L’Occidente e il mondo arabo: cambiare tutto per non cambiare niente? Per la Libia abbiamo parlato subito di “genocidio”, di “interi quartieri civili bombardati” e di “fosse comuni”, ma a sproposito. Guarda caso, gli stessi termini, peraltro meno inappropriati, il cui uso è stato accuratamente evitato per la mattanza israeliana a Gaza

Ciò che accade in Libia è senza dubbio grave e apre spiragli verso un futuro migliore, sia per la Libia che di conseguenza per il resto del mondo arabo e non solo. Ma ci sono fatti che denotano con chiarezza mire occidentali perché “tutto cambi senza cambiare niente”, senza cioè che cambi in fatto di petrolio. Fa pensare al solito gattopardismo anche quanto accade nelle ultime ore in Tunisia e in Egitto. La rivolta popolare pareva avesse scacciato definitivamente gli ostacoli a una democrazia degna di questo nome. Ora invece pare che il potere preesistente non voglia uscire di scena dopo essersi rifatto una verginità cacciando i rispettivi capi di Stato e di governo, supportati docilmente per decenni, quando ormai non erano più difendibili. Ma veniamo alla Libia.
I mass media occidentali, e italiani in particolare, hanno cominciato a parlare immediatamente di “genocidio” quando le vittime della reazione di Gheddafy erano ancora solo decine o centinaia e venivano comunque indicate dai nostri giornali in “mille morti”. Mille morti su una popolazione di oltre sei milioni di abitanti chiaramente NON sono un genocidio. NON sarebbe un genocidio neppure se i morti fossero diecimila, come per prima hanno ipotizzato – ma NON affermato – le emittenti arabe Al Arabiya e Al Jazeera, di colpo prese per oro colato quando fino al giorno prima le deridevamo o guardavamo con sospetto. La nostra interessata ipocrisia, e annessa sporcizia morale, risulta in tutta la sua gravità se ci si ricorda dell’accanimento con in quale abbiamo rifiutato il termine “genocidio” quando l’esercito israeliano ha invaso Gaza provocando una mattanza di (altri) più o meno 1.500 morti (oltre 400 dei quali bambini!) su un totale di appena 1,5 milioni di abitanti. Un termine, “genocidio”, che ci rifiutiamo con accanimento di ammettere anche quando si contano le vittime totali palestinesi della repressione israeliana, che ormai ammontano a svariate migliaia di esseri umani. La nostra interessata ipocrisia, e annessa sporcizia morale, arriva al punto di rifiutarci anche di parlare di “pulizia etnica” per definire il continuo esproprio – cioè furto – di terra palestinese per far largo ai coloni, avanzo velenoso del colonialismo sconfitto dalla Storia. Ci rifiutiamo cioè di chiamare pulizia etnica quella che è una pulizia etnica.

Certi termini li usiamo solo se c’è da dare addosso agli “altri”, perciò ce ne riempiamo la bocca per il Kosovo, il Tibet, ecc., qualche volta magari per gli avanzi degli indios amazonici… Alla stessa stregua la Nato e gli Usa si muovono militarmente, anche imponendo le “no fly zone”, solo ed esclusivamente quando NON si tratta di disturbare gli israeliani, i loro massacri di palestinesi e la annessa pulizia etnica. Abbiamo perso il conto, e la memoria, delle manifestazioni pacifiche di palestinesi stroncate mietendo vittime tra di loro in numero tale che se si trattasse di Parigi, Londra o New York i responsabili militari finirebbero di corsa in galera. In Israele invece restano indisturbati, o diventano ministri, capi di stato maggiore e anche di governo. Da NON disturbare con critiche e tanto meno con accuse, pena la lapidazione in piazza al grido di “antisemita!”.

Non tutti hanno il coraggio della signota Merkel, che al telefono ha risposto per le rime a Netanyahu accusandolo chiaro e tondo di “non fare nulla per il processo di pace”, lui che aveva avuto l’ardire di rimproverare la Merkel perché la Germania all’Onu aveva – giustamente, con altri Stati, bloccati dalla solita complicità Usa – chiesto la fine dei soprusi colonialisti israeliani ai danni dei palestinesi. Strano – o no? – come la notizia della sfuriata della Merkel – che alle incredibili accuse di Netanyahu per il voto all’Onu ha reagito scandendo “Come osa! Siete voi che ci avete deluso. Non avete fatto il minimo sforzo per fare avanzare la pace!” – abbia dato notizia, se non m’è sfuggito qualcosa, solo il Corriere della Sera. Che il 26 febbraio l’ha comunque prudentemente relegata in un riquadrino in fondo a pagina 5. La signora Merkel pare sia l’unica ad avere letto suo giornali quanto rivelato dai “palestinian papers”, vale a dire che finora Israele grazie all’appoggio Usa ha solo fatto finta di volere la pace, puntando in realtà a disfarsi dei palestinesi e degli arabi israeliani, quattro milioni di persone, “trasferendoli” magari perfino in Amazonia, cioè dall’altra parte del mondo.

L’uso immediato, fulmineo e a sproposito della parola “genocidio” nei fatti libici denota la volontà, nostra e di alcuni Paesi arabi, di drammatizzare sin da subito quei fatti. Anche i “bombardamenti di interi quartieri di Tripoli”, con annessa cifra di “10.000 morti e 50 mila feriti”, si è rivelata una balla. Il giornalista inviato Vincenzo Nigro scrive chiaro e tondo a pagina 3 di Repubblica di sabato 26 febbraio quanto segue: “Non è vero che i cacciabomardieri abbiano colpito indiscriminatamente i quartieri di Fashlun, Siahia, Gerganesh”, “non ci sono i segni dei bombardamenti”. Sempre Nigro nella stessa pagina scrive che “inventando e ingigantendo quello che è successo per davvero, i network arabi hanno accelerato la decomposizione del regime”. Ma la drammatizzazione serve per legittimare il nostro intervento militare “umanitario”. Non a caso però l’Occidente si guarda bene dal mandare le truppe di pace “umanitarie” nel posto dove da 60 anni è più urgente e utile mandarle, vale a dire in Israele-Palestina per separare i contendenti prima e poi per evitare che uno dei due si veda rubare ormai quasi tutta la terra e la stessa prospettiva della dignità nazionale e di uno Stato, nonostante quanto deliberato dall’Onu nell’ormai lontano 1948. Da notare che se al posto della solita retorica del menga l’Occidente avesse mandato un esercito per separare i contendenti e imporre loro una pace equa sarebbero state risparmiate decine di migliaia di vite, comprese quelle di alcune migliaia di ebrei israeliani.

Riguardo la Libia tutti i giornali hanno parlato di “fosse comuni” per seppellire “le migliaia di vittime”. Ma le foto a corredo della notizia mostrano fosse che NON sono affatto comuni, ma chiaramente singole e neppure improvvisate: si vede bene che hanno le pareti di cemento. In varie foto inoltre si vede bene che si tratta di un cimitero con tombe già in uso, e quindi le fosse vuote sono l’equivalente di quelle dei nostri cimiteri che preparano man mano le fosse per i nuovi inevitabili arrivi decisi da madre natura o da incidenti vari. Un’altra cosa strana è che si vede chiaramente il mare a pochi metri dalle fosse vuote, scavate nella sabbia. Chi costruisce cimiteri nella sabbia in riva al mare con la certezza che l’alta marea, il mare agitato e le tempeste spazzino via tombe, bare e defunti? Mistero. C’è qualcosa che non quadra.

