La maggioranza del parlamento sostiene dunque, con regolare votazione, che Berlusconi è un imbecille. Solo un imbecille crede infatti senza esitazione alle sparate di una poveraccia come Ruby capitata “a cena”. Egitto e non solo: da Napoleone a Mubarak, due secoli di fallimenti e delitti dell’Europa e dell’intero Occidente. Con l’incubo che vadano al governo non solo i Fratelli Musulmani, ma anche el Baradei, l’ex ispettore capo dell’Onu fatto fuori dalla Casa Bianca che nel 2003 ha voluto a tutti i costi l’invasione dell’Iraq

L’idea che in Egitto possano diventare personaggi di governo non solo i Fratelli Musulmani, ma anche el Baradei, vale a dire l’ex capo degli ispettori dell’Onu che sa benissimo con quali balle nel 2003 la Casa Bianca e i suoi alleati hanno voluto a tutti i costi invadere l’Iraq, toglie il sonno a molti con la coscienza non proprio immacolata. “Achtung Egitto!”: Netanyahu chiama, Henry Bernard Levy e Berlusconi rispondono, pronti a cianciare con l’usuale razzismo di masse islamiche come orde assetate di sangue occidentale e desiderose di abbracciare quanto prima un nuovo nazismo… Il centesimo nazismo arabo, paventato ad arte da decenni nel Vicino e nel Medio Oriente dai nostri allucinati ma non disinteressati profeti, spesso bugiardi patentati. Mubarak è un “uomo saggio” dichiara a petto in fuori e tacchi alti Berlusconi, il quale evita anche lui di nominare el Baradei e ci tiene invece a precisare che segue la crisi egiziana non tanto facendo il bunga bunga con la “nipote di Mubarak” quanto invece stando “in contatto con i dirigenti israeliani dei quali sono amico da 30 anni”, nel caso ci fosse chi non ha ancora capito chi comanda nel giro berluscone e in quello della Farnesina in mano al minestrello degli Esteri Franco Frattini. Per non dire del giro della vicepresidente della Commissione Esteri del senato, quella Fiamma Nirenstein che oltre a vivere in una colonia israeliana è nota nella comunità ebraica nostrana come ex comunista che spinge all’odio verso tutto ciò che è di sinistra.  Ma andiamo per ordine.

Il lato comico è che ad aizzare contro il “pericolo islamico”, sia che si tratti dell’Iran “che vuole l’atomica per distruggere Israele” (!) sia che si tratti dell’Egitto che vuole solo togliersi di dosso la camicia di forza Mubarak, in particolare è quello stesso Bernard Levy che, oltre a raccontar panzane sul caso Sakineh, è stato uno degli animatori della campagna a favore di Cesare Battisti. A favore, vale a dire, di quello che, stando alle sentenze, è un pluriassassino, rifugiato prima in Francia e poi in Brasile, il cui governo ha deciso di non estradarlo in Italia alla faccia non solo del Chiavaliere. Che strana situazione: tutti a dare addosso a Battisti evitando di notare che il suo lord protettore è il “nuovo filosofo” francese Henry Bernard Levy. Il quale, poiché fa il tifo per lo “scontro di civiltà” e loda qualunque cosa di Israele, tiene banco in Italia anche allagando di “penzose” articolesse il Corriere della Sera senza che nessuno lo prenda a pernacchie. E dire che già nel ’79 il “nuovo filosofo” parigino, noto fighetto che nel ’77 si era molto illustrato nella famosa “tre giorni” dell’Autonomia Operaia all’Università di Bologna, disegnava per autorevoli riviste di politica estera soprattutto inglesi una serie di nuovi confini non solo per il Medio Oriente, ma anche per l’intera Asia centrale! Insomma, in quanto ad allucinazioni pro talebani monsieur Levy è stato un pioniere. Idem in fatto di protezione per gente come Battisti, della quale si deve esere innamorato nella disastrosa, stado ai risultati successivi, tre giorni di Bologna. Strano strabismo, quello non solo berluscone, nevvero? Sbraitare contro i protettori di Battisti e far finta di non sapere che il suo principale protettore è quello stesso Bernard Levy al quale diamo retta quando straparla di Iran e mondo musulmano in generale. Strano caso di schizofrenia…

