Israele, Palestina, Blair, rom di Francia, Iran, Sakineh, Carla Bruni, Gelmini, Berlusconi, Dell’Utri: l’ipocrisia, il doppiopesismo e il falso a mezzo stampa regnano sovrani
1) – Ovviamente speriamo che Obama ce la faccia a spingere, anzi a costringere – perché se non li costringe non otterrà nulla – Abu Mazen e Netanyahu a stipulare una pace degna di tale nome, capace di evitare altre tempeste, e sempre più grandi, in Medio Oriente. Che nasca uno Stato palestinese è di fatto ormai pressocché impossibile, mancano i presupposti innanzitutto territoriali. E Israele ha ripetuto fino alla noia che non permetterà comunque mai che l’eventuale Stato palestinese possa esercitare i diritti tipici di ogni Stato che sia tale e non una caricatura, dalle forze armate al controllo dei confini e dello spazio aereo.
Per giunta Netayahu ha già detto che NON intende fermare i furti di terra palestinese chiamati colonie, che NON intende permettere che Gerusalemme diventi la capitale anche dello Stato palestinese e che Israele deve essere riconosciuto come “lo Stato degli ebrei”. La stessa pretesa che aveva il Sud Africa di essere riconosciuto come “lo Stato dei bianchi”, con quali risultati s’è visto. Una volta riconosciuto Israele come lo Stato degli ebrei, l’indecente ministro degli Esteri Lieberman è pronto a “trasferire” all’estero – cioè a deportare – i quattro milioni di esseri umani tra palestinesi cittadini israeliani e palestinesi cittadini non israeliani. Del resto l’ancor più indecente rabbino Yosef Ovadia, capo del partito “religioso” ultraortodosso Shas, che non è folklore ma fa parte del governo Netanyahu, ha pubblicamente invocato l’intervento di “Dio che li colpisca con le sue piaghe” (come quelle bibliche d’Egitto….) perché uccida Abu Mazen e tutti i palestinesi.
Notizia, questa di Yosef Ovadia, relegata nelle pagine interne da tutta la stampa italiana. La stessa stampa che – mentendo grossolanamente come ai bei tempi delle “atomiche di Saddam” – sbatte in prima pagina le (inesistenti) “minacce dell’Iran” contro Carla Bruni che “deve morire”. Mi chiedo cosa sarebbe successo se ad augurare la morte di tutti gli israeliani non palestinesi fosse stato un membro dell’Autorità Nazionale Palestinese. Sarebbe cascato giù il cielo! Invece, trattandosi di palestinesi, siamo pur sempre maestri di cinismo da “italiani bravissima gente”. Fermo restando che l’Iran NON ha minacciato di morte Carla Bruni neppure da lontano. E’ stato solo un giornale di destra a scrivere che “meriterebbe la morte”, cosa ben diversa dal dire che “deve morire”, e il ministero degli Esteri – cioè lo Stato iraniano! – ha condannato la sparata di quel giornale. Insomma, la nostra stampa, con quella di sinistra in testa, ha mentito spudoratamente capovolgendo la realtà.
Del resto la realtà è stata taroccata anche riguardo la condanna a morte “per lapidazione” dell’iraniana Sakineh “colpevole di adulterio”. Ho firmato anch’io l’appello contro la condanna, e ho inviato i lettori del blog a fare altrettanto, anche se mi risulta – e l’ho scritto dopo il mio viaggio in Iran – che la lapidazione è semmai praticata in Arabia Saudita, nostra alleata politica e militare, ma non in Iran. Sta di fatto però che Sakineh NON è stata condannata a morte solo perché ha fatto le corna al marito, ma perché secondo i giudici è stata complice del suo amante nell’ucciderlo. Mi pare ci sia tra le due cosa una differenza enorme, fermo restando il fatto che sono contrario alla pena di morte. Però lo sono anche riguardo le condanne a morte nell’Arabia Saudita e negli Usa, dove si mandano alla sedia elettrica o alla camera a gas anche handicappati mentali e colpevoli di reati compiuti quando erano ancora minorenni. In tal caso però, non trattandosi di dare addosso all’Iran, in modo da spingere in qualche modo alla guerra anche contro quello Stato, o si fa finta di niente o ci si sdegna molto meno. Beh, se non è ipocrisia e disonestà questa…
2) – Mi chiedo come mai per sapere che nell’esercito israeliano “il corpo degli ufficiali è composto in misura crescente da sionisti religiosi favorevoli al movimento dei coloni” si debba aspettare di poter leggere un articolo di Thomas Friedman in ottava pagina di Repubblica. Oppure bisogna leggere giornali israeliani come Haaretz. Come mai i nostri vari Guido Olimpio, Lorenzo Cremonesi, Antonio Ferrari, Francesco Battistini, ecc., cioè il fior fiore degli inviati e dei corrispondenti che si occupano di Israele, Usa e Medio Oriente, di una tale preoccupante realtà non parlano mai, tenendola di fatto nascosta? Dico realtà drammatica perché Friedman nel suo articolo su Repubblica del 2 settembre fa capire con chiarezza che l’esercito israeliano difficilmente ubbidirebbe all’eventuale ordine di sgomberare qualche decina di migliaia di coloni. Senza dimenticare che Rabin è stato assassinato da un fanatico cresciuto alla scuola del rabbinato oltranzista e protetto non è chiaro da quale servizio segreto o altro ganglio delle forze armate del suo Paese.
