Lettera aperta all’onorevole Veltroni: eviti di parlare a vanvera di cose che non conosce. Ci invii, semmai, un commento su due argomenti purtroppo di attualità. No, non un’altra “Lettera al mio Paese”: solo un commento.
Egregio onorevole Veltroni,
le scrivo in quanto giornalista autore in particolare di due libri sul cosiddetto “rapimento” di Emanuela Orlandi e di uno, recentissimo, sulla cosiddetta Banda della Magliana intitolato “Cronaca criminale”. Sono perciò tra i più titolati a rispondere alla sua sbalorditiva lettera pubblicata su Repubblica il 7 ottobre contro la sepoltura del “boss della banda della Magliana” Enrico De Pedis nella basilica romana di S. Apollinare. Il caso vuole che “Cronaca criminale” faccia parlare per la prima volta, e per varie pagine, la signora Carla vedova De Pedis, le cui parole già da sole contengono la demolizione di quanto da lei scritto su Repubblica.
Come prima osservazione c’è da porle una domanda: perché definisce De Pedis “un boss” di quella banda? In base a quali sentenze?
La risposta purtroppo è semplice e sconfortante: lei, onorevole Veltroni, parla basandosi non su sentenze, ma su affermazioni fatte da pentiti, più volte colti in fallo come mendaci e con uno di loro, Vittorio Carnovale, addirittura condannato per calunnia e gli altri, da Fulvio Lucioli ad Antonio Mancini, demoliti dai magistrati della Cassazione. Affermazioni a loro volta trasformate, nonostante tutto, in Verità grazie a inchieste giornalistiche abborracciate e programmi della Rai più attenti a fare a qualunque costo rumore che a fare informazione. Mancini e i suoi imitatori sono arrivati a “rivelare” in tribunale che “la pistola usata per uccidere il giornalista Mino Pecorelli venne affidata subito dopo il delitto a De Pedis”. Peccato che De Pedis quando veniva ucciso Pecorelli, marzo 1979, era chiuso in carcere e ci rimase ancora fino all’anno successivo, motivo per cui la bugia di Mancini&C è risultata clamorosa. Peccato anche che tutte le ormai famose accuse di omicidi e rapimenti siano state lanciate quando De Pedis era passato ormai da tempo a miglior vita, e quindi impossibilitato a difendersi. La famosa frase “Vile, tu uccidi un uomo morto” dovrebbe essere un ammonimento per tutti. E invece….
Onorevole Veltroni, quello che lei chiama “boss della banda della Magliana”, ucciso nel febbraio 1990, non era certo uno stinco di santo, ma è morto pressoché incensurato. E con un regolare passaporto in tasca. Come unica condanna De Pedis ha avuto quella per una rapina compiuta da giovanissimo, quando la banda della Maglina non esisteva neppure nella più fervida fantasia di romazieri e giallisti. Dopodiché De Pedis è stato sempre assolto da tutte le altre accuse, perfino da quella di avere fatto parte della banda della Magliana, e non come boss, ma come semplice associato a delinquere. Ripeto: assolto. E con formula piena. Non miracolato da scadenze termini o leggi ad personam, come successo invece in alcuni casi di alto livello politico e di malcostume che tengono banco in Italia da anni, bensì assolto. Anche le accuse di cui lei si è fatto incautamente latore sono state lanciate solo dopo la morte del cosiddetto “boss”, e non sono mai state suffragate da prove né tanto meno da sentenze.
Come racconto nel mio libro “Cronaca criminale”, a me è bastato un sopralluogo in via di Villa Pepoli per appurare che il pentito Maurizio Abbatino dice il falso per esempio riguardo l’uccisione del “cravattaro” Domenico “Memmo” Balducci, strozzino d’alto bordo coinvolto tra l’altro nel giro Flavio Carboni/banchiere Roberto Calvi. E’ la stessa scena del delitto a dimostrare che Abbatino dice il falso, purtroppo preso per oro colato da note puntate televisive. Per quanto riguarda l’accusa lanciata da Abatino che tra gli sparatori a morte di Balducci c’era De Pedis, a dimostrarne la falsità è il fatto che in quei giorni “il boss della Magliana” non era a Roma: stava con la sua futura consorte, Carla, in albergo prima a Pescara e poi alle isole Tremiti. Un altro accusato da Abbatino per quel delitto s’è scoperto che non era neppure in Italia. Tutto ciò tralasciando che gli stessi magistrati inquirenti ripetono che non di Banda della Magliana bisogna parlare, bensì di malavita romana, visto che questa non ha mai avuto una “cupola” con epicentro né alla Magliana né altrove.
Riguardo la sepoltura nella basilica, il magistrato romano De Gasperis ha chiarito da ormai più di una dozzina d’anni che non ha nulla di losco. Probabilmente si tratta di una sepoltura inopportuna, anche se la pietas non solo cattolica invita al “parce sepulto”, ma certo non per i motivi addotti da lei, onorevole Veltroni. Riguardo le farneticazioni della “supertestimone” (!?) Sabrina Minardi, di recente prudentemente sostituita con altri “supertestimoni”, non è serio prenderle in considerazione tanto sono sfacciatamente false. La disinvoltura della signora Minardi, per sua stessa ammissione escort d’alto bordo al tempo del “boss della Magliana”, si è prodotta alla grande perfino nel “rapimento” di Emanuela Orlandi. Un “rapimento” che non solo non è mai esistito stando anche a quanto scritto in sentenza istruttoria da magistrati delle Repubblica italiana, ma che lo stesso magistrato Severino Santiapichi ha definito “sequestro mediatico, cioè inventato e avvalorato dai mass media”. E guardi, onorevole Veltroni, che Santiapichi di sequestri veri se ne intende, visto anche che ha presieduto un processo per il tragico sequestro dell’onorevole Aldo Moro. Immagino lei ricordi l’argomento.
Potrei continuare a lungo, ma non voglio annoiare i lettori. Il problema, caro onorevole, è che se si segue il suo esempio, prendendo per buone accuse indimostrate e indimostrabili, se si prende per buono ciò che non è corroborato da sentenze, e se queste vengono sostituite con le chiacchiere buoniste, di sicuro effetto pubblicitario, allora se ne deve concludere che aveva ragione la commissione Mitrokhin ad accusare molti dirigenti comunisti e molti giornalisti di essere stati al soldo dei servizi segreti di Mosca. E avevano ragione il “conte Igor” e la commissione parlamentare d’inchiesta sulla Telekom Serbia a sostenere che il suo collega di partito Massimo D’Alema ha illecitamente lucrato su compravendite di società telefoniche in Serbia. Non solo: aveva ragione anche chi accusava Romano Prodi di avere svenduto, pro domo sua, l’industria di Stato Sme al finanziere ed editore Carlo De Benedetti.
