La Sakineh di Teheran è viva. Quella della Virginia, l’handicappata Teresa Lewis, è stata invece uccisa questa notte. Nel vergognoso silenzio dei professionisti dei due pesi e due misure come Bernard Levy e Carla Bruni Sarkozy. Woody Allen: “La stampa racconta balle”. As usual

E dunque la Sakineh statunitense che risponde al nome di Teresa Lewis e di cui tutti ce ne siamo bellamente fregati, anzi strafregati,  è stata puntualmente giustiziata. Ovvero uccisa legalmente. Con una iniezione letale dopo averla legata come un Cristo donna a un lettino a forma di croce per poterle infilare il veleno nelle arterie. Ci sono giornali che pudicamente, o meglio ipocritamente, nascondo tutto sotto il tappeto di “un cocktail di barbiturici che le ha fermato il cuore”. Insomma, un po’ come se fosse andata al bar e avesse bevuto un cockail sbagliato, o meglio: il cocktail della Giustizia… Made in Usa. Più esattamente, in Virginia. Quando l’hanno uccisa in Europa erano le 3 di notte. Anche in Francia, e la signora Carla  Bruni sposata Sarkozy se la dormiva beatamente come il figo filosofo maestrino di pensiero Bernard Levy, che si mobilita solo se c’è da dare addosso all’Iran. Che miserabili.

I fatti.
Alla pari della coetanea iraniana Sakineh, Teresa Lewis è stata condannata a morte per avere in qualche modo collaborato all’uccisione di suo marito Julian e del figliastro  Charles, delitti compiuti nel 2002 allo scopo di incassare i soldi di una polizza di assicurazione, 250mila dollari, e fuggire con l’amante. Intervistata in carcere dal Washington Post, Teresa ha ammesso le sue responsabilità ed espresso rimorso senza accampare scusanti: “Non ho premuto il grilletto quel giorno, però feci del male, lasciai che due persone fossero uccise. Questo lo so. Ho tradito due persone che amavo. Ma ho paura della morte, vorrei continuare a vivere”. Desiderio non esaudito: di continuare a vivere non gliel’hanno permesso.

Questa condanna a morte ha vari lati orribili, oltre a quello intrinseco di ogni condanna capitale. Il primo è che Teresa è una ritardata mentale,  il suo quoziente di intelligenza è solo 72: vale a dire, appena due punti sopra l’incapacità di intendere e di volere. Il secondo è che la sua domanda di grazia è stata respinta proprio perché per quei due miserabili punti: “Teresa Lewis non rientra nella definizione legale di una ritardata mentale”, ha seraficamente dichiarato il governatore Robert McDonnell. La definizione legale scatta infatti a quota 70. Ma è il terzo lato orribile il più incredibile e orribile di tutti: mentre lei è stata condannata a morte, gli autori materiali del delitto – tali Shallenber e Fuller – sono stati invece condannati NON alla pena capitale, bensì all’ergastolo. Incredibile, ma vero. Orribile, ma vero.

A dire il vero di lato orribile ce n’è un altro: si tratta infatti di una sentenza chiaramente discriminatoria verso le donne. Gli esecutori materiali, coloro cioè che il grilletto lo hanno premuto, sono di sesso maschile, e pur avendo la responsabilità maggiore non sono stati condannati a morte, anche se pare che uno dei due si sia suicidato in carcere. Il giudice Charles Strauss si è scagliato principalmente contro Sakineh, pardòn, Teresa, definendola “la testa del serpente” del duplice delitto. Come faccia un “serpente” con la testa da handicappato a subornare due uomini fino a renderli assassini è un bel mistero, ma mister Strauss non bada a queste quisquillie. Lui, da bravo yankee pronipote dei cow boy dalla pistola e dall’impiccagione facile, nonché inventori del linciaggio, è un vero macho e spara sentenze.

Come si vede, i casi della Sakineh iraniana e della Sakineh statunitense di nome Teresa Lewis  sono pressocché identici, ma il secondo è più grave. E’ più grave sia per l’handicap della Sakineh della Virginia sia per il fatto che a differenza della Sakineh iraniana è stata uccisa per davvero. Nella nostra beata indifferenza. Non ha detto “bah” neppure l’eroica signora Carla Bruni in Sarkozy, che credo avrebbe fatto meglio a firmare prima di tutto contro la decisione di suo marito di spingere i rom a togliersi dai piedi della Francia. Per non parlare del filosofo fighetto Bernard Levy, l’organizzatore della campagna a favore della Sakineh di Teheran: per quella della Virginia ha preferito fottersene. Embé, i due pesi e due misure mica sono pizza e fichi! Tanto meno lo sono la forsennata volontà di diffamare l’Iran in ogni modo per poter facilitare la sospirata invasione o almeno gli agognati bombardamenti “chirurgici”. La gente miserabile a volte è molto miserabile. Si parva licet, dove sono i Marco Tempesta che reclamano attenzione per TUTTI e comunque MAI per i casi disperati? Vallo a sapere. Dormono beati il sonno del giusto. O della ragione?

Non è la prima volta che negli Usa mandano a morte un handicappato e – se non ricordo male – perfino una persona che aveva commesso il delitto quando era minorenne. Ma neppure questo è bastato ai pii e virtuosi Carla Bruni e Bernard Levy per mobilitarsi o almeno interessarsi della povera disgraziata d’Oltreoceano. Su Carla Bruni non c’è molto da dire: scegliersi la causa umanitaria “giusta”, indovinata, aiuta la propria immagine, la promuove, provoca buona pubblicità. Sul signorino Levy vale però la pena aggiungere qualche parola. Questo autentico fissato contro l’Iran è uno dei massimi teorici dell’impossibilità di usare con Teheran qualsiasi carota, qualsiasi deterrente che non sia la guerra o almeno una grandinata di bombe. Ecco cosa ha dichiarato il fighetto parigino il 22 agosto del 2006 al Wall Street Journal, ovviamente glissando sul fatto che le armi atomiche le ha la sua amatissima Israele e non altri in Medio Oriente: “C’è una differenza radicale tra la Repubblica islamica dell’Iran e gli altri governi con armi nucleari. Questè differemza è dovuta alla visione apocalittica del mondo degli odierni governanti dell’Iran. Questa visione […] condiziona chiaramente la percezione e le linee politiche di Ahmadinejad. La minaccia di una rappresaglia [nucleare] contro l’Iran è inefficace di fronte al complesso del suicidio e del martirio che affligge oggi parte del mondo islamico […]. In questo contesto, la reciproca distruzione assicurata, cioè il deterrente che ha funzionato così bene durante la Guerra Fredda non avrebbe alcun significato […]. Per gente che la pensa a quel modo non sarebbe un freno, ma al contrario un incentivo”.

Questa idiotissima tesi dell’aspirazione al suicidio atomico di buona parte dell’Islam, e comunque dell’Iran, è stata ripresa nello stesso periodo – guarda caso sempre nel 2006 – in Italia da Mario Pirani su Repubblica. Pirani è un ottimo giornalista, ma è legittimo pensare che gli faccia velo l’avere partecipato alla guerra del ’48 in Israele contro arabi e palestinesi. Inoltre, come ho già avuto modo di dire in precedenza, ha disinvoltamente confuso tra bombe atomiche, A, e bombe H, all’idrogeno, enormemente più potenti, pur di accreditare – già 4 anni fa! – l’idea che l’Iran punti perfino alle H. Ma ovviamente tacendo che, secondo vari autori ed esperti, ad avere la bombe H oltre alla atomiche è Israele! Ho detto che si tratta di una tesi idiotissima, e aggiungo che è falsa in modo dimostrabile: finora infatti il regime iraniano, per quanto detestabile come tutti i regimi teocratici, ha mostrato una grandissima elasticità e capacità di compremessi e moderazione pur di NON offrire né agli Usa né a Israele la scusa buona per attaccarlo. Anche perché l’Iran porta ancora le ferite degli 8 anni di guerra scatenatagli contro dall’Iraq di Saddam, aizzato dall’Occidente, ed è in piena ricostruzione e rilancio. Meno propensi al suicidio di così…

