La Sakineh di Teheran è viva. Quella della Virginia, l’handicappata Teresa Lewis, è stata invece uccisa questa notte. Nel vergognoso silenzio dei professionisti dei due pesi e due misure come Bernard Levy e Carla Bruni Sarkozy. Woody Allen: “La stampa racconta balle”. As usual

E dunque la Sakineh statunitense che risponde al nome di Teresa Lewis e di cui tutti ce ne siamo bellamente fregati, anzi strafregati,  è stata puntualmente giustiziata. Ovvero uccisa legalmente. Con una iniezione letale dopo averla legata come un Cristo donna a un lettino a forma di croce per poterle infilare il veleno nelle arterie. Ci sono giornali che pudicamente, o meglio ipocritamente, nascondo tutto sotto il tappeto di “un cocktail di barbiturici che le ha fermato il cuore”. Insomma, un po’ come se fosse andata al bar e avesse bevuto un cockail sbagliato, o meglio: il cocktail della Giustizia… Made in Usa. Più esattamente, in Virginia. Quando l’hanno uccisa in Europa erano le 3 di notte. Anche in Francia, e la signora Carla  Bruni sposata Sarkozy se la dormiva beatamente come il figo filosofo maestrino di pensiero Bernard Levy, che si mobilita solo se c’è da dare addosso all’Iran. Che miserabili.

I fatti.
Alla pari della coetanea iraniana Sakineh, Teresa Lewis è stata condannata a morte per avere in qualche modo collaborato all’uccisione di suo marito Julian e del figliastro  Charles, delitti compiuti nel 2002 allo scopo di incassare i soldi di una polizza di assicurazione, 250mila dollari, e fuggire con l’amante. Intervistata in carcere dal Washington Post, Teresa ha ammesso le sue responsabilità ed espresso rimorso senza accampare scusanti: “Non ho premuto il grilletto quel giorno, però feci del male, lasciai che due persone fossero uccise. Questo lo so. Ho tradito due persone che amavo. Ma ho paura della morte, vorrei continuare a vivere”. Desiderio non esaudito: di continuare a vivere non gliel’hanno permesso.

Questa condanna a morte ha vari lati orribili, oltre a quello intrinseco di ogni condanna capitale. Il primo è che Teresa è una ritardata mentale,  il suo quoziente di intelligenza è solo 72: vale a dire, appena due punti sopra l’incapacità di intendere e di volere. Il secondo è che la sua domanda di grazia è stata respinta proprio perché per quei due miserabili punti: “Teresa Lewis non rientra nella definizione legale di una ritardata mentale”, ha seraficamente dichiarato il governatore Robert McDonnell. La definizione legale scatta infatti a quota 70. Ma è il terzo lato orribile il più incredibile e orribile di tutti: mentre lei è stata condannata a morte, gli autori materiali del delitto – tali Shallenber e Fuller – sono stati invece condannati NON alla pena capitale, bensì all’ergastolo. Incredibile, ma vero. Orribile, ma vero.

A dire il vero di lato orribile ce n’è un altro: si tratta infatti di una sentenza chiaramente discriminatoria verso le donne. Gli esecutori materiali, coloro cioè che il grilletto lo hanno premuto, sono di sesso maschile, e pur avendo la responsabilità maggiore non sono stati condannati a morte, anche se pare che uno dei due si sia suicidato in carcere. Il giudice Charles Strauss si è scagliato principalmente contro Sakineh, pardòn, Teresa, definendola “la testa del serpente” del duplice delitto. Come faccia un “serpente” con la testa da handicappato a subornare due uomini fino a renderli assassini è un bel mistero, ma mister Strauss non bada a queste quisquillie. Lui, da bravo yankee pronipote dei cow boy dalla pistola e dall’impiccagione facile, nonché inventori del linciaggio, è un vero macho e spara sentenze.

Come si vede, i casi della Sakineh iraniana e della Sakineh statunitense di nome Teresa Lewis  sono pressocché identici, ma il secondo è più grave. E’ più grave sia per l’handicap della Sakineh della Virginia sia per il fatto che a differenza della Sakineh iraniana è stata uccisa per davvero. Nella nostra beata indifferenza. Non ha detto “bah” neppure l’eroica signora Carla Bruni in Sarkozy, che credo avrebbe fatto meglio a firmare prima di tutto contro la decisione di suo marito di spingere i rom a togliersi dai piedi della Francia. Per non parlare del filosofo fighetto Bernard Levy, l’organizzatore della campagna a favore della Sakineh di Teheran: per quella della Virginia ha preferito fottersene. Embé, i due pesi e due misure mica sono pizza e fichi! Tanto meno lo sono la forsennata volontà di diffamare l’Iran in ogni modo per poter facilitare la sospirata invasione o almeno gli agognati bombardamenti “chirurgici”. La gente miserabile a volte è molto miserabile. Si parva licet, dove sono i Marco Tempesta che reclamano attenzione per TUTTI e comunque MAI per i casi disperati? Vallo a sapere. Dormono beati il sonno del giusto. O della ragione?

Non è la prima volta che negli Usa mandano a morte un handicappato e – se non ricordo male – perfino una persona che aveva commesso il delitto quando era minorenne. Ma neppure questo è bastato ai pii e virtuosi Carla Bruni e Bernard Levy per mobilitarsi o almeno interessarsi della povera disgraziata d’Oltreoceano. Su Carla Bruni non c’è molto da dire: scegliersi la causa umanitaria “giusta”, indovinata, aiuta la propria immagine, la promuove, provoca buona pubblicità. Sul signorino Levy vale però la pena aggiungere qualche parola. Questo autentico fissato contro l’Iran è uno dei massimi teorici dell’impossibilità di usare con Teheran qualsiasi carota, qualsiasi deterrente che non sia la guerra o almeno una grandinata di bombe. Ecco cosa ha dichiarato il fighetto parigino il 22 agosto del 2006 al Wall Street Journal, ovviamente glissando sul fatto che le armi atomiche le ha la sua amatissima Israele e non altri in Medio Oriente: “C’è una differenza radicale tra la Repubblica islamica dell’Iran e gli altri governi con armi nucleari. Questè differemza è dovuta alla visione apocalittica del mondo degli odierni governanti dell’Iran. Questa visione […] condiziona chiaramente la percezione e le linee politiche di Ahmadinejad. La minaccia di una rappresaglia [nucleare] contro l’Iran è inefficace di fronte al complesso del suicidio e del martirio che affligge oggi parte del mondo islamico […]. In questo contesto, la reciproca distruzione assicurata, cioè il deterrente che ha funzionato così bene durante la Guerra Fredda non avrebbe alcun significato […]. Per gente che la pensa a quel modo non sarebbe un freno, ma al contrario un incentivo”.

