I miserabili antisemiti tifosi di Israele sempre e comunque: “ISRAELE HA FATTO BENE A SPARARE”. E le ridicole balle della versione ufficiale. Che fine hanno fatto i nostri connazionali che erano su quelle navi?
Il più sbracato è forse Vittorio Feltri, questo individuo che preferisco non aggettivare per evitare di sporcarmi la bocca. Ha titolato a tutta pagina “ISRAELE HA FATTO BENE A SPARARE”, aggiungendo per buona misura “Dieci morti tra gli amici dei terroristi”. Anche il sommario gronda odio, miseria feroce e la solita disinformazione intossicante: il succo è che “con la scusa di portare aiuti umanitari” gli “amici dei terroristi” volevano “violare la sovranità dello Stato israeliano”. Conclusione: “Reazione inevitabile”. L’odio partorisce una tale ignoranza pecoreccia da far dimenticare perfino a chi intasca stipendi più da killer che da giornalista che a 75 miglia dalle coste non esiste nessuna sovranità nazionale. E comunque la ferocia di questi cani da guardia del padrone di turno tradisce ciò che sottendono: Gaza non è nulla, non è uno Stato, non ha diritti, non ha sovranità, la sovranità ce l’ha solo Israele. Ecco cosa intendiamo per il famoso “Stato dei palestinesi”, che Israele piuttosto che vederlo nascere userà le atomiche, come ha egregiamente detto anni fa il cattolicissimo Vittorio Messori senza che nessuno fiatasse.
Se Feltri è forse il più sbracato e miserabile nei titoli e negli arzigogoli, lui che ha sputato sul cadavere di Enzo Baldoni e accoltellato alla schiena Dino Boffo, Fiamma Nierenstein è invece la più patetica. I suoi (s)ragionamenti, da anni intesi a sostenere che gli arabi e l’Islam sono il male assoluto e che Israele è un esempio, anzi è”l'”esempio per antonomasia per l’Europa, sono talmente contorti e apodittici che li lascio volentieri a lei. E a suo marito, se è vero che è un ufficiale delle forze armate israeliane. Se fosse vero, mi chiedo chi glielo fa fare alla signora Nirenstein di restare cittadina italiana e occupare un posto in senato: quali sono gli interessi italiani che vi cura?
Il più penoso, espressione della solita ipocrisia berluscoide-catto-italiota, è senza dubbio il nostro baldo ministro degli Esteri, che se la cava ignominiosamente così: “Sia un’opportunità di pace”, Un “errore inesplicabile” che può trasformarsi in “una grande opportunità” di pace. “Credo che in questo momento Israele abbia una grande opportunità, dopo questo gravissimo gesto – ha detto il capo della Farnesina al Tg1 – dopo questo errore francamente inesplicabile e grave in assoluto, potrebbe fare un gesto di distensione”. Lo stato ebraico, ha aggiunto Frattini, potrebbe esprimere la volontà di “moltiplicare gli sforzi per la pace; accelerare il negoziato; dare al più presto ai palestinesi uno Stato”.
Strana gente, la gentaglia: pronti a massacrare un demente che tira una statuetta addosso a Berlusconi, pronti a massacrare “il dittatore Fidel Castro” perché tiene in galera un po’ di intellettuali – ma questa gentaglia gli intellettuali non li disprezza? – ma prontissimi a lodare Israele quando compie carneficine a ogni invasione del Libano, quando strangola Gaza facendo in tre settimane percentualmente più morti di quanti ne hanno fatto tre anni di bombardamenti angloamericani sulla Germania, quando compie pesante rappresaglie contro i civili, vietate dalle leggi internazionali, quando imprigiona e tiene in galera a tempo indeterminato migliaia di palestinesi, minorenni compresi, quando si pulisce il culo con più di 80 risoluzioni Onu, e quando massacra una dozzina di pacifisti. Per questa gentaglia i pacifisti sono la bestia nera. La loro porcaggine è tale da volergli far fare Wojtyla “santo subito!”, ma castrandolo del suo non volere la guerra in Iraq e del suo sostegno al “popolo dell’arcobaleno”. “Santo subito”, sì, ma per poterlo brandire come ennesima bandiera di guerra.
Non parliamo poi dei commenti che vedo su altri blog. Non so se provare più pena od orrore per il caprume sardico e il caccavigismo imperante, destinati ad affogare nel proprio guano vaniloquente. Agli imbecilli e mascalzoni che non vedono l’ora di poter dar sfogo alle voglie assassine che ribollono atavicamente nelle loro viscere quella dove si trovavano o dove volevano andare le navi pacifiste è “zona di guerra”. Menzogna atroce, che però tradisce il pensiero e la prassi di questi aspiranti assassini complici di assassini veri: per loro siamo in guerra, a quelli di Gaza bisogna fare la guerra. Anzi, siamo in guerra anche con l’Iran e la guerra bisogna farla a tutto il mondo musulmano, Afganistan compreso. Ma che dico? La guerra dobbiamo farla anche contro la Corea del Nord… Che schifo dio gente. O meglio: di gentaglia.
L’altro cavallo di battaglia degli sporcaccioni per vocazione è “la sicurezza di Israele”. Questi aspiranti neonazisti con simbolo diverso dalla croce uncinata sono passati dal “Deutschland ueber alles!” di adolfiana memoria a un altro tabù, a un altro vitello d’oro: “Israel Sicherheit ueber alles!”. Nella loro demenziale coglionaggine non si rendono conto che così danno ragione ad Hamas, ai talebani e a chiunque usi il cannone e le bombe anche a sproposito per il totem della “sicurezza”. Forse che Hitler non ha invaso l’Urss e sterminato milioni di persone per “la sicurezza” della Germania? Tra gente civile l’unica sicurezza sono le regole e il rispetto delle regole, l’unica sicurezza è la pace, contrattata tra tutti gli interessati. “Tutto il resto”, come diceva il rabbino Hillel, “è commento”. E’ ormai chiaro da tempo che una parte forse maggioritaria di Israele, supportata soprattutto dal sionismo cristiano, vuole a tutti i costi la guerra, una nuova guerra: è l’unico modo che hanno per mettere Obama di fronte a scelte sul solco delle solite. Il sionismo ebraico statunitense sta ormai smaltendo i fumi della sessantennale sbornia “religiosa”, “etnica” e “nazionale”: è ormai chiaro a chiunque non sia disonesto incallito che, come ha scritto l’ebreo israeliano Abraham Yehoshua in un suo bel libro, i termini “ebreo”, “sionista” e “israeliano” sono da “maneggiare con cura” e non coincidono affatto. Checché si affannino a blaterare da Sharon ridotto a vegetale da anni all’impresentabile Avigdr Lieberman, dai bari Barak-Olmert-Netanyahu alle giovannedarco nierensteiniane fino alla infime capre nuragiche luna abbaianti e annessi virus caccavigginici. Il sionismo ebraico negli Usa sta aprendo gli occhi, in compenso è in crescita il sionismo cristiano, a suo tempo lo zoccolo duro del bellimbusto George Bush che ha inguaiato non solo gli Usa per otto anni di fila. Il sionismo cristiano è un ossimoro simmetrico e speculare dell’ossimoro israeliano “ebrei per Gesù”: il fine comune di questi ubriaconi “religiosi” è la guerra al mondo musulmano, una nuova versione del colonialismo e delle crociate, una nuova guerra di religione dove la “vera religione” è una accoppiata di due “religioni”, una guerra di religione dove i crociati dovranno rettificare il nome, magari in “crocio-stellati”, e arricchire con un altro simbolino la croce dello scudo. E’ l’Occidente, bellezza!
La malafede e la disonestà del governo e delle forze armate israeliane straripa da tutti i pori dai loro demenziali comunicati, che tentano invano di “spiegare” l’ingiustificabile e sanguinoso atto di pirateria. Premesso che in acque internazionali chiunque ha il diritto-dovere di difendersi da chiunque si presenti armato con elicotteri e navi da guerra; premesso che se si vuole “ispezionare” una nave, volontà peraltro illegale in acque internazionali, ci si annuncia via radio e si lascia il tempo di fare le opportune verifiche perché potrebbe anche trattarsi – che so – dei subdoli iraniani camuffati; premesso tutto ciò fa ridere i polli la versione ufficiale israeliana che vuole giustificare il massacro col fatto che “i pacifisti erano armati di fionde e bastoni”. Chi si nutre da secoli del mito di Davide e Golia dovrebbe guardarsi bene da parlare di fionde in mano altrui… In mano, i questo caso, a piccoli Davide diretti a recare sollievo al milione e mezzo di esseri umani strangolati a Gaza. E in ogni caso suscita scherno e indignazione l’aggiunta del comunicato: “I pacifisti hanno disarmato della pistola un soldato e hanno cominciato a sparare con quella”. Ammesso e non concesso che su quelle navi ci fossero idioti siffatti, e ammesso e non concesso che ci siano parà che si lasciano disarmare come pagliacci, e uno mi spara addosso mi difendo sparandogli. Sparando a lui, ma non alla folla circostante, e a quella che dorme sottocoperta. In questo caso invece i militari israeliani, che sono molto bene allenati e non sono donnette isteriche o bambini dell’asilo, hanno reagito in massa sparando all’impazzata. Un “errore inspiegabile”? Per carità, chiunque può sbagliare, anche i superman israeliani come i marine Usa di My Lai o quelli di Falluja. Però quando a ripetersi all’infinito è sempre lo stesso “errore”, allora non di errore si tratta, ma di volontà. Di strategia. E’ almeno da Sabra e Chatila, ma anche da prima, dalle stragi di Deir Yassin e da quella per mano armata del colono Baruch Goldstein ad Hebron – che ha provocato la nascita di Hamas, non a caso finanziata in seguito da Israele come gli Usa hanno finanziato i talebani – per finire alla mattanza di Gaza, è da allora ad oggi che è chiara come il sole la strategia politico militare israeliana: fare più vittime e distruzioni possibili, case, aranceti e oliveti compresi, per mandare avanti la pulizia etnica. Il problema non è tanto Israele che compie queste imprese, quanto gli Usa e l’Europa che gliele lasciano fare. Fingendo di protestare quando il troppo stroppia, ma fregandosi sotto banco le mani perché il lavoro sporco lo facciamo fare agli israeliani per i nostri interessi (soprattutto petroliferi).
