I miserabili antisemiti tifosi di Israele sempre e comunque: “ISRAELE HA FATTO BENE A SPARARE”. E le ridicole balle della versione ufficiale. Che fine hanno fatto i nostri connazionali che erano su quelle navi?
Il più sbracato è forse Vittorio Feltri, questo individuo che preferisco non aggettivare per evitare di sporcarmi la bocca. Ha titolato a tutta pagina “ISRAELE HA FATTO BENE A SPARARE”, aggiungendo per buona misura “Dieci morti tra gli amici dei terroristi”. Anche il sommario gronda odio, miseria feroce e la solita disinformazione intossicante: il succo è che “con la scusa di portare aiuti umanitari” gli “amici dei terroristi” volevano “violare la sovranità dello Stato israeliano”. Conclusione: “Reazione inevitabile”. L’odio partorisce una tale ignoranza pecoreccia da far dimenticare perfino a chi intasca stipendi più da killer che da giornalista che a 75 miglia dalle coste non esiste nessuna sovranità nazionale. E comunque la ferocia di questi cani da guardia del padrone di turno tradisce ciò che sottendono: Gaza non è nulla, non è uno Stato, non ha diritti, non ha sovranità, la sovranità ce l’ha solo Israele. Ecco cosa intendiamo per il famoso “Stato dei palestinesi”, che Israele piuttosto che vederlo nascere userà le atomiche, come ha egregiamente detto anni fa il cattolicissimo Vittorio Messori senza che nessuno fiatasse.
Se Feltri è forse il più sbracato e miserabile nei titoli e negli arzigogoli, lui che ha sputato sul cadavere di Enzo Baldoni e accoltellato alla schiena Dino Boffo, Fiamma Nierenstein è invece la più patetica. I suoi (s)ragionamenti, da anni intesi a sostenere che gli arabi e l’Islam sono il male assoluto e che Israele è un esempio, anzi è”l'”esempio per antonomasia per l’Europa, sono talmente contorti e apodittici che li lascio volentieri a lei. E a suo marito, se è vero che è un ufficiale delle forze armate israeliane. Se fosse vero, mi chiedo chi glielo fa fare alla signora Nirenstein di restare cittadina italiana e occupare un posto in senato: quali sono gli interessi italiani che vi cura?
Il più penoso, espressione della solita ipocrisia berluscoide-catto-italiota, è senza dubbio il nostro baldo ministro degli Esteri, che se la cava ignominiosamente così: “Sia un’opportunità di pace”, Un “errore inesplicabile” che può trasformarsi in “una grande opportunità” di pace. “Credo che in questo momento Israele abbia una grande opportunità, dopo questo gravissimo gesto – ha detto il capo della Farnesina al Tg1 – dopo questo errore francamente inesplicabile e grave in assoluto, potrebbe fare un gesto di distensione”. Lo stato ebraico, ha aggiunto Frattini, potrebbe esprimere la volontà di “moltiplicare gli sforzi per la pace; accelerare il negoziato; dare al più presto ai palestinesi uno Stato”.
Strana gente, la gentaglia: pronti a massacrare un demente che tira una statuetta addosso a Berlusconi, pronti a massacrare “il dittatore Fidel Castro” perché tiene in galera un po’ di intellettuali – ma questa gentaglia gli intellettuali non li disprezza? – ma prontissimi a lodare Israele quando compie carneficine a ogni invasione del Libano, quando strangola Gaza facendo in tre settimane percentualmente più morti di quanti ne hanno fatto tre anni di bombardamenti angloamericani sulla Germania, quando compie pesante rappresaglie contro i civili, vietate dalle leggi internazionali, quando imprigiona e tiene in galera a tempo indeterminato migliaia di palestinesi, minorenni compresi, quando si pulisce il culo con più di 80 risoluzioni Onu, e quando massacra una dozzina di pacifisti. Per questa gentaglia i pacifisti sono la bestia nera. La loro porcaggine è tale da volergli far fare Wojtyla “santo subito!”, ma castrandolo del suo non volere la guerra in Iraq e del suo sostegno al “popolo dell’arcobaleno”. “Santo subito”, sì, ma per poterlo brandire come ennesima bandiera di guerra.
Non parliamo poi dei commenti che vedo su altri blog. Non so se provare più pena od orrore per il caprume sardico e il caccavigismo imperante, destinati ad affogare nel proprio guano vaniloquente. Agli imbecilli e mascalzoni che non vedono l’ora di poter dar sfogo alle voglie assassine che ribollono atavicamente nelle loro viscere quella dove si trovavano o dove volevano andare le navi pacifiste è “zona di guerra”. Menzogna atroce, che però tradisce il pensiero e la prassi di questi aspiranti assassini complici di assassini veri: per loro siamo in guerra, a quelli di Gaza bisogna fare la guerra. Anzi, siamo in guerra anche con l’Iran e la guerra bisogna farla a tutto il mondo musulmano, Afganistan compreso. Ma che dico? La guerra dobbiamo farla anche contro la Corea del Nord… Che schifo dio gente. O meglio: di gentaglia.
L’altro cavallo di battaglia degli sporcaccioni per vocazione è “la sicurezza di Israele”. Questi aspiranti neonazisti con simbolo diverso dalla croce uncinata sono passati dal “Deutschland ueber alles!” di adolfiana memoria a un altro tabù, a un altro vitello d’oro: “Israel Sicherheit ueber alles!”. Nella loro demenziale coglionaggine non si rendono conto che così danno ragione ad Hamas, ai talebani e a chiunque usi il cannone e le bombe anche a sproposito per il totem della “sicurezza”. Forse che Hitler non ha invaso l’Urss e sterminato milioni di persone per “la sicurezza” della Germania? Tra gente civile l’unica sicurezza sono le regole e il rispetto delle regole, l’unica sicurezza è la pace, contrattata tra tutti gli interessati. “Tutto il resto”, come diceva il rabbino Hillel, “è commento”. E’ ormai chiaro da tempo che una parte forse maggioritaria di Israele, supportata soprattutto dal sionismo cristiano, vuole a tutti i costi la guerra, una nuova guerra: è l’unico modo che hanno per mettere Obama di fronte a scelte sul solco delle solite. Il sionismo ebraico statunitense sta ormai smaltendo i fumi della sessantennale sbornia “religiosa”, “etnica” e “nazionale”: è ormai chiaro a chiunque non sia disonesto incallito che, come ha scritto l’ebreo israeliano Abraham Yehoshua in un suo bel libro, i termini “ebreo”, “sionista” e “israeliano” sono da “maneggiare con cura” e non coincidono affatto. Checché si affannino a blaterare da Sharon ridotto a vegetale da anni all’impresentabile Avigdr Lieberman, dai bari Barak-Olmert-Netanyahu alle giovannedarco nierensteiniane fino alla infime capre nuragiche luna abbaianti e annessi virus caccavigginici. Il sionismo ebraico negli Usa sta aprendo gli occhi, in compenso è in crescita il sionismo cristiano, a suo tempo lo zoccolo duro del bellimbusto George Bush che ha inguaiato non solo gli Usa per otto anni di fila. Il sionismo cristiano è un ossimoro simmetrico e speculare dell’ossimoro israeliano “ebrei per Gesù”: il fine comune di questi ubriaconi “religiosi” è la guerra al mondo musulmano, una nuova versione del colonialismo e delle crociate, una nuova guerra di religione dove la “vera religione” è una accoppiata di due “religioni”, una guerra di religione dove i crociati dovranno rettificare il nome, magari in “crocio-stellati”, e arricchire con un altro simbolino la croce dello scudo. E’ l’Occidente, bellezza!