A questo punto c’è da chiederci perché si voglia intervenire militarmente drammatizzando ben oltre la realtà quanto avviene in Libia, fermo restando il fatto che la caduta di Gheddafy, e annessa ingombrante famiglia, è certo una buona cosa se sostituita da una democrazia degna di un tale nome. La risposta alla domanda purtroppo può essere molto semplice e banale: petrolio. Lo stesso petrolio per il quale la Casa Bianca, abitata allora da Bush padre, tese un tranello a Saddam spingendolo ad invadere il Kuwait in modo da poter intervenire militarmente contro l’Iraq e a favore del medioevo kuwaitiano. Vale a dire, a favore del nostro poter disporre del loro petrolio. Disponibilità aumentata dall’invasione dell’Iraq voluta da Bush figlio e ottenuta mentendo agli americani e al mondo. Se Parigi val bene una messa, il petrolio val bene qualche altra guerra e massacro. Tanto non si tratta di massacri di americani o di europei…
Non so se si punti alla frantumazione della Libia per poterci assicurare le zone più ricche di petrolio. So però che anche i problemi libici derivano dall’essere la Libia uno Stato inventato dall’Europa, con i confini tracciati come al solito a Parigi, Londra e magari Roma, usando la riga e facendo riferimento a meridiani e paralleli anziché alla realtà geografica ed etnica locale. Lo stesso metodo usato per l’Iraq e molti altri Stati nati dal collasso del nostro colonialismo, anche loro con dentro popoli, etnie e tribù tenute assieme con la forza o con la corruzione, ma certo non unite dal senso di una comune appartenenza e dello Stato. Lo ripeto per l’ennesima volta: sono due secoli, dall’invasione dell’Egitto compiuta da Napoleone, che calpestiamo (anche) il Medio Oriente e gli imponiamo – o nei migliori dei casi tolleriamo – capi e politiche che fanno comodo a noi, ma non ai suoi abitanti.

Riguardo la Libia, il fatto che a parlare della situazione in tv e in conferenze stampa con la inviati esteri e a proporre accordi con i ribelli sia un figlio di Gheddafy, unito al fatto che i suoi vari figli possiedono grosse fette dell’economia libica, dovrebbe farci riflettere. Si tratta indubbiamente di comportamenti che confermano come al potere in Libia ci sia non un governo legittimo legittimamente espresso, ma un gruppo familiare insediatosi al seguito del suo patriarca. Ma confermano anche che il tentativo del nostro Umberto Bossi di creare la sua bella dinastia padana, indicando nei suoi figli i “continuatori della lotta per la libertà” e installando intanto nella Regione Lombardia l’insulso figlio Renzo, è un tentativo che va respinto perché pericoloso. Idem per quanto riguarda il tentativo del Chiavaliere e/o dei suoi servi di fondare una dinastia berluscona puntando non si sa ancora bene se sul figlio Piersilvio o sulla figlia Marina.

Ma che succede in Libia? E nel mondo arabo? Come andrà a finire? A giudicare dalle proteste e sollevazioni a catena, pare proprio che stia finendo il post colonialismo chiamato anche imperialismo, vale a dire la nostra capacità di installare al potere nelle terre ricche di petrolio e altre materie prime per noi strategiche governi più o meno fantocci, ma comunque in grado di garantirci il predominio economico e l’influenza politica decisiva. I Paesi arabi e quelli del cosiddetto Terzo Mondo hanno cominciato a volersi emancipare dal nostro abbraccio soffocante e a voler camminare sulle proprie gambe fin dai primi accordi tra loro, da quello di vari decenni or sono tra i “Paesi non allineati”, cioè né con l’Occidente capitalista né con l’Est comunista, a quello della Repubblica Araba Unita. Tutti tentativi non andati a buon fine. Anche perché quando in quei Paesi nasceva una democrazia veniva schiacciata nel sangue, come è successo in Iran, Cile, Congo e per certi versi anche in Indonesia,  se non garantiva l’usuale asservimento nei confronti in particolare degli Usa. Il petrolio per noi ha sempre avuto più valore del sangue delle popolazioni altrui.

Ora pare che anche quell’epoca stia finendo, ma resiste ben radicata nei posti peggiori in fatto di regimi impresentabili, come l’Arabia Saudita, il Kuwait, gli Emirati Arabi Uniti. Si tratta di territori nel cui sottosuolo giace gran parte delle riserve mondiali di petrolio. Che, ripeto, per noi vale molto di più del sangue e della vita delle popolazioni che ci vivono sopra. Non condivido l’entusiasmo di chi vede già la democrazia installata in Tunisia, Egitto e tra poco anche in Libia. Non solo e non tanto per il gattopardismo già in moto, ma anche perché non mi pare esista quel tessuto intermedio fatto di quadri dirigenti capaci di gestirla per davvero una democrazia evitando che sia solo una farsa come in Afganistan e Iraq. L’entusiasmo giovanile, nutrito a quanto pare dalle infinite vie di Internet, non basta.

Certo, la tempesta che scuote quei Paesi è salutare, anche se c’è purtroppo da contare i morti. Se le democrazie prendessero davvero il posto dei regimi servili sarebbe più facile anche porre fine alla tragedia israelo-palestinese, con un accordo di pace credibile con Israele che garantisca la vita di questo Stato e la fine del ricorso alle armi, terrorismo compreso. Stando così le cose appare particolarmente miserabile l’allarmismo seminato dai soliti untori che sanno vedere nel mondo islamico, un miliardo e mezzo di persone, solo terroristi e masse pronte a saltarci alla gola nonostante gli islamisti che seminano il terrore siano una infima minoranza. Allarmismo evidentemente frutto della nostra cattiva coscienza e coda di paglia: sappiamo bene che il male da noi fatto anche nelle  terre islamiche potrebbe giustificare il restituirci la pariglia. Allarmismo portato avanti anche dal giornalismo pessimo, cialtrone e guerrafondaio come quello che urla e si strappa i capelli dalle prime pagine di quotidiani come Libero. Il cui nome esatto e completo dovrebbe essere Libero Di Dire Cazzate. Se non ci liberiamo dei paraocchi e delle tossine, non sapremo cogliere le grandi opportunità offerte dal vento che soffia nel mondo arabo per costruire un rapporto tra noi e loro più giusto e duraturo. Loro si stanno muovendo, specie i giovani, verso di noi. Noi però restiamo fermi. Ovvio che se non facciamo passi verso di loro sarà anche questa una occasione sprecata.
Purtroppo Obama ha tradito la promessa fatta al Cairo un anno fa e che tanto aveva fatto sperare non solo il mondo arabo: “Costruiremo un rapporto più giusto con il mondo arabo e islamico”. Che l’abbia tradita lo dismostrano in modo clamoroso i “palestinian papers”, ma anche la recente vergognosa decisione, e annessa ipocritissima e ingiustificabile giustificazione,  di porre il veto alla richiesta avanzata all’Onu da molti Stati di bloccare il colonialismo israeliano. L’Europa dovrebbe rendersi conto che tocca quindi a lei rimboccarsi le maniche e cambiare strada. Purtroppo però non pare che fino ad ora lo si sia capito.

319 commenti
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  1. Anita
    Anita says:

    x -#148-

    Funziona, ma per il video si deve cliccare su:

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    O copiare l’URL su un altro browser.

