Strano questo Bossi: invece di urlare contro la legge che affossa le intercettazioni telefoniche e ambientali, consegnando così ancor più la “sua” Milano e la sua “Lumbardia” alle varie mafie, prima tace come tacerebbe chi fosse stato eventualmente comprato da Berluscon de’ Berlusconi e poi si mette addirittura a urlare a favore della legge affossatrice
Strano comportamento quello di Umberto Bossi sulla legge contro le intercettazioni telefoniche e ambientali. Avrei voluto scriverlo già domenica, poi però imprevisti piuttosto impegnativi mi hanno portato via tempo e attenzione costringendomi al rinvio, ma nel frattempo gli avvenimenti mi hanno dato ragione in modo imprevisto e clamoroso. Mi spiego. Se c’è un politico che dovrebbe essere massimamente d’accordo nel mantenere la possibilità di usare con manica larga le intercettazioni telefoniche e ambientali ebbene quello dovrebbe essere Bossi. Anni fa ha cominciato Oreste Del Buono col dire che Milano è la più grande città calabrese, poi un prefetto in una intervista spiegò che l’abbondanza di negozi e bar che a Milano aprono e falliscono dopo poco tempo è dovuta al fatto che la mafia calabrese per riciclare i suoi quattrini usa per l’appunto l’apertura e il fallimento di un gran numero di esercizi pubblici. Si scoprì anche che le migliori “famiglie” di Platì, epicenro della ‘Ndrangheta, sono tutte presenti a Milano come soci di un noto club sportivo, mi pare di pesca. Infine, l’anno scorso c’è stato uno spettacolo teatrale a Vigevano che denunciava ad alta voce l’ingresso a gonfie vele della ‘Ndrangheta nel Milanese, spettacolo del quale potete farvi un’idea guardando guesto video: http://www.youtube.com/watch?v=wszVT_XCXco . E’ uscito perfino un libro dal titolo chiarissimo: “A Milano comanda la ‘Ndrangheta”, di Giuseppe Caruso e Davide Carlucci, del quale potete farvi un’idea guardando e ascoltando questo video con intervista a uno dei due autori: http://blogbookshop.blogspot.com/2009/10/libri-milano-comanda-la-ndrangheta-di.html .
E come se non bastasse nei giorni scorsi sia la Repubblica che il Corriere della Sera hano dedicato ampio spazio alla presenza a Milano della ‘Ndarngheta e non solo. Giovedì 1 luglio Repubblica nelle pagine milanesi pubblicava, con richiamo nella prima pagina, una inchiesta dal titolo e sommario che non lasciano dubbi: “Nelle case fantasma di Milano i clan espropriano il Comune. Cinquemila alloggi controllati dai boss. E “riassegnati” con graduatoria parallela”. Il tutto corredato da una mappa che segnalava i vari pezzi della città controllati dai vari clan: campani, calabresi, slavi, siciliani, pugliesi e napoletani. Venerdì 2 luglio la prima pagina delle cronache milanesi aveva un titolo più che espslicito: “I tentacoli della ‘ndrangheta”, con descrizione dei singoli tentacoli. E nelle pagine interne titolo e sommario a tutta pagina spiegavano: “I rampanti del crimine fanno affari nel sottobosco delle giunte locali. A caccia delle “amicizie” giuste tra assessori e consiglieri”. Venerdì 6 il Corrriere della Sera non ha voluto essere da meno: “Milano crocevia dei rifiuti tossici” titolava a tutta pagina un servizio che dava vonto di come le ecomafie stanno avvelenando anche Trezzano, Buccinasco, Corsico, Opera, Pavia, Bergamo, Grumello del Monte nel Bergamasco, Coccaglio e Castegnato nel Bresciano. Il tutto mentre perfino il cardinale Tettamanzi lanciava l’allarme mafia per la spartizione della mega torta dell’Expò del 2015.
Beh, siamo onesti: per uno come Bossi che a parole dice di tenere sopra ogni cosa alla “sua” Milano e Lombardia tutte queste segnalazioni e denunce sarebbero dovute bastare e avanzare per volere a tutti i costi che le indagini per proteggere dai roditori siculo-campano-calabro-pugliesi il formaggione padano non venissero affossate dall’eliminazione o dalla concessione al contagocce e a tempo risicato delle intercettazioni telefoniche e ambientali. E invece? Invece nisba! Tutti zitti, compreso il senatùr, tutti a evitare di fiatare contro l’autostrada che SilvioBerlusconi&C stanno asfaltando per il malaffare anche e soprattutto a Milano, Lombardia e “Padania”. Tutti zitti, a questo punto direi vergognosamente zitti, anche quando è arrivato il gran botto dei 300 arrestati della ‘Ndrangheta, una metà dei quali proprio a Milano e “Lumbardia”. Poi, di colpo, il 15 luglio il boss Bossi si mette addirittura a urlare che la legge affossa intercettazioni bisogna “approvarla presto, prima che si inventino un’altra P3 e la P4″. Ahhhh, boss Bossi, come ci si riduce a fare da stalliere quando si prova gusto a stare beati nel formaggione di Roma e Milano e Lombardia ladrone….