Levy dunque mente. E, spiace dirlo, sulla sua scia sbaglia Pirani. Ma proseguiamo. Il fighetto di Parigi in quell’indecorosa e alluncinata intervista al Wall Steet Journal del 6 agosto 2006 arriva al ridicolo. Ha infatti anche affermato che per l’allora imminente 22 agosto di quell’anno, 2006, probabilmente Ahmadinejad tramava qualcosa di apocalittico. Perché? Perchè qual giorno il calendario musulmano celebra l’ascesa al cielo di Maometto sul suo celebre cavallo. Motivo per cui secondo l’imbecillità in malafede del monsieur parisienne quella poteva essere la data migliore, la più appropriata per Ahmadinejad per scatenare – udite udite!!! – la fine apocalittica di Israele e se necessario del mondo! Roba da ricovero immediato alla neuro dell’aspirante ma fallito profeta biblico di Parigi. Mestatore da strapazzo, ma riverito maestrino del pensiero (agitato, affabulatorio e ipercinetico quanto il nostro filosofo fighetto politicamente inconcludente Massimo Cacciari, ma tralasciamo). Levy dovrebbe semmai prendersela con quella parte di rabbinato fanatico e con gli altrettanto fanatici fondamentalisti cristiani degli Usa che – come a volte ricorda Noam Chomsky, ebreo contrario al sionismo – sognano per davvero l’Armageddon, detto anche Apocalisse o Fine del Mondo, e cercano pure di favorirlo: i primi non so bene per quale motivo religioso, i secondi perché con l’Apocalisse tornerebbe finalmente Gesù Cristo sulla terra e instaurerebbe finalemente il regno dei cieli…. C’è bisogno di commenti? Non credo. La conclusione però è che qualunque cosa dica monsieur Levy non gli si può credere, stando la sua cantonata galattica dell’agosto 2006, per non parlare delle altre. Vedasi il continuo battere e ribattere non solo suo, ma di tutti un po’, sulle “bombe atomiche iraniane”. Che non solo non esistono, ma l’Iran, come ha dichiarato anche  Ahmadinejad all’Onu ieri, non ha nessuna intenzione di produrre. Ovviamente l’Iran chiede che se ne privino anche gli altri, compresa Israele.

Purtroppo però Levy non lo hanno ricoverato al manicomio. E così ha potuto continuare a straparlare, seminando altro veleno contro l’Iran, gli arabi e l’islam, e lanciando la bufala della “lapidazione” di Sakineh, quella iraniana, perché colpevole di adulterio quando invece è stata condannata a morte sì, ma per concorso in omicidio:reato piuttosto grave, come dimostra il caso della sua omologa della Virginia. O no? A me risulta che in Iran la lapidazione non esiste più da anni, però sospendo il giudizio in attesa di notizie più certe: purtroppo infatti i miei contatti in Iran pare siano svaporati o privati del telefono o hanno cambiato numero. I rifugiati politici che vivono a Roma mi hanno detto che la lapidazione esiste, ce ne sono 12 in attesa e una sarebbe stata eseguita un anno fa vicino Teheran, ma dei rifugiati politici non sempre c’è da fidarsi. Non voglio pensare che abbia mentito perfino Amnesty International, ma è un fatto che sulla motivazione della condanna a morte ha mentito. Ecco infatti cosa si legge sul suo sito all’URL  http://www.amnesty.it/pena_di_morte_Iran_lapidazione_adulterio  : ” Sakineh Mohammadi Ashtiani è stata condannata nel maggio 2006 per aver avuto una “relazione illecita” con due uomini ed è stata sottoposta a 99 frustate, come disposto dalla sentenza. Successivamente è stata condannata alla lapidazione per “adulterio durante il matrimonio” “. Come si vede, anche Amnesty il concorso in omicidio lo nasconde sfacciatamente!

Dell’Iran ancora un paio di anni fa si diceva e si scriveva ovunque la gigantesca frottola e calunnia che per poter eseguire le condanne a morte di donne minorenni o nubili, e perciò ufficialmente vergini, quelle disgraziate venivano date in pasto a carcerieri perché le stuprassero, in modo da poterle giustiziare perché la legge vieta l’esecuzione capitale di vergini. A che bassezze spinge l’odio e la volontà belluina di aggredire un Paese “nemico”. Lo stupro delle vergini condannate a morte, la “bomba atomica iraniana”, la volontà dell’Iran di “distrugere a tutti i costi Israele”… e via mentendo e ingannando. Ecco perché questa storia della lapidazione nell’Iran di oggi è da prendere con beneficio di inventario. In un regime teocratico non si può purtroppo eslcudere nulla, perché sono da sempre i regimi delle peggiori nefandezze, vedasi l’intera storia dello Stato pontificio. Però prima di accettare versioni sicuramente non disinteressate è bene dubitare. E informarsi.

Ripeto, a scanso di equivoci: ho firmato e ho proposto ai lettori di questo blog di firmare l’appello a favore della Sakineh di Teheran, perché sono contro qualunque tipo di pena di morte, comprese quelle per impiccagione usate in Iran e quelle di vario tipo usate negli Stati Uniti. Che, forse il nostro fighettone di Parigi non lo sa, sono il Paese che – in brutta compagnia con l’Iran, la Cina e l’Arabia Saudita – ha una Giustizia che le condanne morte più le usa e le abusa. Levy in tema di lapidazioni si dia da fare contro il nostro alleato politico militare Arabia Saudita, che ancora le imbastisce, per giunta in piazza. Magari getti nella spazzatura la bibbia almeno nelle parti in cui alla lapidazione si applaude. E magari rifletta anche sull’orribile armamentario dei vari tipi di pena di morte negli amati Stati Uniti: frittura sulla sedia elettrica, soffocamente nella camera a gas, crocifissione al lettino con le iniezioni mortali e, usata di recente anche se rarissima, riduzione a colabrodo con la fucilazione. L’Iran e la Cina hanno meno fantasia: il primo impicca, il secondo fucila. Non gasano né crocifiggono né arrostiscono i condannati.
Ho firmato per la Sakineh di Teheran. Ma sono stato ingannato e defraudato perché nessuno ha detto che c’era una Sakineh in Virginia, Teresa Lewis, per la quale valeva pure la pena firmare un appello perché fosse lasciata vivere. Ho così scoperto una cosa che onostante la mia età ed esperienza non avevano ancora capito: a volte i benefattori hanno in realtà la coscienza e almeno una mano lorde di sangue.

Preferisco non commentare il nuovo schiaffo di Israele sferrato in queste ore all’Onu in faccia ad Obama con la ridicola scusa dell'”importante festa religiosa”. Mi limito a ripetere che la famosa minaccia di “distruzione di Israele” attribuita nell’autunno 2005 ad Ahmadinejad – e da allora incollatagli addosso per giustificare l’ingiustificabile, compreso i bassi deliri levyani – è una balla. Lo ha già chiarito lo stesso Ahmadinejad più volte, anche in tv a New York nel programma di Larry King. Non è certo un caso che Ahmadinejad, per me comunque indigesto al pari di un Avigdor Lieberman, abbia cordiali rapporti con non piccole fette di rabbinato, a partire dai Naturei Karta. Anche a voler tralasciare Ahmadinejad, che potrebbe avere mentito a Larry King, c’è da dire che il docente Juan Cole, dell’Università del Michigan, è tra gli studiosi che hanno già messo in chiaro come il leader iraniano sia rimasto vittima di una cattiva traduzione: NON ha mai parlato della necessità di “cancellare Israele”, ma si è invece limitato a ripetere in lingua farsi un concetto già espresso a suo tempo da Khomeini: vale a dire, che spesso Paesi potenti “svaniscono dalla pagina della Storia”. “Come l’Unione sovietica e la stessa monarchia iraniana”, ha aggiunto Ahmadinejd nel suo discorso “stranamente” travisato e stravolto. Dov’è la minaccia di “distruzione”, per giunta nucleare, nel dire che “Israele svanirà dalla pagina della Storia come l’Unione Sovietica e la monarchia iraniana”? Oltretutto, si noti bene, questi due regimi, quello sovietico e quello dello scià, sono “svaniti” senza neppure sparare un colpo! Non una bomba atomica, si noti altrettanto bene, bensì neppure una bombetta a mano o una fucilata. Grosso modo, e a occhio e croce, è la fine che farà il castrismo a Cuba: svanirà forse perfino prima dello svanire all’altro mondo dei fratelli Castro. Svanirà pacificamente, almeno si spera. Senza dimenticare che a volerlo fare sparire nel sangue sono stati non l’Iran, ma gli Usa. Esattamente come hanno fatto con le democrazie locali in Cile, in Argentina, in Congo, in Indonesia e altrove. Lo hanno fatto anche in Iran, assieme al lacché inglese, quando vi hanno organizzato il colpo di Stato che uccise la neonata democrazia iraniana strangolando il governo democraticamente eletto di Mossadeq.