Ancora l’Egitto, dunque. Alfa e omega del nostro colonialismo nei Paesi islamici. Quel colonialismo che prese il posto dello schiavismo, da noi non più praticabile in Medio Oriente a causa del dilagare dell’Islam, e che rappresenta un’altra pagina orribile dell’Europa e dell’Occidente. Allora non si trattava di “esportare la democrazia” a cannonate, ma più semplicemente – sul modello dell’invasione europea delle Americhe – di impadronirsi di terre altrui e disporre della manodopera semischiavile dei popoli colonizzati. Il 2 luglio 1798 Napoleone entrò con una armata vittoriosa ad Alessandria d’Egitto, ed era la prima volta che dopo le crociate un esercito europeo invadeva terre islamiche. Dopo quella di Napoleone, sono seguite le invasioni francesi e inglesi del XIX secolo, le cui conseguenze si fanno sentire ancora oggi, e infine quella degli Usa in Iraq del 2003. Sono gli Usa che hanno preso il testimone del colonialismo europeo, con il fido alleato Israele che gli fa da cane da guardia nella regione e che mantiene alta la tensione rifiutando qualunque piano di pace in modo che ci sia sempre una qualche scusa per poter intervenire se del caso anche militarmente. Lo studioso John Mearsheimer ha detto chiaro e tondo che “quando si tratta di Medio Oriente l’Occidente usa parole idealistiche e azioni brutali”. Una delle quali è stata, per esempio, il colpo di Stato angloamericano in Iran per destituire Mossadeq, regolarmente eletto, uccidere la democrazia iraniana, tenere in sella lo scià burattino e criminale Reza Pahlewi, massacrare i comunisti e impedire che il petrolio iraniano sfuggisse al vergognoso sfruttamento anglo Usa e fosse più saggiamente utilizzato con l’aiuto dell’italiana Eni. Il golpe contro l’Iran fu anche un golpe contro l’economia e l’autonomia italiana, non lo dimentichiamo, visto che Enrico Mattei stava portando l’italiana Eni ad aiutare l’Iran in campo petrolifero. Un’altra azione brutale fu iniziare all’improvviso a trattare l’Iran come uno “Stato canaglia”, idea venuta a George Bush per spingere la destra islamista a vincere le elezioni troncando il vasto programma di riforme iniziato da Kathami e avere in tal modo la scusa buona per iniziare a strangolare economicamente l’Iran onde impedire facesse ombra a Israele. Altra azione brutale, condita con le solite belle parole, la lunga guerra, con qualche milione di morti,  fatta contro l’Iran tramite l’Iraq di Saddam.
Quando in Algeria si profilò la vittoria elettorale dei musulmani, democraticamente ottenuta, i militari algerini, educati in Francia e più in generale nelle accademie militari occidentali, rubarono il risultato con il solito golpe. Golpe da noi benedetto perché per noi l’islam è come il nazismo. Anzi, da Nasser in poi, passando per i capi della Siria, Iran, Iraq, ecc., sono decine i “nuovi Hitler”, cioè a dire i capi di Stato o di governo demonizzati dagli Usa e da Israele solo per aizzare l’opinione pubblica occidentale contro qualunque cambiamento arabo che non fosse leccare il sedere agli inquilini della Casa Bianca o ai vari Sharon, Netanyahu, ecc. Ricordo una puntata di un programma televisivo di Gad Lerner in cui, rivolgendosi ad alcuni ospiti arabi islamici, il giornalista – pochi giorni fa preso pesantemente in giro su La7 perfino da Paolo Mieli per la sua “trasparenza” ed per il suo “eroismo” – lodò il golpe algerino affermando in sostanza che “anche Hitler in Germania aveva vinto le elezioni” e che quindi bene avevano fatto i bravi militari algerini a evitare un nuovo nazismo in salsa arabo islamica. Gli ospiti in questione, offesi in tale malo modo, protestarono che mai più avrebbero messo piede in un programma così condotto. In effetti faceva una strana impressione vedere Lerner presentare l’intero popolo algerino, qualche decina di milioni di persone, reduce da una dura guerra di Libarazione contro il colonialismo francese, come un’orda di barbari pronti a indossare la svastica…
Ci sono poi le due guerre contro l’Iraq. La prima con il trabocchetto del disco verde Usa per l’invasione del Kuwait, utile a Bush padre per  giustificare la mattanza contro l’Iraq con la scusa di “difendere il Kuwait”, che nonostante le chiacchiere è rimasto proprietà privata di un parassita fermo al Medioevo. La seconda guerra, tuttora in corso, è quella voluta e ottenuta dal mascalzone Bush figlio con la balla delle “armi di distruzione di massa”, che peraltro nell’intero Vicino e Medio Oriente
sono in possesso solo ed esclusivamente di Israele.

Basta già questo per capire perché lo studioso Mehran Kamrava, autore del libro “The modern Middle East”, parli di “abisso in cui è sprofondato l’Occidente per conquistare il Medio Oriente”.

Ma restiamo all’Egitto.  Il 29 ottobre 1956 Israele lo invase per dare man forte, colonialista, alla Francia e all’Inghilterra che volevano a loro volta invaderlo per contringere l’Egitto del “nuovo Hitler” (!) Nasser a rimangiarsi la nazionalizzazione del canale di Suez, aperto dall’Europa per far passare le proprie navi dirette in Oriente senza dover circumnavigare l’intera Africa e guadagnare  così un sacco di quattrini, dei quali l’Egitto vedeva a malapena qualche briciola. Solo la fermezza degli Usa di quell’epoca costrinse gli inglesi e i francesi a restarsene a casa e gli israeliani a porre fine alla demenziale invasione. Ma Israele – ormai avviata verso il militarismo disastroso che la domina tuttora –  non seppe resistere alla tentazione di attaccare di nuovo l’Egitto nel ’67 colpendo in simultanea la Siria. Oggi è dimostrato in modo inconfutabile che non si trattò neppure da lontano di un attacco “preventivo” per difendersi da un ipotetico imminente attacco dei “nuovi Hitler” (!) siroegiziani, ma di una operazione militare lungamente studiata e pianificata. Con quell’operazione Israele convinse la Casa Bianca a cambiare rotta: anziché tenerne a bada le pulsioni antiarabe e i furti di terre palestinesi, gli Usa fecero di Israele il proprio cane da guardia nella regione. Un alleato di ferro che non solo si comporta da 51esimo Stato Usa in Medio Oriente, ma, come hanno dimostrato una marea di documenti segreti rivelati di recente, i cosiddetti “Palestinian papers” divulgati da Al Jazeera, si permette di fare quel cavolo che gli pare contro i palestinesi sapendo bene che agli Usa, e all’ipocritissima Europa, non resta che abbozzare.

Stando così le cose, anche se è solo un caso ha un enorme valore simbolico il fatto che proprio al Cairo, dove Obama promise “una nuova era” basata su “rapporti nuovi col mondo musulmano”, è iniziata la fine non solo di Mubarak, ma forse anche dello stesso Obama. Il quale paga così il prezzo di essere  incapace pure lui di non farsi tenere al guinzaglio da Israele e dalla lobby filoisraeliana senza la quale negli Usa è difficile essere eletti presidente.

