Lettera aperta all’onorevole Veltroni: eviti di parlare a vanvera di cose che non conosce. Ci invii, semmai, un commento su due argomenti purtroppo di attualità. No, non un’altra “Lettera al mio Paese”: solo un commento.
Egregio onorevole Veltroni,
le scrivo in quanto giornalista autore in particolare di due libri sul cosiddetto “rapimento” di Emanuela Orlandi e di uno, recentissimo, sulla cosiddetta Banda della Magliana intitolato “Cronaca criminale”. Sono perciò tra i più titolati a rispondere alla sua sbalorditiva lettera pubblicata su Repubblica il 7 ottobre contro la sepoltura del “boss della banda della Magliana” Enrico De Pedis nella basilica romana di S. Apollinare. Il caso vuole che “Cronaca criminale” faccia parlare per la prima volta, e per varie pagine, la signora Carla vedova De Pedis, le cui parole già da sole contengono la demolizione di quanto da lei scritto su Repubblica.
Come prima osservazione c’è da porle una domanda: perché definisce De Pedis “un boss” di quella banda? In base a quali sentenze?
La risposta purtroppo è semplice e sconfortante: lei, onorevole Veltroni, parla basandosi non su sentenze, ma su affermazioni fatte da pentiti, più volte colti in fallo come mendaci e con uno di loro, Vittorio Carnovale, addirittura condannato per calunnia e gli altri, da Fulvio Lucioli ad Antonio Mancini, demoliti dai magistrati della Cassazione. Affermazioni a loro volta trasformate, nonostante tutto, in Verità grazie a inchieste giornalistiche abborracciate e programmi della Rai più attenti a fare a qualunque costo rumore che a fare informazione. Mancini e i suoi imitatori sono arrivati a “rivelare” in tribunale che “la pistola usata per uccidere il giornalista Mino Pecorelli venne affidata subito dopo il delitto a De Pedis”. Peccato che De Pedis quando veniva ucciso Pecorelli, marzo 1979, era chiuso in carcere e ci rimase ancora fino all’anno successivo, motivo per cui la bugia di Mancini&C è risultata clamorosa. Peccato anche che tutte le ormai famose accuse di omicidi e rapimenti siano state lanciate quando De Pedis era passato ormai da tempo a miglior vita, e quindi impossibilitato a difendersi. La famosa frase “Vile, tu uccidi un uomo morto” dovrebbe essere un ammonimento per tutti. E invece….
Onorevole Veltroni, quello che lei chiama “boss della banda della Magliana”, ucciso nel febbraio 1990, non era certo uno stinco di santo, ma è morto pressoché incensurato. E con un regolare passaporto in tasca. Come unica condanna De Pedis ha avuto quella per una rapina compiuta da giovanissimo, quando la banda della Maglina non esisteva neppure nella più fervida fantasia di romazieri e giallisti. Dopodiché De Pedis è stato sempre assolto da tutte le altre accuse, perfino da quella di avere fatto parte della banda della Magliana, e non come boss, ma come semplice associato a delinquere. Ripeto: assolto. E con formula piena. Non miracolato da scadenze termini o leggi ad personam, come successo invece in alcuni casi di alto livello politico e di malcostume che tengono banco in Italia da anni, bensì assolto. Anche le accuse di cui lei si è fatto incautamente latore sono state lanciate solo dopo la morte del cosiddetto “boss”, e non sono mai state suffragate da prove né tanto meno da sentenze.
Come racconto nel mio libro “Cronaca criminale”, a me è bastato un sopralluogo in via di Villa Pepoli per appurare che il pentito Maurizio Abbatino dice il falso per esempio riguardo l’uccisione del “cravattaro” Domenico “Memmo” Balducci, strozzino d’alto bordo coinvolto tra l’altro nel giro Flavio Carboni/banchiere Roberto Calvi. E’ la stessa scena del delitto a dimostrare che Abbatino dice il falso, purtroppo preso per oro colato da note puntate televisive. Per quanto riguarda l’accusa lanciata da Abatino che tra gli sparatori a morte di Balducci c’era De Pedis, a dimostrarne la falsità è il fatto che in quei giorni “il boss della Magliana” non era a Roma: stava con la sua futura consorte, Carla, in albergo prima a Pescara e poi alle isole Tremiti. Un altro accusato da Abbatino per quel delitto s’è scoperto che non era neppure in Italia. Tutto ciò tralasciando che gli stessi magistrati inquirenti ripetono che non di Banda della Magliana bisogna parlare, bensì di malavita romana, visto che questa non ha mai avuto una “cupola” con epicentro né alla Magliana né altrove.
Riguardo la sepoltura nella basilica, il magistrato romano De Gasperis ha chiarito da ormai più di una dozzina d’anni che non ha nulla di losco. Probabilmente si tratta di una sepoltura inopportuna, anche se la pietas non solo cattolica invita al “parce sepulto”, ma certo non per i motivi addotti da lei, onorevole Veltroni. Riguardo le farneticazioni della “supertestimone” (!?) Sabrina Minardi, di recente prudentemente sostituita con altri “supertestimoni”, non è serio prenderle in considerazione tanto sono sfacciatamente false. La disinvoltura della signora Minardi, per sua stessa ammissione escort d’alto bordo al tempo del “boss della Magliana”, si è prodotta alla grande perfino nel “rapimento” di Emanuela Orlandi. Un “rapimento” che non solo non è mai esistito stando anche a quanto scritto in sentenza istruttoria da magistrati delle Repubblica italiana, ma che lo stesso magistrato Severino Santiapichi ha definito “sequestro mediatico, cioè inventato e avvalorato dai mass media”. E guardi, onorevole Veltroni, che Santiapichi di sequestri veri se ne intende, visto anche che ha presieduto un processo per il tragico sequestro dell’onorevole Aldo Moro. Immagino lei ricordi l’argomento.
Potrei continuare a lungo, ma non voglio annoiare i lettori. Il problema, caro onorevole, è che se si segue il suo esempio, prendendo per buone accuse indimostrate e indimostrabili, se si prende per buono ciò che non è corroborato da sentenze, e se queste vengono sostituite con le chiacchiere buoniste, di sicuro effetto pubblicitario, allora se ne deve concludere che aveva ragione la commissione Mitrokhin ad accusare molti dirigenti comunisti e molti giornalisti di essere stati al soldo dei servizi segreti di Mosca. E avevano ragione il “conte Igor” e la commissione parlamentare d’inchiesta sulla Telekom Serbia a sostenere che il suo collega di partito Massimo D’Alema ha illecitamente lucrato su compravendite di società telefoniche in Serbia. Non solo: aveva ragione anche chi accusava Romano Prodi di avere svenduto, pro domo sua, l’industria di Stato Sme al finanziere ed editore Carlo De Benedetti.
