Più scandalismo e “mistero” che informazione e verità. La versione dello zio di Sara mi pare riduttiva, utile a scansare furbescamente condanne pesanti. Intanto resiste sempre il muro di gomma di “Chi l’ha visto?” su certi particolari del “rapimento” di Emanuela Orlandi
Dunque, a uccidere Sara Scazzi è stato lo zio. Lo zio materno. Notizia che mi ha fatto venire in mente un altro zio, Mario Meneguzzi, zio materno di Emanuela Orlandi, la bella ragazzina sedicenne del Vaticano scomparsa il 22 giugno 1983, sfiorato da qualche dubbio degli inquirenti rivelatosi però infondato. “Un giorno mi accorsi che un’auto lo seguiva, e commisi la fesseria di avvertirlo”, racconta Giulio Gangi, l’ex agente del Sisde, come si chiamavano allora i servizi segreti civili, che in qualità di amico di Monica Meneguzzi, figlia di Mario e quindi cugina di Emanuela, aveva iniziato a interessarsi del caso fin dai primissimi giorni dopo la scomparsa della ragazza. “Quella macchina infatti era della polizia”, prosegue Gangi: “E a mettergliela alle calcagna erano stati i magistrati che probabilmente nutrivano qualche sospetto su di lui”.
Dopo la scomparsa della nipote, lo zio Mario si installò in casa Orlandi su richiesta del capofamiglia, Ercole, il papà di Emanuela, perché, come mi spiegò lo stesso Ercole, “eravamo troppo distrutti per poter rispondere alle molte telefonate, spesso di mitomani. Perciò chiesi a Mario di fermarsi a casa nostra e di rispondere lui ai visitatori che suonavano alla porta e a chi telefonava”.
I dubbi dei magistrati non hanno avuto seguito. Evidentemente si sono rivelati ingenerosi e infondati.
Ciò premesso, c’è da fare un’altra considerazione, che in qualche modo accomuna il caso Scazzi con il caso Orlandi e gli annessi depistaggi di entrambi.
Dopo il 22 agosto ero in vacanza al mare in Puglia con amici. Quando lessi le cronache che raccontavano della scomparsa della povera Sara mi colpì subito il fatto che la cugina sia sia subito allarmata, e abbia subito allarmato la madre di Sara, per quello che era un semplice ritardo di Sara nell’andare all’appuntamento con la cugina. “Perché allarmarsi, e allarmare, subito per pochi minuti di ritardo?”, feci notare ai miei amici in spiaggia. Già, perché? “Perché evidentemente si sa già o si crede di sapere che è successo qualcosa di allarmante”, risposi ai miei amici. Un concetto che giorni fa ho ribadito su Facebook a uno dei membri del gruppo “Vogliamo la verità su Emanuela Orlandi”. Purtroppo, i miei sospetti si sono rivelati fondati. E ho vinto la scommessa fatta in spiaggia al mare con quegli amici in Puglia. Sì, purtroppo: avrei preferito perderla quella scommessa. Che ho fatto ricordando anche quanto ha dichiarato a suo tempo un alto dirigente della polizia italiana: “Quando scompare un minorenne, è quasi sempre opera di parenti o di vicini di casa. Rosi dall’invidia, dai rancori e dagli odi. Lo scomparso non va cercato chissà dove, ma sotto terra e non lontano da casa….”.
Ma proseguiamo. Anche nel caso Orlandi c’è stato chi ha lanciato un allarme quando non c’era nessun motivo per farlo. Come ho fatto notare nei miei due libri sul caso Orlandi e sul recente “Cronaca criminale”, a dare l’allarme è stato niente di meno che papa Wojtyla in persona , quando a conclusione della sua preghiera dell’Angelus rivolto ai pellegrini che lo ascoltavano nonché ai microfoni e alle telecamere che lo riprendevano ha parlato per primo di rapimento: “Mi rivolgo a chi avesse responsabilità nel mancato ritorno a casa delle giovane Manuela Orlandi”, scandì Wojtyla nella sorpresa e nello sgomento generale. Compreso quello dei genitori di Emanuela, che neppure erano stati avvertiti di un tale appello, e quello dei magistrati e degli inquirenti che si occupavano del caso ed erano convinti si trattasse di una delle migliaia di scappatelle di minorenni che avvengono ogni anno in Italia, fuggiti di casa per qualche giorno per amore o per noia.
Perché Wojtyla lanciò quell’appello privo di ogni base ripetendolo per giunta per ben altre sei volte? Ovvero: perché come la cugina di Sara lanciò un allarme quando non c’era nessun motivo per farlo? Non lo sapremo mai. Ma anche qui una considerazione è lecita: tutto fa credere che in Vaticano già sapevano che era successo qualcosa di allarmante. Del resto è stato un monsignore, Francesco Salerno, all’epoca addetto a parte delle finanze vaticane, ad avere testimoniato ai magistrati che “ho ragione di ritenere che la Segreteria di Stato del Vaticano custodisce un dossier risolutivo riguardo la scomparsa di Emanuela Orlandi”. E che Salerno non fosse un mitomane lo dimostra il fatto che in seguito è stato nominato niente di meno che rettore della basilica di S. Giovanni in Laterano, vale a dire della più importante chiesa della cristianità dopo la basilica di S. Pietro, che ne ha preso il ruolo.
All’epoca della scomparsa di Emanuela, anno 1983, in Italia i sequestri di persona a scopo di estorsione erano già diventati una vera e propria industria, i casi si contavano a centinaia, compresi vari casi a Roma. C’era quindi molta esperienza per sapere che se davvero si è convinti che una persona è stata rapita l’unica cosa da fare è tacere. Tacere e mandare avanti le eventuali trattative con i rapitori sia per evitare che sopprimano la persona rapita e sia per poterli eventualmente catturare una volta avuta la certezza di poterlo fare senza rischi per il rapito. E’ perciò evidente che quella di Wojtyla fu quanto meno una imprudenza incomprensibile, una mossa falsa. Ovvio che dopo quel suo appello in mondovisione, e ancor più dopo gli latri sei, si sarebbero scatenato polizia, carabinieri e servizi segreti non solo italiani, come in effetti avvenne. Ovvio che gli eventuali rapitori sarebbero stati braccati senza scampo. Altrettanto ovvio che in tali condizioni l’ostaggio, cioè Emanuela, l’avrebbero o eliminata o soppressa. Il problema è che Emanuela non è stata liberata. Ergo… L’altro problema è che non possiamo pensare che il papa, Wojtyla, abbia commesso – con il consenso della molto intelligente Segreteria di Stato! – la leggerezza di fare ben sette appelli mettendo a repentaglio, se non peggio, la vita di Emanuela. E’ meno cinico, e più rispettoso verso Wojtyla, pensare che in Vaticano sapessero già che ormai nulla più poteva nuocere alla povera Emanuela. Il cinismo della Segreteria di Stato del Vaticano è cosa dimostrata dalla Storia, come del resto quello di qualunque altro governo di qualunque altro Stato. Non è affatto impossibile che abbiano usato strumentalmente anche Wojtyla, nel caso non si rendesse conto di come stavano le cose.
