A proposito di lapidazione. E a proposito di dilapidazione

A voler fare dello spirito si potrebbe chiedere come mai si sono scatenati contro la asserita condanna alla lapidazione dell’iraniana Sakineh soprattutto i cultori duri e puri della bibbia, compreso il sempre giovin filosofo di bell’aspetto Bernard Levy che, a quanto ho letto di recente, è l’ideatore della campagna a favore di Sakineh. Non è forse la bibbia la fonte della legittimità della lapidazione così come la si vuole fonte della legittimità dell’espulsione dei palestinesi dalle proprie terre? Non è proprio Abramo, quello per il quale i fanatici fanno quel che fanno ad Hebron con la scusa della sua tomba nonostante Israel Filkenstein abbia dimostrato che il personaggio non è mai esistito, non è proprio Abramo ad avere dato un bell’esempio lapidando un poveraccio che s’era azzardato a lavorare il sabato sia pure solo per raccogliere un po’ di legna per il fuoco?
Strana faccenda la Verità, sacra e con la V maiuscola: estensibile e accorciabile a piacere come il classico elastico delle mutande…

Ben venga qualunque cosa incruenta che provochi o faciliti la caduta del regime teocratico in Iran, anche se l’ideale sarebbe che vi provvedessero gli iraniani senza troppi “aiuti”  dall’estero consì come non sarebbe auspicabile – o no? – che i “padani” ricevessero aiuti, che so, dalla Germania e dall’Austria o dall’Iran contro “l’oppressione italiana”, facendo magari andare in pezzi lo Stivale così come Berlino fece andare in pezzi la Jugoslavia. Leggo che in Virginia, cioè negli Usa, c’è una signora nelle identiche condizioni di Sakineh, una signora cioè che è stata condannata a morte in quanto adultera che ha aiutato il proprio amante ad accoppare il marito e forse un figliastro. Certo, la condanna non sarà tramite la barbara e biblica lapidazione, ma tramite la più civile e per le nostre panze piene più tranquillizzante sedia elettrica o iniezione letale, per praticare la quale sarà legata a un letto a foma di croce come Gesù Cristo, ma pare che questa differenza non renda affatto felice la signora nel braccio della morte a stelle e strisce. Sono sicuro che l’eterno bel giovine parigino Bernard Levy organizzerà un’altra protesta planetaria a favore della condannata a morte della Virginia e magari contro il persistere della condanna a morte nei civilisssimi Stati Uniti, faro di civilità e guida dell’intero Occidente che spinge allo “scontro di civiltà”. Cioè a una nuova guerra mondiale. Non sono forse presenti in questo blog coloro che si lamentano perché qui si batte spesso il chiodo palestinese anziché anche quello del Polisario, del Ciad, della Nigeria, delle tribù amazoniche (di cui peraltro ce ne freghiamo ben più che della foca monaca in Sardegna…), ecc? Sono perciò certo che saranno i primi a scattare in piedi a favore non solo di Sakineh, ma anche della signora in Virginia e dei vari altri in attesa del boia nei civilissimi States. O no?

Sì sì, lo so: Sakineh, o meglio suo figlio, il suo avvocato e il giovin signore Levy sostengono che Sakineh è innocente, non ha aiutato il proprio amante ad accoppare il proprio marito, e che è stata anche torturata per confessare. Ma non è la stessa cosa che dicono i vari Previti, Berlusconi e benefattori come loro? Esiste forse qualche imputato o condannato che non si dichiari innocente e vittima di una montatura? Il nostro amato Chiavaliere si dice addirittura vittima di un complotto della magistratura del suo Paese, del quale è – a nostra ignominia – il capo del governo. Non pare però che Levy e chi per lui gli creda, e francamente non gli credo neppure io. E a proposito dell’avvocato si Sakineh fuggito in Europa c’è qualcosa che non quadra. “Sono fuggito perché il regime aveva preso in ostaggio mia moglie”, leggo sui giornali. Oibò! A un uomo gli prendono in ostaggio la moglie e lui che fa? Scappa. Come a dire che lascia che l’ostagio faccia una brutta fine. Altrimenti che ostaggio è? Ma a parte questa prima stranezza, ecco la seconda: “Ora erò mia moglie mi ha raggiunto in Europa”. Ah! Ma allora che cavolo di ostaggio era? Mistero.
Mistero come le 99 frustate. Secondo il figlio e l’avvocato già date, ma secondo gli avvocati rimasti a Teheran – forse non sono fuggiti perché le loro mogli non sono state prese in ostaggio? – invece mai date. Mistero, soprattutto, come la stessa condanna a morte per lapidazione, prassi in disuso – per quel che ne so io – in Iran da molti anni, con il parlamento iraniano che ha in agenda la cancellazione di qualunque formula equivoca di sentenza di condanna a morte che possa far pensare alla lapidazione, in uso invece nella da noi molto amata Arabia Saudita. Il cui regime fa forse più ribrezzo di quello iraniano, se non altro perché quei re spendaccioni non li elegge nessuno, ma anche perché li fioriscono i fanatici alla Bin Laden. O no?

Da quando ho letto che è Levy l’ideatore e organizzatore della campagna pro Sakineh – per la cui vita e liberazione ho comunque firmato anch’io, e certo non me ne pento, invitando i lettor del blog a fare altrettanto, e non mi penti certo nepure di questo – ho capito il perché di tutte le notizie che non quadrano. Compresa la stessa lapidazione così cara ad Abramo&C. Si tratta di sputtanare l’Iran a tutti i costi, in modo da facilitarne quell’invasioe o almeno i bombardamenti “chirurgici” che tanto stanno a cuore dai vari Levy ai vari Netanyahu e Lieberman. Bisogna fare odiare l’Iran dall’opinione pubblica occidentale così come si fece odiare l’Iraq, in modo da legittimare o almeno rendere più facile una nuova aggressione militare contro chi non lecca gli stivali all’Occidente e ai suoi guardiani in Medio Oriente. Leggetevi il libro della signora Fiamma Nierenstein, colona italiana abitante nella colonia di Gilo, ma eletta senatrice in Italia nel partito delle libertà e dell’amore (minchia!), scritto con Levy, poi tutto sarà più chiaro. Oriana Fallaci e i suoi deliri sono, al confronto, simpatiche bizze. Almeno la buonanima non voleva fossero presi a pedate anche i palestinesi in quanto tali.

