Più scandalismo e “mistero” che informazione e verità. La versione dello zio di Sara mi pare riduttiva, utile a scansare furbescamente condanne pesanti. Intanto resiste sempre il muro di gomma di “Chi l’ha visto?” su certi particolari del “rapimento” di Emanuela Orlandi
Dunque, a uccidere Sara Scazzi è stato lo zio. Lo zio materno. Notizia che mi ha fatto venire in mente un altro zio, Mario Meneguzzi, zio materno di Emanuela Orlandi, la bella ragazzina sedicenne del Vaticano scomparsa il 22 giugno 1983, sfiorato da qualche dubbio degli inquirenti rivelatosi però infondato. “Un giorno mi accorsi che un’auto lo seguiva, e commisi la fesseria di avvertirlo”, racconta Giulio Gangi, l’ex agente del Sisde, come si chiamavano allora i servizi segreti civili, che in qualità di amico di Monica Meneguzzi, figlia di Mario e quindi cugina di Emanuela, aveva iniziato a interessarsi del caso fin dai primissimi giorni dopo la scomparsa della ragazza. “Quella macchina infatti era della polizia”, prosegue Gangi: “E a mettergliela alle calcagna erano stati i magistrati che probabilmente nutrivano qualche sospetto su di lui”.
Dopo la scomparsa della nipote, lo zio Mario si installò in casa Orlandi su richiesta del capofamiglia, Ercole, il papà di Emanuela, perché, come mi spiegò lo stesso Ercole, “eravamo troppo distrutti per poter rispondere alle molte telefonate, spesso di mitomani. Perciò chiesi a Mario di fermarsi a casa nostra e di rispondere lui ai visitatori che suonavano alla porta e a chi telefonava”.
I dubbi dei magistrati non hanno avuto seguito. Evidentemente si sono rivelati ingenerosi e infondati.
Ciò premesso, c’è da fare un’altra considerazione, che in qualche modo accomuna il caso Scazzi con il caso Orlandi e gli annessi depistaggi di entrambi.
Dopo il 22 agosto ero in vacanza al mare in Puglia con amici. Quando lessi le cronache che raccontavano della scomparsa della povera Sara mi colpì subito il fatto che la cugina sia sia subito allarmata, e abbia subito allarmato la madre di Sara, per quello che era un semplice ritardo di Sara nell’andare all’appuntamento con la cugina. “Perché allarmarsi, e allarmare, subito per pochi minuti di ritardo?”, feci notare ai miei amici in spiaggia. Già, perché? “Perché evidentemente si sa già o si crede di sapere che è successo qualcosa di allarmante”, risposi ai miei amici. Un concetto che giorni fa ho ribadito su Facebook a uno dei membri del gruppo “Vogliamo la verità su Emanuela Orlandi”. Purtroppo, i miei sospetti si sono rivelati fondati. E ho vinto la scommessa fatta in spiaggia al mare con quegli amici in Puglia. Sì, purtroppo: avrei preferito perderla quella scommessa. Che ho fatto ricordando anche quanto ha dichiarato a suo tempo un alto dirigente della polizia italiana: “Quando scompare un minorenne, è quasi sempre opera di parenti o di vicini di casa. Rosi dall’invidia, dai rancori e dagli odi. Lo scomparso non va cercato chissà dove, ma sotto terra e non lontano da casa….”.
Ma proseguiamo. Anche nel caso Orlandi c’è stato chi ha lanciato un allarme quando non c’era nessun motivo per farlo. Come ho fatto notare nei miei due libri sul caso Orlandi e sul recente “Cronaca criminale”, a dare l’allarme è stato niente di meno che papa Wojtyla in persona , quando a conclusione della sua preghiera dell’Angelus rivolto ai pellegrini che lo ascoltavano nonché ai microfoni e alle telecamere che lo riprendevano ha parlato per primo di rapimento: “Mi rivolgo a chi avesse responsabilità nel mancato ritorno a casa delle giovane Manuela Orlandi”, scandì Wojtyla nella sorpresa e nello sgomento generale. Compreso quello dei genitori di Emanuela, che neppure erano stati avvertiti di un tale appello, e quello dei magistrati e degli inquirenti che si occupavano del caso ed erano convinti si trattasse di una delle migliaia di scappatelle di minorenni che avvengono ogni anno in Italia, fuggiti di casa per qualche giorno per amore o per noia.
Perché Wojtyla lanciò quell’appello privo di ogni base ripetendolo per giunta per ben altre sei volte? Ovvero: perché come la cugina di Sara lanciò un allarme quando non c’era nessun motivo per farlo? Non lo sapremo mai. Ma anche qui una considerazione è lecita: tutto fa credere che in Vaticano già sapevano che era successo qualcosa di allarmante. Del resto è stato un monsignore, Francesco Salerno, all’epoca addetto a parte delle finanze vaticane, ad avere testimoniato ai magistrati che “ho ragione di ritenere che la Segreteria di Stato del Vaticano custodisce un dossier risolutivo riguardo la scomparsa di Emanuela Orlandi”. E che Salerno non fosse un mitomane lo dimostra il fatto che in seguito è stato nominato niente di meno che rettore della basilica di S. Giovanni in Laterano, vale a dire della più importante chiesa della cristianità dopo la basilica di S. Pietro, che ne ha preso il ruolo.
