11 settembre (2001) e 17 settembre (1982): i due pesi e due misure che stritolano la nostra morale. E la nostra credibilità

La profonda ipocrisia e disonestà, nel senso anche di malafede, dell’Occidente, cioè dell’Europa e degli Usa, appaiono in tutta la loro grave enormità dal confronto tra queste due date e relative rimembranze: 11 settembre 2001 e 17 settembre 1982. La prima data è – come sanno anche i sassi – quella dell’abbattimento delle Twin Tower di New York. Ma la seconda? Chi di noi occidentali se la ricorda? No, non è la presa di Porta Pia, quella è del 19 settembre, se non erro.  Non ricordate, vero? E’ il giorno della strage di Sabra e Chatila. Vale a dire, della terribile mattanza – tra i 3 e i 6 mila civili ammazzati a sangue freddo, le donne e le bambine dopo essere state stuprate, le donne incinta dopo essere state sventrate e massacrate con il feto messo loro in braccio – fatta eseguire a Beirut dai militari israeliani alle milizie collaborazioniste dei falangisti cristiani nei campi profughi palestinesi di Sabra e Chatila. Falangisti cristiani… Questo è dunque il cristianesimo in Libano?
Per i 2.750 morti delle Twin Tower (cifra recente di Repubblica), che l’approssimazione giornalistica anche della Rai fa diventare sempre “oltre 3.000 morti”, è stata immediatamente scatenata l’invasione dell’Afganistan e ogni anno si fanno celebrazioni e ricordi vari non solo nei giorni che cadono l’11 settembre. In più, suoniamo a rotta di collo la grancassa del dolore, esibito in modo fin troppo eccessivo, e delle accuse all’islam intero. Al punto da scatenare una campagna contro “la moschea a Ground Zero”, sorvolando disinvoltamente – as usual – che non si tratta niente affatto di Ground Zero. E’ come urlare contro una moschea in piazza S. Pietro a Roma mentre invece si intende farla in corso Vittorio Emanuele, o a Milano contro una moschea in piazza Duomo mentre invece si tratta di farla in piazza Cavour o in piazzale Augusto. Insomma, il solito nostro barare.

Per il massacro a sangue freddo di Sabra e Chatila, uno dei vari fatti compiere dagli israeliani ai cristiani falangisti o compiuti in prima persona in Libano, non è invece successo nulla. Anzi, il suo responsabile, il generale israeliano Ariel Sharon e vari altri ufficiali dei servizi segreti e dello stato maggiore, è in seguito diventato capo del governo israeliano! Reputo grave che un popolo affidi il proprio governo a un soldataccio con le mani così lorde di sangue, ma questi sono affari del popolo israeliano. Che però a un certo punto su questa orripilante vicenda ha prodotto persone capaci di autocritica e dolore, come il regista Ariel Folman con il bel film Valzer con Bashir. Noi invece navigando in senso opposto abbiamo prodotto i Giuliano Ferrara, Paolo Guzzanti, ecc.

Insomma, il solito due pesi e due misure elevato all’ennesima potenza, che individua, descrive e misura alla perfezione il nostro abisso morale e la vera natura della nostra politica in Medio Oriente. Si noti che il massacro di Sabra e Chatila – durato qualche giorno e non un paio d’ore – è stato reso possibile dal fatto che la Casa Bianca decise di evacuare da Beirut con 15 giorni di anticipo i suoi militari fatti arrivare per proteggere la disgraziata e affamata popolazione civile dei campi profughi dai massacratori falangisti cristiani e dagli stessi militari israeliani, che con un esercito di 30 mila soldati e centinaia di carri armati, appoggiati da un nugolo di aerei ed elicotteri fa guerra, avevano da qualche tempo invaso il Libano. Il loro traguardo era schiacciare la Resistenza palestinese e far fuori anche Arafat. Dopo una serie di trattative questi evacuò dalla città i suoi uomini e le armi imbarcandosi nel porto di Beirut per trasferirsi  a Tunisi, e i campi profughi rimasero privi di protezione militare motivo per cui per proteggerne la popolazione arrivarono le truppe di alcuni Paesi, Stati Uniti soprattutto. Insomma, partendo all’improvviso, con due settimane di anticipo su quanto concordato, gli Usa hanno la grave responsabilità di avere spianato di fatto la strada alle belve. Fermo restando che il tracollo morale dell’Occidente verso il mondo arabo e islamico è iniziato con la spedizione di Napoleone in Egitto ed è proseguito senza sosta fino ad oggi, è esploso con il colonialismo inglese e francese per diventare il cancro che ancora oggi ci consuma con la politica angloamericana in Medio Oriente. Nel passato recente c’è da dire che come Londra ha la responsabilità delle tragedie etniche e territoriali dell’Iraq e dell’India/Pakistan, così Parigi ha la responsabilità del sistema politico confessionale che dilania il Libano da decenni anche con guerre civili: i cosiddetti cristiani, infatti, non vogliono assolutamente perdere il predominio assegnato loro dal colonialismo dei cattolici francesi.