A dire il vero però ha chiarito tutto di recente anche Tony Blair, questo convertito al cottolicesimo rimasto però con il suo strano sorriso somigliante a un piccolo ghigno sbranatore.  In una intervista il buon Toni ha ribattuto il chiodo della panzana delle bombe atomiche iraniane, spettro da evitare anche “con un intervento militare dell’Occidente”, ha tuonato il neo pio cattolico. Qui le stranezze sono due. La prima è che l’Iran non solo ha detto chiaro e tondo che l’atomica non la vuole, anche se sarebbe equo l’avesse se non altro perché ce l’hanno varo suoi vicini di casa, ma anche che  l’uranio è disposto a farlo arricchire da altri Paesi, fuori dai propri confini, per esempio dalla Russia dell’amico Putin del Chiavaliere. La seconda stranezza è che il neo pio cattolico inglese ci ha rivelato che soffriva come un cane per i militari inglesi cher aveva mandato a farsi ammazzare in Iraq e ora vorrebbe che altri militari inglesi vadano a farsi ammazzare in Iran. Se ne deve dedurre che il buon Toni abusa ancora degli acolici. E che ne abusi ben più di quanto abbia ammesso nel suo libro visto che piange sì per i 1.400 inglesi uccisi in Iraq, ma se ne fotte bellamente delle decine di migliaia di iracheni uccisi anche da quei bravi militari inglesi e se ne fotte dei civili iraniani che creperanno per la nuova bufala delle “armi di distruzione di massa”. L’alcol fa brutti scherzi: in fatto di armi di distruzione di massa, atomiche comprese ma non solo, Toni Blair confonde infatti Bagdad e Teheran con tel Aviv. Dovrebbe alzare meno il gomito…

In effetti ha ragione la ragazza che nel corso di una manifestazione di protesta contro di lui ha dichiarato Blair in arresto per crimini contro l’umanità, in base alle leggi locali – che si badi bene sono in questo caso eguali a quelle italiane – secondo le quali qualunque cittadino può arrestare una persona che sta commettendo un reato per il quale sono previste le manette. Il pio Toni, sbigottito di fronte al candore della sua contestatrice, è stato messo in salvo dalla polizia, ma ha capito che tira una brutta aria, quella che meritano i tipi come lui e il suo degno compare George W. Bush, perciò ha per fortuna rinunciato alle sue concioni camuffate da presentazione del suo libro. Che gli ha fruttato la discreta sommetta di 10 milioni di sterline di anticipo. Strano: il pio neo cattolico non li verserà neppure ai parenti dei 1.400 militari da lui mandati a uccidere e a farsi uccidere in Iraq sulla base di balle di massa.

L’ipocrisia e il doppiopesismo impazzano. Il patriarca di Venezia, che mi pare si chiami Scola, alla solita kermesse estiva di Comunione e Liberazione, talmente dedita al lucro da essere stata ribattezzata Comunione e Fatturazione, si è esibito nell’estensione e abbreviazione dell’elastico della mutande che tanto va di moda. “Chi è senza peccato scagli la prima pietra”, ha tuonato l’ottimo patriarca, senza immaginare che dopo qualche giorno Levy avrebbe lanciato in piazza la campagna contro le pietre per Sakineh. Il patriarca di Venezia intendeva lanciare una ciambella di salvataggio, ovviamente, al Chiavaliere, contraddicendo così anche quanto insiste a scrivere Famiglia Cristiana. Il soave concetto di perdonanza del patriarca è stato poi ribadito dai vari boss laici di CL, applauditissimi anche loro dai “diecimila giovani” ciellini che applaudirebbero anche un paracarro pur di sentirsi pure loro – poveracci! – diversi e migliori dagli altri, in modo da andare loro più facilmente in paradiso e gli altri che vadano pure all’inferno.
Strano, però: se non possiamo condannare nessuno perché siamo tutti peccatori, come dice l’ottimo patriarca, perché mai allora condanniamo invece in massa e urlando il governo iraniano? Capisco che Berlusconi non è – almeno fino ad ora – Ahamadinejad e, soprattutto, ha molti più quattrini di lui, però non capisco bene perché il primo non possiamo giudicarlo, neppure nelle sue varie porcherie politiche e forse anche giudiziarie,  mentre il secondo lo vogliamo a tutti i costi lapidare. Mah. Stranezze delle Verità. Oltre che degli elestici delle mutande.

Termino con qualcosa di faceto. Lapo Elkan ha detto qualcosa di importante per i posteri: “Il guaio dell’Italia è che mancano uomini come mio nonno Gianni Agnelli”. Verissimo. Il guaio infatti è che in Italia abbondano i Lapo Elkan…
Ma a dirla tutta, anche sulla squisita buonanima Gianni Agnelli detto l’Avvocato e Signor Fiat, è un guaio anche che lui e la sua famiglia abbiano truffato il fisco italiano. Mentre con una mano intascavano per anni e anni migliaia e migliaia di miliardi di nostre lire sotto forma di “aiutini” e “incentivi” governativi alla Fiat, con l’altra truffavano il fisco, cioè lo stesso Stato che gli regalava così tanti nostri quattrini, mettendo illegalmente al sicuro nei paradisi fiscali il bottino di famiglia. Ora per evitare guai maggiori i vari Agnelli, ed eredi Elkan oggi al timone della Fiat, hanno deciso di patteggiare dando al fisco la briciola di 100 milioni di euro. Non è una cosa un po’ strana, diciamo, almeno tanto quanto l’autoregalo del Chiavaliere alla sua Mondadori inguaiata pure lei col fisco? Per non parlare del fatto che, come soavemente ammesso nei giorni scorsi dai suoi avvocati – con il volenteroso sostegno del ministro della Pubblica (d)Istruzione Mariastella Gelmini – la Fiat se n’è sempre fottuta delle sentenze della magistratura italiana di reintegro al lavoro degli operai licenziati ingiustamente. Anche qui, intascare i quattrini regalati dallo Stato e prederlo poi a pernacchie fottendosene di quanto sentenziato dalla sua magistratura. Non è un comportamento almeno un po’ berluscone, sia pure ante litteram?

Stando così le cose, mi chiedo: ma che cazzo hanno da continuare a sorridere beati Marchionne, l’Elkann – fratello di Lapo – al vertice della Fiat e Montezemolo? E perché mai la stampa e le tv non li azzannano neppure per queste prese per il culo verso lo Stato italiano? Todos minzoleros?

