Kippah no, kefiah sì: le solite lapidazioni morali a senso unico. Chi bestemmia chi: colomba, pesce, agnello sì, ma porco e cane no. Eppure diciamo sempre che “del porco non si butta via niente”, proprio come si fa con Dio, e che “il cane è il miglior amico dell’uomo”, proprio come dovrebbe essere anche il buon Dio. O no?
Berlusconi va cacciato prima che trascini l’Italia intera nel disastro, e fin qui siamo d’accordo. Siamo d’accordo anche sul fatto che la morale di cui da sempre fa mostra non è delle migliori. Però questa levata di scudi per la barzelletta con bestemmia e per quella con protagonista un ebreo immaginario si presta a qualche considerazione non necessariamente di bieco conformismo come invece sta deplorevomente avvenendo. Idem per quanto riguarda la battuta di Giuseppe Ciarrapico, noto fascista molto esecrabile, sul nuovo partito di Gianfranco Fini che “ha già ordinato la kippah”. Ma andiamo per ordine.
Il giornale dei vescovi L’Avvenire d’Italia e gli ambienti della Chiesa che hanno sparato critiche e accuse per la barzelletta blasfema meglio farebbero a occuparsi prima di cose più serie e più di loro specifica pertinenza, che certo non mancano, e poi magari anche delle barzellette berluscone. Per esempio, dovrebbero occuparsi del nuovo scandalo della banca vaticana IOR, con annesso nuovo schiaffo in faccia alla magistratura italiana qual è l’avere ricevuto in pompa magna il capintesta dello IOR come esibizione di rinnovata fiducia nei suoi confronti. Potrebbero anche occuparsi degli affari immobiliari di Propaganda Fide, che a Roma utilizza il proprio enorme patrimonio per affittare e vendere appartamenti e palazzine a chi è utile tenerselo buono in modo che non sia mai critico verso il Vaticano e annessi e connessi. Poi c’è lo scivoloso argomento dei preti pedofili: non c’è bisogno di spendere molte parole per dire che in un campo terribile come questo, e che non è una barzelletta, c’è da parte dell’Avvenire e dei vescovi un silenzio che difficilmente si potrebbe definire men che blasfemo.
Veniamo al dunque. Nel suo Cantico delle creature S. Francesco predicava il “Laudato sie, mi’ Signore cum tucte le Tue creature”, nessuna esclusa. Compreso quindi il maiale, detto anche porco, e il cane. Non si capisce dunque perché mai si possa rappresentare Dio, il suo figlio Cristo e lo Spirito Santo con una colomba, un pesce, un agnello e quant’altro, che sempre animali sono, ma si ritenga invece una bestemmia associarlo a un maiale o a un cane. La faccenda è molto strana e totalmente illogica anche perché il cane è definito “il miglior amico dell’uomo”. E quindi: come mai è considerato bestemmia utilizzarne il nome come epiteto per il buon Dio? E’ così orribile che Dio sia considerato di conseguenza anche lui il miglior amico dell’uomo? Senza contare che in Italia il cane è talmente amato da avere preso ormai in moltissime famiglie buona parte del posto che fino a qualche anno fa era dei bambini.
Ancora più strana è l’indignazione per l’associazione del Creatore al povero ma utilissimo maiale, del quale come è noto non si butta via nulla perché tutto si utilizza. Proprio come con il buon Dio, ma tralasciamo. Il fatto strano è che in questa inspiegabile fobia verso il suino il cristianesimo, e in specie il cattolicesimo, è identico al tanto detestato islam e all’ancor più detestato, almeno per 16 secoli, ebraismo. Il suino è infatti cibo parimenti proibito per i musulmani che per gli ebrei: come la mettiamo?
A voler essere pratici, vista la comune terribile avversione verso il maiale, considerato molto ignorantemente creatura impura, potremmo consigliare alle tre religioni monoteiste, impegnate a parole a sviluppare rapporti tra loro meno disastrosi e guerrafondai, di iniziare il dialogo almeno da questo argomento, la cui comunanza è stata finora deplorevolmente sottovalutata. E il cane si presta bene come elemento di dialogo quanto meno tra cattolicesimo e islam, visto che i musulmani non amano affatto i cani: nei Paesi arabi è raro vederli. Con il vantaggio, peraltro, che almeno lì non imbrattano marciapiedi e giardini pubblici come ormai accade purtroppo in tutta l’Italia. A dire il vero di cani non se ne vedono molti neppure in Israele, a parte i cani poliziotto e quelli di uso militare, motivo per cui il miglior amico dell’uomo potrebbe essere anche lui una piccola base di partenza per un dialogo vero tra le tre religioni monoteiste. Visto anche che il buon Dio, che dovrebbe essere il vero miglior amico dell’uomo, nei panni di miglior amico ha fatto cilecca. Almeno storicamente parlando.