E poi mi vengono a dire che il senatùr è radicato nel territorio! Strano radicamento quello di chi non vuole sentire e vedere marciumi così giganteschi e anzi consente che vengano pure agevolati con una legge che oltre a favorire gli “amici degli amici” di Dell’Utri&C eviti a Berlusconi il fastidio della divulgazioni di eventuali sue conversazioni molto private con donne varie, ministre, escort, fanciulle in fiore tese al traguardo del 18° anno di età, cioè minorenni tipo Noemi o – meglio – tipo quanto pubblicamente denunciato dalla ex consorte Veronica Lario.
Non voglio assolutamente raccogliere le voci in base alle quali Berluscon de’ Berlusconi passerebbe ogni anno al senatùr un assegno di 4 milioni di euro. Così come sapete bene che non ho mai raccolto le voci secondo le quali Bossi venne colpito da ictus mentre si intratteneva in forbite conversazioni padane con Luisa Corna, bella e brava cantante che non merita certo il castigo delle attenzioni di un Bossi con annesso sigaro toscano. Però questo silenzio di Bossi, che di fatto collude con la volontà del Chiavaliere di affossare le indagini serie e di conseguenza con il dare via libera al malaffare dei “terroni” nella sacra Milano e nella sacra Lumbardia, alla faccia di Alberto di Giussano, “Va pensiero” e altre amenità, è un silenzio che fa riflettere e magari si presta pure al malignare. E sì, perché è un silenzio o da politicamente rincoglionito o da politicamente “ammorbidito”.
Lungi da noi il malignare! Anche perché per dimostare che anche Bossi è ormai alla frutta con una politica francamente miserabile, familista e quindi necessariamente ladrona, basta e avanza quanto ha detto nell’ultimo suo comizio: “Non è vero che la Lega è finita. Dopo di me ci sono i miei figli, e perciò la Lega continua, non è finita”. Che schifo di discorso! Un discorso miserabile anche se i suoi figli fossero dei geni. Il guaio è che invece sono dei Bossi. Uno è perfino un incrocio tra un asino e una trota.
Povera Italia! Povera Milano! Povera Lumbardia!
x Marco
Bari e’ una citta’ piuttosto mar-cia, cioe’ corro-tta, malavit-osa e di-sorganiz-zata. E l’arrog-anza dei baresi perbene arroganti e’ del tutto ins-oppo-rtabile, per come me la ricordo (ma anche quella di parecchi altri pugliesi). Pero’ e’ molto piu’ piccola di Napoli, ed il tessuto sociale intorno e’ anche rela-tiva-mente piu’ sano. Il che evita che si raggiungano certe ‘vette’, soprattutto nel male.
Ma mi ricordo delle cronache sullo spa-ccio di dr-oga, le spara-torie che dici tu, il pizzo, il mar-cio dei pubblici uffici di ogni ordine e grado. Il traffico, comunque, era un po’ cao-tico ma accettabile, ed anche il modo di guidare (con S. Paolo off lim-its!)
Peter
Peter, resoconti di chi? Di chi ci vive? E vive come? e dove?
Saviano descrive la Napoli dei delinquenti, la Napoli peggiore. Nessuno si prende la briga di scrivere della Napoli migliore, perchè non fa ‘audience’, non vende.
Qui dove abito io ci sono tantissimi giovani che studiano e vivono a Napoli tornando a casa nel week-end e a Napoli si fa riferimento per tante cose. Ci stanno bene, sono contenti di viverci. Mai sentito nessuno lamentarsi, anzi.
Teniamo poi conto di un altro errore commesso da i non-napoletani, che è quello di considerare Napoli anche il circondario. Torre Annunziata, per dire, non è Napoli, ma quando capita qualcosa lì la si fa passare per avvenuta a Napoli.
Tante volte ho sentito dire “il boss napoletano tal dei tali”, che era di un paese vicino, ma non di Napoli.
Per Napoli si deve intendere la città di Napoli e basta, che non è invivibile. Decisamente molto peggio il casertano, se per questo.
I reazionari conservatori…
Ovvero fermate il mondo : Voglio scendere…
I reazionari conservatori sono un pò patetici.
Da un lato sposano ed approvano il capitalismo più liberista e predicano l’individualismo più sfrenato,confondendolo con la libertà e con la democrazia, dall’altra si agitano come “passerotti impauriti”, quando le cose vanno male.
Ovvero una volta che si sentono sicuri del loro reddito , hanno messo a posto i figli, vorrebero fermare il mondo a quel punto.
Temo per loro, poichè nenche SMC con tutta la sua potenza è riuscita ad impacchettare il mondo al culmine della sua potenza terrena.
E dire che aveva dei “logici ,come Tommaso D’acquino.
Si mettano il cuore in pace ,sembra incredibile , lo so, ma la terra gira sul proprio asse.
cc
Ovviamente nel male e nel bene!
x Controcorrente
No caro, si stava parlando di genetica e di evoluzione, non di razzismo.