    Anita

  2. sylvi
    sylvi says:

    x Uroburo,

    La scelta di approfondire la microstoria è arrivata perchè ad un certo punto mi annoiavo a studiare date, alleanze, decisioni di Paci e Guerre che piovevano dall’Alto senza , mi pareva, un senso credibile.
    Ne avevo abbastanza di Condottieri, Imperatori, Duchi e Patriarchi , Zar, Kaiser, Marescialli ecc.ecc…
    Sa quando ho scoperto che Tito avrebbe perso?
    E che io avevo ragione?
    Quando un prof. croato mi spiegava, vocabolario alla mano, come la lingua serba prevalesse sempre di più sulla croata a cominciare dai vocaboli.
    Pomodoro: rajcica in croato
    paradais (in cirillico) in serbo; solo un esempio.
    Si sentivano, a poco a poco, espropriati non solo dalla loro Storia ma della loro stessa identità. Oltre alla miseria!
    Faccia analisi in giro, anche attualissime e capirà che è la microstoria che ha condizionato la macrostoria.
    Un tempo non era così; il popolo era ignorante e reagiva solo a estrema miseria.
    Ora? E’ la comunicazione…trentanni fa c’erano tanti prof che parlavano con tanti turisti, oggi c’è Internet! Veda lei!

    Del resto lei ritiene inferiori i miei interessi storici rispetto ai suoi…io mi sono imposta di non passare alle vie di fatto come fa regolarmente lei.
    Ho imparato a dominare i nervi in caserma!

    buonanotte Sylvi

  3. Anita
    Anita says:

    X Rodolfo

    Mi ero dimenticata di dirti che avevo gia’ visto il corto-metraggio su “La scuola Bialik-Rogozin”.

    Ma ti credi che i links vengano visionati?

    Anita

  4. Vox
    Vox says:

    AZERBAIDJAN
    POTREBBE ESSERE IL PROSSIMO PAESE A MAGGIORANZA MUSULMANA A RIBELLARSI AL PROPRIO GOVERNO-PUPAZZO FILO-USA

    (Nota Bene – Un altro produttore di petrolio, ex-rep. sovietica, tra quelle ricolorate al neocapitalismo)

    http://presstv.com/detail/167683.html

    Azerbaijan, next to brace for revolt?

    Speculations by political experts suggest Azerbaijan could be the next Muslim-majority nation to voice grievances against the US-backed government in Baku.

  5. Vox
    Vox says:

    USA esige da ONU di annullare accuse di crimini di guerra
    contro i mercenari in Libia (e scusanti preventive per uccidere civili libici)

    US urges support for Libya mercenaries and preemptive excuses for killing libyan civillians post invasion

    The United States has demanded the United Nations Security Council to remove the provisions of charging mercenaries with war crimes in the killing of Libyan civilians.

    http://presstv.com/detail/167663.html

    Curioso, no?

  6. Rodolfo
    Rodolfo says:

    Voooooooooxxssssss……hei VoxFox (alla Benigni)
    invece di rovinarti la vita a cercare qui e la´quello che conviene solo alle tue convinzioni ed alla tua ideologia , perche´non cerchi di dare una risposta al mio 136?
    Non vuoi illuminare cosi come ho scritto quest´ uomo ….di un´ignoranza abissale e spiegarmi questo tuo mondo cosi blando, grigio e scialbo?
    Un saluto . Rodolfo

  7. Uroburo
    Uroburo says:

    sylvi { 01.03.11 alle 22:42 } Del resto lei ritiene inferiori i miei interessi storici rispetto ai suoi…
    —————————————————
    Cara Silvy,
    questa mi sembra un’altra affermazione discutibile: io non ho mai ritenuto i miei interessi superiori ai suoi, ma ciascuno di noi ha dei suoi propri specifici interessi. L’esempio da lei fatto sul crollo di Tito (in realtà delle soluzioni politiche portate avanti da Tito, quindi se mai del titoismo) è interessante perché mostra come ciascuno di noi riesca ad interpretare la realtà usando gli strumenti più vari. Procedimento corretto purchè si abbia la modestia di non pensare ai propri procedimenti mentali come a delle verità assolute.
    A me pare che la Iugoslavia sia crollata a causa non tanto del titoismo ma del nazionalismo serbo che aveva irritato tutti quanti.
    Io credo che sia impossibile dividere con un taglio netto la macrostoria dalla microstoria, in questo senso gli esempi da lei portati sono calzanti. Credo che tra le due cose ci sia un rapporto dialettico nel quale a volte la macrostoria predomina sulla microstoria ed altre volte accade il contrario, ma sempre vi è un’influenza reciproca.
    Certo la carestia irlandese del 1847 (microstoria) ha influenzato la storia politica dell’Irlanda (macrostoria). Ma la gravità della carestia è stata determinata anche dai rapporti politici tra Inghilterra ed Irlanda.
    O, se preferisce, il Banana (macrostoria) influenza la mia storia (microstoria) anche se io non ho mai votato per lui (macrostoria). Ma le microstorie degli ittagliani (imbecilli o farabutti) hanno provocato l’elezione del Banana (macrostoria) che ha influenzato le microstorie di un intero paese. Sì penso che i suoi esempi siano stati calzanti.
    Un saluto U.

  8. Rodolfo
    Rodolfo says:

    xAnita 152
    per questo avevo inviato il mio post in primo luogo a Sylvi che in quanto insegnante (a parte il valore sociale e politico) pensavo potesse interessarle…. perche´il problema sotto certi aspetti esiste anche in Italia….gli altri se si incuriosiscono e vedono il link va bene…
    se no, va´bene lo stesso.Un saluto . Rodolfo

  9. sylvi
    sylvi says:

    x Rodolfo 148

    poichè il tuo link non si apre e i primi giorni della settimana sono di corvee e non ho molto tempo, mi sono ripromessa di cercarlo su you tube con un po’ di calma.
    Comunque ti farò sapere.
    Sylvi

  10. sylvi
    sylvi says:

    x Uroburo

    Lei parla di titoismo e nazionalismo dei serbi.
    No, Tito era vivissimo e controllava tutto. Assecondava non solo il nazionalismo serbo, (quanto a questo sloveni e croati non scherzano) ma soprattutto il “senso di superiorità” dei serbi…lui, che oltretutto era di origine croata.
    Gli aveva dato in mano tutti i vertici della PA; i più alti gradi dell’esercito erano serbi; Belgrado era la Capitale di nome e di fatto e tutto era accentrato!
    Le ricorda niente???

    Nei primi anni ’80, mentre il Friuli stava sputando sangue per rimettersi in piedi dopo il sisma, apparve sul Corriere della Sera un art. di Giovanni Russo.
    L’incipit in prima pagina era: I friulani non hanno fatto niente per la ricostruzione….!!!
    Ha fatto più quel giornalista per la Lega del Friuli di quanto mai potesse fare Bossi!!!