La malafede e la disonestà del governo e delle forze armate israeliane è resa lampante anche dal dopo: si rifiutano infatti di dire i nomi e la nazionalità dei 60 arrestati e di specificare in quali prigioni li hanno portati. Questo comportamento a me ricorda quello di certi regimi che preferirei non nominare. Quello che mi preme sottolineare è invece che il nostro eroico ministro degli Esteri, il baldo Frattini, se ne fotte egregiamente di sapere che fine hanno fatto i sei italiani a bordo. E del resto cosa pretendiamo da uno che ha accompagnato il Chiavaliere nel viaggio di Stato in Israele per scodellare l’infame affermazione “Quella di Israele a Gaza è stata una giusta reazione”? Alla feccia viene da dire che anche la mattanza sulle navi pacifiste è stata una “giusta reazione”, come sostiene vergognosamente in prima pagina il signorino Feltri. Solo che i ministri ora come ora non lo possono dire: meglio “auspicare”, la pace ovviamente. In attesa dell’ennesimo “scurdammoce ‘o passato, simme ‘e Occidente, paisà! E israelià!”.
Chissà ora le proteste in Israele per la “troppa libertà di stampa”, libertà che “si permette di criticare troppo le forze armate”, come un sondaggio ha appurato pensa una larga fetta dell’opinione pubblica di quel Paese. Certamente la parte migliore della società israeliana non mancherà di protestare, anche duramente, per questo ennesimo delitto: dai giornalisti come Gideon Levy ai rabbini non antiarabi, cioè non antisemiti, dai giovani desiderosi di un futuro sicuro per tutti agli anziani stanchi di guerre, la società israeliana ha molte forze sane che si faranno sentire. Ormai i peggiori nemici di Israele sono i suoi cittadini fanatici e la tifoseria alla Feltri. Lo scandalo non è che Israele strangoli lentamente, tra una mattanza e l’altra, un milione e mezzo di esseri umani a Gaza, trasformandola in una immessa Masada il cui sangue si riverserà sugli strangolatori. Ogni Stato e ogni governo fa la sua porca politica, i propri sporchi interessi. Lo scandalo è che la “civilissima” Europa e gli Stati Uniti “alfieri della libertà e della democrazia nel mondo” gliela lascino strangolare. Tra una giaculatoria e l’altra, tra una protestino e l’altra. Tra un business e l’altro.
Siano maledetti gli aridi e i duri di cuore.
Post sciptum – La notizia della partenza della flottiglia per la pace m’è arrivata via e-mail il 14 maggio. Avrei voluto aggregarmi, fare il bis via mare del tentativo vano di rompere l’assedio di Gaza fatto in Egitto a fine dicembre. Era pronto a riempire di nuovo la valigia con cioccolata e pennarelli, quaderni, colori e sogni… Non l’ho fatto solo perché ancora sotto l’effetto del viaggio in Uzbekistan, perché in ritardo sulla scrittura di un nuovo libro e per un impegno privato cogente. Col senno di poi, mi spiace non essere partito. Sento sempre dire che prima o poi tutti dobbiamo morire. Farlo come quei “dieci amici dei terroristi” è un modo sensato. Ed è un modo sensato farlo anche come chi invece è rimasto vivo. Testimone. Solidale e testimone.
La Rachel Corrie ha deciso di non aspettare oltre e, stando alle ultime informazioni, sarebbe a circa tre o quattro ore di viaggio dalle acque di Gaza.
Speravo che si avvicinassero alla destinazione durante il giorno, anzicchè di notte.
Freedom Flotilla 2
Tra poche settimane, sarà organizzata una seconda Flottilla, con una partecipazione ancora più massiccia di volontari arabi, europei e americani.
Erdogan annuncia che le navi, in futuro, verranno scortate dalla marina militare.
http://uruknet.com/?p=m66577&hd=&size=1&l=e
x Vox: io mi auguro che venga trovata una soluzione pacifica. Visti i precedenti però, non so proprio cosa aspettarmi.
Terror on Aid Ship:
“Plan Was to Kill Activists and Deter Future Convoys”
An Arab member of the Israeli parliament who was on board the international flotilla that was attacked on Monday as it tried to take humanitarian aid to Gaza accused Israel yesterday of intending to kill peace activists as a way to deter future convoys.
Haneen Zoubi said Israeli naval vessels had surrounded the flotilla’s flagship, the Mavi Marmara, and fired on it a few minutes before commandos abseiled from a helicopter directly above them.
Terrified passengers had been forced off the deck when water was sprayed at them. She said she was not aware of any provocation or resistance by the passengers, who were all unarmed.
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Se l’intento degli israeliani, assaltando i volontari e uccidendone alcuni, era di fermare altri tentativi, sembra proprio che abbiano raggiunto lo scopo opposto. Se spareranno di nuovo, sarà ancora peggio. E se non spareranno, come ci auguriamo, inizierà un’era nuova. Comunque si muovano, sembra che si sia ormai innescato un processo sul quale non avranno più alcun vero controllo. Se sono intelligenti, accetteranno di liberare Gaza. Se persistono in questo comportamento assurdo e fuori di ogni legge, tutti gli scenari sono possibili, anche i peggiori. Le sorti della regione (e, forse, di buona parte del mondo) si trovano in un momento cruciale.
DISCUSSIONI SUL NUOVO SOC.SMO
Festival del Marxismo
1-5 Luglio 2010 – Londra
http://www.marxismfestival.org.uk/
E’ sempre affascinante trovare un temperamento ‘latino’ in persone dall’apparenza 100% nordica peter { 02.06.10 alle 20:26 }
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Caro Peter,
non sono un esperto di genetica ma credo che il sangue germanico sia solo una parte dell’eredità inglese. Hanno anche tanto sangue celtico ed i celti erano “fòcòsi”. Forse anche più dei romani.
Un saluto U.
VIDEO
http://www.youtube.com/watch?v=zqn_ce1XMLg
Alla manifestazione parla l’ex ambasciatore USA, Edward Peck, il quale era su una delle navi della Flottilla ed è appena tornato.
Notare che l’immagine cattura a un certo punto anche un gruppo di ebrei ortodossi: espongono anche loro cartelli che condannano le azioni di Israele.
Ma forse sono anti-semiti anche loro.
PEDOFILIA
Il capo della Chiesa tedesca indagato
per complicità in abusi su minori
L’arcivescovo di Friburgo avrebbe coperto un caso avvenuto negli anni Sessanta. Secca smentita della diocesi: “Accuse infondate”
dal corrispondente ANDREA TARQUINI
BERLINO – Si aggrava in modo pesantissimo la crisi scatenata nella Chiesa cattolica dallo scandalo mondiale degli abusi sessuali e delle violenze sui minori. Proprio in Germania, il Paese natale di papa Benedetto XVI, il presidente della Conferenza episcopale, monsignor Robert Zoellitsch, è indagato dalla magistratura con l’accusa di complicità in un caso di abuso sessuale su un bambino. Lo hanno indicato fonti ufficiali delle autorità giudiziarie a Friburgo, la città di cui Zoellitsch è vescovo.
Il fatto risale agli anni Sessanta. Secondo le accuse, su cui la magistratura indaga, monsignor Zoellitsch avrebbe saputo della violenza sessuale compiuta su un bimbo, probabilmente in un istituto scolastico religioso, da un prete del monastero di Birnau.
La diocesi di Friburgo ha immediatamente respinto come “infondate” le accuse nei riguardi del presidente della Conferenza episcopale, precisando che solo nel 2006 si è venuti a conoscenza di un caso di abuso sessuale commesso da un sacerdote a Birnau.
E’ dall’inizio dell’anno che la Chiesa cattolica, in Germania come in altri Paesi, è sotto accusa ed esposta a una gravissima crisi di credibilità (e a un drammatico esodo dei fedeli) a causa delle rivelazioni che emergono a catena sui casi di abusi sessuali e violenze su minori in scuole appartenenti a ordini religiosi o in conventi e monasteri.
SEGUE su http://www.repubblica.it/esteri/2010/06/02/news/pedofilia_il_capo_della_chiesa_tedesca-4522132/?ref=HREC1-4
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E poi queste merdacce ci rompono i coglioni su qualunque argomento.
Maria Go Retti
Giappone, si dimette premier
travolto da base Usa a Okinawa
Hatoyama sarà sostituito dal nuovo leader democratico. Favorito il ministro delle Finanze Kan. La polemica sulla struttura americana a Futenma lo aveva fatto crollare nei sondaggi
Yukio Hatoyama
TOKYO – Il premier giapponese di centro-sinistra, Yukio Hatoyama, ha annunciato le sue dimissioni: per lui, neanche nove mesi in carica e un livello impressionante di impopolarità (attualmente sfiora il 17 per cento). Per il Giappone, si tratta del quarto leader di governo a interrompere il mandato in meno di quattro anni: la buccia di banana è stata la decisione di mantenere a Okinawa la contestatissima base militare degli Stati Uniti.
Hatoyama sarà sostituito da chi sarà eletto nuovo presidente del Partito Democratico: l’elezione, che dovrebbe avvenire venerdì, sarà sottoposta lunedì al voto delle due Camere del Parlamento. In pole position, l’attuale vice-primo ministro e ministro delle Finanze, Nakto Kan, 63 anni. Hatoyama ha detto di aver chiesto le dimissioni anche del segretario generale, l’onnipotente, Ichiro Ozawa, noto come lo “shogun nell’ombra” e considerato l’uomo più potente del partito. Il premier ha chiesto le sue dimissioni per “dar vita a un Partito Democratico muovo e più limpido”. In un discorso dinanzi agli uomini-chiave della sua formazione politica, il Partito Democratico del Giappone, trasmesso in tv, Hatoyama, 63 anni, ha spiegato che è stato costretto a gettare la spugna per le polemiche creata dalla base militare di Futenma, polemiche che hanno dominato per mesi il dibattito politico in Giappone, insieme a una serie di scandali finanziari. “Il governo laburista non è stato ben compreso”, ha detto sull’orlo delle lacrime, spiegando che ha voluto mantenere la base a Okinawa per garantire la sicurezza nella regione. “La cooperazione tra il Giappone e gli Stati Uniti è indispensabile per la pace e la sicurezza in Asia orientale e sono stato costretto a chiedere alla gente di Okinawa, con mio grande dispiacere, questo onere”.
