Ormai è ufficiale: il governo Berlusconi si regge sugli interessi privati del premier e sulla complicità di chi (non solo) politicamente ci guadagna

Ormai dunque è ufficiale, lo ha detto chiaro e tondo una fetta del suo partito di governo: il Chiavaliere Papino il Breve, al secolo Silvio Berlusconi, sta al governo solo per sfuggire alla Giustizia. E il governo si regge su ricatti e “do ut des” nei confronti dell’Unto d’Arcore che fanno leva sulle sua magagne pregresse, quelle per le quali sta sfasciando il Paese pur di non andare sotto processo. I parlamentari che hanno scelto di seguire Gianfranco Fini nella rottura con il Chiavaliere – gente che certo non è di sinistra né ci si è improvvisamente convertita – hanno ammesso chiaro e tondo nelle utlime ore don Silvio pratica “il ricatto e il killeraggio”. Ovviamente il killeraggio è per chi non essendo ricattabile non ama calare le mutande come una qualsiasi ragazzotta, ansiosa di andare in parlamento o in tv, in un giornale o in una particina in qualche film. L’onorevole Italo Bocchino – e mi scuso per l’ironia involontaria di queste tre parole, comunque in tema con la prassi corrente – ha fatto sapere all’onorevole Niccolò Ghedini, l’arcigno maggiordomo del contenzioso giudiziario del suo padrone politico e cliente di bottega, che è pronto “l’elenco delle società off shore riconducibili all’impero finanziario del Chiavaliere”. In aggiunta, è stato ritirato fuori il noto sporco affare della vendita della reggia di Arcore, l’ex convento bendettino di 147 stanze,  un enorme parco di un milione di metri quardi, una biblioteca ricca di preziosi libri antichi e una pinacoteca con quadri preziosi, per un totale di 3.500 metri quadri di appartamento coperto dove il grande Papino il Breve si accontenta di abitare quando è in zona.
Ricordiamo che la villona era di Annamaria Casati Stampa, che avendola ereditata dopo la tragico morte dei genitori quando era ancora minorenne – aveva infatti 19 anni e a quell’epoca si diventava maggiorenni a 21 –  se la vide affidare con altra “roba” a un tutore, il senatore Giovanni Bergamasco. Superare i litigi con altri parenti, quelli del ramo materno Fallarino, non fu facile: l’avvocato dei Fallarino era un giovane avvocato che si chiamava già Cesare Previti. Che con un saltafosso che potrebbe somigliare a un tradimento, ma che in ogni caso non è elegante né troppo corretto, molla i Fallarino e si mette con Bergamaschi. E’ così che le 147 stanze e tutto il resto vengono svenduti a Berlusconi nonostante l’espresso divieto messo per iscritto dalla ragazza di NON vendere anche la biblioteca e la pinacoteca (se no nricordo male, neppure il parco). Il tutto per la miserabile cifra di 500 milioni di lire, quando dopo poco tempo il Chiavaliere dandola in garanzia a una banca ne ebbe un fido grande 15 volte il prezzo pagato. Come meravigliarsi che dopo questa mega inculata alla ragazza, cioè dopo questo mega favore a Sua Emittenza questi sia diventato il cliente fosso ed unico dello studio Previti? E come meravigliarsi se in seguito lo stesso Previti abbia corrotto magistrati romani per conto del suo datore di lavoro (la Cassazione ha scritto che agiva in tandem con Berlusconi!), per non parlare del caso Mills?
Bocchino ex ex camerati hanno fatto rilevare altre cose che dovrebbero attirare l’attenzione della magistratura anche senza il Bocchino di turno. Per prima cosa hanno fatto rilevare che nella società che gestisce formalmente Il Giornale, ufficialmente proprietà del fratello di Paolo ma non anche di Silvio Berlusconi, ci sono stati aumenti di capitali e iniezioni di quattrini che, stando le dichiarazioni dei redditi, NON possono essere arrivati da Paolo. Il che è come dire che i quattrini sono stati fatti arrivare grazie a Silvio: alla faccia al divieto di superare una certa soglia di possesso di mass media?
Sempre Bocchino&C hanno finalmente fatto notare ad alta voce che i rapporti del Chiavaliere con Putin non sono limpidissimi. E te credo! Mesi fa ho fatto rilevare che corre voce che Papino il Breve si occupa degli investimenti delle enormi cifre che affluiscono al giro di Putin grazie alle vendite di gas e petrolio russo, e non ho voluto insistere sulla voce – sicuramente malevola e infondata – che  tale affluenza di quattrini al giro di Putin  non è limpida. Bocchino&C hanno anche finalmente detto ad alta voce che non sono adamantini neppure i rapporti tra il nostro amato capo di governo, ormai amato almeno quanto “l’amato leader” della Corea, e Gheddafi. Mesi fa ho chiesto se c’erano accordi perché Mediaset si occupasse eventualmente della tv libica. A parte l’aver fatto notare già prima che a Gheddafi è stato venduto il 5% – per ora – addirittura dell’Eni.