Proprio i “Palestinian papers” permettono di capire anche la strategia Usa in Egitto, che è poi la strategia usata dalla Casa Bianca in tutto il mondo arabo e nel resto del pianeta: corrompere, corrompere, corrompere. Corrompere i Mubarak così come si corrompono gli Abu Mazen. E trattare le minoranze e i non alleati come spazzatura, da “trasferire” magari in Amazonia come progettato incredibilmente, in puro stile nazista, per i palestinesi. Corrompere i governi per potersi garantire il tranquillo continuare a succhiare senza problemi il petrolio  ovunque esso si trovi. Il nostro scorazzare in auto, il nostro stare al calduccio d’inverno e consumare un sacco di corrente elettrica per rimbecillirci davanti alla tv e illuminare a giorno le città anche di notte, il formidabile uso di aria condizionata dello zio Sam, che ha contagiato ormai anche l’Europa, tutto si basa sul petrolio ottenuto ora con qualche guerra e ora con qualche colpo di Stato, ma ottenuto sempre e comunque corrompendo governi e interi sistemi politici. La corruzione in Egitto è arrivata al punto che la gente non la regge più, non ne può più di ladri patentati come Mubarak&C, al potere da una trentina d’anni solo perché fa comodo a Usa e Israele avendo ormai svenduto i palestinesi e anzi collaborando attivamente per strangolare Gaza. Anche in Tunisia la gente ha detto di colpo basta al marciume, benedetto anche quello dall’Europa e dagli Usa pur di non avere seccature. Riguardo la Libia, sappiamo bene quali sono i rapporti di Gheddafi con il nostro vergognoso Berlusconi, il suo alleato e socio di bunga bunga, e con il suo sistema di potere. L’Arabia Saudita ha un regime semplicemente orripilante, con le donne trattate come cittadini si serie C, non possono per esempio guidare l’auto – sicuramente non da una città all’altra – né andare in bicicletta! In Arabia Saudita le sentenze di morte vengono eseguite anche con la lapidazione e la decapitazione in piazza, con buona pace e silenzio complice dei vari Bernard Levy e inquilini della Casa Bianca. Regime orripilante, quello saudita, che però ci fa comodo tenercelo buono, non a caso furono gli inglesi a mettere sul trono d’Arabia il peggio del peggio dell’integralismo islamico, vale a dire i wahbiti della dinastia saudita. La democrazia a cannonate lì non la esportiamo… Lasciamo le donne saudite (e kuwaitiane…) in balia di un regime oscurantista medioevale, oltre che profondamente corrotto, né più e né meno come lasciamo i palestinesi nelle sgrinfie dei vari Avigdor Lieberman oggi e  dei vari Sharon e Baruch Goldstein ieri.

Riassumendo: da Napoleone a Mubarak, due secoli di continuo intervento militare dell’Europa e dell’Occidente in Medio Oriente. Due secoli di fallimenti sempre più gravi, obbrobbriosi, e di nostro abisso morale sempre più profondo. Che strano. L’Europa che ha prodotto le cose più mostruose della Storia del genere umano, come il nazismo e i campi di sterminio, si accanisce ancora a impancarsi maestra di morale e civiltà per il resto del mondo, stabilendo cosa sia giusto e cosa non sia giusto per i vari popoli, compresi soprattutto queli che abbiamo già tenuto sotto il nostro tallone. Non so cosa succederà in Egitto. Né nel resto del mondo arabo. So però per certo che abbiamo responsabilità enormi, non foss’altro perché siamo stati noi a rompere i coglioni a casa loro per oltre 200 anni, tralasciando la precedente vergogna delle crociate, e non loro a casa nostra. Non solo abbiamo responsabilità enormi, ma abbiamo anche una informazione serva, ignorante e succube dei nostri pregiudizi. Per non parlare dei politici, ridotti a guano berluscone.

Ma a proposito di guano berluscone, ecco una buona notizia anche se è in apparenza pessima. La grande maggioranza del nostro parlamento ha votato chiaro e tondo che il Chiavaliere è un povero imbecille e/o che la stessa grande maggioranza è composta di goliardi imbecilli. Il parlamento ha infatti respinto le richieste della magistratura milanese riguardo Berlusconi adottando la versione ufficiale secondo la quale lui era davvero convinto che la bonazza Ruby fosse davvero nipote di Mubarak. Ammesso e non concesso che sia vera la versione rifilata ai gonzi da Berlusconi e dai suoi strani avvocati, pagati dallo Stato come parlamentari, ammesso e non concesso cioè che sia stata Ruby a presentarsi come “nipote di Mubarak” e non il Chiavaliere a spacciarla come tale, resta un fatto certo: solo un imbecille minus habens può credere alle sparate di una poveraccia raccattata per strada da un Emilo Fede. E solo un capo di governo col cervello ormai in pappa può evitare di chiedere al suo ministro degli Esteri di fare una veloce e prudente, oltre che doverosa, verifica presso l’ambasciata egiziana a Roma o presso l’ambasciata italiana al Cairo. La maggioranza del parlamento ha perciò sentenziato, con tanto di regolare votazione, che Berlusconi è un povero scemo. Uno al quale ti puoi presentare dicendo “piacere, sono Napoleone” e lui ci crede pure! E se invece, come è probabile, la maggioranza ha votato sapendo bene di avvalorare una balla, allora la stessa maggioranza ha sentenziato di essere  composta da cialtroni della peggior specie. Il che significa anche che un primo ministro il cui potere  si regge su una simile maggioranza è, se possibile, qualcosa di peggio di uno scemo. Deve essere per questo che l’Italia grazie alle mutande della “nipote” è stata pioniera: ha infatti anticipato il destino che ha portato il resto del mondo a chiedersi chi sia mai “zio” Mubarak e cosa farne. Berlusconi potrebbe risolvere alla grande, da par suo, il problema invitandolo a una lunga tournee di  bunga bunga “in famiglia” ad Arcore, palazzo Grazioli, Costa Smeralda e via porcheggiando. Il mondo gliene sarebbe grato e lui passerebbe alla Storia. Delle mutande, ovviamente.

Come direbbe Mike, “Allegria!”.

529 commenti
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  1. Cerutti Gino
    Cerutti Gino says:

    Quando tireranno le cuoia, ne faranno una pure a Cheney a braccetto con Rumfsfed , con i loro scarponi posti ” Condoleza” sopra la testa del Bushetto .

    Quasi-quasi mi metto di buona lena a “photoshoppare” e creo un progetto da mandare alla Komare la quale lo invierà per farlo visionare a chi di dovere ai Memorial Library di cui è socia.
    C.G.