Questa idiotissima tesi dell’aspirazione al suicidio atomico di buona parte dell’Islam, e comunque dell’Iran, è stata ripresa nello stesso periodo – guarda caso sempre nel 2006 – in Italia da Mario Pirani su Repubblica. Pirani è un ottimo giornalista, ma è legittimo pensare che gli faccia velo l’avere partecipato alla guerra del ’48 in Israele contro arabi e palestinesi. Inoltre, come ho già avuto modo di dire in precedenza, ha disinvoltamente confuso tra bombe atomiche, A, e bombe H, all’idrogeno, enormemente più potenti, pur di accreditare – già 4 anni fa! – l’idea che l’Iran punti perfino alle H. Ma ovviamente tacendo che, secondo vari autori ed esperti, ad avere la bombe H oltre alla atomiche è Israele! Ho detto che si tratta di una tesi idiotissima, e aggiungo che è falsa in modo dimostrabile: finora infatti il regime iraniano, per quanto detestabile come tutti i regimi teocratici, ha mostrato una grandissima elasticità e capacità di compremessi e moderazione pur di NON offrire né agli Usa né a Israele la scusa buona per attaccarlo. Anche perché l’Iran porta ancora le ferite degli 8 anni di guerra scatenatagli contro dall’Iraq di Saddam, aizzato dall’Occidente, ed è in piena ricostruzione e rilancio. Meno propensi al suicidio di così…

Levy dunque mente. E, spiace dirlo, sulla sua scia sbaglia Pirani. Ma proseguiamo. Il fighetto di Parigi in quell’indecorosa e alluncinata intervista al Wall Steet Journal del 6 agosto 2006 arriva al ridicolo. Ha infatti anche affermato che per l’allora imminente 22 agosto di quell’anno, 2006, probabilmente Ahmadinejad tramava qualcosa di apocalittico. Perché? Perchè qual giorno il calendario musulmano celebra l’ascesa al cielo di Maometto sul suo celebre cavallo. Motivo per cui secondo l’imbecillità in malafede del monsieur parisienne quella poteva essere la data migliore, la più appropriata per Ahmadinejad per scatenare – udite udite!!! – la fine apocalittica di Israele e se necessario del mondo! Roba da ricovero immediato alla neuro dell’aspirante ma fallito profeta biblico di Parigi. Mestatore da strapazzo, ma riverito maestrino del pensiero (agitato, affabulatorio e ipercinetico quanto il nostro filosofo fighetto politicamente inconcludente Massimo Cacciari, ma tralasciamo). Levy dovrebbe semmai prendersela con quella parte di rabbinato fanatico e con gli altrettanto fanatici fondamentalisti cristiani degli Usa che – come a volte ricorda Noam Chomsky, ebreo contrario al sionismo – sognano per davvero l’Armageddon, detto anche Apocalisse o Fine del Mondo, e cercano pure di favorirlo: i primi non so bene per quale motivo religioso, i secondi perché con l’Apocalisse tornerebbe finalmente Gesù Cristo sulla terra e instaurerebbe finalemente il regno dei cieli…. C’è bisogno di commenti? Non credo. La conclusione però è che qualunque cosa dica monsieur Levy non gli si può credere, stando la sua cantonata galattica dell’agosto 2006, per non parlare delle altre. Vedasi il continuo battere e ribattere non solo suo, ma di tutti un po’, sulle “bombe atomiche iraniane”. Che non solo non esistono, ma l’Iran, come ha dichiarato anche  Ahmadinejad all’Onu ieri, non ha nessuna intenzione di produrre. Ovviamente l’Iran chiede che se ne privino anche gli altri, compresa Israele.

Purtroppo però Levy non lo hanno ricoverato al manicomio. E così ha potuto continuare a straparlare, seminando altro veleno contro l’Iran, gli arabi e l’islam, e lanciando la bufala della “lapidazione” di Sakineh, quella iraniana, perché colpevole di adulterio quando invece è stata condannata a morte sì, ma per concorso in omicidio:reato piuttosto grave, come dimostra il caso della sua omologa della Virginia. O no? A me risulta che in Iran la lapidazione non esiste più da anni, però sospendo il giudizio in attesa di notizie più certe: purtroppo infatti i miei contatti in Iran pare siano svaporati o privati del telefono o hanno cambiato numero. I rifugiati politici che vivono a Roma mi hanno detto che la lapidazione esiste, ce ne sono 12 in attesa e una sarebbe stata eseguita un anno fa vicino Teheran, ma dei rifugiati politici non sempre c’è da fidarsi. Non voglio pensare che abbia mentito perfino Amnesty International, ma è un fatto che sulla motivazione della condanna a morte ha mentito. Ecco infatti cosa si legge sul suo sito all’URL  http://www.amnesty.it/pena_di_morte_Iran_lapidazione_adulterio  : ” Sakineh Mohammadi Ashtiani è stata condannata nel maggio 2006 per aver avuto una “relazione illecita” con due uomini ed è stata sottoposta a 99 frustate, come disposto dalla sentenza. Successivamente è stata condannata alla lapidazione per “adulterio durante il matrimonio” “. Come si vede, anche Amnesty il concorso in omicidio lo nasconde sfacciatamente!

Dell’Iran ancora un paio di anni fa si diceva e si scriveva ovunque la gigantesca frottola e calunnia che per poter eseguire le condanne a morte di donne minorenni o nubili, e perciò ufficialmente vergini, quelle disgraziate venivano date in pasto a carcerieri perché le stuprassero, in modo da poterle giustiziare perché la legge vieta l’esecuzione capitale di vergini. A che bassezze spinge l’odio e la volontà belluina di aggredire un Paese “nemico”. Lo stupro delle vergini condannate a morte, la “bomba atomica iraniana”, la volontà dell’Iran di “distrugere a tutti i costi Israele”… e via mentendo e ingannando. Ecco perché questa storia della lapidazione nell’Iran di oggi è da prendere con beneficio di inventario. In un regime teocratico non si può purtroppo eslcudere nulla, perché sono da sempre i regimi delle peggiori nefandezze, vedasi l’intera storia dello Stato pontificio. Però prima di accettare versioni sicuramente non disinteressate è bene dubitare. E informarsi.

Ripeto, a scanso di equivoci: ho firmato e ho proposto ai lettori di questo blog di firmare l’appello a favore della Sakineh di Teheran, perché sono contro qualunque tipo di pena di morte, comprese quelle per impiccagione usate in Iran e quelle di vario tipo usate negli Stati Uniti. Che, forse il nostro fighettone di Parigi non lo sa, sono il Paese che – in brutta compagnia con l’Iran, la Cina e l’Arabia Saudita – ha una Giustizia che le condanne morte più le usa e le abusa. Levy in tema di lapidazioni si dia da fare contro il nostro alleato politico militare Arabia Saudita, che ancora le imbastisce, per giunta in piazza. Magari getti nella spazzatura la bibbia almeno nelle parti in cui alla lapidazione si applaude. E magari rifletta anche sull’orribile armamentario dei vari tipi di pena di morte negli amati Stati Uniti: frittura sulla sedia elettrica, soffocamente nella camera a gas, crocifissione al lettino con le iniezioni mortali e, usata di recente anche se rarissima, riduzione a colabrodo con la fucilazione. L’Iran e la Cina hanno meno fantasia: il primo impicca, il secondo fucila. Non gasano né crocifiggono né arrostiscono i condannati.
Ho firmato per la Sakineh di Teheran. Ma sono stato ingannato e defraudato perché nessuno ha detto che c’era una Sakineh in Virginia, Teresa Lewis, per la quale valeva pure la pena firmare un appello perché fosse lasciata vivere. Ho così scoperto una cosa che onostante la mia età ed esperienza non avevano ancora capito: a volte i benefattori hanno in realtà la coscienza e almeno una mano lorde di sangue.

