La Storia a volte si ripete, prima come tragedia poi come farsa. In Italia siamo alla pochade postribolare, con il nostro patetico Mu(tande)barack d’Arcore che pur di non uscire di scena e finire dove merita cerca furiosamente le barricate
Dopo la nostra Anita dagli Usa, me l’ha spedita via e-nail anche un mio collega da Nairobi, segno che questa vignetta circola con insistenza ormai ovunque nel mondo. Non so se sia già stata pubblicata in Italia, ma in ogni caso esprime molto bene la situazione. Che pur essendo una farsa, una miserabile pochade postribolare, è comunque molto pericolosa. Il Berluscao Meravigliao pur di scampare alle sentenze, che lui sa bene di meritare non assolutorie, arde dalla voglia di scontro frontale per far crollare se non la Repubblica almeno le sue fondamenta, vale a dire la Costituzione e la distinzione e l’autonomia tra i poteri. Questo Mu(tande)barack che non vuole uscire di scena, non potendo mandare in piazza i carri armati manda nella piazza mediatica vecchi e “nuovi” arnesi come Giuliano Ferrara, l’ex agente della Cia più grasso che intelligente (per dirla con una metafora usata dal suo amatissimo Chiavaliere), Vittorio Sgarbi, Augusto Scodinzolini, Alfonsino Signorini, ecc. Il tutto mentre “grandi firme” del Corriere della Sera per leccargli i piedi hanno velocemente dimenticato come e perché chiedevano le dimissioni “subito” di Marrazzo quando era governatire del Lazio e si scoprì che andava a travestiti, peraltro tutti maggiorenni.
Lo schifo mi consiglia di non scrivere oltre. Lo farò domani. Intanto metto in rete questa vignetta, come piccolo contributo alla manifestazione delle donne che, sia pure molto tardivamente, pare si siano svegliate. E accorte del guano nel quale il berlusconismo televisionaro, iperconsumista, stramodaiolo, mignottocratico, blateratore, mitomane e mentecatto ha cacciato soprattutto loro. A partire dalle più giovani.
x Pino
Circola anche qui, l’ho mandata anche a lei il 6-2-2011.
Io l’ho ricevuta dalla California….
Buonanotte,
Anita
Vi do il buongiorno con la bellissima canzone:
Somewhere over the Rainbow.
OFFICIAL Somewhere over the Rainbow – Israel “IZ” Kamakawiwoʻole
http://www.youtube.com:80/watch?v=V1bFr2SWP1I
Full screen please….
Israel “IZ” Kamakawiwoʻole ci ha lasciato nel 1997, aveva 38 anni.
Anita
Come al solito se non si apre, cliccate su:
Open this content in a new window
x AZ
caro Antonio, spero che la manifestazione vada bene, e sia seguita da altre. A modo suo, anche l’Italia e’ ridotta ad una specie di Egitto, col suo rais padano scopaiolo che usa il suo vetusto fallo come simbolo del suo potere personale, viagra permettendo…Quindi l’onda del moto di massa dall’altra sponda del Mediterraneo, Il Cairo ed Alessandria, potrebbe arrivare persino alle coste italiche.
Mi ha rincuorato pero’ il sentire alcuni vecchi italiani in vacanza auspicare tra loro che ‘questo B. di merda se ne vada al piu’ presto’, e forse non erano neanche ‘di sinistra’, come il rais subito insinuerebbe.
Sylvi ha contagiato anche me con la sua perenne quérelle sui confini orientali. Tuttavia un po’ di senso nazionale non guasta, specie ora che il nanetto sta mettendo a rischio la stessa unita’ e patto di solidarieta’ tra italiani, quindi la costituzione della repubblica, soggetto com’e’ ai ricatti di varie leghe e partitelli di zone di confine come la SVP, e sempre pronto a svendere gli interessi globali a vantaggio del mercante provinciale di turno che non gli nega la fiducia quand’e’ nei guai fino al collo.
Il guaio di voi italiani e’ il vostro regionalismo, una delle ragioni per cui me ne sono andato. Sylvi piu’ di tanti altri, dato che i confini ad Est le interessano solo perche’ erano quelli della vecchia Venezia Giulia, mentre della Venezia Tridentina (se si chiamava cosi’ illo tempore…) non gliene frega un accidente, tanto e’ in buone mani, ‘capisci a me’, come dicono in quel di Bari…(a proposito, ma la terza Venezia qual’ era?, sono curioso…).
Questa mancanza di senso nazionale caratterizza gli italiani piu’ di quasi ogni altro paese europeo, e’ inutile fare degli esempi come Germania, Francia, persino la Spagna in fondo…
GB e’ divisa tra ‘paesi’ diversi, ma solo apparentemente, anche perche’ oltre 80% della popolazione si trova in Inghilterra, come pure tutta l’economia che conta. Vi e’ anche qui un divario tra il ricco Sud ed il povero Nord (il Galles decantato dalla Sylvi e’ poi ancora piu’ povero, da soli farebbero pochissima strada senza i sussidi EU), ma tutti gli inglesi si riconoscono sotto la croce di S. Giorgio, non certo nei confini di Yorkshire, Sussex, Hampshire…
un saluto
Peter
BUNGA BUNGA
Questo è il ballo del Sultano
delle sue troie e del caimano,
ogni sera praticava con protervia
e determinazione per soddisafar
la sua indole di sporcaccione.
Bunga bunga nel suo palazzo
oastriche, champagne e coca a razzo,
cognac, armagnac e materasso,
con russe, marocchine e pompetta cazzo,
Emil e Lele il fedele procuran fresca carne
all’Imperator dell’amor e del bene.
Bunga bunga con il colonello
suo sodale dittatorello, con il mora
e il suo bordello, con la nanetti consigliera
che procura fresca carne a cordigliera.
Lo statista alla sera per svagarsi,
con il fido gigolò e la consigliera,
tutti, in fila indiana quasi in preghiera
con a capo la bella brasiliana,
a visitar la steppa russa con putanna
e con Vladimir lo Zar,
ch’è sempre in gran forma per trombar
e alla grande collezione
manca solo una santa, chè
la dà via solo con eccezione,
vi domanderete e capppezzzone,
scusatemi non son riuscito a farlo entrar.
Si dovrebbe piangere, però prendiamola
con ironia, anche perchè il tiranno tra breve
verrà spazzato via.