974 commenti
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  1. marco tempesta
    marco tempesta says:

    E se fosse un uomo a pilotare male? (Rodolfo)
    —–
    Mi è successo un paio di volte. Una volta ero su un aereo militare e quindi non potevo dire niente, ma ho saputo solo dopo un brutto atterraggio che chi pilotava era un allievo con l’istruttore al fianco.
    Un’altra volta invece ho dato io un paio di dritte al pilota, che su quell’aereo aveva appena fatto il cosiddetto ‘passaggio macchina’. Su quell’aeromobile avevo molte più ore di volo di lui, con un istruttore molto preparato, che mi aveva insegnato alcuni accorgimenti.

  2. Controcorrente
    Controcorrente says:

    Se qualcuno si fosse permesso di leggere bene quello che ha detto Stephen Hawking, avrebbe capito che il suo è un discorso scientifico,sulla natura dell’ipotesi del Big Bang.
    Ipotesi sposata in pieno a suo tempo dalle autorità cristiane , in quanto confacenti con l’ipotesi dell’architetto “divino”,..non vedevano L’ora all’epoca di qualche cosa di scientifico che potesse avvalorare la genesi.
    Il problema è un altro : ” Se si dimostra che la nascita del nostro universo è meramente un evento probabilistico, mette in discussione la natura della volontaà prima.
    Ora se è pur altrettanto vero che Noi non possiamo indagare sulla Mente dell’architetto,anche l’architetto a questo punto potrebbe essere un evento probabilistico, Dio per caso.
    In quest’Ipotesi, molti potrebbero cadere in difficoltà nello spiegare la Bibbia (interpretare pardon),con un senso logico di eventi…come siamo abituati noi umani..infatti anche la più banale delle favole ha un senso temporale.
    In fondo Stephen Hawking parla di ipotesi scientifiche e non di Dio…ci sono invece molti”Big ben” suonati, che non sanno quello che dicono..in questo caso, la famosa frase ; ” Perdona loro, perchè non sanno quello che fanno è quantomai azeccata!

    cc

  3. Rodolfo
    Rodolfo says:

    Ieri cari amici…salgo sul treno, tutti i posti occupati solo tre liberi, a due e due, gli uni di fronte agli altri.
    In uno di questi 4 posti sedeva un nano sulla 60ina , grasso…ed i piedi naturlmente non toccavano terra.
    Be´…io mi son seduto lo stesso di fronte a lui, ed e´ in un attimo che ho pensato a qualcosa e preso delle decisioni che forse avrebbero dovuto prendere qualche minuto in piu´di riflessione.Non sapevo dove guardare, ero in imbarazzo , se avessi guardato lui, (pensavo), forse lo avrei ferito, se avessi guardato solo e sempre il paesaggio dal finestrino,(pensavo,) lo ferirei forse a maggior ragione. Questi pensieri sono volati nel mio cervello nell´arco di secondi. Ho fatto la finta di essere stanchissimo ed ho chiuso gli occhi facendo finta di dormire.Ed e´stata l migliore soluzione.
    Ho aspettato invano uno starnuto per dire “Gesundheit” e rompere il ghiaccio. Rodolfo

  4. Rodolfo
    Rodolfo says:

    cc:-In fondo Stephen Hawking parla di ipotesi scientifiche e non di Dio…

    Ed invece no….nel suo nuovo libro „The Grand Design“Hawking vuole dimostrare prorio questo…la non esistenza di Dio. Rodolfo

  5. Linosse
    Linosse says:

    Dopo 11 settembre 2001 c’è il 12 settembre 2010

    Da come Don Chisciotte
    http://www.comedonchisciotte.org/site/modules.php?name=News&file=article&sid=7439
    DI GIULIETTO CHIESA
    megachipdue.info/
    «Le Monde» dell’11 settembre 2010 si accorge, con nove anni di ritardo, che la versione ufficiale dell’11 Settembre non sta in piedi. Quanto a tempestività giornalistica non c’è male! Ma, come si suol dire, meglio tardi che mai. Naturalmente le carte in tavola non vengono messe: né tutte, né le più importanti. Ma, come il lettore potrà leggere da questi estratti che traduciamo dalla pagina web del più autorevole giornale francese, «Le Monde» è costretto a riconoscere che la storia ufficiale non solo puzza di marcio, ma che nemmeno l’amministrazione americana di Barack Obama è in condizione di tirarla fuori dal congelatore che non funziona più. Che cosa diranno ora i “debunkers”?

    C’è solo da immaginare che metteranno anche «Le Monde» nella categoria dei cospirazionisti. Povero «Le Monde»!
    Ma, a giudicare dalle prime reazioni dei lettori del giornale francese, quasi la metà non solo non protestano ma insistono, chiedono chiarimenti, si stupiscono.
    L’altra metà s’indigna, naturalmente. Vorrebbero che «Le Monde» pubblicasse non solo il link a Loose Change, ma anche quelli dei siti cosiddetti debunking. Come se, in questi anni, fosse esistita una qualche par condicio tra la menzogna di tutti i media (alla quale «Le Monde» ha attivamente partecipato) e le verità delle domande che, insieme a migliaia di altri ricercatori di tutto il mondo, andavamo ponendo. Il bello è che il prossimo anno, il decimo anniversario, sarà tutto un festival di rivelazioni attorno al mistero.
    «Le Monde» ha solo preso atto che la pagina, chiusa dalla versione ufficiale («è stato Osama bin Laden») si va riaprendo inesorabilmente. E si va riaprendo perché l’Impero sta sgretolandosi, giorno dopo giorno, e non c’è cemento che possa tenerlo insieme ancora molto a lungo. E, quando la nave affonda, è noto che i topi scappano.