    La vicenda della Gelmini.
    Lei dice che c’è stato una specie di patto, nemmeno tanto tacito, perchè ai meridionali andassero i posti nel Pubblico impiego, mentre i settentrionali avevano le imprese produttive…
    A parte il fatto che si può capire che a Sud non ci sarà mai uno sviluppo industriale o commerciale o di servizi se non ci si libera o non si controlla con serietà la mafia! Mi pare lo dica Saviano!
    Ma questa suddivisione, diciamo così di compiti, non mi pare costituzionale, e da questo punto di vista bene ha fatto la Gelmini ad andare dove aveva più probabilità!
    E’ quello che hanno sempre fatto i meridionali.
    Inoltre, se la PA, i Servizi fondamentali avessero funzionato e funzionassero, non dico alla tedesca, ma almeno in maniera decente, nessun imprenditore e lavoratore settentrionale avrebbe trovato da ridire. Ne conviene?
    Ma…la Scuola è a rotoli, la Sanità pure, ( per tacer delle immondizie di Napoli che scandalizzano persino Calcutta e Città del Messico), la PA è un costo aggiuntivo insopportabile per qualsiasi azienda di qualsiasi parte della Penisola…che voglia competere nei mercati.
    Io non do la colpa ai singoli lavoratori, è evidente che ha mancato la politica e anche le parti sociali organizzate.
    Ma chi faceva politica?
    L’Italia chiusa, o quasi, in se stessa avrebbe potuto continuare a tirare a campare…ora non più!

    Esempi che mi sono a portata di mano: una volta se volevo comprare un piumone in Austria dovevo pagare la dogana…carte, bolli e quant’altro…e questo mi bloccava.
    Ora mi fanno scegliere la piuma, il sacco, me lo confezionano in due giorni e me lo spediscono, a metà prezzo!
    Con corriere tedesco perchè non si fidano di quello italiano!
    Altrettanto per una stube che vengono a montarti a casa
    tutto compreso!
    La Slovenia ti costruisce parti meccaniche a tempo di record…e ti manda a casa persino il pesce in cassetta in un giorno e mezzo!!!
    E molto altro. E da tutto questo NON possiamo prescindere.
    Questi sono i fatti, il resto, leghisti, razzisti, settentrionali, meridionali ecc.ecc….sono chiacchere, per non affrontare i nodi di fondo!
    I settentrionali imprenditori facciano, o siano obbligati a fare, le loro considerazioni, ma i meridionali facciano altrettanto e la smettano di gridare al razzista leghista ad ogni piè sospinto e soprattutto si rendano conto che ” che la pecora va tosata, non uccisa” come diceva mio nonno!
    Sarebbe l’unica seria “manifestazione ” per l’Unità d’Italia.

    Ci credo? E come faccio se nemmeno in un piccolo blog riusciamo a capirci!

    saluti Sylvi

  11. controcorrente
    controcorrente says:

    caro uroburo,

    macrostoria (Storia) o microstoria ?
    Entrambi in un certo senso , mi pare che si sia raggiunto tra di noi un “elegante” punto di sintesi.
    Ma a mio avviso c’è un di più,che si rivela decisivo e cioè l’Economia Politica( e quando parlo di Economia Politica non mi riferisco soltanto ad meri una mera elencazione dei dati economici (ragionieristici) che presi di per sè ,non dicono un fico secco di nulla, ma ai contributi che discipline come Sociologia , antropologia, statistica ect,ect hanno arrecato a quella che io chiamo interpretazione della realtà, con speranza di avere qualche indicazione per il futuro.
    In sostanza i Musei sono importanti per l’arte,in genere,ma sovente non ci dicono quali potranno essere gli indirizzi e le pieghe future che prenderà l’arte in genere nei prossimi anni.

    Quindi se non vogliamo restare “mummificati” in eterno io sono sempre del parere che l’economia Politica ovvero la Critica dell’economia politica resti tutt’ora un metodo insuperato di interpretazione della realtà.

    Un solo esempio per tutti.
    Anche se “in sordina” si parla dell’unificazione italiana.
    Trovo starno ma a ncora nessuno che io sappia ha parlato dei processi economici- politici che la favorirono o altrimenti di quelli che per lungo tempo la impedirono.
    A livello europeo è innegabile che fu Il processo colossale di unificazione tedesca sia economico che politico che la favorì in modo sostanziale, ovvero ruppe gli equilibrii europei tanto da andare alla ricerca di nuovi da parte della Super-potenza dell’epoca e cioè dell’Inghilterra.
    In questo quadro per l’area mediterranea l’italia poteva andar bene, mentre di fatto sia economicamente che politicamente il processo di Unificazione tedesca “Reich” apriva un nuovo scenario in Europa, ovvero indeboliva i resti del millenario impero (asburgico” e limitava notevolmente l’altra grande potenza continentale la Francia, mettendo sul tavolo dei commensali un invitato in più, con tutte le conseguenze del caso.
    In italia ancor oggi si dice in Storia Risorgimentale che le tre parole chiave del nostro risorgimento furono Rivoluzione,(intesa quella borghese del 1848)che pervase l’intera Europa, Restaurazione (dopo il 1815) ed infine Romanticismo.
    Economia politica si stenta a pronunciarne la parola ,anche se per la verità timidamente sono già uscite da tempo interessanti analisi sulla composizione sociale dei Mazziniani, e dei Mille,che a mio avviso dicono molto , ma molto di più..solo che per quieto vivere non si porta in questo momento in risalto il “dato”e le sue conseguenze.
    In questo senso macrostoria e microstoria si possono tranquillamente percorre nei due sensi, in quanto portano agli stessi risultati.

    Dopo questo scontato pistolotto ,torniamo alla nostra bella patria, analizzando alcuni dati socio economici odierni.aiutandoci con alcuni tabelle pubblicate da sull’ultimo numero di Micro-Mega da Roberta Carlini(Espresso).
    La quota su popolazione a basso reddito,per classe sociale, vede dal 1993 al 2008 questi dati

    1993 2008

    operai 31,6 43,8

    Impiegati
    insegnanti
    e quadri 8,6 11,4

    Dirigenti 0 0

    Autonomi 23,4 12,3

    Pensionati 29,0 23,3

    Altri
    non occupati 7,4 9,2

    (a scanso di equivoci sono dati Bankitalia

    Incredibile , chi l’avrebbe mai detto ?

    Analizziamo invece l’aumento medio del reddito disponibile equivalente (in termini reali ),con due periodi interessanti ovvero un pre-crisi e nel pieno della crisi…

    1993-2006 1993-2008

    Operai o,6 o,1

    impiegati,
    insegnanti ,
    quadri o,3 o,2

    dirigenti 1,5 o,8

    autonomi 2,6 1,5

    pensionati 1,2 o,8

    Questi dati sono a mio avviso un pò meno incredibili, poichè dimostra l’enorme travaso di reddito avvenuto nel periodo e la persistenza del medesimo con accentuazione (ovviamente in termini relativi ) agli albori della crisi …
    sarei curioso di vederli adesso..eh,ehe,eh

    Uno si chiede ma allora perchè berlusconi e la lega ?
    Una spiegazione razionale può essere come dice anche l’autrice, che nel giro di pochi anni gli italiani scoprono i “Working Poors”e i Working riches….
    Con chi sela prende la “massa degli italiani, ma naturalmente con i Working poors da una parte una sostanziale “accettazione della diseguaglianza verso il basso e ovviamente i Workin poos sono visti come gli immediati competitori , per non cadere nel “pozzo”……Ma e qui viene il bello ..può sempre scattare la famosa metafora di Hirscham per le code automobilistiche …c’è un ingorgoe due file di auto sono bloccate in un tunnel nello stesso senso di marcia..a un certo punto la corsia di sx comincia a muoversi…i viggiatori della corsia di destra hanno un senso di sollievo..in quanto pensano che prima o poi cominceranno a muoversi anche loro.. (accettazione della diseguaglianza),.si pensa che durerà poco).
    Da noi invece sembra che duri da molto ormai..e c’è sempre un briciolo di speranza di fare il salto nella corsia che si muove più veloce…e poi in fondo c’è sempre nascosta la terza corsia quelli dei Poveri (iimigrati,rom starnieri ) su cui scaricare la rabbia di stare fermi…
    Fino a quando però,resterà questa acettazione e non ci si renderà conto che si è fermi , irremidinbilmente fermi da anni ,con nessuna speranza di fare il salto di corsia in quella veloce, (non c’è spazio, non ti lasciano entrare ) e allora come si fa ad uscire dal tunnel….
    L’articolo non lo dice, ma l’esperienza dei tunnel mi suggerisce altre cose che anche Voi presumo visto che siete già stai in un tunnel fermi in galleria ..!!

    un salutone
    cc

    caro uro gran storia micro e macro, ma un pò di condimento di critica dell’economia politica rende più gustoso il piatto!