Pasquino
Alluvionati e terremotati si paghino gli aiuti da soli,
nel Milleproroghe le regioni colpite da calamità dovranno alzare le tasse per l’emergenza.
Però le quote latte irregolari sono state di nuovo finanziate, la Lega ladrona comanda.
x Peter
Ho appena finito di spolverare una bella sveglietta meccanica per bambini, sa i miei figli ci hanno imparato a leggere l’orologio.
E’ di un giallo canarino, attorno attorno sono disegnati dei topini marrone in assetto di corsa e in mezzo al quadrante ci sta un bel gattaccio, grigio e nero, che quando la sveglia suona con un fracasso del diavolo gira gli occhi di qua e di là velocissimo fino a quando la carica si esaurisce!
Fra poco verranno a prenderla delle ragazze che vanno in piazza.
Capisco che le mie siano bazzeccole, pinzillacchere,…sciochezzuole,…cose da donnetta!
Insomma, fra uno che crede nel risorgente “fascistonismo” ( che orrore!) della sottoscritta; un altro che ,immerso in montagne di portali sta studiando gli sloveni e i croati a centinaia di migliaia che hanno lasciato le loro terre…(508 precedente) e mi chiede lumi ” per una migliore documentazione”…………
Az fa l’homo superior…tanto non sono affari suoi nè di prima nè di ora.
Questo passa il convento; io ho sbagliato a pensare che si potesse trovare punti di contatto per spiegare le proprie ragioni e capire quelle degli altri!
Aggiungerò che “gli uomini” che vanno oggi in piazza “con e per le donne” mentono …e sapendo di mentire.
Delle donne, della loro dignità e del loro onore non gliene frega un fischietto…è la pelle di Berlusconi che vogliono…non le sue mutande!
Ps:L’altra Venezia era quella Euganea!!!
Sylvi
x Peter
Se ci fosse un po’ di buona fede e senso della verità…anche in lei credo, facendo un po’ di conti sulla sua età…si dovrebbe ricordare che il tricolore, all’ombra del quale avremmo dovuto riconoscerci tutti italiani, per decenni è stato negletto e dimenticato; mangiato dalle tarme in alcuni cassetti, in altri assolutamente assente!!!
C’era una bandiera per i campionati di calcio!!!
E mooolte altre bandiere che con il tricolore c’entravano come i cavoli a merenda.
buona domenica
Sylvi
Cara Sylvi,
per motivi logistici non potrò essere in piazza con le donne.
L’avrei fatto volentieri per attestare loro il mio rispetto e solidarietà alla loro dignità e al loro essere donna e, eventualmente, madre.
Quindi, quando butti là giudizi affrettati, cerca di diversificare.
Non tutti vi vedono come figure in orizzontale, come ci ricordava la Santadechè.
Molti, troppi, ma non tutti.
Anche questa dovrebbe essere una forma di rispetto.
C.G.
Cara Sylvi. Fare l’omo superior non rientra proprio nel mio modo di essere e di ragionare. Sono però per mia natura omo pratico ed attivo e se permetti nel contingente trovo più urgente preoccuparmi per un presidente che minaccia i magistrati, la consulta, con uscite demenziali come quella di far causa allo stato che ne evidenziano il chiaro disturbo mentale che però nessuno dei suoi accoliti vuol cogliere ed agire di conseguenza. Mentre trovo meno impellente impegnarmi per approfondire storie di 60 anni fa, storie di guerre e di “effetti collaterali” legati a questioni di confini, di etnie, di vendette e di revanscismo, di piccole ed i9ndefinite nazioni e piccoli nazionalismi, che a mio avviso vanno guardate da grande altezza perché se ci si entra dentro è facile finirci ingarbugliati come gli uccellini nella stoppa.
Ora vado a pranzo ma mi riprometto di dire qualcosa sulle donne e sullabella manifestazione, a cui ho partecipato questa mattina, più tardi.
Antonio—antonio.zaimbri@tiscali.it
Il sultano
se la prenderà nell’ano.
Nonostante il Vatic-ano.
Cara mia bella Sylvi,
vedo che il “senso dell’umorismo” non ti manca ,anzi devo ammettere che era una tua dote nascosta che hai “tirato ” fuori per l’occasione.Quante sorprese…
..Insomma, fra uno che crede nel risorgente “fascistonismo” ( che orrore!) della sottoscritta; un altro che ,immerso in montagne di portali sta studiando gli sloveni e i croati a centinaia di migliaia che hanno lasciato le loro terre…(508 precedente) e mi chiede lumi ” per una migliore documentazione”…………
Vedi mia cara ,mi sforzo anch’io..
La mia richiesta era seria in quanto indirizzata ad appurare la verità , poichè i dati dell’esodo 105.000 , provengono tutte da fonti Slovene -croate..ovvero mi paiono esagerate..per cui mi ripromettevo di fare la Kervesan al contrario, ovvero andare alla fonte per magari, che so ,contestare scientificamente” questi numeri..buttati Lì ,magari per motivi politici onde ridurre il numero a poche migliaia ed il fenomeno intero ad un evento più comprensibile dati i tempi di allora e il contesto..ovvero non un’esodo “biblico” come i numeri sembrano indicare..
buona giornata
cc
Cara Anita,
___________________
…L’odio e la pena fanno male solo a chi li sente, non a chi li riceve…
Cosi’ come i sentimenti di vendette…rodono l’anima di chi li nutrisce.
Parlo della pena usata frequentemente su questo forum.
__________
Vedo che il tuo alto senso morale ti induce,ad essere equanime nei giudizi (sic!) ovvero tu ti indigni su chi sputa ed incendia la tua bandiera come gesto simbolico…mentre te ne frega un “cazzo” su chi sputa sui simboli altrui come fa il popone nel suo ultimo “post” con bella ciao e “quel posto”..
Di qui il senso di PENA e null’altro
buona giornata anche a te !!
Caro peter,
l’alto senso nazionale è come vedi ad “usum”, nel senso che ci tritano i coglioni quotidianmente, sulle passate glorie della “gens veneta” , quando fa comodo, culla di civiltà ,ect,ect..e quando invece magari non fa comodo i Veneti diventano degli “sporcaccioni” non in grado di gestire la loro porzione di Parco Naturale, meglio i Toteschi..più bravi più puliti più seri..ect,ecte
Non ci indigna nemmeno più per il Monumento agli Alpini…è l’economia gli Schei ,la presunta efficienza …già,già poveri Alpini ad usum et consumun…
cc
caro Gino 9
a te credo!!!