Hatoyama, che a settembre aveva un indice di gradimento al 70 per cento, era da settimane sotto pressione, tanto che anche all’interno del suo partito molti premevamo per le sue dimissioni, soprattutto in vista delle elezioni parziali al Senato del prossimo luglio. Il timore del partito al governo è adesso che una sconfitta nelle prossime elezioni consegni la Camera Alta in mano all’opposizione, il che di fatto bloccherebbe le iniziative legislative del governo. Erede di una dinastia politico-industriale spesso comparata ai Kennedy, Hatoyama aveva vinto trionfalmente le elezioni parlamentari dello scorso agosto ed era stato eletto primo ministro il 16 settembre. Ma presto era iniziato il crollo nei sondaggi, in parte causato dalla sua mancanza di decisione, in parte dagli scandali di finanziamenti occulti. I giapponesi però gli hanno soprattutto rimproverato di non aver mantenuto la promessa elettorale di togliere la base di Futenma dall’isola di Okinawa. Una polemicaa che aveva anche frantumato la coalizione tripartita di centrosinistra: nei giorni scorsi il Partito Socialdemocratico aveva lasciato il governo e si era iscritto all’opposizione. (AGI)
Questa idea che la classe digerente israeliana sia stupida mi sembra veramente un’affermazione priva di senso e di logica. Tanto più che gli obiettivi strategici dello stato ebraico sono uno dei segreti meglio conservati della storia e quindi si rischia veramente di parlare del nulla.
Se l’obiettivo di Tel Aviv fosse quello di espellere tutta la popolazione araba e di creare una grande Israele col caxxo che si potrebbe definire stupida la loro politica.
Semmai stupido è il comportamento degli europei (gli useggetta, come sempre, non c’entrano quando si parla di democrazia e di rispetto per i diritti umani, a meno che non si intende il rispetto per i diritti umani dei portafogli dei banchieri di Wall Street) che subiscono rischi di guerra che vedrebbero loro in prima linea e che esasperano gli islamici, che stanno entrando a frotte in Europa. E che tollerano comportamenti che sono l’esatto opposto dei principi che informano le loro costituzioni.
Ma si sa che i processi storici di questo genere sono lunghissimi: noi ci facciamo ancor ricattare dalla ridicola accusa di antisemitismo, tirata da qualunque pisquano per tapparci la bocca e continuare a delinquere.
Ci vorrà tempo, speriamo che i palestinesi resistano…… U.
Infatti, chiamare il comportamento di israele “stupido” vuol dire, da un lato, non aver afferrato tutta la portata della sua politica, diabolicamente intelligente (e portata avanti con infaticabile coerenza da 60 anni a questa parte), dall’altro è quasi una scusante, uno sminuirne le responsabilità. Non è nè stupido, nè pazzo.
Razzista, arrogante, convinto che le regole e leggi siano solo per gli altri. Ma stupido no.
Tuttavia, questo non vuol dire che anche loro non compiano errori e previsioni errate, poichè sono esseri umani e fallibili come tutti gli altri. Il male, come le bugie, ha sempre le gambe corte.
x TUTTI
E’ davvero sbalorditivo il livello di miseria umana, di odio e di porcaggine dei commenti filoisraeliani che leggo in vari altri blog. Il luridume arriva a sostenere che esiste uno stato di “guerra permanente” (!!!) che costringe Israele a fare quel che fa. Questa feccia non si rende conto che – se davvero c’è guerra e permanente – allora gli Stati arabi e musulmani sono legittimati a invadere Israele. L’odio furioso della feccia non può ammettere che Gaza abbia le sue acque territoriali e che bloccarle, come gli Usa bloccavano quelle di Cuba, è solo un abuso, un atto di pirateria permanente, ora anche un crimine. L’ignoranza caproasinina non sa neppure cosa sia lo stato di guerra, e che è regolamentato comunque perfino quello da apposite leggi internazionali. La feccia che dà del nazista a chiunque dica per esempio che il Talu o il Talaltru è un cretinu ignora che una larga fetta del mondo israeliano, per non dire di quello ebraico, è duramente contro l’ultima bravata israeliana. La furia antisemita di questi propagandisti decerebrati arriva evidentemente a dare del nazista anche agli stessi ebrei!
Questa per esempio è una lettera piuttosto critica del direttore d’orchestra Daniel Barenboim, ebreo israeliano o se preferite israeliano ebreo, fondatore con il palestinese Edward Said della West-Eastern Divan Orchestra, composta da musicisti ebrei ed arabi, (che quindi secondo i virus tossici caccavigginici e il caprume asinino sarebbero nazzzzisti pure loro):
“Dopo l’attacco perpetrato lunedi’ scorso dai soldati israeliani contro la flotta recante aiuti umanitari a Gaza, Daniel Barenboim ha dichiarato:
La West-Eastern Divan Orchestra e’ un’organizzazione a carattere non politico, composta da israeliani, palestinesi e arabi. L’orchestra condanna l’attacco disumano che i militari di Israele hanno lanciato contro un convoglio internazionale diretto a Gaza a scopo umanitario, provocando la perdita di vite umane. Questa azione contraddice tutto cio’ in cui crede l’orchestra, ovvero lo sviluppo di una comprensione tra i popoli israeliano e palestinese basata sulla giustizia e sul rispetto reciproco. L’orchestra invoca con forza il termine del blocco degli aiuti umanitari a Gaza e prende le distanze da questa e da altre azioni simili del governo di Israele.
Daniel Barenboim”.
Un bulldozer israeliano ha a suo tempo ucciso Raquel Corrie, cittadina Usa se non sbaglio ebrea, presente in Palestina come volontaria per impedire l’abbattimento per rappresaglia delle case palestinesi che le autorità militari fanno spesso, pratica barbara, condannata da tutto il mondo civile, e finalizzata evidentemente alla pulizia etnica. Ora è diretta a Gaza una nave di volontari pacifisti, tra i quali mi pare anche un premio Nobel, chiamata Raquel Corrie. Ci vorrebbe la penna di Shakespeare per descrivere il significato di questo nuovo appuntamento della Storia. Purtroppo un personaggio come Netanyahu, vista anche la platea di feccia dei suoi fans in un frangente come questo, non è in grado di capire la portata dell’infamia che avrebbe un nuovo assalto a Raquel Corrie… Tanto meno un poveraccio come il nostro ministrello degli Esteri.
Momenti come questi sono vortici della Storia, gorghi che possono inghiottire larghe fette del mondo o comunque cambiarne la faccia. Da una parte il neocolonialismo – strumentalizzato da e nello stesso tempo strumentalizzante il sionismo piagnone – che come ha fatto piazza pulita delle popolazioni indigene americane vuole allargare l’Occidente nel mondo arabo e islamico riducendone di nuovo le popolazioni a nostri vassalli. Il tentativo di Israele è quanto meno prendere il posto della Turchia nella Nato e nella Comunità Europea, per guidarla in futuro allo “scontro di civiltà”, ecco perché ha attaccato a freddo navi con molti volontari turchi a bordo. Ed ecco perché l’Italia la scorsa estate ha fatto fare all’aviazione israeliana manovre congiunte nei cieli della Sardegna. Questa è in realtà la posta in gioco, e si illude, o è in malafede, chi parla di “errori” o di “operazione finita male”. Ciò che persegue il governo israeliano, supportato da suoi fans in altri Paesi, Italia in testa, è chiaro come il sole. Dall’altra parte la possibilità di risolvere una serie di problemi finalmente in modo equo. Compreso il porre fine al delinquenziale assedio alla moderma Masada chiamata Gaza, dove stiamo riducendo un milione e mezzo di esseri umani al livello delle case di fango (mi dicono le costruisca l’Onu, costrettavi dalla mancanza di cemento imposta dagli israeliani).
Non possiamo fare altro che vivere l’attesa.
Auguri, Corrie.
pino nicotri
x il forum
La mia opinione, e non solo la mia e’ che qualcuno vuole spingere una guerra….
Anita
x Anita
Cara Anita, è quello che ho scritto nel post 162. Sperando, ovviamente, come sempre, di sbagliarmi.
‘Notte.
pino
x Pino
Non avevo letto tutto.
E non ho ancora letto tutto.
(per me e’ pomeriggio inoltrato, e sto cercando di lavorare fuori, in ritardo…)
Ci sono troppe cose che non mi quadrano.
Lasciando perdere l’Israele per il momento, non le sembra strano che l’affondamento di una nave sud coreana, con 40 morti, non abbia fatto alcun scalpore?
Scappo,
Anita
Come la storia insegna certi eventi internazionali e le questioni interne di singoli paesi a voltesi intersecano, si intrecciano, si attorcigliano, molto al di la di quanto i singoli attori avevano previsto, con conseguenze a volte catastrofiche.
Va per esempio ricordato che in Turchia c’è stato uno spostamento dell’asse politico su posizioni più vicine al fondamentalismo islamico, mentre l’altalena dei negoziati per l’ingresso nella comunità europea la spinge a trovare altre strade per trovare una sua collocazione di prestigio. Il tentativo di mediazione sull’arricchimento dell’uranio per l’Iran va in questo senso, ma anche una prova di forza scortando con navi militari le navi degli aiuti a Gaza potrebbe far parte di questa ricerca di un ruolo di guida nel medio oriente. Dal canto loro gli israeliani hanno dimostrato con gli ultimi episodi una propensione ad alzare sempre più il livello dello scontro con il preciso scopo di eludere ogni tentativo di accordo e di soluzione del conflitto con i palestinesi. La bomba è pronta ed innescata ormai basta una scintilla e “BOOUUNP”.