  12. controcorrente
    controcorrente says:

    Ps _ le tabelle sono venute male , dalla scrittura alla pubblicazione , ma con un pizzico di fantasia sono facilmente interpretabili

    cc
    me ne scuso

  13. Peter
    Peter says:

    qusta simpatica lady ce li ha fatti a sangue con Tito, i titini, il titoismo ed il Friuli…
    Un altro disco, por favor…un altro LP….

    Peter

  14. Rodolfo
    Rodolfo says:

    Ti sei dimendicato di un´altra corsia….quella di emergerza.
    Quando viaggio in Italia e c´e´traffico la percorro sempre, con me altri…
    chemmme frega tanto non ti ferma nessuno.
    Qui in Germania non mi risico.

  15. Rodolfo
    Rodolfo says:

    xPeter
    L´avevo pensato anch´io….ma oramai Sylvi e Uroburo sono bloccati nel tunnel.

  16. Rodolfo
    Rodolfo says:

    Tanto ppe di´, caro cc, che in Italia vige troppo menefreghismo e troppo lassismo, questo e´in parte anche colpa dei sindacati.
    Evviva l´Italia dei furbi, che non sanno pero´che a lungo andare pagheranno anche loro il fio. Rodolfo

  17. sylvi
    sylvi says:

    cavolo, Rodolfo! 165

    Proprio TU parli????!!! Di quello oltremanica non me ne cale, resti là fra le sue brume, dopo aver sfruttato, ovviamente, la Scuola italiana.
    Quanto al tuo 164…e chi mai avrebbe potuto meravigliarsi del tuo senso civico???
    Passa un’Ambulanza? CHEMMEFREGA, vero????
    Ecco perchè …mi spiego molte cose!!!

    Posso dire che sono un po’ schifata????

    Sylvi

  18. Rodolfo
    Rodolfo says:

    xSylvi
    Me l´immaginavo….ma se passa un´ambulanza mica ci vuole tanto a mettersi di lato, a forza di gomiti intendo
    .E non hai capito che scherzavo…la soluzione e´nel mio 166.
    Ora vado a fare un po´il furbo al casino…come ogni santo giorno…c´e´un vecchio Catanese e parecchi Tedeschi che mi vengono dietro come fossero cani, appena punto un gettone puntano anche loro, ma cosi dura minga, il casino finira´per fallire.
    Soluzione gia´a portata di mano….devo cambiare casino.
    Un saluto. Rodolfo

  19. controcorrente
    controcorrente says:

    Umm uhmmm, già ,già ,
    la corsia di emergenza, gia visto ,già visto, anche se in genere “l’individuo ” individualista furbacchione che la sceglie, molto sovente, statisticamente parlando, va “schiantarsi”contro un Autotreno parcheggiato, mentre si distraeva con “qualche tocco” proibito ..!!

  20. controcorrente
    controcorrente says:

    LE PAROLE CHIAVE
    Inizio con questo post una breve disamina sintattica linguistica..(mi scuseranno i cultori della grammatica pura ..!!

    Precario, precariato..

    Intesa in un primo tempo come panacea dei mali,accolta con entusiasmo da alcune classi sociali,paragonandola in salsa modernistica” alla vecchia parola di garzone di bottega, intendevasi con questa Nuova parola rinvigorire il senso di apprendimento di un mestiere da parte del giovane virgulto, che in un primo tempo pagava dazio in bottega, ma poi forte dell’Arte si immetteva a sua volta nel mercato con una formazione alle spalle diventando Autonomo.
    Il garzone del falegname, il garzone del macellaio, il garzone dell’idraulico…ect,ect
    Figura leggermente diversa ,ma paragonabile quella dell’Apprendista di fabbrica , quando appunto però richiedevasi al futuro Operaio una qualificazione maggiore all’interno del processo produttivo che nei tempi necessitava di figure “professionali ” polivalenti ed anche dotate di autonomia.

    Precario…figura professionale, odierna , che trovasi ad operare in contesti economici molto diversi dal passato in cui molte delle funzioni o delle esigenze sopra menzionate . più non esistono e tendono vieppiù a scomparire del tutto.
    Precario, figura professionale moderma dunque,che oltre a non imparare nulla , resta precario a vita..servendo il ciclo comunque il “ciclo economico ” finchè dura.
    Fuori contesto dunque , non sa fare nulla e non è maturato in niente..ovvero rinvia il problema ad una ipotetica assistenza sociale futura dato il sistema pensionistico odierno, ove non avendo più il reddito necessario ,farò si che altre figure professionali vadano a farsi benedire..incrementando in tal modo il tasso di disoccupazione futuro..!!

    cc

    Fantasioso no? ma credo che la vera fantasia o immaginazione risieda in chi difende questo sistema e anzi fa opera di disinformazione sistemica in malafede , accostando le parole Garzone,apprendista, a quella di precario !

  21. Uroburo
    Uroburo says:

    Mi scuso per la lunghezza.

    Cara Silvy,
    quando si parla di un paese bisogna partire dal presupposto che nessuno ha la verità in tasca e che la vita è piena di errori, commessi più o meno in buona fede.

    Tutta la classe dirigente italiana del dopoguerra si è posta il problema di ridurre il divario tra Nord e Sud, un divario minaccioso per la stessa esistenza del paese, ed ha cercato di porvi rimedio. Tutta la classe dirigente, opposizione compresa.
    La soluzione su cui si è concordato è stata di creare industrie (principalmente pubbliche) al Sud e di favorire l’inserimento dei meridionali nella PA. Si voleva “settentrionalizzare” il sud, cosa sicuramente positiva, almeno per certi versi.
    Lo si è fatto creando grandi industrie in Meridione e con le sovvenzioni delle Cassa del Mezzogiorno. Queste ultime sono state una truffa conclamata: le industrie costruivano dei capannoni a Sud, ci mettevano quattro macchine obsolete, fingevano di “lavorare” qualche mese, chiudevano e tornavano a Nord con una paccata di milioni. Nessuno controllava, presumo per le note ragioni.
    Le industrie pubbliche invece hanno funzionato, talvolta non male, ma erano cattedrali nel deserto cosicchè l’ipotesi, del PCI, di creare una numerosa classe operaria in Meridione è sostanzialmente fallita. Poi la solita ed endemica corruzione ittagliana ha fatto il resto.