Sylvi
x CC
Ma sicuro mi arrabbio quando in manifestazioni in California immigranti legali e illegali fanno dimostrazioni e bruciano o sputano sulla bandiera della patria che li ospita, quando gli studenti del 68 facevano lo stesso….
Ma cosa c’entra con la pena, non mi fanno pena, mi fanno schifo.
La bandiera e’ un simbolo, per la quale molti hanno data e danno la vita.
Anita
x cc
e la mia indignazione, che c’è e tanta, per gli Alpini la dovrei esprimere qui???!!!
Rileggi il tuo 14…e poi spiegami se sai quello che dici.
Per il resto,…è una questione geografica!
I dati vengono dagli archivi Yugoslavi di fine guerra, curati da Tito e trascritti pari pari dagli sloveni!!!
Non è difficile: cerca l’ultimo censimento austriaco, considera che le coste e l’entroterra erano prima del Patriarcato, poi venete…gli slavi che vivevano all’interno erano davvero una minoranza e per di più sparpagliata nelle campagne…
Per quanto il fascismo fosse feroce, e lo è stato, come ovunque,
i tuoi centomila fanno ridere i polli!!!
In Dalmazia, sempre per la geografia, c’è la catena montuosa del Velebit che si erge quasi subito oltre la costa; di qua stavano i veneziani, ai quali interessava la costa, oltre gli slavi…
Non ti è mai venuto il sospetto che Tito dovesse giustificare la pulizia etnica???
E che la Slovenia debba giustificare le sue mire attuali espansionistiche? Quelle si metterebbero a repentaglio una pace duramente conquistata…se non ci fosse l’Europa! E l’Austria in Europa!!!
Sylvi
x CC
Se ti interessano le “pulizie etniche” leggi quella della Krajna nel 1995, quando 250ooo serbi furono cacciati dai Croati in Bosnia e Serbia.
Banja Luka da 30000 abitanti arrivò a 150000!
E nemmeno gli sloveni scherzarono…non trovi uno slavo che non sia sloveno in Slovenia,…tutti gli altri?
Hanno “voluto” cambiare aria!
Sylvi
Cara Sylvi,
già,già … i dati degli Sloveni, “falsi e bugiardi”, quelli Italiani…curati poi da chi ?Veri come tutte le testimonianze al seguito…se qualcuno indaga su fatti e cifre, dati per scontati…è un Negazionista a priori..Vorrà dire che ,mi farò dare del “Negazionista” dagli Sloveni!…
Quindi da una parte,una Pulizia Etnica,quindi Auschwitz,Dachau ecte,ect ,condita da odio ideologico , mentre prima (1924 in poi.. non dalla II Guerra Punica o da Cesare e dagli Illiri ovvero Cesare e la civiltà e gli Illiri brutali pirati),quasi nulla ..diciamo una normale vicenda dovuta al “contesto” naturale di frizioni di confine!
Quelle dopo, che tu citi, sono sufficientemente ben documentate,ma”incredibilmente a questo punto, l’elemento “ideologico” scompare , rimane solo più quello etnico dovuto alla “normale” barbaria di quei popoli ,conclamato dalla storia..
Mettiamola così..io ho sempre avuto il sospetto che quando vado a piangere su Monumenti con Lapidi , magari si possa piangere sulla tomba di qualche “delinquente”, mentre per esempio su Basovizza, tutti Martiri ed Eroi dovuti alla brutale ideologia comunista titina, con il contributo dei comunisti italiani.
C’azzecco?
cc
Ci siamo dunque di nuovo allontanati dalla testimonianza e dalle conclusioni della Turco nel volgere di due giorni ?
x cc
Mettiamola pure così: io mi fido più delle cifre dei censimenti austriaci e della geografia.
A Basovizza hanno appena imbrattato il monumento;
Ma sì, hanno fatto bene!
E’ ora di finirla con queste “balle fasciste”!
Sylvi
Questa mattina ho partecipato alla manifestazione indetta dalle donne, “SE NON ORA QUANDO?”. Sono proprio contento, nonostante la pioggia battente alla Terrazza Mascagni eravamo credo più di 2000 maggioranza donne, (ad occhio un rapporto 2 a 1), donne di tutte le età mi ha fatto piacere vedere le ragazzine che avevo visto alle campestri della scuola, e riabbracciare compagne “sessantottine” che non vedevo da anni, e c’era la decana delle femministe livornesi, un’arzilla centenaria che in barba al maltempo è voluta essere presente. Metto un link che dovrebbe aprirsi anche a ci non è su Faceboock. (Fatemi sapere)
http://www.facebook.com/photo.php?fbid=1577227438170&set=a.1577227318167.142852.1460151483#!/profile.php?id=1460151483
Cara Silvi hai ragione a credere che in piazza c’ero perché voglio, beninteso in senso figurato, la pelle di Berlusconi, ma mi fai torto quando dici che, “ … delle donne, della loro dignità e del loro onore non gliene frega un fischietto …”. Il mio battermi per la dignità delle donne è consolidato ed antico e non si tratta di “pietoso altruismo” ma piuttosto dui una forma di “sano egoismo”, perché ritengo non dignitoso per me rapportarmi con persone la cui dignità è compressa o che addirittura ne sono state private. Per capire tutto questo non ho dovuto aspettare l’importante contributo delle compagne femministe, ci ero arrivato, almeno in parte, molto prima e da solo, nei miei rapporti con l’altro sesso dopo qualche anno da battitore di spiagge e raccolta indifferenziata di mazzi di fiori recisi come era a quei tempi usanza diffusa, mi sono convertito ad una accurata monocultura.