La malafede e la disonestà del governo e delle forze armate israeliane straripa da tutti i pori dai loro demenziali comunicati, che tentano invano di “spiegare” l’ingiustificabile e sanguinoso atto di pirateria. Premesso che in acque internazionali chiunque ha il diritto-dovere di difendersi da chiunque si presenti armato con elicotteri e navi da guerra; premesso che se si vuole “ispezionare” una nave, volontà peraltro illegale in acque internazionali, ci si annuncia via radio e si lascia il tempo di fare le opportune verifiche perché potrebbe anche trattarsi – che so – dei subdoli iraniani camuffati; premesso tutto ciò fa ridere i polli la versione ufficiale israeliana che vuole giustificare il massacro col fatto che “i pacifisti erano armati di fionde e bastoni”. Chi si nutre da secoli del mito di Davide e Golia dovrebbe guardarsi bene da parlare di fionde in mano altrui… In mano, i questo caso, a piccoli Davide diretti a recare sollievo al milione e mezzo di esseri umani strangolati a Gaza. E in ogni caso suscita scherno e indignazione l’aggiunta del comunicato: “I pacifisti hanno disarmato della pistola un soldato e hanno cominciato a sparare con quella”. Ammesso e non concesso che su quelle navi ci fossero idioti siffatti, e ammesso e non concesso che ci siano parà che si lasciano disarmare come pagliacci, e uno mi spara addosso mi difendo sparandogli. Sparando a lui, ma non alla folla circostante, e a quella che dorme sottocoperta. In questo caso invece i militari israeliani, che sono molto bene allenati e non sono donnette isteriche o bambini dell’asilo, hanno reagito in massa sparando all’impazzata. Un “errore inspiegabile”? Per carità, chiunque può sbagliare, anche i superman israeliani come i marine Usa di My Lai o quelli di Falluja. Però quando a ripetersi all’infinito è sempre lo stesso “errore”, allora non di errore si tratta, ma di volontà. Di strategia. E’ almeno da Sabra e Chatila, ma anche da prima, dalle stragi di Deir Yassin e da quella per mano armata del colono Baruch Goldstein ad Hebron – che ha provocato la nascita di Hamas, non a caso finanziata in seguito da Israele come gli Usa hanno finanziato i talebani – per finire alla mattanza di Gaza, è da allora ad oggi che è chiara come il sole la strategia politico militare israeliana: fare più vittime e distruzioni possibili, case, aranceti e oliveti compresi, per mandare avanti la pulizia etnica. Il problema non è tanto Israele che compie queste imprese, quanto gli Usa e l’Europa che gliele lasciano fare. Fingendo di protestare quando il troppo stroppia, ma fregandosi sotto banco le mani perché il lavoro sporco lo facciamo fare agli israeliani per i nostri interessi (soprattutto petroliferi).
La malafede e la disonestà del governo e delle forze armate israeliane è resa lampante anche dal dopo: si rifiutano infatti di dire i nomi e la nazionalità dei 60 arrestati e di specificare in quali prigioni li hanno portati. Questo comportamento a me ricorda quello di certi regimi che preferirei non nominare. Quello che mi preme sottolineare è invece che il nostro eroico ministro degli Esteri, il baldo Frattini, se ne fotte egregiamente di sapere che fine hanno fatto i sei italiani a bordo. E del resto cosa pretendiamo da uno che ha accompagnato il Chiavaliere nel viaggio di Stato in Israele per scodellare l’infame affermazione “Quella di Israele a Gaza è stata una giusta reazione”? Alla feccia viene da dire che anche la mattanza sulle navi pacifiste è stata una “giusta reazione”, come sostiene vergognosamente in prima pagina il signorino Feltri. Solo che i ministri ora come ora non lo possono dire: meglio “auspicare”, la pace ovviamente. In attesa dell’ennesimo “scurdammoce ‘o passato, simme ‘e Occidente, paisà! E israelià!”.
Chissà ora le proteste in Israele per la “troppa libertà di stampa”, libertà che “si permette di criticare troppo le forze armate”, come un sondaggio ha appurato pensa una larga fetta dell’opinione pubblica di quel Paese. Certamente la parte migliore della società israeliana non mancherà di protestare, anche duramente, per questo ennesimo delitto: dai giornalisti come Gideon Levy ai rabbini non antiarabi, cioè non antisemiti, dai giovani desiderosi di un futuro sicuro per tutti agli anziani stanchi di guerre, la società israeliana ha molte forze sane che si faranno sentire. Ormai i peggiori nemici di Israele sono i suoi cittadini fanatici e la tifoseria alla Feltri. Lo scandalo non è che Israele strangoli lentamente, tra una mattanza e l’altra, un milione e mezzo di esseri umani a Gaza, trasformandola in una immessa Masada il cui sangue si riverserà sugli strangolatori. Ogni Stato e ogni governo fa la sua porca politica, i propri sporchi interessi. Lo scandalo è che la “civilissima” Europa e gli Stati Uniti “alfieri della libertà e della democrazia nel mondo” gliela lascino strangolare. Tra una giaculatoria e l’altra, tra una protestino e l’altra. Tra un business e l’altro.
Siano maledetti gli aridi e i duri di cuore.
Post sciptum – La notizia della partenza della flottiglia per la pace m’è arrivata via e-mail il 14 maggio. Avrei voluto aggregarmi, fare il bis via mare del tentativo vano di rompere l’assedio di Gaza fatto in Egitto a fine dicembre. Era pronto a riempire di nuovo la valigia con cioccolata e pennarelli, quaderni, colori e sogni… Non l’ho fatto solo perché ancora sotto l’effetto del viaggio in Uzbekistan, perché in ritardo sulla scrittura di un nuovo libro e per un impegno privato cogente. Col senno di poi, mi spiace non essere partito. Sento sempre dire che prima o poi tutti dobbiamo morire. Farlo come quei “dieci amici dei terroristi” è un modo sensato. Ed è un modo sensato farlo anche come chi invece è rimasto vivo. Testimone. Solidale e testimone.
NETANYAHU: FERMARE LA NAVE CON “GENTILEZZA E CORTESIA”
Le autorità israeliane hanno promesso di bloccare l’imbarcazione ( la Raquel Corrie) e il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu ha ordinato alle forze israeliane di fermare la nave “con gentilezza e cortesia”.
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Sono curioso di sapere cosa intenda Netanyahu per gentilezza e cortesia.
Se ho ben capito la mentalità del governo israeliano, anche se le merci dovessero essere sbarcate senza problemi dalle navi umanitarie, si farà in modo che i palestinesi non ne possano usufruire. Magari bombardando i depositi con una scusa qualsiasi. Sono estremamente scettico sulla possibilità di successo di missioni umanitarie a Gaza.
Gaza = gas
gas = potere ad Hamas
ergo, la striscia di Gaza resta uno dei posti più sfigati della Terra.