    ESTRATTI DELL’ARTICOLO DI «LE MONDE»:
    Titolo: Gli Stati Uniti non hanno ancora finito con l’11 settembre
    di Heléne Bekmezian – [lemonde.fr] – 11 settembre 2010.
    Già nove anni. Nove anni che gli aerei della American Airlines hanno colpito le torri gemelle del World Trade Center di Manhattan, uccidendo più di tremila persone e ferendone più di seimila in un attentato rivendicato da Al-Qa‛ida.
    (almeno tre gravi imprecisioni sono contenute in queste tre righe iniziali, per finire con l’affermazione, completamente destituita di fondamento, secondo cui Al-Qa‛ida avrebbe rivendicato l’attentato, ma non ne segnaleremo le altre per non perdere tempo, ndr).
    Oppure si trattava di aerei militari? E non ci sono state anche, piuttosto, settantamila feriti, se noi contassimo le vittime delle polveri tossiche? E quanto si dovrà attendere per giudicare gli autori presunti di tutto ciò? E perché Ground Zero è ancora un cantiere? Nove anni dopo, dunque, le domande rimangono e gli Stati Uniti sono ancora lontani dall’aver tratto le somme con l’11 settembre.
    Ancora nessun processo. Un anno dopo aver annunciato che cinque presunti autori degli attentati dell’11 settembre 2001 saranno giudicati da un tribunale federale di New York, e non da un tribunale militare, la Casa Bianca non sembra oggi avere premura di giudicare questi uomini.
    Secondo il «Daily News», il governo ha difficoltà a trovare una città pronta ad accogliere questo processo, che potrebbe durare anni e avere conseguenze sulla vita locale. Peggio ancora, con le elezioni di mezzo termine che si annunciano delicate per i democratici, questi ultimi non hanno interesse a riportare questo dossier dinnanzi a agli occhi del pubblico. (…)
    Migliaia di vittime sono all’abbandono. Sono i dimenticati dell’11 settembre: circa settantamila persone – pompieri e squadre di soccorso – sono tuttora censite come vittime delle polveri tossiche prodotte dal crollo delle torri, con sintomi di difficoltà respiratorie, malattie dei polmoni, disturbi psicologici.
    (…)
    Domande senza risposte. Immediatamente dopo gli attentati sono apparsi dubbi sulla versione ufficiale dei fatti, in primo luogo i dubbi sollevati dalle famiglie delle vittime. In seguito sono fiorite su internet le teorie della cospirazione, attraverso video e siti web. Quasi ogni giorno, si può dire, decine di nuovi video vengono scoperti e pubblicati, alimentando i dubbi. Sebbene, puntualmente, le autorità abbiano contraddetto alcune teorie del complotto pubblicando nuovi documenti o nuovi video, non c’è mai stata una spiegazione globale e ufficiale capace di rispondere, una buona volta per tutte a tutte le domande che venivano poste (versioni contraddittorie sulla natura degli aerei, immagini che mostrano esplosioni sospette…).
    I dubbi non hanno fatto che svilupparsi, tanto più che le autorità non hanno mai accettato di aprire un’inchiesta indipendente, che era chiesta dalle famiglie delle vittime.
    In uno dei primi e più celebri filmati di questo genere, la serie “Loose Change” (dell’Associazione Reopen 911) , venivano evidenziati fatti giudicati sospetti e basati su dati documentati e testimonianze.
    Giulietto Chiesa
    Fonte: http://www.megachipdue.info
    Link: http://www.megachipdue.info/finestre/zero-11-settembre/4529-lle-monder-scopre-i-dubbi-sull11-settembre.html
    12.09.2010

  6. carlino
    carlino says:

    ma da dove arriva questa notizia che Einsten sia stato un religioso ed un credente?

    Einstein penned the letter on January 3 1954 to the philosopher Eric Gutkind who had sent him a copy of his book Choose Life: The Biblical Call to Revolt. The letter went on public sale a year later and has remained in private hands ever since.

    In the letter, he states: “The word god is for me nothing more than the expression and product of human weaknesses, the Bible a collection of honourable, but still primitive legends which are nevertheless pretty childish. No interpretation no matter how subtle can (for me) change this.”

    Einstein, who was Jewish and who declined an offer to be the state of Israel’s second president, also rejected the idea that the Jews are God’s favoured people.

    “For me the Jewish religion like all others is an incarnation of the most childish superstitions. And the Jewish people to whom I gladly belong and with whose mentality I have a deep affinity have no different quality for me than all other people. As far as my experience goes, they are no better than other human groups, although they are protected from the worst cancers by a lack of power. Otherwise I cannot see anything ‘chosen’ about them.”

    http://www.guardian.co.uk/science/2008/may/12/peopleinscience.religion

  7. peter
    peter says:

    x carlino

    Ben Gurion ed i suoi, ovviamente, speravano che non accettasse l’offerta (mi pare di essere il primo presidente, non il secondo), come del resto avvenne. Infatti mormoravano tra di loro, che (diavolo) faremo se accetta?

    Peter

  8. Linosse
    Linosse says:

    Cosi parlò
    “Se solo non ci fossero la Campania e la Calabria l’Italia sarebbe prima in Europa.”
    Che dire..ah:
    Se lui non ci fosse non se ne accorgerebbe nessuno,propio nessuno

    D’improvviso il culo sollevo dal fiero posto
    scuotendosi il capello
    Poi, riferendosi ai gironai del tondello ,
    con iattanza disse:
    Ah corpaccioni fannullosici
    Quanto mi costa mantenervi in carne
    Io che ridurvi all’ossa
    vi voglio e…senza possa.
    Poi il minestrone ,già fumante d’ira,si riposse
    e come un quieto mar
    , come lui sol potea far,
    sulla poltrona,sopraffatto da fatica,
    bagnato e non dall’acque
    per la titanica opra conseguita,
    Finalmente ,rironfando , tacque
    L.

  9. Controcorrente
    Controcorrente says:

    Per quel che mi rigurda ,quello che voglia o meno dimostrare ,sono affari suoi,rimane il fatto che ad interessarmi sono le sue ipotesi scientifiche che fondano su ben precisi asserti scientifici, riscontrabili.
    Da questo punto di vista ,pure l’ipotesi di un Dio caso,dal mio punto di vista sarebbe interessante,infatti sono “gli interpreti” che mi “preoccupano”,infatti i tapini, cercano di dare un senso “logico” “obtorto collo” ad un dio, che se pure fosse un Dio per caso,sarebbe il massimo.
    Figurarsi che esiste una setta antica, che per darsi un senso , si dichiarata “popolo eletto” del suo dio, che è il “massimo della irrazionalità.

    cc

  10. Rodolfo
    Rodolfo says:

    http://www.youtube.com/watch?v=TWJoWUvixm0
    Una delle tante citazioni di Einstein:-
    “Se gli uomini parlassero solo di quello che riescono a capire ed a comprendere allora regnerebbe il silenzio in questo mondo”

    In ogni caso, ho dimendicato purtroppo il nome, e non ho tempo di fare ricerche, ma ricordo che , ritirando il suo premio Nobel , alla domanda se credesse in Dio, uno studioso e scienziato Inglese disse:-
    “”Of course, I am a scientist !”
    Sicuramente…Einstein , in quando spirito libero non si e´sentito mai particolarmente attratto da nessuna religione. Non abbiamo pero´parlato di religioni ma dell´esistenza di Dio, e ci sono parecchie sue citazioni che lasciano ben pensare in quanto credente , che si sia piu´ di una volta posto il problema.
    Rodolfo