Preferisco non commentare il nuovo schiaffo di Israele sferrato in queste ore all’Onu in faccia ad Obama con la ridicola scusa dell'”importante festa religiosa”. Mi limito a ripetere che la famosa minaccia di “distruzione di Israele” attribuita nell’autunno 2005 ad Ahmadinejad – e da allora incollatagli addosso per giustificare l’ingiustificabile, compreso i bassi deliri levyani – è una balla. Lo ha già chiarito lo stesso Ahmadinejad più volte, anche in tv a New York nel programma di Larry King. Non è certo un caso che Ahmadinejad, per me comunque indigesto al pari di un Avigdor Lieberman, abbia cordiali rapporti con non piccole fette di rabbinato, a partire dai Naturei Karta. Anche a voler tralasciare Ahmadinejad, che potrebbe avere mentito a Larry King, c’è da dire che il docente Juan Cole, dell’Università del Michigan, è tra gli studiosi che hanno già messo in chiaro come il leader iraniano sia rimasto vittima di una cattiva traduzione: NON ha mai parlato della necessità di “cancellare Israele”, ma si è invece limitato a ripetere in lingua farsi un concetto già espresso a suo tempo da Khomeini: vale a dire, che spesso Paesi potenti “svaniscono dalla pagina della Storia”. “Come l’Unione sovietica e la stessa monarchia iraniana”, ha aggiunto Ahmadinejd nel suo discorso “stranamente” travisato e stravolto. Dov’è la minaccia di “distruzione”, per giunta nucleare, nel dire che “Israele svanirà dalla pagina della Storia come l’Unione Sovietica e la monarchia iraniana”? Oltretutto, si noti bene, questi due regimi, quello sovietico e quello dello scià, sono “svaniti” senza neppure sparare un colpo! Non una bomba atomica, si noti altrettanto bene, bensì neppure una bombetta a mano o una fucilata. Grosso modo, e a occhio e croce, è la fine che farà il castrismo a Cuba: svanirà forse perfino prima dello svanire all’altro mondo dei fratelli Castro. Svanirà pacificamente, almeno si spera. Senza dimenticare che a volerlo fare sparire nel sangue sono stati non l’Iran, ma gli Usa. Esattamente come hanno fatto con le democrazie locali in Cile, in Argentina, in Congo, in Indonesia e altrove. Lo hanno fatto anche in Iran, assieme al lacché inglese, quando vi hanno organizzato il colpo di Stato che uccise la neonata democrazia iraniana strangolando il governo democraticamente eletto di Mossadeq.

Questi sono i fatti e questa è la Storia. Non le puttanate dei vari Levy e altri furbi “umanitari”. Ambé, certo: poi c’è papa Ratzinger che a Londra rifila balle su “Hitler ateo”, quando invece era cattolico e il cocco di papa Pio XII oltre che dell’intera gerachia della Chiesa tedesca, e ci sono milioni di “credenti” (alle balle) che ci credono onde liberararsi dei sensi di colpa e delle code di paglia lunghe mille chilometri. E che anche a Londra, come già a New York e in Australia, oltre che in Vaticano-Italia, rifila la balla della “scarsa vigilanza” della Chiesa sulla pedofilia di troppo suoi preti e vaste masse di “credenti” (alle balle) se la bevono di corsa perché, as usual, certe verità non potranno mai ammetterle.  Il buon papocchio tedesco, volontario della Gioventù Hitleriana fino alla bella età di anni 16, è assecondato da tutti i mass media nel suo continuo nascondere che a dare l’ordine, per iscritto, di tacere alle autorità civili qualunque notizia sui preti pedofili è stato lui, in tandem con Tarcisio Bertone, oggi segretario di Stato del Vaticano cioè Numero Due dopo il Numero Uno papa Ratzinger. L’anno infatti firmato loro, nel giugno 2001, quello sciagurato ordine ai vescovi di tutto il mondo, in qualità rispettivamente di capo e vice capo della Congregazione per la dottrina della fede (l’ex orripilante Sant’Uffizio). E se non fosse stato per lo stop imposto da George W. Bush a un tribunale del Texas l’ottimo papa Ratzinger per quell’ordine scritto sarebbe stato processato e sicuramente condannato dai giudici che si occupavano di uno dei tanti casi di stupro di preti ai danni di minori.

Che pena vedere Bertone, l’impresentabile complice dell’ordine planetario “Salvate il prete pedofilo”, affianco al nostro presidente della Repubblica per festeggiare la breccia di Porta Pia e la presa di Roma. Il Vaticano avrebbe dovuto avere almeno il buon gusto e la decenza di mandare a quella cerimonia, la prima con un prelato in sua rappresentanza ufficiale, qualcun altro, ma NON il cardinal Dentone, pardòn, Bertone, coprotettore del clero pedofilo.
Povera Italia. Deve essere vero che il papa ha inviato felice il suo pur impresentabile segretario di Stato perché è ormai chiaro come la breccia di Porta Pia non sia servita tanto all’Italia per dilagare a Roma e nello Stato Pontificio quanto invece al Vaticano per dilagare in Italia…

E che pena vedere i giornali intossicati dai veleni e dalle grasse corruzioni berluscone abboccare come gonzi all’amo del “clamoroso documento” dello Stato caraibico di S. Lucia, che avrebbe dovuto dimostrare come il famoso appartamento di Montecarlo è stata un rapina di Gianfanco Fini pro domo mulieris. Ai mascalzoni strapagati, già rei di assassinio professionale ai danni di Dino Boffo, sono sfuggite sia le grossolanità del “documento” (anche un orbo vede che manca il numero di protocollo) sia la memoria del “conte Igor”. Vale a dire, non si ricordano più neppure della delinquenziale truffa che alcuni membri berluscon-finiani della commissione parlamentare Telecom Serbia ordirono con un rottame umano per diffamare in un sol colpo sia Massimo D’Alema che Romano Prodi accusandoli, con prove false, di avere lucrato una marea di miliardi con la (s)vendita di Telecom Serbia. Il “conte Igor”, il “supertestimone” mitomane e/o comprato, è finito in galera, i commissari felloni invece no, sono pure stati rieletti. E i giornalisti sensibili al soldo berluscone, velocissimi a dare credito al “conte Igor” e alle sue miserabili panzane, hanno pure fatto carriera, vedi Belpietro, autore di una memorabile porcata televisiva, pardòn, autore di un memorabile servizio televisivo pro domine berluscone sulla frottola Telecom Serbia. Non a caso oggi l’ottimo Belpietro è in prima fila nel “riferire obiettivamente la notizia” del documento caraibico. Anche se invece di essere una notizia è una cagata.
Essì, povera Italia. Con un giornalismo sempre più ossequioso. Ormai quasi da carta igienica.