Veniamo ora alla barzelletta “contro gli ebrei”. Fermo restando che una barzelletta è solo una barzelletta e che il proverbio “Scherza con i fanti, ma lascia stare i santi” menziona solo, per l’appunto, i santi e non altri, è inspiegabile come su certe cose si possa scherzare tirando in ballo i genovesi o i portoghesi, senza che nessuno gridi all’offesa “contro i genovesi” o “contro i portoghesi”, mentre ogni volta si scatena un putiferio se si scherza, anche se in modo a volte odioso, su un ipotetico ebreo immaginario. Di barzellette “contro” (?) gli ebrei, vale a dire del tipo raccontato da Berlusconi, il mondo ebraico è pieno. Da sempre. A casa ne ho un libro, regalatomi da un mio amico ebreo, ogni tanto ne leggo qualche riga e mi faccio due risate. Se non ricordo male, a volte ci va giù pesante anche il regista Woody Allen, tipico e geniale ebreo newyorkese. Qualche anno fa ho letto con sgomento che era arrivato anche sulla stampa italiana l’eco di una pioggia di accuse di “antisemitismo” (!) a una ragazza di New York che aveva raccontato in un libro della sua delusione riguardo le prestazioni sessuali dei ragazzi ebrei della Grande Mela passati per il suo letto (ma a volte anche “en pè”, come canta Jannacci). Roba da matti! Riguardo invece il gentil sesso, personalmente non ho notato nulla di diverso tra ragazze ebree e non ebree che – long time ago, ahimé – hanno allietato la mia maturità. Se devo essere sincero, quella che più mi ha “acchiappato” era una ragazza somala ma di ceppo etiope. Di che religione? Non ne ho la più pallida idea, non gliel’ho mai chiesto così come lei mi chiedeva tutt’altro che professioni di fede. Poteva anche essere copta, cioè cristiana, o musulmana o animista o falascià, cioè ebrea etiope, ma non m’è mai passato per il cervello di perder tempo con certe cose. E neppure a lei.
Per non dire del tentativo di lapidare moralmente Roberto Benigni per il suo film La vita è bella. Bello o brutto che sia tale film, che può piacere o no – a me non è piaciuto – tacciarlo di antisemitismo o di presa per i fondello della Shoà è davvero fuori dal mondo. Non è tentando di tappare la bocca a chiunque dica cose fuori dal coro, anche se antipatiche o comunque sgradite, che si guadagna maggiore stima e rispetto. Tuttaltro. Per esempio, non è reagendo come hanno reagito certi ambienti musulmani alle vignette su Maometto che si conquista simpatia e rispetto. O no? E questo è un dato di fatto che non vale certo per gli “infidi” dei nostri giorni, vale a dire i musulmani.
Ciarrapico e la kippah, ovvero la sua frase “Fini per il suo partito ha già ordinato la kippah”. Premesso e ribadito che Ciarrapico, detto anche “Ciarra”, si vanta da sempre di essere tuttora un fascista, e che questo basta e avanza a squalificarlo, la reazione fuori misura alla sua battuta è incomprensibile. Per almeno due motivi. Il primo motivo: in Italia – e in tutto il mondo cattolico – si usa dare del baciapile o del prete o del sagrestano a chiunque si voglia tacciare non solo di clericalismo, ma anche “solo” di conformismo. Si critica e si attacca – e con argomentazioni spesso non certo leggere – perfino il papa, senza che si scateni ogni volta una tempesta in un bicchier d’acqua. Del resto è la stessa Costituzione che garantisce il diritto di espressione, fosse anche irriverente e volgare. Perché mai si deve scatenare un casino se al posto del termine “prete” o “baciapile” si usa il termine equivalente “rabbino” e quant’altro? Lo strano è che anche i musulmani reagiscono con ipersensibilità fuori luogo a certi epiteti, a certi accostamenti e a certe critiche. Dobbiamo concludere che il mondo cattolico è più tollerante non solo del mondo musulmano, ma anche di quello ebraico? Sarebbe sorprendente.
Il secondo motivo è che il copricapo arabo e palestinse kefiah (donde, si noti bene, il nostro vocabolo “cuffia”) viene invece sempre associato addirittura al terrorismo e proprio da quegli stessi ambienti ebraici o sedicenti tali che reagiscono violentemente alla battuta (idiota) del noto “Ciarra”. Non sono stati questi ambienti a lapidare Massimo D’Alema quando, in veste di nostro ministro degli Esteri, venne omaggiato durante una visita in Libano del tradizionale copricapo arabo e non solo palestinese? Perché mai la kefiah è automaticamente associata, in modo peraltro demenziale, al terrorismo nonostante sia da secoli il tradizionale copricapo di decine di milioni di pacifici esseri umani, spesso sfruttati e angariati? E come mai mentre la kefiah è automaticamente demonizzata, senza che nessuno si scandalizzi o reclami per una tale idiota demonizzazione e identificazione con il terrorismo, la kippah invece non può essere neppure solo semplicemente nominata a sproposito? Se non erro, il comandamento dice “Non nominare il nome di Dio invano”.
Il nome di Dio, non quello della kippah. O sono diventati la stessa cosa? Nel caso, è bene lo si dica.
Ma poi, diciamo la verità: anziché offendersi, nel rabbinato, in Israele e nella comunità ebraica non solo romana sarebbero ben contenti se Fini avesse davvero per il suo partito “già ordinato la kippah”.