E tutto ciò senza contare i molti depistaggi e imbarazzati silenzi e muri di gomma del Vaticano nei riguardi dei magistrati italiani, che nel mio secondo libro sul caso Orlandi (“Emanuela Orlandi, la verità”) elenco pignolescamente – ben 17 punti – a pagina 182 senza mai avere ricevuto né una querela né una smentita. Per esempio, si resta sbigottiti a scoprire che il capo dell’Ufficio legale del parlamento Italiano, avvocato Gianluigi Marrone, era nello stesso tempo la persona che spediva in Vaticano le richieste dei magistrati italiani di poter interrogare sul caso Orlandi alcuni cardinali e la persona che dal Vaticano si autorispondeva “No!” a quelle sue stesse richieste. Marrone infatti era anche il Giudice unico del Vaticano! “Io firmavo quello che il Vaticano mi passava, non potevo fare altrimenti”, mi ha spiegato Marrone. Aggiungendo: “Se lei mi chiede se a mio avviso il Vaticano sulla scomparsa di Emanuela ha detto tutto quello che sapeva, la mia risposta è no”. I lettori sono sorpresi? Beh, lo saranno ancora di più a sapere chi era la segretaria, o una delle segretarie, di Marrone nell’Ufficio legale del parlamento italiano. Era infatti Natalina Orlandi, sorella di Emanuela. Natalina quindi non ha mai trovato nulla da ridire, almeno pubblicamente, sul fatto che il suo capo si autorispondeva “No!” alle richieste di far luce in Vaticano sulla scomparsa di sua sorella. Confesso che quando ho avuto i documenti di questo intreccio ha fatto fatica, molta fatica, a crederci. Poi però ho dovuto arrendermi alla realtà. Alla dura realtà. E al fatto che è decisamente incomprensibile. Perlomeno a chi non ha il quadro completo di ciò che è avvenuto. Strano che “Chi l’ha visto?” si rifiuti di rendere noti questi particolari.
Ecco, mi viene in mente tutto ciò alla luce, terribile, del caso Sara Scazzi e del comportamento di sua cugina Sara. Un’altra tragedia italiana. Un altro caso nel quale l’informazione giornalistica non ha saputo valutare ciò che era valutabile fin da subito, preferendo invece alimentare il “mistero”. Ma capisco il problema di fondo: al pubblico piace di più il “mistero” che la verità. Specie quando intuisce che questa può essere solo amara. Molto amara.
Mi vengono però in mente anche altre cose. La versione dello zio e assassino di Sara, Michele Misseri, a me non pare attendibile, pare invece mirata a cercare di sottrarsi alle sue reali responsabilità. L’assassino Misseri ha posto infatti le basi, con la sua versione, per uscire pressocché indenne dal processo che lo attende. Miseri infatti affermando che ha strupato la nipote solo dopo averla uccisa si evita l’accusa di stupro, l’accusa che gli viene mossa è infatti di vilipendio di cadavere, reato dalle conseguenze molto meno gravi dello stupro, che nei confrtoni di un morto non è previsto come reato. E raccontando che la nipote la strangolata “in preda a un raptus” non finalizzato a uno scopo immediato, quale per esempio la rapina o appunto lo stupro consumato finché era comunque viva ancorché agonizzante, pone le basi per poter chiedere l’incapacità di intendere e di volere al momento del delitto. Al solo momento del delitto. Quanto basta per evitargli una condanna. Anche il reato di sequestro di persona, se non finalizzato al alcunché e compito in preda a un raptus, cioè in un momento di incapacità di intendere e di volere, diventa difficile se non impossibile da punire.
La versione fornita con la confessione resa agli inquirenti permette inoltre a Misseri di tenere fuori dai guai la figlia. Se si appurasse che i fatti sono diversi da quallei raccontati da Misseri, e cioè che in realtà lui ha tentato di violentere la nipote e che questa si è difesa al punto che lui per reazione l’ha uccisa, diventa impossibile credere che sua figlia, presente in casa durante tutto il tempo del tentato stupro, con inevitabile colluttazione e grida di Sara, e dello strangolamento, la figlia di Misseri sarebbe imputabile quanto meno di omissione di soccorso, se non di concorso nei reati commessi dal padre, che comprendono il sequestro di persona. Il medico legale ha giustappunto visitato anche Misseri per capire se il livido che ha un braccio può essere stato provocato dalla colluttazione con la nipote, il cui cadavere, stando a quanto si legge nei giornali, presenta dei lividi al seno. Lo stesso Misseri ha ammesso di avere prima “toccato” al seno la ragazza, e già questo dovrebbe bastare a far crollare la tesi del raptus. E’ in ogni caso molto difficile da credere che si compia un delitto, strangolando una persona con una corda, senza un perché di nessun tipo, né a carattere sessuale né a carattere di appropriazione di un qualche bene (soldi, gioielli, ecc.) e neppure a carattere di rabbia per vincere una resistenza fisica, cioè a dire una reazione a una prepotenza, a un sopruso, quale che esso sia.
Non me ne intendo di stupri e neppure di medicina legale, ma se lo stupro consiste comunque nel consumare un rapporto sessuale con un corpo umano, non consenziente, credo sia difficile credere che Misseri possa averlo compiuto a cadavere di Sara ormai freddo. Non so dopo quanto tempo inizi il “rigor mortis”, vale a dire dopo quanto tempo il cadavere si irrigidisce, ma tra il momento del delitto e la disponibilità del cadavere in campagna, lontano da occhi indiscreti, deve essere comunque passata almeno una buona mezz’ora. Misseri infatti ha raccontato che dopo avere ucciso la nipote sua figlia ha avuto il tempo di affacciarsi al garage e parlargli “mentre Sara era affianco a me, cadavere”, dopodiché lui ha impiegato del tempo ad avvolgere la sua vittima in una coperta, caricarla in macchina, guidare fino al suo podere, compiere le varie manovre per scaricare il cadavere senza farsi notare da nessuno, bruciare i vestiti e disperderne le ceneri. Troppo tempo, credo, perché una salma possa subire un rapporto sessuale. Però su un tale particolare forse sbaglio, per mancanza di conoscenze specifiche.
