11 settembre (2001) e 17 settembre (1982): i due pesi e due misure che stritolano la nostra morale. E la nostra credibilità

La profonda ipocrisia e disonestà, nel senso anche di malafede, dell’Occidente, cioè dell’Europa e degli Usa, appaiono in tutta la loro grave enormità dal confronto tra queste due date e relative rimembranze: 11 settembre 2001 e 17 settembre 1982. La prima data è – come sanno anche i sassi – quella dell’abbattimento delle Twin Tower di New York. Ma la seconda? Chi di noi occidentali se la ricorda? No, non è la presa di Porta Pia, quella è del 19 settembre, se non erro.  Non ricordate, vero? E’ il giorno della strage di Sabra e Chatila. Vale a dire, della terribile mattanza – tra i 3 e i 6 mila civili ammazzati a sangue freddo, le donne e le bambine dopo essere state stuprate, le donne incinta dopo essere state sventrate e massacrate con il feto messo loro in braccio – fatta eseguire a Beirut dai militari israeliani alle milizie collaborazioniste dei falangisti cristiani nei campi profughi palestinesi di Sabra e Chatila. Falangisti cristiani… Questo è dunque il cristianesimo in Libano?
Per i 2.750 morti delle Twin Tower (cifra recente di Repubblica), che l’approssimazione giornalistica anche della Rai fa diventare sempre “oltre 3.000 morti”, è stata immediatamente scatenata l’invasione dell’Afganistan e ogni anno si fanno celebrazioni e ricordi vari non solo nei giorni che cadono l’11 settembre. In più, suoniamo a rotta di collo la grancassa del dolore, esibito in modo fin troppo eccessivo, e delle accuse all’islam intero. Al punto da scatenare una campagna contro “la moschea a Ground Zero”, sorvolando disinvoltamente – as usual – che non si tratta niente affatto di Ground Zero. E’ come urlare contro una moschea in piazza S. Pietro a Roma mentre invece si intende farla in corso Vittorio Emanuele, o a Milano contro una moschea in piazza Duomo mentre invece si tratta di farla in piazza Cavour o in piazzale Augusto. Insomma, il solito nostro barare.

Per il massacro a sangue freddo di Sabra e Chatila, uno dei vari fatti compiere dagli israeliani ai cristiani falangisti o compiuti in prima persona in Libano, non è invece successo nulla. Anzi, il suo responsabile, il generale israeliano Ariel Sharon e vari altri ufficiali dei servizi segreti e dello stato maggiore, è in seguito diventato capo del governo israeliano! Reputo grave che un popolo affidi il proprio governo a un soldataccio con le mani così lorde di sangue, ma questi sono affari del popolo israeliano. Che però a un certo punto su questa orripilante vicenda ha prodotto persone capaci di autocritica e dolore, come il regista Ariel Folman con il bel film Valzer con Bashir. Noi invece navigando in senso opposto abbiamo prodotto i Giuliano Ferrara, Paolo Guzzanti, ecc.

Insomma, il solito due pesi e due misure elevato all’ennesima potenza, che individua, descrive e misura alla perfezione il nostro abisso morale e la vera natura della nostra politica in Medio Oriente. Si noti che il massacro di Sabra e Chatila – durato qualche giorno e non un paio d’ore – è stato reso possibile dal fatto che la Casa Bianca decise di evacuare da Beirut con 15 giorni di anticipo i suoi militari fatti arrivare per proteggere la disgraziata e affamata popolazione civile dei campi profughi dai massacratori falangisti cristiani e dagli stessi militari israeliani, che con un esercito di 30 mila soldati e centinaia di carri armati, appoggiati da un nugolo di aerei ed elicotteri fa guerra, avevano da qualche tempo invaso il Libano. Il loro traguardo era schiacciare la Resistenza palestinese e far fuori anche Arafat. Dopo una serie di trattative questi evacuò dalla città i suoi uomini e le armi imbarcandosi nel porto di Beirut per trasferirsi  a Tunisi, e i campi profughi rimasero privi di protezione militare motivo per cui per proteggerne la popolazione arrivarono le truppe di alcuni Paesi, Stati Uniti soprattutto. Insomma, partendo all’improvviso, con due settimane di anticipo su quanto concordato, gli Usa hanno la grave responsabilità di avere spianato di fatto la strada alle belve. Fermo restando che il tracollo morale dell’Occidente verso il mondo arabo e islamico è iniziato con la spedizione di Napoleone in Egitto ed è proseguito senza sosta fino ad oggi, è esploso con il colonialismo inglese e francese per diventare il cancro che ancora oggi ci consuma con la politica angloamericana in Medio Oriente. Nel passato recente c’è da dire che come Londra ha la responsabilità delle tragedie etniche e territoriali dell’Iraq e dell’India/Pakistan, così Parigi ha la responsabilità del sistema politico confessionale che dilania il Libano da decenni anche con guerre civili: i cosiddetti cristiani, infatti, non vogliono assolutamente perdere il predominio assegnato loro dal colonialismo dei cattolici francesi.

La sporcizia intellettuale, la disonestà politica e l’opportunismo voltagabbanesco di noi occidentali, e italiani in particolare,  è descritta alla perfezione dalla parabola dell’arcitaliano, come lui stesso si pregia definirsi, Giuliano Ferrara. E mi scuso se in un tale contesto nomino un personaggio così imbarazzante. Ferrara è partito prendendo a suo tempo a pugni in diretta tv un direttore di orchestra che rifiutava di dedicare ai martiri di Sabra e Chatila il concerto in esecuzione in piazza a Torino ed è arrivato a organizzare a Roma l’Israele Day, e fin qui passi, ma poi anche l’ossequio ruffiano e conformista, se non anche leccacingoli, a qualunque eccesso e crimine dei dirigenti politici e militari israeliani. Insomma, un paladino tra la Oriana Fallaci e la Giovanna d’Arco dell’ultrasionismo arabofobo duro e puro, che ci spinge alla guerra globale con l’islam. Non è cambiato solo Ferrara, del quale non frega niente a nessuno, ma anche gran parte di noi, sinistra compresa. Marco Travaglio, l’eroe dell’antiberlusconismo duro e puro, ha applaudito anche lui il massacro di Gaza definendo l’invasione israeliana una giusta risposta ad una aggressione. Lo ha cioè definito negli stessi termini in cui di recente l’ha definita Berlusconi e prima di lui il voltagabbana Paolo Guzzanti e la colona ultrasionista arabofoba Fiamma Nirenstein, portata da Berlusconi nel nostro parlamento nonostante risieda in una colonia vicino Betrlemme.

