Crisi di governo e nuove elezioni inutili se non si elimina il monopolio berlusconiano sulle tv, responsabile del virus berluscone che ha corrotto anche la sinistra. Grazie ai Veltroni e D’Alema

Ci sono avventimenti nel mondo che meritano di essere conosciuti, valutati e commentati con urgenza, ma la strana crisi non-crisi di governo italiana ci obbliga a parlare di lei. Prima di passare appunto a parlarne, cito solo due argomenti internazionali di grande interesse perché gravidi di cambiamenti nel futuro non escatologico. Gli Usa hanno garantito a Israele una nuova enorme infornata di aiuti militari, compreso un notevole numero di bombardieri Stealth, che si chiamano così perché invisibili ai radar, in cambio di molto poco: appena 90 giorni di ulteriore moratoria degli insediamenti coloniali israeliani in territorio palestinese, per giunta escludendo dalla moratoria Gerusalemme. Tradotto in italiano ciò significa che tra 90 giorni, dopo che i “colloqui di pace” (?) tra Netanyahu e Abu Mazen saranno ovviamente e purtroppo falliti a causa della volontà israeliana di farli fallire, Israele potrà essere in grado di bombardare l’Iran con i nuovi bombardieri invisibili ai radar regalatigli da Obama. Se le cose andranno così, tra 90 giorni entreremo in un periodo di pericolo estremo, che può sfociare in un’altra tragedia, molto probabilmente non destinata a restare “in loco”, ma capace di travolgere o comunque danneggiare significativamente anche noi.

La seconda notizia è che l’Egitto rivuole indietro da alcuni musei europei i vari pezzi archeologici che li imbottiscono e ne sono spesso il fiore all’occhiello. Tradotto in italiano significa che non solo il colonialismo è morto, sepoto e putrefatto, cosa di cui non si vogliono rendere conto solo gli estremisti israeliani e filoisraeliani che mandano avanti i coloni nella “terra santa” stramaledetta dalla Storia, ma anche che i Paesi una volta del Terzo Mondo cominciano a presentarci il conto, trainati dal sorpasso che la Cina e l’India stanno operando sull’Europa e l’intero Occidente. Oltre a chi ha subito a lungo i nostri delitti e rapine in più di mezzo mondo, ci sono altri che cominciano a voler mettere i puntini sulle “i” in grado di imbarazzarci non molto, specie a noi italiani usi a lodarci e a rifugiarci dietro la Memoria priva di memoria  nel vano tentativo di sfuggire alla Storia. Mesi fa infatti la Spagna ha fatto sapere al nostro governo che esige le scuse per l’intervebto di Mussolini nella guerra civile spagnola a fianco dei nazisti tedeschi. Altro che “italiani brava gente”. A quanto pare possono saltar fuori le magagne da noi perpetrate non solo in Libia, Etiopia, ecc.

Veniamo a questa indecorosa e deprimente crisi di governo. Non ho nessuna intenzione di imbarcarmi in discorsi e analisi su Gianfranco Fini, sul “nuovo” polo o sui “nuovi” polo, sulle compravendite di parlamentari, né di occuparmi di quanti peli ha sulla parte centrale del sedere il signor Silvio Berlusconi e – mi si perdoni il termine inadeguato – il signor Umberto Bossi. A quanto pare il Chiavaliere è a fine corsa, comunque a questo punto è impossibile che si installi al Quirinale se non con la distruzione definitiva della nostra vita politica oltre che della onorabilità e decenza della Repubblica italiana. E già questo, la caduta del Chiavaliere dal chiavallo, è un buon risultato. Il problema però è che morto Berlsuconi bisogna evitare che gli sopravviva il berlusconismo, questo virus che ha corrotto e sfasciato la sinistra e contaminato il dna italiano, riportadoci verso le più o meno naturali inclinazioni a farci governare da un Capo, papa o re o duce che sia, purché “uomo della provvidenza” o “salvatore della Patria” o cose simili.  E il berlusconismo lo si elimina solo frantumando il bolo e polo velenoso delle tv del Chiavaliere e o privatizzando la Rai, con regole ferree contro le concentrazioni, oppure riportandola a un ruolo pubblico di non leccaculeria verso il governo, quale che esso sia, e per reazione simmetrica verso forme di sinistrismo che producono personaggi che, come Roberto Saviano, saranno anche dei fenomeni in fatto di vendita di libro ed audience televisiva, ma che di politico non hanno nulla e alla lunga risultano sempre eroi di carta e di incasso, tipo Susanna Tamaro od Oriana Fallaci.
A suo tempo la Democrazia Cristiana ebbe il coraggio inaudito di nazionalizzare l’energia elettrica, togliendo dalle sgrinfie e dalle incapacità dei privati un settore strategico per lo sviluppo di un Paese. Oggi la politica, di sinistra come di centro e di destra, deve avere il coraggio di chiudere in una bara e sotterrare profondamente il monopolio mass mediatici di Berlusconi. Senza continuare a far finta di non sapere che anche Il Giornale è di fatto suo o al suo privato servizio, anche se formalmente posseduto dal fratello minus Paolo. E senza continuare a far finta che chi usufruisce di una concessione da parte dello Stato, come la concessione a Berlusconi delle frequenze televisive, NON può presnetarsi come candidato alle elezioni.