All’epoca della scomparsa di Emanuela, anno 1983, in Italia i sequestri di persona a scopo di estorsione erano già diventati una vera e propria industria, i casi si contavano a centinaia, compresi vari casi a Roma. C’era quindi molta esperienza per sapere che se davvero si è convinti che una persona è stata rapita l’unica cosa da fare è tacere. Tacere e mandare avanti le eventuali trattative con i rapitori sia per evitare che sopprimano la persona rapita e sia per poterli eventualmente catturare una volta avuta la certezza di poterlo fare senza rischi per il rapito. E’ perciò evidente che quella di Wojtyla fu quanto meno una imprudenza incomprensibile, una mossa falsa. Ovvio che dopo quel suo appello in mondovisione, e ancor più dopo gli latri sei, si sarebbero scatenato polizia, carabinieri e servizi segreti non solo italiani, come in effetti avvenne. Ovvio che gli eventuali rapitori sarebbero stati braccati senza scampo. Altrettanto ovvio che in tali condizioni l’ostaggio, cioè Emanuela, l’avrebbero o eliminata o soppressa. Il problema è che Emanuela non è stata liberata. Ergo… L’altro problema è che non possiamo pensare che il papa, Wojtyla, abbia commesso – con il consenso della molto intelligente Segreteria di Stato! – la leggerezza di fare ben sette appelli mettendo a repentaglio, se non peggio, la vita di Emanuela. E’ meno cinico, e più rispettoso verso Wojtyla, pensare che in Vaticano sapessero già che ormai nulla più poteva nuocere alla povera Emanuela. Il cinismo della Segreteria di Stato del Vaticano è cosa dimostrata dalla Storia, come del resto quello di qualunque altro governo di qualunque altro Stato. Non è affatto impossibile che abbiano usato strumentalmente anche Wojtyla, nel caso non si rendesse conto di come stavano le cose.
E tutto ciò senza contare i molti depistaggi e imbarazzati silenzi e muri di gomma del Vaticano nei riguardi dei magistrati italiani, che nel mio secondo libro sul caso Orlandi (“Emanuela Orlandi, la verità”) elenco pignolescamente – ben 17 punti – a pagina 182 senza mai avere ricevuto né una querela né una smentita. Per esempio, si resta sbigottiti a scoprire che il capo dell’Ufficio legale del parlamento Italiano, avvocato Gianluigi Marrone, era nello stesso tempo la persona che spediva in Vaticano le richieste dei magistrati italiani di poter interrogare sul caso Orlandi alcuni cardinali e la persona che dal Vaticano si autorispondeva “No!” a quelle sue stesse richieste. Marrone infatti era anche il Giudice unico del Vaticano! “Io firmavo quello che il Vaticano mi passava, non potevo fare altrimenti”, mi ha spiegato Marrone. Aggiungendo: “Se lei mi chiede se a mio avviso il Vaticano sulla scomparsa di Emanuela ha detto tutto quello che sapeva, la mia risposta è no”. I lettori sono sorpresi? Beh, lo saranno ancora di più a sapere chi era la segretaria, o una delle segretarie, di Marrone nell’Ufficio legale del parlamento italiano. Era infatti Natalina Orlandi, sorella di Emanuela. Natalina quindi non ha mai trovato nulla da ridire, almeno pubblicamente, sul fatto che il suo capo si autorispondeva “No!” alle richieste di far luce in Vaticano sulla scomparsa di sua sorella. Confesso che quando ho avuto i documenti di questo intreccio ha fatto fatica, molta fatica, a crederci. Poi però ho dovuto arrendermi alla realtà. Alla dura realtà. E al fatto che è decisamente incomprensibile. Perlomeno a chi non ha il quadro completo di ciò che è avvenuto. Strano che “Chi l’ha visto?” si rifiuti di rendere noti questi particolari.
Ecco, mi viene in mente tutto ciò alla luce, terribile, del caso Sara Scazzi e del comportamento di sua cugina Sara. Un’altra tragedia italiana. Un altro caso nel quale l’informazione giornalistica non ha saputo valutare ciò che era valutabile fin da subito, preferendo invece alimentare il “mistero”. Ma capisco il problema di fondo: al pubblico piace di più il “mistero” che la verità. Specie quando intuisce che questa può essere solo amara. Molto amara.
Mi vengono però in mente anche altre cose. La versione dello zio e assassino di Sara, Michele Misseri, a me non pare attendibile, pare invece mirata a cercare di sottrarsi alle sue reali responsabilità. L’assassino Misseri ha posto infatti le basi, con la sua versione, per uscire pressocché indenne dal processo che lo attende. Miseri infatti affermando che ha strupato la nipote solo dopo averla uccisa si evita l’accusa di stupro, l’accusa che gli viene mossa è infatti di vilipendio di cadavere, reato dalle conseguenze molto meno gravi dello stupro, che nei confrtoni di un morto non è previsto come reato. E raccontando che la nipote la strangolata “in preda a un raptus” non finalizzato a uno scopo immediato, quale per esempio la rapina o appunto lo stupro consumato finché era comunque viva ancorché agonizzante, pone le basi per poter chiedere l’incapacità di intendere e di volere al momento del delitto. Al solo momento del delitto. Quanto basta per evitargli una condanna. Anche il reato di sequestro di persona, se non finalizzato al alcunché e compito in preda a un raptus, cioè in un momento di incapacità di intendere e di volere, diventa difficile se non impossibile da punire.
La versione fornita con la confessione resa agli inquirenti permette inoltre a Misseri di tenere fuori dai guai la figlia. Se si appurasse che i fatti sono diversi da quallei raccontati da Misseri, e cioè che in realtà lui ha tentato di violentere la nipote e che questa si è difesa al punto che lui per reazione l’ha uccisa, diventa impossibile credere che sua figlia, presente in casa durante tutto il tempo del tentato stupro, con inevitabile colluttazione e grida di Sara, e dello strangolamento, la figlia di Misseri sarebbe imputabile quanto meno di omissione di soccorso, se non di concorso nei reati commessi dal padre, che comprendono il sequestro di persona. Il medico legale ha giustappunto visitato anche Misseri per capire se il livido che ha un braccio può essere stato provocato dalla colluttazione con la nipote, il cui cadavere, stando a quanto si legge nei giornali, presenta dei lividi al seno. Lo stesso Misseri ha ammesso di avere prima “toccato” al seno la ragazza, e già questo dovrebbe bastare a far crollare la tesi del raptus. E’ in ogni caso molto difficile da credere che si compia un delitto, strangolando una persona con una corda, senza un perché di nessun tipo, né a carattere sessuale né a carattere di appropriazione di un qualche bene (soldi, gioielli, ecc.) e neppure a carattere di rabbia per vincere una resistenza fisica, cioè a dire una reazione a una prepotenza, a un sopruso, quale che esso sia.
