Ormai è ufficiale: il governo Berlusconi si regge sugli interessi privati del premier e sulla complicità di chi (non solo) politicamente ci guadagna
Ormai dunque è ufficiale, lo ha detto chiaro e tondo una fetta del suo partito di governo: il Chiavaliere Papino il Breve, al secolo Silvio Berlusconi, sta al governo solo per sfuggire alla Giustizia. E il governo si regge su ricatti e “do ut des” nei confronti dell’Unto d’Arcore che fanno leva sulle sua magagne pregresse, quelle per le quali sta sfasciando il Paese pur di non andare sotto processo. I parlamentari che hanno scelto di seguire Gianfranco Fini nella rottura con il Chiavaliere – gente che certo non è di sinistra né ci si è improvvisamente convertita – hanno ammesso chiaro e tondo nelle utlime ore don Silvio pratica “il ricatto e il killeraggio”. Ovviamente il killeraggio è per chi non essendo ricattabile non ama calare le mutande come una qualsiasi ragazzotta, ansiosa di andare in parlamento o in tv, in un giornale o in una particina in qualche film. L’onorevole Italo Bocchino – e mi scuso per l’ironia involontaria di queste tre parole, comunque in tema con la prassi corrente – ha fatto sapere all’onorevole Niccolò Ghedini, l’arcigno maggiordomo del contenzioso giudiziario del suo padrone politico e cliente di bottega, che è pronto “l’elenco delle società off shore riconducibili all’impero finanziario del Chiavaliere”. In aggiunta, è stato ritirato fuori il noto sporco affare della vendita della reggia di Arcore, l’ex convento bendettino di 147 stanze, un enorme parco di un milione di metri quardi, una biblioteca ricca di preziosi libri antichi e una pinacoteca con quadri preziosi, per un totale di 3.500 metri quadri di appartamento coperto dove il grande Papino il Breve si accontenta di abitare quando è in zona.
Ricordiamo che la villona era di Annamaria Casati Stampa, che avendola ereditata dopo la tragico morte dei genitori quando era ancora minorenne – aveva infatti 19 anni e a quell’epoca si diventava maggiorenni a 21 – se la vide affidare con altra “roba” a un tutore, il senatore Giovanni Bergamasco. Superare i litigi con altri parenti, quelli del ramo materno Fallarino, non fu facile: l’avvocato dei Fallarino era un giovane avvocato che si chiamava già Cesare Previti. Che con un saltafosso che potrebbe somigliare a un tradimento, ma che in ogni caso non è elegante né troppo corretto, molla i Fallarino e si mette con Bergamaschi. E’ così che le 147 stanze e tutto il resto vengono svenduti a Berlusconi nonostante l’espresso divieto messo per iscritto dalla ragazza di NON vendere anche la biblioteca e la pinacoteca (se no nricordo male, neppure il parco). Il tutto per la miserabile cifra di 500 milioni di lire, quando dopo poco tempo il Chiavaliere dandola in garanzia a una banca ne ebbe un fido grande 15 volte il prezzo pagato. Come meravigliarsi che dopo questa mega inculata alla ragazza, cioè dopo questo mega favore a Sua Emittenza questi sia diventato il cliente fosso ed unico dello studio Previti? E come meravigliarsi se in seguito lo stesso Previti abbia corrotto magistrati romani per conto del suo datore di lavoro (la Cassazione ha scritto che agiva in tandem con Berlusconi!), per non parlare del caso Mills?
Bocchino ex ex camerati hanno fatto rilevare altre cose che dovrebbero attirare l’attenzione della magistratura anche senza il Bocchino di turno. Per prima cosa hanno fatto rilevare che nella società che gestisce formalmente Il Giornale, ufficialmente proprietà del fratello di Paolo ma non anche di Silvio Berlusconi, ci sono stati aumenti di capitali e iniezioni di quattrini che, stando le dichiarazioni dei redditi, NON possono essere arrivati da Paolo. Il che è come dire che i quattrini sono stati fatti arrivare grazie a Silvio: alla faccia al divieto di superare una certa soglia di possesso di mass media?
Sempre Bocchino&C hanno finalmente fatto notare ad alta voce che i rapporti del Chiavaliere con Putin non sono limpidissimi. E te credo! Mesi fa ho fatto rilevare che corre voce che Papino il Breve si occupa degli investimenti delle enormi cifre che affluiscono al giro di Putin grazie alle vendite di gas e petrolio russo, e non ho voluto insistere sulla voce – sicuramente malevola e infondata – che tale affluenza di quattrini al giro di Putin non è limpida. Bocchino&C hanno anche finalmente detto ad alta voce che non sono adamantini neppure i rapporti tra il nostro amato capo di governo, ormai amato almeno quanto “l’amato leader” della Corea, e Gheddafi. Mesi fa ho chiesto se c’erano accordi perché Mediaset si occupasse eventualmente della tv libica. A parte l’aver fatto notare già prima che a Gheddafi è stato venduto il 5% – per ora – addirittura dell’Eni.