Eh sì, egregio onorevole Veltroni: se si accetta il suo inaccettabile modo di fare affermazioni riguardo “il boss” De Pedis in base a semplici sentito dire, allora per coerenza e per evitare l’uso di due pesi e due misure se ne deve concludere che, pur essendo accertato che sono false, sono vere anche le pretese delle commissioni Mitrokhin e Telekom Serbia nonché le accuse contro Prodi.
Sostituire la magistratura con il chiacchiericcio e trasformare in sentenze le leggende metropolitane o i pentimenti mendaci è sbagliato. Come è sbagliato atteggiarsi ad esperto, amante e protettore dell’Africa dopo un paio di viaggetti vacanze in quell’enorme e sfortunato continente, promettendo – come ha fatto lei – di emigrarci mentre invece è ancora qui: a discettare di argomenti che non conosce e per i quali fa uso di un ecumenismo più da pontefice, quale lei non è che, che da leader politico, quale lei vorrebbe essere. Di pontefice ce n’è già uno, ed è anche troppo. Ed essere stato sindaco di Roma non significa avere titoli da “sindaco” del Vaticano: questo infatti sta a Roma, ma NON ne fa parte. Prima di inviare un’altra “Lettera [buonista] al mio Paese”, questa volta straparlando di “boss della banda della Magliana” e di “rapimenti” di fatto solo mediatici, lei dovrebbe informarsi. E studiare. Non solo cinematografia, perché la realtà non è un film con copione, sceneggiature e protagonisti inventabili e scelti a piacimento. E’ sbagliato sostituire il moralismo d’accatto, facile facile, di sicuro successo, e il buonismo “africano” ai problemi seri. Non è certo così che si combatte la malavita vera. O che si può rimandare a casa Silvio Berlusconi.
Questa NON è la “sua” Africa, alla Karen Blixen rivisitata, ma la nostra Italia.
Cordialmente.
pino nicotri
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Post scriptum:
1) – Lo zio assassino di Sarah Scazzi dopo avrela uccisa s’è fatto il segno della croce e ha recitato qualche Ave Maria. Come direbbe il confessore della chiesa di S. Gennaro a Napoli, che conobbi quando scrissi il libro “Tangenti in confessionale”, ormai la polizia e i magistrati devono farsi da parte: “Neh, se ti sei pentito Dio ti ha perdonato. E se la giustizia divina ti ha perdonato, che cavolo ci azzecca la giustizia terrena?”. Un ritornello purtroppo ripetuto migliaia di volte anche dai confessori dei criminali, pardòn, dei peccatori della mafia, camorra, ndrangheta e sacra corono unita, oltre che ai tangentisti di tutta Italia. E poi il papa, quello vero, vuole anche impartire lezioni di morale!
2) – Puntuale come un treno svizzero, l’avvocato ed ex magistrato Ferdinando Imposimato per coprire il rumore che sta facendo il mio libro sulla “banda della Magliana” si è rimesso a raccontare le sue belle “trame dell’Est kommunista”. “A tradire Emanuela Orlandi è stata una sua amica”, ovviamente per consegnarla ai kommunisti dell’Est. Ovviamente la Rai e i giornali specie romani abboccano subito, evitando di far notare una strana contraddizione che è anche un conflitto di interessi: prima di diventare – nel 2002 o 2003 – il legale rappresentante della signora Maria, madre di Emanuela Orlandi, nella nota vicenda giudiziaria, Imposimato è stato per qualche mese il legale di Alì Agca: cioè a dire, proprio del tizio a favore del quale – a dire anche dello stesso Imposimato – Emanuela sarebbe stata “rapita”! L’Ordine degli avvocati ha nulla da dire? E non ha nulla da dire riguardo il fatto che l’avvocato Imposimato ancora il 30 dicembre 2009 in una intervista alla Rai si faceva accreditare come ex magistrato che s’è occupato a suo tempo del caso Orlandi quando invece NON se n’è MAI occupato? NON da magistrato, comunque.
Siamo al 28° anno di cazzate ignominiose per reggere la coda alla messinscena del “rapimento” della povera Emanuela. Cosa si fa nella vita per guadagnarsi la pagnotta, con ottimo companatico. E tenere lontane le luci dalle cupe ombre del Cupolone….
Onorevole Veltroni, che ne dice di questi due post scriptum? No, non serve un altro proclama, un’altra “Lettera al mio Paese”: basta un commento nel forum del blog. I maligni e cattivi d’animo insinuano che lei si guarderà bene dall’inviarlo.
prova
Si…daccordo , ma lei caro Nicotri non risponde alla mia domanda principale, dato che la situazione ORA e´ questa. I se e i ma non hanno valore, quello che e´stato e´stato .
Io ritengo a discapito di alcuni in questo blog , per i motivi gia´citati, che il riconoscimento dei Palestinesi e dell´Europa ad uno Stato d´Israele quale Stato Ebraico sia assolutamente necessario per arrivare alla pace ed a uno Stato Palestinese.
שַׁבָּת שָׁלוֹם anche a lei e buon fine settimana. Rodolfo
x Sylvi
intanto rispondo io alla sua domanda (ma veda pero’ di non posporre troppo la sua risposta, come ha fatto altre volte, fino a ‘dimenticarsene’, neh?)
Banalmente, nel ’43 Mussolini venne deposto, il re lo fece poi arrestare, la guerra era inequivocabilmente persa, Badoglio firmo’ prima l’armistizio, poi ordino’ di fare guerra ai tedeschi a fianco degli angloamericani dato che i tedeschi avevano preso a male l’arresto di Mussolini e si comportavano di fatto come invasori in Italia…Essendo dalla parte del re, molti militari diventarono partigiani in quanto assolti dal loro giuramento di fedelta’. Non c’era altro modo di ‘continuare la guerra’ a fianco degli angloamericani, direi. E molti civili diventarono partigiani non tanto perche’ antifascisti, ma perche’ il paese era invaso dai nazisti…mi pare ovvio.