3) – Gheddafi è venuto a Roma e ha fatto il suo numero. Trovo assurdo, e razzista, che dal Corriere della Sera a Repubblica siano state date per giorni le prime pagine alle sue innocue cazzate, per giunta relegando – ripeto – le gravi porcate del rabbino Ovadia nelle pagine interne come se fossero solo folclore e non la base delle stragi come quelle di Gaza e la causa del continuo furto di terra a danno dei palestinesi. Tanto per cambiare, Gheddafi nei suoi fervorini alle comparse arruolate per farlo contento NON ha mai minacciato l’Europa né di farla diventare africana né che deve diventare islamica. Ha solo detto cose addirittura banali, come possibili conseguenze dell’ingresso della Turchia nella Comunità Europea e del flusso di immigrati africani se non si riesce a fermarlo. Scusate, ma non sono queste le stesse cose che scriveva ululando Oriana Fallaci? E che più o meno scrive anche Fiamma Nierenstein per quanto riguarda il “pericolo islamico” invasivo dell’Europa? Come mai se le dice Gheddafi in un contesto da avanspettacolo ci si scatena al grido di “Mamma, li turchi!”, mentre se le scrivono fanatiche come Fallaci e Nierenstein o le dice qualche decerebrato “padano” vengono invece applaudite in massa al grido di “Dalli al musulmano!”?.
Senza contare che Gheddafi le sue cazzate le ha dette al chiuso, in una riunione privata, in puro stile berlusconiano, non si trattava cioè di un proclama, e a farle diventare pubbliche è stata la stampa che ha trovato il modo di infilare nostre giornaliste nel circo Barnum gheddafiano. Gheddafi è un dittatore? Di certo è meno mascalzone dei reali sauditi, che invece ci coccoliamo e con i quali facciamo affari a partire dal comprare il loro petrolio.
L’indecoroso tormentone razzista da “italiani brava gente e sempre vittime” scatenato contro Gheddafi ha anche un altro piccolo difetto: nessuno parla degli oltre 4.000 patrioti resistenti libici deportati da noi italiani alle isole Tremiti e lasciati crepare in massa nel periodo delle nostre “glorisoe” guerre coloniali. Sappiamo solo parlare degli italiani cacciati via dalla Libia di Gheddafi “dopo avere fatto ai libici tanto bene”.
4) – Qualche settimana fa l’impagabile ministro della Pubblica (d)Istruzione Mariastella Gelmini è stata intervistata sul caso dei tre operai che la Fiat a Melfi non ha voluto far rientrare al lavoro nonostante la sentenza del magistrato ne avesse ordinato il reintegro. Non vedo che c’entri la Pubblica istruzione con un simile caso, ma tralasciamo. Il fatto è che la Gelmini ha dichiarato che sì “le sentenze vanno rispettate, ma vanno rispettate anche le aziende”. E’ chiaro il concetto? L’ipocrisia filopadronale della signora Gelmini è tale che non si vergogna a sostenere quella che per giunta è una falsa eguaglianza, falsa perché la Fiat le sentenze di riassunzione NON le ha mai rispettate, come ci ha tenuto a ricordare con orgoglio un suo avvocato. Tradotto in italiano, abbiamo un ministro della Pubblica istruzione per il quale le aziende sono dei totem, dei feticci da adorare a schiena prona. Feticci che delle sentenze e dei diritti dei lavoratori possono anche tranquillamente pulirsi il sedere per decenni. Con lo Stato italiano che nonostante un tale affronto ha continuato a foraggiare la Fiat con gagliarde regalie di danaro pubblico! Poi ci si lamenta di Berlusconi e dell’indecente legge che premia la sua Mondadori castigando il fisco dello Stato italiano. Fiat docet.
5) – E a proposito di Berlusconi: è davvero indecente come ormai sia chiaro anche ai ciechi che s’è installato al governo qualche manigoldo che, ingannando gli elettori, s’è fatto eleggere per evitare di dover rendere conto alla Giustizia delle proprie azioni pregresse. E non solo di quelle pregresse… La sinistra ha la gravissima responsabilità, tra l’altro, di avere chiuso gli occhi davanti al mega conflitto di interessi del Chiavaliere, interessi che sono una piovra aggrappata al vascello Italia e decisa a non mollare a costo di colare a picco il vascello. Ma il conflitto di interessi non è solo l’immensa ricchezza del satrapo Chiavaliere, la sua tossica concentrazione di mass media, con cui imbottisce la testa degli italiani di segatura svuotandola dal cervello, e il suo fare concorrenza allo Stato con le proprie aziende, vedi il caso Mediaset-Rai. Il conflitto di interessi da tagliare consiste anche nell’indecente portare in parlamento i propri cavalli avvocati, Previti prima, Taormina dopo, Ghedini&C oggi, e nel prostituire i ministri della Giustizia fino a farne dei mezzani che curano gli sconci interessi privati consistenti nel fuggire alla Giustizia a parte del Chiavaliere che ne ha fatte più di Bertoldo.