(ASCA-AFP) – Bruxelles, 4 giu
Centinaia di manifestanti filo-palestinesi, circa 700 o 800 per la polizia, sono scesi in piazza a Bruxelles per protestare contro l’attacco condotto da Israele nei confronti della flottiglia umanitaria diretta a Gaza.
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700-800 persone, non 700-800.000
Questo fa capire quanto poco interessi alla gente il problema palestinese, tenendo conto che stavolta Israele ha assalito navi che sono di per sè territorio appartenente alla bandiera della nave. Un atto di estrema gravità, indipendentemente dai morti ammazzati.
Ecco cosa intendo per la parte (malata) di quel popolo.
Un video che forse (forse…) aprirà gli occhi ai vari Rodolfo e a tutti quelli che remano, con l’arroganza e la boria dilettante, contro il buonsenso di chi crede nel futuro di quella regione dove la bilancia non deve pendere da nessuna parte.
http://tv.repubblica.it/copertina/gaffe-del-governo-israeliano-video-farsa-sul-blitz-inviato-ai-media/48347?video&ref=HRER2-1
Enjoi.
C.G.
Se in un paese può accadere frequentemente che un poliziotto possa sparare 19 proiettili addosso ad un uomo disarmato (diconsi 19 proiettili, pari due-tre caricatori!) vuol dire che la cultura media di quel paese trova quel comportamento tutto considerato possibile e plausibile.
Secondo la versione israeliana uomini disarmati avrebbero aggredito con spranghe e coltelli soldati dotati di elmetti e giubbotti antiproiettile, i quali hanno risposto sparando raffiche di mitra su navi piene di persone che non avevano commesso atti di violenza. Un po’ come se la polizia, per snidare dei banditi asserragliati in un supermercato, uccidesse i banditi insieme a tutti i clienti: Pratica abbastanza normale nel paese di cui sopra. Infatti i suoi cittadini trovano il comportamento dei soldati israeliani del tutto normale e legittimo.
Aggiungiamo anche che il governo israeliano conosceva da tempo quel che sarebbe accaduto. “Per prepararsi militarmente, la marina ha condotto un’esercitazione consistente in intercettazione di navi e arresto di passeggeri. Il comandante della Marina militare, generale Eliezer Marom ha affermato … di aver istruito gli uomini ad agire con tatto e a evitare provocazioni, inoltre ha aggiunto che l’IDF non aveva intenzione di far del male alle centinaia di passeggeri delle navi.” Per di più operazioni del genere vengono condotte dalla crema delle forze armate, non certo da soldatini di leva; erano quindi soldati addestratissimi ed esperti, sicuramente conoscitori delle più varie tecniche di arti marziali.
I morti sono molti più di nove, molti cadaveri sono stati buttati in acqua ma nessuno inchiesta neutrale potrà stabilire la verità.
Ma interessa la verità ad un paese nel quale può accadere frequentemente che un poliziotto spari 19 proiettili addosso ad un uomo disarmato? U.
E’ stupido per i motivi che ho già detto. Ne aggiungo un altro: non si possono far sparire sottoterra 7 milioni di palestinesi. marco tempesta { 04.06.10 alle 0:43 }
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Haw haw haw ….. Caro Marco, ma sei proprio un ingenuo! Curioso però in un cinico come te….. Ma sai, com’è noto chi non vuol vedere non vede neppure il muro nel quale va a sbattere il
naso! In effetti far scomparire qualche milione di cadaveri è complesso, come sapevano benissimo i nazi. E come io dico da anni.
Ma creare situazioni tali per cui i palestinesi saranno costretti a partire da un inferno nel quale si muore di fame, di malattie, di inedia, di ozio e nel quale ogni attività di qualunque genere viene sistematicamente distrutta, questo, ancorché si tratti di un genocidio, ha l’apparenza di un comportamento del tutto legale.
Soprattutto per gente con una cultura da avvocaticchio east coast, capace di creare cavilli su ogni cosa. Come già stiamo vedendo: “gli Stati Uniti si rammaricano per la perdita di vite e i feriti.” Ma “l’amministrazione (Obama) in questo momento sta cercando di capire le circostanze intorno a questa tragedia”. Il che significa che non vogliono né vedere né sapere perchè “Obama promised to bolster Israel’s strategic capabilities, Jerusalem officials say” (Haaretz Daily Newspaper).
Insomma nulla è cambiato, nonostante il “presidente nero” garanzia di democrazia (per i banchieri di Wall Street, che l’hanno fatto eleggere apposta per quello).
Su, mio caro, prova un po’ ad andare al di là di quel che leggi ed a rifletterci sopra. Sono progetti che sono state scritti dal fondatore del sionismo più di un secolo fa …..
Già ma tu non conosci la storia e quindi come si è arrivati ad un determinato momento non lo sai e non vuoi saperlo. Per te una quattordicenne ed una quarantenne sono la stessa cosa…..
Un saluto U.
Non si può dire che la finanza non si stia muovendo…sarei curioso di sapere se ci siano società meridionali in quelle 21 coinvolte nell’attività criminale. marco tempesta { 04.06.10 alle 17:31 }
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Mio caro e buon Marco,
com’è noto la mafia ed affini NON sono fenomeni meridionali ma milanesi, trapiantati in Meridione per mettere in atto una congiura antimeridionale.
Ciò premesso, l’unica conseguenza logica di queste tue ripetute ed un po’ ridicole osservazioni è che l’Ittaglia intera ha tutta lo stesso livello medievale che vediamo dalle tue parti in campo sociale, civile, culturale, organizzativo, imprenditoriale, ecc. ecc. ecc.
Per quanto mi riguarda potrei anche essere d’accordo con te: io dico da tempo che questo è un Paese bollito e senza più alcuna speranza, tant’è che sto pensando di andarmene definitivamente.
Epperò non si capisce perchè mai milioni di tuoi conterranei sono venuti a cercar fortuna a Nord, spesso trovandola. Non sarebbe stato meglio rimanere nel “paese do sole”? U.
Caro Gino,
non potresti aggiungere un brevissimo riassunto dei filmati proposti? Io non riesco a vederli ….. U.
Nigeria: strage in miniera, muoiono 111 (centoundici!) bambini colpiti da esalazioni da piombo.
C.G.
… solo un trafiletto sui giornali.
Tanto, chissenefrega.
C.G.
x U.
È su Repubblica.
Devi istallare flash player ( è gratis) se non funziona.
Ora devo scappare, ciao e buona serata.
C.G.
x Uroburo
Lei pero’, nel suo intenso scambio con MT, ha del tutto ignorato qualche post che le ho indirizzato giorni fa sulle mafie in Italia ed il mio punto di vista in merito.
Personalizzazioni permettendo, sono lieto di non essere stato tra quei ‘milioni’ di meridionali che hanno cercato fortuna al Nord (dell’Italia)…
un saluto
Peter
Gaffe di Israele: inviato ai media video farsa sul blitz
L’ufficio stampa del governo israeliano ha divulgato per errore un video-farsa proprio sul sanguinoso arrembaggio costato la vita di nove persone. Il video creato da Latma Tv si intitola “Flotilla- We con the world” (Flotilla- Noi inganniamo il mondo) ed è la parodia di “We are the world”. Il governo israeliano ha inviato per e-mail il link a una serie di giornalisti, tra cui quelli di BNO News. Ci sono volute quasi tre ore perchè i funzionari israeliani si rendessero conto della gaffe
ECCO IL VIDEO DEI BUONI DI CUORE COME I FANS RODOLFINI ACCAVIGGINI NURAGICI:
http://tv.repubblica.it/copertina/gaffe-del-governo-israeliano-video-farsa-sul-blitz-inviato-ai-media/48347?video&ref=HRER2-1
x Uroburo
Il video di C.G e’ una parodia, se e’ vera e’ in pessimo gusto…..