Insomma, siamo in pieno porcaio. E non perché lo dica io o altri grilli o elefanti parlanti, ma perché lo dicono – e inistono a dirlo – eminenti uomini del partito di governo e certo non di sinistra, non 2komunisti”, anzi tutt’altro. Del resto la porcheria della legge per fregare il fisco italiano a tutto vantaggio dell’azienda berluscona Mondadori non è che l’ennesima conferma della cialtroneria e del sopruso elevati a norma di governo. Qui però va aggiunto dell’altro, ancora più grave. Molto più grave. Berlusconi e la sua servile armata vanno cianciando, compresi i Bossi (mon Dieau!), di una Costituzione che NON è quella di cui loro cianciano dandola per esistente. La Costituzione italiana infatti dice chiaro e tondo che deputati e senatori una volta eletti NON rappresentano più solo gli interessi dei loro elettori, ma devono rapprentare quelli del popolo italiano nella sua interezza, vale a dire devono occuparsi dell’interesse generale, nazionale, non particulare, siculo o padano che sia. Il comportamento berluscone e bossifero di far finta che la Costituzione sia quella di cui vaneggiano loro e non quella che invece esiste dal dopoguerra significa due cose, precise e gravi. Certo non è il reato di Alto Tradimento, però si tratta di tradimento quanto meno della realtà, e su questo il capo dello Stato, Giorgio Napolitano, dovrebbe meditare. La seconda è che ne consegue una visione corporativa, e quindi miserabile, del mandato parlamentare: ogni parlamentare cura gli interessi solo della sua corporazione, scambiando il proprio collegio elettorale per un “fascio” di littoria memoria. Del resto l’esempio vien dall’alto: il Chiavaliere tratta il governo, il parlamento e la Repubblica come fosse “cosa nostra”, cioè sua, dei suoi eredi, dei suoi sodali, dei suoi amici e amici degli amici. Insomma, le Cricche sorgono perché replicano la Grande Cricca berluscona.
E sempre a proposito di calpestare la Costituzione, nelle ultime ore l’amato leader berluscone è arrivato a dire “basta con gli inutili formalismi della Costituzione, bisogna dare voce al popolo”. Insomma la spinta a buttar via la Costituzione per sostituirla con i bagni di folla di ventennale memoria è sempre più consistente, perciò sempre più pericolosa per la enuta delle nostre istituzioni democratiche.
Non so se Gianfranco Fini con l’appartamento di Montecarlo ci abbia lucrato. Personalmente NON lo credo, e non perché si tratta di andare in culo al Chiavaliere, ma perché ci sono le intercettazioni ambientali, pubblicate a suo tempo, nelle quali si sente distintamente incazzarsi con sua moglie, all’epoca Daniela Di Sotto, e con il cognato di turno perché NON voleva avere nulla a che fare con le loro iniziative nel campo delle cliniche private che servono, per mungere quattrini dalle Regioni. Voglio dire: se Fini NON voleva i milioni di euro poco chiari delle cliniche private, perché mai dovrebbe essersi abbassato a lucrare qualche centinaia di migliaia di euro con una truffa a Montecarlo?
In ogni caso, ritengo la faccenda di Montecarlo semplicemente di scarso peso e di nessuna gravità. Anche ammesso, ma non concesso, che Fini anziché essere stato raggirato dal nuovo cognato rampante ci abbia marciato di suo, beh, a fronte del marciarci e del marciume delle varie Cricche cresciute all’ombra berlusocna e, soprattutto, a fronte del modo con il quale il Chiavaliere ha ammassato le sue immense fortune e non vuole MAi rispondere alla legge, quella di Montecarlo è tuttalpiù una marachella. Un ragazzino che ruba una mela NON può essere messo a confronto con chi a quanto leggo su vari libri e qualche atto giudiziario munge lo Stato, paga Craxi e quant’altri per farsi fare leggi ad personam come il decreto contro i limiti regionali delle tv private, beffa la Casati Stampa, compra sentenze per fottere la Mondadori al Gruppo L’Espresso, corrompe l’avvocato inglese Mills perché testimoni il falso e via di questo orribile passo.
Sulla questine di Montecarlo e della donna di Fini, Elisabetta Tulliani, voglio invece far notare alcune cose:
– la volgarità di Gaucci, l’ex uomo della signora Tulliani. Se lui è stato così solerte a sborsare un pacco di miliardi per fare ricchi i Tulliani in blocco perché non essendo un Adone la gnocca appariscente doveva pagarsela e pure cara, beh, batta la testa contro il muro, ma eviti di mettere in piazza la sua miseria tipicamente maschilista di chi sbava per vendicarsi. Un uomo che viola i fatti privati con la sua donna è un omuncolo, un quacquaraqquà, un poveraccio da compatire.
– La volgarità di Vittorio Sgarbi, che ci tiene ad alludere pesantemente dicendo che “la Tulliani veniva a casa mia”, “la Tulliani la conosco bene”. Gli uomini che si divertono a sputtanare le donne, e specie se sono donne con cui hanno avuto a che fare, somigliano più a mascalzoni che a persone apprezzabili.
– Riguardo Sgarbi c’è da aggiungere che a suo tempo ha anticipato il killeraggio mediatico del bravo, nel senso manzoniano del termine, Vittorio Feltri. Aveva infatti un programma televisivo su una rete Mediaset nel quale accusava pesantemente guarda caso i magistrati, cosa utile a parare il culo al suo padrone. Una volta arrivò ad accusare un magistrato di essere un assassino. Con le sue intemperanze pro domo domini sui, il baldo e ribaldo Sgarbi fece perdere varie cause per diffamazione e/o risarcimento danni e perciò un sacco di quattrini a Sua Emittenza al punto che questi si vide costretto a chiudere il programma. Il troppo stroppia… Come insegna Giuliano Ferrara, altro volenteroso di grande stazza.