Non me ne intendo di stupri e neppure di medicina legale, ma se lo stupro consiste comunque nel consumare un rapporto sessuale con un corpo umano, non consenziente, credo sia difficile credere che Misseri possa averlo compiuto a cadavere di Sara ormai freddo. Non so dopo quanto tempo inizi il “rigor mortis”, vale a dire dopo quanto tempo il cadavere si irrigidisce, ma tra il momento del delitto e la disponibilità del cadavere in campagna, lontano da occhi indiscreti, deve essere comunque passata almeno una buona mezz’ora. Misseri infatti ha raccontato che dopo avere ucciso la nipote sua figlia ha avuto il tempo di affacciarsi al garage e parlargli “mentre Sara era affianco a me, cadavere”, dopodiché lui ha impiegato del tempo ad avvolgere la sua vittima in una coperta, caricarla in macchina, guidare fino al suo podere, compiere le varie manovre per scaricare il cadavere senza farsi notare da nessuno, bruciare i vestiti e disperderne le ceneri. Troppo tempo, credo, perché una salma possa subire un rapporto sessuale. Però su un tale particolare forse sbaglio, per mancanza di conoscenze specifiche.
Conclusione? Conclusione, temo che comunque questa orribile vicenda di Avetrana ci procurerà ancora molta amarezza. Non sparirà in tempi brevi dalle cronache giornalistiche prima di arrivare a una ricostruzione dei fatti credibile. Infine, mi pare che siamo in presenza di un caso giudiziario e di una personalità che potrebbe fare impallidire sia Perry Mason che Gogol o Dostojewsky.
Anche in recente passato, sopratutto negli stati del sud US dove si praticava l’apartheid più becera , portavano bambini e familiari (magari pure con cestini con le merende dentro) ad assistere
allo spettacolo su quando friggevano sulla sedia elettrica qualcuno.
Di solito di pelle nera, ovviamente.
O nò?
C.G.
x il rudolfo che esclama “hahahaha”..
..deve essersi pestato la sua mano morta a penzoloni con un martello..
màh.
C.G.
Per chi non lo sapesse, oggi è la Giornata Mondiale contro la pena di morte.
C.G.
Caro CC,
un politico non è mai una colombella, anche quando è onesto.
La differenza fra Togliatti, Nenni e De Gasperi?
Gli ultimi due usavano il potere per migliorare la società “in spirito di servizio” ai loro concittadini, si fosse più o meno d’accordo con i loro ideali e i loro fini.
Togliatti usò il potere per se stesso, per portare a termine , costi quello che costi, la sua ideologia anche usando la violenza e l’assoluta mancanza di umanità!
Aveva l’animo del dittatore come il suo degno compare Mussolini!
Soprattutto volevano piegare l’uomo, la persona alla regola, non la regola allo svipuppo della persona.
Non credere che mi accechi la mia vicenda personale; sono arrivata a Togliatti vedendo, leggendo e studiando quel che combinava Tito!!!
Non credi che i dittatori siano tutti fatti con lo stampino?
continua
Sylvi
x CC
Leggendo le lettere dal fronte, prima che si scatenasse il contrattacco russo, ti trovi davanti, fra una fatica e l’altra, a descrizioni di paesaggi…a riflessioni su come quelle genti coltivassero la terra, come vivessero…
certamente non pensieri di assatanati guerrafondai che erano andati per aggredire e rapinare…ma di uomini rassegnati al loro destino.
Mio padre scrive a mia madre: sono molto contento che sia nata una bambina, almeno sono sicuro che non farà la vita che faccio io…
La vicenda dei ragazzi in Afghanistan…conosco ragazzi che sono stati a Sarajevo…in Libano quando era in guerra …con il gruzzoletto si sono sposati…
Non è che l’Italia dia molto da scegliere ai giovani…
Poi può essere che ci siano anche i machi che vogliono menare le mani…ma non credo siano la maggioranza.
Credo anche che non si possa lasciare l’Afghanistan abbandonato a se stesso.
L’Italia non credo che possa prendere decisioni unilaterali, al di là del colore del Governo.
Un pensiero materno per quelle “penne mozze”.
Sylvi
Caro Cerutti,
Come al solito, proponi l’undicesimo comandamento, superfluo come dice Rodolfo, e poi procedi a ignorarlo scrivendo stronzate. Prima cosa l’applicazione della sedia elettrica avveniva in spazio chiuso e non all’aperto. Secondo la stanza dei testimoni era piccola e la gente che poteva entrare erano stretti parenti adulti della vittima, membri della stampa, e dignitari.
Per queste ragioni, e’ ovvio che sei un bugiardo e diffamatore di prima classe. Poi le tue stronzate sul fosforo e uranio impoverito non sono di meno.
Buona giornata, se ne sei capace!
x Sylvi.
Quando ci fù l’attentato a Palmiro Togliatti dove riportò gravi ferite, questo fattaccio avrebbe potuto scatenare una guerra civile a pochi anni dalla fine della guerra.
Se “il Migliore”, kome lo kiamavano i suoi kompagni avesse voluto, bastava una sua parola. I rossi erano pronti per finire il lavoro lasciato a metà.