Ecco di cosa si tratta:
Gaffe di Israele: inviato ai media video farsa sul blitz
(4 giugno 2010)
L’ufficio stampa del governo israeliano ha divulgato per errore un video-farsa proprio sul sanguinoso arrembaggio costato la vita di nove persone. Il video creato da Latma Tv si intitola “Flotilla- We con the world” (Flotilla- Noi inganniamo il mondo) ed è la parodia di “We are the world”. Il governo israeliano ha inviato per e-mail il link a una serie di giornalisti, tra cui quelli di BNO News. Ci sono volute quasi tre ore perchè i funzionari israeliani si rendessero conto della gaffe.
Mi informero’ chi e’ Latma TV…
Anita
x Uroburo
OK Maybe it isn’t the Flotilla Choir, it is the Israeli TV Show Known as Latma TV, its kind of like Saturday Night Live, only funnier. The Pseudo choir has it right, the Guerrilla Flotilla does have much of the world conned. Well some of it.
Traduzione Google:
Ok, forse non è il Coro Flottiglia, è la televisione israeliana Mostra Conosciuto come Latma TV, il suo genere come Sabato Sera, solo più divertente Live. Il coro ha pseudo giusto, la Flottiglia Guerrilla ha ancora gran parte del mondo truffato. Beh un po ‘.
Anita
x Uro, 257
non capisco cosa c’entri la mafia col mio post. La delinquenza è dappertutto, sotto tutte le latitudini e non è stata portata dai meridionali. Semmai i meridionali l’hanno strutturata ad impresa.
Il mio post era per chi si accanisce contro l’evasione fiscale dei bottegai meridionali ( sena fare nomi), guardando il fuscello e trascurando la trave.
Per quel che riguarda il lavoro degli emigranti meridionali, si tratta appunto di lavoro, non di delinquenza. E’ lo stesso discorso degli extracomunitari: se 9 lavorano e 1 delinque, non si può dire che stiano esportando delinquenza.
Caro CG,
della Nigeria non frega niente a nessuno. E non solo della Nigeria. I turchi che bombardano i curdi non fanno notizia neanche in ultima pagina. I comportamenti criminali in Amazzonia e in centr’America fanno ancor meno notizia.
Ora vanno di moda i palestinesi. Dobbiamo seguire le mode.
E’ vero che hanno i loro enormi problemi, ma non sono gli unici ad averne. Però si parla solo di loro, gli altri è come se non esistessero.
Somalia: Onu, migliaia di affamati per il blocco di Al Shabaab
Reuters
Centinaia di migliaia di somali che non hanno accesso agli aiuti internazionali nelle aree del paese controllate dal gruppo islamico al Shabaab sono vittime di un crescente tasso di mortalità per la grave malnutrizione e le malattie, secondo quanto riferito oggi dal Programma Alimentare Mondiale (Wfp) dell’Onu
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Echissenefrega, non sono mica palestinesi…
Roma, 2 giu. – (Adnkronos) – L’Italia e’ tra i 3 no espressi contro la missione indipendente d’inchiesta votata oggi a larga maggioranza dal Consiglio Onu dei diritti umani a Ginevra. E’ quanto si apprende da fonti della Farnesina, le quali precisano che come l’Italia hanno detto no Stati Uniti e Olanda, mentre gli altri stati Ue si sono astenuti.
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Questo vi fa capire il livello di connivenze cha ha Israele.
Tre hanno detto no, gli altri si sono astenuti.
Ora io mi chiedo: che senso hanno dimostrazioni del genere della Flotilla?
Si sa che, come è successo in Birmania (della quale peraltro non si parla più, benchè le cose lì siano al punto di prima), non serve a niente fare manifestazioni eclatanti. Il lavoro deve essere fatto a livello di governi ma a quanto pare i governi non vogliono interferire con i programmi israeliani. Infatti nella UE, solo parole e niente azioni diplomatiche o commerciali, a parte qualche isolato episodio. Non siamo solo noi italiani, ma anche tutto il resto dei paesi UE ad essere conniventi con le politiche israeliane. Ciò significsa che non c’è eroismo o immolazione che tenga. Nei paesi dell’est ai tempi tristi, uno Jan Palach era il simbolo non solo di una nazione compatta, ma di tutto l’est europeo. Erano diverse nazioni, diversi popoli compatti, a volere il cambiamento. I popoli dell’est avevano la simpatia di tutto il resto dell’Europa. I palestinesi invece non li vuole nessuno, tant’è che durante Piombo Fuso i Paesi confinanti hanno bloccato le frontiere. Ciò non toglie che il comportamento nei loro riguardi, da parte di Israele, sia in ogni caso esecrabile. Anzi possiamo liberamente dire che è un comportamento criminale che non ha scusanti di sorta.
Com’è universalmente noto, le delinquenze organizzate tutte pagano tutte le tasse. U.
Le delinquenze organizzate sono dovunque, non solo in Italia. Sono un capitolo a parte, da analizzare con criteri diversi da quelli della pura evasione fiscale.
Io affermo che esiste un’evasione fiscale chiamiamola di ‘sopravvivenza’ e un’evasione fiscale criminale.
La prima è condizione sine qua non per il mantenimento del posto di lavoro o di un tenore di vita di ‘sopravvivenza’ (doppio lavoro, lavoro nero).
Esiste invece l’evasione dei ricchi, che è moralmente inaccettabile e materialmente dannosa per la Nazione in quanto sottrae denaro dalla circolazione, spostandolo in banche estere. Succede che, mentre l’evasione del bottegaio viene spesa per vivere e quindi dà lavoro ed è comunque in qualche modo tassata con l’IVA, l’evasione dei ricchi impoverisce la Nazione.
Caro marco,
bisogna ammettere che il tuo “repertorio” giustificazionista”,è pari alla tua creatività , che continua ad essere immensa.
Alcune chicche pescate qui e là a caso..
Somalia : “…Echissenefrega, non sono mica palestinesi…
Verso l’antichità direbbe il buon Egr Mister P :
:…I popoli dell’est avevano la simpatia di tutto il resto dell’Europa. I palestinesi invece non li vuole nessuno, tant’è che durante Piombo Fuso i Paesi confinanti hanno bloccato le frontiere….
(Realismo politik ..”Questo vi fa capire il livello di connivenze cha ha Israele.)
prima parte ..continua
(Real..mo ..”Questo vi fa capire il livello di con…enze cha ha I…ele.)
Sei un grande manipo-latore che mettendo insieme pezzi diversi , assem-blati apparen-temente a caso , porta ad una unica conclusione :
(Sostan-zialmente”ma chi .. ne frega” dei pa…esi.)