A Beirut e in Libano ho fatto il giro di vari campi profughi e degli annessi luoghi delle varie stragi e massacri di palestinesi compiuti dagli invasori israeliani e annessi fiancheggiatori cristiani. Ne sono uscito abbastanza scosso. Mi venivano in mente spesso le parole di un film: “Ho visto cose che voi umani….”. Umani? Il livello di vita degli ormai oltre 400 mila profughi palestinesi, ammassati nei campi in condizioni semplicemente disastrose, è nella stragrande maggior parte dei casi miserabile. L’aumento demografico ha nel frattempo raddoppiato i palestinesi, che però sono costretti a vivere negli stessi spazi angusti dei campi perché è vietato ampliarli. Anzi, gli spazi sono diminuiti perché ci sono campi non più ricostruiti in tutto o in parte dopo le tragedie dell’82. Solo da poco tempo i palestinesi hanno acquisito il diritto al lavoro, ma solo dietro domanda al ministero del Lavoro e annessa autorizzazione, se concessa. In ogni caso i palestinesi devono lavorare sotto padrone e NON possono svolgere professioni autonome come fare il medico, l’avvocato, l’ingegnere, ecc. Non credevo alle mie orecchie quando mi hanno detto che per comprare un televisore o un frigorifero i palestinesi devono avere l’autorizzazione dei servizi segreti libanesi! Il problema è che per evitare “l’inquinamento” di oltre 400 mila musulmani i cristiani non vogliono assolutamente che i palestinesi abbiano i diritti civili: da ormai 60 anni. Grazie ai cristiani, in Libano i palestinesi sono trattati decisamente peggio che in Giordania e Siria, dove esistono gli altri loro campi profughi. I palestinesi, ammassati in ghetti e sottoposti a mille divieti e al continuo furto della loro terra perfino a casa loro in Palestina, sono diventati di fatto gli ebrei moderni, una diaspora di massa della nostra era: per loro però niente “diritto al ritorno”…. Il lato comico, si fa per dire, è che i palestinesi NON vogliono diventare libanesi, non ci pensano neppure da lontano, vogliono infatti restare palestinesi in attesa del chimerico tornare a casa, cioè in Palestina. Nel frattempo però, ovviamente, vogliono i diritti civili, ma sono trattati dai cristiani libanesi come neppure Umberto Bossi si sognerebbe di fare con gli extracomunitari o i rom in Italia.
Il viaggio è stato organizzato dal comitato “Per non dimenticare Sabra e Chatila”,
che dal 2000 organizza ogni anno una visita pellegrinaggio sui luoghi dei massacri grazie all’impegno del grande giornalista Stefano Chiarini, purtroppo scomparso poco tempo fa, e dal Forum Palestina. Chiarini, amato in LIbano non solo da tutti i palestinesi, con la sua inossidabile volontà è riuscito – tra l’altro – a far diventare un sacrario la discarica di Chatila dove erano stati gettati a mo’ di immondizie ciò che restava dei corpi delle migliaia di palestinesi vittime della “soluzione finale” voluta da Sharon ed eseguita dai miliziaoni cristiani. Dagli incontri cui ho assistito e partecipato tra personalità libanesi ed esponenti del comitato sono venute fuori alcune buone notizie. La prima è che il leader del movimento Almustaqbal, una delle maggiori basi dell’attuale governo di Saad Hariri, figlio del precedente capo del governo Rafic Hariri ucciso in un attentato assieme a sette uomini della sua scorta, si è impegnato a farci trovare per la visita dell’anno prossimo il pieno diritto dei palestinesi al lavoro, segno che l’opera di Chiarini e la credibilità del comitato sono notevoli. Da notare che il leader di Almustaqbal è un Hariri, cugino dell’attuale primo ministro. La seconda buona notizia è che Walid Jumblat, il leader della minoranza drusa, progressista,  s’è impegnato anche lui per la piena conquista dei diritti civili per i profughi palestinesi, per i quali è da sempre all’opera, pur avvertendo che il processo sarà lento. Infine, Talal Salman, direttore ed editore del quotidiano Assafir, il più autorevole del Libano (non ha mai interrotto le pubblicazioni neppure durante la guerra civile), ha spiegato che secondo lui l’attacco all’Iran non ci sarà. Opinione ripetuta giorni dopo da Jumblat.

Sono stato tra l’altro a Kana, il paesino nel quale gli israeliani nel corso dell’ultima invasione del Libano hanno bombardato due palazzi con la scusa che “da lì sparavano contro i nostri soldati”, con il risultato di fare un massacro di decine di civili, soprattutto bambini. Che quella israeliana fosse una scusa lo faceva intuire l’orribile frase di uno dei massimi comandanti militari – “Per ogni nostro caduto uccideremo cento di loro” – inferocito per l’imprevista resistenza opposta dalle milizie di Hetzbollah. In realtà, come è facile appurare andando a Kana, gli israeliani volevano uccidere i due comandanti militari di Hetzbollah che abitavano con le loro famiglie in quegli affollati palazzi, e per uccidere loro hanno massacrato decine di civili innocenti. Ne pubblico parte delle foto. Così come pubblico parte delle foto che mostrano le orrende condizioni di vita nei campi profughi palestinesi e come è ridotto ancora oggi il campo di Chatila. Non c’è bisogno di didascalie. Purtroppo.

