Omicidio Scazzi: avevo visto giusto. Ma non ne sono contento. Ormai anche la stampa è avvelenata dalla tv, più che la notizia e l’uso dell’intelligenza critica per vagliarla interessa la spettacolarizzazione, il sensazionalismo, con annessi scoop di aria fritta modello “Chi l’ha visto?”. Ho passato la notte a chiedermi perché Sabrina, la “cugina del cuore”, nei vari video parlando di un tale orrore sorride… Come la signora Anna Maria Franzoni

Mi chiedo come sia possibile che ad avere sospettato – se non capito – per primi siamo stati solo noi, qui a Blitzquotidiano e nel mio blog, mentre il grande stuolo di giornalisti e opinionisti che si sono occupati a vario titolo del caso si limitava a divagare. A spettacolarizzare. A fare del sensazionalismo perfino inaccettabile, come la deprecabile puntata di “Chi l’ha visto?”. E poi hanno il coraggio e la faccia di bronzo di sospendere “Anno Zero” e Michele Santoro!
L’argomento che ho messo in rete l’8 ottobre, cioè due puntate fa, e del quale ho curato una versione per il giornale online www.blitquotidiano.com, parla purtroppo chiaro. Tant’è che mentre io ho parlato del caso Scazzi all’interno di un discorso più vasto, e col solito titolo lungo e pluricomprensivo, Blitzquotidiano ha invece sparato un titolo secco: “Il martirio di Sarah Scazzi e la confessione dello zio assassino, Michele Misseri. Per Pino Nicotri non è attendibile”.
E Il succo del mio discorso in entrambe le versioni era lo stesso:
– probabilmente l’assassino confesso Michele Misseri, zio di Sara, si addossava tutte le responsabilità per proteggere la sua famiglia, in particolare la figlia Sabrina, la “cugina del cuore” della povera Sara;
– l’orribile vicenda di Avetrana ci avrebbe procurato “ancora molta amarezza. Non sparirà in tempi brevi dalle cronache giornalistiche prima di arrivare a una ricostruzione dei fatti credibile. Siamo in presenza di un caso giudiziario e di una personalità che potrebbe fare impallidire sia Perry Mason che Gogol o Dostoevskij”.

Nel blog aggiungevo che a mio avviso Sabrina s’era tradita fin dal primo momento, mostrandosi immediatamente allarmata: non ci si allarma per un po’ di ritardo, in pieno giorno e in un paese abitato, se non si sa o non si intuisce che è accaduto qualcosa di allarmante. E infatti…

Che dire? Sono sbalordito. Qui non si tratta di menar vanto o appiccicarsi medaglie in una vicenda che da qualunque parte la si guardi suscita solo raccapriccio. Qui si tratta solo di notare e far notare che se il giornalismo d’inchiesta dà forfait e viene sostituito da quello “sensazionalista”, allora non ci si può lamentare del dilagare del “metodo Boffo”, che del sonno della ragione critica, cioè anche del giornalismo, è figlio. Se si accettano passivamente le versioni ufficiali, se ci si riduce a registrare la cronaca anziché anche a indagarla senza tabù e autocensure, poi si finisce con l’avvalorare le frottole di George W. Bush sulle “bombe atomiche irachene” diventando così anche complici di fatto di una guerra. Se non di più guerre…
Ma torniamo ad Avetrana. Vedo che ancora questa mattina per la distanza tra la casa della vittima, Sara Scazzi, e quella dei carnefici, i Misseri, si sparano le misure più abborracciate. La distanza che era stata definita man mano sui più autorevoli quotidiani in 400, 600, 450, 500, 800, 700, 650 metri, come se fosse una variante del gioco della tombola, questa mattina si è ristretta, nella versione online di un autorevole quotidiano, a soli 300. Come dire che l’equatore terrestre può essere lungo sia 40 mila chilometri che 100 mila, o che il monte Everest può essere lungo sia 8.844 metri che 10.000. No comment. Questa mattina ho dato una scrollata a un collega inviato ad Avetrana, che finalmente ha misurato col satellite, tramite il suo iPhone, la distanza esatta: 364 metri, a piedi.

Restiamo al delitto. Sabrina Misseri, cugina di Sara, è davvero colpevole? O è innocente? Questo lo diranno i giudici con la sentenza. Che, quale che essa sia, in un Paese civile va rispettata. Senza scorciatoie e derive forcaiole. Personalmente, preferirei che avesse fatto tutto da sola Sabrina, così che il ruolo di suo padre sarebbe solo quello di un povero disgraziato che si accolla la colpa della figlia. Eventualità, questa, più accettabile e meno brutale, meno paleo cavernicola e feroce della prima versione, quella dello zio che strangola, trasporta il cadavere e stupra la nipote dopo averla assassinata, per poi gettare tutto come immondizia in un pozzo d’acqua trasformato in pozzo nero. La versione che invece emerge è la peggiore: padre e figlia avrebbero agito d’amore e d’accordo per fare scempio della giovane parente. E non voglio pensare a quello che Misseri padre dice di avere fatto in seguito sul cadavere.