Eh sì, egregio onorevole Veltroni: se si accetta il suo inaccettabile modo di fare affermazioni riguardo “il boss” De Pedis in base a semplici sentito dire, allora per coerenza e per evitare l’uso di due pesi e due misure se ne deve concludere che, pur essendo accertato che sono false, sono vere anche le pretese delle commissioni Mitrokhin e Telekom Serbia nonché le accuse contro Prodi.
Sostituire la magistratura con il chiacchiericcio e trasformare in sentenze le leggende metropolitane o i pentimenti mendaci è sbagliato. Come è sbagliato atteggiarsi ad esperto, amante e protettore dell’Africa dopo un paio di viaggetti vacanze in quell’enorme e sfortunato continente, promettendo – come ha fatto lei – di emigrarci mentre invece è ancora qui: a discettare di argomenti che non conosce e per i quali fa uso di un ecumenismo più da pontefice, quale lei non è che, che da leader politico, quale lei vorrebbe essere. Di pontefice ce n’è già uno, ed è anche troppo. Ed essere stato sindaco di Roma non significa avere titoli da “sindaco” del Vaticano: questo infatti sta a Roma, ma NON ne fa parte. Prima di inviare un’altra “Lettera [buonista] al mio Paese”, questa volta straparlando di “boss della banda della Magliana” e di “rapimenti” di fatto solo mediatici, lei dovrebbe informarsi. E studiare. Non solo cinematografia, perché la realtà non è un film con copione, sceneggiature e protagonisti inventabili e scelti a piacimento. E’ sbagliato sostituire il moralismo d’accatto, facile facile, di sicuro successo, e il buonismo “africano” ai problemi seri. Non è certo così che si combatte la malavita vera. O che si può rimandare a casa Silvio Berlusconi.
Questa NON è la “sua” Africa, alla Karen Blixen rivisitata, ma la nostra Italia.
Cordialmente.
pino nicotri
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Post scriptum:
1) – Lo zio assassino di Sarah Scazzi dopo avrela uccisa s’è fatto il segno della croce e ha recitato qualche Ave Maria. Come direbbe il confessore della chiesa di S. Gennaro a Napoli, che conobbi quando scrissi il libro “Tangenti in confessionale”, ormai la polizia e i magistrati devono farsi da parte: “Neh, se ti sei pentito Dio ti ha perdonato. E se la giustizia divina ti ha perdonato, che cavolo ci azzecca la giustizia terrena?”. Un ritornello purtroppo ripetuto migliaia di volte anche dai confessori dei criminali, pardòn, dei peccatori della mafia, camorra, ndrangheta e sacra corono unita, oltre che ai tangentisti di tutta Italia. E poi il papa, quello vero, vuole anche impartire lezioni di morale!
2) – Puntuale come un treno svizzero, l’avvocato ed ex magistrato Ferdinando Imposimato per coprire il rumore che sta facendo il mio libro sulla “banda della Magliana” si è rimesso a raccontare le sue belle “trame dell’Est kommunista”. “A tradire Emanuela Orlandi è stata una sua amica”, ovviamente per consegnarla ai kommunisti dell’Est. Ovviamente la Rai e i giornali specie romani abboccano subito, evitando di far notare una strana contraddizione che è anche un conflitto di interessi: prima di diventare – nel 2002 o 2003 – il legale rappresentante della signora Maria, madre di Emanuela Orlandi, nella nota vicenda giudiziaria, Imposimato è stato per qualche mese il legale di Alì Agca: cioè a dire, proprio del tizio a favore del quale – a dire anche dello stesso Imposimato – Emanuela sarebbe stata “rapita”! L’Ordine degli avvocati ha nulla da dire? E non ha nulla da dire riguardo il fatto che l’avvocato Imposimato ancora il 30 dicembre 2009 in una intervista alla Rai si faceva accreditare come ex magistrato che s’è occupato a suo tempo del caso Orlandi quando invece NON se n’è MAI occupato? NON da magistrato, comunque.
Siamo al 28° anno di cazzate ignominiose per reggere la coda alla messinscena del “rapimento” della povera Emanuela. Cosa si fa nella vita per guadagnarsi la pagnotta, con ottimo companatico. E tenere lontane le luci dalle cupe ombre del Cupolone….
Onorevole Veltroni, che ne dice di questi due post scriptum? No, non serve un altro proclama, un’altra “Lettera al mio Paese”: basta un commento nel forum del blog. I maligni e cattivi d’animo insinuano che lei si guarderà bene dall’inviarlo.
x Vox
La cosa strana è cche lo ha scritto perfino UmbertoEco in un blog mi pare de L’espresso, se non di Repubblica. Incredibile. Eco è certo informato, molto più di me.
Ha inviato un commento per dirgli che sbagliava e per correggerlo, ma la cosa strana è che col mio cognome non entrava…. NON venica accettato. Ho dovuto inviarlo col mio cognome scritto al contrario, in modo che comunque un domani si capisse che è mio.
Mah.
pino
La cosa più difficile è ricordare che anche chi mi sta di fronte, il nemico che mi odia e vede in me una minaccia, è un essere umano con una famiglia, dei figli, un proprio concetto di giustizia, speranze, disperazioni, paure, limitatezze.
Daniel Grossman, 10 ottobre 2010
«Pillola o aborto»gli insulti senza onore di Vittorio Feltri
Feltri può anche fare di meglio, ma sembra il livello più basso mai raggiunto dal giornalismo italiano. Nell’odierno editoriale arriva a scrivere: “Siccome si dice che la mamma dei cretini è sempre incinta, aggiungeremmo che sarebbe ora che prendesse la pillola (e in certi casi estremi è ammesso persino l’aborto)”. Accanto, un’enorme fotografia del direttore de l’Unità Concita De Gregorio
Anche la madre dei “Littori” Feltri, questi noti servi fascisti al servizio di chi paga di più (capito Komare?) è sempre gravida?
Bisognerebbe domandarglielo.
C.G.
x C.G.