Soggetto iniziato da Pino ed elaborato da Peter ed altri….
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“Tuo figlio non centra nulla.
A questo punto penso sempre di più che stai ,banalmente cercando una provocazione.
Libera tu di farlo ,libero io di non cascarci e di denunciare questo tuo tentativo.”
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Ho ben altro da fare che cercare una provocazione e tanto meno di farti cascare in qualche tranello.
NON e’ la mia mentalita’!
Certe cose non mi passano neanche per il cervello.
Non prendo leggermente la malattia di mio figlio, ho portato un esempio dei suoi timori dovendo essere il recipiente di un trapianto, infatti ho anche menzionato suo fratello e che temeva di acquistare le sue idiosyncrasies, come grattarsi le palle in pubblico e pulirsi le unghie a tavola…………………….
Tratti che aveva imparato nelle forze armate e dopo il matrimonio, cose che faceva per irritare altri.
Anita
Per quel che riguarda il modo di guidare, dico sempre che chi sa guidare a Napoli sa guidare dovunque. Ricordo ancora l’autobus articolato che prendevo io, che, scendendo verso un incrocio di 5 strade dove doveva curvare a sinistra, quando scattava il giallo invece di frenare accelerava. A Napoli quando scatta il verde nessuno parte subito. Se ci vivi, ci fai l’abitudine e diventa tutto normale.
Su Bari ti dò perfettamente ragione, a me non piace per niente e ci vado solo se devo andarci per qualche serio motivo. L’unica istituzione che si salvava era il Petruzzelli, secondo teatro lirico italiano dopo la Scala; poi l’hanno incendiato.
Cara Anita,
penso che la presunta diatriba a questo punto possa dirsi terminata.
Ti auguro una buona giornata!
cc
x Marco 105
ma certo, e chi sopravvive in una giungla sopravvive bene dappertutto…
Prima pero’ ti devi abituare…e chi non si abitua?
Peter
x Marco,
Fino a quando in un territorio, che dovrebbe essere civile, esiste la possibilità di morire ammazzato perchè scrivi “fatti” documentati e reti criminali provate dalla polizia e sancite da giudici di tribunale democratico, dovresti provare vergogna a distinguere ….
A volte veramente esageri! Spero sia solo per provocare.
Sylvi
x Marco
Io ti posso dire solo di quello di cui ne sono al corrente…
Aggiungo che l’ospedale di Novara era una obbrobrio, nel 1968.
L’ospedale di Caltanissetta non era migliore, nel 1982.
L’unico aiuto che aveva mia mamma eravamo noi, era assistita dalla Carmela a pagamento…niente dallo stato o citta’.
Spero le cose siano cambiate.
Anita
Fino a quando in un territorio, che dovrebbe essere civile, esiste la possibilità di morire ammazzato perchè scrivi “fatti” documentati e reti criminali provate dalla polizia e sancite da giudici di tribunale democratico, dovresti provare vergogna a distinguere ….
——–
Pensi che a Milano sia diverso? Pensi che a Catania sia diverso?
O a Roma? E allora Milano, Catania e Roma sono invivibili?
Chiunque scriva di mafia documentando, o testimonii contro, in qualsiasi parte d’Italia lo faccia, corre gli stessi identici rischi di morire ammazzato.
Vogliamo allora con questo dire che tutta l’Italia è invivibile? Che tutti dovremmo vergognarci perchè non scendiamo in strada a manifestare per i giudici costretti a vivere con la scorta?
Persino Brunetta vive con la scorta da 15 anni. Vive forse a Napoli?
E’ solo che voi vi fare condizionare da quello che leggete e credete che il mondo sia quello descritto dai libri. Non è così, ma proprio per niente.
caro CC,
ho visto passando che davano l’opera di Verdi in piazza della Basilica, i cartelli Unni vs Romani…la festa dell’Unità…e quel po’ di fantasia che ho si è scatenata…
Rivedevo l’assalto, più e più volte, ad Aquileia degli Unni veri;
Aquileia che si difendeva strenuamente…le centurie romane in soccorso, i Nostri, fermi negli ozi termali oltre il Po’ …
-Tra le battaglie , Omero, nel carme tuo sempre sonanti
la calda ora mi vinse.
Chinommisi il capo tra il sonno in riva di Scamandro;
ma il cor mi fuggì sul Tirreno …..( a memoria- non ho installato copia incolla)
Ecco mi è successo come a Carducci.
Incautamente mi è sfuggita la parola “comunisti”….detto agli aquielesi che ne vanno fieri!
Dov’è il problema?
Sylvi
ma certo, e chi sopravvive in una giungla sopravvive bene dappertutto…
Prima pero’ ti devi abituare…e chi non si abitua?
————
Mai sentito parlare del mal d’Africa? C’è gente che va in Africa e non riesce più a farne a meno.
Succede la stessa cosa a Napoli.
Chi non si abitua? Se ne va a vivere da un’altra parte. L’Africa non è per tutti. Neanche Napoli. Come neanche l’India.