Tecnicamente, i veri traditori erano i repubblichini di Salo’, dato che avevano disobbetito al re ed al suo governo legittimo
un saluto
Peter
fanatismo dei tedeschi ‘a parte’ (se cosi’ si potesse dire), la ragione per cui in Germania non pote’ esservi una resistenza ed un movimento partigiano degno di tale nome fu anche perche’ in Germania tutti i militari avevano dovuto prestare un giuramento di fedelta’ al fuehrer. Cosa che in Italia, dato il regime ‘bicipite’ di allora, non avvenne mai con Mussolini
Peter
x Rodolfo
Se la situazione è questa – ed E’ questa – Stato unico binazionale. Due cantoni, sul modello svizzero, o due Laender su modello tedesco o due Stati confederati su modello Usa. Uno a carattere ebraico o meglio prevalentemente ebraico, l’altro a carattere palestinese o meglio prevalentemente palestinese, sul modello del nostro Trentino Alto Adige che di fatto privilegia i cittadini di lingua tedesca (al punto che all’Italia converrebbe regalare Bolzano all’Austria e tenersi Trento, altrimenti tra qualche anno di italiani di lingua italiana, cioè di italiani che si sentono italiani, NON ce ne saranno più. Chiacchiere a parte. Comunque non ne vedo un gran danno, detesto i nazionalismi, i regionalismi e i campanilismi, cioè i territorialismi in genere. Dio non può averci creato così limitati e scemi, come fossimo patate o rape nel terreno. Ma tralasciamo).
A parte i sogni, che oltre un certo limite diventano incubi, lo Stato unico binazionale conviene anche agli israeliani che ci tengono a distinguersi come ebrei. La prudenza, e la Storia, insegnano che non è affatto saggio formare un ghetto. Non le pare? Gli ebrei si autodefiniscono il “popolo santo”. Ma lei certo sa che “santo” in definitiva significa solo “separato”. Beh, la separazione, il separazionismo, non è mai una bella idea. Oltretutto è imprudente. Storia docet. In una polveriera (stato per dire in un puttanaio!) come il Medio Oriente, solo dei folli possono volere uno Stato esclusivamente ebraico. Non so se mi spiego…. Perfino i cattolici, o i cristiani tutti, potrebbero avere di nuovo le vecchie, solite pulsioni. E tentazioni….
In ogni caso, denuclearizzando, come armameneti, l’intera zona. E meglio ancora formando una federazione, o una unione, di Stati del Medio Oriente. Che è cosa diversa dall’unione araba o dalla Umma, sia pure in versione ridotta. Se non si uniscono, dall’Egitto all’Iran, Israele/Palestina compresa, finiranno tutti in polpette o in protettorati. Bisogna saltare a più pari il pericolo dell’unità solo tra sciiti o solo tra sunniti. Troppo pericoloso. Meglio una unione che abbia dentro anche ebrei e cristiani, sia pure in minoranza. Perché? Perché avrebbe un carattere laico, e non l’immondo carattere teocratico. Non vede come il clero, cristiano, sunnita, sciita, ebraico, sta nuovamente affilando le spade?
Un saluto.
pino
caro peter,
essendo la Sylvi una “situazionista” poco incline agli svolazzi “ideologici”,interessata al sodo e qui e ora ,come al là e allora, che vale tanto quanto per allora ,come il qui ed ora..non avrà nessun problema a rispondere al tuo sintetico “suntino”.
Così chiariremmo una volta per tutti chi era dalla parte giusta e chi dalla parte sbagliata..situazionalmete parlando ovviamente , senza tanti svolazzi..
cc
Cosi come ragiona lei uno Stato Palestinese non ci sara´purtroppo mai, ed i coloni continueranno a costruire.
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Comunque non ne vedo un gran danno, detesto i nazionalismi, i regionalismi e i campanilismi, cioè i territorialismi in genere. Dio non può averci creato così limitati e scemi, come fossimo patate o rape nel terreno. Ma tralasciamo).(scrive lei)
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Sara´….ma e´il suo che e´un sogno, forse in qualche altro pianeta .
Al mio paese…Palazzolo Acreide…un paese di soli credo 8.000 abitanti, ancora oggi ci si distingue tra Sambastianisi, Sampaulisi e Sammichilisi, cioe´ quelli che abitano attorno alle parrochie delle chiese di San Sebastiano,San Paolo e San Michele, la natura umana non si puo´cambiare,ha bisogno di appartenere a qualcuno o a qualcosa.Ha bisogno di distinguersi…solo allora puo´anche migliorare. Non si puo´perdere la pecularieta´ le tradizioni di un popolo o di una regione. Due Stati distinti e separati , uno Israele Stato Ebraico uno Palestinese Stato Arabo.Basta
Tutto il resto per Israele non va´. Questo non significa che non ci possano essere scambi culturali e commerciali, chissa´forse solo allora impareranno a stimarsi. Un saluto Rodolfo
caro CC,
è da almeno ieri e di due tuoi post, che mi hanno gettato in uno stato pruriginoso, che sto dicendo un rosario dietro l’altro per non risponderti in mariera men che misurata e signorile come vuole il nostro Shalom!
anche per Peter
“chi era dalla parte giusta e chi dalla parte sbagliata”, ma che bravi, si tagliano con l’accetta i buoni e i cattivi…
chi era cattivo prima magari è diventato buono, e viceversa….non importa!
Poi, come accennava, non tanto velatamente mio padre, c’erano quelli che facevano finta di congelarsi per tornare prima a casa a fare “il buono”.
In Italia c’era chi contribuiva fattivamente alla costruzione e mantenimento del fascismo, e chi doveva scappare per contrastarlo.
In mezzo c’era la marmellata di tutti frutti!
E c’erano moltissimi che avrebbero desiderato vivere e andare altrove. La loro colpa era quella di aver ripudiato questa Nazione!
Quanti erano poi i partigiani in armi, compresi i Bocca, che hanno intuito da che parte stare al momento opportuno?
Vedete che usare l’accetta non è esattamente corretto!
I soldati avevano prestato giuramento al Re, ma comandava Mussolini, ma loro andavano a morire e anche senza sapere per CHI! Doppia fregatura.
Io trovo vergognoso, e lo ribadirò fin che campo che i rimasti, nella loro frenesia della vittoria…tutta merito loro!!!…non abbiano trovato il modo di discernere, non solo, ma anche e soprattutto di ricostruire nella giustizia.
Ps: xcc E trovo vergognoso che tu nomini i posti Telecom o altro dati agli istriani arrivati con le mutande che avevano addosso, e non certamente per responsabilità loro!
Vae victis lo può dire soltanto chi ha fatto da sè, non chi è apparso vincitore con le armi degli altri (alleati)”.
E adesso me ne frego di quello che dirai o delle belle poesie che mi dedichi!!!!
Sylvi
x Sylvi
mi dispiace ma la sua e’ una ‘non risposta’.