  2. Vox
    Vox says:

    MERITOCRAZIA ?

    Una volta la scuola avvicinava tutti, abbienti e non abbienti, creando aspettative e interessi condivisi, in vista di un futuro, almeno in teoria, piu’ equo. La nuova scuola alla Gelmini non e’ altro che il ritorno alla distinzioni in classi, truccato da meritocrazia.

    Con le parole di un vecchio amico che lavora alla FAO, sul ruolo della FAO: affinche’ i poveri restino poveri e i ricchi sempre piu’ ricchi (e pochi).
    Il concetto ora nasce fin dai banchi di scuola.

    Da un articolo su Repubblica:

    …Sotto il velo della “meritocrazia” il nostro Paese è tornato ad essere classista in modo feroce.

    Chi viaggia in prima classe non permette nemmeno che al treno sia agganciata la seconda o la terza: vuole viaggiare solo con i suoi simili, con i meritevoli, gli eccellenti, i vincenti.

    “A me professò ‘sto discorso del merito mi fa rodere. La meritocrazia, la meritocrazia… ma che significa? E chi non merita? E noi altri che stamo indietro, noi che non je la famo, noi non contiamo niente?”.
    Questo mi dice Antonia e neanche mi guarda quando parla, guarda fuori, verso i palazzoni di questo quartiere di periferia, verso quei prati dove ancora le pecore pascolano tra gli acquedotti romani e il cemento. Qui la divina provvidenza del merito non passa, non illumina, non salva quasi nessuno.

    Michela ha confessato che non può fare i disegni di moda perché a casa non ha un tavolo, nemmeno quello da pranzo. Mangia con la madre e la sorella seduta sul letto, con il vassoio sulle ginocchia, in una casa che è letteralmente un buco.

    … Samantha invece trema perché stanno per buttarla fuori di casa, a lei e alla madre e ai due fratelli, lo sfratto ormai è esecutivo e i soldi per pagare l’affitto non ce li hanno, forse già stanotte li aspetta la macchina parcheggiata in uno slargo vicino casa, forse dovranno dormire lì, e lavarsi alla fontanella con gli zingari.

    La miseria produce paura, aggressività, ignoranza, cinismo. In pochi hanno i libri di scuola, si va avanti a fotocopie, anche se ogni insegnante ha ricevuto solo centocinquanta fogli per tutto l’anno, “perché i tagli si fanno sentire anche sui cinque euro, la scuola non ha più un soldo”. In queste scuole di periferia le tragedie si accumulano come legna bagnata che non arde e non scalda, ma fuma e intossica.

    Tumori, disoccupazione, cirrosi epatica, aborti, droga, incidenti stradali, strozzini, divorzi, risse: tutto s’ammucchia orrendamente, tutto si mette di traverso e oscura il cielo. A ragazzi così segnati, così distratti dalla vita storta, oggi devo spiegare l’iperbole e la metonimia, Re Sole e Versailles, Foscolo e il Neoclassicismo. E loro già sanno che è tutto inutile, che i posti migliori sono già stati assegnati, e anche quelli meno buoni, e persino quelli in piedi. Hanno già nel sangue la polvere del mondo, il disincanto.

    “E non ci venissero a parlà di eccellenza che je tiro appresso er banco. Tanto ormai s’è capito come funziona sto mondo: mica serve che lavorino trenta milioni de persone, ne abbastano tre, e un po’ di marocchini a pulì uffici e cessi. Il paese deve funzionà come n’azienda? E allora noi non serviamo, siamo solo un peso. Tre milioni de capoccioni, de gente che sa tutto e sa come mette le mani nei computer e nelle banche, e gli altri a spasso. Gli altri a rubà, a spaccià, in galera, ar camposanto, dentro una vita di merda”. Forse ha ragione questa ragazza, suo padre ha “un brutto male”, come direbbe il buongusto – “un cancro che lo spacca, professò”, dice lei – forse è vero che non dobbiamo fare della meritocrazia un ulteriore setaccio: l’oro passa e le pietre vengono buttate via.

    I ricchi hanno capito al volo l’aria che tira, aria da Titanic, e hanno subito occupato le poche scialuppe di salvataggio: scuole straniere, master, stage, investimenti totali nello studio. L’élite non ha più tempo né voglia di ascoltare le pene della nazione, le voci dei bassifondi: ha intuito il tracollo della scuola pubblica e ha puntato sulle scuole di lusso.

    E così la scuola non è più il luogo del confronto, della convergenza, dell’appianamento delle differenze e della crescita collettiva. Non si sta più tutti insieme a istruirsi per un futuro migliore, a sognare insieme. Chi ha i soldi il futuro se lo compra, o comunque si prepara a “meritarselo”.

    Chi non ha niente annaspa nel niente e deve anche subire l’affronto dei discorsi sull’eccellenza. Ormai il nostro paese è tornato ad essere ferocemente classista, ai poveri gli si butta un osso e un’emozione della De Filippi, li si lascia nell’abbrutimento e nell’ignoranza, mentre ai ricchi si aprono le belle strade che vanno lontano: lontano da qui, da questa nazione che inizia a puzzare come uno stagno d’acqua morta.

    MARCO LODOLI
    Scrittore e insegnante

  3. Vox
    Vox says:

    « Predatori del mondo intero, dopo aver devastato tutto, non avendo più terre da saccheggiare, vanno a frugare anche il mare; avidi se il nemico è ricco, smaniosi di dominio se è povero, tali da non essere saziati né dall’Oriente né dall’Occidente, gli unici che bramano con pari veemenza ricchezza e miseria. Distruggere, trucidare, rubare: questo, con falso nome, chiamano impero e là dove hanno fatto il deserto, lo hanno chiamato pace. »

    Di che predatori si parla?
    Fate voi.

    Publio Cornelio Tacito lo scriveva dei romani.
    Evidentemente, il mondo cambia, senza cambiare nulla.