Scusa caro , ma tutta questa bravura te la pagano o ti esce così ,spont-anea e crea-tiva e a gratis…,ma chi te lo fa fare?
ultima parte
caro marco….
In sostanza , romeni, polacchi ect, ect, massimo di solidarietà sentita unanimemente da masse di cittadini che è noto, scendevano in piazza a milioni per difenderli..mi ricordo ancora di un milione in piazza per i lavavetri polacchi e due per le badanti rumene..per i palestinesi , ..puzzolenti, arabi , musulmani meno..
Un modo di argomentare sicuramente creativo e al massimo della Storia, tanto da farmi affermare che quella chicca di ..:
(Ciò non toglie che il comportamento nei loro riguardi, da parte di Israele, sia in ogni caso esecrabile. )
Massimo della libidine per un Pubblicista come te dire Poi ..(Che i palestinesi vanno di moda.)
Un vero capolavoro di Ipocrisia gratuita..”
Puoi fare di meglio..avanti..non cascare in queste trappole, in cui vai ad infilarti da solo..pensaci meglio , costruisci meglio ..
fine , ma che fatica..
«Nel corso degli ultimi due anni – evidenzia la Rete Italiana per il Disarmo (che raccoglie oltre 30 organismi impegnati sul tema del controllo degli armamenti)- le vendite autorizzate di armamento verso il governo di Tel Aviv hanno superato complessivamente i due milioni di euro, ed hanno riguardato in particolare armi di calibro superiore ai 12,7mm e aeromobili, sistemi d’arma ad energia diretta e apparecchiature elettroniche». Tra le imprese coinvolte in queste operazioni di vendita troviamo Simmel Difesa, Beretta, Northrop Grumman Italia, Galileo Avionica, Oto Melara ed Elettronica.
Caro CC, palestinesi e israeliani sono fatti della stessa pasta. Cambiano solo i rapporti di forza e 500 anni di tecnologia a favore degli israeliani.
Non ho compassione nè degli uni nè degli altri.
Ciò non toglie che anch’io non tolleri i comportamenti criminali, da qualsiasi parte provengano. Tu forse non hai idea di quanto crimine ci sia in giro. Pensa alla tratta delle donne dai paesi dell’Est, pensa allo sfruttamento dei clandestini da parte dei loro connazionali non solo dell’est, ma anche del Bangladesh, Sri lanka, Cina, Nigeria e altre nazioni disastrate del genere. Pensa all’Africa, continente ricchissimo pesantemente sfruttato da governi non certo migliori di quello israeliano.
Però i loro crimini passano sempre sotto silenzio e questo mi fa rabbia.
x CC
al tempo della caduta dei regime che tanto piace a qualcuno in questo blog, come al tempo della caduta del muro di Berlino, quei popoli avevano la nostra massima solidarietà. Come non avevano problemi ai bei tempi i vendori di tappeti marocchini.
Hanno incominciato gli albanesi a portare la loro criminalità in Italia e sono stati seguiti da tutto il marciume esistente all’est, per il semplice fatto che l’Europa e specialmente l’Italia erano considerate terre che potevano essere rapinate senza conseguenze. Colpa, questa, di un certo buonismo idiota, se mi permetti. Il risultato è che ne hanno fatto le spese la stragrande maggioranza degli extracomunitari onesti. E noi con loro.
x CC
Tornando alla faccenda palestinese, quelli che contano sono i fatti. Cosa sta succedendo a favore dei palestinesi, di diverso da quel che è successo per il ben peggiore Piombo Fuso? Solo qualche piccola manifestazione che lascia il tempo che trova.
A fronte di ciò, 19 morti ( e forse sono anche di più) e un certo numero di feriti anche gravi. Un bel successo, non c’è che dire…
Io non sono un manipolatore, mi limito a mostrare il mondo senza la pelle di salame sugli occhi. Facile farsi prendere dall’emotività dicendo ‘ma che cattivi gli ebrei’. Il risultato delle scelte emotive sono solo delle brave persone morte inutilmente.
Caro marco,
bellissimo intervento.
Faccio notare solo che “la criminalità trova aria, in un spazio che glielo consente e Noi in questo eravamo all’avanguardia,nel senso che in cento e cinquanta anni siamo riusciti a portare la mafia al potere , per cui pensa che pacchia per l’accoglienza a nuovi delinquenti e nuovi EVASORI.
In secundis ,… ma lo sfruttamento dei popoli è forse cominciato con i palestinesi?
Possibile ?
In altre parole non trovo una scusa plausibile (una sola ) che giustifichi questo tuo antipalestinesimo a priori del popolo italiano ed europeo.
Se mi parli di un menefreghisimo di massa si può discutere, ma non capisco la peculiarità che ti attanaglia oggi, con i palestinesi ?
Tutto qui.
cc
x CC
ho già detto che non ho simpatia per i palestinesi. In Giordania e in Libano hanno dimostrato di che pasta sono fatti anche loro. Tuttora tra di loro ne combinano di tutti i colori.
Ma non è questo che mi disturba.
Mi disturba il concomitante ignorare tutto il resto delle situazioni di profondo disagio (per usare un eufemismo) in altre aree del mondo non meno disastrate.
Mi disturba la moda: prima il Tibet, poi la Birmania e, mentre in Africa intere popolazioni si scannavano e si scannano tra loro nell’indifferenza di tutti, noi ora focalizziamo tutto sui palestinesi. Il Corno d’Africa è ancor più disastrato della Palestina, ma è lasciato del tutto a se stesso.
x CC
per quanto riguarda la criminalità organizzata, i cinesi sono più bravi di noi. Probabilmente anche i russi ci fregano.
Tipi di guerre africane
Non tutte le guerre africane sono uguali. Per capirne meglio le cause potremmo distinguerle in:
Conflitti inter-statali, scoppiati per lo più sino alla fine degli anni ’80, che si limitavano a rivendicazioni di rettifica delle frontiere (ed esempio Benin-Niger per la frontiera lungo il fiume; Egitto-Sudan con il primo che reclama il cuneo di Wadi Halfa e il triangolo Jabel-Bartaziga-Korosko; Somalia-Etiopia per la regione di Hawd e dell’Ogaden; Mozambico-Malawi, che si contendono la riva paludosa est del lago Chilwa e moltissimi altri) Tutti questi conflitti non sono sfociati in scontri armati anche se, ciclicamente, la minaccia del ricorso alle armi torna prepotentemente a farsi sentire, come succede oggi tra l’Eritrea e l’Etiopia
Conflitti di natura secessionista dove le frontiere coloniali sono contestate dall’interno di una stessa nazione (Katanga nell’ex CongoBelga; Biafra in Nigeria) oppure ribellioni interne (Casamance in Senegal, ribellione dei tuareg nel Mali e nel Niger, Comore in Anjouan; la regione del Kivu nel conflitto congolese)
Conflitti intranazionali, aggravati con la fine della guerra fredda e guidati da gruppi etnici, non di rado marginalizzati dai poteri politici, che si ribellano in nome di una identità etnica a torto o a ragione giudicata minacciata (Ruanda e Burundi con il conflitto tra tutsi e hutu; la guerra nell’Est del Congo-Democratico; la Liberia e la Sierra Leone); il conflitto nell’Angola e nel Congo-Brazzaville rappresentano dei casi atipici dove i fattori sono insieme economici (la guerra del petrolio che infuria tra società francesi e anglo-americane), fattori politici (il fallimento della decolonizzazione e del processo democratico), fattori regionali (la vicinanza dell’Angola con la possibilità per i vari gruppi in conflitto di stringere alleanze con il governo di Luanda o con la ribellione dell’Unita rimasta fedele a Jonas Savimbi); fattori personali, molto difficili da cogliere per gli osservatori esterni al continente, riconducibili alle personalità e alle storie dei protagonisti che regolano sulla pelle dei loro concittadini i conti delle loro rivalità e ambizioni (è certamente il caso di Sassou Nguesso e Pascal Lissouba in Congo; di Edoardo Santos e Jonas Savimbi in Angola, e altri ancora)
Si assiste sempre di più ad una miscela esplosiva di tutti questi fattori che non agiscono più singolarmente, ma che si concatenano e si alimentano reciprocamente. Non di rado, un conflitto iniziato con una motivazione politica (per esempio la contestazione di un risultato elettorale) può degenerare in conflitto etnico con risvolti economici.