Post scriptum – 1) Il papa alla folla in delirio per il suo arrivo a Palermo ha lanciato una bella esortazione: “Seguite l’esempio di don Puglisi!”. Sì, ma perché lui non lo segue? Perché preferisce esempi totalmente diversi?
– 2) Il ministro Maroni e il sindaco di Milano, la Letizia dal sorriso stitico, continuano a garrire che la moschea, cioè il tempio o chiesa dei musulmani, NON si farà. Affermazione grave, non solo razzista, eppure nessuno si scandalizza. Il problema è solo nominare la kippah?
– 3) Il leader degli xenofobi d’Olanda, Geert Wilders, è andato a un congresso in Germania di bella gente come lui e ha potuto dichiarare beato “l’Islam è come il nazismo”, pensiero che peraltro hanno in molti anche in Italia e non lo nascondono. E nessuno fiata. Il papa è occupato a prendersela con la cosiddetta bestemmia di Berlusconi…. Strano, anche perché con lo stesso Berslusconi ha tentato fino all’ultimo la Mignottanza, alla faccia delle pugnalate a Dino Boffo. In ogni caso, Wilders ha dimenticato un particolare, non trascurabile: ammesso e non concesso che l’islam sia come il nazismo, il fatto storicamente accertato e avvenuto è che lui e i tipi come lui SONO il nazismo, lo sono già stati.
– 4) Se pensiamo di liberarci di Berlusconi contando sulle reazioni del Vaticano anziché sulla forza politica, potremo solo cadere dalla padella nella brace. Permettere al papa e al Vaticano di interventire sempre e comunque nei cavoli politici italiani significa cedere sovranità, fatto sempre negativo. Meglio una bestemmia di Berlusconi che l’invadenza vaticana e clericale, che tende a diventare supplenza politica.
Sei sicuro che sia caffe’ organico?
… certo ho la certificazione del ministero di agricoltura dominicano… certificazione internazionale… Ma x meglio capire di allego un paio di link, sulla zona di produzione…
http://jmarcano.netfirms.com/graficos/mapas/rlmapa.gif
Un parco nazionale protetto, abitato da una piccola comunita di campesinos… (non li hanno potuti sloggiare dopo aver dichiarato “parco protetto” e coltivano piccoli appezzamenti di terra incontaminata da secoli…) nel parco non si possono usare prodotti chimici… e insetticidi vari… Ecco xcche ho portato x gli amici un regalo prezioso e soprattutto introvabile… questi sono i regali che a me piace fare… peccato che x posta x l’estero il costo sia sproporzionato al suo valore… 45 euro x le americhe e 35 x l’Europa, inclusa la svizzera… mi piacerebbe mandarlo a tutti… ma purtroppo non posso e mi dispiace al CG, lo inviera Uroburo dalla Svizzera…
ciao ciquelita de mi corazon!!
Paleonico
Teramo, Moffa bloccato dall’università
Dopo la lezione sulla shoa, l’intervento del ministro.
Non può essere rimosso, ma il corso è stato bloccato
(intanto immagino che pensino anche a come rimuoverlo)
Visto? Lo dicevo solo ieri.
Libero pensiero in libero stato.
Ergo, tutto siamo, tranne che uno stato libero.
Guai a toccare certi temi!
E poi ci scandalizziamo dei dissidenti cinesi!
Strano che i nobel non vengano mai assegnati, manco per svista, ai dissidenti israeliani o ai palestinesi?
——–
Cara Vox
Eccomenoooo! Nobel della Pace 1994 a Arafat. Era palestinese!
x Poppy
Per poi metterci un burattino come Giorgetto Tracannawisky?
Ah, bèh..
Contenti voi..
C.G.
Arafat non era un dissidente.
Ma il presidente dell’assemblea palestinese e leader di Al Fatah.
Informati Poppy, Obama con il tempo vi potrà un tantino acculturare, vostro malgrado.
C.G.
@ CC
Ne dubito.
Questi, ormai, sono senza speranza.
x C.G.
I vizietti del nuovo Presidente non vengono resi pubblici.
Io vorrei che tutto andasse bene per Obama ed il suo cabinetto.
Sarebbe un bene per la nazione e per le truppe in combattimento.
C’e’ estrema mancanza di fiducia in questa amministrazione.
L’industria non si muove, non si fidano.
Ogni giorno esce qualche cavolata.
Nancy Pelosi ci vuole dare da bere che e’ un beneficio per la nazione il dare piu’ assistenza pubblica e piu’ welfare cards per cibo e spese.
Con piu’ soldi danno via con piu’ soldi vengono spesi.
Che ragionamento e’?
Anita
Poppy,
sei bizzarro e poco informato.
Vogliamo parlare del triangolo Bath-BBCII-Bin Laden-Bush Padre?
C.G.
Ekkè facciamo, Komare?
Meglio farli morire di fame?
Perchè non organizzate all’interno degli US una bella guerretta delle vostre?
Così eliminate questo problema che assilla i puzzoni neocon.
Prendete due piccioni con una fava.
O nò?
C.G.