  4. Vox
    Vox says:

    Comunque, la ´disciplina´dell´armata rossa era tale, che un numero incalcolabil di soldati morirono perche´eliminati dai russi stessi, questo e´innegabile
    Peter

    Quando all’ignoranza si aggiungono arroganza, presunzione e autoreferenzialita’,
    nascono le Pietre di questo mondo.

  5. Vox
    Vox says:

    Tra parentesi, i russi non “persero” la I GM, ma se ne tirarono fuori, poiche’ nel frattempo avevano fatto la rivoluzione (1917) e avevano ben altri problemi a cui pensare, inclusa la guerra civile. Lenin aveva giustamente definito “borghese” e fondato su motivazioni artificiali di potere il conflitto del 14-18 e non interessava un paese che aveva intenzione di gettare tutte le proprie forze nella costruzione e di una nuova societa’ e cominciare l’esperimento socialista.

    La prevenzione e l’odio politico (o forse anche etnico?), assieme all’ignoranza, sono brutte bestie.

  6. Anita
    Anita says:

    Interessante….

    View Roy Beck’s celebrated gumballs presentation of U.S. Census population growth projections below.

    Gum Ball Logic… Really great visual presentation!

    http://numbersusa.org/

    Celebre presentazione di Roy Beck proiezione con gumballs della crescita della popolazione statunitense Census.

    Visionata con le gumballs e’ molto facile da capire.

    Anita

  7. Anita
    Anita says:

    *****************

    Nella vita ci sono tanti tipi di eroi, non solo i guerrieri ed i militari.

    Molti sono eroi civili, ricordati solo per un giorno…senza monumenti o onori nazionali.

    Ma non dimentichiamoci pero’ che la nostra liberta’ di discutere e’ dovuta proprio sulla pelle degli Eroi.

    Anita

  8. controcorrente
    controcorrente says:

    L’Anpi pubblica anche :

    http://anpicatania.wordpress.com/2011/02/09/giornata-del-ricordo-2011-riproniamo-lintervento-di-mercede-turco-figlia-di-profughi-istriani-alliniziativa-dellanpi-di-catania-del10022010-fascismo-foibe-esodo/

    cc

    Tutto questo per dare a tutti un’idea il più completa possibile di quei fatti e tentare di ricordarli sia nella memoria sia nel loro quadro storico.
    Di certo L’Anpi non pubblica La storiografia fascita.
    C’è già Pansa che ci pensa!

    cc

  9. Popeye
    Popeye says:

    Tra parentesi, i russi non “persero” la I GM, ma se ne tirarono fuori ….
    EEECCOOMMEEENNNOOO!
    Let me see, fammi pensare ….. si tirarono fuori perche’ non ce la facevano a camminare fino a Berlino!

  10. Popeye
    Popeye says:

    Caro Cerutti,
    Forse quel signore aveva ragione e questo qui sotto vale anche per me:
    Impari a vedere quel che è realmente successo, altrimenti se ne vada tranquillamente affa…..

  11. controcorrente
    controcorrente says:

    C’è profugo e profugo…!

    Caro Uroburo,
    vorrei chiudere per sempre questa “triste” storia che sta ormai finendo a mio avviso per scivolare nel “noioso”.
    Andare oltre è per per me un insulto alla mia già scarsa intelligenza o distruggere quel poco che ne rimane..del poco preesistente..
    Il quadro che si delinea è abbastanza chiaro ,almeno per chi abbia ancora voglia di fare Storia …!
    Non ne parlerò più a meno di palesi provocazioni !
    Se leggi attentamente i due “postati”, c’è molto di quello che si è tentato di dire in modo serio e pacato fino a qui..
    Chiudo ricordando alcuni “curiosi” siparietti che si sono aperti grazie ai ricordi del Gino e dell’Anita.(veri credibili nella loro semplicità)
    Gino ricorda di profughi …che sbarcano nelle Marche..la professoressa nella sua furia storica se li annette..tanto che il Gino è costretto a dire ..ma guarda che quelli erano Slavi, mica Italiani..!!

    Anita ricorda che a Milano assiste all’arrivo di profughi italiani, provenienti dal Sud ed è precisa ..trattasi di funzionari compromessi con il regime.ect,ect
    Da cosa scappano costoro ..dai Komunisti che avanzano dal Sud, dai partigiani di catania , bari, barletta o caltanisetta, dai titini, , no sembra incredibile scappano dagli Amerikani…o forse da qualche loro compatriota beneficiato ai tempi del passato regime ??O forse solo per la pagnotta di sato , visto che il Re magari non più tanto contento di loro ?E rischiano il “posto di lavoro”
    Dubbio amletico ??
    Si caro Uro , un gustoso siparietto involontario , ma molto ,molto istruttivo e gustoso..da micro-stroria degli Annales..
    Tutto da ridere , se non ci fosse solo da piangere!

    cc

  12. Cerutti Gino
    Cerutti Gino says:

    Invece nella Seconda arrivarono a Berlino prima degli Yankees. E questo non l’hanno mai digerito bene.

    Domanda al Poppy:
    quale tributo di vittime tra militari, popolazione civile, eccetera, pagò l’Unione Sovietica per liberare l’Europa dal nazifascismo e quante vanno sul conto degli US /GB e alleati minori?

    Un aiutino per Poppy (casomai che con le cifre faccia un pò di confusione):
    L’Unione delle Repubbliche Socialiste Sovietiche furono invase dai nazi-fascisti e praticamente rase al suolo, al contrario degli US che rimasero intatti sia come strutture economiche e imprenditoriali, sia come popolazione civile.
    C.G.

  13. Peter
    Peter says:

    x Vox

    per l áutoreferenzialita´lei e´…una referente eccellente. E non dico altro.

    Vuole dire che non sa quanti soldati russi furono sommariamente fatti fuori nella Seconda GM per ´codardia´, ovvero per rifiutarsi disperatamente di fare attacchi suicidi? peggio degli italiani nella Prima GM, con la decimazione del perfido Cadorna. E poi i russi facevano fuori anche gli ufficiali, da bravi comunisti. Quanti generali dovettero spararsi per evitare il red tape?