A proposito di Carla Bruni e frottole spaziali: pochi giorni fa il regista Woody Allen, altro ebreo sideralmente lontano dal sionismo, in una intervista ha raccontato d’essere rimasto sbalordito quando ha letto sui giornali che la breve scena da lui affidata alla Bruni la si è dovuta ripetere ben 14 volte e che il presidente francese Sarkozy è piombato sul set infuriato e un po’ bevuto facendo scenate a dritta e a manca. “Tutte balle”, ha in pratica sintetizzato Woody. Che ha concluso: “Mi chiedo se ci raccontano balle così inventate di sana pianta anche riguardo la guerra in Afganistan”. Beh, sull’Iraq ci sono le prove che ce le hanno raccontate. Le raccontarono anche nel corso della guerra di Bush padre & C all’Iraq provocata dall’invasione del Quwait (autorizzata preventivamente dall’ambasciatrice Usa a Bagdad, con una trappola mortale per l’Iraq in attesa di quella mortale anche per Saddam con la seconda guerra all’Iraq). Per stimolare lo sdegno contro gli iracheni, la stampa mondiale scrisse che a Quwait City i soldati avevano rubato e portato via perfino le incubatrici dell’ospedale per bambini. Poi però è saltato fuori che era una balla colossale, addirittura quell’ospedale non era neppure dotato di nessuna incubatrice. Lo ha dimostrato, tra varie altre balle smascherate, una tesi di laurea che qualche anno fa è stata premiata dall’Ordine dei giornalisti della Lombardia. Che però si è ben guardato dal cacciare dalla professione Carlo Rossella, il direttore di Panorama che – per “aiutare” il capo del governo italiano, che guarda caso era anche il suo editore e datore di lavoro Berlusconi, a far contento Bush Junior – avvalorò con uno “scoop sensazionale” la balla dell’uranio del Niger “venduto all’Iraq per le bombe atomiche di Saddam”.

Ecco perché quando si tratta di certe accuse contro “i soliti noti” da parte dei “soliti ignoti” è meglio andar cauti. Chiedendo magari anche come mai sulla Sakineh della Virginia si tace, come del resto si tace sulle adultere lapidate sì, ma in Arabia Saudita. Con i soliti due pesi e due misure della nostra vergognosa, gigantesca e non disinterresata ipocrisia.
La Sakineh della Virginia è stata uccisa. Quella di Teheran continua a vivere, almeno per ora. Dovremmo sprofondare dalla vergogna.

627 commenti
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  1. Vox
    Vox says:

    L’IRAN NON HA BISOGNO DELL’OCCIDENTE

    http://blogghete.blog.dada.net/archivi/2010-09-27

    L’Iran è uno stato nazionale che può esercitare ed esercita, nel bene e nel male, tutte le prerogative della propria sovranità. Possiede una cultura autoctona, di cui va fiero. Talmente fiero che non ha neppure bisogno di spiegarla al resto del mondo.

    Nel corso della perdurante campagna di criminalizzazione della Repubblica Islamica, l’occidente ha raccontato sugli usi e i costumi dell’Iran tali e tante frottole che non basterebbe un saggio per elencarle tutte.

    Solo sul caso Sakineh sono state dette tante assurdità da riempire un capitolo di una quarantina di pagine. Si è parlato di lapidazioni, che in Iran non esistono più dal 2002, senza dire che il periodo d’oro delle lapidazioni in Iran è stato quello dello Scià, cioè il periodo in cui in Iran comandavano gli americani.

    Si è parlato di processi per adulterio, che in Iran sono, di fatto, inesistenti. Si è blaterato a vanvera sulla condizione della donna nel matrimonio, senza dire che nell’Iran sciita il divorzio esiste da 1400 anni, cioè da quando esiste l’Islam. E no, il diritto di chiedere la separazione non spetta affatto soltanto al marito, come hanno farneticato i nostri organi di stampa. In Iran divorzia, in media, una coppia su sette. A Teheran, la media è di una su quattro.

    Di fronte a tutte queste menzogne, le autorità iraniane sono intervenute con smentite puramente sporadiche, mostrandosi – giustamente – più divertite che indignate dall’immagine puerile che i media occidentali forniscono sul loro paese.

    La loro cultura e i loro costumi sono solidi, condivisi e contribuiscono a dare un senso profondo al vivere sociale. Non hanno il minimo bisogno dell’apprezzamento estero e se all’occidente certi aspetti della cultura sciita non piacciono, i problemi sono tutti nostri. E pure grossi.

    Si ha la netta impressione che nel delirante starnazzare dei media nostrani, oltre al consueto servilismo verso i dominanti statunitensi, vi sia una robusta componente d’invidia. L’Iran è oggi ciò che gli stati europei erano fino a 65 anni fa e hanno poi cessato di essere dopo la conquista da parte degli americani: una nazione con una forte identità nazionale…

    Ci fa rabbia la sua coesione culturale e nazionale, che neppure le “rivoluzioni colorate” organizzate in grande stile dai suoi nemici riescono a scalfire. Ci rammenta di quando anche noi avevamo una nostra letteratura, un nostro cinema, una nostra identità nazionale. Ci fa pensare a quando e a come abbiamo perduto tutto questo, il che è molto pericoloso per chi ce ne ha privato.

    La memoria è sempre pericolosa per chi fonda il proprio potere sull’oblio, come Orwell ci aveva ben insegnato. Gli strepiti sguaiati dei media servono anche a questo: a non farci riflettere troppo…

    L’Iran è una nazione che può permettersi di abbandonare la sala conferenze del palazzo dell’ONU quando lo ritiene opportuno, non quando lo ordina il padrone.
    L’Iran può permettersi, per bocca del suo presidente, di demolire con un sogghigno le fanfaluche del decano dei giornalisti americani [Larry King] ricordandogli che l’occidente non è mai stato “il mondo”, come ama definirsi nei momenti di esaltazione lisergica, ma solo una piccola componente di esso.

  2. AZ Cecina Li
    AZ Cecina Li says:

    Caro Peter
    Non avevo capito … cancella tutto.. Il serbatoi di espansione del riscaldamento lo ho anch’io, casa del 1971, oggi non si usa più, si fanno sistemi chiusi, come disse l’ingegnere che mi fece il primo corso di automazione “ nel fare un impianto ricordatevi sempre che tutto quello che ci mettete è soggetto a rompersi e tutto quello che riuscite a non metterci non si romperà mai” che pare una banalità me è una “filosofia” dell’impiantistica.

    Antonio antonio.zaimbri@tiscali.it

  3. AZ Cecina Li
    AZ Cecina Li says:

    Grazie Gino …. Trilussa anche rivisto e corretto è sempre grande.
    Magari proprio “all’arberi pizzuti” no, (siamo non violenti ed anche ecologisti e ne soffrirebbero i rami) ma una scarica di pedatoni nel culo “a seguire” per tutto il tratto Milano- Roma – Milano, quella sarebbe il minimo auspicabile.

    Antonio antonio.zaimbri@tiscali.it

  4. Cerutti Gino
    Cerutti Gino says:

    Komare,
    a cosa si riferisce?
    Eddaje con i suoi www. duepalle.com che non apro neanche sotto
    tortura.
    Oramai dovrebbe saperlo, cribbiolina!!

    P.S. leggevo che desidera una foto del sottoscritto.
    Cosa vuole farci, mia diletta, un paio di voodoo a distanza?
    Cerutti ha la scorza spessa, non attacca.
    Buonaseeera.
    C.G.