Insomma, siamo in pieno porcaio. E non perché lo dica io o altri grilli o elefanti parlanti, ma perché lo dicono – e inistono a dirlo – eminenti uomini del partito di governo e certo non di sinistra, non 2komunisti”, anzi tutt’altro. Del resto la porcheria della legge per fregare il fisco italiano a tutto vantaggio dell’azienda berluscona Mondadori non è che l’ennesima conferma della cialtroneria e del sopruso elevati a norma di governo. Qui però va aggiunto dell’altro, ancora più grave. Molto più grave. Berlusconi e la sua servile armata vanno cianciando, compresi i Bossi (mon Dieau!), di una Costituzione che NON è quella di cui loro cianciano dandola per esistente. La Costituzione italiana infatti dice chiaro e tondo che deputati e senatori una volta eletti NON rappresentano più solo gli interessi dei loro elettori, ma devono rapprentare quelli del popolo italiano nella sua interezza, vale a dire devono occuparsi dell’interesse generale, nazionale, non particulare, siculo o padano che sia. Il comportamento berluscone e bossifero di far finta che la Costituzione sia quella di cui vaneggiano loro e non quella che invece esiste dal dopoguerra significa due cose, precise e gravi. Certo non è il reato di Alto Tradimento, però si tratta di tradimento quanto meno della realtà, e su questo il capo dello Stato, Giorgio Napolitano, dovrebbe meditare. La seconda è che ne consegue una visione corporativa, e quindi miserabile, del mandato parlamentare: ogni parlamentare cura gli interessi solo della sua corporazione, scambiando il proprio collegio elettorale per un “fascio” di littoria memoria. Del resto l’esempio vien dall’alto: il Chiavaliere tratta il governo, il parlamento e la Repubblica come fosse “cosa nostra”, cioè sua, dei suoi eredi, dei suoi sodali, dei suoi amici e amici degli amici. Insomma, le Cricche sorgono perché replicano la Grande Cricca berluscona.
E sempre a proposito di calpestare la Costituzione, nelle ultime ore l’amato leader berluscone è arrivato a dire “basta con gli inutili formalismi della Costituzione, bisogna dare voce al popolo”. Insomma la spinta a buttar via la Costituzione per sostituirla con i bagni di folla di ventennale memoria è sempre più consistente, perciò sempre più pericolosa per la enuta delle nostre istituzioni democratiche.
Non so se Gianfranco Fini con l’appartamento di Montecarlo ci abbia lucrato. Personalmente NON lo credo, e non perché si tratta di andare in culo al Chiavaliere, ma perché ci sono le intercettazioni ambientali, pubblicate a suo tempo, nelle quali si sente distintamente incazzarsi con sua moglie, all’epoca Daniela Di Sotto, e con il cognato di turno perché NON voleva avere nulla a che fare con le loro iniziative nel campo delle cliniche private che servono, per mungere quattrini dalle Regioni. Voglio dire: se Fini NON voleva i milioni di euro poco chiari delle cliniche private, perché mai dovrebbe essersi abbassato a lucrare qualche centinaia di migliaia di euro con una truffa a Montecarlo?
In ogni caso, ritengo la faccenda di Montecarlo semplicemente di scarso peso e di nessuna gravità. Anche ammesso, ma non concesso, che Fini anziché essere stato raggirato dal nuovo cognato rampante ci abbia marciato di suo, beh, a fronte del marciarci e del marciume delle varie Cricche cresciute all’ombra berlusocna e, soprattutto, a fronte del modo con il quale il Chiavaliere ha ammassato le sue immense fortune e non vuole MAi rispondere alla legge, quella di Montecarlo è tuttalpiù una marachella. Un ragazzino che ruba una mela NON può essere messo a confronto con chi a quanto leggo su vari libri e qualche atto giudiziario munge lo Stato, paga Craxi e quant’altri per farsi fare leggi ad personam come il decreto contro i limiti regionali delle tv private, beffa la Casati Stampa, compra sentenze per fottere la Mondadori al Gruppo L’Espresso, corrompe l’avvocato inglese Mills perché testimoni il falso e via di questo orribile passo.

Sulla questine di Montecarlo e della donna di Fini, Elisabetta Tulliani, voglio invece far notare alcune cose:
– la volgarità di Gaucci, l’ex uomo della signora Tulliani. Se lui è stato così solerte a sborsare un pacco di miliardi per fare ricchi i Tulliani in blocco perché non essendo un Adone la gnocca appariscente doveva pagarsela e pure cara, beh, batta la testa contro il muro, ma eviti di mettere in piazza la sua miseria tipicamente maschilista di chi sbava per vendicarsi. Un uomo che viola i fatti privati con la sua donna è un omuncolo, un quacquaraqquà, un poveraccio da compatire.
– La volgarità di Vittorio Sgarbi, che ci tiene ad alludere pesantemente dicendo che “la Tulliani veniva a casa mia”, “la Tulliani la conosco bene”. Gli uomini che si divertono a sputtanare le donne, e specie se sono donne con cui hanno avuto a che fare, somigliano più a mascalzoni che a persone apprezzabili.
– Riguardo Sgarbi c’è da aggiungere che a suo tempo ha anticipato il killeraggio mediatico del bravo, nel senso manzoniano del termine, Vittorio Feltri. Aveva infatti un programma televisivo su una rete Mediaset nel quale accusava pesantemente guarda caso i magistrati, cosa utile a parare il culo al suo padrone. Una volta arrivò ad accusare un magistrato di essere un assassino. Con le sue intemperanze pro domo domini sui, il baldo e ribaldo Sgarbi fece perdere varie cause per diffamazione e/o risarcimento danni e perciò un sacco di quattrini a Sua Emittenza al punto che questi si vide costretto a chiudere il programma. Il troppo stroppia… Come insegna Giuliano Ferrara, altro volenteroso di grande stazza.
– Poi c’è il giornalismo spazzatura di Feltri. Ma trattandosi di sapazzatura della peggior specie, a parlarne troppo ci si sporca. Mi limito a far notatre che questo tizio che batte e ribatte su Montecarlo è lo stesso individuo che difese a spada tratta (anche) don Gelmini quando venne travolto dalle denunce pedofile dei suoi giovani “in recupero”: “don Gelmini ha fatto tanto di quel bene che anche se ha fatto qualcosa con qualche ragazzino è poca cosa, lo si perdona volentieri”. Ah sì? E allora come mai lo stesso Feltri oggi non ripete lo stesso concetto con Fini? Dovrebbe infatti intonare un laudeamus del tipo: “Con tutto il bene che Fini ha fatto all’Italia in qualità di alleato essenziale perché il caro leader Berlusconi  la potesse governare a lungo, cosa volete che sia la faccenduola di Montecarlo?”. Fermo restando il fatto che con l’editore che si ritrova, mungitore indebito di miliardi della Regione Lombardia tramite la discarica di Cerro Maggiore,  Feltri farebbe meglio a tacere. E magari ad arrossire. Oppure a raccontarci qualcosina sugli aumenti di capitale de Il Giornale cui ha alluso Bocchino. Come ha detto Piero Ostellino sul Corsera a proposito della campagna di Feltri contro Fini, un conto è fare informazione, un altro conto è fare militanza politica. Ovvero: Feltri non fa informazione. Nonostante faccia scrivere su Il Giornale un tizio cacciato dall’Ordine dei giornalisti perché in rapporti troppo stretti con il servizio informazioni militari, meglio noto come SISMI.