– Poi c’è il giornalismo spazzatura di Feltri. Ma trattandosi di sapazzatura della peggior specie, a parlarne troppo ci si sporca. Mi limito a far notatre che questo tizio che batte e ribatte su Montecarlo è lo stesso individuo che difese a spada tratta (anche) don Gelmini quando venne travolto dalle denunce pedofile dei suoi giovani “in recupero”: “don Gelmini ha fatto tanto di quel bene che anche se ha fatto qualcosa con qualche ragazzino è poca cosa, lo si perdona volentieri”. Ah sì? E allora come mai lo stesso Feltri oggi non ripete lo stesso concetto con Fini? Dovrebbe infatti intonare un laudeamus del tipo: “Con tutto il bene che Fini ha fatto all’Italia in qualità di alleato essenziale perché il caro leader Berlusconi la potesse governare a lungo, cosa volete che sia la faccenduola di Montecarlo?”. Fermo restando il fatto che con l’editore che si ritrova, mungitore indebito di miliardi della Regione Lombardia tramite la discarica di Cerro Maggiore, Feltri farebbe meglio a tacere. E magari ad arrossire. Oppure a raccontarci qualcosina sugli aumenti di capitale de Il Giornale cui ha alluso Bocchino. Come ha detto Piero Ostellino sul Corsera a proposito della campagna di Feltri contro Fini, un conto è fare informazione, un altro conto è fare militanza politica. Ovvero: Feltri non fa informazione. Nonostante faccia scrivere su Il Giornale un tizio cacciato dall’Ordine dei giornalisti perché in rapporti troppo stretti con il servizio informazioni militari, meglio noto come SISMI.
Post Scriptum – Avanti di questo passo Bossi (mamma li turchi!) riuscirà ad avere il federalismo in cambio del suo appoggio a Berlusconi a non farlo condannare pesantemente in tribunale. Beh, diciamo la verità: meglio, molto meglio l’unità d’Italia fatta anche grazie al concedersi in alto loco, su consiglio di Cavour, della contessa di Castiglione. Vogliamo paragonare forse il brutto contenzioso giudiziario del Chiavaliere Mascarato con lo splendore delle grazie della contessa? A fronte delle quali il “ce l’ha duro” bossifero è roba da masturbation.
caro Marco,
stavo per mandarti a chier sur le bord de la gare, stavolta, a cagher come dice alatamente CC; poi ho pensato che non è colpa tua….è la tua esperienza di vita che ti fa parlare …e il sangue biscegliese!!!!
Tutte acide ed aggressive…per forza appena cominci a parlare di amiche speciali, tavolini che ballano, e…venghino, venghino che lo scibile umano è qua a disposizione…
anche le morte che camminano come me avrebbero fatto immantinente la maratona di NY….
Hai già infiammato esageratamente il neurone che ti ritrovi…
attento al sole, non è dolce settembrino come dalle mie parti!
Sylvi
cc,
voi a vore, a laurà!
Dovevamo fare qui la festa a mio nipote il 12, ma ci sono le Frecce Tricolori che praticamente, con un milione di presenze previste in due giorni, ci chiudono le strade, campestri comprese, così dobbiamo anticipare al prossimo sabato.
Devo sistemare il giardino!
Sylvi
Caro Marco,
che proprio tu debba scrivere che io sono un teorico mi fa un tantino sorridere. Almeno la Silvy ha un marito imprenditore e, magari solo indirettamente, sa che cos’è una fabbrica ma tu sai solo quel che si chiacchiera nei bar del tuo paese, Bisceglie caput mundi, ouuhhhyeahhhhh.
Quanto tu sia pratico l’abbiamo visto con la tua curiosa idea della condanne per i criminali (lavori forzati e deportazione) o quell’altra che le quattordicenni sono più mature delle quarantenni, o che le vittime sono colpevoli tanto quanto i loro sopraffattori.
A me pare che tu sia uno che, abitualmente, confonde i tuoi desideri o i tuoi pareri con la realtà di fatto.
Tu non sai mai nulla di come una certa realtà sia arrivata a quella determinata caratteristica, per te una fotografia è la vita. Errore: al massimo la vita potrebbe assomigliare ad un film.
Tu valuti le cose solo per via logica, senza renderti conto che a livello puramente logico si potrebbe dire tutto ed il contrario di tutto.
Comunque contento tu contenti tutti. Naturalmente pretendere da te un po’ di autocritica sarebbe fiato sprecato.
Un saluto U.
Caro CC
I consapevoli seguaci dello “Zaia erectus” masculi e nordestini hanno ben impresso sulle loro fronti il motto:
“money e va da se,perchè no, mona”
come papi docet,e non li puoi rimuovere da li anche dopo la carica di mille cammellieri.
Vado a rileggermi il deserto dei tartari
L.
caro linosse, ……………………………………
vabbè lasciamo perdere , i tartari non arrivano mai, i cammelli capitalisti, temo di sì……………….almeno nel calcolo delle probabilità nel breve periodo” c’Est plus facile !
cc
Guarda , guarda, scruta,scruta, le frontiere dell’Est e scopriti il deretano al Sud, che tanto il Kulo te lo faranno dall’Ovest e dal Nord !
x Marco
“Cosa significa rispetto del proprio corpo? Che bisogna scopare solo per avere figli, o solo col proprio marito?
Fortunatamente sono decisamente poche le donne che la pensano così. E sono tutte acide ed aggressive.”
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Scopare solo per avere figli, certamente no.
Solo col proprio marito? Si’.
Vedi col matrimonio vengono molte responsabilita’, ho visto troppe famiglie distrutte a causa dell’infedeltà’ della moglie, ci sono i figli, e quelli sono i piu’ colpiti dai divorzi o separazioni.
Io parlo per esperienza, e non solo la mia.
La mia vita ha presa un’altra direzione a causa dell’infedelta’ di mia mamma.
Pur essendo figlia unica coccolata e graziosa, mi sono trovata non voluta…schiaffata in collegio e dopo ancora meno voluta.
Percio’ le scopate extramatrimoniali possono portare effetti catastrofici.