  5. Anita
    Anita says:

    x Antonio AZ

    Caro Antonio,
    qui e’ facile trovare un buon idraulico per lavori grossi, riscaldamento, caldaie, etc…
    Il problema sono i lavori piccoli, rubinetti, valvole e cose del genere.

    Cose che molti uomini sanno fare, perfino mio marito.
    Mio figlio maggiore poi sapeva fare di tutto, fino ad aggiungere una stanza, cambiare finestre, grondaie…and so on.
    Aveva imparato da solo, gli piaceva fare progetti di casa e di giardino. (a casa sua)

    Ero cosi’ felice di avere trovato un handyman con la licenza, avevamo molti progetti per i mesi invernali…e il poveretto si e’ suicidato.

    Non ha nemmeno riscosso l’assegno per la meta’ del lavoro sulla mia terrazza. Ci ho dovuto mettere un fermo.

    Anita

  6. peter
    peter says:

    x Vox

    oheee’, prima l’Unione Sovietica culla del diritto, autonomia, democrazia, eguaglianza, progresso, giustizia sociale….ora, l’Iran??? whatever next….

    un saluto

    Peter

  7. peter
    peter says:

    dimenticavo, pure ‘cinema libero’ e di concetto…

    A proposito, la russa estone che mi insegna a ballare mi diceva che da loro i films preferiti (col doppiaggio) erano italiani, poi anche francesi e tedeschi

    Peter

  8. Controcorrente
    Controcorrente says:

    caro antonio,
    te la ricordi la battuta finale di quel bellissimo film di Troisi…quando Lei dice a Lui a proposito del nome del bambino…
    Aspettiamo che nasca se è stronzo come te ..allora lo chiameremo..

    Oggi se uno è stronzo possiamo chiamarlo Umberto !

    da aggiugere alla tua serie !

    cc

    Una bella serie potrebbe contunuare con LO CHIAMERO UMBERTO, parafrasando il Polpettone di Lo chiameremo Andrea!!
    Che palle …c’è oggi un’invasione di Andrea, già di lì si doveva capire L’Otalia!

  9. Controcorrente
    Controcorrente says:

    Anita,
    non mi sono accorto che sotto c’era pure un Blog, ma l’immagine era quella che interessava a me ;visto che avevi introdotto l’argomento immagini!

  10. Anita
    Anita says:

    x Peter

    Una ventina di anni fa le scuole di ballo per coppie erano molto di moda, almeno nel mio stato.

    Diversi dei miei amici hanno imparato balli moderni, ma anche il tango ed il valzer.

    Non ci avrei potuto tirare mio marito neanche sbronzo.

    Una sola volta (sbronzo) si alzo’ con me per ballare la Hava Nagila. (Jewish dance)

    Bravo mi fa piacere che ti interessi il ballo, almeno non lascerai la tua futura fidanzata o moglie seduta al tavolo.

    Anita

  11. sylvi
    sylvi says:

    caro CC, e cara Anita,

    il link è vecchio del 2008 e anche la biologa triestina è invecchiata con me, di due anni.
    Siamo ancora seduti lì, ma abbiamo anche spalato nel frattempo!!!
    Due anni così se li ricorderanno i nostri figli, come mia madre mi raccontava del ’29 quando era bambina.

    Veramente qui non ci sentiamo particolarmente colpiti dalle cavolate di Bossi. Siamo abituati a “fasin di bessoi!
    Restiamo sempre indietro rispetto ai vicini più a nord, …ma non abbiamo voglia di fare la rivoluzione.
    Anche perchè sono sempre i nostri vigneti che ci vanno di mezzo, mai quelli piemontesi o toscani!
    Vi seguiremo…eventualmente….ma stavolta a casa vostra!

    xCC Quando c’è da cantare la montanara…io vado sempre e solo col marito…astemio.
    Veramente tutti gli vogliono bene …ed è molto ricercato!!!

    Sylvi

  12. Anita
    Anita says:

    x CC

    Ho fatta una breve ricerca appunto perche’ non c’erano quelle due immagini.

    C.G. si e’ persa una carina, sai lui non apre i links.

    Io preferisco i links, li posso conservare, li posso spedire piu’ facilmente e non usano molta memoria.
    Il mio mondo viaggia a links….

    Anita

  13. Controcorrente
    Controcorrente says:

    Perchè non beve o perchè fà l’occhiolino alle altre bionde , mentre tu canti la Montanara ?

  14. La striscia rossa
    La striscia rossa says:

    I politici italiani continuano a litigare relegando a un ruolo secondario i problemi reali del Paese come il lavoro e l’economia.
    Si ha la sensazione di una grande distanza tra la politica e i veri problemi della gente.

    New York Times,
    27 settembre

  15. sylvi
    sylvi says:

    Tu l’hai conosciuto!
    E’ un manico di scopa tutto d’un pezzo!
    Ed è molto migliorato…non so se grazie a me o alle bionde che però…
    era meglio che tenesse lontano da me …anche se cantavo la Montanara!
    Anzi soprattutto se fossi stata costretta a interrompere la Montanara per le sue…intemperanze!

    Sylvi

  16. Follotitta
    Follotitta says:

    Oggi alla spiaggia un pescatore ha pescato con la canna un piccolo pescecane, probabilmente un cucciolo, di circa un metro. L’ha spiaggiato, ha tagliato la lenza con una pinza e ha lasciato che ritrovasse, con rapide codate, la via di una vita piu’ lunga e avventurosa. E’ stato uno spettacolo che non avevo mai visto, neanche in Venezuela, dove pure una volta, sulla spiaggia di un isola, scoprii una specie di cimitero di squali. Cioe’ le ossa, sopratutto mascelle di tutte le dimensioni che i pescatori avevano lasciato li’ a seccare. Ben ritrovati. F.

  17. Paleonico
    Paleonico says:

    Hola amigo F. sempre un piacere leggerti… la vita ti scorre nelle vene e ce la racconti… fa piacere conoscerti… Quanto tempo sei stato in Venezuela¿¿ Se vuoi puossiamo scriverci anche in privee… nikcometa@live.it
    Paleonico

  18. Anita
    Anita says:

    x Follotitta

    Nella Repubblica Domenicana, a Boca Cica, c’e’ o c’era una spiaggia con un bel pezzo di mare circondato da barriere di corallo, acqua limpidissima, senza colore o quasi.

    Quello spazio era abitato da piccoli squali, eravamo in barca e mi guardavo bene di mettere le mani sulle sponde della barca.

    Erano abbastanza piccoli, ma sempre squali.

    Anita

  19. Follotitta
    Follotitta says:

    Antefatto: ieri il bossolo patano ha stabilito che SPQR, non sta per Senats PopulusQue Romanus, ma, bonta’ sua, per Sono Porci Questi Romani. E la cosa mi ha fatto riflettere; ma non alla infingardaggine con cui un ministro del paese del cacao meravigliao insulta una citta’ e la sua storia, che’ sarebbe facile e scontato; ma proprio al Senato Romano, che era una oligarchia i cui 300 membri rimanevano in carica a vita, essendo soggetti solo alla supervisione dei censori di turno, che potevano eleggerli, quanto cacciarli via. Questo mi ha fatto pensare che nella nostra oligarchia politica, una volta che uno si e’ ritagliato il proprio piccolo potere, ci rimane attaccato ugualmente a vita, passando magari dagli sconsigli comunali, a quelli regionali o europei, alle segreterie di partito e cosi’ via, sino alla senescenza piu’ acuta.

