Ormai è ufficiale: il governo Berlusconi si regge sugli interessi privati del premier e sulla complicità di chi (non solo) politicamente ci guadagna

Ormai dunque è ufficiale, lo ha detto chiaro e tondo una fetta del suo partito di governo: il Chiavaliere Papino il Breve, al secolo Silvio Berlusconi, sta al governo solo per sfuggire alla Giustizia. E il governo si regge su ricatti e “do ut des” nei confronti dell’Unto d’Arcore che fanno leva sulle sua magagne pregresse, quelle per le quali sta sfasciando il Paese pur di non andare sotto processo. I parlamentari che hanno scelto di seguire Gianfranco Fini nella rottura con il Chiavaliere – gente che certo non è di sinistra né ci si è improvvisamente convertita – hanno ammesso chiaro e tondo nelle utlime ore don Silvio pratica “il ricatto e il killeraggio”. Ovviamente il killeraggio è per chi non essendo ricattabile non ama calare le mutande come una qualsiasi ragazzotta, ansiosa di andare in parlamento o in tv, in un giornale o in una particina in qualche film. L’onorevole Italo Bocchino – e mi scuso per l’ironia involontaria di queste tre parole, comunque in tema con la prassi corrente – ha fatto sapere all’onorevole Niccolò Ghedini, l’arcigno maggiordomo del contenzioso giudiziario del suo padrone politico e cliente di bottega, che è pronto “l’elenco delle società off shore riconducibili all’impero finanziario del Chiavaliere”. In aggiunta, è stato ritirato fuori il noto sporco affare della vendita della reggia di Arcore, l’ex convento bendettino di 147 stanze,  un enorme parco di un milione di metri quardi, una biblioteca ricca di preziosi libri antichi e una pinacoteca con quadri preziosi, per un totale di 3.500 metri quadri di appartamento coperto dove il grande Papino il Breve si accontenta di abitare quando è in zona.
Ricordiamo che la villona era di Annamaria Casati Stampa, che avendola ereditata dopo la tragico morte dei genitori quando era ancora minorenne – aveva infatti 19 anni e a quell’epoca si diventava maggiorenni a 21 –  se la vide affidare con altra “roba” a un tutore, il senatore Giovanni Bergamasco. Superare i litigi con altri parenti, quelli del ramo materno Fallarino, non fu facile: l’avvocato dei Fallarino era un giovane avvocato che si chiamava già Cesare Previti. Che con un saltafosso che potrebbe somigliare a un tradimento, ma che in ogni caso non è elegante né troppo corretto, molla i Fallarino e si mette con Bergamaschi. E’ così che le 147 stanze e tutto il resto vengono svenduti a Berlusconi nonostante l’espresso divieto messo per iscritto dalla ragazza di NON vendere anche la biblioteca e la pinacoteca (se no nricordo male, neppure il parco). Il tutto per la miserabile cifra di 500 milioni di lire, quando dopo poco tempo il Chiavaliere dandola in garanzia a una banca ne ebbe un fido grande 15 volte il prezzo pagato. Come meravigliarsi che dopo questa mega inculata alla ragazza, cioè dopo questo mega favore a Sua Emittenza questi sia diventato il cliente fosso ed unico dello studio Previti? E come meravigliarsi se in seguito lo stesso Previti abbia corrotto magistrati romani per conto del suo datore di lavoro (la Cassazione ha scritto che agiva in tandem con Berlusconi!), per non parlare del caso Mills?
Bocchino ex ex camerati hanno fatto rilevare altre cose che dovrebbero attirare l’attenzione della magistratura anche senza il Bocchino di turno. Per prima cosa hanno fatto rilevare che nella società che gestisce formalmente Il Giornale, ufficialmente proprietà del fratello di Paolo ma non anche di Silvio Berlusconi, ci sono stati aumenti di capitali e iniezioni di quattrini che, stando le dichiarazioni dei redditi, NON possono essere arrivati da Paolo. Il che è come dire che i quattrini sono stati fatti arrivare grazie a Silvio: alla faccia al divieto di superare una certa soglia di possesso di mass media?
Sempre Bocchino&C hanno finalmente fatto notare ad alta voce che i rapporti del Chiavaliere con Putin non sono limpidissimi. E te credo! Mesi fa ho fatto rilevare che corre voce che Papino il Breve si occupa degli investimenti delle enormi cifre che affluiscono al giro di Putin grazie alle vendite di gas e petrolio russo, e non ho voluto insistere sulla voce – sicuramente malevola e infondata – che  tale affluenza di quattrini al giro di Putin  non è limpida. Bocchino&C hanno anche finalmente detto ad alta voce che non sono adamantini neppure i rapporti tra il nostro amato capo di governo, ormai amato almeno quanto “l’amato leader” della Corea, e Gheddafi. Mesi fa ho chiesto se c’erano accordi perché Mediaset si occupasse eventualmente della tv libica. A parte l’aver fatto notare già prima che a Gheddafi è stato venduto il 5% – per ora – addirittura dell’Eni.