Questi sono i fatti e questa è la Storia. Non le puttanate dei vari Levy e altri furbi “umanitari”. Ambé, certo: poi c’è papa Ratzinger che a Londra rifila balle su “Hitler ateo”, quando invece era cattolico e il cocco di papa Pio XII oltre che dell’intera gerachia della Chiesa tedesca, e ci sono milioni di “credenti” (alle balle) che ci credono onde liberararsi dei sensi di colpa e delle code di paglia lunghe mille chilometri. E che anche a Londra, come già a New York e in Australia, oltre che in Vaticano-Italia, rifila la balla della “scarsa vigilanza” della Chiesa sulla pedofilia di troppo suoi preti e vaste masse di “credenti” (alle balle) se la bevono di corsa perché, as usual, certe verità non potranno mai ammetterle.  Il buon papocchio tedesco, volontario della Gioventù Hitleriana fino alla bella età di anni 16, è assecondato da tutti i mass media nel suo continuo nascondere che a dare l’ordine, per iscritto, di tacere alle autorità civili qualunque notizia sui preti pedofili è stato lui, in tandem con Tarcisio Bertone, oggi segretario di Stato del Vaticano cioè Numero Due dopo il Numero Uno papa Ratzinger. L’anno infatti firmato loro, nel giugno 2001, quello sciagurato ordine ai vescovi di tutto il mondo, in qualità rispettivamente di capo e vice capo della Congregazione per la dottrina della fede (l’ex orripilante Sant’Uffizio). E se non fosse stato per lo stop imposto da George W. Bush a un tribunale del Texas l’ottimo papa Ratzinger per quell’ordine scritto sarebbe stato processato e sicuramente condannato dai giudici che si occupavano di uno dei tanti casi di stupro di preti ai danni di minori.

Che pena vedere Bertone, l’impresentabile complice dell’ordine planetario “Salvate il prete pedofilo”, affianco al nostro presidente della Repubblica per festeggiare la breccia di Porta Pia e la presa di Roma. Il Vaticano avrebbe dovuto avere almeno il buon gusto e la decenza di mandare a quella cerimonia, la prima con un prelato in sua rappresentanza ufficiale, qualcun altro, ma NON il cardinal Dentone, pardòn, Bertone, coprotettore del clero pedofilo.
Povera Italia. Deve essere vero che il papa ha inviato felice il suo pur impresentabile segretario di Stato perché è ormai chiaro come la breccia di Porta Pia non sia servita tanto all’Italia per dilagare a Roma e nello Stato Pontificio quanto invece al Vaticano per dilagare in Italia…

E che pena vedere i giornali intossicati dai veleni e dalle grasse corruzioni berluscone abboccare come gonzi all’amo del “clamoroso documento” dello Stato caraibico di S. Lucia, che avrebbe dovuto dimostrare come il famoso appartamento di Montecarlo è stata un rapina di Gianfanco Fini pro domo mulieris. Ai mascalzoni strapagati, già rei di assassinio professionale ai danni di Dino Boffo, sono sfuggite sia le grossolanità del “documento” (anche un orbo vede che manca il numero di protocollo) sia la memoria del “conte Igor”. Vale a dire, non si ricordano più neppure della delinquenziale truffa che alcuni membri berluscon-finiani della commissione parlamentare Telecom Serbia ordirono con un rottame umano per diffamare in un sol colpo sia Massimo D’Alema che Romano Prodi accusandoli, con prove false, di avere lucrato una marea di miliardi con la (s)vendita di Telecom Serbia. Il “conte Igor”, il “supertestimone” mitomane e/o comprato, è finito in galera, i commissari felloni invece no, sono pure stati rieletti. E i giornalisti sensibili al soldo berluscone, velocissimi a dare credito al “conte Igor” e alle sue miserabili panzane, hanno pure fatto carriera, vedi Belpietro, autore di una memorabile porcata televisiva, pardòn, autore di un memorabile servizio televisivo pro domine berluscone sulla frottola Telecom Serbia. Non a caso oggi l’ottimo Belpietro è in prima fila nel “riferire obiettivamente la notizia” del documento caraibico. Anche se invece di essere una notizia è una cagata.
Essì, povera Italia. Con un giornalismo sempre più ossequioso. Ormai quasi da carta igienica.

A proposito di Carla Bruni e frottole spaziali: pochi giorni fa il regista Woody Allen, altro ebreo sideralmente lontano dal sionismo, in una intervista ha raccontato d’essere rimasto sbalordito quando ha letto sui giornali che la breve scena da lui affidata alla Bruni la si è dovuta ripetere ben 14 volte e che il presidente francese Sarkozy è piombato sul set infuriato e un po’ bevuto facendo scenate a dritta e a manca. “Tutte balle”, ha in pratica sintetizzato Woody. Che ha concluso: “Mi chiedo se ci raccontano balle così inventate di sana pianta anche riguardo la guerra in Afganistan”. Beh, sull’Iraq ci sono le prove che ce le hanno raccontate. Le raccontarono anche nel corso della guerra di Bush padre & C all’Iraq provocata dall’invasione del Quwait (autorizzata preventivamente dall’ambasciatrice Usa a Bagdad, con una trappola mortale per l’Iraq in attesa di quella mortale anche per Saddam con la seconda guerra all’Iraq). Per stimolare lo sdegno contro gli iracheni, la stampa mondiale scrisse che a Quwait City i soldati avevano rubato e portato via perfino le incubatrici dell’ospedale per bambini. Poi però è saltato fuori che era una balla colossale, addirittura quell’ospedale non era neppure dotato di nessuna incubatrice. Lo ha dimostrato, tra varie altre balle smascherate, una tesi di laurea che qualche anno fa è stata premiata dall’Ordine dei giornalisti della Lombardia. Che però si è ben guardato dal cacciare dalla professione Carlo Rossella, il direttore di Panorama che – per “aiutare” il capo del governo italiano, che guarda caso era anche il suo editore e datore di lavoro Berlusconi, a far contento Bush Junior – avvalorò con uno “scoop sensazionale” la balla dell’uranio del Niger “venduto all’Iraq per le bombe atomiche di Saddam”.

Ecco perché quando si tratta di certe accuse contro “i soliti noti” da parte dei “soliti ignoti” è meglio andar cauti. Chiedendo magari anche come mai sulla Sakineh della Virginia si tace, come del resto si tace sulle adultere lapidate sì, ma in Arabia Saudita. Con i soliti due pesi e due misure della nostra vergognosa, gigantesca e non disinterresata ipocrisia.
La Sakineh della Virginia è stata uccisa. Quella di Teheran continua a vivere, almeno per ora. Dovremmo sprofondare dalla vergogna.

627 commenti
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  1. Anita
    Anita says:

    x CC

    Anny ho capito, associati..
    Da noi si traduce in “compari di merende”!!

    ————————————————————————

    Mi sembra ancora che mi stai prendendo in giro.

    Per esempio la nostra piccola ditta di consulti si chiamava:
    C & A associates LTD.

    Carl Paladino e’ un magnate in Reale-estate, certo che le sue Compagnie sono incorporate ed avra’ soci, direttori, managers, etc….

    Anita

  2. Anita
    Anita says:

    x C.G.

    Gli farei anche provare quello che e’ stato fatto alla bambina.
    Li farei sodomizzare da tutti i prigionieri.
    In prigione ci sono tanti forzuti ‘Bubba’ praticissimi.

    Anita

  3. Cerutti Gino
    Cerutti Gino says:

    x Sylvi.
    Vengo anch’io! Coltelli da cucina non mi mancano.
    Facciamo gli assistenti alla Komare che quando non quaglieggia, macella.