Cara Sylvi,
incautamente è un preziosismo che non avendo capito il senso compiuto della frase ho interpretato come quell’io inteso proprio IO, IO; Me ,di aver pronunciato.
Quindi presumo mi vorrai perdonare per il futuro , qualche incautamente
cc
In effetti Carducci mi ha sempre provocato “il sonno”,se non in riva allo Scamandro ,in riva all’Orco.
Certe piombate sotto le fresce frasche, tra il goglogliar e lo spumeggiar dell’acque.
cara Anita,
Marco ha, giustamente è artista, una fantasia più sfrenata della mia!
Quello che scrivi tu è tutto vero in certe zone d’Italia, in altre va un po’ meglio…fin che reggerà questo straccio di welfare.
Poichè a Cesare bisogna dare quel che è di Cesare…mi diceva un geriatra informato che, in Puglia, Vendola sta combattendo bene per la tutela degli anziani.
Al Sud c’è solo lui!
Ma se in giro per l’Italia ci sono tante badanti che badano come possono…unico caso in Europa…qualcosa vorrà pur dire!
ciao Sylvi
Tuuto va ben ,purchè non sia “il piccolo cesare”
Anzi mi viene in mente un bel film americano dove con la storia di “piccolo cesare” si narrava la storia di Al Capone.
Mi sembra che ci siamo vicini qui in ittally!
cc
x CC
Caro CC,
per conto mio la discussione era chiusa.
Almeno ammetti che stavi parlando di un altro soggetto.
Non mi piacciono le tue insinuazioni, you have a twisted mind my friend.
Buona serata,
Anita
Cara Anita,
ti assicuro che ero molto arrabiato, poichè in me non v’era nessuna intenzione cattiva, per cui non capivo il tuo insistere su un fatto che per me non esisteva.
cc
x Sylvi
Cara Sylvi,
fino a quando ho iniziato a frequentare il forum del L’Espresso non sapevo cosa fossero le badanti.
Qui funziona diversamente, se ti occorre aiuto in casa la stato in accordo con l’ospedale provvede secondo i fabbisogni del paziente.
Devono essere certificati secondo le loro missioni.
Vengono per un paio d’ore, o per pulizie personali, di casa, e infermiere/i.
Se esci da un ospedale tutto e’ preso cura in anticipo, per un certo periodo non si paga niente.
Se l’aiuto e’ solo per casa e igiene personale, si paga un minimo, secondo le possibilita’, di solito era due dollari al giorno.
Pero’ se ti occorre un infermiera/e, per dare sollievo alla famiglia, si ricorre alle agenzie…al suono di $35 ed oltre l’ora.
Io ho l’assicurazione, per aiuto in casa e per una casa di riposo.
Ma…per l’aiuto in casa mi permettono solo $150 al giorno, col consenso del medico curante.
Questo dopo il periodo concesso dallo Stato.
Se fossi degente, non pagherei niente.
Non dubito che ci siano anche badanti, ma non sono permesse dallo stato, non sono legali.
Mia mamma in ospedale a Caltanissetta, lunga degenza, aveva la Carmela, ogni giorno e anche per la biancheria da letto.
L’ospedale era all’infuori e la Carmela, un donnone, doveva prendere l’autobus e poi camminare in salita fino all’ospedale.
Sono stata li’ per un paio di settimane e non ho mai vista un infermiera, solo donne che portavano un carrello comune per i pasti.
I pasti erano pasti da leone, pasta al sugo, mezzo pollo o bistecca, insalata, filoni di pane, mele abbondanti.
Le famiglie venivano all’ora dei pasti per mangiare…roba da matti.
L’ospedale era nuovo, ma spoglio.
Un abbraccio,
Anita
x CC
OK, tutto sistemato?
Ciao, Anita
Cara Anita,
io ricordo che durante una degenza in Ospedale di mio figlio vidi una signora , mi pare campana, che era venuta ad assistere il figlio ricoverato portandosi una borsa con le lenzuola di cambio.
Prima le infermiere e poi noi mamme la guardammo allibite!
L’infermiera le spiegò che non erano necessarie. E che non era necessario portargli da mangiare.
Mi colpì la sua faccia!
Per paura di offendere i meridionali benpensanti, troppo spesso abbiamo rinunciato a raccontare queste verità e molte altre.
Invece avremmo dovuto gridarle, per svergognare i loro amministratori, per aiutarli a difendersi perchè la Salute e la Scuola dovrebbero, DEVONO essere un diritto uguale per tutti,
CON SPESE SIMILI!
Invece…come minimo mi sentirò dare della razzista!
Buonanotte
In terrazzo sto facendo la sauna.
Sylvi
x Anita
OK!
cc
x Sylvi
Stai facendo la sauna per il caldo umido?
Io sono dentro e fuori, dopo questi giorni con umidita’ al 90%, caldo afoso, la pioggia ha aiutato solo per poche ore.
I miei fiori erano fulgenti, ma sono durati poco, i gerani stanno marcendo, ho riempito due buckets di foglie e fiori marci.
