La Sakineh di Teheran è viva. Quella della Virginia, l’handicappata Teresa Lewis, è stata invece uccisa questa notte. Nel vergognoso silenzio dei professionisti dei due pesi e due misure come Bernard Levy e Carla Bruni Sarkozy. Woody Allen: “La stampa racconta balle”. As usual

E dunque la Sakineh statunitense che risponde al nome di Teresa Lewis e di cui tutti ce ne siamo bellamente fregati, anzi strafregati,  è stata puntualmente giustiziata. Ovvero uccisa legalmente. Con una iniezione letale dopo averla legata come un Cristo donna a un lettino a forma di croce per poterle infilare il veleno nelle arterie. Ci sono giornali che pudicamente, o meglio ipocritamente, nascondo tutto sotto il tappeto di “un cocktail di barbiturici che le ha fermato il cuore”. Insomma, un po’ come se fosse andata al bar e avesse bevuto un cockail sbagliato, o meglio: il cocktail della Giustizia… Made in Usa. Più esattamente, in Virginia. Quando l’hanno uccisa in Europa erano le 3 di notte. Anche in Francia, e la signora Carla  Bruni sposata Sarkozy se la dormiva beatamente come il figo filosofo maestrino di pensiero Bernard Levy, che si mobilita solo se c’è da dare addosso all’Iran. Che miserabili.

I fatti.
Alla pari della coetanea iraniana Sakineh, Teresa Lewis è stata condannata a morte per avere in qualche modo collaborato all’uccisione di suo marito Julian e del figliastro  Charles, delitti compiuti nel 2002 allo scopo di incassare i soldi di una polizza di assicurazione, 250mila dollari, e fuggire con l’amante. Intervistata in carcere dal Washington Post, Teresa ha ammesso le sue responsabilità ed espresso rimorso senza accampare scusanti: “Non ho premuto il grilletto quel giorno, però feci del male, lasciai che due persone fossero uccise. Questo lo so. Ho tradito due persone che amavo. Ma ho paura della morte, vorrei continuare a vivere”. Desiderio non esaudito: di continuare a vivere non gliel’hanno permesso.

Questa condanna a morte ha vari lati orribili, oltre a quello intrinseco di ogni condanna capitale. Il primo è che Teresa è una ritardata mentale,  il suo quoziente di intelligenza è solo 72: vale a dire, appena due punti sopra l’incapacità di intendere e di volere. Il secondo è che la sua domanda di grazia è stata respinta proprio perché per quei due miserabili punti: “Teresa Lewis non rientra nella definizione legale di una ritardata mentale”, ha seraficamente dichiarato il governatore Robert McDonnell. La definizione legale scatta infatti a quota 70. Ma è il terzo lato orribile il più incredibile e orribile di tutti: mentre lei è stata condannata a morte, gli autori materiali del delitto – tali Shallenber e Fuller – sono stati invece condannati NON alla pena capitale, bensì all’ergastolo. Incredibile, ma vero. Orribile, ma vero.

A dire il vero di lato orribile ce n’è un altro: si tratta infatti di una sentenza chiaramente discriminatoria verso le donne. Gli esecutori materiali, coloro cioè che il grilletto lo hanno premuto, sono di sesso maschile, e pur avendo la responsabilità maggiore non sono stati condannati a morte, anche se pare che uno dei due si sia suicidato in carcere. Il giudice Charles Strauss si è scagliato principalmente contro Sakineh, pardòn, Teresa, definendola “la testa del serpente” del duplice delitto. Come faccia un “serpente” con la testa da handicappato a subornare due uomini fino a renderli assassini è un bel mistero, ma mister Strauss non bada a queste quisquillie. Lui, da bravo yankee pronipote dei cow boy dalla pistola e dall’impiccagione facile, nonché inventori del linciaggio, è un vero macho e spara sentenze.

Come si vede, i casi della Sakineh iraniana e della Sakineh statunitense di nome Teresa Lewis  sono pressocché identici, ma il secondo è più grave. E’ più grave sia per l’handicap della Sakineh della Virginia sia per il fatto che a differenza della Sakineh iraniana è stata uccisa per davvero. Nella nostra beata indifferenza. Non ha detto “bah” neppure l’eroica signora Carla Bruni in Sarkozy, che credo avrebbe fatto meglio a firmare prima di tutto contro la decisione di suo marito di spingere i rom a togliersi dai piedi della Francia. Per non parlare del filosofo fighetto Bernard Levy, l’organizzatore della campagna a favore della Sakineh di Teheran: per quella della Virginia ha preferito fottersene. Embé, i due pesi e due misure mica sono pizza e fichi! Tanto meno lo sono la forsennata volontà di diffamare l’Iran in ogni modo per poter facilitare la sospirata invasione o almeno gli agognati bombardamenti “chirurgici”. La gente miserabile a volte è molto miserabile. Si parva licet, dove sono i Marco Tempesta che reclamano attenzione per TUTTI e comunque MAI per i casi disperati? Vallo a sapere. Dormono beati il sonno del giusto. O della ragione?

Non è la prima volta che negli Usa mandano a morte un handicappato e – se non ricordo male – perfino una persona che aveva commesso il delitto quando era minorenne. Ma neppure questo è bastato ai pii e virtuosi Carla Bruni e Bernard Levy per mobilitarsi o almeno interessarsi della povera disgraziata d’Oltreoceano. Su Carla Bruni non c’è molto da dire: scegliersi la causa umanitaria “giusta”, indovinata, aiuta la propria immagine, la promuove, provoca buona pubblicità. Sul signorino Levy vale però la pena aggiungere qualche parola. Questo autentico fissato contro l’Iran è uno dei massimi teorici dell’impossibilità di usare con Teheran qualsiasi carota, qualsiasi deterrente che non sia la guerra o almeno una grandinata di bombe. Ecco cosa ha dichiarato il fighetto parigino il 22 agosto del 2006 al Wall Street Journal, ovviamente glissando sul fatto che le armi atomiche le ha la sua amatissima Israele e non altri in Medio Oriente: “C’è una differenza radicale tra la Repubblica islamica dell’Iran e gli altri governi con armi nucleari. Questè differemza è dovuta alla visione apocalittica del mondo degli odierni governanti dell’Iran. Questa visione […] condiziona chiaramente la percezione e le linee politiche di Ahmadinejad. La minaccia di una rappresaglia [nucleare] contro l’Iran è inefficace di fronte al complesso del suicidio e del martirio che affligge oggi parte del mondo islamico […]. In questo contesto, la reciproca distruzione assicurata, cioè il deterrente che ha funzionato così bene durante la Guerra Fredda non avrebbe alcun significato […]. Per gente che la pensa a quel modo non sarebbe un freno, ma al contrario un incentivo”.