Gli uomini sono perdonati piu’ facilmente, non e’ la loro testa che ragiona…….ed in genere hanno meno senso di responsabilita’ nei riguardi della famiglia.
Forse le donne che conosci tu sono acide ed aggressive, ma non e’ perche’ non scopano, io conosco diverse vedove, giovani e anziane, alcune si sono risposate, altre no, questione di preferenze e di esperienze.
Hai fatto bene a rimanere scapolo.
Anita
Nuovo Ulivo per fisco, lavoro e giustizia
Legge elettorale, voto anticipato, processo breve e coerenza dei finiani, crisi tra Fiat e lavoratori, fine del berlusconismo.
È un Pier Luigi Bersani a 360 gradi quello che si presenta ai microfoni di Repubblica Tv, per rispondere alle domande degli spettatori.
“No elemosine ma assunzioni. Il Pd c’è con i precari della scuola, la Gelmini resta in silenzio”
Precari della scuola manifestano a Montecitorio.
Russo, in sciopero della fame, ricoverato in ospedale è raggiunto da Puglisi, Vita e Marino.
Puglisi: “Siamo disponibili ad iniziare uno sciopero a staffetta con i nostri parlamentari ed amministratori”. Marino: “Dal ‘porta a porta’ all’operazione di ‘scuola in scuola’”. Fassina: “No ai tagli del governo.
Gelmini e Tremonti recuperino i fondi dall’ evasione”
“Gli uomini sono perdonati piu’ facilmente, non e’ la loro testa che ragiona”
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Ettepareva…
C.G.
PAZZO e’ il titolo:
http://weaselzippers.us/wp-content/uploads/2010/08/berlusconi-gaddafi.jpg
Anita
Mah, Anita, questi sono altri tempi rispetto ai tempi di tua mamma. Tra l’altro qui la morale è più elastica. Credo che non si possano stabilire regole: ogni donna è fatta a modo suo. C’è chi ha esigenze che il matrimonio non soddisfa. Le separazioni sono infatti frequentissime. Sono però anche frequenti i casi, e tra le mie amicizie femminili ce ne sono, di mariti e mogli che, consapevoli l’uno dell’altro, si cercano avventure ognuno per conto proprio, senza per questo mettere in discussione il matrimonio. Come ci sono donne non sposate che vanno con gli uomini che il momento offre alla loro portata, senza per questo considerarsi delle poco di buono. Per non parlare delle ragazze che ne cambiano uno a settimana, alla ricerca di quello ‘giusto’. Il tutto ovviamente fuori del matrimonio. Io ho fatto benissimo a restare scapolo e ci tengo a restarlo, ma questo non mi ha mai impedito di avere relazioni anche di lunga durata, con donne anche sposate. Anzi, quando qualcuna di loro trova l’uomo fisso, sono io ad allontanarmi e a rifiutare ulteriori incontri, proprio per non rischiare di danneggiare il loro nuovo rapporto. Una di loro, cercandomi nonostante l’uomo fisso, mi ha detto ” io non ho padroni”, per cui faccio quello che voglio. Questa mentalità la sto riscontrando in più d’una, nella fascia delle quarantenni.
Caro Uro, io ho avuto per 25 anni un’impresa artigiana, in società con un amico. Si lavorava prevalentemente con le industrie manufatturiere tessili, alcune delle quali di notevoli dimensioni, come quella dei genitori di Francesco Boccia. Ho comprato per la mia impresa macchinari per un valore complessivo di tre appartamenti da quattro vani. Non solo macchinari da stampa, ma una sala di posa completamente attrezzata per la moda, il chè significa sofisticati sistemi di illuminazione e attrezzature fotografiche da 20 milioni l’una in soldi degli anni ’80. Tutte attrezzature comprate e ammortizzate coi proventi del lavoro. Il giro di affari quindi non era proprio scarso. Questo, per dirti che i problemi della piccola impresa li ho vissuti non solo in prima persona, ma anche attraverso i miei clienti manufatturieri, con i quali si lavorava a stretto contatto. Altro che chiacchiere da bar.
Quale autocritica dovrei fare?
DA PARTE DI MARCO TEMPESTA
———————–
Quanto tu sia pratico l’abbiamo visto con la tua curiosa idea della
condanne
per i criminali (lavori forzati e deportazione)
URO
——–
Vedi che io dico una cosa e tu ne interpreti un’altra? Non ho mai
parlato di
lavori forzati, ma di lavoro volontario.
Il criterio è quello di trasformare il concetto di pena in un concetto
molto
più accettabile in tempi moderni, ovvero nel concetto di risarcimento.
Il condannato non deve soffrire una pena per appagare sadicamente il
nostro
senso di giustizia. No, deve invece risarcire la società del danno
causato. La
pena deve essere quantificata in un valore di ore di lavoro, non di ore
di
carcere.
Il condannato finirà la condanna quando avrà esaurito volontariamente
ed in
maniera qualitativamente buona le ore di lavoro a cui è stato
condannato. Per
cui, a parità di condanna può rimanere ristretto poco tempo o molto
tempo,
lavorando ogni giorno per le ore che vuole, fino ad esaurimento delle
ore di
condanna.
Mi sembra un concetto che porta beneficio al sistema carceraio su due
fronti:
quello economico e quello disciplinare, con l’ulieriore vantaggio
di riscattare
moralmente il detenuto dandogli il senso di impiegare il suo tempo in
maniera
costruttiva.
Come vedi, è ben diverso dai lavori forzati.
La delocalizzazione ( non deportazione) dei detenuti in aree molto
distanti,
dovrebbe invece essere applicata ai delinquenti di mafia.