    Perbakkolina..
    C.G

  4. Cerutti Gino
    Cerutti Gino says:

    Kara Komare, me lo posso immaginare!
    Cosa vuole che io provi, anche io ho una figlia.

    P.S.: cosa gli facciamo a quei marylin in Afghanistan che sono stati scoperti a fare il tirassegno contro gente inerme per pura noia?
    Gli tagliamo le mani?
    I piedi?
    Le natiche?
    Li scortichiamo vivi?

    Che gli facciamo? Me lo dice?
    Temo di nò. Il silenzio degli agnelli.
    C.G.

  5. Popeye
    Popeye says:

    Caro Shalom,
    A volte sembri di non ragionare. Quello che dici tu fosse vero se i 6 milioni di Ebrei erano tutti assassini ma erano solo innocenti. Non ti preoccupare del nostro stato ma il tuo.

  6. Uroburo
    Uroburo says:

    Haw haw haw ….
    Ogni condanna a morte scoraggia 3, 5, 14, 18 altri omicidi.
    L’hanno detto degli studi useggetta. Con una varianza di certezza dei dati che è solo del 600%….
    Come sono mal messi gli studi in Useggetta, non gli funziona più bene neppure la statistica…
    A casa per favore, inutile perdere tempo con queste caxxate! Uroburo

  7. Anita
    Anita says:

    Ban Ki-moon said:

    “I strongly condemn the comments made yesterday by a leader of a delegation that called into question the cause of the 9/11 terrorist attacks on U.S. soil,” he said. “It is unacceptable for the platform of the General Assembly of the United Nations to be misused in this way.”

    http://www.haaretz.com/misc/article-print-page/un-chief-slams-ahmadinejad-s-unacceptable-misuse-of-un-platform-1.315590?trailingPath=2.169%2C2.216%2C2.217%2C

    Ban Ki-moon ha detto:

    “Io condanno fermamente le osservazioni fatte ieri dal leader di una delegazione che ha rimesso in discussione la causa del 9 / 11 attacchi terroristici sul suolo degli Stati Uniti”

    “E ‘inaccettabile per la piattaforma dell’Assemblea generale delle Nazioni Unite di essere oggetto di abuso in questo modo.”

    Anita

  8. Cerutti Gino
    Cerutti Gino says:

    Poppy, a proposito: perchè ti battecchi?
    E se la mia domanda non è indiscreta, dove di preciso?
    Non sarai mica un sadomaso?
    Poooooppy!!!! dai non scherzare..
    C.G.

  9. Uroburo
    Uroburo says:

    sylvi { 25.09.10 alle 20:50 } Lei che è uno storico accreditato, mi sa dire in quale parte di Yalta è morto Togliatti?
    ————————————————————
    Io non sono uno storico accreditato: sono un bidello semplice con la passione della storia. Conosco alcune cose e ne ignoro moltissime altre. Ho letto il memoriale di Yalta ma non ho la più pallida idea di dove sia morto Togliatti a Yalta; penso in una clinica ma potrei sbagliarmi.
    trovo però curiosa l0idea che uno storico, cosa che non sono, dovrebbe sapere queste cose: e perchè mai? U.

  10. Anita
    Anita says:

    x Cerutti Gino

    E quando mai….lei e’ troppo prevedibile.

    Se lei crede che quel triplo omicidio sia cosa da poco, faccia pure.
    Avevano ricevuto i soldi, c’era proprio bisogno di martoriare ed uccidere le tre’ donne?
    E lasciare il padre quasi morente legato in cantina?

    I due delinquenti era fuori in parole.

    Anita

  11. Cerutti Gino
    Cerutti Gino says:

    Giusto quello che Ban Ki-Moon ha detto.

    La Komare si occuperà adesso delle condanne dell’assemblea UN contro le mattanze e gli scippi delle amministrazioni di Tel Aviv nei confronti del popolo palestinese?
    Quante ne sono, 70, 80?
    Faremo scena muta, Kommà?
    E già..
    C.G.

  12. Cerutti Gino
    Cerutti Gino says:

    Non ho detto nè mai pensato minimamente che quegli stupri siano di poco conto. Figuriamoci.
    Me la immaginavo, giuliva come una farfalla con un coltellaccio..e zac!
    A tempo perso, magari pure un fendente al Cheney.
    Così per par condicio verso assassini.
    Mica ho detto niente di male.
    O nò?
    C.G.

  13. Cerutti Gino
    Cerutti Gino says:

    x U.
    Credo che Palmiro Togliatti morì a Yalta dove, non appena finito
    di scrivere il famoso “memoriale di Yalta”, venne colpito da un’emorragia cerebrale e passò a miglior vita.
    Ciao.
    C.G.

  14. Cerutti Gino
    Cerutti Gino says:

    Caro Vox,
    ho letto proprio adesso la traduzione italiana che hai postato.
    La Komare (che sicuramente non la ha mai letta, neanche nella versione in inglese, e su questo mi ci gioco la camicia!) parla di “merda espansa” sul territorio degli US.

    Se la traduzione è veritiera non mi sembra proprio!
    Pensavo peggio.
    Saluti
    C.G.

  15. Anita
    Anita says:

    x Cerutti Gino

    Non solo l’ho letto, l’ho sentito e diverse volte.

    Please take note:
    It was said that some three thousands people were killed on the II September for which we are all very saddened.
    Yet, up until now, in Afghanistan and Iraq hundreds of thousands of people have been killed, millions wounded and displaced and the conflict is still going on and expanding.
    In identifying those responsible for the attack, there were three viewpoints.

    1- That a very powerful and complex terrorist group, able to successfully cross all layers of the American intelligence and security, carried out the attack. This is the main viewpoint advocated by American statesmen.

    2- That some segments within the U.S. government orchestrated the attack to reverse the declining American economy and its grips on the Middle East in order also to save the Zionist regime.
    The majority of the American people as well as other nations and politicians agree with this view.

    3- It was carried out by a terrorist group but the American government supported and took advantage of the situation. Apparently, this viewpoint has fewer proponents.

    The main evidence linking the incident was a few passports found in the huge volume of rubble and a video of an individual whose place of domicile was unknown but it was announced that he had been involved in oil deals with some American officials.

    It was also covered up and said that due to the explosion and fire no trace of the suicide attackers was found.
    There remain, however, a few questions to be answered:…….
    ———————–

    Se non l’avesse detto le sembra proprio che 29 delegazioni abbiano lasciata l’aula e che il Presidente Obama abbia risposto duramente in un suo messaggio senza motivo?
    E che Ban Ki-moon abbia parlato a vanvera? #208

    Buonanotte,
    Anita

    PS:
    Si e’ giocata la camicia, la dia ai poveri.

  16. Popeye
    Popeye says:

    L’hanno detto degli studi useggetta. Con una varianza di certezza dei dati che è solo del 600%….
    ————————-
    Adesso porterà suo amico il capo bidello a confermare che quello che il delinquenziale gomito profondo bom-barolo, l’incredibile puro sangue e noto seghista mentale padano che ha scritto “Quindi la tesi che lo stato, la collettività, uccidano per evitare che altri innocenti siano uccisi non sta in piedi dal punto di vista dei dati statistici (numero di delitti capitali per anno).” dice la pura e santa verità padana.
    Haw haw haw ….

  17. Anita
    Anita says:

    Obama in risposta a Ahmadinejad:

    In an interview with the BBC Persian news service, Obama lashed out at Ahmadinejad for the latest of what the White House called a long list of outrageous comments that would deepen Tehran’s isolation from the international community.

    “It was offensive. It was hateful,” Obama said according to interview excerpts released by the White House.

    “And particularly for him to make the statement here in Manhattan, just a little north of Ground Zero, where families lost their loved ones,” he said. “For him to make a statement like that was inexcusable.”
    ————————————————————–

    Ahmadinejad e….Chavez pretendono che Obama si scusi.

    Gli Americani pensano che Obama sia stato troppo timido e animella.

    Anita
    =================

    Traduzione:

    In un’intervista con il servizio di BBC News persiano, Obama ha frustato fuori ad Ahmadinejad per ultimo of the che la Casa Bianca chiamato un lungo elenco di osservazioni oltraggiose that sarebbe approfondire la isolation Teheran dalla comunità internazionale.