Sabrina colpevole o innocente? Lo dirà il tribunale, certo. Ma stanotte non riuscivo a chiudere occhio e ho commesso l’errore di guardarmi i video rintracciabili online delle interviste di Sabrina Misseri, la cugina “del cuore” di Sara. Con l’errore supplementare di guardarli e riguardarli senza il sonoro: sole le immagini, il viso, i primi piani, l’espressione del viso, lo sguardo, il sorriso, gli occhi…. E’ un “trucco”, quello di togliere il sonoro, per m’è venuto in mente anni fa per capire se una attrice o un attore sa recitare o no. Senza il sonoro si scopre per esempio facilmente che la grande star Liz Taylor non sa recitare.
Dio santo! Guardando quei video m’è parso di rivedere Anna Maria Franzoni, la madre che ha ucciso il proprio bambino Samuele. In tv aveva sempre quello sguardo, quegli occhi, quel sorriso. Dico: ma che cazzo c’era da sorridere per il massacro del piccolo Samuele e cosa c’è da sorridere per lo scempio di Sara? Non ho mai visto in vita mia una persona schiantata dal dolore ridere o sorridere, per giunta spesso,  nel parlare della disgrazia che quel dolore le ha provocato. A dire il vero, le persone che soffrono sul serio non danno neppure interviste: “al dolore si addice il silenzio”, ho scritto in Vicolo Skandenberg, finora l’unico mio romanzo. E non l’ho scritto per sentito dire…
Vedo che il paragone con la Franzoni questa mattina l’ha fatto anche la madre di Sara, quando avevo già spedito da un pezzo a www.blitzquotidiano.com il nuovo pezzo su questa orrenda storia, pubblicato però nella finestra delle Opinioni solo alle 16:50. Lo stesso paragone, sia pure con motivazioni diverse. La mamma di Sara si riferisce al fatto che Sabrina nega e negherà sempre, come la Franzoni. Io invece mi rifersicom purtroppo ad altro, dopo essermi avvelenato la notte con immagini che mi parevano sfacciatamente rivelatorie, da incubo.

Forse Sabrina sorride perché la spettacolirazzazione televisiva dei delitti, anche i più efferati, per fare audience, cioè in definitiva quattrini, oltre a trascinare sulla cattiva strada anche la stampa ha disumanizzato quello che dovrebbe essere il dolore, il lutto, il silenzio, il funerale, il pianto, la tristezza, trasformando tutto in “evento” e in “puntata televisiva”. In occasione per diventare famosi. E famose. Magari Veline. O Letterine. O Meteorine. O Grandi Fratelli.
Perciò l’imperativo è: sorridere, prego. “Cheese!”.

In ogni caso, siamo nella merda. Purtroppo sporca di sangue.

Post scriptum (ore 12,40 del 17 ottobre)

Mah. La ricostruzione “finale” non mi convince. Qualcosa ancora non quadra. Come è possibile che Sabrina afferri in casa sua cugina Sara, la porti di forza in garage dal padre e che questo anziché chiedere “Ma che cavolo state facendo?” e separale a suon di sberle strangoli Sara senza un motivo, cioè senza un accordo preventivo con sua figlia? Ci credo poco. O niente. Non ha senso. E’ più probabile ci sia stato un accordo preventivo. O una preesistente complicità tra padre e figlia per altre faccende che ha innescato la conclusione assassina del litigio. Una complicità su temi pesanti, scabrosi, riguardante per esempio un segreto inconfessabile.
Non mi convince neppure il motivo ufficialmente addotto come scatenante l’omicidio: tappare la bocca a Sara per evitare facesse sapere in famiglia e/o fuori famiglia che suo zio l’aveva infastidita sessualmente. Un adulto come zio Michele può sempre ribattere, come infatti sempre accade, che “sono tutte sua fantasie, affermazioni campate per aria”. Chi avrebbe dato retta a Sara? E in ogni caso: che gliene fregava a suo zio se qualcuno le credeva? Il duro contadino Michele Misseri non ha proprio l’aria e tanto meno la formazione di uno che se non gode di immensa considerazione si spara. Qualcuno è disposto a credere che ad Avetrana, o a Castelvetrano o a Cuneo, susciti davvero un grande scandalo il fatto che uno zio ci abbia “tentato” con una nipote? L’Italia sarebbe talmente piena di scandali da non lasciare più spazio a quelli di Berlusconi o dei Tulliani. Credo che tanta aberrazione e malsana violenza siano scattate in Messari padre e figlia perché frutto scatenato da qualcosa di malsano e aberrante che esisteva già prima.

E dunque?

E dunque mi viene in mente un’inchiesta che oltre 20 anni fa condussi per L’Espresso sugli incesti. Non sugli incesti tra fratelli e sorelle, che non hanno mai scatenato troppo scandalo, ma su quelli tra genitore, padre e madre, e figli. Il caso più diffuso è l’incesto tra padre e figlia. Padre padrone? Non a caso la parola “padrone” non è altro che un accrescitivo di “padre”… Che di per sé quindi incorpora già il concetti di padrone. Noi magari non ce ne rendiamo ocntro, ma la nostra lingua quotidiana sì. E le parole non nascono su Marte o sotto i cavoli, ma dall’esperienza quotidiana. Appurai, e scrissi, che la capitale degli incesti padre-figlia è la Lombardia, con epicentro Milano. E che le madri di solito sanno. Ma tacciono. “E non tacciono per evitare danni maggiori, bensì per non perdere lo status e i vantaggi di moglie, perché a Milano l’incesto non è cosa da classi sociali povere o degradate, ma soprattutto da benestanti”, mi spiegò non ricordo ora quale specialista.
Diffuso nel Trentino Alto Adige dell’economia del “maso chiuso”, che per non disperdere il maso, cioè il terreno di famiglia, stimola gli incesti, ho letto che sempre per non disperdere il patromonio l’incesto è stato praticato anche ad alto livello dai banchieri e finanziari Rotchild. E che fosse prassi normale al tempo dei faraoni è cosa nota. Qui però siamo non nell’antico Egitto, ma ad Avetrana, e non tra i Rotchild.

Facciamo ora il caso che in una famiglia contadina di Avetrana, o di Castelvetrano o di Cuneo, il padre, padre-padrone di fatto e per cultura, indurito dal lavoro nei campi e magari anche da un periodo di emigrazione in un Paese straniero a fare un lavoro umliante e deprimente, abbia o abbia avuto un incesto con una figlia. E che “ci tenti” con una nipote. Cos’è che teme di più? Che si venga a sapere che ci ha tentato con la nipote o che salti fuori di peggio? Si teme di più che si sappia di un peccato veniale, qual è l’averci tentato con una nipote, o che si sappia di un peccato mortale, mortalissimo, qual è l’esserci riuscito con una figlia? E cos’è che teme di più la figlia di un tale padre? Scandalo pubblico o parentale a parte, qual è la molla più forte? Quella che scatta in una figlia  che sa di avere col padre un segreto inconfessabile, come per esempio avere o avere avuto una relazione adultera col padre, o quella in una figlia che non ha e non ha mai avuto segreti così scabrosi?
Ripeto: credo che tanta aberrazione e malsana violenza siano scattate in Messari padre e figlia perché frutto scatenato da qualcosa di malsano e aberrante che esisteva già prima. Frutto scatenato non in modo estemporaneo in garage, ma coltivato e deciso già prima. Oppure provocato o almeno facilitato da una complicità tra padre e figlia preesistente da tempo e su un segreto inconfessabile. Qual è appunto, per esempio, l’incesto.