Questa idiotissima tesi dell’aspirazione al suicidio atomico di buona parte dell’Islam, e comunque dell’Iran, è stata ripresa nello stesso periodo – guarda caso sempre nel 2006 – in Italia da Mario Pirani su Repubblica. Pirani è un ottimo giornalista, ma è legittimo pensare che gli faccia velo l’avere partecipato alla guerra del ’48 in Israele contro arabi e palestinesi. Inoltre, come ho già avuto modo di dire in precedenza, ha disinvoltamente confuso tra bombe atomiche, A, e bombe H, all’idrogeno, enormemente più potenti, pur di accreditare – già 4 anni fa! – l’idea che l’Iran punti perfino alle H. Ma ovviamente tacendo che, secondo vari autori ed esperti, ad avere la bombe H oltre alla atomiche è Israele! Ho detto che si tratta di una tesi idiotissima, e aggiungo che è falsa in modo dimostrabile: finora infatti il regime iraniano, per quanto detestabile come tutti i regimi teocratici, ha mostrato una grandissima elasticità e capacità di compremessi e moderazione pur di NON offrire né agli Usa né a Israele la scusa buona per attaccarlo. Anche perché l’Iran porta ancora le ferite degli 8 anni di guerra scatenatagli contro dall’Iraq di Saddam, aizzato dall’Occidente, ed è in piena ricostruzione e rilancio. Meno propensi al suicidio di così…

Levy dunque mente. E, spiace dirlo, sulla sua scia sbaglia Pirani. Ma proseguiamo. Il fighetto di Parigi in quell’indecorosa e alluncinata intervista al Wall Steet Journal del 6 agosto 2006 arriva al ridicolo. Ha infatti anche affermato che per l’allora imminente 22 agosto di quell’anno, 2006, probabilmente Ahmadinejad tramava qualcosa di apocalittico. Perché? Perchè qual giorno il calendario musulmano celebra l’ascesa al cielo di Maometto sul suo celebre cavallo. Motivo per cui secondo l’imbecillità in malafede del monsieur parisienne quella poteva essere la data migliore, la più appropriata per Ahmadinejad per scatenare – udite udite!!! – la fine apocalittica di Israele e se necessario del mondo! Roba da ricovero immediato alla neuro dell’aspirante ma fallito profeta biblico di Parigi. Mestatore da strapazzo, ma riverito maestrino del pensiero (agitato, affabulatorio e ipercinetico quanto il nostro filosofo fighetto politicamente inconcludente Massimo Cacciari, ma tralasciamo). Levy dovrebbe semmai prendersela con quella parte di rabbinato fanatico e con gli altrettanto fanatici fondamentalisti cristiani degli Usa che – come a volte ricorda Noam Chomsky, ebreo contrario al sionismo – sognano per davvero l’Armageddon, detto anche Apocalisse o Fine del Mondo, e cercano pure di favorirlo: i primi non so bene per quale motivo religioso, i secondi perché con l’Apocalisse tornerebbe finalmente Gesù Cristo sulla terra e instaurerebbe finalemente il regno dei cieli…. C’è bisogno di commenti? Non credo. La conclusione però è che qualunque cosa dica monsieur Levy non gli si può credere, stando la sua cantonata galattica dell’agosto 2006, per non parlare delle altre. Vedasi il continuo battere e ribattere non solo suo, ma di tutti un po’, sulle “bombe atomiche iraniane”. Che non solo non esistono, ma l’Iran, come ha dichiarato anche  Ahmadinejad all’Onu ieri, non ha nessuna intenzione di produrre. Ovviamente l’Iran chiede che se ne privino anche gli altri, compresa Israele.

Purtroppo però Levy non lo hanno ricoverato al manicomio. E così ha potuto continuare a straparlare, seminando altro veleno contro l’Iran, gli arabi e l’islam, e lanciando la bufala della “lapidazione” di Sakineh, quella iraniana, perché colpevole di adulterio quando invece è stata condannata a morte sì, ma per concorso in omicidio:reato piuttosto grave, come dimostra il caso della sua omologa della Virginia. O no? A me risulta che in Iran la lapidazione non esiste più da anni, però sospendo il giudizio in attesa di notizie più certe: purtroppo infatti i miei contatti in Iran pare siano svaporati o privati del telefono o hanno cambiato numero. I rifugiati politici che vivono a Roma mi hanno detto che la lapidazione esiste, ce ne sono 12 in attesa e una sarebbe stata eseguita un anno fa vicino Teheran, ma dei rifugiati politici non sempre c’è da fidarsi. Non voglio pensare che abbia mentito perfino Amnesty International, ma è un fatto che sulla motivazione della condanna a morte ha mentito. Ecco infatti cosa si legge sul suo sito all’URL  http://www.amnesty.it/pena_di_morte_Iran_lapidazione_adulterio  : ” Sakineh Mohammadi Ashtiani è stata condannata nel maggio 2006 per aver avuto una “relazione illecita” con due uomini ed è stata sottoposta a 99 frustate, come disposto dalla sentenza. Successivamente è stata condannata alla lapidazione per “adulterio durante il matrimonio” “. Come si vede, anche Amnesty il concorso in omicidio lo nasconde sfacciatamente!

Dell’Iran ancora un paio di anni fa si diceva e si scriveva ovunque la gigantesca frottola e calunnia che per poter eseguire le condanne a morte di donne minorenni o nubili, e perciò ufficialmente vergini, quelle disgraziate venivano date in pasto a carcerieri perché le stuprassero, in modo da poterle giustiziare perché la legge vieta l’esecuzione capitale di vergini. A che bassezze spinge l’odio e la volontà belluina di aggredire un Paese “nemico”. Lo stupro delle vergini condannate a morte, la “bomba atomica iraniana”, la volontà dell’Iran di “distrugere a tutti i costi Israele”… e via mentendo e ingannando. Ecco perché questa storia della lapidazione nell’Iran di oggi è da prendere con beneficio di inventario. In un regime teocratico non si può purtroppo eslcudere nulla, perché sono da sempre i regimi delle peggiori nefandezze, vedasi l’intera storia dello Stato pontificio. Però prima di accettare versioni sicuramente non disinteressate è bene dubitare. E informarsi.

Ripeto, a scanso di equivoci: ho firmato e ho proposto ai lettori di questo blog di firmare l’appello a favore della Sakineh di Teheran, perché sono contro qualunque tipo di pena di morte, comprese quelle per impiccagione usate in Iran e quelle di vario tipo usate negli Stati Uniti. Che, forse il nostro fighettone di Parigi non lo sa, sono il Paese che – in brutta compagnia con l’Iran, la Cina e l’Arabia Saudita – ha una Giustizia che le condanne morte più le usa e le abusa. Levy in tema di lapidazioni si dia da fare contro il nostro alleato politico militare Arabia Saudita, che ancora le imbastisce, per giunta in piazza. Magari getti nella spazzatura la bibbia almeno nelle parti in cui alla lapidazione si applaude. E magari rifletta anche sull’orribile armamentario dei vari tipi di pena di morte negli amati Stati Uniti: frittura sulla sedia elettrica, soffocamente nella camera a gas, crocifissione al lettino con le iniezioni mortali e, usata di recente anche se rarissima, riduzione a colabrodo con la fucilazione. L’Iran e la Cina hanno meno fantasia: il primo impicca, il secondo fucila. Non gasano né crocifiggono né arrostiscono i condannati.
Ho firmato per la Sakineh di Teheran. Ma sono stato ingannato e defraudato perché nessuno ha detto che c’era una Sakineh in Virginia, Teresa Lewis, per la quale valeva pure la pena firmare un appello perché fosse lasciata vivere. Ho così scoperto una cosa che onostante la mia età ed esperienza non avevano ancora capito: a volte i benefattori hanno in realtà la coscienza e almeno una mano lorde di sangue.