Io ci aggiungerei, per certi particolari reati contro la persona, anche
la
riduzione in schiavitù.
x Uro: ho inviato a Pino un post di risposta che non è passato.
Questo post per rispondere alla seconda parte della questione:
…le quattordicenni sono più mature delle quarantenni, o che le vittime sono colpevoli tanto quanto i loro sopraffattori. (Uro)
——
Anche questa è una interpretazione personale.
Ho detto che ci sono 14enni più mature di tante quarantenni, che è ben diverso dall’affermare che ogni quattordicenne è più matura di ogni quarantenne. Questo, nell’ambito della considerazione sull’età anagrafica che a mio parere di per sè non determina la maturità.
Non ho mai detto che una vittima è colpevole quanto il suo sopraffattore.
Ho detto invece che se un guardiano viene pagato per sorvegliare e non sorveglia, è più colpevole del ladro, perchè il ladro ha fatto il suo mestiere e il sorvegliante no.
Poichè questi errori di interpretazione sono sistematici, mi chiedo se è il mio italiano a difettare o a difettare è il muro psicologico che ognuno di voi mette quando qualcuno giunge a disturbare le vostre certezze acquisite.
Vedo che Pino ha provveduto immediatamente alla messa online del mio post. Grazie.
Vorrei specificare che per delocalizzazione intendo una delocalizzazione carceraia, non un domicilio obbligato.
Il domicilio obbligato non fa altro che trasportare la mafia da un posto all’altro.
Per esempio, farei una convenzione con Gheddafi per tenere lui nelle loro carceri e coi loro standard, i nostri mafiosi. Credo che con queste prospettive passerebbe la voglia a tutti di darsi alla delinquenza organizzata!
x Marco
“Nella fascia delle quarantenni”
E’ ben noto che e’ un’eta’ pericolosa, sia per gli uomini che per le donne, le ragioni le sai, non le devo enumerare.
Pero’ oggi sta’ cambiando tutto, 40 is the new 30, 50 is the new 25, 80 is the new 60, e cosi’ via.
Ho una amica/conoscente, ha 77 anni, si mantiene benino, troppo sole, moderna ed elegante, ha un nuovo amore abbastanza di frequente.
Si sta spostando in Florida per stare con la sua nuova conquista.
Lui a 63 anni.
Lei ha gia’ venduto il suo magnifico condominio nel R.I.
Oh, e non e’ un fattore finanziario.
Questi sono casi isolati, ma non rari.
Anita
x Anita:
io ho un’amica di un anno più grande di me, ben sposata con figli e nipoti, che sta scoprendo adesso le gioie del sesso. Si è resa conto di aver costretto alle catene la sua femminilità, per restare negli standard della famiglia modello ed ora, con i figli sposati e il marito in pensione, sta sperimentando gli amanti.
Il caso più frequente è però quello delle separate e divorziate, che tranquillamente fanno una vita da ragazze nubili. proprio dei giorni scorsi il fulmine a ciel sereno di una coppia di amici scoppiata perchè lei riteneva esaurita la carica matrimoniale. Una coppia tranquilla, benestante e con figli. Si separano mantenendo l’amicizia. Lui va a vivere da un’altra parte. Non ci sono altre donne o uomini di mezzo. Solo la consapevolezza che si era spento l’interesse l’uno per l’altro.
Io sono molto attratto dalle donne che mostrano una forte indipendenza psicologica. Mi piace fare il compagno della mia donna, non il papà nè il figlio. Mi ritrovo però costantemente con donne di una fragilità ed una insicurezza che fanno scattare in me il senso di protezione, non la complicità. E fuggo.
D’altronde, ho come termine di paragone la mia amica ristoratrice di Milano, che è vicinissima al mio ideale di donna: ha tutti i pregi delle donne senza averne i difetti e tutti i pregi dei maschi senza averne i difetti. Unico inconveniente: non accetta altre presenze femminili nella vita del suo uomo, e questo per me sarebbe satto un limite inaccettabile. Ho mandato a monte un ottimo matrimonio con una varesotta industriale tessile, perchè le ho detto che non avrei mai rinunciato alla mia amica milanese.
cara Anita,
quando i divorzi hanno cominciato a diventare numerosi e soprattutto con bambini ancora piccoli, a scuola la Regione mandava gli psicologi a fare corsi di aggiornamento agli insegnanti
Di solito era il maschio che, incapace di far fronte alle responsabilità, si trovava l’amante, o se ne andava da casa.
Altre era la donna , ma molto più raramente, e parlo di ventanni fa, non di 60anni.
E i bambini a morire di dolore e a sentirsi dire la balla colossale: ma il papà e la mamma ti vorranno sempre bene!!!
Oggi: Una villetta di fronte a me; due bambini.
Il papà se ne’è andato da casa.
L’altro giorno uno mi dice: tu mi avevi promesso un giro in Mini e non hai mantenuto la promessa.
Rispondo: lo sai che ci deve essere o la mamma o il papà e io mantengo la promessa.
– Lo sai tu che mio papà ha trovato un’altra donna?
– Si-ma succede a tanti bambini- rispondo.
A me non importa- risponde- il fatto è che la mamma lavora e il papà ci ha lasciato e io lo odio.
E tu non puoi mantenere la promessa!!!!-
Non l’ho nemmeno abbracciato perchè non voleva essere compatito.
Alla faccia dei deliri di Marco!
Sylvi
Ci sono uomini e donne che non sanno gestire se stessi, figuriamoci un partner o un figlio. Indipendentemente dal fatto di essere sposati o meno.
Vuoi che ti porti esempi di figli di coppie regolarmente sposate, che odiano uno dei genitori o entrambi?