Egregio signor Cime Tempestose, guardi che tutti i popoli del mondo badano di più ai casini che gli possono cadere in testa che a quelli lontani. La predica sui posti più disgraziati dei palestinesi la vada a fare agli israeliani, che se ne fottono di tutto e di tutti, africani e tibetani e quant’altro. Lei forse non ha capito o non vuole capire, come i maestrini dalla penna anonima che si atteggiano a difensori dei poveri israeliani spacciandoli per ebrei perseguitati da tutto il mondo cattivone, che dalla politica israeliana e dalla situazione annessa può nascere una guerra che ci può travolgere tutti, lei compreso. Dai morti di fame dell’Africa, dei quali ce ne strachiaviamo, esattamente come gli israeliani e gli americani, e ai quali i cani e i gatti per i quali spendiamo un oaio di milaidri di euro l’anno, non ce ne viene invece nessun pericolo di guerra più o meno mondiale. Ovvio quindi che si preoccupi più di una argomento che dell’altro. Lei se vede che sta per crollarle in testa il palazzo di fronte, cosa fa? Niente perché ci sono palazzi che possono crollare anche in Australia e Giappone oppure cerca di mettersi al sicuro e magari di lanciare un allarme?
Tutto il resto e belato di capra nuragica o virus ben noto pur se variamente camuffato.
Buona navigazione.
Shalom
x Shalom:
bello questo post: in poche parole dice che non è importante che i palestinesi facciano una vita da cani, ma è importante che NOI possiamo trovarci in mezzo ai casini.
Di un egoismo estremo.
Che poi ci siano altri popoli che fanno vita da cani, chissenefrega? Tanto con loro mica corriamo il rischio di una guerra mondiale, per cui crepino pure, perchè tanto non ci riguarda direttamente.
Caro Shalom, stavolta l’ha fatta fuori del vaso! I miei più sentiti complimenti!
. Lei forse non ha capito o non vuole capire, come i maestrini dalla penna anonima che si atteggiano a difensori dei poveri israeliani spacciandoli per ebrei perseguitati da tutto il mondo cattivone,
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E’ lei che è così duro di comprendonio o così rivestito di pelle di salame, che non si rende conto del fatto che io ho SEMPRE disapprovato l’operato del governo israeliano. Se non capisce l’italiano prenda lezioni private, ma non se ne esca con le stupidaggini che affrema in questo post, del tutto contrarie a quanto ho sempre dichiarato.
Come disapprovo le azioni del governo israeliano, così disapprovo gli inutili esibizionismi commessi senza un briciolo di logica. Quale speranza avevano i Freedom Flottilla, di arrivare sani e salvi a Gaza? Io direi ZERO.
E, anche se per vari motivi di convenienza fossero riusciti a scaricare le merci, davvero credete che gli israeliani avrebbero lasciato utilizzare le merci ai palestinesi?
Se credete una cosa del genere, vuol dire che vivete su un altro pianeta, o che vivete nel mondo dei sogni.
Mi si dirà che esiste un ideale romantico al quale ci si aggrappa?
Io lo chiamo istigazione al suicidio. Non si entra nella gabbia del leone, sapendo che è affamato.
Caro Peter,
la prego di scusarmi ma leggo il blog abbastanza saltuariamente per ragioni di tempo cosicchè mi perdo molti messaggi. Se lei fosse così gentile da inviarmi data ed ora dei post a cui si riferisce andrei a leggermeli per mandarle il mio parere.
Meridionali che conosco mi dicono che in Meridione le dichiarazioni dei redditi sono merce abituale per i lavoratori dipendenti non in nero, una minoranza, e che gli altri semplicemente non fanno alcuna dichiarazione. Relata refero, tuttavia le ricevute fiscali e gli scontrini in Meridione sono, semplicemente, una eccezionale rarità. Questo può essere constatato da chiunque si rechi in Meridione (ed anche in Italia centro-meridionale: Marche, Abruzzo, Molise, Puglia).
Essendo i redditi del Nord molto superiori a quelli del Sud mi sembra ovvio che l’evasione fiscale a Nord riguardi grosse cifre. Ma il fatto che la Guardia di Finanza colpisca soprattutto a Nord a me sembra assai sospetto.
Comunque a me pare che i discorsi di Marco non significhino proprio nulla e certo non dimostrano che l’evasione fiscale a Nord è superiore rispetto al Meridione.
La mia battuta stava solo a dire che le maggiori imprese economiche del Meridione d’Ittaglia, appunto le criminalità organizzate, sono, com’è noto, esemplari presentatori di dichiarazioni fiscali: Solo questo renderebbe i messaggi di Marco nulla più che delle battute che non dicono nulla.
Tuttavia qui non si stava parlando delle scelte personali sue o di chiunque altro, si parlava di problemi più generali.
Un saluto U.
Perchè fa finta di non capire? Sono i popoli e gli Stati a pensare e ad agire così, io non c’entro nulla, come del resto lei. Che io approvi o meno è solo un discorso privato che non frega nulla a nessuno (comunque, quello non è il mio modo di pensare).
I vari tentativi di rompere l’assedio di Gaza non sono affatto roba da esibizionisti, forse sono una strategia da goccia cinese per costringere l’Occidente e il suo servo sciocco Israele a farla finita con il crimine contro Gaza. A fare l’Italia ci avevano provato senza esito, ma l’esibizionista, secondo lei, Garibaldi c’è riuscito. Non doveva tentare date le scarsissime possibilità di successo? Egregio Cime Tempestose, certe cose se riusciranno o no lo si sa solo dopo, mai prima. E’ questo che ha inculato i vari Mussolini e Hitler. Ed è questo che inculerà i loro scolaretti.
Lei dipinge? Ma perchè non regala agli africani che muoiono di fame i soldi anzichè spenderli in pennelli e colori? .
Mi stia bene.
Shalom
AZ Cecina Li { 04.06.10 alle 3:24 }
Io i video proposti dal poco-signor “P” non li ho visti, il mio programma antivirus e trojanse me li segnala come sospetti, sarà un …
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Caro Antonio
non sono i siti ma i programma antivirus e trojanse fatti da salda tubi comunisti come te.
Il poco-signore.
PS – Hai paura della verità!