Preferisco non commentare il nuovo schiaffo di Israele sferrato in queste ore all’Onu in faccia ad Obama con la ridicola scusa dell'”importante festa religiosa”. Mi limito a ripetere che la famosa minaccia di “distruzione di Israele” attribuita nell’autunno 2005 ad Ahmadinejad – e da allora incollatagli addosso per giustificare l’ingiustificabile, compreso i bassi deliri levyani – è una balla. Lo ha già chiarito lo stesso Ahmadinejad più volte, anche in tv a New York nel programma di Larry King. Non è certo un caso che Ahmadinejad, per me comunque indigesto al pari di un Avigdor Lieberman, abbia cordiali rapporti con non piccole fette di rabbinato, a partire dai Naturei Karta. Anche a voler tralasciare Ahmadinejad, che potrebbe avere mentito a Larry King, c’è da dire che il docente Juan Cole, dell’Università del Michigan, è tra gli studiosi che hanno già messo in chiaro come il leader iraniano sia rimasto vittima di una cattiva traduzione: NON ha mai parlato della necessità di “cancellare Israele”, ma si è invece limitato a ripetere in lingua farsi un concetto già espresso a suo tempo da Khomeini: vale a dire, che spesso Paesi potenti “svaniscono dalla pagina della Storia”. “Come l’Unione sovietica e la stessa monarchia iraniana”, ha aggiunto Ahmadinejd nel suo discorso “stranamente” travisato e stravolto. Dov’è la minaccia di “distruzione”, per giunta nucleare, nel dire che “Israele svanirà dalla pagina della Storia come l’Unione Sovietica e la monarchia iraniana”? Oltretutto, si noti bene, questi due regimi, quello sovietico e quello dello scià, sono “svaniti” senza neppure sparare un colpo! Non una bomba atomica, si noti altrettanto bene, bensì neppure una bombetta a mano o una fucilata. Grosso modo, e a occhio e croce, è la fine che farà il castrismo a Cuba: svanirà forse perfino prima dello svanire all’altro mondo dei fratelli Castro. Svanirà pacificamente, almeno si spera. Senza dimenticare che a volerlo fare sparire nel sangue sono stati non l’Iran, ma gli Usa. Esattamente come hanno fatto con le democrazie locali in Cile, in Argentina, in Congo, in Indonesia e altrove. Lo hanno fatto anche in Iran, assieme al lacché inglese, quando vi hanno organizzato il colpo di Stato che uccise la neonata democrazia iraniana strangolando il governo democraticamente eletto di Mossadeq.

Questi sono i fatti e questa è la Storia. Non le puttanate dei vari Levy e altri furbi “umanitari”. Ambé, certo: poi c’è papa Ratzinger che a Londra rifila balle su “Hitler ateo”, quando invece era cattolico e il cocco di papa Pio XII oltre che dell’intera gerachia della Chiesa tedesca, e ci sono milioni di “credenti” (alle balle) che ci credono onde liberararsi dei sensi di colpa e delle code di paglia lunghe mille chilometri. E che anche a Londra, come già a New York e in Australia, oltre che in Vaticano-Italia, rifila la balla della “scarsa vigilanza” della Chiesa sulla pedofilia di troppo suoi preti e vaste masse di “credenti” (alle balle) se la bevono di corsa perché, as usual, certe verità non potranno mai ammetterle.  Il buon papocchio tedesco, volontario della Gioventù Hitleriana fino alla bella età di anni 16, è assecondato da tutti i mass media nel suo continuo nascondere che a dare l’ordine, per iscritto, di tacere alle autorità civili qualunque notizia sui preti pedofili è stato lui, in tandem con Tarcisio Bertone, oggi segretario di Stato del Vaticano cioè Numero Due dopo il Numero Uno papa Ratzinger. L’anno infatti firmato loro, nel giugno 2001, quello sciagurato ordine ai vescovi di tutto il mondo, in qualità rispettivamente di capo e vice capo della Congregazione per la dottrina della fede (l’ex orripilante Sant’Uffizio). E se non fosse stato per lo stop imposto da George W. Bush a un tribunale del Texas l’ottimo papa Ratzinger per quell’ordine scritto sarebbe stato processato e sicuramente condannato dai giudici che si occupavano di uno dei tanti casi di stupro di preti ai danni di minori.

Che pena vedere Bertone, l’impresentabile complice dell’ordine planetario “Salvate il prete pedofilo”, affianco al nostro presidente della Repubblica per festeggiare la breccia di Porta Pia e la presa di Roma. Il Vaticano avrebbe dovuto avere almeno il buon gusto e la decenza di mandare a quella cerimonia, la prima con un prelato in sua rappresentanza ufficiale, qualcun altro, ma NON il cardinal Dentone, pardòn, Bertone, coprotettore del clero pedofilo.
Povera Italia. Deve essere vero che il papa ha inviato felice il suo pur impresentabile segretario di Stato perché è ormai chiaro come la breccia di Porta Pia non sia servita tanto all’Italia per dilagare a Roma e nello Stato Pontificio quanto invece al Vaticano per dilagare in Italia…

E che pena vedere i giornali intossicati dai veleni e dalle grasse corruzioni berluscone abboccare come gonzi all’amo del “clamoroso documento” dello Stato caraibico di S. Lucia, che avrebbe dovuto dimostrare come il famoso appartamento di Montecarlo è stata un rapina di Gianfanco Fini pro domo mulieris. Ai mascalzoni strapagati, già rei di assassinio professionale ai danni di Dino Boffo, sono sfuggite sia le grossolanità del “documento” (anche un orbo vede che manca il numero di protocollo) sia la memoria del “conte Igor”. Vale a dire, non si ricordano più neppure della delinquenziale truffa che alcuni membri berluscon-finiani della commissione parlamentare Telecom Serbia ordirono con un rottame umano per diffamare in un sol colpo sia Massimo D’Alema che Romano Prodi accusandoli, con prove false, di avere lucrato una marea di miliardi con la (s)vendita di Telecom Serbia. Il “conte Igor”, il “supertestimone” mitomane e/o comprato, è finito in galera, i commissari felloni invece no, sono pure stati rieletti. E i giornalisti sensibili al soldo berluscone, velocissimi a dare credito al “conte Igor” e alle sue miserabili panzane, hanno pure fatto carriera, vedi Belpietro, autore di una memorabile porcata televisiva, pardòn, autore di un memorabile servizio televisivo pro domine berluscone sulla frottola Telecom Serbia. Non a caso oggi l’ottimo Belpietro è in prima fila nel “riferire obiettivamente la notizia” del documento caraibico. Anche se invece di essere una notizia è una cagata.
Essì, povera Italia. Con un giornalismo sempre più ossequioso. Ormai quasi da carta igienica.

A proposito di Carla Bruni e frottole spaziali: pochi giorni fa il regista Woody Allen, altro ebreo sideralmente lontano dal sionismo, in una intervista ha raccontato d’essere rimasto sbalordito quando ha letto sui giornali che la breve scena da lui affidata alla Bruni la si è dovuta ripetere ben 14 volte e che il presidente francese Sarkozy è piombato sul set infuriato e un po’ bevuto facendo scenate a dritta e a manca. “Tutte balle”, ha in pratica sintetizzato Woody. Che ha concluso: “Mi chiedo se ci raccontano balle così inventate di sana pianta anche riguardo la guerra in Afganistan”. Beh, sull’Iraq ci sono le prove che ce le hanno raccontate. Le raccontarono anche nel corso della guerra di Bush padre & C all’Iraq provocata dall’invasione del Quwait (autorizzata preventivamente dall’ambasciatrice Usa a Bagdad, con una trappola mortale per l’Iraq in attesa di quella mortale anche per Saddam con la seconda guerra all’Iraq). Per stimolare lo sdegno contro gli iracheni, la stampa mondiale scrisse che a Quwait City i soldati avevano rubato e portato via perfino le incubatrici dell’ospedale per bambini. Poi però è saltato fuori che era una balla colossale, addirittura quell’ospedale non era neppure dotato di nessuna incubatrice. Lo ha dimostrato, tra varie altre balle smascherate, una tesi di laurea che qualche anno fa è stata premiata dall’Ordine dei giornalisti della Lombardia. Che però si è ben guardato dal cacciare dalla professione Carlo Rossella, il direttore di Panorama che – per “aiutare” il capo del governo italiano, che guarda caso era anche il suo editore e datore di lavoro Berlusconi, a far contento Bush Junior – avvalorò con uno “scoop sensazionale” la balla dell’uranio del Niger “venduto all’Iraq per le bombe atomiche di Saddam”.

Ecco perché quando si tratta di certe accuse contro “i soliti noti” da parte dei “soliti ignoti” è meglio andar cauti. Chiedendo magari anche come mai sulla Sakineh della Virginia si tace, come del resto si tace sulle adultere lapidate sì, ma in Arabia Saudita. Con i soliti due pesi e due misure della nostra vergognosa, gigantesca e non disinterresata ipocrisia.
La Sakineh della Virginia è stata uccisa. Quella di Teheran continua a vivere, almeno per ora. Dovremmo sprofondare dalla vergogna.