    “E ‘stato offensivo. Era odioso”, ha detto Obama secondo alcuni estratti dell’intervista rilasciata dalla Casa Bianca.

    “E soprattutto per lui a fare la dichiarazione qui a Manhattan, appena a nord di Ground Zero, in cui famiglie hanno perso i loro cari”, ha detto. “Per lui a fare una dichiarazione del genere e’ imperdonabile.”

  18. Uroburo
    Uroburo says:

    Ma veramente che nei famosi attentati ci sia lo zampino degli stessi apparati segreti useggetta lo pensano in tanti. Adesso poi hanno anche trovato tracce di esplosivo …. e proprio quello che si usa nelle demolizioni. Ma che caso! U.

  19. Rodolfo
    Rodolfo says:

    xShalom
    Al suo 198 ha gia´risposto egregiamente Popeye con il suo 206.
    Ma e´troppo poco.
    Uno come lei si potrebbe far ricoverare alla neuro, forse con qualche pillola potrebbe persino rinsavire , ma sarebbe perfettamente inutile.
    Dunque oggi, 26/10/ 2010 , io la giustizio ufficialmente tramite fucilazione.
    Il mio fucile contiene una sola pallottola calibro IDIOTA diretta con la massima precisione nel suo infimo cervello. Rodolfo

  20. Cerutti Gino
    Cerutti Gino says:

    Il Rodolfo va in giro con i pallettoni calibro IDIOTA.
    Non c’era bisogno che lo rimarcasse.
    Chissà quante volte se li è sparati sulle mutande per frenare gli istinti della sua mano morta.
    màh..
    C.G.

  21. Cerutti Gino
    Cerutti Gino says:

    Dopo tanto ricercare ho trovato una fonte dove sono elencate tutte le condanne contro le amministrazioni di Tel Aviv che si sono succedute dal 1955 al 2000.
    È un pò lunga perchè le porcate contro il popolo della Palestina è roba antica (e mancano quelle dal 2000 al 2010..)

    Per chi volesse dargli una sbirciata:
    riportano le principali risoluzioni del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite che esprimono condanna dell’operato di Israele. Le risoluzioni sono citate per numero e data; se ne indicano inoltre degli estratti che ne illustrano il contenuto.Sabrachatila

    Risoluzione n. 93 (18 maggio 1951)
    Il CS decide che ai civili arabi che sono stati trasferiti dalla zona smilitarizzata dal governo di Israele deve essere consentito di tornare immediatamente nelle loro case e che la Mixed Armistice Commission deve supervisionare il loro ritorno e la loro reintegrazione nelle modalità decise dalla Commissione stessa.

    Risoluzione n. 101 (24 novembre 1953)
    Il CS ritiene che l’azione delle forze armate israeliane a Qibya del 14-15 ottobre 1953 e tutte le azioni simili costituiscano una violazione del cessate-il-fuoco (risoluzione 54 del Consiglio di Sicurezza dell’ONU); esprime la piu’ forte censura per questa azione, che puo’ pregiudicare le possibilita’ di soluzione pacifica; chiama Israele a prendere misure effettive per prevenire tali azioni.

    Risoluzione n. 106 (29 marzo 1955)
    Il CS osserva che un attacco premeditato e pianificato ordinato dalle autorità israeliane e’ stato commesso dalle forze armate israeliane contro le forze armate egiziane nella Striscia di Gaza il 28 febbraio 1955 e condanna questo attacco come una violazione del cessate-il-fuoco disposto dal Consiglio di Sicurezza dell’ONU.

    Risoluzione n. 111 (19 gennaio 1956)
    Il CS ricorda al governo israeliano che il Consiglio ha già condannato le azioni militari che hanno rotto i Trattati dell’Armistizio Generale e ha chiamato Israele a prendere misure effettive per prevenire simili azioni; condanna l’attacco dell’11 dicembre 1955 sul territorio siriano come una flagrante violazione dei provvedimenti di cessate-il-fuoco della risoluzione 54 (1948) e degli obblighi di Israele rispetto alla Carta delle Nazioni Unite; esprime grave preoccupazione per il venire meno ai propri obblighi da parte del governo israeliano.

    Risoluzione n. 162 (11 aprile 1961)
    Il CS chiede urgentemente ad Israele di rispettare le decisioni delle Nazioni Unite.

    Risoluzione n. 171 (9 aprile 1962)
    Il CS riscontra le flagranti violazioni operate da Israele nel suo attacco alla Siria.

    Risoluzione n. 228 (25 novembre 1966)
    Il CS censura Israele per il suo attacco a Samu, in Cisgiordania, sotto il controllo giordano.

    Risoluzione n. 237 (14 giugno 1967)
    Il CS chiede urgentemente a Israele di consentire il ritorno dei nuovi profughi palestinesi del 1967.

    Risoluzione n. 248 (24 marzo 1968)
    Il CS condanna Israele per il suo attacco massiccio contro Karameh, in Giordania.

    Risoluzione n. 250 (27 aprile 1968)
    Il CS ingiunge a Israele di astenersi dal tenere una parata militare a Gerusalemme.

    Risoluzione n. 251 (2 maggio 1968)
    Il CS deplora profondamente la parata militare israeliana a Gerusalemme, in spregio alla risoluzione 250.

    Risoluzione n. 252 (21 maggio 1968)
    Il CS dichiara non valido l’atto di Israele di unificazione di Gerusalemme come capitale ebraica.

    Risoluzione n. 256 (16 agosto 1968)
    Il CS condanna gli attacchi israeliani contro la Giordania come flagranti violazioni.

    Risoluzione n. 259 (27 settembre 1968)
    Il CS deplora il rifiuto israeliano di accettare una missione dell’ONU che verifichi lo stato di occupazione.

    Risoluzione n. 262 (31 dicembre 1968)
    Il CS condanna Israele per l’attacco all’aeroporto di Beirut.

    Risoluzione n. 265 (1 aprile 1969)
    Il CS condanna Israele per gli attacchi aerei su Salt in Giordania.

    Risoluzione n. 267 (3 luglio 1969)
    Il CS censura Israele per gli atti amministrativi tesi a cambiare lo status di Gerusalemme.

    Risoluzione n. 270 (26 agosto 1969)
    Il CS condanna Israele per gli attacchi aerei sui villaggi del Sud del Libano.

    Risoluzione n. 271 (15 settembre 1969)
    Il CS condanna Israele per non aver obbedito alle risoluzioni dell’ONU su Gerusalemme.

    Risoluzione n. 279 (12 maggio 1969)
    Il CS chiede il ritiro delle forze israeliane dal Libano.

    Risoluzione n. 280 (19 maggio 1969)
    Il CS condanna gli attacchi israeliani contro il Libano.

    Risoluzione n. 285 (5 settembre 1970)
    Il Cs chiede l’immediato ritiro israeliano dal Libano.

    Risoluzione n. 298 (25 settembre 1971)
    Il CS deplora che Israele abbia cambiato lo status di Gerusalemme.

    Risoluzione n. 313 (28 febbraio 1972)
    Il CS chiede che Israele ponga fine agli attacchi contro il Libano.

    Risoluzione n. 316 (26 giugno 1972)
    Il CS condanna Israele per i ripetuti attacchi sul Libano.

    Risoluzione n. 317 (21 luglio 1972)
    Il CS deplora il rifiuto di Israele di rilasciare gli Arabi rapiti in Libano.

    Risoluzione n. 332 (21 aprile 1973)
    Il CS condanna i ripetuti attacchi israeliani contro il Libano.

    Risoluzione n. 337 (15 agosto 1973)
    Il CS condanna Israele per aver violato la sovranità del Libano.

    Risoluzione n. 347 (24 aprile 1974)
    Il CS condanna gli attacchi israeliani sul Libano.

    Risoluzione n. 425 (19 marzo 1978)
    Il CS ingiunge a Israele di ritirare le sue forze dal Libano.

    Risoluzione n. 427 (3 maggio 1979)
    Il CS chiama Israele al completo ritiro delle proprie forze dal Libano.

    Risoluzione n. 444 (19 gennaio 1979)
    Il CS deplora la mancanza di cooperazione di Israele con il contingente di peacekeeping dell’ONU.