  20. Pino Nicotri
    Pino Nicotri says:

    DA PARTE DI UROBURO
    —————————
    Popeye { 26.09.10 alle 21:48 } Poi non credo loro gli iraniani sono minacciati da nessuno. L’Israele non ha mai detto che l’Iran non ha un diritto di esistere e che devono essere spazzati a mare. Anzi sono loro a interferire negli affari del nuovo Iraq, Afghanistan, e Libano.
    —————————————————–
    Com’è noto discutere con il signor Popeye è cosa pressoché impossibile, se non per alcuni blogger noti per le loro difficoltà di comunicazione (la cosa non è così banale: che possa intendersi con il signor Popeye proprio chi ha grosse difficoltà di comunicazione illustra con chiarezza il livello di funzionamento mentale di entrambi.
    Questo messaggio è una piccola perla di carenze logiche ed anche di improntitudine. Vediamo.
    l’Useggetta invade sia l’Irak sia l’Afghanistan, ambedue paesi confinanti con l’Iran, che si presume dovrebbe avere il diritto di difendersi da atti ostili, ed uno schieramento militare alle frontiere è comunque un atto ostile. Ma per il pregevole signor Popeye è l’Iran ad interferire ….. Il solito capovolgimento propagandistico tipico degli Useggetta.
    Nessun governante iraniano ha mai detto che è loro intenzione spazzare a mare lo stato di Israele. E’ stato detto che lo stato di Israele come tale, frutto di una usurpazione di territorio altrui, non ha diritto legale di esistere, cosa indubitabile sulla base del diritto delle genti (quello di poter vivere in casa propria senza essere disturbati, in opposizione a quello che era il metodo abituale del nazi).
    Com’è noto le traduzioni del MEMRI sono scorrette, e la stampa occidentale, quasi al completo, usa quelle, riportando in modo conscio oppure no, la propaganda dello stato d’Israele. Ad Ahmadinejad fanno regolarmente dire quel che non ha detto, come ad esempio nel recente discorso all’ONU.
    La correttezza non è di casa in certi ambienti. U.

    ***********************************************************

    La trattativa israelo-palestinese è fallita, come era logico aspettarsi. Anche in questo caso notare l’improntitudine israeliana: riprendono a costruire colonie e chiedono di trattare: Su che? U.

  21. Pino Nicotri
    Pino Nicotri says:

    x TUTTI

    Sono finalmente riuscito a eliminare il link della rubrica Romano Them, affidata a un famoso rom musicista, perché purtroppo non l’ha mai alimentata. Pensava di poter inviare solo i comunicati stampa delle sue iniziative musicali.
    Poi sono riuscito a evitare che ci sia un enorme vuoto bianco nella home page dopo la serie di titoli e sommari. Spero di riuscire ad aeliminare altri difetti.
    Buona serata a tutti.
    pino nicotri

  22. sylvi
    sylvi says:

    caro Follotitta,

    io ho sempre pensato che “una carica ” dovrebbe durare ” a tempo” e poi a casa,
    In fondo, anche se poi campano con i congressi e i vari interventi attorno al mondo,i Presidenti US , e non solo, finito il mandato sono fuori!
    Solo in Italia c’è l’Ospizio nei Palazzi romani, e non solo.
    I Sindacati mandano a casa i loro Segretari…bravi…ma i segretari diventano : sindaci, presidenti di Provincia, di Regione …ed infine …onorevoli!
    Sarebbe capace di dirmi un nome di sindacalista (escluso AZ!!!) che non sia approdato a Roma? Sia di dx che di sx!

    No, noi italiani siamo …un po’ speciali!

    Bello il suo racconto!
    saluti Sylvi

  23. Follotitta
    Follotitta says:

    A questo punto ho pensato di paragonare due cesari: quello storico che se non aveva in testa il bene per cui combattere, aveva individuato il male nell’oligarchia senatoriale, con cui non era disposto a scendere a nessuno di quei compromessi che in seguito avrebbero fatto la fortuna di Ottaviano Augusto. Lotta a oltranza quindi che fini’ come fini’. Poi c’e’ il cesare della combriccola del bar della ‘p3′. Anche lui, che per brevita’ chiameremo ‘ghe pensi mi’, non ha idea di quello che sia il bene comune (ma questo nel paese del cacao meravigliao, e’ piu’ che normale); e in quanto al male costituito dalla oligarchia politica mervigliaota, non solo non lo combatte o scende a compromessi, ma e’ il primo ad alimentarlo, comprando e vendendo politici di tutte le risme e promettendo un potere eterno, dalla ragione politica del farsi tutti le fregnoline proprie.

  24. Popeye
    Popeye says:

    x 526
    ZZZZZZZZZZZ……..ZZZZZZZZZZZZZZZZZZZZ….ZZZZZZZZZZZZZZZZZZZZZZZZZZZZZZZZZZZ..ZZZZZZZZZZZZZZZZZZZZZZZ…………………….

  25. Follotitta
    Follotitta says:

    Scusate per il paragone precedente, che mi rendo conto e’ per lo meno azzardato, nella misura in cui avvicina un personaggio infame, la cui unica abilita’ e’ stata, e purtroppo ancora e’, quella di cavalcare con spregiudicatezza una intera stagione di malcostume politico, con un personaggio storico che ha aperto la strada alla stagione imperiale romana. Colpa del bossolo che perde sempre ottime occasioni per tacere. Saluti a tutti. F.

  26. Controcorrente
    Controcorrente says:

    Pinotto , vedo che ti soffi ancora il naso !
    La Cacchetta lasciala a Gianni !
    Che così la conserva come una reliquia della Bibbia !

    cc

  27. Follotitta
    Follotitta says:

    Cara Silvy, e’ appunto quello che volevo dire. Nell’antica Roma da 100 durante la monarchia, erano diventati 300 con la repubblica e l’impero. Un numero chiuso, che, anche se eletto a vita, era soggetto ad una supervisione censoria. Nel paese meravigliao sono centinaia di migliaia, aggrappati come sanguisughe a tutti i gangli del macchinario politico e burocratico statale. Non li smuove nessuno e dato che pensano solo ai fattacci propri, che quasi mai coincidono con quelli degli altri, rappresentano una metastasi oramai, spero di sbagliarmi, nel suo stadio finale.
    Comunque lei dovrebbe essere contenta: fra 30 anni vedra’ che ci sara’ ancora la melmini a spostare risorse dal settore pubblico a quello privato. Saluti. F.

  28. Anita
    Anita says:

    x C,G.

    Lei non apre i links perche’ i websites vedono il suo IP.

    Allora lei non naviga neanche in internet, non solo vedono gli IP, possono anche tracciare i cookies.

    Io ricevo un avviso ogni volta che un website ‘tracks’ i cookies, sta a me a decidere se conosco il sito e accettarlo o no.

    I cookies si possono sempre cancellare, ma rendono piu’ facile navigare in internet e ricevere posta.
    In particolare se si usa l’internet per fare compere.

