Il bunga bunga non è solo quello di Arcore. E ci guadagnano tutti, a partire dalla Chiesa. Compresi i giornalisti che in un eccesso di servilismo fanno sparire, con buona pace del superpatriottico ministro della Difesa Ignazio La Russa, perfino un nostro militare ucciso in Afganistan

Più che il patriottismo, come sempre di cartone, potè il servilismo. Il 19 gennaio 2011 marchierà per sempre alcuni giornali e annessi direttori. Quel giorno il  servilismo e l’ipocrisia dei giornalisti che difendono a tutti i costi il sempre più indifendibile Chiavaliere Papino il Breve, al secolo Berlusconi Silvio, hanno mostrato tutta la loro grandiosa sporcizia. Uso vocabili gravi e volutamente offensivi perché non se ne possono usare di più morbidi. Allineati all’edicola i vari quotidiani di famiglia e annessi fogli pretoriani gridano addirittura al colpo di Stato o poco meno solo perché i liquami accertati dalla magistratura di Milano sono tracimati come un’ondata di sterco nei vari mass media di tutto il mondo, dimostrando non solo che il reuccio di Arcore è nudo, ma anche brutto da vedere e piuttosto maleodorante.
La foga servile di troppi miei colleghi è stata tale che in quei giornali avreste cercato invano una qualche notizia sull’alpino Luca Sanna ucciso in Afganistan. Ecco di che pasta è fatto il “patriottismo” sventolato a più non posso dai cialtroni in carriera quando serve per dare addosso a qualcuno. Se si tratta di rimettere in fretta e furia le mutande al re nudo per coprirne le vergogne esibite in pubblico, quelli che quando fa comodo vengono definiti “eroi caduti per la pace” possono aspettare. Che vergogna! Anche per l’assenza di qualunque protesta da parte del ministro della Difesa Ignazio La Russa.

A vergogna si aggiunge vergogna. A voler far finta che la marea di prove e indizi che sommergono Berlusconi non esista o sia aria fritta sono infatti gli stessi che avvalorano al volo, per esempio, qualunque cazzata sparata da “supertestimoni” del menga come la sciroppata Sabrina Minardi pur di dare per assodato che la ragazzina vaticana Emanuela Orlandi non è sparita nelle fauci di un qualche orco vaticano d’alto bordo, ma è stata “rapita” dalla cosiddetta banda della Magliana. Per giunta da uno che non c’entra assolutamente nulla come Enrico De Pedis. Per certi mascalzoni le balle è utile spacciarle come verità assolute quando si tratta di spingere per l’invasione dell’Iraq e per strangolare in qualche modo l’Iran, ma se si tratta del padrone berluscone allora le verità basate su prove devono essere bollate come balle. E’ il giornalismo, bellezza… Ma il giornalismo dei servi. E dei mercenari.

Siamo costretti ancora una volta a occuparci delle imprese del Chiavaliere. Salterò il più possibile a piè pari le ormai noiose faccende delle sue scopate, orge o similorge, e verrò al sodo. Come i giornali lecca lecca hanno fatto sparire l’alpino Sanna il 19 gennaio, così il sempre più indecoroso nostro capo di governo non si è presentato alle esequie in onore di Sanna nella basilica romana di S. Maria degli angeli e dei martiri. Molti lo hanno criticato, per questa assenza. A me invece pare che sia stata il male minore. La sua presenza sarebbe stata infatti davvero inopportuna, data la carnascialesca volgarità dei suoi comportamenti e le minacce eversive dei suoi “appelli al popolo” televisivi. Come che sia, qualcuno si è ricordato di un’altra assenza del nostro primo ministro: non c’era neppure il 20 settembre dell’anno scorso, alle esequie del paracadutista Alessandro Romani, anche lui ucciso in Afganistan. E ci si è accorti che il motivo di quella assenza lo si trova spiattellato nelle 389 pagine del rovinoso “invito a comparire” spedito in parlamento dai magistrati milanesi. Il motivo lo ha infatti rivelato parlando al telefono con una sua amica una delle bonazze pagate dal Berluska per i suoi sollazzi: il 19 settembre sera, cioè poche ora prima delle esequite per Romani, nella reggia brianzola del reuccio di Arcore erano attese 24 ragazze 24, e “quando siamo andate a letto con lui alle quattro di mattina era sfinito”. Quando c’è da scopazzare e da divertirsi, gli “eroi della pace” possono anche andare a farsi fottere! Questa è l’etica del Chiavaliere, evidentemente ereditata dai suoi lacché dei mass media. Ancora una volta senza che il ministro La Russa abbia qualcosa da ridire…

Ma a farsi fottere, quando c’è da gozzovigliare, può andarci anche il presidente della Repubblica. Mi ha meravigliato – non troppo, a onor del vero… – che nessuno abbia fatto notare che tempo fa – se non sbaglio, un giorno di un dicembre – palazzo Chigi emise un comunicato per spiegare che il signor primo ministro Silvio Berlusconi non era potuto andare al Quirinale, per un appuntamento già da tempo fissato, perché “impedito da un forte mal di schiena”. Quando è scoppiato lo scandalo della D’Addario e del prosseneta “Giampi” Tarantini, pure quello a base di bonazze a pagamento, s’è scoperto che non di mal di schiena si trattava, bensì dell’arrivo di una infornata di volenterose “visitatrici”.

In un qualsiasi altro Paese civile basterebbe solo questo, e non è certo poco, per cacciare da palazzo Chigi un indegno come Berlusconi. Indegno, ci tengo a chiarire, non perché si comporti nelle sue magioni come un satrapo assatanato, comportamenti che – facendo finta che l’articolo 54 della Costituzione non esista –  sono solo affari suoi, ma indegno perché mente spudoratamente ai cittadini della Repubblica italiana della quale è, per disdoro della stessa Repubblica, il primo ministro. Bill Clinton finì sotto processo – detto impeachment – non per le sue semiscopate e annessi pompini con la Lewinsky, ma per avere mentito agli americani negando di avere avuto rapporti sessuali con la volenterosa stagista. Il nostro primo ministro mente invece da anni e su più fronti, come hanno appurato varie inchieste giudiziarie e alcune sentenze e come dimostra ad abundantiam la marea di conversazioni telefoniche delle 389 pagine, però continua a fottersene e a stare a palazzo Chigi come fosse una dependance di palazzo Grazioli. Se ne fotte, ma giustamente, visto che il senso civico degli italiani è stato ridotto a come è stato ridotto, grazie soprattutto a ormai quasi un ventennio di tv private berlusconiane e annessa marea di pubblicità e consumismo modaiolo tanto ebete e smodato quanto smutandato.

Oltre al suo mentire ormai seriale, il problema è che un capo di governo che pare che viva Berlusconi è ricattabile. Molto ricattabile. Troppo ricattabile. Non solo dal suo affollato contorno di escort e zoccole, come con volgarità le chiama l’ineffabile loro arruolatrice Nicole Minetti, ma anche e soprattutto da qualunque Paese straniero che abbia servizi d’informazione degni di questo nome. Come per esempio gli Usa, l’Inghilterra, Israele, la Russia, ecc. E infatti, guarda caso, ci sono mosse di politica estera che sembrano dettate più da qualcuno in grado di tirarlo per la giacchetta che da interessi della Repubblica italiana. In Inghilterra per infinitamente meno hanno mandato a casa vari politici.