Ma non la disse, anzi, dall’ospedale dove era ricoverato ai microfoni usò toni pacati e rassicuranti per calmare le acque.
Come lo spieghi?
È storia acclarata, non melanzane.
C.G.
Quando ci fù l’attentato a Palmiro Togliatti dove riportò gravi ferite, questo fattaccio avrebbe potuto scatenare una guerra civile a pochi anni dalla fine della guerra.
Se “il Migliore”, kome lo kiamavano i suoi kompagni avesse voluto, bastava una sua parola. I rossi erano pronti per finire il lavoro lasciato a metà.
———————-
Ecco un altra stronzata. Togliatti poteva essere un stronzo ma non era pazzo. Sapeva benissimo cosa avrebbe successo se i suoi tentavano di “finire il lavoro lasciato a metà” con l’Italia piena di soldati americani.
caro C.G.
non credo che Togliatti fosse uno scemo!
Era il ’48, gli americani erano in forze in Italia, la guerra, dalle nostre parti non era ancora finita; l’Italia era un cumulo di macerie,
nessuno sarebbe venuto in soccorso dei rossi, nè russi nè titini che stavano leccando le loro ferite.
Inoltre Tito stava staccandosi dal Comintern…
Appunto…non era uno scemo e sapeva che sarebbe stata una strage inutile e sicuramente deleteria per il PCI.
E sapeva che la Chiesa non stava a guardare.
Il resto è propaganda per farsi vedere bello e umano!!!
Sylvi
x Cerutti Gino
Il master quaglieggiatore.
Ma dove ha mai viste le esecuzioni all’aperto via sedia elettrica?
Ho fatta una breve ricerca:
La prima persona giustiziata sulla sedia elettrica e’ stato William Kemmler a New York Auburn carcere il 6 agosto 1890.
Durante gli anni altri Stati adottarono la sedia elettrica.
Oggigiorno le “lethal injection” e’ il sistema usato in tutti gli Stati che hanno la pena capitale.
In che film ha visto la gente con i bambini ed i cestini con le merende merende ad assistere allo spettacolo su quando friggevano sulla sedia elettrica qualcuno.
Forse lei pensa alla ghigliottina francese…quelli si che erano giorni di gran festa……
Le esecuzioni avvengono in una camera chiusa, i famigliari alcuni membri della press e alcuni dignitari possono assistire dietro doppie finestre.
Idem per le lethal injections.
Anita
PS:
x C.G.
William Kemmler di Buffalo, New York, NON era nero, era una brava persona che aveva ammazzata la sua common-law wife a colpi di accetta.
Anita
Mi dissero (all’epoca ero ancora bambino e non portavo ancora i baffi) che subito dopo l’attentato a Togliatti, l’Italia fu scossa da imponenti manifestazioni di protesta e che se Togliatti avesse voluto sarebbe successo il finimondo.
Non lo fece e su questo gliene rese atto pure De Gasperi e tutto il Parlamento italiano nato dalle elezioni.
Le poche centinaia di militari US che ancora si trovavano sul territorio italiano non facevano testo, anzi gli facevano un baffo.
Questo so e da sempre la fonte fu mio padre, partigiano con i baffi.
C.G.
Kara Komare,
quanti in cifre, di pelle bianca, sono stati giustiziati durante (e dopo) l’Apartheid?
Quanti invece di pelle nera e in modo sommario?
Se poi anche io quaglieggio, avrò imparato da lei, somma vestale dello zompo della quaglia.
P.S.: quanti centimetri riesce a saltare da ferma?
C.G.
x Sylvi.
Forse Togliatti VOLEVA svendere il Paese per farne un satellite dell’unione Sovietica. Le tesi sono costrastanti e la verità resterà sempre opinabile. Sarà pure così.
Un fatto però è certo: che i puzzoni democristiani partendo da Scelba, passando per Tambroni e finendo (?) con Kossiga HANNO
svenduto l’Italia agli US.
Se ben ricordi, i nostri governi venivano decisi, dimissionati e reinvestiti, in via Veneto, Roma, dentro l’Ambasciata yankee.
C.G.
Caro Cerutti
Non lo fece perché sarebbe stato la fine dei comunisti e lui stesso. Tutto il resto sono solo stronzate. Ma se ti piace sognare …
caro C.G.
dove abitavi tu, nelle Regioni rosse, e non solo, le manifestazioni possono essere state imponenti, ma gli americani stavano a Trieste, e con la nota tripartita ( non ricordo esattamente come si chiamava) inglesi e francesi erano di sostegno.
Togliatti aveva anche il problema di scegliere se stare coi russi o coi titini…
E credi che la Chiesa, assieme agli Alleati fosse d’accordo di spostare la cortina di ferro che ormai bene o male si era costruita, e avere i comunisti in Vaticano?
In Parlamento, De Gasperi compreso, facevano ammuina, ma Togliatti SAPEVA di non avere speranze di portare il Comunismo al Governo.Nemmeno con un’altra strage, che non lo avrebbe fermato se fosse stato sicuro di avere una change!
Sylvi
Vedi, a tuo padre mancava il “contorno” !
E mi domando, cara signora La Quaglia, quale “soddisfazione” ci sia per i famigliari delle vittime ad assistere ad una esecuzione di chi ha causato loro la perdita di qualcuno dei loro cari.
E non riesco a capirlo.
Lo saprete solo voi, fautori della pena di morte mettendovi sullo stesso livello dell’assassino e quello che vi circola nelle vene.
Forse non è sangue, ma qualcosa che assomiglia alla vendetta.
C.G.
No caro C.G.
Togliatti VOLEVA proprio fare dell’Italia un satellite dell’URSS.
Aveva contro, oltre agli alleati e alla Chiesa anche la geografia, forse la più importante.