Quel che conta sono le scelte che si fanno in momenti critici. Scelte non sempre facili come dice lei, e che molti infatti pagarono con la vita.
Il fatto che ‘comandasse Mussolini’ non importa, dato che il re rimase capo dello stato fino alla sua abdicazione. Sara’ una quisquilia per lei e per molti, ma non certo per i militari di allora, o almeno la maggior parte (anche se molti si imboscarono anzicher’ farsi partigiani , o finirono massacrati come a Cefalonia). Per esempio, Mussolini fu arrestato dai CC, e trasportato su una nave della Marina dopo il suo arresto, senza che nessuno si sognasse di obbedirgli
Peter
x Peter
Ma di chi parla? Dei soldati morti nei vari fronti, dei prigionieri …
dei vecchi e dei ragazzini…mio nonno e mio zio di 14 anni furono rastrellati e arrestati perchè sospetti collaborazionisti degli alleati?
Chi doveva fare le scelte nei momenti critici? E soprattutto pomposamente detto da chi aveva visto la guerra finita con Montecassino, nel’44, la bellezza di dieci anni prima che finisse la viacrucis dell’Istria?
Noi non meritiamo di essere Popolo, come dice il nostro Inno, perchè siamo incapaci di pietà , collaborazione e solidarietà! Non da oggi!
Sylvi
x Peter
Anch’io le dedico una stofa, a memoria, perchè l’ho sempre rispettato il mio Inno, nonostante l’ostracismo dei vincitori!
Noi siamo da secoli
calpesti e derisi,
perchè non siam Popolo,
perchè siam divisi.
Raccolgaci un’unica bandiera,
una speme;
di fonderci insieme
già l’ora suonò.
Sylvi
Essendo dalla parte del re, molti militari diventarono partigiani in quanto assolti dal loro giuramento di fedelta’.
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x Peter
Andiamo Peter non esageriamo. Quanti partigiani erano ex-militari fedeli al re? Poi, ci vuoi far credere che i civili partigiani non avevano nessun problema con il governo fascista quando erano alleati con i tedeschi ma si incazzarono davvero quando l’Italia dichiaro guerra alla Germania perché i tedeschi, con cui avevano bevuto il caffè il giorno prima, il giorno dopo erano invasori. Trovo la spiegazione un poco semplicistica. Per esempio, come si spiega il fatto che circa 50% dei partigiani erano komunisti?
ISRAELE: 36% DEGLI EBREI VUOLE REVOCA VOTO AI NON EBREI
Diffuso in Israele dal giornale Yedioth Ahronoth un nuovo allarmante sondaggio. Mentre negli Usa la Lega Anti Diffamazione fa circolare una lista con le associazioni più attive ed efficaci nel “criticare” Israele: nella top-ten anche l’International Solidarity Movement.
http://www.nena-news.com/?p=4214
IN ENGLISH
ISRAELI FORCES TEST TRANSFER SCENARIO OF ARAB CITIZENS
Fears that Israel is plotting ‘population transfer’ of Arab minority to Palestinian territories.
http://www.nena-news.com/?p=4209
Chi e´del parere che il popolo Ebraico non abbia diritto ad una Patria e´un razzista
Chi non capisce che questa Patria e il suo riconoscimento per gli Ebrei e´necessaria e´sicuramente un folle.
Ecco finalmente detto, anzi scritto, in maniera chiara, rodolfo è un sostenitore e complice morale del “PROGETTO SIONISTA”.
Il progetto secondo il quale partendo del piccolo territorio ABUSIVAMENTE assegnato loro nel protettorato britannico di Palestina gli ebrei sionisti usandolo come testa di ponte cominciarono ad allargare i confini di quel piccolo territorio scacciandone con l’uso delle armi gli abitanti, impossessandosi delle terre, dei campi delle coltivazioni, una continua rapina a mano armata che dura da 60 anni, che non accenna a fermarsi. I governi israeliani sempre pronti a chiedere confini sicuri per israele non hanno MAI e poi MAI rispettato i confini degli altri, non solo continuano ad piratescamente ad espandersi ma non pongono a questa loro espansione nessun limite neppure teorico. Continueranno ad espandersi, la pratica lo dimostra, con il solo limite della forza che avranno per farlo, in nome di un diritto sancito da un libro pieno zeppo di stupidaggini scritto dai loro fantasiosi avi, per costruire uno stato confessionale e razzista derubando anzi rapinando a mano armata un altro popolo a cui non viene riconosciuto nessun diritto se non quello di andarsene o morire.
Il razzista ed il folle è rodolfo sostenitore di uno stato predatore, di coloni usurpatori di terre, del resto è egli stesso figlio di colonizzatori che andarono con o dietro le armi ad impossessarsi delle terre LIbbiche. Ipocriti che piangono e mendicano pietà e comprensione quando dovrebbero ringraziare i libici di averli fatti ripartire tutti liberi ed incolumi nonostante non tutti lo meritassero.
Ma speriamo proprio che prima o poi il filo si spezzi e che quel vomitevole progetto dopo aver traballato e vacillato sprofondi in qualche burrone della storia per non riemergerne mai più.
Antonio — antonio.zaimbri@tiscali.it
Under Abraham Foxman’s leadership, the Anti-Defamation League (ADL) is an embarrassment. It calls itself the “nation’s premier civil rights/human relations agency,” dedicated to fighting anti-Semitism and all forms of bigotry and protecting the civil rights for all. But there’s a critical exception– “all” does not include those it considers a threat to the Israeli government.
This is a terrible shame, in part, because the ADL (especially in local offices) does so many good things- speaking out against bullying, criticizing a lawmaker’s “shoot to kill” attitude towards immigrants, supporting the right of gays and lesbian to serve their country. But all of these things, and likely the caring staff-members behind them, are undermined by Foxman and company’s cynical attitudes when it comes to protecting Israel’s right to infinitely expand into Palestinian territory. (Elegantly achieved by simply crying anti-Semitism when anyone says enough already!)
The examples of Israel politics trumping the struggle against bigotry are numerous and appalling. Most notoriously, Foxman and the ADL actually lobbied the US Congress against the recognition of the Armenian genocide when they felt it threatened Israel’s special relationship with Turkey, a country that has worked hard to erase any acknowledgment of its heinous history. Foxman fired a regional ADL head who publicly criticized this particularly craven stand for a Jewish organization that hunts down even a hint of Holocaust denial.