Le benedette begonie stanno bene…ma posso stare fuori solo per un mezzoretta alla volta.
Buona notte,
Anita
buckets = benne ???
benna
[bèn-na]
s.f.
1 Grande recipiente di legno o di metallo che, attaccata al gancio di una gru o di un verricello, serve a sollevare e a trasportare materiali leggeri.
—————————————
NO, non credo, forse ceste…ma di plastica.
Anita
Posto in indirizzo di Facebook , non sono sicuro che funzioni, si tratta di una profetica vignetta di qualche anno fa disegnata da Nico ✩ Pillinini, chi va su Facebook puo cercare direttamente
Antonio—antonio.zaimbri@tiscali.it
E poi non ho inserito il link
http://www.facebook.com/profile.php?id=100000812178744&v=wall&story_fbid=143977095616116#!/photo.php?pid=4335645&id=564748864
Questo sopra non funziona proviamo così
http://www.facebook.com/profile.php?id=564748864#!/photo.php?pid=4335645&id=564748864
x Sylvi ed Anita
un mio conoscente di queste parti studiava da prete a Roma forse 25 anni fa. Mi raccontava anni fa della sua avventura al Fatebenefratelli dove lo portarono per una peritonite.
Un ‘fratello’ si prese la liberta’ di dargli l’estrema unzione (credo non richiesta) mentre il povero seminarista inglese giaceva in pronto soccorso piuttosto malmesso. Immagino per incoraggiamento.
Lo salvarono, almeno, con un intervento d’urgenza. Nei giorni successivi, gli infermieri in reparto lo ignoravano come se niente fosse. Lui voleva essere lavato, non potendo muoversi, loro dicevano di chiamare i parenti. Alla fine, dopo una settimana, accettarono che di parenti a Roma o in Italia non ne aveva, e lo lavarono imprecando contro gli ‘inglesi puzzolenti’ che non si lavano spesso.
Certi resoconti mi fanno venire il sangue alla testa, anche se io non c’entro niente
Peter
mi diceva anche che una suora indiana in reparto lo trattava male perche’ stava a Roma da un anno e secondo lei parlava malissimo l’italiano.
Insomma, tra fratacchioni untori, suore del piffero ed infermieri infingardi, menefreghisti e disonesti, era capitato proprio bene
Peter
x Peter
Ti capisco, certe cose lasciano un segno….
Nel 1968 mio papa’ era morente all’ospedale di Novara, morente nel senso che non c’era rimedio.
Mai visto un ospedale simile, vecchio e senza alcuna regola.
Mio papa’ teneva la sua auto parcheggiata e si assentava dall’ospedale in pigiama….e’ mai possibile che nessuno ci faceva caso?
Era in una camerata…accanto a lui c’era un giovane ragazzo sulla ventina, meridionale, era alla fine, aveva la leucemia avanzata, acute blast phase.
Sudava come sotto una doccia, i parenti stavano con lui tutto il giorno, cambiando i pigiami inzuppati, senza una sedia, niente, era abbandonato, tanto doveva morire….
Niente IVs di alcun tipo, con quel tipo di cura poteva starsene a casa e morire nel suo letto.
Lo vedo come se fosse ieri….i letti erano cosi’ vicini che c’era poco spazio dall’uno all’altro.
Letti…? Piu’ che altro brande militari.
Quando non c’erano i suoi gli chiedevo se potevo fare qualche cosa…non disse mai una parola, mi teneva la mano………..
Mio papa’ si ingelosiva…pensava che mi preoccupavo piu’ per quel ragazzo che per lui.
Mori’ prima che io ritornassi negli US.
Spero che Novara si sia modernizzata.
Buona notte,
Anita
Mah, sarà che sono sempre stato fortunato, ma le mie esperienze ospedaliere sono state tutte decisamente buone.
Intervento di appendicectomia a Torino, dove stavo da solo in quanto studiavo: assisito in tutto e per tutto dal personale in maniera gentile e premurosa.
Intervento di cardiochirurgia a Roma e lì era un albergo a 5 stelle più che un ospedale, per non parlare delle infermiere, che mi è pure dispiaciuto andarmente.
Un paio di ricoveri a Bisceglie per delle urgenze, da solo, sempre perfettamente assistito dal personale.
Molto dipende dal…manico, ovvero dal primario del reparto.
A Roma il primario era un cardiochirurgo napoletano, ritenuto un genio nel suo lavoro, al quale mandavano anche pazienti rovinati da altri cardiochirurghi, per farli ricostruire. Non lo si vedeva mai in giro, non girava per i reparti, ma l’ho visto di passaggio una volta: corporatura minuta quanto la mia, mio coetaneo. Sapere che chi mi avrebbe operato al cuore era un napoletano, devo dire che ha contribuito molto a rassicurarmi. Infatti è andato tutto a meraviglia. Mio compagno di letto nella stanza a due letti, era Claudio Mattone, il paroliere di Gianni Morandi.
x Marco T.
francamente i tuoi resoconti idilliaci di Napoli, e soprattutto degli ospedali italiani, sono assai poco credibili.