Sicuramente gli Amerivani hanno VIGILATO che in Italia non prevalessero i com unisti e con loro l’URSS.
Figurati se potevano permetterlo e poi…erano i vincitori che ci davano pure da mangiare!
Sylvi
Caro Cerutti
Spero che non avrai mai occasione di provare cosa provano i parenti stretti delle vittime. Solo a quel punto puoi straparlare come stai facendo.
x C.G.
Ma lei ha la testa dura.
Se i famigliari del condannato o della vittima vogliono essere presenti e’ volontario.
Si parla di famigliari intimi, genitori, fratelli, sorelle.
Per i genitori delle vittime e’ chiusura, la giustizia e’ fatta.
E no caro, il master quaglieggiatore e’ sempre stato lei.
Poi perche’ il VOI, io non so cosa farei se uno dei miei figli fosse stato vittima di un orrendo crimine.
Anita
Scusa pino ho mandato un post alla Sylvi. Se hai tempo..
C.G.
x Poppy:
davvero, non so come reagirei. E me lo sono domandato più volte, “se succedesse a uno dei miei”?
Ma neanche sotto tortura mi potrebbero costringere a presenziare ad un’esecuzione, questo è poco ma sicuro.
Se è stata fatta una barbarie non sarò mai complice di un’altra barbarie.
Ma questo tu non lo puoi capire: vivi in un paese dove, spesso, la barbarie è prassi di vita quotidiana.
C.G.
PS:
Se io fossi il Dr. Petit forse vorrei assistere all’esecuzione dei due criminali che hanno stuprata e uccisa la moglie, hanno sodomizzata la figlia di 11 anni, legate ai letti le due sorelle e dato fuoco ai letti con un accelerante e bruciata la casa.
Lui fu ferito gravemente e legato in cantina.
Anita
Dopo si sentirà meglio.
Non è una domanda, ma una certezza.
Contenta lei..
C.G.
x C.G.
Lei parla di Apartheid negli USA, c’era una forma di segrazione negli Stati del Sud.
Esiste l’hypersegregation che e’ una forma di segregazione razziale volontaria che consiste del raggruppamento territoriale dei gruppi razziali.
Molto spesso, questo si verifica in citta’ dove i residenti del centro cittadino sono Afro-Americani o minoranze, e nella periferia o suburbia circostante il nucleo prevalente e’ formato da Europei residenti Americani.
I ghetto si formano nelle citta’, in tutto il mondo, non solo negli US.
Anita
Carissima Syli e
carissimo Popone ,non avevo dubbi che avrei scatenato con le memorie da Blog, un piccolo inferno.
La compagnia si fa interessante attendo solo più Rudy per il commento sulla seconda parte ,evidentemente è ancora al casino ,dove sta “biblicamente” interpretando il Poker,sperando di avere sempre almeno una coppia di donne vestite in questo solo caso per l’apertura.
Per il momento spero che vogliate continuare in questa gara che conferma appieno alcuni dubbi che mi restavano in materia.
Le conclusioni con calma,per intanto solo due piccoli appunti per la cara Sylvi…
UNO
In Afghanistan io non ho detto che “bisogna a tutti costi uscire”,ho detto che siamo in un bel “merdaio” e che ci vorranno ancora “lacrime e sangue” per uscirne…mi sono solo limitato poi ad esporre dei dubbi, ma credo che ormai siano in molti a nutrirli sull’utilità per l’Italia della “missione di pace”.
Poichè se è missione di guerra , allora visto che tu conosci bene la Costituzione, si ritorna in parlamento e si rivota, ognuno con le proprie responsabilità chiamando le cose con il proprio nome.
Due
Non credo che il popolo russo e i soldati russi fossero affamati di sangue al pari dei nostri Alpini e credo che le lettere che scrissero alle loro mamme, fossero dello stesso tenore dei nostri..
Quantomeno almeno un pensiero materno ai Cobacchi caduti,nelle steppe di casa loro andrebbe rivolto..
Questo per dirti semplicemente che mi pare eccessivo da parte tua arrivare al punto di definire i nostri alpini, una banda di Boy-scout in missione umanitaria in terra straniera in visita scolastica
Tre
vedo c’è che molta sintonia e compiacimento a citare Vaticano e Usa come buoni gestori della politica italiana a conferma del fatto e lo dimostarte ampiamente Voi,che l’italia è un paese a sovranità limitata, contrallata e gestita da due Stati stranieri !
cc
per il momento è più che sufficiente,con calma affronterò in seguito anche il resto delle vostre brillanti deduzioni..io intendevo solo vedere se vi era qualche cosa di acquisito, non ho fatto commenti,voi siete balzati alle conclusioni e interpretazioni Vostre,per cui come nel gioco dell’oca avete sbagliato casella..peccato ,tornate al via..!!
x Sylvi e x Cerutti Gino
Togliatti la prima cosa che dise quando riaprì gli occhi in ospedale fu “State calmi!”. Gran parte del Pci e milioni di lavoratori e comunisti erano pronti a rispondere per le rime, cioè anche con le barricate e le armi, al tentativo di assassinarlo, ma fu Togliatti a non volere e a bloccare tutto.
Nel suo gelido realismo, sapeva bene che Yalta NON lasciava speranze: eventuali rivolte o tentativi di rivoluzione sarebbero stati soffocati nel sangue senza che l’Urss potesse far nulla. Sarebbe cioè successo in Ialia quello che poi successe in Ungheria, ma in campo Nato anziché Patto di Varsavia.