  11. Controcorrente
    Controcorrente says:

    Come Agnostico, l’idea di un Dio per caso ,mi affascina.
    Infatti spiegherebbe perfettamente, quanto questo Dio sia pasticcione nel corso della Storia del Mondo.
    Nonostante gli “sforzi” di tutti i suoi “interpreti”per dargli un senso egli continua a combinare pasticci a caso.
    Figurarsi che per togliersi dalle responsabilità e dalle grane, da buon Dio, si è perfino inventata la teoria del libero aRBITRIO”, pONZIO pILATO ANTE -LITTERAM!!
    Già ma a questo punto è un pasticcio, chiè che se l’è inventata questa teoria, Dio per togliersi dalla responsabiltà, o gli uomini per giusticare il proprio Dio pasticcione !!
    Su questo punto è certo che bisogna avere molta fede!

    cc

  12. peter
    peter says:

    Einstein non era affatto credente. E’ solo la propaganda postuma, ed anche quella di quando era ancora in vita, che insinuava che lui credesse in un ‘dio personale’, affermazione piu’ volta smentita da Einstein

    Peter

  13. Rodolfo
    Rodolfo says:

    x63 Un parere come un´altro il suo, ma le consiglierei di informarsi meglio.


    (libero arbitrio)A cc gli sarebbe piaciuto essere una marionetta .

  14. Linosse
    Linosse says:

    Certo che noi umani siamo di una forza ..
    Sono passati disciamo più di 100.000 anni dalla presenza dell’homo sapiens(meno male già sapiens appena nato sennò) e siamo ancora qui ad arrabattarci (meno M.T. dalle certezze assolute,verb…alè)su come rimediare alle crisi ad anni alterni,al superamento dell’occhio per occhio ,dente perdente da sdentati e ciechi e vogliamo capire le intenzioni di un Essere Assoluto!.
    Restiamo al palo sulle varie teorie dei multiuniversi ,su universi a 17 dimensioni,sulla pre-big bang pretemporale per cui cerchiamo di metterci d’accordo almeno su qualcosa.
    Dimenticavo che ci sono prediletti interpreti del verbo per cui non c’è mistero tutto è chiaro nello spazio oscuro(già anche di quello non sappiamo nulla,si cercano interpreti con lanternino e segnalibro)
    L.

  15. marco tempesta
    marco tempesta says:

    Non abbiamo pero´parlato di religioni ma dell´esistenza di Dio (Rodolfo)
    ——–
    Ok, Rodolfo, perchè uno e non molti?
    Perchè mai il dio dovrebbe essere solo uno e non invece una moltitudine, come dicono gli Indù? Forse che gli indù sono più cretini degli ebrei? O cos’altro?

  16. marco tempesta
    marco tempesta says:

    “For me the Jewish religion like all others is an incarnation of the most childish superstitions.
    ————
    Embè…..

  17. Controcorrente
    Controcorrente says:

    Rudy,quando ti pestano “sul fallo”italico,passi subito agli insulti!
    Non sei tanto Bibblico,piuttosto bubbone da post!

    cc

  18. Vox
    Vox says:

    Mossad Involvement In The 9 11 WTC Attacks

    The film explores the mystery of those who were detained on the morning of September 11th. Several vans were stopped that morning containg Israeli citizens, who either seemed to have prior knowledge of the attacks, or had explosives in their vehicle. When investigators started looking into this network it was revealed they did indeed have a classified role in 9/11, and that two companies within the United States may have been helping them gain their intel.

    http://theintelhub.com/2010/09/11/mossad-involvement-in-the-9-11-wtc-attacks/

    IL RUOLO DEL MOSSAD NELL’ATTACCO ALLE TORRI

    VIDEO

  19. Anita
    Anita says:

    x Linosse e x VOX

    Ieri e’ stato un giorno di lutto per i cittadini degli US.
    Almeno rispettate questo!

    Ho imparato anch’io molte cose, tutte contrarie alle vostre teorie di congiure.

    Anita

  20. Linosse
    Linosse says:

    X Anita
    Ho scritto precedenti commenti sulla commemorazione delle vittime del terrorismo.
    Quelle che definite teorie di congiure sono situazioni che richiedono chiarimenti anche da parte dei familiari e delle persone molto vicine alle vittime.Ostinarsi nel voler mettere la testa nella sabbia e peggio cercare di “insabbiare” non serve a nulla e non ha nulla ,propio nulla, a che fare con il rispetto delle vittime.Se vogliamo rispettare le vittime dobbiamo pretendere chiarezza.
    L.

  21. Anita
    Anita says:

    x Ber

    Mio marito non voleva che prendessi la patente.
    Era un puro siculo di vecchio stampo.

    Presi la patente di nascosto, e solo quando riuscii ad uscire dalla vecchia casa lontana da tutto.
    Cioe’ 7 anni dopo la mia venuta negli USA.

    I miei figli ed io eravamo prigionieri…

    Mio figlio maggiore aveva iniziata la prima elementare, cosi’ misi all’asilo il minore, solo per due ore di mattina.
    Presi le lezioni di guida e dopo un paio di settimane presi la patente, tutto in segreto.

    Dopo di che ho sempre guidato io, mio marito ci portava per rari sunday rides sempre allo stesso posto, spesso senza scendere dall’auto.

    Io mettevo quasi il doppio di miglia sull’odometro di lui, i figli avevano molte esigenze, sempre di piu’ con l’andare degli anni.

    Allora tutto era lontano, adesso siamo circondati da negozi, edifici medici, etc…. Prima quasi tutto era concentrato nella citta’ capitale.

    Come Rodolfo, mi sento piu’ sicura quando guido io.

    Non posso neanche enumerare gli incidenti che ha avuto mio marito, li teneva segreti quando possibile, mi diceva che la sua auto era in servizio per qualche guasto meccanico.

    Ciao, Anita

  22. Linosse
    Linosse says:

    E se invece di insistere nel dilapidare e lapidare anche i lavoratori cominciassimo ad ottimizzare le risorse e lo stesso lavoro?
    Da Come don Chisciotte

    “E se il suicidio degli imprenditori e degli operai fosse anche il segnale che che la sorte degli uomini oggi,è meno significante della sorte delle merci ?

