L’Occidente e il mondo arabo: cambiare tutto per non cambiare niente? Per la Libia abbiamo parlato subito di “genocidio”, di “interi quartieri civili bombardati” e di “fosse comuni”, ma a sproposito. Guarda caso, gli stessi termini, peraltro meno inappropriati, il cui uso è stato accuratamente evitato per la mattanza israeliana a Gaza

Ciò che accade in Libia è senza dubbio grave e apre spiragli verso un futuro migliore, sia per la Libia che di conseguenza per il resto del mondo arabo e non solo. Ma ci sono fatti che denotano con chiarezza mire occidentali perché “tutto cambi senza cambiare niente”, senza cioè che cambi in fatto di petrolio. Fa pensare al solito gattopardismo anche quanto accade nelle ultime ore in Tunisia e in Egitto. La rivolta popolare pareva avesse scacciato definitivamente gli ostacoli a una democrazia degna di questo nome. Ora invece pare che il potere preesistente non voglia uscire di scena dopo essersi rifatto una verginità cacciando i rispettivi capi di Stato e di governo, supportati docilmente per decenni, quando ormai non erano più difendibili. Ma veniamo alla Libia.
I mass media occidentali, e italiani in particolare, hanno cominciato a parlare immediatamente di “genocidio” quando le vittime della reazione di Gheddafy erano ancora solo decine o centinaia e venivano comunque indicate dai nostri giornali in “mille morti”. Mille morti su una popolazione di oltre sei milioni di abitanti chiaramente NON sono un genocidio. NON sarebbe un genocidio neppure se i morti fossero diecimila, come per prima hanno ipotizzato – ma NON affermato – le emittenti arabe Al Arabiya e Al Jazeera, di colpo prese per oro colato quando fino al giorno prima le deridevamo o guardavamo con sospetto. La nostra interessata ipocrisia, e annessa sporcizia morale, risulta in tutta la sua gravità se ci si ricorda dell’accanimento con in quale abbiamo rifiutato il termine “genocidio” quando l’esercito israeliano ha invaso Gaza provocando una mattanza di (altri) più o meno 1.500 morti (oltre 400 dei quali bambini!) su un totale di appena 1,5 milioni di abitanti. Un termine, “genocidio”, che ci rifiutiamo con accanimento di ammettere anche quando si contano le vittime totali palestinesi della repressione israeliana, che ormai ammontano a svariate migliaia di esseri umani. La nostra interessata ipocrisia, e annessa sporcizia morale, arriva al punto di rifiutarci anche di parlare di “pulizia etnica” per definire il continuo esproprio – cioè furto – di terra palestinese per far largo ai coloni, avanzo velenoso del colonialismo sconfitto dalla Storia. Ci rifiutiamo cioè di chiamare pulizia etnica quella che è una pulizia etnica.

Certi termini li usiamo solo se c’è da dare addosso agli “altri”, perciò ce ne riempiamo la bocca per il Kosovo, il Tibet, ecc., qualche volta magari per gli avanzi degli indios amazonici… Alla stessa stregua la Nato e gli Usa si muovono militarmente, anche imponendo le “no fly zone”, solo ed esclusivamente quando NON si tratta di disturbare gli israeliani, i loro massacri di palestinesi e la annessa pulizia etnica. Abbiamo perso il conto, e la memoria, delle manifestazioni pacifiche di palestinesi stroncate mietendo vittime tra di loro in numero tale che se si trattasse di Parigi, Londra o New York i responsabili militari finirebbero di corsa in galera. In Israele invece restano indisturbati, o diventano ministri, capi di stato maggiore e anche di governo. Da NON disturbare con critiche e tanto meno con accuse, pena la lapidazione in piazza al grido di “antisemita!”.

Non tutti hanno il coraggio della signota Merkel, che al telefono ha risposto per le rime a Netanyahu accusandolo chiaro e tondo di “non fare nulla per il processo di pace”, lui che aveva avuto l’ardire di rimproverare la Merkel perché la Germania all’Onu aveva – giustamente, con altri Stati, bloccati dalla solita complicità Usa – chiesto la fine dei soprusi colonialisti israeliani ai danni dei palestinesi. Strano – o no? – come la notizia della sfuriata della Merkel – che alle incredibili accuse di Netanyahu per il voto all’Onu ha reagito scandendo “Come osa! Siete voi che ci avete deluso. Non avete fatto il minimo sforzo per fare avanzare la pace!” – abbia dato notizia, se non m’è sfuggito qualcosa, solo il Corriere della Sera. Che il 26 febbraio l’ha comunque prudentemente relegata in un riquadrino in fondo a pagina 5. La signora Merkel pare sia l’unica ad avere letto suo giornali quanto rivelato dai “palestinian papers”, vale a dire che finora Israele grazie all’appoggio Usa ha solo fatto finta di volere la pace, puntando in realtà a disfarsi dei palestinesi e degli arabi israeliani, quattro milioni di persone, “trasferendoli” magari perfino in Amazonia, cioè dall’altra parte del mondo.

L’uso immediato, fulmineo e a sproposito della parola “genocidio” nei fatti libici denota la volontà, nostra e di alcuni Paesi arabi, di drammatizzare sin da subito quei fatti. Anche i “bombardamenti di interi quartieri di Tripoli”, con annessa cifra di “10.000 morti e 50 mila feriti”, si è rivelata una balla. Il giornalista inviato Vincenzo Nigro scrive chiaro e tondo a pagina 3 di Repubblica di sabato 26 febbraio quanto segue: “Non è vero che i cacciabomardieri abbiano colpito indiscriminatamente i quartieri di Fashlun, Siahia, Gerganesh”, “non ci sono i segni dei bombardamenti”. Sempre Nigro nella stessa pagina scrive che “inventando e ingigantendo quello che è successo per davvero, i network arabi hanno accelerato la decomposizione del regime”. Ma la drammatizzazione serve per legittimare il nostro intervento militare “umanitario”. Non a caso però l’Occidente si guarda bene dal mandare le truppe di pace “umanitarie” nel posto dove da 60 anni è più urgente e utile mandarle, vale a dire in Israele-Palestina per separare i contendenti prima e poi per evitare che uno dei due si veda rubare ormai quasi tutta la terra e la stessa prospettiva della dignità nazionale e di uno Stato, nonostante quanto deliberato dall’Onu nell’ormai lontano 1948. Da notare che se al posto della solita retorica del menga l’Occidente avesse mandato un esercito per separare i contendenti e imporre loro una pace equa sarebbero state risparmiate decine di migliaia di vite, comprese quelle di alcune migliaia di ebrei israeliani.

Riguardo la Libia tutti i giornali hanno parlato di “fosse comuni” per seppellire “le migliaia di vittime”. Ma le foto a corredo della notizia mostrano fosse che NON sono affatto comuni, ma chiaramente singole e neppure improvvisate: si vede bene che hanno le pareti di cemento. In varie foto inoltre si vede bene che si tratta di un cimitero con tombe già in uso, e quindi le fosse vuote sono l’equivalente di quelle dei nostri cimiteri che preparano man mano le fosse per i nuovi inevitabili arrivi decisi da madre natura o da incidenti vari. Un’altra cosa strana è che si vede chiaramente il mare a pochi metri dalle fosse vuote, scavate nella sabbia. Chi costruisce cimiteri nella sabbia in riva al mare con la certezza che l’alta marea, il mare agitato e le tempeste spazzino via tombe, bare e defunti? Mistero. C’è qualcosa che non quadra.

