Novità editoriale che sto preparndo in anteprima

    Titola Osteria numero Tutto!

    Ma te le spedisco in via privata per una privata censura,deciderai tu se pubblicare o meno

    Ti faccio solo l’apertura..

    Osteria numero tutto
    paraponzi ponzi pò,

    han vietato pure il rutto
    paraponziponzi poh !

    la può far solo il Giulianone
    che va or in Televisione..

    daghela me biondina,daghela me biondà..!!

    ect,ect,ect

    cc

  31. Uroburo
    Uroburo says:

    Caro Pino,
    il povero demente mi ha mangiato un messaggio per il pregevolissimo signor Popeye. Ch’aggiaffà? Te lo mando. U.

  32. sylvi
    sylvi says:

    Cara Anita,

    il nostro CC a furia di studiare, con la copertina al rovescio, les Annales, ha scambiato un’osteria per un’altra!
    Sei tu che ricordi bene!

    Ciao Sylvi

  33. controcorrente
    controcorrente says:

    Anita,
    si ma io sono un cinico individualista, non baro..!!
    Tutto sommato anche se la dà a me per primo, non vedo nulla di male, poi la può dare a tutti quelli che vuole..non sono geloso..,

    Ma vedi mia cara il problema oggi è che molte la stanno scambiando per un Capitale, e ci sono i bari che spacciano il fatto per il progresso dell’umanità contro i moralisti…
    Ah la figa capitale internazionale..!!

    ciao
    cc

  34. controcorrente
    controcorrente says:

    Cara Sylvi,
    suvvia,suvvia mia cara una licenza poetica al piemontese cinico sarà pur concessa…
    Con tutto quello che ha concesso il Vaticano sulla Via di Damasco!
    ecchè,
    Comunque da vera studiosa di Osterie , hai fatto bene a precisare il difetto ,si vede che hai studiato bene nelle accademie !!
    Ed è giusto che sei salita in cattedra, quando ti si è presentata l’occasione..e sennò quando mai !

    cc

  35. sylvi
    sylvi says:

    x i milanesi

    Mai stati a Milano a mangiare all’Osteria Mandi, tipica friulana, un’ ottima pasta e fagioli ( si sa che i piatti più semplici sono i più difficili!) con un buon bicchiere di Refosco e un caffè con la grappa???

    Mi è rimasto in testa un ristorante…in centro, in una viazza laterale, cavolo, non ricordo esattamente dove…un favoloso riso giallo e una cotoletta con l’osso alla milanese…fatta da dio!

    E a Trapani una pasta alla Norma…Enorme, e a Volterra una ribollita…e ad Assisi un colombetto ripieno con le barbe di frate, e a Vieste le orecchiette con il pomodoro semplice, sublimi,… e a Pescara ( ma non mi ricordo dove sta esattamente!!!) un brodetto buono quasi come il mio… e potrei continuare…
    Insomma Viva l’Italia…….federata eh ehehehehehe!!!

    Sylvi

  36. Uroburo
    Uroburo says:

    Le versioni, come le pronunce sono tante.
    Io me la ricordo come
    “Daghela den (denter, dentro) biondina, daghela den biondà”.
    Darci dentro, fare una cosa con impegno e foga.
    L’allusione erotica mi sembra evidente. U.

  37. Uroburo
    Uroburo says:

    Non posso non essere del tutto d’accordo con la Silvy (almeno sulla cucina). U.
    PS. Settimana scorsa ho fatto una pie all’inglese di carni: manzo, maiale e tacchino. Con erbe odorose varie, brodo molto concentrato, salsa Worchester, marsala (va bene al posto di Porto o Xerez che non ho). Bona, poffare.

  38. Anita
    Anita says:

    x Sylvi

    Io credo che CC se la vuole tenere solo per lui….un po’ egoista.
    Territorio pericoloso, meglio uscirne.

    Ciao,
    Anita

    Hai ricevuto la Nilla Pizzi e-mail?
    Ci sono incluse due vecchie foto. La canzone e’ stata registrata da una mia amica milanese.

    Io non conosco la cantante, tra la guerra e la mia giovane eta’ mi sono persa parecchio.

  39. Rodolfo
    Rodolfo says:

    “Non sono geloso, dopo di me la puo´dare a tutti”92
    No contrucurrenti…. gelusu nun si….ma ri sta manera sicuramente cunnutu.

  40. Cerutti Gino
    Cerutti Gino says:

    Pino scrive:
    (….) Mah. Che dire? A me sembre più che legittimo sospettare che si voglia sfruttare i sommovimenti in corso nel mondo arabo per far fare a Gheddafy la stessa fine di Saddam e alla Libia la stessa fine dell’Iraq. Tradotto in italiano: mettere le mani sul petrolio libico in modo da impedire che possa essere venduto ai nostri concorrenti o ai nostri “nemici”, come la Cina.”
    ——————————————————————————
    Caro Pino,
    se ci fosse ancora il Bush (o meglio: il Cheney dato che era questo porco che in effetti tirava le fila) non ci avrebbe pensato due volte. Qualche vagonata di missili ‘ndò cojo-cojo e sopratutto “intelligenti” , diverse montagne di morti ammazzati e …missione compiuta!

    C.G.

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