    L’articolo apparso su Repubblica col titolo “Il lavoro non è una merce” sul suicidio in un anno di 14 imprenditori nel Nord-Est a causa della crisi economica, ha suscitato in me un certo scalpore, non tanto per la comprensibile tragedia che ha accompagnato costoro fino al gesto estremo, quanto perché evidenzia che la modema economia è una scienza autonoma e amorale le cui uniche categorie sono la produzione, il suo potenziamento, il profitto. Il lavoro che ne è il motore, attraverso la figura dell’imprenditore da una parte, e il dipendente (o operaio) dall’altra, è stato subordinato a quei canoni, come pure la territorialità, che nell’attuale globalizzazione non conosce i tradizionali confini nazionali.

    Tuttavia le due figure, dal punto di vista umano hanno avuto un diverso riguardo: indifferenza (se non disprezzo) per gli imprenditori, pietà e solidarietà per i dipendenti, considerati la parte più debole. Le vicende dei suicidi di cui sopra rompono questi schemi ideologici e segnano un’inversione di tendenza? Lo stesso Luciano Gallino, che interviene sull’articolo, introduce valutazioni di natura morale quali: perdita del senso dell’esistenza, senso di colpa, di vergogna, valutazioni che un tempo si tessevano non per gli imprenditori, ma per i dipendenti che peraltro non richiamavano alcuna attenzione. C’è da chiedersi se il Nord-Est non presenti ancora un capitalismo dal volto umano, dal momento che nell’era della tecnica quei suicidi non trovano una facile e congrua spiegazione.
    Salvatore Zammataro, Vittorio Veneto (epydauro@tiscali. it) .

    La crisi che stiamo attraversando è stata generata dall’economia finanziaria che, a differenza dell’economia industriale, non ha davanti agli occhi persone in carne e ossa, biografie, famiglie legate al reddito da lavoro, ma solo flussi finanziari, che vorticosamente si muovono per creare profitto nel minor tempo possibile. I rappresentanti di questa economia generalmente non si suicidano o, se lo fanno, è solo per il loro collasso economico a cui era legata la loro identità. Nessun pentimento e nessuna considerazione per gli effetti che la loro brama di denaro ha determinato nella vita reale di imprenditori e di operai che operano nell’economia industriale, a cui le banche, che parlano più volentieri con gli operatori della finanza che con gli imprenditori bisognosi di prestiti, hanno per giunta sottratto ossigeno.

    A questa considerazione aggiungiamo il fatto che l’economia da locale o nazionale è diventata globale, con progressiva perdita delle relazioni umane e anche affettive che sono sempre esistite tra il datore di lavoro e i suoi lavoratori, quando questi mostravano competenza, professionalità, attaccamento al lavoro. La globalizzazione ha portato in primo piano il costo del prodotto che deve essere il più basso possibile perché l’impresa possa stare sul mercato. Ciò ha comportato la dislocazione della produzione con conseguente perdita dei legami territoriali che concorrono a creare e ad alimentare una sorta di familiarità tra imprenditori e lavoratori. Finanza da un lato e mercato dall’altro hanno portato in primo piano il valore delle merci e in secondo piano, quando non del tutto trascurato, il valore degli uomini. Di tutti gli uomini, siano essi imprenditori o lavoratori.

    La lotta di classe, che in età umanistica opponeva i due, come ben descritto da Hegel nella dialettica “servo/signore”, nell’età della tecnica finanziaria o mercantile non ha più ragione d’essere, perché sia il servo, sia il signore si trovano non più contrapposti l’uno all’altro, ma entrambi dalla stessa parte e hanno come controparte il mercato. Ma che cos’è il mercato? Non una “volontà” che si può piegare come in età umanistica era possibile piegare la volontà del signore, ma una pura e asettica “razionalità”, a cui non importa la sorte degli uomini, ma la miglior circolazione delle merci e del denaro al minor costo possibile. Contro questa razionalità, che ha espulso qualsiasi considerazione umana, come si fa a opporsi, con quali strumenti e con quali possibilità di successo? Il suicidio degli operai e oggi anche degli imprenditori, oltre alla dimensione tragica di un così drammatico evento, va considerato anche a livello simbolico, e precisamente come il più evidente segnale che dice a chiare lettere come nell’età della tecnica, che ha definitivamente chiuso l’età umanistica, l’uomo non conta più niente, è qualcosa di “antiquato” come dice Günther Anders, la cui sorte non interessa minimamente a quel generatore simbolico di tutti i valori che oggi si chiama denaro.

    Umberto Galimberti
    Fonte: http://dweb.repubblica.it/home
    L.

  23. Anita
    Anita says:

    x Linosse

    Caro Linosse,
    le teorie di congiure non finiranno mai.
    Le Monde e’ un nemico degli US, su tutto.

    E’ come la teoria che non siamo mai approdati sulla luna…

    Ero saltuariamente su un altro forum, Panorama, c’erano individui che vivevano e respiravano le teorie di congiure, era la loro esistenza.

    A volte basta mettere una pulce nell’orecchio ed i dubbi non svaniscono mai.

    Anita

  24. Linosse
    Linosse says:

    X Anita
    “A volte basta mettere una pulce nell’orecchio ed i dubbi non svaniscono mai.”
    È vero,figurarsi cosa succede quando invece delle pulci si mettono elefanti!.
    L.

  25. Controcorrente
    Controcorrente says:

    caro linosse,

    bel “pezzo”,…ma c’è un ma?di fondo…
    Sotto certi aspetti , certe considerazioni mi paiono la Scoperta dell’acqua calda ” che descrive con altri termini ,il processo di evaporazione della medesima.
    I fenomeni descritti,come quella dell’ultima fase o cioè del prevalere del capitale finanziario e dell’allargamento del mercato da livello locale a modiale,mi sembravano già ben descritti da alcuni “soliti noti”.
    A volte le considerazioni “su esposte”, mi sembrano dei tentativi di spiegare in chiave pisco-sociologica dei fenomeni della fine dell’ottocento e dei primi del novecento.
    Di certo non è portando “il capitale finanziario” sul lettino dello psicanalista ,che si risolveranno i problemi dell?infelicità !!(sic,sic e stra sic,sic!!!)
    Ad maiora semper..!!!

    cc

  26. marco tempesta
    marco tempesta says:

    la modema economia è una scienza autonoma e amorale le cui uniche categorie sono la produzione, il suo potenziamento, il profitto. Il lavoro che ne è il motore, attraverso la figura dell’imprenditore da una parte, e il dipendente (o operaio) dall’altra, è stato subordinato a quei canoni, come pure la territorialità, che nell’attuale globalizzazione non conosce i tradizionali confini nazionali.
    ————
    La ‘moderna’ economia?
    No, l’ECONOMIA, anche antica. I fenici che andavano in giro con le navi, ci andavano forse per divertimento? Gli antichi romani che andavano in Cina, cosa ci andavano a fare?
    Da quando l’uomo ha posato la clava e si è messo a coltivare la terra, si è innescato il meccanismo della produzione e della vendita ( baratto, è la stessa cosa) che ha poi portato all’espansione e alla globalizzazione della circolazione delle merci, fossero punte di lancia o melanzane. Produzione, potenziamento e profitto, con tutti gli annessi e connessi, appartengono agli albori dell’umanità ed hanno sempre seguìto gli stessi principii.