Antonio—antonio.zaimbri@tiscali.it
Questa mattina ho partecipato alla manifestazione indetta dalle donne, “SE NON ORA QUANDO?”. Sono proprio contento, nonostante la pioggia battente alla Terrazza Mascagni eravamo credo più di 2000 maggioranza donne, (ad occhio un rapporto 2 a 1), donne di tutte le età mi ha fatto piacere vedere le ragazzine che avevo visto alle campestri della scuola, e riabbracciare compagne “sessantottine” che non vedevo da anni, e c’era la decana delle femministe livornesi, un’arzilla centenaria che in barba al maltempo è voluta essere presente. Metto un link che dovrebbe aprirsi anche a ci non è su Faceboock. (Fatemi sapere se va)
http://www.facebook.com/photo.php?fbid=1577227438170&set=a.1577227318167.142852.1460151483#!/profile.php?id=1460151483
___________
Cara Silvi hai ragione a credere che in piazza c’ero perché voglio, beninteso in senso figurato, la pelle di Berlusconi, ma mi fai torto quando dici che, “ … delle donne, della loro dignità e del loro onore non gliene frega un fischietto …”. Il mio battermi per la dignità delle donne è consolidato ed antico e non si tratta di “pietoso altruismo” ma piuttosto dui una forma di “sano egoismo”, perché ritengo non dignitoso per me rapportarmi con persone la cui dignità è compressa o che addirittura ne sono state private. Per capire tutto questo non ho dovuto aspettare l’importante contributo delle compagne femministe, ci ero arrivato, almeno in parte, molto prima e da solo, nei miei rapporti con l’altro sesso dopo qualche anno da battitore di spiagge e raccolta indifferenziata di mazzi di fiori recisi come era a quei tempi usanza diffusa, mi sono convertito ad una accurata monocultura.
Antonio—antonio.zaimbri@tiscali.it
Cara Sylvi,
ho letto , per la serie..” la madre degli imbecilli è sempre incinta”…,ma ti ricordo Mia CARA e pregevole ,che non ricordo più il numero delle lapidi ai partigiani imbrattate dalle mie parti che ho contribuito a “pulire e ripristinare..e non l’ho mai scritto mi pareva superfluo…!!
E comunque non hai risposto alle mie perplessità,,anzi la “notizia” ti ha aiutata nello svicolamento.. a dx o a sx?!!
Adesso non ho tempo..sto seguendo su consiglio di Az,..L’urlo di Mafalda, dalle piazze italiane..!!
Mafalda, Mafalda il mio grande amore di gioventù..
viva Mafalda!!
cc
Mettiamola così,
che i seguaci della banda Collotti e relativi archivisti, Udovisi che esce dalla Foiba come Lazzaro , sono alquanto incerti…come dati storici..almeno meritano di essere verificati,,sulle pietraie del Carso gograficamente parlando..!
cc
x cc
Io rispetto il racconto della sig. Turco, come tante altre testimonianze nella sua parte umana; ma lei, come hai detto tu in altro post, sta raccontando il racconto della madre, della zia, del fratello, della nonna!…
Ha fatto, dentro questo racconto famigliare, un exursus della storia dell’Istria con cifre di abitanti e deportazioni che non sarebbe corretto portare nelle Scuole senza il sostegno di una documentazione corposa e plurima.
Ho studiato didattica della Storia; non c’è niente di più difficile da insegnare onestamente e seriamente.
A proposito: uno che pretende di insegnare a ragazzi la Storia deve esibire la “sua carta d’identità ideologica”.
L’ha fatto la sig. Turco?
Sylvi
x Komare.
Non si è mai chiesta che ci sono ALTRE bandiere e ALTRA gente
che pure hanno dato e danno la vita per il LORO simbolo
E che molto spesso l’hanno DATA (la vita, capiamoci..) per combattere le VOSTRE ingiustizie e collaborazioni con terroristi, dittatori sanguisuga, tagliagole sparsi per il mondo?
E le mattanze?
Mai fatto sopra un pensierino?
Makkè…
C.G.
Devo forse chiederTi quali sono “le tue credenziali” storico culturali, per raccontare le Tue verità su questo Blog?
Devo prenderLe per buone a priori ?
Ti ho forse chiesto su quali basi , Tu dai della Negazionista alla Kervesan… (ben sapendo presumo cosa voglia dire la parola nel gergo odieno)…già,già mi par di capire solo la tua appartenenza a quelle terre ,come la Kervesan e la Turco !!
E chi su questo Blog ti ha mai chiesto la tua appartenenza ideologica?
Devo prendere per buono le conclusioni di Uroburo?
Che famo ,facciamo riscrivere la Storia dei Gulag da qualche Storico seguace postumo di Stalin ??(ovviamente accreditato di laurea)
cc
Caro Pino e bloggaroli/e carissimi!!!!
Questo non ve lo dovete perdere.
http://www.ilfattoquotidiano.it/2011/02/13/berlusconi-telefona-al-papa-durante-langelus/91851/
Ancora mi dibatto a terra e mi sbellico dalle risate a pancia insù!
C.G
x CeCi
Scusami ma non sapevo che Bella Ciao era l’inno nazionale. Credevo che era l’inno dei perdenti komunisti.
“Mettiamola così..io ho sempre avuto il sospetto che quando vado a piangere su Monumenti con Lapidi , magari si possa piangere sulla tomba di qualche “delinquente” ” ma mai quando piangi su quelli partigiani.
Ipocrita!
Poppy, imparala a memoria e dopo, solo dopo! casomai apri bocca per dargli fiato.
” Una mattina mi son svegliato,
o bella, ciao! bella, ciao! bella, ciao, ciao, ciao!
Una mattina mi son svegliato
e ho trovato l’invasor.
O partigiano, portami via,
o bella, ciao! bella, ciao! bella, ciao, ciao, ciao!
O partigiano, portami via,
ché mi sento di morir.
E se io muoio da partigiano,
o bella, ciao! bella, ciao! bella, ciao, ciao, ciao!
E se io muoio da partigiano,
tu mi devi seppellir.
E seppellire (Mi porterai) lassù in (sulla) montagna,
o bella, ciao! bella, ciao! bella, ciao, ciao, ciao!
E seppellire (Mi porterai) lassù in (sulla) montagna
sotto l’ombra di un bel fior.
E (Tutte) le genti che passeranno
o bella, ciao! bella, ciao! bella, ciao, ciao, ciao!
E (Tutte) le genti che passeranno
Mi diranno «Che bel fior!»
«È questo il fiore del partigiano»,
o bella, ciao! bella, ciao! bella, ciao, ciao, ciao!
«È questo il fiore del partigiano
morto per la libertà!”»
C.G.
x C.G.
Ci mancavi tu con le tue panzane.
Rispetto per le donne? Incomincia con la signora Anita!
Rispetto la signora Anita come donna e come madre, ci mancherebbe altro!
Un pò meno come supporter dell’usaescippa, tanto da dargli dell’ipocrita e prendermi di conseguenza i suoi epiteti contro la mia persona accettandoli senza battere baffo.
Va considerato, questa è la mia opinione, su tutto un altro piano.
Piaccia o meno.