Conclusione? Conclusione, temo che comunque questa orribile vicenda di Avetrana ci procurerà ancora molta amarezza. Non sparirà in tempi brevi dalle cronache giornalistiche prima di arrivare a una ricostruzione dei fatti credibile. Infine, mi pare che siamo in presenza di un caso giudiziario e di una personalità che potrebbe fare impallidire sia Perry Mason che Gogol o Dostojewsky.
E già, Pino..
Spesso, in questo nostro dannato Paese, masticare l’amaro in bocca è una sorta di sport nazionale.
C.G.
SEMPRE PIU’ SPUDORATAMENTE APARTHEID
(altro che trattative di pace)
In seguito alla proposta di Avigdor Lieberman di togliere la cittadinanza in massa agli arabi che vivono in israele, le forze di sicurezza hanno effettuato delle esercitazioni di soppressione di eventuali massicce proteste e di arresto di un gran numero di persone in un vasto campo di detenzione (lager?) situato in Galilea.
http://zope.gush-shalom.org/home/en/channels/press_releases/1286579120/
Practicing suppression and mass detention of Israel’s Arab citizens
This week Israel’s security forces practiced the putting down of mass demonstrations and protests among Israel’s Arab citizens and their imprisonment in a large detention camp to be established at Golani Junction in Galilee. The exercise was based on a scenario of the riots being provoked by implementation of Avigdor Lieberman’s plan for “an exchange of populations”, i.e. massively depriving Arabs of their Israeli citizenship. A week ago Lieberman voiced this heinous idea on the podium of the UN Assembly General
It goes without saying that in a country having any pretence to be a democracy it would be unacceptable and unthinkable for the security forces to practice waging war against the country’s own citizens. Together with the racist “Loyalty Oath Bill” which gained the support of the government, and with the demonstrative resumption of settlement construction in the Occupied Territories, it increasingly seems that Lieberman is the true Prime Minister, and that the government follows on his path, leading the State of Israel in big and rapid strides into the abyss.
ECUADOR
COSA SI CELA DIETRO UN COLPO DI STATO
di Eva Golinger
Il recente tentato golpe contro uno dei paesi dell’ALBA
(Bolivarian Alliance For The People of America) non e’ che
l’ennesimo tentativo di impedire l’integrazione
dell’America Latina e l’avanzamento del processo
rivoluzionario democratico.
La destra e’ partita al contrattacco. Il suo successo col
golpe del 2009 contro il governo di Manuel Zelaya in
Honduras le ha dato forza e baldanza sufficienti a
organizzare un altro colpo contro i popoli e i governi
rivoluzionari dell’America Latina.
Le elezioni del 26 settembre in Venezuela, benche’
vittoriose per il partito socialista venezuelano (PSUV),
hanno tuttavia dato spazio alle forze piu’ reazionarie e
pericolose al servizio degli interessi imperialistici. Gli
USA sono riusciti a piazzare elementi chiave nell’assemblea
nazionale, creando una piattaforma per promuovere i loro
piani e far vacillare la democrazia del Venezuela.
Il giorno successivo alle elezioni in Venezuela, il
principale promotore della pace in Colombia, Piedad
Córdoba, e’ stata licenziata dal suo ruolo di senatore
[progressista] della repubblica dall’Ispettore Generale
della Colombia in base a false accuse.
E giovedi’ 30 settembre, ecco il golpe in Ecuador. Elementi
insubordinati delle forze di polizia si impossessano di
alcuni uffici nella capitale Quito, gettando il paese nel
caos e nel panico. In apparenza, protestano contro una
nuova legge dell’assemblea nazionale che avrebbe
ridimensionato alcuni loro privilegi professionali.
Nel tentativo di risolvere la situazione, il presidente
Rafael Correa e’ andato a incontrare i poliziotti ribelli,
ma questi lo hanno attaccato con oggetti contundenti e gas
lacrimogeni, ferendolo e asfissiandolo. Portato in
ospedale, vi e’ stato trattenuto e gli e’ stato impedito di
uscire.
Nel frattempo, il popolo si e’ riversato nelle strade di
Quito, esigendo la liberazione del presidente
democraticamente rieletto l’anno passato a grande
maggioranza. Migliaia di ecuadoregni si sono sollevati a
sostegno di Correa, cercando di salvare la democrazia dai
golpisti che volevano provocare le dimissioni forzate del
governo nazionale [stessa sceneggiatura dell’Honduras –
n.d.t.]
Il presidente Correa e’ stato salvato in serata dalle forze
speciali dei militari ecuadoregni. Correa ha attribuito la
responsabilita’ del proprio rapimento all’ex presidente
Lucio Gutiérrez. Gutiérrez (che e’ stato
candidato alla presidenza nel 2009 e ha perduto, in quanto
oltre il 55% dei voti e’ andato a Correa) aveva detto in
un’intervista: “La fine della tirannia di Correa e’
vicina”, chiedendo la “dissoluzione del parlamento e le
elezioni presidenziali anticipate”.
Ma a parte il ruolo chiave di Gutiérrez, nel tentato
golpe ci sono stati anche altri fattori in gioco e oggi
continuano a tessere la loro tela.
Infiltrazione nelle forze di polizia
Stando al giornalista Jean-Guy Allard, un rapporto
ufficiale del ministro della difesa dell’Ecuador, Javier
Ponce, distribuito nell’ottobre 2008, ha rivelato l’impegno
“dei diplomatici USA nell’opera di corruzione della polizia
e dell’esercito”. Il rapporto ha confermato che le unita’
di polizia “sono economicamente dipendenti in modo
ufficioso dagli Stati Uniti per il pagamento degli
informatori, per gli allenamenti, l’equipaggiamento e le
operazioni”
Rispondendo al rapporto, l’ambasciatore USA in Ecuador,
Heather Hodges, ha giustificato la collaborazione dicendo:
“Noi lavoriamo con il governo, i militari e la polizia
dell’Ecuador su importanti obiettivi di sicurezza”. Secondo
la Hodges, quindi, la collaborazione con le forze di
sicurezza dell’Ecuador riguarderebbe “la lotta contro il
traffico di droga”.
L’ambasciatore
Heather Hodges fu mandata in Ecuador nel 2008 dall’allora
presidente George W. Bush. In passato, aveva diretto con
successo l’ambasciata in Moldavia, un paese socialista che
era stato parte dell’Unione Sovietica. La Hodges sparse in
Moldavia i semi del “rivoluzione colorata” che poi
scoppio’, senza successo, nell’aprile 2009 contro la
maggioranza comunista eletta al parlamento.