Caro Marco,
il tuo messaggio 288 è proprio improponibile.
Con il tuo permesso ciascuno fa della sua vita quel che gli pare e se pensa di rischiarla per una grande causa (quella dell’uguaglianza tra gli umani e della difesa del diritto e della giustizia) a me sembra che faccia meglio di chi la rischia da ubriaco il sabato sera.
In effetti le manifestazioni sono del tutto inutili, tutte. Come dicono da sempre i rappresentanti dei governi e delle destre. I quali sostengono che sarebbe meglio lasciare che i “galantuomini” risolvessero i problemi. Vedo che ti sei schierato, come sempre, dalla parte giusta.
Mi sembra veramente curioso che un grande esperto di comunicazioni come te non sappia che è sempre importante andare a vedere cosa si cela sotto alle affermazioni propagandistiche de’ governi. Insomma sei ancora una volta per il Banana ma sempre e comunque contro ai Palestinesi. Mi sembra giusto, kekkazzè questo buonismo?
Insomma le leggi e le norme per gli israeliani sono nulla. Dimostrarlo mi sembra importante. E te invece no.
Ciao caro, un saluto U.
Caro Antonio
non sono i siti ma i programma antivirus e trojanse fatti da salda tubi comunisti come te. Il signor P. { 05.06.10 alle 0:27 }
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Perdincibacco, abbiamo scoperto che AZ è un grande esperto d’informatica: addirittura crea programmi anti-virus.
Ecceziunale….. veramente! U.
Caro U. Ecceziunale sono le cavolate che scrivi.
PS – Impara a leggere.
Il video satirico forse è stato inviato per errore ma corrisponde pienamente alla linea difensiva di israele.
Riporto la e mail con cui l’ambasciata israeliana ha risposto alla mia indignata protesta per l’assalto alle navi dei soccorsi umanitari.
- Fornitura di cibo e medicinali?
Ripetutamente e fino all’ultimo momento, Israele ha offerto alle navi di attraccare nel porto di Ashdod e di trasferire gli aiuti a Gaza dai valichi già esistenti (GUARDA E ASCOLTA VIDEO) (valichi da cui transitano quotidianamente numerosi camion di aiuti internazionali). L’offerta è stata rifiutata e gli organizzatori hanno dichiarato che “la missione non è destinata a consegnare aiuti umanitari, ma a rompere l’assedio di Israele” (Greta Berlin, AFP, 27 maggio 2010) – “This mission is not about delivering humanitarian supplies, it’s about breaking Israel’s siege on 1.5 million Palestinians”.
– Civili inermi e pacifisti?
video: http://www.youtube.com/watch?v=gYjkLUcbJWo&feature=player_embedded
video 2 (soldato accoltellato): http://maillist.tehila.gov.il/t/59865/4941/9059/0/
– Atto di pirateria e di terrorismo?:
Blocco marittimo in conflitti armati
Aspetti legali
(dal sito dell’Ambasciata)
1. Al largo della costa di Gaza è in atto un blocco marittimo. Tale blocco è stato imposto poiché Israele si trova attualmente in UNO STATO DI CONFLITTO ARMATO con il regime di Hamas che controlla la Striscia di Gaza, regime che ha ripetutamente bombardato obiettivi civili in Israele, con armi contrabbandate e introdotte illegalmente a Gaza anche via mare.
2. I blocchi marittimi sono misure legittime e riconosciute dal diritto internazionale, e possono essere implementate come parte di un conflitto armato in mare.
3. Un blocco può essere imposto in mare, anche in acque internazionali, a patto che esso non impedisca l’accesso AI PORTI E ALLE COSTE DEGLI STATI NEUTRALI.
4. I manuali militari di vari paesi occidentali, compresi gli Stati Uniti e la Gran Bretagna, riconoscono il blocco navale marittimo come misura efficace e espongono i vari criteri che rendono valido un blocco, compreso l’obbligo di dare la dovuta notifica dell’esistenza del blocco.
5. Alla luce di quanto detto, va osservato che Israele ha reso nota pubblicamente l’esistenza del blocco e ha fornito le coordinate precise dello stesso blocco mediante i canali marittimi professionali internazionalmente riconosciuti. Israele ha anche inviato appropriata notifica del caso ai governi interessati e agli organizzatori della flottiglia di protesta per Gaza. Inoltre, anche in tempo reale, fino all’ultimo momento, le navi che partecipavano alla flottiglia di protesta sono state avvertite ripetutamente che era in vigore un blocco marittimo.
6. Qui è bene ribadire che in base al Diritto Consuetudinario, la conoscenza del blocco può essere presunta una volta che il blocco è stato dichiarato e una volta reso noto mediante le appropriate notifiche.
7. In base al diritto internazionale marittimo, quando è in vigore un blocco marittimo, nessuna imbarcazione può entrare nella zona interessata dal blocco. Ciò vale per imbarcazioni sia civili sia nemiche.
8. Uno Stato può intervenire per far rispettare il blocco. Ogni imbarcazione che violi o tenti di violare il blocco marittimo può essere catturata o persino attaccata secondo il Diritto internazionale. Il Manuale dei Comandanti Statunitensi sulla legge per le Operazioni Navali stabilisce che il tentativo di violare il blocco da parte di una nave è considerato tale dal momento in cui tale imbarcazione lascia il suo porto con l’intento di eludere il blocco.
9. Qui è opportuno ribadire che i manifestanti, per mezzo di numerose dichiarazioni scritte e verbali, hanno esplicitamente manifestato la loro chiara intenzione di violare il blocco. Inoltre, la loro rotta confermava la loro chiara intenzione di violare il blocco in violazione del Diritto internazionale.
10. Data l’esplicita intenzione di violare il blocco navale da parte dei manifestanti, Israele ha esercitato il suo diritto, in base alle leggi internazionali, di far rispettare il blocco. Va osservato che, prima di intraprendere misure concrete per far rispettare il blocco, sono stati trasmessi vari avvertimenti espliciti direttamente ai capitani delle navi, per esprimere l’intenzione di Israele di esercitare il suo diritto a far rispettare il blocco.
11. Israele aveva tentato di prendere il controllo delle navi che partecipavano alla flottiglia con mezzi pacifici e in modo ordinato, sempre al fine di far rispettare il blocco. Dato l’elevato numero di navi che partecipavano alla flottiglia, si è stati costretti ad adottare misure di sicurezza per far rispettare il blocco a una certa distanza dall’area del blocco.
12. Quando gli israeliani hanno tentato di far rispettare il blocco sono stati aggrediti con violenza dai manifestanti e hanno agito per legittima difesa per respingere gli attacchi.
Nel copia e incolla si perdono i caratteri grandi e le sottolineature, ma il contenuto è ugualmete leggibile
Antonio — antonio.zaimbri@tiscali.it
Il video satirico forse è stato inviato per errore ma corrisponde pienamente alla linea difensiva di israele.
Volevo riportare la e mail con cui l’ambasciata israeliana ha risposto alla mia indignata protesta per l’assalto alle navi dei soccorsi umanitari, ma non passa provo ad inserirla nelle note dela mia pagina di facebook.
questo il linck
http://www.facebook.com/editnote.php?draft¬e_id=127711367253809&id=1460151483
Antonio — antonio.zaimbri@tiscali.it
IL LINCK NON FUNZIONA.