So quello che dico, tu devi avere qualche problema che io, purtroppo per te, non ho.
C.G.
Paolo CAROTENUTO
La storia negata: il silenzio in Italia sui crimini comunisti
I comunisti esisteranno finché non sarà fatta piena luce sui loro crimini occultati
Ha riscosso una grande partecipazione di pubblico il convegno che si è tenuto a Napoli sui crimini negati del comunismo in Italia organizzato dalla Fondazione Campi Flegrei. Grazie anche a relatori di livello assoluto, presenti giornalisti del calibro di Dario Fertilio e Giancarlo Lehner, oltre agli apprezzati De Simone e Nardiello del quotidiano Il Roma, sono stati presentati volumi di grande valore volti a rimuovere quel silenzio non casuale che è calato su pagine ancora oggi inesplorate della nostra storia. In sostanza non si tratta di riscrivere la storia attraverso un’azione revisionista, ma si tratta di scoprire eventi che fino ad oggi sono stati volutamente occultati, manipolati e falsificati. Ma chi è che ha intrapreso questa scientifica e metodologica azione di rimozione del passato? E’ stata la domanda alla quale si è cercato di dare una risposta. Innanzitutto con Dario Fertilio, giornalista del Corriere della Sera ed autore de La morte rossa (edito dalla Marsilio), per il quale si sono dette pseudo-verità per occultare la realtà e l’essenza dei fatti. Se alla parola lager corrisponde la definizione di campo militare per addestramento militare, se alla parola foiba corrisponde il significato di cavità carsica più o meno profonda prodotta dalle acque correnti, a quella di gulag si è attribuita la corrispondente traduzione di “campo di rieducazione”.
Due sono gli obiettivi perseguiti in questo modo. Dimenticare, relegare “tra parentesi” esperienze che magari un domani possono consentire di riprendere un discorso lasciato in sospeso; negare, perché di fronte alla negazione dei crimini del comunismo, è più semplice elevare simboli e bandiere di Lenin o di Che Guevara, ovvero simboli di morte e umiliazione dei diritti fondamentali dell’uomo e della sua dignità.
Il comunismo ha agito in maniera molto simile in tutti i Paesi nei quali ha raggiunto il potere, dall’Unione Sovietica alla Jugoslavia, dai paesi dell’Europa dell’Est all’Albania, da quelli dell’Asia sovietica a quelli dell’America latina, ed ha riprodotto quasi sempre gli stessi scempi che nell’arco di pochi anni si sono compiuti per mano dei regimi nazionalsocialisti. Ma la differenza che ha contraddistinto il comunismo dal nazionalsocialismo è nella menzogna di fondo di cui il comunismo si è dipinto, che pur mantenendo la sua identica forza distruttiva, si travestiva da redentore. Per questo i genocidi comunisti devono essere ricordati e non dimenticati o nascosti come si è fatto fino ad oggi. Alle date del 27 gennaio ed ora del 10 febbraio, che lasciano sovente spazio alla retorica che accompagna la memoria, è doveroso elevare al medesimo rango quella del 7 novembre, anniversario della rivoluzione bolscevica e che è stata proposta come Giornata della memoria delle vittime comuniste (Memento Gulag) grazie all’impegno caparbio dei Comitati per le Libertà (www.libertates.org), di cui lo stesso Fertilio è presidente e fondatore.
A chi ritiene l’anticomunismo come un disco rotto, ha replicato Armando De Simone, autore con Vincenzo Nardiello dell’apprezzato volume di ricerca Appunti per un libro nero del comunismo italiano (ed. Controcorrente), che ha ricordato quale sia lo scandalo che si è perpetrato fino ad oggi. Il vero tradimento degli intellettuali è testimoniato proprio da un convegno come quello di Napoli, dove a parlare di un simile argomento sono stati quattro “giornalisti” e non storici o studiosi. Nessun professore ci ha raccontato di 200 milioni di persone morte, nessuno ha documentato questa che è una storia negata. Ed è lecito indagare sulle ragioni per le quali chi sapeva ha preferito tacere.
Fino ad oggi non è ancora stato compiuto alcun processo al Partito comunista italiano e questo tema non lo si pone nemmeno oggi, un periodo nel quale retoricamente si fa richiamo spesso al dovere della memoria. Ma a quale memoria ci si fa appello e perché questa deve essere pilotata, circoscritta? Per questo non abbiamo bisogno di mentitori professionisti, ma di comunisti veri, quelli come Massimo D’Alema che in Unione Sovietica c’è stato 47 volte; abbiamo bisogno dei Fassino, che è stato segretario della più grande federazione comunista italiana, quella di Torino, e che oggi si definisce riformista semplicemente perché al congresso dei Ds ha ricordato la figura di Bettino Craxi come una delle più grandi del socialismo europeo. E vogliamo sapere dove sono finiti i piani di insurrezione contenuti in 5 valigie in pelle verde, laddove addirittura Soave ha ammesso che questi piani furono organizzati fino alla fine degli anni ’80. Stiamo parlando di attentati alla costituzione, reati imprescrittibili, sui quali nessun magistrato ha voluto indagare. Come è stato possibile tutto questo?
x C.G.
Martellare un persona dalla mattina alla sera per fatti che questa persona non avrebbe mai fatto dato il potere non solo e’ un segno dispettoso ma anche una persecuzione.
Leggiti # 31 cosi’ imparerai qualcosa.
No,CC
sbagliato! Il blog non è una Scuola e voi tutti blogghisti avete, mi pare, superato l’adolescenza!
Di quello che scrivo io, tu puoi credere a niente!
Però…io ho citato VARIE fonti…ho indicato documenti a te che sei abbondantemente, speriamo, in grado di cercare e giudicare con la tua testa.
La sig. Kerseva va bene per te, non va assolutamente bene in una Scuola, e quello che io penso di lei è ininfluente.
Mi meraviglia e mi stupisce che uno come te, che ha frequentato le scuole da Genitore, non abbia maturato un sacrosanto RISPETTO per la libertà VERA di imparare a scegliere di un giovane in formazione.
Aggiungerò che un paio di maniche sono i racconti famigliari o della società civile…altro è la Scuola, luogo di formazione, non di INDOTTRINAMENTO!
Meno male che sei quello che ha fatto il diavolo a quattro per Andro, dove c’erano simboli…non kersevan imbonitori a senso unico!!!