6) – Ho sostenuto più volte che le azioni politiche di Berlusconi possono somigliare per certi versi al reato di Alto Tradimento, tradimento soprattutto della realtà. Il fatto è che il Chiavaliere sta davvero sovvertendo le istituzioni facendo finta di essere un democratico e di appellarsi alla democrazia, al popolo che lo ha eletto. Non basta inventarsi la novità di scrivere sulla scheda elettorale il nome Silvio Berlusconi o Clemente Mastella o Ciccillo Percoco per poter pretendere che questa trovata pubblicitaria abbia la meglio sulle regole scritte nella Costituzione e debba quindi prevalere su tutto e su tutti. Se in ipotesi si scoprisse che Berlusconi ha accoppato qualcuno, potrebbe forse continuare a ragliare che essendo stato “eletto dal popolo” non lo si può processare né toccare in alcun modo? Certo che no! Se lo facesse, bene farebbe il presidente della Repubblica a convocarlo al Quirinale e a farlo uscire su una autombulanza come fece il re con Mussolini ormai schiacciato dai sanguinosi fallimenti.
Sì, certo, il Chiavaliere – che si sappia – non ha accoppato o fatto accoppare nessuno. Però attenzione: i reati per i quali è atteso in ben tre processi, più quelli commessi in passato con Previti come ha scritto la Cassazione, sono comunque reati gravissimi. Sanno molto di omicidio della legalità. Fermo restando il fatto che un capo di govenro che da anni ormai accusa la magistratura del suo Paese di ordire complotti contro di lui somiglia a un cialtrone, che non può certo governare un Paese civile. E voglio ricordare che il fuoco preventivo contro la magistratura il Chiavaliere ha cominciato a farlo sferrare sulle sue televisioni da Vittorio Sgarbi quando anziché “scendere in politica” si limitava a leccare gli stivali di Bettino Craxi e ad essere Sua Emittenza.
6 bis) – Curioso questo Marcello Dell’Utri. Va in giro a spacciare per autentici quelli che lui chiama “i diari di Mussolini”, utili solo a rendere umano e vittima perfino il Truce, come veniva chiamato il Duce (embé, italiani brava gente e sempre vittime…). Ma le prove che Dell’Utri esibisce per giurare sull’autenticità dei diari sono autoreferenziali e soggettive ben più delle prove che i vari Spatuzza e Ciancimino portano in tribunale per sostenere che lui è un mafioso e il Chiavaliare il suo puparo o viceversa. Come la mettiamo? Due pesi e due misure? Sì, certo, un conto sono le sentenze di un tribunale, un altro conto è il resto. In questo caso però il resto è la Storia. E gabbare la Storia con sentenze sotto forma di diari patacca è ben più grave che emettere sentenze sbagliate in un tribunale. Non vorremmo che gli uomini di mano del Chiavaliere dopo avere, con Previti, corrotto magistrati per comprare sentenze patacca, arrivassero anche a corrompere la Storia per comprare altre sentenze patacca.
Come fa una persona intelligente come il senatore (!!!) Dell’Utri a non capire che se si accetta il metodo delle sue prove per l’autenticità dei diari di Mussolini poi ne consegue che si debba accettare anche il metodo delle prove che i vari Spatuzza, Ciancimino&C adducono sulla mafiosità sua e di qualche suo amicone di Arcore?
7) – I giornali titolano che Toni Blair ha rivelato che per la guerra in Iaq ha anche pianto. Se però si va a leggere l’intero articolo si scopre che NON ha pianto per la guerra in Iraq, ma solo ed esclusivamente per i militari inglesi morti in quella guerra. Per le decine di migliaia di iracheni uccisi, feriti, mutilati e con la casa distrutta dagli invasori, militari inglesi compresi, neppure mezza lacrima. Per uno che si picca di essersi convertito al cattolicesimo e che su questo suona la grancassa come Gheddafi sull’Islam, beh, non è un atteggiamento coerente. Non è cattolico, e neppure cristiano. E’ solo la solita merdosa retorica patriottarda. Che fa il paio con quel bel tomo di pezzo grosso repubblicano Usa che, per dare addosso al ritiro dall’Iraq ordinato da Obama, riferendosi ai 50 mila militari Usa rimasti chiede ai giornalisti e ai suoi elettori: “Cosa accadrà ai nostri ragazzi rimasti lì se Al Qeda li metterà sotto tiro?”. Come sempre, sono “i nostri ragazzi” se vanno ad ammazzare il “nemico” in giro per il mondo, se invece se ne fossero restati in patria farebbero parte dei 40 milioni di statunitensi che, si scopre, vivono sotto la soglia della poverta. Ma tra questi non ci sono mai i “nostri ragazzi”: solo i “che ce ne frega di loro”.
Questo bel politico a stelle e a strisce dimentica inoltre di dire che Al Qeda NON esiste ancora in Iraq, e sicuramente NON esisteva quando c’era il laico Saddam perché si detestavano a vicenda. Se esiste oggi in Iraq qualcosa che somiglia ad Al Qeda è solo per responsabilità di un mascalzone mentitore come George Bush junior.