622 commenti
« Commenti più vecchiCommenti più recenti »
  1. Peter
    Peter says:

    x Sylvi 383

    non dica sciocchezze come di frequente. In GB le donne gravide hanno diritto ad almeno 20 settimane, che posso prendere se vogliono in gravidanza avanzata, cosi’ hanno 3-4 mesi di vacanza col bambino dopo la nascita.
    A meno che la sua mitica nipote non lavorasse nella ‘City’ a Londra, dove hanno in effetti delle ‘regole’ tutte loro. Ma questo significherebbe che si faceva dei bei soldini in ogni caso

    x Sylvi 390

    a nome degli ‘altri': non ce ne frega niente….

    saluti

    Peter

  2. Peter
    Peter says:

    x Uroburo

    io non ho mai detto che lei fosse esattamente di Bolzano, anche se parla spesso come alcuni alto-atesini (o anche svizzeri…) che ho avuto purtroppo modo di conoscere.
    Date le sue simpatie germanofile, e la sua vaga ‘italianofobia’ unita a buone maniere, avevo vagamente insinuato che potesse essere alto-atesino di lingua italiana, oppure bilingue. Effettivamente, mi ero sbagliato, ma era un episodio di parecchi anni fa.

    Tante scuse

    Peter

  3. sylvi
    sylvi says:

    x Peter

    già il figli delle lavoratrici dirigenti vengono al mondo per opera dello Spirito Santo!!!
    Di riposo e sostegno ai figli hanno bisogno solo le operaie e le ragazzine single.
    E’ lei che dice caz…zate!!!! Come sempre del resto!!!!
    La mia storia non mi sognerei mai di dedicarla a un razzista come lei…anzi le proibisco di leggerle.

    Sylvi

  4. sylvi
    sylvi says:

    Ps: x Peter

    Farebbe bene ad informarsi sulle leggi britanniche prima di sparare cavolate!!!
    O ha esperienza con i suoi figli???:::::
    Sylvi

  5. Peter
    Peter says:

    x Sylvi

    razzista e’ sempre stata lei, direi…
    E poi personalizza o nepotizza tutto. Alla City possono fare piu’ o meno quello che vogliono, o potevano fino a pochi anni fa. Se la prenda col capitalismo finanziario avanzato che le piace tanto quando le conviene. E poi si ricordi, e’ sempre tutta colpa dei sindacati quando non va per il verso giusto, a lei o alla sua rampolla…

    si rassicuri: il suo post ‘storico’ non l’ho certo letto. Come dicevo, ‘non ce ne frega niente’

    Peter

  6. Controcorrente
    Controcorrente says:

    Cara Anita,
    la mia permanenza su questo Blog è stata molto utile.
    Devo dire sinceramente che per lungo tempo ho pensato di parlare con un computer programmato da qualche agenzia di propaganda.
    Poi mi sono reso conto che parlavo con una persona reale in carne ed ossa e la cosa si è fatta molto più interessante e finalmente mi sono reso conto ,che una buona parte degli USA, sono come tu ti descrivi e come ti rappresenti.
    Devo dire che sono uscito dall’infanzia,e sostanzialmete mi sono reso conto fattivamente, dell’abisso culturale e sentimentale che ci separa !
    Ci unisce il fatto di appartenere entrambi alla categoria “genere umano” di cui nutro il massimo rispetto..poi finisce tutto lì, in effetti ,sembra incredibile gran parte di voi siete proprio così e non mi piacete,ma capisco anche il Perchè non siete simpatici ad una grossa fetta del mondo..non tanto per la Politica ..di cui si sapeva.., ma proprio per il fatto che siete proprio così !!
    Nonostante ciò ciò devo dire che l’approfondimento delle relazioni su questo Blog ,lo trovo molto interessante , e degno di approfondimento ulteriore ..e continuo!!

    cc

  7. sylvi
    sylvi says:

    x Peter
    plurale maiestatico…degno della sua supponenza!!

    Delle leggi sulla maternità in Inghilterra ne so più di lei…e vada a farsi friggere…

    se n’è andato dall’Italia perchè non le piaceva? Resti dov’è!
    Io ho diritto di parlare perchè qui pago le tasse …lei no!!!
    pERCIò CHIUDA QUELLA BOCCACCIA E SE LA STROFINI PRIMA DI NOMINARE I MIEI RAMPOLLI!!!!

    Sylvi e con lei ho chiuso!!!

  8. Peter
    Peter says:

    x Sylvi

    si informi meglio lei.
    Come dicevo, in UK ottengono ALMENO 20 settimane di congedo, in realta’ possono avere fino ad un anno, 52 settimane, retribuite in questo modo: 90% della paga totale per 6 settimane, poi uno standard rate per altre 33 settimane. Poi possono avere altre 13 settimane senza pagate se vogliono.
    Un anno di congedo per ogni figlio, mica male visto che bisogna impiegare un ‘locum’ che faccia il lavoro a tempo pieno (o part-time se e’ il caso) per un anno…Il valore sociale della maternita’ e compagnia bella. Se poi il locum non si trova, significa un bel po’ di lavoro in piu’ per quelli e quelle che rimangono…