Più che le donnine allegre e prezzolabili che si porta a letto, il problema è che Berlusconi ha portato in parlamento e fatto diventare ministro – della Difesa! – un corruttore di magistrati  come Cesare Previti, condannato in via definitiva dalla Cassazione, e un tipo come Marcello Dell’Utri, condannato anche in appello per contiguità mafiose. E’ bene ricordare che nella sentenza della Cassazione c’è scritto che Previti i suoi reati li ha portati a termine non solo per Berlusconi, ma anche CON Berlusconi. Di tutti i giornalisti italiani, l’unico che lo ha scritto è Mario Pirani, nella sua rubrica su Repubblica. Tutti gli altri tacciono…. Specie gli eroi dell’informazione alla Feltri, Belpietro, Minzolini, ecc.

Forse l’abbronzatura di Emilio Fede è in realtà il rossore per la vergogna di  abbassarsi a negare l’innegabile e intonare anche lui la ridicola litania: “Berlusconi ha dato sì soldi a quelle sue ospiti, ma solo perché è generoso con tutti e fa del bene”. Capisco avere la faccia come il culo, cosa possibile a 80 anni suonati se si vuole a tutti i costi parere giovani, ma Fede, visto anche che si picca di essere cattolico, dovrebbe sapere che il bene e la generosità meglio sarebbe esercitarli soprattutto a favore dei poveri cristi e non solo delle bonazze pronte a tutto in cambio di 5-7-10 mila euro o dello shopping di 9 paia di scarpe a botta.

Non prendiamoci in giro. NON è vero che Berlusconi attacca i magistrati solo perché sottoposto a molte loro attenzioni, cosa che peraltro sarebbe già grave di per sé e lo squalifica come inadatto alla responsabilità di primo ministro. NON è vero, e per due motivi. Il primo è che l’impossibilità che esista “la congiura dei magistrati” di cui lui ciancia da troppo tempo senza pagarne il fio: la congiura dovrebbe infatti essere talmente vasta da risultare evidente al resto della magistratura, oltre che a polizia, carabinieri, servizi segreti non solo italiani, giornalisti, ecc. Il secondo motivo è che lui la magistratura ha cominciato ad attaccarla già tramite il programma televisivo che – prima ancora di “scendere in campo” – aveva affidato all’urlatore Vittorio Sgarbi per far piacere al proprio protettore Bettino Craxi colto dai magistrati con le mani nel sacco. Gli attacchi di Berlusconi  contro la magistratura sono quindi un vecchio vizio, NON conseguenza delle molte inchieste che lo vedono sotto accusa non sempre senza motivo.

Un’altro cancro che il sistema di potere berluscone sta inoculando nella vita italiana è il giornalismo di pronto intervento in suo favore. Devo ricordare che Signorini, direttore del settimanale “Chi”, proprietà della Mondadori posseduta da Berlusconi, ha a suo tempo lanciato tramite il suo giornale la balla del “fidanzato di Noemi”: balla inventata di sana pianta per convincere l’opinione pubblica che la famosa Noemi, all’epoca anche lei minorenne, assendo fidanzata non poteva fare la spola con il lettone berluscone. La messinscena crollò solo perché il “fidanzato” si stufò della parte cucitagli addosso e se ne spogliò pubblicamente. Se Signorini s’è prestato a questa vergogna, Canale 5 s’è prestata a un’altra vergogna: sputtanare come fin troppo strambo il magistrato che aveva condannato Berlusconi, che di Canale 5 è il padrone, a pagare un maxirisarcimento a Carlo De Benedetti per i danni provocatigli con la nota compravendita di sentenze romane. Di Minzolini è superfluo parlare, tante sono note le sue prostrazioni, censure, omissioni e beffe ai danni dell’informazione, e quindi dei telespettatori. Un comportamento, quello di Spazzolini-Minzolini, che ha ridotto il Tg1 da lui diretto a qualcosa di troppo indecoroso e servile.
La conclusione è che le escort e le “zoccole”, come le chiama da par suo la signora Minetti, sono senza dubbio migliori e più decorose, non solo esteticamente, di molti, troppi giornalisti. Le bonazze vendendosi a ore non fanno male a nessuno, non ingannano nessuno, non ledono nessuna istituzione o servizio pubblico, badano solo a procurarsi la pagnotta, bene imbottita, e a procurarsi un lavoro meno indecoroso e meno precario. I giornalisti e, peggio ancora, i direttori che si vendono ledono invece un servizio e una istituzione qual è di fatto l’informazione, e così facendo mentono e ingannano il proprio pubblico. Che è quello che, come si suol dire, dà loro da mangiare. Altro che le “zoccole”!
Anche il giornalismo serio finisce con l’essere poco serio ed esilarante. Domenica 24 gennaio una persona seria come Sergio Romano, ricco di suo ed ex ambasciatore di carriera, se ne esce con un editoriale in prima pagina del Corriere della Sera dove invita Berlusconi a “lasciare ai suoi avvocati la difesa giudiziaria” e a “tornare a fare il primo ministro”. Come possa “tornare” Berlusconi a fare il primo ministro è un bel mistero, visto che non lo ha mai fatto se non pro domo propria e che è ricattabile perfino dalle “zoccole”. La prima volta il Chiavaliere ha esordito da primo ministro facendo diventare ministro – della Difesa! – un fellone come Previti.  Poi ha proseguito di conseguenza… E si vede. Un altro mistero è come faccia Romano a far finta di niente di fronte al fatto che i “suoi avvocati” sono, esattamente come Previti a suo tempo, tutti membri del parlamento se non dello stesso governo. E’ tollerabile, è da paese civile o piuttosto da satrapia orientale che ad assaltare perpetuamente i magistrati fastidiosi per il Chiavaliere siano memberi del parlamento? Non dovrebbero questi fare gli interessi degli italiani tutti e non di chi paga loro la parcella come a una Ruby o a una “zoccola” bungabunghesca per servizi d’altra natura?

423 commenti
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  1. Vox
    Vox says:

    SCIOPERO, ATTO PRIMO

    GUIDO VIALE
    http://www.manifesto.it

    Il referendum di Mirafiori è stato un esempio importante di resistenza operaia a un diktat imposto in nome della globalizzazione. Lo sciopero di oggi indetto dalla Fiom sarà una prima, difficile, verifica di un confronto che investe ormai tutto il paese.