La mia amica insegnante di sostegno, lavora proprio su questa tipologia di bambini.
Dalle parti vostre c’è anche chi li ha ammazzati per due soldi, i genitori regolarmente sposati e benestanti.
Di solito era il maschio che, incapace di far fronte alle responsabilità….
——-
Questo ‘incapace far fronte alle responsabilità’, può anche leggersi in un’altra maniera: era stufo delle paranoie di una moglie scassaballe.
Ci sono donne che scambiano il proprio marito per lo schiavetto tuttofare, perdippiù lamentandosi per ogni piccola cosa.
Facile che il poveraccio, illuso da una visione televisiva della vita coniugale da Mulino Bianco, alla prima occasione vada via di casa in tutta fretta.
C’è anche da dire che quando eravamo bambini noi, bambini plebei intendo, i genitori erano solo coloro che ci facevano trovare da mangiare e da dormire.
Per il resto del tempo che non ci vedeva impegnati a scuola, vivevamo tutti in mezzo alla strada, imparando a gestirci da soli.
Molti dei genitori dei miei compagni di giochi erano analfabeti e violenti, del più basso proletariato contadino.
In certe famiglie mangiavano tutti da un unico piatto posto al centro tavola, madre, padre, figli e nonni a carico. C’era la povertà e c’era anche la miseria.
Eppure i figli crescevano bene, alcuni dei miei compagni di strada si sono anche laureati, lavorando per mantenersi agli studi; tutti si sono inseriti bene nel mondo del lavoro.
Il mio attuale padrone di casa, laureato, è uno di nove figli di genitori semianalfabeti, lei la prima elementare, lui la terza. Il padre era un pescatore riciclatosi a muratore e poi a costruttore. Ha fatto studiare tutti i figli, ognuno di loro molto ben inserito nel mondo del lavoro.
Un altro mio compagno dis cuola era uno di dodici figli di genitori analfabeti. Il padre faceva l’ambulante tessile, andava a fare i mercati con il carico di stoffe sulle spalle. Il nonno di Francesco Boccia era anche lui un ambulante del genere. Sottoproletariato. Poi le donne, madre e figlie, si sono messe a tessere tele per pantaloni dentro il portone di casa aiutate dalle le vicine, ppoi ancora a confezionare vestiario per i contadini, e di lì a poco a poco è nata la loro industria tessile.
Altro che i bamboccioni di adesso…
x Marco 720
Siamo alle stron..ate più avvilenti.
Tu parli del delitto del veneto… non ricordo il nome …e non vado a cercarlo!
Se è per questo c’è anche quello in piemonte dove lei e il fidanzato fecero fuori anche i nonni, oppure quello di Erica e Omar…
Non faccio paragoni…per intelligenza!!!
La tua teoria che i ragazzi di strada crescono meglio di quelli curati e seguiti, … magnifica!!!
Tutte le teorie pedagogiche di dx, di centro, e soprattutto di sx da buttare nel cestino!!!
…Per il resto del tempo che non ci vedeva impegnati a scuola, vivevamo tutti in mezzo alla strada, imparando a gestirci da soli.Marco…
Ecco una nuova pedagogia su cui riflettere!!!
Potrei rileggermi anche i Miserabili per …illuminarmi d’immenso!!!!
Ma forse hai ragione….quando un operaio ha dato da mangiare e dormire ai figli…basta e avanza!!!
Marchionne sarà felice…cosa sono “tuti questi golosesi” dei sindacati?
Sylvi
http://www.facebook.com/photo.php?pid=356297&id=129801657044097&comments
Divertitevi.
Vedo che il link non funziona, la pagina non si apre. Peccato!
x Sylvi:
sta di fatto che il boom economico degli anni ’60 lo hanno fatto persone di scarsissima scolarità. Persone di scarsissima scolarità hanno messo in piedi industrie e creato lavoro.
Sta di fatto che nella mia generazione veramente vissuta in mezzo alla strada, i figli di proletari e sottoproletari non solo lavoravano tutti, ma molti hanno anche studiato fino alla laurea.
Chissà come mai invece, tanti ragazzi di oggi ce li ritroviamo a ciondolare inutilmente, a drogarsi e a fare i vandali.
Come mai, Sylvi?
…. che pena aver versato un euro essere andata alle scorse primarie e aver dato mandato a Bersani: mi faccio schifo !
…..sii pensa pensa Bersani, intanto il PD si sfracella……
Due dei commenti postati nella pagina di FB di cui ho messo il link e non si apre.
E’ la pagina con la stella rossa e la falce e martello, non la pagina del PDL
x Sylvi
Cara Sylvi,
invece di disturbare Pino, ti ho mandato a casa un post che non vuole passare.
Forse e’ meglio, cosi’ non annoio nessuno.
Ciao,
Anita
Stamane ho chiamato una mia zia a Taranto, l’ ultima che mi rimane, la sorella di mio padre. Oggi ha compiuto 100 anni, ed e’ stato bello sentirla, sopratutto per l’ allegria quasi giuliva che trasmetteva. Lei sta chiudendo il cerchio della vita, dalla protezione e amore dei genitori a quella dei figli, con il sostegno di una salute invidabile per la sua eta’. E questo e’ un vero privilegio, il piu’ grande che ci possa essere.
Buon compleanno zia Maria!
http://www.facebook.com/?ref=home#!/pages/PARTIGIANI-DEL-TERZO-MILLENNIO/129801657044097
Vediamo se questo va bene.
No, non funziona. Comunque chi è su FB può cercare la pagina di PARTIGIANI DEL TERZO MILLENNIO.