La Hodges fu vice-direttore dell’ Office of Cuban Affairs
nel dipartimento di stato USA nel 1991. Il dipartimento era
dedito alla promozione della destabilizzazione a Cuba. Due
anni dopo fu mandata in Nicaragua per consolidare
l’amministrazione di Violeta Chamorro, il presidente
selezionato dagli USA dopo la sporca guerra contro il
governo sandinista (costretto a uscire di scena nel 1989).
Quando Bush la mando’ in Ecuador l’intento era di
destabilizzare Correa, nel caso in cui il presidente
ecuadoregno rifiutasse di assecondare i progetti di
Washington. La Hodges ha incrementato il budget di USAID e
del NED [National Endowment for Democracy] creati per
promuovere gli interessi USA presso organizzazioni sociali
e gruppi politici, incluso il settore indigeno.
L’ambasciatrice ha iniziato a fomentare la
destabilizzazione subito dopo la rielezione del presidente
Correa nel 2009.
USAID
Alcuni gruppi sociali progressisti avevano espresso delle
lagnanze per le politiche di Correa. Non c’e’ dubbio che
esistano legittime insoddisfazioni per le politiche del
governo Correa. Non tutti i gruppi e le organizzazioni
dell’opposizione sono agenti dell’imperialismo. Ma esistono
dei settori al loro interno che ricevono finanziamenti e
linee guida diretti a provocare situazioni destabilizzanti
nel paese e che vanno ben oltre le normali espressioni di
critica e di opposizione a un governo.
Nel 2010 il dipartimento di stato USA ha aumentato il
budget di USAID in Ecuador di oltre 38 milioni di dollari.
Negli anni piu’ recenti, ha investito un totale di
$5,640,000 per “sbilanciare” il paese. Uno dei maggiori
esecutori dei programmi di USAID in Ecuador e’ la stessa
organizzazione che opera con la destra in Bolivia:
Chemonics, Inc.
Allo stesso tempo, la NED ha dato $125,806 al Center for
Private Enterprise (CIPE) per la promozione di trattati di
libero commercio, globalizzazione e autonomia regionale
attraverso la radio, la TV e la stampa dell’Ecuador,
assieme all’istituto dell’Ecuador per le politiche
economiche[…]
Durante gli eventi del 30 settembre, uno dei gruppi
finanziati da USAID e NED, Pachakutik, ha rilasciato un
comunicato stampa a sostegno della polizia impegnata nel
golpe, chiedendo le dimissioni di Correa. Il gruppo lo ha
anche accusato di “comportamento dittatoriale”. Pachakutik
e’ alleato di Lucio Gutiérrez dal 2002.
http://www.informationclearinghouse.info/article26547.htm
E’ davvero sorprendente come gli Usa, con i problemi che
hanno in casa, la crescente disoccupazione, la gente che si
vede l’abitazione confiscata dalle banche e va a vivere
nelle tendopoli, ecc., trovi pero’ sempre montagne di
denaro per finanziare guerre e golpe in altri paesi.
Magari, se volessero davvero “promuovere gli interessi” del
proprio paese (che, almeno in teoria, dovrebbero
corrispondere agli interessi del loro popolo), dovrebbero
smettere di cercare di farlo all’estero e di spendere tutti
questi soldi dei contribuenti all’interno degli Stati
Uniti, inclusi quelli che usano per finanziare lo stato
straniero di israele.
Sembra evidente, dunque, che “gli interessi” di cui parla
il gov. Usa, in realta’, non sono quelli del paese, ma sono
quelli di determinate elites finanziarie, politiche e
multinazionali – tutta roba che non ha patria e non porta
fedelta’ a nessuno.
Altri 4 militari italiani ammazzati in Afghanistan.
Con questi, i povericristi mandati là a fare i garzoni degli usaescippa, sono 34.
Mai una volta che capiti ad un papavero con quattro stellette sul bavero!
Quelli se ne stanno dietro le quinte, tranquilli e ben pasciuti.
“Armiamoci e.. partite!” come starnazza Larussa. Tra poco lo vedremo, insieme a Morfeo Napolitano, con la lacrimuccia posticcia su quella faccia da testadikazzo.
C.G.
x Vox
Solgenitsin era talmente ebreo…da essere accusato di antisemitismo per certi suoi scritti interpretati come antiebraici.
Di certo era antisionista, dato che una volta chiamo’ gli USA ‘una provincia di Israele’ proprio come fa lei, se non erro…
In ogni caso non era ebreo.
La pregherei di non inventare troppe assurdita’ sui dissidenti sovietici del passato, ‘quel maledetto branco di ebrei’ secondo alcuni, neh?
un saluto
Peter
ANCORA VIOLENZA ISRAELIANA CONTRO I MOVIMENTI DI RESISTENZA NON VIOLENTI PALESTINESI
Non si può restare in silenzio!
Chiediamo ai governi, ai parlamentari, ad ogni persona che ha cuore la libertà e la democrazia di intervenire per liberare i prigionieri e cessare la repressione contro i Movimenti Popolari di Resistenza nonviolenta Palestinese.
Continua la repressione militare israeliana contro la popolazione palestinese nei villaggi che portano avanti la resistenza popolare nonviolenta. Ancora un raid notturno e arresti di massa, questa volta nel villaggio di Ni’ilin. Quattro persone, di età compresa tra i 17 e i 45 anni, sono state arrestate la notte scorsa nel villaggio di Nil’in, in Cisgiordania, durante un raid dell’Esercito israeliano. Una tattica utilizzata per seminare terrore, placare il dissenso e reprimere la lotta popolare nonviolenta contro il Muro di separazione e le colonie illegali.
Alle 2 di notte passate da poco, con un largo dispiegamento di forze, l’esercito israeliano ha circondato con le proprie jeep il villaggio di Nil’in, nella Cisgiordania occupata, per arrestare alcuni degli abitanti che prendono regolarmente parte alle manifestazioni settimanali nonviolente del venerdì, contro il Muro di separazione e le colonie. Nel pieno della notte e coperti dal buio, i soldati hanno circondato il villaggio e fatto irruzione, per prima cosa, in casa di Mohammed Ameerah, di 17 anni, che è stato arrestato. Il fratello maggiore di Mohammed, Youssef, è morto nell’estate del 2008 nell’ospedale di Ramallah, a causa delle ferite subite alla testa durante una manifestazione di protesta organizzata a Nil’in dopo l’uccisione di un bambino di 10 anni, Ahmad Mousa. I soldati, usando proiettili di gomma a distanza ravvicinata, spararono alla testa di Youssef perforandogli il cranio.