    Anita

  29. Follotitta
    Follotitta says:

    Cara Anita (523), in Venezuela gli squali venivano pescati credo solo per motivi turistici. Ma i poveri squali spesso avevano modo di vendicarsi. Ogni volta che andavo all’isola di Margarita mi imbattevo sempre in qualche pescatore senza un piede o una mano. Adesso che mi ci ha fatto pensare e’ possibile che quello che ho visto oggi sia stato uno squalo adulto di piccole dimensioni e non un cucciolo, chissa’. Un saluto. F.

  30. Rodolfo
    Rodolfo says:

    Caro Nicotri ., il suo post Nr. 494 non lo comprendo, mi dispiace.
    Sono andato a ritroso per controllare dove io abbia potuto magnificare le gesta di qualche Ebreo, pochi o molti come lei scrive.
    Nel mio post Nr. 480 non ho accennato una sola volta al fatto che Ed e David Miliband o Daniel Cohn Bendit sono di religione Ebraica , o se sono piu´o meno secolari. A chi interesserebbe se non ai soliti antisemiti? Lei mi capisce……
    Ho cercato ancora e mi sono imbattuto nel mio post Nr.457, forse e´quello?
    E che cosa avrei detto di strano e di campanilistico?
    Ho dato delle informazione su fatti che voi tutti sicuramente non conoscevate. Punto
    Il fatto che abbia accennato ai 100.000 Tedeschi di religione Ebraica che parteciparono alla prima guerra mondiale , ai 12.000 deceduti, ai 35.000 decorati ed ai 23.0000 promossi di grado, ha poco a che fare con campanilismo.
    Tuttal piu´voleva essere legato alla fine che hanno fatto i Tedeschi di religione Ebraica nella seconda guerra mondiale.
    Quella e´stata la riconoscenza, per aver amato la propria Patria.
    La stessa e medesima cosa vale per l´Italia.
    Piu´volte, fino alla nausea, ho cercato di far capire che gli Italiani o Inglesi come i Miliband o il Tedeschi tipo Bendit, sono a tutti gli effetti cittadini di quei paesi , amano la loro Patria e per essa sono stati sempre pronti a morire e non a scappare.
    Cio´non toglie che essendo appunto di religione Ebraica, pur essendo cittadini del proprio paese , non si provi una qualche simpatia e preoccupazione per lo Stato d´Israele. Strapunto.
    La saluto e le auguro una buona serata. Rodolfo

    Ps. Postero´ fra un oretta , il tempo di cenare´, una mia teoria circa la sua affermazione di Israele Stato binazionale. Ne sara´sorpreso.
    Dopo cena normalmente non accendo piu´il computer ma guardo la televisione. E poi stasera nel primo c´e´la seconda parte di
    “Le ragazze dello Swing”, ma faro´una eccezione.
    In caso contrario potra leggermi domani mattino. Rodolfo

  31. Anita
    Anita says:

    x Follotitta

    Parlo di anni fa, a Santo Domingo c’era una macelleria sulla strada che dava sul mare, una costa ripida.
    Gettavano i rifiuti ai pescecani, bisognava stare attenti perche’ saltavano all’altezza della strada, anche quando non c’era cibo….

    Gli squali di Boca Cica erano molto visibili, dato il fondo di sabbia bianca, cercavano una via d’uscita dalle barriere naturali di corallo.
    Non erano tanto piccoli, ed era difficile giudicare la profondita’ data la limpidezza dell’acqua.

    Ma i turisti a volte si azzardano piu’ del buon senso.

    Saluti, Anita

  32. sylvi
    sylvi says:

    caro Follotitta,

    fra trentanni non credo, comunque fossi ancora qui!!!sic sic sic,
    sarei in grado di giudicare l’operato della Gelmini!
    Per l’esperienza che ho della scuola, sarei comunque certa che la Gelmini sarà tutto fuorchè MPI!
    Certamente la Scuola Pubblica non si difende strillando contro le Private, che costano ancora oggi un occhio della testa per chi vuole usufruirne.
    Sa, basterebbe, per avere una Scuola Pubblica decente, copiare pedissequamente Francia e Germania!
    O le Scuole austo-ungariche dell”800!
    Ma noi vogliamo l’Ufficio di collocamento Pubblico Impiego;
    la Pubblica Istruzione a disposizione di tutti i giovani…è un altro discorso!

    saluti Sylvi

  33. Pino Nicotri
    Pino Nicotri says:

    x Rodolfo

    Mi scusi, ma di recente ha magnificato il fatto che fosse ebreo il vincitore di un prestigioso premio per la matematica e oggi (o ieri?) ha magnificato il ruolo degli ebrei durante la prima guerra mondiale se non sbaglio in Germania (ma perché non in Urss e nel Pcus, visto che i rivoluzionari ebrei vi ebbero una parte decisiva? Tanto decisiva da diventare uno dei motivi per cui la Chiesa ha detestao gli ebrei quasi più del comunismo, fino a lasciarli in pasto al nazismo).
    Non mi pare di sbagliare nel dire che lei mette non di rado l’accento sul fatto che sia ebreo il Tale o il talatro. A me suona campanilistico e provinciale, come se marco tempesta si mettesse a magnificare la pugliesità o il bisceglismo di qualche grand’uomo o Sylvi la triestinitù o il friulismo di altri. Lo trovo simmetrico al dire, per esempio, che tutti i siciliani sono mafiosi perché molti siciliani lo sono. Insomma, le generalizzazioni le trovo stupide. Anche perché di solito mentre si generalizza oppure all’uopo, e al contrario, si distingue a proprio vantaggio, quando si tratta degli altri si generalizza e basta. Per esempio: i palestinesi sono tutti terroristi, come ebbe a dirmi una volta a Telelombardia un europarlamentare della Lega più imbecille e servile della media leghista. Buona serata.
    pino nicotri

  34. Controcorrente
    Controcorrente says:

    Eccezzionale colpo di Alessandro Gilioli

    Il ministro Bondi a Ballarò che parla ..la moglie alle spalle che annuisce !
    Siamo alle comiche finali !
    Non so più dove andare a pisciare dal ridere!

    cc

  35. Rodolfo
    Rodolfo says:

    Sto´guardando “Le ragazze dello Swing” ed in questo momento sento il bisogno di scrivere per i colpevoli:-
    “Porci e vigliacchi… che siate maledetti in eterno per il male che avete fatto al cittadino di fede Ebraica , di qualsiasi nazionalita´ essi siano stati. Rodolfo

  36. Rodolfo
    Rodolfo says:

    Caro Nicotri,
    e se anche fosse cosi, come mai questo le da fastidio?
    Perche´non si puo´accennare che 12.000 Ebrei hanno sacrificato la propria vita per la Germania nella I Guerra mondiale?
    E perche´ i Russi hanno sempre nascosto il sacrificio dei Russi di fede Ebraica? Perche´non se ne deve parlare? Fa´forse male?
    Ed e´vero invece, che e´possibile , persino auspicabile se un cittadino di fede Ebraica di una qualsiasi nazionalita´, che fa´qualcosa di deprecabile , puntualizzare che e´Ebreo. Non e´forse cosi? Non e´stato sempre cosi?
    Ma lasciamo andare va…….