627 commenti
« Commenti più vecchiCommenti più recenti »
  1. Anita
    Anita says:

    x Antonio AZ

    Non avevo ricercato il numero degli Stati che non hanno la pena capitale.
    Sono 16, non 20.

    1.Alaska…………………..1957
    2.Hawaii…………………..1948
    3.Iowa…………………….1965
    4.Maine……………………1887
    5.Massachusetts…………1984
    6.Michigan………………..1846
    7.Minnesota………………1911
    8.North Dakota…………..1973
    9.Rhode Island…………..1984
    10.Vermont………………..1964
    11.West Virginia…………..1965
    12.Wisconsin………………1853
    13.Washington, DC……….1981
    14.New Jersey……………..2007
    15.New Mexico…………….2009
    16.New York……………….2004, 2007*
    * State death penalty statute declared unconstitutional.

    Cosi’ 34 Stati hanno la pena capitale, la legge puo’ essere revocata o abolita.

    Anita

  2. Anita
    Anita says:

    x Antonio AZ

    Prima che mi fate passare per bugiarda o cretina:

    La pena di morte è legale a livello federale, per alcuni reati. Dei 50 Stati degli USA, solo 15 non prevedono la pena di morte nel loro statuto: Alaska, Hawaii, Iowa, Maine, Massachusetts, Michigan, Minnesota, North Dakota, Rhode Island, Vermont, West Virginia, Wisconsin, New Jersey e Nuovo Messico (a questi va aggiunto il territorio del District of Columbia). In altri 3 stati la pena di morte non è più applicata dal 1976: Kansas, New Hampshire, New York (in quest’ultimo è anche stata dichiarata incostituzionale, e quindi non applicabile, ma non ancora formalmente abolita). Il Nebraska ha dichiarato incostituzionale la sedia elettrica, non la pena di morte in sé. Sono 18 Stati (più un Distretto Federale) a non contemplare, di legge o di fatto, la pena di morte.

    In conclusione sono comunque -32- gli Stati che, più o meno regolarmente, applicano ancora l’esecuzione capitale (“pena di morte” in effetti in inglese si traduce capital punishment).

    Buonanotte,
    Anita

  3. Anita
    Anita says:

    x Popeye #104

    Su cosa non eri aggiornato?
    Mi sono persa qualche cosa?

    Qui non e’ permesso fare errori, li possono fare solo loro.

    Anita

    I must do my bookkeeping and listen to….Michael Savage.

  4. Popeye
    Popeye says:

    Cara Anita,
    Avevo scritto che 46 stati avevano la pena di morte. L’informazione era arretrata di parecchio.

  5. Popeye
    Popeye says:

    Caro Cerutti,
    Io pappegio ma tu ti nascondi. Quando ti scuserai per aver scritto:
    Cerutti Gino { 23.09.10 alle 15:16 }

    Il presidente US all’assemblea Onu: «Stiamo cercando di risolvere le nostre differenze, ma Teheran deve scegliere la strada della diplomazia».
    L’intervento boicottato da Israele….

    Ovviamente.
    C.G.

  6. Anita
    Anita says:

    ONU

    Israele celebra Sukkot e non va all’Onu ad ascoltare Obama e Ahmadinejad, per questo la delegazione era assente. A.

  7. Cerutti Gino
    Cerutti Gino says:

    Kara Komare,
    se i vostri “nemici” – ne avete sempre il bisogno di fabbricarveli, altrimenti vi annoiate e diventate schizofrenici – vengono a casa vostra a “vomitare merda”, d’altro canto voi vomitate a casa loro un centinaio di tonnellate di bombe e bombette del tipo ‘ndò cojo cojo.
    La vostra cultura.
    Che differenza tra un bisogno corporale e un bisogno culturale!
    Non trova?
    Macchè, da quell’occhio sempre cieca, da quell’orecchia sempre sorda.
    C.G.

    x Poppy,
    davvero, non ho capito cosa mi appunti.
    Anche tu ti sei dato al quaglieggio?
    Poppeggi?
    C.G.

  8. Rodolfo
    Rodolfo says:

    I 10 mesi di moratoria scadono domani.
    Netanyahu e´pronto a una possibile estensione delle restrizioni per la costruzione di nuove colonie.
    Ma ad Ariel faranno le bizze. Speriamo bene.
    Tra domani e dopodomani sapremo di piu´. Rodolfo

  9. Uroburo
    Uroburo says:

    sylvi { 24.09.10 alle 18:47 } Lei è fuori di testa!
    ———————————————————-
    Cara Silvy,
    io ho sempre avuto molta stima per l’Anita perchè ho conosciuto poche persone che abbiano saputo affrontare con tanta dignità dolori così grandi.
    Tuttavia rileggendo un certo numero di messaggi passati, un anno fa o più, sono addivenuto al parere che lei ha riportato. E che ho cercato di illustrare in modo specifico. [Quel che mi sembra discutibile di lei (oltre ad un nazionalismo che personalmente trovo becero) è che la trovo molto omissiva: lei non tocca mai quello che potrebbe contrastare le sue tesi, anche in senso molto lato. E poi la trovo veramente di parte: lei è incapace di capire che al mondo ci sono idee diverse dalle sue e che sostenere le proprie idee è legittimo (e mi riferisco alla sua accusa di partigianeria elevata un po’ a tutti). Infine mi ha stupito moltissimo il continuo gioco di appoggi che si sviluppa regolarmente tra lei ed il signor Popeye.]
    Dopo di che ciascuno vede le cose con i suoi occhi. Un saluto U.

  10. Uroburo
    Uroburo says:

    Caro Follotitta,
    se per la ragioni più varie non riesce ad inviare un messaggio troppo lungo, com’era ai tempi su certi forum dell’Espresso, può sempre dividerlo in più parti numerandole all’inizio (meglio) o alla fine: parte 1, 2, 3 ecc.

    La pena di morte è un tema interessante, se sol si volesse affrontarlo in modo razionale ed al di fuori dello spirito reazionario dei suoi sostenitori.
    Incominciamo subito con il dire che la pena di morte non serve a prevenire i reati. E’ una cosa ben nota a tutti coloro che hanno studiato il fenomeno; l’introduzione, la sospensione, l’abolizione e la reintroduzione della pena di morte non hanno mai ed in nessun luogo influenzato l’incidenza dei reati ai quali veniva applicata. Tant’è che i paesi che ancora la mantengono sono ormai pochissimi, al di fuori del Codice penale militare del tempo di guerra, e tutti in particolarissime situazioni di politica interna.
    Quindi la tesi che lo stato, la collettività, uccidano per evitare che altri innocenti siano uccisi non sta in piedi dal punto di vista dei dati statistici (numero di delitti capitali per anno).
    Resta la tesi che la collettività non debba mantenere nel lusso (???) i condannati. La tesi sarebbe singolare anche in un paese che non sia dotato di ben 12 portaerei nucleari, ciascuna delle quali costa come uno stato. Se applicato correttamente questo principio dovrebbe essere applicato sempre, non solo per i condannati a morte. Che senso ha mantenere un condannato per 20 o 30 anni spendendo comunque somme enormi? Nessuno, quindi stabiliamo che al di sopra di una certa condanna si viene automaticamente giustiziati. Quale condanna? 10 anni? 15? 20? 30? Qualunque cifra va bene ma una domanda sorge spontanea: perché un certo livello e non più o meno? Uccidiamo i condannati a più di 30 anni? E perché non 35? Oppure 25? Se è ingiusto mantenere qualcuno più di 30 anni perché non sarebbe ingiusto mantenerlo più di 29? Non c’è risposta ovvia a queste domande, quindi applicare la pena di morte perché un condannato costa è un argomento privo di logica. E’ anche un argomento moralmente indecente: uccidere qualcuno perché si dice che costi troppo non ha alcun valore in società opulente come quelle occidentali. Particolarmente indegna poi è la tesi che i condannati vivano nel lusso (tre pasti al giorno, TV e riscaldamento). Chi fa queste affermazioni non ha mai visto un carcere, non sa come ci si vive e soprattutto non sa nulla degli esseri umani.
    I fautori della pena di morte poi dimenticano un dato: il governatore Ryan dell’Illinois aveva dimostrato che un alto numero di condanne a morte state emesso contro degli innocenti. Io trovo inaccettabile la sola idea che la collettività privi della vita qualcuno che poi, in un certo numero (neanche piccolo) di casi, risulta essere innocente. Il fatto che i fautori della pena di morte banalizzino questo problema, quello dell’errore giudiziario, rende, secondo me, immorale la pena di morte ed immorali i suoi sostenitori.
    Che la pena di morte e la tortura non servano lo si sa dal Settecento ma i suoi sostenitori sono presi dalla foia della repressione. Reprimere, reprimere, reprimere! Repressione è civiltà!
    Se quest’affermazione ha un briciolo di verità non riguarda certo la pena di morte.
    Un cordiale saluto U.