Sono due anni che governa e la Komare parla di vizietti del “nuovo Presidente”.
Deve aver preso lezione dai Feltri & Sallusti nostrani, noti killer mediatici al servizio coatto del padrone.
Mai che la nostra signora di R.I: abbia mai accennato ai “vizietti” del suo Giorgetto figlio e a quelli del Giorgiaccio padre.
Tace.
Per l’appunto, metodo Feltri & Sallusti: quaglieggia.
C.G.
Come, ad esempio, tace sul fatto che quel poverocristo di Obama
ha ricevuto in dote da quel trio criminale “C.B.R” (Cheney-Bush-Rumsfeld) la cassa dello Stato vuota e sull’orlo dell’implosione finanziaria tipo Grecia.
Su questo, la vergine, zompa leggiadra.
C.G.
SENZA SPERANZA IN UN MONDO MIGLIORE
C’E’ SOLO LA FINE DI TUTTO
http://www.ariannaeditrice.it/articolo.php?id_articolo=34942
Cornelius Castoriadis soleva dire che viviamo in una «epoca di acque basse». L’espressione era ben trovata. L’Europa oggi sembra non avere alcun contenuto sostanziale. Non mira a nessun progetto comune, non vuol più avere nessun ruolo storico. Addirittura, nessuno è d’accordo nell’individuare ciò che la potrebbe definire. L’Europa si trasforma lentamente in un vasto caravanserraglio, senza storia, senza memoria e senza frontiere. Costituisce una sorta di massa inerte, ma agitata da tutte le parti…
Viene da pensare al mondo descritto nel film dei fratelli Wachowski, Matrix. Ognuno vi considera vero quel che è inautentico, ognuno vi è manipolato nel momento stesso in cui si crede libero. Mai gli uomini hanno tanto creduto di fare quel che vogliono, mai sono stati assoggettati a così tante regole. Non sanno, del resto, cosa davvero vogliono, dal momento che è lo stesso sistema a modellare i loro desideri. La pubblicità, onnipresente, ripete instancabilmente il medesimo e unico messaggio, ovvero che la felicità risiede nell’acquisizione di oggetti, nell’accumulo delle cose… Siamo… al trionfo senza limiti della dialettica dell’avere sulla comunità dell’essere.
Gli scontenti si addizionano ma non si aggregano. Al sistema si rimprovera di distribuire male le cose, non di essere ormai capace solamente di produrre cose. La stessa vita politica è caratterizzata dalla neutralizzazione-privatizzazione, dalla sfiducia e dall’astensione. In regime di atomizzazione sociale, quando ogni esistenza individuale viene vissuta come un assoluto, le masse non racchiudono dentro di sé nessuna capacità di mobilitazione. Inerti e spugnose, svuotate di qualunque energia; pronte ad assorbire tutto, si sono trasformate in quelle «maggioranze silenziose» delle quali parlava Baudrillard, che sono maggioranza soltanto come silenzio…
Il sistema non pretende di essere perfetto, sostiene che non esistono alternative (!)
Ma se non si può più sperare in un mondo migliore, non c’è più niente da fare. Così si generalizza quel «disagio della civiltà» di cui parlava Sigmund Freud. Il disagio deriva dal fatto che le persone sperimentano immense miserie in un mondo in cui viene loro ripetuto che non possono che essere felici. Tocqueville, come è noto, aveva previsto tutto ciò. E anche Nietzsche, quando evocava «l’ultimo uomo».
Il peggio è che il sistema non può più essere contestato, non più tanto perché rifiuta e sanziona la contestazione, ma perché la assorbe e la digerisce, immunizzandosi in tal modo contro di essa… Il dramma è che la vera rivoluzione non trova più nessun punto d’appoggio, nessun agente storico che le consenta di incarnarsi.
Il sistema dominante ingoia tutto, si nutre di tutto. Un «Picasso» in altri tempi era un quadro, oggi è un’automobile. Guy Debord lo si espone alla Biblioteca nazionale di Parigi, i manifesti del maggio Sessantotto servono alle pubblicità commerciali e si fabbricano dei loghi utilizzando il volto di Karl Marx, di James Dean o di Che Guevara.
La straordinaria capacità del sistema di recuperare a proprio profitto quasi ogni cosa pone direttamente una domanda: che cosa è irrecuperabile? …
************il deficit di senso — la scomparsa dei “punti di riferimento” — che i nostri contemporanei percepiscono confusamente è prima di tutto la conseguenza del crollo di tutti i progetti collettivi. Quel che fa difetto è l’orizzonte di senso creato da valori condivisi, la chiara consapevolezza che il vivere assieme è portatore di un destino comune. L’esistenza individuale trova il modo di realizzarsi soltanto collocandosi all’interno di un orizzonte di senso comune. E la reciprocità fra i singoli individui ad aprire lo spazio di ciò che è comune, inteso come il luogo di un reciproco riconoscimento. L’essenza della vita comune non è generica, ma storica: costituisce il sito della storia, il luogo della messa in comune (koinonía), ciò a partire dal quale la storia avviene.**************
«La fine della speranza è l’inizio della morte», diceva il generale de Gaulle.