    …una alternativa concreta alle imposizioni di una competitività globale e senza sbocco che sta portando il mondo verso il baratro… la Fiom, in rappresentanza del mondo del lavoro che resiste e rivendica salvaguardia e sviluppo dei diritti del lavoro; il movimento di studenti e ricercatori, che oggi è la parte più organizzata di un esercito precari o di giovani a cui è stato rubato il futuro, ma che racchiude tutte le potenzialità di un collegamento tra quella resistenza e il mondo dei saperi tecnici, scientifici e sociali; i centri sociali, in rappresentanza dell’universo di coloro che precari lo sono già e che su questo hanno creato forme autonome di aggregazione sul territorio. Di qui nasce il dibattito su beni comuni e riconversione del sistema produttivo e dei modelli di consumo.

    vengono fatti pagare al mondo del lavoro i costi della crisi, i vincoli della globalizzazione e della sua competizione sfrenata; nel caso specifico, quella dell’industria automobilistica. Perciò anche la risposta – la difesa a oltranza dei diritti e la tutela della salute e della vivibilità degli ambienti di lavoro – non può essere disgiunta dalla ricerca di modelli di consumo e da un’organizzazione della produzione alternativi a quelli attuali – nel caso dell’industria dell’auto, da modelli di mobilità sostenibile – non più fondati su una competizione che intende arruolare le maestranze di un’azienda in una guerra permanente, e sempre perdente, contro quelle di tutte le altre aziende; bensì su rapporti di cooperazione in cui che cosa, come, dove e per chi produrre possano essere scelte condivise.

    La ricerca di questa alternativa deve misurarsi però con la crisi ambientale e con i rischi imposti dall’attuale sistema di produzione e consumo: cosa che nei governi, nell’imprenditoria o nella finanza, sia nazionali che globali, non trova alcun ascolto.

    per sostituire alla devastazione dell’ambiente, della convivenza e della salute pratiche più sostenibili dovranno essere promosse e incentivate altre forme di consumo, altre scelte produttive, altre modalità di cooperazione: sia all’interno di uno stesso impianto che tra aziende, enti o territori diversi. Non si tratta di fantasie; sono già oggi oggetto di pratiche, sperimentazioni, ricerche cui non viene data la visibilità dovuta.

    COOPERATIVISMO E’ LA PAROLA DEL FUTURO

    La ricerca di una via di uscita è ormai un obiettivo e un compito comune. Si aggiunga che per trent’anni il “pensiero unico” che ha guidato e giustificato una globalizzazione predatoria e autoritaria ha potuto colonizzare le menti di milioni e forse miliardi di persone sulla base dell’assunto che a governare sia il mondo che l’esistenza di ciascuno devono essere gli interessi privati.

    Perché privato vuol dire efficiente e ciò che non è privato non può che essere statale e inefficiente: sottratto al “libero” gioco di un mercato ormai controllato da poche centrali della finanza internazionale, per essere predato dalle burocrazie o dalle cosche degli Stati.

    Promotori e artefici della conversione ambientale devono lasciarsi dietro le spalle la falsa alternativa tra privato e statale, imboccando il percorso difficile e graduale – perché fondato su una sperimentazione continua – verso la condivisione dei beni comuni; beni e attività da sottrarre al controllo sia degli interessi privati che delle diverse articolazioni del potere statale, per promuoverne la gestione in forme trasparenti di autogoverno.

    Gli ambiti a cui fa riferimento questa prospettiva sono due: il primo è costituito da esperienze di lotta e organizzazione già in corso, con obiettivi chiari e definiti – anche se suscettibili di continui approfondimenti e ampliamenti – e che hanno accumulato grandi patrimoni di buone pratiche, di legami sociali, di saperi pratici e teorici, come le lotta della Val di Susa, il comitato No Dal Molin, la campagna contro la privatizzazione dei servizi idrici, le mobilitazioni dei pendolari, molte lotte contro gestioni o progetti scellerati nel campo dei rifiuti, molte iniziative per il controllo di scuole, nidi, attività culturali, servizi sanitari.

    Ma anche molte esperienze “molecolari” come quella dei Gas, gruppi di acquisto solidale, suscettibili di un’enorme espansione sia numerica – già in corso – che tematica: sono infiniti gli acquisti solidali che possono essere gestiti, a partire da quelli energetico.

    l secondo ambito è dato da quei movimenti che si impongono sulla scena sociale con la loro urgenza, anche se la formulazione di obiettivi e strategie, quand’anche circostanziata, è lungi dall’aver esaurito le loro potenzialità: innanzitutto la resistenza dei lavoratori della Fiat e le lotte di tutte le aziende in crisi o sottoposte a processi di ridimensionamento, ristrutturazione o delocalizzazione; poi il movimento degli studenti, dei ricercatori e di quei docenti che hanno solidarizzato con loro; infine le prime, embrionali, mobilitazioni dei lavoratori migranti e le iniziative di coloro che promuovono per loro accoglienza e sostegno… tutti coloro che avvertono l’urgenza di difendere, insieme ai diritti del lavoro, i cardini della vita democratica e la necessità di politiche orientate alla sostenibilità, possono riconoscersi in un’agenda comune.

  2. Vox
    Vox says:

    NOAM CHOMSKY
    FINCHE’ LA VOLONTA’ POPOLARE PUO’ ESSERE
    TENUTA A FRENO, TUTTO VA BENE E QUELLA
    VOLONTA’ NON HA IMPORTANZA

    http://utdailybeacon.com/news/2011/jan/26/noam-chomsky-lectures-nations-problems/

    “The guiding principle (for American government) is that as long as the public is under control, everything is fine,” he said. “(The traditional argument is) the powerful should gain ends by any possible means. As long as the public is kept under control, public will doesn’t matter.”

  3. Vox
    Vox says:

    Brzezinski’s Feared “Global Awakening” Has Arrived

    Zbigniew Brzezinski’s much feared “global political awakening” is in full swing. Revolts in Egypt, Yemen, Tunisia and other countries represent a truly monumental worldwide rallying cry for freedom that threatens to immeasurably damage the agenda for one world government, but only if the successful revolutionaries can prevent themselves from being co-opted by a paranoid and desperate global elite.

    http://www.prisonplanet.com/brzezinskis-feared-global-awakening-has-arrived.html

  4. Cerutti Gino
    Cerutti Gino says:

    Komare,
    oggi le rivoluzioni si fanno attraverso la rete.
    Fatevene una ragione. La barriera della censura, i filtri da dove dovevano passare prima le notizie, sono in rottamazione.
    Poi, diciamolo, non è che nei passati (e presenti) conflitti “ascoltare i consigli US” abbia portato qualcosa di buono per le parti belligeranti.

    I disastri combinati negli ultimi decenni parlano chiaro.

    C.G.

  5. Popeye
    Popeye says:

    Zbigniew Brzezinski’s was and is a pompous ass. Grazie a lui e Carter l’Iran e’ quello che e': Un stato terrorista.

  6. Popeye
    Popeye says:

    New York Times e’ un straccio leftista. Per questo fa senso che temano la democrazia. I veri americani non temono la democrazia pero’ temano la teocrazia di ogni colore.