Dopo aver perquisito la casa di Mohammed, i soldati hanno fatto irruzione in quella di Othman Ameerah, 45 anni, prelevandolo dal suo letto – ammanettato e bendato – per poi arrestarlo, terrorizzando sua moglie. Dopo aver caricato gli arrestati su una jeep, i soldati hanno proseguito con il loro raid facendo irruzione nelle abitazioni di As’as Nafè, 20 anni, e Tareq Musleh, 18, ed entrambi sono stati arrestai. Musleh svolge regolarmente servizio come medico volontario con la Mezzaluna Rossa palestinese, prendendo parte a numerose manifestazioni. Il suo arresto quindi rappresenta una chiara violazione del diritto internazionale, che garantisce la presenza di personale medico nelle zone di conflitto.
Da quando le manifestazioni popolari nonviolente sono iniziate a Ni’lin, nel maggio del 2008, Israele ha usato una forza militare senza precedenti contro la popolazione, nel tentativo di reprimere la lotta popolare. Oltre 120 persone sono state arrestate, e le modalità che vengono utilizzate dai militari sono sempre più violente. Almeno 40 persone, soltanto a Nil’in, sono state ferite a causa dei colpi sparati dai soldati, nella maggior parte dei casi con proiettili vietati calibro 0.22. Cinque persone sono state uccise nel corso di manifestazioni pacifiche e popolari, ed in due casi si trattava di minori. Ahmad Mousa aveva invece soltanto 10 anni.
E mentre continuano, durante le manifestazioni pacifiche, le violenze dei soldati contro palestinesi, israeliani e internazionali che chiedono insieme lo smantellamento del Muro e la fine dell’occupazione israeliana, decine di attivisti dei Comitati Popolari sono ancora incarcerati illegalmente.
Luisa Morgantini
Peter { 09.10.10 alle 8:04 } La pregherei di non inventare troppe assurdita’ sui dissidenti sovietici del passato, ‘quel maledetto branco di ebrei’ secondo alcuni, neh?
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Caro Peter,
questo suo messaggio in ferpetto stile popeyco merita un commento.
Non c’è assolutamente nulla che possa anche solo far sospettare che Vox faccia parte della schiera di coloro che ritengono i dissidenti russi ‘quel maledetto branco di ebrei’. Allo stato attuale de’ fatti questa è solo un’interpretazione sua, dello stesso livello di tante altre che vanno decisamente al di là del consentibile. Chi dice assurdità, in certi casi, è proprio lei.
Per altro Vox si limita quasi sempre a proporre documenti o scritti trovati da qualche parte, non certo ad inventarseli, quindi questa sua è un’altra malignità, anch’essa.
Diciamocela chiara: ci sono cose che fanno saltare i suoi (un po’ troppo fragili) nervi facendole lanciare accuse che non sono solo fuori dal mondo ma anche fuori dal codice penale. Queste sue malignità sono ingiuriose.
La cosa è tanto più seccante perchè in determinati campi lei non legge e se non legge non capisce ma reagisce, proprio come il pregevole signor Popeye e magari anche altri, come un toro infuriato che carica il drappo rosso.
Provi un po’ a mettere in tantino in comunicazione la lingua con il cervello, neh? E conti, almeno fino a dieci.
Un saluto U.
Peter non ha il coraggio di dire quello che pensa e quindi si rifugia dietro alle illazioni, in più ci mette qualche cosa di suo che va oltre..!!
Se pensa che Vox,sia un vetero-stalinista ,un antisemita di sinistra, ha solo da dirlo chiaramente !
Vox è adulto e vaccinato e risponderà !
Se Vox invece propone riflessioni che possono intaccare le certezze granitiche di qualcuno e questo dà fastidio è invece un’altro paio di maniche..
Io per esempio ho sempre affermato che Blair e Obama,sotto molti aspetti, altro non sono che facce della stessa sostanza di fondo..mica è un delitto..
Infatti io sono un anti-stalistinista !
cc
x Uroburo
oh oh, arrivano anatemi e scomuniche, a quanto vedo.
Non ci vedo nulla di ingiurioso in quel messaggio, tanto piu’ che in quei ‘alcuni’ che consideravano i dissidenti ‘alieni’ e non russi non ho incluso esplicitamente Vox…E ci ho messo anche delle virgolette.
Non ho trovato da nessuna parte delle referenze sul web che dimostrino anche lontanamente che Sakharov e Solgenitsin fossero di fede o cultura ebraiche, ne’ tanto meno sionisti, anzi semmai il contrario.
E Vox non ha dato nessuna referenza o documentazione, quindi anche lei (Uroburo) dice sciocchezze.
Ed i suoi commenti maligni sui miei nervi cominciano francamente a darmi …sui nervi.
D’ora in poi non la leggero’ piu’
addio
Peter
x Pino
lascio a lei giudicare il mio messaggio numero 5.
Se crede che sia ingiurioso, lo cancelli o modifichi pure.
Francamente, mi sento io insultato da Uroburo oggi, ma lasciamo perdere, ci sono ormai abituato
un saluto
Peter
in claris verbis: Vox diceva che trovava talmente assurdo che Solgenitsin non potesse essere ebreo che non si degnava di rispondere.
Io trovo invece esilarante che Solgenitsin, in quanto premio Nobel e dissidente, venisse catalogato da Vox nel novero degli ‘ebrei sionisti’ della Russia sovietica (si vedano i posts di Vox di ieri sui Nobels dati ai dissidenti russi), dato Solgenitsin non era ebreo, ne’ tanto meno sionista, era anzi chiaramente antisionista, e venne persino tacciato (se vero o falso non sta’ a me dirlo, relata refero) di antisemitismo…
Per inciso, ho sempre ammirato ed apprezzato il coraggio di Solgenitsin nel denunciare i crimini dello stalinismo, e Arcipelago Gulag (come pure una giornata di Ivan Denisovic) furono delle letture formative nella mia adolescenza
Peter
x Peter
Non mi pare sia ingiurioso. In ogni caso, il linguaggio “forte” tra alcuni forumisti mi pare accettato dai diretti interessati, che, a differenza magari di altri, non se ne adombrano.
Fermo restando il fatto che l’eventuale ebraicità di Tizio, Caio o Sempronio ritewngo siano faccende private che non interessano a nessuno.
E’ però vero che gran parte dei dirigenti comunisti attorno a Lenin erano ebrei e, almeno fino a un certo punto anche attorno a Stalin. Era ebreo lo stesso Marx, e se ricordo bene anche Engels. Queste appartenenze al mondo ebraico dei molti dirigenti comunisti è il fatto che ha portato la Chiesa ad odiare ancora di più gli ebrei, fino al punto da dare il suo disco verde a Hitler e a tacere di fronte alla Shoà, sicuramente nota al Vaticano, Pio XII compreso, come dimostrano ormani una intera messe di prove.