As Michelle Goldberg writes today in The Daily Beast:
In the 1980s, at a time when Israel maintained close ties with South Africa, the ADL went on the attack against Nelson Mandela’s African National Congress. As Sasha Polakow-Suransky reported in his recent book The Unspoken Alliance: Israel’s Secret Relationship with Apartheid South Africa, ADL National Director Nathan Perlmutter co-authored an article implying that the ANC was “totalitarian, anti-humane, anti-democratic, anti-Israel and anti-American.” The ADL sent spies into the American anti-apartheid movement, as well as other movements critical of right-wing American foreign policy. Eventually, the organization was surveilling much of the American left. In 1993, a California police raid on the offices of the ADL and one of its investigators yielded files on Greenpeace, the NAACP, Act Up, New Jewish Agenda, the Center for Investigative Reporting, and several Democratic politicians, among hundreds of others. The ADL eventually settled a class-action lawsuit brought by several of its targets.
Foxman also advocated for the censorship of Nobel Prize winner Archbishop Tutu and President Jimmy Carter and went after Bill Moyers because they dared talk openly about Israel’s human rights abuses. And there was Muslim Congressman Keith Ellison for invoking the Reichstag and so on and so on.
Most recently Foxman, the head of an organization dedicated to civil rights for all fueled growing anti-Muslim hysteria by condemning the Park 51 Muslim Cultural Center. (Because, as MJ Rosenberg observed, keeping the fires of anti-Muslim hatred and suspicion burning is seen as good for preserving the US-Israel special relationship. Special as in entirely unconditional, and destructive for both parties.)
Stepping into it yet again, at the very same time that the ADL gave its highest honor to none other than Rupert Murdoch (see Media Matters’ report on Fox News and anti-semitism), Foxman and his staff couldn’t resist issuing what they humorously call a “report”naming the country’s top 10 “anti-Israel” organizations.
Jewish Voice for Peace, my group, is on the list. (So is CAIR, the Council on American-Islamic Relations, and Students for Justice in Palestine and other groups.) It’s rather stunning to see what passes for a thorough report at the ADL- they seemed to have signed up on our email lists and scanned the internet a few times. Filled largely with unsubstantiated insinuations, it would barely pass muster in a high school social studies class. Much of what they say about us is dead wrong – we seek a suspension of military aid, not an end. We actually have well over 20 chapters and growing. We are not an anti-Zionist organization nor are we anti-Israel (unless, of course, the ADL’s idea of either Zionism or Israel is in any way threatened by the concept of universal democratic rights, which says a great deal more about the ADL than Jewish Voice for Peace.)
But it’s the ADL, and for reasons I can’t really explain, people still listen to Foxman, so now the top 10 list is in Haaretz, and the Jerusalem Post, and Ynet.
Here are critiques of the list in Salon, Meretz USA, New Voices (the Jewish student magazine) and The Daily Beast and below is our official response to this absurd blacklist:
The Anti-Defamation League (ADL) is at it again.
Jewish Voice for Peace statement on making it on the Anti-Defamation League’s list of top ten “anti-Israel” groups
The Anti-Defamation League (ADL) is at it again. They just came up with a list of the top ten most influential anti-Israel Groups in America, and Jewish Voice for Peace makes the list. We appreciate the honor, except that the ADL–as usual–got a few things wrong in describing us.
TOP 5 THINGS ABOUT JVP THE ADL GOT FLATLY WRONG
(1) JVP IS NEITHER ANTI-ISRAEL NOR ANTI-ZIONIST.
We do not hold Zionism as a litmus test for membership. Some of our members are Zionists, some are anti-Zionists, and some are non-Zionists. We believe you can define yourself in any of these ways as long as you support an end to the Israeli occupation of the West Bank — including East Jerusalem — and Gaza, and you advocate for human rights, which naturally apply equally to Israelis and Palestinians.
We stand by Israelis that hold these views, such as Israeli conscientious objectors and Israeli actors refusing to play in illegal settlements in the West Bank.
We stand by Palestinians that hold these views, such as Palestinian activists protesting the Israeli confiscation of land in the West Bank town of Bil’in.
We stand by internationals that hold these views, such as students pressing for divestment from occupation and war crimes or activists trying to break the siege of Gaza.
What unites us is our belief in human rights and equality.
(2) WE DO NOT ‘USE’ OUR JEWISH IDENTITY TO PROTECT ANTI-SEMITES.
We are Jews and allies who strongly oppose anti-Jewish hatred, Islamophobia, and anti-Arab racism.
We do understand that as Jews we have a special role to play in bringing about a change in American and Israeli policy. Israel claims to be acting in the name of the Jewish people. Some American Jewish organizations defend Israel right or wrong, claiming to be representing all American Jews. It is up to us to set the record straight.
We strongly reject the misleading accusations of anti-Semitism that the ADL and others have used in other to protect Israel’s policies. For example, when the ADL accuses Archbishop Desmond Tutu of anti-Semitism, it is not only wrong, but it also makes all Jews less safe when facing a real case of anti-Jewish hatred.
(3) ACKNOWLEDGING THE NAKBA IS NOT OPPOSING ISRAEL’S EXISTENCE.
Would the ADL call those that acknowledge the genocide of Native-Americans in this land anti-American?
We believe that in order to reach a just and comprehensive peace between Israelis and Palestinians, the Nakba must be addressed. Without acknowledging the events of 1947-9, there will be no truth and reconciliation. JVP adheres to the Universal Declaration of Human Rights which states that “everyone has the right to leave any country, including his own, and return to his country.” Israelis should acknowledge the Palestinian refugees’ right of return and negotiate a mutually agreed just solution based on principles established in international law, including return, compensation, and/or resettlement.
We acknowledge our own legacy of suffering and the horrors of the Holocaust, but we do not allow these to blind us to the suffering of others. Quite the opposite, we have learned from our own history and from our own tradition not to stand silent when others are suffering. The ADL, on the other hand, fights Holocaust-deniers and denies full recognition of the Armenian genocide at the same time.
(4) THE ADL IMPOSES ON PALESTINIANS A BURDEN IT DOES NOT IMPOSE ON ITSELF.
Jews in America constitute fewer than 2% of the population. We would be rightfully upset if we had to recognize the United States as a “Christian state.” And yet, he ADL expects Palestinians — 20% of Israel’s population — to recognize Israel as a “Jewish state.” The ADL apparently has learned little from Hillel: “What is hateful to you, do not do to your fellow: this is the whole Torah; the rest is the explanation; go and learn.”
(5) STARVING PALESTINIANS IS NOT OUR JUDAISM.
The ADL protests the fact that JVP members hold signs stating “Starving Palestinians Is Not My Judaism.” This one they got right, and they have the picture to prove it. Our question to the ADL is: what is your Judaism?