…la storia non è aperta su qualunque sviluppo, perché vi sono dei processi che non possono che giungere al termine. Inoltre, può anche essere aperta al peggio. Ciò che conta, in queste condizioni, è prestare attenzione ai segni premonitori…
Tutto ciò che nella storia ha fatto rumore è stato preceduto da un grande silenzio. Kata-strophè vuol dire rovesciamento. Anche nelle epoche di acque basse la marea, un giorno, finisce con l’arrivare.
x C.G.
No, si crea lavoro.
Lei non ha la minima idea di quanti NON vogliono il welfare e chiedono: non dateci carita’.
Lo sa lei quanti milioni di walfare checks sono stati spesi a Las Vegas nei casino’, in viaggi e crociate, per auto di lusso, per weekends a 5 stelle hotels, in Hawaii, etc….
Non c’e’ controllo…
89,000 stimulus payments sono stati mandati a morti e a incarcerati, per un totale di $13 miliardi.
Parli di quello che sa, cosi’ evita di prendersi un malanno, e’ ormai rimasto nudo.
Anita
x C.G.
Il surplus di Clinton non e’ mai esistito, e’ facile giocare con i numeri.
Mio marito e’ morto ottobre 1996, nel 1997 ho dovuto fare il saltimbanco per non dovermi vendere la casa.
I tempi erano gia’ duri e le tasse alle stelle.
Ho svenduto il condominio dove abitava mio figlio maggiore per quasi la meta’ del valore iniziale, questo nell’agosto 1997.
Era mio, dopo la morte di mio figlio l’ho rimesso a nuovo, l’ho venduto al primo interessato perche’ avevo convertito un stanza ripostiglio in una camera da letto.
Anita
CONFLITTO STRATEGICO TRA CINA E USA
http://opinion.globaltimes.cn/
All’inizio del 2010, i conflitti tra Cina e U.S.A. si sono
infittiti e velocizzati, dando inizio al più grande
disordine politico tra i due paesi …Le recenti
esercitazioni militari statunitensi e sudcoreane nel Mar
Giallo hanno mostrato che un consenso strategico
sino-statunitense non è ancora stato stabilito, mentre
si è andata intensificando una sfiducia strategica…
Nel 2003, entrambi i paesi hanno assistito a molti attriti
commerciali, inoltre gli U.S.A. hanno sollevato il problema
del tasso di cambio dello yuan. Ma i recenti attriti
commerciali sino-statunitensi si sono estesi ai campi
finanziari che precedentemente avevano un effetto positivo
sulle relazioni di ambo le parti e il problema del tasso di
cambio dello yuan è diventato altamente politicizzato.
Nel frattempo, alcune aziende transnazionali, come la
Goldman Sachs, Google e la General Electric, sono rimaste
enormemente scontente delle politiche della Cina
sull’incoraggiamento dell’innovazione nazionale. I
conflitti economici e commerciali sono divenuti indiscusse
barriere per lo sviluppo del consenso strategico
bilaterale…
all’inizio di quest’anno, gli scambi militari si sono
bloccati nuovamente a causa dell’approvazione della vendita
di armi in Taiwan e gli ufficiali dell’esercito di entrambe
le nazioni stanno dando voce a sentimenti più
antagonistici.
A Dicembre e a Novembre 2003, Hu Jintao e Wen Jiabao hanno
presentato la “China’s peaceful rise” [espressione
utilizzata dalla Cina per indicare la propria politica
estera n.d.t.]. A questo punto, gli osservatori
statunitensi hanno creduto che la direzione dello sviluppo
a lungo termine della Cina avesse come obiettivo quello di
integrarsi con l’ordine internazionale dell’Occidente.
Ma oggi i media statunitensi vedono la Cina come una
minaccia etichettandola sempre più come tale. In Cina,
come mostrano alcune pubblicazioni quali Currency Wars,
Unhappy China e The Chinese Dream, i sentimenti
anti-americani e il nazionalismo aumentano…
Il distacco tra i due paesi si sta inoltre colmando. Nel
2003, il prodotto interno lordo cinese era di 1.4 trilioni
di dollari, pari ad un ottavo dei 10.9 trilioni di dollari
U.S.A.. Nel 2009, il prodotto interno lordo cinese è
salito a 5 trilioni di dollari, pari a più di un terzo
dei 14 trilioni di dollari degli Stati Uniti. E il
coinvolgimento degli Stati Uniti nell’economia mondiale si
è ridotto dal 29 percento nel 2003 al 23 percento nel
2009.
Il distacco tra il potere predominante dei due paesi sta
diminuendo velocemente. Con la crisi economica mondiale, la
forza e l’influenza dell’Occidente si sono inclinate e i
poteri emergenti hanno svolto un ruolo sempre più
fondamentale a livello mondiale.