Ed anche piuttosto narcisistici
Peter
Totti dice che Roma è la città più bella del mondo? Magari da pulire, ma senza dubbio vero.
Però è anche bella perché ogni anno arrivano tanti soldini dalla Padania. Massimo Garavaglia, senatore della Lega, vicepresidente Commissione Bilancio
«Mio fratello Paolo Borsellino fermato anche da pezzi di Stato»
«Un pezzo dello Stato con la mafia ha impedito che Paolo potesse continuare».
Lo ha detto Salvatore Borsellino, fratello del magistrato ucciso 18 anni fa.
Vendola: «Al centrosinistra serve un’auto rivoluzione».
Lo dice Nichi Vendola agli Stati generali delle Fabbriche a Bari chiamati come il vulcano “Eyjafjallajökull”. Parole sante dette da un grande.
Islamabad (AsiaNews) – A causa delle minacce lanciate dalla potente Lahore Bar Association – organizzazione che riunisce i legali della città – nessun avvocato cristiano o musulmano è pronto ad assumere le parti della difesa nell’omicidio della 12enne Shazia Bashir. È quanto denunciato ieri da un’associazione cristiana pakistana che si occupa di assistenza legale.
La ragazza, di fede cristiana, è morta il 23 gennaio scorso in seguito alle violenze – anche sessuali – inflitte dal suo datore di lavoro, un ricco e potente avvocato musulmano di Lahore. Il presunto assassino, Chaudhry Mohammad Naeem, è un ex-presidente della Lahore High Court Bar Association. La giovane, di soli 12 anni, negli ultimi sei mesi aveva lavorato come domestica nell’abitazione di Naeem.
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Questo come lo commentate?
Se un presidente degli avvocati si comporta così, figuriamoci il resto.
Vendola: «Al centrosinistra serve un’auto rivoluzione». (Striscia rossa)
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Che poi è come dire che, così com’è, il centrosinistra fa schifo.
Meno male che, anche se in ritardo, lo ha finalmente capito anche Vendola. Quanto altro tempo ci vorrà affinchè lo capisca anche Striscia?
x Peter.
Ho parlato delle mie personali esperienze. Magari a me è andata bene. L’ospedale di Roma è l’European Hospital, mentre a Torino sono stato operato alle Molinette da Borsotti, il primario, che certamente avrà mostrato una nuova tecnica di sutura, visto che la mia cicatrice è quasi invisibile, rispetto ai cordoni che ho visto ad altri. Resta comunque il fatto che ho sempre avuto assistenza dal personale e non dai familiari. A Torino perchè è stato un intervento d’urgenza e a Roma perchè non volevano parenti di nottte in quanto l’assistenza era garantita. Infatti, l’infermiera arrivava in meno di un minuto ad ogni suono di campanello.
ma no Marco, mi dispiace dirtelo, ma tu spesso impersoni l’italicus ‘che se la cava sempre’ nel mezzo del’inefficienza, il malaffare (non tuo, sia chiaro), la corruzione, lo sfacelo dei servizi pubblici, perche’ e’ piu’ dritto, perche’ le stelle lo assistono, perche’ conosce il primario, perche’ e’ simpatico a tutti, etc etc.
Una forma mentis ottimistica e revisionista, il versante psicologico, piuttosto allucinatorio, dell’arte di arrangiarsi dei napoletani, che tu hai certo assimilato molto
un saluto
Peter
http://www.facebook.com/note.php?note_id=416693201499&id=100000807552275
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Molto interessante ciò che scrive questa persona. Non l’ho copiato perchè è lungo, ma potete comodamente leggervelo dal link se ne avete voglia.
x Marco
Caro Marco,
lo stesso giorno della operazione di mio marito, open heart surgery, non si vedeva niente, solo un taglio netto come un filo di rasoio, cosi’ anche nella gamba destra dove hanno presa la vena per i graft. Nel 1992.
I problemi sono venuti dopo…
Non ti dimenticare che non tutti cicatrizzano allo stesso modo.
Pero’ qui mandano i pazienti a casa troppo presto, 4-5 giorni per un operazione cosi’ seria sono pochini.
Ricordo il mio spavento quando sono andata a prelevare mio marito, ad ogni frenata o buca nella strada temevo che mi cadesse a pezzi.
Dopo una colostomia alta mi sono rifiutata di portarlo a casa…la ferita era troppo fresca…ma qui dipende dal dottore, non dal primario.
Glad you did well, and that you are with us on the forum…and enjoying life….
Anita
Ti dò ragione, caro Peter: il mio motto è “à la guerre comme à la guerre”, molto napoletano, devo ammettere.
Puro istinto di sopravvivenza.
Che però non mi impedisce di tentare di girare il timone dalla parte che voglio io, se mi si presenta la possibilità. Altrimenti voterei il cavaliere, non ti pare?
x Marco
Non si puo’ entrare su Facebook se non si e’ iscritti.
Lo dovresti sapere.