    Poi glissa convenientemente sulle purghe staliniane ed i gulags dell anteguerra…

    Peter

  14. Peter
    Peter says:

    x CG e Vox

    Brecht citava Heinrich Heine, se non erro…fortunata quella terra etc etc. Diamo a Cesare…

    Peter

  15. controcorrente
    controcorrente says:

    C’é Comunista e Comunista..

    caro Gino, te lo dico io quello che ti voleva dire il popone!
    Ti voleva dire che tu non sei Comunista, perchè a suo avviso appartieni alla genia dei comunisti chiaccheroni , ma sostanzialmente “innocui”.
    In sostanza in un momento chiave, è sicuro che Lui ti taglierebbe la Gola, per primo..,tu saresti troppo riflessivo..
    Ma il poveretto “ossessionato ” da Komunismo , non sa che I Comunisti in genere non fanno le rivoluzioni, e che al massimo a tagliarli la “gola” sarà qualche generico incazzato…i comunisti semmai raccoglieranno i resti (umanamente)e metteranno una lapide con su scritto.. Qui giace un feroce -anticomunista, che non aveva mai capito nulla dei Comunisti!

    cc

  16. Peter
    Peter says:

    x Anita

    brava, avete monumenti ai caduti in Vietnam e Corea. O meglio, bravi: gli americani non si vergognano di ricordare anche le guerre perdute…

    ciao, Peter

    ps

    si´hai ragione, mi era sfuggito. Ma commemorare sulla stessa lapide i caduti partigiani e della RSI e´ridicolo.
    Sarebbe come commemorare insieme le vittime dell ´Olocausto ed i caduti della Wermacht e SS…
    Cos´e´, il principio di ´mors omnia solvit´?

    Peter

    Peter

  17. peter
    peter says:

    x Vox

    ´la Russia non perse la prima GM…´´

    ma lei cos´era da giovane, corrispondente estera della pravda?
    Lo stile e´decisamente quello…avrebbero persino negato che Napoleone perse a Waterloo, se gli conveniva…

    Col trattato di Brest- Litovsk la Russia ammise la sconfitta ´fair and square´.
    Per evitare un´invasione tedesca, cedettero l´intera Ucraina, la Finlandia, i paesi baltici, ed altri ammennicoli vari…
    No no, non era una sconfitta, era solo un contrattempo…

    Peter

  18. Popeye
    Popeye says:

    brava, avete monumenti ai caduti in Vietnam e Corea. O meglio, bravi: gli americani non si vergognano di ricordare anche le guerre perdute…
    ——————–
    x Peter
    Quelli che si vergognavano (politici) sono tutti morti. Perdute in che senso?
    La Corea del Nord Invase il Sud e dove si trova oggi? Nel Nord! Allora?
    La perdita del Vietnam fu una scelta politica e niente altro. I soldati combattetero benissimo. Cosa c’e’ di vergognarsi? Il monumento e’ per loro.

  19. controcorrente
    controcorrente says:

    E poi i russi facevano fuori anche gli ufficiali, da bravi comunisti.

    Per un principio di equità, in genere Cadorna , faceva fuori solo i soldati semplici..!!

    cc

  20. controcorrente
    controcorrente says:

    Caro peter,

    sì, Lo Zar e la cricca di Stato feudale, perse la “guerra”, non i russi, e insieme alla Guerra perse pure la Pelle…quando si dice che a volte le cose cambiano..era già successo anche qualche volta anche prima…,per la serie la Storia a volte , non sempre risponde ai calcoli di qualche “geniaccio” incoronato, ma anche a qualche Borghesaccio ..!!

    E’ può sempre succedere…pensa era convinto dai suoi Generali che tempo tra mesi , sarebbe arrivato a Vienna!

    cc

  21. Anita
    Anita says:

    x Peter

    Vinte o perse si ricordano i caduti.
    I caduti ed i veterani sono andati dove richiamati per servire la loro Patria.

    Il monumento a doppio uso…non ci vedo niente di strano, in Italia c’era la leva, erano soldati richiamati, il regime era fascista e chi non lo era? Mica tanti.

    Mio marito ha servito, era di leva, la Repubblica Italiana lo ricompenso’ nel 1993 con un generoso assegno.
    Un po’ in ritardo, 46 anni dopo il suo ritorno dalla prigionia…ma fu ricompansato per il servizio che inizio’ in Cirenaica otto anni prima.

    Ciao, Anita

  22. Peter
    Peter says:

    x CC

    scusa caro, dopo una sconfitta secca i regimi di solito cambiano.
    D´accordo che l´ultimo zar era particolarmente stupido, ma cio´non toglie che la Russia perse rovinosamente. Come l´Italia perse rovinosamente la Seconda GM, anzi molto peggio dell´italia.

    Altrimenti, ci conviene dire che la guerra la perse solo Mussolini…

    Peter

  23. controcorrente
    controcorrente says:

    Cara Anita,

    post chiaro, limpido ,semplice.
    Qui al Nord, in Piemonte i caduti sono sempre stati ricordati tutti.
    I caduti partigiani in un monumento a parte,non per “spocchia”contro gli altri caduti, ma per ricordare che quella non fu una “guerra” come tutte le altre..!!
    Ed è bene che sia così..per non dimenticare le differenze,visto che non era una Guerra come tutte le altre !!

    cc

  24. controcorrente
    controcorrente says:

    Caro peter,
    dimentichi che il “socialista” Aleksandr Fëdorovič Kerenskij,pensava ancora di vincerla,cosa vuoi che fossero qualche centinaio di migliaia di morti Russi in più o in meno, per un verace social-democratico.
    Solo che molti Russi, gli dissero …anzi non gli dissero nulla , gli andò pulita , sta ancora scappando adesso con il Kulo in fiamme.!!

    cc

  25. controcorrente
    controcorrente says:

    caro peter,
    a me vieni a dire queste cose ?
    Tra un pò di revisone in revisione, ci diranno che la Colpa della sconfitta è stata dei comunisti e dei Sindacati, che erano al potere in Italia nel 1940!

    cc

  26. Anita
    Anita says:

    Notizie di famiglia.