Insomma, siamo in pieno porcaio. E non perché lo dica io o altri grilli o elefanti parlanti, ma perché lo dicono – e inistono a dirlo – eminenti uomini del partito di governo e certo non di sinistra, non 2komunisti”, anzi tutt’altro. Del resto la porcheria della legge per fregare il fisco italiano a tutto vantaggio dell’azienda berluscona Mondadori non è che l’ennesima conferma della cialtroneria e del sopruso elevati a norma di governo. Qui però va aggiunto dell’altro, ancora più grave. Molto più grave. Berlusconi e la sua servile armata vanno cianciando, compresi i Bossi (mon Dieau!), di una Costituzione che NON è quella di cui loro cianciano dandola per esistente. La Costituzione italiana infatti dice chiaro e tondo che deputati e senatori una volta eletti NON rappresentano più solo gli interessi dei loro elettori, ma devono rapprentare quelli del popolo italiano nella sua interezza, vale a dire devono occuparsi dell’interesse generale, nazionale, non particulare, siculo o padano che sia. Il comportamento berluscone e bossifero di far finta che la Costituzione sia quella di cui vaneggiano loro e non quella che invece esiste dal dopoguerra significa due cose, precise e gravi. Certo non è il reato di Alto Tradimento, però si tratta di tradimento quanto meno della realtà, e su questo il capo dello Stato, Giorgio Napolitano, dovrebbe meditare. La seconda è che ne consegue una visione corporativa, e quindi miserabile, del mandato parlamentare: ogni parlamentare cura gli interessi solo della sua corporazione, scambiando il proprio collegio elettorale per un “fascio” di littoria memoria. Del resto l’esempio vien dall’alto: il Chiavaliere tratta il governo, il parlamento e la Repubblica come fosse “cosa nostra”, cioè sua, dei suoi eredi, dei suoi sodali, dei suoi amici e amici degli amici. Insomma, le Cricche sorgono perché replicano la Grande Cricca berluscona.
E sempre a proposito di calpestare la Costituzione, nelle ultime ore l’amato leader berluscone è arrivato a dire “basta con gli inutili formalismi della Costituzione, bisogna dare voce al popolo”. Insomma la spinta a buttar via la Costituzione per sostituirla con i bagni di folla di ventennale memoria è sempre più consistente, perciò sempre più pericolosa per la enuta delle nostre istituzioni democratiche.
Non so se Gianfranco Fini con l’appartamento di Montecarlo ci abbia lucrato. Personalmente NON lo credo, e non perché si tratta di andare in culo al Chiavaliere, ma perché ci sono le intercettazioni ambientali, pubblicate a suo tempo, nelle quali si sente distintamente incazzarsi con sua moglie, all’epoca Daniela Di Sotto, e con il cognato di turno perché NON voleva avere nulla a che fare con le loro iniziative nel campo delle cliniche private che servono, per mungere quattrini dalle Regioni. Voglio dire: se Fini NON voleva i milioni di euro poco chiari delle cliniche private, perché mai dovrebbe essersi abbassato a lucrare qualche centinaia di migliaia di euro con una truffa a Montecarlo?
In ogni caso, ritengo la faccenda di Montecarlo semplicemente di scarso peso e di nessuna gravità. Anche ammesso, ma non concesso, che Fini anziché essere stato raggirato dal nuovo cognato rampante ci abbia marciato di suo, beh, a fronte del marciarci e del marciume delle varie Cricche cresciute all’ombra berlusocna e, soprattutto, a fronte del modo con il quale il Chiavaliere ha ammassato le sue immense fortune e non vuole MAi rispondere alla legge, quella di Montecarlo è tuttalpiù una marachella. Un ragazzino che ruba una mela NON può essere messo a confronto con chi a quanto leggo su vari libri e qualche atto giudiziario munge lo Stato, paga Craxi e quant’altri per farsi fare leggi ad personam come il decreto contro i limiti regionali delle tv private, beffa la Casati Stampa, compra sentenze per fottere la Mondadori al Gruppo L’Espresso, corrompe l’avvocato inglese Mills perché testimoni il falso e via di questo orribile passo.

Sulla questine di Montecarlo e della donna di Fini, Elisabetta Tulliani, voglio invece far notare alcune cose:
– la volgarità di Gaucci, l’ex uomo della signora Tulliani. Se lui è stato così solerte a sborsare un pacco di miliardi per fare ricchi i Tulliani in blocco perché non essendo un Adone la gnocca appariscente doveva pagarsela e pure cara, beh, batta la testa contro il muro, ma eviti di mettere in piazza la sua miseria tipicamente maschilista di chi sbava per vendicarsi. Un uomo che viola i fatti privati con la sua donna è un omuncolo, un quacquaraqquà, un poveraccio da compatire.
– La volgarità di Vittorio Sgarbi, che ci tiene ad alludere pesantemente dicendo che “la Tulliani veniva a casa mia”, “la Tulliani la conosco bene”. Gli uomini che si divertono a sputtanare le donne, e specie se sono donne con cui hanno avuto a che fare, somigliano più a mascalzoni che a persone apprezzabili.
– Riguardo Sgarbi c’è da aggiungere che a suo tempo ha anticipato il killeraggio mediatico del bravo, nel senso manzoniano del termine, Vittorio Feltri. Aveva infatti un programma televisivo su una rete Mediaset nel quale accusava pesantemente guarda caso i magistrati, cosa utile a parare il culo al suo padrone. Una volta arrivò ad accusare un magistrato di essere un assassino. Con le sue intemperanze pro domo domini sui, il baldo e ribaldo Sgarbi fece perdere varie cause per diffamazione e/o risarcimento danni e perciò un sacco di quattrini a Sua Emittenza al punto che questi si vide costretto a chiudere il programma. Il troppo stroppia… Come insegna Giuliano Ferrara, altro volenteroso di grande stazza.
– Poi c’è il giornalismo spazzatura di Feltri. Ma trattandosi di sapazzatura della peggior specie, a parlarne troppo ci si sporca. Mi limito a far notatre che questo tizio che batte e ribatte su Montecarlo è lo stesso individuo che difese a spada tratta (anche) don Gelmini quando venne travolto dalle denunce pedofile dei suoi giovani “in recupero”: “don Gelmini ha fatto tanto di quel bene che anche se ha fatto qualcosa con qualche ragazzino è poca cosa, lo si perdona volentieri”. Ah sì? E allora come mai lo stesso Feltri oggi non ripete lo stesso concetto con Fini? Dovrebbe infatti intonare un laudeamus del tipo: “Con tutto il bene che Fini ha fatto all’Italia in qualità di alleato essenziale perché il caro leader Berlusconi  la potesse governare a lungo, cosa volete che sia la faccenduola di Montecarlo?”. Fermo restando il fatto che con l’editore che si ritrova, mungitore indebito di miliardi della Regione Lombardia tramite la discarica di Cerro Maggiore,  Feltri farebbe meglio a tacere. E magari ad arrossire. Oppure a raccontarci qualcosina sugli aumenti di capitale de Il Giornale cui ha alluso Bocchino. Come ha detto Piero Ostellino sul Corsera a proposito della campagna di Feltri contro Fini, un conto è fare informazione, un altro conto è fare militanza politica. Ovvero: Feltri non fa informazione. Nonostante faccia scrivere su Il Giornale un tizio cacciato dall’Ordine dei giornalisti perché in rapporti troppo stretti con il servizio informazioni militari, meglio noto come SISMI.