Post Scriptum – Avanti di questo passo Bossi (mamma li turchi!) riuscirà ad avere il federalismo in cambio del suo appoggio a Berlusconi a non farlo condannare pesantemente in tribunale. Beh, diciamo la verità: meglio, molto meglio l’unità d’Italia fatta anche grazie al concedersi in alto loco, su consiglio di Cavour, della  contessa di Castiglione.  Vogliamo paragonare forse il brutto contenzioso giudiziario del Chiavaliere Mascarato con lo splendore delle grazie della contessa? A fronte delle quali il “ce l’ha duro” bossifero è roba da masturbation.

925 commenti
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  1. Follotitta
    Follotitta says:

    Per Paleonico 533. Caro Pale, la ringrazio ancora per i suoi suggerimenti. Se dovessi trovarmi ancora in difficolta’ rileggero’ il suo intervento e sono sicuro trovero’ la soluzione.
    In questo momento non mi posso muovere da dove mi trovo, ma in un futuro spero vicino mi piacerebbe fare del volontariato ad Haiti. Sono gia’ in contatto con una associazione di volontariato a Miami, ma mi potrebbero essere utili eventuali suoi suggerimenti anche in questo campo. Un saluto e buon lavoro. F.

  2. Anita
    Anita says:

    x Follotitta

    Caro F.
    le parole che non passano sono a random.
    Nessuno sa’ il perche’.

    Come avra’ notato spesso trovera’ messaggi con parole dimezzate da stanghette.
    Come a volte comu-nismo, ses-suale, naz-zisti, fas-cisti, ed altre che sono assolutamente innocue e apolitiche.

    In altri forum censurano volgarita’, ma solo la parola non tutto il testo.

    Mi scusi ma non ho mai visto un website senza la freccetta in alto a sinistra.
    Come fa allora ad andare indietro su qualsiasi pagina?
    Ho anche Google e la freccia a sinistra e’ li’.
    Non c’e’ nella posta personale, ma esiste in tutti i websites.

    Popeye e’ un esperto, forse potra’ suggerire o confermare.

    Saluti,
    Anita

  3. Uroburo
    Uroburo says:

    Caro signor Follotitta,
    mi fa piacere che persone nuove scrivano sul blog, magari questo renderà possibile ampliare un po’ il respiro dei nostri dialoghi.
    Per la precisione ero io ad aver scritto un commento su una battuta di Controcorrente sulla guerra civile americana. Gli chiedevo se si era reso finalmente conto del fatto che la lotta allo schiavismo non c’entrava proprio nulla con le reali ragioni della guerra.
    Lei ha scritto delle pregevoli precisazioni su John Brown, uno che seguiva i suoi ideali abilmente manovrato da chi aveva invece interessi reali da difendere. Io parlavo non tanto dell’uomo comune, che crede e fa quel che gli dicono di credere e fare non avendo nessuna reale conoscenza dei fatti ma di coloro che la guerra hanno fortemente voluto e finalmente ottenuto e delle ragioni che hanno provocato queste decisioni.
    La guerra è stata voluta dai banchieri di Wall Street e non certo per liberare gli schiavi negri, di cui non importava nulla a nessuno né prima né dopo la guerra civile, tant’è che le condizioni dei negri in Useggetta sono nettamente peggiorate dopo la guerra e sono rimaste pessime per un secolo). L’obiettivo di costoro era duplice: la creazione di una banca centrale che potesse convogliare gli investimenti federali là dove erano più redditizi (per i capitalisti privati) e, secondo obiettivo, far uscire il sistema ferroviario, nel quale avrebbero giustappunto dovuto essere investiti i denari della banca federale, dal controllo degli stati sottomettendolo invece solo al controllo federale, quindi a loro (ai banchieri di Wall Street).
    Creare una banca federale e sottoporre le ferrovie al controllo federale significava investire il denaro pubblico non tanto in quei miglioramenti di struttura necessari per modificare l’economia schiavile del sud ma nei progetti delle due ferrovie transcontinentali, che avrebbero fatto guadagnare fortune immense ai capitalisti del Nord, lasciando al Sud nulla più che le briciole e perpetuandone l’arretratezza economica.
    La classe politica maggiormente democratica, cosa che si estrinsecava allora in un maggior rispetto per le autonomie locali e degli stati nazionali, era sudista e non certo nordista e tale è rimasta sempre da allora in poi.
    La classe dirigente sudista si rendeva ben conto che la proprio sistema economico era arretrato, chiedeva investimenti per poterlo cambiare rinunciando gradualmente alla schiavitù e trasformando gli schiavi in braccianti. Questo richiedeva denaro e tempo.
    I banchieri di Wall Street volevano investire il denaro nelle ferrovie, aumentando ancora di più i loro guadagni e non erano disposto ad accettare perdite di tempo.
    La classe politica del sud era quindi, per i banchieri del Nord, doppiamente pericolosa: da una parte perché era democratica e localista volendo uno stato meno centralizzato e più vicino alle realtà sociali; in secondo luogo perché portatrice di una cultura di più alto respiro e più vicina ai valori di base useggetta. La società e la classe dirigente meridionale doveva essere spazzata via, radicalmente e definitivamente. A questo provvidero cinque anni di una guerra cruentissima e la marcia al mare di Sherman, che fu un vero e proprio genocidio perché distrusse tutte le infrastrutture economiche del Sud riducendolo ad un semplice terreno agricolo.
    Da allora il Sud è stato la colonia interna dell’Useggetta e più nessuno ha potuto contrastare le tendenze centraliste ed imperialiste dello stato federale che quarant’anni dopo, con il primo Roosevelt si è avviato alla sua corsa per la conquista del potere mondiale.
    Naturalmente tutto questo non poteva esser comunicato al semplice cittadino useggetta e quindi la lotta allo schiavismo è diventata un’ottima giustificazione che avrebbe mobilitato, come in effetti accadde, i sentimenti del popolo del Nord. Era solo propaganda: i negri dopo la guerra sono stati molto peggio di prima, ma i capitalisti yankee hanno guadagnato delle fortuna.
    Un cordialissimo saluto ed ancor benvenuto Uroburo
    PS. Le consiglio, prima di inviare il messaggio, di salvarlo su un foglio di Word e ,in caso di incidenti, purtroppo frequenti, di mandarlo per e.mail a Pino per la pubblicazione. Io faccio così e non perdo un messaggio.