La sporcizia intellettuale, la disonestà politica e l’opportunismo voltagabbanesco di noi occidentali, e italiani in particolare,  è descritta alla perfezione dalla parabola dell’arcitaliano, come lui stesso si pregia definirsi, Giuliano Ferrara. E mi scuso se in un tale contesto nomino un personaggio così imbarazzante. Ferrara è partito prendendo a suo tempo a pugni in diretta tv un direttore di orchestra che rifiutava di dedicare ai martiri di Sabra e Chatila il concerto in esecuzione in piazza a Torino ed è arrivato a organizzare a Roma l’Israele Day, e fin qui passi, ma poi anche l’ossequio ruffiano e conformista, se non anche leccacingoli, a qualunque eccesso e crimine dei dirigenti politici e militari israeliani. Insomma, un paladino tra la Oriana Fallaci e la Giovanna d’Arco dell’ultrasionismo arabofobo duro e puro, che ci spinge alla guerra globale con l’islam. Non è cambiato solo Ferrara, del quale non frega niente a nessuno, ma anche gran parte di noi, sinistra compresa. Marco Travaglio, l’eroe dell’antiberlusconismo duro e puro, ha applaudito anche lui il massacro di Gaza definendo l’invasione israeliana una giusta risposta ad una aggressione. Lo ha cioè definito negli stessi termini in cui di recente l’ha definita Berlusconi e prima di lui il voltagabbana Paolo Guzzanti e la colona ultrasionista arabofoba Fiamma Nirenstein, portata da Berlusconi nel nostro parlamento nonostante risieda in una colonia vicino Betrlemme.

A Beirut e in Libano ho fatto il giro di vari campi profughi e degli annessi luoghi delle varie stragi e massacri di palestinesi compiuti dagli invasori israeliani e annessi fiancheggiatori cristiani. Ne sono uscito abbastanza scosso. Mi venivano in mente spesso le parole di un film: “Ho visto cose che voi umani….”. Umani? Il livello di vita degli ormai oltre 400 mila profughi palestinesi, ammassati nei campi in condizioni semplicemente disastrose, è nella stragrande maggior parte dei casi miserabile. L’aumento demografico ha nel frattempo raddoppiato i palestinesi, che però sono costretti a vivere negli stessi spazi angusti dei campi perché è vietato ampliarli. Anzi, gli spazi sono diminuiti perché ci sono campi non più ricostruiti in tutto o in parte dopo le tragedie dell’82. Solo da poco tempo i palestinesi hanno acquisito il diritto al lavoro, ma solo dietro domanda al ministero del Lavoro e annessa autorizzazione, se concessa. In ogni caso i palestinesi devono lavorare sotto padrone e NON possono svolgere professioni autonome come fare il medico, l’avvocato, l’ingegnere, ecc. Non credevo alle mie orecchie quando mi hanno detto che per comprare un televisore o un frigorifero i palestinesi devono avere l’autorizzazione dei servizi segreti libanesi! Il problema è che per evitare “l’inquinamento” di oltre 400 mila musulmani i cristiani non vogliono assolutamente che i palestinesi abbiano i diritti civili: da ormai 60 anni. Grazie ai cristiani, in Libano i palestinesi sono trattati decisamente peggio che in Giordania e Siria, dove esistono gli altri loro campi profughi. I palestinesi, ammassati in ghetti e sottoposti a mille divieti e al continuo furto della loro terra perfino a casa loro in Palestina, sono diventati di fatto gli ebrei moderni, una diaspora di massa della nostra era: per loro però niente “diritto al ritorno”…. Il lato comico, si fa per dire, è che i palestinesi NON vogliono diventare libanesi, non ci pensano neppure da lontano, vogliono infatti restare palestinesi in attesa del chimerico tornare a casa, cioè in Palestina. Nel frattempo però, ovviamente, vogliono i diritti civili, ma sono trattati dai cristiani libanesi come neppure Umberto Bossi si sognerebbe di fare con gli extracomunitari o i rom in Italia.
Il viaggio è stato organizzato dal comitato “Per non dimenticare Sabra e Chatila”,
che dal 2000 organizza ogni anno una visita pellegrinaggio sui luoghi dei massacri grazie all’impegno del grande giornalista Stefano Chiarini, purtroppo scomparso poco tempo fa, e dal Forum Palestina. Chiarini, amato in LIbano non solo da tutti i palestinesi, con la sua inossidabile volontà è riuscito – tra l’altro – a far diventare un sacrario la discarica di Chatila dove erano stati gettati a mo’ di immondizie ciò che restava dei corpi delle migliaia di palestinesi vittime della “soluzione finale” voluta da Sharon ed eseguita dai miliziaoni cristiani. Dagli incontri cui ho assistito e partecipato tra personalità libanesi ed esponenti del comitato sono venute fuori alcune buone notizie. La prima è che il leader del movimento Almustaqbal, una delle maggiori basi dell’attuale governo di Saad Hariri, figlio del precedente capo del governo Rafic Hariri ucciso in un attentato assieme a sette uomini della sua scorta, si è impegnato a farci trovare per la visita dell’anno prossimo il pieno diritto dei palestinesi al lavoro, segno che l’opera di Chiarini e la credibilità del comitato sono notevoli. Da notare che il leader di Almustaqbal è un Hariri, cugino dell’attuale primo ministro. La seconda buona notizia è che Walid Jumblat, il leader della minoranza drusa, progressista,  s’è impegnato anche lui per la piena conquista dei diritti civili per i profughi palestinesi, per i quali è da sempre all’opera, pur avvertendo che il processo sarà lento. Infine, Talal Salman, direttore ed editore del quotidiano Assafir, il più autorevole del Libano (non ha mai interrotto le pubblicazioni neppure durante la guerra civile), ha spiegato che secondo lui l’attacco all’Iran non ci sarà. Opinione ripetuta giorni dopo da Jumblat.