    Peter

  9. Peter
    Peter says:

    x Pino

    apprendo ora che la cara Sylvi ha diritto a parlare sul suo blog dato che paga tasse in Italia…ehm, non e’ che anche Arruotalibera puo’ essere scaricata sul famoso 8 per mille???
    Vedo invece che io, Anita e qualcun altro saremmo dei ‘tollerati’ dato che paghiamo tasse altrove…
    Dica comunque alla simpatica friulana, se crede, che come contribuente ha diritto anche a cure ‘specifiche’ gratuite in caso di ricovero. Mi dicono che a Trieste ed Udine vi siano dei centri molti adatti all’uopo, se capisce cosa intendo

    un caro saluto

    Peter

  10. Uroburo
    Uroburo says:

    Caro Peter,
    ma non è affatto necessario che si scusi, in effetti è una cosa di anni ed anni fa ormai del tutto dimenticata. Ma il pregevole signor Popeye non ha altri argomenti e quindi ricorre a quel che può …. Poverino!
    A prescindere dal fatto che non si capisce bene quale negatività avrebbe essere di Bolzano piuttosto che di Cuneo, Perugia, Pescara o Ragusa. Ma questi sono i misteri della psiche popeyana.
    Un mistero di vaga coloritura razzista perchè ingiuriare qualcuno per il luogo dove abita è veramente una forma di a-priori razzista. Come dire che il pregevole signor Popeye è un pezzo di emme perchè è di Philadelfia. Ma c’è ben altro perdinci!
    Un saluto e non tema: ho parlato di questo episodio solo per mostrare come funziona la testa del signor Popeye. U.

  11. Peter
    Peter says:

    x 409

    13 settimana ‘senza paga’. I pagani…pardon, padani, mi stanno contagiando

    Peter

  12. Peter
    Peter says:

    la conclusione, se ho capito bene, e’ che se tutte avranno diritto a 20 settimane pagate ‘in full’ secondo norme UE, poi qui in UK non avrebbero diritto ad ulteriori 32 settimane di congedo, il che costerebbe alle ditte molto di meno per la ragione che ho indicato

    Peter

  13. Anita
    Anita says:

    x CC

    Alle cure termali ci andava mia mamma….

    Semmai andrei per qualche giorno piu’ a nord, e’ una magnifica stagione, neanche in un hotel ma in un bed and breakfast, di quelli all’antica (per modo di dire), dove hanno tovaglie con i pizzi e si sente il profumo delle mele cotte e di spezie varie.
    I vecchi ponti coperti, i piccoli negozi di anticheria, il colore rosso e giallo delle foglie, i ruscelli e laghetti e la bella aria di montagna.

    E’ questione di gusti.

    Ma vedi, non sono piu’ la persona che ero………………

    Anita

  14. Anita
    Anita says:

    x Controcorrente

    Ci unisce il fatto di appartenere entrambi alla categoria “genere umano” di cui nutro il massimo rispetto..poi finisce tutto lì, in effetti ,sembra incredibile gran parte di voi siete proprio così e non mi piacete,ma capisco anche il Perchè non siete simpatici ad una grossa fetta del mondo..non tanto per la Politica ..di cui si sapeva.., ma proprio per il fatto che siete proprio così !!
    —————————————————————————-

    Beh almeno ci degni di appartenere alla categoria “genere umano”, e’ gia’ un passo avanti…..

    Non ti devo piacere, mi basta piacere a me stessa, cosa che non tutti possono dire.

    Al contrario di molti su questo forum sto molto attenta a non offendere personalmente altri blogisti, ho sempre realizzato che chi scrive e’ una persona in carne ed ossa.

    Anita

  15. sylvi
    sylvi says:

    caro Pino,

    abbia pazienza, faccia il piccione viaggiatore…
    e dica all’energumeno inglese che è lui nel posto adatto, ( ci sarà andato per quello????) a farsi ricoverare a spese di Sua Maestà…

    là sono “apertissimi”. Di tutta evidenza, ne hanno bisogno;
    qui sono “chiusi” perchè non ci servono.
    Mi faccia sapere se posso darle l’8×1000!!! O anche il 5×1000,
    in fondo se lo sarebbe guadagnato!

    saluti Sylvi

  16. Peter
    Peter says:

    capirai, come sono cortesi e gentili i bifolchi carnici…
    Sempre ‘sani’, quindi non hanno bisogno di ospedali.
    Come quello che diceva che non si lavava mai perche’ era sempre pulito…

    Peter

  17. AZ Cecina Li
    AZ Cecina Li says:

    Caro CC
    La canzone è bella. “Il popolo unito non sarà mai vinto” purtroppo il popolo difficilmente riesce a stare tutto unito, se ci aggiungi che in alcune occasioni si è unito si ma al seguito di emeriti mascalzoni ne abbiamo di lavoro da fare.
    Quindi bando alla tristezza, al massimo ti concedo un attimo di “melanconia” che è altra cosa. Poi maniche rimboccate ed “Avanti” per “L’Unità” e la “Rinascita” del “Mondo Operaio” … se lo dice anche Bersani queste maniche dobbiamo proprio rimboccarcele.

    Antonio antonio.zaimbri@tiscali.it

    PS. Io però me le rimbocco quando mi è passata la febbre!!!

  18. Anita
    Anita says:

    x Uroburo

    Ho letto piu’ lentamente il suo post #375.

    Lei usa la parola m.e.r.d.a molto di frequente, non sara’ per caso un feticismo.

    Poi lei scrive:

    Mi ricordo di aver visto fotografie di abitante dei ghetti negri che sventolavano la vostra bandiera dopo gli attentati delle torri: vivono di merda e sventolano la bandiera di quel sistema che li fa vivere di merda. Gegnale, veramente…
    ———————————————————————–

    Come tutte le varie razze i neri tendono a vivere con i neri, i cinesi con i cinesi, etc…….
    Fino a quando sono venuta negli US, c’erano zone strettamente Italiane.
    Adesso ci sono suburbia abitati da discendenti Italiani.
    La East Side di Providence, zona molto affluente, e’ abitata da famiglie ebraiche, cosi’ come Garden City, il 75% e’ ebraico ma piu’ alla mano.
    E’ a 10 minuti da me.

    I neri che vivono nei getto non vivono nella m.e.r.d.a, molti vivono esclusivamente mantenuti dal welfare da generazioni, e’ un modo di vivere….modo di vivere che porta alla criminalita’.
    L’ozio e’ il padre dei vizi.