Frantumare il bolo e il polo velenoso televisivo e mass mediatico di Berlusconi Silvio è essenziale per evitare che mentre lui si ritira a vita privata per darsi senza limiti al bunga bunga e agli affari petrolifero gasiani con Putin e Gheddafi, ci sia un suo ventriloquo installato a palazzo Chigi o peggio ancora al Quirinale. Bisogna assolutamente evitare l’onta della “discesa in campo” anche di tali Marina e Piersilvio Berlusconi: di “trote” ne abbiamo già una, un certo Renzo Bossi che non ho ben capito se ci è o ci fa, ma che comunque assieme al suo degno padre non ha ben capito che non siamo né in una monarchia né in uan dinastia nobiliare, ancorché in piccola e piccina versione padana. Per carità, sia Marina che Piersilvio Berlusocni e Renzo Bossi (ma chi cazzo è?!) hanno il diritto di fare politica, anche di sedere in parlamento, nazionale o regionale o provinciale o comunale che sia, ma NON hanno e NON devono avere il diritto di ergersi a dinastia politica solo perché hanno il papà o il papi zeppi di quattrini e/o di voti e vogliono ereditarne lo scettro onde continuare a fare gli affari di famiglia indisturbati.

Poi c’è da mettere mano in fretta alla scuola. Il futuro è dei giovani e i giovani si formano nelle scuole, dalle elementari, anzi dagli asili, fino alle Università e ai centri di ricerca. Qui il ritardo è drammatico e può diventare tragico davanti all’incalzare dell’Oriente.   La signora Gelmini torni a fare tranquillamente la giardiniera o la figlia  di giardiniere, così come la Minetti – non ne ricordo il nome, so solo che è stata usata da Berlusconi per sdoganare la “nipote di Mubarak” – è bene che torni a dedicarsi all’igiene mentale dei suoi clienti. Se lo desidera ancora, torni anche a mostrare il sedere nelle solite foto da mondo dello spettacolo, portandosi magari appresso la signora Carfagna, bel sedere miracolato al ruolo di ministro delle Pari opportunità di non si sa bene chi.

Tutto il resto, elezioni sì, elezioni no, il governo casca o no, il terzo polo si fa o non si fa, soo chiacchiere da bar. PRIMA di andare a elezioni, bisogna tagliare il nodo gordiano dell’illegale strapotere messmediatico berluscone.
Però sotto quest profilo siamo messi male. Finché si aggirano sulla scena, per giunta in primo piano, personaggi come Veltroni e D’Alema saremo messi male. Sono loro tra i principali, se non i principalissimi, responsabili della mancata Resistenza Resistenza Resistenza alla resistibile ascesa del Grande Chiavaliare fino a palazzo Chigi e ai costoni del Quirinale. Per non annoiarvi, cito solo alcune frasi di Veltroni. Quando ci fu il tentativo di applicare la legge sul divieto delle tv private di trasmettere sull’intero terrotorio nazionale il furbo Veltroni dichiarò « Ci sono poi anche le abitudini degli utenti, consolidate in anni di utenza televisiva, che non possono essere ignorate». Dopodiché l’allora Partito comunista, con i Veltroni e i D’Alema, scelse di lasciar passare il “decreto Berlusconi” in cambio dell’egemonia su Raitre. E quando inizia la discussione su quella che nel 1990 sarà la legge Mammì, a ben vedere la prima legge ad personam pro Berlusconi, in un’audizione alla Commissione cultura della Camera Veltroni si rivolse a Berlusconi con queste parole: «Intendo rivolgere a Berlusconi due complimenti sinceri, di stima. Il primo per la sua capacità di imprenditore che è riuscito a “inventare” un settore. Il secondo complimento va alla sua capacità di aver imposto, attraverso un alto grado di egemonia, i tempi della decisione politica in un settore così delicato come quello nel quale opera». Infine la vergogna del non avere saputo far rispettare la legge, che vietava a un detentore di concessioni statali di ricoprire cariche pubbliche: Berlusconi poté presentarsi senza problema alcuno alle elezioni nel 1994 e poi nel 1996 perché in entrambi i casi la Giunta per le elezioni diede via libera alla sua eleggibilità.

Per D’Alema basta ricordare come si fece fregare – da Bossi! – alla Bicamerale e come garantì pubblicamente in seguito che nulla avrebbe ridimensionato Mediaset perché ormai “patrimonio nazionale”.
La cialtroneria di tutti è arrivata al punto che ancora oggi la berlusconiana Retequattro occupa abusivamente una frequenza televisiva data in concessione all’industriale Francesco Di Stefano per la sua Europa7. A Di  Stefano hanno dato ragione sentenze del Consiglio di Stato, della Corte Costituzionale e della Corte Europea, eppure Retequattro ha continuato il suo bunga bunga, cioè i comodacci propri, impedendo a Di Stefano di trasmettere. E costringendolo a lasciare arrugginire gli studi televisivi approntati con entusiasmo ormai vari anni or sono.