  4. marco tempesta
    marco tempesta says:

    x Striscia:
    entrare nel PD è l’ultima cosa che farei.
    Non si sale sul Titanic, sapendo che fine farà.

  5. alessandro
    alessandro says:

    Per Striscia:::::::::
    non dare retta al Tempesta……..:ha letto troppo Dennett
    e si e´ mangiato il cervello

  6. marco tempesta
    marco tempesta says:

    x Follotitta:
    il capitalismo è nato con l’uomo. Con l’agricoltura come con il commercio. Il capitalismo è la capacità che ha l’uomo di produrre e moltiplicare i suoi beni, non altro.
    La finanza è altra cosa, benchè troppo spesso la si scambi per capitalismo, fraintendendo il termine ‘capitale’ nell’identificarlo col denaro.

  7. marco tempesta
    marco tempesta says:

    x Alessandro: e chi sarebbe dennet?

    le mie opinioni sul PD sono largamente condivise anche all’interno del PD stesso. Per non parlare dell’esterno…

  8. alessandro
    alessandro says:

    per Tempesta:::::::
    pare che ti manca pero´ il distinguo,,,,,,,,,,,,,,,,,,
    anzitutto una cosa e´ produrre beni altra cosa farlo sfruttando l´altro;
    molto capitalismo produce beni superflui.
    Tutte le capacita´ umane hanno un limite……….
    il capitalismo ha superato questo limite
    diventando un monstrum
    con niente di umano….

  9. marco tempesta
    marco tempesta says:

    x Alessandro: da facebook, appena postato da Debora Serracchiani:

    Debora Serracchiani
    Oggi D’Alema ci dice che la ricetta per vincere è il sistema elettorale tedesco “con un centro forte che si allea con la sinistra”. In questo ipotetico scenario, mi chiedo, che fine dovrebbe fare il Partito democratico? A che cosa è servito costruirlo e amalgamarlo, se poi si torna indietro?
    ——
    Questo è il PD. Fossero mai d’accordo su qualcosa.

  10. marco tempesta
    marco tempesta says:

    x Alessandro:
    Anche quando vai in moto a 200 in superstrada superi i limiti. E cosa facciamo, eliminiamo le moto?

  11. marco tempesta
    marco tempesta says:

    NOME E COGNOME – Parliamoci chiaro…Lei sta nei piani alti del partito…D’Alema quanto “pesa”? …Ce lo deve dire Lei.
    Non può passare il post e incitare (si fa per dire) alla protesta.
    Voglio essere + esplicito: Lei va da D’Alema e gli sputa in faccia?
    SI, …MATERIALMENTE, ne ha il diritto e il dovere, per tutti quelli che hanno creduto nel “progetto VELTRONI” e ora si ritrovano con i FANTASMI, ne carne nè pesce (LATORRE, LETTALETTA,FIORONI).
    Vada e poi ci racconti.
    Noi c’eravamo illusi…e le disillusioni si PAGANO!
    ———-
    Questo è uno dei commenti. Neanche dei più accesi.

  12. sylvi
    sylvi says:

    x Marco

    Eliminiamo i cretini che mettono a repentaglio la loro vita..e pazienza, uno stupido in meno!…ma anche quella degli altri che vanno per la loro strada, e non credono di essere alla Parigi-Dakar!

    Sylvi

  13. alessandro
    alessandro says:

    per 607
    che domanda che mi fai?
    avresti potuto fare altre domande piu´ interessanti:
    ——–multe severissime al motociclista
    fino al ritiro definitivo della patente……………..

    Tempestaaaaaaaaaaaaa
    il problema non e´ la moto
    ma il motociclista………

    ai
    ai

  14. marco tempesta
    marco tempesta says:

    Tempestaaaaaaaaaaaaa
    il problema non e´ la moto
    ma il motociclista………

    Ecco, vedi, ti sei risposto da solo.
    Il problema non è il capitalimo, ma il capitalista.
    Servono leggi che regolamentino e sanzionino, niente di diverso da questo.

  15. alessandro
    alessandro says:

    l´esempio della moto e´ un falso esempio ;noto che talvolta sposti il discorso
    e al nuovo discorso applichi cio´ che dicevi durante il primo discorso-
    e meno male che sei un logico………ah…ah…………..
    il capitalismo e´ un fenomeno globale
    che non ha niente a che vedere con il superamento del limite da parte di un singolo motociclista……………………..
    se volessimo applicare meglio il tuo esempio………..forse
    dovremmo pensare a moltissimi motociclisti
    che contemporaneamente hanno superato il limite

  16. Paleonico
    Paleonico says:

    Che poi è esattamente quel che sostengo io.