  7. Cerutti Gino
    Cerutti Gino says:

    Caro Poppy, io mi preoccuperei meglio degli stracci della Palin e dei bevitori di thè nei suoi partyes.
    Ma tantè.. ad ognuno quello che si merita.
    Oggi il vostro presidente, che pur tra mille difficoltà non è un buffone come l’ex Cheney e la sua marionetta Bushetto Jr., ha detto una cosa che mi ha lasciato piacevolmente sorpreso:
    “I problemi egiziani DEVONO risolverli gli stessi egiziani”.

    Chi tra gli usaescippa cominciava già a fregarsi le mani intravvedendo il macabro affare bum-bum-‘ndò cojo-cojo deve trovare un’altro sistema (lo troveranno comunque, in un modo o in un altro..) per arricchirsi sulle spalle dei popoli.

    Buonanotte.
    C.G.

  8. Anita
    Anita says:

    x C.G.

    Il Presidente ha detto quello che ha detto Robert Gibbs.
    Ne’ piu’ ne’ meno.

    Per il momento Obama deve tenere un piede qui ed un piede la’.
    Se Mubarak capitola dovra’ giocare con ElBaradei o con un governo meno amichevole.

    Mubarak ha da tempo affrontato le richieste provenienti da Presidenti degli Stati Uniti di allentare la presa sul paese che ha governato per piu’ di tre decenni.

    Mubarak ha dimesso tutto il suo cabinet, vedremo a che frutto.

    I Cristiani Copti sono quelli che temono un cambiamento di governo.

    Anita

  9. Anita
    Anita says:

    x C.G.

    Gli USA forniscono all’Egitto 1,5 miliardi di dollari di assistenza economica e militare, annualmente.

    Anita

  10. Anita
    Anita says:

    By: David A. Patten

    A source on the ground in Cairo who supports the protesters and who joined the rally that triggered a brutal backlash from police Friday tells Newsmax that the uprising in Egypt has no link to Muslim extremism, nor any other religious motivation.

    “It has nothing to do with religion, it has nothing to do with the Muslim Brotherhood, there were no religious connotations in this revolt,” says Ahmed, an owner of a high-tech business who has lived his entire life in the Cairo region. “People were just asking for freedom and liberty after 30 years of oppression.”
    —————————————

    English to Italian translation

    By: David A. Patten

    Una fonte sul terreno del Cairo che sostiene i manifestanti e che si sono uniti alla manifestazione che ha innescato una reazione brutale della polizia Venerdì Newsmax dice che la rivolta in Egitto non ha alcun legame con l’estremismo islamico, né alcuna altra motivazione religiosa.

    “Non ha niente a che fare con la religione, non ha nulla a che fare con i Fratelli Musulmani, non c’erano connotazioni religiose in questa rivolta, ” dice Ahmed, un proprietario di un’impresa high-tech che ha vissuto tutta la sua vita nella regione del Cairo . “La gente chiede solo per la libertà e la libertà dopo 30 anni di oppressione”.

    Anita

  11. Cerutti Gino
    Cerutti Gino says:

    Ah!
    “Mubarak ha da tempo affrontato le richieste provenienti da Presidenti degli Stati Uniti di allentare la presa sul paese che ha governato per piu’ di tre decenni”.
    ——————————————————————————
    E per fargli allentare la “presa”, che lei Komare sicuramente intenderà come oppressione al popolo egiziano, i benefattori a stelle e a strisce forniscono ..allo zio di Ruby (Mubarak) sostegno in armi e in pecunia.

    Il solito copione (usaescippa) di foraggiare i dittatori, fatto esattamente come per decenni in America latina.

    Alla faccia della sincerità!
    C.G.

  12. Cerutti Gino
    Cerutti Gino says:

    Il signor “Mai”.

    MAI??
    27.09.1988 – Non ho mai pagato una quota di iscrizione alla P2.
    03.10.2001 – Non ho mai offeso l’Islam.
    09.03.2004 – Non ho mai detto di essere l’Unto del Signore.
    10.09.2005 – Non ho mai insultato nessuno.
    06.01.2006 – Non ho mai fatto affari con la politica.
    24.10.2006 – Non ho mai attaccato il Presidente Napolitano.
    07.07.2007 – Non ho mai ordinato schedature al Sismi.
    07.09.2007 – Non ho mai fatto alcun editto bulgaro.
    29.10.2007 – Non ho mai comprato Senatori per far cadere Prodi.
    10.04.2008 – Non ho mai offerto a Di Pietro il Ministero dell’Interno.
    24.10.2008 – Non ho mai detto che manderemo la polizia nelle scuole.
    12.02.2009 – Non ho mai attaccato la Costituzione.
    20.05.2009 – Non ho mai conosciuto David Mills.
    21.05.2009 – Non ho mai pagato David Mills.
    23.05.2009 – Non ho mai detto che il Parlamento è dannoso.
    26.05.2009 – Non ho mai mentito sul caso Noemi.
    28.05.2009 – Non ho mai avuto rapporti piccanti con Noemi.
    04.06.2009 – Non ho mai fatto in vita mia una gaffe, mai.
    05.06.2009 – Non ho mai detto che il papà di Noemi era l’autista di Craxi.
    19.06.2009 – Non ho mai parlato di complotto oscuro.
    24.06.2009 – Non ho mai pagato per una donna.
    27.06.2009 – Non ho mai detto di chiudere la bocca a chi parla di crisi.
    15.08.2009 – Non ho mai chiesto un incontro con il Papa.
    18.08.2009 – Non ho mai organizzato festini.
    11.09.2009 – Non sono mai stato con una escort.
    18.09.2009 – Non ho mai frequentato minorenni.
    09.10.2009 – Non sono mai stato condannato, sono sempre stato assolto.
    19.10.2009 – Non ho mai fatto alcuna gaffe.
    05.11.2009 – Non ho mai avuto alcuna relazione con la signorina Noemi.
    06.11.2009 – Non ho mai pensato al Quirinale.
    04.12.2009 – Non ho mai detto nulla contro Fini.
    25.04.2010 – Non ho mai litigato con nessuno.
    07.05.2010 – Non ho mai parlato di congiure.
    25.05.2010 – Non ho mai avuto conflitti di interesse.
    02.06.2010 – Non ho mai sostenuto l’evasione fiscale.
    20.08.2010 – Non ho mai incentivato le campagne del Giornale contro Fini.
    30.09.2010 – Non ho mai comprato voti.
    07.10.2010 – Non ho mai minacciato elezioni.
    22.10.2010 – Non ho mai chiesto il Lodo Alfano.
    30.10.2010 – Non ho mai chiamato la Questura per il rilascio di Ruby.
    04.11.2010 – Non ho mai cacciato Fini dal Pdl.
    04.12.2010 – Non sono mai stato in Russia per interessi personali.
    23.12.2010 – Non ho mai proposto ad personam: ho sempre provato a fermarle.
    16.01.2011 – Non ho mai pagato per una donna, ho una relazione stabile.
    28.01.2011 – Non sono mai fuggito dai magistrati.

    (da un blog)
    C.G.