Caro Uroburo può darsi che la dirigenza israeliana non sia stupida nella tattica e nei tempi brevi ma a mio avviso è molto stupida nelle strategia e nei tempi lunghi, del resto anche tu hai spesso sottolineato che anche per gli israeliani fatalmente, prima o poi, il vento cambierà, e per loro allora verranno tempi molto duri.
Antonio — antonio.zaimbri@tiscali.it
… stavo immaginando… una persona che puo ricevere solo pottaappotta dallIttaglia in tv… che questa interessantissima discussione del tema posto da Pino… soprattutto impattante emozionalmente… stavo immaginando… se la discussione via web ed in particolare su questo blog … immaginavo potervi vedere tutti in tv… addire le stessecose scritte qui dai frequentatori… COSA SUCCEDEREBBE DOMANI… ?? Stavo solo immaginando… aaahh maledetta fantasia… correccorre… Torno da un viaggio avvuoto spinto… Oggi, qui è sera, dalle 7pm alle 9pm del 2 Giugno 2010… come sempre il ricevimento nella residenza dell Ambasciatore italiano… ricevo linvito 20 gg fa via mail… mi preparo… arrivo in perfetto orario in abito scuro, come da invito, cravatta rossa… scendo al portone della Residenza … e è cchiuso… èvvero non ci sono auto ai bordi della strada … insomma era chiusa ennon ccera nessuno… puttanaeva… enon capisco… il piantone mi dice che sara domani e non oggi la recepcion dellAmbasciatore con la comunita italiana x festeggiare il 2 giugno, festa della repubblica… mah!! mille domande mi assalgono e nessuna si ferma… continuo la corsa e vado alla Trattoria del Cappuccino… e la testa vva.. ordino un chillo con pure e un rosso… ed entra un mio amico che lavora in ambasciata… in jeans e pc sotto il braccio… che mi spiega che NON ho letto bene linvito… dove cera scritto che era x il gg 3 di giugno… pputtanaeva… la colpa è mia… non ho proprio notato che la data sullinvito era x il 3… ne ho viste tante frai i 6 0 7 ambasciatori che ho conosciuto negli anni che qui ho vissuto… uno, fascista delle menti piu grette ed incredibili che un idiota del genere fosse ambasciatore… x NON fare la festa il 2 di giugno… DECISE (senza chiedere a Roma di spostarla al 4 di novembre… portando come giustificazione che qui il 2 di giugno ffa un caldo della madonna… èvvero!!! come in tutti gli altri 356 o 65 x lintero anno… in abiti da sera, obbligo la cravatta e giacca… in un paese che in mutande si suda come bbestie… tutto lanno… lambasciatore fascista sposta la celebrazione della festa della repubblica dal 2 giugno al 4 novembre… nel suo ufficio faccia a faccia gli ho spiegato che non era la stessa cosa… efforse ho calcato il tono di voce… ma tanto si fece lo stesso il 4 novembre… Domani ne sapro di piu… xcche questa volta si è spostata al 3… ?? Questo ambasciatore non lo conosco e lo conoscero domani, quindi non avro nessuna possibilita di fare polemiche… ci sara solo una stretta di mano, i ringraziamenti x linvito ( tutti gli italiani anche senza invito ha libero accesso alla cerimonia ed al buffeet… ) la professione e forse altre due parole… come ci si muove ad un ricevimento nella residenza di un ambasciatore di un qualsiasi paese… si potrebbe scrivere un libro… ogni persona è un mondo… in tutti i sensi… etc
…scusate… buona notte… bruno insetto ppottaappotta.. mi ha ammorbato i pizzoccheri x tutto il tempo che ho scritto questo post… Ora vado asspegnerlo… dovè il baygon… maria dovè il baygoooo… pputtanaeva,,, P.
LE TESTIMONIANZE
Blitz Gaza, gli italiani denunciano
“Picchiati sulla nave e in aeroporto”
“Botte sulla nave e anche in aeroporto”. “Sembrava di essere sul set di Apocalispse Now” . “E’ stato un rapimento”. Sono arrivati nella notte a Istanbul e torneranno in mattinata in Italia i pacifisti italiani arrestati dopo il blitz contro la flottiglia filo-palestinese al largo di Gaza
Blitz Gaza, gli italiani denunciano “Picchiati sulla nave e in aeroporto”
ISTANBUL – Botte, tante, nel carcere e anche durante il viaggio di ritorno dopo l’espulsione. I sei pacifisti italiani – Angela Lano, Giuseppe Fallisi, Ismail Abdel Rahim Qaraqe Awin, Marcello Faracci Zani e Manolo Luppichini – arrestati dall’esercito israeliano dopo il blitz contro la flottiglia filo-palestinese, sono sulla via di casa (cinque nella notte sono arrivati a Istanbul e in mattinata dovrebbero raggiungere la loro patria insieme al sesto che arriverà direttamente da Tel Aviv), denunciano le violenze e raccontano come hanno vissuto questo incubo: prima l’assalto alla nave su cui viaggiavano, la ‘8.000’, poi l’arresto e la permanenza in prigione.
“Siamo stati picchiati”. “Prima sulla nave dai militari e poi ancora poco fa all’aeroporto di Tel Aviv” dalla polizia. E’ il racconto di Giuseppe Fallisi, uno degli attivisti italiani arrivati stanotte a Istanbul dopo l’espulsione da Israele in seguito al blitz contro la flottiglia filo-palestinese. “Ci picchiavano ad esempio se non ci sedevamo, e dopo averci picchiati ci mandavano i medici a visitarci”, afferma il tenore milanese. “Siamo stati portati in un carcere in mezzo al deserto, appena finito di costruire: sembrava lo avessero costruito apposta per noi. In prigione non ci sono state violenze, avevamo a disposizione anche una doccia”, ha raccontato Fallisi.
“Abbiamo subito un vero e proprio rapimento”. “Sia sulla nave che in prigione, dove non avevamo nessun tipo di diritto: non potevamo fare telefonate, chiamare i nostri avvocati”, aggiunge Angela Lano, l’unica donna tra gli attivisti italiani fermati durante il blitz israeliano contro la flottiglia filo-palestinese e arrivati stanotte a Istanbul dopo l’espulsione da Tel Aviv. “Sono anni che mi occupo di Palestina – ha affermato la giornalista torinese, 47 anni – ma la violenza che ho visto su quelle navi è stata incredibile”. “Ho già chiamato mio marito: ora è molto più tranquillo”, ha aggiunto la Lano.
“Sembrava Apocalipse now”. “L’assalto dei soldati israeliani che si sono avvicinati alla nostra nave a bordo dei gommoni sembrava una scena di ‘Apocalypse now'”, racconta citando il film di guerra di Francis Ford Coppola il trentenne Manuel Zani, il più giovane tra gli attivisti italiani fermati durante il blitz israeliano contro la flottiglia filo-palestinese e arrivati stanotte a Istanbul dopo l’espulsione da Tel Aviv. “Vedere tutti quei soldati bardati, col volto coperto… Avevo paura – continua il videomaker romagnolo – ma per una po’ mi sono goduto la scena”.
segue su http://www.repubblica.it/esteri/2010/06/03/news/italiani_picchiati-4531088/?ref=HREA-1
x Faust
caro Faust, finalmente ti sei fatto sentire nel tuo stile inconfondibile. Spero che stia bene, fortunato te che ti godi il caldo caraibico. Mi fa piacere che almeno da voi vi sia un senso di comunita’ italiana ed organizzino inviti e ricevimenti. Ma questa di spostare la festa al 3 giugno proprio non la sapevo. Se questa volta l’ambasciatore e’ legaiolo (o anche fascista), fai finta di inciampare e misteriosamente il contenuto del tuo bicchiere finira’ su di una camicia bianca (si spera sia bianca, almeno).
un caro saluto
Peter
Se io lavoro, faccio tanti sacrifici e lo Stato mi chiede il 50 per cento e passa, reputo questa come una richiesta scorretta e mi sento moralmente autorizzato ad evadere le tasse.
Silvio Berlusconi,
conferenza stampa del 17 febbraio 2004
Cara Anita,
Hai ragione sul siluramento della nave di guerra Sud Coreana, non ha risonato molto in questo blog. Anzi certi noti comunisti avevano scritto che sospettavano che sia stato la Sud Corea o USA a farlo per incitare una guerra. Ma la verità e’ una stronza. In questo caso il governo israeliano avevano annunciato le loro intenzioni cioè di dirottare le navi a un loro porto per una ispezione e poi lasciarle passare alla Gaza. Non solo avevano dichiarato questo alla stampa ma pure agli ambasciatori dei paesi associati con la flottiglia.
Mi dispiace per la perdita delle vite umane, ma per me l’intento della flottiglia oltre portare aiuti era di causare un confronto con Israele sul blocco di Gaza. Non dimentichiamo pure che lo scopo del blocco e di fermare l’infiltrazione di armi che i nostri civilissimi capi del governo iraniano continuano a finanziare.
Il finto smemorato Berlusconi tra affermazioni e di seguito immediate smentite, forse è affetto da qualche oscura patologia, oppure ha un suggeritore che lo consiglia di volta in volta a modificare le sue strampalate ed assurde dichiarazioni.
Molti telespettattori avranno assistito all’ultima trasmissione di “Ballarò” ed avranno ascoltato la sua disordinata “retromarcia” sull’evasione fiscale, ho raccolto a caso alcune sue goffe smentite a cui Berlusconi è stato protagonista dalla sua discesa in campo politico.
Quì di seguito alcune ve le voglio elencare, perchè possiate, se ancora ce ne fosse bisogno, giudicare il grado di sfrontatezza e scellerataggine che ha raggiunto il nostro premier.
ha affermato:
Se lo stato mi chiede il 50 e passa per cento sento che è una richiesta scorretta e mi sento moralmente autorizzato ad evadere, per quanto posso, questa richiesta.