A questo punto c’è da chiederci perché si voglia intervenire militarmente drammatizzando ben oltre la realtà quanto avviene in Libia, fermo restando il fatto che la caduta di Gheddafy, e annessa ingombrante famiglia, è certo una buona cosa se sostituita da una democrazia degna di un tale nome. La risposta alla domanda purtroppo può essere molto semplice e banale: petrolio. Lo stesso petrolio per il quale la Casa Bianca, abitata allora da Bush padre, tese un tranello a Saddam spingendolo ad invadere il Kuwait in modo da poter intervenire militarmente contro l’Iraq e a favore del medioevo kuwaitiano. Vale a dire, a favore del nostro poter disporre del loro petrolio. Disponibilità aumentata dall’invasione dell’Iraq voluta da Bush figlio e ottenuta mentendo agli americani e al mondo. Se Parigi val bene una messa, il petrolio val bene qualche altra guerra e massacro. Tanto non si tratta di massacri di americani o di europei…
Non so se si punti alla frantumazione della Libia per poterci assicurare le zone più ricche di petrolio. So però che anche i problemi libici derivano dall’essere la Libia uno Stato inventato dall’Europa, con i confini tracciati come al solito a Parigi, Londra e magari Roma, usando la riga e facendo riferimento a meridiani e paralleli anziché alla realtà geografica ed etnica locale. Lo stesso metodo usato per l’Iraq e molti altri Stati nati dal collasso del nostro colonialismo, anche loro con dentro popoli, etnie e tribù tenute assieme con la forza o con la corruzione, ma certo non unite dal senso di una comune appartenenza e dello Stato. Lo ripeto per l’ennesima volta: sono due secoli, dall’invasione dell’Egitto compiuta da Napoleone, che calpestiamo (anche) il Medio Oriente e gli imponiamo – o nei migliori dei casi tolleriamo – capi e politiche che fanno comodo a noi, ma non ai suoi abitanti.

Riguardo la Libia, il fatto che a parlare della situazione in tv e in conferenze stampa con la inviati esteri e a proporre accordi con i ribelli sia un figlio di Gheddafy, unito al fatto che i suoi vari figli possiedono grosse fette dell’economia libica, dovrebbe farci riflettere. Si tratta indubbiamente di comportamenti che confermano come al potere in Libia ci sia non un governo legittimo legittimamente espresso, ma un gruppo familiare insediatosi al seguito del suo patriarca. Ma confermano anche che il tentativo del nostro Umberto Bossi di creare la sua bella dinastia padana, indicando nei suoi figli i “continuatori della lotta per la libertà” e installando intanto nella Regione Lombardia l’insulso figlio Renzo, è un tentativo che va respinto perché pericoloso. Idem per quanto riguarda il tentativo del Chiavaliere e/o dei suoi servi di fondare una dinastia berluscona puntando non si sa ancora bene se sul figlio Piersilvio o sulla figlia Marina.

Ma che succede in Libia? E nel mondo arabo? Come andrà a finire? A giudicare dalle proteste e sollevazioni a catena, pare proprio che stia finendo il post colonialismo chiamato anche imperialismo, vale a dire la nostra capacità di installare al potere nelle terre ricche di petrolio e altre materie prime per noi strategiche governi più o meno fantocci, ma comunque in grado di garantirci il predominio economico e l’influenza politica decisiva. I Paesi arabi e quelli del cosiddetto Terzo Mondo hanno cominciato a volersi emancipare dal nostro abbraccio soffocante e a voler camminare sulle proprie gambe fin dai primi accordi tra loro, da quello di vari decenni or sono tra i “Paesi non allineati”, cioè né con l’Occidente capitalista né con l’Est comunista, a quello della Repubblica Araba Unita. Tutti tentativi non andati a buon fine. Anche perché quando in quei Paesi nasceva una democrazia veniva schiacciata nel sangue, come è successo in Iran, Cile, Congo e per certi versi anche in Indonesia,  se non garantiva l’usuale asservimento nei confronti in particolare degli Usa. Il petrolio per noi ha sempre avuto più valore del sangue delle popolazioni altrui.

Ora pare che anche quell’epoca stia finendo, ma resiste ben radicata nei posti peggiori in fatto di regimi impresentabili, come l’Arabia Saudita, il Kuwait, gli Emirati Arabi Uniti. Si tratta di territori nel cui sottosuolo giace gran parte delle riserve mondiali di petrolio. Che, ripeto, per noi vale molto di più del sangue e della vita delle popolazioni che ci vivono sopra. Non condivido l’entusiasmo di chi vede già la democrazia installata in Tunisia, Egitto e tra poco anche in Libia. Non solo e non tanto per il gattopardismo già in moto, ma anche perché non mi pare esista quel tessuto intermedio fatto di quadri dirigenti capaci di gestirla per davvero una democrazia evitando che sia solo una farsa come in Afganistan e Iraq. L’entusiasmo giovanile, nutrito a quanto pare dalle infinite vie di Internet, non basta.

Certo, la tempesta che scuote quei Paesi è salutare, anche se c’è purtroppo da contare i morti. Se le democrazie prendessero davvero il posto dei regimi servili sarebbe più facile anche porre fine alla tragedia israelo-palestinese, con un accordo di pace credibile con Israele che garantisca la vita di questo Stato e la fine del ricorso alle armi, terrorismo compreso. Stando così le cose appare particolarmente miserabile l’allarmismo seminato dai soliti untori che sanno vedere nel mondo islamico, un miliardo e mezzo di persone, solo terroristi e masse pronte a saltarci alla gola nonostante gli islamisti che seminano il terrore siano una infima minoranza. Allarmismo evidentemente frutto della nostra cattiva coscienza e coda di paglia: sappiamo bene che il male da noi fatto anche nelle  terre islamiche potrebbe giustificare il restituirci la pariglia. Allarmismo portato avanti anche dal giornalismo pessimo, cialtrone e guerrafondaio come quello che urla e si strappa i capelli dalle prime pagine di quotidiani come Libero. Il cui nome esatto e completo dovrebbe essere Libero Di Dire Cazzate. Se non ci liberiamo dei paraocchi e delle tossine, non sapremo cogliere le grandi opportunità offerte dal vento che soffia nel mondo arabo per costruire un rapporto tra noi e loro più giusto e duraturo. Loro si stanno muovendo, specie i giovani, verso di noi. Noi però restiamo fermi. Ovvio che se non facciamo passi verso di loro sarà anche questa una occasione sprecata.
Purtroppo Obama ha tradito la promessa fatta al Cairo un anno fa e che tanto aveva fatto sperare non solo il mondo arabo: “Costruiremo un rapporto più giusto con il mondo arabo e islamico”. Che l’abbia tradita lo dismostrano in modo clamoroso i “palestinian papers”, ma anche la recente vergognosa decisione, e annessa ipocritissima e ingiustificabile giustificazione,  di porre il veto alla richiesta avanzata all’Onu da molti Stati di bloccare il colonialismo israeliano. L’Europa dovrebbe rendersi conto che tocca quindi a lei rimboccarsi le maniche e cambiare strada. Purtroppo però non pare che fino ad ora lo si sia capito.