Togliatti NON ha mai pensato neanche da lontano di fare dell’Italia un satellite dell’Urss. Nessun essere pensante avrebbe potuto partorire una simile idea “satellitare”. Tanto meno chi, come Togliatti e non solo, conosceva bene la realtà sovietica. Ma anche la storia d’Italia e dell’Europa. Anzi, finì con l’esagerare evitando di far pagare alla Chiesa le conseguenze del suo avere venduto a Mussolini la libertà degli italiani e ai fascisti dell’intera dirigenza statale il fio delle loro malefatte. Fu lungimirante e in linea di massima sono d’accordo nel dire che fece bene a non volere vendette ed epurazioni in massa, però fu troppo buono, al punto da non volere diciamo giustizia. La Chiesa, o meglio il suo govenro vaticano, avrebbe dovuto essere messa di fronte alle sue enormi responsabilità. E almeno qualche decina di fascisti degli apparati dirigenti dello Stato avrebbero dovuto essere processati. E fucilati. O, in giusta assenza della pena di morte, condannati a un po’ di carcere ed epurati.
Un saluto.
pino
x C.G.
Durante il processo che e’ in corso, il Dr. Petit ha avuto un attacco cardiaco vedendo le foto della distruzione della sua bellissima famiglia.
Anita
Cara Sylvi,
visto che sei tanto sicura di un fatto che non è mai avvenuto,mi sapresti dire come si sarrebbe realizzata questa fantastica presa del potere di Togliatti in italia.
Sei a conoscenza di piani segreti?
Chi te li passati : feltri,pansa,?
Ma bando agli scherzi parliamo di Elezioni, Insurrezzione armata, Golpe o che altro..invasione di titini in soccorso?
Dimmi dimmi che la fanta- storia si nutre di queste cose ,si potrebbe fare un buon romanzo..
Ti ricordo che l’unica rivoluzione riuscita fu quella Bolscevica in condizioni poi oltretutto molto particolari..il resto fu solo la conseguenza dell’arrivo dell’armata rossa.
Quindi Toglatti in cuor suo come dici tu,nutriva fin da Salerno piani segreti che neanche il buon lenin se fosse statovivo avrebbe mai pensato..un vero genio !
O un vero pazzo?
Mi a cara prof..delle annales, scatena dunque la tua fantasia..e dicci che pendiamo dalle tue labbra, tu che sei riuscita a entrare nel pensiero del Migliore..!!
cc
“Lei parla di Apartheid negli USA, c’era una forma di segrazione negli Stati del Sud”.
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C’era una …forma.
Opplà!
Un’altro zompo.
Evvada signora La Quaglia, tranquilla e leggiadra!
Ma si può?
C.G.
x Vox e x Rodolfo
Quello che scrive Shlomo Sand lo hanno già dimostrato due grandi archeologi israeliani, Israel Filkenstein, docente di archeologia in Israele, e il suo collega belga Silberman. Entrambi ebrei, sono detestati in Israele perché con il libro “Le orme di Mosè” hanno demolito l’intera bibbia e annesse pretese sulla “Terra Promessa”. Il popolo ebraico che stava in Palestina era un popolo autoctono, NON è MAI esistita la sua schiavitù in Egitto, NON è mai esistita la fuga dall’Egitto, la peregrinazioni nel Sinai, l’arrivo nella Terra Promessa, la sua eroica conquista, ecc. Così come NON è mai esistita la schiavitù degli ebrei in Babilonia.
Insomma, gli eberi sono, ovviamente, un popolo come gli altri, cone le sue leggende e i suoi miti, che di storico NON hanno nulla o molto poco. Anche la Diaspora è una leggenda. Essendo la “Terra Promessa” un postaccio, molti se la squagliavano già prima dell’epoca di Alessandro Magno, e infatti quartieri ebraici esistevano un po’ ovunque nelle città del Mediterraneo. Gli ebrei a Roma, e in Calabria e mi pare anche in Puglia, ci stavano da secoli PRIMA che i romani a conclusione delle rivolte giudaiche demolissero il Tempio e cacciassero un po’ di gente dalla SOLA Gerusalemme. Nabuccodonosor NON deportò i giudei in massa come schiavi a Babilonia. Si limitò a deportarne da Gerusalemme, e SOLO da Gerusalemme e dintorni, al massimo 30-40 mila persone, in buona parte artigiani e specialisti, come dimostra anche Mario Liverani. A fare incazzare Nabuccodonosor fu il re di Giudea Sedecia, che lo stesso Gran Re babilonese aveva messo sul trono e che nonostante questo cominciò a complottare con regni vicini per una rivolta generale. Sedecia si rivelò un infingardo, insomma una merda, e il babilonese lo trattò come andava trattato. Non furono deportati solo qualche migliaia di giudei, ma anche masse di altri popoli parimenti sconfitti, e comunque i persiani prudentemente cercavano di mescolare la popolazione del loro impero. Dopo appena 70 anni Ciro il Grande rimandò a casa i vari deportati, compresi i giudei, ai quali ricostruì pure il Tempio distrutto da Nabuccodonosor. Nel frattempo i giudei avevano vissuto nel regno babilonese liberi, in un territorio tutto loro, e si auto amministravno perfino la giustizia e il culto. Si conoscono i nomi di due famiglie giudaiche, o se si preferisce ebraiche, che prestavno soldi anche al Gran Re, segno che già facevano i banchieri. Altro che schiavi!! Ma l’ingratitudine è una caratteristica del genere umano, gli ebrei non fanno eccezione, motivo per cui anziché essere grati ai babilonesi li hanno dannati non solo nella bibbia, con un odio che dura ancora oggi al punto che l’ex rabbino capo di Roma, il dottor Di Segni, in un suo articolo su La Stampa che criticava duramente il Movimento Arcobaleno che non voleva l’invasione dell’Iraq definì gli iracheni “i babilonesi di oggi” (o i babilonesi “gli iracheni di allora”, ora non ricordo bene).