168 commenti
« Commenti più vecchiCommenti più recenti »
  1. Pino Nicotri
    Pino Nicotri says:

    DA PARTE DI RODOLFO
    ————————
    Certo caro Uroburo, ognuno ha il diritto di vivere come vuole….ed e´ li il punto. Se un popolo e´sottoposto ad angherie di ogni genere e non riesce a ribellarsi ha bisogno di affidarsi ad un amico , a qualcuno che lo liberi dal despota e dalla tirannia e gli Americani sono intervenuti sempre la dove, secondo il mio parere , ce n´e´stato di bisogno, la´dove hanno sentito gridare “aiuto”.
    Nell´arco dei tanti interventi possono esserci stati degli errori , ma quelli sono prevedibili ed e´difficile non farne….non si puo´essere perfetti. Guardi un po´il popolo Palestinese, hanno trovato proprio negli Americani e in Obama molto probabilmente chi li portera´ad avere uno Stato indipendente Palestinese. Non l´Europa…non la Russia preme sugli Israeliani ma guarda un po´proprio gli Americani, ed a me sta´bene cosi. Nell´ultimo colloquio con Netanyahu…la Clinton ha fatto forti pressioni, non tanto…ma anche per uno stop alle costruzioni di case….che sarebbe l´ultima cosa, ma a decidere finalmente il corso delle frontiere…perche´ stabilito quello si risolvono di un sol colpo tutti gli altri problemi.
    Se i Palestinesi ci sapranno fare e non si lasceranno andare a qualche atto TERRORISTICO avranno gli Americani dalla loro parte, loro lo ritengono giusto……io pure.
    Speriamo sui Palestinesi….un atto terroristico ora….sarebbe come dire
    fare dello Stato Palestinese una utopia.
    Restiamo fiduciosi dunque grazie agli Americani, solo loro sono in grado di risolvere la situazione. Un saluto Rodolfo

  2. Rodolfo
    Rodolfo says:

    Il tuo 105 e´un argomento molto convincente….i miei complimenti.-

    Ma vatti a nascondere….vai…passi lunghi e ben distesi.
    Rodolfo

  3. Cerutti Gino
    Cerutti Gino says:

    Non esiste qualcosa come un popolo palestinese. Non è che siamo venuti, li abbiamo buttati fuori e abbiamo preso il loro paese. Essi non esistevano.

    (Golda Meir, terrorista, Primo Ministro di Israele, Sunday Times, 15/6/1969)

  4. Cerutti Gino
    Cerutti Gino says:

    Non c’è sionismo, colonizzazione o Stato ebraico senza l’espulsione degli arabi e la confisca delle loro terre.

    (Ariel Sharon, terrorista, all’epoca ministro degli esteri, “Agence France Press”, 15/11/1998)

  5. Rodolfo
    Rodolfo says:

    Ecco che comincia con il suo stupido bla bla bla , copiando citazioni mai dette di cinquantanni fa´.
    Eccosi´ il cg crede stupidamente di aver risolto la situazione , mettere in difficolta´ gli altri e non sa´… non sa che , se si dovesse fare la pace seguendo le citazioni di quello o questo, dette cento anni fa´, il mondo sarebbe in una perpetua guerra. Rodolfo

  6. Cerutti Gino
    Cerutti Gino says:

    Dette, guitto.
    Citazioni acclarate e documentate le quali dimostrano che i vostri “padri della Patria” erano soltanto dei generici terroristi.
    Vai.
    C.G.

  7. Cerutti Gino
    Cerutti Gino says:

    “Dobbiamo usare il terrore, l’assassinio, l’intimidazione, la confisca delle loro terre, per ripulire la Galilea dalla sua popolazione araba. C’è bisogno di una reazione brutale. Se accusiamo una famiglia, dobbiamo straziarli senza pietà, donne e bambini inclusi. Durante l’operazione non c’è da distinguere tra colpevoli e innocenti.”

    (Ben Gurion, terrorista, 1967)

  8. Rodolfo
    Rodolfo says:

    Cheffa´ti sei ammutolito? O vuoi che te ne scriva io un paio di citazioni fatte dagli Italiani ai beduini o dei Francesi ai Marocchini o dagli Inglesi ai Tedeschi?

  9. Rodolfo
    Rodolfo says:

    Ma vedi…. capoccione che non si altro …e´la situazione odierna che si deve analizzare…non il passato.
    Di citazioni ne puoi scrivere quante ne vuoi….hanno il tempo che trovano.

  10. Cerutti Gino
    Cerutti Gino says:

    “La violenza corrode i fondamenti della democrazia israeliana. Bisogna condannarla, bisogna deplorarla, bisogna isolarla. Non è questa la strada dello Stato d’Israele. Questa manifestazione deve trasmettere al mondo il desiderio di pace del Popolo d’Israele”

    Yitzchak Rabin, assassinato poco dopo questa manifestazione per la pace da un terrorista sionista.