(4 ottobre 2008)
smentita:
Da parte mia non c’è mai stato un sostegno all’evasione fiscale.
(1° giugno 2010)
ha affermato:
Spatuzza? Un’assurda macchinazione contro di me. (4 dicembre 2009)
smentita
Non ho mai parlato di congiura.
(6 maggio 2010)
ha affermato:
C’e’ da lavorare, spero però che lo si possa fare quest’anno. Soprattutto se ci sarà la volontà da parte di tutti penso che si possa fare.
(11 gennaio 2010)
smentita:
Non ho mai detto che faremo la riforma del fisco entro l’anno.
(7 aprile 2010)
ha affermato:
Quanto alle gabbie salariali tutti condividono l’esigenza di rapportare retribuzione e costo della vita al territorio. Legare i salari ai diversi livelli del costo della vita fra Sud e Nord risponde a criteri di razionalità economica e di giustizia.
(9 agosto 2009)
smentita
Le gabbie salariali? Non ho mai detto sì. E’ la solita storia. Si monta una polemica assurda sul nulla.
(12 agosto 2009)
ha affermato:
Per combattere davvero la crisi economica bisogna chiudere la bocca a tutti questi organismi internazionali che ogni giorno dicono la crisi di qua e la crisi di là e anche agli organi di stampa che tutti i giorni danno incentivi alla paura e diffondono il panico.
(26 giugno 2009)
smentita:
Io non ho mai detto di chiudere la bocca agli enti o ai media.
(27 giugno 2009)
ha affermato:
La crisi? Il momento peggiore è passato e d’ora in poi ci saranno miglioramenti.
(17 maggio 2009)
smentita:
La crisi c’è, è grave e serve essere ottimisti. Non ho mai detto che è passato il diluvio universale.
(4 giugno 2009)
ha affermato:
Adesso diranno che offendo il Parlamento ma questa è la pura realtà: le assemblee pletoriche sono assolutamente inutili e addirittura controproducenti.
(20 maggio 2009)
smentita:
La Finocchiaro e D’Alema si sono comportati in modo indegno, ignobile e spudorato attribuendomi parole che non ho mai pronunciato e cioè che il Parlamento sarebbe inutile e dannoso.
(22 maggio 2009)
ha affermato:
Non permetteremo che vengano occupate scuole e università. È una violenza, convoco Maroni per dargli indicazioni su come devono intervenire le forze dell’ordine.
(22 ottobre 2008)
smentita:
Non ho mai detto di voler usare la polizia contro le occupazioni.
(23 ottobre 2008)
ha affermato:
Adriano vorrebbe lasciare l’Inter? Chi non lo prenderebbe, quindi anche il Milan.
(7 novembre 2007)
smentita il giorno dopo:
Non ho mai detto di voler prendere Adriano.
(8 novembre 2007)
ha affermato:
Mussolini non ha mai ammazzato nessuno, Mussolini mandava la gente a fare vacanza al confino.
(10 settembre 2003)
smentita:
Non ho mai inteso rivalutare Mussolini.
(11 settembre 2003)
ha dichiarato:
Mangano? dovrebbe essere ricordato come eroe, anzi è un’eroe, perchè ha sopportato tutte le lusinghe delle varie procure!
quest’ultima dichiarazione a tutt’oggi non è stata ancora smentita. Ce ne sono molte altre che mi sfuggono.
P.S. Per chi non lo sapesse; Mangano era un boss mafioso, condannato all’ergastolo, ed è stato alle dipendenze di Berlusconi come stalliere; in una delle sue numerose ville.
Il finto smemorato Berlusconi tra affermazioni e di seguito immediate smentite, forse è affetto da qualche oscura patologia, oppure ha un suggeritore che lo consiglia di volta in volta a modificare le sue strampalate ed assurde dichiarazioni.
Molti telespettattori avranno assistito all’ultima trasmissione di “Ballarò” ed avranno ascoltato la sua disordinata “retromarcia” sull’evasione fiscale, ho raccolto a caso alcune sue goffe smentite a cui Berlusconi è stato protagonista dalla sua discesa in campo politico.
Quì di seguito alcune ve le voglio elencare, perchè possiate, se ancora ce ne fosse bisogno, giudicare il grado di sfrontatezza e scellerataggine che ha raggiunto il nostro premier.
ha affermato:
Se lo stato mi chiede il 50 e passa per cento sento che è una richiesta scorretta e mi sento moralmente autorizzato ad evadere, per quanto posso, questa richiesta.
(4 ottobre 2008)
smentita:
Da parte mia non c’è mai stato un sostegno all’evasione fiscale.
(1° giugno 2010)
ha affermato:
Spatuzza? Un’assurda macchinazione contro di me. (4 dicembre 2009)
smentita
Non ho mai parlato di congiura.
(6 maggio 2010)
ha affermato:
C’e’ da lavorare, spero però che lo si possa fare quest’anno. Soprattutto se ci sarà la volontà da parte di tutti penso che si possa fare.
(11 gennaio 2010)
smentita:
Non ho mai detto che faremo la riforma del fisco entro l’anno.
(7 aprile 2010)
ha affermato:
Quanto alle gabbie salariali tutti condividono l’esigenza di rapportare retribuzione e costo della vita al territorio. Legare i salari ai diversi livelli del costo della vita fra Sud e Nord risponde a criteri di razionalità economica e di giustizia.
(9 agosto 2009)
smentita
Le gabbie salariali? Non ho mai detto sì. E’ la solita storia. Si monta una polemica assurda sul nulla.
(12 agosto 2009)
ha affermato:
Per combattere davvero la crisi economica bisogna chiudere la bocca a tutti questi organismi internazionali che ogni giorno dicono la crisi di qua e la crisi di là e anche agli organi di stampa che tutti i giorni danno incentivi alla paura e diffondono il panico.
(26 giugno 2009)
smentita:
Io non ho mai detto di chiudere la bocca agli enti o ai media.
(27 giugno 2009)
ha affermato:
La crisi? Il momento peggiore è passato e d’ora in poi ci saranno miglioramenti.
(17 maggio 2009)
smentita:
La crisi c’è, è grave e serve essere ottimisti. Non ho mai detto che è passato il diluvio universale.
(4 giugno 2009)
ha affermato:
Adesso diranno che offendo il Parlamento ma questa è la pura realtà: le assemblee pletoriche sono assolutamente inutili e addirittura controproducenti.
(20 maggio 2009)
smentita:
La Finocchiaro e D’Alema si sono comportati in modo indegno, ignobile e spudorato attribuendomi parole che non ho mai pronunciato e cioè che il Parlamento sarebbe inutile e dannoso.
(22 maggio 2009)
ha affermato:
Non permetteremo che vengano occupate scuole e università. È una violenza, convoco Maroni per dargli indicazioni su come devono intervenire le forze dell’ordine.
(22 ottobre 2008)
smentita:
Non ho mai detto di voler usare la polizia contro le occupazioni.
(23 ottobre 2008)
ha affermato:
Adriano vorrebbe lasciare l’Inter? Chi non lo prenderebbe, quindi anche il Milan.
(7 novembre 2007)
smentita il giorno dopo:
Non ho mai detto di voler prendere Adriano.
(8 novembre 2007)
ha affermato:
Mussolini non ha mai ammazzato nessuno, Mussolini mandava la gente a fare vacanza al confino.
(10 settembre 2003)
smentita:
Non ho mai inteso rivalutare Mussolini.
(11 settembre 2003)
ha dichiarato:
Mangano? dovrebbe essere ricordato come eroe, anzi è un’eroe, perchè ha sopportato tutte le lusinghe delle varie procure!
quest’ultima dichiarazione a tutt’oggi non è stata ancora smentita. Ce ne sono molte altre che mi sfuggono.
P.S. Per chi non lo sapesse; Mangano era un boss mafioso, condannato all’ergastolo, ed è stato alle dipendenze di Berlusconi come stalliere; in una delle sue numerose ville.
ECCO LE “PROVE” DI ISRAELE
DI ARMI A BORDO DELLA FLOTTILLA
http://ibnkafkasobiterdicta.wordpress.com/2010/06/02/gaza-flotilla-how-israels-ministry-of-foreign-affairs-fakes-photos-of-seized-weapons/
UNA FOTO DEL 2006 !!!!!!
Se davvero avessero trovato armi a bordo e se i volontari fossero davvero stati “terroristi”, non li avrebbero MAI rilasciati con tanta rapidità. Ecco una delle prove dell’incredibile malafede di issrale.
GOVERNO D’ITALIA, VERGOGNA !!!
EU, VERGOGNA !!!
L’italia, insieme a usa e olanda, vota no per un’inchiesta internazionale, il resto dei paesi europei pilatescamente si astengono.
LA STORIA CONTINUA A RIPETERSI
Questo paese mi ricorda quelle mezze calzette sbruffoncelle che fanno sempre da “corte” ai bulli più grossi, per brillare di riflesso, per sentirsi qualcuno di riflesso. Poi, quando il loro bullo comincia a prenderle di santa ragione, le mezze calzette si sfilano, voltano gabbana e fingono di non esserci mai stati.
Per ora siamo alla fase 1. Ma se rileggiamo la nostra storia, neanche tanto lontana, vediamo che oggi l’italia (e lo scrivo minuscolo di proposito) sta ripercorrendo le stesse tappe.
Prendendo apertamente le parti di usa e issraele, in barba a ogni decenza e a ogni legge internazionale, l’italia fa esattamente quel che fece negli anni ’30, alleandosi con Germania e Giappone.
Salvo poi “coraggiosamente” sfilarsi quando le cose, per quei paesi, hanno cominciato a puzzare di sconfitta. Cosa ci ha veramente guadagnato l’italia? Cosa ci ha guadagnato il popolo italiano che, almeno in parte, era ed è ancora composto di persone autentiche?
Siamo un paese ridicolo.