  13. Cerutti Gino
    Cerutti Gino says:

    Diciamolo:
    Papino il Breve in fondo è un.. penefattore” anche se con massicci aiutini chimici e pecuniari, ma tant’è..
    Mica bisogna fare sempre gli schizzinosi come Uolter dè Roma che scopre, adesso, che bisogna scendere in piazza contro il “maggiore esponente della coalizione a noi avversaria”.

    Ma questo insulso mai stato kommmmmunista, non aveva detto che si sarebbe stabilito in Africa per lavorare su progetti umanitari?
    Quando parte?
    màh..

    C.G.

  14. Uroburo
    Uroburo says:

    Vox { 28.01.11 alle 23:38 } New York Times: “Democracy is Bad for US Foreign Policy” In other words, democracy and human rights are fine, but not when US strategic and commercial interests are at stake.
    257 Popeye { 28.01.11 alle 23:39 } Zbigniew Brzezinski’s was and is a pompous ass. Grazie a lui e Carter l’Iran e’ quello che e’: Un stato terrorista.
    258 Popeye { 28.01.11 alle 23:44 } New York Times e’ un straccio leftista. Per questo fa senso che temano la democrazia. I veri americani non temono la democrazia pero’ temano la teocrazia di ogni colore.
    ———————————————–
    Non vale naturalmente la pena di discutere con una persona che abitualmente nega la realtà dei fatti a fronte di una interpretatività che non si può che definire patologica [ad esempio: Obama è un kommunista! E naturalmente un kommunista è diventato presidente di un paese di destra come l’Useggetta!…. Evidentemente gli useggetta sono tutti impazziti, cosa forse non vera ma comunque dimostrativa del fatto che si tratta di un paese pericoloso per l’intera umanità]. Ii fatto è che il pregevole signor Popeye costruisce una realtà parallela, una realtà psicotica [nel senso stretto del termine, con buona pace di Peter]. Sarebbe importante che il nostro si recasse dal suo medico di fiducia e gli aprisse il suo cuore …… Detto sul serio e fuori da ogni spirito polemico.
    Ad ulteriore dimostrazione della scissione interna di cui soffre il pregevole signor Popeye ci sono questi messaggi, veramente curiosi.
    L’affermazione riportata da Vox è sotto gli occhi di tutti. Gli Useggetta hanno appoggiato regimi reazionari ed antidemocratici dappertutto, e dappertutto hanno abbattuto governi regolarmente eletti dal popolo. L’accusa è sempre quella: erano governi kommunisti [come tutte le destra attualmente il pregevole signor Popeye ha cambiato nome al nemico: prima erano i kommunisti adesso sono i terroristi. Ouuuhhhhhhyeaaahhhhhh!!!…… ] Da Mossadeq ad Arbenz, da Janio Quadros ai sandinisti sempre e dovunque gli useggetta hanno osteggiato la democrazia degli altri se solo metteva in discussione gli interessi useggetta (ad esempio volendo far pagare le tasse alla United Fruit …. )
    Come risponde il pregevole signor Popeye? Dicendo che il NYT è uno “straccio” di sinistra. Ma essere di sinistra non è un diritto previsto dalle costituzioni di tutto il mondo? Il diritto per gli useggetta alla Popeye si forma un millimetro al di là delle loro idee e dei loro interessi. La democrazia va bene, ma solo se fa quel che vogliono gli Useggetta. Una concezione della democrazia moooooolto democratica.
    Ricordiamolo: quando gli Useggetta avranno vinto il mondo sarà fatto in questo modo.
    Un saluto a tutti. U.

  15. Linosse
    Linosse says:

    X Uroboro 267
    Poppy ,ovvero la coerenza con il principio fondante:
    (dall’articolo sull’unita di ieri)
    “A giocare un ruolo scatenante fondamentale sono infatti le visioni dei carnefici circa una presunta «nocività» delle potenziali vittime: in primis l’ideologia malata che fa dell’altro un morbo da «sradicare» per tornare a una presunta «purezza» (Dio, il Volk o la Nazione, ecc). I veri strumenti preparatori: i discorsi che fanno dei nemici «demoni», «sottouomini», «ratti», «serpenti», «babbuini»,«bacilli infetti» (o «pecore nere», come nel recente referendum svizzero anti-stranieri, ndA.). È il processo di «disumanizzazione» dell’altro che porta a trucidarlo: in uno dei capitoli più drammatici del libro, ex-genocidari hutu confessano che non consideravano i tutsi «esseri umani ma scarafaggi»…”
    Mancano all’elenco i perdenti(di cosa?),i pericolosissimi kommunisti o leftisti che saltano fuori dal nulla ad ogni istante buoni solo per fare da bersaglio a una bella bombetta A o H cavalcata da lui personalmente fino a colpirli senza errore come una saetta di Giove .
    Almeno lui è tosto di culo e non flaccido come comanda la moda,questo bisogna riconoscerlo
    L.

  16. peter
    peter says:

    gli ‘usaegetta’ che conosco sul piano personale sono persone del tutto normali, ed in genere meno noiose e piu’ acute della media di queste parti, l’ho detto molte volte. D’accordo che quelli che viaggiano sono diversi da quelli che se ne stanno a casa, ma…
    In sostanza, qualcuno sbaglia a prendere Popeye come ‘campione’ US, e secondo me sbaglia sapendo di sbagliare.

    Peter

  17. sylvi
    sylvi says:

    A volte, o spesso, o sempre secondo alcuni, posso sembrare
    una romantica ottimista, una superficialona …e molto altro.

    Io ritengo al contrario che questo blog grondi pessimismo e disperazione..da mancanza di speranza.
    Tolte le solite eccezioni.
    Probabilmente sono le informazioni, le news, le letture assolutamente diverse che ci separano…
    Sto leggendo : A Mosca a Mosca – di Serena Vitale

    SO che dice e scrive la verità, parziale ma sempre parte della verità; ho letto altro, ho visto le conseguenze… su quel periodo storico; leggetelo…ne vale la pena per capire l’atmosfera; la stessa atmosfera che si respira ancora oggi nelle città e cittadine fuori, dalle grandi metropoli in tutto l’Est ex comunista.
    Il SISTEMA l’ho visto in opera nella Yuogoslavia…pari pari che in URSS, fino alla morte di Tito.
    Degli ALTRI, in altre parti del mondo non intendo parlare per sentito dire, o per sole letture.Perciò per ora taccio.

    Che Uroburo possa affermare che US sono la summa di tutti i mali e di tutte le disgrazie del mondo…fa un torto alla sua intelligenza.
    NON sono sicuramente innocenti… soprattutto da quando, loro malgrado????, sono stati costretti ad assumere le vesti di ” Unica Grande Potenza Mondiale”, ma soltanto perchè meriti e colpe sono proporzionali alla grandezza-potenza-ricchezza.