319 commenti
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  1. controcorrente
    controcorrente says:

    Cattiveria(buona) e statistica ..messi insieme..
    Anita e Rodolfo, ricordi libici..
    Sylvi ricordi Giulii…!!
    Tutti rigorosamente “non fascisti”..

    Percentualmente un rapporto molto alto per i frequentatori del Blog di Nicotri e percentualmente un 100% se questo dovesse essere l’unico termine di paragone per futuri storici, ..in altre parole L’italia era composta da un sacco di gente che non si accorse che cosa fosse il fascimo e come fosse andato al potere…ma siamo tutti giustificati,e perdonati..pure PIOXII e Churchill e Ghandi e molti altri parlarono bene del Truce da vivo….se accorse persino Togliatti che con una bella Amnistia ci mise un pietrone sopra !!!
    Caro Antonio, meglio lasciar perdere..storia vecchia …!!
    Rodolfo infatti ci invita a visitare il museo dei ciechi,da tempo io frequento il museo dei sordi,bisognerebbe fare il museo dei muti !!ma io quello non lo faccio fino a quando avrò un rivolo di fiato in gola!!

    cc

  2. controcorrente
    controcorrente says:

    Caro Antonio,
    ah proposito di di Vernacoliere…
    Ti ricordi la famosa barzelletta delle tre scimmiette ..Io non vedo io non sento , io non parlo…v’era una versione in cui le tre scimmiette erano rigorosamente in fila la sorda ultima,la cieca in mezzo,la muta apriva la fila…ecco nonostante tutto vorrebbero ancora che Noi facessimo la parte della Muta senza nemmeno poter dire AHi che male….!!

    ciao
    cc

  3. controcorrente
    controcorrente says:

    Mentre invece , noi apriamo sempre nuove VIE , nel mondo in Nuovo Rinascimento…
    Questa ANSA ci fa capire che siamo diventati il “faro ” degli Imprenditori Mondiali…

    http://ansa.it/web/notizie/rubriche/cronaca/2011/01/14/visualizza_new.html_1584863634.html

    Pure l’austero “porcellino austriaco ” segue le tracce…
    Cultura ,cultura Kul-tura !!

    cc
    ps caro Antonio, come vedi si sbaglia da Noi , il prossimo segretario della Cgil, dovrebbe essere Miss Italia…gli imprenditori infatti con il loro lavoro aprono la “strada” e ci indicano le vie della salvezza la KUL-tura

  4. Rodolfo
    Rodolfo says:

    xPeter
    scusa nella fretta(maledetta fretta) ho preso fischi per fiaschi.
    Rodolfo

  5. Rodolfo
    Rodolfo says:

    A proposito di balbuzienti
    http://www.youtube.com/watch?v=2vIAWJILCcY
    Succesivamente(il video non l´ho trovato) quando il prete parla con
    “Il dentone” ci si accorge di come lui non e´per niente consapevole del suo handicap. Che risate…e che bei tempi.

    King´s Speech il film sul Re balbuziente George VI ha sparecchiato per bene, in balbuziente che riceve un Oscar “sen sen saaa sa zioo nale” .
    Bah… direi che a sentire il telegiornale oggi un po´ci si addormenta se non fossep per il gossip. Qualche giorno fa´mio figlio rifletteva sul modo di come fanno i telegiornale in Italia e lo confrontava con quello Tedesco, in effetti c´e´una differenza abissale per contenuti e attualita´.
    Io ho avuto un amico balbuziente ora e´avvocato ed anche di successo. Meglio sentire gente che balbetta dove nella gola, nel cervello le parole ristagnano imbottigliate ma dove il significato e´la verita´…. o la ricerca della verita´senza pregiudizi. Rodolfo

  6. Uroburo
    Uroburo says:

    Caro CC,
    Scalfari, che a dispetto delle malignità da gegno dell’oca giuliva, rimane un grande giornalista [parentesi: il termine radical-chic per definire quella parte della borghesia che sta a sinistra, è tipico della destra fascista e bananiera. Ancora una volta a costei scappano fuori confessioni di cui non si rende nemmeno conto!] scriveva una settimana fa su Repubblica [Il legno storto e quello putrido] che:
    “Berlusconi non è un fatto episodico e anomalo nella storia italiana. … dai geni antropologici della nostra nazione sembra emergere una sorta di predisposizione a cedere alla demagogia. … Molti anni prima, nel 1945, in un dibattito alla Consulta che è rimasto nei verbali di quell’istituzione, ne parlarono Ferruccio Parri e Benedetto Croce a proposito di Mussolini e del fascismo. Croce sosteneva che fosse un fatto anomalo, un tragico incidente di percorso; Parri era di diverso avviso, non un incidente ma, appunto, una predisposizione, un effetto ricorrente ad intervalli periodici, un virus annidato nell’organismo del paese insieme agli anticorpi capaci di combatterlo ma a volte soccombenti”.
    Piero Gobetti parlava del fascismo come “autobiografia della nazione”,per sottolineare che alcuni temi trainanti del fascismo siano presenti in tutta la storia d’Ittaglia da sempre. Tra questi l’estraneità al sistema democratico per l’insofferenza nei confronti dei tempi lunghi della mediazione democratica e la preferenza per le decisioni rapide ed in qualche modo imposte, le critiche alla borghesia (di cui per altro saranno solo i servi addetti ai lavori sporchi: quelli che svuotavano le latrine), il decisionismo, un patrimonio intellettuale fatto di slogan e povero di ragionamenti, l’insofferenza per i controlli,compreso i controlli legali, una concezione della vita sociale e politica sostanzialmente extra-legalitaria ecc.
    Se ci rifletti sono i temi portati avanti da alcuni personaggi del blog che, a mio modo divedere si collocano all’estrema destra anti-democratica. E sono anche i temi di quei politici che con la democrazia hanno sempre avuto poco a che fare: Crispi, il Buce, Fanfani, il Crassi, il Bassi, il Banana ….
    Eh sì: il fascismo (il leghismo, il bananismo) sono veramente l’autobiografia della nazione.
    Un caro saluto U.

  7. sylvi
    sylvi says:

    caro CC,

    se un figuro come Togliatti non vedeva l’ora di fare un’amnistia totale e tombale….aveva sicuramente i suoi ottimi motivi!!!!

    Togliatti che amnistia i fascisti in nome della “bontà di cuore” o del “senso dello Stato italiano”…uno che ha dichiarato che

    ” da italiano si sentiva un miserabile mandolinista e nulla più.
    E che come cittadino sovietico sento di valere diecimila volte di più del miglior cittadino italiano” !!! ( te compreso! n. di Sylvi!)
    Togliatti XVI Congresso del Partito Comunista dell’Unione Sovietica.

    Vi, a te e a qualcun altro, piace spesso rimestare nella m…. fascista…non è che per caso dovete nascondere altri letamai???

    Chiedi al tuo “amico” di merende perchè gli dà tanto fastidio che le vedove di guerra volessero, possibilmente, fare i grembiulini di scuola ai figli nel cappello degli alpini caduti!
    Non avevano “giacchette” da rivoltare, come moooooolti altri!!!