Post Scriptum – Avanti di questo passo Bossi (mamma li turchi!) riuscirà ad avere il federalismo in cambio del suo appoggio a Berlusconi a non farlo condannare pesantemente in tribunale. Beh, diciamo la verità: meglio, molto meglio l’unità d’Italia fatta anche grazie al concedersi in alto loco, su consiglio di Cavour, della  contessa di Castiglione.  Vogliamo paragonare forse il brutto contenzioso giudiziario del Chiavaliere Mascarato con lo splendore delle grazie della contessa? A fronte delle quali il “ce l’ha duro” bossifero è roba da masturbation.

925 commenti
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  1. marco tempesta
    marco tempesta says:

    Mi rendo conto che quando si parla di lavoro in questo blog, le fonti sono due: l’operaio, che vede le cose solo dal punto di vista dell’operaio, e l’intellettuale che non ha mai avuto a che fare direttamente col mondo produttivo ( esclusa Sylvi, ovviamente, che ha il marito industriale).
    L’operaio ha una visione molto corta di quello che è il lavoro al di fuori della fabbrica e quindi ragiona in funzione dei suoi propri personali problemi rispetto al lavoro in fabbrica. L’intellettuale ragiona a seconda delle sue letture, quindi senza una reale cognizione di causa.
    La cognizione di causa è il cliente che ritarda il pagamento, il fornitore che non si attiene agli accordi, la banca che non aspetta o che mette interessi elevati e condizioni capestro, il concorrente che invade il territorio e porta via i clienti, il macchinario che si pianta sul più bello, la necessità di ammodernare tecnologicamente e di ammortizzare in tempo utile gli ultimi investimenti tecnologici, l’operaio bravo che va in malattia e lascia scoperto un ruolo chiave nella produzione, e Sylvi potrà aggiungere altro al lungo elenco delle variabili con le quali l’imprenditore deva fare i conti ogni giorno.
    All’imprenditore può capitare di non dormire la notte per far fronte ad un impegno. All’operaio no, perchè finito il turno se ne va a casa e chissenefrega dei problemi dell’azienda.

  2. sylvi
    sylvi says:

    x Marco

    Velocissimamente…hai dimenticato, la burocrazia e l’incertezza del diritto…le cause civili che nessuno fa perchè vanno avanti millenni …e la PMI non può permettersi uno stuolo di avvocati in pianta stabile come la Fiat…i pagamenti…che in Germania sono massimo 30/60 giorni…e in Italia a 180 e poi…non pagano!

    E parecchie altre quisquiglie e carabattole!!!
    Parecchi intellettualoni dell’egualitarismo potrebbero dire:
    – e chi te lo fa fare???-
    Appunto…in Italia chi te lo fa fare ?
    Sono sicura che Marchionne ci sta pensando seriamente!

    Vado Sylvi

  3. Rodolfo
    Rodolfo says:

    xMarco
    “All’operaio no, perchè finito il turno se ne va a casa e chissenefrega dei problemi dell’azienda”

    Non generalizziamo. Ci sono anche operai che pensano la notte come migliorare la condizione di lavoro o perfezionare qualcosa.
    Io ho cambiato parecchie volte lavoro, un´infinita´, volubile come sono e con quel carattere che mi spinge trovare sempre qualcosa di nuovo. Al massimo ci sono riuscito 6 anni alla Montedison, lavoravo ai quadri, pressioni , temperature ed altre cazzate, guadagnavo bene ma le notti li …..dopo 6 anni mi hanno fregato.
    Sempre sono riuscito a migliorare qualcosa, ovunque.
    In una fabbrica che costruiva Roulotte, in un nuovo modello un bullone non compaciava perfetto perche´data la superficie concava in quel punto usciva di sbiego, siccome era all´esterno sul tettino si vedeva la rondella che non compaciava perfettamente con la superfice ed era una sparata. A me venne un ´idea….in una morsa piegai la vite quel tanto necessario da uscire in una direzione diversa e fissata la vite la rondella compaciava perfettamente con la superficie. Presi un bel premio. Mi ricordo che era una piccola fabbrichetta a conduzione familiare.
    I soldi guadagnati io non li ho mai rubati.
    A proposito esistono in Italia i premi di produzione? Rodolfo

  4. Linosse
    Linosse says:

    x M.T. 251
    Da non dimenticare la terza fonte ,la tua ano litica(cul di pietra) che ti permette di spaziare comm se nienta fussa dal so ciale ,al sexuale passando attraverso l’industriale ,perchè no ,pure politico-imprenditoriale
    Altro commento alla valà ,valà …
    L.

  5. Rodolfo
    Rodolfo says:

    Ieri avevo postato questa notizia ripresa dalla “Repubblica”

    Rodolfo { 25.08.10 alle 10:52 } 193
    NEW
    Chianciano, rapina in gioielleria
    i banditi prendono degli ostaggi
    Ore di ansia nella cittadina in provincia di Siena. Il negozio è circondato dalle forze dell’ordine. Al momento non si conoscono altri particolari dell’accaduto.—

    Non so´perche´mi ritorna in mente Nereo Rocco che alla domanda:-
    “Vinca il migliore”
    rispondeva:-”Speremo de no….”


    Non sono riuscito a leggere in nessun giornale come e´finita quella
    storia. La notizia stessa dopo circa 45 minuti spariva dal sito di Repubblica. Che abbiano dato una notizia falsa o male interpretata?

  6. marco tempesta
    marco tempesta says:

    x Linosse:
    ecco, bravo, poi prenditela con Marchionne quando ti toccherà emigrare in Romania per trovare lavoro.
    Con Marchionne, non con la tua intelligenza…mi raccomando!