  11. La striscia rossa
    La striscia rossa says:

    Le vie della storia sono infinite, oggi sei un pavido, ma forse un giorno sarai una tigre.
    Sì, sì, forse, un giorno, ma per ora non vi serve un coniglietto? dal film «Il dittatore dello stato libero di Bananas» di Woody Allen

  12. Uroburo
    Uroburo says:

    Anita { 24.09.10 alle 20:55 } E’ la terza volta che Ahmadinejad viene negli US per trovare una platea dove diffamare la nazione ospitante.
    ——————————————————-
    Nazione ospitante un caxxo! Ahmadinejad viene all’Assemblea dell’ONU. Se a voi reazionari non va bene lasciate l’ONU a Ginevra, dove starebbe sicuramente meglio. U.

  13. Uroburo
    Uroburo says:

    Caro CC,
    è vero, dopo una “guerra civile” c’è sempre stata gente che ha usato la situazione per compiere le sue personali vendette. E’ una cosa triste e notoria: credo che lo si facesse fin dalla preistoria.
    Però c’è gente assai curiosa che stigmatizza questi atti ma che appoggia gli squadroni della morte e le torture pubbliche, com’è stato fatte per decenni in America Latina, con l’assistenza del personale useggetta (tra gli altri Don Mitrione, giustiziato dai Tupamaros).
    Ehhhh sì, c’è gente veramente senza pudore ….
    Un saluto U.

  14. Uroburo
    Uroburo says:

    Caro CC,
    io non so se asini e maiali possono dare degli ibridi. Però, sai, le radiazioni atomiche di questi ultimi decenni hanno dato origine a dei veri e propri mostri. Un saluto U.

  15. La striscia rossa
    La striscia rossa says:

    Ora anche Berlusconi pensa a un governo Tremonti
    “Basta, mi sono scocciato.
    Se il 29 alla Camera non dovessimo farcela lascio tutto in mano a Tremonti…” dichiarazione del premier.

  16. Cerutti Gino
    Cerutti Gino says:

    Come si dice spesso, quello che starnazza Netanyahu sul processo di “pace” (sob!) in quella disgraziata regione, vale quanto il due di bastoni se, giocando a briscola, comanda spade.
    Ovvero zero.
    C.G.

  17. La striscia rossa
    La striscia rossa says:

    Caos atenei, tutti contro le promesse del governo
    Università in rivolta per la carenza di fondi: tre giorni di mobilitazione.
    La protesta dei ricercatori blocca l’inizio dell’anno accademico.

  18. Rodolfo
    Rodolfo says:

    xcg120
    Si, pero´il due di bastoni (che ti darei in testa) come gia´da me scritto, puo´, anche se non briscola ,nell´ultima mano contribuire a vincere l´intera partita.
    E´come vincere tante battaglie e all´ultimo perdere la guerra.
    Rodolfo

  19. Controcorrente
    Controcorrente says:

    Condivido il122

    In effetti gli “scippatori” di professione, vincono tante battaglie, finchè, alla fine,li “cuccano” con il “sorcio” in bocca.
    Allora piangono e piangono e piangono!

    cc

  20. Cerutti Gino
    Cerutti Gino says:

    x Rudolfo.
    ma tu, le mani non le usi per palpare negli autobus i kuli delle signore?
    Limitati a questo esercizio da sfigato, dammi retta.
    Vai.
    C.G.

  21. Controcorrente
    Controcorrente says:

    Non sapevo che esistesse lo Stato Libero di Santa Lucia !
    Sei napoletani non si svegliano in tempo è possibile che gli costruiscano una montagana di rifiuti alta come L’Everest,dopodichè potrebbero sempre chiamarlo Monte San Gennaro!

    “Meo” Patacca

  22. sylvi
    sylvi says:

    caro Uroburo,

    lei per primo dovrebbe capire che ” la nostra storia” personale forma in itinere il nostro modo di essere e di pensare.
    Anita, al di là delle tragedie familiari successive, che pur sono state determinanti, ha formato il suo sentire, come me del resto, e come tutti scusi, nella sua infanzia.
    Io invece capisco benissimo il suo difendere una terra che l’ha accolta e dove lei si sente a Casa.
    E’ una Casa che, essendo Grande, ha commesso Grandi errori e ha avuto Grandi meriti.
    E’ una Casa che ha pagato e paga con tanti morti!
    Tutte le volte che in questo blog sento improperi contro l’usaegetta, vi trovo tutti guerci!
    Il Regno Unito ha fatto per i popoli invasi quello che ha fatto l’US?
    Non ha sempre detto: o magna sto osso o salta sto fosso?
    E i francesi? e i belgi in Congo?ecc. ecc. ecc.

    Ritengo il Popolo americano un grande Popolo…soprattutto perchè si è assunto le responsabilità delle sue scelte.
    Dei suoi Capi si può discutere!
    Ma loro sono anche capaci di cacciarli!

    Come del resto i Russi non erano responsabili delle malefatte, e che malefatte, di Stalin.

    Ho stima di Anita perchè è un’italo-americana piena di dignità e degna rappresentante di quel Popolo!

    Di noi è meglio tacer!!!

    Sylvi

  23. Linosse
    Linosse says:

    Caro CC 127
    Una montagna di spazzatura qui e li ,una cloaca permanente su tutto lo stivale sono la conseguenza di un programma di “governo” fatto giorno per giorno da un “giornale”.
    E noi ,mentre zompano ballizie(notizie balla) di qua e la ,restiamo imperterriti nella condizione statica di zombi,tanto ..
    tutto va ottimisticamente bene ,signora la marchesa.
    L.

  24. Rodolfo
    Rodolfo says:

    x123 quello che non riuscirai mai a capire e che , se qualcuno riuscisse mai a cuccarsi lo Stato d´Israele saresti anche tu a piangere lacrime amare.Pensaci. Fai lavorare un po´il cervelletto.
    Rodolfo

  25. Cerutti Gino
    Cerutti Gino says:

    Leggi qua, sfigato con la mano morta e poi taci:
    Vai.
    “L’autorità nazionale palestinese ha accusato ieri Israele di essersi appropriato con la forza della Tomba dei Patriarchi e della Tomba di Rachele, luoghi sacri per l’Ebraismo e l’Islam, inseriti dal governo israeliano in un programma di restauro archeologico gestito da Tel Aviv. La decisione ha scatenato dei disordini nella vicina città di Hebron, in Cisgiordania, dove gruppi di giovani palestinesi hanno lanciato pietre contro i militari israeliani. La tensione rimane alta anche perché oggi e domani ricorrono le celebrazioni del sedicesimo anniversario del massacro di 29 palestinesi, uccisi da un colono ebraico il 25 febbraio del 1994 proprio nella Tomba del Patriarchi.