    Chi non ci si trova se ne esce e con molte agevolazioni.

    Lei ha visione errata degli Stati Uniti.

    Anita

  19. sylvi
    sylvi says:

    Piccola lezione di geografia al gentiluomo sir.

    La Carnia è un territorio che appartiene politicamente al FVG, storicamente appartiene a se stessa,per storia e tradizioni, ha anche un friulano che è diverso.
    Educazione vorrebbe che se il Sir volesse darmi della bifolca (sic,sic,sic) citerebbe i friulani o i veneti, non gli innocenti carnici che oltretutto potrebbero essere bifolchi ma molto, molto più civili di certi gentleman!!!

    Sylvi
    ,

  20. sylvi
    sylvi says:

    x AZ

    Primo malanno di stagione?
    Rimettiti in piedi che da quello che scrivi hai un programma piuttosto impegnativo!
    Auguri
    Sylvi

  21. Anita
    Anita says:

    x Sylvi

    Cara Sylvi,

    CC mi ha consigliato di andare in vacanza, ho seguito il suo consiglio, sono venuta nel Friuli Venezia Giulia Carnia.
    *****************

    Friuli Venezia Giulia Carnia, passeggiate escursioni trekking altevie nordic walking NW runnig jogging, sentieri rifugi bivacchi, Dolomiti Orientali Alpi Carniche Giulie, fotografie, cicloturismo mountain bike………..

    http://www.magicoveneto.it/Friuli/trek.htm

    A sinistra troverai molti links, panorami stupendi.

    Anita

  22. Uroburo
    Uroburo says:

    Cara Silvy,
    concordo sul fatto che la basilica tolosana di St. Sernin sia un capolavoro. In generale Tolosa è una bellissima città, una delle più belle di Francia. Ed il Sud-ovest è pieno di cose notevoli. Mi vengono in mente l’abbazia di Moissac, la cattedrale di Albi ed il museo di Castres con le matrici originali delle incisioni di Goya.
    Certo il Patriarca Bertrand era un uomo notevole: intellettuale, diplomatico ed uomo di guerra; tuttavia la ruota del tempo andava contro alle sue scelte tant’è che alla sua morte l’indipendenza del Patriarcato venne meno. E tuttavia anche’io non posso fare a meno di ammirare chi è disposto a combattere per le proprie idee.
    Non ho capito cosa fossero le rogazioni: trovo che sono delle processioni primaverili per ingraziarsi il raccolto, probabilmente di origine pagana.
    Mentre mi pare che occitano e ladino siano la stessa lingua parlata in modo diverso; credo che fosse il latino parlato con accento gallico, rimasto in tutta la fascia tra i Pirenei e la frontiera orientale della Val Padana.
    Un saluto U..

  23. Uroburo
    Uroburo says:

    Anita { 21.10.10 alle 16:28 } I neri che vivono nei getto non vivono nella m.e.r.d.a, molti vivono esclusivamente mantenuti dal welfare da generazioni, e’ un modo di vivere….modo di vivere che porta alla criminalita’.
    L’ozio e’ il padre dei vizi. Chi non ci si trova se ne esce e con molte agevolazioni.
    ————————————————————————-
    Cara Anita,
    io non conosco proprio nessuno che sia felice di essere povero. Questo suo moralismo (l’ozio è il padre dei vizi, frase che non significa assolutamente nulla se non per gente come la Paris Hilton che è comunque una dei vostri, quanto meno come ceto sociale) serve solo a giustificare l’abolizione di tutti i programmi di lotta alla povertà portati avanti dalle amministrazioni repubblicane e dall’estrema destra repubblicana, attualmente vincente.
    Se, come lei dice, ci sono generazioni di persone che vivono di welfare perché quello è un modo di vivere, ciò vuol solo dire che il vostro sistema è gravemente malato e fortemente inefficiente. Evidentemente non fate controlli per punire gli abusi.
    A me pare che abbiate rinunciato a migliorare le condizioni dei poveri da almeno trent’anni, tant’è che da allora aumentano vertiginosamente i redditi dei molto ricchi e diminuiscono i redditi di tutti gli altri.
    Ed anche la criminalità, da voi veramente altissima, mi sembra il prodotto dell’abbandono dio ogni programma di lotta alla povertà ed all’emarginazione. E d’altra parte che razza di gente può uscire da un sistema scolastico come il vostro nel quale ci sono scuole che sono principalmente scuole di criminalità come le scuole dei ghetti?
    Insomma, mi sembra veramente dimostrato che in generale si vive peggio da voi che in Europa. Solo che voi non lo sapete.
    Un saluto U.

  24. Anita
    Anita says:

    x Uroburo

    Senta, la pensi come vuole.

    Io scrivo la verita’, nella nostra citta’ capitale il 46% usufruiscono di assistenza sociale, molti totalmente, altri per varie necessita’.
    Usualmente quelli che lei chiama ghetto sono nelle citta’, in suburbia non ci trovera’ ghettos.

    Il nostro sistema e’ di enable, permettere, mettere in grado, rendere capace……
    Se si buscano tutto gratis che incentivo hanno?

    Mah…inutile discutere, se non l’ha capito in tutti questi anni, non lo capira’ mai.

    Buonanotte,
    Anita

  25. Anita
    Anita says:

    x Uroburo

    A me pare che abbiate rinunciato a migliorare le condizioni dei poveri da almeno trent’anni, tant’è che da allora aumentano vertiginosamente i redditi dei molto ricchi e diminuiscono i redditi di tutti gli altri.
    ——————————————————————————

    I nuovi poveri sono la classe media.

    Buonanotte,
    Anita

  26. sylvi
    sylvi says:

    x Uroburo

    Le rogazioni erano sì le processioni, sicuramente di origine pagana,
    per propiziare da Dio un buon raccolto.
    Ma al tempo i Parroci e i fedeli facevano a gara a fare il giro più largo per dimostrare quanto era grande la Parrocchia.
    Naturalmente gli opposti “processionari” quando si incontravano se le davano di santa ragione, anche con stendardi, crocifissi e secchielli dell’acqua santa.
    Bertrando “riordinò” le rogazioni e le parrocchie con una certa energia , basandosi sulla superficie dei liberi Comuni e naturalmente veniva preso a sassate da entrambi i gruppi contendenti.