  7. marco tempesta
    marco tempesta says:

    x Rodolfo:
    ovvio che esistono eccezioni, come per qualsiasi cosa. Un datore di lavoro responsabile e un prestatore d’opera responsabile, non stanno a badare a tutti i punti e le virgole che detta la legge, ma si adeguano a seconda delle necessità dell’azienda e del prestatore d’opera, seguendo il buonsenso.
    C’è però pochissima elasticità nella legislazione, sia nel favorire l’apertura di nuove aziende, sia nella possibilità di trasferire la manodopera da un’azienda all’altra a seconda delle necessità, ovviamente nella stessa area di residenza.

  8. marco tempesta
    marco tempesta says:

    i pagamenti…che in Germania sono massimo 30/60 giorni…e in Italia a 180 e poi…non pagano! (Sylvi)
    —–
    Si, so di aziende tessili che fornivano grossi nomi della distribuzione a livello nazionale, che avevano di questi problemi.

  9. Linosse
    Linosse says:

    X M.T.
    Dedica il tuo “prezzioso” tempo ad una ripassatina su investimenti in ricerca e sviluppo in Italia e nel resto del mondo industriale e forse comincerai a fare entrare un poco di aria fresca per dare nuovo vigore ai tuoi neuroni esausti ,stanchi di elaborare inutili commenti su tutto senza niente dietro .
    Ricorda anche che con l’entrata nell’Euro ci siamo autodimezzati gli stipendi grazie alla politica attenta al Paese del governo(?) di allora.
    Marchionne lascialo perdere,non ha bisogno del tuo aiuto.
    L.

  10. Controcorrente
    Controcorrente says:

    ECCEZZIUNALE VERAMENTE ..!!!!!!!!!!!!!

    Questa volta caro marco,
    sei stato un capolavoro…

    ..Mi rendo conto che quando si parla di lavoro in questo blog, le fonti sono due: l’operaio, che vede le cose solo dal punto di vista dell’operaio, e l’intellettuale che non ha mai avuto a che fare direttamente col mondo produttivo ( esclusa Sylvi, ovviamente, che ha il marito industriale).

    Un miracolo, un vero e proprio miracolo !!
    Dunque “tu ti rendi conto ” ?
    Incredibile..!!
    Presumo che Tu invece, sei il Genio della Lampada di Aladino che vede le cose una volta che lo strofinano, presumendo che non hai mai fatto nemmeno un’ora di fonderia e di catena !!

    Quindi noi qui abbiamo la fortuna in questo Blog che ci sono persone che la “vedono ” in maniera diversa , in quanto Genio e moglie di un industriale, quindi entrambi autorizzati a essere dei vero esperti!!!!!!
    Entrambe qualifiche direi di gran migliori di quelle degli altri poveri tapini !!!

    Abbiamo quindi uno “stratega” geniale che non finisce di stupirci con le sue strategie per gli errori della Sinistra e un Ins che negli intevalli faceva l’uncinetto dei pulloverini di Marchionne….
    Io direi ,ma che c’è ne facciamo degli intellettuali a vario titolo e degli operai…consiglio al marco di stabilisrsi in Croazia o in Turchia, …là non aspettano altro che uno come lui , dispensi consigli..(per non incorrere nei nostri errori).noi qui ormai siamo già notevolmente informati sul marcopensiero !!

    cc

  11. marco tempesta
    marco tempesta says:

    Dedica il tuo “prezzioso” tempo ad una ripassatina su investimenti in ricerca e sviluppo in Italia (Linosse)
    —–
    Qui casca l’asino.
    Chi deve insistere sugli investimenti, sulla legislazione del lavoro, sui finanziamenti alla ricercaa? Io o il partito dei lavoratori?
    Se non lo fa, come non lo fa, il partito dei lavoratori, di che vi lamentate, voi che lo votate?

  12. marco tempesta
    marco tempesta says:

    x CC, post 261
    a parte il dire che quello che scrivo non ti piace, qual è invece la tua analisi sulla crisi del mondo del lavoro?
    Tutta colpa del cavaliere e delle destre, suppongo. O, giustamente, del capitalismo, ovvio.
    Bravo, continua a crederlo, così il latte di asina andrai a venderlo anche tu in Romania.

  13. Linosse
    Linosse says:

    Marco il tuo commento ti illumina d’immenso
    Il partito dei lavoratori che attualmente non riesce a difendere la vita ed il lavoro dei lavoratori ha il grande potere di pensare agli investimenti!La legislazione del lavoro l’aveva fatta ,non so se lo sai,ma….sicuramente sai come è andata a finire
    Sei grande, addirittura il migliore tuttoagogò di tutti i tempi.
    Vai così avanti tutta ed entrerai nella lista a pieno titolo
    L.

  14. marco tempesta
    marco tempesta says:

    Del trasferirmi in Turchia…non sarebbe una cattiva idea.
    Mi hanno parlato molto bene della Turchia e delle donne turche.
    Davvero da farci un pensierino, anche come seconda casa.
    Se mi va bene l’e-commerce….why not.
    Credo che Istanbul sia meglio di Ankara; o cosa suggeriscono i viaggiatori del blog?

  15. Anita
    Anita says:

    x Marco

    “All’imprenditore può capitare di non dormire la notte per far fronte ad un impegno. All’operaio no, perchè finito il turno se ne va a casa e chissenefrega dei problemi dell’azienda.”
    ———————————————————————-

    Hai ragione.
    ti do l’esempio di mio marito, pur non essendo imprenditore era il manager e presidente di un certo tipo di ditta.
    Lunghe ore e molto spesso non dormiva di notte per far fronte agli impegni giornalieri.
    (cosa non capita da Uroburo)
    Gli imprenditori devono anche combattere con la competenza, tenersi al fronte con innovazioni, i tempi cambiano e devono sempre essere un passo avanti o soccombere.