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Anita
Questo servo di Berluskoni ha offeso nella maniera più infima una persona per bene come la direttrice dell’Unità Concita De Gregorio la quale dalle sue righe gli faceva notare il deficit del Giornale meglio noto come “Orinale”. E del quale l’editore è un altrettanto noto pregiudicato fratello di un notissimo pluri-inquisito che governa (sob!) questo nostro sfortunato Paese.
Non è lei che tra l’altro, si informa (sob-sob!) da questi squadristi fascisti della carta stampata dediti al killeraggio personale e politico di chi non si allinea al padrone?
C.G.
Caro pino,
sai com’è,impressiona un giorno ,impressiona l’altro, e l’altro ancora, alla fine ….tiri le somme !
cc
x CC
mi spiace, ma continui a tirare in ballo Israele quando io invece cerco di spostare il discorso sull’antigiudaismo o antisemitismo, che ha radici molto, molto piu’ lontane e meno razionali. Osservo che, se non e’ affatto giusto dare dell’antisemita a chi giustamente critica Israele, per un motivo analogo non e’ giusto tirare in ballo il sionismo con chi si preoccupa dell’antigiudaismo per se….mi pare ovvio.
un saluto
Peter
x Rodolfo
Sì, un parto. Con la solita animazione attorno ai parti, specie se fatti all’aperto. Beh, del resto è un parto dalla Mdre Terra, non trova? Davero sbalorditivo. Bisogna fare un monumento anche a chi ha ideato e attuato il piano di salvezza. Gente formidabile. Mandiamoli alla Casa Bianca, a palazzo Chigi, all’Eliseo, a Teheran, a Tel Aviv, a Riad, a Gaza….
Un saluto. Anzi, data questa straordinaria storia cilena, un abbraccio.
pino
x C.G. -#206
A chi si rivolge?
Di solito si scrive il nome o nick della persona a cui e’ rivolto il post.
Anita
x Pino
Vox ama solo pontificare, mai discutere o rispondere a quesiti perche’ ‘non ne vale la pena’. Mi pare un atteggiamento un po’ da Pravda o Tass, ma come dice Vox siamo liberi di fare come ci pare.
Tuttavia, in materia di pena di morte, sentenze, codici penali e statistiche dei vari paesi trovo Amnesty International di gran lunga piu’ affidabile di altre ‘fonti’.
Orbene, In Iran furono condannate a morte e giustiziate circa 400 persone accertate nel solo 2009, ma potrebbero essere molte di piu’ data la tendenza ad occultare e negare. Non dimentichiamoci che in Iran ‘non esistono omosessuali’, secondo Amahdinejad…
Un numero inferiore nel mondo solo alla Repubblica Popolare Cinese, che ha una popolazione circa 20 volte maggiore. In USA ne furono gioustiziate 52, su una popolazione di 300 milioni.
Direi che i numeri parlano chiaro.
E’ falso che in Iran la lapidazione NON sia prevista dal codice penale. Secondo AI, almeno 3 persone sono morte per lapidazione in anni recenti.
Tra i reati passibili in Iran di pena di morte (come del resto anche in Arabia Saudita) figura l’apostasia, ovvero il rinnegamento della fede islamica da parte di musulmani, e la pratica di omosessualita’, anche se i casi accertati di condanne eseguite per tali ‘reati’ sono re-la-ti-va-mente rari. La pena di morte e’ contemplata anche per l’adulterio, che pero’ occorre provare in un certo modo, secondo la sharia.
Certe cose dette sull’Iran dai media saranno propaganda, ma qui qualcuno sembra credere in una ‘contropropaganda’ altrettanto ricamata, forse anche di piu’
un saluto
Peter
Ammetto le mie colpe e le mie incapacita’. Purtroppo l’Italia e’ quello che e’. Per esempio, anziche’ prendere a pedate Ratzinger e chiederne le dimissioni per l’indegno ordine diramato nel 2001 ai vescovi di tutto il mondo di proteggere i preti pedofili, tutti vanno a omaggiarlo. Anch’io. E che posso fare di diverso se tutti fanno finta – a partire da Feltri – di non sapere che questo papa e’ stato anche incriminato negli Usa per ostruzione alla Giustizia proprio per quell’odioso ordine?
E poi io purtroppo ho un cognome che fa rima con Berluscone. E con coglione.
W. V.
x CC
per quanto concerne l’antiebraismo in Russia, non si estinse certo con la Russia zarista. E’ vero che molti collaboratori di Stalin erano ebrei, ma Stalin distingueva tra un bolscevismo ‘vero’, di tipo ‘russo’, ed uno di tipo ‘ebraico’. In sostanza, si serviva di collaboratori ebrei, pur non avendoli affatto in simpatia. Del resto, ben poche persone gli erano simpatiche…
Si puo’ perdonare un certo antisemitismo in Dostojevskii, dati i tempi. Ma mi desto’ non poca perplessita’ quello molto piu’ acceso in Bulgakov, in un’epoca completamente diversa…Al punto che lessi ‘il maestro e Margherita’ a spezzoni, lo trovavo un po’ tossico…
Peter
Caro Peter,
darei anch’io un punto di vista sulla questione del razzismo di sinistra.
Prima però vorrei esordire con una domanda: dire che i tedeschi sono precisi ed organizzati e gli italiani fantasiosi e disordinati è razzismo? Dire che i piemontesi sono falsi e cortesi (espressione popolare per dire che sono molto formali) o che i sardi sono permalosi è razzismo?
Personalmente non sono di questo parere e quindi l’osservazione del suo parente non mi sembra in quanto tale razzista. Al massimo potrebbe riflettere dei diffusi pregiudizi, o magari invece essere un’osservazione frutto di una esperienza più o meno vasta.
Un’espressione è razzista quando comprende in un giudizio fortemente negativo una razza o un gruppo etnico in quanto tale, gruppo che fondamentalmente viene ritenuto inferiore. Non è razzista dire che i cazzulatesi di sopra sono antipatici e neppure dire che gli useggetta sono degli ignoranti. Dire che gli italiani sono mafiosi non è razzismo al massimo è un’osservazione sbagliata.
Ma torniamo alla sua domanda.
E’ vero, in linea di principio essere di sinistra vuol dire avere come fondamento ideologico quello dell’uguaglianza tra gli uomini. Uguaglianza prima di tutto di diritti e doveri ma anche uguaglianza di opportunità, quelle che i paesi capitalistici non possono realmente assicurare: in questi l’uguaglianza è solo per loro.