Visto che la solidità cinese cresce rapidamente, il
paese premerà sulle suddette questioni prendendo
l’iniziativa per il mantenimento della stabilità dei
rapporti sino-statunitensi. Dunque, nella partita tra Cina
e U.S.A., la Cina ha il possesso della palla, ma la palla
viene calciata verso gli U.S.A. più frequentemente…
Il distacco tra le visioni dei due paesi su alcune
importanti questioni internazionali si sta ingrandendo. Gli
strateghi statunitensi stanno ancora cercando di trarre
vantaggio dai punti deboli degli affari interni e
internazionali della Cina.
L’incremento del potere della Cina non può essere
trasferito nelle leve di spinta e di politica per
instaurare le relazioni sino-statunitensi. Servirà
molto tempo prima che gli U.S.A. cambieranno le proprie
politiche con la Cina. Perciò, in futuro l’area di
cooperazione strategica tra le due sarà stretta e una
grande competizione sarà inevitabile[…]
sei bizzarro e poco informato.
Vogliamo parlare del triangolo Bath-BBCII-Bin Laden-Bush Padre?
C.G.
—————-
Caro Cerutti,
Uno di noi e’ mal informato. Ma non sono io. Sale Bin Laden che aveva investito in Arbusto Energy nel 1979 era il fratellastro di Osama bin Laden. Hai capito la storiella di tuo fratello?
Never mind! Forgetaboutit!
Arafat non era un dissidente.
Ma il presidente dell’assemblea palestinese e leader di Al Fatah.
—————–
Caro Cerutti
la tua logica continua a meravigliarmi!
x VOX
For one, China needs to stop using slave child labor.
But I must close now.
Anita
toh, non sapevo che Sakarov e Solgenitsin fossero ebrei, ne’ tanto meno sionisti…
Mi pare che anche il Nobel per la fisica appena assegnato ad uno studioso di queste parti…e’ andato ad un russo. Infatti il 10% degli accademici in UK sono di origine straniera, brain drain e tutto il resto.
Poi per correttezza Vox avrebbe dovuto dire ebrei russi, non ebrei ‘sionisti’, dato che anche gli ebrei in Russia erano russi, o Stalin non lo permetteva?!
Peter
il guaio e’ che l’unico ebreo che scrive regolarmente su questo blog (Shalom a parte, e lui non e’ molto regolare) conferma in pieno i pregiudizi antiebraici di alcuni…
Peter
conferma in pieno i pregiudizi antiebraici di alcuni…
————–
x Peter
E questi sarebbero?
toh, non sapevo che Sakarov e Solgenitsin fossero ebrei, ne’ tanto meno sionisti
@Peter
Il che dimostra largamente che a volte parla di cose di cui non sa nulla.
Tra parentesi, il vero cognome di Sakharov era Zukkerman.
Qui non ci sono sentimenti antiebraici, anzi.
Si tratta di questioni puramente politiche e di convenienza.
O si aggiunge anche lei al coro di quelli che a ogni minima critica
o menzione sanno solo appiopparti l’etichetta di “antisemita”?
@ Peter
La definizione ebreo-sionista, invece, e’ molto corretta.
Infatti, ci sono molti ebrei non-sionisti e non sostenitori di israele in tutti i paesi in cui vivono e sono degni di ogni stima e rispetto.
x Vox
mi scusi tanto, ma che Sakharov fosse ebreo (di nome Zuckherman) e’ assolutamente falso.
Lo era quanto lo erano Charlie Chaplin ed Enrico Fermi.
Invece mi pare che la nomea di ‘ebreo’ fosse facilmente affibbiata a dissidenti di ambo le parti, Chaplin ad Ovest come Sakharov ad Est.
Peter
Be’, certo lei solo ha la verita’ in tasca,
per giunta in tutti i rami dell’informazione
e dello scibile umano.
Dimostri che e’ falso che Sakharov fosse ebreo.
A parole siamo tutti bravi.
x Vox
mia cara, (o caro, per ipotesi), non si puo’ dimostrare un negativo, e’ come dimostrare che Dio non esista…
Comunque, suo nonno era un prete russo ortodosso, e Andrei venne battezzato, anche se poi risulto’ non credente ed umanista (proprio come Chaplin…).
Peter
Si, si, si…
Mooolto convincente come argomento. E’ inutile che le dica che conosco dozzine di ebrei battezzati, sia ortodossi che cattolici, uno perfino anglicano emolti del tutto atei. Ciononostante, alcuni di loro si fanno attaccar per pazzi alla minima critica del governo israeliano. Altri, invece, sono fermamente antisionisti. Ma, battezzati o atei, non nascondono ler proprie radici ebraiche, ne’ vedo perche’ mai dovrebbero farlo, visto che non e’ ne’ un demerito, ne’ qualcosa di cui vergonarsi. Quanto a Sakharov, pensi quel che le pare, tanto la realta’ non cambia.
E comunque, e’ riuscito, come al solito, a trascinare il nocciolo del discorso altrove. Bravo.
x Vox
che lei fosse una furbetta (o furbetto) in perenne alone di ambiguita’ non mi era nuovo, ora me ne ha dato un’ennesima conferma. Tra poco mi dara’ le prove che anche la regina e’ ebrea…
Anche il nonno di Sakharov era un ebreo battezzato cui era stato permesso di essere prete ortodosso in Russia? (una categoria notoriamente molto ecumenica, liberale, non xenofobica ed aperta sul piano religioso, intellettuale e filologico…).