Sono stato tra l’altro a Kana, il paesino nel quale gli israeliani nel corso dell’ultima invasione del Libano hanno bombardato due palazzi con la scusa che “da lì sparavano contro i nostri soldati”, con il risultato di fare un massacro di decine di civili, soprattutto bambini. Che quella israeliana fosse una scusa lo faceva intuire l’orribile frase di uno dei massimi comandanti militari – “Per ogni nostro caduto uccideremo cento di loro” – inferocito per l’imprevista resistenza opposta dalle milizie di Hetzbollah. In realtà, come è facile appurare andando a Kana, gli israeliani volevano uccidere i due comandanti militari di Hetzbollah che abitavano con le loro famiglie in quegli affollati palazzi, e per uccidere loro hanno massacrato decine di civili innocenti. Ne pubblico parte delle foto. Così come pubblico parte delle foto che mostrano le orrende condizioni di vita nei campi profughi palestinesi e come è ridotto ancora oggi il campo di Chatila. Non c’è bisogno di didascalie. Purtroppo.

Il campo profughi di Sabra non è stato più ricostruito, tanto era stato ridotto a macerie e a montagne di cadaveri. Gli israeliani avevano chiuso in una morsa di acciaio i due campi respingendo indietro, mandandoli così a morte certa, i disgraziati terrorizzati che cercavano scampo fuggendo. Il regista di Valzer con Bashir racconta le telefonate di militari di truppa come lui per avvertire Sharon che  “sta accadendo qualcosa di allarmante” e la gelida risposta di Sharon: “La ringrazio della telefonata”. Della quale peraltro non aveva bisogno: è assodato che con il suo stato maggiore si godeva lo spettacolo del massacro osservandolo con il binocolo dai piani alti di un palazzone immediatamente fuori dal campo. Che a un certo punto gli israeliani di notte hanno illuminato dall’alto con i fari fotoelettrici per permettere allo sciame di pluriassassini di condurre meglio il lavoro loro affidato. C’è chi crede, anche tra gli israeliani, che forse tutto ciò è il motivo per cui Dio ha ridotto da anni Sharon in coma irreversibile e per farlo soffrire il più possibile non si decide a farlo spirare: il “grande condottiero” è da anni solo un misero tronco umano, che di umano ormai non ha neppure il poco che aveva prima, tenuto accanitamente in vita artificiale a mo’ di totem e reperto archeologico nazionale. Riguardo tale convinzione circa l’operato di Dio, no comment.

Per i morti delle Twin Tower è stato invaso l’Afganistan, poi anche l’Iraq. Per quelli della guerra civile in  Kosovo è stato messo in moto e fatto funzionare il Tribunale Internazionale. Per Sharon e i massacratori di Sabra e Chatila non è successo nulla. Stefano Chiarini e altri erano riusciti a fare intervenire la giustizia del Belgio, che per i delitti contro l’umanità può intevenire ovunque, ma tutto è stato messo a tacere: Israele e gli Usa sono troppo potenti: loro non si lasciano processare, quale che sia l’atrocità commessa. Qualcuno dovrebbe ricordare loro che quando la nostra Democrazia Cristiana era sotto scandali vari il suo leader Aldo Moro in parlamento scandì con orgoglio che “la Democrazia Cristiana non si fa processare!”, e che sia Moro che la DC hanno fatto la fine che hanno fatto: meglio sarebbe stato se avessero accettato di essere processati. Anche Silvio Berlusconi, come è ormai evidente da anni, non si lascia processare, ma tralasciamo.

Alcuni dei massacratori sono diventati ministri del Libano mentre altri campano comunque tranquilli. Almeno uno fa il taxista e ancora oggi si vanta di averne “sgozzati un sacco” e che il problema era “se stuprare le donne prima o lavorare subito di coltello o ascia”. Coltello o ascia? “Eh sì, perché gli israeliani ci avevano fornito di quelle armi per evitare che usando le armi da fuoco suscitassimo allarme e capissero anche fuori dal campo che era in corso un massacro. Però alla fine per sbrigarci abbiamo usato anche le armi da fuoco e gli esplosivi per cercare di cancellare la tracce”.
Che però non sono cancellabili. Non negli animi degli esseri umani non accecati dall’odio e dal fanatismo.

Due pesi e due misure: una tenaglia che stritola la nostra morale. E la nostra credibilità.

Non è il caso di volere giustizia? Non vendetta: ma giustizia.

668 commenti
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  1. Controcorrente
    Controcorrente says:

    Dimeticavo, che anche Maria Teresa D’austria, protegga te e le tue genti, da croati,sloveni,istriani e che le terre istriane e dalmate tornino tutte sotto Poppone Patriarca, in accordo con l’alleata Serbia, da sempre (storicamente) nostra amica,nel definire uno spartiacque netto e sicuro tra Slavi e Italo un pò di tutto…

  2. Controcorrente
    Controcorrente says:

    Per finire ,infine così sei tranquilla, che l’ombra di Musil ti sia amica,che Italo Svevo ti sia benigno, e che Bettiza e Magris veglino sul tuo sonno…
    cc

  3. Anita
    Anita says:

    x Follolita

    Caro F.
    lei scrive:

    Follotitta { 20.09.10 alle 15:42 } Ma lei, che e’ di coccio, caro Marco, insistera’ a dire che il marxismo non ha funzionato. E io invece le dico che ha funzionto alla grande e in poco + di 3 generazioni, visto che gia’ mio padre poteva mantenere molto dignitosamente la famiglia, con 1 solo stipendio di funzionario pubblico. Abolizione del lavoro minorile, ferie pagate, contributi pensionistici, riduzione dell’orario di lavoro, assenza giustificata per malattia ecc, ecc: tutto questo 1ma del marxismo ’sbagliato’ i lavoratori salariati se lo sognavano.
    —————————————————————————–

    Ma lei parla di altri tempi.
    Ai tempi di mio papa’ ed anche dopo, la maggioranza viveva con un solo stipendio e vivevamo agiatamente, a Milano.
    Due mesi di vacanze per me e mia mamma, cameriera, le spese mediche erano minime.