Tuttavia gli esseri umani sono solo in parte coerenti e può succedere, neppure tanto raramente, che nella stessa persona coesistano ideologie di un certo tipo e comportamenti di tipo diverso o magari opposto.
Per di più tutti gli umani, compreso quelli di sinistra che non sono semidei ma uomini come tutti gli altri, sono soggetti a pregiudizi che nulla’altro sono se non la cultura presente in una certa epoca. E le culture possono benissimo avere convinzioni più o meno giuste.
Quindi anche quelli di sinistra, che non hanno la verità in tasca, possono avere opinioni in qualche modo poco rispettose della dignità delle persone. Magari in misura minore di chi è invece esplicitamente di destra e fa del razzismo, in senso stretto, la propria bandiera. Cosa questa che una persona di sinistra non dovrebbe mai pensare.
Un saluto U.
x Uroburo
Non è razzista dire che i cazzulatesi di sopra sono antipatici e neppure dire che gli useggetta sono degli ignoranti.
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Non e’ razzista, ma e’ ignorante, altro che dare dell’ignorante agli altri.
Come in tutte le nazioni o razze ci sono persone piu’ o meno a digiuno di qualche materia, di politica, di algebra…di medicina, etc…
L’aggettivo “ignorante” e’ usato e recepito come un insulto.
Inoltre ‘ignorante’ significa anche non conoscere le regole della buona educazione, persona incolta e illetterata.
Lei lo usa verso una intera popolazione, percio’ e’ un insulto.
Come e’ un insulto il suo persistente uso della parola “usaegetta”.
Sarebbe razzista se lo usasse verso una razza in particolare, cio’ non toglie la sua mancanza di buone maniere.
Buonanotte,
Anita
Un’espressione è razzista quando comprende in un giudizio fortemente negativo una razza o un gruppo etnico in quanto tale, gruppo che fondamentalmente viene ritenuto inferiore.
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Per esempio usegettta!
QED.
Cina, lettera aperta su Internet per la libertà di espressione
Un gruppo di anziani ex-funzionari governativi cinesi ha diffuso su Internet una «lettera aperta» nella quale si chiede l’ abolizione della censura sui mezzi d’ informazione, che viene definita «incostituzionale».
La diffusione della lettera, che usa toni insolitamente forti per la Cina, ha coinciso con l’assegnazione del premio Nobel per la pace 2010 al dissidente detenuto Liu Xiaobo ma la sua preparazione, hanno affermato alcuni dei firmatari, era cominciata qualche settimana prima.
Tra gli altri hanno sottoscritto il documento Li Rui, ex-segretario del presidente Mao Zedong, e Jiang Ping, ex-presidente dell’ Università di legge e scienze politiche che ha tenuto corsi in diversi atenei stranieri tra cui anche a Roma.
Gli estensori della lettera ricordano che la libertà di espressione è garantita dalla Costituzione del 1982 e che il suo mancato rispetto costituisce «uno scandalo nella storia mondiale della democrazia».
I 23 firmatari accusano il Dipartimento centrale di propaganda del Pcc di essere un «potere clandestino» la cui invadenza si spinge fino a censurare i discorsi dei massimi dirigenti.
La lettera fa riferimento al recente discorso nel quale il premier We Jiabao ha sottolineato la necessità di una «riforma politica» che è stato pubblicato in Cina in una versione censurata e ridotta.
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Possibile! Cosa dirà Vox? Propaganda? La zampetta della Zia?
La striscia rossa { 13.10.10 alle 17:07 }
La cosa più difficile è ricordare che anche chi mi sta di fronte, il nemico che mi odia e vede in me una minaccia, è un essere umano con una famiglia, dei figli, un proprio concetto di giustizia, speranze, disperazioni, paure, limitatezze.
Daniel Grossman, 10 ottobre 2010
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Su David Grossmann scrissi un post , non molto tempo fa.
Ha ricevuto il ”Friedenspreis des Deutschen Buchhandels” 2010, il premio della pace conferito ogni anno dall´associazione dei librai Tedeschi. Gli e´stato consegnato Domenica scorsa nella Paulskirche di Francoforte , come sempre al termine della fiera internazionale del libro. Cosa ha detto oltre la frase riportata da “striscia rossa”?-
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Mi auguro che il mio paese, Israele, trovi la forza di riscrivere la sua storia. Sono qui e parlo di pace, ed e´curioso perche´nella mia vita´ non ho ancora vissuto un attimo di pace vera. Ma….so´cosé´la guerra , per questo penso di aver diritto di parlare di pace.
Ogni dieci anni le frontiere in Israele si sono spostate, ma chi non ha una chiara frontiera e´come se vivesse in una casa dove le pareti si spostano di continuo, per questo la pace sara´possibile solo il giorno in cui Israele avra´una frontiera definitiva. (Claudio Magris nel 2009, nello stesso posto evoco´il fluire e l´eccedere delle frontiere nell´Europa centrale) .
Grossmann ha voluto mettere in evidenza che il suo tentativo di rimanere fedele ai propri ideali nonostante la guerra , e´da comparare con un uomo che in un temporale non lascia mai spegnere la candela , diverso dell´ uomo con la candela di Tarkowski nel suo film “Nostalghia”
http://www.youtube.com/watch?v=yLZYVXG0YkU&feature=related
http://www.youtube.com/watch?v=8Uj9d36pMDk&feature=related
La laudatio e´stata tenuta da Joachim Gauck che ha puntualizzato come l´uomo non e´condannato ad essere vittima delle circostanze . L´uomo puo´scegliere . Grossmann ha dimostrato che la lealta´per il proprio paese e la critica alla sua politica e strategia militare non si trovano in contrapposizione. Rodolfo
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Ps desidero puntualizzare che tutte le morti dovute a incidenti o guerre non possono essere camparate con l´olocausto.
Ora non trattateci come artisti famosi: io voglio essere trattato come Mario Antonio Sepulveda, lavoratore, minatore.
E i dirigenti devono fornire i mezzi per cambiare le condizioni di lavoro: così non si può andare avanti.
Il terzo operaio uscito dalla miniera di San Josè,
13 ottobre
Aggiungiamo noi; il capitalismo, i capitalisti, tutti coloro che succhiano il sangue agli operai la devono smettere, o dobbiamo noi morti di fame passare alle maniere forti?.