Anita
x Anita
I enjoy life very much. That’s my way to take care of myself…
Anch’io sono stato chiuso col laser e la cicatrice è minima. Però il terzo giorno dopo l’intervento ero già in piedi e la sera del quarto giorno, dopo un controllo radiologico, mi hanno mandato a casa.
Mai avuto alcun genere di problemi in seguito. Dopo due mesi ero già al mio posto di lavoro come se nulla fosse accaduto. Da allora ho fatto vita normalissima, senza restrizioni di nessun genere. E continuo a farla.
Qui nel blog c’è più di una persona iscritta a facebook. Di mio, ho 4 amici di questo blog, su FB.
Stamattina ho parlato su FB con un amico biscegliese che vive in Thailandia e traffica con l’olio di palma. Dice che lì la gente ride sempre, è molto accogliente e allo stesso tempo molto povera. Dice che i disordini successi non sono spontanei ma sono pilotati a pagamento e che comunque la situazione è tranquilla. Non abbiamo parlato molto perchè stava andando al mare, lui è a Phuket. Voglio però approfondire.
LIEBERMAN: REGALIAMO GAZA AD HAMAS E ALL’UE
Con i soldi dell’Europa, Israele pensa di liberarsi della Striscia che tiene sotto occupazione da1967 e sotto assedio da quando è al potere il movimento islamico.
Roma, 17 luglio 2010, Nena News – Non c’è dubbio, al ministro degli esteri israeliano Avigdor Lieberman non manca la «creatività» quando pensa di liberarsi di qualcosa e qualcuno. Da Israele vuole cacciare un buon numero di cittadini arabi, anche a costo della cessione all’Anp di Abu Mazen di qualche chilometro quadrato di territorio nazionale. Ora, con i soldi del contribuente europeo, Lieberman vuole rendere completamente «autonoma» e staccare dai Territori occupati palestinesi la Striscia di Gaza, che propone di «regalare» ad Hamas. In questo modo Israele potrebbe dire di aver messo fine all’occupazione e all’assedio di Gaza e, allo stesso tempo, tenere chiuso dentro un lembo di terra gran parte della struttura di comando del movimento islamico.
Lieberman ha lanciato la sua «idea» alla vigilia della visita a Gaza del ministro degli esteri europeo Catherine Ashton. Ad anticiparla è stato il quotidiano di Tel Aviv «Yediot Ahronot». Con l’aiuto di fondi dell’Unione europea, spiegherà Lieberman alla Ashton, la Striscia di Gaza potrebbe diventare indipendente. L’Ue gestirebbe gli aiuti, i controlli di sicurezza e il controllo del valico di Rafah mentre Israele chiuderebbe definitivamente i transiti con la Striscia dove si accederebbe solo dall’Egitto o via mare. Sempre con i soldi degli altri – dopo la distruzione completa dell’economia di Gaza in conseguenza del blocco attuato da Israele – Lieberman vorrebbe la costruzione nella Striscia di una centrale elettrica e di due impianti per la desalinizzazione e la depurazione dell’acqua. La comunità internazionale provvederebbe anche a costruire nuove abitazioni per sostituire quelle distrutte dalle forze armate israeliane durante l’offensiva «Piombo fuso» di un anno e mezzo fa.
Hamas ha già respinto la proposta al mittente, facendo sapere che il destino di Gaza è «inseparabile» da quello della Cisgiordania e di Gerusalemme. «Gaza è parte della terra palestinese e respingiamo ogni tentativo di staccarla dal resto dei territori», ha avvertito il portavoce Sami Abu Zuhri, «Hamas non permetterà che chi occupa la terra palestinese evada dalle sue responsabilità». Non commenta ancora l’Anp a Ramallah ma non è detto che la proposta di Lieberman non incontri il favore di qualche esponente privo di scrupoli dell’entourage di Abu Mazen.
Mentre Lieberman sogna di regalare Gaza e all’Ue, i leader europei continuano ad avere atteggiamenti diversi riguardo i rapporti con Hamas. Il ministro degli esteri italiano Franco Frattini, ha annunciato che la missione dei ministri degli esteri Ue a Gaza – «autorizzata» da Lieberman e affidata all’Italia – si svolgerà non a fine luglio ma a settembre. A quanto pare il ritardo è dovuto all’intransigenza proprio di Frattini (e, si dice, del suo omologo tedesco) che si oppone a qualsiasi contatto con i dirigenti Hamas durante la missione. Altri ministri che faranno parte della delegazione europea invece spingono per un approccio più realistico. Ma Frattini non farà nulla che possa recare fastidio a Israele e continuerà a coordinare la missione in tutti i suoi aspetti solo con Lieberman. Nena News
CISGIORDANIA, 60MILA PALESTINESI SENZA ACQUA
Vivono nella cosiddetta Area C, sotto il completo controllo dell’esercito israeliano. Per loro un po’ d’acqua che sgorga da un rubinetto è un sogno.