    Oltre ai centri che cita mi sono spinta verso le valli della Dordogna con i suoi castelli e le case a graticcio.
    Vedo che la Francia meridionale la conosce bene anche lei!
    saluti

    Sylvi

  27. sylvi
    sylvi says:

    cara Anita,

    sicuramente le Dolomiti venete e trentine sono molto più spettacolari di quelle friulane.
    Certamente molto diverse dall’arco alpino occidentale.
    Non è possibile fare paragoni.
    Io conosco bene queste zone perchè le ho girate in lungo e in largo, anche per motivi di lavoro, non solo di vacanza.
    Ci sono senz’altro dei panorami belli, molto spesso fuori dalle rotte, in paesini dimenticati e ora purtroppo anche abbandonati.
    Ma così è dappertutto!
    Certamente mi sentirei sperduta nei grandi spazi americani.

    Buona serata a te.

    Sylvi

  28. Popeye
    Popeye says:

    x 388
    gne.. gneee…. gneeeeee… gneeeeeeeeeeee…….
    ——————-
    Invence non era affatto Peter, but he will remain nameless. Soffri anche di demenzia precoce?
    Fai pieta’!
    PS – Discutere con te e’ come discutere con un sasso. Anzi preferisco discutere con un sasso.

  29. Popeye
    Popeye says:

    Un saluto e non tema: ho parlato di questo episodio solo per mostrare come funziona la testa del signor Popeye. U.
    ————————-
    Almeno ammetti che funziona. La tua non sono tanto sicuro, meglio farsi controllare e continuare a prendere con le pilloline.

  30. Follotitta
    Follotitta says:

    Se si continuera’ a parlare di poverta’ in termini di sussidi e buoni cibo, si continuera’ a stare sulla falsariga della carita’ cristiana, che non e’ mai servita a debellare la poverta’, ma se mai a creare piu’ bisogno e dipendenza e quindi piu’ lavoro a basso costo; che e’ appunto quello che serve a una societa’ capitalista a essere competitiva in un mercato globalizzato su valori umani minimi. Ma in questo modo finiremo tutti nel minimo comun denominatore di un terzo mondo diffuso dapertutto.
    Se si vuole parlare di poverta’ in termini seri e progressisti, si dovrebbe parlare di diritti, alla salute innanzitutto, all’educazione e a residenze non ghettizzate dalla speculazione. Dopo di che si puo’ parlare di lavoro su valori umani decenti e non di pura sussistenza. Impossibile? No, possibilissimo: nei paesi a democrazia sociale avanzata si fa almeno da 50 anni e sono gli unici ad essere in continua espansione economica.

  31. Peter
    Peter says:

    x 422

    se la Carnia appartiene al Friuli, tanto mi basta, e le lezioni di geografia (e possibilmente di italiano, se ne ha la cognizione) le faccia ai suoi astuti montanari carnici del (…).
    Per il resto, me ne frego, un’espressione che sono certo non le dispiacera’

    Peter

  32. Controcorrente
    Controcorrente says:

    caro uro,

    occitani ad est?
    Può darsi, ma a me sembra più un ungaro-finnico-slavo-turco, poi mi posso sempre sempre sbagliare ..!!

    cc

  33. Peter
    Peter says:

    x CC

    almeno tu preservi il ben dell’intelletto…

    L’occitanico e’ l’erede della linguadoca (langue d’oc ) e come tale e’ parlato in Catalogna, nel Sud-Est della Francia compresa la Provenza ed altre regioni (Langue d’oc Roussillon), in Piemonte in certe zone, ed udite udite, anche ad Alghero in Sardegna come dialetto, ed in…Calabria in un certo posticino.
    Lasciamo Uroburo, Sylvi ed alcuni gallo-leghisti non meglio definiti (senza offesa per Uroburo) alle loro pie illusioni e sogni glottologici (o ornitologici, per meglio dire….).
    La regione franco-spagnola corrisponde grosso modo all’antica Aquitania dei romani

    Peter

  34. vox
    vox says:

    ITALIANI O ISRAELIANI ?

    In un’articolo apparso su Haaretz, un’italiana che vive in
    israele si pone la questione se sia giusto per gli ebrei votare per i
    politici che vogliono principalmente il bene del paese in cui vivono,
    o piuttosto per i partiti che promettono di fare politiche favorevoli
    a israele.

    http://www.informationclearinghouse.info/article26639.htm

    Whither goes our loyalty: To Italy as Italians, or Israel as Jews?

    An Italian living in Israel considers the dilemma facing Jews in the
    Diaspora as her native country prepares to go to the polls.

    By Bianca Ambrosio

    October 20, 2010 “Haaretz” — Jews living in the Diaspora
    face a controversial dilemma when it comes to national sentiment: Is
    it better to prioritize the state in which we live or to focus on
    belonging to the State of Israel?

    Such a quandary becomes particularly relevant when elections in our
    countries of residence occur and Jews – as all other citizens – are
    asked to elect our national leaders. We must consider whether it is
    more important to choose the government that will best serve the
    country in which we live, or to vote principally in consideration of
    how the future government will treat the State of Israel.

    As bitter anti-Zionism expands on a ubiquitous level, Diaspora Jews
    often tend to choose leaders who can guarantee the state’s
    proximity to Israel, rather than electing the government best suited
    for the country.

    Indeed, Diaspora Jews often forgo their political ideology and beliefs
    in order to ensure that the government they are electing will
    undertake policies that support the Jewish state.

    Italian Jews are a paradigmatic example of the phenomenon. With the
    ongoing, increasing stance of the Left as the strenuous defender of
    the Palestinian cause, Jews are quickly growing as a sector in support
    of right-wing parties that declares themselves as “Friends of
    Israel”.