    Sylvi

  8. Uroburo
    Uroburo says:

    Mia povera signora,
    ma lei ha veramente perso il controllo….. (ancora una volta!)
    E prendere ancora quelle benedette pilloline?
    Un preoccupato saluto U.

  9. controcorrente
    controcorrente says:

    caro Uroburo,

    in uno dei tuoi ultimi “post” hai preso in esame il rapporto che può esistere tra la storiografia “delle Annales” e lo Storicismo,accennando al fatto che “questo ” rapporto soprattutto se visto in contrapposizione è un falso problema.
    Infatti lo è …la Microstoria non è in contrapposizione con la Storia, soprattutto là dove la Microstoria rende giustizia delle storie “individuali” di tanta gente che per “le solite ragioni” non hanno mai avuto voce in capitolo.
    Come al solito , come sempre d’altronde, il problema nasce laddove la Microstoria viene usata “scientificamente” in contrapposizione alla Storia ,in malafede e scientificamente direi,per confutarne alcune “lezioni “inconfutabili.
    La microstoria in questo senso viene espropriata delle sue “potenzialità” e viene utilizzata da una Sub-cultura.
    Intendiamoci con il termine sub-cultura, voglio solo significare che Lo è per me, nel senso che in realtà è una vera e propria cultura ,che talvolta usando mezzi “culturali” mistifica , nasconde , annega ,diluisce,le conclusioni più generali che danno fastidio al pensiero dominante.
    Cosa esiste di meglio infatti che “narrare ” la storia della Nonnina che in in fondo pur cagando all’aperto in un cesso di “fresche frasche”, in pieno inverno, era però nel suo piccolo, felice,mentre filava con l’arcolaio innanzi ad un caminetto scoppiettante nella migliore delle ipotesi o a due passi dagli escrementi di mucca, in una stalla sfruttando ecologicamente (bei tempi ecologici)”il calore naturale animale.
    Di sicuro però la cultura popolare ha saputo produrre nei secoli , pur “bellissime storie” che appagano la mente e l’anima,al pari dei più dottrinali e sapienti “romanzi e poesie culturali” prodotte dalle accademie.
    Ma questo dimostra soltanto una volta di più (se mai ve ne fosse bisogno) che tutti gli uomini sono uguali e non che la “nonnina” vivesse felice, quasi che le paturnie fossero esclusività dei Nobili e capitalisti e imprenditori preoccupati del bene comune, mentre il “villico” viveva felice e beato e analfabeta, una sua “dimensione” della vita, senza preoccupazioni,per cui ricorrere alle “malattie” della mente.

    Qualche decennio fa , l’attacco pseudo -scientifico di Popper allo storicismo sembrava dominare il panorama culturale……ma oggi eh,eh c’è ancora qualche persona che parli di Popper, anche se il buon uomo a dire il vero alla fine della sua vita si rese conto del Potere mediatico dei” media “…bontà sua…meglio tardi che mai …solo che il buon uomo per l’ennesima volta Non mi ricordo bene ,ignorò la banalità che i Media hanno dei Padroni…pardon degli Imprenditori…

    Caro uroburo, quindi , io sono un cultore da anni di microstorie e Folklore locale ed anche il folklore quando non è usato in modo scientifico, ovvero esalta oltremisura le “visioni grappistiche e naturali ” del’acool ponendo la Kultura della Piola al primo posto…ebbene sì ,tolte queste esagerazioni grappistiche, ..si può dire che il Folklore ha piena dignità culturare , basta inserirlo nel percorso giusto e non in quello “mistificante” ed i malafede interessata delle Sub-culture che dicevo prima.

    un caro saluto

    cc

  10. sylvi
    sylvi says:

    cara Anita ,
    da te dovrebbero essere a occhio le 8 AM, perciò ” ben alzata!
    Vorrei però augurarti una giornata come quella di oggi qui.
    C’è un sole splendente e una luce bellissima.
    Soffia una bora gagliarda che a Trieste passa abbondantemente i 100 nodi; qui è impossibile andare sotto gli alberi perchè ti schiaffeggiano la faccia.
    C’è un’aria di primavera ancora immatura; ma le gemme degli aceri, delle querce, delle betulle e finanche della vite americana sfidano il vento ed esibiscono ciuffetti rosa di futuro fogliame.
    I lecci, ne ho soprattutto due enormi, sfidano intrepidi il vento, infatti li abbiamo messi a nord-est per fare barriera.
    Amo i lecci, perchè sono robusti, sempreverdi, adattabili ai climi, e…come la famosa Quercia di Pascoli, che per me era un Leccio, alla fine…
    …ognuno sega, ognuno taglia,
    a sera ognuno col suo grave fascio va…

    Ho proibito ai giardinieri di potare dove c’erano nidi!

    buonagiornata
    Sylvi

  11. controcorrente
    controcorrente says:

    Cara “beata friula” Sylvi,

    io non ho “compari di merende ” anche se devo ammettere che talvolta su gentile invito ho contribuito al desco di qualche conviviale incontro, modesto, ma molto dignitoso e privo di “escort”che allietavano la compagnia.
    Infatti esistono “compagni di merende”folkloristici ” e semi -analfabeti quali quelli del mostro di Firenze, e compagni di merende di berlusconi.
    Ora, se anche gli esiti possono essere diversi ,mi sembra che l’oggetto più o meno distorto delle “merendate” sia stato più o meno lo stesso, a sentire le cronache.

    Detto ciò, mi pare che Togliatti alla luce dei fatti susseguitisi e perchè no, magari in pieno periodo di leggi razziali ,avesse molti motivi di essere orgoglioso della sua Patria, essendo egli stesso esule e perseguitato..al contrario dei molti che invece accettarono giulivi e consenzienti il fatto di essere catalogati come “razza” superiore anche se “ciucchi” di grappa da mattino a sera.
    Devo pertanto dedurre, che per esempio la”gens Julia” a proposito di leggi razziali , non sapesse o leggere o intendere quello che leggeva…e che in fondo andasse poi bene così nel quieto vivere della contrada…finchè magari a guerra persa qualcuno altrettanto indifferente, gli fece qualche “pulce”..!!

    cc

  12. sylvi
    sylvi says:

    …essere catalogati come “razza” superiore anche se “ciucchi” di grappa da mattino a sera.
    Devo pertanto dedurre, che per esempio la”gens Julia” a proposito di leggi razziali , non sapesse o leggere o intendere quello che leggeva…cc

    Bravo cc!!
    Avevo una risposta adeguata sulla punta della lingua…
    ma mi è sembrato degradante scendere ai quei livelli di qualunquismo!!!

    Sylvi

  13. sylvi
    sylvi says:

    Detto ciò, mi pare che Togliatti …. ,avesse molti motivi di essere orgoglioso della sua Patria, essendo egli stesso esule e perseguitato..cc

    Sentimi bene bel piemontese!
    Per chi mi hai preso? Per un’imbecille ???
    O hai trovato tu in giro una bottiglia di grappa????

    Sylvi

  14. Anita
    Anita says:

    x Peter -#89-

    Non e’ sempre ereditaria, ci sono diverse cause, nel mio caso e’ definitivamente ereditaria.

    Stranamente mi ritorna un po’ quando parlo in Italiano, impercettibile, si sviluppa un sistema di cambiare le parole.

    Da piccola non potevo pronunciare il mio cognome, specialmente se rispondevo al telefono, cosi’ sostituivo con altre parole….