Gli ebrei hanno avuto un grande ruolo in vari movimenti di liberazione e di emancipazione. Ora purtroppo la dirigenza di Israele e furbacchioni aspiranti Giovanne d’Arco come Fiamma Nierenstein&C sta riducendo l’ebraismo a instrumentum regni, cancellandone così le peculiarità migliori. Non tutti gli ebrei però abboccano, né ci stanno.
Buon week end.
pino
caro peter,
non è ingiurioso il tuo messaggio n5 , è soltanto insinuante ,così come penso di aver capito io.
Sakharov per quanto ne so, è stato un fisico molto importante nella storia dell’URSS e viene considerato il padre della Bomba Atomica ai tempi di Stalin,così come Solgenitsin per altri versi viene considerato uno degli epigoni del nazionalismo esasperato pan-russo.
Dopo di che è ora di fare chiarezza….nel senso che a mio avviso intorno al problema ebraico e agli ebrei nascono da sempre un mare di equivoci su cui molti marciano per i più diversi interessi!
Io per esempio non ho di queste “paturnie”,perchè ho sempre considerato la questione sotto un’ottica diversa e cioè non ho mai considerato gli ebrei sotto una luce razziale, questo non mi esime però di considerare che esistano Lobbies ebraiche ,che per i più svariati motivi agiscono ed hanno agito nella storia con ben determinati interessi.
Che la loro religione aiuti questo formarsi di lobbies ,è innegabile,ma questo non è il popolo ebraico…anzi a questo proposito, qualcuno più intelligente di me ,sa con precisione dirmi cosa diavolo sia il popolo ebraico..?? Oggi ?
cc
E’ solo questione di non avere “paturnie”
x CC
cosa fosse il fantomatico ‘popolo ebraico’ me lo sono chiesto spesso anch’io, ed infatti non interessa a nessuno salvo a due o tre di noi sul blog, i quali (da opposte direzioni) sembrano avere invece le idee molto ‘chiare’ in proposito, quindi chiedi a loro, non a me…
In ogni caso, proprio non mi scendevano certe affermazioni di Vox sui premi Nobel assegnati ai russi, ed ho risposto in merito a Sakharov e Solgenitsin per quanto ne sapevo su di loro, ed e’ dato di leggere ovunque.
Mi fa piacere che cio’ che tu hai appena scritto su Solgenitsin confermi cio’ che avevo detto anch’io, e ti ringrazio. Vallo a dire al tuo amico longobardo, secondo il quale sarebbe ‘fuori dal codice penale’ (mi chiedo di quale stato ed in quale epoca…?!).
due facce della stessa medaglia erano o sarebbero state, secondo me, Blair e Clinton, i quali si stimavano anche molto a vicenda.
Blair ed Obama, direi proprio di no
un saluto
Peter
E si ci voleva proprio CC e il signor Nicotri che invece di dire che il post di Peter non era ingiurioso e che il padano sbagliava di grosso come fa sempre e fermarsi la, ma hanno incominciato a girare la frittata e portare l’argomento in altre zone che non hanno un cavolo a che fare con gli argomenti di Vox o il padano.
Caro Peter hai assolutamente ragione. Forse tu puoi spiegare meglio di me perché e quasi impossibile portare un argomento in questo blog che sia contrario ai sentimenti del padano? Dico sentimenti perché dei fatti non ne ha.
Caro CieCo
Te lo dico io:
Vox ha idee di un vetero-stalinista e di un antisemita di sinistra!
Vox è adulta e vaccinata ma tu vai direttamente al dottore!
x Popeye 16
mi dissocio dal tuo ultimo commento su Vox. Se io avessi inteso dirlo, lo avrei detto (e questo vale per CC).
Peter
X Vox
Cara Vox mi puoi spiegare perché la signora Eva Golinger piace vivere in New York parte del paese del grande Satana invece di andare a vivere con i Boli-Aviarati? Potrebbe almeno ritornare in Venezuela, suo paese.
x Peter
Non lo dicevo per te, ma per me. Tu sei libero di pensare quello che vuoi. Ma a me pare ovvio basato su tutta i post m…da che mette in questo blog.
x Peter
PS – Scusami se son venuto alla tua difesa. Lo eviterò nel futuro.
Popone ,
scusa , ma tu, quando parlano persone serie , che ciazzecchi?
Piuttostosto hai già pensato al costume dell’Uomo-topo, (Mouse-man), per la serie che abbiamo in programma!
cc
x Popeye
non si tratta di questo, ma direi che su questo blog c’e’ troppa faziosita’ alla quale non vorrei dare ulteriori contributi.
A scanso di ulteriori equivoci , mi pare superfluo precisare che non ho mai avuto nulla contro gli ebrei, e neanche l’ebraismo pur ovviamente non condividendolo in nulla, e se Chaplin, Sakharov, Solgenitsin, Fermi ed altri lo fossero stati per me non toglierebbe o cambierebbe proprio niente per il rispetto e l’ammirazione che ho per loro.
La polemica era nata dai posts di Vox di ieri sul preteso ‘ebraismo sionista’ dei Nobel russi, una tesi assolutamente ridicola, almeno per quei due che mi erano venuti in mente subito
Un saluto
ps
mi viene sempre in mente cio’ che scriveva G. Orwell in 1984 e ‘the animal farm’. Secondo me si gira nella tomba quando qualcuno lo cita qui…
x nessuno
Nel post precedente scrissi:
Solzhenitsyn non era ebreo, sua mamma era dell’Ucraina ed era greco ortodossa.
Uno dei nostri talkmasters ne parlava dalla mattina alla sera negli anni in cui il “Gulag Arcipelago” fu pubblicato.
Sakharov non era ebreo, il nonno era greco ortodosso.
Se la mamma non e’ ebrea i figli NON sono ebrei.
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Che mi risulti non si sono mai convertiti alla religione ebraica.
Anita
A proposito di Russia..
Tratto da un sito inquietante Sturm,sturm,sturm..che è tutto dire..
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Ma da dove nacque questo astio per gli ebrei che persistette forte fino al regime stalinista i cui ispiratori e creatori erano essi stessi per lo più ebrei?
E’ Solgenitsin, che con un lavoro “luculliano” ci riporta agli ultimi anni del XIX secolo.
Nel 1881 venne assassinato lo zar Alessandro II che si era impegnato in un deciso rinnovamento dell’impero nel tentativo di eliminare la servitù della gleba. All’epoca gli ebrei russi erano concentrati nelle province di Polonia, Bielorussia e Ucraina. Anche qui i venti della rivoluzione francese avevano soffiato caldi spingendo gli ebrei ad emergere nell’ambito culturale e politico, tanto che cominciarono a farsi più pressanti le mire indipendentiste di queste tre regioni.