Il campo profughi di Sabra non è stato più ricostruito, tanto era stato ridotto a macerie e a montagne di cadaveri. Gli israeliani avevano chiuso in una morsa di acciaio i due campi respingendo indietro, mandandoli così a morte certa, i disgraziati terrorizzati che cercavano scampo fuggendo. Il regista di Valzer con Bashir racconta le telefonate di militari di truppa come lui per avvertire Sharon che  “sta accadendo qualcosa di allarmante” e la gelida risposta di Sharon: “La ringrazio della telefonata”. Della quale peraltro non aveva bisogno: è assodato che con il suo stato maggiore si godeva lo spettacolo del massacro osservandolo con il binocolo dai piani alti di un palazzone immediatamente fuori dal campo. Che a un certo punto gli israeliani di notte hanno illuminato dall’alto con i fari fotoelettrici per permettere allo sciame di pluriassassini di condurre meglio il lavoro loro affidato. C’è chi crede, anche tra gli israeliani, che forse tutto ciò è il motivo per cui Dio ha ridotto da anni Sharon in coma irreversibile e per farlo soffrire il più possibile non si decide a farlo spirare: il “grande condottiero” è da anni solo un misero tronco umano, che di umano ormai non ha neppure il poco che aveva prima, tenuto accanitamente in vita artificiale a mo’ di totem e reperto archeologico nazionale. Riguardo tale convinzione circa l’operato di Dio, no comment.

Per i morti delle Twin Tower è stato invaso l’Afganistan, poi anche l’Iraq. Per quelli della guerra civile in  Kosovo è stato messo in moto e fatto funzionare il Tribunale Internazionale. Per Sharon e i massacratori di Sabra e Chatila non è successo nulla. Stefano Chiarini e altri erano riusciti a fare intervenire la giustizia del Belgio, che per i delitti contro l’umanità può intevenire ovunque, ma tutto è stato messo a tacere: Israele e gli Usa sono troppo potenti: loro non si lasciano processare, quale che sia l’atrocità commessa. Qualcuno dovrebbe ricordare loro che quando la nostra Democrazia Cristiana era sotto scandali vari il suo leader Aldo Moro in parlamento scandì con orgoglio che “la Democrazia Cristiana non si fa processare!”, e che sia Moro che la DC hanno fatto la fine che hanno fatto: meglio sarebbe stato se avessero accettato di essere processati. Anche Silvio Berlusconi, come è ormai evidente da anni, non si lascia processare, ma tralasciamo.

Alcuni dei massacratori sono diventati ministri del Libano mentre altri campano comunque tranquilli. Almeno uno fa il taxista e ancora oggi si vanta di averne “sgozzati un sacco” e che il problema era “se stuprare le donne prima o lavorare subito di coltello o ascia”. Coltello o ascia? “Eh sì, perché gli israeliani ci avevano fornito di quelle armi per evitare che usando le armi da fuoco suscitassimo allarme e capissero anche fuori dal campo che era in corso un massacro. Però alla fine per sbrigarci abbiamo usato anche le armi da fuoco e gli esplosivi per cercare di cancellare la tracce”.
Che però non sono cancellabili. Non negli animi degli esseri umani non accecati dall’odio e dal fanatismo.

Due pesi e due misure: una tenaglia che stritola la nostra morale. E la nostra credibilità.

Non è il caso di volere giustizia? Non vendetta: ma giustizia.

668 commenti
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  1. Cerutti Gino
    Cerutti Gino says:

    ..viene loro una sincope.
    Perdinci! Bisogna che mi dia da fare con una ripassata alla grammatica.
    Io spero che me la cavo.
    C.G.

  2. Follotitta
    Follotitta says:

    Caro Alessandro, la ringrazio! Che in questo blog qualcuno sia d’accordo con qualcun altro e’ veramente un avvenimento degno di festeggiamenti; purtroppo solo virtuali, ma fanno sempre allegria. La saluto. F.

  3. Anita
    Anita says:

    x Cerutti Gino

    Non vivo in Francia e negli US stanno considerando seriamente di NON cambiare le tasse di G.W.Bush.

    Lei mi fara’ il favore di togliere le sue mani ed il suo naso dalle mie tasche.

    Grazie,
    Anita

  4. Anita
    Anita says:

    x Ber

    Molti non sono nati ricchi….allora?
    Spesso sono quelli che sperperano di piu’…come nel caso degli Obama.
    Anche nella vita personale sono come “children in a candy store”.

    Anita

  5. Linosse
    Linosse says:

    Caro Follotitta,come non essere in sintonia con i suoi documentati commenti che si leggono volentieri.Prof. di storia e letteratura in USA?
    Poi conterraneo e di Cisternino, parvula sed pulcra,che più?
    Saluti

  6. Anita
    Anita says:

    x Ber

    PS:
    Almeno 7 Presidenti sono nati nelle log cabins.
    Nati poveri: Abraham Lincoln. Andrew Jackson, Andrew Johnson e Lyndon Johnson, Truman, G.H.Bush, Bill Clinton e tanti che veramente non so o al momento non mi ricordo.
    Credo anche Ike Eisenhower.
    Altri come Obama sono di umili origini, non poveri.
    Condoleezza Rice e’ nata in una capanna col pavimento di terra.

    Anita

  7. peter
    peter says:

    x Linosse

    scusa tanto, ma non eri di origini sicule trasferito in Abruzzo o Marche?!
    Non mi dire che sei pugliese anche tu??

    Peter

  8. peter
    peter says:

    x Anita

    log cabins? capanne fatte di tronchi? Anche il papino di G.W. Bush? ma va la’, non mi dire!
    E poi com’e’ che capanne col pavimento di terra (Condoleeza) erano legali in US?!

    ciao, Peter

  9. Linosse
    Linosse says:

    Peter,non sono nato in Puglia ma sono di origini pugliesi,Bisceglie.
    Sono italiano a puntate,un pò qui,un pò li un pò in mezzo mondo,per adesso
    L.