    Risoluzione n. 446 (22 marzo 1979)
    Il CS determina che gli insediamenti israeliani sono un grave ostacolo alla pace e chiama Israele al rispetto della Quarta Convenzione di Ginevra.

    Risoluzione n. 450 (14 giugno 1979)
    Il CS ingiunge a Israele di porre fine agli attacchi contro il Libano.

    Risoluzione n. 452 (20 luglio 1979)
    Il CS ingiunge a Israele di smettere di costruire insediamenti nei territori occupati.

    Risoluzione n. 465 (1 marzo 1980)
    Il CS deplora gli insediamenti israeliani e chiede a tutti gli stati membri di non sostenere il programma di insediamenti di Israele.

    Risoluzione n. 467 (24 aprile 1980)
    Il CS deplora con forza l’intervento militare israeliano in Libano.

    Risoluzione n. 468 (8 maggio 1980)
    Il CS ingiunge a Israele di annullare le espulsioni illegali di due sindaci e un giudice palestinesi, e di facilitare il loro ritorno.

    Risoluzione n. 469 (20 maggio 1980)
    Il CS deplora con forza la non osservanza da parte di Israele dell’ordine di non deportare Palestinesi.

    Risoluzione n. 471 (5 giugno 1980)
    Il CS esprime grave preoccupazione per il non rispetto da parte di Israele della Quarta Convenzione di Ginevra.

    Risoluzione n. 476 (30 giugno 1980)
    Il CS ribadisce che le rivendicazioni israeliane su Gerusalemme sono nulle.

    Risoluzione n. 478 (20 agosto 1980)
    Il CS censura con la massima forza Israele per le rivendicazioni su Gerusalemme contenute nella sua “Legge Fondamentale”.

    Risoluzione n. 484 (19 dicembre 1980)
    Il CS formula l’imperativo che Israele riammetta i due sindaci palestinesi deportati.

    Risoluzione n. 487 (19 giugno 1981)
    Il CS condanna con forza Israele per l’attacco alle strutture nucleari dell’Iraq.

    Risoluzione n. 497 (17 dicembre 1981)
    Il CS dichiara nulla l’annessione israeliana delle Alture del Golan e chiede ad Israele di annullare immediatamente la propria decisione.

    Risoluzione n. 498 (18 dicembre 1981)
    Il CS ingiunge a Israele di ritirarsi dal Libano.

    Risoluzione n. 501 (25 febbraio 1982)
    Il CS ingiunge a Israele di interrompere gli attacchi contro il Libano e di ritirare le sue truppe.

    Risoluzione n. 509 (6 giugno 1982)
    Il CS chiede che Israele ritiri immediatamente e incondizionatamente le sue forze dal Libano.

    Risoluzione n. 515 (19 giugno 1982)
    Il CS chiede che Israele tolga l’assedio a Beirut e consenta l’entrata di rifornimenti alimentari.

    Risoluzione n. 517 (4 agosto 1982)
    Il CS censura Israele per non aver ubbidito alle risoluzioni dell’ONU e chiede ad Israele di ritirare le sue forze dal Libano.

    Risoluzione n. 518 (12 agosto 1982)
    Il CS chiede ad Israele piena cooperazione con le forze dell’ONU in Libano.

    Risoluzione n. 520 (17 settembre 1982)
    Il CS condanna l’attacco israeliano a Beirut Ovest.

    Risoluzione n. 573 (4 ottobre 1985)
    Il Cs condanna vigorosamente Israele per i bombardamenti su Tunisi durante l’attacco al quartier generale dell’OLP.

    Risoluzione n. 587 (23 settembre 1986)
    Il CS ricorda le precedenti richieste affinchè Israele ritirasse le sue forze dal Libano e chiede con urgenza a tutte le parti di ritirarsi.

    Risoluzione n. 592 (8 dicembre 1986)
    Il CS deplora con forza l’uccisione di studenti palestinesi dell’Università di Birzeit ad opera delle truppe israeliane.

    Risoluzione n. 605 (22 dicembre 1987)
    Il CS deplora con forza le politiche e le pratiche israeliane che negano il diritti umani dei Palestinesi.

    Risoluzione n. 607 (5 gennaio 1988)
    Il CS ingiunge a Israele di non deportare i Palestinesi e gli chiede con forza di rispettare la Quarta Convenzione di Ginevra.

    Risoluzione n. 608 (14 gennaio 1988)
    Il CS si rammarica profondamente che Israele abbia sfidato l’ONU e deportato civili palestinesi.

    Risoluzione n. 636 (14 giugno 1989)
    Il CS si rammarica profondamente della deportazione di civili palestinesi da parte di Israele.

    Risoluzione n. 641 (30 agosto 1989)
    Il CS deplora che Israele continui nelle deportazioni di Palestinesi.

    Risoluzione n. 672 (12 ottobre 1990)
    Il CS condanna Israele per violenza contro i Palestinesi a Haram al-Sharif/Tempio della Montagna.

    Risoluzione n. 673 (24 ottobre 1990)
    Il CS deplora il rifiuto israeliano di cooperare con l’Onu.

    Risoluzione n. 681 (20 dicembre 1990)
    Il CS deplora che Israele abbia ripreso le deportazioni di Palestinesi.

    Risoluzione n. 694 (24 maggio 1991)
    Il CS deplora la deportazione di Palestinesi ad opera di Israele e ingiunge ad Israele di assicurare loro un sicuro e immediato ritorno.

    Risoluzione n. 726 (6 gennaio 1992)
    Il CS condanna con forza la deportazione di Palestinesi ad opera di Israele.

    Risoluzione n. 799 (18 dicembre 1992)
    Il CS condanna con forza la deportazione di 413 Palestinesi da parte di Israele e chiede il loro immediato ritorno.

    Risoluzione n. 904(18 marzo 1994)
    Il CS: sconcertato dallo spaventoso massacro commesso contro fedeli palestinesi nella Moschea Ibrahim di Hebron il 25 febbraio 1994, durante il Ramadan; gravemente preoccupato dai conseguenti incidenti nei territori palestinesi occupati come risultato del massacro, che evidenzia la necessita’ di assicurare protezione e sicurezza al popolo palestinese; prendendo atto della condanna di questo massacro da parte della comunita’ internazionale; riaffermando le importanti risoluzioni sulla applicabilita’ della Quarta Convenzione di Ginevra ai territori occupati da Israele nel giugno 1967, compresa Gerusalemme, e le conseguenti responsabilita’ israeliane. Condanna con forza il massacro di Hebron e le sue conseguenze, che hanno causato la morte di oltre 50 civili palestinesi e il ferimento di altre centinaia e ingiunge ad Israele, la potenza occupante, di applicare misure che prevengano atti illegali di violenza da parte di coloni israeliani, come tra gli altri la confisca delle armi.

    Risoluzione n. 1402 (30 marzo 2002)
    Il CS alle truppe israeliane di ritirarsi dalle città palestinesi, compresa Ramallah.

    Risoluzione n. 1403 (4 aprile 2002)
    Il CS chiede che la risoluzione 1402 (2002) sia applicata senza ulteriori ritardi.

    Risoluzione n. 1405 (19 aprile 2002)
    Il CS chiede che siano tolte le restrizioni imposte, soprattutto a Jenin, alle operazioni delle organizzazioni umanitarie, compreso il Comitato Internazionale della Croce Rossa e l’Agenzia dell’ONU per l’Assistenza e il Lavoro per i Profughi Palestinesi in Medio Oriente (Unwra).

    Risoluzione n. 1435 (24 settembre 2002)
    Il CS chiede che Israele ponga immediatamente fine alle misure prese nella città di Ramallah e nei dintorni, che comprendono la distruzione delle infrastrutture civili e di sicurezza palestinesi; chiede anche il rapido ritiro delle forze di occupazione israeliane dalle citta’ palestinesi e il loro ritorno alle posizioni tenute prima di settembre 2000.

  22. Cerutti Gino
    Cerutti Gino says:

    Korrigenda: il periodo va dal 1951 al 2002
    e la fonte è:
    Paul Findley, Deliberate Deceptions: Facing the Facts about the US/Israeli Relationship (Chicago: Lawrence Hill, 1993)

    C.G.