  27. marco tempesta
    marco tempesta says:

    L’imprenditore o il lavoratore che si suicidano, lo fanno per debolezza personale. La Natura è stata strutturata in modo da liberarsi del più debole, di colui che non ha sviluppato sufficienti capacità di adattamento. Succede agli uomini, agli animali, alle piante. Chi non si adatta, soccombe. Cercare colpe all’esterno di questa legge naturale, è una forzatura.

  28. peter
    peter says:

    x Marco 82

    quel posto e’ tutta una castroneria. Guarda che Hitler, Goebbels e Goring parlavano esattamente in quei termini. Ovviamente, quando loro eliminavano i piu’ deboli era perche’ la Natura voleva cosi’…

    Peter

  29. Follotitta
    Follotitta says:

    Cara Anita, mi aveva chiesto se ero mai stato a Foxwoods. Ci sono stato con l’dea di visitare un casino’, ma una volta li’, ho scoperto che c’era anche un museo indiano, cosi’ la giornata l’ho passata visitando il museo e assistendo alle drammatizzazioni cinematografiche della 1ma guerra indiana del 1636, fra i Pequot e i coloni del Connecticut, alleati con i Narragansetts, nemici dei Pequot. Ed e’ da quella visita, che risale a una 15ina di anni fa, che e’ nato il mio interesse per gli indiani. Da allora ho letto tutto quello che ho potuto e continuo a farlo con molto interesse, rendendomi sempre piu’ conto che, nella storia dell’umanita’, non vi sia mai stato un popolo che abbia dato tanto quanto loro, ricevendo in cambio solo persecuzioni e derisione. La saluto. F.

  30. Controcorrente
    Controcorrente says:

    …La Natura è stata strutturata in modo da liberarsi del più debole, di colui che non ha sviluppato sufficienti capacità di adattamento….

    Se fosse stata strutturata per eliminare anche i più “stronzi”, in fondo si starebbe tutti meglio…, ma il mio è solo un”desiderata”, chissà che evolvendo ,evolvendo, non ci si indirizzi pure su questa strada, direi che è una necessità di soprevvivenza..!!per cui..si può sperare!

    cc

  31. Linosse
    Linosse says:

    Caro CC
    Data l’enorme somma delle circostanze accumulate da infiniti intervalli crisi-risoluzione crisi per innescare altre crisi si può giungere alla constatazione che il mondo del “capitale finanziario” non è mai stato risolutore del problema dell’infelicità ma il fattore causa effetto(effetto-causa?).
    Come una tela di ragno imprigiona tutti,imprenditori,lavoratori senza distinzioni tra deboli,forti,quelli che si credono superman…
    L.

  32. Follotitta
    Follotitta says:

    Cara Silvy, se non sbaglio mi ha obiettato che la Germania non avesse alcun interesse a una Europa a 2 velocita’. Ho i miei dubbi su questo, sopratutto in considerazione di quanto, in occasione del salvataggio bancarottiero della Grecia, la Germania sia stata li’ a titubare. Cioe’ il messaggio sembrava essere: in una situazione economica cosi’ stressata e stressante, salvare i piu’ deboli e’ inutile, sopratutto se questo finisce con l’indebolire i piu’ forti. Almeno io l’ho letta cosi’, e a giudicare dal quadro di instabilita’ economica e sociale, possibilmente peggiorato, in cui ancora versa la Grecia, non aveva tutti i torti. L’altra cosa che non mi trova d’accordo e’ il suo responsabilizzare la forza lavoro, in particolare quella it, per la recessione che non ci fa crescere da anni. Nell’equazione dello sviluppo economico il lavoro e’ solo una variabile che puo’ influire in senso positivo, solo se viene valorizzato. Se al contrario lo si svilisce e lo si marginalizza, l’economia non puo’ che regredire, come sta avvenendo puntualmente. Un saluto. F.

  33. Linosse
    Linosse says:

    Caro Follotitta 84
    La maledizione di Malinche ha colpito duro gli indigeni di tutta quella che si pensava erroneamente “India occ.”che,ingenuamente,pensavano di dare un contributo evolutivo per uomini a cavallo vestiti di metallo lucente.
    L.

  34. Anita
    Anita says:

    x Follotitta

    Caro F.,
    Foxwood e’ un casino’ di proprieta’ dei nativi Indiani, tutto il complesso.
    E’ circa a 45 minuti da me.
    Cosi’ pure The Mohegan Sun, ancora piu’ vicino.

    Sono anni che “The Native American gambling enterprises” cercano di metterne un nel mio Stato, e’ sempre stato votato giu’ e con ragione.

    Lo Stato e’ piccolo ed un Casino’ di quelle proporzioni sarebbe nelle vicinanze di zone abitate, creerebbe un tremendo traffico stradale in neighborhoods tranquilli e detrarrebbe dai nostri Casino’ esistenti da decenni.

    L’altro lato della moneta e’ che milioni di dollari vengono spesi nel Connecticut anziche’ nel Rhode Island.
    Ho amici che partono la mattina presto per andare a Foxwood prima di recarsi al lavoro.
    Ogni giorno autobus per i seniors partono pieni di anziani gamblers, molti si sparano la pensione (SS) mensile.

    Le mando un link cliccabile.