  10. Pino Nicotri
    Pino Nicotri says:

    x Alessandro

    Ahhhh, ma allora ha deciso di farmi piangere…. Alle porte del cielo non bisogna bussare, tanto non te le aprono. Nel cielo ci si deve tuffare, e volarci, sguazzarci, senza chiedere permesso. Dio è troppo distratto, e gli Dei troppo intenti a godersi la loro condizione. Mi par di ricordare che quando facevo l’amore sprofondavo negli occhi dell’amata; molto meglio che volare nel cielo. Non so se mi spiego.
    Le porte del cilo le aprono gli occhi dei bambini, lo sguardo dei poveri e dei perdenti, lo sguardo dei semplici, il sorriso degli innoenti. Gli occhi delle persone amate…
    Mi fermo qui. E’ meglio.
    La ricambio con questo: http://www.youtube.com/watch?v=rzGy3Bhov48&feature=related

    Un forte abbraccio.
    pino

  11. Follotitta
    Follotitta says:

    Per ‘La lega fa schifo’ (233). Una nota storica: il clientelismo non lo ha inventato la DC, in quanto esisteva sin dal tempo dei Romani, che lo avevano reso la base delle loro relazioni interpersonali. Vi era il cliente e vi era il patrono. Il cliente aveva l’obligo solenne di servire gli interessi e i desideri del suo patrono. In ritorno riceveva favori, quali un lavoro o assistenza legale, e protezione. Il tutto governato da una sorta di codice d’onore del cliente nei confronti del patrono (anche la mafia non si e’ inventato niente). Il sistema era poi complicato sia dagli schiavi liberati che automaticamente diventavano clienti dell’antico padrone, sia dal fatto che un cliente a sua volta poteva essere un patrono e avere altri clienti al proprio servizio. E ancora dal fatto che non solo individui potevano diventare clienti, ma intere citta’ e stati. Anche Re stranieri potevano diventare clienti di Roma, e poteva succedere che un re straniero giurasse fedelta’ come cliente a un singolo individuo. Insomma nel ns dna il clientelismo e’ connaturato, tant’e’ che su di esso il diritto romano, a parte i rapporti di clientela con gli stati, non ha mai legiferato E infatti quando subentra l’onore, la legge se ne va a farsi friggere.

  12. peter
    peter says:

    x Pino

    ma no, era che Alessandro una settimana fa scriveva di ‘luci false agglomerate dell’oblio’, o roba del genere…
    Infatti sono gia’ cadute nell’oblio, o forse lei, Pino, non l’ha letto, perche’ giustamente a tutt’altre faccende affaccendato.
    Ho letto il suo post, e lo apprezzo. Ma il paragone tra il settembre 1982 a Shabra e Shatila col settembre 2001 a NY e’, come dir, poco ‘cool’. Sono certo che lei mi capisce

    un caro saluto

    Peter

  13. Controcorrente
    Controcorrente says:

    Caro Follotitta,

    con le tue domande, secche e asciutte, di diritto, ti sei “iscritto” ad un Club , molto esclusivo.
    E’ il Club, di quelli che da tempo , vorrebbero ,dal Sig Marco Tempesta , da Bisceglie,delle risposte a delle domande.
    Meglio delle risposte in argomento con le domande !
    Il primo a cedere su questa “perigliosa via” è stato il Bidello di Piano, di terza classe Uroburo.
    Egli dopo un’onerosa carriera ed aver consolato per tanto tempo, Prof e docenti sconsolati, da pestiferi ragazzotti a Forlimpopoli ,alla fine cedette e si è rassegnato a chiamare il Marco , solo più “Pistola” ,rassegnandosi ad editare per il futuro un corposo manuale di Arte Culinaria.
    A testimonianza devo dire che gli inizi sono stati ottimi,ho avuto l’onore di essere suo ospite per dei Brasati.
    Non è chiaro il motivo per cui il nostro eroe da Bisceglie, non si sia mai offeso, presumo per lo “sguardo magnetico” che Uro, forte della sua esperienza di consigliere spirituale di docenti e prof , in-cute, ….un’aura nascosta… che sovrasta quella di marco, per incomprensibili ragioni…eh,ehe,eh…

    Devo dire che i due Club , quello dei Congiurati del Complotto del Caciucco di Cecina (in preparazione la versione italiana ,con traduzione mia) e quella dei Marco tempesta in attesa di risposte ,ancora non si è mai riunita.
    Per cui ,sarebbe bello un giorno,riunirsi per una serata o pomeriggio conviviale, nella speranza di sentire la marmitta scoppientante di una lambretta d’epoca!

    cc

  14. peter
    peter says:

    caro Follotitta

    forse bisognerebbe distinguere tra epoche romane diverse…
    La mafia e’ un’altra cosa, poi, dato che nel suo ambito il ‘patrono’ non si puo’ scegliere, e’ lui a scegliere i clienti, spartendosi il territorio con altri patroni, o padrini, che sta’ al povero cristo conoscere, senno’ sono dolori. Dei vecchi amici che prestavano servizio in Sicilia mi dicevano cosa i poveri cristi devono fare se vogliono luce, acqua, telefono, se gli hanno rubato il cane, o svaligiato l’appartamento o la casa, etc. Gli conviene essere nei ‘good books’ di qualcuno sempre e comunque, e soprattutto sapere chi e’ il qualcuno cui rivolgersi, e non sbagliare.