Sylvi
Sto pensando che quasi 10 milioni di bambini all’anno, per 22 anni (dalla caduta del Muro di Berlino) quindi 200 milioni, fino a oggi, considerando SOLTANTO i bambini sotto i 5 anni, sono periti per fame e denutrizione e malattie varie.
Sarebbe questa la grande conquista del “capitolismo” sfrenato sulla fine del comunismo.?
Considerando solo i bambini morti per fame negli ultimi 22 anni si raggiunge e si superano le stime, anche quelle più strampalate e forzate, di morti causati dal comunismo per 80 lunghi anni .
Ma questo, Poppy, il fautore del capitolismo a tutti i costi, non lo dice. Forse non lo sa e se lo sa, lo tace, potrebbe avere qualche scrupolo di coscienza e avere grosse difficoltà di canticchiare “from the mountains to the…eccetera.
C.G.
x C.G.
-“ipocrita”- e’ una parola molto piu’ offensiva dei miei epiteti verso di lei.
A volte devo usare una certa forma di ipocrisia per non ferire persone che mi sono care, e che spesso non capiscono e giustificano le loro stesse azioni…
Si potrebbe definire “diplomazia”.
Anita e non la Komare
Poppy,
non ho MAI dato colpe (sob!) alla suddetta , non sono giudice nè un discendente di San Pietro, per le porcate usaescippa.
Gli ho sempre contestato il modo di zompare sugli argomenti che metterebbero in discussione le sue pie illusioni e il suo congenito doppiopesismo quando quaglieggia sui musulmani in generale.
Se questo per te significa persecuzione, rimane una tua opinione che lascia il tempo che trova.
Sei tu invece e aggiungo, a non avere titoli per giudicare un Cerutti sui generis.
Per cultura, impegno e estrazione familiare, non farebbe male ad una mosca.
C.G.
A quanto pare Berlusconi
finirà fuori dai coglioni.
Il grande Chiavaliere
se la prende nel sedere
e il suo servo Bossi
finirà nella merda dei fossi.
Proviamo con la seconda parte.
Cara Silvi hai ragione a credere che in piazza c’ero perché voglio, beninteso in senso figurato, la pelle di Berlusconi, ma mi fai torto quando dici che a quelli come me, “ … delle donne, della loro dignità e del loro onore non gliene frega un fischietto …”. Il mio battermi per la dignità delle donne è consolidato ed antico e non si tratta di “pietoso altruismo di facciata” ma piuttosto dui una forma di “sano e saggio egoismo”, perché ritengo non dignitoso PER ME rapportarmi con persone la cui dignità è compressa o che addirittura negata. Per capire tutto questo non ho dovuto aspettare contributo, comunque importante, delle compagne femministe, ci ero arrivato, almeno in parte, molto prima e da solo. Nei miei rapporti con l’altro sesso dopo qualche anno da battitore di spiagge e raccolta indifferenziata di mazzi di fiori recisi come era a quei tempi usanza diffusa ad onore e vanto della propria esuberante mascolinita, ma prima di compiere i 20 anni mi ero già convertito ad una accurata e selettiva coltivazione di rapporti sinceri e paritetici per poi passare alla monocultura.
Antonio—antonio.zaimbri@tiscali.it
x Antonio.
Mi ci specchio.
Anche io, squattrinato fino al midollo, a quei tempi rubavo rose da una vicina (le tagliavo con le forbici!) e le portavo a chi facevo il filo facendoci un figurone.
Un mazzetto acquistato dalla fioraia all’angolo, sempre a quei tempi, costava come un pacchetto di Esportazioni.
Chi se lo poteva permettere?
Se ci penso… dannazione, come è volato via il tempo!!
C.g.
x C.G.
Hai mai pensato quanti bambini avrebbero morti di fame senza il capitalismo? No! Questi pensieri non entreranno mai in quel casco di cemento che hai invece di un cervello. Poi perché sarebbe colpa del capitalismo? Oppure quanti ha sfamati il comunismo?
x Komare.
Chi, negli anni non è stato qualche volta ipocrita?
Il Cerutti, per primo. Lo dico senza tante inutili manfrine.
Eppure, sbagliare è umano mentre perseverare è diabolico.
Lei spesso, e a mio constatare (sempre e comunque opinabile, va da sè ) persevera.
Che sia parente, tra l’altro, pure di Belzebù?
Buonaseeeera.
C.G.
Caro CC,
anch’io sto leggendo. L’intervista della Turco mi ha spinto a farmi un’idea un po’ più precisa di fatti di cui avevo sentito parlare a grandissime linee; e tuttavia da sempre, quindi vero silenzio in realtà non c’era mai stato.
Sto cercando di capire il contesto generale.
A me pare che il contesto generale, non solo italiano ma europeo, sia stato determinato in modo irreversibile dal fascismo che ha introdotto in politica una violenza privata fino ad allora sconosciuta. Sottolineo il termine privata per distinguerla da quella, in qualche modo più accettabile, esercitata dallo stato, perfino quando sparava cannonate su dei dimostranti disarmati e mezzi morti di fame.
Il fascismo ha introdotto in politica il principio del totalitarismo, non come effetto di un determinato contesto storico, com’è accaduto in Unione Sovietica, ma come programma politico teorizzato fin dall’inizio.
In politica estera i frutti avvelenati del fascismo sono stati un nazionalismo esasperato che negava agli altri i diritti che arrogava a se stesso e l’espansionismo militarista che ne è la conseguenza logica.
Il movimento comunista, almeno fino all’avvento di Hitler, viveva con un obiettivo messianico di sicura vittoria del proletariato sotto la guida del partito russo, che sembrava realmente realizzabile. L’avvento di Hitler ha aperto la porta a riflessioni differenti sul ruolo partito guida ma queste non hanno potuto esprimersi se non dopo la guerra.
Il nazifascismo ha finalmente avuto quella guerra per cui si era tanto impegnato ma le cose sono abbastanza rapidamente male, sostanzialmente dopo un anno esatto. Solo a questo punto è iniziata l’attuazione del programma di sterminio ebraico mentre il genocidio contro gli slavi è iniziato fin dall’inizio con l’eliminazione di tutta la classe dirigente e dell’intelligencija di popoli che dovevano essere ridotti in uno stato di servaggio.