Per lo smemorato di Collegno,
da wiki
L’incidente del Golfo del Tonchino fu una serie di battaglie tra due cacciatorpediniere statunitensi e alcune torpediniere nordvietnamite, che si svolsero nell’agosto 1964 nel Golfo del Tonchino. Immediatamente dopo l’incidente, il presidente Lyndon Johnson si appellò al Congresso per approvare la Risoluzione del Golfo del Tonchino, che autorizzò effettivamente il presidente ad incominciare l’escalation statunitense della Guerra del Vietnam.
I dettagli esatti dell’incidente non sono tuttora chiari, con molte prove che suggeriscono che nessuna forza nordvietnamita era presente durante la seconda “battaglia”. I critici sostengono inoltre che l’amministrazione Johnson sensazionalizzò l’incidente come scusa per incrementare il suo già attivo coinvolgimento nel Vietnam.
buona giornata
cc
Ps -E’ noto da documenti ufficiali del reich , che la germania fu attaccata da forze polacche di frontiera , prima di reagire , mentre è noto da fonti ministeriali italiane che il nostro attacco alla Grecia, fu provocato dai greci con gravi incidenti di frontiera.
Così dicono molti giornali dell’epoca!
@ CC
La tattica della provocazione col false flag (un autoattentato da ascrivere al nemico, oppure, sapendolo in precedenza e senza fare nulla, lasciare che il nemico colpisca, come fu per esempio con Pearl Harbour, dove gli Usa lasciarono che i loro militari venissero immolati) è vecchia come Noè.
Il motto del Mossad dice:
By way of deception thou shalt do war.
In parole spicce, “si farà la guerra anche con l’inganno”.
La menzogna, la falsificazione, anche quella che sembrerebbe assolutamente insostenibile (come nel caso attuale, dove chiamano terroristi dei volontari per la pace) sono la loro tattica favorita.
Chiamerebbero blu il sole, se questo tornasse a loro vantaggio.
Ma per tornare allo schifo della votazione di stamane a proposito di un’inchiesta internazionale, hanno dimostrato in modo lampante e scoperto una cosa: hanno gente “propria” nelle sfere più alte e nei media.
Così, mentre la gente comune si indigna e protesta, i governi se ne fanno un baffo e si prostrano davanti al loro padrone. Non dimentichiamoci chi ha in mano tutta l’economia, chi ha le banche, chi occupa alte cariche! I vari Rothschild, Meyer, Morgan, Goldman, e via di questo passo. I nuovi signori del mondo. Ecco perchè israele fa quello che fa, sicura della propria impunità.
Ormai, all’ignobile e falsa accusa di anti-semitismo bisogna solo rispondere con la contro-accusa di razzismo e anti-non-semiti!
Quanto a Frattini, si genufletterebbe e ringrazierebbe pure se gli israeliani gli gettassero merda in faccia. Anzi, ne chiederebbe ancora.
Il quadro che si è delineato sembra dimostrare ancora una volta, caso mai ce ne fosse bisogno, che il nostro mondo, quello degli europei e loro derivati, è in decomposizione completa, inarrestabile e definitiva. La decadenza morale ed economica porta inevitabilmente gli imperi al crollo, attraverso fasi molto simili a quella che stiamo attraversando nel complesso.
La nostra cosidetta civiltà è pronta per affondare nel nulla, poichè ormai non produce più nulla di nuovo, nulla di positivo per l’evoluzione della storia e sraà costretta a passare il ruolo egemonico ad altre parti del globo. Asia, America Latina, Medioriente (in cui israele gioca solo il ruolo dell’ultimo baluardo di questa “civiltà”), saranno i leader del futuro.
A meno che i popoli europei non riescano a riscattarsi dal sistema che li sta trascinando negli abissi e a rilanciarsi.
Io ho la certezza che questo non è impossibile.
Gli ebrei e Berlusconi
di Emilio Jona [per Ha Keillah, giornale di ebrei torinesi].
Un lettore (e di ciò che dice diamo conto qui sotto nelle lettere al giornale), ci scrive indignato per la copertina e gli articoli filoberlusconiani di Karnenu del numero di marzo 2010. Anche Shalom e il Bollettino della Comunità di Milano dello stesso mese portano in prima pagina immagini che attestano l’attenzione e il rispetto per il personaggio e il feeling esistente tra il presidente del consiglio e buona parte dell’ebraismo italiano. Si direbbe un feeling strumentale e interessato, non dissimile da quello che gli riserba la Chiesa cattolica per i favori che riceve da un uomo lontano mille miglia da ogni valore di fondo del cattolicesimo. Se così è si deve riconoscere che questi ebrei italiani si accontentano di poco: qualche buona parola su Israele, indipendentemente dal fatto che poi ne pronunci altre di segno opposto quando incontra i palestinesi o i leaders di altri paesi arabi.
Se così non fosse e se essi simpatizzassero sinceramente con le idee del popolo delle libertà, per valutare la distanza che esiste tra il pensiero e la prassi ebraica e quella berlusconiana suggerirei loro di confrontare quei valori con quelli del nostro presidente del consiglio.
Per cominciare proporrei loro di leggere, tra i libri usciti, tanti da formare, ahimé, un’inutile biblioteca, un esile libro, scritto da uno dei maggiori storici italiani, Antonio Gibelli, che prova a riflettere, con uno sguardo che si distacca dalla cronaca e dalla contingenza, su Berlusconi passato alla storia (Donzelli, Roma 2010) .
Ora ciò che appare evidente da questa prospettiva è, prima di tutto, il fatto che Berlusconi ha effettuato un’estensione all’offerta politica dei caratteri della pubblicità commerciale, da cui è conseguita una conflittualità permanente tra il marketing e i principi della democrazia liberale, che si è tradotta in un “totalitarismo pubblicitario”. Certo già Craxi aveva cominciato a combinare il controllo delle leve del potere con il poten ziamento delle risorse propagandistiche e simboliche, tramite una “schiera di funzionari ambiziosi” “smaniosi di successo e disposti a tutto per raggiungerlo”, finanziandosi con la corruzione e l’uso distorto del denaro pubblico, mentre Berlusconi è stato in grado di farlo con denaro proprio, acquistato più o meno lecitamente, e con la costruzione di un partito, fondato su un modello di gestione aziendale e su tecniche da marketing, in cui, affidandosi al suo carisma personale e alle sue doti di comunicatore e avvantaggiandosi del possesso di una presenza mediatica dominante, ottenuta grazie a favori e ad espedienti legislativi, si presenta come un campione dell’antipolitica e l’erede del moderatismo italiano.
Così lo spazio televisivo diventa lo spazio primario della politica, destinato a divulgare l’immagine del capo esibita con opportune “opere di ritocco e di restauro”. La libertà che essa proclama è quella di fare i propri comodi e mirare al successo senza limiti di sorta, cavalcando paure e odio contro il diverso, esaltando l’egoismo di ciascheduno e la xenofobia, con una mistificante politica della sicurezza e con un “arretramento abissale” di quello spirito civile che aveva segnato la migliore storia del Novecento.
La visione del mondo che ne consegue è per un verso di una disarmante povertà e banalità, ma per l’altro è, proprio per questo, forte e compatta. Essa non ha nulla in comune con quella della chiesa cattolica, anche se ad essa costantemente si richiama, mentre il comportamento privato del capo confligge con ogni suo valore, il che non gli ha impedito di ottenerne l’appoggio più pieno e più cieco, perché Berlusconi si è conformato ad ogni suo desiderio sia in tema bioetico (procreazione assistita, pillola Ru 486) che in tema di scuola e di educazione, anche se quei valori erano antitetici a quelli edonistici e immanentistici del mondo berlusconiano.
Il controllo dei media poi è stato decisivo per falsare e squilibrare la realtà politica a suo favore, con un culto della personalità sfacciato, quasi come se Berlusconi avesse avuto una “investitura sacrale” o fosse portatore di una potenza miracolistica.
Scrive Gibelli che “forte di questo controllo dei media, pressoché incontrastato, Berlusconi ha potuto imporre la sua narrazione del passato e del presente, indipendentemente dai dati di realtà, attingendo a diversi registri, tra cui quello fiabesco e miracolistico non estraneo ai dittatori classici, da Mussolini a Stalin”.
Questo tempo berlusconiano ha quindi forti connotati illiberali, in quanto tende a negare la separazione e il bilanciamento dei poteri e a realizzare una concentrazione del potere economico, di quello esecutivo e di quello mediatico in una sola persona che, insofferente dei limiti di una concezione liberale dello stato, blinda costantemente il suo potere per via legislativa, cercando di sottrarre al controllo della magistratura le sue attività delittuose, richiamandosi ad un’investitura di autorità e di arbitrio che gli deriverebbe direttamente dal popolo che lo ha eletto.
Tutto ciò è il sintomo di una “bulimia di potere che si pone nel solco della più classica tradizione antiparlamentare prefascista e fascista”, con l’aggiunta illusoria dell’efficientismo aziendale, il tutto con il plauso o nell’indifferenza di buona parte del popolo italiano. Ne è conseguita la caduta di ogni principio di etica pubblica comune; così, senza che il paese ne abbia tratto le debite conseguenze, due tra i suoi più stretti collaboratori pos sono essere condannati, l’uno con sentenza definitiva, a gravi pene per gravi reati, e lui stesso ha potuto sfuggire alle condanne solo per via della prescrizione dei reati e di norme che li depenalizzavano, create ad personam da suoi avvocatiparlamentari.
Nello stesso tempo “le sue guardie del corpo mediatiche” andavano e vanno denunciando ogni critica come una sua demonizzazione e i tanti processi che lo inseguono come atti persecutori realizzati da un’immaginaria consorteria eversiva di toghe rosse.
Ma forse siamo noi in errore, ed è giusto che sia così. Come un tempo una buona parte degli ebrei italiani sono stati fascisti, oggi possono essere liberamente e felicemente berlusconiani.
x Paleonico
Ciao Paleo-nico,
piacere di sentirti, ti ho risposto all’indirizzo che NON apri di sovente.