    Il sistema clientelare romano, una cosa un po’ da tardo impero, venne mutuato dalla chiesa cattolica primordiale e formo’ le basi del successivo feudalesimo

    un saluto

    Peter

  15. Pino Nicotri
    Pino Nicotri says:

    x Peter

    La capisco. Ma il paragone lo faccio non tra di due avvenimenti, bensì tra le nostre rispettive commozioni. E’ qui che casca l’asino.
    Quando in redazione guardavo in diretta tv i poveri cristi che si lanciavano da quei grattacieli per sfuggire alle fiamme, andando così a spiaccicarsi sull’asfalto, ho provato non so dire cosa. Qualcosa di orribile e irreale aggravato dal fatto che il giornalista Rai parlava e straparlava senza neppure accorgersi di quei disgraziati e che era piombato il secondo aereo. Forse lì ho misurato il nostro distacco dalla realtà.
    Di tutto ciò me ne sono ricordato camminando per Chatila. E per gli altri luoghi della condizione umana bastonata a sangue.
    Buona serata.
    pino

  16. Controcorrente
    Controcorrente says:

    caro peter,
    guarda che se non erro, di “clientes” , nè parlava già Cicerone e non era, se non erro,ancora , Tardo Impero !!

    cc
    ps -anzi non era ancora Impero !

  17. Popeye
    Popeye says:

    x Follotitta
    E’ stato scritto su questo blog da vari bidelli, che la sinistra non ha mai commandato o andato al governo. Mi puoi spiegare allora come ha fatto il comunismo a fare tutte quelle cose to tu dici hanno fatto?
    Tu, caro e incredibile Follotitta, che vivi nell’Usa sai che il comunismo vale meno del due di picche alla briscola, sai pure (forse no) che il comunismo e’ a 180 gradi dal capitalismo americano, mi spieghi allora perche’ i cittadinmi americani hanno tutte quelle cose da te citati e di piu’.
    Se hai difficolta’ a dare una spiegazione per questi fatti allora ci puoi dare la tua definizione di “comunismo”?
    Se necessario ti puoi fare aiutare dai vari bidelli.

  18. sylvi
    sylvi says:

    Grazie mille a Follotitta,

    è esattamente il tipo di sistemazione che cercavo.
    L’ho messo in evidenza, con n. di telefono.

    E grazie anche a Peter per eventuali informazioni.

    Sylvi

  19. Popeye il Defunto
    Popeye il Defunto says:

    Caro Cerutti,
    Quella tassa gia’ esiste nell’Usa. Si paga una percentuale sul guadagno ogni volta che un asset viene venduto. Se Sarkozy ha una cosa oltre la estistente tassa, hai ragione tu, Sarkozy e’ kommmuuuunnniiiiisttttAAAAAAAAA!

  20. Popeye
    Popeye says:

    con le tue domande, secche e asciutte, di diritto, ti sei “iscritto” ad un Club , molto esclusivo.
    ———–
    Caro CeCi,
    Finalmente siamo d’accordo. Ma non e’ necessario nominare questo Club ma ha inizia con “P”.

  21. Follotitta
    Follotitta says:

    Caro CC (268), la ringrazio della mia inclusione nel club e sopratutto dell’invito, che poi, trattandosi di caciucco, e’ veramente invitante. Purtroppo l’invito per ora lo debbo gentilmente declinare almeno per i prossimi mesi. Ma quando si presentera’ l’opportunita’ di una mia visita in It, dove fra gli altri, che sarebbe troppo lungo menzionare, vivono 2 dei miei figli, lei sara’ il 1mo a saperlo. Per quanto riguarda la mia diatriba con Marco, per me si tratta di appigli che lui mi da con molta generosita’ e a cui io mi appoggio molto volentieri per esporre quello in cui credo non solo a lui, ma spero, a tutti. E quello su Marx era veramente un appiglio da non perdere. Lei, Uro, AZ, Pino, ecc invece non siete molto generosi in fatto di appigli, anzi direi che siete alquanto taccagni, e quindi non vi sara’ mai una nutrita corrispondenza fra di noi, sopratutto per la noia che verrebbe fuori dall’essere d’accordo su quasi tutto. Ma sappiamo dove ci troviamo e se cerchiamo opinioni sappiamo dove trovarle, anche in modo indiretto. In fondo si tratta solo di conversare del + o del -. Peccato non vi sia un caciucco da gustare sul tavolo, ma solo una tastiera. Ma per ora accontentiamoci, non si puo’ avere tutto. La saluto. F.

  22. Cerutti Gino
    Cerutti Gino says:

    “Lei mi fara’ il favore di togliere le sue mani ed il suo naso dalle mie tasche.
    Grazie,
    Anita
    ——————————————————————————–
    Perchè, puzzano?
    Non si preoccupi ineffabile signora, ho mani ben curate
    e il mio olfatto non lo sciupo, non l’ho mai sciupato per correre come un forsennato dietro al denaro per annusarlo, sniffarlo.
    Garantito: si vive meglio. Lavorare per poter vivere e non vivere solo per lavorare.
    Urca! Stasera mi sento filosofo.

    C.G.

  23. peter
    peter says:

    x CC

    gia’ con Cicerone il sistema era ‘maturo’, infatti si instauro’ l’impero, un’istituzione affatto ‘fascista’.
    I romani, in genere, ci tenevano ai loro standards. Un’espressione che non dimentico mai, e’ che ‘l’incompetenza e’ la peggior forma di corruzione’

    Peter

  24. peter
    peter says:

    x Sylvi

    ma cara signora, Cisternino si trova a 50 km a Nord di Brindisi!
    Viene inclusa nel ‘Salento’ solo per ragioni pubblicitarie, dato che tutto cio’ che e’ a Nord di Brindisi e’ ‘neither here or there’…per cui i furbi locals decidono di chiamarlo Salento, un nome noto anche se non chic…
    Le assicuro che se vuole visitare il Salento non va bene soggiornare cola’!!!
    E stare in un trullo a dicembre non e’ esattamente divertente…
    Un proverbio del loco fa ‘ vai a dicembre a star nel trullo, se sei turista o citrullo’…

    Peter

    ps

    le ‘eventuali informazioni’ mi paiono ormai non richieste…la malattia fa il suo decorso. Ahmen

  25. Cerutti Gino
    Cerutti Gino says:

    Ecco, vedi, Poppy, proprio cosî
    come volevasi dimostrare: fretta, velocità, corsa, affanno, stress.
    E la vita passa accanto.
    A che pro?
    màh..
    C.G.