  23. Rodolfo
    Rodolfo says:

    xcg
    Dunque ti sei dato da fare eh? Quanto lavoro inutile il tuo e quello dell´Onu.
    Gli Israeliani, come gia´ piu´volte menzionato dal nostro blogmaster, sapendo chi c´e´sotto , con quelle risoluzioni ci si puliscono il culo.
    Io con il tuo post nr.227 e 228 pure.
    Passi lunghi e ben distesi. Rodolfo

  24. peter
    peter says:

    x Anita

    Ahmadinejad e’ poco o per niente diplomatico e parlare in quel modo a NY, sia pure all’UNGA, e’ stato stupido, visto che Obama aveva gia’ detto che cercava una soluzione diplomatica nei rapporti con l’Iran. Mi riferisco alla sua teoria delle Torri Gemelle, in cui ci puo’ essere del vero, ma non era il posto, e soprattutto il momento, adatto per esternarla. E poi e’ stato anche molto arrogante avendo detto ‘la maggioranza degli americani la pensa cosi”, come se lo avessero detto a lui, o se qualcuno avesse fatto un sondaggio d’opinione con metodi statistici in US per conto suo…E poi, bibbia e corano esibiti davanti all’UNGA per via delle fregnacce di un pastore protestante, ma insomma…
    Se quel tale e’ una figura ‘laica’ messa su per presentare cosmeticamente l’Iran nel mondo, immaginiamoci come parlano gli ayatollahs, i veri power brokers…Comunque, e’ anche vero che Bush piangeva sulla spalla di Dio, Blair si sentiva responsabile davanti a Dio per la guerra in Iraq, e poi non sappiamo come parlano Mubarak, Nethanjau, il re saudita…

    Peter

  25. Rodolfo
    Rodolfo says:

    ps.sapendo chi c´e´sotto” e´una mia affermazione, non naturalmente di Nicotri.
    In ogni caso gli Israeliani continueranno a farlo, ed e´giusto cosi. Rodolfo

  26. Rodolfo
    Rodolfo says:

    Mi riferisco alla sua teoria delle Torri Gemelle, in cui ci puo’ essere del vero…….

    Ma oramai la cosa e´contaggiosa, per cui anche al 231 ha dato di volta il cervello. Miserabili.

  27. Cerutti Gino
    Cerutti Gino says:

    X Rudolfo:
    Chi c’è sotto?
    Qui mica si fa la “mano morta” per palpeggiare kuli e sparare pallettoni idioti! Uè!
    È la sacrosanta e triste realtà, bellezza. La dimostrazione che molte amm. di Tel Aviv sono state acclaratamente fasciste e usavano (usano tutt’ora) metodi cari ai neonazisti.
    Mancano solo le camere a..Gaza.
    Che ti piaccia o meno, il popolo palestinese resisterà un giorno di più.
    Vai.
    C.G.

  28. peter
    peter says:

    Ed Miliband e’ il nuovo Labour leader, ha sconfitto il fratello David Miliband col margine piu’ ristretto della storia, meno dell’1%. David aveva il sostegno dei parlamentari, Ed il sostegno dei sindacati.
    Ha promesso che sloggera’ Cameron da Downing Street al piu’ presto. Vedremo

    Peter

  29. sylvi
    sylvi says:

    Caro Uroburo e anche C.G.,

    Togliatti era a Yalta in ferie con Nilde Iotti, quando gli venne “il coccolone” come diciamo noi!
    Yalta è sì in Ukraina ma ha più della metà della popolazione russa.
    Noi avevamo una guida ukraina e una russa, molto preparate, molto disponibili a rispondere a qualsiasi domanda, perciò mi ha stupito che non sapessero dove esattamente fosse morto Togliatti!!!
    Tutto qui.

    Io naturalmente non ho letto il Memoriale di Togliatti, ma ho visitato il Palazzo dove si svolse la Conferenza di Yalta e ne ho letto gli accordi.

    Buonagiornata, qui triste e piovosa!
    Sylvi

  30. Pino Nicotri
    Pino Nicotri says:

    DA PARTE DI VOX
    ——————————————–

    AHMADINEJAD E L’ 11/9

    PINO CABRAS
    megachipdue.info/

    […] Il discorso al Palazzo di Vetro è stato presentato dai media più importanti secondo la linea poi riassunta da Obama: parole «odiose e offensive».

    Per chi voglia leggersi l’intero discorso, c’è invece la traduzione di Massimo Mazzucco.

    Per quel che in particolare riguarda il ragionamento del presidente iraniano sull’11 settembre, vi proponiamo qui direttamente gli estratti da noi tradotti. Come potrete vedere, non si tratta di parole «odiose e offensive». Riportano un dubbio che si fa strada sempre di più in merito alle verità correnti della vicenda 11/9 proposte da governi e media occidentali. Sappiamo che questo dubbio può essere utilizzato da Ahmadinejād per criticare l’impianto delle guerre volute dai paesi che hanno invaso i paesi confinanti al suo.

    Ma occorre andare oltre i suoi interessi. Porre fine a quei massacri e pericoli è interesse suo come nostro. La guerra afghana e quella irachena non sono risolte. L’evento fondante della Guerra Infinita, la rappresentazione mitologica dell’11/9, va rivisto, senza fermarsi alle verità fin qui ufficializzate.

    […] Nell’intrico bellico mediorientale non potranno mai funzionare delle “exit strategy” che vogliano fare a meno di questi elementi: 1) un coinvolgimento politico dell’Iran; 2) una revisione delle ragioni fondanti della “guerra al terrorismo”, ossia una seria inchiesta; 3) un piano di lungo termine per la questione della Terra Santa.

    L’alternativa è più guerra ancora. In quest’ottica, le parole che seguono non appaiono affatto gli insulti del pazzo che qualcuno dipinge, bensì i ragionamenti di un uomo politico con cui converrà parlare.

    Ecco gli estratti sull’11 settembre del discorso di Mahmūd Ahmadinejād all’Assemblea Generale dell’Onu:

    L’evento dell’11 settembre (…) ha condizionato il mondo intero per circa un decennio.

    Tutto ad un tratto, le notizie dell’attacco alle torri gemelle sono state trasmesse utilizzando numerosi filmati dell’incidente.

    Quasi tutti i governi e i personaggi noti condannarono duramente questo incidente.

    Ma poi si attivò una macchina della propaganda in tutta la sua potenza; si considerò implicito che tutto il mondo fosse esposto a un grandissimo pericolo, chiamato terrorismo, e che l’unico modo per salvare il mondo fosse quello di dispiegare delle forze in Afghanistan.

    Alla fine l’Afghanistan, e subito dopo l’Iraq, sono stati occupati.

    Prego prendete nota:

    È stato detto che circa tremila persone sono state uccise l’11 Settembre e per questo tutti noi ci siamo tutti molto rattristati. Come, fino ad oggi, in Afghanistan e in Iraq centinaia di migliaia di persone sono state uccise, ci sono milioni di feriti e sfollati, e il conflitto è ancora in atto e si sta espandendo.

    Nell’identificare quei responsabili degli attacchi, ci sono state tre versioni.

    1) Che un potentissimo e complesso gruppo terroristico, capace di raggirare con successo tutti i livelli dell’intelligence e della sicurezza americana, effettuò l’attacco. Questa è la versione ufficiale sostenuta dagli statisti americani.

    2) Che qualche segmento all’interno del governo USA ha orchestrato l’attacco per invertire il declino dell’economia americana e la sua influenza in Medio Oriente con lo scopo di salvare il regime sionista. La maggioranza del popolo americano così come delle altre nazioni e politici concordano con questa versione.

    3) E’ stato commesso da un gruppo terroristico, ma il governo americano lo ha supportato e ha approfittato dalla situazione. Apparentemente, questa versione ha pochi sostenitori.

    … Non sarebbe stato ragionevole che una prima indagine approfondita fosse condotta da gruppi indipendenti per identificare definitivamente gli elementi coinvolti nell’attacco e poi elaborare un piano razionale per prendere dei provvedimenti contro di loro?

    Prendendo per buona la versione del governo americano, è razionale scatenare una guerra classica con un amplissimo dispiego di truppe che ha provocato la morte di centinaia di migliaia di persone per combattere un gruppo terroristico?