Si faccia una buona dormita, ne ha bisogno anche lei…
Peter
tut tut tut, neanche st’inverno ferie ad Odessa…
x VOX
Solzhenitsyn non era ebreo, sua mamma era dell’Ucraina ed era greco ortodossa.
Uno dei nostri talkmasters ne parlava dalla mattina alla sera negli anni in cui il “Gulag Arcipelago” fu pubblicato.
Sakharov non era ebreo, il nonno era greco ortodosso.
Se la mamma non e’ ebrea i figli NON sono ebrei.
La mia amica russa si spaccia per ebrea ma non lo e’.
Sua mamma era dell’Ucraina, il papa’ era ebreo, infatti il suo cognome non e’ nemmeno ebraico, cosi’ metto in dubbio che sia sua mamma e che lei stessa fossero sposate.
Suo figlio non e’ stato Bar Mitzvah.
Uno dei nostri forumisti e’ di mamma ebraica, ma lui non si sente ebreo.
To each his own………….
Anita
Cara Vox
Tutti quelli che hanno osato criticare l’impero sovietico erano ebrei, vero? Per esempio il vero nome di Popeye e’ Spiderman!
Ti riferisci al famoso uomo-pantegana , forse?
Quello che morso da un topo in gioventù è diventato il re della Fogne?
Facciamo un fumetto, tu fai i testi e io le vignette che ci faccaimo i doLLarii…
Bèh, Komare,
veramente è lei a rimanere “nuda” dopo le sue panzane fin qui postate per totale ignoranza pur vivendo da quelle parti malsane.
Ve ne state lì sulla vostra torretta di avorio del kazzo e guardate giù, chi passa, con sufficienza.
Sono sempre gli altri, naturalmente gli ultimi della terra, che danno fastidio alla vostra supponente ipocrisia.
Siete anche voi gli “ultimi” e quel che è peggio, neanche vi rendete conto di esserlo, attaccati come mignatte a quella fune che si sta spezzando.
P.S.: Le mie camicie sono quì, linde e stirate. Ne ho una trentina (tutte vinte al mercatino delle opinioni) e ne cambio due al giorno quando fa caldo e pure quando non lo fa.
Proprio così.
Buonaseeera.
C.G.
Uno dei nostri forumisti e’ di mamma ebraica, ma lui non si sente ebreo.
… penso che alludi a me, cara Anita… si non ne sono certo, in quanto fu mio gugino, un famoso coiffeur di Milano che fece indagini, fin in Albania, da dove provenivano i miei nonni materni e scopri che erano ebrei albanesi, emigrati in puglia, il secolo precedente. I cognomi… se da questi si puo risalire alle origini … mio nonno era De Padova e mia nonna Bocci… terza moglie del nonno… due volte vedovo… se si vuole aggiungere i segni di luoghi comuni… ne ho da vendere di ebraicita nel mio carattere e mi dicono anche dei tratti somatici… di certo sono antisdraeliano… il resto m’importa meno di gniente… ciaoo
Paleonico
Il padrino del neonato Sakharov era un noto musicista di nome Aleksandr Borisovitch Goldenveiser. Per essere il padrino, doveva egli stesso essere battezzato, pur essendo un ebreo-russo, come battezzati e ortodossi erano e sono oggi migliaia di altri ebrei-russi. Che Solzhenizin non fosse ebreo, poi, e’ fenomenale. Non vale nemmeno la pena che controbatta.
Al vostro gruppetto affiatato, intanto, consiglierei un po’ di calma.
Agitarsi tanto di sera rovina il sonno.
E, tanto per restare in tema di NOBEL
(da cui si era partiti)
http://selvasorg.blogspot.com/2010/10/vargas-llosa-nobel-per-meriti-letterari.html
[…] Dopo il Nobel della Pace attribuito a un uomo di Stato impegnato in due guerre d’invasione simultanee, non c’è da stupirsi più di nulla. Il premio Nobel, quando non soggiace alle logiche degli interessi geopolitici, si inchina a quelle più smaccate della politica spicciola. Ed evidenzia sempre più i tratti somatici di un Comitato per la Propaganda indiretta delle elites europee.
A Stoccolma agiscono per ingigantire la polarizzazione del mondo contemporaneo, come manifesto veicolo della cultura-spettacolo ridotta a puro spettacolo manicheo. Dopo Obama, è meritevole del premio il dissidente cinese Lu Xiaobo, non le argentine Nonne della Plaza de Mayo che –persino i lettori del Corriere della Sera- votavano come loro favorite.
Il Nobel interpreta a meraviglia la melliflua ipocrisia occidentale. Trasferiscono in Cina le loro multinazionali per godere del miele dei bassi salari e dello sfruttamento dei cinesi, grazie alla legislazione e alle caratteristiche delle istituzioni di quel gran Paese. Poi si coprono con la foglia di fico di un Nobel o con i rituali sermoni sui “diritti umani”. Non quelli salariali, sindacali, previdenziali o sociali dei cinesi e degli europei.