    Negli US nei primi anni 50 mio marito guadagnava $32 la settimana, paga misera, avevano un auto, l’affitto era minimo, molto industriosamente ce la facevamo, e risparmievamo due dollari ogni settimana.
    Ce la facevamo dignitosamente perche’ non avevamo le pretese di oggi.
    Ma era un incentivo di migliorare la nostra situazione, senza dipendere dal governo o aiuti esterni.
    —————
    In realta’ secondo Marx l’individuo e’ un oggetto della produzione, e’ legato alla dimensione del lavoro, unico elemento che da’ senso alla storia ed alla vita.
    Percio’ il demone della produzione.
    La dottrina di Marx distrugge e nega la persona.

    Buona sera e buona cena,
    Anita

  4. Popeye
    Popeye says:

    x Follotitta
    Mio caro e incredibile Follotitta prima di mettermi un etichetta “mcartismo” dovresti almeno imparare a scriverlo e non confonderlo con la mcdonald e mcfries. Non ho nessun problema aspettare la tua risposta specialmente in compagnia del signor U. in una piazzetta bevendo vino, imparando a riconoscere i porcini, e schiattandomi di risate ascoltando le note storielle Usegetta.
    Anche se ho letto in fretta, le virgole le ho capito bene, le parole bene, le frase benino ma il CONTENTO quello che veramente conta l’ho preso al volo. Il contento, scusami, e’ una pura cavolata, BS puro. Credere tutto quello da te citato proviene dal marxismo richiede una sospensione della realtà. Prima cosa ci vuoi far credere che il marxismo, come soluzione dei mali della società, sarebbe differente del comunismo bolscevico. Questa e’ una pura cavolata, basato su un sondaggio dei miei polli fatto con difficoltà dato che non potevano smettere di ridere. Questi non sbagliano mai, sono più intelligenti delle asine di CeCi.
    Marx e Engels non sono stati i primi a riconoscere i problemi della società di quei tempi. Allora su questo avevano fatto la scoperta dell’acqua calda. Altri hanno cercato di risolvere gli stessi problemi entro l’esistente sistema capitalista. Questo l’hanno fatto con grande successo tramite il movimento del lavoro (labor movement) che eventualmente hanno dato forza, a volte anche con violenza, a leggi favorevoli ai lavoratori e la formazione dei sindacati. Fatti una passatelle del movimento del lavoro nel’Usa (http://www.aflcio.org/aboutus/history/history/timeline.cfm).
    Invece Marx e Engels avevano proposto una soluzione pazzesca che richiedeva una completa e violenta rivoluzione per cambiare il sistema, esattamente la cosa che eventualmente i bolscevichi cercarono di mettere in azione in Russia nel 1917. Il resto e’ STORIA.
    Ripeto, ha ragione Marco!

  5. Popeye
    Popeye says:

    x Peter
    Dormire in un trullo non e’ tanto male. Ho avuto l’opportunità di farlo parecchie settimane fa’ a Alberobello. Il piccolo trullo aveva un letto (king size) bagno con doccia, aria condizionata, piccolo frigorifero, e una piccola TV con servizio satellite (Trulli Holiday: http://www.trulliholiday.com/Default.asp).

  6. Anita
    Anita says:

    x Popeye

    Il tuo link per Follotitta non funziona:

    Labor History Timeline

    http://www.aflcio.org/aboutus/history/history/timeline.cfm

    Conosco bene la AFL-CIO del RI, un mucchio di briganti.
    Rappresentano 80’000 union members.
    Tieni presente che il mio Stato fa solo un milione di persone, tra adulti, carcerati, bambini, anziani disabili, cani e gatti…etc….
    Per questo non possiamo attirare industrie.

    Il presidente e’ un certo Trumka….

    Buonanotte,
    Anita

  7. Anita
    Anita says:

    PS:
    x Popeye

    The AFL-CIO ino the only Union in R.I.
    They all back their candidate.

    The public employees unions know there’s a lot riding on this election.

    Whoever they endorse I’ll be voting the opposite way.

    It used to be that a public job paid less than the private sector and hence, increased benefits and pensions were necessary.

    Today public employees get much better pay than the private sector and have incredible pensions and benefits that no one in the private sector get.

    Some of the employees don’t even seem to realize this – nor that those of us who aren’t public employees can’t afford anything near the pensions and benefits they get in good part the reason why our taxes are so high, we are paying for their pensions and benefits.

    Get this, our State can’t mail the voting ballots to the military on time because they don’t have the money…criminal!

    I’ll send you the article tomorrow.

    ‘Night, Anita

  8. peter
    peter says:

    x Popeye

    siamo d’accordo, ma c’era anche il riscaldamento?
    E poi Alberobello e’un paese, non aperta campagna

    Peter

  9. peter
    peter says:

    x Uroburo

    arrotondamenti (di alcuni) a parte, sia io che altri abbiamo dimostrato che lei parla parecchie volte con poca cognizione di causa dell’argomento. E mi sono mantenuto del tutto calmo in tutte quelle occasioni…

    Peter

  10. Controcorrente
    Controcorrente says:

    ALTRO CHE KOMARE !!!

    Improvvisamente, d’incanto,scopriamo che L’Anita dagli States, conosce Marx e ne parla pure ,con cognizione di causa.

    Chi l’avrebbe mai detto?