Mi devi scrivere da quello che usi giornalmente.
Non ti posso neanche immaginare a SD con vestito scuro e cravatta…hai ragione, si suda anche in mutande e all’ombra.
Un abbraccio,
Anita
Lettera a Karnenu
Cara Ha Keillah,
Oggi appena ho aperto la posta e visto Karnenu mi è saltata la mosca al naso e ho scritto la lettera che leggete qui sotto inviandola anche alle mail box degli enti ebraici che vedete.
Non so cosa pensiate e cosa stiate facendo a Torino come gruppo Ha Keillah ma se volete potete diffondere con più autorevolezza la mia protesta o farla pervenire a qualcuno che conta all’UCEI ecc. ecc.
Egregio direttore Daniel della Seta,
Ho appena ricevuto il numero 3/5770 della rivista Karnenu con la copertina e ben 6 pagine dedicate a Berlusconi.
Scrivo per dirle tutta la mia indignazione e protesta; per essere stato offeso dal fatto che questa pubblicazione è decaduta a foglio di propaganda di parte, mentre essa è sostenuta dai contributi di tutti gli ebrei, di ogni opinione politica; pertanto dovrebbe rispettare le opinioni di tutti i suoi sostenitori e sottoscrittori di contributi al Keren Kayemeth
In questo numero si è scaduti nella più vergognosa melassa cortigiana verso B. alternata al livore di Fiamma Nirenstein, un tempo amata scrittrice, oggi deputata nominata da B. propagandista del PDL-Forza Italia, e propagatrice di odio verso qualsiasi opinione appena un po’ di sinistra.
Sono 7 pagine, con la copertina, di pura propaganda del personaggio e del partito al potere: piaggeria cortigiana allo stato puro.
Non si può dire che sia una cronaca dovuta della visita di stato del presidente del consiglio.
Non ricordo che Karnenu abbia mai riservato un tale rilievo e tono encomiastico a nessuno dei presidenti del consiglio o della repubblica italiana del passato amici sinceri di Israele, come Pertini, Scalfaro, C.A. Ciampi, Romano Prodi, in occasione delle loro visite di stato.
Abbiamo già avuto un tempo, nella storia dell’ebraismo italiano, in cui qualcuno lodava e serviva il regime fascista pubblicando “la nostra Bandiera” giornale di parte.
L’uso di una testata del KKL per un analogo servilismo e propaganda del potere, a nome di tutti gli ebrei di ogni tendenza politica proprio non me lo sarei aspettato e non lo posso accettare.
A riprova dello squilibrio del numero della rivista sta lo spazio dedicato alla visita del Papa Benedetto XVI: solo due pagine; nonostante le polemiche su Papa Pacelli, la visita è stata compiuta e credo sia servita a medicare e mediare alcune differenze fra le opinioni del vaticano e dell’ebraismo italiano e internazionale.
Mi auguro che gli organi dell’Unione delle comunità, del CDEC e della Wizo, che leggono in copia, prendano posizione immediata sull’argomento.
Spero che il direttivo del KKL Italia agisca per ricondurre la rivista a un comportamento equilibrato e degno della nobile istituzione del KKL che continuerà a svolgere la sua missione con il contributo di tutti gli ebrei di ogni opinione politica, al di là dei governi e dei partiti pro tempore in Italia o in Israele.
Shalom
x Peter e x il blog
Mappa della “marea nera” ed il suo percorso. (intreactive)
See how the oil spill grows in the Gulf of Mexico – USATODAY.com
http://www.usatoday.com/news/nation/oil-spill-map.htm?csp=
E’ solo a 7 miglia dalle spiagge di Pensacola, Florida.
Anita
Due utili interviste su youtube.
Una video intervista alla CNN sia a Greta
Bertlin, co-founder di Free Gaza, che parla dei progetti della Rachel Corrie e contrasta le menzonge israeliane. E una intervista a Huwaida Arraf, sempre del board Free Gaza , che era a bordo della Challenger 1 e che racconta le violenze subite.
G:Bertlin : http://www.youtube.com/watch?v=ZDYjuFk-LEI&feature=youtu.be&a
H.Arraf : http://www.youtube.com/user/gazafriends#p/c/3DEB1A4877C2370C/2/ElX0zpZdoew
x Anita e il Signor P.
E’ ampiamente dimostrato, anche da libri made in Usa, che l'”incidente del Tonchino” NON è mai esistito. Ed è ampiamente dimostrato che “l’incidente de l’Avana”, l’esplosione di una nave da guerra Usa presa a pretesto per la guerra contro la Spagna che ha prodotto per gli Usa la presa di un po’ del bottino coloniale spagnolo, è stato solo un incidente interno alla nave sfruttato però sapientemente a fini di guerra. Idem per le “atomiche” di Saddam, inventate er invedere l’Iraq.
Stando così le cose, lo zio Sam riguardo l’affondamento della nave coreana può dire tutto ciò che vuole, ma gli credono solo i suoi innamorati. In ogni caso, la vicenda di quella nave è solo un affare interno alle due Coree. E la carte geografica mi dice che il Sud della Corea non fa parte degli Usa, che vi hanno imposto il loro protettorato militare, compreso un forte esercito dotato di atomiche, spaccando in due un Paese unito da 900 anni e piazzandovi al governo dopo la seconda guerra mondiale i collaborazionisti dei fascisti giapponesi che l’avevano invaso. Ho già scritto mesi or sono che la Corea del Nord stava per firmare un accordo con la Albright per vendere agli Usa TUTTI i suoi missili a lungo e medio raggio, ma il nuovo presidnet Usa, l’ubriacone molesto George W. Bush, fece saltare l’accordo. In più, si inventò “l’Asse del Male”, in modo che in Iran le elezioni le vincessero i nazionalisti teocrati repressivi ancora oggi al potere buttando giù l’interessante governo riformista di Khatami.
Come vedete, le cose sono un po’ diverse da come fa comodo credere o fer finta di credere in modo che lo credano gli altri.
Un saluto.
pino nicotri
Vox { 03.06.10 alle 12:01 }
ECCO LE “PROVE” DI ISRAELE
DI ARMI A BORDO DELLA FLOTTILLA
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Se vai al sito originale dove e’ stata pubblicata la foto e leggi bene vedrai che quelle arano le armi sottratti dagli attaccanti pacifisti ( un oxymoron). Nelle foto che ho visto io, non c’era una accetta e neanche la sega elettrica. Se le foto sono truccate lo fa il sito che hai postato. Non solo puoi anche leggere che i soldati israeliani discesi dall’elicottero non erano armati e furono attaccati con quelle armi. Puoi anche vedere la foto di un soldato israeliano che fu buttato da un livello alto a un livello più basso. Poi ci sono le foto prese dalle camere di sicurezza della nave che dimostra i pacifisti preparati per l’assalto. Molti degli attaccante non avevano carte di identità e avevano addosso una bella somma di soldi. Stranamente avevano tutti la stessa somma.
Dimmi Vox a chi credere?
Caro Signor Nicotri,
Con tutto il rispetto del mondo non sono d’accordo su quello scritto qui sopra. Il fatto che ci sono molte versioni di quando accaduto in quelle occasioni credo a quelle che suonano vere a me esattamente come fa lei. Ma forse lei ha qualche macchina segreta per conoscere la verità. Se questo e’ il caso cerco scusa.
Sul caso recente della nave coreana, e’ stato scritto su questo blog che i nord coreani avevano ammesso di aver silurato la nave. Devo ammettere che non ho controllato perché credo di essere stato scritto da una persona che non lo direbbe anche in scherzo.
x il Signor P.
Ma lei è ovviamente libero di credere a chi e a ciò che preferisce. Siamo in democrazia.
Un saluto.
pino nicotri
ROMA – Israele ribadisce il suo no a un’inchiesta internazionale 1 mentre si dichiara pronto ad avviare un’indagine interna indipendente sul sanguinoso blitz 2 contro la flottiglia di attivisti filo-palestinesi diretta a Gaza. Cresce il pressing internazionale per abolire il blocco di Gaza mentre il rientro a casa 3 degli attivisti della Freedom Flotilla riaccende le polemiche. Il segretario generale dell’Onu, Ban Ki-moon, afferma che il grave incidente “mette in luce il blocco dei Territori che dura da troppo tempo”, che è “controproducente, insostenibile e sbagliato”, “punisce civili innocenti e deve essere levato immediatamente”. E mentre il presidente turco Abdullah Gul assicura che i rapporti con Israele “non saranno mai più gli stessi”, anche il Sudafrica ha richiamato il proprio ambasciatore. Il ministro degli Esteri, Franco Frattini, annuncia che chiederà chiarimenti sulle violenze denunciate. Il Vaticano interviene a sostegno di un’inchiesta indipendente e per chiedere di fermare l’embargo sulla Striscia di Gaza.
Contynua
Israele: no a inchiesta internazionale. Il ministro degli Esteri, Avigdor Lieberman, si è detto disponibile ad avviare un’indagine interna indipendente sul blitz di lunedì scorso ma ha respinto la risoluzione del Consiglio dei diritti umani dell’Onu, che sollecita lo svolgimento di un’inchiesta internazionale, con il solo voto contrario di Usa, Italia e Olanda, sostenendo che tale istituzione non ha alcuna “autorità morale”. “Non abbiamo motivo di temere alcuna commissione d’indagine”, ha sostenuto Lieberman, tornando a difendere il blitz come un legittimo atto di “autodifesa”. “Ho detto al primo ministro Netanyahu che dobbiamo crearla noi e che deve essere aperta e trasparente”.
Contynua
Dalla BBC – video-
Il resoconto dell’affondamento della nave Sud Coreana, e alla fine del video i commenti della Casa Bianca.