    …prima ero il solo addire che sei un cialtrone… ora che l’hanno capito anche gli altri… ti si è ristretto lo spazio x parassitare… sai quanto me frega di quel che sostieni tu…?? meno di una cippa di cazzo… continua pure ad adescare gli ingenui… qui, purtroppo x te di ingenui non ce ne… vai su facebook… mischiati ai giovani che non hanno esperienza nel riconoscere i millantatori e li puoi fottere evvendere le tue cianfrusaglie colorate… atte non piacciono le donne e i maschietti anziani e li disprezzi… xcche non riesci arraggirarli… con la musica del tuo piffero scroccone di pasti magici e altro… sei un’inutile tuttologo fottuto… e ho letto che millanti di aver avuto uno studio fotografico… ( un negozzietto di stampa accolori… gli studi son altro…) ma che ora millanti anche di aver avuto una stampa tipografica offset… da 160 mmmigglioni e ne avevamo tre… questa nooooo… ebbasta trombetta…!!
    Paleonico

  17. marco tempesta
    marco tempesta says:

    L’ignorante dimentica che ho un ex socio, amici ed ex clienti su facebook, e quindi non posso correre il rischio di inventarmi le cose.
    Lo specifico perchè mi sono accorto che c’è qualcuno che non ha ancora capito bene di che pasta sia fatto il soggetto del 615.
    Non che la cosa me ne importi più di tanto, intendiamoci, ma meglio mettere bene in chiaro who is who, a scanso di equivoci per i nuovi arrivati.

  18. marco tempesta
    marco tempesta says:

    vedi Tempesta
    che abbiamo spostato il problema
    dal capitalismo alla moto…….
    —–
    Era solo una similitudine per farti prendere atto di come sia facile confondere il peccato col peccatore.

  19. marco tempesta
    marco tempesta says:

    il capitalismo e´ un fenomeno globale
    che non ha niente a che vedere con il superamento del limite da parte di un singolo motociclista
    —–
    Il capitalismo è un sistema perfettamente funzionante, ammenocchè non si superino i limiti.
    Come vedi, il discorso del motociclista calza eccome.

  20. Anita
    Anita says:

    x Paleonico

    Un mio caro amico, prematuramente deceduto, da ragazzino ha iniziato il suo lavoro nel garage di un vicino, nella povera sezione Italiana.

    Stampava semplicissime cartoline di Natale in Italiano.

    Eventualmente apri’ un negozietto, poi una piccola ditta, con l’avvento di una macchina tedesca fu il primo a stampare la confezione e scatole di molti prodotti, da cereali, lamette, dentrifici, etc…
    La macchina aveva la capacita’ di stampare con 10 colori.
    Da li’ invento’ le bubbles di plastica che ormai si usano da anni.
    Uno dei sui primi clienti fu Gilette e il Giappone.
    La ditta si chiamava Jay Printing, era un padrone modello, amato da tutti.
    Si chiamava John Giacchi.
    La ditta continua sotto il nome di Jay Packaging Group, la seconda moglie, Gail, e’ il CEO

    Mi e’ venuto in mente quando Marco scrisse delle confezioni foto dei pigiami.

    Pensa da un vecchio garage, con cartoline per uso dei vecchi Italiani locali ad un semi impero industriale.

    Buon pomeriggio,
    Anita

  21. marco tempesta
    marco tempesta says:

    x Anita:
    la macchina da stampa Gretag era data per 360 stampe/ora.
    Io l’ho trasformata con un piccolo accorgimento, in modo da farmi 900 stampe/ora.
    Prima della Durst avevo comprato un’Agfa, data per 1200 stampe ora. Poichè ho dimostrato, proprio con la produzione in serie, che di stampe/ora ne faceva solo 900 invece delle 1200 dichiarate, l’ho mandata indietro senza pagare una lira.
    Poi ho comprato il Durst che ho tenuto per 10 anni, mentre le altre due, la Gretag e il Noritsu, le ho rivendute quando è calato il lavoro.

  22. marco tempesta
    marco tempesta says:

    Un aneddoto divertente:
    Un cliente era venuto a ritirare delle foto, circa un centinaio di normali foto-ricordo e, facendomi notare che erano ben 100 foto, mi ha chiesto uno sconto. Gli ho semplicemente girato dalla sua parte il foglio che avevo in mano: un piccolo riordino di 30.000 copie da un unico cliente del tessile, appena consegnatomi. Quello delle 100 foto non ha detto più una parola!

  23. Follotitta
    Follotitta says:

    U 600. Caro Uroburo, plaudo al suo interesse a voler sempre vedere le cause recondite degli avvenimenti storici e non quelle contingenti. Da parte mia insisto a dire che non ci sarebbe stata nessuna guerra se 11 stati del Sud non si fossero confederati, avessero stabilito una nuova capitale, credo Richmond, ed eletto un loro presidente, Jefferson Davis. E naturalmente un loro governo e un loro esercito, che per primo nel 1861 si fece carico di sferrare il primo colpo di cannone. E’ chiaro che i banchieri hanno sempre da guadagnare dalla guerra, qualunque essa sia. Ed e’ altrettanto chiaro che dopo 4 anni e piu’ di 600 mila morti, il Sud ne usci’ a pezzi con l’ economia disastrata, mentre nel Nord vi fu una rinascita senza precedenti con una accumulazione della ricchezza mai vista nella storia del paese. Ma se i sudisti spararono il primo colpo di cannone per me vuol dire che loro la guerra avevano tutta l’ intenzione di vincerla.

  24. Folltitta
    Folltitta says:

    Per U 600. Ma come in tutte le storie delle guerre, dato che dipendono da fattori spesso aleatori, c’ e’ sempre chi fa male i propri calcoli. Guardi l’ Italia che incautamente entra nella II guerra mondiale. Anche li’ ci saranno stati banchieri e industriali che avranno fomentato dietro le quinte, ma senza la politica nazionalista ed espansionista del buce, come lo chiama lei, guerre non ce ne sarebbero state, cosi’ come, a riprova, e’ avvenuto nella Spagna franchista. Cioe’ , tornando da queste parti, Il Sud la guerra la voleva e aveva tutta l’ intenzione di vincerla, secondo la propria visione nazionalistica, che era sempre stata latente sino dall’ inizio della Repubblica Federale. D’ altra parte la costituzione di una banca centrale federale, l’ avvio dei lavori ferroviari per unire rapidamente gli stati gia’ costituiti a Ovest, erano tutte cose che eventualmente si sarebbero fatte con o senza guerra.