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L’illustre [Vargas Llosa, scrittore] peruviano che vive all’estero da quando furono impietosamente stroncate le sue aspirazioni alla presidenza del suo Paese d’origine, ha tenuto a mettere in chiaro che –se a Stoccolma si sono tardivamente ricordati di lui- è per i suoi libri, non per la sua attività politica.
Molte energie ha dedicato per stare alla testa della coalizione di destra del Fredemo. Milita come “penna engagé” per dar lustro al neoliberismo, sulle pagine del giornale spagnolo El País e dei maggiore quotidiani reazionari latinoamericani.
Nessuno può negare il talento narrativo di Vargas Llosa, solo il comitato d’affari di Stoccolma può averlo olimpicamente ignorato per quattro lunghi decenni. E’ lecito domandarsi, pertanto, che cosa abbia indotto oggi questi “saggi” a dare l’alloro al gran narratore peruviano di ieri, scaduto a panphletista neoliberista ortodosso. Non ha molta credibilità la motivazione ufficiale di “grande innovatore dell’idioma spagnolo” in passato attribuita al poeta messicano Octavio Paz. Lascia perplessi anche che ritengono Vargas Llosa come “cartografo delle strutture di potere”. Visto che Vargas Llosa ha subito una curiosa metamorfosi: dall’adorazione di Fidel Castro ad apologeta della destra oligarchica latinoamericana. Incapace, questa, di emendarsi del golpismo latente e restauratore, venato di nostastalgie neocoloniali.
E’ un rilevante romanziere, ma non ha rinnovato il castigliano…
T.P.
x Cerutti Gino
Cerutti Gino { 08.10.10 alle 16:05 } Sono due anni che governa e la Komare parla di vizietti del “nuovo Presidente”.
=
Mai che la nostra signora di R.I: abbia mai accennato ai “vizietti” del suo Giorgetto figlio e a quelli del Giorgiaccio padre.
Tace.
Per l’appunto, metodo Feltri & Sallusti: quaglieggia.
C.G.
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Non c’e’ bisogno che io parli dei vizi del passato di G.W.Bush, ne parlate voi ad oltranza.
Lo avete anche chiamato rozzo, il che e’ tutto il contrario.
La Casa Bianca aveva ritrovata Classe ed eleganza demure, contegnosa.
Negli US e’ un accomplishment essere riusciti a combattere i propri demoni.
I vizietti del nuovo Presidente sono stati ombrati dai media, non da due anni, ma dal 2004.
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Oggi sono venuti amici di lungo tempo, dal giorno in cui sono arrivata negli US.
Non conoscevo un cugino, il quale liberamente mi ha detto:
I am a recovering alcoholic.
Da noi non sono disprezzati, tutt’altro.
Se cadono, si rialzano ed aiutano gli altri.
In Italia ci sono molti alcolici, ma si credono di non esserlo perche’ bevono vino.
Un bicchiere di vino di 6 oz. equivale ad un bicchierino di wisky, 1.5 oz.
Anita
x VOX
Il premio Nobel di Obama e’ stato assegnato prima ancora che avesse preso il suo ufficio di Presidente.
Strano, non le pare?
Anita
x TUTTI
E’ IN RETE IL NUOVO ARGOMENTO.
BUONA LETTURA.
pino nicotri
OSSIGNOREIDDIO!
La Casa bianca con quel testa di..cowboy (cerco di trattenermi)
aveva acquistato, cito:
“classe ed eleganza demure, contegnosa”
Questa è la più strampalata letta da mesi.
Lei ha bisogno di un ricostituente, mia cara signora. Si riguardi e quando esce di casa si metta un cappello.
E sì.
C.G
Il buscetto era amicone del nostro berluska.
“Georgeeee… Ghè pensi mì”
“Sillviouooo..oh yeaaaaaaaaaaah!
Kristo li fa e poi li akkompagna.
C.G.
x Cerutti Gino
No, ho scritto:
“La Casa Bianca aveva ritrovata Classe ed eleganza demure, contegnosa.”
Ritrovata, non acquistata.
Ritrovata significa che era andata persa.
So quello che dico e scrivo, lei legge quello che i giornali europei le vogliono far credere.
L’odio verso una persona vi acceca, lo vedo dalla mentalita’ che usate verso i vostri politici, un conto e’ criticare la politica, un conto e’ criticare il fisico, le sembianze, corto, alto, pelato, nano, la pronuncia, etc….come se tutti voi foste degli Adoni.
Anita
ECCERTO!
In quanto a odio, i media usaescippa non è che ci vanno tanto per il sottile quando si tratta di gettare fango sulle persone della politica.
A vagonate, per diffamarle.
Sarebbe opportuno dare prima una bella ramazzata davanti al proprio uscio di casa, mia ineffabile signora, prima di scandalizzarsi iper-ipocritamente sugli altri.
Ma lei, scusi, della sua “mentalità” non si auto-scandalizza mai?
Proprio mai?
màh..
C.G.
x C.G.
La critica della baldoria che avviene alla Casa Bianca oggigiorno non la trovera’ mai sui giornali piu’ conosciuti.
Anita