  11. Anita
    Anita says:

    x -#107-

    «Come possiamo restituire I territor occupati? Non c’è nessuno a cui restituirli» ( Golda Meir, marzo, 1969).

    Anita

  12. Cerutti Gino
    Cerutti Gino says:

    Forse la terrorista credeva che tutti fossero stati ammazzati, senza rendersi conto che quelli resisteranno un giorno di più di certi fascisti che governavano e governano alla Knesset?
    Può darsi, chi lo sa?
    C.G.

  13. Cerutti Gino
    Cerutti Gino says:

    x U.
    Il capitalismo occidentale sopravvive sempre grazie alle menzogne che riesce ad inculcare alle sue prime vittime che sono i propri cittadini.
    E per le guerre continue per spremere sempre i suoi profitti, chiamandole ora per la “democrazia”, ora contro il “terrorismo”.

    Questo è il vero canagliume di assassini.
    Il nemico è in casa nostra, apriamo gli occhi.
    C.G.

  14. Anita
    Anita says:

    x il forum

    Il mio pensiero e’ che i partecipanti di questo forum sono solo ideologisti, ma in pratica vivono il capitalismo.

    Ideologismo = mancanza di concretezza.

    Anita

  15. Popeye
    Popeye says:

    Il capitalismo occidentale sopravvive sempre grazie alle menzogne ………………….
    —————–
    Caro Cerutti
    E tu fai parte di quel capitalismo … specialmente voi che approfittate su tutti i mali del mondo. Tutti i soldi sporchi e beni rubati a altri finiscono la’. E tu vuoi dare lezioni a altri.
    Figurati …

  16. Vox
    Vox says:

    COS’HA LA NORVEGIA CHE L’ITALIA NON HA ?

    La Norvegia sarebbe un caso da studiare e da emulare: un surplus del 10%, un profitto netto dei titoli di stato di Oslo del 6,197%, di più del 4,747% del bund e del 2,931% dei bond svizzeri, il piu’ basso tasso di disoccupazione

    l’economia norvegese è caratterizzata dalla proprietà statale di grossi comparti industriali cruciali come il petrolio (Statoil), l’energia idroelettrica (Statkraft), l’alluminio (Norsk Hydro), la principale banca del paese (DnB NOR), e le telecomunicazioni (Telenor), e che ben il 30% del valore della borsa di Oslo è in mano allo Stato. Se si comprendono anche le partecipazioni in società non quotate, la quota pubblica aumenta drasticamente con i titoli petroliferi diretti. Insomma, la Norvegia ha la sua IRI intatta, prima del golpe bianco del Britannia.

    Inoltre il petrolio del paese è controllato dal governo tramite i maggiori operatori come il 62% in Statoil nel 2007, la controllata statale al 100% Petoro, e SDFI, oltre al controllo delle licenze di esplorazione e produzione. Una sorta di ENI alla Mattei, prima del fatale “incidente”.

    il paese, pur essendo il primo produttore ed esportatore di petrolio d’Europa, non è membro dell’OPEC, e che ha fondato un FONDO PENSIONI SOVRANO nel 1995 per ridistribuire i proventi del petrolio, del fisco, dei dividendi, delle cessioni e delle royalties.

    Si aggiunga a questo che NON FA PARTE DELLA UE E LA SUA CORONA E’ MONETA SOVRANA/PUBBLICA.

    […] Ieri il ministro portoghese e quello austriaco hanno segnalato la loro contrarietà il primo all’euro, il secondo al bilancio UE per via degli insensati salvataggi delle banche; irlandesi e greci non ne possono più e sono i primi ad avere capito sulla loro pelle quello che negli USA oramai è diventato il segreto di pulcinella, e cioè che Bernanke/Trichet stampano moneta a (nostro) debito per salvare le banche creditrici dei debiti sovrani mentre l’eurocratese continua a mescolare le carte sibilando che è per salvare gli Stati, oramai morti e sepolti dagli stessi eurocrati.

    Decidere di uscire dall’euro è possibile in virtù del Trattato di Lisbona: e se la esplorassimo, per rifondare una moneta credito del popolo?

    http://mercatoliberotestimonianze.blogspot.com/2010/11/cosha-la-norvegia-che-litalia-non-ha.html

    Ci sarebbe anche da aggiungere che da decenni la cosa pubblica e’ gestita dal partito socialdemocratico e che un “papi” da quelle parti e’ geneticamente impensabile.

    Il caso norvegese dimostra, caso mai ce ne fosse ancora bisogno, che l’Europa e l’euro non sono stati creati per il beneficio degli europei. L’unico e solo paese a trarne beneficio, guarda caso, e’ la Germania. Gli altri pagano, subendo i ricatti delle sanguisughe legalizzate chiamate banchieri-finanzieri.

    La Norvegia dimostra, inoltre, che le privatizzazioni non sono un bene, soprattutto quando riguardano le risorse nazionali, cultura inclusa.