E’ molto istruttiva.
x Follotitta:
Un altro pugliese in questo blog, dunque. E’ rappresentata Brindisi, Taranto, Bari e Foggia, quest’ultima un po’ malamente.
Ci sono famiglie molto unite. La mia è una di queste.
Personalmente ho conosciuto 4 centenarie, tutte arzille, allegre e contente.
Credo che le persone allegre abbiamo più facilità a campare a lungo. Certamente più piacere.
x Follotitta
Anch’io mi unisco di cuore agli auguri per la sua zia Maria.
E grazie di esistere, assieme ai milioni di zie Marie che hanno tenuto in piedi l’Italia fino ad oggi.
Sylvi
Caro Marco, scusi, quali sarebbero queste colpe della sinistra? Secondo me la sx non ha mai governato, neanche per i famosi 6 anni di U. Nell’800 e’ stata zittita con le cannonate ad alzo zero sugli operai in sciopero, oggi con il monopolio televisivo del cortofrottolo. L’unico suo torto potrebbe essere quello di non aver fatto la rivoluzione, che, mi creda, in Italia sarebbe stata molto utile. Ma che ci vuole fare, quando uno nasce democratico, democratico muore, e la rivoluzione la fanno coi fasci littori. Lungi da me dire o pensare che DiPietro sia antidemocratico, anzi uno che dice che il pane si chiama pane e il vino si chiama vino, in politica e’ una tale rarita’, che merita tutto il rispetto possibile. Ma DiPi rappresenta solo il 4% e al massimo aspira, con tutta la buona volonta’ del caso, a diventare l’8%. Se io votassi in It preferirei irrobustire Bersani che ha gia’ min 28%.
Un saluto. F.
x Follotitta
Caro Follotitta,
auguri per la zietta.
Ogni tanto leggo gli obituari locali e mi meraviglio del massiccio numero di centenari e novantenni avanzati.
La sorella di mio marito mori’ a 105, ma era cattiva e maligna dal primo giorno che l’ho conosciuta ed e’ peggiorata con l’eta’.
Un mio vicino e’ un tesoro, Jim ha 96 anni, va in giro con la sua golf cart e il suo cagnolino Colby, sempre allegro e sorridente, canta ancora con il coro della sua chiesa, e’ un gioiello di uomo.
E’ anche un bel uomo, eretto e sempre ben curato.
Scherziamo sempre, siamo boyfriend e girlfriend…sua moglie e’ viva e vegeta, sua coetanea e molto arguta.
Saluti, Anita
x Marco
Beh, se ti riferisci a me non mi ritengo brindisino, anche se nacqui a Brindisi in una clinica privata. Brundisium me genuit…
Anche a me fa piacere che vi sia un altro pugliese nel blog. Comincio a pensare che la Puglia sia la regione che ha dato piu’ emigranti al mondo, specie i paesi anglosassoni
ciao, Peter
Caro Follotitta,
Di Pietro ha già l’8%, non il 4.
Se gioca bene le sue carte con De Magistris, può crescere ancora di un bel po’.
Bersani è invece molto contestato da sinistra, ma c’è chi scalcia anche nel suo stesso partito. Me la vedo nera per il PD, alle prossime elezioni.
Temo che, se dovesse sgretolarsi il PDL, avremo un Centro molto ben pasciuto e ben alleato, per nostra disgrazia.
Un rammendo peggiore dello strappo.
xPeter:
come, la tua famiglia non è di origini salentine, zona Brindisi?
Notizie
L’uragano Earl potrebbe minacciare 11 Stati, compreso il mio.
Stanno avvisando di prepararsi per una eventuale evacuazione.
Siamo in allerta.
Io non mi muovo, sono su una penisoletta, ma sono a 120 piedi sul mare, il vento e’ il guaio, esposta da tutte le parti, col golf course a sud ed ovest.
Vedremo……
Anita
Caro Marco, se permette mi introduco in questa questione dei delitti e delle pene, per una nota storica. I ns antenati romani non conoscevano l’istituzione carceraria. Per loro l’ergastolus era una capanna metallica che usavano per rinchiudere gli schiavi dei campi agricoli durante la notte, e puo’ immaginare quanto questi fossero roventi d’ estate e ghiacciati d’inverno. Per il resto vi erano multe, a volte salate sino alla confisca totale dei beni, e l’esilio. Per alcuni delitti piu’ gravi poi, come quello di lesa maesta, quindi in pratica per tutti i delitti politici -vedi le epurazioni indiscriminate di Mario, Silla Ottaviano,ecc- c’era la morte. L’idea dell’esilio e’ stata ripresa dai nazisti che avevano studiato un piano per esiliare gli ebrei nel Madagascar. L’avessero fatto sul serio ci avrebbero risparmiato la domanda angosciosa di quanto possa sprofondare la dignita’ di un uomo.
Buona notte. F.
Coraggio Anita, ma se le dicono di muoversi, lo faccia
A proposito di centenari, vi ho certamente già raccontato di quel vecchietto di qui, che stazionava sempre davanti alla porta di casa col sigaro acceso in bocca.
“Zì ‘ntò (Antonio) pozzi campà cent’anni!” gli gridò un ragazzo una volta, passando in bicicletta.
“Disgraziato! Altri du’ anni me voi fà campà?”.
Aveva 98 anni.
Mi racconta mio cognato, che era uno scherzo che tutti loro ragazzini facevano ai vecchi ultranovantenni.
cara Anita,
ti rispondo sul blog anche perchè forse è necessario che io spieghi meglio il mio pensiero.
Marco ha fatto un taglio netto fra bambini “trascurati” e “bamboccioni”. Non è così semplice.