  26. Follotitta
    Follotitta says:

    Cara Silvy, ieri sul post di Linosse sarei intervenuto, perche’ si era fermato a Nord di Br e il Salento incomincia a Sud; ma lui l’ha postato con l’intestazione ‘1ma parte’ e cosi’ ho pensato che vi fosse una 2da parte. Poi e’ intervenuto Peter che e’ stato abbastanza esauriente e ho desistito. Stamane mi sono ricordato del trullo di Mauro e ho pensato bene di comunicarglielo. Fra l’altro mia cugina, non + di 2 sett fa, mi ha scritto che era andata al trullo con le amiche a raccogliere i fichi e le mele ranocchie, e questo, le assicuro, mi ha fatto fare un salto mortale per la gelosia. Felice di esserle stato di servizio. La saluto. F.

  27. Anita
    Anita says:

    x Cerutti Gino

    Di chi sta parlando?
    Non certo di me.
    Sono una vedova ormai da tanti anni e mi barcameno con gli interessi dei nostri e dei miei risparmi.
    Sono ancora capace di dare lavoro ad altri, se mi aumentano ancora le tasse non ce la faro’, e nemmeno le persone a cui do lavoro.

    No, le sue mani non sono sporche, al suo cervello manca qualche rotella.

    Io non ho mai commentato sulle sue risorse, chi le da il permesso di commentare sulle mie?

    Pensi per lei stesso e non per altri!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!

    Anita

  28. sylvi
    sylvi says:

    ….presumo per lo “sguardo magnetico” che Uro, forte della sua esperienza di consigliere spirituale di docenti e prof , in-cute, ….un’aura nascosta… che sovrasta quella di marco, per incomprensibili ragioni…eh,ehe,eh…CC

    Ecco perchè non ci sono più i bidelli di una volta….sono scomparsi, come le stagioni!…Passano tutto il tempo in sala professori…a spargere aure, nascoste, …dove?
    Nello sgabuzzino delle scope?
    Infatti, negli ultimi anni di lavoro, dovevo passarmi da sola la cattedra con l’alcool…ma forse era perchè non avevo approfondito Marx!!!

    Sylvi

  29. Follotitta
    Follotitta says:

    Cara Silvy, ho letto adesso il post di Peter e lo condivido, nel senso che un lungo soggiorno in un trullo, necessariamente isolato d’inverno, non e’ che sia l’ideale, a meno che lei e suo marito non siate una coppia particolarmente romantica in vena di godervi l’1 l’altra. Sono stato a Stromboli d’inverno e d’estate, e il soggiorno che ho preferito di gran lunga di + e’ stato quello invernale. Ma naturalmente e definitivamente, io sono io. Cosi’ come lei, in coppia col suo uomo, e’ lei. E io ho interferito sin troppo. Un saluto. F.

  30. peter
    peter says:

    x Follotitta

    beh, direi che ci siamo, siamo sulla stessa lunghezza d’onda…
    I trullli sono graziosi ed interessanti, ma inadatti per abitarvi d’inverno, specie se e’ un inverno rigido. E poi in aperta campagna…
    Non sono costruzioni salentine, comunque

    un saluto

    Peter

  31. sylvi
    sylvi says:

    cari Peter e Follotitta,

    noi, essendo coniugi abbondantemente stagionati, si potrebbe anche dire” barriquati” (orrore) da barrique, andiamo d’accordo quando possiamo contraddirci!!!
    Io pensavo a una soluzione tipo le pousadas in Portogallo o i paradores in Spagna: due gg qua e uno là.
    Per questo motivo faccio “alla tedesca” , quasi tutto programmato il dormire…ci resta tempo per tutto il resto.

    Comunque mi fa piacere leggervi, a Peter grazie del proverbio.

    Sylvi

  32. Anita
    Anita says:

    x Peter

    Secondo Condoleezza Rice, lei proviene da una famiglia di sharecroppers.
    Non so esattamente della famiglia di G.H.Bush, ma e’ sempre stata descritta come una “humble family”.

    Le capanne dei sharecroppers e degli emigranti stagionali le ho viste anch’ io, in particolare sulla West Coast della Florida nei campi di canna da zucchero.
    L’ultimo viaggio e’ stato nel 1992.

    Anita

  33. Follotitta
    Follotitta says:

    Caro Popeye, la risposta breve e’ le IDEE, la FORZA delle IDEE. Ma vedo che e’ lei ad avere difficolta’ a dare definizioni e dividere i fatti dai pregiudizi. E vedo anche che o lei non ha letto quanto da me postato per Marco (227-235-242) o se lo ha letto ne ha capito solo le virgole. Guardi, non e’ per fare l’arrogante, ne’ per sottrarmi -tutt’altro anzi lei mi invita a nozze- ma la inviterei a leggere con attenzione e sopratutto un min di apertura mentale i miei post e domani, essendo 1 altro giorno, ne riparleremo. Debbo anche una risposta a Uro (230) e quindi come vede, anche se certe fortune le sfuggono, sara’ in ottima compagnia. Il fatto e’ che sto uscendo e non credo lei non possa aspettare, anche per avere tutto il tempo di farsi una ragione del fatto che il mcartismo e’ finito da un bel pezzo. Un saluto. F.

  34. Controcorrente
    Controcorrente says:

    cara Sylvi,
    peccato che probabilmente ,non potrai “goderti” un mio Post che non è passato sulla scuola italiana!
    Non so Pino è già in gardo di postarlo!
    Ma veniamo a noi e al tuo ultimo Inserto che mi riguarda…
    In primis ,da Forlimpopoli mi dicono che il bidello al piano uroburo, ha ottime referenze..sempre puntuale, olio di gomito compreso nel pulire le cattedre, su cui fior di docenti hanno puntato nobili gomiti, tutti presi nell’arte del Riaggiornamento.