Lo zar non intese avvallare queste istanze, che avrebbero creato in territorio russo dei mini stati guidati da una minoranza israelita, e perciò fu ucciso dai terroristi, in gran parte ebrei, del Narodna Volija. Questo evento scosse le masse popolari e contadine che avevano visto in Alessandro un piccolo padre oltre che difensore dell’ortodossia cristiana. Ed fu da questo risentimento nei confronti degli assassini dello zar che si scatenarono i primi POGROM contro gli ebrei.
«L’odio e l’ostilità verso gli ebrei», scriveva un rapporto del governatore di Odessa già nel 1872, «hanno radici nella dipendenza materiale dei contadini dalla minoranza ebraica, e solo le misure assunte dall’amministrazione impediscono che esploda l’indignazione della popolazione russa».
C’era dunque anche un altro motivo del disagio trasformatosi in odio nei confronti degli ebrei.
Gli ebrei specie nelle zone rurali e nei piccoli paesi avevano assunto il monopolio della produzione e delle spaccio di vodka, che all’epoca veniva bevuta per difendersi dai rigori del clima. Con questo monopolio indebitavano i contadini arrivando persino a pignorare gli mezzi agricoli, gettando nella fame intere famiglie che poi si legavano il cappio degli usurai al collo.
Solgenitsin documenta di una carestia in Bielorussia terra tradizionalmente fertile prodotta da questa dipendenza spietata.
Il fatto inedito è che, tra gli istigatori dei saccheggi ci fu la «Narodna Voljia», lo stesso gruppo insurrezionalista (in gran parte ebraico) che aveva assassinato Alessandro.
Nel giro di venti anni sotto l’impero dello zar Nicola II i gruppi insurrezionalisti giudei confluirono e cambiarono forma diventando rivoluzionari operai, che furono poi i protagonisti della rivoluzione del 1905 contro la politica zarista.
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Il sito è inquietante , ma le notizie riportate sono in gran parte vereda un punto di vista storico corrette !
Caro CieCo
Cerca di bere di meno e ragionare di più.
Sui Premi Nobel.
Quest’anno i Comitati per i Nobel sembrano rinsaviti.
Dopo anni di politically correct, e un anno dopo la decisione ridicola, di conferire il primo Nobel “preventivo” della storia, quello al presidente Obama, di fatto un premio alle sue buone intenzioni, per cose solo annunciate prima ancora che fosse in carica e che ancora oggi e’ lungi dal realizzare, il Nobel per la pace recupera una certa credibilita’.
Buon Sabato,
Anita
cara Anita,
che i Nobel fossero anche un’arma politica già lo avevo intuito, e tu lo confermi con la tua “brillante dichiarazione”.
Non oso immaginare cosa potrebbe succedere se i Nobel fossero assegnati dai Tea party o dai salotti indipendent del RI.
Per esempio a Goebbels si potrebbe dare il Nobel per la propaganda.
cc
Popone sei un simpaticone !
Ti sei iscritto nell’esercito della salvezza,e suoni la gran cassa per le strade!
Pensa ad eventuali ricadute di Buscetto non si sa mai !!
cc
Eccommmmenooo! Era solo questione di tempo che tutti i mali fatti dai stalinisti era colpa degli ebrei. Ci voleva!
E’ inutile, per la maggior parte gli italiani sono antisemita per natura, fa parte della loro DNA, da i più cafoni e bifolchi ai più istruiti. Ancora oggi credono che gli ebrei controllano tutto. Figurati!
Da tutto cio’ che ha scritto Popeye, citando cifre e studiosi, appare dimostrato che i nazisti hanno si’ provocato la morte di circa 6 milioni di ebrei, ma non nelle camere a gas. Interessante. E’ proprio quello che dicono i tanto odiati “revisionisti” e lo stesso Ahmadinejad.
Ovviamente tutti facciamo finta di non sapere che i nazisti hanno ammazzato altri milioni di persone, negli stessi campi di concentramento dove ammazzavano gli ebrei. Per giustificare i crimini dei governi israeliani e per trarre altri profitti bisogna assolutamente urlare e far credere che durante tutta la seconda guerra mondiale a venire uccisi sono stati solo gli ebrei.Hitler non ha invaso la Francia, la Polonia, l’Urss, ecc, ma ha solo fatto la guerra agli ebrei.
VERGOGNA!
x CC
Nei salotti politici del R.I. darebbero il Nobel Prize ad Al Capone, o a Lucky Luciano post mortem.
Anita
La Komare a corto di quaglieggio, sul Nobel dato al cinese copia 26 integralmente sul 26 da “Legno Storto” sito notoriamente berluskino con tendenze neofasciste.
Mi venisse pure a ciulare che non è vero!
Almeno il Poppy, per la propaganda neocon-usaescippa, pur con le sue difficoltà (comprensibili, Poppy, non è sarcasmo il mio) di lingua, ci mette del suo senza scopiazzare siti in camicetta nera.
C.G.
Gli Usa. Per reprimere le rivolte a Cuba e nelle altre terre coloniali conquistate in Oriente con la guerra contro la Spagna.
Caro Cieco,
La mia auto censura non mi permette di risponderti adeguatamente. Ma sul serio, non so cosa stai bevendo ma prova qualcosa più leggero.
Direi che un buon ripasso su Narodna Voljia, ci aprirebbe magari qualche squarcio sul terrorismo o noh ?
Da dove nacse il terrorismo, quale scopi si prefigge e soprattutto quanti sono i terrorismi,?
Le persone normali si interrogano su queste cose !
Per esempio il terrorismo è sempre esistito o è un frutto che nacse in un certo determinato periodo storico e perchè ?
la prima osservazione che viene in mente e che sia sempre il frutto di qualche minoranza, particolarmente illuminata..e di minoranze illuminate ce ne sono di vario genere.
Il terrorismo è rivoluzionario o conservatore ?
e via di questo passo….
cc
x Poppy,
almeno dalle vostre parti, se non controllano tutto poco ci manca.
Dimmi se un un vostro presidente, qualsiasi esso sia, possa essere eletto senza l’assenso della lobby ebrea…
Niente a che vedere con il popolo, degnissimo come gli altri, di Israele.