Roma, 17 luglio 2010, Nena News – E’ una estate più secca del solito per 60 mila palestinesi della Cisgiordania. E non solo per la carenza del prezioso liquido a causa della siccità che ormai da anni afflige questa parte del Vicino Oriente. Per queste decine di migliaia di persone il «problema» è legato alla loro residenza nella cosiddetta «Area C», ossia in quella ampia porzione (circa il 60%) della Cisgiordania sotto il pieno controllo delle autorità di occupazione israeliane.
Intervistata da Irin, l’agenzia stampa delle Nazioni Unite, Cara Flowers, una funzionaria di Emergency Water, Sanitation and Hygiene Group (Ewash), ha avvertito che le condizioni di vita di questi palestinesi stanno rapidamente peggiorando per la mancanza di acqua e per l’impossibilità di osservare le regole igieniche basilari. «Ci sono comunità palestinesi nell’Area C che riescono a procurarsi l’acqua solo comprandola a 40 km di distanza dalle loro case, una situazione che rende molto complicata la loro esistenza», ha spiegato Flowers. Occorrono interventi immediati, ha aggiunto, ma Israele non concede i permessi necessari per realizzarli.
Dopo gli Accordi di Oslo I e II (1993/1995) tra Israele e l’Olp dello scomparso presidente palestinese Yasser Arafat la Cisgiordania venne suddivisa in tre zone: Area A, sotto il pieno controllo dell’Autorità nazionale palestinese; Area B, con amministrazione civile palestinese e gestione della sicurezza da parte di Israele; Area C, totalmente sotto l’autorità militare israeliana.
In quest’ultima zona la popolazione palestinese è limitata a poche decine di migliaia ma queste persone sono costrette a far riferimento per ogni aspetto della loro esistenza all’esercito israeliano (nelle aree A e B vive il 95% dei palestinesi della Cisgiordania). Questa situazione comporta la mancanza o il ritardo (spesso di anni) nell’avvio di qualsiasi progetto di sviluppo delle infrastrutture civili e dei servizi pubblici di base. Occorre tenere in considerazione che Israele non nasconde di volersi annettere, nel quadro di un futuro accordo con l’Anp, una fetta consistente dell’Area C, dove si trovano le principali concentrazioni di colonie ebraiche (costruite in violazione della legge internazionale) e dove è stato edificato gran parte del «muro di separazione».
L’acquifero della Cisgiordania è l’unic fonte accessibile dai palestinesi ma a controllarla è solo Israele che nella distribuzione favorisce ampiamente i suoi cittadini e gli abitanti delle colonie. Ai palestinesi resta una quantità di acqua, (il 20%) non in grado di coprire il fabbisogno di una popolazione peraltro in forte crescita. Questa politica israeliana è stata condannata da vari organismi internazionali e, più di recente, anche da Amnesty International [http://www.amnesty.org/en/library/asset/MDE15/028/2009/en/634f6762-d603-4efb-98ba-42a02acd3f46/mde150282009en.pdf).
I più penalizzati, denuncia Ewash, sono i palestinesi che vivono nell’Area C. Si tratta in molti casi di abitanti di piccoli villaggi, non collegati alla rete idrica, che l’esercito israeliano (attraverso la sua «Amministrazione civile») è tenuto a tutelare ed assistere e che invece non tiene in alcuna considerazione. Un caso emblematico è quello delle cento famiglie beduine del villaggio di Ras al-Awja, vicino Gerico, che sono costrette a comprare l’acqua a prezzi molto elevati mentre i coloni israeliani degli insediamenti circostanti hanno a disposizione quantitativi sufficienti di acqua, proveniente dall’acquifero della Cisgiordania, per irrigare i campi coltivati e persino i loro giardini. Nena News
(Il rapporto di Ewash sulla crisi idrica in Cisgiordania è disponibile a questo indirizzo http://www.ewash.org/files/library/5Factsheet5-AccesstoWASHinAreaC.pdf)
x Marco
Lo so…sono stata invitata anch’io.
Non ho molto da dire su Facebook.
Leggo i miei websites preferiti ed i commenti….spesso i commenti sono migliori dell’articolo.
Leggo e scrivo sul blog di Pino, (mi ci sono affezionata), poi non mi resta piu’ tempo di dedicare al computer.
Leggo i giornali sul PC, sulla pagina di Google trovo tutto, anche le notizie e videos locali.
Ciao, Anita
x Shalom post 126:
se Israele ha deciso di regalare Gaza ad Hamas, vuol dire che ha trovato il modo di succhiarsi il gas sottocosta.
Se invece è una mossa tattica, basta dare grandi vantaggi e un po’ di territorio ad Abu Mazen e attendere che la gente emigri spontaneamente dal carcere talebano che diventerà Gaza, verso la più moderna Cisgiordania. Poi con una scusa spazzerà gli ultimi integralisti rimasti e il gioco è fatto.
VENEZIA (17 luglio) – Non aveva timbrato il biglietto e ha pagato la multa, ma solo dopo aver protestato con il controllore: «Guardi, sono un consigliere e non è che voglia essere trattato meglio degli altri, però..Lei è comunista?»…. (Il Gazzettino.it)
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No comment.