Insomma, come dice Hitchens, “la religione avvelena tutto”. La bibbia ha avvelenato anche la Storia, falsandola. La tragedia è che l’hanno fatta propria anche i cristiani…. Guarda caso, pronti a ricominciare le guerre contro i babilonesi e i persiani, cioè contro l’Iran, al seguito di suonatrici di piffero come la colona Fiamma Nierenstein, e nullità politiche come il mini-stro Frattini.
Gli ebrei sono sempre stati un gran popolo. Ma se si decidessero a prendere le distanze dai vari miti assurti a velenose Verità della bibbia farebbero bene. Anche a se stessi. Alla larga da certo rabbinato! E da troppi cattivi maestri, che partoriscono cattivi libri di “storia”. Taroccata.
Un saluto.
pino nicotri
Un giro intorno al mondo senza muovervi dalla sedia.
“Earth From Above” is the result of the aerial photographer Yann Arthus-Bertrand’s five-year airborne odyssey across six continents. It’s a spectacular presentation of large scale photographs of astonishing natural landscapes. Every stunning aerial photograph tells a story about our changing planet.
http://justpaste.it:80/3ky
Anita
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x C.G. #179
La parola Apartheid in USA non l’ho mai sentita.
Lei parla del Sud Africa.
Ma lei e’ proprio barboso….
Anita
caro CC,
il tuo “due” è una trombonata…
Quello che io intendevo era che la massa dei soldati andava in guerra perchè costretti. E con la morte nel cuore.
Chi mi dice che potevano ribellarsi non ha il senso dei tempi e delle comunicazioni!
Gli alpini per arrivare al fronte ci hanno messo DUE settimane…allora.
Le lettere di mio padre sono costellate di :
-Militari! Non riferite mai, a voce o per iscritto, notizie che riguardano il vostro servizio. Tacete con tutti; anche con i vostri cari!
– Camerata in grigio-verde! Ricorda che tutto quanto riguarda il servizio fa parte del segreto militare……severe punizioni….
– denuncia chi troppo curioso…ecc. ecc.
Il telegramma della mia nascita ci ha messo quasi un mese…
I militari, russi o italiani erano sicuramente nella stessa barca.
Fare paragoni con oggi…come paragonare la biga con la Ferrari.
Ma per piacere!!!!
Pulisci lo specchio anche in alto!!!!
Sylvi
xNicotri 180
Essia…….. tutto e´falso.
Ma Israele c´e´….e´una realta´ ed ha volente o nolente una sua storia.
Tutto il resto e´passe´ e non me ne frega un fico secco.
Israele esiste ed e´un bene per gli Ebrei che vivono nella diaspora.
Checche´ se ne dica.
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Mi sono accorto che un paio di postisti si sono un po´inalberati, (per fortuna non tanto) del mio post sull “Hausarrest”.
Ehggia´….i 68ini del cavolo. Vietato dare una sculacciata, vietato punire il bambino con qualche giorno senza uscire.
Vietate le punizioni in toto. Anzi ogni qualvolta combinano una marachella, premiamoli con un bel gelato.
Le parole, i consigli….gli argomenti possono essere utili, ma troppe volte inutili. Se continuano a fare gli stessi errori bisogna usare le maniere forti, nessun bambino e´morto per una sculacciata,nessun bambino ha sofferto psicologicamente se il maestro lo metteva in un angolo ed una bacchettata sulle mani, l´ha avuta forse anche Nicotri.
Ma erano altri tempi. La gioventu´di oggi, una certa gioventu´, e´sballata proprio per quella politica permessiva e stupida dei 68ini.
E´cosi purtroppo. Rodolfo
caro Pino,
affermare che Togliatti fu” troppo buono” mi sembra veramente esagerato!
Se avesse potuto…non si sarebbe fermato davanti a migliaia di morti…pur di raggiungere il suo scopo.
Non è che non volesse fare dell’Italia un satellite russo, in fondo lui era un cittadino sovietico che aveva ripudiato l’Italia, NON POTE’ e lo sapeva perchè gli americani MAI avrebbero permesso un “alleato”, diciamo così, dei russi in tutto il Mediterraneo, Chiesa o non Chiesa!
Già i russi erano incavolati con Tito che gli aveva chiuso i porti dalmati! E Togliatti stava coi russi, non con i titini!
Oltretutto non c’erano soldi per armare bande o bandacce, gli americani ci impedivano di morire di fame!
Nel ’48 qui, in Friuli, tutte le comunicazioni: strade, ferrovie e aeroporti, non uno, erano in mano agli alleati.
Ma lei lo sa certamente!
cordiali saluti
Sylvi
Cara Sylvi,
può darsi che io spari delle trombonate, ma mi sembra che tu sovente ragioni con la “bile”,quando si toccano certi argomenti.
E cominci a mettere in bocca all?interlocutore cose mai dette.
Dove come e quendo io avrei mai detto che Gli Alpini si potevano ribellare ai comandi ???
Da un certo punto di vista dopo ventanni di trombonate molto di loro erano pure convinti di andare a Cristianizzare la Russia!!
Con una differenza però, che i russi erano a casa loro!
Per il resto,ho solo detto che tutte le mamme sono uguali, e che se bisogna ricordare le penne mozze deve andare un ricordo almeno anche ai Colbacchi mozzi!
Tuuto lì !!
Leggi meglio e ragiona io non ho detto nulla di strano,per cui credo che il tuo sia un’attacco di bile motivato dal nulla.
Ma se tifa piacere diciamo che non gli Alpini ,ma il CA Alpino mandato in Russia da Mussolini,non era un’allegra banda di Boy.scout ,cambia qualche cosa ?
Direi di no!
cc
…la Parola Apartheid negli US non l’ho mai sentita..
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Per forza, tra l’altro lei è pure sorda. Almeno mi è dato di capire.