    Alcuni dicono che e’ imparata o imitata vivendo con un genitore afflitto, nel caso di mio figlio non era assolutamente vero.
    Anche da grande quando era irritato aveva le stesse mosse di mio papa’ ed un movimento delle mascelle che riconoscevo benissimo, nota che aveva mai abitato con mio papa’.

    Le suore poi non mi erano d’aiuto, nelle elementari la mia compagna di banco era una stammerer molto severa, in collegio la mia vicina in refettorio, ambedue con casi davvero pietosi.

    Il Presidente Obama stutters parecchio quando non legge dal teleprompter, ecco perche’ ha tante lunghe pause e uhm a ahhm…ehhhhh….
    Ci sono molti videos di interviste senza il teleprompter.

    It’s a handicap, and people laughs….

    Ciao, Anita

  15. controcorrente
    controcorrente says:

    Di sicuro mia cara ,
    viva l’Italia ,come già detto io partecipo sempre a tutte le “manifestazioni ufficiali”,sempre però, non lasciando mai a casa il cervello o la memoria e come si sono svolti in realtà quei fatti!
    Al solo fine di evitare “quel qualunquismo “ufficiale da parata”,che talvolta pervade le manifestazioni ufficiali.
    Ti assicuro che sovente mi mordo “la lingua” come dici tu, perchè comprendo l’inutilità di far polemiche in momenti come quelli che sta attraversando l’Italia e che abbisogna del massimo di coesione possibile, ripeto possibile !

    Di motivi per far saettare la lingua (che bello il verbo saettare ,aulico, direi) ce ne sarebbero molti a partire dal fatto di come catalogare i patrioti “mazziniani” alla luce odierna!(vecchia polemica Craxi, Spadolini di tempo fa, se non erro)..ma ci sarà s tempo per parlarne in futuro, senza l’incombenza di dover ulteriormente alimentare il pensiero delle Piole, imperante Oggi !

    cc

  16. controcorrente
    controcorrente says:

    cara Sylvi,
    mi sembra che anche tu ,hai delle cadute di stile notevoli.
    Io la grappa la metto nel caffè qualche volta, ed è fatta con etanolo, non con il metanolo di cui penso tu conosca bene gli effetti.
    Sono di cultura montanara come te!

    cc

  17. Popeye
    Popeye says:

    Ci creda o meno io mi sforzo sempre di capire il mondo di chi non la pensa come me.
    ————-
    Ma non serve un sforzo, invece prenditi le pilloline!

  18. controcorrente
    controcorrente says:

    Ha parlato il “prodotto naturale” dello Sforzo!
    Come novello Zaratustra !

  19. Uroburo
    Uroburo says:

    Caro CC,
    io e te cerchiamo, con i nostri limitati mezzi, di capire il mondo che ci circonda in modo da dare spiegazioni “utili” a coloro che verranno dopo di noi.
    Noi riserviamo espressioni ingiuriose, io più di te lo riconosco, a quelle concezioni che sono state veramente sepolte dalla storia, ad esempio il nazifascismo; oppure a quelle manifestazioni in palese malafede, ad esempio l’imperialismo useggetta spacciato per esportazione della democrazzzia; o a quelle presentazioni di sè intrinsecamente contraddittorie, tal che ti vien spontaneo chiederti: Ma da che parte sta costui-costei? Si sta burlando di me?
    Costoro invece sostituiscono l’ingiuria all’argomentazione, ma quando argomentano lo fanno, regolarmente, all’interno dell’elevazione di un’esperienza personale a quadro storico generale. A questo punto è semplicemente impossibile seguire un filo logico degli avvenimenti perché tutto si perde in racconti aneddotici senza né capo né coda.
    Ricordo di aver letto un libro di Carlo Ginzsburg, Il formaggio e i vermi, ambientato in Friuli. Il racconto della concezione del mondo del contadino di cui si narra la storia è sicuramente interessante ma se voglio capire la storia di quel periodo forse sarebbe più utile leggere Carlo V di Karl Brandi. Come dici tu le due storie sono complementari, non antagoniste: tutto dipende dall’ottica nella quale mi metto e da cosa mi interessa conoscere. Le storie locali non permettono di capire, se non molto alla lontana, il quadro generale.
    Un caro saluto U

  20. Vox
    Vox says:

    UNA “CAMPANA” ALTERNATIVA INTERESSANTE
    e notizie sul (demonizzato, ovviamente) sistema bancario islamico che dovremmo adottare anche noi:

    ELIMINARE LE BANCHE ISLAMICHE
    (che non prestano su interesse)
    DAGLI EMERGENTI MERCATI NORD AFRICANI ?

    http://www.puppet99.com/?p=126

    Contesto:
    La Tunisia ha vissuto una progressiva liberalizzazione economica durante l’ultimo decennio. Nel Global Competitiveness Report del World Economic Forum 2010-2011, la Tunisia è stata catalogata come paese africano più competitivo…

    Pur essendo un segreto ben custodito, i Rothschild e i loro soci possiedono la maggioranza delle azioni delle banche centrali… Con un minimo input governativo, le economie di Tunisia, Egitto, Yemen, Giordania e Algeria sono rigidamente controllate dalle banche centrali dei Rothschild e dal loro Fondo Monetario Internazionale.

    Le banche islamiche hanno rosicchiato i profitti dei Rothschild nel Medioriente PERCHE’ NON ESIGONO INTERESSI (legge della Sharia), perché crescono velocemente tra le agitate popolazioni musulmane e perché sono più stabili delle banche occidentali.

    Se da una parte è positivo che queste popolazioni si liberino dalla tirannia dei dittatori, dall’altra hanno bisogno di liberarsi dalla tirannia del controllo economico e dall’asservimento. La domanda morale pertinente in questo caso è: può il fine giustificare i mezzi?

    Il movente: seguire i soldi

    TUNISIA
    Il genero del deposto presidente tunisino Ben Ali, Sakher El Materi, il 26 maggio del 2010 ha inaugurato la prima banca islamica, la Zitouna Bank. La prima banca islamica del Maghreb. La banca è stato il primo passo del programma di vaste riforme di Ben Ali: “Tunisia, un polo di servizi bancari e centro finanziario regionale”, che avrebbe dovuto minare il potere e i profitti della Banca Centrale della Tunisia (di proprietà dei Rotschild e soci)…

    EGITTO
    …nonostante il difficile clima del momento, il potenziale della banca islamica in Egitto è immenso e c’è da aspettarsi ulteriori mosse da parte della Abu Dhabi Islamic Bank in Egitto, possibilmente sotto forma di acquisizione”…E sembra che l’Egitto sarà in prima linea nello sviluppo della finanza e banca islamica”.

    “I paesi africani come Algeria, Egitto, Libia, Marocco, Tunisia e Sudan sono già entusiasti dei futuri sukuk ( emissione di obbligazioni islamiche).

    [n articolo] sul New York Times il 22 novembre 2007 riferiva: ‘La nascente ricchezza petrolifera sta portando il sistema bancario islamico, che aderisce alle leggi del Corano e alla sua proibizione di applicare interessi, verso il mainstream finanziario…Oltre al prestito islamico, ci sono i buoni islamici, le carte di credito islamiche…

    “Nel sistema bancario islamico il finanziatore deve dividire i rischi con il beneficiario e quindi il correntista è trattato piuttosto come azionista e guadagna una parte degli introiti…

    “E mentre le più grandi banche islamiche si trovano nei ricchi stati del Golfo, I MERCATI POTENZIALI PIU’ INTERESSANTI sono in Turchia e nel nord Africa.