Tornando a Blair, che la Comunità Europea lo abbia scelto come suo rappresentante nella tormentata vicenda dei rapporti Israele/Palestina non va affatto bene. L’Inghilterra è la massima responsabile non solo dei drammatici problemi dell’Iraq, dato che a suo tempo il Foreign Office si vantò di averne tracciato i confini “in modo che quel Paese non avrà mai pace”, come si è ben visto, ma in buona parte anche dei problemi sorti nella Palestina storica, a suo tempo da Londra amministrata. A parte questo, che come si suol dire attiene al passato, la conversione al cattolicesimo di Blair, cosa che attiene al presente e al futuro, non ne fa certo l’interlocutore ideale per trattare con dei musulmani quali sono in maggioranza i palestinesi e i Paesi che almeno a chiacchiere li appoggiano oppure coi fatti li sobillano. Blair è invece la persona più adatta a lasciare che la situazione marcisca facendo finta di cercare la pace: il solito divide et impera, strategia della quale l’Europa è maestra e Londra docente universitaria.
8 ) – Ci voleva la Chiesa per ricordare alla Francia e all’Europa intera che anche i rom, “invogliati” con 300 euro a testa da Sarkozy a “trasferirsi” fuori Francia, hanno patito la loro Shoà, che nella loro lingua si chiama Porrajmos e anche Samudaripen. I nazisti ne hanno sterminati tra i 400 e gli 800 mila. In proporzione, quindi, più che gli stessi ebrei. E poiché i rom esistevano solo in Europa, fatta eccezione forse per una emigrazione negli Usa, se Hitler avesse vinto la guerra i rom sarebbe stata l’unica etnia destinata ad essere davvero cancellata dalla faccia del pianeta, visto che gli ebrei vivevano invece in gran numero anche fuori Europa e questi si sarebbero per fortuna comunque salvati.
Chissà come la metterà ora la Francia con l’appuntamento fisso per l’elezione della “regina degli zingari” a S. Marie de la Mer, nella Camargue, e annesso folclore, turismo, ecc. Strano che la signora Sarkozy, la Carlà dal sorriso impallato gommoso, si mobiliti per Sakineh e se ne freghi dei rom che suo marito caccia dalla Francia…. Mah, che animo sensibile quello di Carlà: sensibilità a senso unico, si direbbe.
Per i rom, sinti, ecc., cioè per coloro che chiamiamo zingari, non c’è mai stato nessun ricco risarcimento per lo sterminio subito e il lavoro forzato. E con la strana scusa che non hanno un territorio loro o almeno di loro origine, cosa peraltro non esatta, non s’è mai posto neppure da lontano il problema di assegnare loro un territorio per farne il loro Stato, magari assegnando loro una fettina del territorio della Germania. Il silenzio e l’ignavia dell’Europa e l’acquiescenza di buona parte della stessa Francia sulla cacciata dei rom, così come l’indecente politica razzista in specie contro i rom della Lega Nord e del sindaco di Roma, la dicono lunga sulla reale composizione della pasta di cui è fatto il nostro improvviso inchinarci sempre e comunque davanti non tanto agli ebrei in quanto tali, ma ai sionisti. Non è a causa della Shoà che siamo rinsaviti, uscendo dall’obbrobbrio dei 16 secoli di antisemitismo della Chiesa e dai dieci secoli di antisemitismo dell’Europa. Ne siamo usciti, o facciamo finta di esserne usciti, solo perché il mondo ebraico è estremamente potente e Israele ci fa comodo nello “scontro di civiltà”, cioè, mutatis mutanda, nella prosecuzione del nostro colonialismo nei confronti delle ex colonie musulmane o comunque orientali dell’Europa.
Ecco una scena fantastica, da film holliwoodiano di fantascienza:
Partono tutti i rimanenti 50.000 militari Usa dall’Iraq (già questa è fantascienza). Bush, Blair, Campbell, Rice, Cheney, Rumsfeld e altri pesciolini vengono teletrasportati nottetempo nel bel mezzo della piazza centrale di Baghdad. Sorge il sole, soffia una brezzolina che scuote le polveri e i “nostri” si risvegliano. Circondati da irakeni inkazzati, armati di skarponi kiodati…
Non hanno mai pensato, questi balordi, che sarebbe un modo più che corretto per rendere più dignitosa la vita delle genti.
Da ovest a est, da sud a nord.
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Caro Cerutti,
Tu il lavoro lo fai gratis? Perché non incominciamo con la tua ricchezza, seguendo con tutti gli altri ko_mu_nis_ti, poi passiamo ai zo_cia_lis_ti, e se non e’ sufficiente espropriamo i ka_pita_lis-ti incominciando con Obama.
Non meriti che perda tempo con altri commenti.
Quando tornerai in te dopo la vacanza dell’ultimo neurone della vuota, inutile e tossica scatola cranica che ti è rimasto avvisami.
L.
Il 505 a poppy
L.
Vox { 07.09.10 alle 19:30 }
Ecco una scena fantastica, da film holliwoodiano di fantascienza:
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Ammetto che per te e’ un bel sogno, ma solo un sogno perché potrebbero essere circondati da 25 milioni di iracheni felici di essere liberi. Per te un vero incubo!
x Linosse,
Hai ragione! Il dottore mi aveva detto che ne avevo uno più di te. Impossibile per i tuoi di andare in vacanza, mi sembra. Hai mai pensato a un trapianto. Te le possono piantare come hanno fatto con i capelli del Berluska.
x Vox
La tua tenerezza per i nostri eroi e’ veramente toccante. Sono in lacrime …. dalle risate.
X 508
Loop automatico,ritorna al 505.
Caro Poppy,
non sono ricco, diciamo modestamente benestante.
Una vita passata a oliare il gomito e pedalare per i figli.
Hai capito benissimo quello che intendo per “redistribuzione della ricchezza”.