    Nel campo operaio, c’e’ chi rimane un bench worker per tutta la sua vita, e chi si fa strada diventando capo reparto fino a presidente ed anche proprietario.
    Molto dipende dalle loro capacita’ e la volonta’ di migliorare la loro condizione.

    Anita

  16. marco tempesta
    marco tempesta says:

    dei lavoratori ha il grande potere di pensare agli investimenti!La legislazione del lavoro l’aveva fatta ,non so se lo sai,ma….sicuramente sai come è andata a finire
    —–
    Il partito dei lavoratori, quando aveva i grandi numeri, aveva anche la possibilità di suggerire leggi per favorire la nascita di nuove aziende e l’ammodernamento delle vecchie. In quanto alla legislazione del lavoro, l’ha fatta così bene che vediamo a cosa è servita.
    Continuate così…la Romania vi sta aspettando per pareggiare i conti.

  17. marco tempesta
    marco tempesta says:

    I fichi secchi li abbiamo anche qui. Anzi, proprio in questi giorni sto facendo scorpacciate di fichi freschi, me li regala la padrona di casa. Sto aspettando che maturino i fichi d’india. Qui non manca niente.

  18. marco tempesta
    marco tempesta says:

    Nel campo operaio, c’e’ chi rimane un bench worker per tutta la sua vita, e chi si fa strada diventando capo reparto fino a presidente ed anche proprietario.
    Molto dipende dalle loro capacita’ e la volonta’ di migliorare la loro condizione. (Anita)
    ——————–
    Vero, è ciò che è successo a Bisceglie nel settore tessile.

  19. Linosse
    Linosse says:

    X M.T.
    Sai leggere per cui rileggiti il commento di Uroboro sui vari governi e la loro posizione politica.
    Non ti pronunci mai sugli imprenditori che hanno sempre difeso con le unghie i loro interessi ed appoggiato(in buona parte) governi di simil-destra ,cosa hanno fatto per investimenti importantissimi per loro ,quelli della ricerca e sviluppo?
    Dimenticavo che loro si che sono “sviluppati” specie nei paradisi fiscali.
    L.

  20. Controcorrente
    Controcorrente says:

    Caro marco,

    guarda che a mungere “asine”, qualche cosa se ne ricava sempre, possibile che sia io a doverti insegnare queste cose!
    Anzi ritengo che in questo campo, ci sia più spazio in Ittaglia che all’estero!!
    Anzi mi pare che ci sia molta concorrenza , ma come dici “tu”, non ci sono probelmi, la concorrenza stimola la fantasia, e vince chi sa proporre il “prodotto finale” migliore, sul mercato delle Asine!

    cc

  21. Controcorrente
    Controcorrente says:

    ps
    x marco il genio..

    io credo che in certe materie esistano dei veri e propri ” brad brothers”eh,eh…i quali appena finita una “mission”, sanno sempre andare al “centro” del “core businnes”…
    Lo vedi marcolino, come so essere moderno anche io !!

    cc

  22. marco tempesta
    marco tempesta says:

    Esiste un conflitto di interessi tra imprenditore e prestatore d’opera, su questo non ci piove, è da qui che dobbiamo partire col nostro ragionamento.
    Esistono due modi di fare una cosa: il modo intelligente e il modo cretino.
    Poichè il coltello dalla parte del manico ce l’ha sempre chi genera il lavoro, non chi presta la manodopera, è comportamento intelligente mediare per trovare un punto d’incontro che sia vantaggioso per entrambi, mentre è un comportamento cretino scontrarsi in un braccio di ferro che nel breve tempo può anche essere vinto dalla manodopera, ma nel lungo termine è sempre perdente. Infatti, abbattere il nemico, in questo caso significa abbattere anche i posti di lavoro generati da questo nemico.
    Ergo, è una maniera stupida di condurre le proprie ragioni, tant’è che le lotte sindacali hanno proprio portato alla vittoria di Pirro di cui sopra.

  23. marco tempesta
    marco tempesta says:

    Caro CC, quando per il tuo latte di asina verrai pagato a 180 giorni, vedrai che andrai a venderlo all’estero.
    E non sia mai ti venga in mente di assumere qualcuno per badare alle asine…allora sì che ci facciamo due risate.

  24. Controcorrente
    Controcorrente says:

    x marco genio

    Ti consiglio vivamente i “fichi secchi” (di Linosse)come dieta, non dimenticarti di portarti dietro il pane!

    In quanto al resto ,al fare,ho scritto più volte in proposito quello che penso.
    Ma capisco che un’economista come te vissuto a Bisceglie ,non possa capire certe considerazioni ,banali come le mie !!

    cc

  25. sylvi
    sylvi says:

    Leggo oggi sul Messaggero V.
    di una indagine della CGIA di Mestre su dati tratti dalla relazione della Corte dei conti.
    Si parla di reati contro la P.A.: tangenti, frodi comunitarie, illecità nel conferimento e nella retribuzione di consulenze, irregolarità gestionali nella realizzazione di opere pubbliche, illeceità nella gestione di servizi pubblici e sanitari…………………………
    Non dirò altro …per non passare per la solita razzista…aggiungerò soltanto che la Palma Nera spetta al Molise, terra del Tonino.
    Mi chiedo come possa fare opposizione in Italia se non la sa fare nemmeno nella sua minuscola Regione!!!

    Miliononi, caro Linosse, che farebbero decollare e volare la Ricerca e Sviluppo in Italia!!!
    A proposito: il peggior pagatore , in Italia, è lo Stato che ha mandato “gambe all’aria” più di qualche Azienda che si era fidata!
    La sx non ha mai governato? Questa è la filastrocca del togliattista assatanato.
    Come sarebbe stato possibile approvare, 40anni fa!!!, una legge come lo Statuto dei Lavoratori, sconosciuto e criticato in tutta Europa, se a governare non ci fosse stata la sx, di dritto o di rovescio?
    Donat Cattin, che l’ha firmata, lo metteresti fra i seguaci di Fini?
    E il requiescat in pace Cossiga, che lo avverte che il figlio è brigatista…mannaggia, uno ha il figlio brigatista in casa , è Ministro della Repubblica, e non se ne accorge…..quello dove lo metteresti?