Nel corso della guerra l’obiettivo da parte slava è diventato quello di eliminare alla radice un irredentismo nazionalista che aveva provocato due guerre mondiale in vent’anni. L’hanno fatto restituendo agli aggressori quel che gli aggressori con tanta generosità avevano dato loro. Tra gli aggressori, sia la prima che la seconda volta, c’eravamo noi. E noi nel nostro piccolo avevamo messo in atto delle politiche di snazionalizzazione veramente dure.
Nei paesi dell’Europa Orientale sono state eliminate tutte le minoranze etniche, espellendo coloro che avevano fatto parte dei paesi aggressori (Germania, Italia, Ungheria). Sono state anche imposte modificazioni di frontiera più o meno dure e radicali. Fino a qui direi che non c’è nulla da scandalizzarsi, chi vince impone la sua legge e chi perde deve adeguarsi, oppure vincere. Soprattutto se chi perde è proprio colui che ha scatenato la guerra.
Infine, come è noto semplicemente guardando un testo di storia delle scuole elementari, non tutti in un paese pagano ugualmente ma alcuni di più altri di meno. Hanno pagato caro coloro (milioni e milioni in altri paesi) che sono stati espulsi dalle loro terre, ma anche i cittadini delle grandi città colpite dai bombardamenti, quelli che vivevano dove il fronte si è fermato per lungo tempo o quelli che abitavano in zone di guerriglia partigiana. Che colpa individuale avevano i singoli cittadini? Quasi sempre nessuna. E perché ha pagato lui e non un altro? Di solito solo perché abitava qui e non là…. Spesso la ragione è del tutto casuale.
Un discorso diverso è invece quello che riguarda il destino di questi poveri profughi.
Faccio una premessa: noi italiani abbiamo comunque pochi motivi di lamentarci: il trattamento verso i prussiani, gli slesiani e gli ungheresi è stato molto più duro.
Il nostro stato ha dimostrato le sue solite ed abituali carenze ed incapacità, che si sono viste sempre tutte le volte che abbiamo dovuto affrontare calamità simili: è sempre stato la stessa cosa anche per alluvioni e terremoti.
Lo stato ha assicurato ai profughi ed ai loro discendenti dei diritti speciali nei concorsi pubblici (cosa che vale ancora ora, per ridicolo che possa essere); non ha dato risarcimenti ma questa è sempre stata l’abitudine del nostro stato che prende ma non dà mai. I profughi si sono integrati, per lo più nel giro di pochi anni.
Ho scoperto con molta meraviglia quegli episodi di intolleranza che la Silvy aveva denunciato, che a me erano sembrati incredibili e di cui non avevo mai sentito parlare.
Il nostro è sempre stato un paese diviso in fazioni opposte che non hanno mai avuto un minimo di unità. Il PCI si è sforzato, come ha potuto di avere una visione nazionale, che rimane ancora ora un’eccezione nel panorama politico del paese.
Sebbene il partito comunista fosse un partito molto accentratore e monolitico nelle grandi questioni di politica nazionale, lo era molto poco nelle questioni locali che venivano lasciate decidere ai direttivi del luogo. A livello locale il Pci aveva in quei tempi di ferro la ferrea convinzione di essere dalla parte del giusto, almeno per quel che era l’obiettivo finale; ed aveva anche una tendenza un po’manichea a dividere il mondo in fascisti e compagni. Io credo che questa convinzione unita all’idea che si trattasse di fascisti in fuga oppure di oppositori al socialismo iugoslavo a provocare la reazione dei ferrovieri di Ancora o di Bologna (non si capisce bene se ambedue o solo in una città). Io credo che nessuno sapesse realmente cosa stesse succedendo alle frontiere orientali. Non è comunque giustificato togliere del cibo ai bambini.
In ogni caso le mire iugoslave su Trieste fecero cambiare posizione al PCI che prese una posizione sempre più anti iugoslava, ancor prima della rottura tra Tito e Stalin. A Triste Vidali,il capo del PCI triestino, si oppose nettamente ali comunisti sloveni. Non è quindi vero che il partito appoggiò la politica di pulizia etnica, la contrastò quando la cosa divenne chiara.
Si dice ora che vi è stata una congiura del silenzio, addirittura la stampa di destra parla di morti di serie A e di serie B. LA frase è ridicola, due metri sotto terra si è tutti uguali. Ma volendo seguire il discorso: i morti del Piave e del Grappa sono di serie A; gli uccisi dalle squadracce fasciste a che categoria appartengono?
In realtà questa curiosa espressione ma ha un suo reale significato politico: ho già detto che a mio modo idi vedere il vero obiettivo delle destra è l’equiparazione RSI-Resistenza. Penso che ci arriveranno presto: un paese senza memoria perde rapidamente la direzione ed il senso dell’opportunità.
Comunque fare silenzio sui fatti al confine orientale conveniva a tutti, in particolare al governo per le ragioni che hai illustrato tu molto bene. Silenzio ufficiale sulle foibe proprio come sul Venticinque luglio, sull’Otto settembre, sulla fuga del re, sulla mancata difesa di Roma, su Caporetto, sulle Stragi di stato, su Ustica. Insomma su tutto. I misteri sono una costante del nostro paese … Naturalmente è colpa dei kommunisti, soprattutto per quel che riguarda Caporetto.
C’è però una cosa che condivido, anche se non certo relativamente a questo problema. Il Pci non ha mai spiegato chiaramente i propri errori e men che meno le ragioni di quegli errori. Io mi auguravo che allo scoppio di Tangentopoli il partito avesse il coraggio di presentare i propri conti reali, compreso il denaro russo, costringendo così gli altri partiti a fare altrettanto ed aprendo una pagina di chiarezza nel paese. Non l’hanno fatto ed hanno perso una grande occasione.
La Silvy ha ragione a dire che il Banana è ANCHE il prodotto di questa miopia, che trova nel Baffetto il suo esempio più evidente.
Naturalmente tutto questo non ha nulla a che vedere con i crimini dei comunisti, di cui favoleggia solo la stampa fascista che tanto piace al coltissimo e pregevolissimo signor Popeye.
Mi fermo qui. Un caro saluto U.
Caro Antonio
I post che contengono più di un link sono automaticamente rigettati. Il tuo indirizzo e-mail e’ uno e se aggiungi un altro link sono due (1 + 1 = 2). Allora se vuoi mettere un link non mettere il tuo e-mail che anche i miei polli hanno imparato a memoria.
~|~~
x C.G.
E che crediti hai tu di giudicare Anita, Americani, o uno qualunque come Popeye. Sei stato unto dal signore quando sei nato cantando Bella Ciao?