    Il mio futuro pronipote sara’ un maschietto.

    Mia nipote e’ andata per un altro ultrasound e si e’ convinta che diventera’ mamma…ha visto il feto.

    Adesso inizia la scelta dei nomi………

    Anita

  27. controcorrente
    controcorrente says:

    Caro uroburo,
    dimenticavo gli archivi sloveni non sono attendibili.
    E’ noto che gli sloveni non hanno il senso della contabilità dei morti , moltiplicano sempre per dieci!
    Mio caro ci sono archivi e archivi,mica sono tutti archivi, per uno storico serio !!

    cc
    ps-dipende da quello che c’è scritto !sono attendibili solo se parlano male di Togliatti!
    Per il resto tutta propaganda!

  28. Peter
    Peter says:

    leggo sulla Repubblica on line che la Consulta ha dichiarato incostituzionale il decreto della Gelmini che per anni ha penalizzato gli insegnanti precari del Sud, i quali faranno ora causa al ministero.
    Mi fa piacere per Sylvi, sentite congratulazioni…Una grande vittoria per il leghismo, il secessionismo e la discriminazione tra italiani (eh eh eh). Ma per Sylvi conta léguaglianza di trattamento dei morti, preferibilmente di 70 anni fa, e solo quelli

    Peter

  29. sylvi
    sylvi says:

    ma bravo il piemontese!

    Si prende una testimonianza parziale, come tutte le testimonianze del resto, onesta e veritiera vissuta sulla propria storia, la si mescola con una buona dose di parzialità,furia ideologica, interessi di parte politica e si fa un bel minestrone; per renderlo più interessante lo si insaporisce con una leccatina di :

    …Gino ricorda di profughi …che sbarcano nelle Marche..la professoressa nella sua furia storica se li annette..tanto che il Gino è costretto a dire ..ma guarda che quelli erano Slavi, mica Italiani..!! (cc)
    e la sbobba è pronta!

    Ho sempre raccontato di letture e testimonianze, citando fonti…
    non ho niente da vendere se non rivendicare la mia onestà, e la mia verità parziale…come tutte!
    E non permetto a nessuno di metterlo in dubbio.
    Non so postare dalle fonti; mi riprometto di imparare ma poi…o sono impegnata io o lo è mio figlio, perciò racconto quello che so.
    Quello che ho scritto a Gino è la sacrosanta verità; ho trascritto in italiano comprensibile più di qualche lettera inviata ad Ancona, a Falconara da croati che comunicavano quando la guerra balcanica si era spostata verso Sarajevo e bisognava fare le triangolazioni Croazia Italia Bosnia o Serbia perchè ricevessero notizie.
    Siamo andati sulle isole quando ancora i serbi e i croati combattevano in Krajna e le isole non ricevevano rifornimenti dalla costa.
    Ne abbiamo avuto di tempo per parlare…mentre reimparavano a seccare i gattucci di mare ( specie di baccalà) come facevano i loro nonni.
    Certo che rischiavamo di più di qualche piemontese ironico, sarcastico, saccente!

    Sylvi

  30. Uroburo
    Uroburo says:

    Caro Peter,
    non si è trattato di una dimenticanza ma di un dubbio.
    Non ho contato le stragi razziali naziste perchè, almeno attualmente, il concetto di pulizia etnica ha un significato molto diverso. Naturalmente non mi opporrei affatto a chi volesse considerare anche quelli.
    Comunque nel periodo della II GM l’Europa ha assistito a selettive modificazioni di popolazione che non si erano ancora visti fino ad allora, almeno che io ricordi.

    L’armata rossa non ha mai avuto più di 5-6 milioni di soldati. Sono pochi per un paese che aveva 180 milioni di abitanti. I crucchi avevano poco meno soldati (circa 5 milioni, di cui circa 3.5 sul Fronte Orientale) con metà abitanti.
    La scelta dei sovietici, contraria a quella zarista, fu di avere (relativamente) pochi soldati ma potentemente armati.

    La disciplina nell’armata rossa era ferrea (e cieca, cosa che va tutta a loro disdoro); i metodi usati erano, sul piano strettamente militare, metodi da macellai. Chi fuggiva veniva passato per le armi dai commissari politici, senza alcun processo (proprio come faceva la Feldgendarmerie crucca dalla fine del 1943 in poi). Tuttavia, che io sappia, il numero dei fucilati, almeno tra i soldati, non era altissimo. Forse inferiore a quello tra i crucchi che, tra parentesi, non ne avevano alcun bisogno perché la Wehrmacht ha combattuto fino alla fine con la solita determinazione di sempre.
    Gli attacchi “suicidi” (definizione nostra: erano attacchi contro truppe tedesche ben trincerate condotti senza preparazione di artiglieria e senza concorso di truppe corazzate) sono una costante della storia russa, da sempre (da sempre vuol dire dal Settecento). E non erano neppure imposti con la forza perché era il loro modo di combattere e di vivere. E guardi che non è un giudizio ma una semplice constatazione storica.

    Se vuole, quel che io trovo demenziale è che questo metodo di fare la guerra non è stato usato solo nel 1941-42 quando non c’era alcun altro modo per contrastare la macchina di guerra nazi, ma anche quando la guerra era ormai vinta come dall’autunno 1943 in poi. I russi, esattamente al contrario di quel che facevano gli useggetta, non hanno mai risparmiato uomini usando materiale ma sprecavano uomini come se fossero merce sempre a disposizione.
    E’ una cosa che quasi nessuno sa, ma se la guerra fosse durata ancora sei mesi i russi non avrebbero più avuto uomini a sufficienza per rifornire le armate. Cosa bennota non solo ai crucchi (quando Hitler diceva che l’Armata Rossa era un pallone gonfiato che si sarebbe sgonfiato si riferiva a questo) ma anche agli occidentali.
    Il che, tra parentesi, dimostra che la Russia, a differenza di quel che la propaganda useggetta ha sempre detto, non era in grado di intraprendere una guerra dopo il 1945 sul piano semplicemente demografico, prescindendo da quello economico e degli armamenti.
    Un saluto U.