    Tecnico , molto tecnico quel…”In realta’ secondo Marx l’individuo e’ un oggetto della produzione, e’ legato alla dimensione del lavoro, unico elemento che da’ senso alla storia ed alla vita.
    Percio’ il demone della produzione.
    La dottrina di Marx distrugge e nega la persona.

    In realtà si direbbe meglio ..”agito dalla produzione” ma si sa ,non si può pretendere tutto,dalla vita.

    Una lettrice e commentatrice di Marx in più su questo Blog, fa piacere….una “critica” con cognizione di causa, sperando che “le sottili corde dell’Austro-ungarica,adesso non si mettano a vibrare in dissonanza,poiché il maledetto nome è ripetuto troppo volte.

    In effetti,parlarne troppo, rischia di essere noioso alla lunga.

    Dunque dice l’Anita dagli States…–Ai tempi di mio papa’ ed anche dopo, la maggioranza viveva con un solo stipendio e vivevamo agiatamente, a Milano.
    Due mesi di vacanze per me e mia mamma, cameriera, le spese mediche erano minime.—

    Idillica situazione che visti i tempi di cui parla nostra amata Anita,erano tipiche di tutto il Milanese e la Lombardia…poi la Scuola dalle Suore, dove temo che non sia da annoverarsi la sua formazione di critica del marxismo, ma bensì a dopo ,dove negli States ,ha avuto modo di approfondire l’argomento…

    Peccato che quel “senso” non sia propriamente esatto…ovvero l’innominabile di Treviri,lo dice in un senso di analisi della storia che fin lì si è succeduta…ovvero è il superamento di quella fase,che può rendere più umana la persona..!!

    Strano poi che si parli di demone della Produzione,capisco che di Marx ultimamente se parli di più a Wall Strett ,che nei salotti europei è ovvio, le preoccupazioni ,la borsa, etla Cina ecte,ect

    Infine quel “buttato “ giù li di brutto…”Marx distrugge e nega la persona.”.direi un po’ affrettatello,(veloce per la traduzione) per chiudere il discorso..!!

    Trovo poi ,molto singolare e strana questa singolare critica del concetto del Lavoro, in Marx, proveniente dagli States, dal profondo New England,patria di quei puritani integralisti che del Lavoro fecero la loro forza ed ancora una bandiera…!!

    Comunque personalmente se per lavoro, si intende speculazione,strozzinaggio,colonialismo, massacri, devo dire che la critica è giusta nel senso che in effetti ci vuole del lavoro,anche tanto, per raggiungere gli obiettivi,per “distruggere e negare” le altrui persone.

    Fa comunque piacere che dopo l’arrivo di Follotitta dagli States ,dal RI,arrivino indicazioni,scopriamo una nuova Anita ,non più solo interessata ad Alexander, capito GC !!

    Da adesso hai un’avversaria molto più pericolosa da affrontare, altro che Komare, una “nuova ed insospettata Anita si muove da oggi nei meandri del BLOG di arruotalibera…mica come il Poppy che l’unica cosa che sa dire è Komunistaaaaaaaaaaa!!
    Fa piacere avere un dialogo nuovo che spero continui ,con pacatezza e moderazione.

    cc

  11. Controcorrente
    Controcorrente says:

    Pure Poppy adesso è andato a rileggersi, qualche Bignami di Marxissmo, rendendosi conto che inveire sempre e soltanto con Komunista alla lunga stanca e rischia di essere la classica pietra che lanciata in alto in verticale e osservata attentamente…
    Ma con il poppy ci si diverte da sempre, e commenterò se ho tempo più tardi il suo riassuntino..
    Guarda che L’Anita è molto tecnica e molto brava…”PIU’ MEGLIO DI TE”

    cc

  12. Linosse
    Linosse says:

    Cari Sylvi e CC
    La colpa non è di questo o di quello ma se apriamo la finestra sul cortile terrestre non troveremo il colpevole ma una consolazione:tutte le scuole ,almeno in occidente nel mondo consumista e superliberalizzato ,sono alla merendina(il dolce dei ggiovani).
    Se facciamo un rapido confronto ci rendiamo subito conto che,come menzionato nell’articolo,la mancanza di un solido terreno fa franare l’edificio più cementato su tutta la crosta terrestre.
    La domanda è :chi è quel “franatore” ostinato che permette la costruzione o l’agibilità di questi edifici?
    Cè davvero la volonta anche politica di volere una scuola e non una squollata da tutto ?
    Alla fine ,se approfondiamo, mi rendo conto che il famigerato 68, ricettacolo pronto all’uso ed abuso di tutte le colpe , la sinistra con la destra non hanno fatto altro che seguire un procedimento franoso e non per non conoscere la situazione ma per mancanza di coscienza.
    A voi l’ardua sentenza.
    L.

  13. Linosse
    Linosse says:

    Ps Lo stesso metodo si è diffuso e viene usato nella informazione(formatrice),televisiva,tramite giornali,col microonda e la trombetta.
    L.

  14. Controcorrente
    Controcorrente says:

    caro linosse,

    non emetto nessuna sentenza, prendo solo atto,che senza ombra di dubbio siamo tutti boscimani (con tutto il rispetto per la loro cultura),di fronte alla civiltà del Nord est, l’unica che soddisfa i parametri del più ,del più meglio e del migliore…
    Questione di punti di vista!

    cc
    E’ come fare la pipì contro il vento,si finisce sempre per bagnarsi i pantaloni!

  15. Pino Nicotri
    Pino Nicotri says:

    x Sylvi, Follotitta, Peter, ecc.