Want to read more? Check out what Salon has to say: Anti-Defamation League beclowns itself, again. And see also Foxman vs Peace Groups.
An amusing postscript:4 or 5 years ago, the very same ADL office notorious for conducting the largest ever civilian domestic spying operation, started sending me emails under a false name and a yahoo email account. They wanted to know if Jewish Voice for Peace was planning a secret action at their oxymoronically titled conference on progressive anti-Semitism. But the emails were oddly over enthusiastic, and we weren’t planning anything, and I checked the IP number and sure enough, the return address was the ADL office in San Francisco. The then director, blamed, what else, on the intern.
Muhammad Ali (Cassius Clay) cambio’ religione e si uni’ alla Nazione di Islam.
Rifiuto’ il servizio militare citando che la sua religione glielo impediva.
Anita
x Popeye
forse ho un po’ arrotondato, e mi riferivo soprattutto ai militari che diventarono partigiani.
Il che non toglie che quelli che andarono invece a Salo’ (come Graziani) fossero dei traditori, e dopo avrebbero dovuto risponderne (cosa che purtroppo non accadde).
Quanto ai ‘comunisti’, molti di loro si diedero alla macchia perche’ il paese era invaso dai tedeschi in armi. Coi quali gli italiani non avevano mai ‘bevuto il caffe’, dato che neanche tra fascisti i tedeschi facevano mai baldoria cogli italiani, a quanto i miei vecchi mi dicevano.
x Sylvi
lei continua a menare il can per l’aia. Per me la guerra poteva finire prima o dopo il ’44, guardi che sarei nato una generazione dopo…
Se lei non si sente parte di questo popolo sono cavoli suoi, ma quella partigiana fu prima di tutto una guerra di liberazione, e difesa, nazionale. Come del resto la guerra in Russia per i russi…
Peter
Hezbollah gives Ahmadinejad a hero’s welcome in southern Lebanon
http://www.guardian.co.uk/world/2010/oct/14/hezbollah-lebanon-ahmadinejad-bint-jbeil
Hezbollah Ahmadinejad da’ un benvenuto da eroe nel Libano meridionale.
Anita
Alì, quando il tribunale lo stava processando come retinente alla leva, alla richiesta del giudice quali erano i suoi motivi che lo avavano portato arifiutare il servizio (sob!) militare disse quella frase storica:
” I got nothing against the Vietcong, they never called me “nigger”.
Non occorre la traduzione.
Specialmente per la Komare.
C.G.
Would the ADL call those that acknowledge the genocide of Native-Americans in this land anti-American?
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Be’ se non lo dice ADL lo dico io! Quale genocidio? Dove sono le prove?
Caro Cerutti
Quando no sai di che cosa parli e’ meglio stare zitto e’ essere considerato un asino invece di parlare e confermarlo.
Ali’ fu trovato innocente per la ragione che ha citato la Signora Anita o non per la tua cavolata che in una corte di legge non vale come un cavolo.
E’ fine settimana, giorni di riposo, dacci un taglio con le tue cavolate.
non vale – vale
Poppy, non ti scaldare.
Ho solo riportato la celebre frase del grande Alì , grande anche come uomo e non solo come pugile, senza commentarla.
Non c’era bisogno neanche di tradurla, in questa si evince la differenza di gente con la schiena diritta e le mezzecalzette in divisa kaki che vessano per divertimento chi non può difendersi.
Dove sono quindi le presunte cavolate?
Dovresti sapere che quando cerchi di cavalcare una tigre, di solito la belva va dove kaxxo gli pare.
Ergo, inutili e superflui i tuoi quaglieggi.
Prendine atto e mettiti il cuore in pace.
C.G.
E se casomai, Poppy, non sai quello che fare durante il weekend
poi sempre “gustarti” queste immagini inedite.
Enjoi, ma cerca di non strozzarti.
C.G.
http://video.tiscali.it/immagini/Notizie/Le_torture_gli_iracheni_torturati_nelle_prigioni_americane.m7596/99901.html#slideshow
x Peter
E’ molto saggio, questo blog.
Mi ha obbligato a cancellare ciò che le avevo scritto.
Meglio così!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!
Sylvi
Caro Cerutti
Se in questo blog c’è un quaglieggiatore sei proprio tu.
Ho sempre avuto rispetto di Ali’ come fighter e anche per la sua opposizione a qualsiasi guerra non solo quella del Vietnam. Quella che aveva detto Ali’ e da te scritto e’ una stupidaggine perché quella frase dimostra il fatto che Ali’ era un razzista in riversa e in generale odiava i bianchi e la religione ( http://en.wikipedia.org/wiki/Nation_of_Islam ) a cui era membro non era di meno.
Il leader di questa religione oggi e’ Louis Farrakhan, il più grande razzista e anti-semite del pianeta. Per questo i bianchi sono una razza inferiore.
Caro Cerutti
Scusa, dopo aver visto come i bravi terroristi avevano tagliato la testa di Daniel Pearl e altri, quelle immagini non posson0 avere alcun effetto su di me perché già ben vaccinato. Hai visto il video della decapitazione di Daniel Pearl? Guariresti in un minuto!
Cara Sylvi,
puoi grattarti finchè ti passa!
La questione del “situazionismo” per Israele l’hai indrodotta tu ,mica io.
In più, ci hai ficcato dentro pure gli istriani, tu ,non io …io mi sono limitato a venirti dietro (sai le similitudini manzoniane) ,solo per non fare Due Pesi e due Misure.
Gli istriani sono forse meglio dei palestinesi?..o forse non hai afferrato il filo del discorso….una volta chiarito questo ,chiarito tutto, io seguo il filo logico del tuo discorso e lo porto alle logiche conseguenze..
Fammi la cortesia…non rompermi i Maroni ,sai benissimo che per quel che mi riguarda è stato corretto dare aiuto ai profughi…stai giocando “sporco” e barando..!!
cc
Cara Sylvi,
se sei pentita di quello che hai scritto e dovuto camcellare, riscrivilo !
Ti prego soltanto di non menare il can per l’aia,sono già in una valle di lacrime!!
cc
Rodolfo scrive:- Senza questo riconoscimento il progetto Sionistico di una Patria per gli Ebrei , traballa, vacilla appeso ad un filo sottile di seta.
az scrive:-Ma speriamo proprio che prima o poi il filo si spezzi e che quel vomitevole progetto dopo aver traballato e vacillato sprofondi in qualche burrone della storia per non riemergerne mai più.