    Nonostante le dichiarazioni con cui le autorità israeliane hanno stigmatizzato la recente marcia dei coloni a Jericho, il passo intrapreso dalla componente più retriva del fondamentalismo ebraico è in perfetta sincronia col rilancio del governo Netanyahu della “riconquista” dei posti sacri della religione di Stato. Il destabilizzante intento è un tutt’uno con le proposte di realizzare scavi archeologici sotto le Moschee di Omar e di Al Aqsa alla ricerca delle vestigia del Tempio di Gerusalemme. Nell’area del monte Moriah da secoli c’è l’Al-Haram Ash-Sharif considerato il terzo luogo santo dell’Islam. L’ingerenza e la violazione del sito sarebbero gravissime e comporterebbero il rischio di danneggiare l’esistente rispetto all’incertezza delle testimonianze ricercate. Il programma del premier d’Israele punta a rispolverare la politica del “fatto compiuto” sul terreno del sacro, un tempo appannaggio del rabbinato più violento dei Kahane, Levinger, Ginzburg. Coloro che insieme all’estrema destra teorizzavano la riconquista della Palestina con insediamenti abitativi e lo scippo dei luoghi di culto islamici.

    Già nel 1981 il rabbino Meir Yehuda Geltz fece scavare in segreto sotto le moschee citate portando alla luce alcuni resti delle rovine del Tempio; sull’onda emotiva in quello spazio si voleva edificare una nuova Sinagoga. Uno dei rabbini più radicali, Israel Ariel, contestando perfino il Gush Emunim (il maggior movimento pro coloni) sostenne per tutti gli anni Ottanta che dopo l’occupazione del 1967 si era commesso il grave errore di lasciare agli islamici la gestione della Spianata delle Moschee, mentre l’obbligo religioso impone agli ebrei di ricostruire lì il nuovo Tempio. Posizione estrema ma non dissimile dalla politica d’annessione dell’intera Gerusalemme attraverso l’abbattimento dei quartieri arabi e l’espansione coloniale in tutta la fascia est.

    L’escalation di questi giorni ha preoccupato la stessa Autorità palestinese che, con un uomo di Abu Mazen, Saeb Erekat leader dei negoziatori, ha definito la decisione israeliana «una provocazione per i musulmani di tutto il mondo e soprattutto per i palestinesi». A Hebron lunedì la situazione è stata molto tesa: scontri con lanci di pietre da una parte, gas e bombe stordenti dall’altra. Sulla questione dei luoghi sacri proprio questa città è stato il punto di partenza della revanche ebraica. Nella grotta di Makpelah, dove la tradizione vuole siano inumati Abramo, Isacco e Giacobbe con le loro mogli, gli ebrei – unico caso nella loro religione – pregano. Quell’edificio, detto Tomba dei Patriarchi, subì varie conquiste, nel VII secolo venne trasformato in moschea quindi i crociati ne fecero una chiesa, Saladino nel XII la riconvertì in moschea. Nel 1967 durante l’occupazione di Hebron un rabbino militare di Tsahal, contravvenendo agli ordini di Moshe Dayan e dello Stato d’Israele, introdusse nella Tomba un rotolo della Torah che lì rimase, attirando per la preghiera gruppi di ebrei. Per accordi sopraggiunti essi entravano saltuariamente quando non si svolgevano cerimonie islamiche. A metà anni Settanta la forzatura dei coloni portò l’allora ministro della Difesa Peres a consentire la preghiera quotidiana che da individuale divenne collettiva. Il “fatto compiuto” poneva fondamenta legali e apriva la strada all’ebraizzazione del luogo.

    Nel dicembre 1978 un bel numero di coloni dell’insediamento di Kiryat Arba entrarono nella sala di Isacco durante il rito musulmano suscitando contrasti. L’anno seguente l’inquietante presenza fu sancita dall’introduzione di mitragliette Uzi all’interno del luogo di culto. Dalla metà degli anni Ottanta l’esercito d’Israele consentì l’ingresso di decine di ebrei con le armi a tracolla. Poiché la preghiera era diventata giornaliera gruppi di fedeli delle due religioni si alternavano. Si preparava la strage del venerdì 25 febbraio 1994, quando Baruch Goldstein entrò nella sala di Isacco stracolma di folla durante il Ramadan. Era vestito da ufficiale della riserva e imbracciava un M-16. Fece fuoco su centinaia di fedeli chinati davanti all’imam. Ne uccise 29 ferendone 120 prima di finire smembrato a colpi di spranga. Il medico Goldstein seguiva la linea del movimento kahanista, che come altri esaltavano la violenza del sacro. “

  26. sylvi
    sylvi says:

    A Grado oggi c’è il raduno dei giovani Pdl.
    Sono presenti alcuni “papaveri”, Gelmini compresa.
    Il Nostro conducator ha mandato un messaggio, dove afferma che ” mentre gli altri fanno un indecoroso teatrino delle politica” , loro, LUI in SILENZIO operano per il BENE di tutti gli italiani!!!!!!!!!!!!!!!!
    Ma lui ci crede?- ci siamo chiesti.
    No!, ma lui crede ancora di manipolare la maggioranza degli italiani…e qui non so se ha ragione!

    Noi stiamo rigorosamente lontani da Grado!

    Sylvi

  27. Uroburo
    Uroburo says:

    Cara Silvy,
    ancora una volta lei mi imputa qualcosa che non penso, ormai è una costante. Io non rimprovero ad Anita il suo attaccamento alla sua patria, perchè dovrei? Ne discuto le modalità: trovo che quello di Anita è un amor di patria molto nazionalista ed io mal tollero i nazionalismi, tutti ed in blocco. Discuto il fatto che Anita, che giudico comunque una persona civile (perchè l’altro è solo un cane rabbioso e per di più ripetitivo ed ottuso), MAI ha ammesso una colpa, un limite, un disfunzionamento dell’Useggetta: sembra che parli del Paradiso. L’Anita è pesantemente omissiva ed io giudico le omissioni una forma evoluta e raffinata di menzogna. Omette di parlarci dei limiti e dei mal funzionamenti dell’Useggetta, in modo assurdo perché è proprio questa difesa senza senso che aumenta le nostre critiche. Oppure critica me perchè sono polemico ma omette di notare quanto sia volgarmente polemico il pregevole signor Popeye, ad esempio.
    Mi sembra una forma di chauvinismo che a me piace poco e che io mal tollero. Le faccio un esempio che la riguarda per spiegarmi meglio. Lei e Peter siete ambedue molto attaccati al vostro paese, anche se in modi assai diversi. Per quanto io non lo provi, ritengo l’amor di patria di Peter accettabile, il suo molto meno perchè intriso di una simbologia nazionalista che a me suona falsa da una parte, di cultura fascista dall’altra. Ovviamente i giudizi sono solo miei e valgono solo per me.

    Anita fatica a pensare che ogni popolo ha i suoi interessi ed ha il diritto di difenderli. Lei, come tutti gli useggetta in genere (poi ci sono le caricature), ha una visione religiosa della realtà e della politica: Dio è con loro è per quello che vincono;gli altri sono brutti e cattivi. La sua accusa ai giornali di essere di parte è semplicemente ridicola: non esistono giornali neutrali ma solo giornali che difendono una certa linea, esplicita o meno che sia. Solitamente è tipico del potere, che è quasi sempre e quasi ovunque di destra, nascondere i cosiddetti arcana imperii, la sinistra cerca di svelarli, quando arriva a capirli.
    Ed infine se si guardano i messaggi vecchi si vede una solidarietà nascosta ma continua tra lei ed il signor Popeye che non ha altri esempi in questo blog e che va del tutto al di là della solidarietà tra connazionali.
    E’ una cosa del tutto strana e che mi stupisce molto.
    Se a lei pare che queste valutazioni siano delle follie ne prendo atto. A me non pare. Un saluto U.