    In Puglia ferve la polemica tra chi vorrebbe fare del Salento una regione, separandola dalla Puglia, e chi invece è contrario.
    In ogni caso, non è tempo sprecato una visita a S. Maria di Leuca. Dall’alto si vedono i “due mari”, lo Jonio e l’Adriatico, che si congiungono, fermo restando il fatto che il mare è sempre e ovunque uno solo. Poiché però i nomi indicano differenze di culture, dall’alto è come se si asservasse la saldatura tra culture diverse. Non male, visto che ai nostri tempi avviene il contrario: si separano i territori e le culture vogliono scontrarsi.
    Una visita al duomo permette di scoprire una delle innumerevoli prove che il cristianesimo non ha fatto altro che impadronirsi di riti, credenze, templi e altari altrui. A destra dell’ingresso infatti c’è – se non lo hanno fatto sparire nel frattempo – una grande pietra di tufo che fungeva da ara per i riti pagani. Il termine ara è francamente sbagliato, anche per l’Ara Pacis di Roma, perché l’ara era il soldo delle terra, donde il verbo “arare”, nel quale si mettevano le offerte per le divinità ctonie, ma tralasciamo. Ciò che è interessante è leggere la scritta in latino, che tradotta suona così: “Dove si sacrificava agli dei ora si sacrifica a Dio”.
    Una visita nell’entroterra permette di scoprire la zona dove si parla il grecanico, cioè un derivato del greco. Vale la pena anche una puntata a Gallipoli, quella vecchia (quella nuova fa schifo, palazzoni orrendi). Stando attenti a non imbattersi in D’Alema….
    pino

  16. Peter
    Peter says:

    x Pino

    infatti molti anni fa, ormai, mi imbattei in D’Alema a Gallipoli, sedeva allegramente ad un tavolo con altri, sono certo che fosse lui.
    Caro Pino, chi e’ che vuole separare il Salento dal resto? mi giunge nuova, ma ormai ho quasi perso i contatti. Mio fratello non mi ha detto nulla di cio’.
    La ‘grecía’ cui accenna si trova parecchio distante dal capo di Leuca, sono 13 paesi in tutto, tra i quali Calimera e Martano sono i piu’ noti.
    Temo che quello di Leuca non sia un duomo, ma una modesta ‘basilica pontificia’, noto semplicemente come il santuario. La vista sul mare dalla sua piazza, che si trova ad una certa altitudine, e’ notevole.
    D’accordo con lei anche su Gallipoli. Ogni volta che vado ‘a casa’, vado sempre a mangiare piatti di pesce nella cittadella, c’e’ un’atmosfera molto familiare. Ci portai dei miei amici di varie nazionalita’, in tempi diversi.
    Il commento di uno di loro, un diplomatico statunitense, fu ‘this is better than sex’

    un caro saluto

    Peter

  17. Linosse
    Linosse says:

    Caro CC 316
    Mi fa piacere che ti sia calato nella vera natura nordestina entrando “nel merito” di chi unicamente merita il miglioreassai in tutti i campi superumani.
    Quelli umani sono per gli spargoli de la tera.
    Che ci vogliamo fa.
    Dopo Cecco c’è sempre una Sylvi di ricambio.Meno male che…..
    L.

  18. Uroburo
    Uroburo says:

    Caro Peter (ed anche caro CC),
    volevo solo dire che ci sono certi argomenti sui quali è quasi impossibile discutere pianamente con lei. La questione meridionale è uno di questi.
    Ribadisco quel che ho scritto in coda a Linosse:
    “Con tutto questo la mia opinione è che l’unità d’Italia sia stata una grande ed interminabile tragedia, che Garibaldi fosse un emerito imbecille, e che forse non valga neanche più la pena di tenere insieme due parti così diverse. Forse l’unità d’Italia è un lusso che nessuno si può più permettere ed una separazione consensuale potrebbe far ripartire una situazione che si è del tutto incancrenita.
    Se lei pensa che io sia un emulo del Bassi e della Silvy, le posso assicurare che si sbaglia di grosso”.

    Ci terrei che l’ultima riga le fosse ben chiara, poi si può discutere di tutto.
    Un cordiale saluto U.
    PS. Dovremmo vederci per un banchetto con Faust e forse saremo numerosi. Non le andrebbe di venire anche lei? Se ha problemi logistici, io ho una grande casa e ci dovrebbe stare anche CC.
    Ancora un saluto u.

  19. Linosse
    Linosse says:

    1 parte
    Caro Uroboro
    Se osserviamo l’atlante storico ed esaminiamo le realtà geografiche nelle varie epoche ci rendiamo conto delle situazioni improprie di quelli che sono considerati “territori”.
    Nel corso dei secoli continui cambi di popolazioni,di lingue di culture e noi non facciamo eccezione.
    Basta attendere ed i frutti maturano.
    Quello che ho commentato è che dopo aver buttato sangue nei quattro punti cardinali dovremmo fare ragionamenti più opportuni.
    L.

  20. Peter
    Peter says:

    x Uroburo

    la sua posizione mi era chiara, e francamente non e’ mai realmente stata l’oggetto del contendere, se si ricorda, particolarmente nel modo in cui l’ha espressa, di nuovo, oggi.

    Personalmente, sono contrario a divisioni o secessioni, a meno che il prezzo per tentare di evitarle non fosse una guerra civile tra italiani, perche’ di Iugoslavia ne basta una. Del resto, dubito moltissimo che l’impasse in cui versa da tempo l’Italia sia risolvibile, anche solo lontanamente, con una ‘soluzione’ del genere, e sono d’accordo con CC in praticamente tutto.
    Come vede, sono rimasto calmo e pacato.