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Ed e´appunto per questo che li teniamo in scacco da 60 anni, li teniamo in scacco con una bella fune di acciaio indistruttibile. Avranno il loro Stato i Palestinesi , prima dovranno riconoscere lo Stato d´Israele come Stato Ebraico e degli Ebrei. Punto e strapunto.
Tutto il resto , tutto quel bla bla bla che scrivi , senza ne´capo ne´coda , e´solo fuffa e non vale un soldo bucato. Rodolfo
xaz
oltre cio´, scrivendo quella frase alla fine del tuo post N 364 hai dimostrato la tua indole di razzista e antisemita.
Ti sei tradito senza accorgertene. Rodolfo
Caro Rodolfo
Come tuo fratello maggiore devo ricordarti che leggere i post di AZ non vale la pena. Molta propaganda e poca sostanza. E’ ovvio, da quello da lui scritto, che nega la storia o la interpreta a modo suo. Cerca di imitar altri illustri amatori di storia di questo blog, that shall remain nameless.
cg scrive :-
“si evince la differenza di gente con la schiena diritta e le mezzecalzette in divisa kaki che vessano per divertimento chi non può difendersi”.
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Quelli ….sono dei video innocui. Sono solo ragazzi che si vogliono divertire, forse perche´non hanno meglio da fare. Durante la mia vita militare ho visto scene peggiori di quelle, tra di noi intendo…e poi da ragazzi quante ne´abbiamo combinate con il piu´debole o con l´ingenuo. Quei video solo solo strozate. Rodolfo
stronzate
Salute a te Popeye…ogni tanto ti fai rivedere….Chin up
Rodolfo
UNA ALTRO PASSO VERSO IL FASCISMO
Negazionismo, legge alle Camere
Da Fini e Schifani sì all’appello di Pacifici.
Sia reso un crimine anche solo il “ridimensionismo”.
(Repubblica)
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Se una verità storica dev’essere imposta con la forza, viene da chiedersi quanta verità ci sia davvero in quella verità. Come scrive un lettore in un commento, “chiassà quante altre verità ci allora sono da scoprire sull’olocausto”?
A me sembra che chiedere una legge del genere al parlamento italiano sia un modo bizzarro (oltre che poco lungimirante e stupido) di certi ebrei di darsi la zappa sui piedi.
Una legge del genere, in primo luogo, infrangerebbe uno dei diritti fondamentali dell’uomo, quello del libero pensiero e della sua libera espressione; in secondo luogo, farebbe venire ancora più dubbi sulla shoa, attraendo l’attenzione sul tema anche di coloro che, fino a oggi, di dubbi non ne hanno avuti; terzo, farebbe diminuire parecchio la simpatia per gli ebrei e aumentare l’insofferenza verso di loro, stavolta senza distinguo, in modo pericolosamente indiscriminato.
Inoltre, chiedere leggi speciali per l’olocausto ebraico, ignorando, magari, eliminazioni analoghe e altri genocidi (alcuni anche più massicci), come quello dei nativi americani, degli aborigeni australiani, degli armeni, dei palestinesi e di altri popoli che hanno subito o stanno ancora subendo, è francamente schifoso.
Mozzata la mano di un uomo colpevole di aver rubato una tavoletta di cioccolato in Iran , ne da´notizia l´agenzia di stampa “Fars”.
Beh…ci sono anche liberi pensieri che possono essere calunnie….o no?
IL TERRORE AVANZA: CAMPANE A MORTO PER LA LIBERTA’ DI PENSIERO ?
di Antonio Caracciolo
civiumlibertas.blogspot.com/
In Germania – e lo stesso orrore si chiede ora per l’Italia – non si riescono a trovare le statistiche delle persone che dal 1994 ad oggi sono state penalmente perseguite per reati di opinione, connesse a vicende storiche della Seconda guerra mondiale.
L’ultimo caso che mi era stato comunicato, per telefono, riguardava un padre di famiglia con due figli a carico, al quale sono stati inflitti 9 mesi di carcere senza condizionale, per la sola colpa di aver passato un libro ad un amico.
L’autore di quel libro, a sua volta, sta scontando otto anni di carcere. Il padre di famiglia in questione, per giunta, disse al giudice che lui quel libro non lo condivideva neppure, ma riteneva che la libertà di pensiero dovesse essere riconosciuta ad ogni persona, in rispetto della Dichiarazione universale dei Diritti dell’Uomo che, proprio nella libertà di pensiero, riconosce il più umano e il più fondamentale dei diritti dell’uomo.
Malgrado mie ripetute richieste di dati ufficiali, non ho potuto avere smentite alla mia stima di probabili 200.000 persone che nella sola Germania, dal 1994 ad oggi, sono state penalmente perseguite con pene variabili fino ad otto anni di carcere. Sembra che il governo tedesco non voglia intenzionalmente far conoscere questi dati. Del resto, se dobbiamo credere a Noam Chomsky, i governi non hanno nessuna remora a ridurre in una condizione carceraria milioni e milioni di loro concittadini, ritenuti potenziali oppositori: altro che Iran! …
In queste minuti, mentre scrivo, una stessa “follia” percorre tutti gli schieramenti politici.
…Può benissimo darsi che fra qualche mese nessuno di noi potrà più aprire bocca, se non per dire: sissignore! Sperando che la legge che viene annunciata non abbia effetto retroattivo, possiamo già da adesso comprare l’attrezzatura per la pesca e per tutti quegli hobbies che non comportino esercizio della libertà di pensiero e di espressione… Una resistenza, se ve ne sarà una, potrà venire solo dal seno della società civile. Da questa classe politica, purtroppo, se ho ben capito… non vi è assolutamente più nulla da sperare.
Chi avrebbe avuto il compito di difendere la costituzione vigente, si è già dichiarato disponibile per trovare il modo di aggirarla. A mio avviso, se confermata negli atti annunciati, potrebbe essere questa una crisi di legittimità irreversibile.
Nessuno di noi potrà dire più apertamente quel che pensa e dovrà abituarsi all’idea di essere spiato dalla mattina alla sera e di essere in balìa di ogni possibile delatore? Ognuno dovrà mantenersi circospetto in ogni luogo pubblico e dovrà guardarsi bene dallo sbilanciarsi di fronte ad estranei? Questa è l’Italia di fine 2010?
“Inoltre, chiedere leggi speciali per l’olocausto ebraico, ignorando, magari, eliminazioni analoghe e altri genocidi”
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Nessun Ebreo mai ha sostenuto che quando si parla di olocausto , si parla solo ed esclusivamente di Ebrei. Sono sottintese anche tuttele altre vittime. Forse che quando si parla di olocausto si deve specificare? Le persone intelligenti che sanno non hanno bisogno di precisazioni. Rodolfo
x TUTTI
E’ IN RETE IL NUOVO ARGOMENTO.