    The great majority of the Jewish electorate supports the government,
    particularly as Italy is one of the most pro-Israel states in Europe.
    But many politicians who belong to the leading parties’ members
    have pasts rooted in fascist movements and factions, and their careers
    have been mired in controversy. The current mayor of Rome Gianni
    Alemanno, is notorious for his fascist background; – but his victory
    in the 2008 elections was helped enormously by the Jewish
    community’s crucial contribution.

    Most Italian Jews have seemingly chosen to put aside history and to
    look toward the future – more particularly, at the future of the
    Jewish national home, Israel.

    They choose to elect those leaders who show consistent commitment and
    interest toward Israel – those would come to Israel and wear yarmulkes
    at Yad Vashem, those who would be honored to meet with Israeli
    politicians.

    But the past cannot just be forgotten and put aside. Indeed, the
    political pasts of many of these leaders means we must keep in mind
    that they might not ensure the prevention of anti-Semitism. Moreover,
    their support to Israel could well be precarious: their support does
    not necessarily stem from ideology, but rather from the clash with
    Islamic civilization and the consequent system of alliances that is
    developing in the Middle East.

    Unpleasant recent episodes – involving a senator of the ruling party,
    Giuseppe Ciarrapico and even Prime Minister Silvio Berlusconi –
    elucidate how casual anti-Semitism is still rooted in the political
    class. Moreover, politicians might manifest their support toward the
    Jewish state but still harbor latent forms of anti-Semitism that can
    suddenly explode. Berlusconi may reiterate his amity with Israel, but
    it does not stop him from making Jewish jokes.

    Daniele Nahum the vice-president of the Jewish community of Milan, says
    he is confident in the cursus honorum undertaken by some politicians.
    President of Chamber Gianfranco Fini, who in the past belonged to
    parties with fascist tendencies, now demonstrates a sincere and
    reliable fellowship towards the Jewish community as well as toward
    Israel.

    However, there are still some politicians attached to their past, who
    still possess xenophobic ideologies. Senator Ciarrapico could be
    counted among them – after his recent racist statements, Nahum asked
    for his resignation.

    Nahum believes that these tendencies aside, it is most important to
    ensure that the policy of the Italian government remain balanced
    regarding the situation in the Middle East and consistently supportive
    of Israel’s right to exist, And in this sense, the Italian
    government can doubtless be trusted.

    However, can the government be trusted to prevent the spread of
    anti-Semitism and other racial discriminations? In recent years Italy
    has witnessed many racial circumstances toward minorities who question
    the commitment of the government in fighting such situations.

    Is it not the primary interest – in fact, duty – of the Jewish
    community to ascertain dialogue and respect? Should not the Jews try
    to shape a society that supports Israel but that also does not forget
    about its minorities and struggle to protect them?
    […]It is now the hard task of Italian Jews to find the golden path
    that might reaffirm both their loyalties: to Italy as Italians, to
    Israel as Jews.

  35. Anita
    Anita says:

    x Sylvi

    Cara Sylvi,

    ho notato che le dolomiti Friulane sono meno spettacolari, ma sempre belle, io adoro la montagna.

    Non ci vorrei abitare tutto l’anno, ma passarci le vacanze certamente si’.

    I miei ricordi piu’ preziosi da bambina sono le vacanze in montagna, c’era molto da vedere, anche nella montagna bassa.
    Infatti ricordo tutto, ma non molto dei mesi passati al mare.

    Un abbraccio,
    Anita

    PS:
    Non so se ti ricordi che l’anno scorso e’ morta la mia amica d’infanzia, e’ morta all’improvviso.

    Il marito non ha perso tempo, ha annunciato il fidanzamento in marzo e si e’ sposato il 16 di questo mese.
    Matrimonio alla grande, 400 invitati…sono stata invitata, ma faccio perfino fatica a mandare un biglietto di auguri.
    Ho mandato i miei regrets via e-mail.

    Non mi avrebbe disturbato molto se non avessero fatta tanta pompa.
    Anche l’invito al fidanzamento era una cosa straordinaria. A.

  36. Vox
    Vox says:

    Bambini palestinesi torturati con l’elettroshock

    http://sabbah.biz/mt/archives/2010/10/21/israel-electric-shocking-palestinian-children/

    Israel Torture Palestinian Children by Electric-Shocking

    Gush Etzion settlement interrogator attached car battery jump leads to the genitals of a 14-year old boy in order to obtain a confession to stone throwing. Three documented cases of children reporting being given electric shocks by Israeli interrogators occurred in Ari’el Settlement. Each was accused of stone throwing. Electric shocking extracted confessions although the boys maintain their innocence.

  37. AZ Cecina Li
    AZ Cecina Li says:

    Io scrivo la verita’, nella nostra citta’ capitale il 46% usufruiscono di assistenza sociale, molti totalmente, altri per varie necessita’.
    Usualmente quelli che lei chiama ghetto sono nelle citta’, in suburbia non ci trovera’ ghettos.
    Il nostro sistema e’ di enable, permettere, mettere in grado, rendere capace……
    Se si buscano tutto gratis che incentivo hanno?

    Pensa che invece qui da noi è successo un putiferio quando la FIAT condannata a riassumere tre operai licenziati, li voleva tenere a casa pur pagando loro lo stipendio… ma siamo proprio strani noi italiani !!!… o lo siete voi ???

    Antonio antonio.zaimbri@tiscali.it

  38. Anita
    Anita says:

    x Antonio AZ

    Caro Antonio,

    lo si sta vedendo anche con i prolungati pagamenti per la disoccupazione.
    Adesso arrivano fino a due anni.
    Si abituano a ricevere l’assegno, non pagano tasse, fanno lavoretti sotto il banco e diventano come zombie.

    Certo non tutti, molti gridano vogliamo lavoro non il welfare, ma molti si accontentano di stare in ozio a guardare video games e bere birra.

    Uno e’ il fidanzato di mia nipote….una montagna di m….

    Gli anziani ritornano al lavoro, sono ricercati, hanno le vecchie abitudini e sono affidabili.