    Certamente la lotta alla mafia sarebbe stata una priorità nazionale; sarebbe …..
    Ma la mafia non è risorsa in Meridione per caso quanto per precise ragioni storiche. La mafia è stata portata in Sicilia dagli Useggetta ancora nel corso della guerra; si è detto per favorire lo sbarco ma personalmente non ci credo. La ragione era tutta politica: il prevedibile crollo della monarchia lasciava spazio alle sinistre e la mafia era un ottimo mezzo per liquidarle.
    La Banda Giuliano comprendeva ex-soldati della RSI, era in rapporti con l’intelligence useggetta, aveva armi che potevano essere state fornite solo da organizzazioni statali. I sindacalisti e gli uomini politici di sinistra uccisi dalla mafia si contano a centinaia e centinaia, e la mattanza è iniziata ancora nel corso della guerra.
    La DC si è trovata questo quadro e non l’ha modificato. Per di più la DC è diventata rapidamente un partito minoritario nel paese (posto che le elezioni del 1948 siano veramente state vinte da lei) e l’appoggio della mafia era indispensabile per controllare il territorio, vincere le elezioni, metter in atto i necessari brogli elettorali quando le elezioni venivano perdute.
    L’impossibilità di un ricambio politico, cioè il divieto useggetta all’ingresso del PCI nell’area di governo, ha fatto marcire la situazione obbligando la DC a mantenere un potere che non era più in grado di esercitare. Questo quadro è durato ininterrottamente fino alla metà degli anni Settanta ed ha poi ripreso le redini del paese durante il decennio crassista.
    Come vede la lotta alla mafia, una vera lotta alla mafia, era del tutto impossibile.
    Queste cose sono conosciute da tutta la classe diggerente ittagliana, opposizione e Confindustria comprese.
    Alla Confindustria andava benissimo, hanno sempre preferito l’alleanza alla Chiesa parassitaria piuttosto che alla Sinistra produttiva (cosa che fa capire bene la cultura ancora non borghese della nostra imprenditoria); la Sinistra ha cercato di cambiare la situazione con il primo Centro-sinistra ma l’ha fatto in una situazione di profonda spaccatura interna (a mio modo di vedere per colpa di Togliatti). Dopo Berlinguer si sono adeguati al peggio, de facto condividendo la peggior deriva populista e reazionaria del paese.

    La centenaria (dall’età giolittiana) mancata soluzione dei problemi del paese ha provocato nelle classi popolari prima, fino alla morte di Berlinguer, molta speranza poi una prevedibile virata a destra che dura tuttora. In realtà la destra ittagliana, anche per le sue notorie carenze culturali, non ha nessuna vera soluzione ai problemi del paese che non sia la fola della secessione. La diggerenza legaiola è perfin più corrotta di quella crassista, che è tutto dire, ed è composta da autentici analfabeti.
    Ci vorrebbe un governo di centro-sinistra che durasse cinquant’anni e che cambiasse con pazienza e riflessione le cose, ma questo paese non ha più la pazienza di aspettare.
    Siamo un paese bollito e senza nessuna possibilità di venirne fuori perché manca ogni elemento trainante. Per di più il Banana ha introdotto una marcescenza generale che ha ormai intaccato tutto il vivere nazionale.
    Personalmente non vedo più alcuna soluzione. La cosa non mi interessa, io aspetto solo di andarmene, e quelli che verranno dopo di noi ….. pagheranno al nostro posto.
    I nodi vengono sempre al pettine, prima o poi, e Dio, per chi ci crede, non ha pietà degli imbecilli; e questo vale anche per gli stati.
    Un saluto U.

  22. controcorrente
    controcorrente says:

    Serietà professionale …

    ..Me l´immaginavo….ma se passa un´ambulanza mica ci vuole tanto a mettersi di lato, a forza di gomiti intendo..

    Nel quale il “tizio classico” nel caso non si riuscisse a fare spazio , avrebbe la collaborazione di tutti quelli in fila a buttare giù dal viadotto il veicolo ingombrante, senza nemmeno far troppo caso se il conducente (tizio ) è o meno all’interno…
    Credo che i presenti si auto-convincano in fretta che la perdita per il “genere umano” non sia poi così grave…

  23. Popeye
    Popeye says:

    Irlanda: Il censimento del 1841 accertò una popolazione di 8.175.124 persone residenti in Irlanda. Questa cifra però non comprendeva i senzatetto e tutti coloro che all’epoca vivevano in strutture precarie come la popolazione residente nei cosiddetti scalps, dei buchi scavati in terra e ricoperti da rami e torba. Si stima che circa un milione di persone non furono conteggiate dal censimento e quindi la popolazione era probabilmente vicina ai nove milioni di abitanti. Il censimento 1851 contò 6.522.285 persone con un calo pari al 20%. Siccome le fasce di popolazione non conteggiate in precedenza erano anche le più vulnerabili, studi recenti suppongono che in realtà il calo di popolazione fu pari ad una percentuale compresa fra il 25% e il 30%.
    ————————
    L’alfa-gatto modenese chiama questa qui sopra microstoria.
    O l’atto di 22,352.017 che votarono PDL alla camera nel 2008 non e’ microstoria ma e’ macrostoria. Microstoria e’ per esempio che l’alfa-gatto non ha votato o a votato un un partito dei perdenti. Mi domando sa di che cavolo scrive?
    Poi il gatti-glio risponde: “Entrambi in un certo senso , mi pare che si sia raggiunto tra di noi un “elegante” punto di sintesi.”
    Elegante? Ma siamo alla terza elementare?
    Siamo alla frutta, avariata?!?!

  24. controcorrente
    controcorrente says:

    Il poppone ancora non ha capito che siamo una banda di burloni su questo Blog,egli continua imperterrito in un mestiere da pagliaccio del circo sempre sull’orlo del licenziamento in quanto non sa far nemmeno ridere..da vero fallito !!

  25. Anita
    Anita says:

    x Uroboro

    Ma la mafia non è risorsa in Meridione per caso quanto per precise ragioni storiche. La mafia è stata portata in Sicilia dagli Useggetta ancora nel corso della guerra….
    ———————————————————————-

    La Mafia era presente negli Stati Uniti dai primi anni del 1900.
    Portata o nata dall’immigrazione di un gran numero di italiani, dalle regioni meridionali (Sicilia, Calabria, Puglia e Campania).

    Dovuta anche dall’emigrazione dei mafiosi dalla Sicilia durante il periodo fascista.
    Era l’unica via di scampo per salvarsi dalla prigione.

    Prese piede perche’ aiutavano la popolazione Italiana contro il cattivo trattamento da parte delle autorita’ americane.
    Poi il proibizionismo degli anni 30, fece favorire attivita’ di contrabbando…e non solo per i mafiosi Italiani.

    Anita

  26. Popeye
    Popeye says:

    x gatti-glio
    Mi son veramente divertito a leggere le tue barzellette di pseudo-scolare. Fammi sapere quando e’ pubblicato il libro. OK?

  27. Popeye
    Popeye says:

    Cara Anita
    Spero che non lo ha preso per serio. Credevo che aveva scritto un altra delle sue barzellette di microstoria.

  28. Vox
    Vox says:

    LIBIA

    La sceneggiatura applicata alla Libia assomiglia sempre di più a quella usata contro Milosevich, per smembrare la Yugoslavia nel 1999. Oggi, la stessa Carla Del Ponte che invieiva contro “gli stermini” apparentemente operati dai serbi, ha dovuto fare marcia indietro.

    In Libia NON ci sono state uccisioni di massa di civili, nè dagli aerei, nè in altri modi, la bufala è venuta a galla, ma i media italiani naturalmente sorvolano. E già si prospetta di processare Gheddafi all’Aja. Milosevich -2, The Sequel.