Anche Mister pulloverino bleu Marchionne, deve imparare di rispettare le conquiste degli operai e imparare dalla Merkel, e il servo Bonanni deve imparare la lezione dai sindacati tedeschi.
In Germania la Fiat l’hanno fatta correre via molto veloce, nella fuga sfrecciava come una rossa Ferrari.
Università, lo stop del Tesoro: «Niente soldi per i ricercatori»
Ragioneria Generale dello Stato stronca le modifiche alla riforma Gelmini, che diventa a rischio.
Il Pd:«Le bugie hanno le gambe corte».
direi che parlare in termini di inferiorita’/superiorita’ per definire i razzis-mi possibili e’ in qualche modo fuor-viante. Infatti anche i leghisti sanno che i ‘terroni’ non sono affatto stupidi, anzi sono spesso piu’ intelligenti di loro. Alle olimpiadi del 1936, gli atleti neri umiliarono gli ‘ariani’ , cosa che diede ad Hitler non poco fastidio, ma fu una wake-up call per alcuni.
Invece il razzismo consiste nell’attribuire un insieme piu’ o meno vasto di carat-teristiche neg-ative (secondo una morale corrente do-minante) a popoli, razze, culture, gruppi etnici, nazioni…Il che non esclude che per questa o quella ragione quei gruppi ci possano essere anche ‘superiori’. Per esempio, direi che tutti attribuivano agli ebrei (comunque li si voglia definire, etnia, religione, cultura…) una superiore capacita’ di far soldi ed ammassare denaro, con metodi pero’ considerati ‘neg-ativi’ o disd-icevoli quantunque leciti. Falsita’ e doppiezza (vere o presunte) rimangono caratteristiche disdi-cevoli, e la capacita’ di far soldi tramite commercio, usura, o traffico di capit-ali suscita ammirazione ma anche disprezzo e disapprovazione.
Parte dell’antisemiti-smo medievale e moderno nasceva dal conflitto tra proprieta’ fondiaria delle vecchie classi dirig-enti, il diritto-potere dato dalla terra, la religione dei signori ‘stanziali’ etc, e l’insorgere dei nuovi ceti mercantili e fina-nziari, dei quali il fant-omatico ebreo rappresentava lo stereo-tipo o caricatura piu’ nega-tiva, il limite dal quale tenersi lontani anche per i piu’ ‘sharp in business’ dei cristiani. La dialettica non mi pare qui tanto tra inferiore/superiore (presente invece sempre nel rapporto tra civilta’ occidentali e ‘primitivi’ africani o anche asiatici o indiani d’America), quanto tra positivo/neg-ativo, morale/immorale, magnanimo verso perfido e gretto…
Peter
caro peter,
non capisco il senso della tua risposta.
L’antisemitismo è diffuso da secoli per quel che mi risulta in molte nazioni del mondo.
Soprattutto nell’occidente.
Ora sinceramente volerlo restrirngere in Russia e di lì poi identificare con la” sinistra(sob!) Stalinista”e da li partire (quasi sottendere)per un’analisi del fenomeno dell’antisemitismo storico-mondiale mi sembra una schiocchezza.
Piuttosto, visto che io non sono un’esperto in materia, fai tu un’analismi della storia dell’antisemitismo mondiale nella Storia e delle sue ragioni.
Poi magari potremo insieme comparare quali sono i “pregiudizi”che si sono inoculati nella sinistra e del perchè eventulamente permangono.
Ci aiuterebbe di più.
cc
x CC 222
sapevo che mi avresti attribuito tale equazione, che invece non rientrava nel mio esempio. Infatti, noon ho mai pensato che lo stalinismo fosse di sinistra, o che le sinistre europee fossero staliniste…
Guarda poi che a tirare in ballo per primo Stalin, Marx, il bolscevismo e gli ebrei russi non sono stato io…
ciao, Peter
A Peter e CC
In attesa della pubblicazione di un mio messaggio sull’argomento,
vorrei però precisare che il concetto di negatività-positività è un modo specifico di definire qualcosa che in termini più generali rimane di superiorità-inferiorità.
Ci si ritiene superiori a determinati altri in termini civili, sociali, intellettuali, culturali, morali, economici, militari e chi più ne ha più ne metta. E questa superiorità è strutturale, basale, genetica, irrecuperabile o recuperabile ma solo in tempi lunghissimi.
Si può essere “razzisti” anche su un piano religioso, (la mia religione è giusta, tutte le altre sono sbagliate).
Secondo me i due concetti cardine del razzismo in quanto ideologia sono quello di superiorità e di sostanziale irrecuperabilità dell’inferiorità.
Un saluto U.
PER PINO
In attesa che pubblichi il mio messaggio inviato per e-mail non potresti anche cercare di sistemare l’orologio del blog? E’ in ritardo di due ore.
Un saluto U.
x Uroburo
dicevo che non le avrei risposto piu’, faccio un’altra eccezione.
La sua definizione di razzismo e’ ad uso e consumo di convenienza, fatta in modo che i suoi commenti ‘antiusaegetta’ (che a volte trovo divertenti, altre volte no) non possano essere tacciati di razzismo, come pure l’attribuzione (non necessariamente sua) ai meridionali di tutta la corruzione, il marcio e la mafia che esistono in Italia, o che sia almeno tutto partito da loro.
Il fatto che, secondo lei o altri, anche gli usaegetta ed i meridionali potrebbero in teoria ‘redimersi’ (ergo evanescenza della clausola ‘inferiorita’ perenne o su tempi lunghissimi come requisito essenziale di ogni razzismo) non esclude secondo me che l’attribuzione consistente di un’amalgama di caratt-eristiche neg-a-tive ad un gruppo, nazione, o etnia ‘in solido’ sia modernamente un fenomeno razzista. Conta solo l’hic et nunc, secondo me. Se non mi davano un posto perche’ meridionale, poco m’importava se mi dicevano, torma tra una generazione o due, non sei irredimibile…
Quello della redenzione, lo dico per pura associazione d’idee e senza riferimento a lei, era un concetto molto caro a Stalin…
Peter
ps
se non m’intrattengo piu’ con lei non e’ perche’ le attribuisca del razzismo, e’ perche’ lei ha un modo sleale di porsi con alcuni dei suoi interlocutori, tra i quali me
torna, non torma…sara’ un’altra associazione d’idee subconscia, le ‘torme dei terroni’…quando si dice l’inconscio collettivo, internalised phobias (comprese quelle contro il proprio stesso gruppo…), etc etc.