    Partendo da questo assioma si può arrivare, ed espandersi in tutto quel globalismo che , da quel che capisco, non sappiamo ancora come affrontare, noi del Mondo cosidetto civilizzato.
    Domani potrebbe essere la Cina o l’India? come piace a CC??
    Spero che non ci sia bisogno di Potenze Mondiali Guida…
    spero che l’US siano sempre forti…per equilibrare, non sopraffare, chi si rifiuta di essere ” decaduto”, (la Russia, e non ha tutti i torti solo perchè “vae victis” !) nè tanto meno chi si affaccia con l’arroganza e la faciloneria del ” giovane” che crede di sostituire il “vecchio” puntando solo sulla forza fisica e sulla “giovinezza”.

    Io voglio aver fiducia nella botte, non nel bicchiere mezzo pieno!

    Sylvi

  18. Linosse
    Linosse says:

    Cara Sylvi ,tranquilla la Confindustria & C. sa che confidi in loro da tempo e che può contare sempre su te.Non hai bisogno di ricordarlo un commento si ed uno no dopo aver fatto ricorso al bicchiere mezzo pieno di autentica,verace graspa furlana.Lascia perdere la botte mezza piena (per adesso) ;potrebbe portare alla rapida distruzione dei neuroni che sopravvivono a fatica ai vapori a 45º.
    Ocio neh!
    L.

  19. Anita
    Anita says:

    x Uroburo

    Mi deve scusare caro Uroburo, ma mi sembra che su questo forum tutte le pubblicazioni di centro o di destra siano considerate o stracci di giornali o giornali fascisti.

    Il NYTs e’ di pendenza a sinistra, senza dubbio.
    Omette molto e mette in rilievo a piacere.
    Su 10 opinionisti solo uno e’ di destra o conservatore.

    Il New York Times e’ il bellwether per molte altre pubblicazioni.

    Buon pomeriggio,
    Anita

  20. Anita
    Anita says:

    x Peter

    Caro Peter,

    la media Americana e’ del tutto normale, viaggiano molto e sono molto interessati in materie politiche.

    Come l’Italia in riguardo alla politica e governo, siamo una nazione divisa.

    Poi ogni nazione ha opinioni piu’ o meno favorevoli su un’altra nazione.

    Ciao,
    Anita

  21. sylvi
    sylvi says:

    caro Linosse,

    vedo che nonostante le libagioni a base di buon Rum menta e cose varie, non dimentichi la “graspa” ( forma linguistica interregionale senza …origini certe!!)…più correttamente… sgnape par furlan!!!!
    Non capisco che cosa possano averti “rifilato” come distillato chiamato graspa…cos’era, quella che publicizzava il buon Buongiorno, che pace non ha purtroppo, e dà la misura dei tempi tristi che viviamo!!!

    Vedo che sei percettivo, perchè il finale del mio post l’avevo dedicato a te…e ai tuoi traumi a…Tanamea!

    Fattene una ragione…devi averle combinate proprio grosse!!!…perchè , tu sai, che dopo Tanamea …le deluge comunista!!!

    Ps: non ho rapporti personali con Confindustria…hanno capito da un pezzo che ho problemi di …socialismo piuttosto incasinato!
    …ma, se non fosse penalmente perseguibile, andrei per esempio a Finmeccanica; ci sono stata una sola volta,… mi è bastato!
    con minuscola videocamera davanti alla macchinetta del caffè e poi lo metterei su You Tube.

    Sylvi

  22. Vox
    Vox says:

    TUNISIA, EGITTO, YEMEN…

    Da giorni mi sto chiedendo se queste rivoluzioni a catena siano genuine, o nient’altro che ennesime “rivoluzioni colorate”, guidate per mano da chi trama nell’ombra per i propri interessi.

    Oggi Wikileaks sembra svelare che questa mano appartenga agli Usa (Repubblica et al.).

    Potrebbe essere, visto che gli Usa erano (neanche tanto velatamente) dietro le varie rivoluzioni colorate – e presto rivelatesi tutt’altro che favorevoli ai popoli – nelle ex-rep. sovietiche.

    Alcuni danno una spiegazione un po’ convoluta, cioè che le rivolte siano genuine, ma che ora gli Usa si vogliano impadronire dell’immagine di queste rivoluzioni per soggiogarle, o per mostrare a chi volesse seguire l’esempio, che non sono genuine, che le rivolte non si fanno a meno che non ci siano loro dietro.

    E’ difficile dire, per il momento, dove stia la verità. Di Wikileaks non mi fido molto, ma d’altro canto il copione delle rivoluzioni colorate è ben noto.

    Resta solo da aspettare. Un futuro non troppo lontano dimostrerà chi trae veramente vantaggio da tutto questo e allora sarà evidente chi c’era veramente dietro.

  23. Vox
    Vox says:

    L’articolo su Wikileaks su Repubblica
    (secondo me, da prendersi comunque con le molle)

    http://www.repubblica.it/esteri/2011/01/29/news/wikileaks_rivolta_pianificata_dal_2008_e_spunta_il_manuale_della_protesta-11803442/?ref=HREA-1

    Wikileaks: “Rivolta pianificata con gli Usa”
    e spunta il “manuale della protesta”

    Dai dispacci svelati dal sito americano emerge un documento che rivelerebbe un ruolo degli Stati Uniti dietro le proteste anti Mubarak, per arrivare alla deposizione del presidente e un cambio di regime entro il 2011. E ai giornali arriva un vademecum del rivoluzionario, con indicazioni su come muoversi in piazza. Con un consiglio: portare una rosa, per mostrare intenzioni pacifiche…

  24. Vox
    Vox says:

    Se Mubarak capitola dovra’ giocare con ElBaradei o con un governo meno amichevole.
    Anita

    Io non ci metterei la mano sul fuoco, che El Baradei sia “meno amichevole”. Ho letto ieri un “manifesto” scritto da El Baradei che sembra essere il leader di queste rivolte e che fa una curiosa affermazione: “anche noi siamo per il Mercato”.
    Veda qui:

    A Manifesto for Change in Egypt
    By Mohamed ElBaradei

    […] If we are talking about Egypt, there is a whole rainbow variety of people who are secular, liberal, market-oriented, and if you give them a chance they will organize themselves to elect a government that is modern and moderate.
    They want desperately to catch up with the rest of the world[…]

    http://www.informationclearinghouse.info/article27371.htm

    Cosa vuol dire esattamente con questo ElBaradei? Non sembra un manifesto in odore di neoliberismo? Qualcosa stona, anche se non so dire esattamente cosa.

    Del resto, chi è ElBaradei? Wx-capo AIEA e Nobel per la Pace del 2005. E dei Nobel per la Pace c’e’ parecchio da fidarsi, visto che lo hanno preso anche Kissinger e Obama (l’eroe dell’allargamento delle guerre preesistenti, che prima delle elezioni diceva di voler completamente finire).
    Mah e doppio mah.

  25. Vox
    Vox says:

    La cartina al tornasole del nuovo governo egiziano (quando ci sarà) secondo me sarà l’atteggiamento nei confronti di Gaza e di Israele. Là si vedrà veramente il perchè, il per chi e il per come.