    Il mondo alla rovescia.

    ‘Notte, Anita

    Oh…stanno iniziando a dare anche la cena a scuola, oltre il breakfast la mattina.
    E’ un nuovo programma solo in alcune citta’.
    Cosi’ meno responsabilita’ per i genitori.

  39. Popeye
    Popeye says:

    STRASBURGO – Il Parlamento Europeo ha assegnato il premio Sakharov al dissidente cubano Guillermo Farinas 1. Il presitigioso riconoscimento per la libertà di pensiero è stato attribuito all’attivista che ha condotto 23 scioperi della fame contro il regime castrista. Lo scorso luglio Farinas, giornalista e psicologo, ha rischiato la vita per lottare a favore della libertà di opinione a Cuba. Solo dopo l’annuncio della liberazione di 52 detenuti politici aveva interrotto lo sciopero della fame che portava avanti da quattro mesi e che lo aveva ridotto allo stremo.

    Appresa la notizia, Farinas ha subito lanciato un appello per la fine della dittatura a Cuba. “E’ ora che nell’isola arrivino libertà e democrazia”, ha dichiarato alla France Presse. “Non è un premio per Guillermo Farinas”, continua nel suo messaggio, “ma per tutto il popolo cubano, che lotta da 50 anni per uscire da questa dittatura e di cui noi, che dall’interno facciamo opposizione pacifica, siamo il volto più visibile”.

    Amen!

  40. sylvi
    sylvi says:

    caro CC,

    non rispondo al filologo maleducato dei miei stivali che parla come se in tutta la sua vita lui e l’occitano e la Langue d’oc Roussillon fossero stati culo e camicia, così come lui e l’inglese ovviamente.

    Lo storico e filologo francese Clement Tournier ha sottolineato che l’occitano, ilcatalano e il friulano sono lingue molto simili anche oggi.
    Io l’ho sperimentato sia a Carcassonne che in Catalogna.
    I documenti dicono che il Patriarca che parlava occitano non aveva bisogno di interpreti nemmeno con la plebe, anzi soprattutto con la plebe.
    Comunque ha fatto moltissimi esempi di identità lessicali o similitudini nelle due lingue.

    Ribadisco soltanto con quale serietà e competenza uno possa parlare di una lingua senza minimamente conoscerla.
    Devessere una caratteristica di certi meridionali che , non importa come, pretendono di aver sempre ragione sol perchè lo dicono loro!

    Che il friulano sia infarcito, con il passare dei secoli con termini tedeschi, ungheresi e slavi mi sembra normale, succede a tutte le lingue, ma la matrice è quella!
    Come puoi notare non ho nominato fior di filologi friulani, che pur ci furono e ci sono.

    Sylvi

  41. Peter
    Peter says:

    x 444

    par conséquent, si dovrebbe avere l’onesta’ di ammettere che, allora, se la pace non c’e’ ed e’ ritardata all’infinito, la colpa e’ delle mer….cce che hanno preso il posto del povero ed onesto Rabin. Un vero colpo di stato, si potrebbe dire

    Peter

  42. Peter
    Peter says:

    oh oh, che concessione da ‘astuti’ montanari, occitano e catalano ‘sono molto simili’. Il catalano e’ occitano (come dicevo sopra), al pari del provenzale. Sono la stessa lingua…detta una volta langue d’oc.
    Se e’ per quello, la conosceva persina Dante, dato che nel medio evo era la lingua dei troubadours. Per nostra fortuna (e per la sfortuna di altri), decise pero’ di comporre la Comedia in volgare fiorentino, con le conseguenze ben note.
    Fu cosi’ che i Savoia del XVI secolo in Piemonte imposero il toscano come loro lingua nazionale, e fu la fine dell’occitanico da quella parte delle Alpi (eh eh eh)

    Peter

  43. sylvi
    sylvi says:

    cara Anita,

    qui da qualche tempo si sta scrivendo e dibattendo del caso di una mamma che vuole mandare a scuola (200m. in 5 elem) suo figlio senza che nessuno lo accompagni.
    Afferma di averlo accompagnato, istruito e che ora il ragazzino è responsabilizzato e la strada non presenta eccessivi pericoli.
    Da notare, non in centro a Milano, in un paesotto di 15.000ab
    La Scuola , il Dirigente e addirittura il Responsabile regionale dell’istruzione hanno citato la mamma dal giudice, imponendole
    di trovare un adulto per accompagnarlo.
    Il Giudice ha dato ragione alla Scuola e ora la mamma farà ricorso.

    Quando mia figlia andava in prima elementare aveva 3 attraversi con le strisce in centro a Udine.
    L’ho accompagnata per alcune volte, spiegando, l’ho seguita di nascosto per altre e poi l’ho lasciata andare.
    Era attenta e responsabilizzata.A sei anni!

    A forza di deresponsabilizzare e di togliersi soprattutto la fatica del proprio dovere che è educare, gli adulti e gli Stati sono arrivati fin qui.
    Suggerirò sul giornale di chiedere alla Polizia i cellulari per trasporto detenuti per accompagnare i nostri marmocchi a prendere le caramelle!!!!

    Buon risveglio Sylvi

    Oggi dirò anch’io la mia sul Messaggero.
    Quand

  44. sylvi
    sylvi says:

    x447

    Ho riportato le parole esatte di Tournier.
    Non sono abituata a parlare di cose orecchiate, io cito le fonti!!!!

    E non di Wikipedia!!!!

    Sylvi

  45. Peter
    Peter says:

    x 449

    e chi era questo Tournier? un parente di Aristotile?
    Figurarsi se un francese nazionalista ed arrogante avrebbe mai concesso che provenzale, linguadoca e catalano fossero la stessa cosa, sia pure con qualche differenza, tra i due lati dei Pirenei…
    Invece per i catalani il pays catala’ si estende ben al di la’ dei Pirenei…
    Ho qualche cognizione dilettantesca di filologia romanza, ed ho letto a suo tempo qualcosa di piu’ della wikipaedia, cara la mia astuta montanara carnica

    Peter

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