  37. Pino Nicotri
    Pino Nicotri says:

    x Rodolfo

    Combinazione vuole che stia guardando anch’io la stessa cosa in tv, visto che parla delle sorelle del trio Lescano e che lo stanno guardando i miei familiari e gli ospiti, ai quali desidero fare compagnia.
    Caro Rodolfo, condivido. Ma aggiungendo la stessa maledizione per chi ha fatto lo stesso male ai cittadini – o non cittadini ma comunque esseri umani – rom, omosessuali, oppositori, prigionieri, handicappati, ecc., purtroppo dimenticati e anzi perseguitati ancora oggi come accade ai rom perfino in Francia e a Milano, Roma, ecc. Malediazione che deve colpire anche chi fa patire o vuole far patire mali simili, anche se meno gravi o su scala minore, agli ebrei di oggi, vale a dire ai vari popoli cacciati dalla propria terra o ridotti in riserve e bantustan di vario tipo, palestinesi compresi.
    Non si può protestare contro l’impiccagione della Sakineh iraniana e fottersene della sua omologa della Virginia, la povera Teresa Lewis, oltraggiata anche dal menefreghismo generale verso il suo venire uccisa “in nome della legge”. Alla stessa stregua non si può piangere e maledire solo per le vittime simili a noi e fottersene per le analoghe vittime degli “altri”, vittime per giunta delle stesse mani, naziste e fasciste. Il massimo della vergogna è perseguitare ancora oggi i rom fottendosene e anzi volendo ingorare la loro Shoà, della quale quasi nessuno conosce il nome in lingua rom, mentre si piange sempre e solo per altre vittime. In questi comportamenti a senso unico, e a due pesi e due misure, c’è fin troppo evidentemente qualcosa di non disinteressato. Oltre che di non onesto.
    Buona serata.
    pino nicotri.

  38. Pino Nicotri
    Pino Nicotri says:

    x Rodolfo 542.

    Ma non mi dà nessun fastidio. E lei la deve piantare di dare alle mie parole significati che esistono solo nella sua zucca. Le ho solo fatto notare un fatto incontrovertibile: qui nessuno fa il tifo per una sola parrocchia, mentre lei invece è letteralmente ossessionato, e ossessionante, per il continuo tifo per una ben precisa parrocchia. Poiché si tratta di un atteggiamento omologo a quello di cialtroni di ben nota conoscenza, è ovvio possa nascere anche il sospetto che si tratti di propaganda, sempre e solo propaganda, che in quanto tale è difficile nasca spontaneamente in tutti. Se dovessimo giudicare gli ebrei dal comportamento di chi ha insozzato questo blog e impestato altri o dalle monomanie estremiste della colona Fiamma Nierenstein, diventata senatrice del nostro senato e vicepresidente della Commissione esteri, staremmo freschi, sarebbe facile sbagliare.
    Il sapore di propaganda lo si può cogliere dal continuo voler omologare gli ebrei agli israeliani, e viceversa, insistendo con una equazione che non ha nessuna base reale, vale a dire ebrei tutti buoni e bravi e quindi israeliani sempre da applaudire. Gli ebrei sono come i non ebrei: esseri umani, con i pregi e i difetti di tutti, con le debolezze, le forze e volte le prepotenze di tutti. E gli israeliani sono come i cittadini di altri Stati, con la stessa possibilità che facciano cose buone o cose orrende. Con i palestinesi stanno facendo più che altro cose ingiuste. Che restano tali anche alla luce di mille premi Nobel o di 15 mila generosi tedeschi.
    Ancora buona serata.
    pino nicotri

  39. sylvi
    sylvi says:

    caro cc

    quella signora bionda con l’occhio “severo” aveva del Bondi!
    Ma è la prima, la seconda…
    sai io e mio marito, se tu ci avessi guardato bene, dopo oltre 40anni…sembriamo gemelli, e ci corriamo dietro…ovunque!
    Perciò mettiti il pannolone e va a dormire!…niente di strano!
    Buonanotte
    Sylvi

  40. Anita
    Anita says:

    x Rodolfo

    avevo visto un paio Youtube delle “Le ragazze dello swing” e mi pareva strano che fosse un programma per lei o anche per me.
    Mi sono detta: Ma ci deve essere una storia…

    Si tratta del Trio Lescano di qui ricordo solo di averne sentito il nome un secolo fa’.
    Cosi’ l’ho trovato su Wikipedia.

    Le ragazze dello swing – Wikipedia

    http://it.wikipedia.org/wiki/Le_ragazze_dello_swing

    ==

    Ho letto il tuo post di questa mattina sulle tasse per i ricchi.
    C’e’ troppo da spiegare e da definire chi sono i ricchi…infatti non hanno firmato niente e forse aspetteranno fino a dopo le elezioni di novembre.
    E’ facile dire la parola “ricchi”, ma la maggioranza dei piccoli business sono considerati ricchi e se gli aumentano le tasse non aiuta l’economia e crea piu’ disoccupazione.

    Bye, Anita

  41. peter
    peter says:

    David Miliband (che dubito nessuno a parte Vox sul blog conoscesse, finche’ non ne ho accennato io) e’ un ottimo politico con spirito di servizio, un eccellente oratore, ed un persona con tutte le carte in regola per fare il primo ministro col Labour Party. Ho una certa ammirazione personale per le sue capacita’ dialettiche e politiche, che non nascondo. Il fatto che sia ebreo di famiglia e’ del tutto secondario al fatto che sia britannico, nel senso migliore. Di sicuro non e’ un sionista.
    Perche’ diavolo le Unions gli abbiano preferito quell’ ‘imbecille’ di suo fratello (detto in senso politico), il quale ha sempre vissuto sotto la sua ala protettrice, e’ per me un mistero. Vedo un sinistro ‘cupio dissolvi’ in quella mossa del caxo, molti dicono che ora il Labour e’ relegato in opposizione per almeno 10-15 anni, e Cameron esulta…Mah.

    Peter

  42. peter
    peter says:

    detesto rifarmi a certe analogie, ma direi proprio che a vendere la primogenitura (di David) per un piatto di lenticchie sono stati proprio i sindacati dela minchia

    Peter

  43. AZ Cecina Li
    AZ Cecina Li says:

    Volevo inserire uno scritto dei Maestri di strada di Napoli che parla di come il nuovo assetto Gelmini chiude anche questa lodevole esperienza di recupero dell’abbandono scolastico ma non passa e lo mando a Pino.
    Concludo con un ricordo di Don Milani ( trovato sul mensile del AIMC ) che dice :… “se perde loro (i ragazzi difficili) la scuola non è più scuola. È un ospedale che cura i sani e respinge i malati”.

    Antonio antonio.zaimbri@tiscali.it

  44. Anita
    Anita says:

    x Peter

    Caro Peter,
    so poco della politica del UK.
    So i nomi e quel poco che leggo.
    Conoscevo meglio Tony Blair, forse perche’ ho sentito diversi dei suoi discorsi e gli ho perfino scritto due volte, non mi ricordo in quale occasione.
    So che era sollecitato dall’amministrazione precedente, e Blair mi faceva simpatia.
    Dei fratelli Miliband conosco i nomi e del rift sulla guerra in Iraq.

    Quando non si vive in una nazione in permanenza e’ molto difficile prendere parti in politica, a meno che non siano governi estremisti e dittatoriali.

    Buonanotte,
    Anita

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