  28. Linosse
    Linosse says:

    Cara Sylvo
    C’è chi spinge in giù fino a toccare il fondo e cè chi ,dopo aver spinto troppo,scava il fondo per affondare ancor di più.
    Fino a quando?
    L.

  29. Cerutti Gino
    Cerutti Gino says:

    x Sylvi.
    sono gli ultimi, se non addirittuta l’ultimo colpo di coda di Papino il Breve.
    Sa di essere arrivato al capolinea.
    Ca-po-li- ne-a.
    Adesso gli esce fuori anche la “monnezza” di Napoli, quella che lui uomo del fare, starnazzava attraverso i Capezzolone, Cicchetto e Gasparro, facendo loro dire che l’aveva eliminata.
    L’avevano solo nascosta.
    Con il supporto della camorra, e chi sennò?
    C.G.

  30. sylvi
    sylvi says:

    ….l suo molto meno perchè intriso di una simbologia nazionalista che a me suona falsa da una parte, di cultura fascista dall’altra….U.

    caro Uroburo,

    “simbologia nazionalista” …lo so dove vuole andare a parare!

    Non certamente al fatto che io ami “le Terre” dei miei avi, che le abbia corse in lungo e in largo per capirne la storia e la geografia.
    Sono interessata allo stesso modo a tutte le Terre, leggo molto volentieri quello che scrivono i blogghisti delle loro, e Pino che spiega l’umanità anche se non sempre approvo i suoi commenti.

    Potrei ricordarle che in uno dei primi post “che mi ha dedicato” ha definito il Friuli “una terra di montanari incivili” e anche di più!
    Con quale conoscenza se non il sentito dire? Cioè con l’ignoranza!
    Sa qual’è la differenza fra dire sprezzantemente a un meridionale “sei un terrone” e dirgli schiettamente che “così non si va da nessuna parte” che la devono smettere di dare sempre la colpa allo Stato…quando lo Stato sono loro e il loro Sindaco?

    No, ma lei vuole darmi della nazionalista per quel che riguarda il passato e per aver rifiutato di dividere l’Italia in Santi ( i partigiani) e in reietti,morti compresi, tutti gli altri senza distinzione! Resto della mia!!!
    Difendo la Storia basata sui documenti e sulle testimonianze, non sulle ideologie, e sulle demagogie.
    Io non ho paura delle bandiere, nè degli inni…anzi mi commuovono , come ieri sera che ho visto il film Invictus su Mandela.
    E qualcosa del Sudafrica so!

    Non ho mai pensato che i napoletani mi siano inferiori;
    ma…differenziare le immondizie è una fatica, una rottura di scatole, ma un dovere civico…e conferirle in siti adeguati pure.
    Se mi dicono ma…mi mo…qua no, là sì…se la prendano con i loro amministratori a tutti i livelli che sono profumatamente pagati.
    Rivendico che noi lo facciamo e loro…NO!

    Lei parla di andarsene…è una scelta che molti sono tentati di fare…io preferisco andare e…tornare …fin che potrò…per capire, conoscere e migliorare.

    Amare la propria Patria non significa non aprirsi agli altri!!!

    Sylvi

  31. Uroburo
    Uroburo says:

    sylvi { 25.09.10 alle 10:41 } E’ una Casa che, essendo Grande, ha commesso Grandi errori e ha avuto Grandi meriti. E’ una Casa che ha pagato e paga con tanti morti! … quello che ha fatto l’US? … Ritengo il Popolo americano un grande Popolo…soprattutto perchè si è assunto le responsabilità delle sue scelte. .. Ma loro sono anche capaci di cacciarli! ..Anita … degna rappresentante di quel Popolo!
    —————————————————————-
    Cara Silvy,
    mi è veramente difficile rispondere alla parte del suo messaggio n. 127 che tratta dell’Useggetta.
    Io credo che lei degli Useggetta conosca solo la storia ufficiale, quella che fanno vedere loro regolarmente presentandosi come i difensori della libbbbertà e della democrazzzia, secondo il punto tre dell’articolo di Chomsky inviato da Linosse nello scorso numero e che le raccomando di leggersi con attenzione.
    Lei conosce poco la storia reale dell’Useggetta, non conosce nulla dell’imperialismo, non sa niente dei Chicago boys. Ha dimenticato il sacco a cui sottopongono l’America Latina da due secoli (mica paglia: due secoli!) in assoluta assenza di nemici; il costante appoggio dato a tutte le dittature di destra del mondo e l’opposizione frontale, con la scusa della lotta al kommunismo, contro chiunque, anche di destra, volesse difendere gli interessi del proprio paese.
    Comunque il mondo è grande e ciascuno è libero di pensare quel che più gli aggrada. E se è un parere fuori dalla realtà chissenefrega.
    Il suo messaggio gronda di rettorica basata sul nulla, a cominciare dal suo infelicissimo accenno ai morti. “… ha pagato e paga con tanti morti!” Ma di che caxxo di morti parla? Corea: 50.000 contro 2.500.000; Viet Nam 60.000 contro …. forse 3.000.000; Irak poche migliaia contro almeno un milione. I morti sono sempre stati quelli degli altri perché gli Useggetta non posso non tollerare perdite troppo alte.
    Cara Silvy, lei parla di cose orecchiate dalla loro propaganda. Contenta lei ….. U.

  32. Vox
    Vox says:

    bravo yankee pronipote dei cow boy
    @ Pino

    Yankee? Cowboy?
    Chi? Strauss????
    Ma dai, Pino!
    Al massimo, pronipote di qualche banchiere…

  33. Vox
    Vox says:

    inventori del linciaggio
    @ Pino

    Basta sfogliare la Bibbia,
    per sapere chi l’ha inventato il linciaggio.

  34. Vox
    Vox says:

    filosofo fighetto Bernard Levy, l’organizzatore della campagna a favore della Sakineh di Teheran: per quella della Virginia ha preferito fottersene.
    @ Pino

    Ma, sai, non sia mai che Levy vada contro le decisioni di Strauss.
    Potrebbero accusarlo di antisemitismo.

  35. x Rodolfo (e x tutti)
    x Rodolfo (e x tutti) says:

    Il tuo “x 123″ dimostra che anche tu sai che Israele ha sempre i missili con bombe atomiche e bombe all’idrogeno puntati sull’intera Europa, soprattutto sull’odiata Roma, per distruggerla nel caso a Tel Aviv si convincano che Israele sta per perire sotto attacco altrui.
    Sono molto informato su questa infamia, che in quanto tale ti entusiasma al punto da trascurare che in quel caso creperesti pure te, i tuoi figli e i tuoi nipoti oltre alle donne che ami ti accolgano a gambe aperte. Ti aspettera’ a gambe aperte la signora Morte e andrai anche tu nella discarica.
    Shalom

  36. Uroburo
    Uroburo says:

    Cara silvy,
    non voglio andare a parare da nessuna parte, tuttavia le sue Redipuglie, i suoi Quattri Novembri e le sue bandiere a me sembrano un chiaro esempio di simbologia nazionalista. Dopo di che se a lei piacciono va benissimo, mica dobbiamo frequentarci.
    I miei accenni ai montanari friulani erano solo ed esclusivamente in reazione alle sue lodi sperticate, piene di rettorica e di enfasi. I montanari del Friuli, dicevo, saranno dei bifolchi come dappertutto. O che l’intelligenza mondiale si è concentrata nel suo Friul? Lei mi sembra proprio una bambina che crede ancora a Babbo Natale. Non ci sono differenze intellettuale o di capacità tra i popoli ma tutto si impara e tutto è prodotto di un sistema. Non mi pare che il vostro sia tanto meglio di altri analoghi, questo il senso del discorso e non credo proprio che i carnici siano meglio degli ossolani e dei valdostani (solo per fare un esempio).
    Il suo discorso sulla Resistenza fa parte dei suoi deliri personali, non ho nessuna voglia di metterci becco. Per altro lei non è neanche capace di leggere quel che gli altri scrivono: fa tutto da sola.
    Amare un paese come questo la cui classe dirigente ha sempre fatto di tutto per opprimerne gli abitanti mi sembra un inutile spreco. Poi ognuno fa quel che gli pare.
    Un saluto U.