  17. Marta x Uroburo
    Marta x Uroburo says:

    Uro anche a te grazie…..pero`un discorso anche se lungo lo si porta a termine. Ci sentiamo ciao

  18. Anita
    Anita says:

    x VOX

    La Norvegia ha il petrolio e il Gas…e’ una dei primi esportatori mondiali.
    E’ piu’ grande dell’Italia ed ha meno di 5 milioni di abitanti vs l’Italia con oltre 60 milioni.

    Anita

  19. Marta x Pino
    Marta x Pino says:

    caro Pino ho letto il messaggio, scusa ma non ho afferrato il senso del tuo scritto. Se ti va (ri)spiegamelo…ciao ricambio il bacione.

    PS: O non te lo posso salutare non c’è piu`

  20. Pino Nicotri
    Pino Nicotri says:

    DA PARTE DI VOX
    —————————-
    SFIDARE IL FMI E VIVERE PER RACCONTARLO

    OVVERO: DIRE NO SI PUO’

    Argentina

    […] Il paese era in bancarotta, con poco meno di 100 miliardi di
    dollari di debito. L’economia era in una fase di depressione, il
    suo prodotto interno lordo era diminuito di oltre il 16 per cento
    l’anno. La disoccupazione era pari al 21,5 per cento della forza
    lavoro, e il 53 per cento degli argentini era stato spinto al di sotto
    della soglia di povertà. Quello che, in termini di reddito pro capite,
    era stato il paese più ricco dell’America Latina era precipitato
    al di sotto del Perù e degli stati del Centro America.

    La crisi dell’Argentina era causata dalla sua fideistica adesione al
    modello neoliberista. La liberalizzazione finanziaria, che è stata la
    causa immediata del crollo, era parte integrante di un più ampio
    programma di radicale ristrutturazione economica. L’Argentina era
    stata il coccolo, in stile latino, del manifesto della
    globalizzazione. Ha distrutto le sue barriere commerciali più
    rapidamente tra tutti gli altri paesi dell’America Latina e
    liberalizzato il proprio conto capitale più radicalmente. Ha poi fatto
    seguito con un ampio programma di privatizzazioni che ha comportato la
    vendita di 400 imprese statali – comprese compagnie aeree, compagnie
    petrolifere, dell’acciaio, assicurazioni, telecomunicazioni, servizi
    postali, prodotti petrolchimici – un complesso responsabile per circa
    il sette per cento annuo del prodotto interno nazionale.

    […] fu consegnato il controllo della politica monetaria
    dell’Argentina ad Alan Greenspan, il capo della Federal Reserve in
    cima al mondo della fornitura dei dollari. Questa è stata, a tutti gli
    effetti, una dollarizzazione della moneta del Paese. Il dipartimento
    del Tesoro statunitense e il suo surrogato, il Fondo Monetario
    Internazionale (FMI), hanno sia sollecitato che approvato tutte queste
    misure. Infatti, anche con la liberalizzazione finanziaria in
    discussione a seguito della crisi finanziaria asiatica del 1997-98,
    l’allora Segretario del Tesoro Larry Summers esaltava la svendita
    del settore bancario argentino come un modello per il mondo in via di
    sviluppo

    […] prendendo pesantemente a prestito per finanziare il disavanzo
    commerciale che si stava pericolosamente allargando, l’Argentina
    E’ ENTRATA NELLA SPIRALE DEL DEBITO. E PIU’ AUMENTAVANO I
    PRESTITI, MAGGIORI DIVENTAVANO I TASSI DI INTERESSE che dovevano
    crescere sempre più di pari passo all’allarme dei creditori
    internazionali. Il denaro ha quindi iniziato a fuggire dal paese. Il
    controllo straniero sul sistema bancario ha facilitato il deflusso dei
    tanto necessari capitali al punto che le banche sono diventate sempre
    più riluttanti a concedere prestiti, sia al governo che alle imprese
    locali.

    Sostenuto dal FMI, il governo neoliberale ha tuttavia continuato a
    mantenere il paese nella camicia di forza che era diventata la
    convenzione monetaria tra dollaro e peso [stessa sceneggiatura oggi
    con Grecia, Irlanda, Portogallo e speriamo che la lista si fermi qui]

    La crisi si è aperta ad una velocità spaventosa alla fine del 2001,
    costringendo l’Argentina a correre dal FMI a chiedere fondi per
    onorare gli interessi sui debiti. Dopo aver fornito in precedenza dei
    prestiti al suo pargolo, questa volta il FMI glieli ha rifiutati,
    portando in tal modo al default il debito di 100 miliardi dollari del
    governo. Sono crollate aziende, le persone hanno perso i loro posti di
    lavoro, il capitale ha lasciato il paese, e le rivolte e le altre
    forme di protesta dei cittadini hanno rovesciato un governo dopo
    l’altro.

    Entra in gioco Kirchner

    Quando Kirchner vinse le elezioni per la presidenza nel 2003, ereditò
    un paese devastato.

    Dovendo mettere come primi gli interessi dei creditori o dare la
    priorità alla ripresa economica, la sua scelta era tra debito o
    rinascita. Kirchner offrì di saldare i debiti dell’Argentina, ma con
    un forte sconto: ne avrebbe cancellato il 70-75 per cento ripagando
    solo 25-30 centesimi per dollaro.