Caro Gino tu eri molto più romantico di me, quelli che definivo per pudore, mazzi di fiori recisi, erano “cuori” di più o meno giovin fanciulle che seguendo, stupidamente, la cultura dominante ammazzettavo per esibirli a mo del cacciatore che mette gli uccellini allo strozzino, sono passati 50 anni e me nevergogno ancora.
Antonio—antonio.zaimbri@tiscali.it
x C.G.
I Musulmani?
Se vengono nominati si intende sempre dei radicali, quelli che vogliono eliminare gli infedeli.
Quelli che si sono infiltrati nelle varie nazioni per complottare e per islamizzare gioventu’, gangs e carcerati…
Abbiamo molti islamici, due chirurghi di mio marito erano Hindu, il veterinario di oltre 20 anni era musulmano…
Il mio cardiologo e’ Cinese…
Dove lavora la mia amica russa, sono quasi tutti del medio oriente, il suo superiore e’ del Medio Oriente, in 6 anni ha fatto una carriera incredibile.
Gli piacciono le sottane bianche…ma sono affari suoi.
In Tampa, Florida, i miei nipoti sono circondati da famiglie musulmane, in una zona molto elegante.
Alcuni sono fuggiti da Idi Amin, e dopo 6 anni sono diventati cittadini legali, il cardiologo di mio nipote e’ Egiziano, etc….
Anita
x Poppy.
Sono le cifre che parlano. Cifre date da chi lotta dentro le trincee della fame e della miseria.
Una lingua parlata che a te, capitolista sfegatato, rimane incomprensibile.
Arrabattati pure fino all’esaurimento nervoso con i tuoi perdenti kommmmunisti e vincenti capitolisti….
È il tuo limite, incapace di vedere oltre, là dove operano angeli senza nome e senza bandiera.
C.G.
continuazione:
La storia negata: il silenzio in Italia sui crimini comunisti
I comunisti esisteranno finché non sarà fatta piena luce sui loro crimini occultati
Stavolta è Vincenzo Nardiello che prova l’impresa di dare una spiegazione, evidenziando come la storia sia stata messa a servizio di un progetto politico, visto che qui non si parla di fatti interpretati male, non conosciuti o posti correttamente, ma di pagine che sono state espulse completamente dal dibattito storico. Pagine che nessuno storico si è preso la briga di raccontare, come quella che vide Palmiro Togliatti invitare ad accogliere i titini come liberatori e di realizzare uno scambio tra Gorizia e Trieste.
Perché tutto questo? Una prima risposta è rinvenibile nel fatto che una parte degli storici erano di fatto dirigenti o esponenti comunisti. Ma questi da soli non erano sufficienti per portare a compimento questa impressionante opera mistificatoria. E qui ci viene in soccorso Ernesto Galli della Loggia che recentemente ha ammesso quanto gli storici e gli intellettuali moderati si siano piegati al volere dei comunisti che non gli chiedevano di essere comunisti, ma semplicemente di non essere anticomunisti.
Immaginate che cosa sarebbe accaduto, ad esempio, se un agente della CIA avesse seguito Aldo Moro, il segretario del più grosso partito italiano, fino al giorno prima del suo sequestro. E’ successo, invece, che sia stato pedinato da un agente del Kgb come dimostrano i documenti ufficiali provenienti dagli archivi dell’Unione Sovietica. Non patacche, ma prove scritte, atti ufficiali, drammaticamente sconcertanti sui quali continua ad aleggiare un silenzio che si fa sempre più assordante.
Dunque oggi ha senso rileggere la storia nel tentativo di depurarla da questi inaccettabili condizionamenti che hanno fatto sì che alcune verità non venissero alla luce? Ed ha senso dichiararsi ancora anticomunisti, oggi che il Muro di Berlino è crollato ed il regime sovietico si è dissolto?
Ebbene sì, un simile comportamento è prima di tutto un dovere, perché, come ci ricorda Giancarlo Lehner, autore de La Tragedia dei comunisti italiani, le vittime del Pci in Unione Sovietica (edito per la collana le Scie della Mondadori), essere contro il comunismo non è una contingenza politica, ma è un principio ed un dovere morale. E ricorda anche che il comunismo non lo si combatte con l’anticomunismo urlato ma semplicemente raccontando i fatti e ricercando la verità.
Del resto basta riportare alcune chicche presenti nel libro del giornalista e storico, direttore de Il Giusto Processo, per rendersi conto di quanto sia stato enorme il lavoro di dissimulazione prodotto fino ad oggi: in una lettera inviata al suo comando firmata da Giorgio Bocca, all’epoca attivista partigiano, è possibile leggere il suo sconcerto per taluni eccessi di partigiani comunisti, come quelli di un comandante partigiano di nome Rocca “specializzato ad uccidere personalmente i prigionieri fascisti squartandoli a colpi di pala”. Un Bocca allibito si domandava fino a che punto fosse lecito arrivare. Questo valoroso partigiano, ovviamente, non ha avuto alcun problema per i suoi atti, se non una medaglia d’oro.
Ma se un tempo erano pagati per disinformare, oggi a sinistra si segnalano professori per la loro imbarazzante ignoranza. E’ di pochi giorni fa un articolo pubblicato sul quotidiano La Repubblica di Tabucchi, autore tanto in voga e pompato dall’intellighenzia di sinistra, che tranquillamente si è preso il lusso di dichiarare che Gramsci fosse morto in carcere.
E’ evidente che dinanzi a simili mistificazioni si comprende anche perché sia abilmente taciuto da questi “professionisti della menzogna” la vera essenza del patto Molotov-Ribbentrop che nel 1939 ha sancito la nascita dell’asse nazi-comunista e che diede il via libera a Hitler per l’eliminazione degli ebrei. Fu in quel frangente che Stalin, in segno di concordia, si permise di offrire in “regalo” ad Hitler tutti gli ebrei internati nei gulag. Questo è un dato storico, provato, inconfutabile: la persecuzione degli ebrei partì con il benestare di Stalin, dei comunisti. Innegabile a tal punto che nei libri di storia non v’è menzione alcuna. All’epoca, inoltre, Hitler non doveva di certo apparire come un mostro dai “benpensanti rossi”, visto che esiste un saggio vergognoso di Palmiro Togliatti per il quale il patto fu la conseguenza dell’aggressione ai danni della Germania compiuta da Francia e Gran Bretagna.