    I banchieri che osservano la Shariah non possono ricevere o fornire fondi che abbiano a che fare con alcol, gioco, pornografia, tabacco, armi o maiali. I sostenitori delle banche islamiche dicono che questi sono limiti che un investitore con coscienza sociale può sostenere, musulmano o no. Un altro fattore d’interesse consiste nella PROIBIZIONE DEGLI INTERESSI, che proviene dalla PROIBIZIONE DELL’USURA NEL CORANO.

    “È una visione che ha una lunga tradizione storica e religiosa. Gli interessi sono ripetutamente condannati nella Bibbia. Aristotele li denunciò, i romani li limitarono, e la prima chiesa cristiana li proibiva..

    “L’idea che tutte le spese legate agli interessi siano ingiuste è ora alla base della finanza islamica…L’accumulo di denaro non è ben visto nel Corano, così i risparmi non producono profitto a meno che vengano usati per qualcosa di produttivo.

    “I sostenitori del settore dicono che il requisito di condivisione del rischio aiuta a ridurre il genere di abusi che ha portato al disastro dei mutui subprime negli Stati Uniti…

    I sostenitori dell’antica pratica, basata sulla guida della sharia che proibisce gli interessi e fare affari coi debiti, stanno promuovendo la finanza islamica come cura contro il collasso finanziario globale.

    “Questa settimana il ministro del commercio del Kuwait, Agmad Baqer, ha affermato che la crisi globale porterà più paesi ad adottare i principi islamici nella gestione delle loro economie.

    BAHRAIN
    “ ‘Il bello del sistema bancario islamico e il motivo per cui può essere usato come sostituto dell’attuale mercato è il fatto che si promette solo ciò che si possiede [ contrariamente al sistema di riserva frazionaria della banche occidentali]. Le banche islamiche non sono protette se l’economia è in declino, soffrono ma non lasciano nessuno in panne’ sostiene Majed al-Refaie, che dirige la Unicorn Investment Bank con sede nel Bahrain.

    È facile capire perché i Rothschild & soci delle banche occidentali convenzionali sarebbero minacciati dalla competizione di un più conveniente e conservatore sistema bancario islamico.
    [continua]

  21. Vox
    Vox says:

    COINVOLGIMENTO ORGANIZZAZIONI
    SOROS E ALTRE (USA)

    Ovvero, come cavalcare legittime rivendicazioni popolari in Nord Africa, con un occhio (e magari due) agli interessi occidentali, gettando luce anche su quel che sta avvenendo in Libia.

    http://www.puppet99.com/?p=126

    in italiano su
    comedonchisciotte.org/site/modules.php?name=News&file=article&sid=8015

    Il seguente sembra uno scenario tratto dal film La vita è meravigliosa diretto da Frank Capra nel 1946, dove Il Vecchio Potter (Rothschild) preleva i tradizionali risparmi e prestiti di Harry Bailey( Banca islamica):

    … la situazione egiziana, che potrebbe costituire una splendida opportunità per il popolo egiziano, potrebbe mostrare una debolezza all’interno del sistema bancario islamico se dovesse dimostrarsi problematica…

    Se altre banche dovessero esitare a prestare il denaro per l’incertezza sulla qualità dell’asset, allora la banca dovrà ricorrere al deposito interbancario della banca centrale, che effettua il deposito come ultima risorsa.

    “La chiave delle banche islamiche è che esse non possono avvantaggiarsi del mercato dei depositi interbancari, né possono ottenere prestiti o effettuarli alla banca centrale perché quei prestiti prevedono interessi.
    L’unica alternativa è quella di trovare altre banche (in genere islamiche) disposte…

    Gli scopi: sponsorizzare gli attivisti per la democrazia

    Queste rivoluzioni dei Rothschild [potrebbero essere, il condizionale è mio, Vox] operate con la pretesa di portare democrazia e di deporre i despoti, ma il vero obiettivo è quello di creare un caos iniziale e il vuoto di leadership, quindi di offrire velocemente la soluzione: istaurare un burattino che farà gli interessi economici dei Rothschild. Il cittadino guadagna la libertà di espressione e di associazione ma viene asservito sotto l’aspetto economico.

    Queste rivoluzioni [sarebbero] probabilmente coordinate ai livelli più alti dal Rothschild International Crisis Group.

    Mohamed ElBaradei è stato già preparato a fare il leader in Egitto.

    ElBaradei è un fiduciario dell’International Crisis Group.

    Un altro consigliere di questo gruppo è Zbigniew Brzezinski.

    George Soros siede nel comitato esecutivo.
    Gli ultimi due sono personaggi onnipresenti per conto dei Rothschild.

    Le rivoluzioni [apparterrebbero] allo stesso programma politico delle ‘rivoluzioni colorate’ non violente. Queste rivoluzioni hanno avuto successo in Serbia (in particolar modo la rivoluzione dei Bulldozer del 2000), in Georgia con la Rivoluzione rosa del 2003, nella rivoluzione arancione Ucraina del 2004, nella rivoluzione dei cedri nel Libano e (sebbene più violenta delle precedenti) nella rivoluzione dei Tulipani del Kyrgyzstan nel 2005, e nella rivoluzione dei gelsomini in Tunisia.
    La rivoluzione verde iraniana del 2009 non ha avuto successo.

    LA COSA SI FA SOSPETTA, SE SI CONOSCONO
    LE ORGANIZZAZIONI E LE PERSONE CHE
    HANNO AIUTATO LE RIVOLTE:

    Il GUARDIAN (UK) ha riportato il 26 novembre 2006 i nomi di chi era “direttamente coinvolto” nell’organizzazione delle rivoluzioni dei colori:

    – la Open Society Foundation di GEORGE SOROS
    – il National Endowment for Democracy (NED)
    – l’International Republican Institute
    – la Freedom House (Usa)

    Anche il Washington Post e il New York Times hanno parlato di un sostanziale coinvolgimento dell’occidente in alcuni di questi eventi.

    Attivisti egiziani indossano magliette di Otpor.
    Otpor è stata creata da Soros in Serbia e ha formato gli attivisti delle altre rivoluzioni colorate

    …A maggio del 2009, il segretario di stato Hillary Clinton ha incontrato il gruppo di attivisti/dissidenti. Freedom House ha scritto sul proprio sito che il gruppo ha anche incontrato “rappresentanti del governo americano, membri del congresso, organi d’informazione e i think tank…Al ritorno in Egitto, i componenti hanno ricevuto piccole parcelle per avviare iniziative su come sostenere le riforme politiche attraverso Facebook e messaggi SMS”.

    Nel 2010, l’Open Society Institute di Soros ha finanziato un progetto chiamato “ La democrazia può essere suggerita? La promessa dei Media di partecipazione in Africa” descritto nel sito dell’OSI “…Etiopia ed Egitto sono stati l’obiettivo del programma di ricerca…

    …I Rothschild vogliono che i musulmani del Nord Africano prendano soldi in prestito dalle loro banche e che paghino gli interessi al tasso deciso dalla Banca Centrale dei Rothschild: non vogliono che la gente possa prendere soldi dalle banche islamiche senza pagare alcun interesse.
    I Rothschild vogliono che i musulmani scambino la loro attuale oppressione politica ad opera di brutali dittatori con il futuro asservimento economico sotto il controllo del banchieri Rothschild.