    Smetto, perchè ho un “maglioncino” da finire!

    Sylvi

  26. marco tempesta
    marco tempesta says:

    x CC
    Bisceglie è stato un polo industriale. Quindi conosco bene le problematiche inerenti la produzione, anche perchè con gli imprenditori ci ho lavorato direttamente. Tu puoi dire la stessa cosa?

  27. Anita
    Anita says:

    x Marco

    Conosco molti o quasi tutti i miei amici e vicini, hanno iniziato dal posto piu’ basso, si sono fatti strada con arduo lavoro, continuando gli studi di sera e sacrificando parecchio.

    Uno e’ ex Governatore, il mio avvocato lavorava per noi come lavapiatti, adesso e’ senatore/ majority whip, un presidente di MetLife, un bench worker at Leviton diventato CEO, un lineman per la compagnia telefonica, diventato CEO della stessa…
    Potrei riempire una pagina.

    Molto dipende dall’individuo ed anche un po’ di fortuna.

    C’e’ anche chi e’ soddisfatto con il tran tran di una vita senza pensieri ed e’ felice di fare il postino…
    Oggi giorno un lavoro ricercato…salario e pensioni invidiabili.

    Anita

  28. marco tempesta
    marco tempesta says:

    Beh, questo va a danno dei molisani, che non sanno distinguere. Come non sanno distinguere i pugliesi, che hanno preferito Vendola a un molto più qualificato Boccia.
    E’ la qualità della comunicazione, che fa la differenza. Boccia si è appoggiato a Enrico Letta per la campagna elettorale e questo è stato il suo errore, perchè Vendola è un parlatore di gran lunga più abile di Letta. Per non parlare poi dell’ombra del velista, piuttosto malvisto dagli elettori di sinistra.

  29. Controcorrente
    Controcorrente says:

    caro uroburo,

    io credo che l’attuale ciclo del debito mondiale,sia destinato a durare a lungo e che non siano soluzioni dietro l’angolo di facile portata, anzi ci sono solo dei “tacun” ovvero delle pezze..!!
    I dati del fondo monetario parlano chiaro
    Il debito lordo delle economia vanzate negli anni 2008/9 è cresciuto grosso modo di 20 punti di Pil e si prevede che entro il 2015 cresca di altri 20 punti di Pil.,
    Un’enormità se paragonato alla stitichezza degli incrementi di Pil previsti, vere e proprie cacchette nel mare dell’economia.
    Il debito tedesco è all’82 per cento di pil,quello italiano al 125, quello francese al 95,l’inglese al 91,l’americano al 110,e il giapponese al 250%.
    Da “Busan” è uscita questa indicazione…”startegia d’uscita coordinata”e differenziata per garantire la sostenibilità delle finanze pubbliche.

    io direi che rispolverando un tantito,siamo entrati in una fase mondiale in cui l’anarchia sociale che deriva dal coszzo degli uni contro gli altri sia sotto gli occhi di tutti è già impone prezzi altissimi all’umanità.
    In sostanza come ho letto ..(non mi ricordo più dove..) da noi c’è quello che si può chiamare un intento peloso ed esplicito di “relativizzare” le disgrazie di “noi ricchi”,costretti a pagare un pò più di imposte o a lavorare un pò più a lungo…
    Tutta qui la grande strategia….di uscita epperbacco!!

    Io capisco che queste considerazioni banali non vengano nemmeno prese in considerazione da “economisti del livello ” del mago di Bisceglie,ma tanto a noi poveracci chec’ènefrega!!
    Nubi tempestose ci attendono , ma marco e l’altrettanta magica Sylvi voilà , basta un marchionetto, in più e voilà che vogliono questi qui!
    intellettualoidi !!
    Credimi segui il mio consiglio vieni con me a mungere ASINE!!

    cc

  30. marco tempesta
    marco tempesta says:

    x Anita
    Un mio cugino è entrato in banca da muratore per la manutenzione ordinaria e ne è uscito direttore di filiale.
    Un altro mio cugino è entrato nella Scuola come insegnante di educazione fisica ed ora è preside.
    Altri tempi…

  31. Vox
    Vox says:

    MOSSAD IN AMERICA

    di Philip Giraldi – ex-agente CIA

    Israele allarga la propria attività di intelligence negli USA.
    Soprattutto nel campo della tecnologia militare e civile. E se la cava senza punizioni di sorta.

    http://www.amconmag.com/blog/mossad-in-america/

    Israeli government claims that it does not spy on the United States are intended for the media and popular consumption. The reality is that Israel’s intelligence agencies target the United States intensively, particularly in pursuit of military and dual-use civilian technology. Among nations considered to be friendly to Washington, Israel leads all others in its active espionage directed against American companies and the Defense Department.

    It also dominates two commercial sectors that enable it to extend its reach inside America’s domestic infrastructure: airline and telecommunications security. Israel is believed to have the ability to monitor nearly all phone records originating in the United States, while numerous Israeli air-travel security companies are known to act as the local Mossad stations.

    As tensions with Iran increase, sources in the counterintelligence community report that Israeli agents have become more aggressive in targeting Muslims living in the United States as well as in operating against critics.

    Mossad officers sought to recruit Arab-Americans as sources willing to inform on their associates and neighbors. The approaches, which took place in New York and New Jersey, were reportedly handled clumsily, making the targets of the operation suspicious. These Arab-Americans turned down the requests for cooperation, and some of the contacts were eventually reported to the FBI, which has determined that at least two of the Mossad officers are, ironically, Israeli Arabs operating out of Israel’s mission to the United Nations in New York under cover as consular assistants.

    FBI sources indicate that the increase in Mossad activity is a major problem, particularly when Israelis are posing as U.S. government officials, but they also note that there is little they can do to stop it as the Justice Department refuses to initiate any punitive action or prosecutions of the Mossad officers who have been identified as involved in the illegal activity (!).