  25. Anita
    Anita says:

    x Follotitta

    Veramente la capitale dei confederati del Sud fu Richmond, dopo Montgomery Alabama.

    Ben per questo fu semi distrutta durante la guerra di secessione.

    Oddio, come farebbe Uroburo con due “usasegetta”??? ;-)

    Anita

  26. Follotitta
    Follotitta says:

    U 600 (2). Mi sono perso il 2do commento. C’ e’ da incaz-zarsi sul serio.
    Se poi invece l’ hanno persa non mi puo’ venire a dire che era il Nord, dato che ne ha beneficiato di piu’, che la volesse. Se i banchieri avessero veramente il loro dire sulla politica, di guerre civili se ne farebbero a bizzeffe, e Bossi, con i suoi 20 milioni di fucili, avrebbe gia’ costituito il suo stato libero della padania. Ma questo naturalmente e’ un ragionamento per assurdo.
    Non era tanto il localismo o le diverse concezioni politiche a spaventare i banchieri, quanto la secessione in se’ stessa di un bel pezzo di Unione, e se avessero potuto evitarla senza spargimenti di sangue, l’avrebbero fatto. Tutto il resto, l’avrebbero potuto ottenere con o senza il Sud, per cui una guerra, sopratutto se civile, sarebbe stata del tutto ininfluente.
    E, salutandola, incrocio le dita. F.

  27. Cerutti Gino
    Cerutti Gino says:

    « Berlusconi mi ha detto che Bersani è andato a dirgli che se avesse avuto problemi, i voti per non andare alle elezioni glieli avrebbe dati lui »
    [Umberto Bossi – Corriere della Sera 30/08/2010 p.9]

    Prendiamo per vero quello che dice il legaiolo di Gemonio,
    tutto avrei creduto di vedere nella vita, tranne Fini che minaccia di togliere la maggioranza a Berlusconi e Bersani che si offre di restituirgliela.

    Ecco perchè nel programmato “porta a porta” voluto dal PD per informare i cittadini (sob!) si prenderanno tanti di quei vaffanculo da rimanere bolsi, pietrificati.
    C.G.

  28. Controcorrente
    Controcorrente says:

    Caro alessandro e cara Sylvi,

    devo dirvi,che mi sono “cosi” goduto il siparietto con cui avevate pescato in evidente fallo logico , il Logico di Bisceglie, che alla fine, non sono più riuscito a capire se era il motociclista che si è schiantato a 200 all’ora sulla strada o la strada che si è schiantata a 200all’ora sul motociclista!
    Veramente bello ,grazie…!!
    Alla fine per risolvere il problema logico, ho ordinato una stampante da un milione e duecentomila stampe al secondo, su internetet, non so che farmene…mi sono fatto una fotografia,piegato in due dalle risa, non è un bello spettacolo ,tutto sommato , ma credo che per Natale, di fare una cartoline per i fans della serracchiani,con me che rido a crepapelle!!

    un saluto ad entrambi

    cc

  29. Controcorrente
    Controcorrente says:

    Caro Gino,
    il leghista del condomio dove abito io , mi ha detto di essere in grado di volare!
    Ho passato l’informazione all’associazione degli asini che volano, per verificare l’esattezza dell’informazione!

    beata lambretta
    dio mio, come siamo ridotti!

    cc

  30. Follotitta
    Follotitta says:

    (624) Anita, non mi faccia venire le traveggole. Mi sembrava di aver scritto proprio Richmond. Uroburo sa come barcamenarsi. Sinceramente seguo sempre con molto interesse quello che scrive, anche se a volte tende a esagerare. Un saluto. F.

  31. marco tempesta
    marco tempesta says:

    caro CC,
    meno barbera a quest’ora, che poi fai i brutti sogni.
    Dov’è il fallo logico? E che c’entra Sylvi?

  32. Uroburo
    Uroburo says:

    Caro Follotitta,
    due righe veloci.
    1) Sarebbe buona norma salvare i messaggi su un foglio di Words prima di inviarli
    2) Addirittura sarebbe meglio non scrivere i messaggi direttamente sul blog ma su un foglio di Words e poi copincollarli sul blog.
    3) In ambedue i casi sarebbe facile mandare il messaggio per e-mail a Pino che lo pubblicherebbe in breve tempo.
    4) Se non si fosse fatta la copia su Words ed il blog si fosse mangiato il messaggio si può fare click sulla freccia [< ] su fondo circolare blu o verdeposta nell’angolo a sinistra in alto della pagina del blog. Dovrebbe comparire la precedente pagina web su cui ci dovrebbe essere il messaggio perduto. Sarà allora facile fare un copincolla e mandarlo a Pino per la pubblicazione.
    5) in ogni caso un messaggio mangiato dal web potrà venire pubblicato solo da Pino.
    Un saluto U.

  33. Follotitta
    Follotitta says:

    Per 603. Caro Marco, la ringrazio per la precisazione, che spero non sia dovuta ad una qualche mia inprecisione. Quando gli SU si sono costituiti, erano un paese prevalentemente agricolo, con poca esperienza sull’ accumulazione del capitale. Ma con l’ indipendenza acquisita hanno dovuto incominciare a barcamenarsi nel mondo della finanza per armare la nuova flotta mercantile. Un saluto. F.