    Gli obbligazionisti alzarono le loro strida e pretesero che il FMI
    mettesse in riga Kirchner. Kirchner ribadì la sua offerta avvertendo
    gli obbligazionisti che questa era valida una sola volta e che o
    accettavano, o perdevano il diritto a qualsiasi rimborso. Disse ai
    creditori che per pagare i debiti non avrebbe tassato gli argentini…

    Di fronte alla sua determinazione, al FMI non rimase che assistere
    impotente mentre la maggioranza degli obbligazionisti dovettero
    rabbiosamente accettare le sue condizioni (!)

    Kirchner aveva fatto sul serio non solo con i creditori, ma con lo
    stesso FMI. Agli inizi del 2004 disse al Fondo che l’Argentina non
    avrebbe rimborsato una rata di 3,3 miliardi dollari a meno che il FMI
    non avesse approvato un prestito a Buenos Aires di analogo importo. Il
    FMI sbatté le palpebre e dette quel denaro.

    Kirchner, nel dicembre 2005, aveva pagato del tutto il debito del Paese
    verso il FMI e CACCIATO IL FONDO MONETARIO DALL’ARGENTINA (!)
    Kirchner è stato il primo a minacciare pubblicamente i creditori di una
    sforbiciata unilaterale…

    Stratfor, la società di analisi del rischio politico, ha sottolineato
    le conseguenze della sua mossa: “Se l’Argentina è riuscita a
    sfuggire con successo dai suoi debiti privati e multilaterali – senza
    collassare economicamente mentre era esclusa dai mercati
    internazionali per aver ripudiato il suo debito – allora altri paesi
    potrebbe presto prendere quella stessa via. Questo potrebbe far finire
    la scarsa rilevanza istituzionale e geopolitica che ha il FMI”.

    Il riscatto

    L’Argentina non è collassata. Al contrario, è cresciuta di un
    notevole 10 per cento all’anno per i successivi quattro anni.

    Una causa fondamentale dell’alto tasso di crescita è dovuto alle
    risorse finanziarie che IL GOVERNO HA REINVESTITO NELL’ECONOMIA
    INVECE DI RIPAGARE IL DEBITO.

    La storica iniziativa sul debito di Kirchner è stata accompagnata da
    altre mosse per liberarsi dalle catene del neoliberismo:
    l’adozione di un flottante gestito per il peso argentino, il
    controllo interno sui prezzi, le tasse sulle importazioni, il forte
    aumento della spesa pubblica e limiti sui tassi pubblici.

    Kirchner non ha limitato le sue riforme all’ambito del Paese. Ha
    intrapreso iniziative di alto profilo con gli altri leader
    progressisti dell’America Latina, quali l’affossamento del Libero
    Commercio delle Americhe sponsorizzato da Washington.
    Emblematico di questa alleanza è stato l’acquisto da parte del
    Venezuela di 2,4 miliardi dollari di bond argentini, cosa che ha
    permesso all’Argentina di pagare al FMI tutto il debito del paese.

    Assieme a Hugo Chavez del Venezuela, a Lula del Brasile, a Evo Morales
    della Bolivia e a Rafael Correa dell’Ecuador, Kirchner è stato uno
    dei vari leader degni di nota che la crisi del neoliberismo abbia
    prodotto in America Latina…
    Walden Bell
    voltairenet.org/article167517.html

  21. Pino Nicotri
    Pino Nicotri says:

    x MARTA

    E’ semplice. Non vedo perché storcere il naso di fronte a donne che stanno nel lago non nude. Svizzera o non svizzera.
    Un saluto.
    pino
    P. S. Ah! E lo dici così? Spero motivi non tragici. Cioè che non c’è con te, ma c’è comunque altrove. Forse però è meglio se mi scrivi al mio recapito.

  22. VOX
    VOX says:

    SONDAGGIO A SORPRESA

    di James Cross
    sinpermiso.info

    il comunismo reale era meglio del capitalismo reale

    Secondo un sondaggio d’opinione effettuato di recente in Romania (da
    una compagnia anticomunista), la maggioranza della popolazione
    sostiene che la sua vita fosse migliore con al potere il Partito
    Comunista che attualmente, sotto il regime capitalista. La maggior
    parte degli intervistati ha dato una visione positiva del comunismo, e
    più del 60% l’ha considerata in linea di principio una “buona idea”.

    L’inchiesta, realizzata tra i mesi di agosto e settembre di quest’anno
    dall’Istituto Rumeno di Sondaggi di Opinione CSOP, ha mostrato che
    oltre il 49% ritiene che la vita fosse migliore sotto il governo del
    deceduto leader comunista Nicolae Ceausescu, mentre soltanto il 23%
    pensa che la vita sia meglio oggi. Il resto dava una risposta neutrale
    o non sa/non risponde.

    Le ragioni addotte per la valutazione positiva del periodo comunista
    sono principalmente economiche; un 62% ha citato la disponibilità di
    posti di lavoro, il 26% le condizioni di vita dignitose e il 19%
    l’alloggio garantito a tutti.