  32. Controcorrente
    Controcorrente says:

    x 278,

    credimi li conosco altrettanto bene…ho fatto l’amministratore pubblico”.., oltrechè lavorare con parecchie imprese,tutte le volte che li incontravo ,uscivo con fazzoletti inondati….che i classici “piagnoni assistiti meridionali ” sfiguravano al confronto!!!
    Credo che un’imprenditore come te, invece può vantare di certo migliori esperienze, poi sai al polo industriale di bisceglie!, mica come da noi..!!
    Di certo il tuo curriculum, mi ha spiazzato per cui temo di perdere la partita!

    ciao
    cc

  33. marco tempesta
    marco tempesta says:

    Io capisco che queste considerazioni banali non vengano nemmeno prese in considerazione da “economisti del livello ” del mago di Bisceglie,ma tanto a noi poveracci chec’ènefrega!!
    ————-
    Le strategie di uscita le ho indicate. Basta prendersi la briga di anfdare a rileggere.
    Il lavoro c’è. I soldi anche. Manca la volontà politica.
    I politici sono troppo occupati a rapinare il più possibile nel più breve tempo possibile, ma la ruota gira…

  34. Controcorrente
    Controcorrente says:

    Ineffabile Sylvina,
    che vuoi dire DC, pci, Brigate rosse, mafia del brenta,tutta la stessa cosa, c ripassa l’uncinetto carnico, che mi pare sia la solo unica grande fonte di ispirazione ,al di sopra delle parti!!

    cc

  35. sylvi
    sylvi says:

    Lascio il maglioncino e vi racconto una storiella.

    C’era una volta, una trentina di anni fa, che nelle Scuole, qui da noi altrove non so,veniva indicato un responsabile degli acquisti di materiale didattico inventariabile e di quello che noi definivamo di facile consumo.
    La somma da spendere e l’elenco degli strumenti veniva dal consiglio d’Istituto o di Circolo.
    L’addetto doveva presentare tre preventivi e poteva procedere all’acquisto con il migliore.
    C’era però una leggina che imponeva che il 30% della spesa fosse in materiale proveniente da Aziende del Sud.
    Ora poichè sarebbe stato scomodo andare a comprare penne e calamai fino a Bisceglie, come si provvide, in questa Nazione di Pulcinella, al rispetto sacrosanto della legge?
    C’erano al Nord dei colossi della Scuola, uno era a Brescia!
    Si misero d’accordo con le Aziende del Sud e così, con un ricarico mooolto solidaristico…si acquistava nello spirito della Legge!

    Successe che l’acquisto di una fotocopiatrice e di vari strumenti per l’ins. della matematica costassero in Friuli un terzo, in più veniva garantita la manutenzione, che non era garantita a Bisceglie.
    Una friulana si impuntò; pretese montagne di carte di liberatoria che nessuno si sognò di firmare.
    E la spuntò.
    Comprò secondo i canoni del “buon padre di famiglia!”

    Sylvi

  36. Controcorrente
    Controcorrente says:

    x mt

    ma la ruota gira…
    E’ l’unica cosa che ci vede in accordo.
    solo che dipende dall’emisfero, come nei giochini di internette …gira da che parte ??
    Scopri le tue doti, vai a fare il giochino e poi dimmi qual’è il tuo emisfero preferito!

    cc

  37. marco tempesta
    marco tempesta says:

    Il polo industriale di Bisceglie era il secondo polo tessile in italia con oltre 600 aziende, alcune di grandi dimensioni. I genitori di Francesco Boccia il deputato del PD erano tra i più grossi, con campionari da oltre 200 capi, mentre un campionario medio era di 40 capi.
    La loro azienda non esiste più, abbattuta da mancati pagamenti e dalle vertenze degli operai. Potrei citarti altri esempi di aziende da 100 operai, chiuse per cavilli sostenuti dai sindacati. Cento persone che, invece dell’aumento di stipendio, si sono trovate disoccupate.
    Prima ancora del tessile, il nostro era un polo di esportazione ortofrutticola con circa 120-140 vagoni al giorno di frutta e verdura in partenza per l’estero. Il costo della manodopera ha abbattuto i produttori, che si sono trovati sorpassati da produttori esteri del sud europa e nord africa. Ancora adesso, nei mercati all’ingrosso, molta frutta e verdura viene dall’estero.

  38. sylvi
    sylvi says:

    caro CC,

    che taglia hai? Girocollo o scollo a V?
    Ho i ferri in mano!
    Ho buona lana, ma il cachemire che piace tanto alla sx, non ce l’ho!
    Posso chiedere alla signora lella dove si rifornisce!

    Sylvi

  39. marco tempesta
    marco tempesta says:

    C’era però una leggina che imponeva che il 30% della spesa fosse in materiale proveniente da Aziende del Sud.
    ———
    Si compra in loco a parità di qualità. Cosa c’entra comprare al Sud?
    Il sud ha una tipologia di produzione esportabile al Nord , prevalentemente nel settore alimentare, ma per il resto non vedo la convenienza a comprare al Sud.
    D’altronde non mi risulta che al Sud producano fotocopiatrici. Neanche al Nord, se per questo: è tutta roba dell’estremo oriente.
    Mi piacerebbe capire a chi sia venuta in mente una legge del genere.

  40. Controcorrente
    Controcorrente says:

    Cara la mia Sylvina carnica dell’uncinetto,

    mi pare di aver finalmente capito che la tua (sic tua) strategia di uscita sia la demolizione dello statuto dei diritii dei lavoratori !
    Unica indicazione del padronato italiano a quanto pare…ah sì ,la lotta agli sprechi..rigidamente degli altri però!!
    E poi vada come vada!
    Ti posso garantire che “comunque vada “, si andrà del Kulo, statuto o meno !!
    E’ scritto nella mia smazzata di tarocchi!

    cc

  41. AZ Cecina Li
    AZ Cecina Li says:

    Marcolino … Marcolinooooo!!!