BUONA LETTURA. SPERO…
pino nicotri
COME FA UN CONSESSO ACCADEMICO A PARLARE DI “VERITA’ STORICHE INDISCUTIBILI” ?
CLAUDIO MOFFA
claudiomoffa.it
[…] E’ Sergio Romano a ricordarlo proprio oggi in un articolo pubblicato sul nuovo blog L’Indro – direttore l’ex direttore RAI Carlo Fuscagni – in cui l’autore de La lettera ad un amico ebreo – anch’essa attaccata veementemente dai pasdaran dell’Olocausto – nonché il prefatore de I protocolli dei savi di Sion (altro scandalo, perché non se ne deve nemmeno parlare) difende senza esitazione il principio della libertà di insegnamento e del libero svolgimento delle attività didattiche:
“le università devono essere libere e all’interno ci deve essere una piena libertà di pensiero. La libertà di pensiero non deve tradursi in un delitto di opinione. Le opinioni non possono essere considerati dei reati. Nessuna legge deve limitare la libertà di insegnamento.”
1) Come fa un consesso accademico a parlare di “verità storiche indiscutibili”?
2) Come fa di poi lo stesso consesso accademico a pretendere che ci sia una Commissione “incaricata di verificare e di valutare il comportamento del prof. Moffa nello svolgimento della lezione tenuta il 25 settembre 2010”? Avendo io sicuramente “discusso” le diverse tesi sull’argomento della lezione, sono già colpevole!
3) Come fa lo stesso consesso a “invitare con fermezza (?) la Facoltà di Scienze politiche di non attivare il Master” senza aspettare le conclusioni dei lavori della Commissione da esso stessa attivata?
4) Come fa infine la Facoltà a non attivare il Master solo in base alla cagnara di Repubblica e de Il Centro e dei successivi sviluppi su altre testate, con manipolazioni del video e delle frasi in essa contenute?
Una paurosa caduta di stile dunque, non tanto la decisione in sé (che evita soluzioni punitive), ma quell’allucinante “verità storiche indiscutibili”, locuzione che resta come un marchio d’infamia per l’Accademia italiana. A meno che essa locuzione non venga celermente corretta.
Ma la tragedia non vuol dire affatto la fine del totalitarismo culturale, con o senza il o un master della provincia Italia. Un’ultima considerazione è in effetti necessaria: io ringrazio il Presidente Chiodi per aver difeso il principio della libertà di insegnamento, ma oso controbattere che non è certo solo il professor Moffa a porre dubbi o criticare il dogma dell’Olocausto, le sue cifre, le tecniche di sterminio, la pianificazione presunta, intoccabili e appunto “indiscutibili”. E’ vero il contrario: come Israele mostra delle oggettive difficoltà negli ultimi anni ad attuare i propri obbiettivi – vedi primo fra tutti la guerra all’Iran – perché nessuno in Occidente lo asseconda più, a cominciare da Obama, così la discussione libera sullo sterminio di ebrei nella II guerra mondiale è oggi una esigenza sentita da milioni e milioni di persone, e sicuramente dalla stragrande maggioranza del popolo italiano.
Un sondaggio del Corriere della Sera, anni fa annuncio’ che il 75% degli intervistati era favorevole alla libertà di parola e di discussione per i “negazionisti” e dei temi “negazionisti”.
Se questo diceva un sondaggio del principale quotidiano italiano, allora diretto da Mieli, resta molto difficile pensare che dei docenti universitari possano condividere veramente quel pericolosissimo “indiscutibili”, una spada Damocle che incombe anche sulla loro attività di ricerca e di insegnamento.
x quei due “CACARITTI” di rod e pop
Quando mi avrete portato uns prova, una sola di dove vuol fermare la sua avanzata in territotio palestinese smmetterò di aver detto stronzate, fino ad allora gli stronzi in tanden siete voi due.
E se avete qualcosa da eccepire sapete dove trovarmi … mica stò nascosto nelle fogne come voi !!!
Antonio
Beh ….io te lo pure detto dove mi trovo ogni giorno, vi ho persino invitato al Bar Dostoevskij.
Poi lo trovo da stupidi scrivere “voi lo sapete dove trovarmi”. Credi che veramente uno come me possa venire a trovare uno come te? Perdere tempo per cose inutili…..ma chi ti conosce….pussavia…..
Ahmadinejad ha incitato Hezbollah con:
“Ti saluto, popolo della resistenza. Tu sei una montagna solida. Siamo orgogliosi di te e resteremo per sempre dalla tua parte. Il mondo intero sa che i sionisti scompariranno.
Gli occupanti sionisti non hanno scelta se non quella di accettare la realtà e tornare nel loro terre di origine”.
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Dunque, espulsione radicale e totale di tutti gli ebrei verso l’Europa e non gia’ solo dai Territori occupati nel 1967, ma da tutta la terra che va “dal Giordano al mare”, in cui secondo Ahmadinejad hanno diritto di vivere solo e unicamente i musulmani e gli arabi. ???
Cosi’ l’Iran con il Libano, la Siria, la Turchia formeranno un blocco regionale estremista che preme con parole e atti di guerra contro Israele.
Non mi sembra che la PACE sia vicina.
Anita
“Quei video solo solo strozate. Rodolfo”
Infatti.
Mi sembra di averti intravisto insieme a quelle mezzecalzette in divisa , bravi a fare le loro bravate quando la gente è legata e imbavagliata.
Bella stirpe…
P.S.: impara almeno a scrivere correttamente la tua origine:
si scrive con una “n”.
Stro-n-zate.
vai.
C.G.
Caro Cerutti
Rodolfo si era già corretto!
E si lamenta, Komare?
Quale migliore occasione per gli US di iniziare una bella guerrona delle loro?
Non mi sembra che sanno vivere senza, sennò vanno in crisi da astinenza.
Come ne finisce una, ne tengono a caldo un’altra, e zac! si preparano ad una prossima.
Non vedo cosa ci sia da lamentarsi.
C.G.
x Poppy.
E vabbè, non l’ho visto.
Ma la sostanza resta.
C.G.
Poppy dixit:
“Ali’ era un razzista in riversa e in generale odiava i bianchi e la religione a cui era membro non era di meno”.
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Non ti sei mai chiesto il perchè? Le ragioni?
Difficile arrivarci?
Ti do un piccolo aiutino: “withe only”.
Ti dice niente?
màh..
C.G.