    In tutti i casi, la Gelmini lo risolverà,(il problema)almeno uno …se prima le cattedre erano unte ,perchè bidelli “bolscevichi “non le pulivano,adesso i docenti se le dovranno pulire con l’acool portato da casa dagli alunni..!!
    Sicuramenet un passo in avanti nella riorganizzazione della scuola primaria e secondaria..!!

    cc

  35. Uroburo
    Uroburo says:

    Caro Linosse,
    che la liberazione del Sud sia stata una brutale conquista militare non lo nega nessuno. Che abbia dato origine ad una rapina durata un secolo l’aveva già calcolato Gramsci nel suo bellissimo La quistione meridionale. Che il brigantaggio sia stata una sanguinosa guerra civile è noto. Non conoscevo i dati da lei portati, che però mi sembrano veramente eccessivi: sono perdite nell’ordine del 10%; tutti i cimiteri del sud dovrebbero portarne traccia e soprattutto dovrebbe portarne traccia la demografia del decennio successivo.
    A me pare che il Sud fosse comunque un paese gravemente arretrato, con un tasso di analfabetismo di gran lunga superiore a quello del Nord, Stato della Chiesa compreso!
    Se così non fosse non si capirebbe l’improvviso crollo della sua compagine statale di fronte a un migliaio di giovinotti senza né arte né parte. E comunque uno stato così prospero senza un esercito adeguato è uno stato suicida; ed una marina così potente che non è neppure in grado di difendere le proprie coste deve essere terribilmente inefficiente. Che dire poi del totale isolamento diplomatico del regno?
    Insomma caro Linosse io non volevo affatto sminuire le colpe della classe dirigente piemontese (e settentrionale in genere: i lombardi non sono certo stati meglio) volevo SOLO dire che accanto alle colpe del Nord (in realtà di piemontesi e lombardi) ci sono anche state delle gravi carenze del Sud, la cui classe dirigente non ha minimamente difeso la propria parte.
    Con tutto questo la mia opinione è che l’unità d’Italia sia stata una grande ed interminabile tragedia, che Garibaldi fosse un emerito imbecille, e che forse non valga neanche più la pena di tenere insieme due parti così diverse. Forse l’unità d’Italia è un lusso che nessuno si può più permettere ed una separazione consensuale potrebbe far ripartire una situazione che si è del tutto incancrenita.
    Se lei pensa che io sia un emulo del Bassi e della Silvy, le posso assicurare che si sbaglia di grosso. A parte la nevrastenia di Peter, nei suoi momenti peggiori, e la palese malafede del signor Popeye qui lo sanno tutti.
    Un cordiale saluto U.

  36. Controcorrente
    Controcorrente says:

    caro linosse,
    scusa il ritardo !
    Ma Il Lunedì è dedicato alla preparazione di piatti tipici piemontesi!

    SCOLARITA’ E ISTRUZIONE

    Devo ammettere che “faccio mie ” molte della perplessità della Sylvi!
    In più Le condirei però, in “bagna cauda”.(piemontese)
    Ovvero , io non sono quello che si potrebbe pensare un “appassionato pasdaran della Scuola Pubblica a tutti i costi,senza se e senza ma!
    Parlo solo per esperienza diretta, nel senso che tutti noi abbiamo in qualche modo, abbiamo avuto modo di sperimentarla,sia in veste di allievi che di genitori !
    Non v’è dubbio che come in tutti i casi della vita ,abbiamo avuto modo di sperimentare l’imbecillità delle sue componenti,senza distinzione di razza ,nè di partito, nè di ideologia.
    Questo sia nei suoi organi digerenti che docenti!
    Mi dà solo fastidio in modo esagerato la”caricatura aberrante ” e di parte che se ne fa oggi.
    Ovvero la colpa degli insuccessi,in Italia, sarebbe da addebitarsi alla Sx e alla CGIL, come se dal 68 in poi nascessero i guai, con insegnanti permissivi e pelandroni da una parte,uniti a genitori di Sx presuntuosi e cafoni !
    E’ la versione di comodo,che certe persone vorrebbero far passare,dimenticandosi che per esempio la maggior parte dei Sindacati della Scuola sono”indipendenti ” sic,sic..e strasic dediti da sempre ad un corporativismo esasperato..sic e stra sic..ovvero come farsi i cazzi propri …
    In questo quadro, rilevo, ma è solo un mio parere , che molte delle punte più avanzate dei “rivoluzionari del 68″, per quieto vivere si sono volentieri adattati al metodo del corporativismo,
    Ovvero il metodo che Pino descrive con il noto personaggio del’Arciitaliano Ferrarone.
    Dai Maestri di strada, ai maestri di” panza”,nell’arco di due decenni!
    Ovvero da note rivoluzionare con “kefia”, arrabbiatissime, a solerti mogli di industriali e funzionari vari ,lo stipendio…per togliersi qualche sfizio”…
    Detto ciò,..finiamola però con le “caricature di comodo”, ne ho pieni i pifferi..i sindacati ..ma quali per cortesia ..Snuff Snatis,snatos , Puzzos ect,ect,ect !!