  31. Popeye
    Popeye says:

    x C.G.
    Domande stupide non ti pare?
    Forse se Stalin non decimava gli i ppaveri a quattro stelle dell’esercito le cose avrebbere andato un pochino meglio. Immagina quanti soldati di piu’ avrebbero perso se l’Usa non aveva mandati aiuti alla USSR. Un totale di piu’ 120 miliardi di dollari nel mercato di oggi. 60% dei camion e altri veicoli che la Stronzata Rossa usava erano made in USA.
    Poi per arrivare prima a Berlino, la domanda e’ ancora piu stupida perche’ per patto di Yalta quella era nella zona Russa. Il generale Eisenhower frenatte l’esercito americano ai confini della zona russa per non farli fare brutta figura.
    Queste domande le dovresti fare al citriolo impazzito che ti dara risposte piu’ al tuo gusto.

  32. Uroburo
    Uroburo says:

    Caro Peter,
    la risposta alla sua domanda sui monumento ai caduti useggetta è arrivata, ed è stata quella che era logico aspettarsi.
    Loro sono convinti di averle vinte ambedue, quindi, comunque, i monumenti li hanno fatti. Un saluto U.
    PS. In Francia ci sono monumenti ai caduti dell’assedio di Belfort, nel 1870. Ma solo a quelli. Per Sedan nulla. U.

  33. Popeye
    Popeye says:

    Parlando di stronzate rosse:
    Modernizzata da Tuchacevskij negli anni trenta, l’Armata rossa raggiunse la sua massima grandezza durante la seconda guerra mondiale, arrivando a contare 11 milioni tra ufficiali e soldati. Nel 1943 ci fu una riunificazione del sistema dei gradi: i ranghi funzionali, già modificati anni prima, vennero definitivamente aboliti insieme al sistema dei commissari militari, e venne introdotta la parola «ufficiale» insieme alle epaulettes che sostituirono le precedenti insigne sulle divise militari.
    Nel corso dello scontro che oppose Stalin a Hitler, i soldati dell’esercito sovietico furono impiegati sul fronte nordoccidentale, occidentale e sudoccidentale. Nel 1942 l’Armata subì gravi perdite durante le battaglie di Mosca, Leningrado e Kiev, ma alla fine contribuì a capovolgere la situazione nella battaglia di Stalingrado. Dopo la vittoria sulla Germania nazista il numero dei militari dell’Armata fu ridotto a circa 3 milioni.

  34. Cerutti Gino
    Cerutti Gino says:

    Caro CC,
    che io sia “innoquo” non sarà certo il Poppy a ricordarmelo.
    Figuriamoci.
    Lascio volentieri a lui i suoi spifferi quando si riferisce alla “Stronzata rossa”.
    Quella “Stronzata” che ai tempi della cold war faceva venire loro
    i furuncoli al basso schiena e i calli sulla lingua.

    Infine, sulla “bella figura” (sob!), dei loro militari in Vietnam, meglio stendere un velo di pietà.
    Non ha senso.
    C.G.

  35. controcorrente
    controcorrente says:

    La brava professoressa non smette mai di dare lezioni !

    A ognuno il suo”Mia cara”, ho imparato a fare storia da Pansa e sto mettendo in pratica le lezioni!
    Mi pare che sua reazione sia esemplare!
    Sempre per il metodo degli Annales e con i ricordi del cugino del fratello dello Zio di mio Zio!

    cc

  36. sylvi
    sylvi says:

    cara Anita,

    da te una boccata di aria buona!
    Noi non sappiamo ancora il sesso; penso a poco, quando mia nuora farà la “morfologica”.
    Loro sperano in una femminuccia; a me va benissimo anche maschio, purchè non sia imbecille!!!

    ciao Sylvi

  37. sylvi
    sylvi says:

    Non sarà un piemontese falso e cortese a farmi saltare i nervi!

    Si cuocia nel suo brodo e con il suo “sacro” fuoco!!!

    Sylvi

  38. controcorrente
    controcorrente says:

    Ottimo “autoconsiglio” mia cara Professoressa tenga sotto controllo il suo “tasso di adrenalina”.
    Si contenga, si contenga , non potrà che farLe bene!

    cc

  39. Anita
    Anita says:

    *******************

    Il coinvolgimento nelle guerre da parte del Governo degli Stati Uniti e’ sempre stato per prevenire un takeover communista.

    Se ci sono riusciti…e’ una vincita.
    D’altronde la maggioranza delle nazioni europee hanno partecipato.

    Anita

  40. Vox
    Vox says:

    Strano, si vede che tutti i partecipanti diretti della II GM russi che ho conosciuto (ho avuto questa fortuna e questo onore, per fortuna, quando ce n’erano ancora abbastanza in giro), mi hanno raccontato le cose un po’ in un altro modo, a proposito di Armata Rossa, di difficolta’ nei combattimenti, di martirio e di com’e’ andata la guerra in generale, dal punto di vista dei russi. Mentivano. Ovvio. Ne sanno molto di piu’ certi storici, specialmente occidentali, tipo Seaton Watson, Pansa (dalla parola “panzana”), et similia.
    Cosa vogliamo che sia l’esperienza diretta, rispetto all’interpretazione postuma?
    Quisquilie. Peterate. Pinzillacchere. La verita’ e’ che si sono ammazzati a vicenda, quelli che stavano dietro sparavano quelli davanti (chissa’ con cosa, ma evidentemente erano creativi) per impossessarsi delle loro armi, i generali godevano smodatamente nell’eliminare quanti piu’ possibile dei propri soldati e, avendo a disposizione altre scelte, preferivano l’eccidio dei loro. In tutto questo, e’ un miracolo che siano riusciti a ricacciare i tedeschi fuori del suolo sovietico e inseguirli fino a Berlino. E tutto, ovviamente, grazie al meraviglioso intervento degli USA, i ben noti salvatori del mondo.
    Mavala’.

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