Lo ripeterò sempre e comunque finchè avrò fiato nei polmoni
C.G.
popone ,
un consiglio da amico ,porta un tantino pìù avanti la tua autocensura,stai parlando a vuoto e quando non insulti,sei noioso e inutile
cc
Caro Shalom,
I tuoi post mi hanno fatto sempre pietà. Non ho fatto nessuna distinzione come sono morti come fa il tuo fottuto Ahmadinejad. Forse tu, come questi, avresti preferiti se li sparavano tutti alla nuca e poi li seppellivano quando erano ancora vivi. Il totale dei morti te li puoi cercare sull’internet come ho fatto io. Ma non era questo che il padano aveva messo in dubbio parlava esclusivamente degli ebrei.
Allora caro Shalom non venire a mettere parole nella mia bocca per i tuoi sporchi motivi.
Sui campi di concentramento fai ancora più pietà. Dimmi caro Shalom quanti sono morti nei nostri campi di “concentramento”?
x Shalom
Nessuno ha mai negato che milioni di zingari, menomati, andicappati, e gente che non c’entrava niente sia stata immolata nei campi di concentramento.
Sui milioni periti nei vari campi di concentramento ci saranno sempre discussioni, ma sono sempre milioni.
Come si fa a negarlo e’ un impossibilita’.
Anita
Eva Golinger piace vivere in New York parte del paese del grande Satana invece di andare a vivere con i Boli-Aviarati? Potrebbe almeno ritornare in Venezuela, suo paese.
… il suo paese è gringolandia, dove è nata e dove si è laureata in legge… di famiglia venezolana… ha vissuto vari anni in Merida ( RBdV) e prima della Vittoria presidenziale del C.nte Hugo Chavez Frias, con la famiglia torno in usa… Ma dopo il criminale golpe di carmona e la zia usaerrapina, torno avvivere in RBdV… Actualmente vive in Caracas e continua, come scrittrice a denunciare il terrorismo mediatico dei carmonati-terroristi, finanziati dal NED ( Zia, l’agenzia terroristica useggetta) x sovvertire il governo Bolivariano eletto democraticamente dal 60% dei venezuelani. Il NED ha finan-ziato il golpe in Honduras ed ora finan-zia i polizziotti ecuadoreñi che hanno tentato di rovesciare il Presidente Correa… come al solito con dinero dei contribuenti di gringolandia… informati prima di pettinarti al cesso il cervelletto vuoto, al mattino…
Paleonico
Caro Cerutti,
Eccolo qua il primo campione di quello che parlavo. Non so perché devo essere io a spiegarti che la maggioranza degli ebrei nel Stati Uniti votano per il partito Democratico. L’ultima volta che ho controllato Bush II, Bush I, Reagon, Nixon, e Eisenhower erano Repubblicani. Ovviamente il lobby ebraico non ha funzionato. Ma il tuo guercio cervello questo non lo percepirà mai.
Cra Anita,
in merito al RI non ho dubbi.
Vedi mia cara,mi accusi di vedre troppi Film Americani fatti per gli Europei.
Può essere vero, ma il guaio e che Voi avete una reazione classica, non vi piacciono, perchè Vi descrivono bene.
Hanno un difetto a mio avviso ,che se vengono letti bene, sotto traccia,vi descrivono anche meglio,infatti anche i cosiddetti Film di denuncia partono e finiscono in presupposti totalmente “indivudualisti” , per cui va a finire che anche un Iohn Dillinger,per certi aspetti finisce per risultare simpatico…in fondo anche Lui interpretava il “Sogno americano”….
Così come le vie del Signore sono infinite anche le Vie del Sogno…lo sono state,purtroppo vi dovrete svegliare presto..per l’umanità intera è sperabile che il risveglio non sia troppo tumultuoso,da sonnambuli..ovvero c’è il rischio che accendiate la luce ,dopo che nel sonno avete riempieto la camera di gas,lasciandolo per ore aperto..
buona domenica
cc
x Shalom
La prima applicazione moderna, sistematica dei campi di concentramento, avviene da parte del Regno Unito, durante la seconda Guerra Boera, fra il 1900 e il 1902.
http://it.wikipedia.org/wiki/Campo_di_concentramento
I campi di concentramento, sotto altri nomi sono sempre esistiti ed esistono tutt’ora.
L’articolo di Wikipedia e’ alquanto esauriente.
Anita
x CC
Sul mio Stato non e’ un film, e’ la verita’.
La vera mafia non c’e’ piu’ da quando e’ finita la famiglia Patriarca, ma il sistema non e’ cambiato molto.
Purtroppo nelle elezioni sono i soldi che parlano e i soldi sono dalla parte dei soliti riciclati.
Anita
x Palleonico
I fatto che Eva adesso vive in Caracas mi fa un grande piacere. Anzi spero che continua a vivere la per moli anni. Poi spero che avrai la dignità di almeno farti la prima doccia da quando sei arrivato in Italia dopo la tua vomitata boli-avariata.
In attesa delle tue prossime cazzate per farti più importante di quando sei, un saluto boli-avariato da gringolandia.
#42
Forse qualcuno avrà pietà di noi della gringolandia e ci darà una traduzione.
x Shalom e Popeye
fuor di polemica, in effetti si finisce sempre per contestare i numeri dei morti di fede, appartenenza, o eredita’ ebraica (nell’olocausto).
Popeye ha ragione su quel punto, che avevo sollevato io stesso in polemica con Vox giorni fa (pronto intervento dalla Lombardia, anche in quel caso). I numeri (sacrosanti) dei 4 milioni di altri fatti fuori nei campi di sterminio non sono mai ‘faziosi’, o che?
un saluto
Peter
Cara Anita,
il 43 e 44 sono due post realisti, degni di nota !
cc
x Anita
il 43 e’ piuttosto inesatto. Vi e’ infatti una importante differenza tra campi di concentramento, campi di ‘lavoro’ (forzato) come i GULAGS, e campi di sterminio tout court, come quelli nazisti della II GM. Tuttavia, tra i Gulags ed i campi di sterminio nazisti la differenza era solo nel fatto che nei primi non vi erano forni crematori e camere a gas…Poi non ti scordare le riserve ‘indiane’ in USA che vennero molto prima, cara…
E’ vero che gli inglesi nella guerra anglo-boera concentrarono la popolazione civile che riforniva gli armati di mezzi e risorse, e che molti boeri vi morirono di epidemie. Tuttavia la cifra data di 26.000 civili e’ falsa, infatti i boeri ebbero circa 26.000 morti in tutto, civili compresi (e gli inglesi circa 22.000, mica bruscolini)
Peter
per farti più importante di quando sei
… si ha ragione, sono mooolto importante e… pensa, forse anche xcche non sono un ingegniere del nulla… come tte… cche + o – resti e sei un nessuno… che scrive cazzate disinformatrici su questo blog…
Paleonico