    La ringrazio del gentile invito, che accetterei volentieri, salvo che avro’ qualche giorno libero ad ottobre, e non so bene quando voi vi incontrerete. In ogni caso, sono certo che prima o poi faremo un pranzo insieme, Pino, lei, io e gli altri

    un saluto

    Peter

  21. alessandro
    alessandro says:

    Dal mio ultimo post Nr 67, cari amici, non ho piu´avuto tempo per seguirvi, per cui li salto in blocco. Anche per oggi e per i prossimi giorni non avro´molto tempo per seguirvi dato che ci siamo decisi di costruire, dunque sono dietro alle banche , agli ingegneri e alle ditte ed a tutto il resto….uno stress senza fine. Abbiamo deciso per una casa prefabbricata ,attorno ha un bel giadino di circa 2.500 Mq, con molti alberi da frutto e tre alberi secolari. Se tutto va´bene in quattro , cinque mesi circa sara´ finita, abbiamo voluto parecchie modifiche.
    Quando sara´finita postero´una fotografia, ma dovro´domandare a mio figlio come funziona.

    -Il quotidiano ” Al Ahram ” molto vicino al regime di Murarak, per niente felice che sul tappeto rosso Mubarak procedesse in ultima fila, non ha trovato di meglio che falsificare le foto.
    In Israele si ride da matti.
    Falsificazioni del genere erano molto diffuse nella Russia Comunista ed in altre dittature.
    Durante la crisi del Libano nel 2006 , l´Agenzia Reuters falsifico´ diverse fotografie che dovevano sopratutto avere una propaganda anti Israeliana. Il fotogravo responsabile , per quel che mi ricordo fu licenziato. Cliccare su:-wurde von Bloggern entdeckt
    Ps notare la cravatta di Mubarak .
    Beh …buona giornata a tutti Rodolfo

  22. sylvi
    sylvi says:

    x Linosse,

    se sbaglio qualcosa sono di corsa!

    Quando leggo articoli come quello che ha postato non so se ridere o arrabbiarmi!
    In Italia il 90% sono PMI, in Francia e Germania sono di meno, anche se non ho tempo di cercare.

    Una media impresa, mettiamo da 500 lavoratori in su: in Germania fa ricerca, perchè un lavoratore le costa 1800euro, in Italia ne costa 2200!!
    In Germania e anche in Francia la ricerca è completamente detassata e non solo quella…intervengono lo Stato, il Land, o Departement il Rataus ola Mairie!!!
    Quasi come in Italia …vero?
    Là la burocrazia funziona, qui è un costo non indifferente aggiuntivo alle tasse.
    E non devo spiegare in questo blog che tanto più piccola è l’impresa tanto più l’inefficienza dello Stato pesa sui bilanci.

    Altrove l’Università supporta, qui, dove va bene, siamo ai primi vagiti!

    Prendere un problema e isolarlo servirebbe a capirlo ma non ad inserirlo proficuamente nel contesto.
    E questi, in Italia, sono problemi incancreniti!

    Sylvi

  23. sylvi
    sylvi says:

    caro Pino,

    grazie.
    Posso solo prometterle che andremo a visitare il Salento senza fette di prosciutto cattolico sugli occhi.
    Ma ci sforziamo di non farlo mai, ovunque andiamo, per questo ci documentiamo.
    saluti Sylvi

  24. Anita
    Anita says:

    x Rodolfo

    Ho visto la foto modificata su FOX News, ma in confronto ad altre foto modificate o truccate questa e’ di poca importanza.
    Su questa ci posso fare una risata.

    Ciao, Anita

  25. Controcorrente
    Controcorrente says:

    Caro rudy,

    …Dal mio ultimo post Nr 67, cari amici, non ho piu´avuto tempo per seguirvi, per cui li salto in blocco…..

    Dieri mossa molto saggia e perspicace, direi molto conveniente…
    Comprendo,ma ti dò un consiglio, non farti prenedere troppo dalla “frenesia del mattone”, ho visto gente uscirne alterata nella psiche”.
    Attento agli impresari e alle banche e ai prestasoldi..
    Fatti consigliare da Ber ,se hai dei dubbi!

    Come vedi tutti consigli da amico !

    cc

  26. sylvi
    sylvi says:

    Ps x Pino

    Sa mica se D’Alema tiene l’Icarus in Lega Navale a Gallipoli?
    Penso di no! Le Leghe navali sono troppo ” proletarie”!!!!!!

    Sylvi

  27. Controcorrente
    Controcorrente says:

    cara Sylvina,
    vedo che il sonno ti è stato di ristoro!
    Sono contento che tu sorridi al postato di Linosse,presumo il secondo !
    Ovviamente,la colpa è della CgIL e della sinistra , se la burocrazia in Otalia non funziona !
    Per cui dormi sonni tranquilli ,Bossi pensa a te, e quando ci saranno le banche patane,di sicuro fiumi di patani, scorreranno nelle casse delle Pmi, basterà un semplice modulo di richiesta, nella locale sezione patana!

    cc

    In fondo bastava eliminare Ballaman per eliminare il problema…

  28. sylvi
    sylvi says:

    caro CC,

    ieri sera hai lasciato fuori parecchi “benemeriti” della mia regione;
    te ne segnalo uno perchè esprime benissimo il sentimento di “spaesamento” dell’Istria, il sentirsi “uno e trino” in quelle terre che amava appunto perchè mitteleuropa:
    Fulvio Tomizza. Ma ce ne sono molti altri!

    Non raccontiamoci storie: la dx voleva una squola perchè ” bisogna tenerli ignoranti perchè siano ubbidienti” me lo ripeteva sempre mio nonno!
    La sx…per lo stesso motivo!!!!!!!!!!!!!!!