  26. Linosse
    Linosse says:

    Cara Sylvi 274,
    non girare le colpe al socialismo incasinato che è in te,sei vaccinata e scafata per cui è giunto il tempo di assumere le proprie responsabilità coadiuvata dal distillato(in snape, par furlan ,veritas) che mai sono state per me il rifugium peccatorum!( in latino perchè furlan sotto,sopra e di lato non ti perda)
    Ti ho già detto del rapporto previlegiato col rosso merlot e non con la trasparente ma bianca snapa ,come ben sai,
    un mojito al giorno(rigorosamente Ruhm,menta schisciata e ghiaccio ben tritato) leva il medico ed il rompi… ,che lo accompagna sempre ,di torno.
    Ti ricordo che i videomatatori di videocamera ,se non sono astemi ,riprendono sempre il solito pavimento …horribile visu!
    Il gomito alto precede sempre una visione nebulosa,fumosa a 45º ,inguardabile
    L.

  27. Vox
    Vox says:

    Landini: «Le auto si fabbricavano prima di Marchionne. E si fabbricheranno dopo»

    … La manifestazione, indetta dalla Fiom all’indomani della vertenza Fiat e che anticipa quella nazionale di [oggi], intende sottolineare la contrarietà del sindacato metalmeccanico all’estensione del ‘modello Fiat’ anche alle imprese metalmeccaniche dell’Emilia Romagna che hanno un rilievo particolare nell’economia regionale.

    “Una risposta eccezionale”, ha commentato con soddisfazione il segretario generale della Fiom, Maurizio Landini, che dimostra “l’ottimo” risultato dello sciopero.

    La Fiat riapra una trattativa con la Fiom per l’accordo dei metalmeccanici. È quanto ha chiesto Maurizio Landini, durante il suo intervento a Bologna, rivolgendosi direttamente all’amministratore delegato della Fiat, Sergio Marchionne. Il leader delle tute blu, riferendosi ad una intervista rilasciata da Marchionne a un quotidiano, auspica che l’a.d. Della Fiat «in febbraio faccia un altro sogno, si svegli meglio e riapra le trattative. Si deve aprire una trattativa vera con la Fiat».

    Parlando di fronte a migliaia di persone dal palco di piazza Maggiore, Landini ha ribadito con fermezza che la sua organizzazione non è disposta ad accettare gli accordi separati che verranno contrastati con «tutte le azioni che possiamo mettere in campo».

    Landini ha altresì sottolineato che «non ci fermeremo e andremo avanti fabbrica per fabbrica per riconquistare un contratto nazionale. Non abbiamo nessuna intenzione di fermare la nostra battaglia e lo diciamo anche a Federmeccanica e Confindustria».

    …«siamo di fronte ad una imposizione» sottolineando che «ai ricatti non si deve cedere». «La Fiat – ha detto ancora Landini – non vuole fare fuori solo la Fiom e la Cgil. Con quel modello non esiste più il diritto dei lavoratori di potersi organizzare collettivamente nè di contrattare la loro posizione sul lavoro».

    Secondo Landini, inoltre, non è il “fenomeno Marchionne” a decidere quali sono gli accordi per i metalmeccanici perchè «le auto sono state fatte prima di lui e continueranno ad essere fatte anche dopo di lui. Non è Marchionne – ha continuato – che deciderà se Fiom e Cgil esisteranno ancora. Esisteremo fino a quando avremo il consenso dei lavoratori e non ci fermano con gli accordi separati».
    http://liberazione.it/news-file/Landini—Le-auto-si-fabbricavano-prima-di-Marchionne–E-si-fabbricheranno-dopo—-LIBERAZIONE-IT.htm

  28. Anita
    Anita says:

    x VOX -#277-

    Appunto, Mohamed ElBaradei called the U.S. position on the Egyptian crisis a disappointment.

    ElBaradei si aspettava piu’ appoggio dal Presidente Obama.

    Condoleezza Rice era molto enfatica.

    In un discorso del 2005 in Cairo disse:

    ……In this time of great decision, I have come to Cairo not to talk about the past, but to look to the future — to a future that Egyptians can lead and can define. Ladies and Gentlemen: In our world today, a growing number of men and women are securing their liberty. And as these people gain the power to choose, they are creating democratic governments in order to protect their natural rights.

    We should all look to a future when every government respects the will of its citizens — because the ideal of democracy is universal. For 60 years, my country, the United States, pursued stability at the expense of democracy in this region here in the Middle East — and we achieved neither. Now, we are taking a different course.

    We are supporting the democratic aspirations of all people.

    As President Bush said in his SecondInaugural Address:

    “America will not impose our style of government on the unwilling. Our goal instead is to help others find their own voice, to attain their own freedom, and to make their own way.”

    We know these advances will not come easily, or all at once. We know that different societies will find forms of democracy that work for them. When we talk about democracy, though, we are referring to governments that protect certain basic rights for all their citizens — among these, the right to speak freely. The right to associate. The right to worship as you wish. The freedom to educate your children — boys and girls. And freedom from the midnight knock of the secret police.

    Securing these rights is the hope of every citizen, and the duty of every government. In my own country, the progress of democracy has been long and difficult. And given our history, the United States has no cause for false pride and we have every reason for humility.

    After all, America was founded by individuals who knew that all human beings — and the governments they create — are inherently imperfect. And the United States was born half free and half slave. And it was only in my lifetime that my government guaranteed the right to vote for all of its people.

    Nevertheless, the principles enshrined in our Constitution enable citizens of conviction to move America closer every day to the ideal of democracy. Here in the Middle East, that same long hopeful process of democratic change is now beginning to unfold. Millions of people are demanding freedom for themselves and democracy for their countries……….

    Anita

    Non ho tempo di tradurre…..

  29. Popeye
    Popeye says:

    Caro Cerutti
    La tua ignoranza su Srah Palin e il Tea Party mi stupisce. Cosa ti fa credere che questi sono contro movimenti democratici? Te lo sei sognato? Lo hai letto sull’Unita’? Ti ha telefonato Zucconi dalla sua poltrona in New York city, basione della sinistra? Come si spiega? Inoltre nel 2005, i miei amici Bush and Cheney avevano detto al presidente Mubarack che doveva democratizzare l’Egitto ma non lo fece. Allora caro Cerutti che caspita vuoi dai miei amici?

  30. peter
    peter says:

    leggo su ITN news che Berlusconi ha emesso un nuovo messaggio video per i suoi sostenitori.
    Ho cosi’ appreso che il suo processo continua e che non potra’ invocare immunita’…
    Bene, dimissioni in vista, allora.

    Leggo ancora su ITN che un gatto e’ stato chiamato come giurato da una corte a Boston.
    La ‘mamma’ del gatto, una certa signora Esposito, ha cercato di farlo esonerare perche’ ‘non parla o capisce l’inglese’, ma la sua richiesta e’ stata respinta. Il gatto e’ atteso in tribunale il 23 marzo…
    L’altra faccia curiosa della medaglia, e’ che quelli che non parlano o capiscono l’inglese, per la signora Esposito, sono allora equiparati ad animali domestici?