Peter
Il riscatto globale di 66 uomini,minatori lavoratori sconosciuti ma che lavorano realmente per noi,ci ha tenuto ore in sospeso con la condivisione di un evento finalmente degno di orgoglio umano,ci ha riscattato da tante nefandezze ,opportunismi sanguinosi ,politiche da vergogna.
La solidarietà,la coesione,il sentirsi parte di un collettivo operativo per riportare di nuovo alla luce,alla comunità i 33 minatori rendono onore ai latino-americani ed hanno ragione di esserne orgogliosi.
Quante persone sconosciute lavorano senza apparire mai per renderci la vita più confortevole e oltre a non ricevere dalla società in generale un giusto riconoscimento devono rischiare ,in alcuni lavori,la vita perchè “non ci possiamo permettere la sicurezza”.
Oltre che un controsenso della propaganda ,senza rispetto per nessuno e nulla, a tamburo battente è un controsenso dell’inapplicato concetto che la vita e la salute di una persona siano il bene più prezioso senza tenere conto ella “razza”,altro controsenso .
Non esiste forse una unica razza ,almeno sul pianeta finora conosciuto,quella umana?
Dovremmo finirla con il concetto di produrre infinitamente senza tener conto dei limiti sia delle risorse sia dei rischi che costano vite,infatti ci sono ancora tante vittime civili ed anche militari per quale ragione?.
Ci sono leggi sulla sicurezza che devono almeno essere rispettate altro che blabla su resoconti con costi aggiuntivi(e inutili)dei contribuenti di un governo inoperante ,del nulla ,che in due anni ha prodotto ulteriore confusione ,ritardi ,divisioni ecc. ecc.(come se non fossero sufficienti i grandi problemi che ci affliggono da anni).
La sicurezza non è certo quella che vanno propagandando ma quella fatta con controlli SERI da persone RESPONSABILI che sono soggetti pubblici per non devon fare gli interessi deiprivati;non potranno fare miracoli ma che almeno svolgano al meglio la loro funzione per cui sono stati assunti e sono pagati dalla collettività.
Per il momento onore a tutte le persone che ci hanno riportato i 33 uomini ,minatori e lavoratori ,loro si che possono essere definiti onorevoli.
L.
Ops 33 non 66
L.
Peter { 14.10.10 alle 9:19 } l’attribuzione (non necessariamente sua) ai meridionali di tutta la corruzione, il marcio e la mafia che esistono in Italia, o che sia almeno tutto partito da loro.
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Caro Peter,
la ringrazio per la precisazione dell’inciso. In effetti sono opinioni non mie. Con l’eccezione della mafia: io penso che le delinquenze organizzate, originatesi in Meridione e diffusesi in seguito in tutto il paese ed in tutto il pianeta, mantengano i loro capi a Sud. Siano, cioè, nella loro organizzazione strutturale, un fenomeno meridionale anche se il denaro lo usano i milanesi ed i romani (intesi come classe politica non meridionale: Andreotti o il Banana e non lo Schifosi che invece è del luogo).
Ne consegue che il mio giudizio sul meridione è politico non “genetico”. Infatti dopo Mani Pulite anche il Meridione aveva tagliato moltissimi ponti con le mafie. Poi il paese (???) ha scelto (???) il Banana …. Tutto il paese, compreso i milanesi.
ibidem. se non m’intrattengo piu’ con lei non e’ perche’ le attribuisca del razzismo, e’ perche’ lei ha un modo sleale di porsi
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Caro Peter,
speravo che si trattasse di uno dei suoi abituali momenti di stizza. Non tanto per l’accusa che lei mi fa e nella quale non mi riconosco ma perchè il rifiuto di dialogare in un blog dovrebbe, secondo me, essere limitato a palesi, evidenti e gravissime violazioni del codice di comportamento delle comunicazioni Internet. Che non credo che ci siano state.
Non è che anche lei è un po’ troppo umorale? Francamente mi sembra tutto un po’ eccessivo.
Comunque un cordiale saluto U.
DA PARTE DI UROBURO
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Anita { 14.10.10 alle 0:25 } “L’aggettivo “ignorante” e’ usato e recepito come un insulto. Sarebbe razzista se lo usasse verso una razza in particolare, cio’ non toglie la sua mancanza di buone maniere”.
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Cara Anita,
vedo che lei,a differenza del pregevole signor Popeye, ha colto nel segno: Useggetta è un’espressione negativa, ma non contiene in sé un concetto di inferiorità costituzionale, legata alla razza. Quindi non è un’espressione razzista.
Posso accettare che la definisca insultante e/o maleducata ma non è razzista.
In realtà non è neppure un’espressione insultante: vuol dire che voi siete, naturalmente a mio modo di vedere, un paese irrecuperabile alla democrazia, strutturalmente portato ad una politica imperialista, cioè alla diffusione dovunque e con qualunque mezzo, del vostri sistema economico e di potere, sistema che porterebbe in breve tempo, naturalmente sempre a mio modo di vedere, alla fine delle risorse di questo pianeta e/o alla riduzione in schiavitù di tutti gli altri paesi rispetto ai vostri interessi economici. Proprio come state facendo in Irak, Afghanistan e Palestina.
Useggetta vuol dire tutto e solo questo, è quindi un giudizio politico che esclude riferimenti personali a lei o al pregevole signor Popeye. A differenza proprio di quel che fate sempre voi due.
Maravigliosa, tra parentesi, questa unità d’intenti tra di voi. Il Gino direbbe che avete ricevuto gli stessi ordini di scuderia; ma il Gino è malizioso.
Ignorante era solo un esempio. Vi ritengo uno dei popoli più ignoranti della Terra sul piano politico ma in senso lato penso che il vostro livello di cultura non sia diversa da quello di tanti altri paesi. Siete settorialmente bravi sul piano tecnico, ma non siete capaci di vedere al di là della vostra specializzazione; vi manca la visione d’insieme. E’ così anche per la vostra classe dirigente, e questo mi sembra particolarmente grave.
Un saluto U.
DA PARTE DI RODOLFO
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Penso sia stato solo e tutto un caso . All´Eb.reo certi stereotipi gli si sono stati appiccicati, il primo stereotipo quello di aver ucciso Cr.isto.
Via via tutti gli altri dall´av.arizia a pa.drone del mondo.