  34. Controcorrente
    Controcorrente says:

    caro Follotitta,

    scusa il ritardo evidente ,che caratterizza questo mio post..ma mi sono perso nella logica di Bisceglie..
    Dunque ,ritornando al nesso…

    Non ho mai sostenuto che il C sia una invenzione degli Yks
    Direi che è” creatura” sperimentata da noi italici, durante il Rinascimento,almeno nella forma Mercantile!
    I puritani Olandesi e Inglesi ,lo hanno poi perfezionato.
    Gli Olandesi poi , incredibile,avevano già inventato i titoli tossici, con i bulbi di tulipani!
    Ah i tulipani ..!!
    Io mi limito a dire che “bambinello” ha le sue leggi ferree, e che è molto difficile domarLe con la morale e le buone intenzioni,e le idealità, anche quando sono sincere e non come sovente accade invece ipocrite e pruriginose.

    prima parte il mostro è vorace

  35. marco tempesta
    marco tempesta says:

    x Follotitta.
    Nessuna imprecisione, solo una puntualizzazione.
    L’errore che si commette (non è il suo caso, intendiamoci) quando si parla di capitalismo è quello di confondere il meccanismo di moltiplicazione della proprietà privata, col denaro, che invece è solo un mezzo di scambio.
    C’è chi dice ‘capitalismo’ e intende ‘finanza’, mentre finanza e capitalismo sono due concetti differenti.

  36. Uroburo
    Uroburo says:

    (Ormai è …)
    Caro Follotitta,
    ma il massimo della raffinatezza politica consiste proprio nel mettere il più debole nella convinzione di attaccare per primo in modo da poterlo poi distruggere. E’ sempre stata la prassi usuale degli Useggetta [mi voglia scusare per questo modo di chiamare il suo paese, sta ad indicare che lo ritengo un paese pericoloso per la stessa sopravvivenza dell’umanità. Naturalmente il mio è solo un giudizio politico che riguarda il governo e non i suoi abitanti.
    L’opinione pubblica useggetta è da sempre fortemente isolazionista ed il governo ha sempre dovuto presentarsi come la vittima dell’aggressività altrui, cosa che, qualche rarissima volta è stato pure vero.
    Il governo useggetta ha usato questo procedimento nelle seguenti guerre: guerre indiane, guerra civile, I GM, II GM (com’è noto il suo governo conosceva la data e l’ora dell’attacco di Pearl Harbor), guerra di Corea, guerra del Viet Nam,. II guerra irakena. E credo me ne manchi qualcuna.
    Il governo nordista ha messo gli stati del Sud nella condizione di dover sparare per primi, altrimenti sarebbero stati sconfitti prima ancora di combattere. Gli stati del Sud non hanno potuto fare ameno di mettere in atto la secessione, pur sapendo, almeno i vertici, scarse speranze di vincerla. In tal modo sono caduti nella trappola che era stata pazientemente preparata per loro…
    Io non stavo parlando delle guerre civili in generale ma della guerra civile americana: quella so bene che l’ha voluto e perché.
    Wall Street non era affatto spaventata dalla secessione: sapevano che li avrebbero spazzati via tutti, anche se hanno sbagliato i calcoli sui tempi e sui prezzi. Ma per raggiungere il loro obiettivo dovevano spazzare via la classe dirigente sudista, maggioritaria nel parlamento.
    Non dia retta all’Anita. Io critico la politica useggetta non i suoi cittadini.
    Un cordiale saluto U.

  37. marco tempesta
    marco tempesta says:

    Se definiamo il capitalismo come capacità di produrre i beni e trasformarli in altri beni, il denaro è solo quel meccanismo che permette lo scambio al di là del baratto.
    La finanza è invece l’uso del denaro come macchina per produrre altro denaro.
    D’accordo con queste definizioni?

  38. Controcorrente
    Controcorrente says:

    Caro follotitta
    seconda parte
    Gove quanto è faticoso…questa sera aggirare il mostro..

    Direi quindi che io mi limito ad una interpretazione e lascio volentiri ad altri i Dogmi del libero mercato, per esempio al logico di biseglie che dà alti esempi di saperci fare con questa materia che sconfina tra Il talmud e la Smorfia napoletana!!

    Non mi convince sul piano storico la tua interpretazione con la “logica ” di dichiarare “colpevole”, chi spara il primo colpo !
    In tutti i casi U ha ragione e tu stesso implicitamente ,confermi la ferrea volontà del Nord a mantenere ed accentrare l’Unione a tutti i costi, ben sapendo che la nascita degli States fù netta impronta confederale…,proprio questo fatto, nè garantì il parto, molto travagliato…
    Dopo è chiaro che è tutta un’altra storia (guerra civile)

    un saluto

    cc

  39. Controcorrente
    Controcorrente says:

    x 636
    mai lette tante bestialità, messe insieme ,in così poco spazio !
    Ovviamente sul piano storico, logico e formale !
    Il capolavoro poi ,è la tua definizione di finanza ..da manuale !!

  40. Follotitta
    Follotitta says:

    (600). Caro U. Mi dispiace essere stato molto succinto nella mia risposta al suo 600. In parte cio’ e’ dovuto al fatto che e’ da ieri che scrivo sulla Civil War di cui volevo solo far risaltare l’ invisibilita’ dell antirazzismo nella storia americana, e sinceramente preferirei cambiare soggetto; in parte per l’ irritazione di aver perso un commento; ma sopratutto perche’ l’ argomento e’ di una tale complessita’ che richiederebbe di un trattato per essere sviluppato con un min di coerenza. Dato dhe so che lei e’ uno studioso della Storia, non come accumulo di dati , ma come studio delle dinamiche che la sottendono, la lascio in questo caso a cercare gli approfondimenti necessari. Da parte mia spero di avere stimolato in qualche modo la sua curiosita’. Distinti saluti. F.

  41. marco tempesta
    marco tempesta says:

    Caro CC,
    insisto, la barbera a quest’ora fa male.
    Dammi una contestazione logica non le solite chiacchiere, quelle lasciale al PD.