    Il sondaggio è stato sponsorizzato dall’organizzazione IICMER (Istituto
    per l’Inchiesta dei Crimini del Comunismo e della Memoria dell’Esilio
    Rumeno), ente finanziato con fondi pubblici con lo scopo di
    contribuire al lavoro di “educare” la popolazione sui mali del
    comunismo.

    Tra le delusioni più amare che i risultati dell’inchiesta hanno dato a
    questa organizzazione si contano le risposte alla domanda sul fatto
    che gli intervistati oppure le loro famiglie avessero sofferto sotto
    il sistema comunista.

    Soltanto il 7% degli intervistati ha dichiarato di aver sofferto sotto
    il comunismo, con un ulteriore 6% che, non avendo subito danni
    personali, sosteneva che qualche membro dalla sua famiglia sì che
    l’aveva sperimentato. Anche in questi casi, le ragioni addotte sono
    soprattutto economiche.

    Prima dell’ascesa al potere dei comunisti in Romania, la maggior parte
    della gente era analfabeta e non aveva diritto all’assistenza
    sanitaria. Solo una minoranza della popolazione rurale, che era quella
    predominante, poteva accedere alle cure sanitarie o alla corrente
    elettrica. Il tasso di mortalità infantile era tra i più alti in
    Europa e la speranza di vita era sotto i 40 anni a causa della fame e
    parecchie malattie. La destra rumena aveva fatto coalizione con Hitler
    durante la Seconda Guerra Mondiale, e nell’ottica di questa alleanza
    capitalista la maggior parte degli ebrei del paese furono deportati ai
    campi di sterminio nazisti.

    Portati al potere dopo la vittoria sovietica contro la Germania nazista
    nel 1945, i comunisti rumeni, fino al momento un gruppo illegale di
    lotta clandestina contro il governo rumeno pro-fascista e i nazisti,
    erano poche migliaia. Anche così riuscirono a mobilitare l’entusiasmo
    della gente per ricostruire il paese devastato dalla guerra.
    Eliminarono praticamente l’analfabetismo, migliorarono e ampliarono i
    servizi sanitari e -come rilevato dagli intervistati dal CSOP- i posti
    di lavoro, l’alloggio e un livello di vita decente diventarono
    accessibili a tutti.

    L’IICMER rileva nella sua valutazione dei risultati del sondaggio che i
    rumeni non sono gli unici nella loro valutazione positiva del
    comunismo del secolo scorso. Secondo un altro sondaggio realizzato in
    diversi paesi del Centro e dell’Est Europa nel 2009 dallo statunitense
    Pew Research Center, la percentuale di popolazione in paesi
    ex-socialisti che considera la vita sotto il capitalismo peggiore di
    quella che è stata durante il comunismo è quella che segue:

    Polonia: 35%

    Repubblica Ceca: 39%

    Slovacchia: 42%

    Lituania: 42%

    Russia: 45% [52% secondo un altro poll]

    Bulgaria: 62%

    Ucraina: 62%

    Ungheria: 72%

    È particolarmente significativo nei risultati del sondaggio CSOP/IICMER
    del 2010 in Romania che più la gente acquisisce esperienza della vita
    in una “economia di mercato”, più diventa negativa rispetto al
    capitalismo e positiva rispetto al comunismo. Nel precedente
    sondaggio, realizzato nel 2006, il 53% esprimeva un’opinione
    favorevole verso il comunismo; in quello del 2010 la percentuale è
    salita fino al 61%.

    sinpermiso.info/textos/index.php?id=3682

  23. Anita
    Anita says:

    x Tutti

    Per caso mi sono imbattuta il un vecchio forum di Pino Nicotri, in data 10.10.08.

    Interessante, ho riletto solo una trentina di posts, mi domando perche’ eravamo pui’ amichevoli e meno belligeranti.

    http://www.pinonicotri.it/?p=476

    —————

    Peter, era l’anno in cui hai deciso di chiudere il mutuo per la tua casa.

    Bye,
    Anita

  24. Cerutti Gino
    Cerutti Gino says:

    E lei si faccia un giro ad osservare le kakkette dell’Alex.
    Così siamo pari.
    Buonaseeeera.
    C.G.

  25. alessandro
    alessandro says:

    Per Uroburo:::::::::::
    in risposta a Silvy hai elencato un buon numero di cose dette da Marx
    e che ancora oggi hanno un significato;post che io condivido
    bandando al diavolo persino le considerazioni popperiane.
    Dici anche qualcosa sul sogno e ,questa volta, non son d´accordo
    per come tu lo vedi:il sogno come qualcosa di irrazionale e irrealizzabile;
    lasciando stare le idee di Freud e le idee sulla necessita´ naturale del sogno…………direi che il sogno sfrutta materiali sparsi e li combina in una maniera davvero impressionante:materiale di vent´anni fa abbinato a materiale di ieri:ne viene fuori una storia e quella storia ha un senso.
    La realizzabilita´ o meno del sogno e´ un concetto di poco respiro
    di fronte al suo senso………..difficile da capire talvolta ma esistente.
    un saluto

    P.S.un saluto a Marta.