Berlu.sconi non e´tanto odiato da certuni perche´un pessimo politico,
che sarebbe da accertare, ma perche´ric.co , dunque alla stregua di un Eb.reo. A qualcuno bisogna pur dare la colpa per le sventure di questo mondo e´stato ed e´facile e comodo trovare sempre per capro espiatorio l´Eb.reo. Ricordiamoci per esempio la peste, che fino a pochi anni fa´si attribuiva ed era colpa dell´Eb.reo.
L´eb.reo, se e´una colpa, ha avuto la prerogativa di non aver abbandonato rimanendo fedele alle proprie tradizioni e religione.
Se e´una colpa, e´quella di essersi saputo integrare alla nazione dove viveva, facendone parte a tutti gli effetti, immischiandosi dappertutto. Ecco perche´, pochi sono gli avvenimenti importanti in questo mondo dove non ci sia il loro zam.pino.
E´…la sua voglia di fare e di strafare, non so fino a quale punto questo possa essere una colpa.
Questa voglia di strafare per esempio , lo porta ad interessarsi di un terreno brullo a cui nessuno ha il minimo interesse. Spietra e dissoda il terreno e fa´crescere …chesso´…. cavoli…li vende e si fa´i soldi.
L´altro che e´rimasto seduto a guardare, gli viene la bile, e pensa:-“guarda un po´quest´Ebreo”, e comincia ad escogitare come
liberarsi di lui per appropriarsi di nuovo del terreno, in fondo e´solo un Ebreo. Insomma l´Ebreo fa´… e una volta eliminato , gli altri ne usufruiscono. Ha funzionato sempre cosi.
Finche´non e´nato Isra.ele. Rodolfo
–
Non entra …vediamo con qualche puntino
x CC
a proposito della sinistra ‘storica’ dell’800, vale la pena di notare che anche Bakunin era fortemente antiebraico (alla maniera russa), nonche’ antitedesco, mentre gli ebrei tedeschi come Marx e forse Engels ricambiavano tale disprezzo verso gli slavi…
Bakunin poi vedeva complotti ebraici in seno a qualche internazionale soc-iali-sta (anche contro la sua stessa persona)…un tantino paranoico, insomma. E poi, gli ebrei portatori e diffusori del capitale…
Does it ring a bell?, si direbbe da queste parti
Peter
gli ebrei in genere, storicamente in Europa, non facevano i contadini e non avevano proprieta’ fondiarie da dissodare alacremente
Peter
x234
era solo un esempio….ma nemmeno tanto
contadini Ebrei c ne sono sempre stati.
Come hanno fatto in Israele allora, li…. hanno davvero spietrato , trasformando quella terra in un giardino……
Anche in Sicilia, con gli agrumi, in Toscana ecc. vino e olio
x Peter e Rodolfo (ma non solo)
Non è così semplice. Philippe Simonnot nel suo interessante “Il mercato di Dio” (Fazi Editore) fa rilevare il divieto per gli ebrei- non ricordo se biblico o talmudico – di coltivare “altra terra che non sia quella di Israele”. Qui c’è già una “piccola” incongruenza: i regni ebrei erano infatti due, uno si chiamava Israele, mi pare più a nord, e uno si chiamava Giuda (donde il nome “giudei”), più a sud e con capitale Gerusalemme. Perciò quel divieto, a voler essere pignoli, lascia irrisolto il problema se gli ebrei potessero a non coltivare la terra di Giuda, dilemma che a me pare già una follia tipica della “sapienza” (?) e “verità” (?) dei “libri sacri” (!). Ma tralasciamo.
Simonnot fa notare – intelligentemente – che quel divieto è stato la spinta ad evitare agli ebrei di poter fare i contadini se non come eccezione, spingendoli così a fare altri mestieri, donde la loro tradizionale abilità nell’artigianato, nei commerci e nell’usura prima e nelle attività bancarie dopo. Può non piacere, ma Pirenne fa anche notare che nel Medio Evo il commercio degli schiavi in Europa era gestito prevalentemente da ebrei (sento già il fischio delle pietre contro di me e la buonanima di Pirenne), con i papi che permettevano perfino il commercio di schiavi cristiani e a volte commerciavano anch’essi in schiavi (altre sassate in arrivo, da altra sponda….).
Riguardo poi la stucchevole insistenza nel dire che gli ebrei hanno reso fertili le pietraie in Israele, cioè in Palestina, argomento a volte portato anche da Anita mi pare per giustificare l’ingiustificabile sopruso coloniale ad Hebron, invito Rodolfo e chi ne avese voglia ad andare in Palestina, a vedere gli uliveti e gli aranceti che i palestinesi con secoli e secoli di duro lavoro – NON finanziato dai Rotchild né da Moskowsky….. – sono riusciti a creare. E che gli israelaini hanno peraltro sdradicato per rappresaglia a decine e decine di migliaia o confiscato e distrutto per far posto alle loro strade e alle loro inammissibili colonie.
Far passare i palestinesi e gli arabi come infingardi e sfaccendati e gli ebrei come invece ottimi e laboriosi è da RAZZISTI. Queste porcherie lasciamole dire semmai alle Fiamme Nierestein&C o alle buonanime tipo Fallaci (plurale, guarda caso, di fallace….). Sono le stesse porcherie addotte da noi europei ed occidentali per giustificare la nostra tabula rasa di nativi nelle Americhe, in Africa (i boeri erano degli specialisti, e gli italiani non scherzavano), in Australia, in Vietnam…. Nonché dai pii cattolici italioti, tedeschi e austriaci per fare quello che hanno fatto proprio contro gli ebrei.
Un saluto.
pino
Caro Peter,
non so dove vuoi arrivare e sinceramente a questo punto non è che la cosa mi” Sconquinferi “poi molto.
Di mio, ti posso dire soltanto questo :
A)Della sorte degli Ebrei nel mondo, il mio interesse è pari a quello che posso nutrire per i Bantù,e questo ovviamente in tutti i sensi sia positivi che negativi.
B)Per il momento i bantù che io sappia non si sono mai occupati dei miei “problemi”,mentre NOI occidentali presumo al contrario ci siamo occupati dei loro.
C)Le implicazioni di questo fatto le lascio volentieri a te.
Engels era suddito di Sua Maesta ,Marx tedesco..
Detto ciò, personalmente da tutte le mie letture,in entrambi non traspare nessun segno di antisemitismo o antislavismo,anche perchè loro di teorie delle questioni razziali, manco si occupavano ,nè si sognavano di occuparsi.