Se è vero come è vero che il 20% si pappa le risorse di questo “sfigato” pianeta, mentre il restante 80% vive di stenti.
Per voi usaescippa (sempre riferito a certi puzzoni che abitavano in passato la casa Bianca) sta bene così. Per il resto del mondo, che li detesta, non va bene.
Non so davvero fino a quando vi conviene.
Forse aspettate il botto.
màh.. contenti voi..
C.G.
Sempre di corsa, questa è la settimana della Targa Cecina il nostro carnevale di fine estate con incorporato un palio podistico, domenica passata corsa a staffetta dei ragazzi ieri sera gara dei divoratori di torte, un tizio, con le mani legate dietro alla schiena, si è pappato una torta di mezzo kg guarnita con panna in 16 secondi e e non è il record assoluto, stasera tiro alla fune e corsa nei sacchi, si va avanti fino a domenica con giochi balli cene con gli amici spagnoli di Sagunto e quelli tedeschi di Gilching e tanta tanta amicizia ed allegria.
Noi poveri perdenti ce la caviamo così alla buona, ad essere perdenti ci siamo abituati e non ci costa più di tanto. IL peggio sarà per i vincenti quando perderanno, anzi quando si accorgeranno che erano perdenti anche loro pur non sapendolo.
Antonio
Caro Cerutti,
Tu hai una tendenza di vedere solo quello che vuoi vedere. Si usiamo il 80% percento e paghiamo per 80%. Hai mai pensato quanta gente campano con quel 80%? Credo di no.
Campano?
Oggesù, perdona loro perchè non sanno quello che dicono..
C.G.
Vedo che la conversazione verte sulla decadenza economica americana. Ho gia’ scritto che quelli che di queste cose ne capiscono, parlono di crisi sistemica globale. Il sistema e’ quello capitalista e per cambiarlo ci vorrebbe l’accordo di chi possiede e specula sui capitali. Ma questi, sino a quando da questa speculazione ci guadagneranno, si guarderanno bene dal porre dei correttivi a un sistema che a loro va sin troppo bene. Secondo me e’ scorretto parlare di decadenza degli SU, come fa Vox, perche’ il sistema capitalista qui, sopratutto dopo le iniezioni di liquidita’ della amministrazione Obama, che ha agevolato sopratutto il sistema bancario, e’ piu’ che florido. E’ il potere d’acquisto della classe media in sofferenza. Ma non credo si sia arrivati ad un punto di non ritorno, e 1ma o poi qualcuno dovra’ pure suggerire che oltre Wall St, esiste anche Main St. Per il resto credo che siamo tutti nella stessa barca e fare dell’economia una questione di contrapposizioni politiche e’ fatica sprecata, perche’, da come la vedo io, la politica con l’economia c’entra come i cavoli a merenda. Saluti. F.
La delocalizzazione, che se vogliamo ha dei connotati molto di sinistra poichè tende a riequilibrare le economie nazionali, non è un fenomeno negativo. Vero che toglie posti di lavoro in Patria per spostarli altrove, ma nello spostarli altrove genera anche un riequilibrio economico, distribuendo ricchezza dove ce n’è poca. Infatti la delocalizzazione conviene solo se il costo del lavoro è inferiore, ed è inferiore nei paesi più poveri. Diciamo che deve essere vista come la funzione che hanno in Fisica i vasi comunicanti: il liquido immesso tende a livellarsi indipendentemente dalla forma e volume dei contenitori.
Innanzitutto, conviene delocalizzare solo i prodotti a basso valore aggiunto, perchè se ha senso aumentare il guadagno da 10 a 12, non ha senso aumentare da 1000 a 1002. Se prendiamo il potere d’acquisto di uno stipendio, pagare ad esempio un elettrodomestico il 50% in meno o l’abbigliamento l’80% in meno che se fossero prodotti in Patria, agevola milioni di persone, contro migliaia che devono riqualificare il proprio lavoro. Per quanto riguarda invece il nuovo lavoro che dovrebbe sostituire quello delocalizzato, qui si deve far capo ad una politica che incentivi fortemente le università, per i famosi brevetti. E’ il brevetto che genera lavoro, creando un’esclusiva. Non solo, ma si dovrebbe agevolare moltissimo la piccolissima impresa, quella in cui ci si mette in 4 o 5 lavoratori per fornire un servizio o produrre dell’artigianato. Invece, la piccola impresa viene talmente ammazzata di tasse e di obblighi, da scoraggiare chiunque dal metterla in moto.
IL peggio sarà per i vincenti quando perderanno, anzi quando si accorgeranno che erano perdenti anche loro pur non sapendolo.
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Caro Antonio,
Meglio che celebri questo accaduto oggi. Forse puoi fare un ballo in più o un lntro tiro alla fune o puoi pappare una tortina in più. Perché quel giorno arriverà troppo tardi per noi (sob!). O forse puoi aspettare alla fine del mondo quando tutti i perdenti saranno vincitori e viceversa.
Caro Marco,
Sei una voce nel deserto. Questi sono dediti alle tette della madre patria.
la politica con l’economia c’entra come i cavoli a merenda (Follotitta)
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Per niente d’accordo.
La politica può influenzare certamente l’economia, scoraggiando le avventure finanziarie e privilegiando la produzione.