    500 Nations Indian Casinos SuperSite!

    http://500nations.com/Indian_Casinos.asp

    Saluti, Anita

  35. Follotitta
    Follotitta says:

    Caro Marco, le sue ultime considerazioni sul suicidio cosi’ campate per aria, e a cui hanno gia’ risposto efficacemente Peter e CC, mi fanno pensare che sono + le occasioni che lei perde per stare zitto, che quelle che si dovrebbe concedere per parlare. Ma volevo riferirmi a una sua altra affermazione prosopopeica di ieri, riguardo alle donne impossibilitate a pilotare aerei. Se questa affermazione ha una qualche validita’ scientifica ce ne dica la fonte; se e’ solo una sua supposizione e’ sbagliata, per il semplice motivo che in realta’ questa professione si incomincia ad aprire al mondo femminile e gia’ vi sono donne pilota su tutte le rotte aeree civili e militari del mondo. Quindi sinceramente non capisco cosa sia stato argomentando. Mi scuso per la parentesi iniziale; non e’ che la voglio far scrivere di meno, per carita'; vorrei che non scrivesse cosi’ di getto, senza impegnare molto la sua materia cerebrale, che altrimenti, ne sono sicuro, sarebbe notevole. Un saluto. F.

  36. Linosse
    Linosse says:

    X Anita 80
    “Le teorie di congiure sono per chi ci vuole credere.
    Finiamola li’.”
    Certo,noi due possiamo benissimo finirla lì ,non facciamo testo.
    Quelli che non la finiscono e non la finiranno lì sono i tantissimi alla ricerca della verità e non si fermeranno fino a quando non avranno risposte soddisfacenti.
    L.

  37. Controcorrente
    Controcorrente says:

    Caro linosse,
    purtroppo il sottoscritto, non possiede doti mediatiche, non dialoga con gli spiriti e con dio,tentando di interpretarli, (che è la stessa cosa), nè fa ballare tavolini a tre gambe e nemmeno sa leggere i tarocchi.
    Non è un “tuttologo” e nemmeno si lascia andare a dichiarazioni perentorie,degne solo dei di qualche “grande”.
    Ma a naso, direi che non è proprio esattamente una questione di “cicli”, che si rincorrono.
    La novità sostanziale consiste nel fatto che rispetto al passato , nè il capitale finanziario agisce in modo così globale e nemmeno gli interscamsi sono stati mai così rapidi.
    In sostanza per la prima voltà nella storia ,ci si sta avviando verso un processo di “omogeinizzazione, non delle risorse, ma dei problemi ed il contenitore è uno solo,non duplicabile, a meno che le ricerche scientifico tecnologiche sui nodi interferenziali ci portino a breve con successo su marte.

    cc

  38. sylvi
    sylvi says:

    x Follotitta

    La Germania ha “salvato” la Grecia a ben precise condizioni e con un occhio anche alle altre Nazioni in crisi.
    Poi è inutile girarci attorno: i tedeschi LAVORANO E RISPETTANO LE REGOLE! Anche se non sono i soli in Europa, fortunatamente.

    Non do la colpa solo ai lavoratori, nel mio post, parlo del “sistema” Italia così com’è strutturato.
    L’emarginazione e lo svilimento nascono, secondo me dal fatto che l’individualismo è andato montando da una trentina d’anni a questa parte, impedendoci un percorso sociale e civile!

    Inoltre vorrei sottolineare che sono TUTTI lavoratori quelli che producono per sè ma anche per la società come dice il 41 della nostra Carta.
    Umberto Galimberti, postato da Linosse, dovrebbe essere motivo di profonda riflessione da parte di tutte le persone di buona volontà e solo un qualunquista superficiale e ferocemente individualista come Marco può contestaro!

    Sylvi

  39. Controcorrente
    Controcorrente says:

    Succede agli uomini, agli animali, alle piante.

    Non ho ancora parlato con le piante che si suicidano,ma sugli animali ,dove ci sono studi in merito sembra che la molla “non sia mai egoistica, ma finalizzata altruisticamente alla benessere del gruppo, così come accadeva in certe tribù indiane per donne anziane…

    Certo che se si scoprisse la “molla con cui far suicidare “gli stronzi”, sarebbe un grande passo in avanti…come diceva quel tizio sulla Luna…!!
    Temo che sia impresa ardua,i tizi , molti di loro, tentano di far suicidare il Prossimo,dal ridere !!!

    cc

  40. Anita
    Anita says:

    La crescita della International Space Station dal 1998 al 2008.
    Pezzo per pezzo.
    ::::::::::::::::::::::::::::::::::

    Look at what happened from 1998 until 2008. In just ten years it has grown and grown.

    Watch the pieces come together as they are sent up from Earth. This is the International Space Station (ISS) Assembly diagram, piece by piece.
    —————————-

    I had no idea the Space Station had grown to this size.

    This is really cool….. A.

    http://i.usatoday.net/tech/graphics/iss_timeline/flash.htm

    Anita

  41. Follotitta
    Follotitta says:

    Cara Anita, a me non piace giocare anche quando si gioca senza soldi in palio, figuriamoci con. Quando andavo in It -adesso sono molti anni che ne sono assente- vi era un gioco che imperversava sovrano in qualunque casa di amico fossi andato: il Burraco. Erano tutti molto accaniti e, per es, alla spiaggia al posto di godersi il mare, il sole, le passeggiate o i giochi sportivi, passavano le intere giornate impegnati in interminabili tornei di burraco. A Atlantic City e Foxwood ci sono stato per accompagnare mia moglie, a cui jnvece piace giocare, pretendendo di essere fortunata. 1 volta ha anche vinto 900 $, ma il guaio del gioco, come sempre le ripeto, e’ che si ricordano con entusiasmo le vincite, mentre le perdite si dimenticano.
    Per quanto riguarda le organizzazioni indiane che sovrintendono al gioco d’azzardo non posso speculare perche’ non sono informato. Di sicuro c’e’ che di tutto quel movimento di denaro gli indiani delle riserve non vedono niente. Un Saluto. F.

  42. Anita
    Anita says:

    x Follotitta

    Si’, l’ho scritto diverse volte, molti si fanno ricchi ma non pensano alle riserve Indiane.

    Nel nostro Stato ci sono circa 1’600 nativi, ma solo una sessantina vive nelle riserve, a Saunderstown, una delle piu’ belle zone del RI.
    Vivono li’ di loro volonta’, mantengono i loro costumi ed attirano i turisti, anche locali.

    In Florida, attraversando Alligator Alley, invece ho vista una vita squallida, gli uomini disoccupati e pieni di vizi, le donne vendono trinkets.

    Anita

  43. Anita
    Anita says:

    x F.

    Credo che il Burraco sia simile a Canasta.
    Canasta era una gioco di carte molto popolare anni fa, direi negli anni 50.
    Adesso non si sente piu’ a nominare.
    Deve essere caduto di moda. A.

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