    ===

    Che siano coinvolti nelle rivoluzioni oppure no, una cosa è sicura: temono un sistema bancario che non prevede interessi, cioè che non è basato sull’ usura legalizzata di cui “godiamo” oggi noi occidentali.

    Sicoome, tuttavia, il diavolo fa le pentole, ma non i coperchi, tutto questo maneggiare il fuoco nordafricano potrebbe finire col ritorcersigli contro.

    Già le rivoluzioni colorate est-europee (accertate) hanno mostrato di aver retto solo pochissimi anni, di aver affossato completamente le economie dei paesi in cui sono avvenute e che le popolazioni si sono liberate dei pupazzi colorati appena possibile (come per esempio l’anno scorso in Ucraina).

    Resta quindi aperta la possibilità che anche le rivolte nordafricane accendano una miccia imprevista e ne contagino altre, magari nella stessa Europa e in Usa, dove il terreno per una rivoluzione (vera) sembra sempre più maturo (checcè ne dica la nostra Triplice Alleanza sul blog).

  22. Vox
    Vox says:

    FOTO

    http://whatreallyhappened.com/

    in cui i dimostranti in Libia hanno steso uno striscione che dice:
    Niente interventi stranieri, il popolo della Libia ce la farà da solo.

    D’altro canto, continuo a chiedermi perchè espongano la bandiera del fu Re Idris? Rivogliono una pupazzo-monarchia occidental-dipendente, o cosa?

  23. Vox
    Vox says:

    I libici non vogliono interventi stranieri.
    Ma potrebbe essere ormai troppo tardi:

    FORZE SPECIALI USA, GB E FRANCIA ARRIVANO IN LIBIA

    http://www.prisonplanet.com/report-us-special-forces-arrive-in-libya.html

    Report: US Special Forces Arrive In Libya

    US Special Forces have reportedly landed in Libya to train anti-Gaddafi rebels as a western-backed coup d’état in the oil-rich nation nears, with British and French “defense advisors” also arriving to set up training bases in the rebel-controlled eastern region of the country.

    According to a report in the Pakistan Observer, hundreds of special forces personnel from the US, BRITAIN and FRANCE arrived on February 23 and 24 in “American and French warships and small naval boats off Libyan ports of Benghazi and Tobruk.”

    The article states that the report was confirmed by a Libyan diplomat in the region, who said that “The three Western states have landed their special forces troops in Cyrinacia and are now setting up their bases and training centres,” in a bid to bolster rebel forces resisting Gaddafi’s militia in the surrounding region.

    “The Western forces are reportedly preparing to set-up training bases for local militias set-up by the rebel forces for an effective control of the oil-rich region and counter any push by pro-Qaddafi forces from Tripoli,” states the report.

    In addition, efforts to “neutralize” the Libyan Air Force are underway in a bid to stymie Gaddafi’s ability to rule from Tripoli if he manages to remain in power…

    ===

    Temo che i libici si facciano solo cambiare una tirannia per un’altra, probabilmente peggiore.

  24. sylvi
    sylvi says:

    x Vox

    Lei parla di libici…anch’io vorrei, per il loro e il “nostro” bene;
    ma c’è la Cirenaica e la Tripolitania…non sono la stessa cosa…
    e fino ad oggi Gheddafi ha favorito le tribù della Tripolitania e punito la Cirenaica, troppo indipendente e troppo intraprendente!
    Bengasi NON è Tripoli…

    Questo avevo capito; e io non credo che ci siano solo, non solo, le grandi potenze!

    Spero di aver capito male.

    Sylvi

  25. Popeye
    Popeye says:

    Temo che i libici si facciano solo cambiare una tirannia per un’altra, probabilmente peggiore.
    —————–
    Ma cara affezionata, che ti fa paura la democrazia? Avresti preferito un stato Stalinista? Maoista? Nord Coreano? Cubano? Boli-avariato? o Social-Demosgrazia? Facci sapere …

  26. Vox
    Vox says:

    Una tirannia ancora peggiore, perchè più subdola, più difficile da scalzare e straniera.

  27. Vox
    Vox says:

    Gli Usa non hanno mai portato democrazia da nessuna parte.
    Solo guerra, instabilità e sanguisughe banco-multinazionali.
    E tra l’altro, ormai di democrazia (quella vera) non ne hanno nemmeno loro, anche se alcuni ancora vivono col prosciutto sulle cornee.

  28. Peter
    Peter says:

    la realta’ e’, o sembra essere, che tre potenti paesi stanno invadendo la Libia ‘per aiutare’, ovvero to help themselves to oil and gas.
    L’Italia, nonostante sia l’ ex-paese colonizzatore della Libia, no.
    Il che conferma che gli italiani, da oltre 60 anni, non possono prendere decisioni autonome in politica estera, specie se di tipo militare.
    Questo ha implicazioni economiche gravissime per un paese che ha sempre avuto la libia come fornitore di petrolio, e rapporti commerciali privilegiati. La vedo nera

    Peter

  29. Popeye
    Popeye says:

    la realta’ e’, o sembra essere, che tre potenti paesi stanno invadendo la Libia ‘per aiutare’, ovvero to help themselves to oil and gas.
    ——
    X Peter
    Noi in Usa di gas o petrolio libico ne usiamo zero. Allora spiegaci in che modo l,Usa sfrutta questo petrolio e gas.
    Il fatto e’ che la tua realtà ti sembra dati i tuoi pregiudizi ma non e’.
    Ma sono pronto a ascoltare/leggere una difesa ben ragionata.

    Sfrutto del petrolio una altra idea “impecorita” (spero il Prof me la perdoni).

  30. Peter
    Peter says:

    x Popeye

    intanto Your Honour tenga presente che non mi devo difendere da nessuno…
    Secondo, US non ha usato petrolio libico FINORA.
    Vorresti farmi intendere che pecunia non olet sed oleum olet? (he he he)

    Peter

  31. Rodolfo
    Rodolfo says:

    Nello scorso argomento Vox si lamentava di San Remo salvando solo Benigni, (ma Benigni e´piaciuto a tutti) un San Remo che e´stato il migliore degli ultimi 10 anni. Ma a lui o a lei (non l´ho mai capito) non piaccione le donne i vestiti (che fanno moda….ergo industria),non piacciono i colori e l´allegria di uno spettacolo.
    Facciamo per Vox un San Remo a sua misura…grigio e scialbo.

    Ora se ne spunta con le banche….banche che non chiedono interessi…ergo istituti di beneficenza.
    Forse gli interessi sono alti , ma potrebbe spiegare la cara
    (o caro) Vox, quale facolta´ e capacita´ avrebbero le banche se non hanno nessun guadagno per coprire le spese, pagare il personale e fare investimenti di sopravvivere?
    Sono un pover uomo si….di un´ignoranza abissale lo ammetto…mi spieghi dunque….il mondo blando, grigio e scialbo di Vox
    Un saluto (nonostante tutto) Rodolfo

  32. Popeye
    Popeye says:

    Gli Usa non hanno mai portato democrazia da nessuna parte.
    ——–
    Ma se lo dici tu, cara affezionata, deve essere vero. Eccome no!