Si potrà discutere dei dettagli, ma in linea di principio la politica può avere certamente una forte influenza sull’economia, qualora esista la volontà di legiferare in proposito.
Caro Pop, cosa vuoi farci…io ci provo a svegliarli un po’, ma qui salvo qualche eccezione si tratta di coma profondo, non di sonno!
Sul Corsera online c’è una foto di un bimbo pachistano che succhia
un biberon vuoto.
Consiglierei al Poppy di dargli una guardata.
E farci su qualche riflessione.
Nò, non è una vittima delle loro guerre del kazzo, non è un piccino che stà morendo di fame perchè come farfaglia Nostra Signora di RI
“la guerra è guerra”..
Bensì alluvioni, la natura che se la prende sempre con gli ultimi.
C.G.
Caro Pop, chi parla degli USA come di un futuro terzo mondo, non conosce gli USA. Perdonali…
x Rodolfo
Auguri per il Rosh Hashanà.
pino nicotri
P.S. Il post scomparso lei poi non me lo ha spedito.
Ho appena ascoltato l’editoriale di scodinzolini sul tg1. In pratica ha letto la velina uscita fuori dal meeting fra cortofrottolo e bossolo ieri. La cosa che mi meraviglia di piu’ e’ il livello di arroganza, che deve essere direttamente proporzionale a quello di arrivismo e spudoratezza. Che gente del genere si arroghi il diritto di comunicare, lo posso capire. Ma che vi sia una maggioranza disposta a subire codesta comunicazione, e’ fuori dal mio livello di comprendonio. F.
x Vox
Tuttavia gli Usa hanno ancora un apparato industriale che rappresenta il 20% della capacità produttiva nazionale, contro poco più del 10 italiano. Non so però quanto pesi l’industria militare su quel 20%.
Un saluto.
pino nicotri
x Linosse, Popeye e Vox
Le autorità israeliane (non Google o l’Iran o i kommunisti cattivi o i palestinesi todos terroristas) hano arrestato 13 militari per furti ai danni delle persone della Flotilla.
pino nicotri
Bensì alluvioni, la natura che se la prende sempre con gli ultimi. (CG)
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Caro CG, tutti gli anni le alluvioni devastano il Bangladesh.
Loro che fanno, ricostruiscono lì dove l’alluvione ha distrutto. Risultato: l’anno seguente l’alluvione ridistruggerà daccapo.
Esistono zone di povertà endemica. Il Bangladesh è una di queste.
Nè è possibile fare materialmente qualcosa, perchè il divario tra chi ha e chi non ha si riformerebbe immediatamente, è nel loro modo di concepire la vita. Per non parlare poi di Pakistan ed India, dove i divari sono ancor più accentuati; ma lì la vita umana ha un valore diverso che da noi: per noi è un bene prezioso, per loro una condanna karmica da scontare. Sia il buddhismo che l’induismo sono centrati a far sì che non ci si reicarni più. A loro la vita fa schifo. A noi no. Chissà se sono più indietro loro o se per caso ad essere indietro non siamo invece noi.
x Rodolfo
Mah, l’avvisare la popolazione con volantini e simili mi ricorda l’usanza di un esercito, che per decenza non nomino, che per esempio usava avvertire la popolazione che se i partigiani non si costituivano si sarebbe passati alla rappresaglia.
Gli avvisi NON eliminano le responsabilità delle azioni successive.
Un bacione a Beniamino.
pino nicotri
perche’ il sistema capitalista qui, sopratutto dopo le iniezioni di liquidita’ della amministrazione Obama, che ha agevolato sopratutto il sistema bancario, e’ piu’ che florido.
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Caro Follotitta,
le iniezioni di liquidita’ fino a questo punto sono soldi sprecati. L’economia e’ bloccata e la disoccupazione e’ in aumento proprio come era stato predetto dagli analisti che Fox News ha il coraggio di mettere in onda. Questi avevano predetto che tutto quello che Obama e company stavano facendo avrebbe prolungata la crisi esattamente come Roosevelt fece nel 37. Obama non ha creato neanche uno di posti di lavoro. Con una sola legge ha bruciato quasi mille miliardi di dollari andati ai suoi amici e i sin_da_ca_ti. Per questo motivo Vox ha ragione. Ma questo e’ una cosa temporanea. Le cose inizieranno a cambiare da novembre prossimo con le elezioni.
Caro Marco, sarebbe una novita’ se fossimo d’accordo. La politica puo’ influire al massimo sulle proprie spese e quindi sull’erogazione dei servizi statali, al resto, che e’ poi tutto in economia, ci pensa il mercato. Ma perche’ parlo con lei? Lei sara’ sicuramente un esperto, io, lo reitero, al massimo mi posso affidare a quello che dice Raimondi. Un saluto. F.
Caro Nicotri,
Direi ben fatto! Allora cosa ci dice delle autorità israeliane? Forse sono più responsabili di quando ci vogliono far credere.
Caro Follotitta, suvvia, un minimo sforzo.
Chi ha i capitali (soldi) vuole farli fruttare. Sceglie perciò come e dove investirli. Investirli in un’impresa di produzione, oggi come oggi, non conviene a nessuno. Preferibile investirli nella finanza.