  26. Anita
    Anita says:

    x Alessandro

    Parlando di sogni, nella mia vita ho avuto sogni che si sono avverati senza alcun precedente.
    4 in particolare.
    L’ultimo era un incubo che occorreva ogni notte per dei mesi, mi svegliavo sudata e spaurita…il sogno si e’ avverato e da quel giorno non si e’ piu’ ripetuto.
    Erano tutte previsioni.

    Saluti,
    Anita

  27. alessandro
    alessandro says:

    per Anita:
    posso saper, se e´ possibile, il contenuto di quel sogno?
    cosa ,POI, si e´ avverato?

    ciao

  28. Anita
    Anita says:

    x Alessandro

    Per il momento non ho tempo.
    Sto uscendo.
    E’ un po’ difficile descrivere brevemente un sogno-incubo senza dilungarsi.
    Se vuole lo posso scrivere all’indirizzo di Rodolfo, ma non ora.

    Saluti,
    Anita

  29. Uroburo
    Uroburo says:

    Sabato tajine di agnello, cipolle, prugne secche, miele, curry, cannella, pepe, sale e peperoncino piccante con riso bollito.
    Stasera tajine di pollo, datteri, miele, zenzero, aglio, sale e pepe anch’essa con riso bollito.
    Mi hanno detto che erano ottime ambedue. Anche secondo me…..
    Un saluto U.

  30. Uroburo
    Uroburo says:

    Caro Alessandro,
    per la verità Popper non è un autore per cui straveda: lo trovo superficiale.
    Sui sogni, ho detto che rendono la vita più piacevole, a condizione di sapere che sono sogni e, di conseguenza, che sono irrealizzabili. Altrimenti si confondono i sogni con la realtà, con conseguenze deleterie (come la storia di molta sinistra dovrebbe dimostrare).
    Il sogno non è irrealizzabile perchè è irrazionale (anche l’amore è irrazionale ma non è irrealizzabile) ma giustappunto perchè è un sogno.
    Che poi i sogni siano utilissimi sia perchè sono piacevoli (parlo dei sogni ad occhi aperti) sia perchè, come diceva Freud, danno utili indicazioni su quel che abbiamo dentro, tutto questo nessuno lo nega.
    Basta sapere che sono sogni!….
    Un saluto U.

  31. Anita
    Anita says:

    x Uroburo

    Complimenti, lei si da dando alla cucina internazionale….

    A me non piace cucinare, cosi’ per rompere la monotonia mi davo a ricette non europee, ma le aggiustavo secondo i gusti di mio marito…ed i miei.

    Adesso non devo accontentare nessuno, piu’ semplice meglio e’.

    Non ho mai usato la tajine o la pentola di coccio, erano in voga anni fa ma sono sparite dai negozi.

    Uso o meglio usavo un tipo di slow cooker, specialmente quando mio marito era ammalato e potevo preparare tutto la sera prima per poi lasciarlo cucinare il giorno dopo e trovarlo pronto per la cena.
    Tra appuntamenti con dottori ed ospedali, o la cura giornaliera.

    Anche mio papa’ quando si ritiro’ dal lavoro per ragioni di salute, inizio’ a cucinare…ma lui era golosetto e si specializzo’ in crostate di frutta con la pasta frolla.
    Ho le sue ricette scritte a mano.

    Poi i funghi erano la sua passione, nel Piemonte aveva trovato tanti posticini segreti ed ogni anno ne faceva vasetti per regalo.
    Per non dimenticare il suo “nocino”, amaro come il tossico…

    Buonanotte,
    Anita

  32. Uroburo
    Uroburo says:

    Cara Anita,
    per la verità io sono piuttosto curioso.
    E poi mi piace molto l’accostamento salato-dolce-piccante, che è rarissimo nella cucina italiana ma molto frequente nelle cucine orientali, dal Maghreb all’Indonesia.
    Un saluto U.

  33. controcorrente
    controcorrente says:

    Gli Incubi di Anita :

    Una mattina si sveglia e si trova Il Kommunismo !!
    Popone con il colbacco davanti alla porta a chiedergli conto , Lui era stato avvisato un minito prima, e si era adeguato immanenentemente !1
    Ragazzi che “incubo”!!!!!!!!!

  34. controcorrente
    controcorrente says:

    Venti di guerra dalle Coree..sarà mica per distrarre l’attenzione ?


    . Da Seul arriva poi una precisazione: La Corea
    del Sud ammette di aver condotto esercitazioni militari nell’area, ma di aver sparato in direzione ovest, non nord.

    Domanda : chi ha fornito le Bussole alla Korea del Sud ??

    Frattini intanto NOSTRO MINISTRO DEGLI ESTERI dichiara .: Occorre una durissima risposta !!!
    Berlusconi annuncia che manderà un plotone di escort d’assalto addestratissime , sotto il comando di La Russa, in appoggio !!!

    Quando si dice che i fantasmi del Golfo del Tonchino , non sono mai morti…

    cc

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