La frase proletari di tutto il mondo unitevi mi pare alquanto chiara e nell’ambito delle storia delle classi il proletario ebreo e il proletario bantù contano allo stesso modo, quanto il capitalista ebreo e il capitalista bantù.
Se poi nella storia delle Lotta tra le classi capita di incontrare più capitalisti ebrei che capitalisti bantù, questo non è colpa di nessuno , nell’ambito dello spirito dell’internazionalismo .
I bantù presumo siano animisti,e si occupano delle loro anime, gli Ebrei che io sappia fondano la loro religione sul fatto che Loro (in quanto popolo) sono la testimonianza vivente non del loro Dio , ma del Dio Universale e quindi anche di ME.
Questo fatto porta incidentelamente al problema che in qualche misura loro possano occuparsi dei fatti miei ,più che gli animisti Bantù e questo a volte fa si ,che in qualche misura di converso , mi si debba occupare anche io di loro (Ebrei)
Questo vale ovviamente per tutti quelli che hanno un Dio universale.
C’è parecchia “competition”..
Della “competion” religiosa mi frega assai, meno delle altre forme di competion,ma questa è un’altra storia.
cc
Delle eventuali turbe di bakunin, o di quelle di mazzini nella storia della prima internazione sinceramente , mi frega assai poco.
x CC
va bene, va bene, come credi…
Comunque, Engels era nato prussiano. Se poi alla fine si era naturalizzato britannico, puo’ anche darsi. Altrimenti, ti riferisci a Sua Maesta’ il Kaiser, del quale era stato suddito anche Marx, visto che era di Treviri (ho visitato la sua casa natale, mica male per quei tempi, a proposito…)
Peter
x Pino
beh, certo che non era semplice. Mi pare che esistesse un divieto analogo, cristiano, di non vendere terra coltivabile agli ebrei, o mi sbaglio?
un saluto
Peter
x Pino
Riguardo poi la stucchevole insistenza nel dire che gli ebrei hanno reso fertili le pietraie in Israele, cioè in Palestina, argomento a volte portato anche da Anita mi pare per giustificare l’ingiustificabile sopruso coloniale ad Hebron.
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Caro Pino,
che gli ebrei hanno reso fertili le pietraie in Israele, cioè in Palestina, l’ho scritto nel passato ed e’ quello che ho sempre letto. (prima dei forum in internet)
Ma non ho mai scritto “per giustificare l’ingiustificabile sopruso coloniale ad Hebron”.
Vede la propaganda esiste da ambedue le parti, e’ come i discordanti videos sulla Striscia di Gaza.
Ma non si puo’ negare che esistano ambedue le versioni, una citta’ fiorente e benestante ed anche quella che chiamate una prigione all’aperto.
Cordiali saluti,
Anita
x Anita
Se ho ricordato male mi scuso. In effetti mi pare lei riportasse quanto dettole da altri. Ma il problema è semplice: chi va in Israele a rubare la terra ai palestinesi, perfino spacciandosi per ebreo senza esserlo come nel caso delle migliaia di cristiani ortodossi fatti venire dalla Russia da Lieberman, ha una grande serie di facilitazioni e sovvenzioni. Se mi danno i quattrini, faccio diventare un giardino anche alcune pietraie del Bergamasco…
I palestinesi invece hanno solo calci in faccia. E il sudore della loro fronte.
Ma questa non è propaganda.
Un caro saluto.
pino
xU.
Il Gino non è malizioso.
Ha solo il brutto difettaccio di non avere peli sulla lingua quando si tratta di stare dalla parte degli ultimi della terra e mandare
…”affànbicchiere” (citando Santoro) l’ipocrita e il falso di turno.
Mica gli sparo con un bazooka.
C’est tout.
P.S.: so benissimo che il tuo “usaegetta” equivale al mio “usaescippa”.
Niente a che vedere contro un popolo nel suo insieme, come vaneggia la Komare e il suo pendànt, ma contro un sistema nei secoli collaudatissimo, per mettere gli uomini contro.
C.G.
x Pino
Caro Pino,
non ho scritto di terra rubata, ma di quello che e’ stato compiuto-realizzato in Israele.
Niente altro.
Salutissimi,
Anita
x Pino
Non ci possiamo neanche fidare di quello che succede sotto il nostro naso.
I media hanno sempre i loro twist, addizioni e sottrazioni a volere, lo sto vedendo e leggendo col rescue dei minatori in Cile.
Bye, Anita
Lo dica pure Komare, traquillamente.
È terra rubata, con i soprusi e con le cannonate.
Grazie anche all’appoggio degli usaescippa.
Qualcosa da contestare?
Prego..
C.G.
x Anita
Che sia terra rubata l’ho scritto io. Non per riportare una sua affermazione, ma perché lo dicono i fatti. Così come abbiamo rubato rubato la terra (e troppe vite) ai “pellerossa”, agli indios, ecc, ecc.
Un salutone.
pino
x C.G.
Io parlavo della Nazione di Israele, quella stabilita nel 1948.
Anita
caro Pino,
Sto leggendo il suo libro ..di giorno…perchè di notte …mi fa insonnia e non sono abbastanza lucida per seguire tutti i suoi collegamenti e andare a controllare i fatti.
Lo stile è chiaro e piano…sono i fatti che non lo sono.
Un bel compitino, mi ci vorrà un po’! Ma in fondo ci arrivo.
Qualcuno direbbe che una montanara vissuta fra le vacche non può comprendere la complessità della metropoli!
Ma pagarne le conseguenze sì!!!!
Ps: non è vero, però, che bastano i soldi per fare una pietraia del bergamasco un giardino!
saluti Sylvi
Ah bèh..
Sarebbe opportuno essere più precisi o perlomeno circonstanziati.
Così si evitano i malintesi.
Chi la stabilì nel ’48 e a discapito di chi? Con quali conseguenze?
Anche il Rudolfo ha ammesso (bontà sua) che chi già c’era da secoli ha dovuto sloggiare.
Mai sentito dire?
Buonaseeeera.
C.G.
x Sylvi
Bastano, eccome bastano! Avanzano pure.
Specialmente quando imbrogli la gioventù di mezzo mondo ( tra cui il sottoscritto) che presero pala e piccone per un’ideale rivelatosi poi razzismo allo stato brado.
Das Geld regiert die Welt, dicono i teteski.
C.G.