  37. sylvi
    sylvi says:

    caro Uroburo,

    il suo sunto non mi piace per niente.
    Anche fare i riassunti rispettando il testo e e le idde ivi esposte è questione di di bravura, ma soprattutto di correttezza e di rispetto di ciò che l’altro ha voluto esprimere.

    Non credo di doverle dare delle lezioni di comprensione del testo anche se a volte ho l’impressione che lei ne abbia bisogno!
    Ha studiato alle Frattocchie per caso?

    Dal suo sunto parrebbe che ” Anita…degna rappresentante di quel Popolo” sia anche quello che lei scrive sugli US…
    Non attacca!!! Quello che so degli US è quello che leggo…e tutta la stampa non è filo US a tutti i costi! ANZI!
    E le chiedo gentilmente di smetterla di trattarmi come un’imbecille che non sa documentarsi.
    Gli US da ventanni sono una Potenza, l’Unica , anche colonialista. Anche! Con tutti i pericoli che ciò determina.
    Ma vorremmo ora non parlare di Chi vorrebbe distruggerli per motivi religiosi ma soprattutto economici???
    In Cina succede di tutto e di più, in India pure…e ppure parrebbe che molti come lei trovino accettabile quel mondo!
    L’America Latina è sempre stata molto divisa, molto ricca di materie prime e molto appetita da tutti i colonialisti del Mondo.
    Così come l’Africa!
    Non prendiamoci in giro dicendo che sconfitti gli US tutto sarebbe PACE!
    Oppure sarà sempre colpa degli US anche dopo Morti????

    Così come in Italia, dopo quasi 70 è tutto colpa del Fascismo durato 20?

    Sylvi

  38. Anita
    Anita says:

    x Uroburo

    L’Anita è pesantemente omissiva ed io giudico le omissioni una forma evoluta e raffinata di menzogna. Omette di parlarci dei limiti e dei mal funzionamenti dell’Useggetta, in modo assurdo perché è proprio questa difesa senza senso che aumenta le nostre critiche.
    ———————————————————————–

    Caro Urburo,
    le vostre critiche sono esagerate e misguidate, io cerco solo di corrergerle.
    Quando ho parlato dei misfunzionamenti, come commento da parte vostra non sento altro che “giorgetto wisky”, assassini tagliagola, o andiamo indietro alla preistoria.

    Se scrivo che la nostra stampa e’ bias, dico la verita’, bias di sinistra, almeno pubblicazioni come il NYTs dove il 99% dei collaboratori sono di sinistra, e la maggioranza degli opinionisti sono attivisti di sinistra, 9 su 10.

    Perfino il nostro giornale statale The Providence Journal, tempo fa’ un giornale che si poteva leggere con piacere perche’ indipendente, ha subito diversi cambiamenti di proprieta’ ed e’ diventato una succursale del NYTs, con collaboratori sconosciuti e non della zona.
    Per sapere le vere notizie politiche ci dobbiamo accontentare delle Talk Radio che almeno ci mettono in contatto con persone vere e da tutti gli Stati.

    Ho scritto che non ho mai visto tanto malcontento, ho scritto dei tagli negli ospedali e nelle scuole, ho scritto dei “Tea Parties”. Mai nella recente storia si e’ sollevata tanta protesta pubblica, formata da semplici cittadini contrari al troppo governo ed agli abusi del governo.

    Cosa vuole che scriva d’altro?

    Beh…devo almeno togliermi la camicia da notte….

    Saluti, Anita

  39. sylvi
    sylvi says:

    x Uroburo

    D’accordo, sono una bambina un po’ tonta; ma non mi riesce di capire, forse perchè non so niente di lei , mentre lei di me sa, e questo mi mette in inferiorità , perchè le dia tanto fastidio che andando o tornando da Trieste io qualche volta devii verso il Sacrario di Redipuglia per una riflessione e una preghiera.
    Sono stata al Museo di Caporetto, nei Cimiteri”orrendi” di Sarajevo, in quelli serbi…a Verdun in Francia e in molti altri.
    Lei crede che si capisca la storia solo leggendo i Comitati Centrali o i discorsi dei Potenti?
    Nei miei studi, insegnanti universitari che non facevano gli Odifreddi, uni e trini, mi hanno insegnato che un documento di un Ambasciatore vale molto meno dello studio di un Cimitero!

    Amen Sylvi

  40. sylvi
    sylvi says:

    Ps x Uroburo

    I” Quattri Novembri ” sono una sua invenzione.
    Non sono mai stata a Redipuglia il Quattro Novembre!
    Nè da nessun’altra parte!

    Sylvi

  41. Uroburo
    Uroburo says:

    1) sylvi { 25.09.10 alle 13:17 } Non prendiamoci in giro dicendo che sconfitti gli US tutto sarebbe PACE! … Così come in Italia, dopo quasi 70 è tutto colpa del Fascismo durato 20?
    Ma vorremmo ora non parlare di Chi vorrebbe distruggerli per motivi religiosi ma soprattutto economici???
    2) sylvi { 25.09.10 alle 13:30 } un documento di un Ambasciatore vale molto meno dello studio di un Cimitero!

    ———————————————–
    1) Le prime due affermazioni non le ha mai fatta nessuno, almeno da decenni e decenni.
    Sulla terza c’è da ridere. Chi mai potrebbe distruggere un paese con 12 portaerei atomiche ognuna più potente di un paese come la Francai? Ma lei dove vive? Ahhh ecco…. in Carnia, a metterlo in culo al mondo intero. Va bene.
    Lasci solo che l’Useggetta spazzi via ogni resistenza al suo potere e poi vedrà cosa succederà alla Cina, ed anche all’Europa.
    A me importa nulla di Cina o Islam ma la vittoria incontrastata dell’Useggetta esaurirebbe le risorse di questo pianeta in pochi decenni e gli altri sarebbero ridotti a schiavi. U.
    2) D’accordo sui cimiteri: li visito sempre anch’io.

  42. Uroburo
    Uroburo says:

    Cara Anita, e se la stampa useggetta è di sinistra si vede che quelli di destra sono delle bestie impresentabili. E in effetti i tea party, che di spontaneo non han proprio nulla, ne sono la prova. U.

  43. Controcorrente
    Controcorrente says:

    Differenziare costa fatica..

    Credo di essere d’accordo con questa affermazione.
    L’unica cosa è che ormai dal mio punto di vista, in Otalia,dopo vent’anni di Berlusconismo e governo delle destre, gli Otaliani comportandosi tutti come Napoletani (parere della Sylvi),abbiano creato una situazione in cui ci rimanga poco da differenziare…!!
    Rispetto al ventennio fascista c’è l’aggravante che gli Otaliani sono andati instancabilmente a votarlo.
    Meno la FIOM e i vetero-marxisti (sic,sic)

    Morale

    Oggi siamo tutti Napoletani !!!!
    Sicchè come disse quel tale “..Ich bin ein Berliner

    Spero in San Gennaro, e vado a prendermi tre pastiglie contro la depressione!!

    Meo Patacca

  44. Uroburo
    Uroburo says:

    sylvi { 25.09.10 alle 13:30 } … forse perchè non so niente di lei , mentre lei di me sa, e questo mi mette in inferiorità.
    ———————————————
    Cara Silvy, mi creda: io di lei non so assolutamente nulla se non quello che lei stessa ha scritto. Lo stesso per chiunque altro del blog, ad eccezione di quello che le persone mi hanno direttamente comunicato. Da questo punto di vista lei può stare del tutto tranquilla.
    Un cordiale saluto U.

Trackbacks & Pingbacks

I commenti sono chiusi.