    Mai che ci sia stata altrettanta solerzia nel puniri le centinaia di crimini Usa, almeno quelli più recenti, contro i civili in Iraq, Afghanistan, Pakistan. Mai che si riescano a punire i crimini quotidiani compiuti da Israele contro i civili palestinesi, o almeno per i 1400 morti dell’operazione Piombo Fuso.

    La sproporzione è incredibile. L’ingiustizia lampante, l’inganno perpetrato e riproposto dozzine di volte. E il pubblico ogni volta ci ricasca! Tutti a ripetere le stesse filastrocche come pappagalli, in TV, sui giornali, sui cinguettii.

    Eppure, è divenuto assolutamente chiaro che quello che sta avvenendo in Libia è un vero e proprio golpe militare manovrato dall’estero. L’ennesimo. E tutti ad applaudire, inclusi Annozero e Ballarò, senza un minimo di straccio di analisi dei fatti.

    Per dirla con Crozza, stando alle nuove disposizioni RAI che vuole il Pdl, ogni seconda settimana Floris e Santoro dovrebbero venire alternati a presentatori di sinistra.
    La TV italiana, ormai è tutta una grande montagna di spazzatura. Con gran gioia di Berlusconi.

  29. Vox
    Vox says:

    LE RELAZIONI PERICOLOSE

    http://blogghete.altervista.org/joomla/index.php?option=com_content&view=article&id=785:gianluca-freda&catid=32:politica-internazionale&Itemid=47#comments

    Con la copertura della “rivoluzione libica” i cazzari dei media e le masse loro succubi hanno battuto ogni record olimpionico, rispettivamente, di cialtroneria e credulità.

    Sono stati sbandierati – e si continuano a sbandierare – attacchi aerei dell’aviazione libica contro le folle di Tripoli. Solo che, se si spegne il “commento degli inviati” e si ascoltano le testimonianze locali, nessuno ha mai visto questi attacchi e nemmeno le folle…

    Potrebbe… essere in preparazione un qualche tipo di incidente “false flag” da attribuire alla responsabilità del leader libico per giustificare un intervento diretto della “comunità internazionale” (altro nome degli Stati Uniti d’America)…

  30. Cerutti Gino
    Cerutti Gino says:

    il Rudolfo ari-starnazzet:
    “Per quanto riguarda i Palestinesi…. che gli Israeliani ce li hanno in CASA e´cosa nota. “

    Caro mio, nessuno ti ha mai suggerito che quando sono arrivati gli ebrei (e a forza di bombe derubati beni e terre altrui) in quel lembo di terra c’era già qualcuno?
    Nò, èh?
    C.G.

  31. Peter
    Peter says:

    x Anita

    senti cara, la mafia in Puglia e’ un fenomeno degli ultimi decenni, a meno che il contrabbando di sigarette e lo spaccio di droga non siano attivita’ intrinsecamente mafiose, cosa di cui dubito.
    Come del resto anche i lucani, i molisani ed altri, la societa’ pugliese non e’ strutturata in clans e famiglie, il che la rende piuttosto diversa da Campania, Sicilia e Calabria. In vita mia non ho mai visto ne’ sentito di ‘padrini’ del quartiere, ne’ di ‘don’ e ‘san’, salvo quelli chiesasti…Solo che nelle citta’ piu’ grandi e’ assai probabile che negozi e ristoranti paghino da decenni il pizzo, come in quasi tutto il resto d’Italia, purtroppo.
    Per cui dubito che noialtri abbiamo importato la mafia in US, salvo essere cooptati da altri italiani gia’ li’, immagino.
    Vi fu un periodo di brigantaggio dopo l’Unita’ d’Italia, ma non duro’ molto a lungo, e non era nemmeno paragonabile a mafia e camorra. Nel bene come nel male, la Puglia e’ sempre stata una regione d’ordine

    Peter

  32. Popeye
    Popeye says:

    Finalmente si vede che la mia affezionata si schiera con il matto Gheddafi, grande amico del Berluska e Putin. Aspetta per vedere a quale parte si mena l’Usa e la nostra foxy Vox si mena all’altra.
    Ovvio che favorisce la demosgrazia!

  33. Vox
    Vox says:

    “WAR UBER ALLES”:
    IL PENTAGONO HA BISOGNO DI PIU’ GUERRE

    Il governo degli Stati Uniti non ne ha mai abbastanza della guerra.

    [Ora] …A quanto pare il Pentagono, che è responsabile della morte di un milione d’iracheni e un numero sconosciuto di afghani e pakistani, è preoccupato per la morte di 1000 ribelli libici…

    Il Pentagono ha bisogno di più guerre per ottenere più ‘ricostruzioni’.

    Le ricostruzioni sono molto vantaggiose, specialmente poiché Washington ha privatizzato un gran numero di progetti, offrendo in questo modo agli amici altolocati molte opportunità di incassare un bel bottino.

    … La Guerra è fonte di guadagno per persone politicamente collegate. Mentre il popolo che sventola la bandiera rimane orgoglioso del servizio militare dei loro figli, fratelli, mariti, padre, cugini, madri e figlie, i furbi che hanno dato l’inizio ai fuochi d’artificio si stanno godendo i loro milioni.

    Come ha detto, non invano, il generale Smedley Butler al patriottico popolo statunitense “la Guerra è un racket.”

    Finche` il popolo Americano sarà orgoglioso dei propri parenti che si arruolano, come carne da macello, per il complesso militare/difensivo, la Guerra resterà un racket.

    Paul Craig Roberts

    http://www.globalresearch.ca/index.php?context=va&aid=23394

  34. Peter
    Peter says:

    x Anita

    sono pero’ d’accordo che almeno in parte, la mafia italiana (ed irlandese! che di regola vi scordate) in US sia almeno in parte, storicamente, dovuta al razzismo dei mainstream Americans verso cattolici , italiani, irlandesi, cioe’ immigrati di culture diverse e non facilmente assimilabili.
    Vi e’ una certa mafia italiana anche in Germania, paese da sempre alquanto discriminatorio, di modo ed all’occorrenza anche di fatto…
    Non ho mai sentito di una mafia italiana in UK, e forse neanche in Francia, dove hanno le loro. Pure coincidenze?!

    Peter

  35. Popeye
    Popeye says:

    Ero preoccupato perché non si sentiva niente dal gatto-gallo per qualche giorno. Forse troppo occupato a imparare un altra stanza. Vedo che ha fallito. Ma eccolo qui con una delle sue stanze folgorante: “… in quel lembo di terra c’era già qualcuno?
    Nò, èh?”
    Si, ebrei e palestinesi come oggi, essere umani! Hai fatto forse qualche lotta per farli venire a casa tua o casa mia. Noooo! Guarda che se venivano a casa tua potevano restituirli i beni confiscati appena arrivavano.

  36. Anita
    Anita says:

    x Peter

    Caro Peter,

    si’ so che che la mafia pugliese e’ recente, “la sacra corona”.

    Puo’ darsi che all’inizio della mafia americana si associarono anche emigranti pugliesi.

    Non te la prendere tanto…ho diversi libri sulla mafia in America e nel mio Stato dove era molto prevalente, ma non ne ho mai finito di leggerne uno.

    Ciao, Anita

  37. Cerutti Gino
    Cerutti Gino says:

    Poppy,
    non ha senso che risponda a un chierichetto usaescippa.
    Ho meglio da fare che decifrare il brokkolino…
    C.G.

  38. sylvi
    sylvi says:

    x cc

    apprendisti, garzoni, precari.