BBC News – North Korea sank South Korean navy ship – report
http://news.bbc.co.uk/2/hi/8693623.stm
Anita
Turchia: rapporti mai più uguali. Intanto da Ankara il presidente turco Abdullah Gul fa sapere che, dopo il blitz, i legami della Turchia con Israele “non saranno mai più gli stessi, hanno subìto un danno irreparabile” – fra le nove vittime, otto erano cittadini turchi e uno era un cittadino americano di origine turca, e Gul è stato tra i primi a condannare e a chiedere sanzioni contro Tel Aviv. “Israele – ha aggiunto il capo di Stato turco – ha commesso un errore di cui dovrà pentirsi. Quanto è accaduto è un fatto molto importante e sarà ancora seguito a lungo”. L’assalto al convoglio navale, ha detto ancora Gul, “non è un argomento che si può dimenticare, o che si può far dimenticare o che si può nascondere. Ha innescato delle conseguenze irreparabili e d’ora in poi i rapporti tra Turchia e Israele non saranno mai più come prima”.
Hamas blocca ingresso aiuti della flottiglia a Gaza. Hamas non permetterà l’ingresso nella Striscia di Gaza degli aiuti umanitari trasportati dalla flottiglia assaltata dai soldati israeliani. Lo ha annunciato oggi il portavoce del gruppo palestinese, Ahmed al Kurd, secondo quanto riporta l’edizione online del quotidiano israeliano Haaretz, precisando che Hamas bloccherà gli aiuti fino a quando Israele non accetterà le condizioni del gruppo. Innanzitutto Israele deve rilasciare tutti gli attivisti arrestati dopo il blitz, ha detto Kurd, e deve trasferire tutti i beni sequestrati nelle navi, e non solo una parte.
Usa per accesso merci a Gaza. L’emissario della Casa Bianca in Medio Oriente, George Mitchell, ha incontrato in Cisgiordania Abu Mazen, il presidente dell’Anp, l’Autorità nazionale palestinese, e ha garantito che gli Stati Uniti intendono continuare a “lavorare con determinazione” affinché la popolazione della Striscia di Gaza possa ricevere tutto il necessario. Mitchell ha lasciato intendere che la situazione attuale per gli abitanti della Striscia non è sostenibile, ma non ha fatto esplicito riferimento al blocco imposto da Israele alla Striscia. Accennando al blitz di lunedì – condannato da più parti e bollato ieri dallo stesso Abu Mazen come “terrorismo di Stato” – Mitchell ha auspicato che non rallenti i i negoziati indiretti varati dagli Usa per cercare di rianimare il processo di pace con Israele. E ha aggiunto che “gli incidenti sottolineano anzi la necessità di progressi negoziali”. Concetti analoghi Mitchell li aveva condivisi stamani con il sottosegretario agli Esteri italiano, Stefania Craxi, durante un incontro a Betlemme a margine di una conferenza internazionale dedicata al sostegno economico ai Territori palestinesi.
Frattini riferirà il 9 giugno. Sulla vicenda, i ministro degli Esteri Franco Frattini riferirà il 9 giugno alle Commissioni esteri di Camera e Senato. Nel frattempo annuncia che chiederà chiarimenti in merito ai maltrattamenti riferiti dagli attivisti 4 italiani coinvolti nel blitz. “Ci sono stati degli episodi su cui occorre fare luce e noi chiederemo chiarimenti sulle violenze denunciate” ha detto Frattini. “La posizione della Farnesina è molto chiara: riteniamo che qualunque tipo di violazione dell’incolumità fisica delle persone e a maggiore ragione l’uccisione di civili è qualcosa che nessuno potrà mai accettare o giustificare”. Il ministro ha specificato che ciò vale anche “nell’ipotesi di percosse, di maltrattamenti” e ha poi sottolineato che gli stessi italiani hanno tuttavia “dichiarato che nella prigione sono stati trattati bene con quello che avevano richiesto”. Parlando poi dell’inchiesta interna, Frattini ha precisato che “se osservatori internazionali nominati dal Quartetto fossero associati all’inchiesta indipendente sarebbe un gesto importante che Israele potrebbe dare come gesto di distensione”. L’Italia, ha detto ancora Frattini, “che ha dimostrato anche in queste ore lealtà e amicizia verso Israele, non può esimersi dal chiedere questa volta con convinzione che le frontiere di Gaza siano aperte”. Quindi, ha aggiunto il ministro, “se mettiamo insieme inchiesta indipendente, con la presenza del Quartetto in quanto osservatore internazionale, l’apertura di Gaza salvi i controlli di sicurezza, credo che questo consentirà la continuazione del dialogo tra palestinesi e israeliani come stamattina il presidente Abu Mazen ha ripetuto al sottosegretario Craxi che è andata a fargli visita nei Territori dimostrando grande saggezza e cioè la necessità di non far sì che questo grave fatto che ha portato alla morte di civili sia poi un ostacolo all’intero processo di pace. Questa è la posizione dell’Italia e dell’America ma di tutti coloro che vogliono in questo momento con sincerità, a cominciare dall’Europa, che il dialogo per la pace prosegua”.
Vaticano: sì a inchiesta imparziale, basta con embargo. Il rappresentante della Santa sede presso l’ufficio Onu di Ginevra, monsignor Silvano Tomasi, ha espresso il proprio appoggio a un’inchiesta imparziale e trasparente sull’assalto dei militari israeliani. “È evidente dopo questo incidente che la politica di isolamento della Striscia non può funzionare, perché bisogna prima di tutto dare una risposta positiva ai diritti fondamentali di cibo, di acqua, di medicinali, di educazione per la popolazione di Gaza” ha detto Tomasi ai microfoni della Radio Vaticana. “Dobbiamo considerare l’incidente – ha aggiunto – come uno dei tanti eventi che sono allo stesso tempo causa e risposta all’instabilità politica e militare del Medio Oriente”. “Quindi – ha proseguito – dobbiamo tutti incoraggiare la comunità internazionale a lavorare per una soluzione di lunga durata che non può essere altro, a questo punto, che quella di uno Stato palestinese e di uno Stato israeliano sicuro, in modo che tra i due si possa eventualmente non solo rispettare le regole dell’indipendenza ma anche aprire la porta alla collaborazione”.
Egr, Sig P,
la notizia dell’ammissione da parte della Korea del Nord del siluramento della Corvetta della Corea del Sud, era un mio “calambour” totalmente falso , nel senso che non è mai esistita una notizia Ansa del genere.
Credevo si capisse al volo in quanto la parte” importante” dello Scherzo risiedeva nella motivazione , talmente inverosimile, da rendere facilmente individuabile “lo scherzo”
Come si dice
“Capitano, siamo attaccati dai monsoni!”
“allora ci batteremo con onore”
“ma capitano, i monsoni sono venti!”
“anche se fossero cento, li batteremo comunque”
buon inizio di serata a tutti
cc
Un po come dire che un abbordaggio in acque internazionli di una nave non è un atto di pirateria .
Che si sappia non esiste nessuna guerra in corso tra due stati e la nave abbordata era di una nazionalità terza in tutti i casi.
Un po come rivalutare i pirati somali, oppure ammettere che l’affondamento del Lousitania era un regolare atto di guerra.
da wiki…
Gli Stati Uniti, all’epoca, erano neutrali e mentre il Lusitania era ancorato nel porto di New York, l’ambasciata tedesca fece pubblicare, a proprie spese, un avviso sulla stampa statunitense per avvertire gli americani di non imbarcarsi su quella nave, poiché qualora questa avesse forzato il blocco navale sarebbe stata affondata. Nonostante l’avviso, numerosi cittadini statunitensi, più o meno mille, si imbarcarono sul Lusitania.
In sostanza il fatto che gli USA permettessero l’imbarco di cittadini usa sul translatico era un evidente atto di guerra e provocazione contro la germania che aveva indetto il blocco delle coste inglesi.
insomma Voi Usa con il cacchio” che ne azzeccate una che sia una balla credibile che tiene alla verifica dei fatti nella storia.
Scusa Poppy,
ma tu credi davvero alla versione dei militari (e si sa la loro bravura a manomettere le prove) oppure a chi le violenze le ha subite?
A parte i morti, che di regola restano muti…
C.G.
Rodolfo scrive:
3 giugno 2010 alle 16:26
ahahahahahahahaha
http://tv.repubblica.it/dossier/gaza-assalto-nave/video-israele-attivista-della-flottilla-invoca-martirio/48260?video=&pagefrom=1&ref=HREA-1
– Un po´come Ni***ri nel suo blog, avrebbe desiderato cosi tanto, ha scritto, essere in una di quelle navi, e se necessario anche morire.
AAHHH…..i martiri..
Rodolfo
Caro gino,
hai proprio “ragione”, i morti sono gli unici che non parlano più.(salvo gli esperimenti spiritici, ma in genere anche in quel caso sembra non dicano poi cose eccezionali )
Come gli Gli Unici Indiano buoni.
amen
cc
LA VALLE CON IL SUO VENTO
E IL SUO CANNETO.
Grandi distese, biondi rivoli,
lussureggianti dorati culmi,
ballano, ondeggiano,
ritmati da arpe sublimi,
musica paradisiaca suonata
da deliziosa intonata brezza,
forse è questo delirio di bellezza
che nessun variopinto uccello di valle
osa su di loro posarsi,
solo venefica cuora, precisa
quale morte sia la vita
e quale il tempo del canneto,
alla base dei suoi svuotati steli
un’ombra, maledizione putrefatta,
li scolora, il fatidioso vento non potrà,
né colore, né suono, in sua prossima notte,
risorgerà in una dorata e celestiale aurora.
x Pino
Caro Pino,
come sempre ci sono diverse versioni della storia.
Tanto piu’ che I dettagli esatti degli incidenti non sono tuttora chiari.
Lei ha messo troppa storia sul piatto, bisognerebbe andare indietro a JFK…sia per Cuba, il Vietnam, il golfo del Tonchino, etc…
Io mi domando che interesse potesse avere l’Israele di creare un incidente con ramificazioni internazionali, considerando anche che l’amministrazione del Presidente Obama non e’ molto amica dell’Israele.
Cosa ha da guadagnare, se non la condanna mondiale?
Anita