    Per finire ,stranamente , la Sylvi, avvalora certe preoccupazioni mie, forse incosapevolmente facendo proprie certe considerazioni che storicamente sono molto recenti, partono dall’Illuminismo e dalla Rivoluzione francese…..prima non se parlava nemmeno l’istruzione era per pochi e strettamente clericale..
    I primi a porsi certi problemi e mettere ordine per una scuola pubblica ,furono proprio i Francesi con le varie Ecole…da noi esisteva il Prete e madonna santissima per le femmine le Suore!
    Copiammo parecchio dai francesi, dopo l’unità d’italia, quando ovviamente si trattava In ambito “nazionale”di costruire una scuola di classe,che fornisse una istruzione minima di base , per competere nella lotta tra le nazioni.
    Anzi,i Genocidi tra Europei cristianissimi!
    Purtuttavia, come sempre accade il diavolo come si dice fà le pentole..ma nascono pure i coperchi….!!
    e per fortuna!!
    Se insegni a leggere, finisce che leggi di tutto e magari ti fai pure idee strane , oltre alle storie iconografate sulle pareti delle chiese, con commento dal pulpito…e cantoria in accompagnamento!
    Quale fututo quindi per tagliar corto,…mah,mah direi con molta calma…discorso ancora lungo sul quale ritornerò , perchè mi interessa!

    cc

    ps- certo che Don Milani che faceva scuola a Barbiana,non si preoccupava troppo degli arredi,di sicuro,piuttosto che su modernissimi banchi con stampigliati soli patani,avrebbe scelto le tende.
    Così come per l’insegnamento della storia patria,di certo non so se avrebbe del tutto accettato, per esempio ,”l’irredentismo “(pure quello in chiave socialisteggiante avventurista ), condito dalle benedizioni di schiere di Cappellani Militari, suoi colleghi…
    mah e stra mah !!!!

  37. Controcorrente
    Controcorrente says:

    ps- al mio 291 x la Sylvi

    Quindi come vedi, Marx non c’entra nulla, anche in questo caso, ma vedo con piacere che al silenzio momentaneo di Marco, tu sei disposta a riempire immediamente il grande vuoto lasciato.
    Domani è un’altro giorno !

    cc

  38. sylvi
    sylvi says:

    Signor bidello,

    io non ho niente da spartire con Bossi, nemmeno la somiglianza del dito medio.
    Il mio sta al suo posto!!! Chiaro?
    Una lettura di Bon Ton di Lina Sotis le farebbe veramente bene!!!

    Silvi

  39. Cerutti Gino
    Cerutti Gino says:

    Perdinci come è inkazzosa la Komare!
    Non sopporta il Cerutti ma è in fondo un “affetto” reciproco.

    Molto meglio quando si cimenta nel quaglieggio, diciamolo.
    Lo dico.
    Ovviamente quando W(isky) Bush ha delapidato le casse dello Stato
    per quella guerra scellerata voluta da quei criminali Cheney & Rumsfeld, all’ineffabile signora non gli si è smosso neanche un pelo dei suoi baffi.
    Meglio andare a nanna, altrimenti chi la sente..
    C.G.

  40. Controcorrente
    Controcorrente says:

    caro uroburo,
    non sono proprio del tutto d’accordo con te, sul fatto che alla fine sia un fatto positivo,la divisione italica.
    Non servirebbe a nulla , nel senso che accentuerebbe il fatto che renderebbe il Nord ancora più invivibile di quanto non lo sia già ora ,almeno per i miei gusti.
    Che poi questo accada è un’altro discorso,dubito però che da un punto di vista economico ne trarrebbe tutto quel vantaggio di cui si vocifera..le condizioni internazionali economiche dicono che nemmeno le macroaree industrializzate del Nord Europa resisteranno a lungo e questo anche alla faccia di Poppone e del suo Patriarcato di Aquileia…
    Il più tre tedesco, non deve illudere….come ho già scritto!!

    cc

  41. sylvi
    sylvi says:

    …I primi a porsi certi problemi e mettere ordine per una scuola pubblica ,furono proprio i Francesi con le varie Ecole…da noi esisteva il Prete e madonna santissima per le femmine le Suore! CC

    Suppongo che tu parli del Piemonte e dintorni.
    Io ho sempre frequentato scuole pubbliche e in cinque anni ho cambiato tre residenze.
    Eventualmente, ma per chi voleva, i Preti e le Suore intervenivano dalle medie in su…io avevo la possibilità di frequentare sia le medie che l’avviamento non troppo distante da casa.

    Mia bisnonna nata nel 1856 aveva frequentato la prima e la seconda. Che poi, nel corso della vita, subentrasse l’analfabetismo di ritorno era probabilissimo, ma le basi c’erano.
    Maria Teresa d’Austria aveva reso obbligatori il leggere lo scrivere e il far di conto per tutto l’Impero.

    E anche nei posti più sperduti, accanto alla Caserma c’era la Scuola.
    Per chi conoscesse le zone, a Porto Buso, un isolotto fra Lignano e Grado passava il confine di Stato fino al 1918.
    Un posto da zanzare quadrupedi, eppure ci sono ancora i ruderi, che ora saranno recuperati, della scuoletta per figli di pescatori e casoneri accanto alla Caserma della guardia di frontiera!
    Altro che francesi!

    Che Marx ti abbia in gloria.
    Buonanotte a tutti

    Silvi

  42. Controcorrente
    Controcorrente says:

    ps x uro
    Su garibaldi non sarei drastico come lo sei stato tu..!!
    Di certo è bene riconsiderare che garibaldismo, fa rima con avventurismo,mazzinismo bombarolo (ma questo però non si può imputare a garibaldi che capì per tempo), per finire in arditismo, irredntismo esasperato, fiumanesimo….in quest’ultimo caso però per la prima volta si dimostrò che uno stato liberale con un minino di palle fosse efficace e che al primo colpo di cannone i “fiumani ardori svaninessero di colpo)
    Garibaldi in fondo agisce in un momento in cui il Nazionalismo è ancora parte montate della cultura, anche quella progressista media italica..!!del tempo ovviamente!

  43. Controcorrente
    Controcorrente says:

    Per Sylvi,
    certo che mi riferivo al piemonte…!!mia cara
    Che Il Poppone Patriarca, protegga il tuo giusto sonno , a base di Aquile plananti, (anzi così dormi meglio il sonno dei giusti docenti…”esce nel sole l’aquila, e distende in tarde ruote digradanti il nero volo solenne”.
    amen
    cc

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