    Si propone che le Nazioni Unite istituiscano una commissione d’inchiesta indipendente sugli eventi dell’11 settembre affinché in futuro non sia proibito esporre punti di vista sulla questione.

    Desidero annunciare qui che l’anno prossimo la Repubblica Islamica dell’Iran ospiterà una conferenza di studio sul terrorismo e sui mezzi per affrontarlo. Invito funzionari, studenti, intellettuali, ricercatori e istituti di ricerca di tutti i paesi a partecipare a questa conferenza.

    Traduzione completa del discorso di Ahmadinejad di M. Mazzucco su
    http://www.luogocomune.net/site/modules/news/article.php?storyid=3616

  31. Uroburo
    Uroburo says:

    Caro Shalom,
    lei ha risposto con una battuta ad un’argomentazione che – sul piano statistico, quindi tecnico – era niente più che una battuta.
    Il nostro Rodolfo, un uomo dotato di un immenso sense of humour, ha risposto.
    Il nostro Rodolfo non conosce la statistica, oltre a molte altre cose, quindi parla a vanvera.
    Come diceva il Manzoni: E la sciagurata rispose….
    Lasci perdere, a certi messaggi non vale neanche la pena di rispondere.
    Un saluto U.

  32. Uroburo
    Uroburo says:

    Per la pregevole signora Anita
    Mia cara,
    pare che il discorso “odioso” di Ahmadinejad non sia per nulla diverso dalle ipotesi che sono state fatto anche in questo blog.
    E comunque la versione ufficiale non sta in piedi. Dovrete trovarne un’altra oppure permettere a tutti di manifestare le proprie perplessità. Questo è quel che si chiama democrazia, una merce poco conosciuta in Useggetta. U.

  33. Pino Nicotri
    Pino Nicotri says:

    x Anita

    Postare la traduzione in italiano di un discorso all’Onu fa parte dei diritti-doveri dell’informazione. Vox ci ha fatto la cortesia di mandarci la traduzione in italiano di un discorso di Ahmadinejad all’Onu. Dirle che tutto ciò equivale a “dare un rinforzo” ad Ahmadinejad, invitandola a farlo, è molto scorretto. E’ una demonizzazione. Scoraggiante. Da lei non me l’aspettavo. Forse che alle traduzioni complete di devono preferire le balle della propaganda?
    Certe sciocchezze le lasci dire ai Rodolfo e Popeye: Dio li fa e poi li accoppia, direbbe qualcuno.
    Buona domenica.
    P. S. Ahmadinejad è stato un perfetto cretino a fare quel discorso slle Torri Gemelle. Su certe cose, o ci sono le prove e si tirano fuori o è meglio stare zitti. Altrimenti si fa come quei mascalzoni che continuano a gridare al pericolo atomico dell’Iran. La mano tesa di Obama andava accolta. E rilanciata. Pare invece che il capo del governo iraniano sia più preoccupato dei suoi superiori pretacchioni, col turbante nero, che dell’interesse dell’Iran a uscire dall’angolo nel quale lo vogliono stringere per attaccarlo anche militarmente.
    pino

  34. Uroburo
    Uroburo says:

    Pino Nicotri { 26.09.10 alle 9:25 } x Anita Scoraggiante. Da lei non me l’aspettavo.
    ——————————————
    Beh, io sì. Detto con molta simpatia ma è proprio quel che ho scritto in questi giorni.
    Un saluto U.

  35. peter
    peter says:

    x Pino 242

    l’ ultima parte del suo 242 mi trova del tutto d’accordo. Ahmadinejad non e’ affatto il ‘furbetto’ che dice Anita, e’ invece un perfetto imbecille, lo dicevo anch’io piu’ sopra. L’arroganza e la stupidita’ gli devono venire dall’idea che ‘Dio e’ con noi’

    un saluto

    Peter

  36. Rodolfo
    Rodolfo says:

    Caro uroburo,
    gia´una battuta…..ma una di poco gusto.
    Ma mi dica …caro Uroburo, lei critica Anita perche´va in aiuto di Popeye, scrivendo:-“ed infine se si guardano i messaggi vecchi si vede una solidarietà nascosta ma continua tra lei ed il signor Popeye”

    Ma lei …che senza essere interpellato spesso interviene ,va in aiuto di di questo e quell´altro …di Follotitta o come anche adesso per esempio di Shalom239 , come giudica lei questo suo comportamento?
    Non e´ lei che predica bene e rozzola male?
    Buona Domenica .Rodolfo

  37. Rodolfo
    Rodolfo says:

    Ma cosa dice il pazzo di Teheran in sostanza?
    1) Che un potentissimo e complesso gruppo terroristico, capace di raggirare con successo tutti i livelli dell’intelligence e della sicurezza americana, effettuò l’attacco. Questa è la versione ufficiale sostenuta dagli statisti americani.

    Intende poco probabile

    2) E’ stato commesso da un gruppo terroristico, ma il governo americano lo ha supportato e ha approfittato dalla situazione. Apparentemente, questa versione ha pochi sostenitori.

    Lo dice lui stesso …poco probabile.

    3) Che qualche segmento all’interno del governo USA ha orchestrato l’attacco per invertire il declino dell’economia americana e la sua influenza in Medio Oriente con lo scopo di salvare il regime sionista. La maggioranza del popolo americano così come delle altre nazioni e politici concordano con questa versione.

    Ed e´quello che veramente dice e vuole fare intendere.
    Seminare odio e´ l´intento.
    Che poi lui stesso lo creda davvero, ne dubito molto. Rodolfo

  38. Rodolfo
    Rodolfo says:

    Repubblica:
    Fini: “Se la casa è di Tulliani
    Mi dimetto dalla Camera.

    Bravo come se non avesse gia´parlato con Tulliani.
    La casa molto probabilmente non e´piu´di Tulliani.
    Per questo , del proprietario , e´necessario e importante controllare la data di acquisto di questa casa. Niente di strano che la data e´recente.
    Rodolfo

  39. Cerutti Gino
    Cerutti Gino says:

    Caro Peter, per me può essere pure un’imbecille però su quanto dice su Israele (mai nominato il popolo ma sempre i governi che si sono succeduti) come dargli torto?

    Cito:
    “(…)Il popolo oppresso della Palestina ha vissuto per sessant’anni sotto il giogo di un regime di occupazione, avendo perduto la libertà, la sicurezza e il diritto all’autodeterminazione, mentre gli occupanti vengono legittimati.

    Quotidianamente vengono distrutte le case che danno riparo a donne e bambini innocenti. La gente è privata di acqua, cibo e medicine in casa propria. I sionisti hanno scatenato cinque guerre totali contro i paesi confinanti e contro il popolo palestinese. I sionisti hanno commesso crimini orribili contro popoli indifesi, nelle guerre contro il Libano e a Gaza.

    Il regime sionista ha aggredito una flottiglia umanitaria, in palese disprezzo di tutte le norme internazionali, uccidendo dei civili.

    Questo regime, che gode del totale supporto di alcuni paesi occidentali, minaccia continuamente le nazioni vicine, e prosegue negli assassini annunciati pubblicamente di personaggi palestinesi e di altri, mentre coloro che difendono i palestinesi vengono sottoposti a pressioni ed etichettati come terroristi e antisemiti. Tutti i valori, compreso quello della libertà di espressione, in Europa e negli Stati Uniti vengono sacrificati sull’altare del sionismo”

    Tutte le soluzioni sono destinate a fallire, poiché non contemplano i diritti del popolo palestinese.
    Avremmo davvero assistito a questi crimini orribili, se invece di legittimare l’occupazione fosse stato riconosciuto il diritto sovrano del popolo di Palestina? Noi proponiamo senza ambiguità il ritorno degli esuli palestinesi alla loro terra madre, per poter esercitare il diritto di voto del popolo palestinese, con il quale riaffermare la propria sovranità e decidere il proprio tipo di governo” (…)

    Non mi sembra proprio che abbia detto cose scandalose se non la dolorosa e quotidiana realtà di quelle terre.

    C.G.

  40. Rodolfo
    Rodolfo says:

    E la scandalosa e per te dolorosa realta´del tuo cervello …dove la metti? Solo menzogne e odio sai spargere.
    Passi lunghi e ben distesi. Rodolfo

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