    I primi due dovevano scomparire con la riforma Berlinguer…
    che avrebbe mandato tutti al Liceo…pronti poi per essere assunti, chi non avesse continuato all’Università.
    Sarebbe anche stato giusto perchè lo sviluppo tecnologico già presupponeva abilità manuali coniugate a preparazione teorica.

    Sappiamo com’è finita! Si sono distrutti anche quel po’ di laboratori che c’erano; la politica non ha previsto stage nelle aziende, come in tutta Europa, così uscivano ragazzi che non sapevano fare niente ma in compenso dovevano essere pagati profumatamente!

    La tua analisi del precario è giusta, anche se parziale, perchè sono precari anche quelli preparati ma che si vedono soffiare il posto di lavoro dai raccomandati.
    Poi…l’economia italiana non cresce… con tutto ciò che segue; non lo dico io, lo dice Draghi e molti altri che ne sanno!
    Perchè? Roba da fare un’Enciclopedia…però, però…
    qualcuno ha chiaro i rimedi? che non siano assunzioni a catena a cani e porci???

    Qualcuno, in Italia ha deciso come deve essere strutturato il mondo del lavoro per coniugare salario e mercato, o mercato senza salario, o salario senza mercato…insomma qualcosa di chiaro.

    Qualcosa però si muove…meraviglia delle meraviglie…i ragazzi delle IV e V ITI e altri Istitui vanno per due settimane in un anno nelle aziende…sono organizzati come erano ventanni fa in Francia e Germania…forse non saranno precari,se nel frattempo non saranno strozzate tutte le PMI!!!

    Sylvi

  39. Cerutti Gino
    Cerutti Gino says:

    x Vox.
    Come sfondare una porta aperta.
    Le teste di cemento di Washington sono come i tossici: senza una loro periodica guerra (del kazzo) e i loro missili (del kazzo) vanno malamente in crisi di astinenza e in depressione acuta.
    Inconcepibile per loro (e per i chierichetti alla Poppy) il fatto di trattare tra pari dignità.
    D’accordissimo su quanto afferma che Al Quaida sia una loro creatura.
    Lo sanno pure i dodicenni.
    C.G.

  40. Popeye
    Popeye says:

    Cara foxy Vox hai lasciato fuori la parte sulla Cina e India, che caspita! Cerca di non fare come fanno a Pravda. Porta tutte le “opinioni” non solo che piacciono a te o almeno metti un link. Condivido che certi aspetti della guerra sono un racket da essere eliminati. Ma non sono pronto a buttar via il bambino con l’acqua di bagno. Tu vuoi buttar via tutto perché preferisci la demosgrazia!

  41. Popeye
    Popeye says:

    x Gatto-gallo
    Decifrare? I gatto-galli non ne sono capaci. Ripetono solo, anche se e’ brokkolino!
    “afferma che Al Quaida sia una loro creatura…croooooo”
    “afferma che Al Quaida sia una loro creatura…croooooo”
    “afferma che Al Quaida sia una loro creatura…croooooo”

  42. sylvi
    sylvi says:

    x Uroburo

    Ho bisogno di Speranza per respirare.
    Io non me ne vado da casa mia, se non
    ” a mangiar radicchio dalla parte delle radici”.

    Detto friulano che ho tradotto, anche se non rende…

    Sylvi

  43. Peter
    Peter says:

    x Sylvi

    la scuola italiana l’ha da sempre sfruttata lei, in quanto scuola pubblica da lei sempre disprezzata, senza un minimo di lealta’, si direbbe…
    Io come utente ci sono solo sopravvissuto, e molto svantaggiato rispetto ai coetanei del resto d’Europa, ivi compresi gli spagnoli…Una scuola d’impronta ed orientamento fascisteggiante, salvo pochi insegnanti che mi spronarono ad usare il cervello, e lei certo non sarebbe stata tra quelli…
    In gran parte, ho dovuto imparare da autodidatta, per sua informazione.

    Peter

    ps
    come dice Popeye, vaffannapule a lei ed al Friuli…

  44. Cerutti Gino
    Cerutti Gino says:

    Ecco, Poppy!
    Proprio a questo mi riferivo in quanto a crisi di astinenza…
    È dura, èh?
    C.G.

  45. sylvi
    sylvi says:

    ….la scuola italiana l’ha da sempre sfruttata lei, in quanto scuola pubblica da lei sempre disprezzata, senza un minimo di lealta’, si direbbe…Peter

    x Peter
    Ringrazi la Padania, le Alpi Cozie, il Massiccio Centrale , la Normandia e la Manica che ci dividono…altrimenti le invierei un paio di ex allievi della scuola pubblica da 1.9om di altezza, che con un cazzotto sul grugno le farebbero dimenticare quel po’ che ha imparato da autodidatta e poi magari le reciterebbero a memoria ” -In morte del fratello Pietro…no forse era Giovanni-!!!!!
    Sbrigativi, ma colti!!!!

    Sylvi

  46. Popeye
    Popeye says:

    La data provveduta dal gatti-glio dimostra molto. Si puo’ vedere che in ogni categoria, eccetto due : “Autonomi 23,4 12,3 e Pensionati 29,0 23,3″, il tasso e’ aumentato. Questa data ci dice molto. Assumo che gli Autonomi per maggior parte rappresentano piccole o medie imprese. Questo vuol dire che le piccole e medie imprese stanno sparendo. Il fatto che la gente vanno in pesione più tardo ha le stesse cause che il lavoratori (scommetto che la maggior parte sono statali o regionali) sono aumentati.
    Sono le piccole imprese che provvedono/creano la maggior parte dei posti di lavoro e il governo non fa niente per far nascere e sviluppare le piccole imprese. Il berluska parla bene ma non fa niente perché pensa solo a se stesso. Il governo ammazza le piccole e medie imprese con regolamenti burocratiche e tasse alte. Sotto queste circostanze un paese non può crescere.
    Serve più capitalismo laissez faire.

  47. Popeye
    Popeye says:

    E neanche a farlo apposta, ho ricevuto questo e-mail:
    Carissimi,

    il Consiglio regionale del Molise ha da poco approvato il nuovo Statuto regionale che prevede, tra le altre cose l’aumento del numero dei consiglieri da 30 a 32, la nomina di ben 8 assessori, anche esterni, e un sottosegretario andando in direzione opposta rispetto ai tagli ai costi della politica.
    Uno sperpero di denaro pubblico inaccettabile che si commenta da solo.
    Contro tutto questo Italia dei Valori è decisa a scendere in campo attraverso lo strumento che l’art. 123 della Costituzione ci fornisce, il referendum popolare, l’unica via con cui garantire ai cittadini molisani il diritto di scegliere su di uno statuto regionale che va ad esclusivo vantaggio della casta dimenticandosi della gente della nostra regione.
    A maggio si voterà in molti comuni e noi saremo in piazza già dalla prossima settimana pronti se necessario a raccogliere le firme per la presentazione del referendum dimostrando ancora una volta che Italia dei Valori è sempre in prima fila contro la malapolitica molisana.
    Prepariamoci a questa nuova entusiasmante battaglia.
    Il Segretario Regionale Pierpaolo Nagni vi informerà meglio sui dettagli operativi
    Buon lavoro a tutti,

    Antonio Di Pietro
    —————–
    No comment!

  48. Popeye
    Popeye says:

    come dice Popeye, vaffannapule a lei ed al Friuli…
    —–
    x Peter
    Right church, wrong pew!
    Non direi mai una cosa del genere a una Signora! A un gatto si!

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