    Hai mai pensato: che gran donna Maria Teresa che , senza aspettare la Rivoluzione Francese, rese obbligatoria la scuola primaria anche nei territori che, sapeva benissimo, si sarebbero rivoltati appena possibile.
    E’ come allevarsi serpi in seno.
    E lei lo fece!!!
    Meditate gente!

    Sylvi

  29. Anita
    Anita says:

    x CC #313

    Caro CC,

    1) Non mi piacciono i paragoni.

    2) ”PIU’ MEGLIO DI TE”

    Si puo’ dire in Italiano?
    In inglese NO, sarebbe: More better.

    Ciao, Anita

  30. Controcorrente
    Controcorrente says:

    Appunto cara sylvi,

    mi sembra che pur con qualche ritardo , le dx stiano riflettendo seriamente e pare con successo, almeno in Otalia.
    Ancora un pò e distruggeranno tutto il lavoro di Maria Teresa,che la Santissima Trinità la annoveri accanto al triangolo magico!

    cc

  31. sylvi
    sylvi says:

    caro CC,

    fino a quando
    tu e il bidello colto che passa il tempo in sala prof o in cucina a fare manicaretti…anzichè darci dentro di ramazza, continuate a darmi della leghista…significa che non riflettete e non studiate alternative a questo Stato colassato o a quattro bifolchi con il sole alpino sugli occhi.
    Lo Stato attuale è alla frutta, la Lega e anche il Meridione ce ne propongono due più piccoli…voi illuminati dallo Spirito di Marx non sapete cosa proporre….
    Dici che il +3 della Germania non durerà…mi fai pensare a quel Carosello del “dura minga, dura no”!!!
    Beh io penso in Grande, ma attenta alla fattibilità!!!
    Ciaooooooooooooo
    Sylvi

  32. Controcorrente
    Controcorrente says:

    cara Anita,

    PIU’ MEGLIODI TE, in Otaliano è un errore da BLU,BLU BLU ti direbbe la docente asburgica Sylvi…
    Da bocciatura…è una forma scherzosa che io adotto sovente..!!
    Il senso recondito te lo lascio immaginare !!

    ciao
    cc

  33. sylvi
    sylvi says:

    cara Anita,

    Riccardo, che ho tre giorni alla settimana, mi dà la misura della mia età.
    ” Una morta che trotta” direbbe il nostro amico perso nelle brume di FB!!
    Cammina incerto e quando non ce la fa va a gattoni a tuttta velocità.
    Fin’ora non avevo sofferto di mal di schiena…ma ora…
    Anche mio figlio sta comprando casa, così mia nuora lavora anche lei a tempo pieno…e naturalmente bisogna dare una mano, anche perchè la consuocera è intrappolata fra le riforme Gelmini.
    Però una bella fetta della mia libertà se n’è andata…anche se ” il naufragar m’è dolce in questo mare.” come dice Leopardi

    ti abbraccio
    Sylvi

    x Peter
    Anita lo sa, ma lei che era dubitoso…
    mio nipote ha dei bellissimi occhi azzurri. Si ricorda di Mendel?

    Sylvi

  34. Controcorrente
    Controcorrente says:

    cara Sylvi,

    nessuno ti vieta di Pensare alla Grande,anzi per me la puoi pensare alla Grandissima!!!
    Peccato che manchi il marco, ti potrebbe spiegare, il senso degli esorcismi, ma credo che ti basti consultare tua Zia suora!
    In effetti io non so se le cose andranno come nel primo “post” di Don chischiotte postato da Linosse, sull’ottimismo.
    Dopo averlo letto ,mi sono toccato sai dove…!!
    In tutti i casi, su una cosa possiamo concordare..se ci sarà una catastrofe economica la colpa sarà nell’ordine dei Comunisti,della Cgil e dei catastrofisti in genere, poichè il loro “pessimismo”sarà la sola ragione del fallimento dell’Economia .
    In fondo bastava solo un pò di ottismismo, noh?
    Convieni Sylvina..
    Su coraggio un pò di ottimismo e di speranza..!!
    In piena crisi poi, basterà eliminare quei due piccoli ostacoli sulla via del progresso et voilà , il gioco è fatto..
    Che Tomizza ti sia benigno!

    cc

  35. sylvi
    sylvi says:

    caro CC,

    fin che posso…
    a Udine il Malignani è un ITIS di grande tradizione e anche grande serietà.
    Non ha risentito a lungo della “guerra dei somari”…se li è scrollati.
    Te ne parlo perchè, non sarò precisa, sta attrezzando un biennio post diploma di aeronautica e meccanica per futuri tecnici, agganciato alle grosse imprese del territorio,( Danieli, Pittini..) e all’Università.
    Praticamente baypassa il triennio universitario dei dottori da operetta.

    Metodo tedesco!
    Ciao
    Sylvi

  36. Controcorrente
    Controcorrente says:

    Cara Maria Sylvi d’Asburgo,

    ma scusa ancora insisti,dopo che che in post precedenti ti abbiamo fornito prove a valanga che crediamo cecamente o ciecamente, nel metodo PIU’ Meglio, o Piu’ Migliore del Patriarcato di Aquileia….
    In fondo in Otalia esistono due sole Eccellenze ,il sopraddetto e Bisceglie!

    cc

  37. peter
    peter says:

    mi hanno fregato le pere rimaste sull’albero del giardino di fronte! brutto segno…E poi, si puo’ essere piu’ villani? erano le ultime, aspettavo pazientemente che maturassero…grrrr!
    Dolci, succose, polpose…
    Se pesco i vicini…

    Peter

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