Cambiando le leggi ed essendoci tantissimo da fare in Italia e nel mondo in genere, ne dico solo una, sullo sviluppo della produzione locale di energia ad esempio, ecco che i capitali tornerebbero ad essere investiti nella produzione e nei servizi, da una parte generando guadagno agli investitori, dall’altra migliorando la vita alla gente ed aumentandone il loro potere di spesa. Il quale potere di spesa è poi il perno che fa girare tutta l’economia, compresa alla fine dei conti quella finanziaria.
Cos’è che non quadra in un discorso del genere?
Caro Popeye, sono d’accordo con lei quando dice che la pezza di Obama abbia peggiorato lo strappo. Ma insisto a dire che la crisi non dipende da una volonta’ politica, ma da una economica, per cui non condivido affatto il suo ottimismo. Ne riparleremo eventualmente a nov. Intanto la saluto. Adesso ho qualcosa di molto + serio da seguire: It-Isole Qualcosa, con la speranza che lo spirito dell’under 21 sia infettivo. F.
x Follotitta:
Raimondi è anche il cognome del fisico biscegliese che ha fatto modificare del 50% su suo progetto, l’acceleratore di particelle del Cern di Ginevra.
X VOX
Lei si spinge a scrivere troppo perche’ sa che pochi abboccano.
Anita
x -#521-
Cerutti Gino { 07.09.10 alle 20:14 } Sul Corsera online c’è una foto di un bimbo pachistano che succhia
un biberon vuoto.
Consiglierei al Poppy di dargli una guardata.
E farci su qualche riflessione.
Nò, non è una vittima delle loro guerre del kazzo, non è un piccino che stà morendo di fame perchè come farfaglia Nostra Signora di RI
“la guerra è guerra”.
Bensì alluvioni, la natura che se la prende sempre con gli ultimi.
C.G.
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Il farfagliatore e’ LEI.
Cosa vorrebbe dire col suo post farfugliato?
I disastri naturali succedono da quando il mondo e’ mondo.
Il bambino con la bottiglia vuota ha due anni, se tutto e’ allagato e’ logico che non ci sia latte.
Il latte viene dalle mucche e va refrigerato, il cibo solido anche se poco sarebbe piu’ sanitario e piu’ nutritivo.
Quando mai i bambini succhiano la bottiglia a due anni?
L’acqua e’ piu’ importante, se manca l’acqua manca tutto.
E io cosa c’entro? A.
@ Anita
Che ne sa lei se siano pochi o molti? Wishful thinking again?
Quanto allo scrivere “troppo”, da che pulpito viene la predica?
Lei su questo blog ci vive 24/7. Io, almeno, intervengo ogni tanto.
Ma immagino che, dato che posto cose a lei sgradite, anche quel poco sembra troppo. Se ne faccia una ragione.
@ Pino
Il 19% ?…
Caro Pop, chi parla degli USA come di un futuro terzo mondo, non conosce gli USA. Perdonali… MT
Ha parlato il grande esperto Usa…
potrebbero essere circondati da 25 milioni di iracheni felici di essere liberi.
Ecco un altro classico esempio di wishful thinking. Uno che vive senza togliersi mai gli occhiali rosa (rosa, perchè foderati di fette di prosciutto, belle spesse). Se qualche volta guardasse qualcosa di diverso da FOXNEWS-ABC-CNN e altra bella TV locale, forse potrebbe anche avere qualche dubbio. Del resto, per avere dubbi bisognerebbe avere anche quel qualcosa con cui avere dubbi.
The US is Insolvent (and headed towards bankruptcy)
… “We’re going to go bankrupt as a nation,” Biden said. Now, people, when I say that look at me and say, ‘What are you talking about, Joe? You’re telling me we have to go spend money to keep from going bankrupt?’” Biden said. “The answer is yes, that’s what I’m telling you.”
Vice President Joe Biden
… The claim boils down to the idea that the way to avoid bankruptcy is by spending money.
If this is somehow possible, I sincerely hope that Mr. Biden sees fit to share the secret with the millions of people that entered bankruptcy this year. Otherwise, it will have to stand as a jaw-droppingly inane comment.
But it clues us in to the mindset of at least some of the DC leadership and gives us some sense of how much faith we should place in their efforts to centrally manage everything from car companies to secretive trillions handed out to untrustworthy bankers.
Instead of blind faith, we might prefer to trust in our own ability to look at the data and ask, “How is this going to work?”
Read more on
http://www.chrismartenson.com/blog/us-insolvent-and-headed-towards-bankruptcy/22538
US ‘could be going bankrupt’
http://www.telegraph.co.uk/finance/2943328/US-could-be-going-bankrupt.html
The United States is heading for bankruptcy, according to an extraordinary paper published by one of the key members of the country’s central bank….
“Il latte viene dalle mucche e va refrigerato, il cibo solido anche se poco sarebbe piu’ sanitario e piu’ nutritivo.
Quando mai i bambini succhiano la bottiglia a due anni?”
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Caro tempesta, ecco!
Quando mi riferivo allo “sciropparmela”…
C.G.
Tempesta, con la T maiuscola, ovviamente.
Pardon.
c.g.
Better off during the days before the US invasion
Iraqi women lost rights after US invasion
Report: US-led invasion transformed situation for Iraqi women from relative autonomy to national crisis.
http://www.middle-east-online.com/english/?id=24678
By overthrowing regional order, US unleashed a genie
September 01. 2010
[…] The initial justification for the invasion of Iraq was posed as defensive and linked to the threat of weapons of mass destruction and the purported Iraqi support for al Qa’eda. When these reasons proved empty, the justification was cast in wider and more aggressive terms: a push for regime change and forced democratisation in order to transform the Middle East.