  42. Anita
    Anita says:

    x Marco -#621-

    Caro Marco,
    non dubito quello che dici, io sono solo capace di usare il mio computer ed il mio printer personale.

    Ho solo raccontata la storia e vita di un Italo-Americano che ha iniziato dal niente, i vicini e i compagni di scuola lo giudicavano ritardato perche’ passava il suo tempo in un vecchio garage a stampare cartoline in Italiano per uso degli Italiani che non sapevano neanche scrivere, eccetto forse una firma.
    Di famiglia poverissima.

    Si e’ fatto carriera, era un forte contributore civico, un esemplare di un essere umano.
    Ha lasciata la famiglia molto agiata, e sfortunatamente due figli severamente andicappati nei migliori instituti, a vita

    Se la Gillette ed il Giappone sono stati i suoi primi clienti, dovrei pensare che il sistema acquisito dalla Germania fosse abbastanza efficiente…sono industrie globali.

    Buonanotte,
    Anita

  43. Controcorrente
    Controcorrente says:

    caro marco,

    la barbera, è un delizioso nettare,purchè non se abusi.
    Non mi pare di fare eccezioni, ma concedendo anche questo, direi che anche da ubriaco, mi sento di affermare quanto segue..:

    Ora che pure tu ti metta a dare definizioni del capitalismo in due fighe e mezzo..direi che ci mancava pure questa…!
    Ovvero se ne sentiva un disperato bisogno!
    Vuol dire che dopo un lungo elenco di nomi illustri a partire da karl marx

    cito in ordine

    * 1 I significati di “capitalismo”
    o 1.1 Karl Marx
    o 1.2 Max Weber
    o 1.3 Karl Polanyi
    o 1.4 John Rogers Commons
    o 1.5 John Maynard Keynes
    o 1.6 Thorstein Veblen
    o 1.7 Joseph Schumpeter
    o 1.8 Fernand Braudel
    o 1.9 Milton Friedman

    al decimo posto si può tranquillamente mettere
    Marco Tempesta da Bisceglie.

    Come vedi il termine è moderno e direi da scolaretto di prima economia, che il capitalismo non esiste…tanto che preferiscono chiamarlo Economia di Mercato.
    Dunque vediamo un pò perchè,…
    Capisco che tu e la storia,siate due cose diverse, ma almeno rifletti sul fatto che per 4800 anni a nessuno passò per la testa di indagare perchè le cose stessero in un determinato modo , piuttosto che in un’altro…
    Andavano così , punto e basta e nessuno si chiedeva il perchè..!
    Si può quindi affermare che è appena dopo l’epoca dei “lumi che agli economisti classici Ricardo ,Smith ect ,malthus ,passa per la testa di cominciare a capire perchè le cose andavano in un modo piuttosto che in altro.
    Chissà perchè ?
    Probabilmente per ispirazione divina!
    Ma sinceramente mi sono rotto le balle di fare dei bignami, quindi vai a studiare ed evita di sparare cazzate, sennò ti faccio pagare due euro in lezioni da bignami del blog

    buona notte

    cc

  44. Follotitta
    Follotitta says:

    (635) Guardi Uroburo, sul piu’ forte che lascia al piu’ debole l’ illusione del 1mo colpo, non e’ sempre vero e non lo e’ nel ns caso. Gli SU sanno bene, sopratutto sul loro territorio, come sparare per 1mi. Guardi agli interventi latinoamericani di Wilson. Messico 1914, Haiti 1915, Rep Domenicana 1916, di nuovo Messico 1916 e per altre 9 volte sino alla fine della sua presidenza,Cuba 1917, Panama 1918. Le assicuro che non c’e’ stato bisogno di aspettare che qualcuno sparasse il 1mo colpo. Si e’ trattato di interventi militari in paesi sovrani e basta. Non e’ che lei mi deve credere sulla parola, ma le ripeto che la guerra era voluta al Sud, non al Nord, che fu costretto a subirla per salvare con ogni mezzo l’ Unione. Nella storia i se non esistono, ma secondo il mio modestissimo parere, Wall Street avrebbe guadagnato di piu’ se si fosse preservata l’ Unione con mezzi pacifici che come ando’ veramente. Ma guerra si voleva e guerra fu.

  45. Follotitta
    Follotitta says:

    CC 603/637. Caro CC, sul suo 603 niente da eccepire, mi pare che mi sia espresso negli stessi termini. Sul 637, non mi pare che io abbia dichiarato colpevoli, ma ho semplicemente cercato di chiarire da cosa abbia avuto origine la guerra. Gli SU sono nati come repubblica federale e ci sono rimasti. Gli stati del sud erano autonomisti sin dall’inizio e ideologicamente lo sono ancora (ieri ho scritto della loro bandiera ancora visibile in molte case del sud). Cio’ perche’ le differenze sociali, culturali, legislative ecc, con il tempo piuttosto che attenuarsi, si erano andate accentuando, sino appunto allo sfogo necessario della guerra. Buona notte. F.
    Ps: Non ho seguito il dibattito odierno con Marco. La mia percezione nei suoi confronti e’ che elevi il proprio buon senso a catecoria assoluta. Ma la realta’ puo’ benissimo contrastare il frutto della ns esperienza. Il giorno in cui lo capira’ sara’ un sollievo per tutti.

  46. Anita
    Anita says:

    x Uroburo

    “Non dia retta all’Anita. Io critico la politica useggetta non i suoi cittadini.

    —————————————————————–

    E io continuo a dirle che questa parola mi disturba….
    E’ permesso?
    Io non disprezzo la sua patria, anche se lei asserisce di non avere una patria, come persona intelligente dovrebbe, dopo tanti anni, aver capito che e’ una parola irritante.

    Buonanotte,
    Anita

  47. peter
    peter says:

    x Popeye

    al contrario, guardando i Westerns si finisce col ragionare come fai tu. I Westerns alla John Wayne in particolare…

    Peter

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