DEVO ANCORA APPRPRIARMI DEL NUOVO MEZZO.
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Petrolio nel golfo del Messico
Per mettere un po’ di ordine nei conti e capire la reale portata del disastro che ha combinato la grande BP. Intelligentoni quando si tratta di spostare azioni in borsa ma dilettanti allo sbaraglio in fatto di scienza e tecnologia.
Se come conferma anche Anita, quel maledetto buco vomita tra 55 e 75 mila barili di petrolio al giorno, prendendo un valore medio 65.000 si tratta di oltre 10 milioni di litri, 10.000 tonnellate più o meno 500 autobotti di petrolio che ogni giorno se ne vanno a zonzo per il mare. In 36 giorni 18 000 autobotti, una colonna di lunga 1000 Km, e speriamo che sia finita …. o quasi.
Antonio — antonio.zaimbri@tiscali.it
x Antonio AZ
Guarda che in numeri variano, un articolo dice ce stanno recuperando 1000 barili al giorno….un altro dice di piu’.
Questo pezzo e’ da Bloomberg, molto serio.
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BP’s Cap Is Recovering Gulf Oil, Amount Untallied (Update4)
Share Business Exchange – By Jim Polson
June 4 (Bloomberg) — BP Plc said its effort to divert oil leaking from its Gulf of Mexico well to a ship on the surface is working, with a goal of capturing more than 90 percent of the spill.
Recovery of oil aboard the drillship began about midnight and may have reached a rate of 1,000 barrels a day, based on a BP estimate, U.S. Coast Guard Admiral Thad Allen said today during a conference call with reporters.
“I’m encouraged,” Kent Wells, a BP senior vice president, said in a subsequent press briefing. “I’m not going to declare success.” Several days of experience and adjustment will be needed before the system can be called “somewhat successful” at curtailing the spill, he said.
Government scientists had estimated the well was leaking 12,000 to 19,000 barrels of oil a day, an amount they said may have increased by 20 percent after BP cut away kinked piping yesterday in order to set the cap.
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Traduzione Google, un po’ aggiustata…
4 giugno (Bloomberg) – BP Plc detto che il suo tentativo di deviare l’olio fuoriuscito dal Golfo del Messico ad una nave sulla superficie di lavoro, con l’obiettivo di acquisire più del 90 per cento della marea.
Il recupero del petrolio a bordo della nave di perforazione ha avuto inizio circa mezzanotte e potrebbe aver raggiunto un tasso di 1.000 barili al giorno, sulla base di una stima BP, US Coast Guard ammiraglio Thad Allen ha detto oggi nel corso di una conference call con i giornalisti.
“Sono incoraggiato,” Kent Wells, senior vice presidente di BP, ha detto in una conferenza stampa successiva. “Non ho intenzione di dichiarare il successo.” Diversi giorni di esperienza e di adeguamento saranno necessari prima che il sistema può essere chiamato “un po ‘di successo” a limitare la catastrofe, ha detto.
Scienziati del governo avevano stimato che il pozzo perde 12.000 a 19.000 barili di petrolio al giorno, hanno detto un importo può essere aumentato del 20 per cento dopo che ieri BP ha tagliato tubazioni piegate per fissare il tappo.
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Altre pubblicazioni danno un cifra molto piu’ alta.
Credo che nessuno lo sappia.
Infatti ho appena sentito che i solventi creano una piuma sott’acqua e il petrolio uscente si tiene piu’ a fondo….
Comunque sia e’ un bel disastro.
Buona notte.
Anita
ALTRO CHE CHIACCHIERE
L’autopsia della strage sulla Flotilla. Oggi nel frattempo il quotidiano britannico The Guardian ha pubblicato in esclusiva i risultati dell’autopsia dei nove attivisti turchi uccisi 3 dalle forze armate israeliane nel corso del blitz contro la Freedom Flotilla. Le vittime sono state raggiunti da almeno una trentina di colpi d’arma da fuoco 4, pallottole da 9 millimetri, sparate in molti casi da distanza ravvicinata. Cinque delle vittime sono state colpite alla testa, scrive il medico legale turco, incaricato di effettuare le autopsie dal ministero della giustizia di Ankara.
In particolare, Ibrahim Bilgen, 60 anni, è stato colpito da 4 proiettili alla tempia, al petto, ai fianchi e alla schiena. Un diciannovenne, Fulkan Dogan, con cittadinanza americana, è stato raggiunto da cinque colpi sparati da meno di 45 centimetri, alla faccia, alla nuca, due volte alle gambe e una alla schiena. Altri due uomini sono stati uccisi da almeno quatto colpi ciascuno e cinque delle vittime hanno ricevuto proiettili nella schiena, ha riportato Yalcin Buyuk, vicepresidente della commissione di medicina legale.
COMUNICATO STAMPA
Colono israeliano armato insegue bambino palestinese
[Note: secondo la IV Convenzione di Ginevra, la II Convenzione dell’Aja, la Corte Internazionale di Giustizia e numerose risoluzioni ONU, tutti gli insediamenti israeliani nei Territori Palestinesi Occupati sono illegali. Gli avamposti sono considerati illegali anche secondo la legge israeliana.]
At-Tuwani – Giovedì 3 giugno 2010 i palestinesi residenti nel villaggio di At-Tuwani hanno riportato l’aggressione, avvenuta nel pomeriggio, ai danni di un quattordicenne palestinese da parte di un colono israeliano armato di pistola. L’incidente è avvenuto nei pressi dell’ingresso di At-Tuwani, su terreni palestinesi adiacenti alla bypass road n. 317, dove il bambino si trovava al pascolo col proprio gregge.
Secondo i testimoni, verso le 16:30, due auto di coloni riconosciuti come residenti dell’avamposto di Havat Ma’on e già responsabili in passato di altre aggressioni ai danni dei palestinesi, hanno accostato ai bordi della strada. Da uno dei due veicoli è sceso un colono che, armato di pistola, ha rincorso il bambino spaventandolo e disperdendone il gregge.
L’esercito e la polizia israeliani sono arrivati sul posto dopo essere stati contattati dai palestinesi del villaggio che hanno segnalato l’aggressione al bambino e il furto di tre capre. Successivamente, il bambino accompagnato dal padre si è recato alla stazione di polizia di Kiryat Arba per sporgere denuncia.
Episodi di questo tipo sono frequenti nelle South Hebron Hills dove i coloni nazional-religiosi provenienti dagli insediamenti e dagli avamposti dell’area sono soliti attaccare i pastori e gli agricoltori palestinesi per intimorirli e spingerli ad abbandonare le loro terre. Tali azioni illegali generalmente restano impunite e in molti casi avvengono con la complicità di esercito e polizia israeliani. La comunità palestinese di questa area ha scelto la nonviolenza per resistere alle continue sopraffazioni di coloni e militari israeliani.
Operazione Colomba mantiene una presenza costante nel villaggio di At-Tuwani e nell’area delle colline a sud di Hebron dal 2004.
Per informazioni:
Operazione Colomba, +972 54 99 25 773
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Operation Dove – Nonviolent Peace Corps
Palestine/Israel
Ass. Comunità Papa Giovanni XXIII
Email: tuwani@operationdove.org
Web: http://www.operationdove.org