  33. sylvi
    sylvi says:

    x Uroburo

    Come lei sa bene, io sono una fascista, illogica, ignorante …e molto altro , che passa il tempo contando i peli nel naso dei carnici bifolchi e ubriaconi, ovviamente mescolandomi a loro!
    Fra una ciucca e l’altra , ma di buona grappa, quella della Gianola Nonino che , avendo studiato nel mio stesso Istituto privato, sa anche avere qualche rapporto con la Cultura…O NO? dicevo che ho letto di Giszburg un paio di volte i Benandanti e anche il Formaggio e i vermi.
    Non ho letto Brandi perchè non mi interessa dove voleva andare a parare. Devo pur fare delle scelte, nelle letture…e le mie strade non sono le sue, (di lei) indubbiamente!
    Non c’è molto da discutere fra me , lei e CC , sull’approccio alla Storia.
    L’unica cosa su cui sono d’accordo è su alcune tesi del 111 di cc.

    La microstoria può benissimo inserirsi nella macrostoria, anzi si inserisce di prepotenza ed è utilissima per capire causa ed effetti delle vicende umane e delle loro tragedie…così simili e prevedibili …per chi avesse voglia di capire!
    Sono troppo vecchia perchè possiate mettere, più di tanto, in crisi il mio sentire…sono solo disposta ad ascoltare, …se non sono ubriaca di grappa, come conviene a queste latitudini!

    Sylvi

  34. Popeye
    Popeye says:

    x Peter
    Lo so, e’ solo una tua opinione. Il fatto che tu scrivi FINORA dice molto.
    “pecunia non olet sed oleum olet”, scusami ma il mio latino e’ arrugginito. La prossima volta lo può risparmiare o mi puoi dare una traduzione cosi lo posso usare anch’io.
    lectori salutem!

  35. Popeye
    Popeye says:

    Caro Rodolfo
    Non dimentichiamo che le banche devono seguire la Shuri’ha volendo dire che bisogna pagare il Khums o 20% agli unti di Allah e i kakkameni. Figurati …
    Allo fondo e’ tutto fumo arabico!
    http://www.shirkah-finance.com/Shirkah%20n%2006.pdf
    (Inglese e italiano)
    Non spiegano bene come le banche guadagnano (etipareva).
    Per me se devo scegliere tra Rothschild o Adnan Youssif, sceglio Rothschild.

  36. Anita
    Anita says:

    x P.

    “pecunia non olet sed oleum olet”

    Money doesen’t stink but oil stinks. A.

  37. controcorrente
    controcorrente says:

    Caro peter,
    la variante italica senza numeri sul fronte del Piave !

    Alto comando italico.. qual’è il nome più comune tedesco .
    rapida inchiesta E’ :Franz.
    Tecnica : all’albeggiare un cecchino italico si apposta, mentre un commilitone chiama a voce altissima : Franz, Franz…!!
    Il tipco atteggiamento tedesco impone al malcapitato di balzare immediatemte sull’attenti rispondendo “javol”
    Iavol ,pum , javol pum, javol pum.
    la questione si fa seria per l’alto comando tedesco che decide contromisure iimediate.
    Il nome più comune italico è : “Giovanni”
    Per cui detto e fatto.
    All’alba schema classico e fine dicitore Ciofanni, Ciofanni !!
    Dopo alcuni secondi dalle Trinceee italiche : Giovanni non c’è e Franz?
    Iavol!…Pum! e fine della contro-strategia tedesca!

    cc

    Chissà cosa si inventano gli americani…beh no..non è necessario.. ci sono ampi esempi sul Blog ..loro sono al naturale!!

  38. controcorrente
    controcorrente says:

    caro peter,
    un’ultima avvertenza …il tutto va letto in chiave subliminale !
    Eh ,eh,eh

    ciao vecchia volpe(fox)

    cc

  39. Rodolfo
    Rodolfo says:

    LA SCUOLA
    xSylvi e per chi puo´interessare.
    Badate…non e´propaganda ma realta´.
    La scuola Bialik-Rogozin a sud di Tel Aviv e´al centro dell´attenzione internazionale dopo aver vinto l´Oscar con il cortometraggio
    “Strangers No More”a Los Angeles.
    Il film Americano di Karen Goodman e Kirk Simon dura 40 minuti contempla ed esamina l´ambiente della scuola ed i retroscena dei bambini figli di lavoratori stranieri per la maggior parte rifugiatesi in Israele per sfuggire alla poverta´, alla fame ed alla persecuzione.
    La scuola Bialik-Rogozin ospita scolari di 48 Stati diversi.
    Se funziona:-
    http://www.youtube.com/results?search_query=Strangers+No+More+Oscar+Winning+Movie+Trailer+&aq=f
    Se no…cliccare prego su Youtube:-
    Strangers No More Oscar Winning Movie Trailer

    Rodolfo

  40. Uroburo
    Uroburo says:

    sylvi { 01.03.11 alle 17:46 … dei carnici bifolchi e ubriaconi, ovviamente mescolandomi a loro!
    La microstoria può benissimo inserirsi nella macrostoria, anzi si inserisce di prepotenza ed è utilissima per capire causa ed effetti delle vicende umane e delle loro tragedie
    Sono troppo vecchia perchè possiate mettere, più di tanto, in crisi il mio sentire…
    ——————————————————-
    Cara signora,
    a volte ho veramente l’impressione che lei spari alla luna.
    Io posso avere tanti difetti ma credo di non avere mai fatto allusioni alle mescolanze delle persone, semplicemente perchè il tema non mi interessa. Ciascuno si mescola con chi gli pare.
    Non ho mai neppure fatto accenni al consumo alcoolico dei montanari carnici. La cosa riguarda loro ma il tasso di alcoolismo è alto lungo tutto l’arco alpino.
    Io poi non ho assolutamente nulla contro al suo sentire (mica è mio!), solo mi infastidisce un po’ che lei si professi di sinistra ed abbia regolarmente idee di estrema destra. Ma dicesse almeno una volta qualcosa di sinistra, perdinci!
    Mi sembra invece più interessante la sua tesi sulla storia, micro e macro. Sono ovviamente d’accordo con lei e CC quando dite che la microstoria si inserisce benissimo nella macrostoria. Dove permette di capire gli effetti della macrostoria. Sarei un po’ meno d’accordo invece sulle cause: a mio modo divedere la microstoria non mostra le cause ma gli effetti della macrostoria. Con alcune eccezioni: ad esempio i mutamenti climatici sono stati spesso causa di fenomeni che si sono studiati poi nella macrostoria.
    Pare che le migrazioni degli Unni e, ottocento anni dopo, dei mongoli, sia stata causata da un importante inaridimento delle regioni dell’Asia centrale, cosa che avrebbe anche provocato la morte dei ratti, che si portavano addosso le pulci che attaccando gli umani dettero origine alla Peste Nera.
    Insomma credo che dipenda da quel che uno vuole indagare. A lei ed a CC interessa la storia locale che per me ha solo un contenuto di curiosità. Che non è, naturalmente, un giudizio negativo.
    Un saluto U.

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