Cosa c’ era di diverso dalle vostre porcate paragonate a quelle del Sudafrica razzista?
Lo spieghi a se stessa, si acculturi invece di menarsela sempre con l’aria fritta.
C.G.
Cara Sylvi, vedo che la fantasia comincia a galoppare frenetica..
..Oltretutto non c’erano soldi per armare bande o bandacce, gli americani ci impedivano di morire di fame!…
Vorrei sapere di quali bande e “bandacce ” vai cianciando , perchè se uno dice una cosa almeno un’idea se la deve essere fatta e evidentemente tu che conosci il significato degli aggettivi ,vorrei sapere da chi avrebbero potuto essere composte queste bandacce al soldo di chi POI?
cc
spero in una risposta che metta dei soggetti ai sostantivi aggetivati, con così tanto ardore,sperando che tu non sia in momento dissociativo mente scrittura.
Se avesse potuto…non si sarebbe fermato davanti a migliaia di morti…pur di raggiungere il suo scopo.
Vedo che la scuola degli Annales così attenta ai dati alle circostanze a i documenti, produce frutti insperati ..
Non ho mai visto una sequela di condizionali così potenti..!
Diciamo meglio secondo il parere della Sylvi Togliatti era un criminale, parere suffragato dal fatto che avrebbe detto in piena guerra (non ancora vinta) di non riservare agli italiani (suoi connazionali un trattamento di favore , perchè in patria avrebbero capito meglio.
Parere cinico senza dubbio..infatti se avessero beccato Lui entrando in Mosca di sicuro lo avrebbero rimpatriato con tutti gli onori!
cc
E giù sberle se un figlio domanda tre-quattro volte una cosa che vorrebbe sapere.
“Finiscila, non rompere; vai a guardare la tele che ci sono i cartoni animati! via, sciò!
Genitori di oggi, all’epoca non ancora nati, quelli che se gli domandi cosa fosse il 68 ti rispondono che è una posizione secondaria del Kamasutra.
È successo a me sertirmelo dire.
Quasi schiattavo dalle risate.
C.G.
Aveva contro, oltre agli alleati e alla Chiesa anche la geografia, forse la più importante.post 168
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…diciamo così, dei russi in tutto il Mediterraneo, Chiesa o non Chiesa!
Post 185
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beh adesso siamo tutti più tranquilli il Vaticano era solo un’optional
cc
x C.G.
Sono tutt’altro che sorda, anzi al contrario ci sento troppo bene.
La parola Apartheid si riferisce al Sud Africa.
Ne faccia qualche ricerca…non ci vuole molto.
Io non abito nel Sud, abito nel Nord Est, lo capisce o no?
Dia un’occhiata alla carta geografica.
Se lei vuole parlare di razzismo legga quello che sta succedendo in Louisiana, i neri non vogliono i Latinos, i Latinos sono arrivati dopo Katrina, si sono sbracciati a pulire e ricostruire, adesso che sono residenti, i neri li vogliono sbattere fuori.
Il Sindaco, Ray Nagin, dice che New Orleans sara’ di nuovo la “Chocolate City”.
La citta’ di cioccolato per il colore della pelle.
Anita
Caro Gino,
ti suggerisco una buona battuta non insultante appena appena letta…!!
Vorrei essere nella tua testa per provare il brivido di camminare nel vuoto!
Si presta in molti casi citati nel tuo ultimo post.
ciao
cc
Ma questo tu non lo puoi capire: vivi in un paese dove, spesso, la barbarie è prassi di vita quotidiana.
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Caro Cerutti,
Forse lo capisco più di te! I parenti della vittima non sono obbligati a attendere.
Pino , auguroni
cc
x C.G.
La mi imbecillita’ e’ che perdo tempo a rispondere ad un tipo come lei.
Anita
x C.G.
La mia imbecillita’ e’ che perdo tempo a rispondere ad un tipo come lei.
Anita
Cosa c’ era di diverso dalle vostre porcate paragonate a quelle del Sudafrica razzista?
Caro Cerutti
Stronzate! Più ne hai più ne meni! Cerca di controllarti.
Si parla che il grandissimo regista US Oliver Stone ha in progetto una lunga serie televisiva per smontare i falsi miti che tengono come prigionieri volontari i cittadini di quel grande Paese.
Conoscendolo, dopo aver visto tutti i suoi film, ci sarà di che discutere.
Al Poppy e alla signora La Quaglia consiglio sin da ora unaprolungata cura di tranquillanti.
P.S. x Poppy: e non cominciare con la solita solfa del regista kommmmmunista. Non fai neanche più ridere.
C.G.
Cerutti Gino { 10.10.10 alle 18:53 }190
-E giù sberle se un figlio domanda tre-quattro volte una cosa che vorrebbe sapere.
“Finiscila, non rompere; vai a guardare la tele che ci sono i cartoni animati! via, sciò!
Genitori di oggi, all’epoca non ancora nati ecc. ecc.
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Minchia….ma sei piu´bestia di quel che pensavo.
I genitori di oggi sono i figli dei 68ini….lo capisci questo?
Ci arrivi con quell´unico neurone che ti ritrovi?
Tu parli di sberle, inconsciente che non sei altro, io ho parlato di sculacciate…..dopo i 10-12 anni, per la maggior parte dei ragazzi e´fatta, o sono delle bestie o hanno imparato cosé´ l´educazione e il saper vivere in una comunita´´. Quello di cui non sei capace tu….che vai a pisciare alla Sigonella e te ne vanti, barbon che non sei altro.
Questi sono i miei schiaffi per te, non merita altro uno che continua a tormentare Anita, con sempre gli stessi argomenti deficenti che si ripetono con monotonia ossessiva oramai da anni, ma non ti stanchi mai? Non provi mai un po´di vergogna….bauscia.
Rodolfo