    Peter

  31. Popeye
    Popeye says:

    gli ‘usaegetta’ che conosco sul piano personale sono persone del tutto normali, ….ma…
    In sostanza, qualcuno sbaglia a prendere Popeye come ‘campione’ US …
    x Peter
    Caro signore tu non mi conosci sul livello personale. Non ho mai dichiarato che sono un ‘campione’ degli americani, ma ti posso anche assicurare che non sono campioni neanche quelli che tu hai conosciuti. Quanti ne hai conosciuti? Come fai a formare un opinione di una maniera o unaltra chi sia il ‘campione’ su una palmata di persone? Poi cosa vuol dire essere normale? Che hanno le stesse opinioni?

  32. Popeye
    Popeye says:

    X L1n0$$e
    Vedo che ogni tanto reentri da donciucciotti.it per prendere un poco di aria fresca! Dimmi quande nuove panzane hai imparato frequentando donciucciotti.it?

  33. Linosse
    Linosse says:

    X poppy
    Non so se per te informarsi vuol dire farcirsi di panzane,per me no!
    Certo dipende tutto dalle informazioni,come va con la lettura di Main kampf,in originale spero
    L.

  34. peter
    peter says:

    x Popeye

    guardo caro che a considerarti un campione dell’ ‘usaegetta’ non ero io, ma qualcun altro col quale sei da sempre amico per la pelle…

    Quelli che conosco io sono abbastanza tipici, direi, del gruppo di statunitensi che decidono di andare all’estero per studio, lavoro, o entrambe le cose…Tendenzialmente, sono politicamente progressisti, votano democratico (se votano), non sono xenofobi, venendo da fuori notano molto meglio le pecche di noi europei, specie il nostro razzismo strisciante che viene da tutti dato per fisiologico e scontato.
    Ho anche notato che non credo siano esattamente dei ‘campioni’ di US come mi attribuisci tu, per il semplice fatto di essere self-selected per avere espatriato…

    Di certo sono pero’ piu’ rappresentativi di te, caro mio, che sei nato in italia ed emigrato li’, quindi l’esatto contrario, no?
    Altrimenti, sarei anch’io un tipico britannico…rendo l’idea?

    ciao, Peter

  35. peter
    peter says:

    x Popeye

    direi che un’americana ‘stanziale’ tipica e’ la signora Esposito di Boston, la quale ha registrato il gatto in comune come membro della famiglia. Poi, quando il gatto e’ stato chiamato per prestare jury service e fare il suo dovere di cittadino, ha cercato di farlo esonerare perche’ ‘non parla o capisce l’inglese’. E’ un gatto immigrato ed ignorante, insomma…

    Peter

  36. Popeye
    Popeye says:

    x U. di P.
    Come sempre, quando non si puo’ rispondere sui fatti si va agli attachi personali.
    Il New York Times e uno straccio di sinistra e’ un fatto!
    Che il Iran e’ un stato terrorista e’ un fatto.
    Che Carter and Brzezinski sono responsability per L’Iran di oggi e’ un fatto.
    Che Allente era alla paga del KGB e’ un fatto.
    Che i Sandanisti erano finanziati da Castro e lui finanziato dalla Russia komunista e’ un fatto.
    Che i comunisti hanno cercato di infiltrarsi nell’Indonesia, nel Vietnam, nella Corea del Sud, in Africa ecc. ecc. un fatto.
    Che il comunismo e’ stato sconfitto (sob!) e’ iun fatto.

    Ma per un impecorito comunista dei tardi 1800 che centrano i fatti!

    Non dimenticare le pilloline made in the Usegetta!

  37. Popeye
    Popeye says:

    Non so se per te informarsi vuol dire farcirsi di panzane,per me no!
    Certo dipende tutto dalle informazioni,come va con la lettura di Main kampf,in originale spero
    ———
    Mai letto il letame di Hitler o Marx caro L1n0$$e, MAI! Spero che tu puoi dire lo stesso ma lo dubito. Spero che rima piu’ a lungo questa volta. Mi diverto moltissimo a leggerti, anche i miei polli si fanno delle belle risate.

  38. Vox
    Vox says:

    @ Anita

    Ah, be’, se c’e’ la Rice di mezzo, gli egiziani stanno freschi (si fa per dire). Una delle persone che più disonorano la sua razza e il genere umano in generale.

  39. Linosse
    Linosse says:

    X Poppy
    Non ho mai letto il letame di Hitler,l’ho trovato scritto sulla fronte di molti” iperpatrioti ” che come tutti gli eccessi esagerano con le loro convinzioni,tu sei uno di quelli.
    Quando faccio leggere i tuoi commenti ai miei polli purtroppo non ridono,si accucciano e cagano di brutto!
    L.

  40. Anita
    Anita says:

    x VOX

    Adesso ce l’ha con Condoleezza Rice.
    Fa onore alla sua razza, altro che disonore.

    Certamente che nella sua carica di Secretary of State ha ricevuto la sua dose di criticismo, per i neri non era nera abbastanza…

    Su questo blog di allora era la negrona con le labbrone, l’angelo nero, e tutto prima che la conoscessero.

    Il discorso al Cairo e’ del 2005, non di adesso.

    Anita

  41. sylvi
    sylvi says:

    x la perfida Albione

    Volevo dire la mia sul suo 183 (credo), lo faccio ora con quel che ricordo, a costo di essere imprecisa!!!
    Darwin…si parlava di lui…
    Lei non dovrebbe permettersi di parlare di Tolstoj, nè di Cekov…..ecc.ecc. ecc. perchè non conosce la lingua russa…oppure li ha letti a spizzichi e a smozzichi in qualche comunità…ci dica , ci dica…che non sia ovviamente la parrocchia!

    Lei afferma, in lingua di Shakespeare ovviamente, per poveri sottosvilppati anglofobi, che ”
    “…andrebbe tenuto a mente che l’adattamento all’ambiente e la selezione naturale CASUALE sono i soli concetti portanti del darwinismo ancora validi nella biologia moderna…”

    Il “casuale” è tutto da dimostrare e perciò anche la sua affermazione….ahhhquesti benedetti aggettivi…

    non è casuale “l’uomo” e i suoi disastri ecologici, non sono casuali gli anticrittogamici e i veleni in genere che vengono introdotti in natura, nè gli Ogm di cui ci dicono quel che gli pare..

    Non mi sogno di contestarla in Biologia…in logica e buon senso si!

    Così la storia del suo gatto “cittadino” ( sempre l’aggettivo) lascia il tempo che trova!

    Sylvi

  42. Anita
    Anita says:

    x VOX

    Popeye e’ *** ??? Assolutamente NO.

    *** era un ufficiale della NATO, stazionato a Boston, fu trasferito in zona di guerra e rimase lievemente ferito.
    Da allora non ho piu’ sentito.

    L’indirizzo che ho non e’ un indirizzo comune.

    Anita

  43. Linosse
    Linosse says:

    Scommessa persa!
    Prima di leggere i tuoi commenti mangio riso ed astringenti,in abbondanza non si sa mai;fai la concorrenza scritta al guttelax.
    Acca nisciuno è fesso
    L.

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