Almeno in Italia, in US non so, ma da quello che leggevo sulle riviste specializzate mi pareva che le cose non fossero tanto diverse.
Lo sviluppo postbellico ha portato un improvviso benessere che è stato molto difficile gestire nelle famiglie.
E troppo spesso è diventata la rincorsa al TROPPO, all’inutile.
Gratificava i genitori usciti da lunga miseria, impediva ai figli di non dare tutto per “dovuto e scontato”.
Poi è arrivata la TV!
Questo processo io l’ho vissuto più chiaro nei suoi passaggi in Jugoslavia, quando ero adulta.
Dire NO è diventato impossibile perchè tutti i vicini ,la TV, e anche la Scuola spesso dicevano SI’.
Dire No significava aspre discussioni fra genitori, con i figli…insomma una faticaccia!
Dire NO significava anche dire: capirai più avanti il perchè-
e i ragazzi non capiscono il futuro.
Bisogna avere ottime motivazioni per i NO e soprattutto comunicarle.
Tu hai capito, da quello che scrivi, che la separazione dei genitori investe di NO anche i nonni. Ed è terribile.
Qui, sui No e sui SI’ si gioca il divario fra bambini accuditi e abbandonati. Sulla stabilità e sulla certezza di messaggi.
E anche sulla capacità di maturare una coscienza individuale e civile.
Non è solo questione di possibilità economiche, c’entrano, ma non solo.
Mio marito ha avuto più SI’ di me , ma ha fatto più fatica a crescere.
Io ho avuto molti NO, ma nonostante tutto, mi sentivo amata.
Non mi hanno frustrato!
Con i figli, pur essendo fuori spesso, non ho mai mancato un controllo di compiti, una cena, una lettura e una ninna nanna anche se cascavo dal sonno e mi dimenticavo il finale delle favole.
Poi il controllo ferreo delle amicizie…e degli orari.
L’ho già scritto: il benessere ci ha dato la quantità, ma non la qualità, e ne stiamo pagando le conseguenze.
Ti abbraccio Sylvi
Caro Follotitta, se Hitler l’avesse fatto, ora avremmo un problema anche nel Madagascar.
Bella la storiella raccontata da Moni Ovadia in un suo spettacolo:
” Un ebreo arriva in un villaggio dell’Asia, di 2000 abitanti. Un anno dopo, in quel villaggio ci sono 2000 antisemiti.”
Grazie per la precisazione storica, molto interessante.
Io comunque miravo a spostare il concetto di pena, economicamente e moralmente obsoleto, verso il concetto di risarcimento, più efficace sia per la società che per il carcerato stesso.
Cara Sylvi, hai dimenticato di aggiungere che i nostri genitori non conoscevano il metodo Montessori.
Per tanti di loro, verso i figli e a volte anche verso la moglie, molto spesso non c’era il no, c’era il ceffone al posto del no. A livelli di proletariato e sottoproletariato, quello era il linguaggio. Pare abbia funzionato.
x Marco
no,origine salentina si’, ma zona Lecce. Pochissima differenza, infatti un tempo Brindisi era ancora provincia di Lecce
Peter
Caro Marco, IDV ha avuto l’8% alle Europee, ma per questo a maggior ragione mi unirei intorno a Bersani. Una sx forte e soprtutto unita e’ l’unica speranza per questo paese.
Prima dimenticavo di menzionare l’istituzione della schiavitu’. Si poteva diventare schiavi o come risultato di spoglie di guerre perse, o, anche per eccessiva esposizione debitizia, nel qual caso il creditore si poteva rivalere sui tuoi servizi come schiavo.
Una soluzione del genere avrebbe potuto evitare la crisi degli ultimi 2 anni dovuta appunto ai titoli tossici basati sui mutui in sofferenza. Scherzo naturalmente e spero sopratutto che lei non mi prenda sul serio, altrimenti sarebbero guai per il blog.
Sono sicuro che la barzelletta che ha raccontato sia stata inventata da un ebreo, e anche Ovadia d’altra parte mi sembra sia ebreo. Di nuovo. F.
x Marco
Conoscere la Montessori è relativo.
In Meridione è purtroppo mancata la Scuola e le strutture sociali.
Da noi 90anni fa, al tempo di mia madre, se un bambino non frequentava la scuola la maestra lo diceva al parroco o al medico e il parroco, o il medico, andava nella famiglia.
Così, sottovoce, senza umiliare nessuno, il bambino tornava a scuola.
Metodo “teresiano” austougarico, non Montessori.
Sylvi
Una sx forte e soprtutto unita e’ l’unica speranza per questo paese.
(Follotitta)
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Di Pietro ha preso l’8% anche alle scorse politiche.
Purtroppo la sinistra in Italia non è nè forte nè men che mai unita.
Non per niente ho postato la pagina della falce e martello, dove dicono peste e corna del PD. Ma dicono peste e corna dei leader PD anche nella pagina della Serracchiani, che è parlamentare europeo PD.
Purtroppo si sono formate correnti che vanno l’una contro l’altra, come del resto è sempre successo nelle sinistre.
Questo modo di fare, unito all’impressione generale e artamente generata, di un partito in stato confusionale, disturba gli elettori che si disamorano e mettono in forse la loro intenzione di voto.
Dal forse al cambio di partito o all’astensione, il passo è breve.
Si poteva diventare schiavi o come risultato di spoglie di guerre perse, o, anche per eccessiva esposizione debitizia, nel qual caso il creditore si poteva rivalere sui tuoi servizi come schiavo
(Follotitta)
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In pratica, lo stesso concetto di risarcimento che ho esposto io, in un certo qual modo. Cambiano solo le modalità.
Moni Ovadia è ebreo.