    In un blog “arruotalibera” è pacifico che ogn’uno può parlare su qualsivoglia argomento, ma prudenza vuole che se dell’argomento di cui si parla non possediamo un minimo di conoscenza, ci si informi, altrimenti o è meglio tacere o parlar d’altro.
    Invece tu non solo insisti a parlare di argomenti di cui ben poco e quel poco è anche molto confuso, ma pretendi anche pontificare e spacciare quel poco e confuso come fossero “IL VERBO” e ti spingi perfino a sentenziare Applicare alla bottega le stesse leggi applicate alla Fiat è un’idiozia. . Giustissimo è un’idiozia, ma è un’idiozia che è tutta tua perché nella realtà le cose non stanno affatto così.
    lo “Statuto dei Lavoratori” opera una netta distinzione tra aziende fino a 15 dipendenti ed aziende con un numero maggiore di addetti, nelle seconde i dipendenti hanno garanzie maggiori di tutela del posto di diritti sindacali e molto altro. Si può discutere se la soglia di 15 è troppo alta o troppo bassa se il trattamento differenziato vada esteso o limitato, ma affermare come fai tu che si applicano LE STESSE LEGGI è solo un’inutile esibizione della tua ignoranza in materia che ci (ti) potevi risparmiare.
    Le distinzioni tra aziende grandi e piccole, non le fa solo la legge ma sono anche negli “ Accordi Interconfederali” , nei “Contratti Collettivi Nazionali” delle varie categorie e giù giù fino agli accordi regionali provinciali e di comprensorio, ma secondo Marco tutto questo non esiste, ma non è colpa tua evidentemente quando hai evocato lo spirito del tuo conterraneo Di Vittorio hai indovinato un medium particolarmente cialtrone.
    Dai retta a chi ti consiglia di parlare di foto e di passere, argomenti su cui hai una qualche cognizione e che essendo per loro natura più aleatori permetto un uso maggiore della fantasia.

    Antonio antonio.zaimbri@tiscali.it

  42. Controcorrente
    Controcorrente says:

    Sylvina, che dici, io sono per l’auto-consumo..rigidamente, Alpaca ! e che cacchio!
    Oggi non ne azzecchi una che è una!
    Andrà meglio domani !

    cc

  43. Controcorrente
    Controcorrente says:

    Sylvina,
    il maglioncino di Kaschemir, fallo a chi sai tu,il tipo non è mai stato mio amico e neanche quella “frangia di Sx, che in fatto di confusione nè ha fatta parecchia!!
    Possibile che tu non capisca, già,ma oggi non è proprio la tua giornata!

    cc

  44. marco tempesta
    marco tempesta says:

    x AZ
    La legislazione del lavoro, anche nelle aziende piccole blocca la convenienza del datore di lavoro ad assumere manodopera.
    Blocca anche l’abitudine di assorbire nel mondo del lavoro coloro che si ritirano dalla scuola anzitempo.
    Tutta la legislazione sul lavoro è fatta in modo da scoraggiare le assunzioni.
    Tutta la legislazione in genere è fatta in modo da scoraggiare l’apertura di piccole imprese.
    Prova a parlare con qualche titolare di PMI e poi fammi sapere se sono io che non capisco niente o se a vaneggiare qui dentro è qualcun altro.

  45. marco tempesta
    marco tempesta says:

    Le distinzioni tra aziende grandi e piccole, non le fa solo la legge ma sono anche negli “ Accordi Interconfederali” , nei “Contratti Collettivi Nazionali” delle varie categorie e giù giù fino agli accordi regionali provinciali e di comprensorio (AZ)
    ———-
    Sono leggi insufficienti e mal poste.
    Tant’è che la piccola impresa chiude a catena e chi può arrangiarsi evita di assumere, accettando di fare quel poco che riesce a fare col minimo del personale, invece di tentare avventure più in largo.
    L’apprendistato è fortemente penalizzato, come ho già detto. Si fa sempre più ricorso a macchinari sofisticati piuttosto che a manodopera, che viene ridotta al minimo indispensabile.
    In una fabbrica di porte, qui dove abito ora, tutto il ciclo di lavorazione viene eseguito da un unico macchinario robot. Licenziati quasi tutti gli operai. La spinta a ricorrere ai robot è data dalle difficoltà di rapporti con la manovalanza.

  46. sylvi
    sylvi says:

    x cc

    E quando cominci a “tosare” le tue ASINE per fornirmi il filato?
    Confesso che non ho molte cognizioni al riguardo:
    Forse non azzecco ciò che ti piacerebbe sentirti dire.

    Ad AZ vorrei sommessamente ribattere che dopo i 15 famosi non c’è solo la illicenziabilità … e la libertà del lavoratore di fare impunemente i propri comodi, c’è l’obbligo di assumere handicappati, anche se no sai dove metterli, l’obbligo di pagare medici del lavoro, e una marea di altri adempimenti che lui sa benissimo!
    La Piccola Impresa se investe paga le tasse, ( in Germania no!) dall’Università non le viene alcun aiuto per la ricerca e lo sviluppo, (in Germania Sì), ecc. ecc. ecc.!!!!

    Sylvi

  47. Controcorrente
    Controcorrente says:

    Le asine si mungono, gli alpaca si tosano!

    Il che a ben vedere..!!

    Comunque marchioncino del maglioncino oggì parla di santa alleanza, già ha smesso la linea dura?

    cc

  48. Controcorrente
    Controcorrente says:

    x mt

    cazzata colossale che nemmeno un economista da v elementare accetterebbe
    ….
    La spinta a ricorrere ai robot è data dalle difficoltà di rapporti con la manovalanza.
    …….
    Sono merci entrambi nel mercato del lavoro !!
    Gli schiavi al Sud costavano già di più dei salariati del Nord, con la differenza che se dovevi rimpiazzare uno schiavo lo dovevi pagare, un salariato a meno costo al nord lo trovavi sotto ogni pietra a cui davi un calcio…
    Altro che nobili intenti,,,sullo schiavituù!!
    Ah marco , leggi economiche…e tecnologia …
    già ma tu sei …lacsiamo perdere parlami del tuo gatto che è meglio !!

    cc

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