… Far from transforming the region into an oasis of American influence led by pro-western liberal elites on the western and central European model, the war strengthened radicals in the region and in places reinforced the hold of authoritarian regimes… the toppling of the Iraqi state in 2003 marked the transformation of Iraq from a state protecting the borders of the Arab order to an arena of regional influence and competition.
Although Egypt and Saudi Arabia are struggling to preserve Iraq within the “Arab order”, the country is at the centre of an emerging regional order which includes strong roles for Iran and Turkey in addition to the Arab states.
The Iraq war did indeed bring about a new Middle East, but not the one that the neo-conservatives of the Bush administration had envisioned. The leaders and peoples of the region, left with the consequences of this war, must grapple with its outcomes and effects, and look for ways to build regional stability and cooperation in the face of fast-moving events.
x Uroburo
Credo di aver avuto, per la cucina , ottimi maesti.
Non solo regionali, intesi come veneti e friulani.
Mia nonna, e un grande signore francese.
l’ho conosciuto, e frequentato, molti anni fa; un francese doc ; un Leveque, che è come dire Brambilla a Milano; quelli come esistevano anche da noi, la miglior famiglia del villaggio e oltre;
quella più “possidente”, quella che in fondo aveva sperperato il grande patrimonio familiare con molti figli e molte abitudini signorili, ma mantenuto anche le spoglie di tanti beni passati.
I troppo piccoli per essere spazzati dalla Rivoluzione e abbastanza grandi per essere ancora potenti nel villaggio e dintorni.
Così diceva lui, persona meravigliosa, colta e che sapeva tutto della storia del suo territorio, mancato d’infarto prematuramente e che ricordo con grandissima ammirazione ed affetto.
Faceva il veterinario ed ho avuto modo di girare con lui per tutto il Midì. Ero giovane ed ho imparato da lui a vivere.
Mi ha insegnato a bere , poco e bene; mi ha insegnato una cucina
semplice ma di eccellenti ingredienti; mi ha insegnato che la cucina è cultura e amore del territorio.
Mia nonna mi aveva solo insegnato ad essere genuina!
L’incipit, per dirle che da me non avrà mai ricette elaborate, ma curate…questo sì!
Buonanotte Sylvi
Ps: per gli assatanati del sesso!!!
Non c’era nessuna “storia” fra noi.
Era il marito di una mia cugina!
Sylvi
La sanità mentale sarà pure pazzia, ma la pazzia più pazza di tutte è vedere la vita com’è e non come dovrebbe essere.
(Don Chisciotte)
La grande maggioranza dell’umanità si accontenta di apparenze, come se fossero realtà ed è spesso influenzata più dalle cose che sembrano che da quelle che sono.
(Niccolò Machiavelli)
La più brillante tecnica di propaganda non avrà successo se non si tiene a mente costantemente un principio fondamentale: deve limitarsi ad alcuni punti e ripeterli all’infinito.
(Joseph Goebbels)
La stampa è tanto potente nel creare immagini da poter far apparire vittima il criminale e far sembrare un criminale la vittima… Se non state attenti, i media vi faranno odiare le persone che vengono oppresse e amare quelle che opprimono.
(Malcolm X)
buonanotte.esognidoro.com
x 543 Cerutti Gino { 07.09.10 alle 21:43 }
Lei NON mi deve sciroppare, lei NON mi deve nominare.
Anita
It- Far Oer 5-0. Si giocava contro semidilettanti, pero’ veder finalmente vincere dopo + di 10 mesi, fa sempre piacere. Ringrazio Vox per l’ultimo intervento che ci ricorda che le parole sono una cosa, la realta’ e con essa la verita’, un altra. Cicerone poi aggiungeva che l’uomo ha bisogno della verita’ per essere felice; ed anche Aristotele, che coniugava la felicita’ con la giustizia. L’accenno alla felicita’ nella dichiarazione di indipendenza americana, viene proprio da Aristotele. E, tornando a noi, quando Marco preconizza i metodi della pubblicita’ per la conquista del potere, come maestro puo’ riferirsi direttamente a Goebbels, contento lui. Mi scusi Marco, capisco perfettamente che e’ un colpo basso, ma se lo merita tutto. Un saluto a tutti, prendo la bici. F.
x Popeye
Caro Popeye,
come in tutto il mondo, Italia compresa, un conto sono i governi, un altro le magistrature. Gli israeliani hanno varie istituzioni ottime, ma si sono dati vari governi molto al di sotto di quello che sarebbe loro utile e che meriterebbero.
Un saluto.
pino nicotri
x Follotitta
l’accenno al diritto a ‘happiness’ o almeno la sua ricerca nella costituzione USA e’ dovuto a T. Jefferson, che era si’ un classicista, ma non credo che c’entri Aristotele, dato che tale diritto e’ tipicamente anglosassone. Viene implicitamente riconosciuto in GB, dove non c’e’ una costituzione scritta.
Nei paesi dell’Europa continentale non vi e’ accenno al diritto per la felicita’ individuale ‘in terra’, forse data la dominanza o l’influenza cattolica, persino nei paesi germanici. O forse data anche la tendenza al collettivismo nazionalista della cultura tradizionale dei germanici
Peter